Interpretazione dell'Orlo Pupillare " Relazione tra rachide e denti"

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“Correlazione tra denti, OPI e spina dorsale” Autore Antonio G. Traverso (ND) Relatore Dott. Silvano Sguario

Dedicata: a mia madre che nel silenzio degli anni, con il suo lavoro, ha fatto si che questo sogno si avverasse.

Ad Eleonora e Luca, come stimolo a continuare nello studio e nella ricerca oltre la scuola dell’obbligo.

Nel ricordo di mio padre e di Don Alberto de’ Paoli ogni giorno presenti nella mia vita.

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Indice Introduzione

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Scopo della tesi

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Cenni storici

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Mappe Iridologiche

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Mappa Cinese

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Mappa di Peczeley

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Mappa di Lilijequist

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Mappa di Jensen

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Mappa di Rizzi – Di Spazio

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Mappa semplificata

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Mappa di Lorito – Cronorischio

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Mappa di Sguario – Enneagramma

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Mappa di Grizzo – Odonto Oftalmica

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Embriologia ed anatomia dell’iride

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La pupilla

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Il colore dell’ iride

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Stroma irideo

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Costituzioni

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Costituzione linfatica

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Costituzione ematogena

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Costituzione mista

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Sottotipi costituzionali

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Segni iridei

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Lacune

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Cripte

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Anelli tetanici

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Raggi solari

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Fiocchi

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Ipopigmentazioni

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Eterocromie

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Orlo Pupillare Interno (OPI)

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Orlo pupillare esterno (OPE)

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Tipologie dell’Orlo Pupillare Interno (OPI)

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Diatesi e terreno organico

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OPI ipertrofico

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OPI ipotrofico

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49

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OPI parzialmente atrofico

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OPI atrofico

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50

-

Sindrome di disadattamento

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I denti e la Medicina Tradizionale Cinese

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Omeopatia e denti

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Chiropratica – rapporto rachide denti

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TESI: premessa

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TESI: interpretazione dell’orlo pupillare, e relazione tra rachide e denti - Interpretazione del rachide sulla circonferenza pupillare - Interpretazione delle anisociclie pupillari

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La mappa “Odonto - Oftalmica Rachidea”

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La “nebulosa dell’orlo pupillare”

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Terapia

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Conclusioni

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Ringraziamenti

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Bibliografia

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INTRODUZIONE “Ogni volta che con l’iridoscopio “apro” un’iride e la

fotografo, “apro” una persona. L’iride mi parla, mi dice il passato il vissuto, le generazioni trascorse, lo stato attuale della persona che ho di fronte, mi sembra di entrare nella sua personalità, nel suo corpo. Bastano pochi secondi per fissare l’immagine, ma in quei pochi secondi in cui la pupilla pulsa, l’iride parla. Bisogna saperla ascoltare, interpretare, ma soprattutto, avere molto rispetto. ” C’è un fascino particolare negli occhi delle persone. In questa mia tesi ho voluto studiare gli occhi, ma anche i denti e la postura delle persone. Un occhio vivo e un bel sorriso denotano lo stato di serenità e di felicità della persona che ci sta di fronte. La sua postura e il modo di camminare, possono dirci in prima analisi cosa e quali squilibri energetici questa persona possa avere. Occhi, denti e la spina dorsale sono in relazione tra loro come cercherò di dimostrare in questa breve tesi.

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SCOPO DELLA TESI In questa mia tesi mi sono avvalso dell’indagine iridologica classica e ho adottato la mappa iridea più semplice, basi di chiropratica e di Medicina Tradizionale Cinese con accenni di trattamento Omeopatico, Cromoterapico e di Fitoterapia. Questa metodiche portano quasi sempre ad un'unica valutazione e pertanto sono di grande aiuto al Naturopata per arrivare ad una corretta diagnosi di squilibrio energetico d’organo. La repetibilità dei segni di squilibrio in tutte le persone da me esaminate, mi hanno portato a trarre conclusioni che sono d’interesse per tutti le persone che usano l’Iridologia naturopatica.

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CENNI STORICI Il colore degli occhi è la cosa che più ci attrae quando guardiamo una persona e relazioniamo con Lei. L’occhio nelle sue diverse sfumature di colori, affascina. Basta una piccola variazione di luce e subito il colore può cambiare d’intensità, di colore in colore. Possiamo avere nella stessa persona tonalità di grigi con sfumature oro e nel giro di pochi secondi colori verdi più o meno intensi, blu e neri. Tutto questo e dovuto all’iride. L’iride è la parte colorata del nostro occhio che non partecipa al meccanismo della visione. Lo studio dell’ iride risale ai tempi più antichi. I medici Fenici 4000 anni fa cercavano di capire l’importanza dei segni dell’ iride. Medio Oriente, Iraq ed Egitto, erano le nazioni dove lo studio dell’iride era più diffuso e lo stesso Ippocrate, studiò in Egitto. Esculapio insegnò a medici ed agli stessi Pitagora ed Ippocrate lo studio dell’iride nell’antica Grecia L’occhio con la sua colorazione viene inoltre citato in numerosi testi sacri. Sia nella Bibbia dell’Antico Testamento che nel Vangelo, si fa riferimento alla colorazione dell’occhio. In Cina ai primi del 1700 si incominciarono a delineare le prime mappe iridologiche. (Fig. 1) Queste mappe rappresentavano gli organi nel bulbo oculare in otto zone secondo la Medicina Tradizionale Cinese dove abbiamo gli organi e i relativi visceri. Grazie a Von Peczely (Fig. 2) e a Liljequist (Fig.3) con le prime lenti di ingrandimento si ebbero le prime mappe topografiche iridologiche da cui nasce la moderna Iridologia.

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Su queste mappe numerosi ricercatori mondiali lavorarono per raggiungere il più alto grado di attendibilità. Schlegel nel 1906 e Léon Vannier nel 1923, modificarono le mappe precedenti. In Europa erano numerose le scuole di Iridologia e gli iridologi di fama internazionale: la principale fu quella di Felke che non lasciò nessuno studio. Felke ebbe numerosi studenti tra cui Kneipp, Hense, Thiel che scopri l’arco senile, Deck, naturopata, che fece un interessante studio tra le malattie cliniche e i segni iridei. Markgraf fece uno studio riguardante la relazione dell’organo e i segni iridei. In Francia il Dr. L. Vannier fu il primo a porre in relazione l’omeopatia con l’Iridologia come sistema di diagnosi. La mappa iridologica più dettagliata si ha comunque con lo studio fatto dal Dr. Bernard Jensen (Fig.4) dottore in chiropratica e naturopata, e forse il più famoso iridologo contemporaneo autore del libro: ”Science

and Practice of Iridology” Negli Stati Uniti d’America altri iridologi hanno dato il loro contributo a studi sull’iride: Mc Lain associò la chiropratica alla diagnosi iridologica e fu insegnante di Jensen e H. Wolf, relatore della Iridologia legata alla psicosomatica. E. Velkhover neurologo di Mosca, ha apportato delle modifiche alla mappa di Jensen nel settore celebrale. Le scuole italiane di Iridologia di Ratti, Costacurta e Rizzi si riallacciano agli studi di Markgraf. Il Dr. Siegfrid Rizzi fu il primo a studiare l’Orlo Pupillare Interno (OPI) e l’Orlo Pupillare Esterno (OPE). Alla morte del Dr. Siegfrid Rizzi gli studi vennero conclusi dal suo allievo Dott. Vincenzo Di Spazio. (Fig.5)

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Lo studio dell’ Orlo Pupillare Interno portò ad un’innovazione della diagnosi e allo studio delle diatesi. Tutte queste mappe così dettagliate nei singoli punti di locazione d’organo, hanno il difetto di poter avere un’ approssimazione che varia da soggetto a soggetto e di diversi gradi, perciò oggi si tende ad usare la mappa semplificata. La mappa semplificata non è altro che la mappa del Dr. Rizzi dove abbiamo solo le aree degli organi. (Fig.6) Interessanti sono anche gli studi del Dott. Daniele Lo Rito il quale ha messo a punto due determinazioni : ”il cronorischio“ (Fig.7) e lo “spaziorischio”. L’Enneagramma è l’ultima interpretazione da parte del Dott. Silvano Sguario della nevrosi in Iridologia (Fig. 8) Tutte queste interpretazioni intorno al distretto pupillare sono di nuova concezione e fanno parte dell’attuale interpretazione della moderna

Iridologia

definita

dal

Dott.

Pascazio

“Microsemeiotica

Oftalmica” Tutte le mappe e le interpretazioni dei segni iridei fatti i questi ultimi anni dai vari ricercatori, ci portano a definire l’Iridologia come uno dei migliori test non invasivi per il naturopata. Può essere utilizzata per la diagnosi energetica, con la valutazione dei singoli organi, per l’interpretazione omeopatica, per quella psicosomatica, e neurofisiologica nonché come collegamento alla Medicina Tradizionale Cinese. Ricordo che lo studio del colore dell’iride oltre ad avere valore medico legale per l’identificazione di un individuo ha un’importanza antropologica.

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MAPPE IRIDOLOGICHE Fu il fisico Philippus di Dresda il primo a descrivere la prima mappa iridologica in Occidente alla fine del 1600 e, agli inizi del 1700, dall’Oriente ci arriva la prima mappa iridologica grazie a Yi Zong Zin Zian che secondo la Medicina Tradizionale Cinese raffigura l’occhio diviso in otto zone. -

Mappa Cinese

Fig. 1 Alla

pupilla

corrisponde

il

Rene

(r)

ed

il

suo

viscere

corrispondente, la Vescica (v). L’iride corrisponde al Fegato (f) e al suo viscere corrispondente, la vescica biliare o cistifellea (vb). Nel sacco lacrimale abbiamo il Cuore (c) ed esattamente all’opposto, l’Intestino Tenue (it).

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Lo Stomaco (s) e Milza e Pancreas (mp) sono posizionati sulla palpebra superiore ed inferiore. Il Polmone (p) ed il suo viscere, l’Intestino Crasso (ic), sono posizionati sulla sclera. -

Mappa iridologica di Peczely Ignatz von Peczely, medico ungherese, è da tutti considerato lo

scopritore dell’Iridologia. Nel 1873 Peczely delinea la prima mappa iridologica nel suo libro

“Scoperte nel mondo delle scienze naturali e terapeutiche” . Nella sua prima topografia troviamo rappresentazioni precise come cuore, polmoni, spina dorsale, con qualche approssimazione per utero e fegato.

Fig. 2

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-

Mappa iridologica di Liljequist Nils Liljequist, sacerdote svedese, è il primo a notare che sotto la

somministrazione di farmaci ad esempio il chinino, l’iride cambia colorazione. Non fu difficile per lui fare una ricerca perché abitando in un paese nordico a prevalenza di iridi chiare le variazioni erano più evidenti e nel 1893 pubblicò un trattato sulle “eterocromie“ iridee Liljequist, fece anche una mappa iridea dove l’apparato digestivo è in perfetta localizzazione ed anche l’apparato respiratorio è ben delimitato. E’ merito suo la scoperta nell’iride di sinistra dell’area dell’epilessia, nella metà superiore del settore supero - esterno dell’occhio sinistro.

Fig 3

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Mappa iridologica di Bernard Jensen Bernard Jensen è sicuramente l’iridologo più famoso del mondo,

chiropratico,

mise a punto una mappa estremamente raffinata dove

ogni organo viene posizionato in punti precisi sia nell’iride di destra che nell’iride di sinistra. Nella sua opera Iridology sono riportate numerose fotografie e casi clinici. Jensen è stato anche un eccellente naturopata che si dedicò prevalentemente all’alimentazione e al nutrizionismo.

Fig. 4

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Mappa iridologica di Siegfried Rizzi e Vincenzo Di Spazio Siegfried Rizzi omeopata e iridologo, fondò con il Dott. Vincenzo

Di Spazio l’Associazione Iridologica Italiana. Grazie ai loro studi, sono state fatte scoperte riguardo la mappa topografica dell’iride e fu stabilita la correlazione tra diagnosi iridologica e terapia omeopatica. Rizzi oltre ad aver iniziato gli studi sull’OPI studiò anche gli appiattimenti pupillari con relativo riscontro all’apparato osteo vertebrale. Pertanto gli studi di Rizzi e Di Spazio furono in contraddizione con la mappa di Jensen che posizionava il rachide a ore 4.00 nell’iride di destra e a ore 8.00 nell’iride di sinistra. Alla morte di Rizzi il dott. Vincenzo Di Spazio continuò gli studi incominciati dal suo maestro e collaborò col Centro di Documentazione e Ricerca in Oftalmica Microsemeiotica (DORIMO), Padova, 1992. E’ professore di Iridologia alla Università di Urbino.

Fig. 5

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Mappa semplificata Con gli studi di Rizzi e Di Spazio si giunse ad una mappa

semplificata. La mappa semplificata è divenuta per l’iridologo la mappa più facile da usare e di miglior interpretazione. Si è visto che nel corso degli anni, una piccola rotazione di pochi gradi, sino a 12° su mappe complesse come quella di Bernard Jensen, poteva dare luogo ad interpretazioni errate. La mappa iridea è stata semplificata e le regioni sono più ampie per dar modo all’iridologo di poter giungere, grazie all’anamnesi e al colloquio con il paziente, alla soluzione del problema. Pertanto ci troveremo di fronte ad un’iride divisa in quattro aree o Area cefalica o Area mediastnica o Area pelvica o Area gastrointestinale (all’interno della corona) A ridosso dell’area gastrointestinale abbiamo l’Orlo Pupillare Esterno. A ridosso della pupilla abbiamo l’Orlo Pupillare Interno.

Area cefalica

Area Mediastinica

Area gasrtointestinale Orlo Pupillare

Area Pelvica Fig 6

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Mappa iridologica di Daniele Lorito- Cronorischio Medico chirurgo laureato all’università di Padova, ha avuto come

maestri Anton Markgraf, Bernard Jensen, Harri Wolf e Siegfried Rizzi. Daniele Lorito ha introdotto nello studio dell’Iridologia moderna il termine di “cronorischio” e di “spaziorischio”. Il cronorischio mette in evidenza, a livello di collaretto, la discontinuità in relazione ai traumi subiti o che si potrebbero incontrare durante l’arco della propria esistenza. Lo spaziorischio è calcolato sull’orlo pupillare dove si possono individuare le zone a maggior rischio. Ambedue sono in senso antiorario partendo dalla nascita a ore 12.00 per poi scendere a ore 9.00 i 15 anni a ore 6.00 i 30 anni e così via.

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Mappa di Silvano Sguario - Enneagramma Laureato in medicina e Chirurgia presso l’Università di Modena

dopo aver seguito la scuola Italiana di Rizzi a Laces, incominciò ad interessarsi di Iridologia ad indirizzo psicologico di Wolf, a quella tedesca di Markgraf, a quella russa di Markarciuk. Collabora con il Centro Interuniversitario Ticinese di Lugano e presso la DORIMO di Padova, è Docente di Iridologia e Patologia medica nella Scuola Universitaria quadriennale di Naturopatia dell’Université Europeénne Jean Monnet di cui è anche il Direttore Scientifico, nelle sedi di Milano, Genova e Padova. Dopo aver realizzato il primo atlante multimediale di Iridologia, il Dott. Sguario ha appena concluso uno studio di interpretazione psicologica e nevrosi sui segni iridei all’interno dell’OPI. Questo studio è stato presentato al Congresso Internazionale di Iridologia che si è tenuto a Montegrotto nel novembre 2002. Le

varie

personalità

dell’uomo

sono

state

riportate

all’Eneagramma, stella a nove punte ( che in greco vuol dire : “Ennea” = Nove “Gramma”= lettera, punto) facendo corrispondere ad ogni punta un fenotipo umano L’Enneagramma è nato in Persia più di duemila anni fa, riscoperto ed usato da psicologi e teologi, per acquisire l’autocritica per arrivare alla crescita spirituale e psicologica. Studi recenti dell’ Enneagramma sono di Gorge Ivanovic Gurdjieff di origine caucasica e dello psichiatra cileno Claudio Narajno. Con gli studi fatti dal Dott. Sguario abbiamo la possibilità di interpretare il profilo psicologico del paziente, con la sola visita iridologica adattando la mappa all’interno dell’Orlo Pupillare.

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P. dipendente

IX VIII

I

P. ossessiva

P. Antisociale e sadica

VII

II

P. narcisistica

P. istrionica

VI

III

P. paranoide

Nessuna correlazione

V P. schizoide

IV P. masochista

Enneagramma delle patologie

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Mappa ODONTO-OFTALMICA di Grizzo La mappa Odonto-Oftalmica è stata la tesi di laurea del Dr.

Liano Grizzo naturopata presso l’Universitè Europeénne Jean Monnet con relatore il Dott. Lorenzo Pascazio. Il Dr. Grizzo ha preso in esame 54 casi di malattie dentali. La tesi sostenuta è quella che correlando un segno irideo, una possibile interpretazione clinica e una patologia in atto, si arriva ad individuare la predisposizione alla malattia odontoiatrica. L’interpretazione della mappa odonto-oftalmica è data dalla proiezione delle due arcate dentali alla massima apertura. Al piano superiore abbiamo la mascella, a quello inferiore la mandibola. L’analisi avviene tra il bordo esterno dell’iride e il triangolo virtuale che ha come apice la punta del triangolo nella pupilla. In questo triangolo vengono prese in considerazione, le cripte, le lacune, le varie pigmentazioni e la stramature iridee. Nella particolarità abbiamo che le lacune manifestano un indebolimento di settore e le cripte sono lo stadio avanzato della lesione. A ore 3.00 ed a ore 9.00 abbiamo le due zone che rappresentano le articolazioni temporo - mandibolari.

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EMBRIOLOGIA ED ANATOMIA DELL’IRIDE L’occhio umano è il prolungamento esterno del cervello. Questa denominazione ha senso se noi prendiamo in esame l’occhio nella sua formazione embrionale. L’embrione umano primario si divide in tre strati: ectoderma, mesoderma, endoderma. - L’ectoderma da origine al tessuto nervoso e al tessuto epiteliale. - Il mesoderma da origine al sistema muscolare, connettivale. - L’endoderma è il più interno. L’iride è generato da ectoderma e mesoderma. Embriologicamente l’iride ha origine mesodermica a livello anteriore uveale ed ectodermica a livello retinico posteriore. L’iride umana deriva da un foglietto embrionale che forma anche le cellule nervose del cervello medio ed il talamo ottico con le connessioni nervose. Al talamo ottico arrivano le varie sensazioni del corpo umano e pertanto grazie a questo noi abbiamo una relazione tra il corpo e l’iride umana. L’occhio appartiene all’apparato visivo ed è il complesso degli organi di senso. L’apparato visivo ha la massima importanza per l’acquisizione della conoscenza del mondo esterno. La composizione dell’apparato visivo è complessa: si può distinguere una parte chiamata bulbo oculare od occhio e parti accessorie quali un apparato muscolare, parti di sostegno membranose e un apparato lacrimale. Nel bulbo oculare abbiamo la parte colorata o meglio conosciuta col nome di Iride L’iride rappresenta il terzo settore anteriore della tonaca vascolare e la sua costituzione è la parte cieca della retina.

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Secondo Merkel l’iride si divide in due porzioni: la ciliare e la pupillare. La porzione ciliare e la porzione pupillare sono delimitate da un angolo tra i due piani chiamato “Angolo di Fuchs” Il bordo pigmentato dell’iride o margine pupillare, dagli iridologi chiamato Orlo Pupillare (OP), è un anello festonato marrone con dimensioni variabili. L’Orlo Pupillare Interno (OPI) è il prolungamento della parte retinica

dell’iride,

la

sua

origine

embriologica

è

dal

foglietto

neuroectodermico. Il “Bordo pigmentato dell’iride” così chiamato in clinica oculistica, è costituito da cellule con grandi quantità di melanina. L’Orlo Pupillare Interno è quindi la parte anatomica che confina con la circonferenza della pupilla, e quella confinante con l’iride, viene delimitata dall’Orlo Pupillare Esterno (OPE).

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LA PUPILLA La pupilla è la parte centrale del nostro occhio, di colore scuro, alla vista sia macroscopica che microscopica 10X, da dove per radiazioni elettromagnetiche, elaborate dalla retina ed incalanate attraverso il nervo ottico, si attua il meccanismo della visione. La sua forma e la sua tonicità o Hippus sono regolate dal sistema nervoso centrale orto e parasimpatico, grazie al muscolo dilatatore e sfintere della pupilla, di derivazione neuroectodermica. In Miosi si ha la contrazione della pupilla a 2 mm in Midriasi sino a 8 mm. - L’alternanza di miosi e midriasi si chiama Hippus o Atetosi. - Se vi è una differenza tra le due pupille avremo l’Anisocoria. - Se non vi è risposta della pupilla si avrà l’Areflessia. - La mancanza di foro pupillare è l’Acoria - L’Anisociclia è l’irregolarità del contorno pupillare. La pupilla può subire modificazioni sia embrionali che traumatiche. Non occupa mai una posizione perfetta centralmente, ma in maggior parte è spostata verso la zona nasale o nasale superiore. La pupilla difficilmente si decentra dalla sua posizione fisiologica, ma possiamo avere spostamenti in zona frontale o mascellare con indicazioni di tensioni o congestioni. Le anisocorie appartengono all’orlo pupilare esterno.

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-

Topografia iridea L’iride è suddivisa in settori radiali e cerchi concentrici.

I cerchi concentrici sono quattro. Partendo dalla pupilla abbiamo: o La catena metabolica o La catena nutritiva o Il collaretto o La periferia

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La catena metabolica è la zona di nostro maggiore interesse, delimitata tra l’Orlo Pupillare Interno e l’Orlo Pupillare Esterno. Qui abbiamo la riserva dell’energia del soggetto inoltre, secondo S. Rizzi e V. Di Spazio, sul contorno pupillare è rappresentata la colonna vertebrale in contrasto con la mappa di Bernard Jensen. o La nutritiva delimita lo spazio dello stomaco con l’intestino. o Il collaretto delimita il campo ciliare e quello pupillare e qui si determina l’ angolo di Fuchs. o La periferia o zona ciliare delimita l’iride dalla sclera. Le zone radiali come abbiamo già visto nella mappa semplificata possono essere cosi suddivise: o Area cefalica: area cefalica, area visiva, area uditiva o Area mediastinica: area polmonare e cuore o Area pelvica: reni, vescica, organi riproduttori, area epatobiliare, area spleno - pancreatica.

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IL COLORE DELL’IRIDE Il colore dell’iride è diverso da individuo ad individuo sia per la gamma di colore che per il disegno. In generale il colore degli occhi può variare da un color celeste con infinite sfumature sino ad arrivare al bruno scuro. La colorazione è data dalle cellule dello stroma, se le cellule dello stroma sono prive di pigmenti si ha il colorito fondamentale dell’iride color

celeste

se

invece

sono

pigmentate

avvengono

variazioni

quantitative e qualitative del raggio di luce. In questo viaggio i raggi di luce rincontrano le cellule pigmentate dello stroma e vengono modificati. Vi sono tre fattori che determinano il colore delle iridi e sono : 1) La densità dei vasi, delle fibre muscolari e del collagene. 2) I pigmenti con la loro intensità nelle cellule cromatofore e il numero di queste cellule. 3) Il colore del pigmento, sostanza che troviamo sia nel regno animale che vegetale che non lascia passare la luce, ma in parte la riflette. Ad esempio: i pigmenti che non assorbono il colore di tipo giallo alle persone che lo osservano, danno l’impressione che il pigmento sia giallo. Se la luce è completamente assorbita si ha la colorazione scura. Nelle persone albine, che non hanno pigmenti retinici il colore dell’iride è roseo dovuto ai vasi sanguigni. Le cellule dello stroma non sono allineate e possono dare raggruppamenti con macchie variabili con intensità e disegno diverso. I pigmenti possono essere topostabili se il pigmento è in un settore specifico di un organo, topolabili

se non hanno una collocazione

precisa .

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La medicina tradizionale adotta la classificazione standard ed usa la terminologia con la tabelle antropologiche di Borka con quattro gamme di colori: celeste, grigio, castano e nero con numerose varianti e sfumature. L’Iridologia usa le costituzioni fondamentali e i sottotipi delle costituzioni. Josef Deck riallacciandosi agli studi di Mendel, definì le costituzioni genotipiche legate all’ereditarietà e quindi non modificabili. Esistono pertanto tre costituzioni: linfatica, ematogena, mista e i diversi sottotipi di ciascuna costituzione. -

Stroma irideo Lo stroma irideo valuta lo spessore e la densità dell’iride ed è

stato classificato da Liljequist in sei classi. Queste sei classi indicano la costituzione neuroendocrino-immunologica del soggetto. L’iride perfetta dovrebbe avere un colore uniforme, le fibre ravvicinate. Questa iride e rarissima. Le sei classi sono: 1) iride molto fine di primo grado decorso delle fibre ordinate e ravvicinate, colore uniforme può sembrare di vetro. 2) iride fine di secondo grado differisce dalla prima solo perché le fibre radiali sono di minor intensità.

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3) iride ordinaria di terzo grado trama piÚ lassa, possiamo trovare lacune o cripte, colorazioni non omogenee o estranee. 4) iride grossolana di quarto grado simile a quella di terzo grado con fibre ancora piÚ lasse, troviamo lacune, cripte, pigmenti, ecc. 5) iride vaculare di quinto grado la struttura è quasi del tutto scomparsa, vi sono aperture, le lacune sono intorno al collaretto. 6) iride lacunare di sesto grado la struttura radiale è scomparsa, abbiamo lacune che si susseguono a lacune, cripte, pigmenti che indicano lesioni organiche ereditate.

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COSTITUZIONI -

Costituzione linfatica Le iridi azzurre o chiare sono considerate iridi linfatiche.

La colorazione varia dall’azzurro chiaro al grigio in varie tonalità. La trama iridea è fibrillare. Secondo Peczely l’individuo sano dovrebbe avere l’iride azzurra. Le persone con le iridi chiare sono portate ad avere problemi del sistema linfatico con fenomenologia allergica, rinorrea, dermatiti, psoriasi, eczemi, reumatismi, anemia ridotta vischiosità del sangue. I problemi linfatici possono provocare danni a reni e cuore. Psicologicamente sono persone che non riescono a staccarsi dal passato e presentano forme ossessive.

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-

Costituzione Ematogena Gli occhi di color bruno, che variano dal nocciola al marrone scuro,

appartengono alla costituzione ematogena. Hanno uno stroma irideo difficilmente riconoscibile in quanto la concentrazione di melanina è notevole. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che i popoli che vivono in paesi caldi dove la luce del sole continua a stimolare l’occhio hanno un aumento della granulazione dei melanociti per proteggere la retina. Se guardiamo l’iride a forte ingrandimento possiamo trovare zone più o meno scure. Le zone chiare evidenziano un deficit energetico della zona d’organo interessata. L’iride ematogena è anche chiamata muta, perché interpretarla è molto difficile. Patologicamente gli occhi marroni hanno problemi di insufficienza epatica, della vescica biliare, calcolosi biliare, problemi pancreatici, problemi di circolazione venosa, circolazione periferica, mancato assorbimento dei minerali, tumori. Psicologicamente possono avere sbalzi umorali e depressione.

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-

Costituzione Mista L’incrocio tra un’iride chiara ed un’iride scura può dar nascita ad

un’iride mista secondo la legge di Mendelaief. La trama fibrillare è simile alle iridi linfatiche. Le iridi miste partono da una colorazione che varia dal marrone scuro al chiaro con tonalità azzurre associate e distinguibili quando la colorazione marrone si apre come ad esempio negli anelli di crampo. Se ci sono zone di scarsa colorazione si valuta la possibilità della debolezza della zona topografica in corrispondenza dell’organo riferito. Gli individui con iride miste possono essere predisposti a problemi epatici, alla vescica biliare, problemi al pancreas, con relative difficoltà digestive, problemi intestinali con relativa stitichezza. Sono soggetti portati alla collera, ma nello stesso tempo hanno grande coraggio che li sostiene nei momenti difficili.

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Le sopra citate costituzioni si dividono poi in sottotipi -

Sottotipi costituzionali

Costituzione Linfatica Sottotipo Linfatica pura Neurolinfatica Connettivale debole Idrogenoide

Costituzione Ematogena Sottotipo Ematogena pura Tetanica Margherita Sicotica Connettivale debole

Costituzione Mista Sottotipo Margherita plurighiandolare Psorica Neurogena Ferro cromatosica Tetanica Carbonitrogena

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SEGNI IRIDEI Secondo Léon Vannier , omeopata francese, vi sono quattro gruppi di segni: Linee bianche Nuvole bianche Ombre Macchie nere Le linee bianche testimoniano uno squilibrio energetico dell’organo. Se sono aperte indicano che lo stato infiammatorio è in atto, se sono richiuse da altre linee bianche lo stato di salute è migliorato, ma la zona è sempre di minor energia. Le nuvole dal colore variabile sino al blu sono stati infiammatori, quando la malattia regredisce esse scompaiono e ritornano le linee bianche che se sono aperte determinano un’infiammazione, se sono chiuse lo stato infiammatorio persiste ma è silente. Le ombre assomigliano alle nuvole, ma sono contornate da linee bianche, se sono aperte indicano ipersecrezione delle mucose, se guariscono si chiudono. Le macchie nere determinano la distruzione di una parte o in toto dell’organo. Se delimitata da linee bianche aperte è ancora in atto la lesione, se le linee sono chiuse non vi è più attività. Questi segni possono essere anche letti come colorazione e quindi se il bianco è brillante abbiamo uno stato infiammatorio. Se i segni sono sempre chiari, ma più opacizzati, lo stato è sub - acuto. Se lo stato dei segni rimane chiaro, ma con uno scurimento per la presenza di pigmenti tossinici, lo stato è cronico.

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La degenerazione si ha quando abbiamo tre tipi di segni contemporanei ogive o cripte macchie di tossine, fibre radiali, devianti o trasverse. -

Lacune I segni che meglio possiamo vedere in un’iride sono le lacune.

Le lacune sono di diverse caratteristiche, forma e dimensione. Sono di due tipi fondamentali :

- Lacune chiuse - Lacune aperte Lacune chiuse dove i fasci si chiudono ed indicano uno stato di malattia trascorsa che non è più attuale, ma l’organo è indebolito. Lacune aperte dove la parte esterna non è chiusa dai fasci che la delimitano e quindi la lacuna rimane aperta verso il bordo ciliare esterno. Le lacune aperte indicano lo stato patologico dell’organo nella posizione della lacuna. Lacuna gigante così chiamata, per la notevole estensione, che va dal margine della corona alla zona ciliare, può contenere lacune all’interno. Può essere aperta o chiusa. E’ un segno topolabile congenito che predispone l’individuo al diabete od ad una insufficienza ghiandolare, può anche indicare disfunzioni di cuore, reni, fegato. Se vi sono molte di queste lacune l’iride prende il nome di Margherita. Nell’iride a margherita le lacune sono posizionate nella zona degli organi e può indicare problemi a livello di stomaco, pancreas e tiroide.

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Lacuna a scala secondo Markgraf è un segno topolabile, può indicare predisposizione neoplastica. Se queste lacune penetrano all’interno della zona intestinale sono segni di aggravamento e per la loro morfologia da scaglie a rombo o a punta possono essere di maggior gravità. Sono congenite, possono indicare nevrastenia, ed insufficienza renale ed epatica. Lacuna a becco di forma caratteristica, la punta del becco è diretta solitamente verso la pupilla. Può indicare predisposizione ai tumori se è nel settore gastrointestinale, se in zona pelvica, degenerazione urogenitale. Più il becco è appuntito più la prognosi è grave. Lacuna gemelle sono due lacune di forme uguali e ravvicinate. Sono segno di tumori benigni nel settore interessato, rene, testicoli, polmoni. Se il margine è acuto abbiamo la possibilità di degenerazione del tumore in maligno. Lacuna a sigaro non di grandi dimensioni predispone il soggetto a tumori maligni. Lacuna ad asparago, anche chiamata a mazza di baseball, per la sua forma sottile che finisce arrotondata, predispone a problemi dei reni e della vescica, a polipi urogenitali e tumori della cervice uterina. Lacuna a scarpa assomiglia all’impronta che lascia una scarpa sul terreno, suola e tacco, è anche chiamata doppia asimmetrica. Indica predisposizione a disturbi renali.

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Lacuna a foglia la sua struttura ricorda una foglia con le sue nervature, può essere anche di grandi dimensioni. È un segno che indica minor energia del sistema endocrino, ma anche predisposizione a tumori ghiandolari. Lacuna a lancia di piccole dimensioni può indicare la tendenza all’adenocarinoma, bisogna stare attenti alle colorazione adiacenti, e alla vascolarizazione. Le Cripte a differenza delle lacune si spingono con la loro profondità sino allo stroma basale. Si possono trovare anche nelle lacune. Sono di varie forme dal punto alla mandorla, e la classica a rombo. In generale più una cripta è grande e più il processo degenerativo è in atto. Le possiamo trovare ovunque nell’iride. Se sono in area gastrica possono indicare ulcere, diverticoli e processi degenerativi. -

Anelli tetanici sono anelli circolari che si possono trovare nella zona degli organi.

Possono avere uno spessore vario e vengono anche chiamati anelli di contrazione. Questi anelli hanno significato di interessamento a livello psichico con irritazione e spasmi, una loro apertura porta all’interessamento della zona o dell’organo. Possono anche indicare prevalenza di simpatico sul parasimpatico, carenza di magnesio ed eccesso di calcio.

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-

Raggi Solari sono solchi profondi che iniziano dall’orlo pupillare, se iniziano dal collaretto si chiamano Solchi radiali. I raggi solari denotano disturbi del sistema nervoso centrale, mentre i

solchi radiali del sistema neurovegetativo. Si possono anche avere disturbi gastrointestinali addominali se sono distorti in corrispondenza della corona. -

Fiocchi si possono trovare nelle iridi linfatiche.

Sono dei veri e propri fiocchi biancastri che troviamo verso la periferia dell’iride nella zona ciliare, denotano flogosi delle sierose e delle mucose con possibile interessamento delle articolazioni. Se la colorazione tende a diventare giallo marrone, denota carenza di scambi metabolici a livello di sistema linfatico ed un aumento dell’acido urico. -

Ipopigmentazioni in sede gastrica ci indicano possibili problemi a livello dello stomaco con degenerazioni a livello della mucosa che può variare dall’iperacidità sino a sfociare a ulcere gastriche.

Denotano mancanza di irrorazione sanguigna all’intestino e coliti di origine nervosa.

-

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ETEROCROMIE Le eterocromie si dividono in: Eterocromie Eterotrofiche nelle iridi ematogene e si presentano come una mancanza di pigmentazione. Eterocromie Ipertrofiche nelle iridi chiare. Le Eterocromie a barra sono di diverse forme e posizioni. Possiamo trovarle in sede temporale superiore o inferiore a barra. Sia quelle in sede temporali superiori o inferiori sono segni aspecifici di problemi a livello di stomaco. Le superiori posso anche indicare problemi alle articolazioni quali femorali e all’anca. Le inferiori problemi al ginocchio. Le eterocromie settoriali ipertrofiche sono di notevoli dimensioni, possono partire dall’orlo pupillare e raggiungere il bordo ciliare. Indicano problemi all’apparato digerente e biliari secondo Angerer. Possono anche essere settoriali incomplete partendo dal margine della corona al bordo ciliare in questo caso per alcuni autori possono indicare dei disturbi della zona interessata. L’Eterocromia ciliare il triangolo è molto più piccolo ed interessa solo la zona ciliare dell’iride possono indicare problemi nervosi di tipo epilettico. Triangolo scuro indica una diminuzione dell’area interessata. Triangolo chiaro indica una cronicizzazione degli organi interessati.

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Eterocromia anulare la colorazione può essere gialla paglierina con locazione intorno al margine del collaretto, e, la colorazione ci porta a problemi di origine renale. L’eterocromia centrale è una pigmentazione che troviamo intorno all’ orlo pupillare. Indica problemi gastrointestinali che possono sfociare in dispsesia, meteorismo, stitichezza. Se sono di colore rosso marrone possono indicare problemi a livello della vescica biliare con calcolosi, ma c’è anche la possibilità di degenerazione maligna secondo Schnabel. Se sono di colore marrone la possibilità di tumori maligni è alta. Se sono di marrone scuro indicano disturbi dell’apparato digerente e predisposizione a diabete ed aumento degli acidi urici. Se sono di color rosso bruciato indicano emorragie dello stomaco per causa neoplastica e diminuzione del sistema immunitario.

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Se l’eterocromia si accompagna all’atrofia dell’Orlo Pupillare Interno secondo il Dott. Di Spazio vi è una tendenza a problemi paradontistici. Possiamo trovare anche altri segni che sono in parte iridologici ed in parte anche di clinica oftalmica. Il più conosciuto anche dai medici cardiologi è il gerontoxon che per la medicina è causato dall’aumento o la predisposizione al colesterolo. In Iridologia e nei vari anni di lavoro non ho sempre riscontrato la patologia ipercolesterolemica pertanto sono d’accordo con il Dott. Silvano Sguario nell’associarmi alla sua definizione che il “Gerontoxon” non è altro che la predisposizione del soggetto all’autoconservazione. Si può anche trovare uno stato lattescente nella parte frontale dell’iride questa formazione molto visibile in persone anziane viene interpretata come predisposizione all’Halzaimer o al Parkinson. Personalmente reputo questo segno come una minor irrorazione sanguigna della parte cefalica e quindi un minor apporto d’ossigeno, infatti questo segno è anche riscontrabile nei forti fumatori.

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ORLO PUPILLARE INTERNO OPI Interpretazione dell’Orlo pupillare interno

L’Orlo Pupillare Interno rappresenta in Iridologia la primitiva energia dell’soggetto. Autori come Bernard Jensen definiscono L’OPI come cerchio metabolico, cioè la capacità di assimilazione a livello gastrointestinale. Secondo A. Roux, un allievo della scuola francese di L. Vannier, è la dimostrazione dell’attività parasimpatica. I tedeschi da Deck a Markgraf lo interpretano come la valutazione del sistema nervoso centrale per la sua derivazione encefalica. Josef Deck descrive il margine pupillare come “zuckerrand” anello simile allo zucchero che può, indicare un dismetabolismo degli zuccheri. Il Dr. Siegried Rizzi, oltre a dare la valutazione neurologica spinale interpretò OPI come la localizzazione della risposta psicoimmunitaria. Il suo allievo Dott. Vincenzo Di Spazio ha dato una classificazione dell’ Orlo Pupillare Interno in quattro tipologie fondamentali. In base agli studi del Dr. Rizzi e del Dott. Di Spazio si può arrivare alla conclusione che l’OPI sia la fonte di una diagnosi genetica e di una diagnosi neurologica.

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ORLO PUPILLARE ESTERNO OPE Interpretazione dell’Orlo Pupillare Esterno L’Orlo Pupilare Esterno è la parte circolare che appartiene all’inizio del tessuto irideo. Sull’Orlo Pupillare Esterno possiamo vedere gli appiattimenti pupillari. Gli appiattimenti pupillari sono interpretati come bloccaggi dei segmenti del rachide. Gli appiattimenti sono anche chiamati “anisociclie pupillari” e saranno proprio queste il motivo di discussione ed interpretazione della mia tesi. L’Orlo Pupillare Esterno ha anche altre interpretazioni: OPE di colore scuro nelle iridi chiare e con aspetto finemente trabecolato nelle iridi scure può essere interpretato come “Segno di Sala”. L’eventuale sconfinamento cromatico nell’area adiacente presuppone flogosi cronica della mucosa gastrica. .

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TIPOLOGIE DELL’ORLO PUPILLARE INTERNO (OPI) Gli studi effettuati dal Dott. Vincenzo Di Spazio portarono a classificare l’Orlo Pupillare Interno in quattro morfologie in base alla classificazione della diatesi e del terreno organico. OPI ipertrofico OPI ipotrofico OPI parzialmente atrofico OPI atrofico

Per meglio comprendere il rapporto ed il valore dell’OPI nella diagnosi iridologica bisogna introdurre il concetto di Diatesi e Terreno organico.

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DIATESI E TERRENO ORGANICO Diatesi, in medicina classica, è la definizione alla predisposizione di una persona a contrarre una determinata malattia. J. Mènètrier , identificò la diatesi di un paziente con il suo terreno organico, prendendo in considerazione, oltre alla predisposizione a contrarre malattie, anche alle caratteristiche psicologiche ed intellettuali. Osservando l' Orlo Pupillare Interno possiamo evidenziare il tipo di diatesi di un soggetto, a seconda della morfologia. In base alla classificazione della morfologia dell’OPI possiamo affiancare una diatesi corrispondente: La normalità di un OPI è caratterizzato uno spessore che è circa di 250 micron. Diatesi Allergica - OPI ipertrofico Oligoelemento diatesico: Manganese M. T. C. Fegato e Vescica Biliare costituzione Legno Diatesi Ipostenica - OPI ipotrofico OLIGOELEMENTO DIATESICO: Manganese – Rame M. T. C. Polmone e Grosso Intestino costituzione Metallo Diatesi Distonica - OPI parzialmente atrofico OLIGOELEMENTO DIATESICO: Manganese – Cobalto M. T. C. Cuore ed Intestino Tenue Costituzione Fuoco Diatesi Anergica - OPI atrofico OLIGOELEMENTO DIATESICO : Rame - Oro – Argento M. T. C. Rene e Vescica Costituzione Acqua

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Affiancate a queste quattro diatesi vi è una sindrome che può ritrovarsi a carico di uno qualsiasi dei quattro terreni organici: Sindrome di disadattamento 0LIGOELEMENTI DIATESICI :

Zinco - Rame e Zinco - Nichel –

Cobalto M.T.C. stomaco, milza, pancreas – costituzione Terra

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-

OPI Ipertrofico - Diatesi Allergica

Morfologia dell'Orlo Pupillare Interno Si intende ipertrofico l'Orlo Pupillare Interno, il cui spessore medio è costante si aggira attorno ai 280-300 micron.

.

OLIGOELEMENTO DIATESICO: Manganese RELAZIONI CLINICHE Tachicardia,

Ipotensione,

Emorroidi,

Ulcera

gastroduodenale,

Disturbi digestivi, Emicranie, Rinite allergica, Mestruazioni ravvicinate, abbondanti e spesso dolorose, Flogosi urinaria, Gotta, Anemia, Patologie Oculari, Sciatalgia, Discopatia D9-D10 Canini. Nervoso, Irritabile, Rabbia Repressa, Astenia mattutina, Sonno irregolare. -

OPI Ipotrofico - Diatesi Ipostenica

Morfologia dell'Orlo Pupillare Interno Si intende ipotrofico l'OPI contraddistinto da una sensibile diminuzione di spessore che si mantiene costante, ed è valutabile attorno ai 75-100 micron. OLIGOELEMENTI DIATESICI: Manganese - Rame RELAZIONI CLINICHE Problemi respiratori, Artrosi, Artriti, Mal di testa, Diabete, Obesità, Cellulite. Persona calma equilibrata, di poca memoria, metodica. Economizza gli sforzi. Stanco alla sera e allo sforzo fisico, dorme bene.

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-

OPI Parzialmente Atrofico - Diatesi Distonica

Morfologia dell'Orlo Pupillare Interno L'OPI parzialmente atrofico è caratterizzato da interuzioni e dalla completa atrofia in alcune parti dell’orlo pupillare. . L'interruzione può essere segmentaria, emisferica o settoriale. E’ frequente un'atrofia nella parte bassa dell'orlo irideo però possiamo avere anche interruzioni settoriali e segmentarie. OLIGOELEMENTI DIATESICI: Manganese – Cobalto RELAZIONI CLINICHE Disturbi

circolatori

e

cardiovascolari,

Ipertensione,

Problemi

digestivi, Ulcere, Coliti, Calcoli, Artrosi, Mal di testa, Obesità. Emotivi, Ansiosi, Nervosi, sono persone che si stanca progressivamente nella giornata, si risveglia durante la notte.

-

OPI Atrofico - Diatesi Anergica

Morfologia dell'Orlo Pupillare Interno L'OPI atrofico è caratterizzato dalla totale mancanza dell’orlo pupillare. OLIGOELEMENTI DIATESICI: Rame - Oro – Argento RELAZIONI CLINICHE Reumatismi, Poliartrite, Scoliosi, Problemi linfatici, Infezioni, Febbri. Mancanza di difese, Stanchezza continua, Mancanza di concentrazione, Angosce, Insonnia, Incubi notturni.

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-

Sindrome Di Disadattamento

Morfologia dell'Orlo Pupillare Interno Oltre alle quattro diatesi di base possiamo evidenziare una sindrome che si può ritrovare a carico di uno qualsiasi dei quattro terreni organici. Viene definita di "sindrome da disadattamento" perché rappresenta la difficoltà, da parte di alcune ghiandole endocrine, di adattamento agli stimoli lanciati dall'ipofisi. La sindrome da disidattamento si verifica a carico dell'asse ipofiso-pancreatico o da quello ipofiso-genitale I sintomi nel primo caso sono i seguenti: Asse ipofiso-pancreatico "Fame da lupi" pre-prandiale Sonnolenza post-prandiale Senso di vacuità intellettuale Sudori diurni e notturni senza motivo Umore variabile Mancanza di energia improvvisa OLIGOELEMENTI DIATESICI: Zinco - Nichel - Cobalto In entrambe queste sindromi si assoceranno sempre gli oligoelementi diatesici specifici del terreno organico del soggetto in questione Asse ipofiso-genitale Ritardi dello sviluppo Impotenze sessuali Disfunzioni dell'apparato genitale femminile OLIGOELEMENTI DIATESICI: Zinco - Ra

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I DENTI E LA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE In medicina tradizionale cinese i denti nella loro collocazione e nella loro integrità hanno valore diagnostico. Questa diagnosi può essere applicata anche all’interno dell’Iridologia confrontando i segni iridei e i denti del paziente. La

numerazione

dei

denti

è

molto

importante

per

l’identificazione dei relativi meridiani. L’identificazione classica della posizione dei denti viene effettuata tramite numerazione. All’incisivo della parte destra della mascella del paziente viene attribuito il n° 11 con numerazione progressiva verso il freno mandibolare destro. All’incisivo della parte sinistra della mascella del paziente viene attribuito il n° 21 con numerazione progressiva verso il freno mandibolare sinistro. Lo stesso avviene nella mandibola dove viene attribuito all’incisivo destro il n° 31 e all’incisivo sinistro il n° 41. Possiamo cosi identificarli a livello di mascella e mandibola:

18-17-16 15-14 13

12-11

21-22 23

24-25 26-27-28

41-42 43

44-45

mascella 38-37-36 35-34

33

32-31

46-47-48

mandibola

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Seguendo la normale classificazione abbiamo : Denti

Meridiano

Incisivi 11-12/21-22/31-32/41-42

Rene Vescica

Canini 13/23/33/43

Fegato vescica Biliare

Pre molari 24-25

Polmone

Molari 46/47

e Grosso intestino

Pre molari 44/45

Milza pancreas

Molari 26/27

e Stomaco

Molari 18/28/38/48

Cuore ed intestino tenue

Nelle due tabelle successive abbiamo le relazioni empiriche tra odontopatie e malattie degli organi.( da “Il dente avvelenato�)

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OMEOPATIA E DENTI In omeopatia i denti sono elementi per determinare la costituzione. CARBONICA La persona è tendenzialmente bassa e grassa. Articolazioni rigide, mano quadrata angolo braccio -120° mani ruvide, pelle secca, ordinato e disciplinato, rispettoso e responsabile. Predisposizione

all’eczema,

diarree,

arteriosclerosi,

artrosi,

malattie metaboliche. I denti sono quadrati, solidi, bianchi con tendenza alla carie al colletto. L’occlusione è perfetta o quasi. L’arcata dentaria è larga ed elittica. La volta palatina è sviluppata in larghezza quindi è appiattita e leggermente rotonda. L’iride è ematogena. FOSFORICA La persona è alta e sottile , le articolazioni sono flessibili, la mano è allungata e flessibile, il braccio e l’avambraccio tendenzialmente in linea, sono intelligenti sentimentali, artisti, Patologie :rinofaringiti, bronchiti, asma bronchiale, pertosse , cistiti recidivanti. I denti sono rettangolari, allungati e di color giallastro, tendenza alle carie al centro e sono poco solidi. L’occlusione non è perfetta e può tendere al prognatismo superiore. L’arcata dentaria elittica allungata. La volta palatina è ad ogiva. L’iride è chiara omogenea le fibre sono sottili

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FLUORICA Soggetto con dismorfismi, grande lassità delle articolazione , le dita delle mani sono dismorfiche molli e nodose, l’angolo del braccio è aperto maggiore di 120°, lassità dei legamenti irritabile, indeciso, può avere un intelligenza intuitiva o ritardo mentale , memoria debole, soffre di malattie ulceranti ad es. retto-colite ulcerosa, scoliosi e cifosi. I denti sono irregolari accavallati piccoli, triangolari, vi sono spazi dentali tra incisivi, canini e premolari smalto grigio carie frequenti. L’occlusione è imperfetta grazie al mal posizionamento dei denti. L’arcata dentale è varabile. La volta palatina è ad ogiva. L’iride è chiara non vi è coesoione del tessuto, il collaretto può avere spaccature il colore è su base linfatica.

SULFURICA Nella costituzione sulfurica si distinguono due sottotipi: il sulfurico grasso e il sulfurico magro. Coloro i quali considerano il sulfurico l'individuo "normale" indicano nel sulfurico grasso un misto tra costituzione sulfurica e carbonica e nel sulfurico magro un misto tra costituzione sulfurica e fosforica. Tendenzialmente è un soggetto di media statura. Ipertrofia muscolare ed ipetricosi. Corpo e viso e mani quadrate. . Angolo braccio-avambraccio non in linea Soggetto equilibrato. Gode di buona salute, è caloroso. Presenta, in genere, solo problemi cutanei e a volte metabolici specie il sulfurico grasso con l'avanzare dell'età. I denti sono quadrati, bianchi e solidi. L’occlusione è perfetta.

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L’arcata dentale è circolare La volta palatina è arrotondata. L’iride è di costituzione mista

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CHROPRATICA - RAPPORTO RACHIDE DENTI La chiropratica si occupa degli squilibri del sistema strutturale. Cerca di capire

dove

possono essere le

maggiori interferenze

nell’equilibrio strutturale o neurofisiologico affinché la persona sia a “filo di piombo” e se vi è uno squilibrio, asintomatico, il corpo è in grado in qualche modo di compensarlo. Se al contrario il corpo non riesce più a compensarlo, lo squilibrio diventa sintomatico dando luogo a dolori, quindi, la non compensazione

dei

muscoli

del

sistema

volontario

porta

alla

sintomatologia dolorifica. Le attività (deambulazione, deglutizione) vengono svolte a livello subconscio alleggerendo l’attività celebrale, pertanto bisogna tener presente che la struttura della bocca, i denti e la lingua hanno un’enorme importanza neurologica. L’occlusione dei denti e il loro allineamento non corretto, interferiscono con il sistema nervoso, che invia impulsi errati alterando la struttura del rachide. Affinché la deglutizione avvenga in modo fisiologico, si deve avere una perfetta occlusione. Basta

una

male

occlusione,

un

dente

mancante,

un’otturazione un po’ più alta, che la mandibola sarà spostata verso un lato, i muscoli della masticazione contratti, con conseguente squilibrio dei muscoli del collo, coinvolgimento della spalla, e per finire una rotazione del bacino: il rachide avrà una torsione. La malocclusione pertanto può provocare numerosi disturbi. Chi soffre di cervicalgia generalmente pensa all'artrosi, non ai denti. Eppure sono proprio le altezze insufficienti dei denti posteriori ad alterare l'atteggiamento del collo, della testa e a provocare una riduzione degli spazi intervertebrali con compressione dolorosa di uno o più nervi spinali.

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Il

ronzio

alle

orecchie,

che

porta

a

mancanza

di

concentrazione, mal di testa, vertigini ecc. possono non derivare dall'artrosi cervicale. Potrebbero essere causati da uno sbilanciamento dei condili mandibolari che comprimono le pareti timpaniche dei denti posteriori troppo bassi, usurati o mancanti. L'emicrania e certe cefalee che durano ore o giorni interi e sono caratterizzate da dolori pulsanti che peggiorano col movimento della testa, possono derivare da rapporti interdentari non corretti, proprio perchĂŠ le terminazioni dei nervi infiammati risentono dell'alterata postura della bocca e del collo.

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Mappa

del

rachide

in

relazione

con

i

vari

organi.

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TESI: PREMESSA Sino ad ora abbiamo fatto una rapida panoramica per comprendere l’iride e le varie scuole di pensiero, l’interpretazione dei segni iridei e le diverse mappe che i vari ricercatori hanno elaborato. Abbiamo visto numerose mappe e le correlazioni con altre medicine, tra le quali la Medicina Tradizionale Cinese e la Chiropratica, che mettono in relazione organi e vari apparati per giungere alla stessa conclusione. Nella mia ricerca mi sono avvalso di queste metodiche per dare una nuova interpretazione ai segni dell’iride. Il mio lavoro di iridologo mi ha portato ad una nuova lettura del bordo pupillare, che non rinnega quelle precedenti, ma affianca ad esse una nuova interpretazione. TESI:INTERPRETAZIONE

DELL’ORLO

PUPILLARE

E

RELAZIONE TRA RACHIDE E DENTI Tutto è incominciato una sera del Novembre 2001 quando guardando l’orlo pupillare di una persona (R.P.V) che si era sottoposta all’indagine iridologica ho notato segni che non avevano una logica interpretativa. Le iride erano ematogene, con numerosi anelli di crampo, ma non presentavano segni di alterata energia, quello che più mi aveva colpito era che i bordo pupillari non aveva una logica sferica . Mi sono posto una domanda: ma se il Dr. S. Rizzi e il Dr. V. Di Spazio nell’Orlo Pupillare vedono il rachide del paziente, cosa e successo alla spina dorsale di questa persona? Incominciai a pensare : il rachide si può leggere nell’orlo pupillare, le problematiche dei denti si riflettono sul rachide, perché non posso leggere i denti nell’orlo pupillare?

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L’indomani contattai la paziente (R.P.V) e le chiesi se non aveva mai avuto problemi ai denti. Lei mi rispose che intorno ai 17 anni aveva avuto una forma di piorrea e dopo lunghe cure, era riuscita a salvare quasi tutti i denti ed inoltre aveva dovuto smettere di andare a cavallo per problemi alla schiena. Inizia così il mio studio di rapporto tra denti, rachide ed interpretazione dell’Orlo Pupillare. Che rapporto c’è tra i due? Con un ingrandimento 10X siamo sicuri di valutare la giusta diatesi dell’Orlo Pupillare Interno ? Spero con questo lavoro di poter dare una risposta a quei segni che molte volte possono essere fraintesi”.

Orlo pupillare di destra e sinistra della paziente R.P.V. -

Interpretazione del rachide sulla circonferenza pupillare

Il rachide viene rappresentato sull’orlo pupillare, partendo da ore 12 con l’Atlante, per terminare a ore 6 con il sacrococcigeo. Nella parte destra dell’orlo pupillare sono rappresentati i problemi che derivano dalla parte destra della colonna vertebrale e viceversa sulla parte sinistra, i problemi che derivano dalla parte sinistra del rachide.

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-

Inerpretazione delle anisociclie pupillari Le anisociclie pupillari si possono interpretare come segni di

difetto che ci indicano stati di bloccaggio e di sofferenza del sistema osseo. Si possono distinguere come: Frontali, Ventrali, Temporali e Nasali, Temporali superiori o inferiori e anisociclia focale. Frontali Interessamento del’Atlante e dell’epistrofero. Ventrali Rachide lombare e sacrococcigeo. Temporali o nasali superiori Ultime vertebre cervicali e prime toraciche. Temporali o nasali inferiori Ultime dorsali e prime lombari. Focale interessamento dell’ultima lombare e la prima sacrale con conseguente discopatia chiamata anche “segno del gibbo”. Secondo il dott. Di Spazio le deformazioni pupillari si possono anche interpretare da un punto di vista psicologico: Se l’appiattimento è superiore o frontale nell’iride di destra: pressione, pensieri e malinconia. Se è superiore o frontale nell’iride di sinistra : fanatismo, impulsività, crisi maniacali. Appiattimento nasale superiore : disturbi della vista

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LA MAPPA ODONTO OFTALMICA RACHIDEA Le anisociclie sopra descritte il cui riscontro classico è a livello di spina dorsale, hanno trovato nei miei studi anche una nuova valutazione a livello di ortodonzia. Nessuno ha mai saputo spigare perché un’anisociclia si può presentare in una sola iride. Esaminando le persone che presentavano anisociclie solo in un occhio, ho avuto conferma dalle stesse, che tutte hanno avuto problemi dalla nascita o traumi ai denti. La prima conclusione a cui sono arrivato è che se un’anisociclia si presenta solo nell’occhio destro, è riferita ad un problematica dentale della mascella. Se l’anisociclia è presente solo nell’occhio sinistro, i problemi sono riferiti alla mandibola. Esempi

Iride destra di L. O.

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Come si può notare tra ore 11.00 e ore 01.00 abbiamo un anisociclia frontale, che non è presente nell’iride di sinistra. La paziente soffre di cervicale e lamenta dolori alla scapola ed alle braccia:

ha avuto la rottura dei denti superiori incisivi e successiva

implantologia. Iride sinistra di L.O Si nota tra ore 10.00 e ore 12.00 anisociclia nasale. La paziente ha un difetto di locazione del canino 33.

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Iride destra M.B Anisiociclia frontale nasale e temporale superiore iride destra. La signora ha subito una rottura dei denti canini ed incisivi della mascella a seguito di una caduta. Inoltre lamenta dolori in zona 26/27, e il dente 28 (dente del giudizio) non è mai fuoriuscito.

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Iride Sinistra M.B Possiamo notare solo un anisociclia nasale.

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M.A. iride destra Dal confronto delle due fotografie, possiamo vedere come la posizione dell’incisivo 21 e 22, che tendono a sormontare l’incisivo 11, si rifletta nell’orlo pupillare destro. Possiamo notare in modo evidente come il contorno pupillare superiore assuma una forma a tetto che riprende lo stesso andamento dell’arcata superiore degli incisivi superiori.

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Guardando le foto della paziente M.A. e della sua iride pertanto ho potuto ipotizzare che: a) nell’iride destra abbiamo la rappresentazione sull’orlo pupillare dei denti superiori come da allegata mappa 1: b) nell’iride di sinisrta noi abbiamo la rappresentazione dei denti inferiori come da mappa 2

Mappa 1: Mandibola

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Mappa 2 : Mascella

Le anisociclie non sono solo la rappresentazione del rachide; esse rappresentano anche i nostri denti e gli organi a loro corrispondenti nella Medicina Tradizionale Cinese.

Infatti come si potrà notare dai casi successivi abbiamo motivo di duplice riscontro per la diagnosi iridologica con più elementi. Nei casi sotto riportati la correlazione è evidentissima. Si può notare che anche a livello di Orlo Pupillare abbiamo un leggero il riscontro di anoalie. La teoria che nell’iride di destra vi sia la mandibola e nell’iride di sinistra la mascella con questi studi viene ancora più avvalorata. Vedi mappe pagg. 55 e 56

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G.M. paziente femmina anni 30

incisivi 12/22 mancanti soffre di

calcolosi renale da 10 anni. I calcoli sono di natura di Ossalato di Calcio al 60% e Calcio al 40 % è in terapia con Rilaten e dieta alimentare. Come si può notare dalle due foto che seguono mancano i denti incisivi 12/22 superiori mentre i denti incisivi inferiori non hanno giusta locazione mandibolare

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Iride di destra di G.M.

Iride di sinistra di G.M

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Sia nell’iride di destra che in quella di sinistra vi è rarefazione del tessuto irideo in zona pelvica. Nell’iride di destra in corrispondenza della zona cervicale (da me identificata come il posizionamento dei denti incisivi superiori) abbiamo una strana forma dell’orlo pupillare a “tetto a punta” Questa strana forma può essere data dalla mancanza degli incisivi 12 e 22, non la troviamo nell’iride di sinistra pertanto non possiamo dire con certezza che la paziente soffra di artrosi cervicale. Inoltre in zona frontale dell’iride di sinistra l’Orlo Pupillare è a zigzag come i denti inferiori.

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M. I. incisivo 12 mancante e canino 13 sormontante. Iride destra: si nota una rarefazione del tessuto irideo in zona renale facendo riferimento alla Medicina Tradizionale Cinese gli incisivi sono collegati al rene. La signora ha avuto un infezione renale da TBC 35 anni or sono. Dalle fotografie che seguono possiamo notare nell’iride destra un appiattimento frontale -temporale che corrisponde alla problematica dei denti incisivo (12) e canino (13); anche con questo esempio abbiamo una corrispondenza con la mia mappa.

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M. soggetto ematogeno. Nell’iride di destra si vede un segno in zona renale e la paziente lamenta coliche renali. Nei denti superiori si nota un difetto di collocazione e posizione, l’incisivo 11 sormonta l’incisivo 21, guardando la circonferenza pupillare abbiamo la situazione opposta della paziente M. A: dove ritroviamo una forma a”tetto”

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LA NEBULOSA DELL’ORLO PUPILLARE Il Dott. Di Spazio sostiene una tesi secondo cui, un’eterocromia centrale, se abbinata ad un’atrofia dell’OPI è indice di una spiccata tendenza a manifestazioni paradontistiche . Posso confermare questa tesi affermando però che questo avviene nelle persone in cui attorno all’Orlo Pupillare anergico è sempre presente una “Nebulosa” che apparentemente (con un 10X) fa sembrare l’OPI. ipertrofico. In realtà con un ingrandimento 20X si differenzia decisamente l’OPI. atrofico da una sbavatura che diffonde in zona gastrica, da me definita “Nebulosa” e che per me è segno di paradentosi. Nelle persone che presentavano problemi di piorrea, ascessi dentali, sacche gengivali e afte all’interno del cavo orale ho sempre riscontrato questa nebulosa. La nebulosa dell’Orlo Pupillare è un segno ripetibile che dimostra l’attendibilità del segno ed è riconducibile al “Segno di Sala” che ipotizza flogosi cronica della mucosa gastrica, pertanto un interessamento di tutto il tratto gastro-enterico. P.T. anni 68 femmina in menopausa da quando aveva 47 anni. Soffre d’osteoporosi all’anca destra e di Herpes vaginali recidive. Positiva all’Herpes Simplex Tipo 1 IgG ed Tipo 2 IgG Negativa IgM. Al momento dell’indagine iridologica si lamenta di dolori alla parte destra della mascella posizione 33-34-35. Come si può notare l’orlo pupillare dell’iride di sinistra è rigonfiato, mentre l’OPI. di destra no. Secondo la mia mappa questo rigonfiamento corrisponde ai canini ed ai pre molari della mascella di destra.

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La foto dell’Orlo Pupillare di P.T.(ingrandimento 20X)conferma quanto detto; notiamo la

“Nebulosità” che si diffonde e l’Orlo Pupillare è

praticamente assente.

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C. L,. Canino 23 da latte soffre di ascessi dentali: nebulosità dell’Orlo Pupillare.

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M. A. 64 anni “O P nebuloso” soffre di vescicole sui lati della lingua in corrispondenza del fegato come segno di Medicina Tradizionale Cinese; afte e vescicole sulle gengive denti superiori ed inferiori, come si può notare la colorazione a differenza degli altri Orli Pupillari non è di colore scuro. All’ ingrandimento 20X non si vede l’Orlo Pupillare Interno, ma una “nebulosa” che circonda tutta la pupilla di dimensione costante.

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OP ingrandito a 20x M. A.

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F.N. Iride Destra. Possiamo osservare una rientranza dell’Orlo Pupillare a ore 11.30 che corrisponde al dente n.12 della mia mappa e che, come vediamo nella foto sottostante, corrisponde al dente spostato verso l’interno nella mascella della signora. La paziente soffre di piorrea. L’Orlo Pupillare sembra a prima vista ipertrofico. Con l’ingrandimento 20x notiamo la nebulosa che diffonde in zona gastrica da un OPI atrofico, la paziente oltre ai problemi di piorrea accusa problemi a livello dello stomaco dell’acidità gastrica.

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TERAPIA Le patologie dentarie sia di mal locazione che di mal occlusione sono solo di competenza del Medico Chirurgo Odontoiatra specializzato in Ortodontia. Per quanto riguarda la paradentosi e le afte possono essere trattate con oligoelementi, prodotti fitoterapici e omeopatici. La piorrea o periodontite è una malattia che colpisce, con processi infiammatori e in seconda fase degenerativa, il periodonto la struttura che fissa i denti alle gengive. La causa dell’infiammazione può essere dovuta sia a una scarsa irrorazione sanguigna di quell’area sia alla placca batterica che, con il passare del tempo può evolvere alla calcificazione, degenerare per portare alla caduta dei denti. La rimozione della placca da parte del dentista e la continua igiene orale sono fondamentali per l’andamento della malattia. Rimedio Omeopatico MERCURIUS SOLUBILIS 9^ CH Cromoterapia In caso di Piorrea si consiglia il trattamento armonizzante con un trattamento locale di Arancio e Verde Fitoterapia Dentifricio all’argilla 2/3 volte al di Decotto di 50 g di Noce scorza in 200 ml bollire per 15 minuti ed aggiungere 1 cucchiaino d’aceto di vino

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Usare lo spazzolino per l’applicazione che dovrà essere ripetuta 2 o 3 volte in giornata ogni 10 gg. per prevenire la formazione del tartaro Oligoelementi Manganese e Rame come antinfettivo locale tutte le sere Medicina ortomolecolare Vit: C 1500 mg, Vit E 400 /800, U.I Vit D3, Se Selenio, Gambo di ananas Rimedio Omeopatico MERCURIUS SOLUBILIS 9^ CH Consigli generali e alimentazione: eseguire ogni giorno una completa igiene orale, eliminare il tartaro, sostituire spesso lo spazzolino da denti, evitare il fumo delle sigarette. Stomatite aftosa Le afte sono delle ulcerazioni di tipo rotondeggianti della mucosa buccale possono essere una o più di una. Queste ulcerazioni sono circondate da aloni infiammatori rossastri dolorose. Le cause sono molteplici, può essere causata da disturbi della digestione, intolleranze verso farmaci o alimenti, anemia, stress e ultimamente si ipotizza che possa essere di origine virale. La diagnosi deve essere precisa affinché siano esclusi tumori.

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Fitoterapia Dentifricio alla Propoli 2 o 3 volte al dì Calendula Officinalis T. M. per sciacqui come antinfiammatorio e cicatrizzante Oligoelementi Manganese e Rame tutte le sere come antinfettivo locale. Medicina ortomolecolare Vit C 1000 mg Complesso B Rimedio Omeopatico BORAX 9^ CH Cromoterapia In caso di afte si può usare dell’acqua polarizzata di colore Giallo Il trattamento armonizzante e trattamento locale Blu Consigli generali ed alimentazione: igiene orale con dentifricio e collutorio, non toccare le afte per non infettare la mucosa, verificare le intolleranze alimentari.

Artrosi Con il termine artrosi si intende una sofferenza articolare, di tipo evolutivo, che peggiora nel tempo. La sofferenza è dovuta all’inizio dall’usura delle cartilagini delle articolazioni a cui ne consegue una modificazione delle strutture che lo compongono.

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L’usura della cartilagine causa lo stato infiammatorio con conseguente assottigliamento dello spazio tra un capo e l’altro dell’osso. La cartilagine si può ossificare e l’osso rarefarsi e provocare la contrazione dei muscoli, si può così giungere al blocco totale dell’articolazione. A seconda delle parti colpite della colonna si parlerà di artrosi lombare, di artrosi lombosacrale, ileo sacrale e cervicale. Può colpire sia anziani che giovani per traumi, obesità e sforzi dovuti all’attività lavorativa peggiorano la malattia. I problemi dell’apparato Osteomuscolare possono essere trattati sia dal chiropratico che con la fitoterapia. I fattori che favoriscono l’artrosi sono molteplici,oltre alla malocclusione mandibolare come abbiamo già parlato in precedenza, possono essere anche squilibri ormonali, aumento della glicemia e dal colesterolo, traumi e microtraumi, attività lavorativa quando si rimane in determinate posture per molto tempo es. guida automezzi, scrivere a computer,ecc. I problemi dell’apparato Osteomuscolare possono essere trattati sia dal chiropratico che con la fitoterapia, fermo restando comunque che è buona norma prima di sottoporsi a qualsiasi trattamento consultare un Medico chirurgo specialista in ortodonzia. Fitoterapia Uso esterno: pomata all’arnica Uso interno: Ribes Nigrum MG 1DH antinfiammatorio; Artiglio del diavolo, Cartilagine di squalo, Equiseto, Ulmaria, Spirea olmaria. Oligoelementi Rame, Manganese, Magnesio.

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Rimedio omeopatico A seconda di dove è localizzato il dolore useremo Collo: LACHNANTES TINCTORIA 9^ CH Dorso parte alta: D3 ACTAEA RACEMOSA 9^ CH Dorso parte rimanente: SULPHUR 9^CH Cromoterapia In caso di artrosi acuta si procederà con il trattamento armonizzante E con il colore Blu localmente In caso di artrosi cronica dopo il trattamento armonizzante trattare il paziente il colore verde Consigli generali e alimentazione: eliminare dalla dieta carni grasse, uova, latticini, uova, burro, aumentare l’uso di pesci,verdure fresche, frutta e cereali, praticare sport con moderazione e ginnastica riabilitativa per rinforzare i muscoli. Utile anche l’uso di magneti naturali.

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CONCLUSIONI I miei studi e la ricerca sull’Orlo Pupillare non si concludono qui, sono ancora in fase sperimentale, anche se l’osservazione di oltre cinquanta casi, mi permette di affermare di essere sulla strada giusta. Il Dr. Grizzo con la

sua mappa Odonto-Oftalmica

porta a

considerare le malattie dentali come ascessi, pulpite, granuloma e periodontite. Sono venuto a conoscenza dei suoi studi solo nell’aprile del 2003. Mi sono concentrato sulla locazione dei denti a livello irideo e il segno della “Nebulosa dell’Orlo Pupillare” in ambedue le iridei. Trovo pertanto una discordanza con Il Dr. Grizzo che non fa una distinzione tra iride destra e iride sinistra, nell’interpretazione della locazione dei denti nell’iride. Ambedue

comunque

abbiamo

raggiunto

lo

stesso

posizionamento dentale e quindi la stessa numerazione ma su due iridi diverse. Il Dr. Gizzo interpreta le malattie dentali, io con la mai mappa Odonto Oftalmica Rachidea

ho solo voluto correlare la locazione dei

denti e il rapporto tra denti e rachide e relative patologie. La

Nebulosa

dell’Orlo

Pupillare

oltre

ad

essere

un’interpretazione di peridontite è anche un valido segno di stato infiammatorio di tutto l’apparato gastroenterico La soddisfazione comunque nell’individuare la collocazione degli squilibri nelle arcate dentali dove tutti gli iridologi identificano solo le problematiche del rachide è grande, e grande è la soddisfazione di aver potuto collegare la Medicina Tradizionale Cinese all’Iridologia per arrivare ad un'unica diagnosi, come altre persone prima di me avevano associato i denti alla chiropratica.

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La passione e l’amore che provo verso questo lavoro spero mi permetterà col tempo di approfondire queste mie ricerche e giungere a conclusioni sempre più precise. Il mio desiderio è quello di poter aver pazienti disponibili alla ricerca, di poter affiancarmi ad un centro medico dentistico per poter continuare la ricerca, dare consigli sempre più mirati e riuscire a fare stare meglio le persone che con fiducia si rivolgono agli iridologi e a questa meravigliosa professione.

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RINGRAZIAMENTI: Al Dott. Silvano Sguario relatore, insegnante ed amico in questi anni di studio e di ricerca. Un grazie particolare a Yaya, compagna di studi e di vita. Al Dott. Bruno Giuriati maestro di vita e di Iridologia con il Dr. S. Rizzi e W. Rizzi che mi hanno iniziato a questa cultura di ricerca e scienza. A Gloriana Pozzali e Roberto Gamba amici e segretari dell’ l’Universté J. Monnet in particolar modo a Gloriana per il lavoro di revisione e stesura di questa tesi. A tutti i miei parenti che mi hanno sostenuto in questi miei studi: Gabriella, Linda, Elisabetta, Massimiliano, Giuseppe, Alessandro. A Patrizia, che grazie alla sua disponibilità, mi ha dato il tempo necessario per concludere gli studi, occupandosi di Eleonora e Luca. Tutti i miei cari amici che mi hanno seguito ascoltato ed interrogato nei miei anni di studio a cui va il mio grazie di cuore: Flavia, Tiziana, Emanuela, Giusi, Angela, Gabriella, Dafne, Francesco, Siro, Cesare, Dodo, Filippo. Luigi Pianca e Bruno Enrici, colleghi, collaboratori ed amici, che mi hanno dato la possibilità del dialogo e confronto nella materia dell’Iridologia e della Medicina Tradizionale Cinese

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BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTI CONSULTATI Berdonces Josep Lluis, Trattato di Iridologia. I principi teorici e la pratica Ed. RED - 1993 Lo Rito Daniele, Il Cronorischio, Nuove acquisizioni in Iridologia Ed. Editorium 1993 Torti - Di Spazio, Il terreno diatesico in Iridologia Ed. Giuseppe Maria Ricchiuto Editore. 1990, rist. 1992 Sguario Silvano - Di Spazio Vincenzo, Atlante di Microsemeiotica Oftalmica dispensa s. i. p. 1992 Dorimo PD Fragnay Pierre, Iridologia. Edizione Originale:

Vous ne pouvez

plus ignorer l’iridologie. 1979 Traduzione Serena Nozzoli Ed. RED 1981 Liano Grizzo, Malattie dentali e microsemeiotica oftalmica Tesi di laurea J Monnet Gazzola Flavio, Corso di Iridologia. De Vecchi Editore 1994, nuova edizione 1996 V. Magnani A. Panfili, Il dente avvelenato Tecniche Nuove edizione 2000 Ratti E., L’Iridologia, il corpo racchiuso nell’occhio. Riza dossier 1989

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Rizzi S., Iridologia, il metodo diagnostico del futuro. Bolzano 1987 Rizzi S., Il rimedio dell’iride. Bolzano 1987 Battistoni M., Odontoiatria Olistica. Guna ed. 1993 Meuris J., Odontoiatria omeopatica Red ed 1991 Pucci Giorgio, Appunti di studio : lezioni di Omeopatia 1998 Torti A., Alcuni trattamenti di oligoterapia integrata Giuseppe Maria Ricchiuto Editore 2002 Murray M. & Pizzorno J., Enciclopedia della medicina Naturale Sperling Paperbak ed 200° Pianezza

Maurizio,

Nella

natura

i

segreti

del

successo.

Alimentazione e sostanze naturali per un fisico perfetto. Erga edizioni Valsecchi, La Teoria di Occlusione Muscolare edizioni Appim Osvaldo Sponzilli. Iniziazione alla Cromoterapia Ed Mediterraneee 1988 Alcider, La Cromoterapia Xenia 1996 Rescaldina

G.,

Cromoterapia

appunti

di

lezioni

tenute

all’Univertsité Europeénne Jean Monnet

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