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Prevenzione e gestione delle complicanze della colonscopia Fabrizio Tremolaterra1, Mauro Verra2, Raffaele Manta3, Alberto Arezzo2

1 U.O. di Endoscopia Digestiva I.R.C.S.S., Centro di Riferimento Oncologico di Basilicata (C.R.O.B.) di Rionero in Vulture (PZ) 2 Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Università di Torino 3 U.O.C. Endoscopia Digestiva Interventistica, Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano

Colonoscopy has assumed an important therapeutic role in the management of many intestinal diseases. The therapeutic/ interventional act per se can result in a significant increase in adverse events. The knowledge of the different complications, their estimated frequency, risk factors, early diagnosis and management is mandatory for all endoscopists in order to reduce the risks and improve, consequently, the quality of colonoscopy. Parole chiave: colonscopia, complicanze della colonscopia, malattie colo-rettali Key words: colonoscopy , colonoscopy complications, colorectal disease

INTRODUZIONE La colonscopia è comunemente utilizzata per la diagnosi ed il trattamento di numerose patologie intestinali e per lo screening e la sorveglianza delle neoplasie del colon-retto. Sintomi transitori, quali gonfiore, nausea, dolenzie addominali sono frequentemente riportati al termine della procedura mentre complicanze maggiori sono fortunatamente poco frequenti. In una review sistematica comprendente 57.742 colonscopie di screening, il tasso di eventi avversi severi è risultato essere dello 0.28% (1) mentre utilizzando un database di ben 2.3 milioni di colonscopie, Chukmaitov et al riportavano un tasso complessivo di complicanze richiedenti l’ospedalizzazione dello 0.19% (2). Oltre l’85% di complicanze maggiori sono riportate nel corso di colonscopie operative (1); in particolare la polipectomia aumenta di circa 7 volte il rischio di sanguinamento o perforazione (3). La mortalità procedura-correlata è riportata dello 0.007% (4).

Complicanze cardiopolmonari Complicanze cardiopolmonari significative si verificano raramente (0.2 - 0.5%) e sono principalmente l’ipossia, le aritmie cardiache, l’ischemia del miocardio, le crisi vaso-vagali (5). L’età avanzata, comorbidità associate, anemia, obesità, procedure eseguite in urgenza ed in generale un ASA score elevato sono importanti fattori di rischio. Le principali cause di ipossiemia sono l’eccessiva sedazione, episodi di ab ingestis, l’ipotensione arteriosa, le aritmie cardiache e le crisi vaso-vagali. L’associazione tra benzodiazepine ed oppiodi, una procedura di lunga durata e la presenza di sanguinamento attivo, comportano un maggior rischio d’ipossiemia, mentre è necessario porre attenzione all’ipercapnia nei pazienti affetti da BPCO. La crisi vaso-vagale è spesso conseguenza di una procedura dolorosa ed è favorita da uno stato ansioso. L’aritmia cardiaca più frequente è la tachicardia sinusale mentre rare sono aritmie più severe.

Giorn Ital End Dig 2014;37:287-292

La colonscopia, come la maggior parte delle procedure endoscopiche, assume sempre più un ruolo terapeutico, oltre che diagnostico, nella gestione di molte patologie intestinali. L’atto terapeutico/interventistico di per se può comportare un sensibile incremento di eventi avversi. Conoscere i vari tipi di complicanze, la loro presumibile frequenza, i fattori di rischio ad esse associati, la loro diagnosi precoce e gestione è d’obbligo per tutti gli endoscopisti al fine di ridurre i rischi e migliorare così la qualità della colonscopia.

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