Lo screening del cancro colorettale in Italia: risultati e criticità Marco Zappa
Unità di Epidemiologia Clinico Valutativa, Osservatorio Nazionale Screening, ISPO di Firenze
The results of colorectal cancer screening program in Italy are presented. Some performance indicators of the endoscopists involved in the screening program are discussed. The potential of the information system of National Centre for Screening Monitoring (ONS) for the purpose of monitoring the quality of screening are discussed. The project EQUIPE who wants to further examine the quality of the performances of the endoscopists is presented. Parole chiave: screening colorettale, performances degli endoscopisti Key words: colorectal screening, endoscopic performances
INTRODUZIONE
Prima di tutto una premessa: risultati e criticità di un’attività e di un programma si conoscono solo se si ha a disposizione un sistema informativo. Fortunatamente questo esiste per i programmi di screening in Italia ed è di buona qualità: è il flusso screening che attraverso percorsi certi fra Regioni e Osservatorio Nazionale Screening (ONS) raccoglie ogni anno lo stato di avanzamento dei programmi di screening in Italia. Ovviamente anche il miglior sistema informativo va interpretato. Ma soprattutto un sistema informativo va utilizzato. Le survey dell’ONS hanno, contemporaneamente, due scopi: di documentazione/certificazione (es: accordo stato-regioni 2005, L.138) attraverso percorsi definiti e certificati fra Ministero, ONS, Centri Regionali di Screening di supporto al miglioramento della qualità
Questo secondo aspetto è quello che più interessa la platea dei professionisti del settore. Il supporto al miglioramento della qualità è possibile grazie alla logica del benchmarking e alla logica degli indicatori e standard. Questi ultimi derivano dalle linee guida Europee e Italiane per gli screening. La logica del benchmarking permette di identificare le situazioni outlier (in bene e in male) nel confronto fra Regioni e fra i programmi all’interno della singola Regione. I programmi di screening colorettali in Italia sono iniziati nel 2005 su base regionale. Prima esistevano limitate esperienze più che altro concentrate in provincia di Firenze. Come è noto la maggior parte dei programmi adottano come test di screening la ricerca biennale del sangue occulto fecale rivolto alla popolazione 50-70 anni. Il Piemonte e un programma del Veneto adotta invece come test primario la sigmoidoscopia una volta nella vita a 58/60 anni. I non rispondenti a tale politica di screening vengono inviatati a sottoporsi a FOBT. La Figura 1 riporta l’estensione effettiva nominale (cioè la % della popolazione target che ha ricevuto una lettera di invito) dal 2005 al 2010. La tendenza all’aumento è sostanziale e uniforme per tutte le tre
Giorn Ital End Dig 2013;36:103-105
Vengono presentati i risultati del programma di screening colorettale in Italia. Vengono mostrati alcuni indicatori di performances degli endoscopisti coinvolti nel programma di screening. Le potenzialità del sistema informativo dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ai fini del monitoraggio della qualità dello screening vengono discusse. Viene presentato il progetto Equipe che vuole approfondire la valutazione delle qualità delle performances degli endoscopisti.
103