5 minute read

VERSO FINE INVERNO

API PRONTE A RIPARTIRE GUIDA IL “FOTOPERIODO”

Va Mantenuto

Advertisement

L’EQUILIBRIO

Delle Scorte

Iprimi mesi dell’anno, stando al calendario, rappresentano l’inverno pieno, quello spesso caratterizzato dai freddi più intensi e dove sono più probabili anche le nevicate, se la neve deve cadere. Ma in questo periodo all’interno degli alveari qualcosa si muove già verso quella che sarà la ripresa primaverile. L’allungamento delle giornate, le prime fioriture pollinifere - primo tra tutti il nocciolo - fanno sì che la regina ricominci a deporre le uova. O addirittura che inizi a deporne di più, perché ormai in alcune zone del centro Italia vicine al mare o con una buo- na esposizione collinare, a causa dell’aumento delle temperature, il blocco naturale di covata invernale a volte non c’è più. E una volta iniziata, questa ripresa primaverile nascosta nel cuore dell’alveare, tende ad proseguire magari lentamente, magari anche con periodi stazionari, fino alla primavere al periodo della sciamatura. Questo periodo di risveglio diventa allora un periodo molto critico per le colonie, dal momento che le esigenze nutritive aumentano, perché la covata richiede più risorse, sia per allevare le larve e le pupe che, soprattutto, per scaldarle e mantenerle ad una temperatura di almeno 30 °C-34 °C. Per questo uno dei lavori fondamentali in questo periodo è il controllo delle scorte di miele o di candito che dobbiamo essere pronti a reintegrare tempestivamente se ce ne è la necessità. Più sarà estesa la covata maggiore sarà il consumo delle scorte; maggiori saranno gli sbalzi climatici, maggiore sarà la difficoltà di valutare e stimare i consumi della famiglia.

In questi periodi infatti, soprattutto a febbraio, possono esserci momenti più o meno lunghi, quasi primaverili, intervallati da freddi intensi. Il controllo delle scorte va quindi programmato a intervalli regolari, possibilmente di una settimana o dieci giorni, o tenuto sotto controllo a distanza con l’uso delle bilance elettroniche. Le bilance, per quanto siano ancora abbastanza costose, diventeranno sempre di più uno strumento importante, in grado di ridurre sensibilmente il numero degli spostamenti, facendo risparmiare tempo e carburante, cosa che ultimamente sta diventando una voce di spesa sempre più pesante. L’ottimo sarebbe quello di poter utilizzare una bilancia ad alveare, come avviene con i podometri negli allevamenti bovini, dove ogni vacca ha il suo dispositivo che comunica con i sistemi di stalla e con il computer o il cellulare dell’allevatore. Ogni alveare infatti ha esigenze e attività diverse, anche molto variabili tra loro, in particolare per quanto riguarda il consumo delle scorte. Non potendo però per ora metter una bilancia sotto ogni alveare, quelle che abbiamo devono essere usate in maniera intelligente, in modo che ci diano un dato a campione che sia il più utile. Il consiglio è quello di posizionarla sotto l’alveare meno ricco di scorte o sotto quello che le consuma più velocemente, in modo da intervenire prontamente su quello e con un margine di anticipo sugli al-

Avviso Di Rettifica

Nell’articolo pubblicato su Apitalia N° 11-12/2022, alle pagg. 27-28, l’Autore affermava che:

• “l’unico principio attivo utilizzabile con efficacia è e resta l’acido ossalico“;

• “la sublimazione può e deve essere ripetuta 4 volte ogni 7 giorni“;

• è consigliabile l’acquisto di “sublimatori“ senza indicare ulteriori dettagli tecnici.

Riguardo a tali affermazioni, che risultano imprecise e fuorvianti, su richiesta della FAI-Federazione Apicoltori Italiani, ci è doveroso pubblicare la seguente rettifica: tri. Durante queste visite e questi interventi è possibile anche non aprire le arnie, o al limite togliere solo il coprifavo per dare un’occhiata al glomere, in modo da non disturbare troppo la famiglia. Anche in questo caso poi la tecnologia può venirci in aiuto, con l’uso delle termocamere che possono fornirci dati interessanti come la dimensione, la temperatura del glomere e la sua posizione senza nemmeno aprire l’arnia. In caso sia necessario, si può restringere lo spazio utile alla famiglia, usando o spostando i telaini a diaframma, o anche riposizionare il glomere in una parte più centrale o più vicina al foro di alimentazione del coprifavo in modo che abbia facile accesso al candito se ce n’è bisogno. La nutrizione di soccorso da dare in questa fase infatti deve essere sempre basata sul candito, che poi può essere sostituito da sciroppi ad alta densità con l’avanzare della stagione. Se si vuol iniziare a stimolare le covata si può usare candito proteico, rimanendo consapevoli che all’aumento della covata corrisponderà anche un aumento dei fabbisogni di cibo.

Il periodico Apitalia è depositato con il n. 123854 del 17.12.2019 presso il Registro Pubblico Generale delle Opere Protette ai sensi della L. n. 633/1941, come certificato dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti culturali (Servizio II - Patrimonio bibliografico e Diritto d’Autore) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

L’alimentazione di soccorso può esser fatta anche con favi di miele opercolato, messi preventivamente in magazzino in autunno, purché provenienti da famiglie in ottima

• è corretto dire che l’acido ossalico è il principio attivo più efficace, ma è sempre necessario indicare i nominativi dei farmaci autorizzati a base di tale principio attivo. Su questo punto la FAI ha condotto una lunga battaglia a favore della legalità che la base associativa è impegnata a rispettare;

• il metodo della sublimazione, come si legge nel foglietto illustrativo dell’ApiBioxal®, è ammesso per un solo trattamento l’anno. Impieghi alternativi non sono quindi da considerarsi consentiti dalle vigenti normative. Evidenze di scarsa efficacia dei trattamenti con prodotti autorizzati vanno segnalate al sistema di “Farmacosorveglianza”.

Redattori e collaboratori delle rubriche tecniche sono invitati a rispettare le linee guida dell’Editore, in osservanza delle norme vigenti prima ancora che delle opinioni personali o di quelle correnti in seno alla comunità apistica.

Il Direttore Responsabile

salute per evitare il rischio di diffondere malattie. Con l’avanzare e l’affermarsi della bella stagione è possibile fare anche dei bilanciamenti di favi di scorte, se sono ancora presenti, tra famiglie in buona salute che eventualmente ne abbia- no ancora molti, verso altre che ne abbaino pochi o nessuni. Invece è bene evitare il bilanciamento delle scorte nella fase centrale e finale dell’inverno, perché si rischia di togliere ottime scorte naturali alle famiglie che le hanno, non sapendo ancora come procederà la stagione e rischiando di dover nutrire anche queste famiglie, quando magari sarebbe stato possibile evitarlo. Un altro lavoro da fare in questo periodo è quello di rimuovere ed eliminare i favi vecchi da sostituire, visto che ora è il periodo che con più probabilità si possono trovare liberi sia dalle scorte di miele e di polline che dalla covata, soprattutto se si è avuto cura di metterli in posizione esterna durante le visite di pre-invernamento.

Il periodico Apitalia è depositato con il n. 123854 del 17.12.2019 presso il Registro Pubblico Generale delle Opere Protette ai sensi della L. n. 633/1941, come certificato dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti culturali (Servizio II - Patrimonio bibliografico e Diritto d’Autore) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

Abbonati!

L’attenzione poi non deve mai mancare anche all’aspetto sanitario. In questo periodo la varroa dovrebbe essere sotto controllo, se i trattamenti invernali sono sono stati fatti bene, mentre con la ripresa della covata è possibile, e importante, monitorare lo stato di salute di larve e pupe per poter tenere sotto osservazione situazioni a rischio o per intervenire prontamente in caso di sintomi di malattie, quali pesti o covata calcificata. L’inverno, con gli alberi spogli è anche il momento migliore per dare uno sguardo verso l’alto e vedere se ci sono nidi di Vespa velutina sui rami alti, soprattutto nelle zone dove il calabrone asiatico è già stato segnalato, come nel nord ovest della Toscana, ma la prudenza non guasta anche in altre zone d’Italia. Nel caso si veda qualche nido sospetto la cosa da fare è fotografarlo e fare una segnalazione sul sito della rete StopVelutina www. stopvelutina.it, dove i tecnici valuteranno la cosa e decideranno cosa sia opportuno fare. Restano poi i lavori in magazzino. E questo momento è il migliore per quelli di manutenzione e artigianato, dal preparare i telaini con i fogli cerei montati a risistemare arnie e melari che necessitano di un intervento di falegnameria, in modo da avere tutto pronto ed efficiente per la nuova stagione ormai alle porte.

Matteo Giusti

This article is from: