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Nuoto: Campionati USSA e Provinciali

Sezione nuoto Polisportiva Vipiteno Campionati USSA e Provinciali

La sezione nuoto della Polisportiva Vipiteno ha preso parte con le sue atlete ed atleti ai campionati USSA e Provinciali che si sono svolti a Merano. Una esplosione di gioia da parte dei partecipanti che, dopo un periodo non facile causa covid hanno potuto riprendere l’attività agonistica con tantissimo entusiasmo. Anche i risultati ottenuti sono stati di tutto rilievo: nelle

gare USSA 8 medaglie d’oro, 7 argenti e 4 bronzi, in quelle provinciali 3 argenti e un bronzo. Per alcuni si è trattato della prima gara e quindi un momento emozionante per i bambini, per i genitori che facevano il tifo e per i loro allenatori ed allenatrici. Pensate ad immaginare l’euforia ma anche l’emozione e la paura di dover nuotare per 25 metri in acqua, tanti per un piccolo “pesce”, e doverli fare il più velocemente possibile dando il meglio di sé. A bordo vasca tutti i compagni e i loro istruttori a sostenere questi nuotatori per la loro prima gara, una gran bella bolgia che mette in risalto quanto sia importante sentirsi parte di un gruppo e mettersi in gioco in gioco per sé stessi, per la squadra e per la propria Società di appartenenza. Ma veniamo ai nomi delle nuotatrici e dei nuotatori che sono saliti sul podio. Nei 25 m. dorso femminili unica concorrente e primo posto per Hannah Rainer, classe 2017. Seconda e terza posizione rispettivamente per Greta Santa e Mischa Leitner nate nel 2016. Per le nate nel 2015, sempre nella stessa distanza, primo gradino del podio per Emma Passarella, seguita nel gradino inferiore da Jana Gschnitzer. Anno 2014, secondo posto per Sara Fontana. Nella classe 2012 un primo meritatissimo posto per Vittoria Cardella che ha nuotato i 25 metri a dorso nell’ottimo tempo di 19’ e 70 centesimi. Dopo di lei nel gradino inferiore Emily Gatto. Passiamo ai 25 metri dorso maschili. Iniziamo subito, per i nati nel 2015, da un primo posto di Aaron Rainer ed una seconda posizione per Raphael Engl. Nei 25 metri rana femminili, anno di nascita 2012, belle prestazioni di Sara Fontana e Lena Volgger giunte rispettivamente seconda e terza. Per i maschi nati nel 2015, prima posizione di Aaron Rainer. Nei 25 metri stile libero femminile un primo posto anche per Hannah Rainer e per le nate nel 2016 una prima e seconda posizione rispettivamente per Greta Santa e Mischa Leitner. Terzo posto per Emma Passarella anno 2015. Un bellissimo primo posto per Gaia Scalisi che si è imposta nel folto gruppo delle coetanee del 2012. Passiamo ai 25 metri stile libero maschili dove il gradino più alto del podio è stato conquistato da Raphael Engl nato nel 2015. Veniamo ai campionati provinciali dove sono state conquistate 4 medaglie, 3 di argento ed una di bronzo. Chiara Novelli è giunta seconda nei 100 metri misti, Elyssa Hofer anche lei al secondo posto nei 200 delfino. Nella 4x100 stile libero femminile terza posizione per il quartetto Sigmund/Hofer/Ferri/Novelli che è giunto secondo anche nella 4x100 misti. Come ha evidenziato la loro istruttrice Charlotte Hartung, due forti nuotatrici Lara Minzoni e Laura Pergher non hanno potuto partecipare perché positive al Covid. Anche una parte della squadra, sempre causa virus, per diverso tempo non ha potuto partecipare agli allenamenti. Ma a parte questo problema che sicuramente avrà interessato anche le altre formazioni presenti, il comportamento della squadra di nuoto della Polisportiva è stato esemplare per la tenacia e l’entusiasmo dimostrati. bm

Calendarietto

Biblioteca Civica Vipiteno, 18.00-19.00,

16.05.22: La Costituzione e la Resistenza spiegate ai bambini – Presentazione libri con l’avvocata Francesca Parmigiani. Francesca Parmigiani presenta i suoi libri “La Costituzione spiegata ai bambini” (2020) e “La Resistenza spiegata ai bambini” (2022), editi da BeccoGiallo. La manifestazione è organizzata dall’IPC di Vipiteno, dalla Biblioteca Civica di Vipiteno e da ARCI Ragazzi.

Biblioteca Civica Vipiteno, 14.30-15.30,

21.05.22: La favola „I musicanti di Brema“ – Kamishibai bilingue con bricolage Le lettrici Margit e Maria Nunzia presenteranno la favola „I musicanti di Brema“ dei fratelli Grimm in forma kamishibai – teatrino di legno – e invitano tutti i bambini ad un lavoro di bricolage. La manifestazione è organizzata in collaborazione con ARCI Ragazzi.

Biblioteca Civica

Vipiteno, 18.30-20.00, 26.05.22: Come supereroina sarei super! La mia vita con la sindrome di Down – Presentazione di libro bilingue con Verena Turin. Paolo Jack Alemanno, musicista pedagogo e percussionista vipitenese, accompagnerà musicalmente la serata e, insieme a Verena Turin, farà ricordare il gruppo musicale di successo per persone con disabilità “Tun na Kata”. Karin Hochrainer, direttrice della biblioteca, condurrà la serata e parlerà con Verena Turin della sua vita, della musica e del mondo. Studenti vipitenesi leggeranno dei testi scelti dai due libri in tedesco e in italiano.

Biblioteca Civica

Vipiteno, ore 10.00, 28.05.22: Bibis – Libri e musica per la primissima infanzia” dedicato ai bambini con un’età dai 0 ai 3 anni. La musicista Erica Rizzo presenterà libri adatti ai più piccoli offrendo contemporaneamente la possibilità di giocare con la musica.

C.A.I. Brennero

15.05.: Giro in bicicletta a Rofisboden- Adatto per bambini e famiglie. 26.05.: Festa degli alberi con le scuole.

CAI Vipiteno

MTB 07.05.22: Giro a Montecavallo con merenda alla “Furlhütte” 21.05.22: Val di Funes - Giro da Santa Magdalena con pranzo alla “GeislerAlm” Giovanile 15.05.22: Slittino su rotaie Monte Cavallo 22.05.22: Giornata della bici della Valle Isarco

Escursionismo

05.06.22: Castello di Tures e Cascate di Ries. Passeggiata turistica per tutti.

Ass. Naz. Carabinieri Vipiteno

08.05.22: Pranzo sociale presso la sede in occasione della Festa della mamma. 05.06.22: Pranzo sociale presso la sede in occasione della Festa dell’Arma.

Per medici e farmacie di turno vedi pag. 110

Udienza della difensora civica

presso la sede dell'Ispettorato all'agricoltura, via Stazione 2 a Vipiteno, venerdì, 27 maggio 2022 dalle ore 9.00 alle ore 12.00, appuntamento necessario. Per informazioni: tel. 0471 946020.

Von langen Tagen und kurzen Nächten

Michael Mühlsteiger aus Pflersch hat im vergangenen Jahr ein waghalsiges Projekt in Angriff genommen. Ohne fremde Hilfe umstieg er vom 11. bis zum 16. August 2021 seine Heimatpfarre. Im Erker erzählt er von seinen Erfahrungen abseits von ausgetretenen Pfaden.

Eines der wenigen erhaltenen Fotos auf meinem Marsch: Morgendliche Aussicht auf den Pflerer und Gschnitzer Tribulaun von der Schwarzwand aus.

Kaum jemand, der sich an der Brennerstraße auf der Höhe von Gossensaß seinen Weg bahnt, kommt daran vorbei, einen Blick nach Pflersch zu werfen. Alte wie neue Reiseführer schwärmen vom gewaltigen Nordkamm und dem wildromantischen Talschluss. Nicht umsonst heißt es von alters her „Das Schönste von Gossensaß ist der Blick nach Pflersch“. Und so ist es auch: Fernab vom Getratsche des Dorfes liegt hinter einem unscheinbaren Graben die Pfarre Pflersch.

Wir Pflerer

Zu einem Pflerer, einem Hinterpflerer, gehört neben dem regen Tiroler Talleben auch das Bergsteigen. Etliche Bergführer hat es im Tal gegeben, gar ganze Dynastien. Die frühe Entwicklung des Alpinwesens hing mit der unmittelbaren Nähe zur Brennerbahn zusammen. Wie andere war auch unsere Familie in diesem Bereich tätig. Es gibt sogar einen Mühlsteigerturm neben dem Matterhorn der Stubaier Alpen, den Tribulaun, der auf meine Vorfahren verweist. Diesen hat mein Ururgroßonkel Anton Mühlsteiger, erstklassiger Bergführer und gewesener Steinjoglbauer, erstmals bestiegen.

Ein gewagter Einfall

Ausschließlich der hintere Teil des Tales bildet die Pfarre Pflersch. Außerpflersch, oder wie einige neckisch sagen „Hintergossensaß“, gehört kirchlich wie gesellschaftlich zu Gossensaß. Um diese spürbaren Grenzen auch sichtbar werden zu lassen, kam mir im Winter 2020/21 eine gewagte Idee. Eine Talumrundung in einem Stück hatte noch niemand gewagt, jedenfalls bin ich in meinen Recherchen auf keine solche gestoßen. Einmal in den Kopf gesetzt, konnte ich nicht mehr davon ablassen. Schon der Gedanke, dass uns noch kein Auswärtiger diese Erstbegehung abgerungen hatte, war ein großer Reiz.

Der Grenzverlauf

Es war mir unmöglich, verlässliche Angaben zum genauen Grenzverlauf zwischen den Pfarren Pflersch und Gossensaß zu finden. Es scheint dazu keine detaillierten Kartierungen zu geben. Nach den anderen Seiten bedurfte es keiner Recherche, da der Verlauf immer dem Berggrat folgt. Nach altem überlieferten Recht liegt die Grenze auf der Sonnenseite beim Öttlgraben, im Tal am Talbach und auf der Nederseite ist es der Schreiergraben. Dabei ist hinzuzufügen, dass die Grenzverläufe der Seelsorge Innerpflersch und der ehemaligen Fraktion Innerpflersch identisch sind. Doch wo an den Verzweigungen der Bäche die Grenze verläuft, ist nach wie vor nicht eindeutig geklärt. Auf der Nordseite folgte ich dem höchstentspringenden Bachverlauf bis auf den Grat und auf der Südseite einem Seitenarm des Schreiergrabens, der sich am äußersten durchgehenden Besitz der Ladurner Alpinterressentschaft befindet; dieser endet zwischen dem Schleyerberg und der Schleyerwand. Dieser Verlauf stellt die derzeit schlüssigste Variante dar, erhebt aber keinen Anspruch auf Gültigkeit.

Zeit bringt Rat

Im Juni war die Schneedecke noch zu hoch, der Juli brachte unsicheres Wetter und die Heuarbeit. Gegen Ende des Monats fand ich endlich die Zeit, an den geplanten Etappenzielen Depots anzulegen. Erst Anfang August waren alle Vorbereitungen so weit gediehen, dass ich den Aufbruch wagen konnte. Nach sorgenvollem Bangen um die Gunst unserer Wetterherren Peter und Paul kam endlich die erlösende Schönwetterperiode.

Zehrende Tage

Anstatt detailliert von den kommenden, oft vierzehnstündigen Tagesmärschen zu schreiben, möchte ich über die von den Grenzen abweichenden Teilstücken berichten. Nach bewegendem Abschied am Friedhof folgte ich dem Talweg (1) bis zum Öttlgraben. Als erstes wich ich aufgrund der mitunter sehr häufigen Gratzahnungen zwischen dem Portjoch und dem Gschnitzer Tribulaun (2) aus. Zügig folgte ich dem Wegverlauf des oberen Pflerer Höhenweges. Als nächstes wurde mir der Weg hinunter zur Tribulaunscharte (3) wegen dem wie genagelten Grat gar zu zeitaufwendig und so stieg ich einige Meter parallel dazu ab. Vom Westgipfel des Tribulaun stieg ich den Normalweg bis zum Sandesjoch ab (4), weil ich den Einstieg in den Westgrat nicht mehr finden konnte.

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Schlafplätze

A = Schwarzwandspitz C = unter dem Pflerer Tribulaun, auf Gschnitzer Seite E = auf dem Grat zwischen dem Schartl und dem Schafkammspitz F = östlicher Nachbargipfel des Rochollspitz H = Gschleyerwand

Proviantlager

B = Gschnitzer Tribulaun

D = Hoher Zahn G = Winkeljochspitzr

I = Gschleyerberg

Die Grenzen der Pfarre Pflersch sind schwarz markiert. Die roten Striche veranschaulichen die Abweichungen der geplanten Route, die sich aufgrund verschiedenster Umstände im Laufe der Umrundung ergeben haben. Die rote Linie im Tal markiert den Marsch zwischen dem Ausgangs- und Endort: die Kirche zum hl. Antonius Abt in Boden. Die blauen Punkte lokalisieren ein Schlaflager, die grünen ein Versorgungsdepot.

In der Nähe der Tribulaunscharte entfiel mir der Schnerfer, was den Tagesproviant an Wasser zunichte machte. Deshalb war es mir unmöglich, den Tribulaun mit seinen Nebentürmen schneller zu überschreiten. Bevor ich mein eigentliches Tagesziel, den Hohen Zahn, nur annähernd erreichen konnte, dämmerte es schon. In diesem Zustand konnte ich meinen verheerenden Durst bei den nächstgelegenen Schneefeldern auf Gschnitzer Seite (5) unter dem Tribulaun stillen. Die Abweichung unter der Weißwand beruht auf einem Fehler meinerseits. Statt dem Fortgang über den Grat zum Schafkammspitz musste ich aufgrund der knapp gewordenen Nägel unter die Hauptwand ausweichen. Dadurch wollte ich eine scheinbar tiefe Abbruchstelle umgehen. Daraus wurde jedoch ein kräftezehrender Marsch durch knietiefen, immer wieder nachgebenden Schotter im Schneesumpf (6) (im AVS-Magazin „Berge erleben“ fälschlich als „Schafflecke“ bezeichnet). Vom westlichen Feuerstein auf die Magdeburger Scharte (7) folgte ich einfach dem gewohnten Schotterweg auf Ridnauner Seite knapp neben dem Grat. Unten angekommen, zog ich es vor, einige Schritte auf dem Ferner zu gehen. Die zwischen dem Wetterspitz und dem Seeberspitz liegenden Toffringspitzen (8) querte ich nur knapp darunter, da sie besonders viele kleine Zacken aufweisen. Von dem Jöchl nach der Seeberspitze an war ich gezwungen, wegen des stürmisch peitschenden Regens dem Grat auszustellen, und so kraxelte ich über die Grashänge zum Fuße der Telfer Weißen (9). Oberhalb der Abhänge zur Toffringalpe führt auf Valleminger Seite in einem Rain der Steig auf den Grat zum Mittagspitz (10). Von da an konnte ich den sehr häufigen Scharten bis zur Toffringer Lotterscharte über Geißwege ausstellen. Nach der letzten Übernachtung auf dem Gschleyerwandl stellte ich beim Abstieg dem Graben, der an den Gschleyerberg grenzt, ein gutes Stück lang auf Außerpflerer Seite in eine Leite (11) aus, um anschließend dort einsteigen zu können. Ganz herunten über der Halde hielt ich mich neben dem Abgrund zum Schreiergraben (12), der damals noch mit Bäumen verkeilt war. Einige Stunden später

sollte sich dieser Zustand aufgrund eines gewaltigen Unwetters ändern. Im Tal angekommen, begab ich mich wieder auf dem Talweg (1) zu meinem Heimathaus. „Der Herrgott wird mich halt doch noch auf dieser Welt haben wollen“, dachte ich mir, nachdem ich dem Tod in den vergangenen Tagen so oft ins Angesicht geschaut hatte. Mit dem ersten Schritt, den ich wieder auf den Friedhof in Bo-

den setzte, vollendete ich das Projekt. Der detaillierte Hauptteil, sprich die Beschreibung der Umrundung selbst, ist in der März-Ausgabe des Alpenvereinsmagazins „Berge erleben“ zu finden.

© ÖAV Archiv und Museum Eine Aufnahme aus längst vergangenen Zeiten: Um wie vieles schwieriger muss der Übergang bei diesen Massen an Schnee am Ferner gewesen sein? Im Vordergrund das Sandesjoch, dahinter der Gewinges- und Feuersteinferner

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