D a italia n 113

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NUMERO 113 MARZO 2017

PRODUTTORI PROBIOS D. NOVI K-MATIC

EVENTI ACQUAFAIR 2017

DAITALIA www.daitalia.it

FOCUS ON MATERIE PLASTICHE CPI



the next generation of vending machines

here comes tomorrow

we look forward to seeing you at Vending Paris 2017 Paris Expo, Porte de Versailles, Pav. 5.1 - booth D25



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EDITORIALE

IL GIORNO DEL GIUDIZIO CON 50 SFUMATURE DI GRIGIO Adrienne von Speyr, una delle mistiche più importanti del XX secolo, scriveva che: “Nel momento del giudizio la cortina viene tirata da lato: tutto ciò che era nascosto si svela ora in una trasparenza perfetta, in una visibilità ultima e definitiva”. Il primo aprile 2017, giorno in cui entrerà in vigore l’obbligo di memorizzazione elettronica e trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate dei ricavi generati dai distributori automatici, sarà per il vending un giorno davvero fondamentale, che segnerà un confine netto tra il prima e il dopo e che influenzerà in modo decisivo le dinamiche di settore. Chiamarlo giorno del giudizio è forse improprio, perché sarà solo il primo passo di un percorso molto lungo e che troverà la sua definitiva conclusione solo quando si passerà dalla fase transitoria a quella a regime, prevista per il primo gennaio 2023. Allora sì che la cortina verrà tirata di lato e tutto diventerà trasparente. Convivere con la trasparenza è già una realtà per molti operatori del vending, ma una novità per tutti quelli che hanno deciso di abitare in una zona grigia, colore che si determina quando viene mischiato al bianco un po’ di nero.

Come è ovvio e giusto che sia, saranno le sfumature di grigio a determinare il livello di difficoltà di adattamento alle nuove norme. I gestori che operavano non occasionalmente al di fuori delle regole e che trasformavano questo comportamento in un vantaggio competitivo, accettando di lavorare a prezzi insostenibili per gli operatori virtuosi, saranno costretti a rivedere completamente le loro strategie. Quindi siamo piuttosto sicuri che il giorno del giudizio porterà ad una grande “pulizia” del settore, perché operare seguendo tutte le regole è davvero impegnativo e faticoso, bisogna essere molto organizzati, professionali e lavorare con grande efficienza, tutte caratteristiche che non si improvvisano e sicuramente non si imparano quando si è abituati a prendere delle scorciatoie.

livello di marginalità di questi ultimi anni, ma che almeno porterà ad una nuova chiarezza e trasparenza. In un mondo tutto in chiaro e bianco, finalmente prevarranno i gestori più preparati, quelli che hanno investito nella formazione del proprio personale e nell’organizzazione del lavoro. Questi player sono abituati ad erogare un servizio di qualità al giusto prezzo, unica strada possibile per ottenere un fatturato che consente di coprire i tantissimi costi dell’impresa virtuosa e generare un utile che può essere reinvestito in innovazione, caratteristica distintiva del settore che appare sempre più indispensabile per garantire un futuro al vending.

Convivere con la trasparenza è già una realtà per molti operatori del vending, ma una novità per tutti quelli che hanno deciso di abitare in una zona grigia, colore che si determina quando viene mischiato al bianco un po’ di nero.

Quindi ben venga questo giorno, anche se porterà tutto il settore a sostenere nuovi costi, in tempo ed investimenti, per arrivare pronto all’appuntamento con la normativa. Un impegno che non è facile da sostenere e che rischia di compromettere il fragile

EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA

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SOMMARIO

NUMERO 113 MARZO 2017 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR

3 EDITORIALE

LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR

ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004

Il giorno del giudizio. 50 sfumature di grigio

6 MERCATO DEL VENDING Latest News

16 PRODUTTORI

PROBIOS Intervista con Daniele Novi

22 EVENTI

ACQUAFAIR 2017

34 FOCUS ON

Materie plastiche FLO COFFITALIA

48 MONDO ASSOCIAZIONE

Vending Madrid

51 APPUNTAMENTO IN FIERA

Host

ISCRIZIONE AL R.O.C. 11412 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL

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LATEST NEWS

FRUTTA CINQUE VOLTE PIÙ FRESCA ANCHE NEL VENDING INGANNANDO I PARASSITI Una nuova tecnologia di conservazione della frutta potrebbe essere davvero interessante per il vending, settore in difficoltà con le scadenze troppo brevi. Una start-up americana ha messo a punto un sistema di mimetizzazione della frutta che promette meraviglie. Si tratta di una particolare pellicola che crea sul frutto una barriera invisibile, commestibile e durevole nel tempo, che promette di allungare la shelf life del prodotto di ben cinque volte. Interessante anche la provenienza: la pellicola è infatti realizzata partendo da scarti vegetali e sottoprodotti derivanti dalla catena dell’agricoltura biologica e solitamente gettati, come foglie o gambi eliminati dopo la raccolta. Grazie a questo rivestimento naturale gli alimenti diventano irriconoscibili e quindi meno interessanti per i parassiti. Il rivestimento ultra sottile convince infatti funghi, muffe, batteri e insetti che quello non si tratta di cibo. Allo stesso tempo, la pellicola controlla l’ossidazione e la dispersione di acqua e gas, rallentando così sia la decomposizione sia la perdita di sapore.

BORN SOCIAL, LAVAZZA PROSEGUE LA SUA CAMPAGNA INTERNAZIONALE Prosegue la strategia di internazionalizzazione del brand di Lavazza, sempre più orientata verso un’immagine globale. Un’ulteriore prova del fenomeno, ormai in corso dal 2015, è la nuova campagna di comunicazione 2017. Lavazza è infatti on air e online con la nuova campagna globale di Y&R Italia, “Born Social”, che rappresenta il seguito della comunicazione di due anni fa, che ha lanciato il brand a livello internazionale, raccontando la storia di Luigi Lavazza e la sua ricerca della prima miscela di caffè. Lo storytelling del brand continua quest’anno con un approccio strategico focalizzato maggiormente sul consumatore. Il concetto strategico alla base dell’idea nasce da un’affermazione del fondatore, Luigi Lavazza, che disse: “…non è solo qualcosa che bevi, non è solo un caffè, è un modo per stare insieme”. Nonostante ogni situazione rappresenti un incontro unico, il film testimonia l’universalità del caffè italiano come connettore tra le persone.
La campagna debutterà in tv in Germania e, successivamente, andrà in onda in altri paesi nel corso dell’anno. Lo spot, diretto dai registi argentini Augusto Giménez Zapiola e Martìn Romanella, verrà pianificato sul piccolo schermo nella versione da 30 secondi, mentre la versione integrale da 80 secondi sarà disponibile online sui media digitali.

PENE LEGGERE PER I FURTI AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI Non li prendono quasi mai gli scassinatori dei distributori automatici. Quando succede, di solito hanno già compiuto decine di furti ai danni di postazioni vending, anche nella stessa locazione, che viene visitata periodicamente e trattata come un bancomat. 
Ma come finisce le poche volte che li prendono? Ad Avezzano, ad esempio, un giovane di 30 anni era stato notato da un infermiere di turno all’ospedale mentre, insieme ad un complice, stava manomettendo alcuni distributori automatici. I Carabinieri, rispondendo alla segnalazione, sono intervenuti bloccando il ladro e recuperando la refurtiva.
Il Giudice, alla luce del valore residuo del colpo messo a segno, solo 21 euro, ha deciso di scarcerarlo in attesa del processo. Il giovane, accusato di furto aggravato, è difeso da un avvocato che ha già affermato di essere convinto di poter provare in dibattimento la totale e completa estraneità del proprio assistito ai fatti avvenuti in ospedale.

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EFSA E OMS, NUOVI LIMITI DI TOLLERABILITÀ PER L’OLIO DI PALMA NEGLI ALIMENTI? Nelle prossime settimane Efsa discuterà delle differenze di valutazione del rischio rispetto a quanto fatto dall’OMS sull’olio di palma e, più in particolare, su quelle sostanze che provocano cancro: glicidil esteri (GE) e 3-MCPD. Non è la prima volta che Efsa e OMS arrivano a diverse conclusioni: gli ultimi casi riguardano la carne rossa trasformata e il glifosate. In entrambi i casi l’OMS era stata più cautelativa, ma per l’olio di palma tutto si è ribaltato ed è stata l’Efsa a indicare livelli decisamente più bassi delle sostanze cancerogene ammesse come tollerabili. La valutazione che viene dal Comitato per la Valutazione degli Additivi - JEFCA del Codex ALimentarius (OMS-FAO), ha stabilito una Dose Giornaliera Tollerabile (TDI) di 4ug/kg di peso corporeo, mentre Efsa ne ha stabilita una pari a 0.8ug/kg, ovvero limiti di tollerabilità il 500% più alti di Efsa.

DEBUTTA IL NUOVO LOGO DI SUZOHAPP SUZOHAPP ha annunciato il lancio del suo nuovo logo aziendale, che riflette pienamente le nuove mission e vision aziendali. Il nuovo logo rappresenta un punto di rottura con il passato e identifica un’azienda moderna e orientata all’innovazione tecnologica. SUZOHAPP è oggi un attore chiave in diversi mercati quali retail, banking, Central Cash Processing (CCP), ticketing, parking e vending oltre ai tradizionali settori del gaming e dell’amusement. La mission di SUZOHAPP è quella di fornire ai clienti un servizio eccellente e componenti di alta qualità, ma anche soluzioni e software in grado di dare un reale valore aggiunto al loro business. La vision aziendale è quella di divenire leader globale nel mercato, perseguendo una crescita costante in tutti i mercati in cui SUZOHAPP opera, grazie all’investimento nelle risorse umane e nell’innovazione. L’icona inclusa nel logo rappresenta elementi chiave quali velocità, flessibilità ed efficienza e riproduce una pila di monete che identifica la tecnologia della gestione del denaro.

DAV, CONTROLLATA IVS, ACQUISISCE GRUP IBERVENDING IVS Group S.A. informa che la controllata spagnola DAV S.L. ha acquisito 100% della società Grup Ibervending S.A., attiva nel settore del vending in Spagna, con un fatturato di circa Euro 23 milioni ed un EBITDA di circa 4,25 milioni. Nel perimetro dell’acquisizione è compresa anche la torrefazione Cafè Vitoria. L’enterprise value è pari circa a Euro 25,5 milioni; il saldo del prezzo (25%) sarà pagato, in uno con l’aggiustamento della PFN, in due rate nel corso del 2017 e del 2018. Il Gruppo Ibervending è uno dei principali attori nel settore della distribuzione automatica in Spagna con una rete di 9 filiali, che si aggiungono alle 9 filiali spagnole di IVS, con le quali si integreranno nel corso dell’anno, per servire una grandissima parte del territorio spagnolo. Con questa acquisizione, che segue di poche settimane quella di Demomatic in Svizzera, IVS diventa il terzo maggiore operatore nella distribuzione automatica in Spagna, un mercato caratterizzato da un’alta frammentazione, come in Italia e Francia, e conferma la propria strategia di crescita in Europa, basata sull’eccellenza delle proprie competenze gestionali e performance economiche. Advisors dell’operazione sono stati BDO, Deloitte Legal e Roqué Advocats.

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CAFFÈ VENDING COME AL BAR? NO, UN BAR CON UN CAFFÈ AUTOMATICO Una volta nella comunicazione promozionale si diceva che il caffè alle vending machine era buono come quello del bar. Adesso il mondo si è ribaltato e un illuminato imprenditore, Henry Hu, ha notato che i baristi spendono più tempo a armeggiare con le tazzine che a preparare il caffè. Così ha deciso di costruire un coffee shop completamente meccanizzato, Cafe X, nome del bar e della relativa APP con cui si può ordinare il caffè. Questo progetto nasce per incrementare i margini senza far aspettare i clienti. I bar intanto sono già due, uno ad Hong Kong e uno a San Francisco.

PRATO, I COMMERCIANTI CINESI ALLA CONQUISTA DEL VENDING La presenza cinese in Italia è ormai da decenni in forte espansione in moltissimi settori industriali e in molti quartieri delle principali città, anche se fino ad oggi i commercianti orientali non erano mai entrati nel vending. Il tabù è stato infine infranto a Prato (dove risiede la più grande comunità cinese d’Italia) dove, secondo indiscrezioni, un gestore cinese, con personale cinese, sta proponendo soluzioni vending ai tantissimi connazionali titolari di aziende presenti sul territorio della provincia toscana.
L’entrata di una nuova generazione di imprenditori dall’estremo oriente preoccupa non poco, soprattutto in quelle zone, dove la maggior parte delle attività industriali e commerciali sono gestite da loro connazionali.

MULTATO VENDITORE ABUSIVO DI SNACK E BEVANDE IN STAZIONE Entrare in concorrenza con le postazioni vending istallate sui binari è costato caro ad un venditore abusivo che da qualche tempo e senza alcun titolo aveva iniziato a vendere panini, acqua e snack in stazione e a bordo di alcuni treni. Dopo numerose segnalazioni di alcuni pendolari è scattata la trappola, con agenti in borghese che hanno aspettato l’abusivo fino a coglierlo in flagranza di reato mentre vendeva biscotti, caffè caldo e panini al salame. Gli agenti hanno perciò avviato gli accertamenti di prassi, all’esito dei quali all’ambulante abusivo è stata elevata una sanzione amministrativa di 5.164 euro per commercio abusivo su aree pubbliche, mentre una seconda multa gli è stata invece comminata per violazioni di norme ferroviarie. I prodotti venduti sono stati naturalmente sequestrati.

TAPPY, L’ANELLO CON ANTENNA NFC CHE PERMETTE DI PAGARE A CONTATTO CON IL POS Sono sempre di più le persone che iniziano a pensare di mandare in pensione le carte di credito utilizzando altri strumenti tecnologici. Il cellulare innanzitutto, anche se bisogna sempre portarselo dietro, come il portafogli per le carte. La soluzione al problema arriva da Honk Kong, si chiama Tappy ed è un anello che permette di pagare semplicemente avvicinando la mano che l’indossa ad un terminale PoS. L’anello intelligente è molto più di un gadget e non costa molto, meno di 100 dollari, anche se al suo interno è integrata un’antenna NFC e promette di essere una modalità davvero molto semplice per gestire il denaro, anche in situazioni particolari, come in spiaggia, mentre si va a correre o in qualunque situazione in cui non si vuole portare con sé contanti, carte o cellulari.

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EURISPES: CONSUMATORI ITALIANI SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI Dal 1989, il Rapporto Italia di Eurispes legge la situazione economica, politica e sociale del Paese, segnalandone i cambiamenti e i nuovi fenomeni. Da una prima lettura dello studio emergono numeri interessanti anche per il vending. Ad esempio il 75,4% dei consumatori controlla l’etichettatura e la provenienza degli alimenti, evita di comperare prodotti di marche che non conosce (66,9%) e preferisce non acquistare prodotti contenenti olio di palma (59,9%). Il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. In particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016) mentre i vegani raggiungono quota 3% (erano l’1%.). Nell’acquisto di beni alimentari gli italiani prediligono i prodotti Made in Italy (74,1%) e gran parte (53,1%) acquista con regolarità prodotti con marchio Dop, Igp, Doc. In oltre la metà dei casi (59,3%) ad essere privilegiati sono i prodotti a km zero.

COGES, UN NUOVO SITO WEB PRESENTA PAY4VEND Pay4Vend è la nuova soluzione smart di Coges per il pagamento nel vending. Offre agli utenti la possibilità di pagare con smartphone in modo semplice e veloce, migliorando i due aspetti più importanti per l’azienda: la soddisfazione del consumatore e gli incassi della gestione. Per illustrare in modo chiaro ed esauriente tutte le informazioni relative a Pay4Vend, Coges ha presentato un nuovo sito web, disponibile in quattro lingue. Su Pay4vend.com è possibile scoprire tutte le principali funzioni della rivoluzionaria app che consente di effettuare acquisti al distributore con la semplicità di una chiave e tutti i vantaggi di una tessera fedeltà. Grazie a Pay4Vend si potranno aumentare le vendite, ottimizzare i costi di gestione e migliorare la soddisfazione dei clienti: semplifica il processo di rimborso credito, consente di ricevere commenti dagli utenti finali, di pianificare campagne di marketing e promozioni mirate e pubblica informazioni per la salute ed il fitness.

NUOVE REGOLE PER LA MUSICA DIFFUSA NELLE AREE VENDING In materia di musica diffusa nelle aree ristoro vending, così come avviene in altri esercizi aperti al pubblico, le regole sono cambiate in meglio. È stato infatti appena siglato un nuovo importante accordo che determina una fondamentale semplificazione per gli esercizi coinvolti, uniformando i criteri per il calcolo delle tariffe SCF per i diritti connessi a quelle SIAE per il diritto d’autore e aggiungendo la possibilità di attivare o rinnovare gli abbonamenti per la musica d’ambiente tramite il “Portale Musica d’Ambiente”. Gli esercenti o i gestori che decideranno quindi di diffondere musica d’ambiente tutelata SCF presso le proprie strutture, potranno provvedere in un’unica soluzione al versamento dei compensi SCF e SIAE, in pochi click e con una procedura semplificata. La possibilità di attingere ad un repertorio musicale estremamente vasto e di qualità potendo scegliere il genere e i brani più adatti al proprio locale, determina sicuramente un fattore di attenzione e cura verso la propria clientela. Maggiori informazioni sulla pagina dedicata del portale SIAE.

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ALOVE ALOE VERA DRINK 280 ML: IL NUOVO FORMATO PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA DA FE.MO Fe.Mo srl allarga la famiglia ALOVE e lancia il nuovo formato da 280 ml pensato appositamente per soddisfare le esigenze del canale vending. ALOVE Aloe Vera drink è una bevanda rinfrescante e dissetante che racchiude tutte le proprietà dell’Aloe Vera: è il drink ideale per chi è alla ricerca di un prodotto naturale ma non vuole rinunciare al gusto e al piacere di godersi una dolce pausa. L’eleganza e il design d’impatto permettono una forte visibilità e riconoscibilità del prodotto all’interno dei distributori automatici. Fe.Mo srl presenterà ALOVE Aloe Vera Drink 280 ml durante la fiera TUTTOFOOD Milano (Stand P07 P09 Pad.3)

LONDRA, GUERRA AI BICCHIERI DI CARTA USATI PER IL CAFFÈ Londra si è stufata e scende in campo per impedire che milioni di bicchieri di caffè in carta finiscano in discarica creando diversi problemi, perché c’è la necessità di separare la carta dalla pellicola di plastica. In tutto il Regno Unito vengono gettati 7 milioni di bicchieri di questo tipo al giorno e solo lo 0,25% è avviato al riciclo. Per correre ai ripari l’ente di governo della City londinese, insieme a partner pubblici e privati, sta distribuendo contenitori per la raccolta dei bicchieri di caffè in strade, uffici e negozi del centro economico e finanziario di Londra. Obiettivo è raccogliere 5 milioni di bicchieri nel corso dell’anno. Dopo la pubblicazione di uno studio che dimostra che l’impatto ambientale del ciclo di vita dei bicchieri monouso in plastica è mediamente inferiore a quello dei compostabili in PLA e polpa di cellulosa, gli inglesi si sono accorti che anche i bicchieri di carta creano serissimi problemi...

SIGEP 2017, LA PRIMA VOLTA DI SAECO La prima volta di Saeco al Sigep di Rimini è stata una occasione d’oro per fare apprezzare i prodotti Saeco per il settore Professionale, Ho.Re.Ca. ed OCS. Lo stand Saeco ha ospitato moltissimi visitatori, italiani e stranieri, incuriositi dalle proposte dell’azienda. Particolarmente apprezzata Phedra Evo, perfetta per attrezzare le sale colazioni degli hotel, che alla bellezza delle forme associa la facilità d’uso e l’ampia offerta di bevande a base di caffè, latte fresco o in polvere, e cioccolato. Sempre in ambito Ho.Re.Ca., è piaciuta molto la rivisitazione della collaudatissima “Idea”: la versione Restyle ha ora fianchi slim, per ridurne l’ingombro ed intercambiabili, con la possibilità di acquistarli in vari colori (black per la versione standard; blu, rosso, bianco e noce canaletto come accessori) per adattarsi a qualsiasi contesto, moderno o vintage. Anche l’interfaccia è completamente rinnovata, con tecnologia capacitiva e un look accattivante. Ha letteralmente catturato l’attenzione la piccola professionale SE50, robusta e compatta, estremamente versatile che, integrata con il macinacaffè M50, risolve problemi di spazio e di consumi ridotti. Ben rappresentata anche la linea OCS di Saeco, con i nuovi modelli: IperAutomatica, considerata un ‘mini-distributore’, una super compatta per bevande a base di caffè, latte in polvere e cioccolato; Aulika Top HSC, speciale per la preparazione di cremosi cappuccini e latte macchiato, rapida grazie all’erogazione accelerata del latte, e versatile per la possibilità di utilizzarla in abbinamento ai sistemi di pagamento; Lirika, nella versione OTC, per gustarsi cappuccino e latte macchiato in semplicità, one touch. Tutte le caratteristiche che hanno reso forte la gamma OCS a chicchi di Saeco si traducono in un’offerta a capsule con Area, la nuova macchina per ufficio, dal design raffinato, con touch screen e performance eccellenti in ambito B2B.

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FRUIT24, CONSIGLI E RICETTE PER NUTRIRSI BENE A TUTTE LE ORE DEL GIORNO La promozione dei consumi di prodotti freschi stagionali è l’obiettivo di FRUIT24, il progetto messo a punto da Apo Conerpo, la maggiore organizzazione europea di produttori ortofrutticoli e cofinanziato da UE e MIPAAF , finalizzato a favorire un consumo costante e consapevole di prodotti ortofrutticoli freschi di produzione comunitaria, in funzione di un benessere naturale che si traduce in salute. Con le basse temperature, la miglior difesa salutare sono le arance e le clementine, tipici frutti stagionali, che sono una parte importante della nostra dieta quotidiana con tutto il loro straordinario carico di nutrienti. Le arance sono l’agrume più consumato e diffuso al mondo e sono una presenza nutrizionale costante che caratterizza tutto l’inverno, quando giungono a piena maturazione con un ricco insieme di proprietà benefiche racchiuse in ogni frutto, senza peraltro dimenticare la buccia che viene consumata e utilizzata in vari modi, anche extra alimentari. Polpose e sugose, dal gusto acceso e agre, le arance sono sinonimo di vitamina C e A, ma anche di una larga parte di quelle del gruppo B. Le arance sono composte per circa l’87% del loro peso da acqua e questo le rende ideali per idratare l’organismo a tutte le età: 100 grammi di prodotto apportano 34 calorie, circa 7.8 g di zuccheri solubili e 7.8 g di carboidrati disponibili, 1.6 g di fibra totale, 200 mg di potassio, 49 mg di calcio e 40 mg di vitamina C, che rafforza il sistema immunitario e, associata all’elevato contenuto di Bioflavonoidi, rende le arance una protezione naturale di ossa e denti, ma anche dei tessuti molli. Inoltre, possiede proprietà antianemiche perché favorisce l’assorbimento del ferro, utile per la formazione dei globuli rossi. Le clementine sono i frutti di una pianta ottenuta, a partire dal Novecento, dall’incrocio del mandarino con l’arancio amaro. Profumati, dalla buccia liscia e sottile, i frutti non contengono semi e hanno un gusto dolciastro. Anche nelle clementine è la vitamina C a prevalere, con un contenuto di circa 54 mg per 100 g. di parte edibile, e così pure la vitamina A, con circa 12 mcg, è una presenza importante. L’apporto calorico è basso (37 Kcal), determinato da una alta presenza di acqua (87.5 mg) che rende il frutto particolarmente succoso e dissetante. Buona anche la quota di fibre (1.2 mg).

BEATRICE SCHIAVI HR MANAGER EASTERN EUROPE E AFRICA DI INGENICO GROUP Ingenico Group, leader nelle soluzioni di pagamento elettronico, annuncia l’ingresso di Beatrice Schiavi come HR Manager per la Region Eastern Europe & Africa che include anche l’Italia. Nel suo incarico Schiavi risponderà a Luciano Cavazzana, Eastern Europe & Africa Managing Director. Negli anni precedenti Schiavi ha sviluppato le sue competenze nelle divisioni Finance e HR in stabilimenti di produzione e realtà multinazionali (Cameron Italy e Vetropack Italia). Ha conseguito un executive master in “Advanced Human Resources Management” al MIP (Politecnico di Milano) e un master in “Controlling & Administration” presso la SDA Bocconi. “Siamo lieti che Beatrice Schiavi sia entrata a far parte del nostro team”, ha dichiarato Luciano Cavazzana: “Le sue competenze le permetteranno di supportare l’azienda nell’ottimizzazione dei processi organizzativi, nello sviluppo delle competenze professionali e nel percorso di crescita delle risorse umane, in linea con le strategie di evoluzione dell’azienda.”

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LAVAZZA A SIGEP 2017: QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DELL’OFFERTA FOOD SERVICE Qualità ed esperienza sul caffè caratterizzano da più di 120 anni il dna di Lavazza: è proprio da questo punto di partenza che si è sviluppata la presenza dell’azienda all’ultima edizione di Sigep 2017 di Rimini, in scena dal 21 al 25 gennaio scorsi. Con l’obiettivo di trasferire ai visitatori la propria competenza e leadership nel canale Ho.Re.Ca., sempre più strategico per l’azienda torinese, Lavazza si è presentata in fiera quest’anno con due stand, proponendo nel primo la gamma completa dei prodotti (dalle nuove miscele alle attrezzature professionali, fino ai materiali di servizio) e, nel secondo, dedicato alle miscele iTierra! Origins, accompagnando il visitatore in un viaggio esperienziale. L’importanza del canale fuori casa, strategico per la crescita del business dell’azienda, è dimostrata anche dalla presenza di strutture dedicate, commerciali e marketing, volte a proporre prodotti, attività e materiali di visibilità coerenti con le caratteristiche del cliente e in linea con i trend e gli stili di vita. Lo stand principale ha ospitato l’intera offerta di prodotto per il canale Food Service, attraverso corner dedicati a proposte specifiche per Bar, Ristoranti e Hotel, con le importanti novità per il nuovo anno all’insegna di qualità e della sostenibilità. L’azienda ha presentato una nuova referenza che soddisfa la tendenza globale del biologico, Alteco Premium Blend, pregiata miscela delle migliori arabiche di montagna e di robuste selezionate coltivate in aree incontaminate del Centro America. Tutte le origini provengono da piantagioni dove si pratica l’agricoltura biologica e si rispettano i principi di sostenibilità ambientale secondo gli standard UTZ. A Sigep 2017, Lavazza ha portato inoltre la special edition di “Kafa”, uno dei caffè più pregiati al mondo, caratterizzata per l’evoluzione del profilo sensoriale e per l’elegante packaging dai toni e dal design distintivi. Nell’area caffetteria dello stand principale, oltre ad Alteco e Kafa, anche le miscele “¡Tierra! Origins”, la gamma espresso Professional e le selezioni di 32 gusti di cioccolata Eraclea, le bevande Orzo e Ginseng, la Crema al Caffè, le granite, lo yogurt Yoclea e la selezione di pregiati tea Whittington. Ricco anche il calendario di eventi in programma studiato per trasferire ai visitatori tutta l’esperienza dell’azienda sul caffè grazie agli esperti del Training Center Lavazza, la struttura che da oltre 30 anni si impegna nella formazione e aggiornamento dei professionisti del settore, diffondendo la cultura italiana del caffè attraverso oltre 50 sedi in tutto il mondo. Protagoniste del secondo stand, situato presso l’area del Campionato Italiano Baristi, sono state le pregiate miscele iTierra! Origins, provenienti da aziende agricole certificate Rainforest Alliance e in cui si coniugano eccellenza del prodotto, rispetto per l’ambiente e attenzione sociale. La presenza di Lavazza a Sigep è stata inoltre l’occasione per annunciare che, anche per il 2017-18 e dopo lo straordinario successo dell’edizione 2016 in Brasile, Lavazza sarà main partner di Barista & Farmer, il primo e unico talent show dedicato alla promozione e alla cultura del caffè di eccellenza.

PRODOTTI VEGANI NOVITÀ DEL PANIERE ISTAT Cambia ancora una volta, di pari passo con le nuove abitudini degli italiani, l’elenco dei prodotti che concorrono a determinare il tasso d’inflazione in Italia. La novità del 2017 è la presenza di preparati vegetariani-vegani, birra artigianale, smartwatch, soundbar, dispositivi da polso per attività sportive, action camera. Escono di scena le videocamere tradizionali, fagocitate dagli smartphone. Nel paniere di riferimento figurano oggi 1.481 prodotti elementari, 12 in più del 2016. Invece per il calcolo dell’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) viene impiegato un paniere di 1.498 prodotti. L’inserimento dei prodotti vegani ne sancisce in qualche modo la rilevanza economica nel nostro Paese: inutile negare che si tratta di un segmento di mercato che va osservato con grande attenzione, anche dagli operatori del vending.

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Ăˆ nata la nuova sede di Padova! Continuiamo a crescere insieme. E

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Sede legale e amministrativava - Via Luigi Settembrini, 30 - 00195 Roma ROMA

Sede operativa: Via Galileo Galilei, 38 00012 Guidonia Montecelio (ROMA) T: 06 419 23 38 - F: 06 414 043 77 info@ergovending.it

BARI

Sede operativa: S.P. 231,5/A ex S.S. 98 Km 80,087 Modugno 70026 (BA) Tel. e Fax: 080 532 71 82

PADOVA

Sede operativa: Via Portogallo, 11 Interno 31 - Settore 2 35127 Padova (PD) Tel. 345 090 22 50


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PRODUTTORI

PROBIOS FOR SMART EATING VENDING

PROBIOS - DAL GRECO PRO, “A FAVORE DI” E BIOS “VITA”- AZIENDA LEADER IN ITALIA NELLA DISTRIBUZIONE DEGLI ALIMENTI BIOLOGICI VEGETARIANI, PROMUOVE DA OLTRE 35 ANNI LA COLTIVAZIONE DI MATERIE PRIME NEL RISPETTO DELL’UOMO E DELLA NATURA E DA MOLTI ANNI SI DEDICA ANCHE ALLA CREAZIONE E ALLA COMMERCIALIZZAZIONE DI LINEE DI PRODOTTI ADATTI A CHI DEVE SEGUIRE SPECIFICI REGIMI ALIMENTARI. PROBIOS, CHE HA SEDE A FIRENZE, È PRESENTE IN 52 PAESI NEL MONDO ED È ATTIVA IN GERMANIA (PAESE CHE RAPPRESENTA IL PRIMO INDISCUSSO MERCATO DEL BIOLOGICO) CON UNA PROPRIA CONSOCIATA, PROBIOS DEUTSCHLAND. IL 90% DEGLI 830 PRODOTTI COMMERCIALIZZATI SONO A MARCHIO PROBIOS E L’85% DEI FORNITORI SONO ITALIANI. IL 70% DELLE MATERIE PRIME 16

USATE PER LA PREPARAZIONE DEI PRODOTTI VIENE COLTIVATO IN ITALIA. IL GRUPPO COMMERCIALIZZA QUASI 400 PRODOTTI SENZA GLUTINE, DI CUI CIRCA 170 MUTUABILI DAL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE; OLTRE 140 I PRODOTTI SENZA LATTE E MOLTISSIME LE REFERENZE A BASE DI FARRO, KAMUT E QUELLE SENZA LIEVITO. MARCHIO NOTO DELLA GDO E DEI NEGOZI DI ARTICOLI BIOLOGICI, OGGI PROBIOS SI DIMOSTRA PARTICOLARMENTE ADATTO A SODDISFARE LE ESIGENZE DI GESTORI E UTENTI FINALI DEL VENDING. LA NOSTRA REDAZIONE HA INCONTRATO E INTERVISTATO DANIELE NOVI, RESPONSABILE COMMERCIALE GRUPPO PROBIOS, PER CONOSCERE PIÙ DA VICINO UNA TIPOLOGIA DI PRODOTTO SEMPRE PIÙ RICHIESTA DAI CONSUMATORI E SEMPRE PIÙ PRESENTE NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI ITALIANI.


• DAITALIA 113 MARZO 2017

L’AGRICOLTURA ITALIANA È AD OGGI LA PIÙ GREEN D’EUROPA, CON 281 PRODOTTI A DENOMINAZIONE DI ORIGINE (DOP/ IGP), IL DIVIETO ALL’UTILIZZO DEGLI OGM E IL MAGGIOR NUMERO DI AZIENDE BIOLOGICHE. INTERVISTA CON DANIELE NOVI Probios è stata fondata nel 1978, periodo in cui gli alimenti biologici vegetariani e l’attenzione alla coltivazione delle materie prime nel rispetto della natura, erano temi quasi sconosciuti. Qual è stata la molla che vi ha spinto a credere per così lungo tempo in questo mercato? L’avventura di Probios, nata sul finire degli anni Settanta, ha preso piede dall’idea di Elvira Rigo de Righi, farmacista, che ha iniziato a importare in Italia prodotti macrobiotici provenienti dal Giappone. Quando i due attuali soci, Fernando Favilli, Presidente e

Rossella Bartolozzi, Direttore Finanziario, hanno rilevato l’Azienda, nel 1990, le dimensioni della società erano ridotte e il biologico rappresentava ancora un mercato di nicchia, pressoché semisconosciuto. Il loro desiderio era quello di lasciare in eredità qualcosa di positivo e il biologico rappresentava (e tuttora rappresenta) la più alta espressione di rispetto per il pianeta. Per Probios, infatti, il bio non è esclusivamente un motivo di business, ma una chiave per favorire comportamenti che possano rendere migliore la nostra terra. Per l’azienda fare biologico è un impegno costante nel promuovere e rendere possibili comportamenti positivi, in grado di migliorare il mondo che ci circonda.

PRODUTTORI PROBIOS

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• DAITALIA 113 MARZO 2017 La vostra gamma produttiva è molto profonda, 840 prodotti biologici, ma altre aziende del settore puntano ad avere a listino anche migliaia di referenze. La vostra è una scelta strategica ben precisa? Certamente, Probios lavora quasi esclusivamente prodotti a marchio proprio, studiando con i fornitori le ricette e il packaging. Nel listino Probios ogni prodotto è pensato con attenzione al dettaglio: l’innovazione è un punto fermo del nostro operato. Il fatturato medio delle nostre referenze è tra i più alti nel panorama del biologico italiano. Ecco perché i prodotti a marchio Probios sono quelli a più alta rotazione e che, di conseguenza, immobilizzano meno capitale in magazzino. Avere una numerica contenuta di referenze attive è proprio la nostra forza: offriamo solo best seller. Probios esporta i suoi prodotti in 52 paesi del mondo, ma quanto è importante la sua italianità? L’agricoltura italiana è ad oggi la più green d’Europa, con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp), il divieto all’utilizzo degli Ogm e il maggior numero di aziende biologi-

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che. Ma è anche al vertice della sicurezza alimentare nel mondo con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. Ecco perché per Probios il Made in Italy rappresenta una caratteristica imprescindibile. L’azienda continua infatti ad avvalersi, laddove possibile, di materie prime e aziende di trasformazione italiane, così da ottenere e offrire i migliori prodotti, nel rispetto della salute delle persone e dell’ambiente. I prodotti senza glutine occupano quasi il 50% del vostro catalogo. Come mai avete una focalizzazione così spinta su questo segmento di mercato? Anche se il ministero della Salute stima che l’1% della popolazione italiana sia celiaca, vale a dire circa 600 mila persone, secondo la relazione annuale del Parlamento a oggi i casi diagnosticati sono 182.858. Solo otto anni fa, erano meno della metà. Proprio in risposta a queste esigenze, Probios offre circa 400 referenze biologiche senza glutine, per la maggior parte mutuabili dal Sistema Sanitario Nazionale.

PRODUTTORI FOCUS FABBRICANTI ON BEVITALIA PROBIOS BWT

Oggi siete focalizzati su quattro mercati: GDO, retail, farmacie e ristorazione. Il vending potrebbe diventare un canale distributivo importante per Probios? Il vending è senza dubbio interessante per Probios. Le nostre referenze si prestano moltissimo a questo nuovo canale distributivo: i nostri prodotti vendibili in monodose sono ben 99 e rispondono alle esigenze attuali del mercato (vegan, senza glutine, bio, senza latte, senza uovo, senza lievito). Il pack fa poi la differenza: viene studiato nei minimi dettagli dai nostri grafici per rendere appetibile anche agli occhi un prodotto già caratterizzato da indiscusse proprietà funzionali. Come ha reagito la vostra azienda alle polemiche sull’olio di palma? Probios non ha mai fatto un uso indiscriminato di questo ingrediente, impiegandolo solamente in alcune preparazioni, dove strettamente necessario per questioni tecniche. Tuttavia, da tempo, l’azienda impiega ingenti risorse per eliminare dove possibile l’olio di palma biologico, sostituendolo con altre tipologie di olio.


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* Secondo i dati espressi da Il Vending in Italia – Studio sul mercato della domanda (CONFIDA, 2015), lo spazio vuoto nella vetrina di un distributore penalizza l’esperienza d’acquisto.

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Oggi il biologico è di moda e si affacciano sul mercato moltissimi operatori. Come può il consumatore orientarsi in un mondo in così rapido cambiamento? Nel pieno dell’attuale boom del bio, per il consumatore orientarsi nella scelta non è sempre facile. Non basta infatti leggere su un prodotto «bio» per avere garanzia che lo sia, ma è importante verificare anche altri dettagli. È fondamentale imparare a leggere l’etichetta, dove deve essere indicato il nome e il numero dell’organismo di controllo autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e il codice dell’operatore controllato, ossia dell’azienda produttrice. Il vero biologico deve inoltre riportare in etichetta il marchio dell’Unione Europea, a forma di foglia con il contorno di stelline. Per legge, deve essere fornita l’indicazione dell’origine del prodotto: UE se è stato prodotto in uno dei Paesi europei o Non-UE, se è stato prodotto al di fuori dell’Europa. Affidarsi inoltre ad aziende storiche del settore è sicuramente una garanzia per i consumatori. Quanto sono importanti le certificazioni nel mondo del biologico? Il biologico non può essere definito tale se non è certificato. Probios si sottopone infatti regolarmente a ispezioni di controllo degli organismi autorizzati che ne certificano la conformità alla severa normativa europea e nazionale. Solo nel 2016, l’azienda ha ot-

tenuto ben 3 certificazioni: quella di qualità conforme alla norma ISO 9001:2008, rilasciata dall’ente di certificazione internazionale DNV GL, che garantisce il primato della soddisfazione del cliente e il continuo miglioramento delle prestazioni dell’azienda; la conformità allo standard BRC (British Retail Consortium) Global Storage and Distribution e IFS Logistics, a garanzia della qualità, della sicurezza e del rispetto delle normative dei prodotti alimentari lungo l’intera catena logistica del food&beverage e allo standard IFS Broker, che garantisce la sicurezza e qualità dei prodotti, colmando la distanza tra produzione e distribuzione. Quali sono le nuove tendenze nel mondo degli alimenti biologici vegetariani? Whole Foods, una delle principali catene di negozi bio al mondo, ogni anno pubblica le sue previsioni circa i trend alimentari che prenderanno forza nell’anno successivo. Tra le principali novità 2017 sono annoverate le varietà di pasta a base di quinoa, lenticchie, ceci o verdura. Altri prodotti di punta saranno il riso di cavolfiore, lo yogurt di anacardi, la salsa di barbabietola e di cocco. Lavori in Probios da quattro anni, dopo un’esperienza con un’importante multinazionale di cosmetici. Quali competenze hai portato in azienda e quale crescita

PRODUTTORI PROBIOS

professionale hai conosciuto in questo periodo? Il mercato del beauty è molto competitivo e complesso, contraddistinto da un’indubbia maturità di canale unita però a forti elementi di innovazione. I player che dominano questo settore sono per la maggior parte grandi gruppi internazionali che investono ogni anno milioni di euro in ricerca e comunicazione. Ecco perché gli strumenti del marketing e le tecniche commerciali più efficaci riescono qui ad ottenere risultati a medio-lungo raggio. Ciò che ho imparato in otto anni di esperienza all’interno del comparto beauty non ho fatto altro che riproporlo in Probios, personalizzando la ricetta al mercato del biologico italiano. Sono così nate le prenotazioni, i lanci strategici e una gestione un po’ più innovativa della nostra forza vendita. In Probios sono entrato inizialmente come responsabile commerciale del solo canale specializzato bio e, nell’arco di quattro anni, la proprietà mi ha dato fiducia affidandomi la responsabilità commerciale globale di tutto il Gruppo, per l’Italia e il resto del mondo. Ho così avuto l’occasione di entrare a far parte di un’importante realtà che sa ancora coniugare al meglio business e rispetto delle persone. Al contempo ho conosciuto i mercati del biologico e del senza glutine, entrambi con un trend di crescita a doppia cifra su scala mondiale. 21


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EVENTI

IL SUCCESSO DI ACQUAFAIR 2017 A VENEZIA, UNA SCOMMESSA VINTA DA WATERCOOLERS ITALIA

VENERDÌ 10 MARZO, PRESSO L’NH HOTEL LAGUNA PALACE DI VENEZIA/MESTRE HA APERTO I BATTENTI LA PRIMA EDIZIONE DI ACQUAFAIR, LA FIERA DEDICATA AL MONDO DELL’ACQUA DA BERE. LA MANIFESTAZIONE È STATA ORGANIZZATA DA WI (WATERCOOLERS ITALIA), ASSOCIAZIONE CHE RIUNISCE LE PRINCIPALI AZIENDE ITALIANE DEL SETTORE DELL’IMBOTTIGLIAMENTO E DISTRIBUZIONE DI ACQUA IN BOCCIONI E POINT OF USE, NONCHÉ DEI FABBRICANTI DI PRODOTTI ED APPARECCHIATURE ATTINENTI. 22

PER IL SUO DEBUTTO, ACQUAFAIR HA SCELTO UNA CITTÀ SIMBOLO DI SCAMBI COMMERCIALI E CULTURALI IN CUI OPERATORI SPECIALIZZATI SI SONO POTUTI INCONTRARE PER CONOSCERE NUOVI PRODOTTI E SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER IL SETTORE DELL’ACQUA DA BERE. UN APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE PER I PROFESSIONISTI DEL COMPARTO, CON UN PUBBLICO QUALIFICATO PER FARE NETWORKING E INCREMENTARE IL PROPRIO BUSINESS, DANDO MAGGIORE VISIBILITÀ ALLE PROPRIE AZIENDE E PRODOTTI.


• DAITALIA 113 MARZO 2017

SIMONE VENTURINI, ASSESSORE PER LO SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VENEZIA, TAGLIA IL NASTRO DI INAUGURAZIONE DELLA FIERA A FIANCO DI MARZIA MARIOTTI, PRESIDENTE WATERCOOLERS ITALIA

La due giorni Veneziana ha superato ogni aspettativa, con centinaia di operatori del settore che hanno visitato i 20 stand degli esposi-

INTERVENTO DI MARZIA MARIOTTI

tori e oltre 200 iscritti alle due conferenze di venerdì e ai due workshop in programma nella giornat a conclusiva. Una scommessa vinta per Watercoolers Italia che, visti gli inattesi riscontri si sta già preparando ad organizzare la seconda edizione prevista nel 2018. LA NOSTRA TESTATA ERA PRESENTE ALL’EVENTO E PUBBLICA PER I SUOI LETTORI L’INTERVENTO DI APERTURA DI MARZIA MARIOTTI PRESIDENTE DI WATERCOOLERS ITALIA ED UN REPERTORIO FOTOGRAFICO DELL’INTERA MANIFESTAZIONE (AREA ESPOSITIVA, CONVEGNI E CENA DI GALA)

“Benvenuti ad Acquafair la prima edizione di questo importante evento organizzato dall’Associazione Watercoolers Italia di cui sono Presidente. E’ qui con me Donato Galbiati, Vice Presidente di un’associazione che è stata costituita nel 2000 ed è nata su derivazione dell’Associazione europea European Bottled Water Association. In Italia siamo nati come AIABO, acronimo di Associazione Italiana Acqua in Boccioni, perché entrambe le associazioni avevano come

EVENTI ACQUAFAIR 2017

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DAITALIA MARZO 2017 DAITALIA 113113 MARZO 2017

elemento centrale quello dei boccio-

AIABO in WI (Watercoolers Italia), in-

Tutelare gli interessi di carattere ge-

ni d’acqua. Negli ultimi anni però il

globando all’interno della propria as-

nerale e collettivo degli Associati, rap-

mercato è cambiato con l’ingresso dei

sociazione anche i POU.

presentandoli, nei limiti dello Statuto, nei rapporti con le Istituzioni e Ammi-

Point of User (POU), gli impianti collegati alla rete idrica e ci siamo posti

Gli scopi di Watercoolers Italia sono

nistrazioni, altre Autorità e Enti, Orga-

il quesito se era opportuno cambiare

quelli di valorizzare la funzione econo-

nizzazioni economiche, merceologiche,

la nostra denominazione. Dopo aver

mica e sociale delle imprese associate,

tecnologiche, sociali, culturali, nazio-

fatto diverse considerazioni, entram-

promuovendo con le pubbliche istitu-

nali e estere.

be le associazioni hanno modifica-

zioni forme di collaborazione finalizza-

to la propria denominazione, Quella

te al progresso e allo sviluppo del pro-

Agevolare e armonizzare l’attività dei

europea da EBWA in WE, l’italiana da

prio settore.

propri Associati, fornendo ad essi l’as-

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EVENTI ACQUAFAIR 2017


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EVENTI ACQUAFAIR 2017

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EVENTI ACQUAFAIR 2017

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• DAITALIA 113 MARZO 2017 sistenza per il raggiungimento degli scopi che si prefiggono, comunque in coerenza con gli scopi della Associazione. Svolgere altre particolari funzioni: istituire e/o partecipare ad associazioni a livello europeo e internazionale; svolgere attività di collegamento tra le imprese del Settore, armonizzandone l’attività e gli indirizzi oltre a favorirne

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la cooperazione; organizzare e curare iniziative dirette al costante aggiornamento (economico, tecnico, normativo, professionale ecc.) degli Associati; provvedere, mediante la raccolta di notizie e dati o collaborazioni con altri Enti, alla elaborazione di ricerche di mercato e di studi relativi al Settore e infine designare e nominare propri rappresentanti presso Enti, Amministrazioni, Istituzioni, Organizzazioni

EVENTI ACQUAFAIR 2017

in genere, sia italiane che europee, in cui la rappresentanza sia necessaria o utile per il perseguimento dello scopo associativo. Fondamentale per noi è il Codice Etico (approvato nel 2009), perché dinanzi alla sempre più ampia affermazione nella società dei valori della libera iniziativa e alla riconosciuta funzione sociale del libero mercato e della


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• DAITALIA 113 MARZO 2017 proprietà privata, WI WATERCOOLERS ITALIA si è posta con senso di responsabilità l’obiettivo di continuare a contribuire al processo di sviluppo dell’economia italiana e alla crescita civile della categoria ritenendo almeno sostanziale il dovere di preservare e accrescere la reputazione della classe imprenditoriale quale forza sociale autonoma, responsabile e eticamente corretta.

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Se il Codice Etico non viene rispettato, l’Associazione può decidere di espellere il membro che non ne segue i principi. Cosa che tra l’altro è avvenuta qualche anno fa. Quali sono le principali attività che hanno contraddistinto WI negli ultimi anni? Perché, anche se siamo relativamente piccoli, abbiamo realizzato numerose iniziative a favore del setto-

EVENTI ACQUAFAIR 2017

re che rappresentiamo. Vediamo una sintesi delle principali. Innanzitutto abbiamo realizzato un Manuale di Corretta Prassi Igienica Boccioni, una serie di regole che derivano dal “Code of Pratice di EBWA” e che sono state riscritte per il nostro mercato nazionale e poi validate anche dal Ministero della Sanità Italiana.


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• DAITALIA 113 MARZO 2017 Una volta realizzato questo documento, l’Associazione ha stretto accordi con diversi enti certificatori (NSF, Ecoricerche, ecc.) che ogni anno controllano che vengano rispettate le regole espresse dal Manuale di corretta prassi igienica. Un altro momento molto importante per noi è stato il 10° anniversario dell’Associazione, quando abbiamo

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organizzato assieme a Confida un’importante conferenza nazionale sulla sicurezza alimentare. Un evento di alto profilo che ha avuto ampi consensi. Un altro documento che l’associazione ha voluto stilare è la Carta dei Servizi che raccoglie tutte le attività che WI fa per i propri membri.

EVENTI ACQUAFAIR 2017

Infine, visto che di recente il mercato si è aperto anche agli impianti collegati alla rete idrica, e abbiamo realizzato il Manuale di Corretta Prassi Igienica POU anch’esso di derivazione europea e in fase di validazione dal Ministero della Sanità italiano (in sede europea è già stato validato). Nel 2015 abbiamo preso parte a Tuttofood (in concomitanza con EXPO Mi-


• DAITALIA 113 MARZO 2017 lano) presentando in un nostro stand diverse infografiche con i nostri valori, scopi ed obiettivi. Uno dei servizi fondamentali che WI dĂ hai propri associati è quello di far loro conoscere i numeri del mercato che presiedono, attraverso approfonditi studi di settore. Vediamo quali sono i macro numeri del

2016. Gli erogatori a boccioni installati in Italia sono stati 271.000 circa con un fatturato di 73 milioni di euro. Un fatturato anno medio a macchina di 269 euro. I boccioni venduti in Italia sono stati invece 7.248.000, con una media annuale di 26,71 boccioni ad erogatore ed un prezzo medio di vendita di 7,15 euro Gli erogatori collegati alla rete

EVENTI FABBRICANTI ACQUAFAIR BWT 2017

idrica in Italia sono 17.755, con una stima del fatturato complessivo di settore pari a 7 milioni di euro. Con un fatturato medio a POU di euro 395,32 Il fatturato totale del settore (boccioni + POU) nel 2016, supera gli 80 milioni di euro e vede impiegati circa 1.200 addetti.

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• DAITALIA 113 MARZO 2017

FOCUS ON

LA SOSTENIBILITÀ DELLE STOVIGLIE MONOUSO PER USO ALIMENTARE: I RISULTATI DELLA RICERCA PRO.MO.

IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE OGGI È AL CENTRO DI NUMEROSI DIBATTITI E IL MONDO DEI PRODUTTORI, IN PARTICOLARE QUELLI CHE IMPIEGANO MATERIE PLASTICHE, È CHIAMATO AD INTERROGARSI SUI POSSIBILI MATERIALI ALTERNATIVI DA UTILIZZARE, SUI PROCESSI DI PRODUZIONE E SUL CICLO DI VITA DI OGNI PRODOTTO, FINO AL SUO SMALTIMENTO. LIMITARE L’IMPATTO AMBIENTALE DELLE STOVIGLIE MONOUSO È POSSIBILE? QUALI SONO I MATERIALI DAVVERO ECOLOGICI? LE INFORMAZIONI RELATIVE ALLE MATERIE UTILIZZATE VEN34

GONO TRASMESSE IN MODO CORRETTO AL CONSUMATORE FINALE? IN OCCASIONE DEGLI STATI GENERALI DEL VENDING 2016 ERIKA SIMONAZZI, RESPONSABILE MARKETING FLO SPA, È INTERVENUTA RIPORTANDO L’ATTENZIONE SUL TEMA E PRESENTANDO UNO STUDIO CHE ANALIZZA LE PERFORMANCE, A LIVELLO DI IMPATTO AMBIENTALE, DEI DIVERSI MATERIALI UTILIZZATI PER REALIZZARE STOVIGLIE MONOUSO DURANTE IL LORO INTERO CICLO DI VITA, EVIDENZIANDO PER CIASCUNO VANTAGGI E SVANTAGGI D’IMPIEGO.


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“COMPOSTO O RICICLO?”, IN CONCLUSIONE È “COMPOSTO E RICICLO”. IL BIODEGRADABILE HA INNEGABILI VANTAGGI, MA TUTTO DIPENDA DAL SUO UTILIZZO.

INTERVENTO DI ERIKA SIMONAZZI

polipropilene che in bioplastica. C’è un tema che, come produttori, ci sta particolarmente a cuore: compostare o riciclare? Compostare bioplastiche (o

“FLO produce bicchieri per distributori automatici in plastica e in carta, ma anche stoviglie monouso per il largo consumo sia in plastica tradizionale (quella derivata dal petrolio, dal polistirolo e dal polipropilene) che in bioplastica e in particolare in PLA, una plastica derivante dal mais (componente principale del Mater Bi) oltre che stoviglie in fibra vegetale, in particolare in cellulosa, derivante dal legno degli alberi. Da quest’anno, produciamo anche capsule per il caffè, sia in

fibra vegetale) o riciclare e quindi utilizzare materiali tradizionali, ma riciclabili al 100%? Già il fatto che siano realmente riciclabili al 100% non è così scontato come anche noi, che siamo nel settore tutti i giorni, pensiamo… La questione non ha una risposta semplice, basta ricorrere a un motore di ricerca su internet per rendersi conto di quante informazioni non corrette si possano trovare in materia. Spesso, ad esempio, l’equivoco nasce da una cattiva

FOCUS ON MATERIE PLASTICHE FLO

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DAITALIA MARZO 2017 DAITALIA 113113 MARZO 2017

comunicazione: “ecologico” viene spesso utilizzato come sinonimo di compostabile, biodegradabile, anche se impropriamente, oppure per indicare materiali derivanti da sostanze considerate rinnovabili (come il mais, gli alberi). In realtà, con il termine “ecologico” si intende un prodotto che, rispetto ad un altro della sua categoria, ha un impatto ambientale inferiore. E l’impatto ambientale si misura come sostenibilità nell’arco di tutto il suo ciclo di vita. Un prodotto è sostenibile se durante tutto il ciclo di vita non consuma più risorse di quelle consentite per evitare di cambiare l’equilibrio naturale (ecosistema) in cui è inserito. FLO, che fa parte del Gruppo Produttori Stoviglie Monouso in Plastica (Pro.Mo.), ha commissionato una ricerca approfondita, asseverata da un ente terzo, inconfutabile sia nella metodologia che nei risultati prodotti. La ricerca si basa su un confronto di cicli di vita (Life Cycle Assessment) di stoviglie per l’uso alimentare che noi produciamo comparati a quelli tradizionali riutilizzabili. In particolare, abbiamo condotto lo studio sui piatti in polipropilene e polistirolo, ricicla36

bili, in PLA e cellulosa, quindi compostabili, con piatti di ceramica e bicchieri di polipropilene e cartoncino. È stato fatto tutto in conformità delle norme che definiscono il ciclo di vita di un prodotto ed ho portato i risultati di questa ricerca per noi utile ad avvicinarci entro il 2020 all’obiettivo minimo per il fine vita dei prodotti, ovvero 50% discarica e 50% riciclo. I risultati, parlando di piatti, hanno permesso di dimostrare il comportamento di un materiale che è la polpa di cellulosa (non utilizzata per i bicchieri). Osservando il comportamento dei diversi materiali in una determinata situazione ambientale, il global warming, notiamo immediatamente che le peggiori performance a livello di sostenibilità ambientale le danno proprio i materiali compostabili. Tra i materiali per i bicchieri, il PLA è il peggiore, mentre si comporta abbastanza bene il cartoncino. Una premessa: abbiamo scelto, per il confronto, dei bicchieri con differenti materiali di base, ma che avessero lo stesso peso, ovvero 6 grammi. Nel vending, i bicchieri di plastica sono molto più leggeri (pesano 4g) e FLO con Hybrid, il bicchiere a ridotte emissioni di CO2 ha ridotto ulteriormente questo peso.

FOCUS ON MATERIE PLASTICHE FLO

Hybrid è un bicchiere a cui noi abbiamo cambiato miscela, sostituendo a una parte di polistirolo un misto di sali naturali: con questa sostituzione, nell’anno 2012, quando è partito il nostro progetto, a parità di peso abbiamo ottenuto una riduzione delle emissioni di CO2 del 25%. Grazie alla diversa composizione, possiamo paragonare non più pesi uguali, ma capacità uguali e comportamenti mutati tra cartoncino e polistirolo a fronte del riscaldamento globale. Lo scorso anno abbiamo realizzato un progetto con un nostro partner che ha “sposato” il materiale Hybrid e l’abbiamo fatto con un bicchiere dal design diverso, il nostro 165 SC, creato per garantire un’affidabilità da bicchiere vending con un bicchiere più leggero, riducendo ulteriormente la grammatura, quindi la quantità di polistirolo, mantenendo la miscela Hybrid nelle stesse proporzioni. Abbiamo così ottenuto un abbattimento totale delle emissioni rispetto al primo bicchiere (il nostro 165 L) del 40%. Andiamo al di sotto delle emissioni del bicchiere in cartoncino -che noi vendiamo come alternativa ecologica- semplicemente perché il bicchiere in carta pesa di più quindi, a livello di


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emissioni, ha una performance peggiore. Un altro grafico di questo studio, condotto dall’Università di Trento, che vale la pena analizzare è quello relativo all’utilizzo di territorio. La popolazione mondiale è cresciuta fino a 7,5 miliardi e si stima arriverà entro il 2050 a 9 miliardi. Se il petrolio è una risorsa non rinnovabile, il terreno non è da meno. Anzi, se al petrolio delle alternative si stanno cercando e trovando, con risultati anche migliorativi, il territorio invece è un problema. Se noi utilizziamo il mais per fare un bicchiere in bioplastica, forse dovremmo chiederci se un altro utilizzo non sarebbe migliore... La risposta alla domanda iniziale “composto o riciclo?”, in conclusione è “composto E riciclo”. Il biodegradabile ha innegabili vantaggi, ma tutto dipenda dal suo utilizzo. FLO, ad esempio, produce le capsule biodegradabili. Le capsule, oggi, al loro fine vita o vanno nell’indifferenziata (non c’è gestione integrata plastica-alluminio) o, se compostabili, si possono gettare nell’umido, recuperando anche i benefici del caffè all’interno, ottimo humus fertilizzante. Non c’è bianco e nero: bisogna studiare e stabilire ogni volta

quale sia il materiale ideale e sostenibile per un determinato utilizzo. Per FLO è importante commissionare studi e fare tutto quello che è giusto per ottenere materiali più sostenibili a livello ambientale ed economico, ovviamente. Ma altrettanto importante è una corretta informazione. L’importante è che il cliente possa fare una scelta consapevole. Attenzione quindi alla comunicazione, alle fonti, importantissime per l’attendibilità di un’informazione. Come diceva Mark Twain: “Quando le bugie hanno fatto il giro del mondo, la verità si deve ancora allacciare le scarpe”.

LO STUDIO “LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) COMPARATIVO DI STOVIGLIE PER USO ALIMENTARE” Nel 2015 Pro.Mo ha incaricato la società Quotasette S.r.l. di realizzare uno studio di Life Cycle Assessment (LCA) comparativo di stoviglie per uso alimentare nel contesto della ristorazione collettiva. Il Gruppo rappresenta la quasi totalità degli operatori del

FOCUS ON FABBRICANTI MATERIE PLASTICHE BWT FLO

settore e per questo lo studio si configura come uno studio di settore e si presta ad una comparazione con prodotti di analogo uso ma provenienti da altri settori produttivi (es. stoviglie riutilizzabili). L’analisi è stata applicata a due tipologie di stoviglie ovvero ai piatti piani (piatti monouso in PP, PS, PLA, polpa di cellulosa e piatti riutilizzabili in porcellana) e ai bicchieri (bicchieri monouso in PP, PS, PLA, cartoncino laminato PE e bicchieri riutilizzabili in vetro). Lo studio è stato eseguito in conformità alle norme ISO 14044 e 14040 ed è stato sottoposto a Riesame Critico (Critical Review) da parte dell’Organismo di certificazione SGS Italia S.p.a., garantendo che la procedura di verifica sia stata svolta da revisori esperti e qualificati. A supporto delle attività di ricerca e divulgazione realizzate da Pro.Mo, lo studio di Life Cycle Assessment comparativo ha lo scopo di contribuire all’acquisizione di conoscenze che possano da un lato agevolare le aziende del Gruppo nelle loro strategie e politiche aziendali, ai fini della massima riduzione possibile dell’impatto ambientale dei prodotti e dall’altro che possano essere utili alle varie parti interessate per una 37


• DAITALIA 113 MARZO 2017 maggiore comprensione dei temi legati al ciclo di vita dei prodotti oggetto di studio e dei relativi impatti ambientali. L’unità funzionale utilizzata è rappresentata da 1.000 utilizzi della stoviglia per il contenimento di un pasto nel caso dei piatti e per il contenimento di 200 ml di bevanda nel caso dei bicchieri. Nel caso del piatto in porcellana e del bicchiere in vetro è stato considerato il lavaggio necessario a rendere le stoviglie riutilizzabili (per un totale di 1000 lavaggi).I confini del sistema comprendono tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti considerati “dalla culla alla tomba” (LCA cradle-to-grave). Sono quindi incluse le fasi di pre-produzione e produzione dei vari articoli in esame oltre che le fasi di post-produzione fino al fine vita dei prodotti. Per lo studio LCA sono stati utilizzati dati primari relativi ai processi di produzione delle stoviglie monouso in plastica, ovvero i prodotti realizzati dalle aziende del Gruppo. I dati sono stati acquisiti nell’anno 2014 direttamente negli impianti produttivi di una delle aziende del Gruppo, FLO SpA. Questi impianti produttivi sono stati identificati, a

seguito di validazione svolta su base statistica, come rappresentativi del Gruppo per la produzione di stoviglie monouso. Per quanto riguarda il piatto in polpa di cellulosa, i dati primari sono stati raccolti in uno stabilimento produttivo delocalizzato (Est Europa), specializzato nella produzione di stoviglie in polpa di cellulosa. Sono stati inoltre utilizzati dati secondari del database Ecoinvent per i processi di pre-produzione e post-produzione, ovvero per la produzione dei materiali di base e sostanze chimiche, per la produzione di energia e in generale per tutti quei processi in cui non è stata possibile l’acquisizione di dati primari.La qualità dei dati è stata valutata sulla base dei criteri definiti dalla metodologia PEF della commissione europea (rif. 2013/179/EU - Commission Recommendation of 9 April 2013). Il metodo utilizzato rappresenta lo sviluppo più attuale delle procedure di valutazione della qualità dei dati in conformità alle norme ISO 14040 e 14044 ed è stato applicato per garantire l’affidabilità e la trasparenza

dei risultati anche nell’ottica della comunicazione esterna. La valutazione effettuata ha permesso di confermare l’affidabilità dei dati utilizzati nello studio conforme ai requisiti delle norme ISO 14040/44. Per tener conto della variabilità di trattamenti finali a cui le stoviglie sono soggette ì, terminato il loro utilizzo, sono stati inoltre definiti scenari di fine vita differenti. 1. Cautelativo: è lo scenario peggiorativo per lo smaltimento dei vari articoli considerati nello studio e prevede l!avvio in discarica; 2. Target: scenario identificato come la soluzione tecnicamente applicabile per lo smaltimento dei vari materiali a fine vita che fa riferimento agli obiettivi stabiliti dalla Direttiva Europea sui rifiuti 2008/98/CE; 3. Reale: questo scenario è stato elaborato e applicato esclusivamente per lo smaltimento delle stoviglie monouso in plastica (PP e PS) per il quale sono disponibili dati affidabili relativi al fine vita degli imballaggi a livello nazionale (fonte: Corepla 2013).


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• DAITALIA 113 MARZO 2017 Nello studio di LCA sono stati considerati i benefici dovuti al riciclo e al recupero energetico in incenerimento. È stata cioè applicata la procedura di “espansione del Sistema”, andando a contabilizzare gli impatti evitati nei sistemi prodotto successivi al Sistema in esame. I benefici considerati derivano cioè dall’evitata produzione di nuova materia prima vergine (in seguito a riciclo) ed energia elettrica/termica (in seguito a termovalorizzazione) in nuovi Sistemi Prodotto. Inoltre, nello studio LCA, a titolo di approfondimento, è stata svolta un’analisi di sensibilità per valutare l’incidenza del processo di compostaggio in termini di materie prime evitate. Il test di sensibilità ha evidenziato che l’attività di compostaggio non genera benefici significativi a livello di risultati dello studio di LCA. In accordo con l’obiettivo dello studio, la metodologia di valutazione degli impatti, accettata a livello internazionale, che è stata considerata nella fase di valutazione LCIA è CML-IA baseline, limitato alle quattro categorie di impatto richieste ai fini comunicativi per una Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD. Le categorie di impatto considerate sono infatti le più diffuse e riconosciute a li-

vello internazionale, grazie alla sempre più crescente diffusione delle Dichiarazioni Ambientali di Prodotto. È stato inoltre applicato il metodo ILCD 2011 Midpoint+, metodo con 16 categorie di impatto, utilizzato dalla nuova metodologia PEF della Commissione Europea. Nella sintesi dello studio vengono riportati i risultati in forma grafica relativi alla Valutazione di Impatto dell’intero ciclo di vita per le due categorie di stoviglie (piatti piani e bicchieri), secondo il metodo CML e lo scenario di fine vita “target”, scelto in quanto è risultato essere il più rappresentativo e aderente alla realtà della ristorazione collettiva. Nei grafici seguenti è possibile osservare i risultati in termini comparativi per ciascuna categoria di impatto. La rappresentazione grafica è espressa in termini percentuali: viene assegnato il valore 100% all’alternativa che ha il maggior impatto ambientale in riferimento a ciascuna singola categoria di impatto, mentre le rimanenti opzioni vengono quantificate in modo proporzionale. L’interpretazione dei grafici comparativi consente di fare le seguenti considerazioni: • i prodotti realizzati in bio-polimeri (in que-

FOCUS ON FABBRICANTI MATERIE PLASTICHE BWT FLO

sto studio rappresentati dal PLA) presentano valori mediamente più alti di quelli realizzati con polimeri tradizionali (PP e PS); i prodotti derivati dalla filiera del legno (polpa di cellulosa o cartoncino) hanno prestazioni ambientali molto influenzate dalle tecnologie di produzione della stoviglia. In particolare, per la categoria dei piatti in polpa di cellulosa si evidenziano valori di categoria di impatto sempre maggiori rispetto a quelli relativi ai piatti in plastica tradizionale e, in due categorie su quattro, maggiori anche dei risultati associati al piatto in PLA. I risultati relativi al bicchiere in cartoncino, che utilizza una tecnologia di formatura diversa rispetto al piatto in polpa di cellulosa, si mantengono sempre inferiori a quelli delle plastiche tradizionali; • le stoviglie riutilizzabili presentano valori di categorie di impatto significativamente inferiori alle stoviglie monouso ma nel loro caso la fase più impattante risulta essere la fase d’uso con il processo di lavaggio. Ulteriori approfondimenti in merito alla fase di lavaggio potranno essere eseguiti alla luce dei recenti studi che si stanno occupando delle problematiche connesse all’igiene e alle garanzie di sicurezza alimentare connesse al lavaggio delle stoviglie nella ristorazione collettiva.

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• DAITALIA 113 MARZO 2017 In generale, è possibile affermare che i diversi risultati associati ai prodotti, in termini di categorie di impatto, mantengono rapporti e proporzioni costanti tra loro al variare degli scenari di fine vita e dei metodi di caratterizzazione (CML, ILCD), come confermato dalla robustezza dello studio dimostrata nella fase di analisi di sensibilità. L’applicazione del metodo ILCD offre una più ampia gamma di interessanti dettagli rispetto al metodo fin’ora analizzato. Il metodo è infatti in grado di evidenziare alcuni aspetti particolarmente attuali e legati alla sensibilità dei consumatori, come le categorie di impatto tipiche del modello USEtox (es. vari tipi di tossicità umana ed ambientale) o la categoria di sfruttamento del territorio (Land Use) e impoverimento della risorsa acqua (Water Depletion). L’analisi dei risultati ottenuti con questo metodo evidenzia come, per Land use e Water depletion, le stoviglie riutilizzabili (porcellana e vetro) abbiano prestazioni ambientali peggiori rispetto alle stoviglie in plastica, PP e PS. Inoltre, anche per quanto riguarda il bicchiere in cartoncino, si riscontrano dei valori di impatto superiori a quelli delle stoviglie in plastica in quattro categorie. Tra i punti di forza che rendono affidabile lo studio e permettono quindi di considerarlo rappresentativo del settore, si evidenziano in particolare: • una scelta accurata degli articoli da comparare, piatti e bicchieri, e una coerente applica-

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zione delle unità funzionali (es. 1000 utilizzi), e dei confini dei sistemi, in modo da rappresentare al meglio il contesto dell’uso delle stoviglie nella ristorazione collettiva in Italia; • la scelta di eseguire lo studio comparativo secondo tre possibili scenari di fine ciclo vita (cautelativo, target, reale) in modo da non trascurare nessuna delle casistiche che si possono presentare nel variabile e complesso ambito dello smaltimento e/o del riutilizzo dei materiali che costituiscono le stoviglie oggetto dello studio; • l’utilizzo di dati specifici, quindi di migliore qualità, supportati da un utilizzo estensivo dell’approccio di validazione a garanzia della loro effettiva rappresentatività del settore; • l’utilizzo di due metodi di calcolo, CML e ILCD, che oggi rappresentano i più interessanti approcci al LCA come strumento di divulgazione della valutazione ambientale dei prodotti; • una numerosa serie di analisi di sensibilità centrate sugli aspetti più critici dello studio e tutte in grado di dimostrare la robustezza dello studio stesso; • l’applicazione dell’analisi di incertezza che ha dimostrato, in generale, valori accettabili e rappresentativi dello stato dell’arte attuale; • la scelta di sottoporre lo studio a riesame critico da parte di un Ente Terzo rappresentato da un Organismo di Certificazione esperto in studi di ciclo di vita e accreditato Accredia per la valutazione EPD secondo ISO:14025.

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Il confronto fra le diverse stoviglie monouso analizzate nello studio, considerando lo scenario “Best-Zero landfill”, sfata alcuni preconcetti sulla maggiore ecosostenibilità di prodotti compostabili e/o biodegradabili e dimostra che l’impatto ambientale delle stoviglie monouso in plastica non è così distante da quello delle stoviglie tradizionali riutilizzabili, senza considerare i vantaggi che le prime hanno a livello di igienicità e praticità d’uso. Di seguito sono riportati i risultati del confronto generale fra i piatti considerando lo scenario “Best – Zero landfill”: Come possiamo osservare, l’impatto ambientale associato ai bicchieri in materiale tradizionale (PP, PS) è inferiore a quello dei materiali biodegradabili (PLA) e simile a quello dei bicchieri in cartoncino laminato. I prodotti considerati sono stati: bicchieri monouso 250 ml in “plastica” da 6 gr (dato medio fra PP-polipropilene e PS-polistirolo), bicchieri monouso 250 ml in PLA (6 gr), bicchieri monouso 225 ml in cartoncino laminato con polimeri a base amidacea (5 wt%) (5.6 gr), bicchiere riutilizzabile 200 ml in vetro (190 gr). Anche in questo caso, su un podio ideale, al primo posto per minore impatto ambientale (punteggio pari a 0,95), figurano i bicchieri in vetro riutilizzabili (considerando cautelativamente un numero massimo di utilizzi pari a 1.000), al secondo e al terzo posto, sostanzialmente a pari me-


• DAITALIA 113 MARZO 2017 rito (punteggio compreso fra 1,65 e 1,75), i bicchieri monouso in cartoncino laminato e i bicchieri monouso in plastica (dato medio fra PP-polipropilene e PS-polistirolo). Fuori del podio troviamo al quarto posto i bicchieri monouso in PLA (polilattide, punteggio oltre 2,8). Questi risultati inoltre, sarebbero ancora più favorevoli alle stoviglie monouso in plastica rispetto a quelle riutilizzabili in porcellana o vetro, se si prendesse come scenario di riferimento per il futuro, una situazione che vede l’ulteriore incremento del riciclo meccanico (fino al 85%) nella costruzione del ciclo di vita delle stoviglie monouso in plastica.

LE CONCLUSIONI SULLO STUDIO A CURA DI MARCO OMBONI, PRESIDENTE PRO.MO. “Pro.Mo, gruppo di Unionplast che raccoglie la gran parte dei produttori italiani di stoviglie monouso, ha tra le sue attività il sostegno alla ricerca in diversi campi, con un obiettivo ambizioso: fornire informazioni obiettive capaci di portare oltre lʼapparenza lo sguardo dei tanti soggetti interessati ai temi legati al packaging alimentare. Tra questi temi, quelli ambientali rivestono oggi un particolare interesse e l’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) è uno strumento efficace per il loro studio: già nel 2012 Pro.Mo ha com-

missionato al Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Trento uno studio di questo tipo, in grado di dare indicazioni interessanti. Anche dalla valutazione di quelle indicazioni e dallʼintenzione di approfondirne l’analisi, nasce questo LCA comparativo tra diverse tipologie di stoviglie, realizzato con il supporto tecnico della società di consulenza QuotaSette. Uno studio di alto profilo tecnico e che si configura come innovativo per tutto il settore delle stoviglie e del packaging monouso alimentare. Questo studio ha un peso scientifico elevato, un peso riconosciuto e positivamente valutato dalla stessa SGS, società leader nel mondo per i servizi di certificazione che ha curato l’asseverazione a norma ISO:14044. Lo studio offre numerosi spunti a chiunque si occupi di tematiche ambientali nella pubblica amministrazione come nell’impresa e si presta ad essere punto di partenza di ulteriori approfondimenti e valutazioni, per i quali lo strumento dell’LCA resta il più efficace. Alcune considerazioni maturate osservando i risultati della ricerca: Lo studio dimostra quanto l’approccio alla quantificazione dell’impatto ambientale dei prodotti sia complesso e porti a conclusioni spesso inaspettate, non pilotabili e comunque quasi mai di valore assoluto: prodotti, scenari, fasi del ciclo di vita apparentemente poco impattanti possono in realtà esserlo - e viceversa.

FOCUS ON FABBRICANTI MATERIE PLASTICHE BWT FLO

Lo studio conferma una convinzione generale, ovvero che le stoviglie “tradizionali” in vetro e porcellana abbiano prestazioni ambientali nel complesso superiori; ma anche questa affermazione si presta a qualche distinguo, ad esempio per il fatto che in alcune categorie di impatto ambientale queste stoviglie sono meno performanti di alcune tipologie di stoviglie monouso, tra cui quelle in plastica tradizionale. Risulta chiaro che la scelta tra stoviglie tradizionali multiuso e stoviglie monouso, almeno nell’ambito della ristorazione collettiva/fuori casa, è fatta in funzione anche di altre variabili quali l’accessibilità al lavaggio, la funzionalità, il costo, la sicurezza ed igiene. La misurazione e valutazione di queste variabili esulano evidentemente da questo studio, ma esse giocano spesso a favore dell’opzione “monouso” e concorrono pienamente alla realizzazione della sostenibilità globale di prodotto di cui le aziende, gli utilizzatori, i consumatori e tutti gli altri “stakeholders” devono tener conto. La conclusione più importante è che dallo studio non emergono considerazioni legate all’impatto ambientale che possano avvalorare la messa al bando di nessuna delle tipologie di prodotto prese in considerazione, tantomeno delle stoviglie monouso in Polipropilene (PP) e Polistirene (PS), la cui immagine in termini di impatto ambientale, spesso messa sotto processo, esce pienamente rivalutata alla luce degli esiti dello studio”.

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• DAITALIA 113 MARZO 2017

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• DAITALIA 113 MARZO 2017

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SEZIONE MERCATI & PRODOTTI Riporta innanzitutto il profilo del mercato nazionale con l’analisi delle importazioni, esportazioni, consumi per i vari canali di vendita e uno speciale focus sul comparto del caffè porzionato, in forte effervescenza. Segue una puntualizzazione sullo scenario competitivo sul mercato italiano. La panoramica sul mercato nazionale si completa con un servizio di approfondimento sul consumo del caffè fuori casa in Italia (a cura di NPD Group), il profilo del mercato delle macchine per caffè espresso (a cura dell’Ufficio Studio Anima e Ucimac) e i numeri sul mercato del vending in Italia.

FOCUS ON COFFITALIA 2016-17

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• DAITALIA 113 MARZO 2017 SEZIONE PRODUTTORI & TORREFATTORI È la parte più corposa del volume, con oltre 900 schede informative sulle aziende italiane produttrici e distributrici di caffè e altri prodotti complementari di caffetteria. La sezione si apre con la rubrica alfabetica dei produttori cui segue, per ognuna delle regioni italiane, la messa a fuoco delle varie aziende. Per ciascun produttore censito vengono fornite le informazioni anagrafiche, geografiche, telefoniche, di posta elettronica e di sito e, laddove possibile, anche altre informazioni sull’attività societaria, il management e le marche prodotte e/o commercializzate. Coffitalia è l’unica pubblicazione sul mercato che fornisce la mappatura completa di tutti i produttori operanti nel settore del caffè e bevande calde in Italia. L’edizione digitale presenta il notevole vantaggio di approfondire immediatamente tutte le informazione con un semplice ‘click’ sul sito di ogni azienda riportato nelle varie schede.

SEZIONE FORNITORI SPECIALIZZATI In questa sezione vengono censite e segnalate tutte le aziende che a vario titolo producono e forniscono impianti, macchine, beni e servizi al mondo della produzione e della distribuzione e vendita di caffè e prodotti complementari.

Dopo alcuni focus su importanti imprese di fornitura specializzata e la rubrica alfabetica di tutti i fornitori, si parte con la schedulazione delle aziende che operano nell’area della commercializzazione internazionale del caffè (importatori e crudisti, agenzie e brokers, case di spedizioni e imprese di trasporti, stoccaggio e assicurazioni). Segue la schedulazione delle aziende che operano nel settore della produzione di macchine del caffè, impianti vending e relativi ricambi e accessori. La mappatura dei fornitori si completa con la schedulazione dei fornitori di impianti per la lavorazione del caffè, dei fornitori di packaging , dei fornitori di arredi e materiali vari per i punti di vendita ed erogazione e, per finire, i fornitori di servizi vari per la produzione e la distribuzione, per un totale di circa 800 aziende.

DISTRIBUZIONE In quest’ultima sezione vengono riportate alcune informazioni fondamentali sul settore della distribuzione: le principali catene di caffetterie, i gruppi e gli operatori nella Distribuzione Automatica ed, inoltre, i Gruppi delle Distribuzione Organizzata, i Gruppi della Grande Ristorazione e i Gruppi dell’Ingrosso. Vengono infine segnalate le principali manifestazioni espositive che riguardano il settore caffeicolo.

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• DAITALIA 113 MARZO 2017

MONDO ASSOCIAZIONE

VENDING MADRID: LA SECONDA EDIZIONE L’8 E 9 GIUGNO NELLA CAPITALE SPAGNOLA

DOPO VENDING FLORENCE, ANEDA (L’ASSOCIAZIONE SPAGNOLA DEL VENDING) CON IL SUPPORTO DI CONFIDA, STA ORGANIZZANDO UN EVENTO SPECIALE, VENDING MADRID, CHE VEDRÀ LA PARTECIPAZIONE DEGLI OPERATORI SPAGNOLI E ITALIANI PER CONDIVIDERE ESPERIENZE E PROGETTUALITÀ COMUNI. 48

GRAZIE A QUESTO SECONDO INCONTRO, CHE AVRÀ LUOGO NELLA CAPITALE SPAGNOLA L’8 E IL 9 GIUGNO PROSSIMI, I PARTECIPANTI AVRANNO LA POSSIBILITÀ DI PRENDERE PARTE AD ATTIVITÀ CHE INCORAGGIANO IL NERTWORKING E DI CONDIVIDERE LA LORO VISIONE DEL SETTORE.


• DAITALIA 113 MARZO 2017

Il programma, in via di definizione, prevede diverse conferenze tenute da professionisti del settore che esporranno temi di particolare interesse per gli operatori di entrambi i Paesi. Anche l’Assemblea Generale di ANEDA, in calendario proprio a giugno, avrà luogo nell’ambito di Vending Madrid, probabilmente durante il primo dei due giorni dedicati all’evento. Oltre ai momenti istituzionali, di approfondimento e di dibattito, Vending Madrid offre anche l’opportunità di una visita guidata della città, che si concluderà con la cena di

ANEDA E CONFIDA VI DANNO APPUNTAMENTO A MADRID L’8 E 9 GIUGNO 2017

gala ed uno spettacolo, per dare vita al clima conviviale che ha già caratterizzato Vending Florence lo scorso autunno. Intanto, sono stati resi noti i nomi dei primi sostenitori dell’evento: Lavazza patrocinerà Vending Madrid come Gold sponsor, mentre Bianchi, Covim, Fas, Laqtia, Grefusa, SUZOHAPP e Flo come Silver sponsor.

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• DAITALIA 113 MARZO 2017

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TUTTO PER UNO, UNO PER TUTTO: IL NUOVO PROFESSIONISTA DELL’OSPITALITÀ OGGI SI TROVA AD AFFRONTARE UN CLIENTE CHE VUOLE TROVARE TUTTO, IN UN SOLO LUOGO: UN’OFFERTA DI QUALITÀ, UN SERVIZIO ECCELLENTE ED AMICHEVOLE, SPAZI CHE INVITANO ALLA DEGUSTAZIONE E ALL’EXPERIENCE SE SI HA TEMPO PER SOSTARE E, AL CONTRARIO, CONSUMO FAST O TAKE AWAY A TUTTE LE ORE SE DI TEMPO SI È IN DEBITO. E questo vale per il barista e il pasticciere, il gelatiere e il panettiere, il retailer ma anche il ristoratore e l’albergatore, i quali si vedono costretti ad ibridare gli spazi e a puntare su una proposta variegata ma anche personalizzata: nel food, negli arredi e nell’equipment, in cucina e al bar. O in laboratorio, grazie a macchinari innovativi e multifunzionali in grado di rispondere alle varie esigenze di preparazione. La fusione tra il mondo dell’Arte Bianca e la caffetteria, la pasticceria e la gelateria del resto è un trend globale. E le “portate collaterali”, dal dessert al gelato allo stesso caffè, diventano sempre più importanti anche nell’offerta di un ristorante o di un hotel. Sono questi i motivi per cui oggi risulta più che mai innovativa la formula di HostMilano, fiera leader mondiale dell’Ho.Re.Ca., foodservice, retail, food, GDO e hôtellerie la cui 40a edizione andrà in scena in fieramilano a Rho dal 20 al 24 ottobre 2017. Una formula che affianca alla specializzazione verticale nei vari settori di cui si occupa – dalla Ristorazione professionale con Pane, Pizza e Pasta al mondo del Caffè e tè, dal Bar al vending, dal Gelato e Pasticceria all’Arredo e Tavola - alla sinergia tra di essi, grazie alla compresenza nella stessa fiera che favorisce continui scambi e interazioni. Con oltre 1.400 aziende, il 41% preveniente da

fuori Italia, che, a meno di un anno dall’apertura delle porte, hanno già confermato la loro presenza, ci sono già tutte le premesse per un’edizione di successo, con un’ampia rappresentanza internazionale e grandi numeri sia sul fronte delle aziende espositrici sia sul fronte dei visitatori, che nel 2015 hanno superato il “muro” dei 150mila.

SIC, NEL NOME DEL CAFFÈ Un comune denominatore del mondo dell’ospitalità, oggi può che mai, può essere considerato il caffè, che a HostMilano è accolto nel Sic, il Salone Internazionale del Caffè, che da 24 edizioni riunisce l’intera filiera, dal produttore al distributore di caffè verde al torrefattore, alle aziende di macchine per caffè, presentando innovazione e formazione di alto livello. Assicurata dalle associazioni coinvolte: Altoga e Fipe, International Hub for Coffee Research and Innovation, Scae e Wce. Ma anche dagli espositori, che vanno dalle grandi aziende ai piccoli torrefattori del mondo specialty. Una risorsa preziosa per i baristi che stanno vivendo la crisi del locale generalista e vedono come qualità, innovazione, specializzazione siano le chiavi per affrontare le sfide poste dal consumatore evoluto del terzo millennio. HostMilano è dunque il punto d’osservazione ideale da cui scoprire i nuovi trend del food, dell’ospitalità e del retail. È un mondo che si concretizza nei padiglioni di FieraMilano ogni due anni ma che non cessa mai di vivere e aggiornarsi, grazie ad eventi ad hoc, nel web e nei social, in un costante dialogo tra operatori che ogni giorno esplorano il proprio ambiente per cogliere nuove opportunità di business. Tutte le novità su HostMilano si trovano su: www.host.fieramilano.it, @HostMilano, #Host2017 e nei canali social Facebook, Twitter e Instagram. 51 3


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