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HiT High-Tech

FUSE® - Colonscopia con tecnologia full spectrum a cura di Gianpiero Manes e germana de Nucci

Descrizione DELLA TECNOLOGIA

La colonscopia è il gold standard per l’identificazione delle lesioni adenomatose, precursori del cancro colo-rettale. Riconoscere la presenza degli adenomi e procedere alla loro asportazione rappresenta il metodo più efficace per la prevenzione oncologica. La mancata identificazione degli adenomi durante la colonscopia è una delle principali cause di cancro intervallare. Questa mancata identificazione è in parte dovuta alla scarsa capacità da parte dei strumenti endoscopici a visione frontale di visualizzare specifici siti anatomici “difficili”, quali ad esempio le zone retrostanti le pliche, entrambe le flessure e la regione valvolare ileo cecale (1,2). Negli ultimi anni molti sforzi sono stati fatti per migliorare la performance tecnica dell’esame e la “detection rate” degli adenomi. Se da una parte molto è migliorata la qualità della immagine endoscopica, con la introduzione degli strumenti ad alta definizione e delle tecniche di cromoendoscopia virtuale, poco invece è stato fatto per migliorare la capacità degli endoscopi di visualizzare lesioni nei punti di difficile osservazione. Recentemente è stata messa a punto dalla Endochoice, Alpharetta, ga-usa, una nuova piattaforma endoscopica chiamata FUSE, acronimo che sta per Full Spectrum Endoscopy, che consente di esplorare il colon con un campo di visione di 330°, quindi quasi circonferenziale e di gran lunga superiore rispetto ai 170° dei colonscopi standard. Ciò è stato reso possibile dalla aggiunta di due ulteriori CCD (charge-coupled device), oltre a quella frontale, posti ad entrambi i lati del colonscopio, tali da consentire di visualizzare efficacemente la mucosa colica sia dietro le pliche del colon che dietro le più strette angolature. Inoltre le fonti luminose, che negli endoscopi standard sono date da una sorgente di luce e da un fascio di fibre ottiche che corrono nell’endoscopio, sono nel FUSE diventate 3 (una per ciascun CCD) e sono costituite da gruppi di LEDs, più duraturi e resistenti rispetto alle fibre ottiche.

Il colonscopio Fuse conserva le medesime qualità di manovrabilità, flessibilità e riprocessabilità di un colonscopio standard: • ha una medesima lunghezza totale (168 cm) • un simile calibro alla punta (12.8 mm), un uguale angolo di escursione dei tiranti (up and down 180°, left-right 160°) • ampio canale operativo (diametro 3.8 mm) • oltre che, naturalmente, canali di insufflazione ed aspirazione e possibilità di utilizzo di accessori endoscopici esterni (3,4) (tabella 1). Accanto al colonscopio FUSE è attualmente già disponibile sul mercato un gastroscopio con angolo di visione aumentato a 245° da 2 CCD come riportato in tabella 1. Azienda Ospedaliera G. Salvini di Garbagnate Milanese (MI)

Giorn Ital End Dig 2015;38:49-50

Le immagini raccolte dai 3 CCD vengono visualizzate su una piattaforma composta da tre monitor contigui tali da ricostruire in real time e tridimensionalmente la morfologia colica. La stessa piattaforma controlla anche le fasi successive all’acquisizione dell’immagine, le possibilità di modifica della stessa e il trasferimento del segnale video.

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