NUMERO 111 DICEMBRE 2016
MONDO ASSOCIAZIONE STATI GENERALI 2016
PRODUTTORI WATERTIMEF. DE S. PICCININI
FOCUS ON NECTA MAMBO
PARLA PERFETTAMENTE INGLESE, TEDESCO, SLOVENO, CROATO E AUSTRIACO. SI PRENDE CURA DI TUTTI E NON SI AMMALA MAI. SA VENDERE DI TUTTO, DAL CAFFÈ AGLI AMI DA PESCA. NEL TAGLIARE GLI SPRECHI È UNA VERA MACCHINA.
NUOCE GRAVEMENTE AI CONCORRENTI. LAVORA 24/24 – 7/7 E NON CHIEDE MAI L’AUMENTO. DISPONIBILE AL TRASFERIMENTO, OVUNQUE. NEL DISTRIBUIRE CIBO E BEVANDE NON HA MAI SBAGLIATO UN ORDINE. RICHIEDE IL POSTO FISSO MA NON ACCETTA LO STIPENDIO.
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D.A.ITALIA 111 DICEMBRE 2016
IL LOW COST CI RENDE TUTTI PIÙ POVERI La consapevolezza del consumatore è in forte aumento e i clienti non acquistano più a scatola chiusa, hanno a disposizione strumenti per verificare in tempo reale cosa gli stanno vendendo e si informano correttamente prima dell’atto d’acquisto. Questa sopraggiunta maturità è importante, perché chi acquista un prodotto o un servizio è in grado di fare il salto di qualità finale, affinarsi nel giudizio e rendersi finalmente conto che il prezzo basso (low cost) non sempre è un affare, anzi, il più delle volte rappresenta l’esatto contrario. Non ci spingiamo troppo in avanti come fa il professor PierLuigi del Viscovo (già docente di Sistemi di distribuzione e vendita presso la LUISS), che nel libro dal titolo “Perché il low cost ci rende più poveri” racconta il lato meno seducente del fenomeno dei bassi prezzi. Però è senz’altro vero che ogni volta che ci sembra di fare un grande affare, in realtà stiamo comprando qualcosa di qualità e valore aggiunto inferiore. L’illusione è identificare un acquisto che vale più di quanto costa, più del prezzo pagato per averlo. Ci sentiamo “furbi” se la convenienza è sbilanciata a nostro
favore, anche se ovviamente è impensabile che produttori e distributori non trovino un consistente guadagno anche nella vendita di prodotti e servizi low cost. Il problema principale è che la logica dei bassi prezzi crea una spirale che trascina al ribasso tutta l’economia. Se un consumatore vuole acquistare un paio di scarpe da 60 euro, pagandole 10, deve accettare che quel prodotto contenga una manodopera economica, disponibile solo in paesi in cui il livello generale dei prezzi è più basso del nostro in termini di stipendio, sicurezza sul lavoro e tutele sindacali. Gli effetti del low cost sull’economia e sull’occupazione, nel medio periodo e su larga scala, frenano lo sviluppo e diseducano le persone a percepire la qualità. Abbassando il prezzo di beni e servizi per renderli più accessibili, si finisce per determinare poca qualità, minore reddito per le persone e, più in generale, nessuna motivazione di accedere a beni e servizi migliori, determinando un appiattimento dei consumi. Questa è l’era del low cost che, con l’illusione di rendere accessibile tutto a tutti, produce e distribuisce povertà.
Il paragone con il mercato del vending è diretto e immediato. Il basso prezzo a qualunque costo impoverisce tutti e colpisce al cuore (con buona pace dell’Antitrust) proprio il consumatore finale. I pessimi risultati della concorrenza senza freni sui listini sono sotto gli occhi di tutti. Possibile che non s’inizi a ragionare sulla qualità, sulla professionalità, sui materiali, sugli stipendi, sulla soddisfazione dei bisogni? Guardare solo al prezzo finale è stupido e insensato. La sfida è passare nel più breve tempo possibile dal low cost al prezzo corretto, uno scambio equo tra produttore, distributore e consumatore, in cui tutti trovano benefici. Basta con gli appalti pubblici senza senso, basati solo
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
sulla logica del prezzo, che determinano una qualità scadente. Vogliamo finire come le grandi opere edilizie? Il cittadino risparmia se poi cadono i ponti? Il vending è una grande eccellenza italiana: se naufraga nella logica del low cost, non si salverà e perderà per sempre l’eredità lasciata dai pionieri di questo settore.
IL QUESTA È L’ERA CONCETTO DEL LOW CHIAVE È COST CHE, CON L’ILLUSIONE CHE SE UN DI RENDERE GESTORE ACCESSIBILE TUTTO È SODDISFATTO, A TUTTI, PRODUCE SI FIDELIZZA E DISTRIBUISCE E CONTINUA POVERTÀ. A COMPRARE.
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D.A.ITALIA 111 DICEMBRE 2016
SOMMARIO
NUMERO 111 DICEMBRE 2016 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004 ISCRIZIONE AL R.O.C.: 11412
3 EDITORIALE
Il low cost ci rende tutti più poveri
6 MERCATO DEL VENDING Latest News
16 IL MERCATO DEL VENDING - PRODUTTORI Watertime Intervista con Stefano Piccinini
22 MONDO ASSOCIAZIONE
Stati generali del vending 2016 Interventi di Piero Lazzari Carlo Sangalli Daniele Capezzone Sara Moretto Luigi Casero Vending sostenibile
38 FOCUS ON
N&W Necta Mambo
41 APPUNTAMENTO IN FIERA Triestespresso, post fiera espositori Sic/Host Sigep
PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE COMMERCIALE@ DAITALIA.IT WEB WWW.DAITALIA.IT POSTA ELETTRONICA INFO@DAITALIA.IT ABBONAMENTI ABBONAMENTI@ DAITALIA.IT LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL 5
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# L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W S L IL MERCATO DEL VENDING » IPERAMMORTAMENTO 250% PER I BENI DIGITALI La Manovra di fine anno ha portato interessanti novità sul fronte degli incentivi alle imprese e anche il vending può approfittarne. innanzitutto è stato prorogato fino al 31 dicembre 2017 il superammortamento del 140%, utile per acquistare distributori automatici. Ma la vera sorpresa è stata l’introduzione dell’iperammortamento del 250% per i beni digitali, che saranno dettagliati in uno specifico elenco. In tempi di digitalizzazione dei corrispettivi e di nuove tecnologie per i distributori automatici, potrebbero esserci interessanti sviluppi anche per il nostro settore. Per questo nuovo incentivo, la consegna del bene dovrebbe essere possibile fino al 30 settembre 2018, a patto di pagare un acconto pari al 20% del valore totale. » UN SITO WEB DINAMICO E INNOVATIVO PER MOKARABIA ll posizionamento di mercato dello storico marchio Mokarabia passa anche attraverso il nuovo sito che la famosa azienda di caffè italiano ha appena inaugurato. Il sito web si presenta come un vero e proprio viaggio sensoriale, che attraversa le vie del gusto e del buon sapore del caffè italiano, iniziando dalle origini dello stesso marchio. Una storia che dura da oltre 60 anni e che racconta l’evolversi del costume italiano, mantenendo intatto quel gusto antico che rende immediatamente riconoscibile Mokarabia come espressione di qualità, di bontà e del Made in Italy. Mokarabia ha voluto così rafforzare il marchio in Italia e all’estero attraverso una vetrina digitale moderna, pratica e veloce. Il sito, infatti, è responsive, quindi adatto a ogni tipo di dispositivo digitale come tablet o smartphone. Inoltre è integrato con i social network, consentendo grande interazione con gli utenti e i clienti. Navigando sul portale, l’utente potrà soddisfare molteplici curiosità: dalle nuove miscele alle lavorazioni, dalle ricette più moderne alle più stravaganti combinazioni, per conoscere nel modo migliore un prodotto d’eccellenza come il caffè Mokarabia. » UBER EATS PORTA IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE DIRETTAMENTE A CASA
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Milano è la città italiana che fa più tendenza. Quello che oggi è una realtà nel capoluogo lombardo, in poco tempo si espande in tutta Italia. Non è una buona notizia per l’OCS, perché uno degli aspetti che sta maggiormente cambiando sono le consegne a domicilio. Già Amazon entro un’ora è in grado di recapitare macchine e cialde anche sul luogo di lavoro, ma la vera novità è che esordirà pure Uber, il colosso del noleggio vetture che da diverso tempo cerca di penetrare con la sua visione imprenditoriale in Italia. Il primo servizio a partire sarà Uber Eats, un food delivery che offre una scelta tra 100 ristoranti. Per fare i corrieri è sufficiente avere questi requisiti: avere almeno 18 anni, essere in possesso di carta d’identità e documenti del mezzo (se si usa lo scooter) essere in grado di sollevare 15 chilogrammi. Diverse centinaia di persone si sono già iscritte. Facile immaginare lo scenario nel prossimo futuro: la distinzione tra la vendita di un prodotto e l’offerta di un servizio si fa sempre più netta e chi vorrà lavorare nell’OCS solo con le logiche del prezzo basso è già fuori mercato, ancora prima di far uscire l’operatore dalla gestione.
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WS # L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W SL » N&W GLOBAL VENDING ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DI SAECO VENDING & PROFESSIONAL
N&W Global Vending S.p.A. ha siglato un accordo per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nel capitale sociale di Saeco Vending S.p.A. (Saeco). Il resto della partecipazione sarà acquisito da LSF9 Canto Midco DAC, la diretta controllante di N&W. In seguito all’accordo, N&W Global Vending S.p.A acquisirà, tra l’altro, le licenze dei noti marchi Saeco e Gaggia per l’uso nel mercato delle macchine da caffè professionali. “N&W Global Vending è il leader mondiale nella fornitura di una gamma completa di sistemi e servizi per i settori del Vending e dell’HoReCa, e il comparto delle macchine da caffè è al centro della nostra strategia di crescita” - ha affermato Andrea Zocchi, Amministratore Delegato di N&W Global Vending - “Abbiamo intenzione di valorizzare appieno le capacità industriali, commerciali e innovative di Saeco Vending & Professional, insieme ai suoi prestigiosi marchi, continuando ad offrire la migliore qualità di caffè per i consumi fuori casa.” L’operazione dovrebbe concludersi durante il primo semestre del 2017 ed è soggetta ad alcune condizioni, tra cui l’autorizzazione dell’autorità antitrust. L’investimento di N&W nella transazione sarà finanziato attraverso fonti di liquidità interna disponibili. Considerando la tempistica prevista per il completamento, l’investimento non avrà un sostanziale impatto sulla posizione finanziaria netta di N&W. Philips (NYSE: PHG, AEX: PHI) ha annunciato un accordo preliminare per la vendita di Saeco Vending & Professional a N&W Global Vending e alle sue affiliate (N&W Group). N&W Global Vending ha l’intenzione di effettuare un investimento di minoranza nel capitale sociale di Saeco Vending S.p.A. (Saeco), mentre il rimanente capitale sociale sarà acquisito dalla controllante di N&W. In tal modo, Philips sarà in grado di focalizzarsi sulla costruzione della propria posizione di leadership nel mercato delle macchine da caffè per uso domestico, con i marchi Philips, Saeco e Gaggia. Nel quadro dell’operazione, N&W Global Vending acquisirà la licenza per l’utilizzo dei marchi Saeco e Gaggia ad esclusivo uso professionale. Grazie a questa operazione Saeco V&P avrà la possibilità di entrare a far parte di un business considerevolmente più grande, con maggiori opportunità in termini di innovazione, crescita e miglioramento del proprio posizionamento. Saeco Vending&Professional include: i vending coffee system per grandi numeri di persone in luoghi come aeoporti o mense aziendali; sistemi dedicati a un minor numero di persone negli uffici; e sistemi professionali nel settore alberghiero e della ristorazione. » QUALITÀ ROSSA LAVAZZA DA OGGI IN CAPSULE MONOPORZIONE Nel 2014, in un momento di forte crescita del mercato delle capsule, le torrefazioni che proponevano questo prodotto monoporzionato erano ben 130. Già allora si parlava di irresistibile boom del comparto. A metà del 2016 siamo arrivati a superare quota 200, un dato che non può passare inosservato e che fa capire che il mercato delle capsule non è più il territorio di scontro del futuro, ma già del presente. L’arena competitiva per i big della torrefazione non è più il prodotto in grani o macinato (mattonella), ma il mondo del monoporzionato. Anche in Italia lo scontro è imminente. Sono in molti a scommettere nell’introduzione in grande stile da parte di Lavazza del compatibile Nespresso, ereditato dall’acquisizione di Carte Noir e gli svizzeri non staranno certo a guardare. Ma il segnale più evidente che il mondo della capsula sta diventando centrale anche del mercato italiano, è l’inserimento di miscele storiche della moka nel monoporzionato. È il caso di Lavazza Qualità Rossa, oggi disponibile anche in capsule “A Modo Mio”. Anche i consumatori abituati da anni al gusto di una determinata miscela, sono “invitati” a traslocare nel nuovo formato.
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# L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W S L » GRAN BRETAGNA, È LOTTA ALLE CAPSULE DI PLASTICA DA SMALTIRE
Il caffè in capsule è sempre più alla moda in Gran Bretagna, nel 2015 sono oltre 500 milioni le unità vendute, tanto che si parla di sorpasso a danno del caffè solubile e macinato, in procinto di perdere il loro primato nei consumi. Ma la stampa specializzata non ci sta e parla di possibile enorme danno al pianeta. Il pedaggio che paga l’ambiente è troppo alto e riciclarle non basta. Le capsule, realizzate in plastica e in alluminio, possono richiedere fino a 500 anni per essere smaltite. A lanciare l’allarme è la rivista “The Grocer”, un settimanale storico che dal 1862 si occupa dei prodotti di largo consumo. Gli esperti del settore stimano che ci siano almeno 15 miliardi di cialde vendute a livello globale e che la stragrande maggioranza di queste non venga riciclata. Solo il 5% verrebbe riutilizzato, il restante alluminio e plastica finirebbe in discarica. » CORRISPETTIVI, NUOVI STRUMENTI PER I GESTORI Alturas e Confida hanno recentemente presentato alcuni strumenti utili a districarsi nel mondo della certificazione dei corrispettivi. Alturas ha deciso di sperimentare lo strumento della conferenza web: alle 10.30 del 5 dicembre ci sarà infatti un evento on-line in cui saranno spiegati i nuovi obblighi per il mercato delle vending machine. CONFIDA ha invece messo a disposizione delle imprese associate un’area dedicata del sito internet associativo, lo ‘Sportello Corrispettivi’, con aggiornamenti e documenti sulla trasmissione telematica dei corrispettivi nel vending, allo scopo di fare chiarezza sull’argomento. È già disponibile una video guida per illustrare la procedura di accreditamento delle imprese di gestione e censimento dei sistemi master e dei dispositivi mobili dei dati sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il video è riservato alle sole imprese associate. » VIA L’OLIO DI PALMA DAI PUNTI RISTORO DELLA REGIONE TOSCANA Approvata dal consiglio regionale toscano la mozione M5S per escludere i prodotti a base di olio di palma da tutti i punti ristoro di sua competenza. La Regione farà da apripista togliendo i prodotti a base di olio di palma da distributori automatici e bar di ospedali, palazzi regionali e agenzie collegate all’istituzione. La notizia suona davvero strana a poche ore dalla dichiarazione del viceministro dell’agricoltura Andrea Olivero, che attacca duramente la campagna contro l’olio di palma e dice basta al terrorismo e alla disinformazione sui temi alimentari. Lo ha fatto al convegno organizzato da Ferrero a Milano proprio per contrastare la moda di demonizzare questo o quel componente dei prodotti alimentari. Il viceministro parla di “campagne o organizzate per favorire questo o quel paese” ipotizzando di conseguenza l’esistenza di un vero e proprio complotto. » JDE ACQUISTA SUPER GROUP, COLOSSO DEL CAFFÈ SOLUBILE
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Il Gruppo danese Jacobs Douwe Egberts continua la sua strategia di espansione globale acquistando per oltre 1 miliardo di dollari Super Group Ltd, un gigante del caffè instant che possiede oltre 160 brand (in gran parte di prodotti solubili). L’acquisizione, ora al vaglio dell’Antitrust, permetterebbe a JDE di espandersi in tutta l’Asia, visto che erediterebbe 15 stabilimenti in tutta l’area e un mercato che copre ben 65 paesi. Questa ennesima operazione dimostra come tutte le principali torrefazioni nel mondo abbiamo compreso che “grande è bello” e che per restare competitivi nel mercato globale bisogna crescere di fatturato.
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WS # L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W SL » CON CARTE NOIR, LAVAZZA LANCIA LE NUOVE COMPATIBILI NESPRESSO
Lavazza ha presentato attraverso il brand Carte Noir la nuova linea di compatibili Nespresso. Quattro nuove miscele sviluppate dalla R&D del colosso torinese che vanno ad affiancarsi ad altre 8 proposte già in gamma. Ridisegnato un packaging molto più compatto di prima e adottata una nuova tecnologia per le capsule ermetiche che si presenta al mercato con 9 espresso, 3 monorigine e 1 caffè lungo. Ultimo particolare, non da poco, il prezzo di vendita consigliato per confezioni da 10 pezzi è previsto sotto i 3 euro. La guerra sul mercato francese è iniziata: questo tipo di capsule fatturano tra originali e compatibili ben oltre il miliardo di euro. » IARP, FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN EPTA INSIEME A COSTAN E MISA I Consigli di Amministrazione di Epta SpA (presente nel vending con il marchio Iarp) e delle sue controllate Costan srl, Iarp srl e Misa srl hanno approvato il Progetto di Fusione per incorporazione delle suddette controllate in Epta SpA. La decisione di procedere a tale fusione nasce dall’esigenza di semplificare la struttura societaria del Gruppo Epta in Italia e, di conseguenza, del suo modello di Governance. L’operazione ha come scopo una maggiore efficienza della gestione amministrativa, con ricadute positive in termini di riduzione del numero degli adempimenti civilistici e fiscali e della complessità dei trasferimenti di beni e servizi tra le Società coinvolte. Si sottolinea, inoltre, come la fusione consentirà di ottenere benefici significativi grazie a processi decisionali più rapidi. “Continueremo ad operare con i nostri storici marchi italiani” dichiara Marco Nocivelli, Presidente e Amministratore Delegato di Epta S.p.A “Costan, Iarp e Misa, marchi leader nei rispettivi settori e da sempre sinonimo di innovazione, affidabilità, design d’eccellenza e qualità, sono i veri portatori della tradizione e dei valori del Gruppo: complementari tra loro, ci permettono di offrire sul mercato soluzioni complete e ben bilanciate, in grado di soddisfare ogni esigenza dei nostri partner nel Retail, nel settore HoReCa e nell’Industria del Food & Beverage”. La Fusione avrà effetto erga omnes a far data dall’ultima delle iscrizioni prescritte dall’art. 2504-bis cod. civ. o dalla data successiva indicata nell’atto di Fusione e comunque presumibilmente dal 31/12/2016. Gli effetti contabili e fiscali della Fusione saranno retrodatati alla data del 1° gennaio dell’esercizio in cui si verificheranno gli effetti giuridici della Fusione (e quindi, presumibilmente, dal 1° gennaio 2016). » BUONRISTORO, OTTIMI RISULTATI PER IL PROGETTO “MENO 1000 TONNELLATE”
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Il 29 ottobre 2016 presso Villa Cesi a Nonantola (MO) si è tenuta la tradizionale “Giornata Buonristoro”, la convention annuale attraverso la quale i rappresentanti delle diverse funzioni delle aziende del gruppo si incontrano con l’obiettivo di condividere e mettere a punto i principali servizi proposti alla clientela. Nel corso dell’evento sono stati presentati i primi risultati del progetto “Meno 1000 tonnellate”, che ha avuto diversi riscontri anche sulla stampa locale. Da luglio scorso il gruppo ha previsto l’introduzione su tutti i distributori automatici di Hybrid Cup Buonristoro, il bicchiere che permette di ridurre di oltre il 40% le emissioni di Co2 in atmosfera. Si trattata della prima iniziativa di questa portata a livello europeo, un’operazione che ha coinvolto 40.000 distributori automatici dislocati in tutta la penisola e che permetterà di ridurre l’emissione di anidride carbonica di circa 1.000 tonnellate all’anno, con un risparmio di oltre 400 tonnellate di petrolio. Oggi, a circa tre mesi dall’avvio dell’iniziativa, sono già 300 le tonnellate di Co2 risparmiate.
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* Secondo i dati espressi da Il Vending in Italia – Studio sul mercato della domanda (CONFIDA, 2015), lo spazio vuoto nella vetrina di un distributore penalizza l’esperienza d’acquisto.
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D.A.ITALIA 111 DICEMBRE 2016
WS # L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W SL » DAROMA ACQUISTA CAFFÈ PALOMBINI E INVESTE NEL MONOPORZIONATO
Caffè Palombini, dopo una lunga trattativa che si è definitivamente sbloccata nei primi giorni di novembre, è entrato a far parte di Daroma (Gruppo Soimar). Nasce così un gruppo con una presenza significativa a Bologna, Milano, Torino e Roma. Il gruppo Daroma ritiene di raggiungere già nel 2017 un fatturato di circa 40 milioni di euro nel settore caffè, grazie anche al completamento e messa in funzione nel 2016 di un avanzato impianto per la produzione di monoporzioni compatibili di caffè e bevande solubili. La capacità produttiva a regime dell’impianto già realizzato negli stabilimenti di Bologna e che presto verrà implementato anche a Roma è di 300 milioni di pezzi/anno. » TRA I BRAND D’ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY ANCHE NOMI NOTI DEL VENDING
Ci sono anche torrefazioni molto note al vending all’interno della ricerca di Icm Advisors sui campioni di performance tra i 30 e 300 milioni di fatturato che trainano tre settori d’eccellenza made in Italy, ovvero food, fashion e furniture. La selezione nei tre settori è stata effettuata su un campione di 1.100 aziende italiane. A fare da criterio di valutazione valori economici come la crescita e la redditività, ma anche la forza e il potenziale sviluppo del marchio. » CAFFÈ, PREZZI IN AUMENTO COSTANTE, POSSIBILI AUMENTI ANCHE NEL VENDING Non si ferma la corsa del prezzo del caffè, sempre più ai massimi dal gennaio 2015. Da inizio ottobre ad oggi i listini sono cresciuti di un ulteriore 15%. La situazione è fortemente aggravata dal cambio dollaro/euro, basti pensare che nell’aprile del 2011, mese record per il prezzo del caffè e di forti aumenti per i gestori del vending, il cambio aveva raggiunto quota 1,48, mentre oggi è a 1,10. Le torrefazioni che speravano su un ribasso e non si sono ancora coperte sul mercato dei future iniziano a preoccuparsi, tanto che ritoccare i prezzi al chilo nel vending, al massimo entro la fine dell’anno, appare ormai scontato. È bene ricordare che nella primavera del 2011 (con quel trend di prezzo delle materie prime), tutti i media, anche nazionali, parlavano di un possibile aumento dei prezzi nel vending di 15-20 centesimi a battuta. » MAURIZIO CANNIZZARO NUOVO CFO EASTERN EUROPE E AFRICA INGENICO GROUP Ingenico Group, leader mondiale nelle soluzioni di pagamento elettronico, annuncia l’ingresso di Maurizio Cannizzaro come nuovo CFO per la regione Eastern Europe & Africa. Laureato in Economia e con un MBA conseguito presso il MIP School of Management del Politecnico di Milano, Cannizzaro vanta oltre diciotto anni di esperienza finanziaria internazionale in Europa e negli Stati Uniti, dove ha vissuto negli ultimi quattro anni. Nel corso delle sue precedenti attività, si è occupato di diversi mercati, tra cui il multi-media software, l’ecommerce, i servizi a valore aggiunto ricoprendo ruoli regionali come Chief Financial Officer (CFO) e nell’area Financial planning and analysis (FP&A). Prima di unirsi ad Ingenico, Cannizzaro ha lavorato presso Buongiorno SpA (parte di DoCoMo Digital Ltd. società del gruppo NTT DoCoMo, il più grande operatore mobile del Giappone), con sede a New York, con il ruolo di North America CFO e Group Controller presso la sede di Milano. Nella sua attività Cannizzaro riporterà direttamente a Luciano Cavazzana, Ingenico Group Eastern Europe & Africa Managing Director, e coordinerà le aree amministrazione e finanza, in un’ottica di integrazione con le infrastrutture e le procedure di Gruppo.
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WS # L AT E S T N E W S # L AT E S T N E W SL » BRITA IN PRIMA LINEA CONTRO L’INQUINAMENTO DEGLI OCEANI
Ogni minuto, in tutto il mondo, vengono gettate in mare 24 tonnellate di plastica con conseguenze fatali per la natura e per l’umanità. Balene, delfini e altri animali marini muoiono perché intrappolati da pezzi di plastica e i coralli vengono distrutti da questa spazzatura galleggiante. Inoltre, poiché i pesci confondono la plastica con cibo, questa finisce anche nella nostra catena alimentare. BRITA, una delle aziende leader nella filtrazione e nell’ottimizzazione dell’acqua del rubinetto, e l’organizzazione no-profit Whale and Dolphin Conservation (WDC), leader mondiale nella protezione di balene e delfini si sono unite in una collaborazione esclusiva per lanciare una campagna di sensibilizzazione. Per segnare il 50esimo anniversario della sua nascita, BRITA diventa partner esclusivo di WDC, in una collaborazione ritenuta ottimale da entrambe le organizzazioni. Consumatori, aziende e professionisti del settore hospitality di tutto il mondo hanno iniziato già anni fa a considerare l’acqua filtrata BRITA un’alternativa ecologica all’acqua in bottiglia. “Giustamente”, commenta Markus Hankammer, CEO del gruppo BRITA, “perché l’impronta di carbonio di un litro di acqua filtrata BRITA è 27 volte inferiore a quella della media delle acque minerali. Quindi, perché non fare la cosa giusta e ottimizzare la nostra acqua del rubinetto, che è completamente sicura dal punto di vista igienico, invece di trasportare e utilizzare l’acqua in bottiglie di plastica, azione che spesso ha un impatto negativo sul nostro pianeta e sugli oceani?” » VIDEO D’AUTORE PER LA NUOVA COMUNICAZIONE MOKA SIR’S Attenzione maniacale per le luci, i dettagli, i suoni, nessun particolare lasciato al caso. Questo il clima che si respirava in Moka Sir’s nei giorni di riprese per la realizzazione di questo video. La regia è firmata da Jesus Garces Lambert, brillante regista di fama internazionale, in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, autore di documentari pluri-premiati e trasmessi dai broadcaster più importanti al mondo. Il concept da cui è nato il progetto è che un caffè fatto a regola d’arte è il risultato di tanti piccoli gesti che si combinano in modo perfetto, dando vita ad una vera e propria armonia di azioni e di suoni che accompagnano il caffè nel suo percorso. » SNAPCHAT E I DISTRIBUTORI AUTOMATICI DA INDIVIDUARE ATTRAVERSO I SOCIAL
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Due mesi fa Snap Inc., l’azienda che possiede il noto social network Snapchat, ha annunciato di voler produrre degli occhiali da sole in cui avrebbe messo due piccole videocamere per registrare le proprie esperienze e organizzarle in modo che potessero essere riviste. Ora quegli occhiali sono in vendita: si chiamano Spectacles e costano circa 115 euro. Per vendere i suoi primi Spectacles, Snapchat ha però fatto una cosa molto originale: ha deciso di mettere in giro per gli Stati Uniti dei distributori automatici di Spectales, chiamati Bot. Sono grandi come un frigorifero, sono gialli e Snap Inc. li mette per 24 ore in un certo luogo, senza mai dire dove, limitandosi a mostrare un’immagine di quel luogo sui social e in una mappa sul suo sito. Il primo è stato messo a Venice Beach, la spiaggia di Los Angeles, ed ha avuto un incredibile successo. Gli Spectacles sono già molto ambiti: alcuni di quelli che hanno potuto comprarli a un Bot li hanno messi in vendita su eBay, dove c’è chi ha anche speso fino a tremila dollari per averne un paio. Gli Spectacles sono anche arrivati nelle redazioni dei principali siti americani di tecnologia, che hanno scritto recensioni molto favorevoli, perché sono fatti bene e belli da indossare..
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PRODUTTORI
WATERSIDE WATER TIME HA SCOPERTO L’ACQUA CALDA
IL MERCATO DEL VENDING PRODUTTORI
L’ACQUA È UN ELEMENTO IMPRESCINDIBILE PER I DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI BEVANDE CALDE E NE DETERMINA LA QUALITÀ DELL’EROGAZIONE. PURTROPPO PERÒ, IN ITALIA, CIRCA LA METÀ DEL PARCO MACCHINE INSTALLATO NELLE VARIE LOCAZIONI NON PUÒ ACCEDERE ALLA RETE IDRICA E I DISTRIBUTORI DEVONO ESSERE AUTOALIMENTATI. QUESTO HA SEMPRE COMPORTATO L’OGGETTIVO PROBLEMA DI GESTIRE LE TANICHE D’ACQUA POSTE ALL’INTERNO DELLE MACCHINE, CON TUTTE LE INCOGNITE DERIVANTI DALLA FASE DEL RIFOR16
NIMENTO MANUALE, DALL’IGIENICITÀ DEL SISTEMA E DALLE NUOVE NORMATIVE SULLA SANIFICAZIONE.WATERSIDE, SISTEMA DI AUTOALIMENTAZIONE INTEGRATO ATTRAVERSO UN BOCCIONE D’ACQUA, È UNA RISPOSTA INNOVATIVA E INTELLIGENTE A TUTTE QUESTE PROBLEMATICHE. LA REDAZIONE DI D.A. ITALIA PER CONOSCERE PIÙ A FONDO QUESTO PROGETTO HA INTERVISTATO UNO DEI SUOI CREATORI, STEFANO PICCININI, AMMINISTRATORE UNICO DI WATER TIME IL BOCCIONE SRL.
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INTERVISTA CON STEFANO PICCININI Tra le innovazioni più interessanti viste a Venditalia 2016 c’è Waterside. Come è nato questo progetto? Waterside è un sistema per autoalimentare le macchine del caldo attraverso un boccione d’acqua di sorgente. Oggi, nella maggior parte dei casi, quando il distributore automatico non è allacciato alla rete idrica, si utilizza una
tanica posta all’interno della macchina, ma
Oggi la normativa è cambiata: è infatti obbli-
l’operatore, nel corso delle operazioni di
gatorio avere una tanica sempre sanificata,
sostituzione, riempie la tanica con l’acqua del
integra e inoltre non ci deve essere mano-
rubinetto e lascia il tubo di alimentazione col-
missione nelle fasi di manutenzione e refill.
legato al filtro (lo stesso da cui passa l’acqua
Da questa nuova esigenza del gestore e
che poi si beve) a contatto con una superficie
ragionando su questa criticità insieme ad un
quasi certamente non pulita. In alternativa
operatore del settore, è venuta fuori l’idea
alla tanica, c’è il boccione interno: l’acqua del
di Waterside. Io e Daniele Dinelli (responsa-
boccione è sicuramente di qualità, ma persi-
bile commerciale Gruppo S.E.M.) ci abbiamo
ste il problema igienico legato al tubo nella
lavorato per circa due anni e adesso siamo
fase di sostituzione.
pronti a commercializzarlo. 17
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Come funziona il sistema Waterside? Waterside funziona esattamente come un sistema di acqua a boccione, collegato a lato, all’esterno della macchina vending. È davvero molto semplice, perché all’interno sono già previsti tutti gli allacciamenti: scarico, collegamenti elettrici la pompa a 12V o 220, a seconda delle esigenze del cliente. Il gestore non deve far altro che inserire la dima che noi gli forniamo a lato della macchina, praticare sei fori per il fissaggio più una finestrella per far passare i cavi e collegare il tutto. Un’operazione semplicissima, che richiede pochi minuti di tempo. Il sistema è brevettato? Si adatta a che tipo di boccione? Il sistema ed il marchio sono patent pending, Waterside è adattabile ai boccioni a rendere monouso in PET da 5, 15 e 18 litri. Prima di intraprendere questo progetto avete stimato il numero di distributori automatici non collegati alla rete idrica? Un importante operatore nazionale ci ha parlato di numeri interessanti, che ci hanno spinti a proseguire nel progetto Waterside. In Italia le locazioni senza collegamento diretto alla rete idrica sono in notevole aumento, a causa dei problemi con l’acqua “del sindaco”, come nell’alto Lazio, con le altissime concentrazioni di arsenico o a Carpi, dove è stato trovato l’amianto, ecc. A volte, il problema è legato semplicemente alla logistica, perché collegare la macchina del caldo alla rete idrica risulta poco pratico o difficile. Waterside è una soluzione semplice, veloce per ogni tipo di situazione. Non a caso il nostro slogan a Venditalia è stato: “Waterside: l’acqua non sarà più un problema!”. Siete già pronti per il lancio commerciale e la distribuzione di questo prodotto? Assolutamente sì! Per questo abbiamo scelto di promuovere il sistema anche a livello di comunicazione, attraverso la stampa specializzata. Noi siamo imbottigliatori, il nostro mestiere è vendere l’acqua: cerchiamo di farlo al meglio e questo non cambierà; il sistema è stato pensato nell’ottica del servizio al cliente, per facilitare l’operatore vending. Proprio quest’anno abbiamo festeggiato i 25 anni di distribuzione automatica e continuiamo a occuparci del cliente offrendo soluzioni utili, nella convinzione che un buon servizio porti ottimi risultati in termini di vendite. 18
Il caffè espresso, il driver della DA, è composto dal 95% di acqua: una soluzione come quella offerta da voi contribuisce a far percepire il valore del tipo di acqua utilizzata per le erogazioni? Certamente. Questa è una delle leve non solo commerciali, ma anche tecniche che, in fase di illustrazione del progetto al cliente, si è rivelata fondamentale. Con questo sistema la macchina non necessita di filtro, perché con la durezza della nostra acqua di sorgente, che non arriva agli 11 gradi francesi, non serve. Inoltre, c’è un altro aspetto da non sottovalutare: tutte le volte che viene selezionata una bevanda dalla macchina, l’utente vede il boccione “fare le bolle”, perché la macchina chiama acqua e, soprattutto, osserva l’acqua con la quale viene erogata la sua consumazione. Questo giustifica anche un prezzo più alto per il caffè. Il cliente è disposto a pagare la qualità, se ha un prodotto finale di eccellenza. In questo senso abbiamo già avuto riscontri positivi, c’è chi ci ha già chiesto di duplicare il sistema, perché potrebbe nascere il problema del vuoto (ovvero la mancanza di acqua nel boccione), ma questo è facilmente risolvibile. Chi gestisce il rifornimento e la sostituzione dei boccioni? Stiamo valutando l’ipotesi di fornire direttamente noi il cliente. Una volta esaurito, il boccione può essere tranquillamente sostituito dal cliente: Waterside è un sistema chiuso, il referente in azienda ha la chiave e inoltre la macchina segnala il vuoto. L’idea è la stessa del refrigeratore a boccione, con i ricambi sul modulo portaboccioni vicino alla macchina.
Una volta che Waterside è collegato, la macchina vending può erogare (quindi vendere) anche un bicchiere d’acqua? Ovviamente c’è anche questa possibilità. Si potrebbe erogare acqua calda di sorgente per avere, ad esempio, un tè in infusione. C’è anche chi ci ha proposto un rubinetto sotto al boccione per erogare l’acqua a temperatura ambiente, ma in questo caso diventeremmo concorrente di noi stessi! Vero è che da una parte vendiamo il sistema e, dall’altra, la vendita del sistema deve aiutarci ad essere scelti come fornitori di boccioni. Avete già testato Waterside? La prima produzione pilota è andata molto bene. Abbiamo distribuito i primi sistemi e li abbiamo testati con i clienti, con risultati positivi. Adesso parte il vero e proprio lancio promozionale di questo progetto, anche grazie a questa intervista e ai nostri sforzi in comunicazione. In che modo viene sanificata la macchina? Quanto tempo ci vuole? Così come avviene per i refrigeratori d’acqua, tutte le componenti di Waterside vengono sanificate e il boccione correttamente riciclato. Con l’acquisizione di Aquapoint del novembre 2015, abbiamo ereditato un prodotto per le macchine piccole, che gestiscono il boccione da 5 litri, contenuto in una bottiglia da un litro che permette, in dieci minuti a sistema chiuso, di effettuare la sanificazione del sistema. L’intero processo si svolge in venti minuti, se includiamo le operazioni di montaggio
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e smontaggio del tubo di alimentazione dalla macchina del caldo e un risciacquo finale. Naturalmente è possibile, per chi non può ospitare un tecnico per venti minuti, o quando il tecnico ha tanti interventi da portare a termine, sostituire in pochi minuti la parte interessata con un’altra identica, precedentemente sanificata. Ogni quanto è opportuno eseguire la sanificazione del sistema? Questo tipo di manutenzione andrebbe eseguita ogni sei mesi, ma dipende dalle locazioni, ci sono anche quelle in cui è necessario intervenire una volta ogni due mesi, a causa dell’inquinamento dell’ambiente circostante. Come vengono riciclati i boccioni in PET? Il PET è classificato come rifiuto speciale ma, tolti tappo ed etichetta, è completamente riciclabile e riutilizzabile. Tra le altre cose noi siamo una tra le prime aziende che hanno realizzato la bottiglia Re-PET (30% di PET riciclato). Il PET può essere riciclato infinite volte, finché non si consuma e viene destinato
a tantissimi usi. Prima si utilizzava il policarbonato, poi il Tritan (policarbonato senza bisfenolo) e infine il PET: anche in tema di materiali utilizzati il nostro obiettivo è essere all’avanguardia e rispettare l’ambiente. Se il gestore fornisce i boccioni al cliente, chi si occupa dello smaltimento dei vuoti? In quel caso, deve occuparsene il gestore, che deve smaltire questo rifiuto correttamente. Il PET offre il vantaggio di essere monouso quindi il cliente, una volta che lo ha utilizzato, ci può fare quello che vuole. Il boccione in policarbonato o in Tritan invece sono ”a rendere” e nel caso non vengano resi, devono essere addebitati al cliente. Quanto costa Waterside? Il prezzo di Waterside è di poco superiore ai 100 euro. Quali sono oggi i numeri di Water Time? Quanto conta il supporto di Gruppo S.E.M.? Oggi Water Time ha circa 9.800 clienti e oltre 18.000 macchine installate. Stiamo assistendo a un discreto ma
PRODUTTORI WATER TIME
costante aumento dei point of use allacciati alla rete idrica, sempre che l’acqua del territorio sia potabile e buona a livello organolettico. Naturalmente per Water Time il supporto di Gruppo S.E.M. c’è sempre ed è fondamentale, perché “la mamma è sempre la mamma”. Che anno è stato il 2016 per Water Time? Il 2016 è stato un anno di sostanziale stabilità. Il mese di luglio è stato meno caldo, quindi le vendite sono diminuite, ma tutti gli altri mesi ci hanno fatto recuperare e superare la percentuale di perdita di questo importante mese estivo, quindi il risultato finale è stato positivo. Vuol dire che abbiamo comunque lavorato bene e che, se ci fosse stata un’estate più calda, quest’anno saremmo cresciuti ulteriormente. Samo il terzo attore del mercato a livello nazionale, con standard qualitativi e di servizio di comprovata eccellenza che ci portano a soddisfare le esigenze di tutti quei clienti che, pur di avere un profilo qualitativo più alto, sono disposti anche ad investire qualcosa in più. 19
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MONDO ASSOCIAZIONE
GRANDE SUCCESSO PER GLI STATI GENERALI DEL VENDING 2016
MONDO ASSOCIAZIONE
IL 16 NOVEMBRE SCORSO A ROMA, PRESSO LA SALA ORLANDO DI CONFCOMMERCIO – IMPRESE PER L’ITALIA, SI SONO TENUTI GLI STATI GENERALI DEL VENDING, ANNUALE APPUNTAMENTO DEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA ORGANIZZATO DA CONFIDA. IN UNA SALA GREMITA CON OLTRE 200 AZIENDE DEL SETTORE RAPPRESENTATE, SI È PARLATO DELL’OBBLIGO DELLA MEMORIZZAZIONE ELETTRONICA E TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI IN22
TRODOTTO COL DECRETO LEGISLATIVO 127/2015 E PROROGATO PER MEZZO DEL DECRETO FISCALE AL 1 APRILE 2017. CONFIDA, PER TRAMITE DEL SUO PRESIDENTE PIERO ANGELO LAZZARI HA MESSO IN EVIDENZA CHE, A FRONTE DI 45 MILIONI DI EURO SPESI PER L’ADEGUAMENTO ALLA NUOVA NORMATIVA, NON C’È STATO AD OGGI ALCUN INCENTIVO FISCALE PER LE IMPRESE DEL SETTORE E HA PROPOSTO L’ESTENSIONE DELL’IPER AMMORTAMENTO ALLE APPARECCHIATU-
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RE HARDWARE E IL SUPER AMMORTAMENTO PER I SOFTWARE CHE SI SONO RESI NECESSARI PER L’ADEGUAMENTO. PIENO IL SOSTEGNO DEL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO, CARLO SANGALLI. PRESENTI ALL’INCONTRO, MODERATO DAL CONDUTTORE DEL TG2 DARIO LARUFFA, ANCHE L’ON. DANIELE CAPEZZONE DEL GRUPPO MISTO E L’ON. SARA MORETTO DEL PD, ENTRAMBI MEMBRI DELLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, OLTRE ALL’ON. ANDREA MAZZIOTTI DEL GRUPPO CIVICI E
INNOVATORI, CHE HANNO MOSTRATO DI COMPRENDERE LE DIFFICOLTÀ DELLA CATEGORIA, ASSICURANDO IL PROPRIO INTERESSAMENTO NEL PROSIEGUO DELL’ITER PARLAMENTARE. INFINE IL VICE MINISTRO DELL’ECONOMIA LUIGI CASERO, SULLA RICHIESTA DELL’ESTENSIONE DELL’IPER AMMORTAMENTO HA AMMESSO CHE, IN QUESTA FASE PARLAMENTARE NON ÈFACILE INTERVENIRE, TUTTAVIA SI VALUTERANNO I COSTI PER CERCARE DI DARE UNA RISPOSTA POSITIVA AL SETTORE. 23
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LA REDAZIONE DI D.A. ITALIA ERA PRESENTE ALL’EVENTO E, VISTA LA SUA IMPORTANZA PER IL SETTORE, OFFRE AI SUOI LETTORI DIVERSI INTERVENTI IN FORMA INTEGRALE, A PARTIRE DA QUELLO DEL PRESIDENTE DI CONFIDA PIERO LAZZARI.
di particolare compiacimento perché sta a significare la vostra leale vicinanza alla nostra Associazione e al nostro Settore in questo complesso percorso, iniziato circa due anni fa, che vede la transizione del nostro Settore alle nuove regole della “Riforma fiscale”.
del 1 gennaio è stata posticipata al 1 aprile. Un rinvio che, se da un lato risponde all’esigenza di estendere la disciplina del comma 2 dell’Art. 2 del decreto legislativo n. 127/ 2015 alle “prestazioni di servizi tramite distributori automatici”, dall’altro - di fatto - consente un po’ più di respiro anche al nostro Settore. E in effetti la partenza al 1 gennaio sarebbe stata alquanto critica per parecchi piccoli e medi Operatori, presi con le priorità dell’attività quotidiana, ma anche perché le novità applicative e le procedure previste nel Provvedimento attuativo hanno richiesto chiarimenti e soluzioni che fossero realmente praticabili …un insieme di aspetti che puntualmente abbiamo segnalato a Sogei per il tramite dell’Agenzia delle entrate. Abbiamo consapevolezza che si è trattato di uno slittamento, i cui presupposti non ammetteranno ulteriori ribalzi. Il prossimo 1 aprile è e sarà una data certa! Da qui la sollecitazione a Sogei per avere risposte tempestive ed esaustive per mettere in condizione le nostre imprese di realizzare quanto ancora non è stato possibile completare, e, contestualmente, uno sprone alle imprese stesse perchè ottimiz-
Caro Presidente Sangalli, anzitutto ti sono grato per le tue espressioni di riguardo nei confronti della nostra Categoria, per le tue analisi e le tue autorevoli riflessioni; consentimi, inoltre, di rendermi interprete dei numerosi associati qui presenti per ringraziarti e per rivolgerti il nostro affettuoso saluto … so che, al di là delle parole, l’abbraccio ideale di una sala così piena di associati è per te motivo di grande soddisfazione perché è l’espressione tangibile del senso di appartenenza e del dinamismo del nostro essere e fare Sistema. On.le Vice Ministro, On.li Parlamentari, Direttore dott. Aldo Polito, “grazie di essere qui tra noi”, la vostra autorevole presenza e partecipazione è per noi motivo
Cari Associati e graditissimi Ospiti, grazie di cuore a voi tutti che così numerosi siete qui a testimoniare il grande affetto verso la nostra Associazione e, al tempo stesso, a dare prova di grande compattezza e vigore in questi momenti in cui più forte deve farsi il tono dalla nostra voce. Quando si è trattato di dare un titolo ai lavori di questa prima parte dei nostri Stati Generali 2016… subito ci era venuta in mente l’espressione solitamente in uso in queste circostanze: “countdown” … – 46 giorni alla scadenza per l’avvio della memorizzazione elettronica e della trasmissione telematica dei dati delle operazioni effettuate tramite distributori automatici”. Come si trattasse di un presagio avevamo scelto un altro titolo, e in effetti, con le Disposizioni urgenti in materia fiscale, di cui al Decreto legge dello scorso 22 ottobre, la scadenza
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LA RELAZIONE DI PIERO LAZZARI
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L’arte dell’espresso.
ESPRESSO
ITALIANO
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zino questo lasso di tempo in più per poter fare al meglio quello che si sarebbe dovuto realizzare per essere pronte dal 1 gennaio. Con queste premesse - capite bene - i nostri Stati Generali mantengono tutta la loro attualità e importanza - e la vostra presenza così numerosi ne è dimostrazione visibile - perché oggi, a distanza di poco più di un anno dall’emanazione del decreto legislativo n. 127, abbiamo gli elementi per uno sguardo in retrospettiva e, soprattutto, per trarre utili spunti per un confronto sulle prospettive. Una retrospettiva che inizia nel momento in cui, con il coraggio che deriva dalla consapevolezza che sempre e comunque non sono difendibili posizioni non più sostenibili, “molto responsabilmente”, non abbiamo assunto una posizione pregiudiziale, di chiusura e di arroccamento nei confronti della Riforma fiscale. Con molto realismo, chiedevamo - leggo che “in base al criterio di equità fiscale, ci sia la certezza che quanto dovrà essere attuato tenga conto e possa avvenire attraverso il patrimonio di innovazione, di tecnologia e di procedure software che il Settore stesso, un Settore di filiera, ha sviluppato o è in grado di implementare per il controllo in remoto delle operazioni e la trasmissione telematica dati delle operazioni effettuate tramite distributori automatici”. Il sostegno trasversale su questi presupposti che abbiamo riscontrato nei lavori parlamentari, l’autorevole parere della Commissione Finanze e l’attenzione da parte del Governo hanno portato alla riformulazione della norma originaria con l’esplicita previsione che le soluzioni, indicate nel provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, non avrebbero inciso sull’attuale funzionamento degli apparecchi distributori e avrebbero garantito, nel rispetto dei normali tempi di obsolescenza e rinnovo degli stessi, la sicurezza e l’inalterabilità dei dati dei corrispettivi acquisiti dagli operatori”. Si è trattato di un risultato di rilievo e di soddisfazione, a riprova che il dialogo tra istituzioni e imprese è senz’altro possibile; ed ogni volta che questo si realizza, porta solitamente a soluzioni condivise ed apprezzabili. Un dialogo che, per la definizione delle regole tecniche, degli strumenti e delle procedure, ha avuto per protagonisti l’Agenzia delle entrate, qui rappresentata
dal Direttore Centrale Accertamento dott. Aldo Polito, Sogei e la nostra Associazione. In questo contesto, abbiamo avuto modo di apprezzare il metodo di lavoro che ha qualificato il procedere del confronto tecnico, superando anche i momenti di maggiore difficoltà grazie anche al concorso delle qualità personali degli interlocutori; un metodo di lavoro che è risultato fondamentale per consentire l’individuazione e la condivisione delle soluzioni applicative e delle procedure poi oggetto del Provvedimento attuativo. Un risultato reso possibile - diciamocelo – anche grazie al fatto che al nostro interno abbiamo dato prova di coesione e di capacità di lavorare insieme in modo tale che ciascuna Componente della nostra “filiera” apportasse il proprio contributo professionale e specialistico, ma anche impedendo fughe in avanti e contrastando una quanto meno fuorviante disinformazione. Siamo stati di parola! Abbiamo dato prova che avevamo ragione nel chiedere che le soluzioni potevano e dovevano essere ricercate e sviluppate nell’ambito delle tecnologie e procedure già in uso nel nostro Settore. Siamo stati credibili! Con questi presupposti abbiamo scongiurato di subire “invasioni di campo” da parte di produttori di quelle soluzioni e di quelle apparecchiature che nulla hanno a che fare con le tecnologie dei distributori automatici se non in termini di un aggravio sproporzionato ed inutile di costi. Ma non tutto va letto con una visione rosea. Anzitutto abbiamo ben presente la diffusa preoccupazione delle centinaia e centinaia di piccoli operatori del Settore per gli effetti di una norma destinata ad ingenerare rigidità e vincoli difficilmente compatibili con i precedenti margini di flessibilità. Ne eravamo consapevoli e, a suo tempo, abbiamo cercato di capire se potevano esserci spazi di mediazione. Ferma è stata la volontà del Governo nel dare attuazione alla Riforma fiscale sui suoi presupposti fondanti: la digitalizzazione ed automazione delle comunicazioni tra soggetti di imposta e Fisco e il principio delle “regole fiscali certe”. Da parte nostra, abbiamo fatto, e stiamo facendo, ogni sforzo organizzativamente possibile per renderci interpreti dei bisogni d’informazione e di supporto attraverso le note informative, la realizzazione di un “video tutoral”e un “Sportello” per i quesiti
più ricorrenti, , gli incontri organizzati sul territorio con la con la presenza dell’Agenzia delle entrate - a cui rinnovo la nostra gratitudine - e con le riunioni delle nostre Delegazioni territoriali. Nessuno è stato lasciato solo; ciascuna impresa associata - indipendentemente dalla sua dimensione - ha avuto ed ha la possibilità di un canale preferenziale e diretto per una risposta, un chiarimento, una indicazione. Dopo di che, una riflessione imprescindibile va fatta sui costi che impattano sul Settore per effetto dei necessari adeguamenti. Il Costo che complessivamente le imprese di gestione devono sopportare per l’adeguamento degli 850mila distributori automatici è stimato intorno ai 40 milioni di euro! Di questo vi parlerà in dettaglio il dott. Antonio Tartaro nella sua comunicazione. Risorse finanziarie che ancora una volta, dopo l’innalzamento dell’aliquota dal 4 al 10 per cento per finanziare l’eco-bonus (ricordo: 100 milioni di Euro di gettito contributivo e oltre 40 milioni di costi di adeguamento dei distributori automatici, gestionali e commerciali legati all’operazione), vengono sottratte dal circolo virtuoso degli investimenti e da una redditività d’impresa messa a dura prova dalla prolungata recessione economica. Ricordo che, a conclusione del mio intervento al Seminario istituzionale del 20 maggio dello scorso anno, avevo rivolto un’accorata istanza per il riconoscimento di un credito d’imposta. Una richiesta con la quale volevo affermare che il nascente nuovo rapporto tra Fisco ed Imprese del Vending doveva, ancor prima e necessariamente, essere un sistema fiscale sostenibile. La previsione di detrazioni fiscali, anche sotto forma di credito d’imposta, avrebbe consentito agli Operatori del Settore, prevalentemente di piccole e medie dimensioni, di affrontare le operazioni di attuazione della normativa in un clima di maggiore fiducia sulla sostenibilità della riforma fiscale. Un beneficio che peraltro sarebbe risultato rispondente ad un criterio di “equità”, vista l’analogia con altre situazioni pregresse, si veda - ad esempio - l’introduzione dei “registratori di cassa”. In mancanza, si sappia che il Settore è arrivato al limite delle proprie possibilità! In mancanza di un credito d’imposta o, in alternativa, della possibilità per le “imprese di gestione” di accedere, per i costi di
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acquisto di hardware e software, alla disciplina di maggiorazione degli ammortamenti, si abbia la consapevolezza che ancor più profonda e fondata è la preoccupazione per quanto sembrerebbe configurarsi dopo la scadenza del dicembre 2022 indicata nel Provvedimento attuativo. Stando così le cose, con molta fermezza, chiediamo una riflessione e una verifica di compatibilità! La Commissione Finanze della camera dei Deputati si era espressa chiaramente, dando un preciso indirizzo politico, che le funzioni di memorizzazione e trasmissione telematica devono avvenire sulla base di questi tre criteri: 1) che siano utilizzati gli strumenti tecnologici già in uso da parte degli operatori; 2) che non vi sia la previsione di inserire all’interno dei predetti distributori ulteriori dispositivi; 3) che siano evitati aggravi di costi per il Settore. Ricordo che il comma 2 dell’Art. 2 è stato scritto in modo da prevedere che le soluzioni siano tali - anche in prospettiva - da “garantire la sicurezza e l’inalterabilità dei dati dei corrispettivi acquisiti dagli operatori” Ora, e sta qui il passaggio per poi arrivare alla proposta, sul fondamento della validità del confronto tecnico dal quale sono uscite soluzioni idonee per l’avvio della fase applicativa nel rispetto della norma, perché allora - prefigurare una seconda fase - così detta “a regime” dopo il dicembre 2022 - in cui sembrerebbero ipotizzarsi nuovi ed aggiuntivi gravami in termini applicativi e conseguenti costi ancor più insostenibili? Si tratterebbe di ulteriori costi che ricadrebbero sulle imprese di gestione dei distributori automatici. Si parla di circa 450 milioni di euro!!! Un costo impensabile ed impossibile. Il Settore - nel modo più assoluto - potrebbe farcela!!! Sarebbe il definitivo collasso finanziario del nostro Settore!!! Con il regime in vigore dal prossimo 1 aprile, l’Amministrazione fiscale ha già ottenuto un importante risultato che qualcuno qualifica come “epocale”, quello 28
di togliere il nostro Settore da una sorta di “zona grigia” che dava adito a supposizioni, sottoponendolo ad un meccanismo di controllo certo e trasparente. Nasce allora spontanea la domanda che, al tempo stesso, è una proposta: perché - con molto buon senso - non verificare prima, dopo una prima fase sperimentale, se i dati rilevati sono in linea con le attese dell’Amministrazione finanziaria in termini di operazioni rilevate, di recupero e di maggiore gettito fiscale?
finalità della “Riforma fiscale” e il dettato del comma 2 dell’art. 2.Prima sperimentiamo e verifichiamo, dopo di che, insieme, valutiamo se con “ragionevole certezza” il sistema messo a punto regge sotto il profilo della sua affidabilità, sicurezza e inalterabilità dei dati. Anche sulla “sicurezza” e “inalterabilità” dei dati è necessario fare chiarezza: il terreno delle applicazioni informatiche e telematiche è uno spazio infinito dove non è dato di prefigurare un punto ultimo di arrivo. Potrebbe essere una spirale senza fine! Non dimentichiamo anche un aspetto rilevante dato dal fatto che nei distributori la memorizzazione e trasmissione telematica delle operazioni avviene in “automatico” … attenzione non è un gioco di parole! … perché nel nostro caso la transazione non è subordinata, come per altre Categorie, anche qualora opzionassero per la memorizzazione e trasmissione telematica, da un preliminare comportamento proattivo da parte del soggetto d’imposta. Non penso che stiamo chiedendo l’improponibile o l’impossibile dal momento che si tratterebbe di usare anche nei confronti del nostro Settore lo stesso atteggiamento di apprezzabile flessibilità che il Governo e l’Amministrazione fiscale esprimono verso altre Categorie, vedi il criterio di “opzionalità” per i soggetti d’imposta, di cui al comma 1 dell’Art. 2 del Decreto n. 127, piuttosto, che nei confronti della grande distribuzione per quanto attiene le modalità di memorizzazione delle operazioni e di trasmissione telematica dei dati! PIERO LAZZARI
In caso di positivo riscontro e di comportamento virtuoso da parte delle imprese, perché rendere tutto quanto più complesso e complicato e, soprattutto, insostenibilmente oneroso? Lo ribadisco, il confronto tecnico portato avanti tra Agenzia delle entrate e la nostra Delegazione è risultato un valido lavoro che si fa apprezzare per le competenze professionali e specialistiche messe in campo e - sempre a nostro avviso - è un risultato in linea e comunque in grado di soddisfare le
Caro Presidente Sangalli e illustri Autorità, le nostre imprese non sono fatte per delocalizzare perché svolgono un servizio ad altre imprese, alle comunità, alle singole persone che vivono, lavorano, si muovono nei nostri territori. Voglio ricordare che il nostro Settore è un patrimonio dell’imprenditorialità del nostro Paese, che si distingue per capacità innovativa, per tecnologie, per diversificazione e varietà dell’offerta. Le tecnologie del Vending, distributori automatici
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e sistemi di pagamento, sono un’eccellenza del “made in Italy” con il 70% delle esportazioni sui mercati internazionali; le imprese che gestiscono il servizio sono di esempio di eccellenza in Europa, per capacità e modelli organizzativi; le nostre imprese fornitrici di prodotti alimentari, del caffè e delle altre bevande sono al top per qualità. Tutte queste imprese chiedono solamente di essere messe nelle condizioni di poter continuare a svolgere quell’essenziale funzione economica che, al tempo stesso, è anche sociale, a beneficio di milioni di persone che quotidianamente e ogni giorno dell’anno hanno l’opportunità di una pausa di ristoro o la possibilità di acquistare un prodotto grazie al servizio di centinaia e centinaia di Operatori della distribuzione automatica. Come abbiamo evidenziato, il nostro Settore sta dando prova di grande disponibilità per fare la propria parte e contribuire alla crescita del prodotto interno lordo del nostro Paese e porre le condizioni per un Fisco più trasparente e di reale sostegno alla ripresa ma questo è possibile a condizione e solamente sulla base di un sistema fiscale sostenibile!. Sia ben chiaro, non ne facciamo solo una questione - anche se doverosa - sotto il profilo del principio di equità, qui ne va del futuro del nostro Settore. Un futuro che si decide già oggi e che non ha appello! Grazie!
INTERVENTO DI CARLO SANGALLI Cari amici, è con grande piacere che intervengo a questo importante incontro annuale di Confida e ringrazio il Presidente, l’amico Piero Lazzari, per l’invito. Oggi stiamo toccando tutti con mano, imprese e famiglie, i primi segnali tangibili di un nuovo rallentamento della nostra economia, dominata ancora da grande incertezza. Un’economia frenata da problemi strutturali: da un lato i deficit di legalità e infrastrutture e, dall’altro, gli eccessi di burocrazia e carico fiscale. Se vogliamo trasformare la debole ripresa di
trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. Avete accettato questo nuovo obbligo con grande senso di responsabilità e state sostenendo rilevanti investimenti finanziari per la trasformazione tecnologica degli apparecchi e per il rinnovamento del parco macchine, affinché queste siano adeguate al nuovo adempimento telematico. E, proprio per cercare di attenuare in qualche modo tali costi, abbiamo presentato delle proposte emendative alla legge di bilancio affinché le vostre imprese possano usufruire dell’iperammortamento del 250%. Sarebbe un vantaggio non solo fiscale, ma anche economico di un certo rilievo. Speriamo che il Governo ed il Parlamento capiscano le nostre e le vostre buone ragioni ed accolgano questa richiesta. Occorre, insomma, che chi, come voi, mantiene fortissima la voglia di fare impresa e ambisce ad una maggiore competitività dell’intero sistema-Paese, possa contare su condizioni ambientali idonee e su strumenti di supporto adeguati all’attività imprenditoriale. Anche perché, guardate bene, si chiamino pure “macchinette”, ma i distributori automatici racchiudono in sé una complessa organizzazione imprenditoriale che mette insieme professionalità, modelli di business, soluzioni tecnologiche e innovazioni. Ma soprattutto il vostro è un comparto di particolare importanza e rilievo per l’economia nazionale, non solo perché 30 milioni di italiani utilizzano i distributori automatici, ma soprattutto perché, anche negli anni della crisi, siete riusciti a rimanere vitali adeguando la vostra offerta CARLO SANGALLI alle tendenze del mercato a alle mutate esigenze dei consumatori. Un risulpromessa mantenuta dal Governo di evitare tato che dimostra l’impegno, la capacità, l’inl’aumento dell’IVA nel 2017. traprendenza e l’intelligenza di tutto il vostro Ma quando parlo di fisco, mi riferisco anche gruppo dirigente al servizio delle imprese alla semplificazione, ad un approccio fiscale associate e a beneficio di tutta la collettività. che favorisca e non penalizzi l’imprenditore e È questo lo spirito del fare, quello con cui il contribuente, che favorisca gli investimenti abbiamo lavorato in questi anni e con cui e l’innovazione, tema quest’ultimo molto continueremo a lavorare. Quello che serve importante per il comparto della distribuzione per sostenere e migliorare l’efficienza delle automatica, sempre più integrata nei negozi imprese del commercio, del turismo, dei tradizionali. A partire dal 1° aprile 2017, gli servizi e dei trasporti e, più in generale, per operatori del vending saranno chiamati ad restituire fiducia e competitività al Paese. assolvere ad un nuovo adempimento: la
oggi in una robusta e diffusa crescita per i prossimi anni, la strada da percorrere è obbligata: meno sprechi pubblici e meno tasse. È questo il paradigma da applicare senza deroghe. Rilancio dei consumi e crescita sono fattori fondamentali per mettere le imprese, in particolare quelle del terziario di mercato, potente motore di sviluppo, in condizione di essere più produttive e più competitive. E un aiuto può arrivare dalla legge di bilancio, articolata su diverse apprezzabili misure. A cominciare dalla
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INTERVENTO DI DANIELE CAPEZZONE Io non posso dire quello che farò, ma quello che ho già fatto camminando fianco a fianco con voi negli ultimi tre anni. Mi conoscete come persona ragionevole e moderata che non alza la voce, però oggi mi permetto di farvi un affettuoso rimprovero: siete stati troppo pazienti, siete stati troppo educati e l’ora che vi incazziate! Prima fregatura, combattei quando ero presidente della Commissione Finanze quando vi fu contro di voi il primo aumento di tasse di questa legislatura. Si ruppe la verginità di una legislatura in cui tutti dicevano “non si aumenteranno le tasse” e invece contro di voi ci fu il primo aumento IVA. Ricordo bene che fornii alla maggioranza di allora e a un viceministro di allora (Biondi) non una ma 5 ipotesi diverse di copertura per scongiurare questo aumento di tasse. Si disse no. Seconda fregatura, si disse “ok, prima o 30
poi sarà introdotta la certificazione, ma con l’altra mano avrete un credito d’imposta, un beneficio o qualche altro strumento per non essere cornuti e mazziati. Da allora siamo alla terza Legge di stabilità, c’era stata l’occasione anche di una Delega Fiscale ‘regalata’ al governo Renzi nel 2014, sono stati fatti dei decreti attuativi, si sono dati degli strumenti o meglio se si fosse voluto ci sarebbero stati e si sarebbe già risolto il problema. Insomma, se vi si chiede un onere e un plus di adempimento, c’erano tutti gli strumenti per restituire almeno una piccola parte di quello che siete stati e sarete costretti a fare. Terzo, vi accusano di fare cartello perché i prezzi salgono esattamente nella misura corrispondente all’aumento IVA, siamo al surreale! Quarto, vi si danno anche multe miliardarie per questo. Dopodiché, lo dico con rispetto per la collega Sara Moretto che è bravissima e che oggi qui rappresenta la parte avversa, siamo alla terza legge di stabilità
del Governo Renzi, ci sono stati diversi Decreti Fiscali, gli strumenti c’erano, ma non è stato fatto niente. Altrimenti resta valido quello che diceva Reagan contro gli statalisti: cosa fanno gli statalisti se qualcosa si muove nel mercato? “Se qualcosa si muove, tassalo, se si muove ancora, regolamentalo, quando non si muove più, sussidialo”. Questa è la sintesi. Per completezza, arrivano gli imbrogli su di voi, ma arrivano gli imbrogli per tutti – e qui arriviamo alla Legge di Bilancio di cui si parlerà nei prossimi giorni - ed è lo stesso errore che commise il governo di centrodestra in un’altra stagione di governo. Chiudo da dove ho iniziato: siete stati troppo gentili, troppo pazienti, troppo accomodanti. Ci sono le ragioni per chiedere al governo di oggi (ma se ci fosse un altro governo sarebbe destinatario delle medesime dure proteste), ci sono tutte le ragioni per dire basta e per chiedere i provvedimenti in modo che ci sia un cambio di passo complessivo.
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INTERVENTO DI SARA MORETTO Devo ammettere di aver imparato a conoscere il vostro settore durante i lavori parlamentari perché fino ad allora vi vivevo solo da consumatore finale, ma non conoscevo i numeri e le dimensioni di un comparto che ha un volume d’affari come quello che è stato citato in apertura e un volume di forza lavoro e di professionisti che ogni giorno rendono vivo questo settore. Nel corso delle audizioni parlamentari che si sono tenute alla Commissione Finanze di cui faccio parte, sono state discusse a mio parere con lealtà e correttezza sia le difficoltà che vive questo settore, che si è trovato ad avere a che fare con marginalità sempre più ridotte, ma un comparto che in questi ultimi anni ha saputo anche coniugare innovazione tecnologica -che si sfrutterà anche per le innovazioni normative che stanno arrivando- professionalità e responsabilità sociale. Devio un attimo dall’argomento rigido che si sta affrontando oggi, per esprimere apprezzamento per l’impegno che la vostra Associazione ha messo per mettere a disposizione per acquisire la corretta alimentazione dei bambini, sottoscrivendo il Protocollo del 2015, dopo la firma della Carta di Milano. Penso che questo sia il percorso giusto, quello di una condivisione tra Istituzioni, produttori alimentari e di distributori per un impegno importante che è quello della promozione di uno stile di vita sano e soprattutto tra i giovani. Credo che quando un settore fa un qualcosa in più, oltre a quello che è il suo operare quotidiano e qualcosa di così ammirevole, questo vada riconosciuto. Torniamo ai temi di oggi. Chiaramente il settore viene coinvolto in una serie di adempimenti diversi e nuovi che si stanno richiedendo a diversi comparti e a cittadini italiani in questo momento. Come diceva il Presidente Capezzone, all’inizio della legislatura sotto la sua presidenza in 32
Commissione è stata approvata la Delega Fiscale, quindi un percorso che voleva condurre il governo e il Paese verso un sistema fiscale più equo, trasparente ed orientato alla crescita. Il raggiungimento di questi obiettivi è avvenuta attraverso decreti attuativi in cui si mettono insieme degli strumenti di semplificazione fiscale per un migliore dialogo tra Stato e imprese ,ma anche per i cittadini (es. dichiarazione fiscale precompilata).
Nuovi strumenti che devono fare da contrappeso tra una diminuzione delle imposte e -seppur piccola c’è statadell’IVA nella scorsa legislatura e dell‘IRES in questa. Io penso che gli adempimenti che sono stati richiesti debbano avere un contrappeso. Quindi penso che l’aggiustamento che è stato fatto nel decreto fiscale con il posticipo dell’entrata in vigore del regime e anche con un credito di imposta che non è ben specificato, ma che il settore
potrà comunque utilizzare, sia un inizio del percorso. Ma non è sufficiente e su questo io sono d’accordo, non per avere il favore della platea ma perché penso che i risultati ottenuti e quelli che si potranno ottenere sono invece legati ad un atteggiamento che la vostra associazione ha avuto, che è un atteggiamento responsabile che è quello di non alzare le barriere, ma di sedersi al tavolo per trattare. Continuo a pensare che questo sia l’atteggiamento più proficuo e fruttuoso. Quindi occasioni che ci sono in questo momento: la legge di bilancio che si è poi sovrapposta al decreto fiscale e che ha visto quindi pochi spazi di lavoro (comincerà oggi il percorso alla Camera della legge di Bilancio) e sicuramente in questa o nella sede del Senato la questione relativa ai crediti di imposta e alla questione dei maggiori ammortamenti, una questione che personalmente porrò e che cercheremo di affrontare insieme con i dialogo che si è creato in questi anni. Prospettive dopo il 2022: io penso, visto che ne abbiamo il tempo, di aprire un ragionamento. A questo proposito ringrazio anche l’Agenzia delle Entrate, seduta al tavolo con l’intenzione di trovare una soluzione per raggiungere un obiettivo comune. Penso che fino al 2022 ci sia modo di valutare come il nuovo regime si stia attuando, quali risultati stia portando e valutare le conseguenza. Mettere oggi degli adempimenti prestabiliti senza valutare l’iter durante il percorso può essere prematuro. Sono convinta che questo sia un settore che si è impegnato responsabilmente verso un percorso comune che è quello della collaborazione tra stato e impresa, penso che questo impegno debba essere riconosciuto. Abbiamo due occasioni: la Legge di bilancio e il dialogo con l’Agenzia delle Entrate per le fasi successive e non intendiamo insieme al vostro Presidente, alla vostra Associazione, non sfruttarlo. Mettiamoci al lavoro! Il dialogo è aperto, il tavolo c’è, cerchiamo di renderlo utile.
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INTERVENTO DI LUIGI CASERO Appartengo a quel gruppo di giovani politici milanesi di fine anni ‘80 che hanno sempre riconosciuto in Carluccio Sangalli una persona che ha fatto moltissimo per la mia città, la mia regione, il mio paese e devo dire che di fronte a una sua richiesta, potendo venire a questo incontro, sono venuto. Oggi è stata citata una serie di operazioni fatte nell’arco di quest’anno legate all’economia e alle politiche fiscali e io vorrei partire proprio dal discorso dell’eliminazione della clausola di salvaguardia sull’IVA, che è un punto che noi riteniamo fondamentale e, ogni volta lo diciamo, dovete capire che togliere 25-30 miliardi all’anno da un bilancio difficile e complesso come quello attuale dello stato italiano non sia facile. Il nostro impegno è quello di riuscire a non farla scattare mai, anche per gli anni successivi. Mi sembra già un buon successo il fatto che il governo, ma direi la maggioranza del paese, abbia capito che se questa clausola scattasse, sarebbe un disastro per l’intera economia. È una battaglia che Confcommercio manda avanti da molto tempo e la rappresenta come la principale delle battaglie. Non è vero che i cittadini italiani accetterebbero, in un momento di deflazione ad un piccolo aumento dei prezzi, come dicono alcuni economisti. Sono convinto della necessità di cambiare l’approccio fra Agenzia delle Entrate e contribuenti. Dobbiamo insistere perché esista un approccio basato su un’interlocuzione preventiva al momento dell’accertamento e del controllo. È una partita difficile, complessa, che richiede grandi cambiamenti sia dal punto di vista legislativo (alcuni li stiamo apportando) che dal punto di vista dell’atteggiamento da parte dell’Agenzia delle Entrate e devo dire che loro sono completamente concordi su questa posizione. 34
mento con elementi premiali, quindi ci saranno degli indici di fedeltà fiscale che cambieranno completamente l’imposizione. Mentre nel passato non raggiungere un certo livello di reddito significava un accertamento, il sistema viene completamente ribaltato e si guarda al raggiungimento di alcuni livelli di efficienza e l’azienda che li raggiunge l’anno successivo non viene più controllata, se mantiene quell’indice fiscale. Elementi premiali quindi a fronte di elementi penalizzanti. Questa è una delle proposte uscite dal gruppo di lavoro che ha visto coinvolti anche voi e altre associazioni d’impresa e io credo che anche questo rappresenti un passo completamente nuovo nel modo di fare politica fiscale in questo paese. Infine, arrivo al tema della informatizzazione e del digitale. Il paese deve fare un salto di qualità. Tutta la parte relativa all’azione preventiva viene svolta in modo molto più semplice nel momento in cui c’è un rapporto digitale. Questa è una partita che va giocata insieme e tutte le associazioni d’impresa sono concordi, disposti a giocare, basta che non ci sia un aggravio in termini di appesantimento di oneri e in termini di costi. Voi sapete che sulla parte che riguarda l’informatizzazione dei sistemi abbiamo istituito dei crediti di imposta per le realtà che si avvicinano alla fatturazione elettronica, al digitale. Io ritengo che il beneficio complessivo sia per tutti. Vediamo ora, in sede parlaLUIGI CASERO mentare se per questo emenAd esempio, finalmente dopo molti anni damento riusciamo a trovare quanto abbiamo eliminato gli Studi di Settore e costa l’intervento per le coperture perché quello che rappresentavano, ovvero uno sicuramente sarebbe utile anche in strumento di accertamento e di appesanquesto campo, il vending, che devo dire timento della vita del contribuente, per è un campo avanzato e in cui si stanno farlo diventare due cose: 1. Innanzitutto realizzando cose che in altri settori non uno strumento più semplice, verranno si stanno realizzando e quindi io penso ci richiesti tanti dati in meno perché, come possa essere un contributo complessivo è stato detto tante volte all’Agenzia, i da parte dello Stato per far sì che questo dati sono stati chiesti tante volte e già li procedimento possa andare in porto. Io hanno ed è giusto che vengano utilizzati; spero che nei prossimi giorni potremo 2. da strumento di accertamento a strudare in merito una risposta.
Poi ovviamente questa nuova impostazione deve essere adattata a tutti i livelli e deve essere portata a tutti i dipendenti: non si fa con un tocco di bacchetta magica! Capite che è molto più semplice fare una verifica basata su un accertamento che non iniziare un percorso preventivo che richiede del tempo. È però un’azione che stiamo facendo e che noi li sollecitiamo a fare, che dobbiamo portare avanti anche attraverso la modifica di alcuni strumenti legislativi.
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STATI GENERALI, CONFIDA E I SUOI ASSOCIATI SI IMPEGNANO PER UN VENDING PIÙ SOSTENIBILE Nel corso dell’incontro “La sostenibilità sociale del vending nell’economia circolare”, nel contesto degli Stati Generali del Vending, CONFIDA ha presentato gli esiti di uno studio svolto sui suoi associati e ha sottoscritto l’ “Impegno per il Vending Sostenibile” alla presenza di Confcommercio, ANCI, Sodalitas e del Ministero dell’Ambiente. Dall’indagine, svolta da CONFIDA sui suoi associati, che rappresentano il 70% dell’intero mercato, è emersa una diffusa sensibilità delle imprese del vending italiano per una gestione aziendale sostenibile. Una larga maggioranza degli intervistati (70,9%) ritiene infatti la sostenibilità un tema “fondamentale” per il futuro del settore e un ulteriore 27,9% la ritiene comunque un tema “importante”.“I risultati dell’indagine che abbiamo svolto sui nostri associati mostrano come le aziende del settore siano sempre più consapevoli del fatto che l’attenzione a una gestione sostenibile dell’attività della distribuzione automatica porta notevoli benefici in termini di minor impatto ambientale non solo per l’azienda stessa ma per la comunità in cui essa opera” ha spiegato Piero Angelo Lazzari, presidente di CONFIDA, che ha proseguito: “Nel nostro settore la sostenibilità è un tema molto ampio che tocca varie fasi dell’attività: a partire dalla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari e alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare”. A questo proposito, dai dati dell’indagine di CONFIDA emerge che Il 55,8% delle imprese del settore ha adottato interventi per la riqualificazione energetica e il 64% utilizza soluzioni LED che comportano un risparmio energetico oltre a un minore impatto ambientale e il 29,1% produce addirittura energia “pulita” tramite pannelli solari, impianti di minieolico o altri strumenti.Ma l’attività del vending è svolta anche e soprattutto al di fuori dell’azienda con un impatto sulle comunità in cui opera e sui suoi clienti (imprese e luoghi pubblici come scuole, ospedali, uffici pubblici, stazioni, aeroporti ecc). L’aumento dell’utilizzo di automezzi con minori emissioni (a gas, elettrici e ibridi) che vengono già adottati da 29,1% del campione intervistato rappresentano un beneficio in termini di minor impatto sulla qualità dell’aria così come l’ottimizzazione dei percorsi che gli ARD (Addetti al Rifornimento Distributori) e i tecnici svolgono ogni giorno per rifornire e fare manutenzione alle macchine da vending, adottata dall’80,2%, porta a un minore impatto sulla viabilità e sul traffico nei centri urbani. Nella gestione sostenibile dell’attività del vending vengono in aiuto le nuove tecnologie (prodotte da aziende italiane leader a livello internazionale). I nuovi distributori automatici collegati ad internet con sistemi di telemetria (le cosiddette “smart vending machine”), adottati ad oggi dal 19,8% degli operatori, consentono di segnalare in tempo reale la necessità di rifornimento e gli eventuali guasti consentendo anche intervenire in remoto sulle macchine. I gestori della distribuzione automatica già da qualche anno si stanno inoltre impegnando nell’ampliamento dell’offerta alimentare per tenere conto delle differenti esigenze nutrizionali, alimentari, di gusto dei consumatori infatti: l’82,6% dei gestori sta introducendo prodotti per intolleranti (senza glutine, senza lattosio ecc), il 74,4% prodotti provenienti da agricoltura biologica, il 70,9% prodotti freschi come yogurt e frutta, il 47,7% prodotti del territorio o a “chilometro zero” e il 62,8% prodotti equo solidali.L’attenzione infine alla gestione dei rifiuti e al riciclo crea un’economia circolare nel settore e si realizza tramite l’utilizzo di confezioni e bicchieri in materiale compostabile / biodegradabile e/o in materiale a basso impatto di C02 adottati dal 47,7% dei gestori e la promozione della raccolta differenziata presso i clienti (adottata dal 69,8% delle società di vending).
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Gli Stati Generali del Vending sono proseguiti nel pomeriggio con un convegno in cui si è parlato di sostenibilità, un tema ampio che tocca vari aspetti dell’attività di un’azienda che opera nel settore della distribuzione automatica di cibi e bevande: a partire da una gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta e alla gestione dei prodotti alimentari e infine alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia che deve essere sempre più circolare ossia tesa a ridurre i rifiuti e trasformandoli reimmettendoli nel ciclo produttivo. Introdotto dal Direttore di CONFIDA Michele Adt, l’incontro ha visto la partecipazione del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente On. Silvia Velo che ha apprezzato il progetto e ha offerto la collaborazione del Ministero.
giunti dagli interventi di Patrizia Di Dio, Membro del Consiglio Nazione e della Giunta di Confcommercio con delega alla sostenibilità e di Massimo Ceriotti, responsabile affari generali di Sodalitas, Fondazione che si occupa di promozione e di sviluppo della sostenibilità e partner di Confida per il progetto Vending Sostenibile. Anna Reina, Coordinatrice della Commissione Vending Sostenibile di CONFIDA ha presentato il progetto, le sue attività e i lavori della commissione, illustrando anche gli esiti di un’indagine svolta sugli associati di CONFIDA che ha messo in luce come la quasi totalità dei soci pensino che il tema sia importante per il futuro del settore. Quattro case history di aziende del settore hanno ben esemplificato come un’azienda privata possa svolgere anche un ruolo “pubblico” contribuendo a proteggere il benessere degli individui e della comunità in cui opera.
ha mostrato come la tecnologia delle vending machine, che sono un prodotto di punta della meccanica Made in Italy, siano sostenibili con luci led e sistemi di energy saving, Andrea Cavani del Gruppo Nestlé ha mostrato l’approccio alla sostenibilità dell’azienda e come i principali prodotti che vengono venduti tramite i distributori automatici siano anch’essi sostenibili. Erika Simonazzi di Flo ha mostrato i dati di una ricerca che illustra come i prodotti monouso (bicchierini, stoviglie e posate di plastica e capsule del caffè) talvolta siano più sostenibili attraverso il riciclo piuttosto che il compostaggio e infine Zana Vuleta di Serim ha presentato due progetti dell’azienda sulla sana alimentazione in collaborazione col mondo scolastico. Il presidente di CONFIDA Piero Angelo Lazzari ha chiuso il convegno presentando il documento “Impegno per il Vending Sostenibile”, un impegno concreto fatto di azioni pratiche per un settore più sostenibile.
Interessanti spunti sull’importanza della sostenibilità per le aziende sono
Francesco Frova di N&W Global Vending
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FOCUS ON
NECTA MAMBO: VERSATILE PER NATURA
IL MERCATO DEL VENDING FOCUS ON
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I PIÙ ATTENTI DI VOI HANNO AVUTO MODO DI VEDERLO IN AZIONE DURANTE VENDITALIA, DA OGGI IL MEGLIO DELLA TECNOLOGIA PER IL SEGMENTO SNACK & FOOD È A DISPOSIZIONE DI TUTTI.
Luca Alemanni, responsabile commerciale N&W per il mercato italiano, ci presenta l’ultima novità a marchio Necta e ci illustra le potenzialità di un settore in costante sviluppo. “Negli ultimi tre anni, il trend di crescita del segmento Snack & Food è sempre stato positivo. Una tendenza che si presta a diverse interpretazioni, ma in primo luogo crediamo che si tratti di un cambio di abitudini da parte dell’utente
finale per quanto riguarda i consumi alimentari - e non solo - fuori casa. Non si cercano più solo snack confezionati o bevande, ma si richiede la possibilità di acquistare pasti completi e bilanciati a qualsiasi ora del giorno, con cibi sani e conservati in modo eccellente e sicuro. Quando si cerca una soluzione versatile che offra prodotti di qualità in qualsiasi momento, il vending, nella sua versione più evoluta, è la risposta naturale a questo tipo di esigenza.
E Mambo è nato proprio per questo.” Gli operatori, grazie alla grande capacità di questo distributore due in uno, hanno la possibilità di sfruttare al meglio lo spazio nelle locazioni, sia in quelle tradizionali che quelle di forte passaggio. La doppia vetrina con interfaccia centrale permette infatti di dare la massima visibilità ai prodotti, alimentari e non, garantendo una gestione multicategoria. 39
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La configurazione versatile, che prevede fino a 14 cassetti e 84 referenze, sa adattarsi al meglio alle esigenze della locazione: grazie alle diverse altezze possibili e alla maneggevolezza dei vassoi si possono caricare con facilità un’incredibile varietà di articoli, compresi quelli dalle grandi dimensioni o con formati particolari. L’ampio canale di caduta e il vano di prelievo extra large garantiscono una corretta distribuzione di qualsiasi tipo di packaging, preservando l’integrità anche degli oggetti più fragili, accompagnati nell’erogazione da un ascensore. Inoltre, la possibilità di settare fino a 4 differenti temperature all’interno delle due celle consente di creare il mix ideale di prodotti per massimizzare la redditività del distributore. Le caratteristiche antivandaliche, quali il vano di prelievo rinforzato, la robustezza dei componenti e l’assenza di parti in plastica, permettono a questo distributore di essere posizionato in sicurezza anche nelle locazioni semipubbliche, sempre molto frequentate. Una macchina quindi unica nel suo genere, le cui peculiarità si possono racchiudere in una semplice definizione: ottimizzazione. Ottimizzazione dell’offerta, degli ingombri, dei costi di gestione, delle potenzialità di business.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
OCTOBER
20-22
2016
Trieste, Italy
TRIESTESPRESSO EXPO 2016, GLI ESPOSITORI
IL FUTURO DELL’HO.RE.CA. A TRIESTESPRESSO EXPO 2016 CON BRASILIA In occasione del salone triestino, Brasilia ha presentato RITO, l’ultima novità della gamma Ho.Re.Ca.: assieme alle altre macchine dell’offerta, RITO rappresenta l’ascesa del marchio ai vertici del segmento. Il viaggio di Bianchi Industry nel cuore dell’innovazione continua, questa volta nel segmento Ho.Re.Ca. con il proprio marchio Brasilia e fa tappa a TriestE-
spresso Expo 2016. In fiera, l’azienda guidata dalla famiglia Trapletti ha presentato l’ultimo gioiello della gamma Brasilia. RITO è una macchina che rappresenta i più alti standard di qualità, grazie all’elettronica evoluta e al design d’avanguardia. RITO è l’incontro della tradizione di Brasilia con le più moderne tecnologie e costituisce la rinascita dello storico marchio. Dopo l’ultima edizione di Host, dove è stata rivelata al pubblico la nuova identità del brand, l’appuntamento di Trie-
ste ha confermato l’ascesa dell’azienda nel segmento Ho.Re.Ca. quale risultato di una strategia di riorganizzazione che la vede ai vertici di questo mercato. La realizzazione di nuovi prodotti come RITO e la riproduzione di modelli storici del marchio dotati di soluzioni di ultima generazione sono il primo passo di questo piano di sviluppo, che si articolerà inoltre con la creazione di una rete di assistenza tecnica in Italia. L’obiettivo è offrire in breve tempo al mercato prodotti e servizi di qualità impareggiabile. 41
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SPINEL, PRESENTATE A TRIESTE TUTTE LE NOVITÀ DELL’AZIENDA PUGLIESE Ancora una volta Spinel innova per crescere e proprio in occasione di TriestEspresso 2016 ha presentato con successo le ultime novità nel mondo delle macchine da caffè espresso. Gli operatori professionali provenienti da tutto il mondo si sono dimostrati entusiasti per Jasmine, la macchina professionale da caffè espresso in capsula, appositamente studiata per rispondere alle esigenze della ristorazione moderna. Disponibile nelle versioni con gruppi per capsule Fap (monodose e bidose), per capsule Nespresso* compatibili e Lavazza Blue* compatibili; e JasmineMatic che permette di erogare con soli tre movimenti (si inserisce la capsula, si chiude il gruppo e si aziona il pulsante caffè) un ottimo caffè espresso, lungo o corto. Jasmine, grazie alle sue caratteristiche tecniche (sistema idraulico autopulente da calcare brevettato, gruppi scambiatore caffè in ottone, sistema di chiusura del gruppo ed espulsione automatica della capsula bre-
vettato, accensione indipendente dei gruppi caffè e della caldaia, risparmio energetico) ed al suo design innovativo ed accattivante, soddisfa i bisogni dell’operatore professionale e del mercato in continua evoluzione. Grande interesse anche per BYE, frutto di un importante ed ambizioso progetto che ha permesso di realizzare una macchina da caffè espresso di tecnologia e design italiano che, nonostante le piccole dimensioni, si propone come un prodotto resistente, affidabile e all’avanguardia. Funzionamento con capsule Fap, capsule Nespresso* compatibili, capsule Lavazza Blue* compatibili, sistema di caricamento ed espulsione automatica della capsula con trascinamento “a camme” brevettato (senza molle), sistema idraulico autopulente da calcare brevettato, gruppo caffè in ottone, cassetto raccogli capsule esauste da 18 fap, sono alcune delle soluzioni che si combinano in modo perfetto e fanno di questa macchina da caffè a capsule un vero e proprio gioiello che guarda al futuro. L’azienda conferma l’attenzione per i dettagli, la passione e l’impegno nella produzione di macchine da caffè espresso di elevata qualità e 100% made in Italy.
(*) I marchi Nespresso e Lavazza Blue non appartengono a Spinel srl né ad aziende ad essa collegate
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APPUNTAMENTO IN FIERA
HOSTMILANO E SIC PROIETTANO NEL FUTURO AZIENDE E PRODOTTI
IL SALONE MILANESE GUARDA AI NUOVI STILI DI CONSUMO PER L’EDIZIONE IN CALENDARIO IL PROSSIMO ANNO HostMilano, grazie allo storico Sic, Salone internazionale del caffè, da 40 edizioni è la casa del chicco di Coffea e di tutti i mondi che gli ruotano intorno. Un luogo dove si riunisce l’intera filiera, dai coltivatori ai torrefattori, ai produttori di macchine per caffè, al vending. Ma a HostMilano si trovano anche la tazzina e il cucchiaino, l’intero concept della caffetteria, il dessert a base di caffè, la ricetta del cuoco stellato e del bartender. Oltre 150mila i visitatori dell’ultima edizione, in crescita del 17% sul 2013, provenienti da 172 Paesi. La prossima edizione, che si terrà dal 20 al 24 ottobre 2017 a fieramilano, ha già ottimi riscontri. Sono infatti 1.158 le aziende che hanno prenotato uno spazio a un anno dal via, e, a conferma dell’internazionalità del par-
terre, 42% provengono da 44 diverse nazioni, mentre il 58% porterà in fiera il Made in Italy. L’area che comprende Caffè e Tea con macchine da caffè e vending, Bar e Gelato Pasticceria, è tra le sezioni di punta con il settore Bar che vede già il 70% degli spazi occupati e schiera i grandi nomi del Made in Italy, ma non solo: aumenta infatti la presenza di aziende estere che portano una visione e una modalità di consumo del caffè diversa, che inizia a essere proposta anche in Italia come alternativa al classico espresso. Tra i top player presenti Oro Caffè, Imperator, Torrefazione Portioli, Caffè Moreno, Hario, Monin, Probat-Werke Von Gimborn Maschinenfabrik, G. Bijdendijk, Rhea Vendors Group, La Spaziale, La Marzocco, Franke Kaffeemaschinen, Vitamix e Thermoplan. Non mancheranno però i piccoli produttori indipendenti, ad assicurare uno sguardo completo sulle tendenze del settore. L’incontro tra domanda e offerta sarà favorito dalla presenza
di 1.500 buyer profilati da tutto il mondo, grazie a una rete internazionale di agenti in loco. La vicinanza con altri settori assicurerà agli espositori tutte le opportunità di business derivanti dal trend imperante al momento, che è quello della contaminazione tra i settori, con un angolo caffè che sempre più spesso viene proposto nel supermercato come nel negozio d’abbigliamento, e che diventa quasi imprescindibile per ampliare l’offerta di gelaterie, pasticcerie e panetterie. IL CAFFÈ È IL CUORE DI OGNI BAR, MA AVANZA IL MONOPROZIONATO La nera bevanda venuta dal Medio Oriente ed entrata in Europa cinque secoli fa non dimostra i suoi anni, ed è entrata nel Terzo Millennio più vitale che mai e con numeri in crescita. L’analisi dell’Istituto di ricerca Competitive Data segnala come nel 2015 le vendite di caffè torrefatto nel canale Ho.Re.Ca. in Italia, stabile in quanto a volumi, è cresciuta dell’1,3% a valore, 43
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arrivando a 844 milioni di euro. Un vero boom sta vivendo il monoporzionato, che ha registrato un +23,5% spinto proprio dalla tendenza all’ibridazione dei settori. Sono sempre più le torrefazioni che propongono questo formato, con sistemi capsula-macchina ideali per locali che trattano volumi più contenuti del classico bar come pasticcerie, gelaterie, enoteche ma anche ristoranti gourmet e negozi con un angolo dedicato al ristoro dei clienti. Secondo TradeLab, il caffè consumato fuori casa in Italia vale 1,2 miliardi di euro, così suddivisi: circa 630 milioni al bar (che dalla caffetteria ricava il 41% del fatturato), 270 milioni nelle postazioni self-service, 130 milioni nella ristorazione collettiva, 126 milioni al ristorante, 25 milioni negli alberghi e i restanti 10 milioni in altri canali. Avanzano i prodotti derivati, con il caffè al ginseng, i ricettati e le creme fredde al caffè che segnano le tre migliori performance del bar, ma anche il caffè biologico, oggi presente nel 15% dei bar e il cappuccio a base di latte di soia/riso/avena, offerto dal 32% dei gestori. Il caffè si diffonde in tutto il mondo, entrando in mercati che tradizionalmente non lo consumavano. Il Giappone, ad esempio, importa oltre 430mila tonnellate di caffè all’anno ed è terzo solo a Stati Uniti e Germania.
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EVENTI NEL NOME DEL CAFFÈ Da sempre Sic significa non solo di business ma anche alta formazione e propone eventi spettacolari, con i migliori baristas internazionali impegnati in sfide e dimostrazioni. Sono numerose le novità che si stanno preparando per il 2017, cui stanno lavorando le principali associazioni di categoria presenti come da tradizione a HostMilano: Wce (World Coffee Events), Scae (Speciality Coffee Association of Europe), Fipe (Federazione Italiana Pubblici esercizi) e Altoga (Associazione Lombarda Torrefattori, Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari). Già confermati alcuni appuntamenti: Altoga e Fipe si uniranno ad Host 2017 per dare vita ad un evento interamente dedicato al mondo del caffè, in tutte le sue sfaccettature, dal benessere al gusto, che parte dal chicco verde e passerà per le fasi di tostatura e macinatura, terminando nella degustazione della miscela. Hub Coffee Science, emanazione dell’International Hub for Coffee Research and Innovation, sarà invece un vero centro di ricerca scientifico all’interno di HostMilano, dove i visitatori potranno interagire con i ricercatori ed utilizzare la strumentazione di laboratorio a disposizione
per esplorare i segreti del caffè da una prospettiva inconsueta. Scae Italia infine presenterà a HostMilano un documento che definisce le caratteristiche del profilo aromatico dell’espresso italiano, frutto di un lavoro condiviso tra esperti ed associazioni lungo un anno, che partirà a fine ottobre. Figli dell’Internet of Things, macchine per caffè, tostatrici e grinders di ultima generazione sono programmabili ed interattivi, consentono all’operatore anche meno esperto di ottenere buoni risultati, e al barista più raffinato di calibrare pressione e temperatura per trarre il meglio dalle miscele più ricercate. Da sempre non solo mostra, ma hub di tendenze e innovazione, HostMilano presenterà le soluzioni più nuove. Quelle giudicate più all’avanguardia, che guardano tanto avanti da superare i trend del settore, o risultano innovativi in termini di funzionalità, sostenibilità e risvolti etici, otterranno l’ambita Smart Label, il riconoscimento dedicato all’innovazione nell’ambito dell’ospitalità professionale promosso da Host-Fiera Milano, in collaborazione con POLI. design, Consorzio del Politecnico di Milano.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
SIGEP 2017, IL CAFFÈ PROTAGONISTA AL SALONE DELL’ARTE DOLCIARIA ARTIGIANALE
A RIMINI FIERA DAL 21 AL 25 GENNAIO 2017 SI SVOLGERÀ LA 38SIMA EDIZIONE DI SIGEP, EVENTO MONDIALE DELL’ARTE DOLCIARIA ARTIGIANALE DOVE IL CAFFÈ È SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA E SI AGGIUNGE UFFICIALMENTE ALLA DENOMINAZIONE DEL SALONE.
Negli stessi giorni, torna l’appuntamento biennale con AB TECH EXPO, salone delle tecnologie per l’arte bianca. Le tradizionali cinque giornate del salone mondiale del dolce artigianale saranno a Rimini Fiera dal 21 al 25 gennaio 2017. Sempre più ‘horeca oriented’, dalla prossima edizione SIGEP aggiunge ufficialmente il caffè fra i suoi protagonisti, assumendo la nuova deno-
minazione di Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali e Caffè. Dopo l’eccezionale successo della scorsa edizione (201.000 visitatori professionali, 41.000 dall’estero, 720 fra giornalisti e blogger, 500 eventi in fiera), SIGEP continua a percorrere la sua traiettoria di sviluppo che guarda ad incrementare il profilo di internazionalità di ogni sua singola attività. Asia, Usa e Medio Oriente, con un 45
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focus sulla Germania: sono questi i target primari di SIGEP 2017, che vedrà anche le ultime tappe a Londra e Berlino del programma triennale di Gelato World Tour organizzato da SIGEP e Carpigiani, prima della finalissima di Rimini a settembre 2017. Sul fronte della pasticceria, si aggiunge una particolare attenzione ai mercati della domanda presente nei Balcani, in Centro e Sudamerica oltre che in India. Attenzione che si traduce in presenza di buyer, operatori, delegazioni commerciali, anche in collaborazione con ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - all’interno del programma di potenziamento dei grandi eventi fieristici italiani, previsto dal piano straordinario di promozione Made in Italy del Governo - che vede coinvolti 18 uffici ICE nel mondo. Fari puntati su German Challenge (21 e 22 gennaio), iniziativa patrocinata da Uniteis e dedicata alla filiera del gelato artigianale made in Italy che in Germania sta trovando una fase di grande sviluppo e dove si trova ormai il 10% delle gelaterie artigianali europee.
Cento gelatieri tedeschi si disputeranno otto posti in vista della tappa di Gelato World Tour di Berlino a giugno 2017. L’iniziativa è sintonizzata con il processo di certificazione delle gelaterie italiane all’estero messo a punto da SIGEP in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Assocamere Estero, Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’estero e, in questo caso, in collaborazione con la Camera di Commercio di Francoforte. Alla Pastry Arena l’evento di punta di SIGEP 2017 sarà il Campionato Mondiale Juniores di Pasticceria, in programma il 21 e 22 gennaio. Già iscritte dieci squadre (Francia, Giappone, India, Balcani, Filippine, Singapore, Messico, Polonia, Russia, Italia), che si confronteranno sul tema Planet Fantasy. Il potere della fantasia. Confermati anche i Campionati italiani Seniores e Juniores di pasticceria il 23 e 24 gennaio, oltre a The Star of Sugar, concorso internazionale dell’arte dello zucchero (21-25 gennaio) e alla Coppa Italia della Pasticceria Artistica che si dedicherà al mondo dei cartoon.
Grande impulso per l’area della formazione, in particolare quella rivolta alle nuove leve. Come tradizione SIGEP Giovani riunirà gli Istituti italiani, con studenti e docenti che al prossimo SIGEP saranno coinvolti anche in stage all’interno di aziende espositrici nei vari settori della fiera. IL CAFFÈ, LA NUOVA ANIMA DI SIGEP L’area dedicata alla filiera del caffè ha raggiunto a SIGEP una dimensione di rilievo associando la presenza delle aziende ai grandi eventi. La peculiarità è il punto di partenza, ossia l’attenzione e la valorizzazione delle colture, per favorire conoscenza e consapevolezza. SIGEP riesce a proporre una panoramica di concorsi completa, con tutti e sette i campionati dedicati al caffè e valevoli per il circuito internazionale del World Coffee Events. Terminata l’esperienza in Brasile, a SIGEP 2017 si avvierà la nuova edizione di Barista&Farmer, il primo talent show dedicato alla promozione e alla cultura del caffè d’eccellenza.
L’APPUNTAMENTO CON SIGEP È A RIMINI FIERA EXPO CENTRE DAL 21 GENNAIO 2017.
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