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Introduzione Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), quali la malattia di Crohn (MC) e la rettocolite ulcerosa (RCU), predispongono allo sviluppo di cancro del colonretto (CCR). Secondo una recente metanalisi la RCU aumenta tale rischio di circa 2.4 volte, corrispondendo a circa 1.6% dei pazienti che sviluppano CCR in 14 anni di follow-up (1). Similmente, 5.6% dei pazienti affetti da MC ha sviluppato cancro o displasia in circa 30 anni di follow-up in un altro recente studio (2). I pazienti affetti da MICI sviluppano il CCR ad un età più giovane e hanno un lieve incremento di mortalità a 5 anni, rispetto alla popolazione generale (3). Complessivamente sembra che ci sia comunque una riduzione del rischio di sviluppo del CCR nelle MICI negli ultimi 30 anni (4). Alla stessa conclusione arriva un’altra recentissima metanalisi, secondo la quale il rischio cumulativo di sviluppare

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Manol Jovani Silvio Danese

Revisione della Letteratura > rassegna biennale

I pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali sono a maggior rischio di sviluppare il cancro del colon-retto, soprattutto se la malattia è estesa e di lunga durata. Ciò ha portato allo sviluppo di programmi di sorveglianza per diagnosticare e trattare precocemente le lesioni displastiche/ neoplastiche in questi pazienti. La tecnica endoscopica classica, a luce bianca con biopsie random, è insoddisfacente. L’evoluzione della tecnologia ha portato allo sviluppo di nuove tecniche che promettono di incrementare l’efficacia dei programmi di sorveglianza. La cromoendoscopia ha già dimostrato notevole efficacia, e pertanto è stata già incorporata in alcune linee guida. Altre tecniche sono al momento in fase di sperimentazione. Questo articolo è una breve rassegna sulla letteratura del biennio 2011-2013 sul ruolo di queste tecniche nella sorveglianza delle malattie infiammatorie croniche intestinali.

Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (MI)

CCR nelle IBD è stato stimato essere del 1% dopo 10 anni, 2% dopo 20 anni e 5% dopo più di 20 anni di malattia (5). Questo può essere dovuto al miglioramento delle terapie delle MICI (6). Fattori di rischio di sviluppo del CCR nelle MICI includono il sesso maschile, la familiarità, la giovane età alla diagnosi, il grande intervallo tra le colonscopie, la durata, l'estensione e la severità della malattia e la coesistenza della colangite sclerosante primitiva (4,5,6,32). Diversamente dal CCR sporadico, che segue la sequenza adenoma-carcinoma, il CCR correlato con le MICI segue la sequenza infiammazione-displasia-carcinoma (7). La prevenzione dello sviluppo del CCR nelle MICI consiste pertanto nella sorveglianza periodica per via endoscopica in cerca di lesioni displastiche pre-cancerose e il loro trattamento. Seppur in mancanza di studi prospettici randomizzati che ne dimostrino chiaramente i benefici in termini di sopravvivenza, le evidenze indiret-

Giorn Ital End Dig 2013;36:191-197

La sorveglianza del cancro colo-rettale nelle malattie infiammatorie croniche intestinali

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