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Editoriale Che cosa è richiesto alle Società Scientifiche? Che cosa sta facendo la SIED?

I

l Ministero della Salute ha stabilito con un decreto del 2004 i requisiti necessari alle Società Scientifiche per poter essere riconosciute e poter collaborare con le istituzioni sanitarie (*). Le Società devono prevedere tra le loro finalità istituzionali: l’attività formativa ECM, la collaborazione con il Ministero, le Regioni, le Aziende sanitarie e gli altri organismi e istituzioni sanitarie pubbliche, l’elaborazione di linee guida in collaborazione con l'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali e la F.I.S.M., la promozione di trial di studio e di ricerche scientifiche finalizzate e rapporti di collaborazione con altre Società e organismi scientifici e, infine, l’esclusione esplicita di finalità sindacali. Il ruolo delle Società Scientifiche sta evidentemente evolvendo. La progressiva diffusione del governo clinico impone una stretta collaborazione tra Società e organismi di politica sanitaria nazionali e regionali. Alle Società è richiesto di porsi come interlocutori riconosciuti delle istituzioni, ma a condizione che assumano delle responsabilità e chiariscano il loro ruolo. Esse non possono essere dei club chiusi di professionisti, difesi da tifoserie settarie e logorati da competizioni interne ed esterne. Soprattutto, non possono essere dei sindacati, portatori d’interessi particolari di categoria. Al centro delle Società Scientifiche c'è il cittadino, con il suo diritto alla salute e non il professionista con le sue rivendicazioni. Infatti, il Ministero ha ritenuto di dover definire e verificare il possesso di tali requisiti “… in ragione del ruolo che le Società Scientifiche devono svolgere nell'ambito del sistema sanitario italiano e delle implicazioni che il contributo culturale e scientifico delle stesse può comportare per lo sviluppo e la qualità delle attività sanitarie e mediche del Paese…”. In altre parole le Società Scientifiche devono essere attente alle esigenze dei cittadini, curando e garantendo la qualità professionale delle prestazioni e l’esercizio corretto dell’attività e, aggiungiamo, vigilando che, soprattutto in questa epoca di riduzione delle risorse, i cambiamenti non avvengano a scapito della salute del cittadino. Le tre Società della FISMAD sono state attente a questa evoluzione e sono state chiamate negli ultimi anni a collaborare con le istituzioni nazionali e regionali su tematiche importanti quali: la definizione del nomenclatore e dei tariffari delle prestazioni ambulatoriali, l'organizzazione delle reti dell'urgenza e dello screening del cancro colorettale. Tuttavia, siamo tutti consapevoli di quanto tali collaborazioni con le istituzioni siano ancora limitate, frammentarie, discontinue, poco finalizzate e non omogeneamente diffuse sul territorio nazionale. Quanto si è realizzato fino ad ora è frutto più della lungimiranza di alcuni amministratori e dello spirito unitario delle Società, che di una vera e propria scelta di governo condiviso della salute. è dovere delle Società Scientifiche rivendicare questo ruolo d’interlocutori delle istituzioni, ma è anche dovere delle Società Scientifiche acquisire la credibilità necessaria per presentarsi e agire, coerentemente con questo ruolo. Non realizzare questo salto di qualità condanna le Società Scientifiche a uno storico declino, al quale, per altro, stiamo talvolta già assistendo. L’obiettivo prioritario che la SIED si è posta negli ultimi anni è stato quello di realizzare un rinnovamento che la rendesse più adeguata alle esigenze imposte oggi dal governo della salute. Questo “Progetto di Innovazione Societaria” mirava a consolidare il ruolo della SIED come Società della Gastroenterologia particolarmente dedicata alla gestione tecnologicamente avanzata e professionalmente qualificata di tematiche d’importanza centrale quali, in particolare, le urgenze, l'oncologia e le malattie croniche intestinali.

* DM 31/5/2004, GU N.153, 2/7/2004

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