Standard of Practice
Introduzione
Cristiano Crosta, Ivana Bravi, Giuseppe De Roberto, Chiara Genco
Il Carcinoma colo-rettale (CCR) rappresenta il terzo tumore più frequente al mondo e la seconda causa di morte per neoplasia (1). A seguito di una diagnosi di CCR, una percentuale variabile dal 66% al 85% dei pazienti va incontro ad un trattamento chirurgico con intento curativo. Secondo alcuni dati riportati in letteratura almeno 1/3 di questi pazienti è destinato a sviluppare una recidiva di malattia neoplastica entro 5 anni dall’intervento (2). Per quanto riguarda la percentuale di recidive anastomotiche dopo resezione per cancro del colon, essa si aggira intorno al 2-4% dei casi. Nel retto tale percentuale è fino a 10 volte superiore ma, al giorno d’oggi, grazie alle nuove tecniche chirurgiche di escissione totale del mesoretto e all’impiego di trattamenti radiochemioterapici neoadiuvanti nelle neoplasie localmente avanzate, questi eventi possono essere notevolmente ridotti (3). I principali fattori di rischio per recidiva fino ad ora evidenziati sono: uno stadio più avanzato di malattia al momento della diagnosi, la localizzazione distale del tumore e in generale i tumori rettali rispetto quelli colici, la presenza di una neoplasia scarsamente differenziata, di tumori ulcerati e con dimensioni > 3 cm (2). Anche le percentuali di neoplasie metacrone diagnosticate in corso di sorveglianza post-chirurgica riportate in alcuni studi condotti tra il 1997 e il 2008 sono risultate estremamente basse, in particolare quando a ridosso dell’intervento chirurgico sia stata effettuata una bonifica endoscopica di eventuali lesioni sincrone. Uno studio di popolazione condotto nel 2008 su un registro francese di neoplasie ha riportato una percentuale di CCR metacroni del 1.8% a 5 anni e del 3.4% a 10 anni (2). I fattori di rischio per neoplasie metacrone includono la presenza di tumori o polipi sincroni al momento della diagnosi del tumore primario, la sede prossimale della neoplasia e la sindrome di Lynch (2). L’analisi dei dati provenienti da oltre 20 mila pazienti arruolati in 18 studi randomizzati controllati (RCTs) ha
mostrato come l’80% delle recidive si verifichi entro tre anni dalla resezione del tumore primario; da uno studio più recente emerge che il 95% delle recidive si verifica entro i primi cinque anni (4). I pazienti sottoposti ad intervento chirurgico curativo per CCR entrano all’interno di un programma di sorveglianza clinico-strumentale al fine di: • rilevare la presenza di una recidiva di malattia anastomotica e a distanza in uno stadio precoce per consentire ulteriori trattamenti potenzialmente curativi e un prolungamento della sopravvivenza • diagnosticare eventuali neoplasie metacrone, intese come qualunque nuovo adenoma o carcinoma insorto dopo la resezione colica in uno o più segmenti del colon residuo.
I metodi di sorveglianza attualmente consigliati nella gestione del CCR dopo la chirurgia sono il dosaggio ematico periodico dell’antigene carcinoembrionario (CEA), la colonscopia e le indagini radiologiche quali la tomografia computerizzata (TC) di torace, addome e pelvi (quest’ultima nel caso dei tumori rettali ad alto rischio di recidiva). Non è ancora stato stabilito in maniera univoca quale tra queste sia la procedura di follow-up più efficace. La colonscopia è di sicuro l’esame più accurato per condurre ad una diagnosi di CCR ma nessun RCT ha invece ancora dimostrato che la sua esecuzione modifichi la sopravvivenza dei pazienti con CCR dopo la chirurgia. L’appropriatezza e il corretto timing della sorveglianza endoscopica è pertanto ancora oggetto di dibattito. La US Multi-Society Task Force on Colorectal Cancer (USMSTF) ha condotto una metanalisi sull’efficacia della sorveglianza endoscopica dopo resezione per CCR affermando che siano necessarie almeno 157 colonscopie per poter diagnosticare una neoplasia metacrona (3). Altro argomento di discussione è rappresentato dall’effettiva utilità di una sorveglianza intensiva (ad es. con colonscopie eseguite ad intervalli annuali) rispetto
Divisione di Endoscopia, Istituto Europeo di Oncologia di Milano
Giorn Ital End Dig 2015;38:111-115
SoP
La sorveglianza endoscopica del carcinoma colo-rettale dopo resezione chirurgica
111