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Laut
from ERKER 07 2022
by Der Erker
DOTT.SSA GIOVANNA SCIASCIA collaboratrice dello studio legale D’Allura-Gschnitzer
CONDOMINIO
Cosa si intende per uso delle parti comuni e come difendersi dall’abuso. Tra le cause principali di conflitto nel condominio vi è quella dell’occupazione impropria delle parti comuni. La caratteristica principale del condominio è la presenza nello stesso edificio di singole proprietà immobiliari di esclusiva proprietà e la comproprietà di parti comuni. I beni comuni sono quei beni strutturalmente e funzionalmente connessi alle proprietà esclusive e sono al servizio della comunità condominiale. Il codice civile definisce all’art. 1117 quali sono le parti comuni, cioè quei beni che si presumono comuni se non risulta diversamente da un titolo negoziale quale il primo atto di vendita o il regolamento del condominio. A titolo esemplificativo i beni comuni sono tutte le parti dell’edificio (scale, muri maestri, fondamenta), le aree destinate a parcheggio, i locali per i servizi in comune e le installazioni ed i manufatti destinati all’uso comune (ascensori, gli impianti idrici e fognari, i sistemi centralizzati riscaldamento, l’energia elettrica, il riscaldamento ecc.). L’art. 1102 c.c. stabilisce che il singolo condomino può far uso delle parti comuni, purché non compia attività che incidano negativamente ed in modo sostanziale sulla loro destinazione d’uso, non impedisca agli altri condòmini di farne parimenti uso, non arrechi pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza ed al decoro architettonico dell’edificio, non impedisca o limiti l’esercizio, da parte di un altro condomino, dei diritti dallo stesso vantati sulla porzione di sua proprietà esclusiva. Pertanto, si evince che l’uso del condomino della cosa comune incontra due limiti: il divieto di alterare la destinazione del bene e il divieto di impedire agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. Per uso e godimento della cosa comune si intende qualsiasi facoltà del condominio di compiere atti materiali sul bene comune, atti che possono procurare un’utilità immediata, produrre cose nuove o maggiori utilità. Lo stesso può trarre dal bene la più intensa utilizzazione, purché non ne derivi uno sfruttamento esclusivo e dunque un abuso della cosa. In caso di attività che incidono negativamente e in modo sostanziale sulle parti comuni, l’amministratore di condominio o i singoli condomini possono diffidare il condomino colpevole e chiedere la convocazione dell’assemblea per far cessare la violazione, anche mediante azioni giudiziarie. In caso di pronuncia giudiziaria favorevole il giudice può rafforzare l’efficacia del proprio provvedimento prevedendo, oltre alla cessazione dell’azione abusiva, anche l’obbligo del pagamento di una somma di denaro per ogni violazione o successiva inosservanza.
Infopoint Caritas
Cresce il numero delle famiglie bisognose.
Secondo i dati forniti dall’ISTAT il Trentino Alto Adige ha registrato a maggio un’inflazione record con un tasso di crescita dei prezzi al +9%, con il picco più alto a Bolzano, a quota +9,1%. Questi dati preoccupano non poco e sempre più famiglie hanno marcate difficoltà ad arrivare a fine mese. Da qui l’appello dell’Infopoint Caritas della Wipptal che chiede ai cittadini di sostenere le famiglie bisognose con delle donazioni. Dal 2011 presso l’Oratorio Maria Schutz a Vipiteno esiste l’Infopoint Caritas che si occupa di distribuire alimenti alle persone che ne hanno bisogno. Tutto questo avviene grazie all’aiuto di circa una trentina di persone che prestano la loro opera di volontariato. In alcune parrocchie vengono raccolti durante tutte le celebrazioni domenicali generi alimentari non deperibili in un cesto, mentre altre parrocchie effettuano una raccolta una volta all’anno. Le famiglie che momentaneamente usufruiscono del sostegno sono più di 200, si tratta di famiglie sia locali che di immigrati, a queste bisogna aggiungere circa 30 famiglie ucraine. Gli indigenti beneficano di pacchi contenenti prodotti alimentari del valore di circa 50 euro per pacco una o due volte la settimana a seconda del fabbisogno in base alle dichiarazioni ISEE o di disoccupazione. Le famiglie vengono sostenute anche con il pagamento di bollette come per esempio quelle della corrente elettrica che quest’anno pesa molto sui bilanci delle famiglie, gas, medicinali, canoni di locazione, spese condominiali o scolastiche, nonché spese per bambini. Lo scorso anno la media settimanale di consegna di pacchi ammontava a 70, quest’anno sono stati raggiunti 130 pacchi settimanali, quasi il doppio. Infopoint Caritas sostiene anche le famiglie ucraine ospiti nei comuni del comprensorio con l’acquisto di prodotti di prima necessità (detersivi, dentifrici e prodotti per l’infanzia). I cittadini vengono inoltre sostenuti, senza distinzione, con buoni acquisto da utilizzare presso i negozi alimentari della zona. Tra i diversi servizi viene offerto anche aiuto alle famiglie per il trasporto e il montaggio di mobili usati. L’Infopoint Caritas riceve consegne alimentari dal Banco Alimentare di Trento e Bolzano, donazioni da 16 parrocchie della Wipptal. Molti sono i prodotti a lunga scadenza donati da diversi negozi e ditte del comprensorio. Determinati prodotti come olio, uova, zucchero e prodotti per l’infanzia vengono acquistati da Infopoint che deve inoltre sostenere le spese del trasporto della merce da Trento e Bolzano per un importo mensile di 488 euro al mese, importo quasi raddoppiato rispetto allo scorso anno, a causa della quantità e del peso della merce che influiscono sui costi del trasporto. L’Infopoint Caritas ha informato che se i contributi pubblici che riceverà quest’anno saranno pari a quelli dell’anno scorso riuscirà a far fronte solo al 60-70% del fabbisogno degli indigenti. Per far fronte al fabbisogno necessario per aiutare le famiglie in difficoltà i responsabili dell’Infopoint chiedono gentilmente sia agli enti pubblici che a persone private di effettuare delle donazioni.
Infopoint Caritas
IBAN: IT 57 S 06045 59110 000005002578 e PFARREI MARIA GEBURT IT 43 M 08182 59110000300045535
Vipiteno Presentate le cronache annuali
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Il 10 giugno dopo alcuni anni di interruzione, il Gruppo Cronisti di Vipiteno ha presentato al pubblico due cronache annuali complete e ne ha consegnato due copie ciascuno al Sindaco e alla Biblioteca Civica di Vipiteno. La manifestazione che si è svolta con successo nella biblioteca civica è stata accompagnata dal coro femminile di Stilfes, diretto da Michaela Sparber. Il presidente del gruppo dei cronisti Josef Gasteiger ha potuto dare il benvenuto al sindaco Peter Volgger, al vicesindaco Fabio Cola e all’assessore alla cultura Verena Debiasi, nonché all’ex sindaco Fritz Karl Messner. Nei loro saluti, tutti hanno espresso la loro gratitudine per il prezioso lavoro volontario che il gruppo dei cronisti svolge per la vita comunitaria del Comune, redigendo le cronache annuali. Una cronaca annuale è una raccolta di resoconti e documenti fotografici sugli eventi e gli avvenimenti più importanti. Il materiale, ordinato cronologicamente per argomento, permette di ricercare in modo relativamente rapido i fatti accaduti, e quali cambiamenti urbanistici o di altro tipo sono avvenuti nel comune. Durante la presentazione, il presidente ha passato in rassegna alcuni punti focali o particolari aree problematiche della vita comunitaria nel corso dei due anni. La parentesi che ha collegato i due anni 2014 e 2015 è stata la preoccupazione per il mantenimento dell’ospedale e la chiusura definitiva del reparto di maternità nel 2015. Infine non è mancata l’occasione di scambiare esperienze e suggerimenti. La manifestazione si è conclusa con l’augurio e la promessa che le cronache annuali saranno riproposte nei prossimi anni. Le cronache annuali, insieme a quelle del 2012 e del 2013, sono ora disponibili per il prestito presso la biblioteca civica. Le cronache del 2014 e del 2015, stampate in edizione limitata, erano disponibili per l’acquisto durante la presentazione. Le copie rimanenti possono essere acquistate dal presidente Josef Gasteiger 320 2178745. cm
Preoccupazione per l’aumento di traffico sull’A22
Durante le ultime settimane nei fine settimana il traffico sull’A22 è quasi ingestibile. Non di rado, per ore è stato quasi impossibile fare progressi su tutte le principali arterie di traffico della Provincia. Cosa succederà quando il ponte Lueg sarà ristrutturato e potrà essere utilizzato a volte su una sola corsia? Peter Faistnauer, membro del gruppo parlamentare provinciale Perspektiven Für Südtirol, è preoccupato per il disinteresse mostrato da una parte della popolazione, dalla società autostradale e dalla Giunta Provinciale, la cui soluzione al problema sembra essere quella di ignorarlo. Nella Wipptal, in Val Venosta e in Val Pusteria, gli ingorghi si diffondono sempre più frequentemente e raggiungono proporzioni tali da rappresentare un peso enorme per gli utenti della strada, l’ambiente, i residenti locali e l’intera popolazione ed l’economia indirettamente interessata. “Ma in qualche modo nessuno sembra preoccuparsene, così tutti rimangono bloccati negli ingorghi. Può andare avanti così?”, si chiede Peter Faistnauer. Ingorghi interminabili potrebbero diventare un evento quotidiano nel prossimo futuro. Con l’imminente ristrutturazione di base del “Luegbrücke Nordtirol”, si profila un incubo che durerà anni. Già a marzo Faistnauer aveva chiesto se i gestori delle autostrade e i leader politici fossero in contatto per valutare le possibili sinergie in merito a una soluzione in galleria e se le amministrazioni provinciali dell’Alto Adige e del Nord Tirolo fossero in comunicazione sulle misure di costruzione. Il consigliere della Wipptal a maggio ha presentato altre interrogazioni chiedendo come vengono calcolati gli effetti sul volume di traffico se, nel corso dei lavori di ristrutturazione, il ponte Lueg sarà percorribile su una sola corsia per anni, e ha chiesto inoltre se sono stati elaborati concetti di traffico per ridurre al minimo l’imminente onere per la popolazione e le imprese. Come verrano gestiti i 2,5 milioni di camion? Come si possono gestire i flussi dei vacanzieri nei giorni di viaggio? Le risposte evasive fornite dal governo altoatesino lasciano le persone colpite senza speranza. “Gli abitanti della Wipptal a nord del Brennero e il governatore tirolese Platter sono favorevoli all’alternativa della costruzione di un tunnel come soluzione accettabile. E il consigliere provinciale altoatesino sta a guardare o addirittura si allontana?”, così Faistnauer. Occorre ora ripensare le alternative per i viaggiatori e le imprese. A volte la possibilità di un cambiamento è piccola come la cruna di un ago, attraverso la quale devono passare ogni giorno migliaia di auto e camion - per una soluzione nel senso dell’Euregio e per la tutela degli utenti, dei residenti, della sicurezza e dell’ambiente” così Peter Faistnauer.
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PERSONE, LUOGHI E MESTIERI Il gruppo di Vipiteno dell’Associazione Nazionale Alpini di nuovo in piena attività dopo anni difficili
Il gruppo ANA di Vipiteno, dal Secondo dopoguerra è stato uno dei sodalizi più frequentati e attivi in città, anche per la tradizionale collaborazione con i numerosi alpini delle caserme locali. Oggi il gruppo conta 69 soci Alpini, 11 soci Aggregati e 1 socia Amico degli Alpini. L’associazione dispone ancora oggi della sua confortevole sede presso l’oratorio Maria Schutz, aperta ogni lunedì pomeriggio dalle 17.00. Paolo Carosi, capogruppo dall’aprile del 2021 (succeduto a Raffaele Borri) e Ciro Coppola, socio ANA e consigliere comunale, raccontano all’Erker quali sono le prerogative, le attività e le prospettive dell’associazione.
Cos’è cambiato per voi con la pandemia?
Paolo Carosi: Alla riapertura della sede, dopo il periodo di pandemia, abbiamo registrato una flessione nella frequentazione dei soci, comprensibile anche a seguito della paura che questa ha generato nelle persone. Inoltre il cambio nello stile di vita imposto dalle restrizioni ci ha spinto a essere tutti meno disposti alla convivialità, cercando attività da fare in spazi aperti e spesso anche da soli.
La vostra associazione ha quindi risentito in modo particolare in questi ultimi anni?
Carosi: Non solo per la pandemia. La nostra associazione risente infatti di un problema diffuso su scala nazionale: a seguito dell’abolizione della leva obbligatoria, dal 2005, i gruppi ANA hanno perso tutti quei soci giovani che entravano nel sodalizio al termine del servizio militare. In questo momento si può notare un innalzamento dell’età media e la forte carenza di soci tra i 35 e i 50 anni. C’è anche un altro problema diffuso che non è solo una prerogativa dell’ANA: al giorno d’oggi le persone sono meno propense a mettersi in gioco nelle associazioni e a fare volontariato. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di portare avanti la nostra attività cercando di coinvolgere non solo i soci, ma anche la popolazione locale.
Come si potrebbero incentivare il volontariato e la partecipazione alle associazioni?
Ciro Coppola: Per quanto riguarda l’ANA va sfatato il pregiudizio che gli alpini in congedo siano legati a simboli militari. L’associazione è apolitica e raccoglie persone che si riuniscono per il gusto di trovarsi insieme. Lo scopo dell’ANA semmai è legato al ricordo del periodo di leva, un’esperienza importante e formativa che molte generazioni hanno vissuto nelle svariate zone d’Italia.
Perché a Vipiteno l’ANA ha ancora la sua importanza?
Coppola: Con l’associazione locale proponiamo eventi, feste, collaboriamo alla vita culturale della città, partecipiamo alle adunate nazionali. Tante volte e senza tanta pubblicità ci adoperano nel servizio per gli altri e siamo a disposizione per varie esigenze cittadine. Per fare alcuni esempi: siamo noi a tenere pulita la strada ciclo-pedonale che costeggia l’oratorio Maria Schutz, ne tagliamo l’erba e i cespugli. Inoltre come associazione partecipiamo alla giornata di pulizia della città di Vipiteno e siamo a disposizione dell’amministrazione comunale per vari servizi.
Cosa manca invece al vostro gruppo?
Coppola: Manca sicuramente un ricambio di persone. È pur vero che da molti anni è stato soppresso il servizio di leva obbligatorio e questo ha portato a un totale cambiamento nella concezione degli alpini e nella tradizione dell’ANA. Oggi il personale impegnato in caserma è formato da professionisti, per molti di loro è un lavoro che termina con la pensione. Noi però speriamo che abbiano voglia di avvicinarsi comunque all’associazione. Il mio è soprattutto un appello ai giovani nati negli anni ‘70 e ‘80 che hanno fatto gli Alpini e che saremmo onorati di poter avere nel nostro gruppo. Mi auguro anche che molti vipitenesi di lingua italiana e tedesca che hanno svolto il servizio militare negli alpini vengano a conoscerci e che abbiano piacere di iscriversi.
Quali sono i prossimi eventi dell’ANA aperti alla città?
Coppola: In luglio, nel bellissimo giardino dell’oratorio Maria Schutz, ci sarà una giornata di festa e in quell’occasione presenteremo un libro che narra la storia di un alpino partito da Vipiteno per il fronte d’Albania, dei Balcani e nella campagna di Russia. Il libro è intitolato “La storia del Piero” ed è un esempio fra tanti, è una delle tante storie importanti di alpini, di ragazzi eroici che in silenzio e con sacrificio hanno spianato la strada alle generazioni seguenti. È un’attività conviviale e culturale organizzata in collaborazione con il Comitato di Educazione Permanente del Comune di Vipiteno, aperta naturalmente a tutta la città.
Cosa vi aspettate per il futuro?
Coppola: Mi auguro che si torni sui binari di una vita normale, nel rispetto reciproco, bando a pandemie, guerre, rincari folli e sofferenze per tante famiglie e per i giovani che devono invece ancora crearla. Mi piacerebbe che l’ANA locale si avvicinasse alle istituzioni, prima fra tutte il 5° Reggimento Alpini, di stanza a Vipiteno. Sarebbe importante una collaborazione con le famiglie dei militari di carriera residenti, perché sarebbe un bel modo per fare comunità e far crescere la nostra associazione.
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