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ECOSISTEMI IN CRISI

L’UNIONE EUROPEA POTENZIA IL PATTO PER GLI IMPOLLINATORI

NUOVI HABITAT

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ENTRO IL 2030

L’Unione europea teme per la propria sicurezza alimentare e per la resilienza degli ecosistemi: i principali indicatori dicono che continuiamo a perdere biodiversità e a utilizzare troppa chimica. Ecco perché la Commissione UE ha deciso di potenziare l’azione a favore degli impollinatori. In effetti l’iniziativa lanciata nel 2018 è stata un flop e a dirlo è addirittura la Corte dei Conti Europea. Serviva dunque un cambio di passo e una raccolta di firme (oltre un milione), promossa da svariate sigle del movimento ambientalista, ha messo in ulteriore evidenza limiti e ritardi della strategia europea per il Green Deal (un pacchetto di iniziative strategiche che mirano ad avviare l’UE sulla strada di una transizione verde; i principali interventi riguardano clima, ambiente, energia, trasporti, industria, agricoltura e finanza sostenibile, tutti settori fortemente interconnessi).

È così che si è iniziato sempre più spesso a parlare prima di morìa delle api, poi di perdita di biodiversità e infine di tutela degli impollinatori. Materie affini solo all’apparenza, che via via stanno facendo emergere da un lato svariati motivi di confusione, dall’altro l’ormai urgente necessità di chiarimenti sostanziali: quali e quanti sono gli impollinatori e chi ha titolo per parlare a loro nome e delineare politiche di salvaguardia? E ancora: la materia in discussione è ambientale o agricola, visto che le legislazioni di riferimento sono completamente diverse? Insomma siamo dinanzi ad un bivio e vanno al più presto superati i motivi di confusione e i conflitti di competenze. Gli apicoltori, intanto, si sono aiutati da soli e il loro patrimonio apistico aumenta costantemente in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Al tempo stesso, c’è chi per difendere gli impollinatori ritiene che non si debba dare troppo spazio alle api “gestite” (gli alveari) perché sottraggono fonti di cibo alle specie “selvatiche”. È in questa chiave che dobbiamo iniziare a leggere l’iniziativa europea a favore degli impollinatori, cercando di definire il prima possibile il ruolo che come apicoltori e detentori del principale patrimonio di biodiversità abbiamo o vogliamo assumere in questa strategia. Per capirlo meglio occorre conoscere nel dettaglio le argomentazioni della Commissione UE. Ecco il documento diramato di recente che si compone di una nota riepilogativa e di un allegato minuziosamente descrittivo: lo pubblichiamo integralmente perché, a nostro avviso, l’apicoltura italiana dovrebbe impararlo a memoria prima che enunciati e propositi si traducano in provvedimenti di natura legislativa e in ulteriori limiti al nostro già difficile lavoro.

Bruxelles, 24.01.2023 - Alla fine di gennaio del 2023 la Commissione UE ha presentato la comunicazione “Un nuovo patto per gli impollinatori” per porre un freno all’allarmante declino degli insetti impollinatori selvatici in Europa, rivedendo l’iniziativa UE del 2018. È un tema che appassiona: in effetti, una parte sempre maggiore dell’opinione pubblica chiede un’azione risoluta per contrastare la perdita di impollinatori, come testimonia il successo dell’iniziativa dei cittadini europei “Salviamo api e agricoltori!” (più di un milione di firme, raccolte dal mondo ambientalista, che ha messo nel logo della campagna di sensibilizzazione un’ape mellifera, ndR).

La nuova versione dell’iniziativa definisce le azioni che l’UE e gli Stati membri devono intraprendere per invertire il declino degli impollinatori entro il 2030: ad oggi, infatti, una specie su tre di api, farfalle e sirfidi sta scomparendo. Questa iniziativa integra la proposta di normativa sul ripristino della natura presentata dalla Commissione nel giugno 2022 ed è un elemento cardine della strategia sulla biodiversità per il 2030, della strategia “dal produttore al consumatore” e del Green Deal europeo.

Il periodico Apitalia è depositato con il n. 123854 del 17.12.2019 presso il Registro Pubblico Generale delle Opere Protette ai sensi della L. n. 633/1941, come certificato dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti culturali (Servizio II - Patrimonio bibliografico e Diritto d’Autore) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.

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Invertire Il Declino Degli Impollinatori Entro Il 2030

La versione riveduta dell’iniziativa a favore degli impollinatori stabilisce una serie di obiettivi per il 2030 e di azioni individuando tre priorità, prima fra tutte quella di migliorare la conservazione degli impollinatori e affrontare le cause del loro declino. Quest’obiettivo dovrà essere perseguito:

• migliorando la conservazione delle specie e degli habitat. Ad esempio la Commissione metterà a punto i piani di conservazione per le spe- cie di impollinatori minacciate, individuerà gli impollinatori tipici degli habitat protetti dalla direttiva Habitat che gli Stati membri dovrebbero tutelare e insieme agli Stati membri progetterà una rete di corridoi ecologici per gli impollinatori, o “Buzz Lines”;

• ripristinando gli habitat degli impollinatori nei paesaggi agricoli, in particolare attraverso un maggiore sostegno all’agricoltura rispettosa di questi insetti nell’ambito della politica agricola comune;

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• attenuando l’impatto dei pesticidi sugli impollinatori, per esempio introducendo l’obbligo giuridico di attuare la difesa integrata, o metodi di prova supplementari per determinare la tossicità dei pesticidi per gli impollinatori, compresi gli effetti subletali e cronici. Poiché l’uso eccessivo dei pesticidi è una delle principali cause della perdita di impollinatori, sarà fondamentale ridurre il rischio e l’impiego di questi prodotti, come indicato nella proposta della Commissione sull’uso sostenibile dei pesticidi;

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• migliorando gli habitat degli impollinatori nelle zone urbane;

• affrontando gli effetti negativi che hanno su di essi i cambiamenti climatici, le specie esotiche invasive e altre minacce, come i biocidi e l’inquinamento luminoso.

L’iniziativa si concentrerà anche su come migliorare le conoscenze sul declino degli impollinatori e sulle relative cause e conseguenze. Tra i possibili interventi figurano l’istituzione di un sistema di monitoraggio globale, il sostegno alle attività di ricerca e valutazione, per esempio mappando entro il 2025 le aree principali con impollinatori, e azioni mirate a promuovere lo sviluppo di capacità e la diffusione delle conoscenze. Un’ultima priorità è mobilitare la società e promuovere la pianificazione e la cooperazione strategiche. La Commissione sosterrà gli Stati membri nell’elaborare strategie nazionali a favore degli impollinatori. La Commissione e gli Stati membri aiuteranno inoltre i cittadini e le imprese ad agire, per esempio sensibilizzando l’opinione pubblica e promuovendo la scienza dei cittadini.

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