Introduzione L’Esofago di Barrett (EB) rappresenta il cambiamento metaplastico della mucosa dell’esofago, in un contesto di flogosi cronica, secondaria all’esposizione prolungata di reflusso gastroesofageo (RGE), acido e biliare, in cui il regolare epitelio squamoso viene sostituito da un epitelio colonnare di tipo intestinale (1). L’incidenza dell’EB è maggiore nei Paesi Occidentali, dove si ritrova in circa il 2% della popolazione generale (2) e l’impatto clinico ed economico di questa patologia è strettamente legato alla possibile evoluzione neoplastica. Infatti, l’EB è ampiamente riconosciuto come la principale condizione premaligna per lo sviluppo dell’adenocarcinoma (AC) dell’esofago e della giunzione esofagogastrica (1): molti Autori hanno riportato un rischio di AC fino a 20 volte maggiore nei soggetti con EB (3). L’AC dell’esofago rappresenta ancora oggi una neoplasia dalla prognosi infausta, con una sopravvivenza a 5 anni di circa 10%, strettamente associata allo stadio di malattia alla diagnosi (4), con un’incidenza cresciuta
RL
- Emanuele Dabizzi - Antonella De Ceglie - Massimo Conio -
Revisione della Letteratura > rassegna biennale
L’esofago di Barrett è ampiamente riconosciuto come la principale condizione premaligna dell’adenocarcinoma esofageo, compreso l’adenocarcinoma della giunzione esofago-gastrica. Recenti studi sulla segregazione familiare dell’esofago di Barrett e su gemelli omozigoti e dizigoti, hanno consentito di ipotizzare una componente genetica alla base della predisposizione di questa patologia e dell’adenocarcinoma esofageo. L’identificazione di alterazioni genetiche che predispongano ad una evoluzione neoplastica, insieme al riconoscimento dei fattori di rischio ambientali, è essenziale per poter rendere più efficaci i programmi di screening e di sorveglianza.
Unità di Gastroenterologia Ospedale San Raffaele di Milano Unità di Endoscopia Digestiva IRCCS Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari Struttura Complessa di Gastroenterologia Ospedale di Sanremo (IM)
drammaticamente negli ultimi venti anni, prevalentemente nei Paesi Occidentali (3). La revisione della letteratura degli ultimi due anni ha analizzato il possibile ruolo delle alterazioni genetiche nell’insorgenza dell’EB e nella sua evoluzione verso l’AC, con particolare riferimento alla condizione denominata “Esofago di Barrett Familiare”. Mediante la ricerca in pubmed abbiamo selezionato 10 lavori, escludendo le revisioni e gli editoriali, 5 inerenti l’EB Familiare e 5 focalizzati sulle alterazioni genetiche.
Esofago di Barrett familiare Un ruolo chiave, nel processo graduale di trasformazione da metaplasia intestinale a displasia, fino all’adenocarcinoma, è sostenuto dall’infiammazione cronica legata al RGE, che attraverso uno stress ossidativo, aumenta il rischio di alterazioni genetiche ed epigenetiche, e quindi una possibile evoluzione cancerosa. Sebbene il RGE cronico sia l’unico fattore di rischio iden-
Giorn Ital End Dig 2013;36:261-264
Esofago di Barrett familiare: il ruolo genetico nell’insorgenza dell’adenocarcinoma
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