camper professional n.7 aprile 2021 Antonio Mazzucchelli
L’editoriale di
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uello che è certo è che la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale. Ma a ben guardare questo nuovo corso propone anche delle ombre vicino alle tante luci. Ci riferiamo ai meeting virtuali che hanno sostituito nei fatti gli incontri di persona. Ci sono certamente dei vantaggi in tutto questo, dal risparmio dei costi di viaggio alla facilità di organizzare le riunioni. Insieme allo smart working, questa è un’eredità che ci lascerà l’emergenza pandemica e che farà parte della nostra vita anche nel futuro. Tuttavia, non tutti i meeting possono essere virtuali. Il contesto, gli sguardi, i gesti, le sfumature che ha un incontro di persona, il caffè sorseggiato insieme a un collaboratore, a un cliente, a un consulente, sono insostituibili. E per noi italiani, ancor più importante, il pranzo di lavoro come momento di condivisione, riflessione e consolidamento delle idee, dei progetti, dei rapporti. Noi crediamo nei rapporti “in presenza”, così come crediamo nelle fiere reali e molto meno in quelle virtuali. La decisione del Gruppo Hymer di non partecipare ai prossimi saloni di Düsseldorf e Stoccarda ha fatto molto rumore, ma trova la sua logica se pensiamo che ha una rete vendita capillare sul territorio tedesco; che il mercato tedesco sta volando come mai prima d’ora e vendere (se hai il prodotto disponibile) non è così difficile; che il risparmio economico non partecipando a queste due fiere è formidabile. Quindi il gruppo Hymer potrebbe non avere particolari ripercussioni in seguito a questa decisione, perché può contare sulla sua forte rete vendita in Germania. La comunicazione del gruppo fa leva sull’implementazione della strategia digitale e sul marketing diretto, ma non è questo, secondo noi, il messaggio giusto. Non è mettendo i propri prodotti in bella mostra su una vetrina virtuale o promuovendoli attraverso i motori di ricerca che si convince un cliente a comprare un camper o una caravan. Anche se i video sono emozionanti e i post su Facebook ineccepibili. I veicoli ricreazionali vanno visti di persona. Bisogna entrare nell’abitacolo, muoversi all’interno, aprire gli sportelli, entrare nella doccia, sedersi in
dinette, infilare il naso per scoprire quello che la macchina fotografica a 360° non mostra (o non vuole mostrare). E poi c’è il confronto con il concessionario, un esperto e quasi sempre anche un appassionato, che sa consigliare e assistere al meglio la clientela. Un professionista oggi attento più che mai, visto che errori o disservizi finiscono immediatamente sui social. Quindi, è la rete vendita che va sostenuta e potenziata. Le attività di marketing digitale sono un importante contorno. Ma questo lo sa anche il gruppo Hymer, che in Italia e in Inghilterra, dove la rete vendita è più rarefatta e la concorrenza con gli altri marchi più accesa, parteciperà alle fiere. Noi, e lo ribadiamo, crediamo nelle fiere. Nel 2020 abbiamo partecipato come cronisti al Salone del Camper, al Caravan Salon di Düsseldorf e al SUN di Rimini. E quest’anno parteciperemo nuovamente a questi eventi e ad altri ancora. La rete di relazioni che si sviluppa e si rinnova durante questi appuntamenti è il carburante che alimenta il nostro lavoro per tutto il resto dell’anno. E così è per tutti, naturalmente, tanto nel b2c quanto nel b2b. Le fiere servono anche a creare interesse intorno al mondo del turismo all’aria aperta: non sostenerle significa non sostenere il settore. Permettono al potenziale acquirente di fare confronti diretti tra i veicoli e servono ai concessionari per mostrare in anteprima mezzi che arriveranno tardi (oppure mai) in showroom. E crediamo anche nei media, tradizionali e digitali. Il marketing diretto è uno strumento estremamente potente, ma non può sostituire completamente il valore della comunicazione affidata ai media o ad altri canali di comunicazione indipendenti. Chi crede che Facebook, le newsletter, la pubblicità su Google siano le soluzioni uniche e definitive per una comunicazione efficace e non coltiva rapporti con testate giornalistiche, blog, comunicatori del settore e influencer sta sbagliando strategia. Ma è chiaro, noi siamo di parte. E siamo così tradizionalisti da aver lanciato un giornale cartaceo, invece che digitale. L’apprezzamento del settore è tale, però, da farci sospettare di aver avuto ragione!
Sommario • 20 Focus - van compatti a tetto sollevabile La rinascita del campervan compatto
• 46 Test - Thetford iNDUS Il futuro delle toilette per camper?
• 60 Focus aziende - Teleco Una carica di energia eXtra
• 28 Intervista con Gianalberto Lupi Una visione a lungo termine
• 50 Focus aziende - Brianza Plastica Il pensiero innovativo
• 62 Focus aziende - Nuova Mapa Nuovi progetti, e nuove idee
• 32 A tu per tu con Federico Vezzani Da più di vent’anni al servizio del settore
• 52 Focus aziende - CBE Il futuro è adesso
• 64 Focus aziende - Vacust Dare forma al comfort per la guida e il riposo
• 36 Intervista con Stefan Eckl Orgoglio e cuore al servizio di Adria Italia
• 54 Focus aziende - Mobil Tech Un pentagono moltiplicato per cinque
• 72 Focus - Tecnologie e tendenze La trasformazione digitale nel settore RV
• 40 A tu per tu con Dave Thomas In prima linea attraverso Covid 19 e Brexit
• 56 Focus aziende - S.I.F.I. È lo stock che fa la differenza
• 74 Focus - Invenzioni di successo Mover il magnifico
• 42 Mercati - Paesi Bassi Guardando all’anno passato e anche al futuro
• 58 Focus aziende - Lippert Platinum Circle Service Centers - R-Bike
• 80 Focus - Layout inconsueti Strani tipi di caravan
Direttore responsabile: Antonio Mazzucchelli Team editoriale: Paolo Galvani, Enrico Bona, Renato Antonini, Elisabetta Croce, Giorgio Carpi, Francesco Rossi, Terry Owen, Craig Ritchie, Jos Mark Progetto e realizzazione grafica: Federico Cavina Stampa: Pixartprinting - Quarto d’Altino VE Email: redazione@camperprofessional.com Editore: Fuori Media srl - Viale Campania 33 - 20133 Milano - Tel +39 02 58437693 o +39 02 58437051 - Numero REA MI - 2107599 - CF/P.Iva 09695690967 Periodicità: Trimestrale Registrazione del Tribunale di Milano n. 179 del 2/9/2019 La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’Editore. Camper Professional aiuta i professionisti del settore a tenersi aggiornati con le ultime novità commerciali e le tendenze del mercato. Con la dicitura “In collaborazione con” indichiamo articoli a carattere pubbliredazionale.
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news Erwin Hymer Group spinge sul digitale e riduce la presenza alle fiere tradizionali Il gruppo Erwin Hymer ha annunciato una nuova strategia digitale e fieristica. Aumenterà il suo impegno sui nuovi formati digitali e live e ridurrà la sua partecipazione alle fiere. Non parteciperà quindi né al Caravan Salon Düsseldorf 2021 né al CMT di Stoccarda 2022, mentre sarà presente al Salone del Camper di Parma nel settembre 2021 e al Motorhome & Caravan Show di Birmingham nell’ottobre 2021. “Negli ultimi 12 mesi, abbiamo ottenuto risultati molto positivi dall’orientamento strategico delle nostre iniziative di vendita e marketing verso i formati digitali”, afferma Martin Brandt, CEO di Erwin Hymer Group (EHG). “Il nostro obiettivo in questo processo è principalmente l’inclusione dei nostri concessionari e partner di vendita al dettaglio. Abbiamo utilizzato con successo i canali digitali per attirare migliaia di nuovi clienti e, insieme ai nostri partner di vendita al dettaglio locali, abbiamo coinvolto il loro entusiasmo per i nostri nuovi prodotti e offerte”. Il ricorso al marketing digitale offre ai marchi del gruppo Erwin Hymer una maggiore flessibilità sul posizionamento degli ultimi sviluppi e lanci di prodotto e gli consente di avviare un dialogo più mirato e diretto con i gruppi target. Secondo l’azienda, questo approccio consentirà di raggiungere un pubblico più vasto e di avere un marketing diretto più efficace. L’obiettivo principale è una stretta collaborazione con gli oltre 1.000 partner di vendita al dettaglio in tutta Europa per fornirgli supporto e assistenza tutto l’anno. Tuttavia, le presenze alle fiere avranno ancora un ruolo importante nella strategia di vendita e marketing di EHG. Martin Brandt: “Il nostro obiettivo di partecipare alle fiere principali ogni due anni significa che manterremo i nostri contatti con quei clienti per i quali una visita a una fiera è un fattore indispensabile nella loro decisione di acquisto. Allo stesso tempo, stiamo adottando un ritmo di presenze in fiera che è stato a lungo una pratica standard in altri settori.” La futura partecipazione del Gruppo Erwin Hymer a fiere all’estero sarà valutata in base ai meriti individuali. Questa valutazione costituirà quindi la base per decidere se partecipare o meno.
Risultati senza precedenti per Thor Industries Thor Industries ha annunciato risultati record per il secondo trimestre fiscale terminato il 31 gennaio 2021. Le vendite nette del periodo sono state pari a 2,73 miliardi di dollari, con un aumento del 36,2% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente. I risultati comprendono 1,95 miliardi di dollari di vendite nette di veicoli in Nord America e 733,5 milioni di dollari di vendite nette di camper in Europa. “Durante il trimestre abbiamo anche acquisito il gruppo Tiffin, composto da Tiffin Motorhomes, Vanleigh RV e una serie di fornitori correlati”, ha detto Bob Martin, CEO di Thor Industries. “Questa acquisizione è in linea con il piano di crescita strategica a lungo termine di Thor. Le prospettive per il resto del nostro anno fiscale sono di una crescita continua nel settore dei camper, ma dobbiamo ancora gestire problemi temporanei della filiera che potrebbero limitare l’aumento della produzione a breve termine. Durante la prima metà del nostro anno fiscale abbiamo riscontrato ritardi nelle consegne di telai e altri vincoli della filiera da parte dei nostri fornitori europei, principalmente a causa delle sfide legate alla pandemia, e prevediamo che tutto questo continuerà nei prossimi trimestri. Anche in Nord America registriamo ancora problemi nelle forniture, con una carenza di vari componenti per camper a causa della pandemia e delle recenti condizioni meteorologiche avverse negli Stati Uniti meridionali, che hanno influito sulla disponibilità di alcuni componenti”. “Le conferme a sostegno delle nostre prospettive e della continua espansione del settore oltre la pandemia non mancano,” ha spiegato Martin. “In primo luogo, i ‘millennial’ acquistano camper prima delle generazioni precedenti. Il secondo elemento è che lavorare da casa significa in realtà farlo da qualsiasi luogo, anche in camper. Stiamo assistendo alla tendenza pandemica del lavoro a casa trasformarsi in una scelta di stile di vita, poiché sempre più persone scelgono il camper come ufficio mobile”. “Infine, il consolidamento dei concessionari in corso dimostra anche una prospettiva positiva a lungo termine da parte delle strutture più grandi,” conclude Martin.
Confermati i saloni europei di caravanning per il 2021 Gli organizzatori dei più importanti eventi europei dedicati ai veicoli ricreazionali e al campeggio hanno confermato le date degli eventi più noti, salvo eventuali cambiamenti dovuti alla pandemia da Covid-19. Ecco quali manifestazioni sono previste nei prossimi mesi. • Il primo in calendario è il Caravan Salon di Düsseldorf in Germania dal 27 agosto al 5 settembre 2021. • Jönköping in Svezia ospiterà lo Scandinavian Caravan Show dall’8 al 12 settembre 2021. Prima della pandemia ha attirato 35.800 visitatori e 170 espositori. • Il Salone del Camper si svolgerà dall’11 al 19 settembre 2021 a Parma. È stata una delle poche fiere che si è svolta nel 2020, ma ha comunque accolto oltre 54.000 visitatori. • Parigi è la sede del Salon des Véhicules de Loisirs, che sarà aperto dal 25 settembre al 3 ottobre 2021. L’ultima volta che ha aperto le sue porte (nel 2019) ha avuto 191 espositori e 102.244 visitatori. • Utrecht, nei Paesi Bassi, ospita la mostra Kampeer & Caravan Jaarbeurs dal 6 al 10 ottobre 2021 Utrecht e all’ultima fiera del
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2019 ha avuto 208 espositori e 48.276 visitatori. • Il Motorhome & Caravan Show del Regno Unito è previsto dal 12 al 17 ottobre 2021 nella sua sede abituale, il NEC di Birmingham. Nel 2019 sono stati oltre 94.000 i visitatori e 329 espositori. • La Spagna ha il suo show annuale Caravaning Salón Internacional a Barcellona dal 16 al 24 ottobre 2021 e di solito attira circa 55.000 visitatori con 130 espositori. • La fiera Mobicar a Bruxelles, in Belgio è prevista dal 21 al 25 ottobre 2021 L’ultima edizione nel 2019 ha avuto 90 espositori e 26.999 visitatori. • Il Suisse Caravan Salon si svolgerà dal 28 ottobre al 1 ° novembre 2021 a Berna (Svizzera). Nel 2019 ha accolto poco più di 39.000 visitatori e 422 espositori. Guardando al 2022, CMT The Holiday Exhibition si svolgerà a Stoccarda, in Germania, dal 15 al 23 gennaio, mentre il Caravan, Camping and Motorhome Show nel Regno Unito (Birmingham) dal 22 al 27 febbraio 2022.
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APC e Assocamp scrivono agli assessori regionali: favorite il turismo en plein air APC e Assocamp hanno scritto una lettera aperta a tutti gli assessori regionali con delega al turismo. Non lo hanno fatto per chiedere qualcosa, ma per segnalare che aprire un’area di sosta – sia essa comunale o privata – significa creare ricchezza per quel territorio. Nella comunicazione, agli assessori vengono innanzitutto presentati i numeri del turismo Itinerante per farne capire il potenziale economico. Da qui la necessità e l’utilità per ogni regione di creare le infrastrutture
utili ad attrarre i camperisti. APC e Assocamp segnalano nella loro lettera alcune delle possibili iniziative che le regioni possono portare avanti per attirare i camperisti italiani ed europei: dal varo di bandi regionali per la realizzazione di aree di sosta all’incentivazione ad ampliare la stagione di apertura di campeggi e villaggi turistici, fino a stimolare bed&breakfast, cantine, dimore storiche e altri operatori privati ad allargare la propria clientela, offrendo ai camperisti servizi di sosta e
ristorazione. Una capillare accoglienza del turista itinerante, oltre a destagionalizzare gli spostamenti, crea il cosiddetto “turismo diffuso”, che va a beneficio anche dei centri minori esclusi dalle rotte del turismo di massa, ma che sono molto apprezzati dai camperisti. Nella lettera aperta è contenuto anche un invito ad approfondire i temi indicati: APC e Assocamp offrono la propria disponibilità a supportare gli assessori regionali con ulteriori informazioni e consulenza gratuita.
Risultati positivi per il mercato dei camper in Italia nel 2020 Il 2020 è stato un anno positivo per il settore dei camper in Italia con immatricolazioni in aumento del 7,44%, (6.545 veicoli in totale) e produzione in aumento dell’1%, nonostante il lockdown di inizio primavera, con oltre 20.000 unità prodotte, l’80% delle quali esportate. Il settore produttivo italiano, concentrato nella cosiddetta “motorhome valley” toscana, tra le province di Siena e Firenze, impiega 7.000 persone tra dipendenti e indotto. Negli ultimi quattro mesi le aziende hanno assunto diverse centinaia di nuovi lavoratori per aumentare la produzione e riuscire
così a far fronte all’aumento della domanda, principalmente dall’estero. Il settore fattura direttamente oltre 900 milioni di euro, oltre ad alimentare un importante fatturato per i fornitori della filiera, la maggior parte dei quali italiani. Le prospettive per il 2021 sembrano positive. Simone Niccolai, presidente dell’ Associazione Produttori Caravan e Camper (APC): “I nostri indicatori ci dicono che la domanda rimarrà alta e non solo per motivi di sicurezza sanitaria legati alla pandemia, ma Simone anche perché il camper sta Niccolai diventando uno stile di vita ‘trendy’. I rivenditori effet-
L’industria del caravanning in Germania prevede di aumentare la produzione e le esportazioni nel 2021 Secondo il CIVD (Caravaning Industrie Verband e.V.), i produttori di veicoli ricreazionali in Germania hanno iniziato il nuovo anno con una nota ottimistica, nonostante la pandemia in corso. Un sondaggio tra i suoi membri ha mostrato che la grande maggioranza prevede che la domanda interna continuerà a crescere nel 2021, nonostante il nuovo record già stabilito nel 2020. Per le caravan, tutti i produttori prevedono un aumento delle vendite, mentre per i camper “solo” l’87%, il restante 13% si aspetta un risultato al livello record dell’anno precedente e nessun produttore prevede un calo. Nel 2020 la produzione è stata notevolmente ostacolata dalla pandemia, di conseguenza in alcuni casi non è stato possibile soddisfare l’elevata domanda di camper e caravan dello scorso anno. L’arretrato di produzione non è stato recuperato e ha portato a un calo del 6,9% del numero di RV prodotti in Germania nel 2020, rispetto agli eccezionali risultati del 2019. Tuttavia, un totale di 115.844 veicoli sono usciti dalle linee di produzione dei costruttori tedeschi nello scorso anno. La produzione di camper è leggermente diminuita a 75.276 veicoli (2,2% in meno rispetto all’anno record 2019). Sono state prodotte anche 40.568 caravan, il 14,5% in meno rispetto all’anno precedente. La riduzione della produzione ha anche causato un calo delle esportazioni del 9,8%. I lockdown per contenere il coronavirus e le conseguenze economiche della pandemia hanno impedito uno sviluppo più positivo del mercato in alcune parti d’Europa. Un totale di 46.136 veicoli sono stati esportati dalla Germania nel 2020. Di questi, 28.336 erano camper (-8,0% rispetto all’anno precedente) e 17.800 erano caravan (-12,6%). La maggior parte del settore prevede che un numero maggiore di veicoli lasceranno gli stabilimenti per l’estero nel corso 2021. Nell’attività di esportazione dei caravan, il 55% delle aziende prevede aumenti nel 2021. Poco meno della metà delle aziende prevede esportazioni al livello del 2020. Due terzi dei membri del CIVD prevedono un aumento delle esportazioni di camper, mentre il 33% ipotizza che le esportazioni rimarranno costanti.
tuano il pre-ordine a livelli sostenuti in modo che i camper siano disponibili per la vendita ai clienti finali. Siamo quindi molto fiduciosi nell’andamento delle vendite per il 2021. E siamo lieti e orgogliosi di poter aumentare ulteriormente il numero di posti di lavoro e creare così valore aggiunto per il territorio e per il nostro Paese ”.
Addio a Stefano Ballarin Riportiamo qui di seguito il ricordo che Adriano Antolini, patron di Adria Italia, ha dedicato a Stefano Ballarin, anima commerciale della società per quasi quarant’anni, scomparso improvvisamente il 26 marzo 2021. “Per ADRIA Italia e per la famiglia Antolini Stefano Ballarin non è stato solamente un sicuro e capace collaboratore, ma una persona di famiglia che, come ebbe a dire proprio lui, giunse ‘con le braghette corte’ per poi vivere tutto il suo percorso lavorativo con noi. In questo momento è per tutti noi difficile poter scrivere qualcosa senza che la commozione abbia il sopravvento. Se ne è andato uno di noi e con esso una parte importante, fondante, della nostra storia lavorativa ma anche del nostro percorso umano. Impossibile poi in poche righe racchiudere 40 anni di lavoro, di condivisione di vita privata, di emozioni, di soddisfazioni per i trionfi e di analisi delle lezioni imparate. Per me è impossibile dimenticare la sua frase in cui afferma che mio padre Armando è stato per lui un maestro di lavoro e di vita!! Ci affidiamo perciò alle parole di un poeta contemporaneo italiano, certi che anche Stefano, da Lassù, concorderà: “…voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi…”. Ciao Stefano, Buon Ultimo Viaggio Adriano Antolini”
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news Boom di “staycation” e RV in Cina: la fiera All in Caravaning confermata in giugno Secondo gli organizzatori di All in Caravaning in Cina, l’evento di quest’anno si svolgerà dal 18 al 20 giugno e includerà il suo primo padiglione tedesco ufficiale. I marchi europei previsti come espositori in fiera includono Dethleffs, Erwin Hymer Group, Fendt, Hobby e Coachman Caravans, oltre a fornitori tra cui Brianza Plastica, Lippert, Eberspächer, Reimo, Dometic, Thule e Fiamma. Un recente articolo su ChinaDaily.com riferisce che, poiché la pandemia di Covid-19 ha impedito i viaggi da e verso la Cina, le vacanze in RV nel paese hanno avuto un boom di popolarità. Proprio come in molti altri luoghi mel mondo, la pandemia ha visto crescere la popolarità di staycation (stay+vacation, vacanze “locali”) e veicoli ricreazionali in Cina, che permettono di muoversi in autonomia e sicurezza. Abbiamo chiesto ulteriori informazioni a Yujia Du Blanchard, Direttore del progetto Messe Düsseldorf (Shanghai): “Nel 2020, la pandemia ha portato a una significativa ridu-
zione del numero di fiere di RV in Cina (e in tutto il mondo). La redditività dei campeggi e il potere d’acquisto dei consumatori sono stati entrambi in calo in Cina lo scorso anno, con vendite inferiori rispetto al 2019”. “Tuttavia la pandemia ha fatto aumentare l’attenzione alla sicurezza dei viaggi. Entro la fine del 2020, i proprietari di veicoli ricreazionali in Cina hanno superato i 150.000, con un aumento di circa il 50% dal 2018”. “Un sondaggio della China Tourism Automobile and Cruise Association mostra che, alla fine del 2019, tre erano le tipologie di campeggi per RV. La prima, che soddisfa la classificazione di qualità dei campeggi per RV, ne include 750 operativi e 630 in costruzione. La seconda tipologia si riferisce a una serie di campeggi collegati ad aree di servizio autostradali, parcheggi in punti panoramici e stazioni mobili. Il terzo tipo comprende micro campeggi presso luoghi di interesse turistico come le fattorie. Il numero totale di campeggi che rientrano in queste tipologie è stimato a oltre 2.000”.
Fiat Ducato: il veicolo commerciale più venduto in Europa Fiat Ducato ha raggiunto un traguardo importante nel 2020: secondo Dataforce, è diventato il veicolo commerciale più venduto - di tutti i segmenti - sul mercato europeo per la prima volta in 40 anni. Ducato è il veicolo base per camper più popolare tra i viaggiatori di tutta Europa. L’anno scorso ha garantito la massima tranquillità per le vacanze all’aria aperta in un ambiente protetto, autosufficiente, facile da pulire e igienizzare. Presentato nel 1981, il Ducato celebra quest’anno il suo 40° anniversario e continua ad evolversi mentre affronta le sfide della mobilità a zero emissioni: il mezzo di trasporto ideale per la logistica “last mile” e per soddisfare le esigenze dell’e-commerce. Ducato è il modello di punta e l’ambasciatore dell’eccellenza del marchio Fiat Professional e negli anni è stato uno dei veicoli commerciali più apprezzati in Europa per versatilità, potenza del motore e ridotti costi di esercizio. La fedeltà dei suoi clienti gli ha permesso di essere il veicolo commerciale più venduto sul mercato europeo nel 2020, con circa 150.000 unità e una quota di mercato del 20,5% con un incremento del 7,6% per quanto riguarda i volumi e del 3% relativamente alla quota, in uno scenario di mercato che ha registrato un calo. 40 anni fa Ducato ha rivoluzionato il segmento dei grandi furgoni con la sua trazione anteriore, il volume di carico e la versatilità. La produzione iniziò nel 1981 sulle linee della Sevel (Società Europea Veicoli Leggeri) in Val di Sangro, dove è tuttora. Situata ad Atessa (provincia di Chieti, a est di Roma), è la più grande fabbrica al mondo che produce furgoni di medie e grandi dimensioni. Nel 2020 è stato il primo stabilimento produttivo in Italia a riaprire dopo il primo lockdown, in totale sicurezza per i suoi oltre 6.000 dipendenti.
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“Tutte le industrie in Cina si sono quasi riprese dall’effetto iniziale del Covid-19, e l’economia nazionale ha mostrato una ripresa costante. Gli obiettivi e i compiti principali dello sviluppo economico e sociale sono stati raggiunti meglio del previsto”. “Tenere al sicuro i visitatori e gli espositori di All in Caravaning è la massima priorità. La fiera seguirà le politiche antiepidemiche della Cina e sarà completamente adeguata all’accoglienza di tutti i visitatori e gli espositori”.
Truma introduce una garanzia di 5 anni per i regolatori del gas, i filtri e i tubi flessibili I clienti che possiedono un impianto del gas che comprende il regolatore di pressione, il filtro del gas e tubi flessibili per alta pressione con protezione contro la rottura, tutto di Truma, possono registrarsi sul sito www.truma.com/it/it/Service/garanziaregolatori e quindi beneficiare della garanzia del produttore. Se il cliente presenta un reclamo in garanzia, il componente difettoso verrà sostituito a condizione che non abbia più di cinque anni. Il requisito per la garanzia è che tutti e tre i componenti siano installati e utilizzati insieme e vengano adeguatamente mantenuti. Le condizioni di garanzia dettagliate sono disponibili sul sito Web sopra menzionato. Diversi apparecchi del camper o della caravan sono alimentati a gas e Truma, come detto, fornisce tutti i componenti per un approvvigionamento di gas sicuro: regolatori di pressione per sistemi a una e due bombole; filtri; tubi flessibili ad alta pressione con protezione contro la rottura.
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Morelo: ampliamento dello stabilimento di produzione e dello showroom
Lippert Components da record nel quarto trimestre e nell’intero 2020
Morelo, il brand di motorhome di lusso, ha in programma un’espansione completa dei suoi spazi per aumentare la capacità di produzione ed essere in grado di soddisfare la domanda in costante aumento per i suoi veicoli first class. Negli ultimi 10 anni Morelo si è evoluta fino a diventare l’azienda più apprezzata nella categoria dei motorhome di lusso. In un arco di tempo di soli otto mesi, è prevista una nuova area di 4.350 m² costruita in due fasi. La prima fase è l’ampliamento, con ulteriori 675 m², dello showroom nella sede di Schlüsselfeld. Ulteriori spazi di consultazione, una nuova sala per i clienti e nuovi uffici per il reparto vendite e gestione ordini troveranno posto nell’espansione a due piani in costruzione sul lato est dell’edificio principale da maggio 2021. Il completamento dei lavori è previsto per dicembre 2021. La seconda fase è l’ampliamento della struttura produttiva: sul lato ovest dello stabilimento verrà allungata la linea di produzione esistente di 64 metri, per 5 nuove postazioni di lavoro. Di conseguenza saranno disponibili 23 ampie postazioni di lavoro su un totale di 285 metri di linea produttiva. L’ampliamento nella seconda fase sarà realizzato su una superficie di 3.520 m² per essere aggiunto senza soluzione di continuità all’impianto esistente. L’inizio dei lavori per la fase due è previsto a luglio 2021, solo due mesi dopo l’inizio della prima fase di costruzione.
LCI Industries, attraverso la sua consociata interamente controllata Lippert Components, ha registrato vendite e utili record nel quarto trimestre e nell’intero anno 2020, ottenuti grazie alla elevata domanda di veicoli ricreazionali e alla sua strategia di diversificazione. Le vendite OEM di camper in Nord America hanno pesato per 402,9 milioni di dollari nel quarto trimestre, con un aumento del 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite nette totali sono invece aumentate del 39 per cento fino a 783 milioni di dollari, raggiungendo un totale di 2,8 miliardi di dollari per l’intero anno, con un aumento del 18 per cento rispetto al 2019. L’aumento del fatturato nel quarto trimestre del 2020 è stato principalmente dovuto alla domanda record di veicoli ricreazionali, oltre all’impatto delle acquisizioni e della crescita organica nel segmento aftermarket della società e nei mercati internazionali. Nell’ultima parte dell’anno, le vendite nette prodotte dalle acquisizioni completate nel 2019 e nel 2020 hanno contribuito per circa 73 milioni di dollari. L’aumento su base annuale è stato principalmente legato all’impatto delle acquisizioni, alla crescita organica nel segmento aftermarket e alla domanda record di veicoli dopo i blocchi dovuti al Covid-19 registrati nella prima metà dell’anno. Le acquisizioni completate nel corso del 2019 e del 2020 hanno contribuito per circa 375 milioni di dollari nel 2020. L’andamento positivo si è confermato anche con l’inizio del 2021: il fatturato consolidato di gennaio è stato pari a circa 309 milioni di dollari, in aumento del 38% rispetto un anno fa, poiché il significativo aumento della produzione di camper è continuato nel nuovo anno per soddisfare l’elevata domanda. Sebbene la filiera continui a essere in difficoltà, nel corso del 2020 sono state affrontate questioni importanti e a gennaio la situazione è migliorata.
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news Kabe Group acquisisce il produttore di caravan Coachman Kabe Group, che dal 2018 possiede il 21,5% delle azioni del produttore inglese di caravan Coachman Group, lo scorso febbraio ha firmato un accordo e completato l’acquisizione di tutte le rimanenti azioni della società. Coachman è un produttore leader nelle caravan di segmento premium. L’azienda che da 30 anni ha sede a Hull, in Inghilterra, impiega circa 200 dipendenti. Con questa acquisizione, Kabe rafforza la sua posizione nel segmento premium e diventa un gruppo internazionale più forte. L’attuale dirigenza di Coachman continuerà a guidare la società. “Siamo mol-
to lieti di avere completato l’acquisizione di Coachman, un’azienda molto ben gestita che sta gradualmente aumentando la sua quota di mercato nel mercato inglese,” ha detto Alf Ekström, CEO di Kabe Group. Il prezzo di acquisto del restante 78,5 percento delle azioni di Coachman ammonta a 15,71 milioni di sterline (oltre 18 milioni di euro). Escludendo debiti, il valore di acquisto ammonta a 12,21 milioni di sterline. Questa operazione potrebbe aumentare l’utile per azione del gruppo di circa 3/4 corone svedesi (tra 29 e 39 centesimi di euro). In totale, Kabe ha registrato
Carthago investe nell’ampliamento della propria sede e crea nuovi posti di lavoro Il Gruppo Carthago investe 7 milioni di euro nell’ampliamento della sua sede principale a Carthago City ad Aulendorf / Alta Svevia, Germania. Il nuovo edificio disporrà di attrezzature all’avanguardia e fornirà 80 workroom aggiuntive, oltre a opzioni di ampliamento per ulteriori 40 postazioni di lavoro, e si integrerà perfettamente con l’architettura esistente. I dipendenti potranno usufruire di locali ergonomicamente esemplari e di un nuovo ristorante aziendale. L’investimento multimilionario include una riprogettazione dei parcheggi con numerose stazioni di ricarica per auto e bici elettriche. Il Gruppo Carthago si è trasferito nella sua attuale sede a Carthago City otto anni fa, con uffici, area di produzione, showroom, centro servizi, centro ricambi e piazzole per i camper dei visitatori. Da allora l’azienda si è espansa rapidamente. Nel 2013, il nuovo marchio gemello Malibu ha ampliato con successo la gamma Carthago con van e motorhome di classe medio-alta. È proseguito anche lo sviluppo della gamma di prodotti Carthago, uno dei principali marchi di motorhome premium in Europa. Di conseguenza, anche la forza lavoro nelle due sedi di Aulendorf e Odranci / Slovenia è aumentata di circa 800 dipendenti, per un totale di circa 1500. La nuova costruzione aumenta la superficie degli uffici da 3400 a 5400 m². 60 km di cavi dati attraversano il nuovo edificio. Una connessione stabile da 10 GB al computer centre è disponibile per tutti i dipendenti tramite più di 350 porte installate. Soffitti rinfrescanti, connessione WLAN ottimale, aree meeting aperte e materiali come legno e vetro sono la base ideale per creare una perfetta atmosfera di lavoro.
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nel 2019 un fatturato di circa 2,36 miliardi di corone svedesi (230 milioni di euro) e il numero di dipendenti ammonta a poco più di 600 persone.
Trigano acquisirà il 70% di tre distributori francesi Trigano ha avviato trattative per l’acquisizione del 70% del capitale e dei diritti di voto di tre distributori di veicoli per il tempo libero che in Francia hanno complessivamente 44 punti vendita. I gruppi CLC, SLC e Loisiréo impiegano circa 800 persone e insieme hanno realizzato un fatturato di circa 400 milioni di euro nel 2020. Tutti e tre hanno generato profitti. Tenuto conto del livello delle vendite di Trigano a questi distributori, il contributo del fatturato consolidato derivante da queste acquisizioni dovrebbe attestarsi a circa 350 milioni di euro. I dirigenti di CLC, SLC e Loisiréo continueranno a guidare e sviluppare le rispettive aziende. Questa operazione è in linea con la strategia di sviluppo di Trigano, che ha intenzione di continuare a investire nella distribuzione di veicoli per il tempo libero in Europa e completare la propria offerta di servizi al cliente. Da quando Trigano è stata quotata in borsa nel 1998 è cresciuta con acquisizioni quasi annuali, principalmente nel settore dei camper, tra cui Autostar in Francia nel 1998, Caravans International e Arca in Italia nel 1999 e 2001, Auto-Trail nel Regno Unito nel 1999, Benimar in Spagna nel 2002, Périgord VDL in Francia nel 2004, Eura Mobil e Karmann-Mobil in Germania nel 2005, Notin in Francia nel 2012, SEA e Rimor in Italia (rispettivamente nel 2013 e 2015), Auto-Sleepers nel Regno Unito (2017) e Adria in Slovenia (2017).
Volkswagen: l’ID.BUZZ elettrico sarà il primo veicolo del Gruppo a guida autonoma Volkswagen Veicoli Commerciali (VWCV) promuove lo sviluppo e l’implementazione della guida autonoma e afferma che l’ID.BUZZ elettrico sarà il primo veicolo del Gruppo Volkswagen capace anche di guida autonoma. “Con il benestare del supervisory board del gruppo sul nostro programma di ricerca e sviluppo per la guida autonoma, stiamo impostando la rotta per il futuro della mobilità. La guida autonoma, ed elettrica, darà un importante contributo alla mobilità urbana e alla sicurezza stradale. I nostri veicoli sono la prima scelta logica a cui applicare tali sistemi”, spiega Carsten Intra, CEO di Volkswagen Veicoli Commerciali. L’introduzione di sistemi autonomi per l’uso nel traffico, nel 2025, è attualmente in preparazione presso Volkswagen Veicoli Commerciali. Christian Senger, responsabile per la guida autonoma: “Quest’anno, per la prima volta, stiamo conducendo prove sul campo in Germania, in cui il sistema di guida autonoma di Argo AI verrà utilizzato in una versione del futuro ID.BUZZ di Volkswagen Veicoli Commerciali. L’obiettivo è sviluppare un concept di ride-hailing e pooling simile a quello che MOIA offre oggi. A metà del decennio i nostri clienti avranno quindi l’opportunità di essere portati a destinazione, in città selezionate, da veicoli autonomi”.
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news Gianluca Cricchi è Director of Operations di Lippert, RV Italy Lippert ha annunciato la nomina di Gianluca Cricchi, 49 anni, al ruolo di Director of Operations Lippert, RV Italy. Laureato in ingegneria meccanica all’Università degli Studi di Firenze, Cricchi ha accumulato una grande esperienza nella gestione delle attività relative alle operations (produzione, supply chain, qualità, ingegneria e sviluppo del prodotto), ma anche nel product marketing. Per oltre dieci anni è stato Project Manager e poi Process Engineer e Manufacturing Manager nella multinazionale Electrolux, per poi approdare nel 2010 nel gruppo italiano Targetti, specializzato in illuminazione tecnica e architetturale, con il ruolo di Vice President Operations and Product Marketing, diventando poi Direttore Generale di Targetti Sankey. “Sono entusiasta di accogliere nel nostro team Gianluca Cricchi,” dichiara Michele Checcucci, CEO di Lippert, RV Italy. “È un professionista che io e Jim Menefee abbiamo fortemente voluto per dar modo al gruppo di crescere ancora e migliorarsi. È esperto nella pianificazione della produzione, nella gestione dei programmi di efficienza e nell’ingegneria di processo ed è stato responsabile del completo re-engineering di un grande stabilimento produttivo. Tutte competenze che servono a una realtà come la nostra, che è cresciuta per acquisizioni e oggi conta in Italia sei business unit con volumi produttivi e fatturati molto diversi tra loro. Non ho dubbi che l’esperienza di Gianluca ci permetterà di ottimizzare pro-
duzione, processi e costi. Anche perché ho potuto e voluto scegliere il migliore tra un’ampia rosa di candidati. Anche questo è uno dei vantaggi di lavorare in una realtà come il Gruppo Lippert, che mette le persone al primo posto e ha le risorse per scegliere il meglio”. “Whenever, wherever, we make your experience better sintetizza perfettamente la filosofia aziendale in cui credo fermamente: porre una grande attenzione verso le persone è un fattore determinante per mantenere la leadership del mercato e riuscire a incontrare le necessità del cliente,” dice Gianluca Cricchi. “Il mio obiettivo, a livello di operations, è quello di consolidare la reputazione di Lippert come fornitore di fiducia dei clienti RV, cercando di dare un’ulteriore spinta affinché le loro esigenze vengano sempre soddisfatte. Lippert è un’azienda cresciuta per acquisizioni ed è importante standardizzare e uniformare i metodi produttivi applicando concetti di ‘lean manufacturing’ - che in alcuni ambiti sono già acquisiti, ma in altri no - e portare lo sviluppo verso l’industria 4.0. Un modello parzialmente già presente oggi in Lippert, ma che possiamo implementare e migliorare con i mezzi che sono a disposizione”.
Rebranding: nome, nuovo logo e corporate identity Da fine gennaio 2021 Lippert rappresenta la linea principale di prodotti commerciali e per RV precedentemente brandizzati come Lippert Components. La rinnovata brand identity include un logo, un codice colore, un design e un messaging aggiornati che incorporano la nuova brand promise: Whenever, wherever, we make your experience better (Sempre, ovunque, rendiamo migliore la tua esperienza). Una dichiarazione d’intenti fortemente influenzata dai valori fondamentali dell’azienda, dalle iniziative di impatto sociale, dalla riconosciuta cultura professionale e dalla determinazione a migliorare l’esperienza del cliente. Questo nuovo look and feel vuole ispirare i consumatori e dare forza alle aziende del gruppo Lippert con un’identità coesa che crei un senso di unità, indipendentemente dalla divisione, dal dipartimento o dalla nazione in cui esse operano.
König Kunde Award 2021: i marchi DexKo AL-KO e SAWIKO ottengono i primi posti
Victorian Caravan Camping & Touring Supershow australiano dal 13 al 16 maggio
I König Kunde Award riflettono le valutazioni dei proprietari di camper e caravan e sono, quindi, un indicatore importante della soddisfazione del cliente. AL-KO Vehicle Technology ha conquistato i primi posti nella categoria “Sistema di manovra” e, con il marchio SAWIKO, la categoria “Portabici”. Il premio è assegnato annualmente dalle riviste di settore “Reisemobil International” e “Camping, Cars & Caravans”. Diverse migliaia di lettori valutano i prodotti del settore ricreazionale in base alla propria soddisfazione: la particolarità dell’iniziativa, infatti, risiede nel fatto che gli intervistati sono utilizzatori attivi dei prodotti. Nella categoria dei sistemi di manovra per caravan, gli intervistati risultano decisamente soddisfatti di AL-KO. Il gruppo ha conquistato il primo posto in questa categoria per la prima volta. AL-KO ha ottenuto buoni punteggi anche nell’area degli accessori per telai per camper e si è assicurata uno degli ambiti posti sul podio. Anche SAWIKO, marchio del gruppo AL-KO Vehicle Technology, ha impressionato con il suo portafoglio di prodotti e servizi e ancora una volta si è classificato al primo posto nella categoria dei sistemi di portabiciclette per camper.
Victorian Caravan, Camping & Touring Supershow, con il supporto del partner principale Truma, si terrà da giovedì 13 a domenica 16 maggio. Solo per quest’anno avrà luogo all’ippodromo di Sandown, a 25 km dal centro di Melbourne. A titolo precauzionale, i biglietti non saranno in vendita fino a una data più prossima alla fiera (in caso di modifiche alle normative relative agli eventi pubblici). Questo evento, che si svolge da 68 anni, presenterà come di consueto caravan, campervan, motorhome, fifth-wheeler, slide-on e camping trailer, oltre alle relative attrezzature e accessori. Per rispettare i requisiti del governo locale e per garantire un evento Covid-safe, tutti i biglietti saranno disponibili solo online e tutti i visitatori dovranno effettuare il check-in. Sarà richiesto sempre il distanziamento sociale e ci sarà una regolare pulizia e sanificazione delle zone ad alto traffico sia negli stand che nelle aree pubbliche. Ulteriori informazioni sono disponibili su: www.caravanshow.au
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news Truma conquista due premi per l’innovazione
Truma si è aggiudicata l’European Innovation Award 2021 e, per la quinta volta consecutiva, uno dei TOP100 Innovation Award. Il primo riconoscimento è stato assegnato da DoldeMedien Verlag e dagli editori di 17 riviste europee di camper. I nuovi frigo-congelatori portatili Truma Cooler hanno convinto la giuria nella categoria degli accessori da campeggio. Inoltre, l’azienda a conduzione familiare ha ricevuto il premio nella categoria “Social Vision Concept”. Questo premio riconosce lo speciale impegno sociale di Truma. L’azienda sostiene da molti anni organizzazioni e progetti sociali a Monaco e dintorni, anche attraverso la propria Fondazione Truma Renate Schimmer-Wottrich. L’Università di Economia di Vienna ha invece inserito Truma per la quinta volta tra le 100 PMI più innovative in Germania. Questo risultato è stato ottenuto emergendo da una selezione tra circa 400 partecipanti in base a 120 criteri diversi. “Come organizzazione, siamo molto ben organizzati per sviluppare sistemi e soluzioni adatte al futuro,” spiega Alexander Wottrich, CEO del gruppo Truma. “Stiamo facendo un uso maggiore dei dati, lavorando in linea con metodi agili e coinvolgendo fin dall’inizio dei nuovi progetti i nostri clienti. Inoltre, il nostro nuovo Innovation Lab nexT sta sicuramente portando un prezioso contributo”.
Il Caravan Salon Düsseldorf 2021 incorporerà la fiera TourNatur Nel 2021, il Caravan Salon Düsseldorf presenterà nuovamente la più vasta selezione al mondo di camper e caravan di ultima generazione. Quest’anno, per celebrare le sinergie tra caravanning e attività all’aperto, incorporerà la fiera TourNatur, che normalmente si tiene nell’arco di tre giorni contestualmente al Caravan Salon, nella fiera stessa. “Le persone che trascorrono le vacanze in camper o caravan amano anche le attività all’aria aperta e gli sport. In passato, queste tematiche erano già presenti nella fiera TourNatur che si svolgeva in concomitanza con il Caravan Salon. In futuro, i temi del viaggio, della natura e dell’outdoor non solo saranno proposti ai visitatori per tutta la durata di dieci giorni, ma il portfolio TourNatur sarà completamente incorporato nei mondi tematici Equipment & Outdoor e Travel & Nature del Caravan Salon” ha spiegato il Project Director Stefan Koschke. A partire da quest’anno, i fornitori di accessori per caravanning e camping, nonché di abbigliamento e attrezzature per l’outdoor, presenteranno quindi le loro gamme di prodotto congiuntamente nei mondi tematici sopra menzionati. Allo stesso modo, i segmenti caravanning e turismo all’aria aperta esibiranno insieme le loro diverse offerte. I visitatori avranno a disposizione un’ampia gamma di RV, dai campervan compatti e dalle caravan per famiglie, ai motorhome e alle spaziose case mobili di lusso. Questa gamma è completata dal segmento Technology & Components, in cui verranno presentati in modo esaustivo i fornitori di accessori europei e internazionali.
CMT e Hamburg Messe insieme per “oohh! The LeisureWorlds” Due dei maggiori organizzatori di fiere della Germania, Messe Stuttgart (che cura il CMT, tra gli altri) e Hamburg Messe und Congress, organizzeranno insieme il prossimo “oohh! The LeisureWorlds” per renderlo una piattaforma ancora più grande e significativa per l’industria del turismo e del caravanning. La manifestazione si svolgerà ad Amburgo, in Germania, da mercoledì 9 a domenica 13 febbraio 2022. Questa partnership consentirà a entrambe le società fieristiche di espandere ulteriormente la propria offerta per l’industria del turismo e del caravanning.
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Messe Stuttgart è responsabile del CMT di Stoccarda e del CMT China a Nanchino, nonché di Touristik & Caravaning a Lipsia. “Messe Stuttgart è lo specialista delle vacanze nel settore fieristico tedesco da oltre mezzo secolo. Il nostro CMT è da anni un successo in diverse location. È fantastico contribuire con il nostro know-how a questo evento nella metropoli turistica della Germania settentrionale. Attendo con impazienza la partnership con i nostri colleghi di Amburgo”, afferma Roland Bleinroth, Presidente di Messe Stuttgart e responsabile di CMT. “Questa cooperazione renderà oohh! ancora più interessante e creerà ulteriore potenziale di crescita nella nostra sede di Amburgo grazie alle sinergie. I colleghi di Stoccarda hanno molti anni di esperienza e ottimi contatti nel settore. La combinazione di location tra la loro sede di Stoccarda, Amburgo e Lipsia crediamo che garantirà l’organizzazione di fiere rivolte ai consumer per molto tempo a venire, in queste città. Questo step è in linea con la nostra strategia di collaborazione con partner forti laddove abbia senso dal punto di vista economico e di contenuti”, afferma Bernd Aufderheide, presidente del consiglio di amministrazione di Hamburg Messe und Congress.
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prodotti in officina
Attrezzature per i professionisti Tutto per i “tirabolli”
Quattro colonne in sicurezza
I “bolli” sulla carrozzeria metallica dei camper van o sulla cabina di semintegrali e mansardati, siano essi causati da piccoli urti o da grandinate, possono essere eliminati con la tecnica dei “tirabolli”: un sistema basato sull’utilizzo di leve e “funghetti” in plastica semirigida che permette di ripristinare la lamiera senza dover intervenire con stucco. L’importante è che la vernice originale non sia stata intaccata. Quella del tirabolli, o levabolli, è una professionalità nuova, che richiede oltre a esperienza e mestiere, anche gli attrezzi giusti. La friulana Svap offre una completa serie di strumenti e attrezzature che vanno dal kit completo iniziale (in foto) a ventose, cunei, spatole, puntali, martelli, leve fino ad apposite lampade a LED.
Il ponte sollevatore è una delle attrezzature fondamentali di un’officina. Lo specialista OMCN ne propone una gamma molto completa. Interessante è il modello elettroidraulico a quattro colonne della famiglia Classic Line. Le strutture adeguatamente dimensionate, lo spazio utile interno e la grandezza delle pedane consentono di sollevare anche veicoli ingombranti, mentre dispositivi di sicurezza bloccano il ponte in caso di rottura o di allentamento delle funi portanti. Il livello di sicurezza è a tre stadi: ancoraggi meccanici, sistema di frenatura sulla tensione funi e sicurezza elettrica supplementare. Una valvola di blocco interviene in caso di avaria alla conduttura idraulica e una valvola apposita evita che vengano sollevati pesi superiori alla portata nominale.
www.svap.com
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Centrafari per ogni esigenza
Vetroresina, con il kit si ripara
Una corretta regolazione dei fari è indispensabile sia per la sicurezza in viaggio sia per poter superare indenni la revisione periodica. L’operazione di verifica e sistemazione non può però essere empirica. Troppo spesso si vedono professionisti che si limitano a utilizzare un metro posto a pochi centimetri dal faro: questa è una soluzione a cui ricorrere esclusivamente in emergenza perché non è in grado di garantire la precisione necessaria. Le officine devono invece dotarsi di un centrafari professionale, facile da utilizzare e che fornisca velocemente risultati affidabili. La gamma SEG di Hella Gutmann soddisfa esattamente questi requisiti. Dall’economico entry level SEG Economy al leader digitale del mercato SEG V, dotato di un’interfaccia per il software di diagnosi Mega Macs, tutti si contraddistinguono per la loro struttura robusta e un utilizzo estremamente semplice.
Quando parti in vetroresina richiedono manutenzione, gli appositi kit vengono in aiuto degli utenti finali, magari non abituati a trattare quotidianamente questo materiale. Offrirgli un prodotto di questo tipo significa quindi fidelizzarli anche negli acquisti meno frequenti. CFG a ha catalogo un kit ideale per riparare, stuccare e irrigidire adatto non solo alla vetroresina, ma anche a materiali come metallo, plastica, legno, pietra, cemento, porcellana. Il VetroresinaKit contiene tutto il materiale necessario. Il tessuto di fibra di vetro ha la funzione di armare e irrigidire permettendo una riparazione semplice e definitiva. Utilizzando Il 2% in peso di catalizzatore si ottiene una polimerizzazione in circa dieci minuti, con un tempo di lavorabilità e applicazione di circa cinque minuti a 20°C. Polimerizzazione e indurimento sono completi dopo un’ora. www.cfg.it
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prodotti novità
Componenti e accessori in evidenza IN COLLABORAZIONE CON
Sospensioni ad aria per Ducato X250 e X290 Le sospensioni ad aria si possono installare su veicoli con molle a balestra e sono, entro certi limiti, regolabili. Il sistema è una buona soluzione per i veicoli che trasportano carichi variabili. Grazie ai soffietti pneumatici, scollegati tra loro e montati tra telaio e asse posteriore, si possono registrare separatamente, grazie a due valvole, il lato sinistro e il lato destro del veicolo. In caso di distribuzione non perfettamente uniforme del carico, il sistema a doppia camera garantisce una costante e corretta stabilità di marcia. I vantaggi che offre il sistema sono evidenti: • una maggiore corsa della molla e una maggiore stabilità • una minore sollecitazione a carico degli ammortizzatori • un minore rischio di posizione asimmetrica (grazie al sistema a doppia camera). Le sospensioni consentono una veloce e semplice installazione grazie al sistema plug-and-play, e assicurano la protezione da danni su allestimento, equipaggiamento e carico.
Fiamma Carry-Bike Frame Ducato > 2006 I portabici Fiamma per furgonati Ducato si installano con facilità sul portellone destro lasciando libera la porta sinistra per l’eventuale montaggio di una scaletta per accedere al tetto del veicolo. Il modello Frame Ducato > 2006 è caratterizzato dalla solida struttura portante in acciaio inox, che viene fissata in sicurezza sfruttando le cerniere del veicolo (non adatto ai veicoli con sistema di cerniere 270°), e permette di trasportare due E-Bike o 3 biciclette standard/mountain bikes. La mensola in acciaio inox può essere montata in tre posizioni: standard, intermedia e ribassata, per facilitare il carico delle bici. Nelle posizioni intermedia e ribassata è necessario l’utilizzo della barra portatarga con gruppo luci Licence Plate Carrier. Il sistema permette l’apertura della porta posteriore, anche con le bici montate, ed è disponibile in doppia versione: alluminio anodizzato o variante Deep Black in alluminio nero. Installabile su: • veicoli originali standard (non modificati) • veicoli camperizzati con finestra posteriore con sporgenza inferiore a 9 mm • veicoli camperizzati con finestra posteriore con sporgenza superiore a 9 mm e distanza dai bordi del portellone maggiore di 100 mm
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Fiamma F80S F80S è la proposta Fiamma per il tendalino da tetto per camper, caravan e van. Fiamma F80S è stato studiato per integrarsi sempre più alle forme del mezzo grazie a una sezione estremamente ridotta. In particolare spiccano, per la compattezza delle sue dimensioni, la doppia predisposizione LED di serie sia sul frontale che sul cassonetto e le tre guide sul frontale, ideali per ogni installazione da tetto. Anche per F80S sono disponibili i cassonetti in colorazione titanium, white o black. Il modello è anche motorizzabile con un kit optional, pareti frontali e laterali, Privacy Room e altri dettagli. FIAMMA F80S è il tendalino ideale per van su base Fiat Ducato, Citroën Jumper e Peugeot Boxer.
Sigillanti
DEKAPHON 9735 Protettivo a solvente per sottoscocca. • Facile applicazione in spray. • Ottima resistenza alla corrosione. • Insonorizzante.
DEKASEAL 8936 Poli-isobutene. Evoluzione dei prodotti antifiltranti. • Alta resistenza alle infiltrazioni. • La parte fuoriuscita è facile da rimuovere. • Da utilizzare tra gli accoppiamenti. • Non verniciabile.
DEKAPHON 958 Protettivo a base d’acqua per sottoscocca. • Alta resistenza alla corrosione. • Alta resistenza alla temperatura. • Basso odore e senza aromatici.
DEKASYL MS-1 e MS-2 Adesivo e sigillante. Evoluzione dei classici polimerici. • Ottima resistenza UV. • Verniciabile anche da bagnato. • Non necessita primer o trattamenti.
Colle poliuretaniche U-BOND 301 Adesivo poliuretanico monocomponente reattivo, senza solventi. Indurisce per l’esposizione all’umidità atmosferica trasformandosi in una colla adesiva molto tenace, resistente all’acqua, alle temperature e all’invecchiamento. Per incollaggi strutturali e tecnici, flessibilizzati.
U-BOND 305 Adesivo poliuretanico monocomponente, per costruzione, esente da solventi, privo di ritiro, con buone proprietà riempitive, indurisce per esposizione all’umidità atmosferica trasformandosi in una colla adesiva molto tenace. L’alta viscosità mantiene in posizione gli elementi da incollare.
SIMP-SEAL 55 Adesivo elastico ad elevate prestazioni per l’incollaggio elastico e la sigillatura di materiali di diversa natura: metalli, acciaio galvanizzato e inox, alluminio, superfici verniciate, plastiche e vetroresina. Esente da solventi e isocianato. Certificato ISEGA per il contatto con alimenti.
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normativa ganci traino
Addio visita e prova, ma nasce il registro Nel tentativo di semplificare, il decreto 8 gennaio 2021 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti elimina il collaudo per alcune tipologie di dispositivi, tra cui anche serbatoi GPL del sistema di alimentazione e adattamenti per persone disabili. Ma per i sistemi dedicati al traino introduce nuovi documenti e obblighi Testo di Paolo Galvani
L
e “semplificazioni” sono arrivate anche nel nostro settore. Dopo le modifiche apportate all’art.78 del Codice della Strada ed entrate in vigore (dopo la solita proroga) il primo di gennaio, è finalmente arrivato anche il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che le definisce meglio. L’effetto più rilevante riguarda l’installazione del gancio di traino, per il quale da quest’anno non sono più richieste “visita e prova” presso la Motorizzazione Civile. Le nuove norme riguardano però anche la sostituzione del serbatoio GPL del sistema di alimentazione bifuel o monofuel, l’installazione dei doppi comandi per i veicoli destinati alle scuole guida e alcuni degli adattamenti per la guida dei veicoli da parte di conducenti disabili. Era da luglio dello scorso anno che si attendeva con impazienza l’entrata in vigore di questa normativa. Il fatto che non sia più necessario sottoporre a collaudo l’installazione di alcuni dispositivi non significa ovviamente che non debba essere aggiornata la carta di circolazione. Oltre a individuare le modifiche delle caratteristiche costruttive e funzionali che possono beneficiare della nuova norma, il decreto specifica anche quali sono i requisiti per l’accreditamento presso gli Uffici Motorizzazione Civile delle officine di autoriparazione che 14
eseguono le modifiche, stabilisce le procedure per l’aggiornamento della carta di circolazione e individua le modalità di vigilanza da parte degli Uffici Motorizzazione Civile Il decreto prevede che le officine esecutrici delle modifiche debbono accreditarsi presso l’Ufficio Motorizzazione Civile territorialmente competente: per farlo bisogna sottoscrivere un apposito disciplinare e a ogni officina accreditata viene assegnato un codice identifi-
cativo meccanografico formato da 6 caratteri alfanumerici: i primi due riportano la sigla della provincia dove ha sede l’officina. Per ogni modifica effettuata l’officina deve rilasciare una dichiarazione di esecuzione dei lavori a regola d’arte, annotando, in ordine progressivo, su apposito registro con pagine numerate e preventivamente vidimato dall’Ufficio Motorizzazione Civile, il numero di targa e numero di telaio del vei-
Il campo di applicazione Rientrano nel campo di applicazione del decreto le seguenti modifiche: 1. Sostituzione del serbatoio GPL del sistema di alimentazione bifuel o monofuel 2. Installazione gancio di traino sui veicoli delle categorie internazionali M1 ed N1 3. Installazione doppi comandi per veicoli da adibire ad esercitazioni ed esami di guida 4. Installazione dei seguenti adattamenti per la guida dei veicoli da parte di conducenti disabili: • Pomello al volante • Centralina comandi servizi • Inversione dei pedali acceleratore-freno nella configurazione speculare a quella originaria • Spostamento leve comandi servizi (luci, tergicristalli, etc.) • Specchio retrovisore grandangolare interno • Specchio retrovisore aggiuntivo esterno
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colo, il nominativo dell’intestatario, il tipo di modifica e la data in cui è stata effettuata. Pertanto, in fase di accreditamento l’officina dovrà presentare, tra l’altro, il registro per la vidimazione. Al cliente, nei casi previsti dalle disposizioni vigenti, l’officina deve rilasciare anche la certificazione di origine e/o la certificazione di conformità. La domanda di aggiornamento della carta di circolazione può essere presentata dall’intestatario del veicolo interessato presso l’Ufficio Motorizzazione Civile (UMC) competente per territorio in relazione alla sede della ditta che ha eseguito i lavori di modifica oppure presso uno studio di consulenza automobilistica. Nella prima fase applicativa, in attesa dell’allineamento e dell’implementazione delle procedure informatiche, la procedura potrà però essere attivata solo presso la Motorizzazione. La richiesta va presentata entro 30 giorni dal completamento dei lavori, deve essere redatta sul modello TT 2119 e ad essa vanno allegati l’attestazione del versamento di € 10,20 sul cc postale 9001, l’attestazione del versamento di € 16,00 sul cc postale 4028, l’attestazione dei lavori dell’officina accreditata, la certificazione di origine dei componenti installati e, quando previsto, il certificato di conformità. Un tagliando adesivo che riporta i dati variati o integrati e il numero identificativo dell’officina che ha eseguito i lavori completerà l’aggiornamento della carta di circolazione. Ma cosa succede se “visita e prova” sono già state prenotate? La nuova normativa prevede una fase transitoria in cui chi ha già presentato domanda alla data di entrata in vigore del decreto può scegliere se seguire l’iter previsto dalla precedente normativa oppure presentare un’integrazione conforme alle prescrizioni del decreto, con particolare riferimento all’accreditamento dell’officina e alle relative dichiarazioni. “Finalmente siamo arrivati a un provvedimento simile anche in Italia: in molti altri paesi tale prassi era già consolidata da tem-
Art. 78. Modifiche delle caratteristiche costruttive dei veicoli in circolazione e aggiornamento della carta di circolazione 1. I veicoli a motore ed i loro rimorchi devono essere sottoposti a visita e prova presso i competenti uffici del Cosa dice l’articolo 78 Dipartimento per i trasporti terrestri quando siano apdel Codice della Strada portate una o più modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali, ovvero ai dispositivi d’equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72, oppure sia stato sostituito o modificato il telaio. Con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono individuate le tipologie di modifica delle caratteristiche costruttive e funzionali, anche con riferimento ai veicoli con adattamenti per le persone con disabilità, per le quali la visita e prova di cui al primo periodo non sono richieste. Con il medesimo decreto sono stabilite, altresì, le modalità e le procedure per gli accertamenti e l’aggiornamento della carta di circolazione. Entro sessanta giorni dall’approvazione delle modifiche, gli uffici competenti del Dipartimento per i trasporti terrestri ne danno comunicazione ai competenti uffici del P.R.A. Solo ai fini dei conseguenti adeguamenti fiscali. 2. Nel regolamento sono stabiliti le caratteristiche costruttive e funzionali, nonché i dispositivi di equipaggiamento che possono essere modificati solo previa presentazione della documentazione prescritta dal regolamento medesimo. Sono stabilite, altresì, le modalità per gli accertamenti e l’aggiornamento della carta di circolazione. 3. Chiunque circola con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione e nella carta di circolazione, oppure con il telaio modificato e che non risulti abbia sostenuto, con esito favorevole, le prescritte visita e prova, ovvero circola con un veicolo al quale sia stato sostituito il telaio in tutto o in parte e che non risulti abbia sostenuto con esito favorevole le prescritte visita e prova, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 430 a € 1.731. 4. Le violazioni suddette importano la sanzione amministrativa accessoria del ritiro della carta di circolazione, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI. * Il Decreto 31 dicembre 2020 (in G.U. 31/12/2020, n. 323) ha disposto (con l’art. 3, comma 1) che la presente modifica avrà effetto a decorrere dal 1° gennaio 2021.
po,” commenta Mauro Bilato, proprietario della padovana Top Group e rappresentante in Italia della tedesca Goldschmitt. “Ritengo che questo sia un provvedimento necessario per snellire le pratiche di collaudo che erano arrivate a tempi assurdi, anche con un anno di attesa. Certo, ora le officine che installano i dispositivi citati nel decreto si devono assumere una responsabilità maggiore sul lavoro da svolgere, ma questo non deve essere visto come un problema da parte dei colleghi im-
Officina meccatronica
Carrozzeria
Gommista
Sostituzione serbatoio Gpl
sì
no
no
Gancio di traino veicoli M1 e N1
sì
no
no
Installazione doppi comandi
sì
no
no
Pomello al volante
sì
sì
-
Centralina comandi servizi
sì
no
-
Inversione dei pedali acceleratore-freno nella configurazione speculare a quella originaria
sì
no
no
Spostamento leve comandi servizi (luci, tergicristalli etc.)
sì
no
no
Specchio retrovisore grandangolare interno
sì
sì
no
Specchio retrovisore aggiuntivo esterno
sì
sì
no
Tipo di modifica (e chi può apportarla)
prenditori”. Più cauto si mostra Alberto Ugolini, responsabile tecnico del Centro di Assistenza AL-KO Kober per l’Italia: “Tutto quello che abbiamo fatto sino a ora, e quello che sappiamo, è aver fatto richiesta telematica per essere inseriti come officine autorizzate all’installazione,” dice. “Ogni altra indicazione credo ci verrà data in seguito. Vedremo quindi in futuro come verranno concretamente applicate le nuove norme.”
Mauro Bilato
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l’avvocato risponde francesca guerra
Francesca Guerra
I termini del contratto sono uno degli elementi più “spinosi” nel rapporto con il cliente. Vediamo due dei temi che spesso possono generare dei fraintendimenti
Le responsabilità su termini di consegna e conformità degli accessori L
e questioni che riguardano i termini del tro gennaio”. È marzo, il produttore non tende. Meglio fare un esempio pratico per contratto sono sempre molto spinose e me l’ha ancora consegnata e il legale del comprendere più agevolmente: pensiamo a generano spesso fraintendimenti che pos- cliente, dopo avermi sollecitato a febbra- una futura sposa che si rivolga a un atelier sono portare anche a contenziosi legali. io la consegna, mi scrive che quello indi- che le confezioni l’abito. È evidente che la Due aspetti, in particolare, ricorrono con cato in contratto è da ritenersi termine consegna del vestito oltre il termine previuna certa frequenza: il primo è costituito essenziale e che pertanto il contratto è da sto (quello della cerimonia) non le sarebbe dai termini di consegna, il secondo dalla intendersi risolto. È vero? di alcuna utilità. presunta non conformità di un acLa valutazione dell’essenzialità cessorio, in questo caso si parla del “È necessario accertare se il decorso inu- deve essere svolta avendo riguardo, frigorifero, che invece di essere a da un lato, alle espressioni utilizzate tile del termine ne generi la perdita di dalle parti nel contratto e dall’altro gas è arrivato a compressore. Le due domande poste qui di seguito sono utilità, che non può essere ricavata da (soprattutto) alla natura e all’oggetparticolarmente di attualità, viste le semplici espressioni di stile (per esempio to del contratto stesso. È necessario difficoltà che si stanno registrando accertare se il decorso inutile del ter‘entro e non oltre’), ma deve essere valu- mine ne generi la perdita di utilità, con le consegne e con alcune delle dotazioni originariamente previste che non può essere ricavata da semtata concretamente.” sui veicoli. plici espressioni di stile (per esemFrancesca Guerra: Per “termine essenzia- pio “entro e non oltre”), ma deve essere Nel contratto di compravendita ho scrit- le” si intende quel termine superato il quale valutata concretamente. E tale valutazione to “consegna massima della caravan en- la prestazione sarebbe inutile per chi la pre- è una valutazione di merito di competenza del giudice. Proprio con riguardo alla consegna di un veicolo, il Tribunale di Padova (sentenza del 26.07.2003) si è espresso stabilendo che la “dicitura ‘consegna massima entro’ una certa data è generica e non consente affatto di ritenere che le parti di un contratto di compravendita (nella specie, di un veicolo) abbiano inteso prevedere un termine essenziale, nell’interesse dell’acquirente, oltre il quale possa ritenersi che quest’ultimo non avesse più interesse alla consegna del bene acquistato; tanto più qualora dai documenti prodotti si evinca che l’attore anche dopo tre mesi dalla scadenza del termine ha sollecitato l’adempimento del contratto, con ciò dimostrando in modo inequivoco di avere ancora interesse alla prestazione”. Vi sono dunque buoni motivi per contestare al legale del cliente l’essenzialità del termine. Il contratto non è da intendersi risolto di diritto (immediatamente), come sarebbe invece nel caso di mancato rispetto del termine essenziale. Va da sé, tuttavia, che è meglio attivarsi affinché la consegna avvenga nel minor tempo possibile (e secondo le clausole di “tolleranza” previste dal contratto) onde evitare di incappare in azioni giudiziali per la risoluzione. 16
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Ho venduto a un consumatore un autocaravan e ora questi non vuole adempiere al contratto (saldandomi il corrispettivo) perché sostiene che era sua convinzione che il funzionamento del frigorifero fosse a gas, ma così non è. Nel contratto non sono specificate le caratteristiche del frigorifero. Francesca Guerra: Secondo l’art. 129 del Codice del Consumo “Si presume che i beni di consumo siano conformi al contratto se, ove pertinenti, coesistono le seguenti circostanze: • sono idonei all’uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo; • sono conformi alla descrizione fatta dal venditore e possiedono le qualità del bene che il venditore ha presentato al consumatore come campione o modello; • presentano la qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene e, se del caso, delle dichiarazioni pubbliche sulle caratteristiche specifiche dei beni fatte al riguardo dal venditore, dal produttore o dal suo agente o rappresentante, in particolare nella pubblicità o sull’etichettatura; • sono altresì idonei all’uso particolare voluto dal consumatore e che sia stato da questi portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto e che il venditore abbia accettato anche per fatti concludenti”.
ria diligenza; • la dichiarazione è stata adeguatamente corretta entro il momento della conclusione del contratto in modo da essere conoscibile al consumatore; • la decisione di acquistare il bene di consumo non è stata influenzata dalla dichiarazione”.
contratto, il venditore eventualmente potrà provare in via testimoniale la circostanza. Mettiamo che, invece, al momento delle trattative, il venditore non abbia descritto dettagliatamente il frigorifero e che tale descrizione non sia nemmeno contenuta in contratto, che succede? Bisogna dapprima escludere che il frigorifero, così come desiderato dal cliente, presenti “la qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi”, ovvero bisogna comprendere se è ragionevole, considerati anche gli elettrodomestici usualmente montati su quei veicoli, che il cliente si aspetti le caratteristiche che lamenta essere assenti. Bisogna poi assicurarsi che l’elettrodomestico, così come richiesto con la contestazione, non sia stato pubblicizzato dal venditore o dal produttore (ad esempio in brochure, volantini, su Internet e così via). In quest’ultimo caso il venditore si libererà da responsabilità qualora dimostri che, nonostante l’ordinaria diligenza, non era a conoscenza della pubblicità, o che aveva corretto l’indicazione pubblicitaria in modo conoscibile dal consumatore prima della conclusione del contratto. Se non gli è dato dimostrare nemmeno una di queste circostanze, bisogna in ogni caso tener presente che il contratto resterà pienamente valido ed efficace se le caratteristiche del frigorifero non sono state determinanti per la scelta di acquisto del consumatore.
Dunque, riassumendo, fondamentale è innanzitutto la descrizione del bene che il venditore ha fatto al consumatore al momento delle “Fondamentale è innanzitutto la descritrattative. Se ha chiaramente specificato le caratteristiche zione del bene che il venditore ha fatto al del frigorifero, nulla quaeconsumatore al momento delle trattative. stio. Poco importa che le detSe ha chiaramente specificato le caratterite caratteristiche non siano dettagliatamente descritte in stiche del frigorifero, nulla quaestio.”
Inoltre, “il venditore non è vincolato dalle dichiarazioni pubbliche di cui al comma 2, lettera c), quando, in via anche alternativa, dimostra che: • non era a conoscenza della dichiarazione e non poteva conoscerla con l’ordina-
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parma 2021 il salone del camper
I big si incontrano di nuovo a Parma Fiere di Parma ospiterà dall’11 al 19 settembre 2021 il Salone del Camper con 150 mila metri quadrati di superficie espositiva. Con il ritorno dell’Erwin Hymer Group, la fiera ora è quasi completa. Ma c’è ancora tempo per iscriversi
A
l Salone del Camper di Parma, dall’11 al 19 settembre 2021 gli appassionati potranno muoversi tra tutte le novità di camper, caravan, componentistica e accessori. Ad oggi hanno confermato la loro adesione le principali aziende produttrici di camper e caravan, come Adria, Arca, Autostar, Benimar, Blue Camp, Buerstner, Carado, Carthago, Challenger e Chausson, Dethleffs, Elnagh, Etrusco, Eura Mobil, Font Vendome, Fran-
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kia, Giottiline, Hymer, Knaus Tabbert, Laika, Luano Camp, Malibu, McLouis, Mobil Tech, Mobilvetta, Morelo Reisemobile, My Home Autocaravans, PLA, Poessl Freizeit und Sport, Rapido, Rimor, Roller Team, Sunlight, Top Group, Tourne Mobil, Trigano, Vantourer, Westfalia Mobil. Tra le aziende produttrici di accessori e componentistica hanno confermato tra gli altri la loro partecipazione: Brunner, Euro Accessoires, Fiamma, Indel B,
Narbonne, Vitrifrigo, Thetford, Teleco Top Group, Vecamplast. Il Salone del Camper di Parma è la più importante fiera dedicata al caravanning e al turismo en plein air in Italia. Vi partecipano ogni anno i principali produttori europei di veicoli ricreazionali, i più famosi marchi della componentistica e dell’accessoristica e attrezzature per il campeggio. Appuntamento imperdibile per gli appassionati delle va-
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weekend insoliti o viaggi più avventurosi a cui dedicare magari qualche settimana e staccare completamente la spina. All’itinerario vero e proprio vengono affiancate proposte per rendere ancora più coinvolgente la vacanza, come gli sport outdoor per eccellenza, trekking e bicicletta, che uniscono la vacanza in libertà, attiva e sostenibile. Uno spazio particolare è dedicato alla stampa di settore, guide e prodotti editoriali, utili sia per gli esperti del settore che vogliono essere sempre informati sulle novità e per chi si avvicina a questo particolare stile di vivere la vacanza.
canze outdoor e del camper life-style è il secondo per importanza a livello europeo, con oltre 130.000 visitatori e un numero sempre crescente di mq espositivi e aziende presenti. Il Salone si compone di 4 aree tematiche: Caravan e Camper, con una ricca esposizione di veicoli ricreazionali, con tutti i più importanti brand del settore; Accessori, dedicata ad accessori per il campeggio; Shopping, in cui trovare prodotti per i piccoli spazi, adatti a ogni esigenza; Percorsi e mete, dove conoscere luoghi e destinazioni ideali per il turismo in libertà, con una ricca proposta di guide e prodotti editoriali in grado di indirizzare e consigliare esperti e neofiti di questo life-style. Ognuno potrà trovare il proprio mezzo ideale: chi viaggia con la famiglia troverà camper mansardati e motorhome; innamorati che vogliono concedersi una fuga d’amore, un Van perfetto anche per muoversi in città; chi parte all’avventura, un camper agile e pratico come il semintegrato compatto; chi in viaggio deve anche lavorare, le ultime soluzioni ultra tecnologiche per essere sempre connessi; chi opta per una vacanza sostenibile camper progettati per il basso consumo energetico, con regolatori elettronici del flusso d’acqua e luci a led; la caravan per chi si può concedere il lusso di vacanze più lunghe e quando si innamora di un paesaggio decide di fermarsi per vivere appieno quel luogo; motorhome per chi cerca il lusso estremo di ampi spazi personalizzati, anche per stupire gli ospiti. Uno spazio speciale è riservato alla tenda, tanto amata dalla generazione Erasmus e al carrello tenda, primo approccio delle giovani
coppie all’abitar viaggiando. L’esposizione si tiene dal 2010 alle Fiere di Parma, quartiere fieristico di 400 mila metri quadrati. La proposta del Salone del Camper si attualizza ogni anno con nuovi eventi e attività di intrattenimento, non solo nella proposta espositiva. La dodicesima edizione di settembre 2021 è stata subito presentata con una nuova e accattivante veste grafica, un camper affacciato su un intenso tramonto, che invita a sentirsi a casa, ovunque. Organizzato con APC, Associazione Produttori Caravan e Camper, con i suoi 150 mila metri quadrati il Salone del Camper è uno dei principali eventi internazionali di settore. L’esposizione si rivolge a chi del camper ha fatto una filosofia di vita, ma anche a chi si sta avvicinando a questo mondo e vuole scoprirne novità e segreti. Perché il futuro del turismo è proprio l’outdoor, sinonimo di una vacanza libera, sicura, che sa regalare emozioni. Percorsi e Mete, viaggiare in libertà Il Salone del Camper non è solo una vetrina per i migliori mezzi e le novità di accessori e componenti. Diventa anche un punto di riferimento per chi vuole conoscere nuove località da scoprire a bordo del proprio camper o della propria caravan, in bici o in moto. Oltre ad essere un appuntamento ineludibile per i camperisti è un momento di incontro per tutti i viaggiatori. Nella sezione “Percorsi e Mete” vengono presentati itinerari ideali per il turismo in libertà, idee per turismo di prossimità, che stupisce con la scoperta di piccoli gioielli spesso sconosciuti e a portata di mano,
Turismo esperienziale Lo scorso anno oltre un milione di camperisti ha gremito le aree di sosta e le piazzole italiane durante i mesi estivi. Non serve prenotare e si ha tutto a disposizione in modo sicuro ed esclusivo. La vacanza in camper ridona senso di libertà. “Il turismo diventa sempre più esperienziale,” precisa Antonio Cellie, amministratore delegato Fiere di Parma, “Secondo un recente studio dell’Osservatorio Turismo Nomisma, il 50% di chi ha fatto almeno un viaggio tra giugno e agosto 2020 ha preferito una vacanza nella natura. Il 44% ha scelto una meta adatta a lunghe passeggiate, il 20% con possibilità di praticare sport all’aria aperta e il 18% ideale per escursioni in bicicletta. Tutti indicatori che fanno guardare avanti con ottimismo, perché la vacanza in camper è in perfetta sintonia con queste esigenze. Non solo, il camperismo si proietta a diventare un acceleratore economico per la ripresa dei territori, soprattutto per quelli più lontani dalle rotte del turismo tradizionale”.
Antonio Cellie
Il camperismo ha cambiato pelle, assumendo sempre di più un risvolto glamour, dove il vero lusso è la libertà. Libertà di muoversi con calma e tranquillità nella natura, cambiando paesaggio ogni giorno e regalandosi sempre nuove esperienze. Viaggiare lasciandosi trasportare dalle emozioni, senza obblighi se non quello di concedersi la possibilità di cambiare meta quando si vuole. Una vacanza che ne contiene tante e diverse: dalle passeggiate nel verde alle escursioni in bicicletta, alla scoperta di borghi, città d’arte, dei sapori e prodotti di eccellenza del territorio.
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focus Van compatti a tetto sollevabile
La rinascita del campervan compatto Nuovi scenari si affacciano all’orizzonte, in un’Europa che pensa alla fase post-Covid: il segmento dei campervan, che sta conoscendo un’euforia senza precedenti, potrebbe vedere la crescita dei modelli più compatti, quelli con tetto basso sollevabile Testo di Renato Antonini
S
ul mercato europeo degli RV un nuovo protagonista si affaccia sulla scena: è il campervan compatto, con altezza intorno ai 2 metri e pop-up roof. Dopo il grande aumento di richieste di campervan con tetto alto, soprattutto su base Fiat Ducato, è dunque ipotizzabile una crescita dei campervan a tetto basso sollevabile? Sicuramente sì, basta osservare
l’impegno dei costruttori in questa particolare categoria. Una tipologia di RV che è sempre esistita e che un tempo aveva numeri di mercato ben maggiori di quelli dei campervan a tetto alto, ma non ha mai fatto un deciso salto in avanti. E questo perché pochi, pochissimi costruttori hanno creduto nell’industrializzazione del prodotto e nella produzione su am-
pia scala. Il motivo è chiaro: quando in tutta Europa c’è stata la progressiva inversione di tendenza, con la decrescita della caravan e la crescita del camper, si è preferito investire sulla creazione di veicoli comodi e spaziosi, anziché puntare sul vecchio mito dell’automobile abitabile. Vengono impiegate basi meccaniche leggere: Volkswagen Transporter, Ford
Qui e a destra: Volkswagen California
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elemento accostato alla parete oppure da un blocco (normalmente asportabile all’esterno) collocato accanto al portellone laterale, ma ci sono campervan compatti che non hanno il blocco cucina oppure dispongono di un gruppo cucina minimale collocato nel vano di carico posteriore.
Sopra: spazio interno variabile per Campster Sulla pagina a sinistra: Crosscamp su base Opel
Custom, Citroen Spacetourer, Mercedes V-class/ Vito e Renault Trafic, tanto per citare i più comuni. Esistono due tipologie fondamentali di questi veicoli: i modelli senza il bagno, che sono di gran lunga i più diffusi, e le versioni dotate di un vano toilette minimale nella zona posteriore. In genere questo determina anche una differenza di lunghezza: nel primo caso siamo intorno ai 5 metri, nel secondo ci si attesta sui 540 cm. Per quanto riguarda il living, il più delle volte si compone di un divanetto scorrevole (trasformabile in letto) integrato dai sedili girevoli della cabina. La cucina rappresenta un’altra variabile del piccolo abitacolo: può essere composta da un
Mercato in crescita? Dopo la forte crescita del campervan classico a tetto alto (con o senza pop-up roof), sembra proprio che si stia sviluppando un mercato dei campervan compatti, con il tetto basso e il pop-up roof. “Prevediamo un’ulteriore crescita nel segmento dei campervan compatti,” afferma Andreas Kauth (Crosscamp), e non è il solo a pensarla così. “Esiste già da molti anni un mercato di campervan con pop-up roof,” ci spiega Felix Holona (Reimo), “storicamente in Germania e nel Regno Unito, ma si è esteso a più paesi in tempi più recenti.” Fino a poco tempo fa in Europa i grandi costruttori interessati alla produzione industriale di campervan compatti erano pochissimi, ora invece si affacciano alla scena nuovi soggetti. Ma questo non significa che si siano ritirate dal mercato le aziende più piccole, a carattere artigianale. “Oggi vediamo molti, tra i produttori più grandi, che guardano a questo settore,” afferma David Elliott (Wellhouse Leisure), “per esempio sul Ford Custom sono stati realizzati molti nuovi modelli e questo è un chiaro indicatore del modo in cui il mercato sta crescendo. Nel Regno Unito ci sono molti allestitori affermati che possono offrire un serCampster Cult Edition
Robert Hein
Direttore Sales, Marketing e Communication di Pössl Sono l’impulso alla libertà e le attuali tendenze in materia di protezione ambientale a rendere oggi questa classe di veicoli così attraente. Lo abbiamo notato negli ultimi quattro anni, dalla presentazione dei nostri camper su base Citroën e Peugeot al Caravan Salon di Düsseldorf nel 2016. Il successo parla da solo. La versione ‘leggera’, il Vanster, ha nel frattempo trovato il suo posto nel mondo dei camping bus e per guidare un’ulteriore crescita in questo segmento, quest’anno realizzeremo questi due modelli su nuove basi Mercedes Benz: Classe V e Vito. Con Campstar e Vanstar completiamo la nostra gamma Pössl Vanline. Citroën Spacetourer è stato introdotto nel mercato tedesco (e in parte in Europa) come Campster, prima che il veicolo base fosse venduto sul mercato automobilistico. Ciò è avvenuto in stretta collaborazione con il gruppo PSA. I vantaggi per noi all’inizio erano chiaramen-
te l’esclusività, come costruttore, e il lancio di un van completamente nuovo che ha trovato rapidamente il suo posto sul mercato. Con Mercedes, ora possiamo fare affidamento su un telaio consolidato e collaudato che non lascia nulla a desiderare in termini di tecnologia, design e funzionalità.
Brand europei Erwin Hymer Group • Crosscamp • Bürstner • Dethleffs Pössl Group • Campster • Vanster • Clever Trigano Group • Adria • FontVendome • Karmann Rapido Group • Dreamer • Campereve • Westfalia • Stylevan • Wildax Others • Hanroad (gruppo Pilote) • Volkswagen • Mercedes • Ford • Reimo • VanTourer • Wellhouse Leisure • AutoCampers • Autohaus • Bilbo’s • CMC/HemBil • Devon Conversion • Hillside Leisure • Leisuredrive • Rolling Homes • Nuova Allcar • Top Group • Autopergine • C-Lover • Vanderer • Varius • Werz Reisemobile • WSR Robibbero • Zooom GmbH • AAC Wohnmobile • Autohaus Neureuther • Almo Campervans • Ahorn Camp • Campmobil Schwerin • C-Tech • Easycamper • Dipa • Fischer Resemobile • Custom Bus • Flowcamper • Ka-Mobile • KEC-Motors • Köhler Wohnmobile • Nordvan • Rainbow Mobil • Terracamper • Spacecamper Questo elenco non comprende tutti i piccoli allestitori
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focus Van compatti a tetto sollevabile Il nuovo Bürstner Copa su base Ford Custom
vizio molto più personale al cliente rispetto ai grandi produttori, sarà interessante vedere le preferenze dei clienti. Anche prima del Covid c’era un forte aumento della domanda e delle vendite di campervan. Noi costruiamo tutti i veicoli su ordinazione e normalmente abbiamo prenotazioni di 4-5 mesi, al momento invece abbiamo prenotazioni di 10 mesi nonostante l’aumento della produzione.” Purtroppo è difficile avere dei dati di mercato precisi per quanto riguarda gli ultimi anni, in modo da evidenziare l’evoluzione nel corso del tempo. Ma un’evoluzione c’è sicuramente stata, come ci conferma Felix Holona di Reimo (azienda che fornisce componenti a molti produttori di campervan compatti): “Ci sono dati molto limitati su questi tetti poiché il tetto non è un criterio indicato nelle statistiche ufficiali e anche perché molti dei campervan più piccoli sono registrati come autovetture e non sono inclusi nelle statistiche tradizionali delle immatricolazioni di RV. Tuttavia, il numero di produttori, il numero di tetti prodotti e il numero di immatricolazioni di campervan costruiti su telai Volkswagen indicano che i numeri si sono moltiplicati negli ultimi anni in Europa. Nel 2008 sono stati immatricolati in Germania 653 camper su telaio Volkswagen, nel 2020 sono diventati 6.815, secondo i dati del CIVD”. Trends Ma su cosa si fonda l’interesse delle aziende per il campervan compatto a tetto sollevabile? Se i grandi gruppi sono scesi in campo
con forti investimenti, significa che ci sono dei trend che stanno alla base di questo rinnovato interesse. “L’urbanizzazione in costante aumento,” ha affermato Andreas Kauth (Crosscamp), “intensifica il desiderio di avventura ed esperienze nella natura, ed è qui che i campervan compatti mostrano i loro pregi: adatti all’uso quotidiano, utilizzabili in città con strade strette e parcheggi coperti, ma sempre pronti per la prossima escursione nella natura. I megatrend dell’individualismo e della connettività sono ulteriori driver per il segmento”. Felix Holona (Reimo) afferma: “Il feeling Vanlife dei clienti, lo stile di vita più attivo e l’interesse nell’usare il van di famiglia per il campeggio invece di avere un secondo o un terzo veicolo, un classico camper, portano all’aumento del numero di campervan con tetto sollevabile”. Sicuramente, la crescita di questo segmento dipende da vari cambiamenti in atto nella società: “Lo stile di vita delle persone cambia”, dice David Elliott (Wellhouse Leisure), “la vita moderna significa cambiamenti nel modo in cui le persone fanno brevi vacanze nei fine settimana piuttosto che nelle tradizionali 2 settimane intere. I veicoli base sono diventati più simili a un’auto, quindi le persone possono sostituire la loro auto con un campervan che ha tutte le caratteristiche di un’automobile e non sembra più un ‘furgone’ nella guida. Anche i dati demografici hanno iniziato a cambiare, soprattutto nel Regno Unito, con un numero sempre maggiore di giovani che ora iniziano a fare campeggio. E con il Covid le persone vorranno forse rimanere tendenzialmente nel proprio paese per le vacanze”. In ogni caso, la tematica dell’ambiente e le norme relative
hanno una grande importanza. “Alla luce delle normative ambientali, degli standard di CO2 e delle normative WLTP sempre più stringenti,” afferma Robert Hein (Pössl), “sia l’industria automobilistica che i costruttori di campervan sono invitati a realizzare modelli sempre più rispettosi in termini di emissioni. In combinazione con la tassazione più elevata verso i motorhome e i campervan più grandi in molti paesi europei, e con l’idoneità dei camping bus compatti ad un utilizzo quotidiano e familiare, questa classe di veicoli è decisamente sulla cresta dell’onda!” Campervan compatti vs tradizionali La crescita dei campervan compatti sottrarrà mercato ai van tradizionali? Oppure è possibile e auspicabile un ampliamento del mercato? E’ difficile fare previsioni certe, però i nostri interlocutori sono ottimisti. “Credo che tutti i segmenti dei campervan vedranno un’ulteriore crescita”, afferma Mike Reuer (Westfalia), “mentre il tasso di crescita dei campervan compatti sarà più elevato”. Per una certa fascia di clientela, il campervan compatto può essere il primo ingresso al mondo RV, come del resto è avvenuto in passato. “I campervan Crosscamp - interni
Andreas Kauth - Marketing Manager di Crosscamp Il format delle vacanze in camping sta vivendo una forte crescita, che si riflette anche in questo segmento. Il duplice uso dei veicoli gioca un ruolo importante. I campervan compatti, o camper urbani, possono essere utilizzati nella vita di tutti i giorni senza problemi pur offrendo attrezzature da campeggio complete senza allontanarsi troppo dal van di base. In questo segmento è possibile trovare il veicolo giusto per ogni esigenza e preferenza. Che si tratti di sportivi con attrezzatura da kite o mountain bike, giovani famiglie o professionisti che cercano il relax nella natura dopo il lavoro, questo segmento offre il concetto giusto per tutti. La scelta di auto normali come veicoli base, nel nostro caso Toyota Proace Verso e Opel Zafira Life, è un vantaggio. Un elevato livello di comfort di guida, un equipaggiamento di alta qualità e gli standard di sicurezza sono grandi vantaggi rispetto ai veicoli basati su “transporter”.
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Sotto: prodotti Reimo per campervan compatti
Felix Holona - Managing Director di Reimo
compatti non sono mai stati una vera minaccia per gli RV tradizionali”, dice Felix Holona (Reimo), “ma sono spesso utilizzati da coppie o famiglie con bambini piccoli. Quando i bambini crescono, la famiglia ha bisogno di più spazio e spesso passa a un camper più grande. Vediamo, e crediamo, che i campervan compatti aiutino a portare nel settore nuovi clienti che all’inizio non sono attratti dagli RV più grandi”. Ma per molti operatori del settore il campervan compatto è un veicolo “trasversale”, a cui si rivolgono gli utenti più vari. “Ritengo che i nuovi clienti arrivino da ogni parte”, afferma David Elliott (Wellhouse Leisure), “nuovi clienti più giovani che non hanno mai avuto un veicolo ricreazionale, ma anche clienti proprietari di camper e caravan più grandi che vogliono ridimensionare il proprio “parco auto” ad un solo veicolo.” Chi acquista un campervan compatto? “Il target group è piuttosto diversificato”, ha dichiarato Andreas Kauth (Crosscamp). “Si va dalla giovane famiglia ai single e alle coppie, dai campeggiatori esordienti a chi vuole utilizzare il proprio veicolo anche nella vita di tutti i giorni”. Mike Reuer (Westfalia) afferma: “Prevediamo per la metà degli anni ‘30 molte famiglie giovani fino a coppie più anziane che vogliono avere una sola auto, e questa deve adattarsi anche ai loro scopi ricreazionali.” E Felix Holona (Reimo) è di questo parere: “Coppie, famiglie con bambini piccoli e spesso persone di indole attiva, che preferiscono la mobilità rispetto al campeggio fisso.” Le coppie e le giovani famiglie, con uno o due bambini piccoli, costituiscono sicuramente una buona fetta di utenza. Ma ci sono anche utenti particolari, che impiegano il campervan anche per lavoro, come ci spiega Klaus Rehkugler (Mercedes-Benz Vans): “Alcuni clienti, come architetti o fotografi, usano persino il nostro camper Marco Polo come ufficio mobile”. Ma è interessante anche capire il rapporto tra utenti e tipo di vacanza, pensando che forse qualcosa cambierà in futuro. David Elliott (Wellhouse Leisure) è convinto che cambierà il tipo di utenti in considerazione del fatto che “le persone avranno vacanze più brevi e percorreranno distanze inferiori, il tipo di clienti cambierà, abbiamo una clientela più giovane che lavora, mentre 10 anni fa molti dei clienti erano in pensione”. E’ sicuramente interessante la conclusione
Reimo fornisce prodotti approvati e omologati per un’ampia gamma di veicoli di base, principalmente per van compatti come VW Transporter, Mercedes Vito, Renault Trafic, Citroën Spacetourer o Peugeot Expert/Traveller, VW Caddy, ecc. Per tutti questi veicoli riteniamo che i prodotti Reimo forniscano ai nostri clienti soluzioni per un utilizzo più flessibile e di qualità per le attività ricreazionali, rendendo le vacanze l’occasione per divertirsi, essere attivi, trascorrere del tempo con i propri cari e rilassarsi.
Sopra e a destra: Adria Active
di Robert Hein (Pössl): “Questi campervan compatti sono per tutti quelli, di ogni fascia di età, che amano la libertà individuale. Lo sport ricreativo è in aumento, sempre più e-biker, stand-up paddlers ed escursionisti utilizzano questa classe di veicoli. Allo stes-
so modo le famiglie che preferiscono il van, ma anche i professionisti, per i quali il proprio autoveicolo non fornisce il necessario valore aggiunto. E noi del gruppo Pössl non abbiamo ancora affrontato il tema del leasing, un potenziale da esplorare”.
Westfalia ha sempre avuto un’ampia gamma di campervan compatti
Mike Reuer - CEO of Westfalia Vediamo forti tendenze verso veicoli più piccoli e compatti utilizzabili come van familiari oltre che come camper per scopi ricreazionali. Westfalia ha scelto una vasta gamma di veicoli base, composta da Volkswagen T6, Mercedes V-class/Vito e Ford Transit Custom. C’è sempre spazio per campervan economici così come per quelli più lussuosi. I budget a disposizione sono diversi, mentre il desiderio per la vita all’aria aperta è uguale per tutti.
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focus Van compatti a tetto sollevabile
Citroën The Citroënist su base Spacetourer
Automobile abitabile Ma il campervan compatto a tetto sollevabile può essere davvero un’alternativa all’auto? “E’ sicuramente un’alternativa, se non l’auto migliore,” afferma Robert Hein (Pössl), “in quanto combina vita quotidiana, fine settimana, tempo libero e vacanza in un unico veicolo. E questo con costi di manutenzione per lo più inferiori. Si potrebbe andare oltre e persino parlare di razionalizzazione del budget acquistando un campervan o camping bus”. Il problema del costo rimane, ma parte delle spese viene dunque assorbita dal doppio utilizzo del veicolo. “Grazie alle loro dimensioni esterne,” afferma Klaus Rehkugler (Mercedes-Benz Vans), “i campervan compatti sostituiscono spesso le autovetture. Da anni lo osserviamo sempre di più per quanto riguarda i
nostri modelli Marco Polo. Un design elegante, comfort e un alto grado di piacere di guida - attributi tipici delle auto Mercedes - erano quindi obbligatori per noi durante lo sviluppo dell’attuale generazione di Marco Polo”. Non solo le dimensioni ridotte, quindi, ma anche le prestazioni e l’equipaggiamento di bordo avvicinano i campervan compatti alle normali automobili. Inoltre in alcuni casi questi veicoli possono andare oltre i classici 4 posti viaggio: grazie a sedili aggiuntivi possono trasportare anche 7 persone. “Il campervan può sostituire completamente un’auto,” afferma Felix Holona (Reimo), “e soddisfare il trasporto quotidiano da 2 a 7 persone, mentre nei fine settimana è adatto al trasporto di veicoli per il tempo libero e di attrezzature sportive, può diventare un furgone per il trasporto di oggetti
di grandi dimensioni per il giardinaggio o la ristrutturazione della casa ed essere un campervan per le vacanze”. Dello stesso parere è Andreas Kauth (Crosscamp): “Non lo definirei un’alternativa, farei un ulteriore passo avanti definendolo un’auto per tutti i giorni. A seconda del modello, l’uso quotidiano può essere agevole o a volte più limitato, ma il Crosscamp Lite, ad esempio, offre fino a sette posti, porte scorrevoli su entrambi i lati e spazio per bagagli. Meno di 5 m di lunghezza e 2 m di altezza, perfettamente adatto all’uso quotidiano e ai parcheggi sotterranei, il campervan compatto offre in più due letti e una stufa, anche con tutti i 7 posti installati. Tutto sommato, parliamo di un’auto per il camping”. Semplice o lussuoso? I campervan compatti, con tetto sollevabile, possono essere essenziali ed economici oppure completi e costosi. C’è spazio per entrambe le filosofie di prodotto? “Nella nostra esperienza,” ci spiega Klaus Rehkugler (Mercedes-Benz Vans), “i desideri dei clienti nel segmento dei campervan compatti sono piuttosto diversi. Di conseguenza, ad esempio, offriamo tre tipi di modelli del nostro Marco Polo: la variante entry-level, più economica, Marco Polo Activity; il Marco Polo Horizon e, nella fascia alta della gamma, il Marco Polo. Un altro punto di forza di questo nostro campervan, fornito di serie, è il modulo di interfaccia Mercedes-Benz Advanced Control (MBAC) con il quale il nostro camper si trasforma in una smart home su ruote. Più “feel good luxury”
Qui e a destra: campervan Welhouse Leisure
David Elliot – Founder e CEO di Wellhouse Leisure Costruiamo/vendiamo campervan da 18 anni, ma negli ultimi 18 mesi abbiamo visto molti più clienti che non avevano mai posseduto un RV. Wellhouse Leisure ha già iniziato a guardare alla nuova generazione di veicoli base. Abbiamo convertito Ford Custom MHEV e stiamo lavorando su Vauxhall/Opel Vivaro E e LEVC PHEV, ora in costruzione. Questi veicoli rappresentano nuove sfide, ad esempio niente diesel o benzina per alimentare il riscaldamento. Pensiamo anche che il modo in cui le persone usano i camper cambierà, perché con un veicolo completamente elettrico non si potrà più guidare per 12 ore attraverso l’Europa, quindi le persone si orienteranno di più su viaggi “locali” e fine settimana.
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Klaus Rehkugler
Head of Sales&Marketing Mercedes-Benz Vans Vediamo un promettente potenziale di crescita per i campervan compatti e siamo molto fiduciosi di poter generare ulteriori vendite. Vanlife è trendy, il mercato è generalmente in forte espansione e questo avviene in tutto il mondo. Tuttavia, i campervan compatti sono molto popolari in questo momento e nella nostra esperienza sono particolarmente apprezzati dai nuovi clienti. Sono più facili da guidare e manovrare rispetto a certi motorhome. Inoltre, grazie alle loro dimensioni esterne compatte, sono adatti sia ai viaggi che all’uso quotidiano. Pertanto, spesso hanno il potenziale per sostituire l’autovettura. Con la nostra variante 300 d, stiamo addirittura definendo gli standard nel segmento in termini di velocità e acceleradi così è quasi impossibile”. Anche Felix Holona (Reimo) è convinto che ci siano possibilità interessanti per campervan di prezzo differente, compreso l’allestimento di van usati: “Dai clienti fai-da-te che trasformano nei loro fine settimana un furgone di 20 anni in un grazioso e accogliente campervan, fino ai clienti che ordinano un van “su misura” con 4 ruote motrici, tetto a soffietto elettrico, divanetto scorrevole V3000 e sistema hi-fi premium, la varietà e le possibilità del campervan possono soddisfare il gusto e la domanda di un’ampia clientela”. Dello stesso parere è David Elliott (Wellhouse): “Realizziamo di tutto, possiamo realizzare una conversione su un’auto giapponese usata per meno di £ 20.000 o fornire una Toyota Proace con tutti gli extra di un’auto di lusso, 180 cv con cambio automatico a 8 velocità, per meno di £ 50.000”. Anche Robert Hein (Pössl) è convinto che ci sia spazio per varie fasce di prezzo: “Prendiamo le nostre due classi di telaio nel settore dei camping bus: da un lato, i popolari Citroën Spacetourer e Peugeot Traveller, convenienti e tecnicamente ben progettati, punto di partenza per gli amanti dei van; dall’altro il Vito Tourer Pro e la Classe V - insuperabili in termini di lusso e comfort per gli utenti più esigenti”. Lunghezza 5 metri Sulla lunghezza ideale ci sono opinioni diverse. “Secondo me,” dice Mike Reuer (Westfalia), “la lunghezza ideale è intorno ai 5 metri. Lascia spazio e funzionalità adeguati all’interno e permette di adattarsi comodamente al parcheggio”. Dello stesso parere è Klaus Rehkugler (Mercedes-Benz Vans): “I nostri
zione. Pur essendo più dinamici, i modelli Marco Polo sono anche altamente efficienti grazie all’ultima generazione di motori. E attribuiamo grande importanza anche al rispetto di questi attributi nei nostri veicoli base, che come OEM offriamo ai produttori di camper! modelli Marco Polo hanno una lunghezza di circa 5 metri. Lo stesso vale per la Classe V e il Vito. Dal nostro punto di vista questa lunghezza è l’ideale per fornire ai clienti un compagno di viaggio, ma anche per la vita di tutti i giorni. Un compagno, che, se lo si desidera, può anche sostituire la normale autovettura. Con una lunghezza di circa 5 metri, il campervan entra in tutti i normali parcheggi, siano essi al supermercato, a scuola o in ufficio. E con un’altezza inferiore ai 2 metri, può parcheggiare anche in garage sotterranei standard”. Ed ecco il parere di Andreas Kauth (Crosscamp): “Mantenersi sotto i 5 metri è l’ideale. Naturalmente, le varianti più lunghe hanno un certo fascino, grazie allo spazio interno più ampio, ma qualsiasi veicolo oltre i 5 metri diventa poco pratico nell’uso urbano”. Se il campervan compatto deve essere usato anche come auto di tutti i giorni, la lunghezza ridotta è premiante, come afferma David Elliot (Wellhouse): “L’80% di ciò che vendiamo è lungo meno di 5 metri. E deve dare il feeling di guida di un’auto, come fanno le basi più moderne ”.
Sopra: Mercedes Marco Polo
Bagno posteriore su un modello Westfalia
Bagno: si o no? Un campervan compatto dovrebbe avere un bagno? “Non necessariamente”, afferma Mike Reuer (Westfalia), “ma è un vantaggio avere un bagno a bordo”. Oltre alle dimensioni ridotte dell’abitacolo, è proprio l’assenza del bagno che differenzia i campervan compatti dal resto degli RV: sono pochi i modelli che dispongono di un bagno, e si tratta quasi esclusivamente di veicoli oltre i 5 metri. “A nostro avviso,” afferma Klaus Rehkugler
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focus Van compatti a tetto sollevabile
Sopra: Campster - cucina pull-out
Dethleffs Globevan e-hybrid su base Ford Transit Custom plug-in hybrid (2019)
(Mercedes-Benz Vans), “quando si tratta di un campervan compatto, un bagno integrato va a scapito di uno spazio abitativo più agevole influendo sull’atmosfera di benessere. Così, ad esempio, offriamo una doccia esterna come accessorio per il nostro Marco Polo”. Ma il bagno può essere utile in alcune situazioni, quindi alcuni costruttori si attrezzano con soluzioni d’emergenza, se non veri e propri vani toilette in formato ridotto. “Tutti i nostri veicoli hanno di serie il Porta Potti. Realizziamo un modello su Ford LWB che è lungo 5,4 metri e ha una toilette a cassetta completa e un bagno di serie. Abbiamo anche visto un aumento di richieste su questo tipo di campervan perché le persone vogliono essere più autonome (Covid)”. Non dimentichiamo che per usare un vano toilette occorre avere un’altezza adeguata del vano stesso, e non è possibile se il tetto si solleva nella parte anteriore. Robert Hein (Pössl) ci offre una sua interpretazione: “Dal mio punto di vista, alla questione si presta troppa attenzione al momento dell’acquisto, perché, siamo sinceri: quanto tempo si passa ogni giorno nel bagno del camper (rispetto al tempo che si passa nel letto)? E poi ci sono docce e servizi igienici a disposizione nei campeggi”. Costruire un campervan compatto È facile o complesso costruire un van compatto? Quali sono i problemi tecnici maggiori? “È più facile costruire un campervan compatto,” afferma Mike Reuer (Westfalia), “rispetto a un van su Ducato o base simile. Non ha bagno; serbatoi, tubazioni, cucine e armadietti sono più piccoli, e ha meno arredamento”. Secondo Andreas Kauth (Crosscamp) “la differenza tra campervan e campervan compatto è marginale. A differenza dei van vuoti, il primo passo nel caso dei veicoli su base auto è rimuovere i sedili e le finiture interne e quindi adattarli alle conversioni. Altrimenti i processi sono simili”. Attenzione, però, perché esistono elementi complessi da 26
inserire nel piccolo abitacolo, senza contare che la crezione del tetto sollevabile richiede abilità ed esperienza, come ci conferma Felix Holona (Reimo): “I problemi principali sono l’installazione corretta e sicura di una panca omologata. Anche Campster l’installazione di un tetto pop-up, che richiede una grande apertura su un piccolo campervan, può essere difficile per gli installatori che non hanno familiarità con i campervan compatti. Per questo motivo, Reimo fornisce panche e tetti sollevabili solo agli installatori formati da Reimo stessa e richiede che ogni azienda invii il proprio personale di officina a corsi di formazione interni, offrendo al contempo formazione in loco alle aziende più grandi. Tuttavia, le dimensioni ridotte significano meno rifiniture interne, impianti gas e acqua molto più compatti, rendendo per certi versi la conversione più semplice”. Ma non tutti sono del parere che sia più facile costruire un piccolo campervan invece che un tradizionale modello su Ducato... “Abbiamo costruito campervan
“Ducato size” nel corso degli anni”, ci spiega David Elliott (Wellhouse), “ma le vetture compatte più piccole sono molto più complesse da costruire perché non c’è lo spazio per farci entrare tutto. Quando progettiamo un nuovo modello è tutto fatto a mano, usando il CAD non è lo stesso. Devi essere “dentro il veicolo” in modo da poter ottenere le proporzioni corrette e il feeling giusto”. E infine, il parere di Robert Hein (Pössl): “La costruzione degli arredi non differisce in modo significativo, a parte le dimensioni. Il più delle volte, il bagno e la toilette non sono disponibili nella classe dei campervan e non c’è da preoccuparsi dell’isolamento come quando si lavora con gli chassis”.
California: ieri e oggi
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“Jess” L’INNOVAZIONE NEL riscaldamento
Jess è un innovativo sistema di riscaldamento a pavimento alimentato con una semplice linea elettrica, è una membrana composta da un elemento termoconduttivo prodotto da Ama Composites accoppiato ad una o più armature e protetto da una pellicola in poliestere. Grazie all’effetto Joule l’energia elettrica si trasforma in energia termica: la membrana tende a riscaldarsi e per conduzione riscalda il pavimento a contatto con essa. Jess è una soluzione industriale completamente integrata nella produzione del pavimento del camper. Qualsiasi pavimento può essere equipaggiato di serie con il sistema di riscaldamento che in seguito, in base alla configurazione interna, può essere attivato o meno.
TENSIONE DI SICUREZZA
Per consentire una facile e sicura installazione, la membrana è alimentata con una tensione non superiore a 12 Volt, che rientra nella categoria della sicurezza intrinseca. Ciò significa che un eventuale contatto con la parte elettrica della membrana non ha alcun effetto sulle persone.
ASSENZA DI ELETTROSMOG
Il campo elettromagnetico di Jess è azzerato. Infatti l’elemento termoconduttore Ama Composites è realizzato con due strati conduttivi esattamente sovrapposti, che vengono attraversati da correnti elettriche uguali e opposte, causando così la cancellazione del campo elettromagnetico risultante.
VANTAGGI • • • • •
Elevato comfort di riscaldamento Affidabilità totale nel tempo Soluzione integrata Basso costo di produzione Nessuna produzione di elettrosmog
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Nessuna combustione di gas o diesel Non succede nulla se è perforato Può riscaldare qualsiasi tipo di spazio Basso consumo 10 anni di garanzia
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Palomar s.r.l. • Via Milano, 2/20 • 50052 Certaldo (FI) • Italy • +39 0571 PROFESSIONAL 664573 • www.palomaritaly.net 27
intervista con gianalberto lupi
Una visione a lungo termine A colloquio con Gianalberto Lupi, il nuovo manager di Trigano Italia che ha il compito di coordinare l’attività commerciale e marketing dell’azienda sullo scenario europeo Testo di Renato Antonini
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ai truck ai camper: dopo molti anni passati in Iveco, dove ha ricoperto i ruoli più vari, Gianalberto Lupi è approdato al gruppo Trigano. Dall’inizio del 2020 è responsabile commerciale e marketing di Trigano Italia, la business unit che comprende Trigano Spa e SEA, raggruppando numerosi brand che hanno propri stabilimenti produttivi e una sviluppata rete commerciale a livello Europeo (Mobilvetta, CI, Arca, Roller Team, Elnagh e McLouis). Quello di Lupi è stato un ingresso nel settore camper complesso e affascinante allo stesso tempo: la pandemia da Covid-19 ha creato non pochi problemi, ritardi nelle forniture e chiusura delle fabbriche per lockdown, ma ha portato anche nuove opportunità. Il mercato sembra proprio che voglia continuare un positivo trend di crescita e il segmento dei campervan, dove Trigano Italia è molto forte, sta dando ottimi risultati, portando anche nuova clientela. Con Gianalberto Lupi abbiamo cercato di capire quale futuro si prospetta per Trigano Italia all’interno delle vivaci dinamiche del settore RV in Europa. Partiamo da una domanda in apparenza semplice: quali sono le differenze maggiori che ha potuto riscontrare tra il grande e complesso settore dei truck da cui lei proviene e il comparto RV? Gianalberto Lupi: Il settore da cui provengo è ampio, ben sviluppato, ma il gruppo Trigano nel quale ora lavoro non è certo una realtà industriale di piccole proporzioni. Sono sicuramente due mondi diversi: in Iveco si affronta un business to business, qui per certi versi si lavora in un’ottica di business customer. La differenza maggiore è sicuramente la velocità di sviluppo del prodotto: per rinnovare completamente un truck ci vogliono venti anni, nel settore RV il ciclo di vita e di rinnovo è molto più veloce.
Ed ora una domanda più impegnativa: tra crisi profonda ed euforia di mercato, come ha influito la pandemia da Covid-19 sull’operato e sui risultati di Trigano Italia? Quali criticità avete dovuto affrontare? Gianalberto Lupi: E’ stato un periodo complesso, sicuramente strano. Un mese dopo il mio arrivo in azienda è scoppiata la pandemia. Per ragioni di sicurezza abbiamo dovuto chiudere le fabbriche per diversi giorni, in modo da evitare il contagio, ed è stato spiacevole. Ma la cosa peggiore è stata l’impossibilità di fare previsioni sul futuro, avevamo davanti a noi le tenebre, non riuscivamo a capire cosa sarebbe potuto
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succede nei mesi successivi. Vivevamo in un’incertezza che, paradossalmente, si era innestata in un trend di sviluppo del settore sostanzialmente positivo. La più grossa sfida è stata affrontare il periodo successivo al lockdown: quando ci siamo resi conto che il mercato era ripartito, abbiamo dovuto passare velocemente dalla situazione di fabbriche chiuse a quella di fabbriche pronte a far fronte a grandi richieste di prodotto. Inoltre, la pandemia ha valorizzato il camper, facendo capire al largo pubblico che poteva essere un tipo di vacanza sicura, anche in tempo di contagio da Covid-19. Quindi una dinamica negativa si è trasformata in una dinamica positiva, che oggi continua nonostante la seconda fase di contagio. La scelta di essere presenti alle fiere è stata vincente? Quali sforzi ha comportato? Gianalberto Lupi: La decisione di metterci a disposizione dei nostri clienti partecipando alle fiere internazionali è stata presa subito, ma c’è stato uno sforzo non indifferente nel capire come partecipare. E’ stato difficile trovare una posizione comune, mettendo insieme le idee di aziende, associazioni di categoria ed enti fieristici. Si passava da posizioni di estremo rigore a posizioni molto lasche. Ma devo dire che l’organizzazione delle fiere è stata ottima, è stato trovato un buon compromesso tra rispetto delle norme di sicurezza e possibilità per i clienti di visitare i veicoli esposti. Le fiere hanno rappresentato un’opportunità di crescita, abbiamo riscontrato una presenza molto qualificata, con clienti decisi, ma anche una buona presenza di nuovi clienti, persone che non conoscevano ancora il camper e che hanno sfruttato le fiere per avvicinarsi al mondo RV.
Nel settore RV si continuerà con le metodologie precedenti o prevede dei cambiamenti nel modo di vendere e di comunicare? Se sì, a cosa sono imputabili, alla pandemia da Covid-19 o ad altri fattori che travalicano il problema contingente? Gianalberto Lupi: La pandemia ha cambiato molto il modo di interagire tra le persone e non sempre in maniera positiva. Per certi versi si è persa la valenza del rapporto umano e tutti abbiamo sofferto della mancanza di contatto diretto nei rapporti professionali. Abbiamo dovuto creare delle presentazioni virtuali per la nostra rete vendita, senza una presenza fisica del prodotto. Ma c’è stata anche una diversa modalità di conoscenza del prodotto da parte del cliente finale, utilizzando il canale web. In realtà, questo era già un trend in atto, quindi credo proprio che anche dopo la pandemia sarà sempre più utilizzato. Noi dovremo essere competitivi in questo ambito. E’ cambiata la modalità di informazione precedente all’acquisto, però non è cambiata la modalità di vendita dei camper, le vendite virtuali sono una percentuale minimale perché la maggior parte dei clienti arriva direttamente negli showroom dei concessionari. Il cliente vuole ancora toccare il prodotto e avere un rapporto diretto con il venditore. E’ possibile fare una previsione per il 2021 e il 2022? Gianalberto Lupi: Non posso dare dei numeri precisi, ma posso dire che nel 2021 abbiamo avuto un’ottima raccolta ordini. Quindi prevedo un 2021 migliore del 2020. E per il 2022 abbiamo delle sensazioni positive dalla nostra rete vendita. Nonostante sia difficile capire esattamente cosa succederà in questa seconda fase della pandemia da Covid-19, credo che il mercato sarà in
crescita. Per l’Italia è difficile fare previsioni, abbiamo avuto un contagio elevato e c’è in atto una fase di transizione politica, mentre per alcuni mercati esteri ci sono senza dubbio previsioni positive. In sostanza, il trend positivo ha attraversato la difficile fase Covid senza perdere la sua dinamica di crescita. Come si inserisce Trigano Italia all’interno di quel grande universo che è il gruppo Trigano? Quali sono le sinergie con le altre aziende del gruppo? Gianalberto Lupi: Una delle ragioni per cui ho accettato questo incarico è stata la possibilità di lavorare in un’azienda che secondo me ha un ottimo bilanciamento tra l’autonomia delle singole business unit e le linee guida provenienti dal top management del gruppo. Ho molto apprezzato questa struttura di Trigano Group, che delega alla nostra business unit Trigano Italia la responsabilità della commercializzazione dei vari brand e le decisioni sullo sviluppo del prodotto, così come le decisioni riguardanti gli stabilimenti produttivi. In sostanza tutto ciò che riguarda l’adattamento al contesto del mercato è delegato alla business unit. Ovviamente vengono conservate delle sinergie a livello di gruppo, come possono essere gli acquisti dai grandi fornitori, oltre ovviamente alle linee strategiche dettate dalla proprietà e dal top management. Sì, ritengo che si sia trovato un ottimo bilanciamento: noi accettiamo le linee strategiche che vengono dall’alto, ma nello stesso tempo abbiamo quell’autonomia che si traduce in velocità di reazione agli stimoli del mercato. I modelli-gemelli, che non si limitano ad una piattaforma comune, sono un’arma a doppio taglio: se ben gestiti portano buoni frutti, altrimenti rischiano di fare perdere identità ai vari brand. Come la pensa in proposito? Quali sono i brand di Trigano Italia che propongono prodotti simili e come si attua la differenziazione? Gianalberto Lupi: Io non vedo una reale perdita di identità. Il cliente finale cerca un camper funzionale, confortevole, nel quale
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intervista con gianalberto lupi si possa vivere con piacere, un camper che abbia buona qualità e che duri nel tempo: sono tutte caratteristiche che richiedono delle piattaforme comuni di sviluppo e di produzione. Se non ci si muove in questo modo, cercando invece di differenziare ogni modello dall’altro, ci si trova ad avere un’offerta infinita senza una qualità soddisfacente. Io credo che nella nostra business unit si sia trovato un buon compromesso: non abbiamo le stesse piantine su tutti i prodotti e i vari elementi d’arredo vengono interpretati in maniera diversa nelle varie gamme. Non nego che ci sia una certa standardizzazione, ma questo per me non è negativo. Certo, può capitare che due brand con prodotti simili possano creare qualche problema se avvicinati troppo a livello territoriale, ma noi cerchiamo di evitare questa vicinanza nella rete vendita. Comunque, per me la priorità è il prodotto, a mio avviso l’obiettivo primario deve essere dare ad ogni cliente il prodotto giusto. E’ corretto dire che la mission di Trigano Italia è quella di presidiare soprattutto quella fascia media allargata del mercato, che va grosso modo dai 50.000 ai 70.000 euro? Gianalberto Lupi: Non c’è dubbio che questa sia la fascia dove siamo più forti, però siamo presenti in maniera decisa anche in altre fasce di prezzo. Al nostro interno distinguiamo i brand value (CI, Roller Team, McLouis e Elnagh) e i brand premium (Mobilvetta e Arca). Sicuramente la fascia media, con i volumi che può raggiungere, può avere delle gamme competitive a livello di prezzo: si può avere quella massa critica che ci consente di lavorare a livello industriale in maniera efficiente. Credo che questo ci venga riconosciuto, è la base del nostro
successo. Ciò non significa che non si punti all’espansione dei brand premium Mobilvetta e Arca, anche perché alcune delle soluzioni tecnologiche introdotte nei modelli premium vengono poi trasportati nei brand value. La nostra ambizione maggiore in questo momento è proprio quella di sviluppare i brand premium. Mobilvetta è molto lanciata, siamo cresciuti tanto in Germania, e non è poca cosa. Adesso stiamo puntando su Arca, un brand che ha avuto dei travagli dovuti a un trasferimento di produzione, che aveva anche l’obiettivo di portarla in stabilimenti di alto livello. Ora vogliamo rinnovare e stabilizzare la gamma Arca in Italia e poi portarla in Europa. Il mercato dei campervan è cresciuto: un fatto positivo o rischia di creare squili-
bri? La crescita del segmento campervan è destinata a continuare? Gianalberto Lupi: Secondo me è un fenomeno assolutamente positivo, che di fatto sta facendo raddoppiare i numeri del settore. Ed è una crescita che non ha cannibalizzato il mercato dei camper tradizionali. Noi abbiamo una fabbrica nell’Italia centrale, a Paglieta, destinata ai van, che è stata raddoppiata in tempi record per far fronte alla domanda. Noi siamo stati tra i primi a produrre van a livello industriale. Per noi è un’opportunità, io vedo positivamente questa crescita. Non è solo un segmento di entrata, perché ci sono anche utenti di ritorno, fasce di clientela che apprezzano la facilità di manovra e di parcheggio. Però c’è sicuramente una buona fetta di nuovi utenti che arrivano al van e in seguito potranno passare a veicoli più grandi. Io credo che il campervan possa passare dal 20-25% al 40% del mercato. E questo senza penalizzare il mercato in generale. Quindi lei vede nel prodotto campervan solo un vantaggio per Trigano Italia? Non pensa che possa sottrarre sempre più terreno ai camper tradizionali, con risultati negativi? Gianalberto Lupi: Al momento non vedo questo pericolo. Ci possono essere dei travasi, delle dinamiche di spostamento della clientela, però non ritengo che siano penalizzanti per l’azienda. Il campervan può essere un segmento di entrata, come lo è il camper usato, che accompagna il cliente verso un segmento più professionale, introducendolo in un settore dove poi rimarrà per sempre.
Stabilimento Trigano S.p.A. nel polo industriale di Cusona (S.Gimignano- Siena)
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Forse con un certo ritardo, per la stagione 2021 avete risposto in maniera decisa alla richiesta di campervan, con un forte allargamento dell’offerta: un investimento
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importante, che sta dando buoni frutti? Gianalberto Lupi: In questo periodo abbiamo avuto un forte aumento degli ordini di campervan, anche perché la nostra offerta è diventata importante, con molti più modelli e versioni. A mio avviso c’è stato un percorso corretto: prima abbiamo stabilizzato la produzione e poi allargato l’offerta di modelli. Negli ultimi anni l’azienda ha lavorato molto per stabilizzare la produzione a livello di materiali e componenti, per cercare un prodotto che potesse essere qualitativamente elevato e potesse durare nel tempo. Dopo aver raggiunto questo obiettivo abbiamo ampliato la gamma con la proposta dei pop up roof e altre soluzioni come il drop-down bed posteriore. Questa fase di ampliamento è avviata e non si fermerà. Nell’ultimo periodo sul mercato europeo si assiste ad uno sviluppo del segmento campervan compatto, con tetto basso sollevabile, ad esempio su Citroën Spacetourer e Mercedes Vito. Voi entrerete anche in questo ambito? Gianalberto Lupi: In realtà noi ci siamo già con Font Vendôme, che è un brand del gruppo Trigano che la nostra business unit commercializza sul mercato Italia. E’ comunque uno dei segmenti di mercato che stiamo analizzando, per capire quali potenzialità di crescita può avere. Quale è l’impegno dell’azienda sui vari mercati? Quanto conta il mercato interno e quanto l’export? Gianalberto Lupi: Noi ragioniamo sempre in un’ottica europea. Il mercato italiano è fondamentale, ma rappresenta circa il 20% del nostro business, perché l’80% viene dall’export. Noi stiamo crescendo in Germania, siamo stabilizzati da tempo in Fran-
cia, dove il marchio McLouis è molto ben posizionato, in UK abbiamo una buona presenza di Roller Team, primo marchio dopo quelli locali. Che idea si è fatto dei mercati che, per il settore RV, possiamo definire ancora emergenti? Pensiamo prima di tutto all’Est Europa, ma anche a certi mercati extra europei... Gianalberto Lupi: L’Est Europa sta crescendo, non è ancora un mercato maturo ma sta crescendo molto. Non esistono statistiche apprezzabili, però vediamo che la Polonia e la Repubblica Ceca stanno crescendo notevolmente di volume e lì ci sono concessionari strutturati da tempo. In Polonia abbiamo la possibilità di offrire veicoli su base Ford, che hanno grossi vantaggi fiscali, quindi le vendite stanno crescendo. In sostanza, noi saremo presenti in tutti i mercati europei che si svilupperanno in maniera positiva. Abbiamo contatti commerciali anche fuori dall’Europa: siamo presenti in Giappone, stiamo sviluppando progetti con la Corea e stiamo crescendo particolarmente in Nuova Zelanda. Abbiamo quindi delle ambizioni anche a livello di sviluppo internazionale, cercheremo di essere presenti sullo scenario globale attraverso importatori e concessionari. Lei viene dal mondo dei veicoli commerciali e industriali: come vede il rapporto tra Trigano Italia e i fornitori di autotelai? Quali sono i lati positivi e dove si può cercare di migliorare, sia per quanto riguarda il prodotto, sia per le forniture? Gianalberto Lupi: Nella mia precedente esperienza ho avuto vari contatti con i costruttori di RV, soprattutto negli anni in cui sono stato responsabile Iveco per il mercato
tedesco: non ho mai visto una contrapposizione tra fornitori di chassis e produttori di camper. Quindi vedo solo rapporti positivi. Certo, in questo periodo i problemi ci sono, ma ci sono per tutti. La pandemia sta creando difficoltà a tutte le aziende. Come tutti i costruttori, anche noi abbiamo problemi con le forniture, non solo di chassis. Anche i fornitori di autotelai soffrono gli stessi problemi degli altri subfornitori. Noi possiamo fare affidamento su Fiat, Ford e Citroën. Cerchiamo di ottimizzare al meglio le forniture per non creare interruzioni sulle nostre linee produttive, ma abbiamo anche allertato la nostra rete vendita in merito a possibili ritardi. Comunque, lo sforzo dei fornitori di chassis è notevole: è un gioco di squadra, ognuno sta cercando di fare del proprio meglio per fronteggiare la pandemia. Diesel o elettrico? Ci possono essere degli sviluppi in questo ambito? Gianalberto Lupi: Vengo da anni di discussioni sul tema, se ne parlava già alcuni anni fa in merito ai veicoli commerciali. Ha senso che i van da trasporto e i motorhome diminuiscano la loro portata per far posto alle batterie di alimentazione? In questo momento non vedo imminente una transizione all’elettrico. Se la transizione avverrà, noi saremo tra i primi ad offrire camper elettrici.
Chi è Gianalberto Lupi 57 anni, sposato, tre figlie, Gianalberto Lupi è cresciuto a Tortona (Alessandria), al confine fra tre importanti regioni del Nord Italia: Piemonte, Lombardia e Liguria. Dopo gli studi a Milano (laurea in Economia e Marketing all’Università Bocconi), si è trasferito a Torino dove ha iniziato a lavorare in Iveco nel 1989. E in Iveco è rimasto per quasi tutta la sua carriera professionale, venendo a contatto con le problematiche più varie dell’azienda leader nella produzione di veicoli professionali di tutti i tipi, dal “leggero” Daily ai truck pesanti, passando per i bus, i veicoli militari e tanto altro. Per molti anni si è occupato di logistica, poi ha avuto esperienze nell’industrial planning e infine ha iniziato una crescita professionale a livello commerciale. E’ stato Area Manager per il mercato Italia, ha lavorato in varie business unit anche nel settore marketing e ha ricoperto il ruolo di General Manager di vari mercati (per tre anni è stato responsabile del mercato tedesco). Nella fase matura della sua carriera ha deciso di lasciare Iveco per fare nuove esperienze, cogliendo l’opportunità offerta da Trigano Italia nel 2020.
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a tu per tu con federico vezzani
Da più di vent’anni la mia passione al servizio del settore L’arrivo del Sales Director di Erwin Hymer Group Italia, pochi anni fa, ha coinciso con la nascita e il lancio del marchio Etrusco, che ha unito qualità e capacità di industrializzazione tedesche allo stile italiano. In questa intervista ci parla di come va il mercato, delle aspettative per il futuro e di cosa servirebbe al nostro Paese per tornare ai numeri del passato Testo di Paolo Galvani
L
’Erwin Hymer Group comprende 15 marchi di veicoli ricreazionali in tutta Europa e cinque aziende che si occupano di servizi, turismo e accessori. Parte dal 2019 di Thor Industries, insieme alla quale costituisce il più grande gruppo al mondo per la produzione e commercializzazione di veicoli ricreazionali, sviluppa 2,2 miliardi annui di fatturato e ha oltre settemila dipendenti. Nel 2000 ha acquisito l’italiana Laika e otto anni fa, in Toscana, ha aperto un ufficio di rappresentanza per l’intero gruppo. Qui, otto persone giovani (cinque di loro hanno meno di 40 anni), motivate e volenterose, hanno dato una spinta determinante per la crescita economica e delle reti vendita. L’elemento originale è che le figure commerciali si muovono sul territorio utilizzando da quasi un anno veicoli ricreazionali del gruppo, facendo esperienza specifica che si traduce poi in suggerimenti motivazionali da proporre ai concessionari. Camper Professional ha intervistato Federico Vezzani, Sales Director di Erwin Hymer Group Italia. Lei segue le attività di vendita di un gruppo che comprende quasi una quindicina di brand. Qual è il suo ruolo in questo quadro complesso? Federico Vezzani: L’Erwin Hymer Group è di origine tedesca. Circa otto anni fa sono state aperte delle agenzie di rappresentanza in di32
verse nazioni, tra cui Spagna, Francia e Italia. Questi uffici sono gestiti da un amministratore delegato e impiegano un direttore commerciale. In questo ruolo supervisiono tutti i brand che commercializziamo in Italia e ho la responsabilità diretta di Bürstner. Come siete organizzati nel nostro paese? Quali marchi sono rappresentati direttamente dall’Erwin Hymer Group e quali invece sono presenti tramite importatori? Federico Vezzani: Noi commercializziamo sette brand del gruppo: Laika, Etrusco, Bürstner, Dethleffs, Hymer, Sunlight e Carado. Fino a pochi mesi fa seguivamo anche Niesmann+Bischoff, ma i quantitativi non erano tali da poter garantire una rappresentanza e quindi preferiamo farlo fare direttamente dalla casa madre. In Italia il concessionario che si occupa della distribuzione è di Bolzano e parla tedesco, quindi si può interfacciare benissimo con la sede centrale. L’altro marchio che si è affacciato da pochissimo tempo, solo nell’ultima stagione, ed è arrivato senza grossa pubblicità è Crosscamp, che viene venduto tramite Dethleffs. Noi siamo a supporto, ma per ora non ci occupiamo della commercializzazione. Come sta andando il mercato italiano? Federico Vezzani: È sicuramente in crescita, anche perché si è creata una visibilità enorme
in conseguenza del Covid-19. La pandemia ha creato tanta diffidenza e molte limitazioni rispetto alla vacanza classica, dal viaggio all’estero in aereo fino alla crociera, passando per le più comuni frequentazioni di hotel e ristoranti. Per l’italiano, però, la vacanza rimane una vera necessità, contrariamente ad altri paesi dove questa non è incentrata su periodi ben precisi. L’essere costretti a momenti specifici - come le festività invernali legate a Natale, Capodanno o al massimo alla settimana bianca, le ferie di Pasqua, qualche ponte e poi il periodo relegato ai mesi di luglio e agosto - ha comportato una maggiore visibilità di prodotti che magari prima non erano considerati o a cui non veniva data la giusta importanza. Questa impossibilità di viaggiare nel modo classico ha stimolato la curiosità che si è poi concretizzata anche in acquisti. I nostri concessionari hanno riscontrato un maggior numero di clienti totalmente nuovi, che non avevano conoscenza del prodotto e che hanno avuto necessità di spiegazioni che fino a qualche tempo fa non servivano. Nell’ultima stagione sono stati veramente tanti quei clienti che si sono presentati senza alcun veicolo da permutare. Da qui anche il motivo per cui una grande parte dei prodotti venduti sono stati mezzi di dimensioni compatte. Sono reti di vendita di cui siete soddisfatti o
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che, anche alla luce di questa evoluzione del mercato, richiedono un ampliamento, una rivisitazione, una riorganizzazione? Federico Vezzani: Come entità di Erwin Hymer Group Italia il nostro è un gruppo giovane. Per le reti vendita, che sono state create negli ultimi anni, siamo partiti da una base storica, ma l’abbiamo modificata, migliorata e corretta dove pensavamo fosse necessario. Oggi abbiamo un bel mix di esperienza e di innovazione, grazie a concessionari costituiti da persone giovani che sanno muoversi anche nel mondo digitale. Diciamo che la situazione attuale è per noi molto soddisfacente.
c’erano sufficienti garanzie a tutela dei dipendenti. Si è quindi preso la responsabilità di rinunciare alle fiere, pur consapevoli che si sarebbe rischiato di perdere numeri e vendite. Fortunatamente così non è stato, perché la richiesta è stata alta e continuativa nell’arco della stagione. Il boom di tutti i mercati, e specialmente di quello tedesco, ha portato a una Etrusco camper van limitazione di disponibiliVisti il perdurare dell’incertezza in merito tà di veicoli che ha un po’ agli spostamenti e la difficoltà per i poten- livellato le vendite di tutti ziali clienti avete pensato a qualche partico- i brand, sia quelli del gruppo sia della concor- “un” brand, ma “il” brand. Per storicità, conolare iniziativa per avvicinarli agli showro- renza. scenza, numeri fatti negli anni è il marchio più om anche in questo periodo? L’assenza conosciuto. Per Etrusco, essere prodotto ed alla Fiera di Parma vi ha causato qualche Come si è chiuso a consuntivo il 2020 per i essere di proprietà di questo marchio è un plus difficoltà? marchi del vostro gruppo e quali previsioni importantissimo. A questo si aggiungono la Federico Vezzani: Sicuramente questa è sta- avete per l’anno in corso? qualità riconosciuta di livello tedesco derivanta la limitazione di questa stagione, di questo Federico Vezzani: Il mercato viene preso in te dall’appartenenza al gruppo Hymer, l’ampia anno difficile e particolare. Noi comunque esame non con l’anno solare, ma con l’anno offerta, che negli ultimi due anni è aumentata commerciale, che va da settembre molto, e non ultimo il rapporto qualità/dota“Nell’ultima stagione sono stati veramen- ad agosto. Di solito nei primi mesi, zioni/prezzo, che è molto concorrenziale. Pur soprattutto a settembre e ottobre, essendo un brand giovane, Etrusco può vante tanti quei clienti che si sono presentati si concentra la percentuale più tare un’offerta che parte dal furgonato per arsenza alcun veicolo da permutare. Da qui alta di vendite, che poi continuano rivare fino al motorhome, passando dai comanche il motivo per cui una grande parte fino a primavera. I risultati reali patti, profilati e mansardati. Abbiamo cinque arrivano però quando il veicolo gamme di prodotto, all’interno delle quali ci dei prodotti venduti sono stati veicoli di di- viene consegnato e targato. Se si sono numerose tipologie di layout. mensioni compatte.” va a guardare il numero delle im- Con questo marchio siamo riusciti a entramatricolazioni nei primi sei mesi re in quella parte di mercato da cui eravamo abbiamo siti all’avanguardia, dove è possibile della stagione, da settembre a gennaio, non è storicamente assenti, non solo in Italia, ma un trovare i visual a 360 gradi per vedere il vei- mai troppo alto. Cresce invece da febbraio ad po’ anche all’estero. È un ambito in cui l’ha colo. È normale che di fronte a una spesa im- agosto, perché i veicoli ordinati e acquistati sempre fatta da padrona il gruppo francese portante come quella di un camper si abbia poi nei mesi precedenti vengono prodotti e spediti concorrente, specializzato in quella fascia di la voglia di toccarlo con mano. Questa cosa è ai clienti a inizio primavera-estate dell’anno prezzo. L’Erwin Hymer Group è sempre stastata però gestita bene dai concessionari, per- successivo. to orientato al segmento medio-alto e quindi ché sono riusciti su appuntamento, seguendo Oggi possiamo parlare solo di ordinativi, su entravamo in un mercato per noi un po’ oscule normative, ad accogliere i clienti e a fargli cui sicuramente c’è stato un incremento, so- ro. Non per me, per fortuna, perché sono al vedere i veicoli. prattutto per un brand che in questa stagione ha 22esimo anno nel settore, e i miei primi 18 li La mancata partecipazione alle fiere non è sta- fatto registrare un exploit incredibile: Etrusco. ho passati proprio in quel segmento dove comta questione di scelta dell’agenzia qui in Italia, Era già cresciuto parecchio la scorsa stagione, pare la concorrenza e dove siamo arrivati con ma una decisione del gruppo, che non ha par- ma quest’anno ha ottenuto risultati incredibi- Etrusco. Ho lavorato in realtà e brand molto tecipato a nessuna manifestazione perché non li. È il brand più giovane del gruppo, nato a rinomati sul mercato italiano, dove ho avuto metà tra una scommessa e un la possibilità di imparare, lavorare e crescere. esperimento, mettendo insieme Sono arrivato in questo grande gruppo tedesco la capacità di industrializzazio- portandomi dietro un’esperienza che sicurane e la qualità tedesche con il mente è stata utile. design di prodotto italiano. Inizialmente non è stato semplice, Ci sono delle differenze sostanziali nell’apperché dove c’è qualità è diffi- proccio al mercato tra il gruppo francese e cile inserire la componente di quello tedesco? design, ma dopo un po’ di ten- Federico Vezzani: Dipendono proprio dal protativi siamo riusciti a trovare la dotto e dalla sua fascia di prezzo. È come con giusta quadratura e oggi stiamo le automobili: l’approccio al mercato di una ottenendo risultati che non oso Maserati o di una Ferrari non è uguale a queldefinire stupefacenti. lo di una Fiat o di una Renault. Sono mercati che pur appartenendo alla stessa cerchia sono Su tutto ciò ha pesato la per- tendenzialmente differenti, con clienti diversi cezione che questi veicoli ven- che non hanno le stesse esigenze. L’acquirente gono realizzati da Laika? tipo dell’Erwin Hymer Group ha già esperienLaika Ecovip Federico Vezzani: Assoluta- za e pretese che non coincidono con quelle del mente sì. In Italia Laika non è cliente di una fascia entry level. Sono due tipo-
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a tu per tu con federico vezzani tutti quanti.
Hymer Concept Car VisionVenture
logie che non possono essere soddisfatte con lo stesso approccio sul mercato. Per questo la partenza con Etrusco è stata complicata. Si tratta di due mondi totalmente differenti.
brand in modo esponenziale, mentre per altri ci hanno avvisati per tempo, lasciandoci delle disponibilità di prodotto. Noi, però, abbiamo dovuto prendere una sfera di cristallo e definire con circa 8/9 mesi di anticipo quanti veiIn Etrusco c’è quindi molto di suo… coli ci sarebbero serviti e addirittura anche la Federico Vezzani: Diciamo che l’ingresso nel tipologia. Questa è la difficoltà reale rispetto a gruppo di una persona con esperienza speci- marchi di fascia un po’ più bassa, che magari fica è stato proprio parte della strategia per hanno meno riscontro sulle piazze straniere. entrare in un comparto diverso da quello che Dei nostri brand, il 90% ha un mercato esteconoscevano bene. ro fortissimo, quindi è “Il cliente tipo del Gruppo più difficile muoversi Se Etrusco è stato un Erwin Hymer ha già espe- con una certa elasticità. grande successo c’è rienza e pretese che non Ormai ci siamo abituati invece qualche mare operiamo con una cercoincidono con quelle del ta naturalezza anche tra chio che in Italia ha bisogno di cure particliente di una fascia entry queste difficoltà. colari per stimolarne level. Sono due tipologie che la crescita? Ora che è passato qualnon possono essere soddi- che mese dal ricorso Federico Vezzani: La problematica non è sfatte con lo stesso approccio alla sfera di cristallo tanto il discorso della cosa può dirci? Avete sul mercato.” crescita o del prodotto, azzeccato le previsioni ma è un’altra: quella della mentalità del mer- o siete rimati un po’ corti? cato e delle esigenze dei clienti. La nostra più Federico Vezzani: Siamo rimasti corti, senza grossa difficoltà è avere disponibilità di pro- ombra di dubbio. Nelle previsioni si cerca di dotto, cosa che non è nuova: l’abbiamo avuta essere ottimisti, ma bisogna anche essere realianche negli anni passati. I nostri brand sono sti, con una certa responsafortissimi nei mercati nordeuropei, a partire bilità. Nonostante tutto non dalla Germania, dove il camper è una ragio- ci saremmo ugualmente imne di vita. Io spesso dico che per loro il cam- maginati una crescita espoper è come per noi il calcio, non ne possono nenziale come quella che fare a meno. Lo si vede anche dalle strutture c’è stata. Direi che è andata ricettive: in Italia, in alcune zone, in questa sostanzialmente bene, ma stagione non è semplice trovare parcheggi o con più prodotto sarebbe aree attrezzate. Basta invece passare il confine andata meglio. e lì è tutta un’altra cosa. Agli occhi di questi altri mercati, il nostro, almeno per i brand che Quali sono i brand che rappresentiamo, non è così forte e quindi non soffrono di più questa siabbiamo grossissime possibilità di scelta e tuazione? soprattutto di disponibilità. Queste tendono a Federico Vezzani: Il proesaurirsi in modo molto rapido per la totalità blema vale un po’ per tutti. della stagione. Parlando con i concessionari, che sono multimarca, La situazione è peggiorata con la notevole mi sembra di poter dire che crescita che ha registrato il mercato tede- la difficoltà di non avere sco, che in numeri assoluti è su altri ordini grandi disponibilità ed esdi grandezza? sere lunghi con i tempi è un Federico Vezzani: Sì, per alcuni dei nostri tema che ormai ha toccato 34
Il mercato italiano ha dato qualche timido segnale di ripresa, ma è indubbio che le potenzialità inespresse siano molte. A suo parere che cosa servirebbe per esprimere numeri più elevati? Federico Vezzani: Ora che l’interesse sta prendendo piede e che la pandemia ci sta rendendo protagonisti reali nella vacanza, le istituzioni dovrebbero capire che se dedicassero più spazi e concedessero maggiori libertà, vedendo questa tipologia di vacanza come un’opportunità per il futuro, ci sarebbero benefici per tutti: comuni, regioni, aree più votate alla cultura e zone vacanziere. Il camperista che si muove non è altro che una famiglia, una coppia o un gruppo di amici che va in vacanza. Quando si arriva sul posto non si sta chiusi in camper: se ne approfitta per andare al ristorante, comprare il souvenir, fare attività varie, quindi si incrementa il commercio. Per agevolare questo giro di affari ci vorrebbe un po’ più di apertura mentale verso il nostro settore. Troppo spesso il camperista viene giudicato come un turista “povero”, ma non è così. Prima di tutto parliamo di veicoli che hanno un certo costo, paragonabile a quello di vetture sportive. Poi oggi sono davvero delle villette su ruote e ora, forse anche grazie a questa situazione di pandemia, si sono aperti gli occhi a molte persone che li vedono come una vera forma di vacanza. Dall’altra parte la mancanza di disponibilità ha frenato una crescita che avrebbe potuto essere ben più alta: avessimo avuto veicoli da consegnare non saremmo probabilmente tornati a immatricolazioni intorno alle 14.000 unità, ma la strada è quella giusta e non è detto che non prosegua. Il riscontro che stiamo vedendo ci fa fare previsioni in crescita. L’unico timore non è tanto legato a un possibile calo di interesse delle persone, ma alla garanzia del lavoro. Questo è un fattore che non possiamo trascurare.
Federico Vezzani al Salone del Camper di Parma
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intervista con stefan eckl
Orgoglio e cuore al servizio di Adria Italia Chiamato alla fine del 2019 da Adriano Antolini per gestire le attività di importazione della casa slovena nel nostro paese, in poco più di un anno ha rinnovato una filosofia che da quarant’anni risulta vincente. In questa intervista esclusiva ci racconta come ha fatto Testo di Paolo Galvani
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el mondo dei veicoli ricreazionali, gran parte della storia è stata fatta in Germania, Italia, Francia e, in qualche modo, Gran Bretagna. C’è però una realtà slovena che non è seconda a nessun protagonista del settore: Adria Mobil. Stefan Eckl, 54 anni, al timone dell’importatore italiano da quasi un anno e mezzo, ne sta ridisegnando i contorni nel nostro Paese. Con lui abbiamo affrontato tutti i temi più caldi del momento. Seguiteci in questa chiacchierata. Come è andato il 2020 per Adria Italia? E come sta andando la stagione 2021 a livello di ordini e di consegne? Stefan Eckl: Dire bene è poco: direi che è andata benissimo! Però adesso il problema lo abbiamo per l’incertezza del mercato… Non vorrei che quest’anno si rivelasse una bolla 36
di sapone e che l’euforia diventasse poi un boomerang per l’anno prossimo o per quello successivo. Quindi stiamo tenendo i concessionari con i piedi per terra, perché chi lavora molto bene ha già venduto tutto quello che arriverà da ora a fine luglio e il rischio è di lasciarsi prendere da eccessivo ottimismo per l’anno prossimo. Il mio suggerimento è di seguire il piano di crescita che era già stato impostato – parliamo di circa 500 mezzi, oltre a 150 caravan - e poi vediamo come va. Pur cercando di calmierare le aspettative sono però convinto che anche per la prossima stagione, da settembre in poi, un ulteriore piccolo aumento anche in Italia ci potrà essere. Per quest’anno si parla di un 7-8%, mentre per il successivo penso a un più 5%. Non vedo un’esplosione come quella che si è verificata in Germania, perché loro le basi le
hanno gettate dieci anni fa facendo conoscere il camper a chiunque. Sul mercato tedesco le associazioni dei costruttori e quelle dei concessionari collaborano da tempo e i risultati, numeri alla mano, si vedono: i 107 mila pezzi venduti tra camper e caravan nel 2020 non sono arrivati per caso. Dal punto di vista degli ordini c’è stata un’impennata a livello tedesco, ma in generale anche a livello europeo. Come siete riusciti a riorganizzare la produzione per starvi dietro? Stefan Eckl: Adria Mobil fino a oggi ha registrato un +30% a livello di ordini per la stagione in corso. Per soddisfare questa domanda, la produzione procede con turni massacranti, lavorando anche sabato e domenica. Bisogna infatti non solo realizzare un terzo in
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finale lo ha ricevuto.
Adria Matrix 670 SL
più di veicoli, ma anche mitigare per quanto possibile i blocchi di produzione legati al Covid-19, che l’anno scorso sono durati un mese. Tutto questo si ripercuote fino a fine stagione: una produzione che procede a singhiozzo non si recupera nel giro di due giorni. Alla fine, stiamo parlando di ritardi complessivi per 50-60 giorni… E per la stagione 2021-2022 in fabbrica hanno già in mano ordini, per la sola Italia, di oltre 200 pezzi. Questo per lo meno consente a una grande azienda come Adria di riflettere sul modo migliore per far fronte a questa situazione: si può ipotizzare l’allestimento di una nuova linea o addirittura pensare a un secondo polo produttivo. Sono però tutte
Fatta salva la capacità di Adria di far fronte a questa crescita, quali e quanti problemi possono invece intervenire a causa di ritardi da parte del produttore della scocca o degli accessori? Stefan Eckl: Problemi in questo senso ne abbiamo pochi, perché il 90% dei fornitori di Adria è allineato. Quando un veicolo inserito nel gestionale viene confermato significa che c’è anche il via libera di tutti i fornitori. In caso contrario viene subito segnalato il ritardo, come purtroppo è avvenuto per i Coral, che sono stati rinviati a luglio-agosto a causa di difficoltà di alcuni fornitori di componenti. In questo caso la nostra fortuna è stata che il problema ha riguardato una sola gamma di prodotto, quella dei mansardati.
Quali sono i best seller nella gamma di Adria per l’Italia? Stefan Eckl: Sono i semintegrali Matrix, i “crossover” con letto basculante, oltre chiaramente ai van. Questi ultimi “I neofiti vogliono comprare il van, ma registrano purtroppo una crescita costante. E dico purtroppo molto spesso dopo una stagione si accorgo- perché ultimamente è un merno di volere un mezzo più grande. Il risul- cato spinto da quei clienti che tato è che l’anno prossimo il mercato avrà non hanno mai avuto un camper. Li incontro personalmente dell’usato con pochissimi chilometri” nel nostro piazzale: ne arrivano tantissimi da tutta Italia e quandecisioni che richiedono mesi di riflessione e do sento uno che dice “lo voglio piccolino” progettazione prima che diventino operative. propongo il Compact, il semintegrale, ma Comunque, la richiesta c’è e Adria è pron- non riesco a fargli cambiare idea, e alla fine ta a investire. Sicuramente non resteremo vanno dal concessionario e comprano un fursenza veicoli da consegnare: non è successo gonato, il Twin o il van Sun Living. quest’anno e non accadrà nemmeno il pros- Qui faccio una parentesi: Adria vende furgosimo. ni che vanno da quelli marchiati Sun Living fino al nostro Supreme, che è il top di gamQuindi, parlando di tempi di attesa, qual è ma. L’80% di quelli che la situazione? vendiamo sono Supreme. Stefan Eckl: Tutti gli ordini, o meglio i pre- Il problema è che molti ordini, che abbiamo ricevuto dai concessio- di quelli che ne comprano nari italiani per l’attuale stagione, quindi da uno oggi sono novellini settembre, li abbiamo in consegna da luglio a che non hanno mai avuto ottobre 2021. Siamo partiti con un buon an- un mezzo e dopo 6/8 mesi ticipo anche per la nuova stagione: a gennaio lo vediamo già sul mercaavevamo già un pre-programma e sapevamo to dell’usato: tornano dal quali modelli cambieranno, quindi è stata fat- concessionario dicendo ta una valutazione sulla tipologia di veicoli che hanno sbagliato acquiche saranno venduti a luglio e a settembre sto e che vorrebbero un seal salone del Camper. L’importante per noi mintegrale o un mansardaè avere i mezzi sui piazzali già nel periodo to perché hanno bisogno della fiera. Quest’anno ci siamo portati avan- di più spazio… ti pianificando tutto quello che serve per lu- Il risultato è che l’anno glio-settembre. In questo periodo noi avremo prossimo il mercato avrà già disponibili i mezzi nuovi. Per Adria Italia usati con pochissimi chivendere ai concessionari significa spostare un lometri, anche perché in bene da Mestre a un’altra parte, mentre noi lo questo periodo non si può consideriamo venduto solo quando il cliente girare, e questo non so se
farà tanto bene al settore, perché ci sarà il problema di un numero elevato di prodotti seminuovi da gestire. Su questo tema stiamo sensibilizzando i concessionari, e quando uno di loro mi ordina 30 van e due Matrix spiego l’importanza di diversificare. Alla fine, vendere un prodotto invece di un altro a livello di fatturato non cambia nulla, ma sono convinto che questa non sia la strada giusta. Dalla vostra rete di vendita qual è la richiesta che vi viene fatta più spesso? E quale il complimento? Stefan Eckl: Non abbiamo richieste ricorrenti, nemmeno sul supporto. Adria probabilmente è l’unico importatore in Italia che lavora con uno stock proprio di circa 100 pezzi disponibili durante tutto l’anno. Quindi se il concessionario commette un errore nella programmazione siamo in grado di ritirargli il mezzo e sostituirlo con un altro perché abbiamo sempre della disponibilità. Per altro, in questo periodo noto che va un po’ di tutto, compresi i mansardati. Sarà che siamo a fine stagione e il cliente prende quello che trova, anche se non è quello che voleva esattamente, tanta è la voglia di partire per le vacanze. La richiesta è variegata, ma per fortuna abbiamo concessionari che sono ben organizzati e i venditori sono periodicamente istruiti da noi su cosa spingere. Voi fate parte, come Adria e Sun Living, del Gruppo Trigano. Qual è il vostro ruolo, quali sono le sinergie che avete in atto e che indipendenza avete rispetto al resto del gruppo? Stefan Eckl: L’unica sinergia molto importante è sul fronte degli acquisti, dove Adria Mobil, con l’entrata nel Gruppo Trigano, ha avuto un vantaggio economico. Per tutto quello che riguarda sviluppo, distribuzione e logistica generale siamo indipendenti al 110%. Collaboriamo solo nelle strategie a livello di rete vendita. Quando scelgo un nuovo concessionario, parlo con loro e cerco di
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intervista con stefan eckl stata fatta qui da Armando Antolini, che ha seguito un’analoga filosofia. Oggi avere un magazzino di ricambi sempre pronti che vale 300/400 mila euro è un investimento importante, ma è il migliore che si possa fare.
Adria Twin Supreme 640 SLB
capire come sono messi con gli altri marchi del gruppo. Tutto lì. Alla fine, facciamo capo alla stessa proprietà e cerchiamo di non sovrapporci. Va sottolineato, invece, che Adria nel gruppo Trigano è il fiore all’occhiello per prodotti, qualità e immagine: l’ingresso di Adria in una struttura di vendita attira automaticamente anche altri marchi del gruppo e non viceversa. Quali sono gli elementi del prodotto Adria che ritiene distintivi rispetto agli altri? Stefan Eckl: La qualità, l’assistenza e il post-vendita. Questi sono i fiori all’occhiello della nostra sede di Mestre, grazie a forniti magazzini e alla gestione diretta da parte di personale che ormai da 35 anni collabora con Adria. Siamo in grado di dare ai nostri clienti feedback anche su veicoli vecchi, quindi chi ha un Adria da vent’anni lo cambia felicemente con un altro Adria: ci sono clienti che sono già al quarto mezzo con il nostro marchio. Stiamo riuscendo a fidelizzare il cliente, non ancora come accade nel settore automotive, ma ci stiamo arrivando. Adria Italia è una società del gruppo Antolini Motors, che è concessionario Peugeot da quarant’anni. Attingiamo, quindi, da questa esperienza, perché nel nostro settore la fidelizzazione manca moltissimo. Noi ci stiamo lavorando, anche con il marketing a livello globale di Adria Mobil. Vendere è tutto sommato semplice, ma fidelizzare è un’altra cosa. Poi c’è il capitolo qualità. Sono ormai 11/12 anni che non abbiamo problemi di infiltrazioni seriali. Può ovviamente capitare anche a noi qualche problemino singolo, ma come Adria non vediamo problemi seriali di questo tipo da una decina d’anni. Infine, l’assistenza vanta un magazzino ricambi fornitissimo. Questo è un concetto che arriva da quarant’anni di esperienza, perché mio padre, che è stato importatore Dethleffs in Italia, quando è diventato importatore in Germania di Rimor e Laika ha prima creato l’assistenza con il magazzino ricambi e poi ha cominciato a vendere. La stessa cosa è 38
Adria punta da sempre sulle caravan, oltre che sui camper, anche se l’Italia non è un mercato molto ricettivo. Cosa ne pensa e cosa sta facendo per provare a stimolare questo segmento? Stefan Eckl: In Adria Italia, dove sono entrato a fine 2019, sono considerato il rompiscatole nel mondo caravan. Dei 50 pezzi venduti mediamente in anni normali – erano quelli i numeri su un segmento da 700 unità circa – Adria Italia aveva un 5/6% di quote, mentre nel giro di un anno siamo saliti al 16/18% perché ho voluto spingere non i modelli di fascia bassa, di cui il mercato è abbastanza saturo, ma le Adora, le Alpina e le Astella. In questa fascia, il concessionario sa che può guadagnare meglio e quindi che vale la pena impegnarsi un po’ di più. Lo stanno facendo quasi tutti e i numeri stanno salendo. In Italia, Adria si è posizionata sul livello premium, come top di gamma a livello qualitativo, di immagine, di distribuzione, di rete di concessionari. Oggi abbiamo già richieste importanti per l’anno prossimo, cosa che prima non succedeva: nell’ambito delle caravan nessuno faceva programmi, ogni tanto se ne vendeva una e questo bastava. Siamo a marzo e lo stock è a zero: abbiamo invertito la rotta e ora la roulotte non è più un ripiego. Per esempio, Sartorelli di Brescia ne avrà otto o nove in esposizione, cosa ben diversa da averne solo una o due. Da questo il cliente capisce che il concessionario è il primo a crederci. A parte questo esempio virtuoso, pensa che in generale la rete vendita sia pronta a gestire bene il business delle caravan? Stefan Eckl: Assolutamente sì, per un semplice motivo: tantissimi concessionari hanno come denominazione, nella seconda parte, proprio la parola “caravan”. Vengono tutti da quel mondo e, negli anni giusti, hanno fatto buoni affari grazie proprio alle roulotte, anche se ora magari non le apprezzano. Io spingo su questo punto, cercando di indicare la strada giusta, dicendo che in Italia abbiamo mille rimessaggi, i campeggi, una costa che non finisce più e caravan ferme da anni e anni. Se non si va lì a spiegare ai proprietari che è una buona idea cambiarla, i clienti difficilmente vanno in concessionaria, perché pensano di poter aspettare un altro anno. Il tedesco, invece, ogni due o tre anni cambia.
Sto anche portando avanti il lavoro con i campeggi. Non vendo a loro, ovviamente, ma tutti i clienti che hanno la caravan in deposito andranno pure a riprendersela una volta all’anno, e quando vedono che ci sono due o tre Adria esposte magari gli viene voglia di cambiarla… Qual è la cosa, il processo, la pratica che la rende più orgoglioso di fare parte di Adria Italia? Stefan Eckl: Il fatto di essere stato chiamato direttamente da Adriano Antolini, il figlio del fondatore. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli e siamo cresciuti insieme in famiglia. Il fatto che avesse bisogno di un commerciale è venuto fuori per caso, quando ci siamo sentiti per altri motivi. Sono entrato in un momento molto particolare della mia vita privata e quindi l’ho fatto con il cuore. All’interno di Adria Italia ho avuto carta bianca e ho cercato di portare un rinnovamento in quello che in quasi quarant’anni di onorato servizio era stato fatto molto bene da Stefano Ballarin come responsabile commerciale (l’intervista è stata fatta prima della sua scomparsa, ndr), mantenendo quindi la stessa linea. Il mio piacere è che ogni giorno riesco a rinnovare qualcosina. Il nostro gruppo di lavoro – sette persone – va tutto nella stessa direzione. Abbiamo unificato i settori, facendo collaborare direttamente il “service” con il reparto commerciale. In un anno abbiamo fatto molto, e questo è il mio orgoglio.
Chi è Stefan Eckl Quando nel luglio del 1966 è nato Stefan, il padre Hubert era amministratore di CI Wilk, in Germania. Eckl ha quindi cominciato a “respirare” il profumo dei veicoli ricreazionali sin dalla culla. Quando Hubert Eckl è diventato amministratore di Tabbert e poi si è trasferito in Italia per occuparsi della relativa filiale, Stefan - a nove anni - lo seguiva nelle fiere. A 18 anni è entrato nell’azienda di famiglia, che all’epoca era Dethleffs, iniziando a occuparsi del “service”. Poi è passato al reparto commerciale e a 22 anni è diventato responsabile vendite di Dethleffs Italia. Negli Anni ’90 si è trasferito nuovamente in Germania con il padre per occuparsi delle vendite di Rimor. Quando ha sentito la necessità di fare nuove esperienze e di conoscere meglio i prodotti ha fondato Italian Products, azienda che si occupa di forniture ai costruttori. Poi, nell’azienda di famiglia è tornato e seguire Rimor e Kentucky. L’arrivo del gruppo SEA, che ha portato a cambiamenti radicali, lo ha indotto ad abbandonare il settore fino al 2019, quando è entrato in Adria Italia.
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a tu per tu con dave thomas
In prima linea attraverso Covid-19 e Brexit Dave Thomas nel 2006 è diventato amministratore delegato congiunto di Auto-Trail, uno dei grandi produttori di camper del Regno Unito. Quando il suo co-amministratore si è ritirato nel 2016, Dave è rimasto da solo a guidare l’azienda. Lo abbiamo incontrato nello stabilimento di produzione di Auto-Trail a Grimsby, nel Regno Unito Testo di Terry Owen
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a quando è entrata a far parte del Gruppo Trigano nel 1999 Auto-Trail è andata sempre più rafforzandosi, supportata da un nuovo stabilimento che è già stato ampliato due volte. Occupa circa 16.000 metri quadrati su un sito di 6,5 ettari e conta circa 200 dipendenti. Dave Thomas, dopo aver conseguito una laurea in progettazione di veicoli nel 1982, ha ricoperto diversi incarichi nell’industria automobilistica prima di entrare a far parte di Auto-Trail come design director nel 1995. In che modo la pandemia di Covid 19 influisce sulle vendite e sulla produzione? Dave Thomas: Il primo lockdown ci ha colpito duramente e abbiamo dovuto chiudere la fabbrica il 23 marzo 2020, poiché tutti i nostri punti vendita erano chiusi. Abbiamo ricominciato a fine maggio dopo aver creato un ambiente di lavoro sicuro per i nostri dipendenti. 40
Per fortuna le vendite al dettaglio dall’inizio di giugno 2020 sono state molto sostenute, con vacanze “locali” e un nuovo tipo di cliente che è entrato nel mercato. Insomma avete dovuto rallentare molto; e che dire della Brexit? Dave Thomas: Avevamo già rallentato un po’ prima delle restrizioni del Covid-19. Nell’estate del 2019, le scorte dei concessionari di tutti i marchi erano elevate nel Regno Unito e la fiducia dei clienti mentre ci avvicinavamo alla Brexit stava diminuendo. Le vendite retail stavano rallentando e la fiera di Birmingham di ottobre era al di sotto dei normali volumi di vendita al dettaglio. Di conseguenza, a novembre 2019 abbiamo dovuto rinunciare a circa 50 dipendenti e rallentare la produzione. Allestiamo solo su ordini venduti (dealer e retail), poiché costruire per le scorte quando of-
friamo così tanta scelta al cliente è pericoloso. Alcuni componenti sono difficili da reperire? Dave Thomas: I rifornimenti andavano bene fino alla settimana prima di Natale. Poi i porti del Regno Unito sono diventati congestionati, poiché aziende e fornitori hanno cercato di far entrare e uscire le merci dal paese prima della scadenza della transizione di fine dicembre. È diventato ancora più difficile a gennaio, poiché i porti e gli spedizionieri venivano sommersi da documenti e requisiti aggiuntivi. Speriamo che questo si risolva man mano che tutti acquisiranno familiarità con le nuove regole. Il Covid ha avuto un impatto forte su alcuni dei nostri fornitori, in due hanno dichiarato “Force Majeure” essendo stati duramente colpiti dal virus. Siamo molto orgogliosi di pagarli nei tempi corretti, non importa quanto difficili sia-
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no le condizioni economiche. Ciò crea fiducia con la nostra base di fornitori; con loro abbiamo ottimi rapporti nel Regno Unito, in Europa e nel mondo. In che altro modo è stato influenzato il business? Dave Thomas: Dal voto sulla Brexit, la sterlina si è indebolita e, poiché un’alta percentuale delle nostre componenti proviene dall’Europa, ciò ha significato che i nostri costi sono aumentati. Fino alla data di uscita della Brexit, dicembre 2019, abbiamo potuto vedere un calo della fiducia dei clienti che si è protratto all’inizio del 2020, e poi siamo stati colpiti dal Covid. I clienti tradizionali di Auto-Trail hanno un’età superiore ai 55 anni e quando fanno un’investimento si prendono tutto il tempo che serve quando acquistano un prodotto di alto valore. I camper non fanno eccezione e, se c’è qualche incertezza, i clienti aspettano che le cose diventino più chiare. La necessità del distanziamento sociale e della vacanza “locale” sta portando nuovi acquirenti nel nostro settore. Pensa che vi rimarranno, una volta che tutto sarà finito? Dave Thomas: Spero che molti di loro rimarranno, una volta che avranno sperimentato il modo di vivere la vacanza in camper. Tuttavia, vedremo senza dubbio alcune defezioni man mano che altre opzioni di vacanza torneranno in auge. Tuttavia, è incoraggiante vedere così tanti new buyer, in particolare per l’acquisto di veicoli più piccoli. Senza dubbio molti acquisteranno un piccolo camper invece di una seconda auto. Portare una giovane famiglia in vacanza in camper è un’avventura, in particolare quando ogni giorno c’è un posto nuovo da esplorare; e poi riporta i valori della famiglia in linea con la natura e l’ambiente, cosa che tutti dovremmo fare. Quali sono le principali sfide che Auto Trail e tutto il settore devono affrontare al momento? Dave Thomas: Immagino che nel breve termine ci si abitui alle nuove regole sulla Brexit, parlo sia di noi sia dei nostri clienti. Fortuna-
tamente, il settore è sempre stato molto adattabile e i tempi di sviluppo sono relativamente brevi rispetto ad altri comparti. Questo è ciò che lo rende così dinamico. Inoltre, l’ambiente sarà un fattore importante e, sebbene il campeggio sia di per sé “verde”, ci sono altre sfide da affrontare, penso alla propulsione e alle materie prime. Il settore dell’RV non ha paura di sperimentare, quindi ha un futuro sicuro. Il camper completamente elettrico è ormai realtà. Quando Auto Trail si unirà alla festa? Dave Thomas: Ci confrontiamo costantemente con i nostri due attuali fornitori di telai su tutti gli aspetti della tecnologia dei veicoli. Stiamo anche lavorando con un altro costruttore che è in prima linea nel settore dei veicoli elettrici e dei sistemi autonomi. Il volume di vendite retail di auto elettriche sta aumentando molto rapidamente, poiché sono disponibili più punti di ricarica e modelli. Anche i veicoli commerciali hanno preso questa strada e sono certo che ci saranno sviluppi notevoli nei prossimi anni. Naturalmente, i campeggi dovranno essere aggiornati per la ricarica dei camper e per fornire energia alla cellula abitativa. Man mano che saranno disponibili più punti di ricarica, l’ansia da autonomia diminuirà. Come vede l’evolversi del design nei prossimi anni? Dave Thomas: Vedo un futuro molto eccitante nel design degli RV, poiché nuovi carburanti, materiali e tecnologie stanno entrando nel nostro settore. Credo che il veicolo completamente elettrico, sia nella propulsione che nella parte abitativa, si realizzerà nel prossimo futuro. Credo che potrebbe esserci una tendenza per i gruppi più grandi ad acquistare singoli componenti per costruire completamente i propri veicoli. Probabilmente l’elettrificazione renderà più facile tutto questo, avendo un motore elettrico a batteria per azionare ciascuna ruota piuttosto che un motore a combustione montato nella parte anteriore del veicolo. La guida autonoma entrerà senza dubbio nel settore, una volta consolidata nelle auto. Penso che vedremo anche una maggiore integrazione dei sistemi per il raffrescamento, il riscaldamento, la sicurezza e l’illuminazione, tutti controllabili da un’app sul telefono. Come vede i trend di vendita a medio e lungo termine per i veicoli ricreazionali? Dave Thomas: Credo che l’andamento delle vendite sarà molto po-
sitivo. Certamente, nell’ultimo anno, i veicoli più piccoli e leggeri, in particolare i campervan, hanno fatto registrare un’accelerazione, mentre le vendite di veicoli più grandi e pesanti hanno rallentato. Molti acquirenti di veicoli piccoli erano new buyer. I veicoli più grandi stanno diventando sempre più “antisociali” man mano che le strade diventano più trafficate. Un veicolo di oltre otto metri sulle strade del Regno Unito, in particolare in campagna, non è facile da condurre. Penso che questo spieghi perché i veicoli più piccoli sono diventati più popolari nel corso degli anni. Tuttavia, vendiamo ancora un’alta percentuale di veicoli di grandi dimensioni in Australia. Perché costruite la carrozzeria separatamente dal telaio? Dave Thomas: La pratica risale al tempo del fondatore, Bill Boasman. Il motivo era generare rapidamente un flusso di cassa, costruendo la carrozzeria in anticipo e quando il telaio fosse arrivato poteva essere fatturato. Il secondo era, ed è ancora, che costruire una carrozzeria direttamente su un telaio può a volte portare a torsioni della struttura. Quando i due elementi vengono imbullonati e incollati insieme, il risultato è un camper più integrato strutturalmente, che riduce l’NVH (Noise Vibration Harshness). Avere il sostegno di una grande organizzazione come Trigano è buona cosa, ma potete essere davvero “agili” sul design e altre questioni? Dave Thomas: Auto-Trail è proprietà di Trigano e il Gruppo opera in modo molto distaccato. Sebbene collaboriamo su vari progetti, che ci consentono di incrociare dati e imparare gli uni dagli altri, il Gruppo crede che ogni unità di business abbia una propria identità. Possiamo standardizzare i componenti sotto la pelle (telai dei sedili, estensioni del telaio, ecc.) ma ciò che il cliente vede e sente è individuale per quel marchio.
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Guardando al passato (l’anno del Coronavirus) e anche al futuro Il settore camping olandese ha guardato con fiducia al 2020. A gennaio, febbraio e marzo le vendite di attrezzature da campeggio sono andate bene. Tutto indicava che sarebbe stata una grande annata, e poi è arrivato il lockdown. La primavera è stata in gran parte una stagione persa per il settore. Fortunatamente, la corrente è cambiata e il 2020 passerà agli annali come un anno in cui il camping è diventato ancora più popolare. È ora di guardare al passato e al futuro Testo di Marije Onderwaater
I
Paesi Bassi sono entrati in un “lockdown intelligente” a metà marzo. La gente doveva lavorare da casa, i bambini non potevano più andare a scuola, i ristoranti e i bar furono costretti a chiudere i battenti e molti negozi decisero di non aprire, temporaneamente. Il campeggio era ancora consentito, anche se non ovunque: le regole non erano le stesse in tutto il paese. I Paesi Bassi sono divisi in 25 “regioni di sicurezza”, ognuna delle quali prende la propria decisione. I camping in una regione di sicurezza sono rimasti aperti, mentre altre regioni hanno dovuto chiudere per regolamento. Una cosa era chiara: i servizi igienici comuni dovevano rimanere chiusi in tutti i campeggi. Ciò significava che i campeggiatori potevano recarsi in alcuni campeggi solo se avevano il proprio bagno e la doccia - o se utilizzavano servizi igienici privati. Molti proprietari di campeggi erano sconvolti, soprattutto nelle zone di sicurez42
za dove i campeggi sono stati chiusi. Alcuni proprietari di campeggi aperti hanno frettolosamente attrezzato più piazzole con servizi igienici privati. Un investimento costoso, ma ne è valsa la pena: la richiesta era enorme. I campeggiatori senza caravan o camper - e quelli che non avevano spazio per servizi igienici privati - cercavano altre soluzioni, come un wc chimico e una tenda doccia con doccia esterna. La domanda di questi prodotti è stata elevata e molte aziende ne hanno approfittato con entusiasmo. Anche lo specialista di sanitari mobili Thetford si è dato da fare e ha indirizzato i campeggiatori senza servizi sanitari propri verso il suo famoso Porta Potti. Tuttavia, i primi mesi del secondo trimestre sono stati difficili per molti proprietari di campeggio. Nell’aprile 2020 - normalmente l’inizio della stagione delle vacanze in camping - il numero di vacanze nazionali è diminuito del 72% rispetto al 2019 (Fonte:
Statistics Netherlands, Rapporto 2020 sulle tendenze del turismo, della ricreazione e del tempo libero - dati provvisori). Tale diminuzione si è già stabilizzata al 46% a maggio. A giugno è andata molto meglio. Il numero di olandesi che si sono recati in vacanza nel proprio paese è stato quindi inferiore solo del 19% rispetto al 2019. La diminuzione del numero di vacanze all’estero è stata maggiore. Nel secondo trimestre del 2020, ad aprile e maggio, si è registrato un calo non inferiore al 98% rispetto al 2019. Nei mesi successivi non si è visto quasi alcun miglioramento. Gli olandesi non sono andati all’estero, e ciò può essere spiegato anche dai molti confini chiusi. Nel giugno 2020, il calo del numero di vacanze all’estero è stato dell’87% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I campeggi riaprono Il 1° giugno 2020 tutti i campeggi nei Paesi
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Bassi hanno potuto riaprire i battenti. Dal 15 giugno i servizi igienici comuni sono stati nuovamente accessibili. Non era troppo presto, perché le prime vacanze scolastiche sono iniziate nei Paesi Bassi a inizio luglio. Intanto c’era una forte richiesta di piazzole nei campeggi olandesi. Le misure contro il Covid-19 nei paesi tradizionalmente meta dei turisti olandesi erano ancora incerte e un ritorno del coronavirus avrebbe potuto bloccare di nuovo alcuni paesi. Molti campeggiatori olandesi hanno scelto di rimanere nel proprio paese. Inoltre, gli olandesi che normalmente vanno in vacanza in aereo, hanno deciso di “andare sul sicuro” e optare per una vacanza in campeggio. E le persone abitualmente poco inclini al concetto di camping hanno scoperto che il campeggio è un tipo di vacanza “a prova di virus”. Quindi i campeggi nei Paesi Bassi erano quasi pieni. Non solo le piazzole erano quasi tutte occupate; anche gli alloggi in affitto erano tutti prenotati. I dati mostrano che il calo del numero di vacanze in campeggio nei Paesi Bassi è stato recuperato a giugno. La curva è aumentata ancora di più in luglio e agosto. In questi due mesi, i pernottamenti in Olanda, compresi quelli nei campeggi, hanno registrato un numero record (Statistics Netherlands, Rapporto 2020 sulle tendenze del turismo, della ricreazione e del tempo libero - dati provvisori). Il numero di pernottamenti ha addirittura superato quello del 2019, che già era considerato un anno di grande successo. Ciò è in parte dovuto al fatto che gli ospiti olandesi sono rimasti più a lungo nel luogo di destinazione. Il terzo trimestre dello scorso anno mostra che i campeggi hanno visto aumentare il numero di pernottamenti del 27% rispetto al 2019.
Meno ospiti stranieri Nel terzo trimestre del 2020, i campeggi olandesi hanno ricevuto il 40,2% di ospiti olandesi in più rispetto all’anno precedente. Il numero di ospiti stranieri è invece diminuito del 14,5 per cento. In totale, circa 5,9 milioni
Kampeer & Caravan Jaarbeurs - Utrecht
Sander Janson
di vacanzieri olandesi hanno scelto di rimanere nel proprio paese nel terzo trimestre del 2020. Si tratta di un aumento del 24% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nello stesso terzo trimestre, 3,5 milioni di olandesi hanno attraversato il confine per le loro vacanze. Rispetto a questo periodo nel 2019, si tratta di una diminuzione del 57%. I Paesi Bassi hanno dodici province, tra cui Groningen, nel nord del paese, che ha visto il maggiore aumento di pernottamenti (più 33 per cento nel terzo trimestre). La Gelderland è invece la più apprezzata dagli olandesi che trascorrono le vacanze nel proprio paese: questa provincia al centro dei Paesi Bassi ha visto il numero di pernottamenti aumentare del 21% nel terzo trimestre. L’improvviso entusiasmo per il camping ha avuto conseguenze importanti per il settore. Le persone che non avevano attrezzatura ma volevano comunque pernottare in campeggio hanno dovuto acquistare tutto il necessario. Quin-
Paesi Bassi in cifre (dati 2019) Fonti: Wikipedia, Statista, TrendEconomy
Superficie: 41.865 km2 Popolazione: 17,5 milioni Età media: 43,3 anni Densità popolazione: 521/km2 Forza lavoro: 7,9 milioni Disoccupazione: 3% Lingua ufficiale: Olandese
PIL: €745,87 miliardi PIL pro capite: €43.120 Crescita PIL: + 1,8% Tasso d’inflazione: 2,63% Valuta: Euro (€, EUR) Import: €522,9 miliardi Export: oltre €473,6 miliardi
di, c’è stata una corsa alle attrezzature per il campeggio, nuove e usate. Le aziende, non appena è stato possibile, hanno aperto i loro showroom per fornire al cliente il miglior servizio possibile, spesso su appuntamento. Il trend continua La pandemia ha dato una spinta al camping, soprattutto sui nuovi utenti. Ma la tendenza è effettivamente iniziata prima. Il 2019 ha battuto tutti i record per quanto riguarda la vendita di caravan, camper, tende, rimorchi pieghevoli e accessori da campeggio. Il 2020 è andato oltre. Nei primi tre trimestri dello scorso anno, infatti, i dati di vendita nei Paesi Bassi sono stati addirittura superiori a quelli dell’intero 2019. Questa tendenza è proseguita nell’ultimo trimestre. A titolo di confronto: a settembre 2020 è stato venduto il 19% in più di caravan nuove rispetto a settembre 2019. La differenza per i camper è ancora maggiore: in quel mese si è registrato un aumento del 63%. La vendita di attrezzature da campeggio è in aumento in tutta Europa. Nei Paesi Bassi abbiamo un totale di oltre 567.000 caravan e camper (Fonte: Kampeer & Caravan Industrie - KCI). In Europa, quel numero è più alto solo in Germania, Francia e Gran Bretagna. Nel 2020, 6.962 nuove caravan sono state vendute nei Paesi Bassi (Fonte: European Caravan Federation - ECF); nel 2019 erano 7.034. Le vendite di camper nuovi sono invece decollate: nel 2019 sono stati venduti 2.099 camper, l’anno scorso 2.450 unità. Si tratta di un aumento del 16,7%. Complessivamente, 9.412 nuovi camper e caravan hanno lasciato lo showroom nel 2020. Nel 2019, quel numero era 9.133. Guardando i dati di vendita in Europa (Fonte: Kampeer & Caravan Industrie - KCI), si evince che i Paesi Bassi occupano il terzo posto per vendita di caravan. La Germania (24.650) e la Gran Bretagna (circa 11.433) sono rispettivamente al primo e al secondo posto. Per un piccolo paese come i Paesi Bassi, questo terzo posto è davvero notevole. Eppure non è nemmeno molto sorprendente. Perché da nessuna parte in Europa la densità di caravan e camper per 1000 abitanti è così alta come nei Paesi Bassi (Fonte: Kampeer & Caravan Industrie - KCI).
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Dare To Be Different Outdoor rooftoptent
Carrelli-tenda e tende da tetto La caravan è ancora l’attrezzatura da campeggio più popolare nei Paesi Bassi. Anche il carrello-tenda ha un gran numero di fan. E questa è una peculiarità olandese, perché in altri paesi europei questo tipo di attrezzatura è molto meno diffuso. Il carrello-tenda ha subito un certo sviluppo negli ultimi anni. La tradizionale caravan pieghevole esiste ancora, ma sta lasciando sempre più spazio al suo stravagante fratello: il carrello-tenda, appunto. Diversi brand ne offrono diverse versioni, che spesso si distinguono per il loro aspetto robusto e sono disponibili anche in versione “fuoristrada”. I carrelli-tenda di solito hanno una cucina separata opzionale che può essere posizionata dove si preferisce intorno alla tenda. Un esempio tipicamente olandese è il TakeOff di Easy Caravanning. Questo crossover tra un carrello-tenda e una caravan ha visto la luce alla fine del 2019. L’azienda Easy Caravanning è un marchio di rimorchi pieghevoli che utilizza l’olandese Karsten Tenten per le proprie tende. Il TakeOff combina la comodità di un rimorchio pieghevole con il comfort di una caravan da turismo. Questo crossover è pronto per l’uso in trenta secondi. Agli olandesi piace ancora dormire in tenda, che trovano disponibile in tutte le forme e dimensioni: dalle tende laterali alle tende familiari e dalle tende pop-up alle tende gonfiabili. Per una parte di olandesi, il campeggio è tale solo quando dormono sotto un telo da tenda. Questo spiega anche il successo della tenda caravan, comoda per campeggiare ma con un telo da tenda sopra la testa. Infatti c’è un’altra attrezzatura da campeggio la cui diffusione è in aumento nei Paesi Bassi: la tenda da tetto. Per anni, solo i veicoli 4x4 hanno avuto una tenda sul tetto. Ma le cose
Camp to Go Television
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cambiano. Oggi sono ampiamente disponibili tende da tetto per autovetture. Le vendite di tende da tetto sono aumentate da alcuni anni, ma sono esplose nel 2020. I fornitori olandesi di tende da tetto hanno visto le loro vendite raddoppiare rispetto al 2019 (Fonte: Kampeer & Caravan Industrie - KCI). Le aziende stanno facendo tutto il possibile per aumentare la loro capacità di produzione, ma sono ancora a malapena in grado di tenere il passo con questa crescita. Il fatto che una tenda da tetto sia dotata di serie di un materasso, rende questa attrezzatura da camping davvero attraente per molti olandesi. Se hai una tenda da tetto sulla tua auto, allora sei davvero libero. E quel modo flessibile di viaggiare è un vantaggio in questi tempi incerti segnati dal Coronavirus. Fiere perse È evidente che il 2020 è stato un anno di campeggio “irregolare”. Il settore ha registrato picchi elevati e minimi profondi. Un grande inconveniente è stata la cancellazione di molte fiere dedicate. La fiera del camping olandese Caravana ha potuto svolgersi a gennaio 2020, ma tutto è finito lì. Come è noto, il Caravan Salon di Düsseldorf ha aperto i battenti a settembre, anche se con molti meno espositori e molte misure di sicurezza sanitaria. Il Camping & Caravan Jaarbeurs a Utrecht, che si tiene ogni anno a ottobre, è stato cancellato. L’associazione di categoria KCI (Camping & Caravan Industry), che organizza la fiera, ha preso la decisione alla fine di maggio, certamente con il cuore pesante. Eppure il KCI ha detto che non aveva scelta. L’associazione di categoria vuole organizzare un evento nazionale con il Camping & Caravan Jaarbeurs dove i visitatori possano sperimentare l’esperienza del campeggio. Inoltre, la fiera deve fornire una buona immagine delle attrezzature e degli accessori. “Questa garanzia non può essere data con ciò che sappiamo ad oggi”, ha dichiarato il presidente di KCI Leo Diepemaat a maggio. La decisione di cancellare la 56a edizione della fiera del camping e del caravanning è stata ovviamente in parte motivata dalla notizia che diversi grandi marchi avevano precedentemente annunciato che avrebbero saltato tutte le fiere europee. Ottobre, il mese del camping Per l’industria olandese del camping, l’annullamento della fiera di Utrecht è stato un nuovo colpo. Il Camping & Caravan Jaarbeurs è l’occasione in cui, nei Paesi Bassi, i produttori lanciano i loro nuovi prodotti. Inoltre, ottobre è tradizionalmente il mese del campeggio. Per sopperire alla mancanza del KCJ, i rivenditori olandesi e i produttori - insieme sono più di centosessanta - hanno deciso di correre ai
ripari. Ottobre rimaneva quindi il “mese del campeggio”, ma invece che in fiera si sarebbe tenuto negli showroom dei rivenditori e delle aziende. Un mese a tema, ovviamente, non è completo senza omaggi. Diversi marchi, rivenditori e aziende hanno ideato delle lotterie. Ad esempio, il gruppo Erwin Hymer ha regalato una caravan e un viaggio in camper a Capo Nord. In questo modo, il settore ha cercato di mettere il camping sotto i riflettori in autunno. L’industria genera gran parte del fatturato in questo periodo. Il settore camping realizza un fatturato lordo di 2,3 miliardi di euro (Fonte: Kampeer & Caravan Industrie - KCI) con la vendita e la manutenzione di attrezzature da campeggio nuove e usate. Questo importo aumenta ogni anno. Il KCI ha ampliato la sua piattaforma Camp to Go - di cui fa già parte un sito web di informazione - con un programma
Easy Caravanning
televisivo. Questo programma riguarda l’esperienza del campeggio. I partecipanti sono partiti con un’attrezzatura che pensavano non fosse alla loro portata, come un camper, una caravan, una caravan pieghevole o una tenda da tetto, e hanno trascorso quattro giorni in un campeggio nei Paesi Bassi. Il presentatore Sander Janson ha visitato i vari campeggi per chiedere ai partecipanti le loro esperienze. Con questo programma televisivo, il KCI vuole mostrare alla gente quanto sia divertente il campeggio e fornire informazioni sulle varie attrezzature e possibilità del mondo camping. Il camping nel 2021 Ma l’ospite indesiderato, il Covid-19, non sembra ancora pronto ad andarsene. I Paesi Bassi hanno avviato il programma di vaccinazione a gennaio, resta da vedere quanto sarà veloce e come il Covid si svilupperà. Solo allora si potrà dire se gli olandesi torneranno in campeggio all’estero. Si prevede che anche quest’anno gran parte di loro sceglierà una vacanza nel proprio paese. Ma una cosa è certa: non appena sarà possibile, gli olandesi varcheranno nuovamente le frontiere. Con il camper, la caravan, la tenda, il carrello-tenda o la tenda da tetto!
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I trend del camping Sicuramente il campeggio è estremamente popolare nei Paesi Bassi: diamo un’occhiata ai trend del settore per quest’anno. Come accennato, la vendita di RV è decollata. Anche persone senza esperienza di campeggio hanno acquistato un camper. È importante ricordare che i Paesi Bassi hanno una tassa sulle autovetture, le motociclette e i van per le consegne: la Bpm. Questa tassa rende l’acquisto di un camper più costoso per gli olandesi che per i belgi o i tedeschi, ad esempio. Questo è anche il motivo per cui le vendite di camper nei Paesi Bassi sono in ritardo rispetto ad altri paesi in Europa. Il semi-integrale è il tipo di camper più popolare venduto nei Paesi Bassi. Anche le conversioni dei van sono molto richieste. L’interno “face to face” è arrivato dalla Francia e sta guadagnando popolarità. Molti brand oggigiorno optano per due divani, uno di fronte all’altro, preferibilmente in combinazione con letti singoli. Inoltre, c’è una grande richiesta di camper compatti, come l’Adria Compact e il Weinsberg Caracompact Pepper. Sembra che la richiesta di questi veicoli “stretti e a profilo basso” - che combinano il comfort di un profilato con le dimensioni di un van - continuerà nel futuro prossimo. La maggior parte dei modelli di caravan venduti sono inferiori ai cinque metri. Il letto alla francese rimane popolare, sebbene vi sia anche un crescente interesse per i letti singoli, per farne un letto grande. Inoltre, c’è una crescita delle caravan con letti a scomparsa e di quelle familiari con camere speciali per bambini e cucina frontale. Anche nei Paesi Bassi c’è richiesta di caravan con cucina che si estende per l’intera larghezza della roulotte, ma i brand dovrebbero optare più spesso per una cucina a prua. Anche le caravan con tetto panoramico sopra il finestrino anteriore, a volte in combinazione con la cucina frontale, stanno guadagnando popolarità.
Dall’alto: Adria Compact Adria Compact dinette Fendt Bianco best seller in NL Dethleffs Nomad 490 Adria Adora
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Il futuro delle toilette per camper? La scorsa estate Thetford ha presentato, con grande clamore, l’innovativo sistema iNDUS. Durante una presentazione dalla sede olandese di Etten-Leur, ai giornalisti del settore sono stati evidenziati i vantaggi e la facilità d’uso del nuovo sistema. Da subito non vedevo l’ora di provare la nuova soluzione in un “live test”, perché solo così, sperimentando, si può davvero capire se si ha a che fare con un accessorio prezioso per i camper di oggi Testo di Jos Mark
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’attuale soluzione per le toilette di camper e caravan non è altro che l’equivalente igienico di un buco nel terreno, una pentola con un foro sul fondo collegata a un serbatoio aperto nel quale si raccolgono i rifiuti. È semplice, impeccabile, fa il lavoro. Ma è tutt’altro che l’ideale: i rifiuti nel serbatoio inizieranno a farsi sentire e, a seconda della temperatura esterna, l’odore può diventare sgradevole molto rapidamente. Naturalmente, il mercato propone sostanze chimiche che rallentano il processo di decomposizione e contrastano la fermentazione. La soluzione chimica è come un cerotto sulla ferita, ma non risolve il problema: maggiore è l’efficacia della sostanza aggiunta, peggiore è il danno per l’ambiente. E le soluzioni “ecologiche”, ad essere onesti,
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non funzionano altrettanto bene. Infine, quando il serbatoio è pieno, deve essere svuotato. Si tratta di un lavoro sgradevole che nessuno vorrebbe fare. iNDUS è il prossimo step nell’igiene delle toilette degli RV Con il sistema iNDUS, il serbatoio è posizionato altrove nel camper. Per ora parliamo solo di camper perché il sistema non è ancora implementato per le caravan. iNDUS utilizza tre serbatoi: uno è quello, esistente, dell’acqua pulita e serve per il risciacquo se le acque grigie non sono ancora disponibili; il secondo serbatoio è quello delle acque grigie, che dopo essere state raccolte qui vengono utilizzate per lo sciacquone; infine, il serbatoio numero tre è quello che raccoglie i rifiuti. Il terzo serbatoio è ovviamente il più interessante perché è lì che le soluzioni contano davvero. Attualmente, per un equipaggio di due persone, è possibile rimanere lontano da strutture di servizio per due o tre giorni prima che il serbatoio debba essere svuotato. Thetford promette che iNDUS può concedere all’utente fino a sette giorni prima che il serbatoio di raccolta dei rifiuti debba essere svuotato. Tornerò su questo tema più avanti per verificarne la fattibilità. Anche iNDUS prevede l’utilizzo di prodotti chimici: un sistema di dosaggio automatico dotato di tre cartucce, vere e proprie bottiglie, provvede ad ogni fase dello scarico con un proprio additivo per evitare che si risciacqui il WC con acque sporche, per contrastare la fermentazione dei rifiuti e per supportare la scomposizione dei solidi. Come funziona Thetford iNDUS Il bel WC indipendente non sarebbe fuori luogo in un bagno di design. Il sedile con chiusura morbida conferma quella sensazione. Non appena sollevi il sedile, in realtà vedi solo una sfera nera sul fondo del water che chiude il passaggio al sistema. Il pannello di controllo ha tre pulsanti, uno per aprire la sfera, il numero due per lo scarico piccolo e il numero tre per avviare lo scarico grande. Una volta aperto, vediamo una camera di miscelazione
tavia, ci sono grandi differenze: ad esempio, un tradizionale sistema per le acque nere ha tubi di collegamento più grandi per il trasporto dei rifiuti, e questo comporta delle difficoltà di costruzione in un normale camper di dimensioni europee. I serbatoi delle acque nere sono spesso più grandi, lo sciacquone è sempre con acqua potabile pulita e non è presente il maceratore, per cui è possibile che si accumulino carta igienica e feci nel serbatoio. sotto la sfera in cui vengono raccolte le feci. Più in profondità nella camera di miscelazione, invisibile dall’alto, è stato installato un maceratore che garantisce che tutti i solidi nella camera di miscelazione siano macinati fino a quando i rifiuti sono abbastanza liquidi da passare attraverso i tubi relativamente sottili (3cm circa di diametro) che portano al serbatoio delle acque nere. L’elettronica tiene d’occhio l’intero processo, garantisce la giusta quantità di acqua e additivi e contrasta l’aggregazione dei rifiuti nel serbatoio delle acque nere mescolandoli a intervalli prestabiliti. Una volta pieno, l’impianto viene svuotato ponendo un tubo di scarico con valvola di chiusura su uno scolo idoneo. Si apre la valvola e si preme un pulsante: il serbatoio delle acque nere viene prima svuotato, poi risciacquato da eventuali residui tramite acque grigie. L’intero processo dura circa un minuto. In che modo iNDUS differisce dagli altri sistemi? Nei commenti ai miei video, le persone spesso hanno confrontato erroneamente iNDUS con un normale sistema per acque nere. Tut-
iNDUS sotto controllo con un’app sullo smartphone Naturalmente iNDUS è molto connesso. C’è un’app che tiene informati sullo stato degli additivi e mostra i livelli di riempimento dei diversi serbatoi. Sulla base di queste informazioni, iNDUS calcola anche quanti giorni di autonomia rimangono prima di dover compiere operazioni di svuotamento o riempimento. L’app informa anche sulla vicinanza dei punti di scarico per svuotare il serbatoio, garantendo una certa tranquillità ai camperisti itineranti. Thetford non ha preso scorciatoie durante lo sviluppo di iNDUS: testato in segreto per due anni con veri camperisti, l’obiettivo era che un bagno deve funzionare e gli utenti devono poterlo utilizzare senza problemi. Anche se in fabbrica sembra tutto a posto, l’uso pratico presenta sempre delle sorprese. Gli errori compiuti dagli utenti, per esempio, vanno verificati sul campo. Ecco perché tre motorhome sono stati dotati di iNDUS in assoluta segretezza: due di essi facevano parte di una flotta a noleggio, mentre il terzo è stato utilizzato per le vacanze dal personale Thetford. Gli utenti hanno firmato un accor-
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test thetford indus La toilette Thetford iNDUS con il suo pannello di controllo
do di riservatezza e in seguito gli sviluppatori del prodotto li hanno intervistati per mettere le loro esperienze nero su bianco. Gli additivi Per quanto riguarda gli additivi, sul veicolo è montato un dispenser in cui sono collocate tre bottiglie, etichettate A, B e C per la massima semplicità di utilizzo da parte dell’utente finale. Il liquido A è destinato alle acque grigie, il B è per l’acqua di risciacquo e il C è per le acque nere. Quando il sistema è in uso, una dose dalla bottiglia A viene ogni tanto, automaticamente, aggiunta al serbatoio delle acque grigie. Questo additivo garantisce la decomposizione dei grassi e la prevenzione degli odori. Quando si usa lo sciacquone, un serbatoio viene riempito con acqua grigia e additivo B: si tratta del serbatoio con acqua di risciacquo, di colore blu, per il WC. Infine, l’additivo C viene aggiunto al serbatoio delle acque nere. Questo aiuta a disgregare gli elementi solidi e previene gli odori e la fermentazione. Eravamo molto curiosi del colore e dell’odore delle acque reflue nelle fasi di svuotamento. L’esperienza con i serbatoi standard delle toilette non sono mai stati molto positivi e il risultato di questa miscela difficilmente poteva essere migliore di quello a cui siamo abituati. Vi anticipo che non ha odore, ma l’aspetto è disgustoso!
prova. Nell’ottobre 2020 abbiamo ricevuto le chiavi di uno dei camper per una settimana e le istruzioni dettagliate su come utilizzare il sistema. Abbiamo riempito i serbatoi e il frigorifero e siamo partiti per un campeggio di lusso al Veluwe (il parco nazionale più grande d’Olanda). Obiettivo: non utilizzare i servizi igienici del campeggio per cinque giorni. Innanzitutto ero molto incuriosito dal “suono” di iNDUS, un sistema che funziona grazie a diversi motori elettrici. Un risciacquo completo dura circa cinquanta secondi, durante i quali si risciacqua la tazza del water, si chiude la sfera, il maceratore inizia a girare e infine una pompa ad aria spinge i resti attraverso i tubi fino al serbatoio delle acque nere. Fuori dal camper il rumore di questi processi si avverte poco, all’interno non reca più disturbo di una pompa dell’acqua che lavora su un sistema in pressione. Ma cosa succede se si usa il bagno di notte? Non è necessario tirare lo sciacquone ogni volta che si orina. La tazza del maceratore ha spazio per circa tre utilizzi di questo tipo senza dover risciacquare. Al mattino, ovviamente, il pulsante va premuto prima di usare di nuovo il bagno. In questo modo l’utilizzo è silenzioso e quindi la “voce” di iNDUS non è un fattore di disturbo. E l’odore? Durante l’utilizzo nel mese di ottobre, a temperature esterne di circa 15 gradi, non abbiamo notato odori sgradevoli. L’acqua di risciacquo non ha odore e ha un aspetto piacevolmente blu. La tazza del water è sempre rimasta pulita dopo aver tirato lo sciacquone. Per quanto riguarda la facilità d’uso, chiunque può gestire il bagno. Basta sapere quale pulsante utilizzare, e i pulsanti indicano la propria funzione. È tutto semplice da usare e da ricordare. Uso dell’app: anche qui è tutto piuttosto “automatico”. Si ricevono avvisi tempestivi quando i contenitori degli additivi sono prossimi a svuotarsi e anche quando i serbatoio dell’acqua, delle acque grigie o delle acque nere sono pieni o vuoti. Le cartucce degli additivi durano circa quattro settimane e costano
circa 30 euro. Il fatto di sapere esattamente quale fosse lo stato del sistema ci ha dato una certa tranquillità. Dopo quattro giorni e quattro notti di utilizzo del bagno e della doccia nel camper da parte di due persone, il serbatoio dell’acqua dolce è stato effettivamente il primo a svuotarsi. L’abbiamo riempito il quarto giorno. Il serbatoio delle acque grigie era pieno il quinto giorno. Alla partenza, il quinto giorno, è arrivato il momento di svuotare i serbatoi. Ero molto curioso riguardo ai risultati del nostro duro lavoro. Lo svuotamento è molto semplice e pulito. si posiziona il tubo di scarico con l’ugello sulla fognatura e si preme il bottone sul manico per aprire la valvola. Quindi si preme l’interruttore di avvio e il sistema svuota rapidamente i serbatoi. L’intera operazione richiede da 1 a 1,5 minuti. Non avevo mai svuotato il serbatoio delle acque grigie e della toilette in così poco tempo. Quindi non ci sono svantaggi nel sistema iNDUS? In realtà uno c’è, e penso che non debba passare inosservato. I liquidi utilizzati nel sistema non sono ancora adatti per le fosse biologiche. È quindi possibile scaricare solo in un sistema fognario non collegato a una fossa settica. Ma molti utenti non sanno sempre dove stanno effettivamente scaricando, e questo è svantaggioso per il proprietario della fossa biologica. Mi aspetto che Thetford proponga una soluzione sicura per le fosse settiche, ma al momento non è disponibile. Conclusioni Ero già entusiasta del sistema in anticipo e, sebbene sia composto di molti componenti tecnici, Thetford si aspetta che funzioni “senza pensieri” per almeno 10 anni. Si sta ora valutando un ciclo di manutenzione praticabile, che permetta al sistema di funzionare ancora più a lungo senza problemi. Semplice e piacevole nell’uso quotidiano, assicura una toilette inodore e non è più necessario trascinare pesanti serbatoi. Posso così rispondere all’ultima domanda: “Ti piacerebbe averlo anche tu nel prossimo camper?” La mia risposta è SI.
Cinque giorni e quattro notti di “live test” Ora che sappiamo cosa fa, e come funziona, Thetford iNDUS, è tempo di metterlo alla 48
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focus aziende brianza plastica
Il pensiero innovativo La costante ricerca sui laminati in vetroresina fa di Brianza Plastica un partner affidabile per lo sviluppo di veicoli ricreazionali che soddisfino le ultime tendenze ambientali e di prodotto nel mercato dei camper. Gli stabilimenti italiani lavorano all’aggiornamento del prodotto e a nuovi sviluppi in chiave innovativa, grazie anche all’arrivo nel Gruppo del nuovo Responsabile di settore, Stefan Bachstein
Stefan Bachstein, Manager laminati piani per Brianza Plastica
B
rianza Plastica, che dal 1962 produce in Italia laminati in vetroresina, è oggi uno dei maggiori produttori in Europa e utilizza sia la tecnologia a caldo in continuo (per il suo prodotto Elyplan) che quella con procedimento discontinuo a freddo (per i laminati Elycold). Per mantenere la posizione di leader nella produzione di laminati in vetroresina per il settore RV, Brianza Plastica guarda costantemente al futuro e analizza le ultime tendenze per quanto riguarda i veicoli e i loro utilizzatori, al fine di offrire soluzioni sempre migliori ai produttori, utilizzando per i propri prodotti i materiali più qualitativi ed innovativi. Il nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo, inaugurato nel 2019, è tre volte più esteso del precedente e dispone di tutte le più avanzate strumentazioni. Ma non è l’unica novità: 50
Testo di John Rawlings
Stefan Bachstein, importante figura presente da decenni nel settore dei laminati piani, è entrato a far parte del team Brianza Plastica portando tutta la sua esperienza a vantaggio dello sviluppo di nuovi prodotti e, soprattutto, un nuovo atteggiamento mentale orientato a nuove e interessanti sfide per il settore. Abbiamo analizzato insieme a lui i principali temi su cui l’azienda si sta concentrando. Nuovi trend I temi caldi nel settore RV, sui quali Brianza Plastica si concentra oggi, sono la tendenza verso la mobilità elettrica, l’esigenza di ridurre il peso dei veicoli ricreazionali, le richieste ambientali sul riciclo e le sostanze chimiche utilizzate nei prodotti, oltre a potenziali cambiamenti o miglioramenti nelle tecniche di
produzione dei costruttori di RV che influenzano i requisiti dei laminati in vetroresina. Riduzione di peso: essenziale negli RV per due ragioni. In primo luogo, un fattore importante che influenzerà sempre di più il mercato in Europa, è che l’ultima generazione di clienti dispone di patenti che limitano la guida di camper o di auto più caravan a un peso massimo di 3,5 tonnellate. Il mercato RV è cresciuto, in particolare durante la pandemia di coronavirus, ma molti dei nuovi acquirenti appartengono alla generazione che, in Europa, non può guidare i camper o trainare le caravan più grandi senza sostenere un ulteriore esame di guida. La seconda ragione è che la legislazione sulla mobilità, in molti Paesi, prevede che i motori a benzina e diesel vengano sostituiti da motori elettrici. Questo
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stimola Brianza Plastica ad offrire ai produttori laminati più leggeri per ridurre il peso dei veicoli. Per aiutare i costruttori a raggiungere questo obiettivo, l’azienda sta ricercando soluzioni per alleggerire le pareti laterali e i pavimenti, per esempio assottigliando i propri laminati, mantenendo però integrità strutturale e qualità elevate. Riciclo: crescente è la pressione da parte della legislazione pubblica e governativa per aumentare la quantità di parti, in ogni prodotto, che possano essere riciclate. Brianza Plastica sta operando in questa direzione: “Il primo passo è aiutare i nostri clienti a ridurre la varietà di materiali presenti nel prodotto” ci ha spiegato Stefan Bachstein, manager settore laminati piani di Brianza Plastica. “Il passo successivo sarà fornire ai nostri clienti un prodotto che possa essere interamente riciclato. Questo è un obiettivo importante per i prossimi 3-5 anni”. VOC: Brianza Plastica sta anche studiando come ridurre la quantità di Composti Organici Volatili (VOC) nei suoi prodotti, un problema che alcuni produttori stanno prendendo molto sul serio in quanto i VOC possono diffondere un forte odore nei veicoli ricreazionali. Brianza Plastica ha già sviluppato molti materiali per pareti interne utilizzando nuovi polimeri, privi di solventi e con quantità di VOC inferiori, e foderando il prodotto con tessuti che coprano l’aspetto e l’odore della plastica. Questi materiali sono testati per valutarne le qualità fonoisolanti e l’assorbimento dell’umidità e sono in grado di creare un’atmosfera più gradevole all’interno delle caravan o dei camper. “Le generazioni più giovani non amano l’utilizzo della plastica, preferiscono il legno e materiali più naturali, ma ci sono degli svantaggi nell’uso di questi ultimi in un RV, quindi abbiamo sviluppato materiali alternativi che creino una buon feeling all’interno del veicolo”, ha dichiarato Stefan Bachstein. Materiali decorativi Brianza Plastica ha sviluppato anche nuovi materiali polimerici per pavimenti e pareti che possano essere decorati e prodotti con stili diversi. Studiati per sostituire il legno utilizzato nell’allestimento di caravan e camper, creano una finitura interna più attraente. Sostituire il legno utilizzato negli RV risol-
ve i problemi di assorbimento dell’umidità: quando il legno è presente all’interno di pannelli rivestiti con GRP e materie plastiche, l’umidità da esso assorbita non può evaporare; per questo Brianza Plastica ha sviluppato nuove soluzioni, soprattutto per applicazioni a pavimento. “I nostri clienti dovevano incollare il vinile a mano sul pavimento di compensato, ora possono invece utilizzare il nostro Elyplan Design, un laminato composito caratterizzato dall’incollaggio di PVC o carta sul laminato in vetroresina direttamente in linea di produzione, ed incollarlo direttamente sull’isolante per creare un pannello sandwich”, ci ha rivelato Stefan Bachstein. E-Mobility Mentre un motorhome alimentato a batterie può sembrare un obiettivo ancora lontano, e la capacità di traino e l’autonomia della maggior parte delle auto elettriche sono ancora piuttosto inadeguate per trainare le caravan più recenti, i futuri piani di mobilità elettrica pongono nuove sfide al settore. Ad esempio, uno dei problemi emersi con la mobilità elettrica è che, se le batterie prendono fuoco, possono bruciare a temperature estremamente elevate. Brianza Plastica sta introducendo sul mercato un nuovo laminato che viene prodotto con una resina molto speciale, per proteggere il sottopavimento in caso di incendio delle batterie. “Possiamo usare materiali in
Davide Verde, Area manager responsabile RV di Brianza Plastica
resina esistenti e cercare di renderli ignifughi”, sostiene Stefan Bachstein, “ma per farlo è necessario riempire il polimero con un materiale che non bruci. In generale, questo rende il prodotto più spesso e fino a tre volte più pesante. Un vecchio modo di pensare. Ora dobbiamo ragionare in modo innovativo: abbiamo trovato un polimero, utilizzato nell’industria ferroviaria, che non brucia ed è anche molto più leggero. Quindi possiamo realizzare un buon prodotto con uno spessore di solo 1 mm (prima lo spessore poteva arrivare a 2,5 mm). Il peso dell’ignifugo classico è di circa 3,5 kg/m², mentre il nostro nuovo materiale è inferiore a 1 kg: quindi, con un risparmio di peso di 2,5 kg/m², per una caravan di 14 m² otterremmo un risparmio di peso totale di 35 kg, che è notevole. Poiché le batterie aggiungono peso al veicolo, il risparmio di peso che offriamo con il nostro nuovo prodotto diventa essenziale”. Brianza Plastica si trova nell’area al centro dell’industria della vetroresina e della tecnologia chimica in Europa, quindi ha tutte le migliori informazioni, persone, network e risorse disponibili. “Abbiamo un buon team e un nuovo laboratorio molto avanzato. Siamo il miglior partner per lo sviluppo di nuove soluzioni. Conosciamo il mercato e puntiamo ai migliori risultati per i nostri clienti”, conclude Stefan Bachstein. “Il 2020 è stato un anno complicato anche per il nostro settore: la pandemia ha causato una consistente riduzione della domanda a livello europeo, ma per fortuna da settembre in poi i volumi sono tornati a livelli soddisfacenti e nei primi mesi del 2021 abbiamo registrato incrementi notevoli, che con tutta probabilità compenseranno le mancanze dell’anno scorso” interviene Davide Verde, Area manager responsabile RV di Brianza Plastica. “L’estate 2021 ad oggi rappresenta ancora un’incognita, ma se la campagna vaccinale sarà efficiente, come si spera, siamo fiduciosi che il turismo possa riprendersi agevolmente dopo un anno disastroso. Noi abbiamo approfittato, nel corso del 2020, per introdurre importanti novità per quanto riguarda le vetroresine utilizzate nei veicoli, cercando di fornire prodotti sempre più tecnici e leggeri, mantenendo inalterata la qualità. I nostri materiali sono già impiegati con successo per le pareti, per i tetti e per i pavimenti, sia sulle parti esterne che quelle interne dei veicoli ricreativi. L’impiego della vetroresina nelle scocche, ad esempio, è sempre maggiore, in quanto i materiali compositi sono preferiti, soprattutto sui lati esterni, grazie alla loro resistenza alla grandine. Negli ultimi anni si assiste sempre più a piogge torrenziali e grandinate che spesso rovinano le pareti laterali, rendendo i veicoli irriconoscibili. In questo caso la vetroresina non subisce alcun danno, con buona pace delle carrozzerie” conclude Davide Verde.
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focus aziende cbe
Il futuro è adesso La nuova gamma di prodotti con sistema di connessione LIN BUS sviluppata e prodotta da CBE è salita a bordo come componentistica di serie su alcune gamme di motorhome di fascia premium Testo di Giorgio Carpi
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n un mondo sempre più connesso, il processo evolutivo è inevitabile e vede anche nel settore dei veicoli ricreazionali una diffusione crescente di sistemi in grado di dialogare tra loro e con apparecchiature e device esterni. In questo scenario CBE, come produttore di impiantistica elettrica a 12 e 230 Volt della cellula abitativa e dispositivi quali moduli a 12 Volt, pannelli di comando, caricabatterie, sonde, nodi per la gestione dell’illuminazione, si è inserito con un progetto molto avanzato che ha il suo cuore nel protocollo specifico sviluppato dall’azienda italiana: il CL-BUS (CBE LIN BUS). “Arrivare a proporre ai nostri Clienti i prodotti CL-BUS non è stato un processo rapido” dice Paolo Moiola, co-amministratore delegato di CBE, “da una parte i nostri tecnici hanno dovuto riprogettare e ingegnerizzare tutti i componenti che compongono l’impiantistica, dall’altra abbiamo voluto effettuare lunghi e approfonditi test. I costruttori, infatti, ci premiano adottando i nostri sistemi perché li ritengono, innanzi tutto, affidabili. Il prodotto, inoltre, doveva essere tecnologicamente contemporaneo e offrire all’utente finale un reale vantaggio nell’utilizzo e nella gestione dell’impianto elettrico ed elettronico del camper. La principale differenza tra CBE e la concorrenza non sta infatti nella tecnologia, dato che tutti sostanzialmente utilizziamo o possiamo utilizzare lo stesso protocollo, ma nella semplicità d’uso che CBE da sempre integra nei propri prodotti e nell’affidabilità e qualità
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La storia
A destra: il carica batterie switching CBL18 In basso: il modulo di distribuzione DL40
• 1976 - CBE viene fondata da Bruno Conci, che inizia la sua attività nel settore del caravanning con la produzione di sistemi elettrici e apparecchiature elettroniche per i costruttori locali Laverda e VS Caravan. In questo stesso anno l’azienda presenta il primo pannello di comando a LED per camper • 1982 - Prima partecipazione alla fiera di Torino (attualmente a Parma) Paolo Moiola e Dorian Sosi
• 1985 - Prima partecipazione alla fiera di Essen (attualmente a Düsseldorf) • 1987 - Prima partecipazione alla fiera di Parigi • 1990 - Trasferimento in un nuovo stabilimento (Lamar/TRENTO) di 1000 mq² • 1994 - Primo pannello di comando con display LCD per camper
dimostrate nel tempo”. La nuova gamma di prodotti con sistema di connessione LIN BUS è salita a bordo come componentistica di serie su alcune gamme di motorhome di fascia premium, dove ci sono molte apparecchiature elettroniche potenzialmente interfacciabili, dei brand Laika (serie Ecovip) e Niesmann + Bischoff (serie iSmove). Entrambe le aziende hanno installato l’innovativo pannello di comando, il modulo di distribuzione DL40 e l’amperometro, tutti con tecnologia CL-BUS. “È rimasto escluso, per ora, solo il modulo hardware di interfaccia di collegamento con i mondi esterni”, aggiunge ancora Paolo Moiola. “La decisione di quali apparecchiature far dialogare con il nostro sistema spetta al cliente. Il nostro obiettivo è fornire gli strumenti che consentano la piena connettività. La nostra interfaccia ha anche la possibilità, di essere riprogrammata a posteriori dal costruttore tramite chiavetta Usb per integrarsi con nuove apparecchiature”. La gamma CL-BUS nasce per essere espandibile anche con protocolli che potranno essere introdotti in futuro, senza che il costruttore di camper debba modificare i codici del prodotto. Alla base del progetto c’è la volontà di fornire un sistema flessibile che può connettersi con qualunque apparecchiatura di bordo, ma la scelta di quali sistemi o dispositivi far dialogare tra loro è lasciata al costruttore che ha la massima libertà. Naturalmente CBE ha aderito anche alla piattaforma CI-BUS, uno standard comune sviluppato nel 2011 con il coordinamento di CIVD (la German Caravanning Industry Association). “In generale i costruttori di camper ci hanno dimostrato di essere ben consapevoli dell’e-
voluzione imminente e per certi versi già in atto, anche se ci troviamo in uno stadio ancora iniziale di questa nuova generazione tecnologica,” aggiunge Dorian Sosi, co-amministratore di CBE. “Le collaborazioni tra aziende, finora, sono da considerarsi persino limitate rispetto al potenziale. Nemmeno noi, che abbiamo sviluppato questa nuova gamma, abbiamo ancora una visione completa di tutte le possibilità di un sistema interconnesso. E non possiamo parlare di prodotto finito, perché il nostro sistema è in continua evoluzione, soprattutto sul lato software”. CBE continuerà a produrre anche la sua gamma di prodotti standard in parallelo, anzi l’azienda prevede che ancora per qualche anno la maggior parte delle vendite sarà rappresentata dalle tecnologie più tradizionali. Questo anche perché il sistema CL BUS, rispetto ai prodotti tradizionali, ha comunque dei costi superiori. Ma la rivoluzione è iniziata e CBE ha individuato subito le sue priorità in questo “connettivity challenge”: creare prodotti efficienti, affidabili, durevoli, di design, tecnologicamente avanzati, sempre aggiornabili e in grado di trasmettere dati con qualsiasi protocollo di oggi e di domani. Ma non è tutto. La forza di CBE è la semplicità di gestione del prodotto in caso di riparazione presso la rete di assistenza e vendita. L’operatore deve essere sempre in grado di erogare il servizio per non rovinare le vacanze al cliente. Così verrà sviluppata anche un’APP di servizio e configurazione B2B da utilizzarsi per analisi del sistema e per la sua programmazione. L’APP sarà in dotazione ai tecnici della casa costruttrice come tool di lavoro, ma il sistema potrà essere fruibile anche in ambiti come la rete di assistenza al cliente finale.
• 2003 - CBE ottiene la certificazione UNI EN ISO 9001. L’incremento continuo di fatturato porta CBE alla decisione di acquistare un terreno di 4500 mq² dove viene costruito l’attuale stabilimento (Spini/TRENTO) che allora disponeva di 2800 mq² di superficie produttiva • 2008 - Primo pannello di comando touchscreen per camper • 2009 - CBE decide di puntare strategicamente sulla produzione diretta di cablaggi e rileva LCE, consolidata azienda del settore sita ad Arco/TRENTO • 2011 - CBE mette a disposizione di LCE un nuovo stabilimento produttivo (ancora a Arco/TRENTO) di oltre 1500 mq². CBE potenzia ed espande la sua capacità produttiva nel settore dei cablaggi con la start-up SCT, realtà aziendale sita a Soliman/TUNISIA • 2014 - Ampliamento dello stabilimento di Spini/TRENTO (fine lavori metà 2015) per complessivi ulteriori 1.000m² dedicati principalmente a ulteriori laboratori di test e aree di stoccaggio • 2016 - CBE crea il simulation testing lab, un laboratorio che permette la simulazione funzionale di tutti i sistemi CBE in combinazione con apparecchi ed utenze elettriche di tipica installazione sui veicoli ricreazionali • 2018 - DexKo Global Inc. (attraverso la sua controllata AL-KO) firma a luglio un accordo che ha portato all’acquisizione di CBE.
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focus aziende mobil tech
Qui sotto: il display touch screen
Un pentagono moltiplicato per cinque La gamma di antenne satellitari a puntamento automatico Mobilsat Pentagonal si distingue per forma e caratteristiche tecniche d’avanguardia. I nuovi prodotti, disponibili in cinque varianti, resistono a venti fino a 150 km/h e il dispositivo top di gamma, compatibile con i ricevitori Sky Q, può arrivare a servire fino a 16 decoder indipendenti Testo di Francesco Rossi
L
a forma e le dimensioni delle antenne satellitari sui veicoli ricreazionali è cambiata nel tempo. L’obiettivo, studiando geometrie diverse da quella tradizionale rotonda, è sempre quello di ottimizzare qualità di ricezione e peso del dispositivo. L’ultima proposta di Mobil Tech è la gamma Mobilsat Pentagonal. Disponibile in cinque versioni per rispondere a ogni tipo di esigenza, questa famiglia di antenne si distingue a colpo d’occhio per la sua forma, studiata per ridurre i disturbi provenienti dalle zone inutilizzate delle parabole di forma tonda. La nuova gamma è pensata per offrire un’esperienza d’uso semplice e gratificante. Il
puntamento del satellite è completamente automatico e avviene tramite la pressione di un pulsante; il sistema è inoltre in grado di eseguire un’autodiagnosi ad ogni accensione, garantendo così l’assenza di anomalie durante la visione. In caso venga rilevato un problema, il display ne mostra la causa e fornisce gli opportuni consigli per risolverlo. Il puntamento automatico ad alta sensibilità avviene tenendo conto dell’ultimo satellite utilizzato, attraverso la funzione last memory, che permette di riallineare l’antenna al satellite molto velocemente. Si tratta di una soluzione utile sia in caso di piccole movimentazioni del
A sinistra: Ingombro max dell’antenna chiusa 920x810x198 mm
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mezzo, che in caso di grandi spostamenti: l’antenna Mobilsat è sempre in grado di puntare il satellite desiderato in brevissimo tempo. In caso di necessità è comunque possibile eseguire il puntamento manuale sfruttando il pannello di comando. Interfaccia semplice e intuitiva L’interfaccia, grazie al pratico display touch screen, è semplice e intuitiva, permettendo la gestione della ricezione anche a chi ha meno familiarità con l’uso di componenti tecnologici. Lo schermo a colori da 2,8 pollici presenta grandi icone, per una comprensione immediata sin dalla prima accensione. Con un solo tocco del display, l’antenna si posiziona sul satellite desiderato, passando automaticamente dall’ultima posizione alla nuova ricerca e allo stand-by. Le nuove Mobilsat Pentagonal consentono di
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Parabola Mobilsat Pentagonal Primi lobi laterali a -34dB
gestire ben 20 satelliti, 16 dei quali preinstallati e 4 liberamente programmabili dall’utente. Per farlo, si utilizza la funzione Smart Scan, con la quale si possono aggiornare o aggiungere nuovi satelliti in banda KU da ogni parte del mondo coperta dal satellite, senza neppure conoscerne i dati di trasmissione. Dopo avere puntato il satellite desiderato, in meno di 10 minuti il sistema scarica la lista completa dei transponder e visualizza sul display i dati dei 30 più potenti. Da questo momento sarà possibile selezionare il transponder preferito e utilizzarlo per i successivi puntamenti automatici. La gamma Pentagonal dispone di elettronica e parabola progettate specificamente per i nuovi segnali in DVB-S2 e può essere aggiornata direttamente dall’utente finale via satellite. L’upgrade, gratuito, del sistema può essere realizzato anche tramite lo slot per schede microSD presente nel display. Alluminio e resine innovative Dal punto di vista fisico, la parabola in alluminio è progettata e brevettata per la ricezione anche dei nuovi segnali 4K UltraHD. Le parti strutturali sono realizzate in resine con un’alta percentuale di fibra di vetro e carbonio (utilizzate nel settore aeronautico e automotive), che conferiscono estrema flessibilità e una resistenza del 30% superiore alla pressofusione di alluminio con un peso inferiore. Gli ingranaggi sono realizzati in bronzo-alluminio-cromo, per la massima resistenza e durata nel tempo. L’utilizzo di materiali di ultima generazione e con basse tolleranze meccaniche offre straor-
Parabola tradizionale Primi lobi laterali a -23dB
dinari risultati di resistenza ai venti, fino a 150 km/h. Inoltre, grazie a motori installati su silent block, il sistema è studiato per garantire la massima silenziosità. Per rispondere a ogni esigenza, Mobil Tech ha declinato la gamma Mobilsat Pentagonal in cinque differenti versioni. La base è costituita dalla Mobilsat Penta SAT, la scelta ideale per chi necessita di un solo decoder. Questa antenna permette di visualizzare un canale alla volta, anche su più televisori contemporaneamente, con la massima qualità di ricezione del segnale. Se si vuole ricevere anche quello DVB-T digitale terrestre, si può invece ricorrere alla Mobilsat Penta SAT-T: con una sola antenna si potranno così gestire, su un unico apparecchio televisivo a bordo del camper, i programmi provenienti da entrambe le fonti. L’antenna digitale terrestre amplificata da 20dB è inserita nella cover motori dell’antenna. Questa configurazione ottimizza lo spazio occupato sul tetto del veicolo e consente di risparmiare, evitando acquisto e installazione di due diversi dispositivi. Il cablaggio è già dotato del secondo cavo segnale, per un’installazione semplice e veloce. Doppia visione Quando invece si ha la necessità di ricevere due diversi segnali satellitari su altrettanti TV, la scelta giusta è la Mobilsat Penta TWIN. Anche in questo caso il cablaggio antenna è già dotato del secondo cavo segnale. Chi, con due apparecchi televisivi, non può fare a meno della massima libertà di utilizzo, può scegliere la
Mobilsat Penta TWIN
Chi è Mobil Tech Nata nel 1985, Mobil Tech si è specializzata nel mercato degli accessori per il settore dei veicoli ricreazionali fin dal 1996. Dal 2007 produce direttamente le antenne satellitari Mobilsat, mentre nel 2014 nascono i generatori di corrente ZEUS, estremamente innovativi (statici e silenziosi, coperti da brevetti), che consentono di raggiungere una totale autonomia energetica a veicoli ricreazionali e per il trasporto di merci. Il 2015 vede la nascita della nuova generazione di antenne Mobilsat a puntamento completamente automatico, mentre nel settembre 2017 Mobil Tech, sempre attenta a fornire e gestire prodotti con la massima professionalità, viene certificata ISO 9001. Nel corso del 2019 l’azienda è entrata a far parte del Gruppo Brianza Plastica, proiettandosi nel mondo dei veicoli ricreazionali a livello globale. Infine, lo scorso anno Mobil Tech ha ampliato la sua offerta con il nuovo generatore termoelettrico dedicato al mondo della nautica: ZEUS200, a conferma della passione e competenza che guidano da sempre l’azienda e la proiettano verso continue innovazioni. www.mobiltech.it Mobilsat Penta TWIN-T, un’antenna satellitare senza compromessi che offre tutto in un unico kit. Viene fornita con LNB Twin e antenna digitale terrestre già installati, per un massimo di tre punti TV indipendenti. Il cablaggio antenna è già dotato del secondo e terzo cavo segnale. Il top di gamma si chiama invece Mobilsat Penta dCSS. Qui si entra in un altro mondo, potendo collegare fino a 12 decoder in dCSS e 4 in SCR, oppure i nuovi Sky Q Platinum e Black. Il cavo segnale ha connettori specifici e switch per collegare fino a 4 decoder, ma è espandibile in cascata. Il cablaggio antenna è già dotato del secondo cavo segnale. Volendo esagerare si può così arrivare ad avere fino a 16 punti TV completamente indipendenti!
Mobilsat Penta dCSS
Gli ingranaggi in bronzo-alluminio-cromo
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focus aziende s.i.f.i.
La sede principale di SiFi a Sasso Marconi, oltre 3.000 mq che si aggiungono agli storici 800 mq dell’impianto originale di Marzabotto.
È lo stock che fa la differenza Il mercato RV italiano continua a far segnare andamenti positivi ma, per SiFi, incertezze nell’approvvigionamento di materie prime, rallentamenti delle linee di consegna e prudenza diffusa tra i clienti hanno fatto scattare una serie di contromisure, tradotte in potenziamento del magazzino e ottimizzazioni dei processi interni, per garantire la sua consueta qualità di servizio Testo di Enrico Bona
È
un momento storico in cui l’industria italiana del camper e della caravan “tiene” bene, anzi in alcuni casi persino incrementa i volumi, non senza, però, molte difficoltà. Lo sanno bene in SiFi, storica azienda del settore e più grande distributore italiano di componentistica e accessori per il primo impianto e l’aftermarket per camper, cara-
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van e per la vita in campeggio in ogni sua forma. SIFI, attualmente, supporta un portafoglio di circa 2.000 clienti attivi e ha in catalogo oltre 10.000 ricambi e circa 7.000 prodotti finiti. L’azienda è, perciò, sempre organizzata per fare fronte a tutte le richieste del mercato ma certamente, come ci racconta
Rocco Guerrieri, l’industria dei veicoli ricreazionali e dei prodotti legati alle vacanze outdoor sta risentendo di qualche piccola difficoltà nella catena di vendita: i produttori e i concessionari, infatti, sono aperti e operativi ma nel contempo, e paradossalmente, i Dpcm governativi impongono la chiusura dei market accessori. Dai segnali
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di mercato SiFi avverte, da parte della clientela finale, un’incontenibile ed entusiasta voglia di ripartire a bordo dei propri veicoli ricreazionali e di tornare a vivere, mentre sul piano industriale e commerciale SiFi rileva la stessa impazienza in tutti i suoi partner, i quali, però, stanno fronteggiando una grossa emergenza causata dall’impennata dei prezzi delle materie prime e da un forte rallentamento della catena di spedizioni internazionali. SiFi, grazie alla spinta imprenditoriale della famiglia Guerrieri, già nel 2019 aveva portato la superficie dei propri impianti da 800 a circa 4.000 mq e oggi, con 4 magazzini verticali e un personale di oltre 15 impiegati e tecnici, si è ulteriormente strutturata per la ripresa completa di tutte le attività industriali e commerciali attraverso un incremento dell’approvvigionamento di materiali. Di recente, inoltre, si è unito al suo vasto catalogo anche il brand Polyplastic, così come numerose novità di prodotto di altri partner. “C’è una forte incertezza, però, sulle linee di distribuzione delle materie prime” dice Rocco Guerrieri, “purtroppo non possiamo escludere che, per qualche prodotto, si verifichino dei rallentamenti durante la stagione”. SiFi, per questo motivo, consiglia alla propria clientela di programmare, e trasmettere, gli ordini per i prossimi mesi con un certo anticipo, tenendo presente che potrebbero verificarsi ritardi nel rifornimento del magazzino dovuti alle diffuse difficoltà nel reperimento di alcuni prodotti. SiFi garantisce di mantenere le proprie linee di consegna, ma sta già rilevando che i tempi vanno allungandosi, con il timore che il problema logistico si aggravi ulteriormente. Acciaio e plastiche, infatti, sono le materie prime che presentano, al momento, le maggiori problematicità di approvvigionamento e sarà importante anche per il concessionario o l’officina, nel 2021, avere un magazzino con scorte di sicurezza dei materiali e della ricambistica più richiesti.
Come novità nel proprio magazzino, sempre alla ricerca di migliorare in ogni processo, SiFi ha anche implementato un’ottimizzazione della mappatura prodotti e dei percorsi logistici che permette agli operatori, ora, quasi di dimezzare i tempi che vanno dal ricevimento di un ordine fino al confezionamento vero e proprio e alla spedizione del prodotto o del ricambio richiesto. Gli efficaci e sempre partecipatissimi corsi tecnici che SiFi organizza ogni due anni per i propri clienti professionali, invece, rimarranno sospesi nel 2021, a causa delle norme di contenimento della pandemia. Nondimeno, SiFi, è stata entusiasta di supportare e di essere partner del corso di aggiornamento Lippert “LCI Platinum Circle Service Centers” che si è tenuto, in presenza, nello scorso mese di ottobre a Sasso Marconi con la partecipazione di oltre 25 officine. Ogni dettaglio è sempre sotto esame in questo family business di successo che, dal 1976 a oggi, grazie alla professionalità, all’esperienza e alle doti umane di tutti i componenti della famiglia Guerrieri, è riconosciuto da tutto il mercato italiano come una garanzia di servizio e qualità. “Il nostro cliente abituale sa che in SiFi non trova solo convenienza sul prezzo,” commenta Rocco Guerrieri. ”Soprattutto in questo momento in cui occorrono prudenza ma anche strategia e visione, la scelta dei partner è importante”. Grazie alla sua conduzione familiare, infatti, SiFi da sempre mette la soddisfazione del cliente al primo posto. “Siamo cresciuti e ci siamo affermati sul mercato con un lungo percorso e una strategia imprenditoriale tesa sempre e soltanto a offrire un servizio pressoché perfetto, che di base avesse un magazzino sempre estremamente fornito e su tempi di consegna molto rapidi,” conclude Rocco Guerrieri. ”Oggi, più che mai, stiamo investendo e lavorando per mantenere i nostri standard di qualità, nonostante le difficoltà delle circostanze”.
L’azienda
A
Marzabotto, tra le colline del bolognese, nasce nel 1976 S.I.F.I. Srl (Società Italiana Forniture Industriali), oggi storica azienda nella distribuzione di componentistica e accessori per il primo impianto e l’aftermarket per il settore camper, caravan e campeggio. Fondata da Antonio Guerrieri come gruppo d’acquisto che riuniva diverse realtà produttive della zona, con il passare degli anni, e grazie alla guida dei nipoti Franco e Rocco Guerrieri, subentrati nel 1993, oggi SiFi si è riservata, con passione, lavoro e qualità, un posto in prima fila nel panorama distributivo italiano. L’azienda, nel tempo, ha raddoppiato i magazzini e quintuplicato la loro superficie, grazie all’apertura di un secondo sito a Sasso Marconi, oggi sede principale di SiFi. Agli storici 800 mq di Marzabotto, infatti, si sono aggiunti gli oltre 3.000 mq dell’impianto di Sasso Marconi. In totale, oggi, SiFi impiega 15 persone, tra magazzino e area commerciale, serve un portfolio di circa 2.000 clienti attivi e ha in catalogo oltre 10.000 ricambi e circa 7.000 prodotti finiti. Circa l’85% dei prodotti, inoltre, è sempre disponibile in magazzino e SiFi è in grado di consegnare nel giro di 12-48 ore in tutta Italia.
Grazie alla recente implementazione del proprio sito web, SiFi offre servizi strategici per il cliente B2B.
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focus aziende lippert
Il seminario a Sasso Marconi (BO)
L’assistenza è al top: Lippert Platinum Circle Service Centers Lippert lancia un progetto sul territorio italiano che coinvolge una serie di officine selezionate per la creazione di una rete di vendita e assistenza specializzata sui prodotti aftermarket del brand americano. Un progetto pilota che si estenderà presto a tutta Europa Testo di Enrico Bona
U
n’assistenza sempre più efficace, capillare e vicina al cliente, questa in sintesi la missione di Lippert in Europa, che ha deciso di partire proprio dall’Italia con un progetto pilota denominato Lippert Platinum Circle Service Centers. Si tratta di un circuito di officine e installatori autorizzati che Lippert ha selezionato e organizzato su tutto il territorio italiano con l’obiettivo di professionalizzare la propria rete di vendita e assistenza, ma anche di rendere sempre reperibili i propri prodotti al cliente finale. Il progetto è partito lo scorso ottobre con il supporto e la collaborazione di SiFi, il più importante distributore indipendente di
Tommaso Gasparrini responsabile aftermarket di Lippert, RV Europe
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aftermarket e ricambi sul territorio italiano. I primi partner tecnici selezionati hanno partecipato a un seminario a Sasso Marconi (BO), nella piena osservanza delle norme di sicurezza sanitaria imposte dalla situazione, durante il quale sono stati affrontati tutti i temi riguardanti prodotti come letti basculanti, sistemi di carico e la tecnologia SmartRoom. Una giornata impegnativa per i partecipanti, circa 25 officine provenienti da tutta Italia con una quarantina di incaricati, e intensa anche per Lippert stessa, che ha preso parte al corso tecnico con personale qualificato e con i propri veicoli dimostrativi. “Abbiamo dato la possibilità ai nostri partner di conoscere nel dettaglio la vasta offerta di prodotti Lippert, così che abbiano la consapevolezza di collaborare con un grande gruppo, che ha grandi progetti e la possibilità di realizzarli, sia tecnicamente, sia a livello di risorse e di logistica”, spiega Tommaso Gasparrini, responsabile aftermarket di Lippert, RV Europe. “Ai partecipanti abbiamo fornito, innanzitutto, le competenze tecniche per poter assistere al meglio il cliente, oltre a materiale didattico e di assistenza sui prodotti, materiale promozionale e un’insegna appositamente dedicata da esporre nelle proprie officine. Il programma è partito alla fine del 2020 e prevede l’ingresso di nuovi centri selezionati solo dopo aver frequentato i nostri corsi di formazione e con l’obbligo di aggiornamento periodico per mantenere elevata la qua-
lità del servizio”. La selezione, a garanzia della performance dell’assistenza, prevede, inoltre, che i partner si dotino di un magazzino di ricambi e prodotti sufficiente a garantire tempestività immediata su qualsiasi riparazione o installazione aftermarket. Il servizio, dopo il successo di questa fase iniziale sviluppata in Italia, verrà allargato nei prossimi mesi a tutta Europa, coinvolgendo i distributori Lippert locali, come è accaduto con SiFi. “Una missione del nostro reparto aftermarket, in particolare, è quella di sviluppare e consolidare un ascolto attento del consumatore finale da parte del Customer Care, e riuscire a immettere sul mercato prodotti e servizi innovativi, affidabili e perfettamente rispondenti alle aspettative del cliente,” continua Gasparrini. “Oggi, grazie a Internet, il livello di informazione del cliente si è innalzato tantissimo e un’azienda deve essere pronta a rispondere con servizi e prodotti sempre ineccepibili. Con Platinum Circle Service Centers, abbiamo creato un servizio che, nei nostri obiettivi, vuole creare un vantaggio per tutti: qualità a 360° per il cliente finale e soprattutto ritorno di immagine per i nostri partner tecnici, che entrano a collaborare con un gruppo di dimensioni globali. Non ultimo, un ritorno in qualità e immagine anche per il cliente costruttore, che sa di installare un prodotto di primo impianto garantito e assistito in tutta Europa da una rete efficace e competente”.
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R-Bike: il nuovo portabici Lippert per i van Ricerca e investimenti caratterizzano da sempre l’attività di sviluppo di Lippert. R-Bike è il capostipite di una nuova famiglia di portabici che, unici sul mercato, possono essere trasformati in portatutto, brillantemente flessibili nel loro utilizzo tanto da permettere di montare accessori originali Lippert come di adattarsi ai sistemi di aggancio più diffusi. Testo di Enrico Bona
L
ippert affronta questo momento storico per il mercato RV globale con visione e importanti investimenti dedicati allo sviluppo di prodotti innovativi. Il 2021 si apre con l’introduzione, infatti, di R-Bike Ducato, una nuova linea di portabici dedicata per il momento ai van che utilizzano la piattaforma X290 della casa automobilistica italiana, vero e proprio best seller sul mercato RV europeo. Tenendo sempre bene a fuoco il proprio obiettivo di rendere la vita dei campeggiatori sempre più confortevole e di produrre sistemi sempre più vicini alle loro tante e diverse necessità di carico e movimento, Lippert introduce R-Bike come sistema portabici che può declinarsi, attraverso l’uso di una serie di accessori specificatamente dedicati, in un sistema portatutto componibile come portasci e snowboard, porta kite-surf, gavoni portabagagliera esterni e altri che sono in progetto e verranno introdotti nel tempo. Il sistema prevede che si possano montare, comunque, tutti gli accessori che dispongono di attacchi standard sul mercato, una soluzione che consente ai camperisti che già
ne possiedono alcuni di non dover rinnovare completamente le proprie attrezzature per installare R-Bike. La struttura Tecnicamente Il portabici è realizzato in tubi di alluminio ossidato e verniciato a sezione ovale 30x45 mm. Questa soluzione conferisce al prodotto una maggiore resistenza strutturale del tubo tondo e garantisce il carico massimo di R-Bike, in ogni configurazione, fino al ragguardevole peso di 40 kg. Il portabici consente il trasporto pratico e sicuro di due e-bike oppure, grazie ad una terza canalina fornita in optional, di tre biciclette di tipo tradizionale. Le innovazioni Le rifiniture permettono di scegliere tra un sistema di aspetto standard silver in alluminio non verniciato e componenti in plastica neri e arancio Lippert, e una interessante e trendy versione total black, rivolta all’attenzione di quei proprietari che ricercano anche un design distintivo, oltre alla convenienza e alla praticità, per rendere unico l’aspetto del proprio van. Con la sua capacità di carico, ben 40 kg, R-Bike è, al momento, il portabici/portatutto più competitivo sul mercato, e grazie anche al suo peso, che si contiene sotto i 10kg. Lippert da sempre si distingue nel panorama dei componenti per veicoli ricreazionali per i grandi investimenti in ricerca e infatti, nella linea R-Bike, ha sviluppato, oltre alle nuove soluzioni strutturali e di uso del portabici, anche un nuovo sistema di fissaggio al portellone attraverso colle poliuretaniche monocomponenti. Questa soluzione esclude del tutto l’utilizzo di qualsiasi viteria dal processo di installazione del prodotto e consente di non praticare fori nella carrozzeria del veicolo. La distribuzione dei carichi tra la struttura ovale dei tubi e il
sistema di incollaggio, oggetto di uno studio particolarmente accurato in fase di progettazione, rende R-Bike praticamente indeformabile. Gamma e mercato Sul piano della disponibilità alla clientela, dati gli inevitabili problemi logistici e di approvvigionamento dei materiali che caratterizzano questo periodo, Lippert vuole essere pronta con largo anticipo alle esigenze del mercato nel 2021 e la linea R-Bike, già inserita nei cataloghi Reimo e SiFi, sarà disponibile presso tutti i maggiori distributori europei Lippert a partire dal mese di aprile 2021. Ulteriore e finale obiettivo fissato da Lippert per questo prodotto è arrivare al Caravan Salon 2021 di Düsseldorf con la gamma R-Bike completa per i van di tutte le principali case automobilistiche che operano nel settore. “Per lo sviluppo di questo prodotto siamo partiti dalla semplice osservazione del mercato: il segmento van segna un trend di crescita costante e sempre più si conferma il veicolo ricreazionale del futuro, sul piano commerciale per i produttori e una delle maggiori tipologie di veicolo di riferimento per la futura clientela finale, sempre più giovane e sempre più alla ricerca dell’agilità e della praticità. Con un design innovativo, ma soprattutto grazie alla versatilità e alla molteplicità d’uso che lo contraddistinguono, R-Bike entra sul mercato per alzare l’asticella della qualità nel settore portabici per van,” dice Tommaso Gasparrini, Aftermarket Sales Manager, Lippert, RV Europe. “Vogliamo essere pronti sia in aftermarket sia, soprattutto, per la clientela Oem, con questa gamma di prodotti innovativa ed esteticamente senza precedenti. Riuscire con efficacia a sfruttare gli spazi esterni a bordo di un van è vincente, Lippert, infatti, ha investito molto nella ricerca di ogni componente estetico e strutturale, progettando e ripensando il sistema da zero e tenendo conto dei cambiamenti che avvengono nelle esigenze del mondo dei camperisti”.
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focus aziende teleco
Una carica di energia eXtra La gamma di batterie al litio LiFePO4 di Teleco è disponibile in due linee, TLI Extra e TLI Extra Pro, che si differenziano per il Battery Management System (BMS) adottato: nelle versioni top di gamma si trasforma in un centro informativo sullo stato degli accumulatori consultabile sia in locale sia da remoto Testo di Francesco Rossi
I
vantaggi delle batterie al litio rispetto ai tradizionali accumulatori al piombo sono innumerevoli e a frenare il mercato oggi è rimasto solo il prezzo. Che però va correttamente inquadrato paragonando la vita utile di un sistema al litio rispetto a quella di uno AGM o Gel, dato che il primo può offrire i suoi servizi fino a 5.000 cicli di scarica: praticamente 10 volte di più. In questo contesto, Teleco Group ha messo a punto un’offerta completa e variegata, in grado di rispondere a ogni esigenza. Ma prima di esplorare il catalogo dell’azienda romagnola, vediamo quali sono i motivi per cui gli accumulatori al litio, e in particolare
quelli al litio-ferro-fosfato (LiFePO4), sono la soluzione ideale sui veicoli ricreazionali. Prima di tutto garantiscono leggerezza: una batteria al piombo di buona qualità da 100Ah ha un peso superiore ai 30 chilogrammi, mentre un’equivalente al litio pesa circa un terzo. Questo, su veicoli che spesso viaggiano a pieno carico, è un valore aggiunto non da poco, soprattutto se questa tecnologia prende il posto, come spesso avviene, di una coppia di accumulatori tradizionali. Si sfruttano fino in fondo Il secondo grande vantaggio è che le LiFePO4
Curva dello stato di carica (0.5C, 25°C)
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possono essere scaricate molto più a fondo. In un uso ottimale, necessario per salvaguardarne la salute e la durata nel tempo, le batterie AGM o al Gel possono essere scaricate solo fino a circa il 50 per cento della loro capacità. Questo significa che dei 100Ah nominali se ne possono utilizzare in sicurezza solamente la metà. Un prodotto al litio, invece, può essere sfruttato fino al 90/95% della sua potenzialità senza correre alcun rischio. Il terzo vantaggio è la velocità con cui questi accumulatori si ricaricano, soprattutto quando si utilizza l’alternatore del veicolo. Le batterie al litio, infatti, possono ricevere cariche anche
Caratteristiche di carica (0.5C, 25°C)
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molto sostenute, fino a 100/200A, anche se idealmente è preferibile fermarsi al 25/30% per cento della loro capacità. Questo significa che utilizzando un adeguato DC/DC Charger, che quando l’alternatore è in funzione preleva l’energia dalla batteria motore e la stabilizza, la ricarica completa di un accumulatore al litio può essere realizzata in un tempo da tre a dieci volte più breve rispetto alle batterie tradizionali. In pratica, la fase di ricarica può avvenire anche in meno di un’ora. Il risultato finale è che in un uso ricreativo normale si può utilizzare una singola batteria al litio invece di due al piombo, risparmiando peso e aumentando l’autonomia. Due famiglie di prodotto Teleco Group offre sei prodotti divisi in due famiglie: TLI Extra e TLI Extra Pro. A differenziarle è sostanzialmente il BMS (Battery Management System) integrato. Questo componente “smart” è quello che garantisce sicurezza ed efficienza della batteria, monitorando la temperatura dell’elettronica e delle celle e controllando la tensione di ogni singola cella per ottenere il migliore bilanciamento. Nel caso delle TLI Extra è completamente integrato e “trasparente”, ovvero svolge il suo compito senza che l’utente se ne accorga rendendo l’uso della batteria al litio immediato e privo di complicazioni. Quando si parla della gamma TLI Extra Pro si entra invece nel regno dei prodotti top di gamma. Qui il BMS sale di livello, acquisisce la possibilità di essere abbinato a un pannello di controllo, che mette a disposizione tutte le informazioni rilevanti sul sistema di accumulo, e dialoga Modello
via Bluetooth o tramite CANBUS/CI-BUS, integrandosi così in sistemi di gestione del veicolo più complessi. Nel primo caso è possibile ricevere sulla Teleco App informazioni come stato di carica, tensione e corrente, mentre nel secondo ci si può collegare a Teleco Hub che, grazie alla SIM card interna, può dialogare attraverso la rete telefonica con l’app rendendo disponibili le informazioni sulle batterie ovunque ci si trovi. Il pannello di controllo TCP con schermo Oled permette invece di avere le informazioni in loco su tensione, corrente, potenza, stato di carica e allarmi. Qui è presente anche un interruttore per attivare e disattivare la modalità rimessaggio. Nonostante le batterie al litio siano caratterizzate da un’autoscarica piuttosto lenta, mantenere in funzione i sistemi di comunicazione comporta un certo dispendio di energia, che può essere eliminato disattivandoli. Un BMS evoluto Il BMS vede la presenza di un relè di sgancio di sicurezza integrato, un fusibile di protezione esterno, la funzione “autosleep mode”, il pulsante di “wakeup” e un sistema di diagnostica con un registro errori. In più, garantisce anche la protezione da guasti dovuti ad alte temperature, sovraccarichi e scariche troppo profonde. Le batterie LiFePO4 di Teleco Group sono disponibili in tre tagli di capacità differenti: da 100, 160 e 200Ah e assemblate in contenitori di dimensioni standard, in modo da garantire un’installazione senza problemi. Le TLI Extra e TLI Extra Pro possono essere montate in qualsiasi posizione.
TLI Extra ed TLI Extra ed TLI Extra ed Extra Pro 12/100 Extra Pro 12/160 Extra Pro 12/200
Tensione nominale
12,8 V
12,8 V
12,8 V
Capacità
100 Ah
160 Ah
200 Ah
Energia
1.280 Wh
2.048 Wh
2.560 Wh
Corrente di scarica continua
100 A
100 A
200 A
Corrente di scarica consigliata @ 25°C
20 A
32 A
40 A
Max corrente di scarica continua @ 25°C
100 A
100 A
200 A
Corrente di carica consigliata @ 25°C
20 A
32 A
40 A
Max corrente di carica @ 25°C
100 A
100 A
200 A
Durata
2.000 cicli @ 80% DOD @ 25°C con energia residua 80%
Vita utile Tensione di carica Peso Dimensioni [mm] compresi terminali e maniglie Terminale
5/7 anni 14,6 V
14,6 V
14,6 V
11,5 Kg
22 Kg
24 Kg
305 x 169 x H210 485 x 170 x H241 525 x 240 x H220 (H230 per TLI Extra) M8
Temperatura
M8
M8
0°C / +45°C per carica -20°C / +60°C per scarica -10°C / +50°C per stoccaggio prolungato
Certificazioni Batteria Pb. equivalente circa
IEC62133-2, EN55014-1, EN55014-2 UN38.3, RoHs, Conformità CE 130 Ah
220 Ah
Il controllo e la gestione delle batterie Teleco TLI Extra Pro (LiFePO4) sono semplici, grazie al pannello di comando a parete e alla tecnologia Bluetooth
Glossario delle batterie Una batteria accumula energia in forma chimica e la converte in energia elettrica. Questo avviene grazie a una reazione tra materiali diversi, il cui comune denominatore è rappresentato dalla presenza di un elettrodo positivo e uno negativo immersi in un elettrolita. Nelle batterie al piombo (materiale catodico) questo ruolo è svolto dall’acido solforico, presente in forma liquida (batterie al piombo-acido libero), sotto forma di sostanza gelatinosa (batterie al Gel) o inserito in una sostanza spugnosa (batterie AGM). Gel e AGM vengono definite batterie “senza manutenzione”, mentre in quelle tradizionali bisogna accertarsi della presenza della giusta quantità di liquido. Quando si parla di batterie LiFePO4 il materiale catodico è il litio-ferro-fosfato, mentre l’elettrolita è un sale di litio in solvente organico. Ampere (A) e Ampere/ora (Ah) Gli Ampere sono l’unità di misura del flusso di elettroni, o corrente, attraverso un circuito. Gli Ampere/ora (Ah) sono invece l’unità di misura della capacità di immagazzinamento di energia di una batteria, ottenuta moltiplicando la corrente in Ampere per il tempo di scarica in ore. Per esempio, una batteria che eroga 5 Ampere per 20 ore ha una capacità di 100Ah. Capacità È la capacità di una batteria a piena carica di erogare una specifica quantità di elettricità (Ah) a un determinato amperaggio (A) in un lasso di tempo definito (h). Corrente È la velocità del flusso di elettricità, cioè il movimento degli elettroni lungo un conduttore. L’unità di misura della corrente è l’ampere (A). Volt È l’unità di misura del potenziale elettrico. Le celle di una batteria sono nominalmente da 2 Volt: assemblandone sei, si ottengono le batterie standard da 12 Volt utilizzate su automobili e veicoli ricreazionali. Watt È l’unità di misura della potenza elettrica, che è data dal prodotto della tensione per l’intensità di corrente: Watt = Ampere x Volt.
280 Ah
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focus aziende nuova mapa
Nuovi progetti, e nuove idee
Sono iniziati i lavori per l’ampliamento della sede di Nuova Mapa, necessari per far fronte all’incremento di richieste riguardanti supporti tavolo, letti, piastre per ruotare i sedili e tanto altro. Tra non molto, inoltre, verrà svelato anche un nuovo rivoluzionario prodotto Testo di Renato Antonini
C
’è fermento nella sede di Nuova Mapa ad Altedo, in Emilia-Romagna: l’azienda italiana ha avviato un processo di crescita delle strutture e dei macchinari, un processo evolutivo necessario per gestire le pressanti richieste del mercato. Grazie ai buoni risultati raggiunti con i due principali prodotti, ovvero i supporti per tavolo e i letti, Nuova Mapa ha visto un aumento del suo fatturato anche nel 2020, nonostante la pandemia, continuando un periodo felice iniziato qualche anno fa. “Il nostro business è in costante crescita,” afferma Davide Maini, CEO di Nuova Mapa, “quindi abbiamo deciso di ampliare l’azienda, per lavorare meglio e affrontare con più sicurezza il futuro. In realtà questo processo evolutivo era già iniziato lo scorso anno, ma ci siamo dovuti fermare a causa della pandemia da Covid-19. Ora siamo ripartiti e pensiamo di portare a termine la fase di ampliamento tra poco più di un anno. Per prima cosa ci sarà un raddoppio degli spazi produttivi, passeremo dagli attuali 2.000 mq + 200 mq del polo esterno dedicato ai semilavorati, ai nuovi 4.000 mq coperti, su una superfice totale
complessiva di oltre 15.000 mq di proprietà. Questo ci permetterà di organizzare meglio i reparti di assemblaggio, di magazzino e di ricerca e sviluppo. Stiamo anche raddoppiando il numero di macchinari, introducendo apparecchiature ad alto contenuto tecnologico, in parte con funzionamento automatico ed in parte con funzionamento robotizzato. Abbiamo ad esempio inserito un secondo nuovo robot di saldatura ed a breve verrà introdotto un ulteriore impianto per il taglio laser fibra, con carico e scarico automatico”. L’investimento messo in campo servirà a sviluppare nuovi progetti e a gestire al meglio la linea di prodotti consolidata. Oggi Nuova Mapa realizza gradini di ingresso, piastre girevoli per i sedili cabina, scalette, piedini di stazionamento e tanto altro, ma il suo impegno maggiore è rivolto ai supporti per tavolo, e a i letti. L’azienda è attiva unicamente nel settore RV, con oltre il 67% della produzione destinata all’export (Europa e Australia). Grazie all’esperienza e a macchinari di ultima generazione, unitamente ad un reparto di ricerca e sviluppo, gran parte del processo produttivo
Qui e a sinistra: il tavolo con il pratico sistema di movimentazione
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viene gestito all’interno della azienda, garantendo ai nostri clienti una grande dinamicità e un costante controllo sulla qualità del prodotto finale. Tavoli e letti Una percentuale rilevante del business di Nuova Mapa è rappresentato dai supporti per il tavolo, composti dalla base e dal sistema traslante del piano. Nuova Mapa è una delle poche aziende europee a offrire questo tipo di prodotto: fino ad ora ne ha realizzati circa 152.000 pezzi. Di pregevole fattura è il traslatore che sostiene il piano del tavolo che ne permette i vari movimenti (longitudinali, trasversali e di rotazione a 360°): è dotato di un meccanismo leggero ma robusto, per il quale vengono utilizzati profili d’alluminio e non in ferro; esteticamente gradevole, il traslatore ingloba eventualmente anche la prolunga di sostegno per la parte di piano tavolo a ribalta (sempre più richiesta) ed è dotato di una unica comoda maniglia di comando a bordo tavolo con la quale si eseguono tutti i vari movimenti. “Per noi il concetto di robustezza, praticità e
Letti elettrici in esposizione
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Una lunga storia Azienda italiana fondata da Enrico Maini nel 1963, Nuova Mapa ha iniziato a lavorare per l’industria automobilistica, spostandosi progressivamente nel settore RV alla fine degli anni ‘80 con la produzione di bagagliere e gradini. Dal 2001 Nuova Mapa opera esclusivamente nel settore RV, specializzandosi progressivamente nella produzione di supporti per tavoli, letti elettrici, gradini elettrici o manuali e sedili girevoli. Situato ad Altedo, in provincia di Bologna, l’attuale sito produttivo si estende su una superficie di 2.500 mq, impiegando circa 30 persone. La lavorazione dei metalli e dei prodotti è svolta per la maggior parte internamente, senza affidarsi a terzisti se non per trattamenti termici, zincature e verniciature. Nuova Mapa spedisce direttamente e consegna i propri prodotti in Italia, completando così l’estrema flessibilità e velocità nella produzione con evidenti vantaggi per la clientela. Oggi circa il 30% della produzione rimane in Italia, mentre il restante 70% viene esportato in Europa e in parte in Australia.
A sinistra: robot per la saldatura dei supporti tavolo telescopici, delle piastre di rotazione dei sedili, dei piedini di stazionamento Sotto: impianto taglio laser fibra da 3000 watt, formato 1500 x 3000, con carico e scarico automatico, in funzione 24 ore su 24
Piegatrice a controllo: due impianti, di cui uno dotato di robot di piegatura
Motrice aziendale per la consegna dei prodotti
solidità, unitamente all’aspetto estetico, è alla base di tutto, ed è l’aspetto primario che caratterizza tutti i nostri progetti,” afferma il CEO di Nuova Mapa. Per quanto riguarda invece il sostegno del tavolo, si possono avere gambe tradizionali o telescopiche, a sezione tonda o quadrata, prodotte in vari colori, con finitura cromata o plastificata. Interessante il sostegno tavolo con gamba centrale telescopica elettrica: si alza e si abbassa elettricamente, semplicemente premendo un pulsante. In alternativa esiste la versione manuale, che si aziona con il piede grazie ad un comando posto alla base. Dal 2014 Nuova Mapa è impegnata anche nella produzione di letti a movimentazione elettrica, con il letto Flat che si distingue per l’ingombro estremamente limitato. E’ un letto che si muove grazie ad un sistema di cinghie e si caratterizza sia per il fondo completamente piatto, sia per lo spessore ridotto. In poco più di 9 centimetri riesce a racchiudere tutto ciò che serve: materasso, struttura di sostegno e motore elettrico. Il motore annesso evita l’ingombro all’interno del pensile sottostante. A breve dovrebbe essere presentata una novità destinata al mercato campervan: si tratta di un sistema integrato che, per mezzo di un motore, permette il sollevamento del tetto a soffietto. Anche in questo caso, Nuova Mapa ribadisce la sua capacità di proporre nuove soluzioni capaci di offrire comfort all’utenza e argomenti di vendita ai costruttori.
Tavolo rivoluzionario L’esperienza di Nuova Mapa in merito ai tavoli per il settore RV è notevole e si tradurrà a breve in un nuovo rivoluzionario prodotto destinato ai campervan. Il progetto è già in fase avanzata, sicuramente verrà lanciato al Caravan Salon di Düsseldorf edizione 2021, ma è possibile che ci sia un’anticipazione per un selezionato numero di operatori già nelle prossime settimane. “Durante la difficile fase della pandemia abbiamo lavorato molto a nuovi progetti,” afferma Davide Maini, CEO di Nuova Mapa, “e abbiamo elaborato un nuovo concetto di tavolo. E’ destinato ai campervan, il prodotto che più attrae il pubblico oggi in Europa. Non vogliamo ancora pubblicare nulla, il prodotto è attualmente in fase di collaudo e perfezionamento, ma posso anticipare che si tratta di un tavolo a superficie variabile, molto piccolo quando non serve, così da avere il minor ingombro possibile, ma capace di trasformarsi in un grande tavolo da pranzo quando occorre. Sarà ovviamente proposto con diversi tipi di finiture, in modo da adattarsi ai diversi ambienti e a diverse fasce di prezzo del veicolo”.
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focus aziende vacust
Dare forma al comfort per la guida e il riposo Vacust è una tecnologia made in Italy che, applicata all’interno della cuscineria dei sedili di guida e passeggero, permette di copiare la forma ergonomica dell’utilizzatore grazie a un sistema di sottovuoto. La moderna evoluzione con l’impiego di poliuretano sottovuoto consente di mantenere la memoria di forma, ma anche di ottenere dei volumi variabili che possono creare dei veri e propri sistemi massaggianti, evitando l’infiammazione del nervo sciatico Testo di Giorgio Carpi
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asce dieci anni fa grazie all’intuizione di un imprenditore italiano la tecnologia Vacust, un sistema brevettato che crea un sistema di sottovuoto adattandosi perfettamente a qualsiasi superficie o forma. Le applicazioni sono svariate, ma certamente quelle più interessanti per l’automotive e il settore RV sono relative ai sedili di guida. Qui, da tempo, Vacust è presente su diversi progetti in via di sviluppo con prestigiosi brand mondiali dell’auto. Questa tecnologia, applicata all’interno della cuscineria dei sedili, permette di copiare la forma ergonomica dell’utilizzatore grazie a un sistema di sottovuoto. In altre parole, la poltrona prende la forma di chi la utilizza e permette una corretta distribuzione del peso sulla seduta e, grazie alla maggiore superficie di appoggio, evita la compressione dei nervi profondi e di conseguenza consente una migliore circolazione sanguigna. Così l’utilizzatore non avverte la necessità di cambiare posizione durante le lunghe permanenze sul sedile. La tecnologia Vacust® si può
anche applicare allo schienale con l’integrazione di un supporto lombare dotato di un secondo sistema pneumatico che aumenta la superficie di appoggio offrendo un punto di contatto con il corpo molto ampio. Le origini Originariamente il sistema era formato da microsfere che, una volta aspirata l’aria, si compattavano mantenendo la memoria della forma scelta. La densità e il tipo di materiale utilizzato variavano la capacità di assorbimento degli urti, vibrazioni, l’isolamento termico, la rigidità del sedile. “Per oltre 20 anni abbiamo sviluppato attrezzature per sport estremi, come sistemi di sicurezza per parapendio, deltaplani, imbracature, mute in neoprene e molto altro,” afferma Alessandro Mazzucchelli, CEO di Vacust. “Durante lo sviluppo di un’imbracatura da kitesurf, avevamo bisogno di creare un supporto per la schiena in grado di distribuire il carico a cui che la schiena è sottoposta in questo sport.
L’inventore Alessandro Mazzucchelli con il sedile Matrix premiato con il DAME
Abbiamo creato la prima applicazione Vacust e siamo stati finalisti all’ISPO di Monaco nel 2012. Due anni dopo, Vacust ha ricevuto lo speciale “Nikola Tesla Award” dall’Unione degli innovatori croati durante la 42a Esposizione internazionale delle invenzioni di Ginevra (Inventions Geneva). Nel 2017, il sedile guidatore P400 Matrix di Besenzoni con tecnologia Vacust dedicata ha vinto il DAME Design Award al Mets Trade 2017 di Amsterdam”, ha aggiunto Alessandro Mazzucchelli. Il problema con i supporti gonfiabili standard è che, quando completamenti gonfi, assumono una forma semisferica offrendo una superficie di contatto con
Sotto: cilindri con direzione di collasso controllata
Sopra: pannello di controllo delle zone di pressioni nel cuscino del sedile
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In alto a destra: zone di movimento della schiuma nel cuscino del sedile
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il corpo dell’utilizzatore molto ridotta, questo concentra tutto il carico su una sola linea orizzontale e crea affaticamento muscolare. Se non completamente gonfiati, quando sottoposti al carico dell’appoggio dell’utilizzatore, lasciano che il volume di aria si muova verso l’area con meno peso applicato, creando un effetto come di galleggiamento e non offrendo il volume dove necessario. Il sistema brevettato Vacust migliora una tecnologia esistente utilizzata nei materassi vacuum delle ambulanze. Nei materassi di immobilizzazione postraumatica, un procedimento di vuoto congela e solidifica la posizione delle microfere di polistrolo contenute all’interno di un sacco di PVC. In origine, questo sistema funzionava solo in posizione orizzontale, ma Vacust ha superato questa limitazione con una speciale membrana permeabile all’aria in grado di mantenere il materiale in posizione, anche in verticale. L’evoluzione Da alcuni anni l’ideatore di Vacust ha stretto una partnership con Toscana Gomma Spa, parte del gruppo Olmo, leader europeo nella produzione di schiume flessibili in poliuretano (= PU) in lastre e stampate, per diversi mercati quali: automotive, materassi e arredi. Nel settore automobilistico, è uno dei principali fornitori di schiume per lastre in PU, schiume per sedili in PU, poggiatesta e braccioli in PU per diversi OEM. “Grazie alla collaborazione con il dipartimento di chimica interno a Toscana Gomma, ho individuato un sistema per mettere in sottovuoto il poliuretano a celle aperte che consente di gestirne la direzione di collasso (volu-
me), la densità e la portanza, cosa che fino ad oggi non era possibile,” spiega Mazzucchelli “Aumentando le resistenze di attrito tra i materiali sono anche riuscito a conferire a questi pad di poliuretano messi in vuoto una prestazione di memoria di forma. Questa evoluzione della prestazione del poliuretano in vuoto è migliorativa rispetto alla tecnologia Vacust iniziale, per cui nei sedili oggi abbiamo un morbido foam che viene messo in vuoto e ci offre nuove possibile regolazioni, quali la variazione della taglia, facendolo diventare ampio e largo oppure molto più costringente e sportivo, oppure di avere un supporto lombare molto morbido. Quando l’aria può rientrare nel sacco pneumatico, la gommapiuma recupera il suo volume originario e la sua morbidezza.” Il controllo della rigidezza delle imbottiture si ottiene utilizzando due diversi tipi di schiuma sovrapposti; facendoli lavorare in modo alternato è possibile gestire le portanze senza modificare le forme ed i volumi. Vacsar è il nome di una tecnologia brevettata che crea un sistema di movimentazione attiva delle pressioni di contatto nel sedile del conducente e dei passeggeri di un’auto o di un camper, molto più che un sistema di massaggio pneumatico: Vacsar crea una decompressione in alcune aree specifiche mentre si è seduti. Il sistema viene attivato comprimendo in vuoto una parte dell’imbottitura che viene poi decompressa tramite l’utilizzo di una elettrovalvola. La spinta della schiuma è piacevole e progressiva, offre una leggera pressione e poi una depressione che si spostano gradevolmente in aree predefinite. Una soluzione speciale consente al sistema di decidere
in quale direzione la schiuma può collassare e comprimersi. La scheda del modulo di controllo, sviluppata interamente dal dipartimento di elettronica di Vacust, gestisce fino a nove canali differenti e si attiva durante le sequenze di accensione temporizzate. Monitora la pressione esterna e la pressione negativa all’interno dei cuscinetti, registra le singole regolazioni e compensa le variazioni di pressione a diverse quote. È in grado di comunicare con qualsiasi dispositivo, da un PC a un tablet tramite un’app dedicata. L’integrazione delle soluzioni Vacust viene definita in base alla geometria del sedile in modo tale da non modificarne la forma e la morbidezza originale quando il sistema non è attivato. I pad vengono infatti immersi all’interno dei cuscini (circa 10 mm al di sotto della superficie di contatto). “La regola d’oro della prevenzione della sciatica è evitare di stare seduti per ore. Con il nostro sistema simuliamo una passeggiata decomprimendo alternativamente i glutei. In questo modo si prevengono la stanchezza delle gambe, il formicolio e il dolore ai glutei. La necessità di fermare il veicolo per scendere e camminare non è richiesta con la stessa frequenza”, afferma Alessandro Mazzucchelli. Un’altra straordinaria applicazione di Foamvac è l’uso della schiuma all’interno del supporto lombare. La forma che la schiuma è in grado di mantenere riempie perfettamente la cavità della lordosi, offrendo un’ampia superficie di contatto. Il nuovo sistema di massaggio lombare Vacust permette il controllo di quattro volumi indipendenti e fornisce un supporto lombare normale, alto, basso e asimmetrico in caso di posizione obliqua sul sedile.
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Semplice e geniale Quanti utilizzi può avere un cuscino? Ci si può appoggiare la testa per dormire, può sorreggere la nostra schiena, tenere sollevate le gambe. A letto, sulla sedia, sul divano. Nato dalla creatività di Alessandro Mazzucchelli, CEO di Vacust, e prodotto e brevettato insieme a Toscana Gomme, Folding Pillow è un cuscino multifunzione che
si basa su una soluzione tanto semplice quanto geniale. Grazie a un taglio trasversale (e non perpendicolare) il cuscino, quando esteso, conserva una portanza omogenea senza superfici di discontinuità, ma permette di piegarne una sezione fino a 180 gradi rendendolo autoportante. Realizzato in Memory foam, antibatterico ed antipolvere e rivestito con tessuti di pregio, il Folding Pillow sembra essere un’ottima soluzione per i veicoli ricreazionali dove
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lo spazio è sempre limitato e un cuscino multifunzione sarebbe sicuramente utile. Con una dimensione di 730 x 430 x 138 mm, questo cuscino può essere utilizzato per dormire ma anche per guardare la TV o leggere, offrendo una soluzione molto più funzionale e pratica rispetto al cuscino classico.
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associazioni apc
di Ludovica Sanpaolesi Direttore Generale APC
Gli Associati di APC sono praticamente tutti i più grandi produttori di veicoli ricreazionali, allestitori, componentisti e fornitori delle aziende produttrici
Una finestra sui vantaggi per gli Associati APC L’Associazione Produttori Caravan e Camper ha l’obiettivo di rappresentare - ad ogni livello - gli interessi dei propri Associati, così come peraltro ogni Associazione fa, mettendo al centro delle proprie attività gli Associati. Ma chi sono gli Associati di APC? Sono una cinquantina di Aziende, praticamente tutti i più grandi produttori di caravan e camper, allestitori, componentisti e fornitori delle aziende produttrici di veicoli ricreazionali. Sono associate ad APC anche alcune Aziende la cui attività è rivolta alla fornitura di servizi e beni legati al mondo della produzione dei veicoli ricreazionali. Il numero degli Associati è in aumento
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uale è la visione di APC e cosa offre, concretamente, APC ai propri Associati? Il lavoro dell’Associazione si svolge su un duplice binario: da una parte il lavoro più pratico e concreto per gli Associati, dall’altra un aspetto più a lungo termine, con obiettivi strategici di sviluppo del nostro comparto. Vediamo intanto gli aspetti più pratici. APC offre ai propri Associati diversi vantaggi. Ad esempio, dallo scorso mese di gennaio è stata avviata una nuova iniziativa con lo scopo di supportare gli Associati nell’affrontare e gestire al meglio le problematiche tecniche di settore e dei singoli Soci: è stato attivato un servizio di consulenza tecnica gratuita riservato ai Soci APC. Gli Associati – tramite il proprio ID e password - hanno accesso ad un portale dedicato nel quale ciascun Socio APC può inserire quesiti relativi a normative, omologazioni e regolamenti e ricevere consulenza e risposte in tempi rapidi ed in modo completamente gratuito. Un secondo ed importante vantaggio è quello di avere accesso al portale di statistiche APC. In questo portale dedicato, ogni Associato ha a disposizione i report statistici relativi alle immatricolazioni di caravan e camper nuovi, al cambio di proprietà degli usati, all’andamento delle immatricolazioni dei furgonati. I dati sono estremamente dettagliati e regolarmente aggiornati ogni mese. In una apposita sezione è possibile ottenere anche report dinamici e creare report personalizzati, in modo da avere sempre un quadro approfondito, dettagliato e aggiornato della situazione di mercato per tipologia di veicolo, marchio, lunghezze, larghezze, ecc. I dati elaborati nel portale APC provengono dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e sono pertanto dati ufficiali. Un altro importante vantaggio è rappresentato dalle tariffe ridotte – e riservate in esclusiva ai Soci APC - per esporre con un proprio stand al Salone del Camper di Parma. Il Salone del Camper è una vetrina non solo per i produttori di veicoli ricreazionali ma anche per componentisti, allestitori, accessoristi e fornitori di servizi. Esporre al Salone
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del Camper di Parma rappresenta un valore positivo per l’immagine delle Aziende che partecipano. Poter disporre di un vantaggio economico costituisce di certo un elemento importante. Il quarto vantaggio, sicuramente non meno importante degli altri, è dato dalla possibilità di intrecciare rapporti d’affari con gli altri membri di APC. E‘ infatti cosa nota che all’interno di una Associazione sia più facile sviluppare rapporti di business e cogliere nuove occasioni di collaborazione. L’Associazione tende naturalmente a favorire le relazioni di business tra gli Associati. APC è membro della European Caravan Federation. Come tale, ha accesso anche a tutta una serie di informazioni – tecniche, normative e statistiche – che riguardano l’intero mercato europeo. L‘ampio ambito in cui si muove APC rende così possibile per gli Associati acquisire informazioni di scenario a livello europeo che – a loro volta - possono consentire di meglio comprendere l’andamento degli altri mercati ed anticipare le tendenze. Dal punto di vista marketing, oltre alle attività marketing e ufficio stampa portate avanti da APC, l‘Associazione invia regolarmente ai propri Associati la rassegna stampa di articoli e news apparsi su quotidiani, riviste, siti, webzines, radio e TV. In questo modo, gli Associati ricevono una „fotografia“ di come la stampa ed i siti italiani extra-settore riportino il tema del caravaning e della vacanza in plein air. Anche questo aiuta ad inquadrare il livello di consapevolezza che la società ha nei confronti del turismo itinerante. Oltre alle attività appena descritte, APC ne svolge anche altre che hanno lo scopo strategico di favorire – in ogni possibile modo – lo sviluppo del settore del turismo itinerante, nell’interesse non solo dei produttori e della filiera produttiva, ma di tutti gli stakeholder. Queste attività sono rivolte a promuovere le relazioni istituzionali a livello nazionale, regionale e comunale con l’obiettivo di favorire la consapevolezza dell’importanza del turismo itinerante e della nostra industria e mettere le basi per un ulteriore sviluppo del caravaning in Italia.
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Data Base dei Comuni per attività didattiche ed informative sulle potenzialità delle aree di sosta camper Continua il lavoro di creazione del data base dei Comuni italiani, progetto di cui è responsabile Tania Tortelli di APC. Questa meticolosa attività viene portata avanti con grande attenzione in quanto consapevoli che un buon data base per il contatto diretto con i Comuni – ma anche con le Regioni - è una base di lavoro fondamentale ed indispensabile. È anche grazie alla continuazione di questo lavoro che la risposta al webinar del Salone del Camper da parte dei Comuni ha potuto manifestarsi in modo così positivamente rilevante. In APC è stato già „mappato“ circa il 50% dei Comuni italiani. A questa attività si associa anche la verifica di quali Comuni possiedono già un’area di sosta e quali no. Insomma, un approccio statistico e „scientifico“ ad un tema di grande rilevanza per favorire l’accoglienza dei turisti itineranti nel nostro Paese.
Un Webinar dedicato ai Comuni italiani ed agli Imprenditori Si è svolto giovedi 25 marzo 2021 il webinar dal titolo „Aree di sosta camper: una forte spinta per il territorio“. Organizzato da Fiere di Parma e da APC, nell’ambito delle attività che preparano la strada di avvicinamento al Salone del Camper, questo intervento informativo è stato rivolto ai Sindaci, agli Assessori al Turismo ed allo Sviluppo Economico dei Comuni italiani ed anche agli imprenditori privati che vogliono investire nel settore del turismo itinerante. Obiettivo del webinar è stato spiegare concretamente perché è utile per un Comune ed un territorio realizzare un’area di sosta camper. Ha aperto il webinar il Presidente dell’Ente Nazionale Italiano per il Turismo (ENIT), Giorgio Palmucci, portando i suoi saluti. A seguire APC ha sintetizzato gli otto buoni motivi per i quali è vantaggioso per un territorio realizzare un’area di sosta. Il vicepresidente di AIASC (Associazione Italiana Aree Sosta Camper), Gianluca Tomellini, ha fornito le indicazioni tecniche ed i consigli pratici per individuare l’area, condurre uno studio di fattibilità e procedere alla progettazione e realizzazione dell‘area. Nella seconda parte del webinar, sindaci ed imprenditori privati che hanno già fatto un’area di sosta camper hanno portato la loro testimonianza, spiegando la positività ed i ritorni economici dell’area di sosta e confermando che i turisti itineranti sono turisti di serie A con potenzialità di spesa elevata. I numeri del webinar parlano chiaro: è stato un successo. A partecipare sono stati in 380: ben 213 Comuni italiani di cui 21 capoluoghi di provincia. Hanno partecipato anche gli Assessori al Turismo di tre regioni italiane: Piemonte, Sicilia e Toscana. Il 98,5 % dei partecipanti ha seguito il webinar fino al termine. Ciò dimostra l’alto interesse degli amministratori pubblici e degli imprenditori privati verso le potenzialità del turismo itinerante. Si comincia forse a comprendere che il caravaning è uno dei megatrend del futuro. APC continuerà nei prossimi mesi a lavorare su questo fronte, informando e coinvolgendo sempre più amministratori pubblici nelle tematiche importanti per la nostra industria.
Tania Tortelli
GOLD CARD APC: un investimento sulla cultura, a disposizione di tutti La card istituzionale di APC, denominata APC Gold Card, si focalizza sull’importanza della cultura, offrendo sconti per l’ingresso in oltre 650 musei italiani, sia pubblici che privati. Questi musei, che si trovano anche in centri minori, hanno la caratteristica di essere estremamente incuriosenti e rappresentare pezzi importanti della storia e del costume italiani. Qualche esempio: il Museo della 1.000 Miglia a Brescia, nel quale si possono ammirare pezzi unici dell’automobilismo. Oppure il circuito dei musei del cibo nel parmense, che offrono un panorama ampio
delle eccellenze enogastronomiche, fornendo anche curiosità ed informazioni sulle filiere del cibo. O ancora, il museo dei Pupi Siciliani a Siracusa che permette di vedere uno spaccato di una cultura che affonda le radici nei valori del bacino mediterraneo. APC continua a lavorare a questo progetto, acquisendo via via sempre un numero maggiore di musei aderenti. La Gold Card viene offerta gratuitamente a tutti coloro che ne fanno richiesta. Il form per richiederla si trova sul sito di APC: www.associazioneproduttoricamper.it
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associazioni assocamp
di Ester Bordino Presidente Assocamp
Una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi che invoca una deroga per le autocaravan e le caravan in relazione ai limiti alla circolazione imposti dai DPCM
Assocamp scrive alle regioni e al Presidente del Consiglio In febbraio una lettera alle regioni per ottenere una deroga per le autocaravan in merito ai blocchi alla circolazione a partire dai motori Diesel Euro 4. In marzo, insieme ad ACTItalia, APC, Confedercampeggio, Promocamp, Unione Club Amici, una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi che invoca una deroga per le autocaravan e le caravan in relazione ai limiti alla circolazione imposti dai DPCM emanati a seguito della pandemia in corso
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el mese di febbraio Assocamp (Associazione Nazionale Operatori Veicoli Ricreazionali e Articoli per il Campeggio) ha scritto agli assessori regionali una lettera dal titolo “I camper siano liberi di circolare: inquinano meno degli altri veicoli”. L’associazione chiede che siano previste delle deroghe per le autocaravan in merito ai blocchi alla circolazione a partire dai motori Diesel Euro 4 previste nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e il Lazio. Queste limitazioni sono fortemente penalizzanti per i possessori di autocaravan (camper) che utilizzano il veicolo per turismo e per periodi molto limitati nell’anno e per questo tipo di veicoli. “Siamo preoccupati per le tante famiglie di camperisti che potrebbero venire penalizzate, non potendosi spostare liberamente a causa dei blocchi al traffico anche per i Diesel Euro 4” – dice nella lettera Ester Bordino, presidente di Assocamp – “I turisti itineranti, inclusi gli stranieri, creano un indotto economico valutato a livello nazionale in circa 2,6 miliardi di euro annui e sono sempre di più parte integrante del rilancio turistico del nostro Paese. Favorire lo spostamento dei camperisti, anche se possessori di mezzi più datati, contribuisce ad alimentare l’economia di tutti quei comuni che accolgono volentieri i turisti in autocaravan e desiderano sfruttare questo indotto anche nei periodi di minor afflusso”. Dopo questa lettera si sono susseguiti una serie di incontri con le regioni di cui vi daremo conto in futuro. La deroga rispetto al DPCM sui limiti alla circolazione causa COVID-19 A questa iniziativa ne segue un’altra in cui la deroga viene chiesta per le autocaravan e le caravan in relazione ai limiti alla circolazione imposti dai DPCM emanati a seguito della pandemia in corso, poiché circolano meno di tutti gli altri mezzi, sono veicoli da turismo utilizzati dalle famiglie e portano benefici economici al territorio nazionale, frequentano esclusivamente aree di sosta attrezzate e campeggi e non generano assembramenti. Questa lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stata inviata il 25 marzo e sottoscritta dalle associazioni di settore ACTItalia, APC, Assocamp, Confedercampeggio, Promocamp e Unione Club 68
Amici. “I fruitori di veicoli ricreazionali sono turisti itineranti che creano un indotto economico valutato a livello nazionale in circa 2,6 miliardi di euro annui e sono sempre di più parte integrante del rilancio turistico del nostro Paese. Favorire lo spostamento di caravan e autocaravan contribuisce ad alimentare l’economia di tutti quei comuni che accolgono volentieri i turisti in plein air e desiderano sfruttare questo indotto anche nei periodi di minor afflusso. Perché chiediamo che le autocaravan e le caravan possano circolare liberamente in tutte le regioni, indipendentemente dal colore attribuite alle stesse, in deroga ai Dpcm emanati dal Governo? Perché: • In Italia circolano circa 250.000 autocaravan ma vengono sistematicamente ignorate in ogni decreto • Le autocaravan e le caravan sono veicoli a uso turistico, che si muovono sul territorio per periodi limitati e rispettando l’ambiente e generano un indotto economico molto rilevante • Le autocaravan e le caravan vanno considerate alla stessa stregua delle seconde case perché permettono alle famiglie un evasione dallo stress da confinamento senza per questo pregiudicarne la sicurezza propria e degli altri • I mezzi ricreazionali, utilizzati da persone dello stesso nucleo famigliare, non hanno necessità di frequentare bagni pubblici in quanto sono dotati di servizi igienici • Sotto il profilo sanitario le autocaravan e le caravan sono certamente idonei a mantenere il distanziamento sociale e non generano assembramenti in quanto vengono usati in ambito prettamente familiare • Le autocaravan e le caravan possano raggiungere, previa prenotazione, aree di sosta attrezzate o campeggi che accolgono i veicoli ricreazionali • Lasciare ai turisti in plein air la libertà richiesta aiuta economicamente il territorio in questo momento di crisi • Il turismo itinerante in autocaravan e caravan è praticato tutto l’anno e non deve essere considerato un turismo di serie B perchè genera un indotto economico molto rilevante anche fuori stagione e anche in località lontane dal turismo di massa (borghi, zone rurali ecc) favorendo l’economia a km 0.”
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I giornali parlano di Assocamp Assocamp ha avviato, grazie al supporto di un’agenzia di comunicazione specializzata, un’efficace campagna stampa che ha l’obiettivo di far parlare di turismo all’aria aperta anche i media extrasettore. I primi 3 mesi di campagna hanno avuto una copertura importante con articoli pubblicati sui più importanti quotidiani italiani. Come, per esempio, la Gazzetta dello Sport nell’edizione del 21 marzo con un articolo dal titolo “I 10 Camper per vivere e fare smart working tutto l’anno in movimento”; il magazine online “SiViaggia” con un articolo dal titolo “Vacanze in Camper: dal noleggio a un vero stile di vita chiamato vanlife”; il Giornale del 12 marzo con un articolo dal titolo “Assocamp: momento d’oro per il camper”; TGCOM24 dell’11 marzo con un articolo dal titolo “Camper mon Amour: cinque consigli da tenere a mente”; I quotidiani del gruppo Caltagirone Editore (Il Messaggero, Il Gazzettino, Il Mattino, Leggo, Corriere Adriatico) che sono usciti il 4 marzo con un articolo dal titolo “Camper che passione. Ecco le 5 regole per un viaggio sicuro e confortevole. Consigli utili a partire dal noleggio del mezzo ”; La Repubblica che il 1 marzo scrive: “La stagione del camper: cinque consigli per chi lo nleoggia per la prima volta”.
Corsi tecnici virtuali Assocamp ha avviato una serie di appuntamenti di aggiornamento tecnico insieme con alcuni player di primaria importanza nel settore. È stato già organizzato un corso di aggiornamento sui prodotti di Truma insieme con Dimatec SpA organizzato in due giornate con oltre 40 partecipanti ad ogni giornata. A fine marzo, si è svolto invece un corso di aggiornamento sui frigoriferi con la partecipazione di Thetford e Dometic. A dare il via alla nuova stagione è stato un primo corso sulle tecniche di web marketing e gestione dei social, ma altri appuntamenti sono già in fase di calendarizzazione.
Lotta al fai da te Uno dei prossimi impegni di Assocamp è la sensibilizzazione sui pericoli del faidate. “Siamo molto preoccupati” dice Ester Bordino, presidente di Assocamp, “della pratica sempre più diffusa del fai da te a bordo di camper e caravan. Oggi sui social si trovano tutorial e suggerimenti per qualsiasi cosa. Ma un conto è costruirsi una mensola, un altro è installare un modulo fotovoltaico o addirittura un riscaldatore a gasolio, peraltro quelli costruiti in Oriente di basso costo sono anche privi delle certificazioni europee. Non si scherza con l’impianto elettrico né con quello del gas. Si mette a rischio la propria famiglia, ma anche gli altri, quando si parcheggia il proprio camper in un campeggio o area di sosta. A nessuno verrebbe in mente di smontarsi da solo la caldaia di casa sua. Invece c’è addirittura chi smonta la stufa a gas e poi chiede consigli sui social per rimontarla. Sarei felice se ci fosse anche in Italia l’obbligo di revisione dell’impanto del gas ogni due anni, come già accade in Germania.”
Il noleggio professionale Continua l’impegno di Assocamp per ostacolare il fenomeno del noleggio tra privati che in Italia non è regolare. Dopo il dialogo con Goobony e Indiecampers, l’associazione ha organizzato un incontro online con i noleggiatori professionisti aderenti per stendere un primo progetto di sviluppo per il noleggio professionale. Si è deciso di creare un secondo stand Assocamp presso il Salone del Camper all’interno del padiglione 3 dedicato al turismo e destinato esclusivamente al noleggio. Qui verrà distribuito un opuscolo con i riferimenti dei noleggiatori professionisti. Allo studio c’è anche la pubblicazione di una raccolta di itinerari, ideali per guidare l’utente del noleggio verso mete affascinanti e facili.
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associazioni promocamp
di Luigi Boschetti Presidente Promocamp
Il nostro ruolo di Associazione deve essere di collaborazione e confronto finalizzato a realizzare eventi completi, capaci di destare interesse
Un’associazione al servizio delle aziende P
romocamp Italia sta avviando in queste settimane un processo di riposizionamento e riqualificazione della propria attività rispetto a quanto finora svolto, sulla base di una analisi del mutato quadro di riferimento in cui essa si muove, del mutato panel dei propri Soci e delle loro esigenze. Naturalmente manterremo le attività istituzionali avviate, che ci vedono da tempo coinvolti ai massimi livelli della politica nazionale per lo sviluppo del turismo itinerante abbinato ad una normativa univoca e coerente a livello locale ed una politica di marketing territoriale che risultino premianti per quel turismo di scoperta, in particolare quello estero che è anche destagionalizzato, che può portare all’emersione di intere aree del Paese tuttora sconosciute, con importanti ricadute per l’occupazione e l’economia locale. Così come manterremo attive le iniziative di ProgettAree Group, il nostro brand che si occupa di progettazione e realizzazione di aree di sosta per imprenditori privati e Comuni; ma è il core business di Promocamp Italia che intendiamo modificare quali erogatori di servizi che soprattutto oggi risultano importanti per la sopravvivenza e la crescita di una Azienda che, anche a causa del momento contingente, magari ha idee e potenzialità ma non capacità di investimento con risorse proprie. Qualsiasi attività sarà ovviamente riservata ai
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Soci, pertanto l’iscrizione a Promocamp Italia ed il pagamento della piccola quota richiesta diverrà imprescindibile per consentire all’Associazione di pianificare la propria attività ed ai Soci di fruire dei servizi. Stiamo anche valutando di offrire la possibilità di aderire anche a Promocamp Italia ad Aziende che oggi trovano casa presso altre Associazioni. Il nostro ruolo di Associazione deve essere di collaborazione e confronto finalizzato a realizzare eventi completi, capaci di destare interesse, belli, attrattivi... certamente generatori di profitti, ma non solo. Mondo Natura a Rimini sembrava un evento inscalfibile, ma dopo qualche anno ha abbandonato la ricerca della soddisfazione dei bisogni di espositori e visitatori ed è stato sostituito dal Salone del Camper di Parma, che a quel mondo ha proposto una formula diversa e più aderente ai desideri di domanda e offerta. Ora Promocamp Italia si sta adoperando affinché il Salone del Camper possa essere sempre più di interesse per le aziende associate. Rinnovo pertanto l’invito agli Imprenditori del Turismo all’Aria Aperta ad aderire a Promocamp Italia pagando la piccola quota di adesione richiesta; per poter fruire dei servizi che andremo a strutturare ed offrire, qualora di loro interesse, e per dare rappresentatività a tutti coloro che intendono apportare il proprio pensiero per migliorare uno stato di cose.
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di Gianluca Tomellini Vice Presidente AIASC
Scelte tecnologiche al passo con i tempi consentono gestioni e controlli attraverso la domotica e le applicazioni, riducendo drasticamente i costi
Dobbiamo farci trovare pronti per un’estate 4.0 N
onostante il momento che stiamo tutti vivendo abbia dei contorni ancora incerti ed instabili per il turismo, se non possiamo ancora viaggiare fisicamente, almeno facciamo viaggiare le idee e la creatività. Questo è quello che mi sento di suggerire al comparto del turismo itinerante. Dobbiamo avere la consapevolezza che, quando consentito, ci sarà un mondo di mezzi pronti ad accendere i motori per mettersi in viaggio, desiderosi di scoprire nuove mete, avendo avuto tempo a disposizione per organizzare, programmare, studiare itinerari e scegliere le proprie mete valutando con attenzione il livello dell’ospitalità offerta. Tanti turisti su 4 ruote ben preparati ed esigenti. AIASC, la più giovane associazione tra tante del settore plein air, vuole dare voce al comparto delle Aree Sosta Camper ad oggi mai rappresentato. Fra i principali obiettivi che AIASC si è posta, l’innalzamento degli standard qualitativi dell’ospitalità attraverso la realizzazione di strutture ben organizzate. Le aree sosta camper sono strutture ricettive turistiche, con una loro identità ben definita e con un peso specifico rilevante in relazione all’asset del turismo itinerante sostenibile. L’Associazione si rivolge non solo ai titolari e gestori delle aree sosta camper, operatori privati dotati di forte personalità e grande creatività abituati da sempre ad agire a livello individuale, ma anche ai Comuni, che negli ultimi anni stanno dimostrando di aver compreso che gestire correttamente i flussi del turismo itinerante, sviluppando il concetto di rete e realizzando strutture ricettive al passo con i tempi, contribuisce a sostenere i propri territori. Il nostro impegno è proiettato proprio a valorizzare questo importante segmento della filiera turistica, a far comprendere loro che la vera forza è la condivisione e la rappresentanza. Questi importanti segnali di evoluzione del pensiero turistico del plein air, sono lo stimolo che alimenta la nostra mission nei confronti delle istituzioni, in quanto occorre rinnovare, se non smontare, leggi e regolamenti regionali fermi anche a vent’anni fa. AIASC sta investendo le proprie risorse nella costruzione di un proficuo dialogo con le istituzioni, attraverso una forte azione di sensibilizzazione ed informazione, affinché questo settore venga ben contestualizzato e regolamentato adeguatamente. Non chiediamo sconti, ma regole che parlino anche di noi e delle nostre peculiarità che nulla hanno a che vedere con i format e regolamenti idonei ad altre strutture operanti in ambiti affini.
La visione turistica ad oggi è e deve essere sempre più allargata ed inclusiva; in fase progettuale si pensa più ad aree polifunzionali, aperte a diverse forme di ospitalità su ruote, dedicando attenzione oltre che ai camper, anche ai caravan. Certo, parliamo di realtà localizzate in contesti e con metrature adatte a tale convivenza, potendo dimensionare adeguatamente la viabilità interna e gli stalli dedicati, per consentire agilità di manovra a tutti i generi di mezzi ospitati. Sul territorio sono presenti circa 3.800 Aree Sosta Camper, tra pubbliche e private, un numero in costante crescita. Solo questo segmento del turismo itinerante genera un fatturato ed un indotto, calcolato solo nel periodo di picco, pari a circa 1,3 miliardi di euro.
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Dobbiamo farci trovare pronti per questa estate, puntare sulla digitalizzazione 4.0, che non è il futuro, ma già il presente, operando scelte tecnologiche al passo con i tempi che consentano gestioni e controlli delle strutture attraverso la domotica e le applicazioni, riducendo drasticamente i costi di gestione e la manutenzione, offrendo così all’ospite servizi all’avanguardia, interattivi e gestibili semplicemente dai propri smartphone, rispondendo così anche ai requisiti di protezione e igiene oggi sempre più restringenti, evitando di esporre gli utenti a contatti con superfici di uso comune (tastiere, badge, lettori banconote e quant’altro). La tecnologia ci consente oggi di essere più performanti e vivere con più serenità le nostre prossime vacanze.
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focus tecnologie e tendenze
La trasformazione digitale sta arrivando nel settore dei veicoli ricreazionali, creando opportunità
La trasformazione digitale sta rivoluzionando ogni settore, dall’energia all’e-commerce, dal software alle vendite. I cambiamenti del settore creano opportunità per nuovi modelli di business, per rendere i clienti più felici, per trovare collaboratori di talento e nuovi investitori Testo di Scott Newton
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leader del settore RV possono intercettare questa creazione di valore inquadrando i problemi in modo diverso e sciogliendo i nodi difficili del rapporto con la clientela. Ma cosa significa tutto ciò? La trasformazione digitale crea grandi opportunità perché la combinazione di tecnologia e dati consente di comprendere meglio le note dolenti riguardo ai clienti. I costi poi sono inferiori, perché la tecnologia di automazione può risolvere molti problemi a un costo variabile inferiore. Ad esempio, sia Airbnb che Uber hanno risolto il classico problema del “matching”: trovare camere da letto disponibili e servizi di trasporto e abbinarli in tempo reale con gli acquirenti (cioè le persone che vogliono andare in vacanza o quelle che hanno bisogno di un servizio taxi). Il servizio offerto era molto facile da comprendere, sia per i venditori che per gli acquirenti, e il valore Il sito di Airbnb
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creato poteva essere condiviso tra il fornitore e il cliente con una percentuale per Airbnb e Uber. Uno dei principali vantaggi del digitale è che si adatta molto più rapidamente al cambiamento, rispetto all’industria tradizionale: l’apertura di nuovi mercati e l’acquisizione di nuovi clienti richiede una frazione del tempo e degli investimenti rispetto ad attività come la produzione. Una delle case history digitali di più alto profilo e di maggior successo è stata Alibaba, che ha iniziato ad abbinare i produttori di Shenzen con i clienti negli Stati Uniti e in Europa. Per i produttori era molto costoso, in termini di tempo e denaro, promuovere i propri servizi ai potenziali clienti; gli acquirenti, a loro volta, spendevano una quantità sproporzionata di tempo alla ricerca di forAlibaba’s vision for 2036 Fonte: www.alibabagroup.com nitori in Cina e in Estremo Oriente. Nel corso del tempo Alibaba è cresciuta fino a diventare una potenza su Internet e oggi il loro software WeChat viene utilizzato da oltre 1 miliardo di parte dei viaggi, riducendo il grande consumo di energia correlato persone al giorno, fornendo pagamenti in tempo reale, servizi finanziari alle vacanze all’estero o sulle navi da crociera. e vendite online, servizio clienti e marketing. La piattaforma WeChat offre opportunità per conoscere meglio i clienti e le loro esigenze. Ad I cambiamenti verso l’economia circolare e la sostenibilità non solo esempio, quando ho fatto il check-in in un hotel a Shanghai, non ero aiutano l’ambiente e l’economia locale, ma si traducono anche in un soddisfatto della camera che mi era stata assegnata perché era per fu- maggiore valore dell’azienda. Chi può dimostrare di essere attivamenmatori e io non fumo. Purtroppo, a causa di una grande convention, te coinvolto nell’ESG (Ambiente, Sostenibilità e Governance) riceve non c’erano altre stanze disponibili in quel momento. Avevo bisogno di valutazioni più elevate e risulta più competitivo per gli investitori. Le andare a una riunione e non ho avuto il tempo di aspettare che un’altra aziende nel settore del caravanning che sono in grado di produrre valustanza fosse pronta. La manager mi ha immediatamente fornito il suo tazioni e pratiche ESG di qualità saranno più redditizie per gli azionisti, contatto WeChat aziendale (tramite scansione di un codice QR, questio- più attraenti per i collaboratori e avranno opportunità di partnership che ne di un attimo) e poi mi ha tenuto aggiornato sulla scelta della nuova possono creare ancora più valore. Mi emoziona l’ipotesi di vedere, un camera, dandomi conferma quando i miei bagagli erano stati spostati. giorno, una partnership tra le migliori aziende del settore RV e Tesla e Da quel giorno, ho utilizzato solo quel particolare hotel quando mi tro- Amazon! vo nel centro di Shanghai, e il personale può chattare con me in tempo Il primo passo per la trasformazione digitale è insegnare al proprio reale riguardo alle mie esigenze per la camera, se il mio volo è in ritardo team che i potenziali problemi dei clienti vanno re-inquadrati. Schneie avrò bisogno di un autista più tardi del previsto, o per ordinare servizi der Electric ha operato una trasformazione di grande successo perché di catering per le riunioni. L’hotel sta aggregando questi dati su migliaia è riuscita a riformulare il problema che stava affrontando, passando da di clienti e costruendo profili dei servizi e delle esigenze che la clientela “fornire componenti elettrici per edifici” a “in un mondo completamenpotrebbero avere in futuro. te elettrico e digitale, siamo in una posizione unica per fornire energia digitale e soluzioni di automazione per l’efficienza e la sostenibilità.” Quali sono le implicazioni per il settore RV? Ciò che rende la trasformazione digitale così divertente è che si possono Il caravanning ha registrato un notevole boom nell’utilizzo e nelle ven- fare test in tempo reale, senza grandi investimenti, sfruttando i dati per dite in Europa, Nord America e Asia. I nuovi clienti tuttavia hanno cur- migliorare l’esperienza del cliente e i percorsi di sviluppo dei propri ve di apprendimento piuttosto “ripide” e non hanno le stesse aspettative dipendenti. né gli stessi requisiti dei clienti consolidati e tradizionali. Produttori, fornitori di attrezzature e di servizi per il settore possono ora raccogliere dati in tempo reale sui profili di utilizzo dei clienti, sulle loro preferenze; possono sapere come stanno utilizzando il loro veicolo ricreazionale e dare suggerimenti per la manutenzione preventiva, per esempio. Sono Scott Newton è un Managing Partner anche possibili nuovi modelli di business: Michelin nei key market è e Board Director non esecutivo di stata in grado di portare i clienti con flotte aziendali dall’acquisto deThinking Dimensions, società di congli pneumatici al pagamento delle miglia (basato sull’utilizzo); questo sulenza strategica globale con sede a cambiamento nel modello di business ha permesso a Michelin di evitare Londra e uffici in 16 paesi tra Stati che i propri clienti passassero alla concorrenza, e di spingerli a camUniti, Canada, Europa e Asia. biare preventivamente gli pneumatici prima che fossero danneggiati o pericolosi. Scott lavora con consigli di amministrazione, amministratori delegati, I clienti più giovani che entrano nel mondo dell’RV sono anche preprivate equity, senior leader e titolari occupati per la sostenibilità e l’ambiente. L’industria può svolgere un di società classificate in Fortune 1000, ruolo importante nella promozione della sostenibilità in tre modi: occupandosi di trasformazione digita1. Offrendo l’opportunità di utilizzare i veicoli ricreazionali come acle orientata alla crescita sostenibile e cumulatori di energia per veicoli elettrici e ibridi, consentendo di alle opportunità di redditività. percorrere distanze più lunghe e offrendo la possibilità di fornire l’energia in eccesso alla rete durante i picchi; 2. Promuovendo un’economia circolare, consentendo il riciclo e il riutilizzo di parti di camper e caravan e aiutando i proprietari a passare a veicoli che si adattano al loro stile di vita che evolve nel tempo; 3. Incoraggiando la scelta di vacanze più vicino a casa, poiché gli utenti degli RV tendono a rimanere nel proprio paese durante la maggior
L’autore
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focus invenzioni di successo
Mover il magnifico Ogni tanto arriva un’invenzione che rivoluziona il settore a cui è rivolta. Nel nostro primo articolo di questa serie, esaminiamo un ottimo candidato: il mover, o movimentatore, per caravan montato sul telaio. Potrebbe non essere al livello dell’iPhone, ma il suo effetto si è dimostrato altrettanto duraturo Testo di Terry Owen
U
n vecchio indovinello diceva: cosa hanno in comune tutti i caravanisti? Ebbene, a parte il fatto di essere sempre quelli davanti in una coda di automobili, la risposta era: il mal di schiena! Le caravan da turismo erano diventate sempre più pesanti nel corso degli anni perché i produttori assecondavano le richieste di maggiore lusso e comodità da parte dei clienti. Naturalmente, negli Stati Uniti, le caravan e i trailer sono sempre stati grandi e pesanti, quindi forse non sorprende che l’idea del movimentatore montato sul telaio sia nata lì. Un brevetto che descrive un mover a motore sulle ruote di un trailer tramite attrito con i suoi pneumatici è stato concesso a un certo “D Stevens” già nel 1974.
apparso per la prima volta nel Regno Unito nel 1989. Aveva un gancio di traino per agganciarsi alla testa del timone ed era alimentato da una batteria di trazione a bordo e da un motore elettrico. Ha funzionato abbastanza bene ma era davvero troppo grande e pesante da portarsi dietro nell’uscita in caravan. Tuttavia, per un po’ di tempo ha avuto più o meno il mercato tutto per sé, e ne sono stati venduti molti esemplari. Lo sviluppo successivo proveniva da una società aerospaziale del Regno Unito che aveva
una gamma di prodotti per la movimentazione degli aerei. Hanno notato la lacuna nel mercato delle caravan e hanno lanciato un ruotino motorizzato per sostituire temporaneamente il ruotino anteriore standard della caravan. Chiamato “Powrwheel”, prendeva l’alimentazione dalla batteria di servizio della caravan o da una batteria ausiliaria dedicata. Fu lanciato nel febbraio del 1991 al caravan show di Birmingham. Sebbene molto più leggero del Shifta, pesava ancora 20 kg, il che lo rendeva poco pratico da portare in giro. Esisteva anche
Shifta, Powrwheel, Bigfoot
Prime forme di movimentatori In Europa il problema di manovrare le caravan pesanti è stato affrontato dapprima con carrelli di traino motorizzati e successivamente con ruote motrici. Uno dei primissimi carrelli motorizzati è stato il cosiddetto “Mr Shifta”, 74
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il problema che i produttori di telai non erano troppo contenti della tensione che il movimentatore poteva mettere sulla staffa di montaggio del ruotino che, almeno in Europa, non era progettata per sopportare tali forze. Nel 1999, una società rivale del Regno Unito ha lanciato il suo ruotino “Bigfoot” fornito con una staffa opzionale per consentire l’innesto del gancio, ma era chiaro che serviva una soluzione migliore. Rompere gli schemi È stata un’altra azienda britannica, la Carver, a rompere gli schemi progettando un mover che si agganciava al telaio del caravan e agiva direttamente sugli pneumatici tramite rulli di attrito. Carver era già ben nota nel settore nel Regno Unito per i suoi prodotti per il riscaldamento dell’acqua e degli ambienti, quindi il nuovo motore è stato uno sviluppo naturale. Carver era a conoscenza del brevetto statunitense, a cui fece riferimento nella propria domanda di brevetto. Le preoccupazioni iniziali sul costo di produzione sono state messe alla prova quando una prima versione del movimentatore Carver è stata mostrata al pubblico nel 1996. È stato chiesto ai potenziali clienti quanto avrebbero pagato per un dispositivo del genere se fosse mai stato messo in vendita. I risultati hanno convinto Carver a entrare in produzione senza indugio! Il mover della Carver ha scatenato una rivoluzione quando è stato lanciato l’anno successivo. La gente guardava con stupore le caravan muoversi in un modo mai visto prima. Su terreno pianeggiante, infatti, era possibile per la caravan trainare l’auto all’indietro, con ancora più grande stupore degli astanti. Le prime versioni venivano fornite con un telecomando cablato, ma presto seguì una versione wireless, il Mover II. A quei tempi pochissime caravan nel Regno Unito venivano fornite con ammortizzatori e i motori del movimentatore occupavano lo spazio degli ammortizzatori. Tuttavia, se Carver doveva irrompere nell’Europa continentale, dove gli ammortizzatori erano la norma, era necessaria una soluzione. Il risultato è stato quello di azionare i rulli tramite una catena e ruote dentate, consentendo così ai motori di spostarsi fuori dallo spazio per gli ammortizzatori. Non sorprende che il nuovo mover sia stato chiamato “Euromover”. Nel 1999, Carver ha venduto la sua attività nel riscaldamento dell’acqua e degli ambienti a
Reich Move Control Economy Light
Carver
C
arver è un’azienda a conduzione familiare fondata da Joseph Carver a Walsall, vicino a Birmingham, nel 1776. Durante i suoi primi 100 anni l’azienda realizzava prodotti in metallo e continuò a produrre munizioni durante la prima guerra mondiale. Nel 1959 furono prodotte i primi morsetti Carver, che costituiscono una parte importante dell’attività come è oggi. Nel 1967 l’azienda si trasferì in una nuova fabbrica appositamente costruita nel distretto di Brownhills a Walsall e iniziò la produzione di sistemi per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua nelle caravan. Il successo fu tale che Carver divenne l’unico fornitore di tali prodotti per il settore del Regno Unito. Nel 1996 John Carver, caravanista appassionato, vide la necessità di un mover montato sul telaio e produsse il primo prototipo. Tuttavia, nel 2002, Carver aveva venduto tutto il suo business del settore caravan alla rivale tedesca Truma. Oggi il Gruppo Carver propone apparecchi a marchio Widney per il riscaldamento delle caravan statiche e prodotti per la ventilazione e il condizionamento (HVAC).
Truma in Germania. Tuttavia, il business dei mover era troppo interessante per lasciarlo, soprattutto con una versione a doppio asse in fase di sviluppo. Interesse olandese A quel punto la società olandese IVRA stava sviluppando il proprio mover, in collaborazione con il personale in esubero di Carver. Il risultato è stato il “Move Control”, lanciato al salone di Londra nell’ottobre 2000. Era una novità in quanto i motori erano montati entrobordo, lontano da qualsiasi fango sollevato dalle ruote. I rulli lunghi e zigrinati trasmettono il moto alle ruote, garantendo un’eccellente trazione. Le versioni successive sono passate all’alluminio. È stato anche il primo movimentatore a presentare l’elettronica soft start, qualcosa che da allora è diventato uno standard praticamente su tutti i mover. Il design rivoluzionario ha attirato l’attenzione del produttore tedesco Reich, che ha acquistato il prodotto da IVRA nel maggio 2001. La questione del doppio asse Nel frattempo, lo sviluppo del mover a due assi di Carver ha continuato a fare progressi. Il problema con una caravan a doppio asse è la naturale resistenza alla svolta. I primi esperimenti che utilizzavano un mover ad asse singolo si sono dimostrati meno che incoraggianti. Per superare il problema, Carver si rese conto che avrebbe dovuto trovare un modo per rila-
Il mover a due assi di Carver per Truma
sciare la forza laterale che si accumula sulle ruote interne. La risposta è stata quella di pulsare continuamente il motore di azionamento interno in modo che le ruote si muovessero per un breve tratto nella stessa direzione delle ruote esterne. Il risultato è stato un movimento piuttosto sgraziato e un raggio di sterzata molto ampio, ma ha funzionato. A questo punto, il controllo della velocità era ancora lontano. L’altro problema da risolvere con le caravan a doppio asse era la loro dimensione e il peso. Carver ha affrontato questo problema con motori più potenti e rulli più grandi per una migliore presa. Tuttavia, i test hanno mostrato che, su una pendenza di 25 gradi, una caravan veramente pesante tende a strisciare leggermente, nonostante gli ingranaggi a vite senza fine che dovrebbero impedirlo. La prima dimostrazione pubblica del mover a due assi di Carver si è svolta in un angolo della fiera di Birmingham nel febbraio 2002. Presentava un tipo sperimentale di rullo metallico con una speciale rete per l’aderenza. Il rullo non è mai
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Sopra: Powrtouch
Sotto: Powrtouch per caravan con ammortizzatori
I mover Truma SE & TE: un grande passo avanti nel design
entrato in produzione, ma il mover sì. Dopo i test indipendenti di maggio, Truma ha finalmente convinto Carver a vendere. Il nuovo mover è stato lanciato con il marchio Truma nell’estate del 2002, dando un gradito impulso alle vendite di caravan a due assi. Nasce Powrwheel Ltd: le vendite decollano Nel frattempo, nel gennaio 2001, i proprietari del mover-ruotino Powrwheel hanno costituito la Powrwheel Ltd e hanno lanciato un movimentatore montato sul telaio, il “Powrtouch”, disponibile in due versioni, una per caravan senza ammortizzatori e una con trasmissione a catena per caravan ammortizzata. Per guadagnare quote di mercato, il Powrwheel era offerto con una garanzia di cinque anni, rispetto ai soli due offerti all’epoca per i prodotti Carver e Reich. La strategia di marketing ha funzionato e le vendite sono decollate. Anche Powrwheel stava sperimentando una variante a doppio asse del suo mover ed era desiderosa di battere Carver sul mercato. Il nuovo prodotto è stato lanciato nel 2001, prima della versione di Carver. Era fondamentalmente il modello monoasse ma con un’elettronica di controllo diversa. Ciò ha semplificato
la produzione e significava anche che non vi era alcun problema di peso aggiuntivo. Il mercato cresceva a un ritmo inebriante e Truma voleva la sua quota. Inizialmente, Carver ha continuato la produzione per conto ter-
gran parte dei loro test. L’edificio divenne presto sede dello sviluppo del mover, fino a quando la rampa è stata rimpiazzata da uno speciale banco di prova. Fino a questo punto tutti i mover erano innestati e disinnestati manualmente, ma c’era un’evidente necessità di offrire una soluzione motorizzata. Nel 2006 Truma ha introdotto i modelli SE (asse singolo) e TE (doppio asse) con la “E” che sta per innesto elettrico. Allo stesso tempo Truma ha sostituito i rulli a favore di quelli in lega di alluminio, che avevano una vita molto più lunga ed erano stati testati a lungo su quella rampa di 15°. Il design di Truma è stato un enorme balzo in avanti e ha vinto l’ambito Red Dot DesiL’uso di ingranaggi a vite senza fine, come in questo mover Enduro, può eliminare la necessità di un dispositivo frenante separato
La rampa usata da Truma a Putzbrunn
zi, ma presto l’intera operazione è stata trasferita al quartier generale di Truma in Baviera, per portare il mover al livello successivo. Il sito di Truma a Putzbrunn contiene un edificio con un seminterrato il cui accesso avviene tramite una lunga rampa a 15°, una pendenza su cui i produttori di movimentatori eseguono
Controllo della velocità
A
ll’inizio non esisteva alcuna forma di controllo della velocità. I motori di azionamento erano accesi o spenti. Ciò poteva rendere complicato il controllo della caravan, soprattutto in spazi ristretti. Dalla fine del 2000 il problema ha cominciato ad essere risolto con l’introduzione di soft start e soft stop, rendendo il movimento della caravan molto più facile da controllare. Nel 2010 AL-KO ha introdotto il suo Mammut con controllo della velocità infinitamente variabile, il primo mover ad avere questa ca-
ratteristica. Il marchio Powrtouch ha introdotto una forma di controllo della velocità nel 2012, con il lancio del suo FM Electronics System, per consentire ai motori di essere azionati al 25%, 50% e 75%, oltre che a piena velocità. Un controllo della velocità estremamente preciso è arrivato con il mover XT di Truma nel 2013, tale da consentire a un uovo di rimanere intrappolato senza rompersi.
La barra di scorrimento sul telecomando XT di Truma consente un controllo della velocità molto preciso
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gn Award. Reich e Powrwheel risposero con accessori di azionamento motorizzati che potevano essere adattati ai loro movimentatori. Ormai il successo del mover in termini di vendite stava allettando altre aziende nel mercato. L’olandese Tradekar Benelux BV ha lanciato il suo Il mover BPW marchio Enduro nel 2007. Prodotto in collaborazione con il partner tedesco EAL GmbH, ha venduto bene, aiutato da aziende come sioni sui social media sull’eccellente supporto Purpleline che ha supervisionato il marketing on-site per coloro che riscontravano problemi. nel Regno Unito e in altre aree. Il primo pro- Il successo non è passato inosservato a Trugetto riecheggiava l’unità Carver, ma presto ma, che ha acquistato l’azienda nel 2008 e ha fornito il supporto necessario per svilupparne seguirono prodotti più avanzati. È interessante notare che fino a questo mo- i prodotti. mento diversi produttori hanno utilizzato gli Il risultato è stato il Powrtouch Evolution, un stessi motori e riduttori, molto simili, se non nuovissimo design e maggiore potenza e affiidentici, a quelli del mover originale Carver e dabilità rispetto ai modelli precedenti. prodotti nel Regno Unito dalla società EMD (ora parte di Parvalux). Si sono dimostrati Mammut, il mover di AL-KO estremamente affidabili; così buoni che sono Con tutti questi movimentatori in arrivo sul ancora in uso su alcuni modelli. Oggi Parvalux mercato, si notava l’assenza di due grandi è un fornitore chiave per l’industria dei mover aziende: i produttori di telai e running gear per caravan, fornendo motoriduttori e persino AL-KO e BPW. Queste aziende erano nella posizione invidiabile di poter modificare rulli di attrito. il proprio telaio per eliminare la necessità di bloccaggio con la sua intrinseca riduzione Truma acquisisce Powrwheel Nonostante la concorrenza, Powrwheel stava dell’altezza da terra. andando molto bene, sostenuto dalle recen- La soluzione più ovvia e rapida sarebbe stata quella di collaborare con un produttore di mover, ma AL-KO alla fine ha deciso Evolution è stato un grande passo avanti per Powrwheel di muoversi per conto proprio. Questo potrebbe spiegare perché il Mammut di AL-KO non è apparso fino al 2010. Riconoscendo l’importanza del mercato britannico, il lancio ha avuto luogo al Birmingham caravan show nel febbraio 2010. Dall’aprile di quell’anno sono apparse le traverse del telaio modificate, ciascuna marchiata con la lettera “M” per indicare l’idoneità per il Mammut. Il Mammut è insolito, in quanto l’elettronica di controllo è contenuta nell’alloggiamento del motore; non esiste una scatola di controllo separata. Ciò consente un’installazione semplificata. BPW sceglie Reich Il produttore rivale BPW ha invece deciso di collaborare con Reich. Il nuovo mover è arrivato sul mercato nel 2012 con il marchio BPW ed era fissato a una traversa che passa attraverso aperture appositamente tagliate nel telaio anziché sotto, come avviene con i sistemi di bloccaggio. A seguito dell’acquisizione di BPW da parte di DexKo Global nel 2017, la produzione di
XT edizione speciale in oro
telai è cessata e con essa il motore IMC. Tuttavia, Hobby attualmente fa qualcosa di molto simile sul telaio che produce per le sue caravan, in collaborazione con Reich che fornisce ancora una volta il movimentatore. Motori brushless e un secondo premio Red Dot per Truma I motori elettrici utilizzati fino a quel momento avevano una cosa in comune: erano tutti motori a CC a 12 volt con spazzole di carbone che trasportavano corrente a un’armatura centrale. Sebbene tali motori possano essere molto potenti, hanno un problema: il controllo preciso della velocità è difficoltoso. Poi è arrivato il mover XT di Truma, lanciato a Düsseldorf nel 2014. Utilizza motori brushless trifase con feedback in modo tale che i circuiti di controllo sappiano sempre esattamente cosa stanno facendo i motori. Il risultato è un movimentatore efficiente che mantiene la direzione anche quando una o più ruote superano ostacoli. L’XT ha rappresentato un altro enorme balzo in avanti e ancora una volta ha visto Truma vincere il Red Dot Design Award per uno dei suoi mover. Forse è per questo che, pur essendo un prodotto premium, ha venduto bene, raggiungendo le 10.000 unità all’inizio del 2015. Truma ha celebrato questo traguardo producendo una versione speciale del suo mover, tutta in oro. Una versione a doppio asse del Mammut di AL-KO è stata lanciata al salone di Düsseldorf nell’agosto 2015 ma solo come modello a quattro ruote motrici. Questo perché AL-KO ritiene che una versione a due ruote possa bloccarsi quando si sale su un marciapiede, se una ruota motrice viene sollevata da terra. Il Mammut è un prodotto di fascia alta e ALKO ha capito che aveva bisogno anche di un’offerta entry level per accedere a una fetta più ampia di mercato. Nel 2016 al salone di Düsseldorf è stato lanciato il Ranger: dotato di innesto manuale e di un sistema di bloccaggio per il fissaggio al telaio. In uno sviluppo ulteriore, il marchio “Enduro” ha lanciato nel 2016 un sistema combinato di mover e livellamento. Fondamentalmente, il mover livella la
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Il Pro 3.1 di Reich è uno dei mover più potenti oggi sul mercato. Può spostare una caravan di 3,1 tonnellate su una pendenza di 15°
caravan in senso trasversale con l’aiuto di una rampa portatile e stabilizzatori motorizzati la livellano in senso longitudinale. Grande scelta per il consumatore Oggi la scelta di mover è davvero ampia. Truma ne offre un’intera gamma, completata dal suo rivoluzionario XT, ancora l’unico a offrire l’efficienza dei motori brushless. Il marchio Powrtouch di Truma sta riscuotendo successo con i suoi movimentatori Freedom ed Evolution. Anche Reich offre una gamma di mover, tra cui alcuni dei più potenti sul mercato. Alcuni mover offrono l’app per lo smartphone, nel caso in cui non si abbia il telecomando a portata di mano. Purple Line continua a commercializzare il marchio Enduro insieme ai marchi Quattro ed E-go. Quest’ultimo offre anche un mover “plug and play” col quale le unità di azionamento sono facilmente smontabili dal veicolo e sono alimentate attraverso una valigetta contenente una batteria al litio. L’idea è che la valigetta e le unità motrici possano essere trasportate sull’auto, riducendo notevolmente l’aggravio di peso sulla caravan. Purple Line opera in diversi mercati tra cui Regno Unito, Australasia e Stati Uniti. Nel 2009, la società danese Kronings è entrata nel mercato dei movimentatori con alcuni prodotti ben progettati con box di controllo aggiornabile tramite software. Tuttavia, in seguito al fallimento e al cambio di proprietà nel Robot Trolley
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2019, Kronings ora offre solo l’esclusivo “Robot Trolley”. Si tratta di un’unità motorizzata con una batteria autonoma e cingoli in gomma che si innestano con una staffa speciale sul telaio “A” della caravan. Questo è posizionato in modo da fornire una forza verso il basso maggiore di quella che sarebbe possibile sull’attacco. Lanciato e prodotto originariamente da Mover Technology come Camper Trolley nel 2010, lo sviluppo è passato a Kronings quando le due società si sono fuse nel 2014. È interessante notare che le ruotine motorizzate rimangono forti in alcuni mercati, ad esempio in Australia, dove il telaio più robusto è più adatto a questo tipo di dispositivo. AL-KO ne offre anche uno con un cricchetto manuale, eliminando così la necessità di una batteria. Sviluppi futuri La domanda è: cosa avverrà del nostro amato mover per caravan montato su telaio? Non c’è dubbio che continuerà ad esistere e che la forte concorrenza manterrà i prezzi relativamente bassi, soprattutto nell’entry level. Senza dubbio vedremo più motori brushless e più informazioni trasmesse ai telecomandi sullo stato della batteria, sui motori e sulla diagnosi dei guasti. Ovviamente, se l’idea della caravan semovente dovesse mai decollare (ad esempio e.home Coco di Dethleffs), il motore montato sul telaio diventerebbe ridondante per quei modelli. Anche la riduzione del peso sarà importante poiché la maggior parte dei mover di oggi non sono più leggeri dei primi modelli. Potremmo anche vedere un movimentatore che può imparare una manovra di parcheggio, e poi ripeterla. Conclusioni Sebbene tutti i tipi di movimentatore abbiano avuto un effetto positivo sul mercato, non c’è dubbio che quello montato sul telaio, introdotto per la prima volta da Carver, abbia dato un
forte impulso al settore. Primitivo per gli standard odierni, si è rivelato all’epoca un successo immediato tra gli utenti finali. Ma non solo tra questi: era amato anche dai dealer, che lo montavano sui veicoli, per il suo buon margine di profitto e per la spinta che dava all’acquisto della caravan da parte dei loro clienti. Non c’è da meravigliarsi che sia nata un’intensa competizione, con grandi attori come Truma e Reich in grado di portare il prodotto a nuovi livelli di convenienza e prestazioni. Oggi, quella concorrenza ha fatto diminuire i prezzi e i consumatori hanno ancora più scelta. Non c’è dubbio che le vendite di caravan abbiano beneficiato notevolmente del mover, specialmente quelle più pesanti e lussuose. E i mal di schiena sono ormai un ricordo del passato!
Potenza crescente
L
o sviluppo dei mover ha permesso di movimentare caravan sempre più pesanti, sostanzialmente in due modi: il primo, e più semplice, è “abbassare la marcia”, con un effetto minimo o nullo sul peso del mover ma, ovviamente, riduce la velocità. Il secondo modo è quello di usare motori più potenti. Tuttavia, questo può significare più peso. Il primo motore a doppio asse di Carver aveva motori più grandi e pesava ben 42 kg rispetto ai soli 30 kg della versione ad asse singolo. Un modo per ottenere più potenza da una determinata dimensione del motore a CC è utilizzare quattro poli invece dei due normali. In sostanza questo significa una coppia extra di avvolgimenti fissi e spazzole. Il motore consuma il doppio della corrente ma produce il doppio della coppia. Bisogna solo assicurarsi che non si surriscaldi. Questo è esattamente ciò che ha fatto Truma quando ha lanciato le versioni “R” dei suoi motori SE e TE nel 2009 (immagine qui sotto a sinistra).
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focus layout inconsueti - caravan
Strani tipi di caravan
Eccoci alla terza puntata sui modelli passati e recenti caratterizzati da un insolito design. Questa volta i riflettori sono puntati sulle caravan, delle quali vi mostriamo quali modelli o prototipi inusuali hanno avuto successo e quali no
Testo di Andrea Cattaneo
S
i potrebbe pensare che le caravan siano i veicoli da diporto più tradizionali e che non sia mai stato proposto nulla di innovativo o addirittura strano o curioso, ma nulla potrebbe essere più falso. Negli ultimi 20 anni sono state presentate molte caravan insolite; molte sono stati solo prototipi, altre sono entrate in produzione. In passato sono stati sviluppati diversi temi che ora riguardano modelli in produzione. Ad esempio la zona lounge è stata presentata con una dinette a L, che dona una piacevole sensazione di spazio, e c’era anche la soluzione del garage sotto il letto alto frontale. Negli anni si sono visti numerosi tentativi di creare layout innovativi introducendo sistemi di movimentazione del letto, spaziando tra letti a ribalta, pieghevoli e scorrevoli... E poi c’è ovviamente il tema del veicolo
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multifunzionale, progettato per il trasporto di vari tipi di attrezzature sportive, quindi dotato di un interno modulare oltre che di un’ampia apertura di carico posteriore. In queste pagine vi proponiamo solo qualche esempio.
Paul&Paula Presentata al Caravan Salon - Düsseldorf nel 2005, la piccola caravan Paul & Paula si è distinta per una forma esterna insolita progettata da Oliver Schweizer. La carrozzeria utilizzava stampi in plastica colorata. Leggero, lungo solo 452 cm (timone compreso), l’abitacolo era dominato dall’ampia dinette sopra la quale, volendo, si poteva aggiungere un comodo letto ribaltabile.
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Knaus Deseo Il concetto di caravan multifunzionale è stato presentato più volte da Knaus. Le versioni della Knaus Deseo sono state aggiornate con un design moderno e una nuova tecnica di costruzione. L’unità abitativa presenta i pannelli (tetto, pareti e pavimento) fissati su un telaio tridimensionale autoportante, realizzato con elementi in resina fibrorinforzata. Progettata per ospitare una o due moto o altre attrezzature sportive, la Deseo ha una zona di carico molto ampia nella parte posteriore in quanto la cucina e il bagno sono concentrati nella parte anteriore; i divani longitudinali sono ripiegabili contro le pareti e sopra si trova un letto saliscendi a ribalta. Si accede all’area di carico tramite un enorme portellone apribile. Knaus Deseo - 2017
Dethleffs Coco Presentata al Caravan Salon - Düsseldorf nel 2017, ha mostrato la via per le caravan degli anni successivi: leggera, ma anche accogliente. Per risparmiare peso (Coco 2017 aveva un peso a vuoto di soli 638 kg), la struttura è stata ottimizzata, con un’interazione tra telaio, pavimento e pareti. Tre lucernari panoramici rendono l’abitacolo molto luminoso e il tendalino prosegue, ininterrotto, sulla parete posteriore.
Heku Car-Camp Non è un camper, non è una caravan: il Car-Camp ha due ruote ma si aggancia alla macchina in modo stabile, senza snodi tra i due veicoli. Una volta in campeggio, l’utente può sganciarlo dall’auto, proprio come una roulotte. La zona giorno è nella parte posteriore, mentre il letto è nella zona anteriore sopra il tetto dell’auto. Visto per la prima volta nel 1988 in combinazione con Opel Kadett, è stato poi adattato per Opel Astra. Heku Car-Camp
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focus layout inconsueti - caravan
Adria Action Proposta per la prima volta nel 2005, e ancora in produzione (con opportune modifiche), l’Adria Action è una caravan destinata a passare alla storia, grazie alla sua forma esterna unica, alle dimensioni ridotte e agli interni insoliti. Action 341PH - 2005
Adria Action 391 PH - 2017
Sport&Fun
Mini e maxi
Vista per la prima volta negli anni ‘90, Knaus Sport & Fun è tornata ad affascinare il pubblico delle fiere europee nel 2015. È una caravan progettata per offrire un buon comfort abitativo e allo stesso tempo essere in grado di trasportare vari tipi di attrezzature sportive: un’ampia porta posteriore (oltre alla porta laterale) permette di caricare a bordo una moto, ma è presente anche un garage anteriore sotto il letto (che può essere rialzato).
Nel vasto catalogo prodotti di Dethleffs c’è posto per tutto: nel 2010 era presente una caravan di taglia XXL dalla linea inconsueta, la Caraliner 765 DBM, ma anche la piccola Campy (presentazione nel 2006, restyling 2010) con il letto alto sopra il garage, la dinette dal taglio obliquo e la grande apertura anteriore che dà accesso al vano di carico, nel quale può essere inserito un letto aggiuntivo.
Dethleffs Caraliner 765 DBM - 2010 Dethleffs Campy - 2010
LMC Innovan Questo modello del 2006 riunisce diversi temi già sviluppati in passato: ridotte dimensioni, porta d’accesso posteriore, finestre tondeggianti, ampi profili di raccordo per sottolineare la sagoma aerodinamica del veicolo. Nel vano toilette c’è un armadio girevole che viene così sottratto all’abitacolo. Le sospensioni pneumatiche permettono di abbassare il veicolo.
Dethleffs Campy - 2010
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Lifestyle
Cameleon
L’interno della Knaus Lifestyle è attuale ancora oggi, con forme moderne e accostamenti cromatici azzeccati. Spigoli vivi, linee tese, mobili bassi e allungati: la vista prospettica sul salotto è appagante. La cucina è a penisola, il tavolo ribaltabile si utilizza con una panca a parete e con due sgabelli alti. Ma anche Dethleffs aveva in gamma un modello denominato Lifestyle, altrettanto moderno e gradevole a distanza di oltre dieci anni.
Proposta al Caravan Salon nel 2016, questa piccola caravan (425 kg a vuoto) dalla linea semplice e dell’interno essenziale non voleva certo essere un’alternativa a prodotti ben più strutturati e rifiniti, ma era una sorta di provocazione. L’idea era quella di una caravan ecologica, costruita con materiali non tossici e totalmente riciclabili.
Knaus Lifestyle - 2010
Dethleffs Lifestyle - 2010
Knaus Caravisio Con il concept Caravisio del 2013, Knaus ha dato una sua interpretazione della caravan futura, senza ovviamente porsi il problema di ridurre la massa (un tema che oggi invece le è particolarmente caro). Il frontale è aerodinamico, le ruote parzialmente coperte e nella zona posteriore troviamo una sorta di terrazzo in stile nautico, con un elemento di chiusura che, aprendosi, diventa veranda, ma c’è anche una grande porta che crea continuità tra interno ed esterno. Nell’abitacolo notiamo i fornelli in vetroceramica, la rubinetteria con comandi touch, lo schermo del proiettore integrato nella porta del terrazzo. Grazie allo schienale ribaltabile del divano si crea una seduta per la piccola scrivania. Alcune soluzioni proposte da Caravisio sono state sfruttate in seguito sulla Knaus Eurostar.
Piccolo living sotto il letto Letto singolo sopra, piccola zona living sotto: soluzione non comune, ma che può avere i suoi estimatori, soprattutto per la flessibilità abitativa che offre. Caravelair nel 2016 sulla Antares Style 496 è riuscita a creare anche un letto a castello a tre livelli, con il letto a pavimento che si trasforma in una sorta di salotto-gioco per bambini. A sinistra: Caravelair Antares Style 496 - 2016 A destra: Hobby Prestige 720 UML - 2016
CAMPER PROFESSIONAL
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focus layout inconsueti - caravan
Drop-down bed Nel 2010 Bürstner ha trasferito sulle caravan il letto saliscendi, che già aveva riscosso successo sui camper. Proposta in tre versioni, la Averso Plus aveva un’altezza maggiore del normale, proprio per consentire l’inserimento di un letto a soffitto. In seguito è nata anche la Premio Plus. Il letto saliscendi era già stato utilizzato in precedenza sulle caravan, ad esempio sulla Dethleffs Vari-1 del 2005. Knaus YAT - 2008
YAT e Deseo Transport Nel corso degli anni, Knaus ha lavorato molto sul tema della caravan polivalente dedicata a chi pratica attività sportive, come il motociclismo. Diversi i modelli, messi regolarmente sul mercato, dotati di portellone di carico posteriore e vano multifunzione con divanetti longitudinali per liberare lo spazio centrale. Citiamo sicuramente la YAT, lanciata nel 2004. Burstner Premio Plus
Dethleffs Vari Proposta per alcuni anni a partire dal 2005, la Dethleffs Vari era una caravan a doppio assale che si caratterizzava per due elementi fuori dal comune: il grande portellone posteriore e il letto sollevabile, anch’esso nella zona posteriore. Risultato: nell’abitacolo poteva entrare una grossa motocicletta.
Burstner Averso Plus
Ruote agli estremi Economiche Il concetto di caravan economica, a basso prezzo, è stato sviluppato da Knaus con la serie Deseo, che nel 2005 ha debuttato con il marchio Eifelland. Forme squadrate, arredo minimale e dotazione essenziale, ma l’abitacolo poteva essere arricchito sia da interventi di bricolage, sia scegliendo tra i vari kit opzionali (tra cui la cucina). Armadi e pensili non avevano ante in legno, ma un sistema di chiusura in tela. Nel 2009 Dethleffs ha proposto la serie Globico (una caravan e due camper), davvero essenziale nell’allestimento: nella versione base (a richiesta tanti optional) non c’erano armadietti pensili, bensì mensole e contenitori in plastica, la cucina era dotata di frigorifero portatile, fornello asportabile e tanica con caduta d’acqua dall’alto. Interessante però il portellone posteriore e il letto matrimoniale sopra la dinette.
Davvero singolare questa caravan proposta da Bimobil nel 2010: le quattro ruote non sono centrali, ma poste agli estremi del veicolo, il quale può sterzare grazie al carrello rotante anteriore. Grandi portelloni si aprono per creare continuità tra esterno e interno.
Knaus Deseo - 2009
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CAMPER PROFESSIONAL