NUMERO 127 OTTOBRE 2018
CONFIDA INTERVISTA M. TRAPLETTI
NORMATIVA CONCESSIONI A. NETTI
EVENTI BWT SHOW ROOM
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25/09/18 13:43
ECCO LA VERA STAR DEL VENDING! Da oggi completate la vostra offerta di bevande calde con fragranti biscotti di pastafrolla o snack salati. E i vostri clienti si gustano la pausa con la massima libertà: il coperchio, erogato dal modulo, mantiene il calore e l’aroma del loro caffè anche lontano dal distributore. Modulo Coffee To GO & Canto Touch: l’entusiasmo di pubblico e addetti ai lavori è alle stelle.
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a v r e s n o senza c go m free e n ti u l g senza vegan
La gamma dei prodotti distribuiti da PVM Vending Machine si arricchisce con 4 nuove referenze: solo ingredienti di origine vegetale, di alta qualità, disponibili in pratiche monoporzioni. BON FRUIT Bontà di frutta - misto di frutta secca e disidratata con uva disidratata, ananas disidratato, mandorle, nocciole, senza glutine. BON FRUIT 2 Bontà di frutta - misto di frutta secca e disidratata con arachidi, fichi disidratati, semi di zucca, prugne disidratate, senza glutine. BATNUT - ARACHIDI - arachidi tostate e salate con sale dolce di Cervia, senza glutine. ENERJOY your Life - barretta di frutta secca e disidratata, ricca di proteine e fibre.
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• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
EDITORIALE
L’INEVITABILE CONCENTRAZIONE DI SETTORE Il vending italiano è un settore molto frammentato. Nel 2017 il mercato si è attestato a circa 11 miliardi di consumazioni (automatico più porzionato), mentre nello stesso anno il primo operatore nazionale ha realizzato, con distributori installati in Italia, circa 650 milioni di erogazioni, meno del 6% del totale. Non va meglio se si analizzano i fatturati italiani delle prime 10 società di gestione, che sommano 800 milioni di euro contro gli oltre 5,5 miliardi di euro del mercato complessivo. Un recente studio della Camera di commercio di MilanoMonza-Brianza-Lodi, su dati del registro imprese relative al primo trimestre 2018 e 2017, ha stabilito che sono circa seimila le attività del settore della distribuzione automatica in Italia, tra sedi di impresa (3.583) e unità locali (2.381).
Perfino le aziende di medie dimensioni avranno difficoltà ad affrontare queste sfide, figuriamoci quelle più piccole. Il mercato dei prossimi anni tenderà a rimodellarsi in base alle sue esigenze, con una probabile concentrazione del settore più spinta di quella presente oggi. Ovviamente i micro operatori non saranno automaticamente fuori dai giochi, occuperanno sempre alcune nicchie di mercato o di territorio, oppure si potranno organizzare diversamente, valutando una più organica collaborazione con le “rivendite 4.0” o il loro inserimento in realtà collettive, come i consorzi o le associazioni di categoria, in grado di gestire progetti condivisi e tutelarne il futuro.
Un numero decisamente alto e che dimostra come sia ancora vivo il “vending di prossimità”, fatto di gestori che operano, da soli o in famiglia, con un piccolo parco macchine in un territorio molto circoscritto. Questa situazione, se da una parte è una grande ricchezza e la testimonianza di un settore molto dinamico, dall’altro dimostra la difficoltà di aggregazione in realtà più grandi e strutturate, in grado di beneficiare di sinergie ed economie di scala.
L’innovazione tecnologica e l’interazione con il consumatore sono probabilmente i due temi più caldi del vending dell’immediato futuro e per entrambi sono necessari importanti investimenti e competenze specifiche.
Le oggettive difficoltà presenti oggi nel far quadrare il conto economico di una gestione di piccole dimensioni, sempre di più alle prese con temi complessi come i corrispettivi, l’iperammortamento, i contratti di lavoro, le normative in campo alimentare e la burocrazia, fanno intuire quanto una concentrazione di settore così bassa non possa resistere ancora per molto. L’innovazione tecnologica e l’interazione con il consumatore sono probabilmente i due temi più caldi del vending dell’immediato futuro e per entrambi sono necessari importanti investimenti e competenze specifiche, elementi indispensabili per poter sviluppare progetti seri, credibili e che portino a dei risultati.
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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SOMMARIO
NUMERO 127 OTTOBRE 2018 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN
3 EDITORIALE
6 MERCATO DEL VENDING
NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF
D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004 ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE
Latest News
20 MONDO ASSOCIAZIONE
DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL
LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS
L’inevitabile concentrazione di settore
Confida intervista al Presidente Massimo Trapletti
26 NORMATIVA Concessioni intervista con Andrea Netti
30 INNOVAZIONE
BWT inaugurazione show room Milano
34 EVENTI
Venditalia Talks SANA 2018 XT on the road
46 FOCUS ON
Distributori automatici report 2018
51 APPUNTAMENTO IN FIERA
TRIESTESPRESSO EXPO
EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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LATEST NEWS
UBER NEGLI USA INSERISCE NELLE SUE VETTURE LE MINI VENDING UBER sta offrendo negli Stati Uniti un servizio integrato di mini vending machine all’interno delle sue auto. In California è già una realtà e si sta espandendo in diverse città degli States. L’idea è venuta a Cargo, una start-up che installa nelle vetture il piccolo distributore automatico che funziona tramite APP mobile. Gli autisti ricevono una quota fissa per ogni consumazione, più il 20% del costo dell’articolo.
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NESPRESSO, LE CIALDE ORDINATE ONLINE SI POTRANNO RITIRARE NELLE EDICOLE Da tempo le edicole si sono affacciate al mondo del vending con vari progetti, più o meno strutturati, ma quello che è stato appena inaugurato da Nespresso, in collaborazione con il network Primaedicola.it (un portale con migliaia di edicole convenzionate su tutto il territorio nazionale), è tutta un’altra cosa. Nespresso infatti ha deciso di istituire nuovi punti ritiri per le sue cialde proprio presso le edicole. Per ora l’accordo prevede l’investimento in 3.200 nuovi pick up point disponibili in ben 103 città in tute le regioni italiane. La rete diventa così sempre più capillare, visto che conta già di 61 boutique, 1.200 TNT Point e 10.000 uffici postali.
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LA RETE VENDITA DI PERFETTI VAN MELLE DISTRIBUISCE BON FRUIT, ENERJOY E BATNUT DI VALISI A partire dal 1 luglio, Perfetti distribuisce nel vending tre referenze ad ampia rotazione di Valisi: Bon Fruit, Enerjoy e Batnut. Il segmento di riferimento di questi prodotti è uno di quelli che sta facendo le maggiori crescite nel canale della distribuzione automatica, numeri confermati dallo studio di settore di Accenture realizzato lo scorso aprile. Bon Fruit è un alimento energetico composto da frutta secca e disidratata in confezioni da 30 grammi, disponibile in due mix diversi: mandorle, nocciole, uva e ananas; fichi, prugne, arachidi e semi di zucca. Enerjoy è una barretta da 35 grammi ricca di proteine e di fibre, composta da arachidi, nocciole, semi di girasole, uva e ananas disidratati. Batnut è una confezione da 30 grammi di arachidi e sale dolce di Cervia.
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GLI SNACK DEGLI ASTRONAUTI IN ARRIVO NEL VENDING Glavkosmos, azienda che fa parte del gruppo Roscosmos, l’Agenzia spaziale russa, sta pensando di mettere in commercio nel vending il cibo che solitamente viene fornito agli astronauti sulla stazione spaziale internazionale. L’annuncio è stato fatto nei giorni scorsi dal direttore generale della compagnia, Denis Lyskov e dal suo omologo dello Space Food Lab, Konstantin Grigoriev. I due dirigenti, come ha spiegato una nota di Roscosmos, hanno siglato un accordo di cooperazione per promuovere e vendere sui mercati internazionali i pasti spaziali. Non solo prodotti liofilizzati e snack a base di cereali o frutta secca, ma anche piatti elaborati e gustosi, che hanno il vantaggio di conservarsi per lunghi periodi di tempo ed essere nutrizionalmente equilibrati e sani. Il tutto sottovuoto, disidratato e sterilizzato.
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I FABBRICANTI EUROPEI HANNO DECISO DI METTERE “ZERO ZUCCHERO” DI DEFAULT SUI DA L’Associazione europea dei produttori di distributori automatici (EVMMA), il gruppo che all’interno di EVA rappresenta 20 fabbricanti, ha deciso all’unanimità nell’ultima riunione di giugno di fissare un livello di zucchero “zero” sulle macchine per bevande calde di serie. Questo significa che, da oggi, tutti i distributori automatici del caldo saranno configurati con uno standard di fabbrica senza zuccheri aggiunti. I consumatori non dovranno più intervenire per togliere l’opzione zucchero, se non lo desiderano, mentre chi ama il caffè dolce sarà costretto a intervenire per selezionare la quantità desiderata. Questo importante passo per fermare l’assunzione involontaria di zucchero dai distributori automatici è stato preso dai produttori europei per dimostrare la loro azione proattiva in un impegno più ampio di EVA per incoraggiare un’offerta più salutista nei distributori automatici. L’EVA, membro fondatore della piattaforma europea per la dieta, l’attività fisica e la salute, promuove da anni un’offerta più diversificata nei distributori automatici di snack ed è lieta che i produttori di macchine completino questo lavoro adottando anche misure collettive positive per identificare e fornire soluzioni attraverso le macchine stesse.
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WELFARE AZIENDALE NEL VENDING, CDA CATTELAN ANNUNCIA UN NUOVO PIANO In occasione della presentazione del report di sostenibilità 2016-2017, Cda ha ufficializzato un nuovo piano di Welfare aziendale che ha deciso di intraprendere per il benessere dei propri collaboratori. Diverse le novità in programma, ad esempio è stata attivata una piattaforma per l’acquisto di libri scolastici e di lettura con un importo a carico dell’azienda, mentre sul fronte sanitario è stata individuata un’assicurazione integrativa aggiuntiva. È stato anche scelto di attivare uno speciale servizio per fare la spesa con agevolazioni economiche da casa o in azienda e sarà possibile avere uno sconto sull’acquisto di frutta e verdura a chilometro zero. Persino l’autolavaggio aziendale è stato messo a disposizione per due volte al mese ed è stata ufficializzata la possibilità di ricevere pacchi e corrispondenza personale in azienda.
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EVA, CAMBIA IL NOME DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA E RINNOVA IL SITO INTERNET Ufficiale il cambio del nome dell’associazione Europea di settore: si chiamerà “European Vending & Coffee Service Association”. La variazione ai più sembra minima, visto che è stato solo aggiunto il termine Coffee Service, ma in realtà è il risultato di una lunga diatriba che si trascina da anni. Al fine di riflettere maggiormente la nuova identità per i prossimi anni, EVA è anche lieta di annunciare contemporaneamente il lancio di un nuovo sito web: www.vending-europe.eu, ora molto più visivo e in linea con le tendenze del design contemporaneo, più chiaro e di più semplice navigazione per i membri così come per i non soci, che potranno avere avere una comprensione immediata del nostro settore. Inoltre, il sito internet è ora reattivo (in grado di adattarsi a varie dimensioni dello schermo), pertanto fruibile anche da smartphone e tablet.
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15-16 novembre Siviglia
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SCOPERTA NEL PAVESE UNA ZECCA CLANDESTINA CHE SFORNAVA MONETE DA 50 CENTESIMI FALSI Trasformare Una “fabbrichetta di monete false”: così è stata definita la piccola zecca clandestina con una capacità di duemila monete al giorno scoperta dai Carabinieri di Pavia in un capannone di Villanterio. Sono finiti in manette tre falsari, tutti con precedenti professionali nel campo della metallurgia e della meccanica. Il taglio delle monete è decisamente atipico, da anni non si verificavano casi del genere in tutta Europa. Il sospetto è che potessero puntare anche ai distributori automatici, vista la buona qualità della contraffazione, anche se i moderni sensori dei sistemi di pagamento sono progettati proprio per evitare questo fenomeno. Il Comandante della Sezione operativa del Comando antifalsificazione monetaria dei Carabinieri non si sbilancia e dichiara che un’analisi delle monete sequestrate è in corso.
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PERFETTI VAN MELLE, ARRIVANO FRUITTELLA VEGGY AM!C! LE CARAMELLE IN VERSIONE VEGGIE L’Italia si conferma in testa alle classifiche mondiali per il benessere psicofisico degli individui: sulla scala di punteggio 0-100 del Bloomberg Global Health Index, otteniamo 93.1 punti, prima di Islanda (91.2) e Svizzera (90.8). Ciononostante, il 67% degli italiani si dichiara preoccupati per l’impatto a lungo termine dell’alimentazione sulla propria salute, con più di una persona su due (il 53%) disposta a spendere per acquistare prodotti che non contengano ingredienti indesiderati. Tuttavia, solo il 37% è disposto a sacrificare il gusto per un cibo salutare, come illustra l’indagine “Global Health and Ingredient Sentiment” di Nielsen. In un contesto così dinamico, le imprese del food & beverage dedicano sempre maggiori risorse ai propri dipartimenti R&D per servire al meglio i consumatori. Tra le novità in questa direzione, la prima ottima notizia è per i sei milioni e mezzo di vegetariani e vegani che vivono in Italia, che da oggi possono gustare una nuova linea di caramelle jelly in versione veggie. Con il marchio Fruittella, che da sempre contiene succo di frutta, aromi naturali e nessun colorante artificiale, sono nate le Fruittella Veggy Am!c!, caramelle morbide che non contengono né ingredienti di origine animale né di derivazione animale (latte, uova, miele). Invece della gelatina animale, vi sono amidi e proteine di origine 100% vegetale. La formulazione delle Veggy Am!c! è certificata dall’Associazione Vegetariani Italiani.
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UN SOGNO IMPOSSIBILE SI AVVERA: NASCE IL PRIMO CAFFÈ COLTIVATO IN ITALIA L’ultimo tentativo conosciuto risale a più di un secolo fa. Nel 1912 infatti, presso i giardini dell’Orto Botanico di Palermo, si stava avverando il sogno del primo caffè mediterraneo. Purtroppo un inverno rigido distrusse completamente la piantagione, dando ragione ai molti che hanno sempre sostenuto che non ci sia habitat possibile per la coltivazione del caffè al di sopra del Tropico del Cancro. Oggi invece, sarà per i cambiamenti climatici o per i progressi della botanica, l’impossibile è diventato realtà e, grazie a due imprenditori siciliani, sono venuti alla luce due raccolti di “Coffea Arabica” nella campagna di Terrasini (PA). Ovviamente questo tipo di prodotto si colloca nella piccola nicchia dei caffè rari raccolti a mano e essiccati al sole.
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IVS GROUP, UNA BORSA DI STUDIO PER I FIGLI DEI DIPENDENTI DEDICATA A CESARE CEREA Rendere il giusto onore alla memoria di un gigante tra i pionieri del settore del vending non era per niente semplice, ma l’iniziativa che ha intrapreso IVS, in ricordo del fondatore del gruppo Cesare Cerea, è forse la più intelligente e sensata che ci potesse essere. Il Consiglio di Amministrazione di IVS Group SA, ha infatti deliberato di istituire un programma pluriennale di borse di studio, finalizzate al sostegno degli studi universitari dei figli dei dipendenti di società facenti parte del gruppo IVS, di età compresa tra 18 e 24 anni. Al centro c’è quindi la persona, con i suoi valori e la sua formazione, concetti che erano molto cari a Cesare e che vengono rispettati a pieno con questo programma. L’assegnazione delle borse di studio verrà decisa entro il 30 settembre di ogni anno e sarà destinata ai figli di dipendenti che: a) abbiano conseguito il diploma di maturità (scuole medie superiori) e intendano iscriversi al primo anno di frequenza universitaria da ottobre 2018 presso facoltà tecnico-scientifiche, economico-sociali o giuridiche (es. ingegneria, economia e commercio, giurisprudenza, scienze politiche o equiparabili); b) frequentino già un corso universitario (laurea triennale o magistrale) presso facoltà tecnico-scientifiche, economicosociali o giuridiche (es. ingegneria, economia e commercio, giurisprudenza, scienze politiche o equiparabili).
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LAVAZZA, INCENTIVI ALLE FAMIGLIE. BONUS BEBÈ DA 250 EURO E INDENNITÀ DI MATRIMONIO Lavazza ha informato i suoi dipendenti di Settimo Torinese sulla natura degli incentivi previsti dall’accordo integrativo 2018-2021. La famiglia è al centro del progetto, Lavazza ha infatti deciso di stanziare un bonus bebè da 250 euro lordi per chi avrà un figlio o ne adotterà uno. Il riconoscimento che si affianca ad un’altra indennità, sempre da 250 euro, in caso di matrimonio o di unioni stabili riconosciute dall’ordinamento. Il nuovo contratto stipulato da Lavazza prevede inoltre una mensilità in più concessa al 25esimo e al 35esimo anno di servizio, una sorta di premio di anzianità. L’intesa, approvata quasi all’unanimità nelle assemblee, prevede per quest’anno un premio di circa 3.100 euro legato a performance di gruppo e di stabilimento. Dal 2019, infine, potrebbero scattare assunzioni legate a nuove produzioni.
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SUZOHAPP PRESENTA VANTAGE, IL LETTORE DI BANCONOTE A MARCHIO COINCO A seguito dell’acquisizione delle linee di prodotto di Coinco, leader globale nella progettazione e produzione di sistemi di pagamento, il catalogo prodotti di SUZOHAPP ha integrato il lettore di banconote Vantage. Tra i punti di forza del prodotto: l’elevato tasso di accettazione delle banconote, la tecnologia avanzata di riconoscimento delle banconote e il bezel a rilascio rapido per favorire le operazioni di installazione e rimozione, per un’ottimizzazione dei tempi di manutenzione. “Vantage è disponibile con differenti bezel per diverse tipologie d’installazione, accetta banconote da 66 a 72 mm di larghezza e riconosce le valute di oltre 21 Paesi. È disponibile in diversi protocolli, con un’ampia gamma di tool ed accessori per soddisfare ogni specifica esigenza” spiega François Profit, Executive Vice President EMEA - Automated Services di SUZOHAPP. “Vantage è già ampiamente conosciuto e apprezzato in America. Il nostro obiettivo è farlo conoscere anche in Europa e siamo certi che replicherà il medesimo successo”.
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I 5 MILIARDI DI JAB PER FARE SHOPPING: IL VENDING TRA LE POSSIBILI PREDE? JAB Holding è una società d’investimento lussemburghese molto discreta, conta 7 dipendenti (da bilancio 2017) ed è a tutti gli effetti un colosso del settore alimentare in grado di competere con Nestlè e Unilever. I principali azionisti sono gli eredi di Albert Reimann, discendente di una delle dinastie più ricche ed influenti d’Europa. Nel 2015 ha creato Jacob Douwe Egberts (JDE) il colosso del caffè in joint venture con Mondelez international, che ha iniziato a fare shopping fino a diventare uno dei leader indiscussi della torrefazione mondiale, basti pensare alla prima grande acquisizione, l’americana Keurig Green Mountain.Il segreto del successo di JAB è solo uno: la capacità di raccogliere enormi capitali. Il mese scorso è trapelata l’informazione che stava raccogliendo 5 miliardi di euro da investitori vicini alla famiglia. Una cifra con la quale fare shopping, soprattutto nel mondo del caffè. Infatti uno degli obiettivi è stata l’italiana Illy, che ha cortesemente rifiutato le advances. Per il vending il discorso si fa interessante, visto che una grande gestione è già stata tra le prede di JDE in Francia e che il canale si occupa per circa il 50% di vendita di caffè.
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THÈ BIO SAN BENEDETTO VINCE AGLI ITALIAN FOOD AWARDS USA 2018 Dopo la vittoria ad inizio anno del Premio Quality Award, il Thè BIO San Benedetto ha conquistato il podio agli Italian Food Awards USA 2018, aggiudicandosi un altro importante riconoscimento nella categoria beverage. La seconda edizione degli Italian Food Awards USA si è svolta alla Fiera Summer Fancy Food, per premiare i prodotti italiani più innovativi e capaci di rispondere ai nuovi trend emergenti del mercato americano per qualità, ingredienti naturali e innovazione sostenibile. Sono stati in totale 160 i prodotti candidati, provenienti da ben 96 aziende italiane. Promossi da ItalianFood.net – il progetto internazionale e integrato B2B del Gruppo editoriale di Parma Food – gli Italian Food Awards USA 2018 sono organizzati con il sostegno della Specialty Food Association (SFA) e di Universal Marketing. A certificare il Thè BIO San Benedetto, una Giuria interamente statunitense composta da operatori selezionati del retail e del food service - oltre ad importatori e distributori - che ha annunciato i vincitori per le 14 categorie di prodotti coinvolti. La cerimonia di premiazione si è svolta al Javits Convention Center (River Pavilion) di New York City. Thè BIO San Benedetto è la linea di thè freddi preparata con ingredienti derivanti da coltivazione biologica, con aggiunta di zucchero di canna, proposta nei freschissimi gusti Limone, Pesca e nella nuova ricetta dissetante Verde BIO con Zenzero e infuso di Bacche di Goji. I prodotti sono disponibili nel pratico formato da 0,40L, ideale per l’autoconsumo e particolarmente distintivo
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L’IRLANDA INTENDE VIETARE I DA NELLE SCUOLE PRIMARIE Un recente rapporto governativo sull’obesità infantile preoccupa le istituzioni irlandesi, tanto che diversi Ministri, per rispondere alle pressione mediatica sul fenomeno, si starebbero preparando a bandire dalle scuole e parchi pubblici, tutti i distributori automatici, macchine infernali ricchi di bibite gassate, cioccolato e patatine. A nulla è servita una ricerca che dimostra che il 99% delle scuole primarie irlandesi nel 2015 era sprovvista di vending machine e che il problema reale riguarda 80.000 bambini in età prescolare. Secondo parte del Governo bisogna comunque fare qualcosa e, come sempre, i DA sono l’obiettivo più semplice da colpire….
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GRUPPO ILLIRIA, “WHERE THE MAGIC HAPPENS” SULLA SPIAGGIA DI LIGNANO SABBIADORO Mesi di programmazione, permessi, nulla osta, modifiche del distributore automatico, acquisto dei gadget e molto altro per arrivare in spiaggia alle 4 del mattino per divertire gli ignari passanti e riprendere il tutto per 7 ore con 5 camere videocamere diverse... Questo è successo sabato 14 luglio, l’ultimo dei tanti eventi realizzati dalla Comunicazione e Marketing di Gruppo Illiria sotto la regia di Marco Barazzuol, che da lunedi 16 ha lasciato l’Ufficio nelle mani di Carlotta Bortolin, con la quale negli ultimi anni ha collaborato in totale sintonia, per assumere la Direzione Sviluppo Business e la responsabilità del Category Management del Gruppo nell’ambito della importante ridefinizione dell’organigramma disegnata da Mario Toniutti allo scopo di creare la squadra Illiria 4.0 che sarà senza dubbio una protagonista del mercato del vending del futuro. Nel dare il suo saluto Marco, da sempre convinto che “non c’è niente di più serio che saper ridere di sé stessi”, non ha mancato di partecipare attivamente, mettendosi in gioco in prima persona.
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ICX ACTIVE-9 DI SUZOHAPP, LA NUOVA RIVOLUZIONARIA SELEZIONATRICE DI MONETE Massima precisione, prestazioni di alto livello e grande praticità d’utilizzo: queste le parole chiave per descrivere la nuova ICX Active-9 a marchio SCAN COIN, la soluzione ideale per il conteggio e la selezione delle monete. ICX Active-9 si contraddistingue per l’innovativa tecnologia Active Sorting® che garantisce prestazioni straordinarie: gestione di valute multiple, massima efficienza ed elevata flessibilità grazie alla disponibilità di diverse impostazioni e configurazioni. “Siamo orgogliosi di annoverare questa nuova selezionatrice di monete nel nostro portafoglio prodotti” ha dichiarato Alexander Bucur, Vice President Global Product Management. ICX Active-9 offre 9 uscite più una di rifiuto moneta. Monete/gettoni diversi possono essere divisi nello stesso sacchetto, mentre le monete con il medesimo diametro possono essere separate in più sacchetti. ICX Active-9 vince anche in velocità grazie alla capacità di gestire 2.700 pezzi al minuto. È inoltre in grado di processare 250.000 pezzi per turno. Il display touchscreen da 10” di cui è dotata è user-friendly e di immediato utilizzo. Infine, ICX Active-9 genera statistiche integrate per tenere traccia di tutte le monete gestite.
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COVIM SALE SUL PODIO DEI BRAND DI CAFFÈ PIÙ SOCIAL DEL 2018 Covim sale sul terzo gradino del podio della prestigiosa “Top Brands Blogmeter”, la classifica dedicata ai brand del settore del caffè che hanno avuto più contatti e interazioni sui principali social media, effettuata utilizzando uno speciale tool di Social Analytics.Sono state analizzate le performance di tutte le pagine ufficiali Facebook, Twitter e YouTube dei principali marchi di caffè presenti sul mercato italiano. Sui 30 brand presi in esame è stata creata una classifica. Covim, con oltre 91 mila tra fan e follower, ha totalizzato un engagement (la capacità di un marchio di creare relazioni solide e durature con i propri utenti web) pari a 93K, di cui il 41% proveniente dalla sua pagina Facebook e il 58% dal canale YouTube. A generare più interazioni sono proprio i video postati su YouTube ed intitolati “Storie in tazzina”, con cui l’azienda invita i suoi follower a condividere le proprie storie legate al rituale del caffè. L’efficacia delle iniziative social di Covim e la sempre maggiore forza del suo marchio saranno ulteriormente supportate a settembre dall’atteso avvio della nuova campagna di comunicazione nazionale prevista sia sui principali canali televisivi che sul web.
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SCOPRI LE NOVITÀ 2018 GARANTITE YOGA, DERBY BLUE E VALFRUTTA BIO E SODDISFA LE ESIGENZE DI TUTTI I CONSUMATORI
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IL DISTRIBUTORE DI PRODOTTI HI-TECH ENTRA ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO Giovedì 20 settembre, presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nella storica sede di Largo Gemelli, è stata installata la prima vending machine di ARetail per la vendita di accessori di telefonia ed informatica. ARetail è una giovane start up, nata nel “tessuto” del Polo Tecnologico di Pordenone, che offre alle aziende un modo alternativo di proporre i propri prodotti, in settori che fino ad oggi in Italia non erano stati esplorati dalle nuove tecnologie dell’Automated Retail. Il consumatore, per alcune categorie di prodotti, vuole soddisfare le proprie esigenze in tempi rapidi, senza dover attendere la consegna o fare coda in cassa. A questa esigenza risponde ARetail, che raggiunge il consumatore nei luoghi in cui trascorre la maggior parte della sua giornata: università, uffici, alberghi, palestre, ristoranti, ecc. Grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, le vending machine garantiscono al consumatore un’esperienza completa e multicanale e possono offrire sia prodotti presenti all’interno del distributore automatico, sia l’intero catalogo on-line, dando la possibilità di concretizzare la vendita attraverso il monitor touch ed i sistemi di pagamento cashless presenti nel distributore automatico. La possibilità di monitorare da remoto le vendite e l’inventario dei prodotti presenti nella vending machine, unita alla possibilità di aggiornare rapidamente i prezzi, le immagini ed i video, permette di offrire risposte in tempo reale sia ai consumatori, con una proposta di prodotti e prezzi sempre attuale, sia ai fornitori grazie alla reportistica puntuale. Il fondatore e Ceo di ARetail, Walter Biason (già responsabile commerciale telefonia di TRONY e membro del comitato IT di EXPERT), ha portato in azienda il proprio know how e una consolidata esperienza di settore e ha permesso di stringere accordi con i maggiori produttori/distributori di telefonia ed I.T. che commercializzano i prodotti APPLE, HUAWEI, SAMSUNG, CELLULAR LINE, CELLY, SBS, SANDISK, TUCANO, FIT BIT e KASPERSY. La connettività è stata gestita con il supporto di D-LINK. La customizzazione della macchina vending ha richiesto alcuni mesi di test ed il lavoro di diversi tecnici ma, grazie all’esperienza trentennale nel mercato delle vending machine di Nuova Pordenonese Bevande srl, gestione friulana guidata da Marco Guiotto, ARetail è riuscita ad ottenere una vending machine facilmente rimodulabile, in grado gestire oltre 60 referenze e ospitare articoli di diversi pesi e dimensioni. Infine, grazie all’accordo stretto con PARDGROUP per la gestione del refill in tutto il territorio nazionale, il progetto con gli accessori di telefonia ed I.T. sarà scalabile in tutte le maggiori città d’Italia ed è aperto a tutti quei gestori che vorranno avvalersi dell’esperienza di ARetail in questo specifico settore ed ampliare la propria offerta al consumatore finale.
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GUERRA AL MONOUSO, IMPOSTA DI SEI CENTESIMI PER I BICCHIERI IN CARTA DI STARBUCKS Tempi duri per il monouso in Europa e non solo per la plastica. Starbucks ha comunicato l’introduzione nei suoi locali in Gran Bretagna di un sovrapprezzo di 5 pence (6 centesimi di euro) per ogni bicchiere usa e getta di carta. Il sovrapprezzo è stato battezzato con un nome in parte italiano, “latte levy” (imposta sul latte) e dal 26 luglio è effettivo nei circa mille bar britannici della catena americana.L’obiettivo della tassa è disincentivare il monouso, favorendo tazze e bicchieri riutilizzabili. Starbucks GB offre infatti anche uno sconto di 25 pence su ogni bevanda a chi porta da casa la propria tazza.
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MONDO ASSOCIAZIONE
CONFIDA INTERVISTA CON IL PRESIDENTE MASSIMO TRAPLETTI
IL 7 APRILE 2018 L’ASSEMBLEA DEI SOCI DI CONFIDA HA ELETTO ALLA PRESIDENZA MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE E CEO DI BIANCHI INDUSTRY SPA, PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. A SEI MESI DALLA SUA PROCLAMAZIONE A PRESIDENTE DELL’ASSOCIA20
ZIONE ITALIANA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, LA NOSTRA REDAZIONE LO HA INCONTRATO PER FARE IL PUNTO SUL PRIMO SEMESTRE DEL SUO MANDATO E PER COMPRENDERE QUALI SARANNO I PROGETTI FUTURI AI QUALI CONFIDA DARÀ LA PRIORITÀ.
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PIÙ SIAMO E PIÙ CONTIAMO. VISTO CHE SIAMO L’UNICA ASSOCIAZIONE DI RAPPRESENTANZA DEL SETTORE, DOBBIAMO FAR CRESCERE ANCORA DI PIÙ IL NUMERO DEI NOSTRI ASSOCIATI, VALORIZZANDO LA FILIERA.
Il 9 ottobre saranno passati sei mesi dall’elezione a Presidente di Confida. Come giudica il primo semestre del suo mandato? Quello appena trascorso è stato un semestre importante, in cui siamo stati impegnati sia sull’organizzazione di Venditalia sia sulle tematiche più strettamente associative. Abbiamo lavorato, ad esempio, su temi di grande interesse per il settore come l’iperammortamento per le vending machine, le nuove normative europee
sui prodotti monouso in plastica e i corrispettivi del vending. È stato inoltre un semestre in cui abbiamo posto le basi per un rinnovamento dell’attività di CONFIDA, che punta in particolare sulla crescita dei servizi a beneficio delle imprese associate. Quanto sono state utili le sue esperienze professionali come fabbricante e come gestore per affrontare il difficile ruolo di Presidente dell’Associazione Nazionale?
Sono state entrambe molto utili. È un po’ come vedere le “due facce della stessa medaglia”, due punti di vista complementari che devono andare d’accordo per il bene dell’intero settore. I miei sette anni da gestore sono un bagaglio di esperienza da cui attingo tutti i giorni come Presidente di CONFIDA. Infatti, mi ha fatto particolare piacere il complimento che mi hanno rivolto alcuni gestori che, dopo l’Assemblea, mi hanno detto che il
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programma che avevo presentato aveva una forte connotazione “da gestore”. Tuttavia CONFIDA riunisce tutta la filiera della distribuzione automatica: oltre alle due categorie di cui abbiamo parlato, rappresentiamo anche i fabbricanti di sistemi di pagamento e di accessori, le imprese di software e di servizi e le aziende alimentari. Il programma 2018 – 2022 di CONFIDA vuole valorizzare questa ricchezza e far sentire tutte queste componenti rappresentate nel migliore dei modi. In questo senso, mi è servita molto anche l’esperienza da Presidente dei Fabbricanti, ruolo che ho ricoperto nel precedente mandato in cui abbiamo dato vita a dei servizi tecnici (in collaborazione con ANIMA, la federazione dell’industria meccanica) specificamente dedicati alle esigenze del Gruppo Fabbricanti. Allo stesso modo, lavoreremo perché ognuno dei quattro Gruppi Merceologici che compongono CONFIDA abbia dei servizi o dei progetti dedicati. Quali sono le iniziative che ha già intrapreso in questi primi sei mesi? Siamo partiti fin da subito con la promozione e l’organizzazione di Venditalia, attività che abbiamo svolto in grande sintonia e collaborazione col Presidente di Venditalia Ernesto Piloni e gli staff di CONFIDA e Venditalia. Quattro giorni dopo la mia elezione a Presidente, infatti, stavamo già tenendo la prima conferenza stampa di presentazione della fiera che quest’anno abbiamo organizzato due mesi prima dell’inizio della manifestazione per “far parlare” di Venditalia con largo anticipo e promuovere le ultime adesioni di espositori. Ven-
ditalia è una vetrina d’eccezione per il Vending italiano e valorizzare Venditalia consente di dare maggiore visibilità all’intero Settore della Distribuzione Automatica. Il percorso di avvicinamento alla fiera è proseguito poi con un evento nel mese di maggio, durante la Settimana del Food di Milano, in cui abbiamo organizzato presso Confcommercio Milano un workshop di approfondimento realizzato in collaborazione con il Prof. Emanuele Frontoni dell’Università Politecnica delle Marche su un tema di grande attualità nel vending: il category marketing, Infine, durante Venditalia, per la prima volta, abbiamo coinvolto i rappresentanti delle Istituzioni all’inaugurazione: erano infatti presenti gli Assessori allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia, Alessandro Mattinzoli e del Comune di Milano, Cristina Tajani; il Segretario Generale di Confcommercio Milano, Lodi e Monza Brianza Marco Barbieri, oltre al Presidente di Fiera Milano Lorenzo Caprio. La presenza delle Istituzioni milanesi e lombarde è stata particolarmente importante e apprezzata per sottolineare come Venditalia, che dal 2006 si tiene presso Fiera Milano, sia la più importante fiera europea del Vending. Nei quattro giorni di fiera, abbiamo infine organizzato un palinsesto di convegni su temi di particolare interesse per il settore: dal vending 4.0 alla digitalizzazione di pagamenti, dalla sostenibilità ad un approfondimento sul prodotto principe della distribuzione automatica: il caffè. Il successo che ha avuto l’edizione 2018 di Venditalia ha ripagato questi sforzi: oltre 300 espositori (+13% rispetto al
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2016) e i visitatori che hanno quasi raggiunto le 20.000 presenze. Oltre all’impegno per Venditalia, in questo semestre abbiamo poi lavorato per far crescere i servizi agli associati. Quindi i servizi ai Soci di Confida saranno potenziati sotto la sua Presidenza? Assolutamente sì. Abbiamo già iniziato ad accrescere l’offerta di CONFIDA per gli associati: dalla formazione, alle convenzioni, alla consulenza. La formazione professionale che offre CONFIDA è molto apprezzata e quest’anno l’abbiamo potenziata con corsi su tematiche nuove come la gestione dei magazzini, il category marketing, il caffè, che si aggiungono all’offerta sulle tematiche di vendita e del digitale già presenti lo scorso anno. Abbiamo inoltre stipulato tre nuove convenzioni che consentono agli associati di avere degli sconti su spedizioni (con DHL), strutture per magazzini (con DALMINE LS) e noleggio auto (con Hertz). Inoltre abbiamo potenziato la consulenza, mettendo a disposizione degli associati otto Sportelli che danno informazioni specialistiche, grazie ad una rete di professionisti in grado di fornire risposte specifiche per il settore. Tutti gli associati, infine, nel mese di luglio hanno ricevuto una “Guida Associativa” che descrive i servizi di CONFIDA. A quali temi intende dare la priorità nell’immediato futuro? In primis, dobbiamo concentrarci sulla difesa del settore dalle normative (italiane ed europee) che spesso interessano, non sempre positivamente, il nostro settore. Inoltre dobbiamo promuo-
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vere un’immagine positiva del vending e far crescere l’associazione sia in termini di numero di associati che di servizi offerti. In questi mesi si stanno riunendo tutti i Gruppi Merceologici, le Delegazioni Territoriali, le Commissioni Tematiche. Sarà un’occasione eccezionale per incontrare gli associati e confrontarsi sui temi di maggiore interesse. Per quanto riguarda le Commissioni Tematiche di CONFIDA sono state rinnovate: oggi sono sette e toccano tutti gli argomenti di maggiore interesse e attualità per le imprese della Distribuzione Automatica. Le nuove commissioni sono quattro: la Commissione Qualità, la Commissione Innovazione, la Commissione Marketing/Category e la Commissione Comunicazione, che si aggiungono alle tre già esistenti: la Commissione Tecnica, la Commissione Fiscale e la Commissione Vending Sostenibile. Si tratta di tavoli aperti a tutti gli associati che si confrontano su tematiche di interesse comune. Ci avviciniamo agli Stati Generali. È ancora un appuntamento fondamentale per il vending italiano? Sì, certamente. Quest’anno si terranno il 7 novembre sempre presso Confcommercio – Imprese per l’Italia, a Roma. Si tratta dell’appuntamento più importante -e sempre molto partecipatodel nostro settore. È un momento di riflessione sui temi di maggiore attualità e di confronto con i principali stakeholder sia interni a Confcommercio sia esterni, come i rappresentanti delle Istituzioni. Quest’anno i temi trattati saranno tre: sui corrispettivi si vuole fare il punto con l’Agenzia
delle Entrate per capire l’andamento e i risultati di questa riforma che è stata molto impegnativa per il settore; sull’iperammortamento legato al vending 4.0 si vuole approfondire gli aspetti normativi, fiscali e operativi per cogliere questa opportunità e, infine, sul tema della plastica legata in particolare ai prodotti monouso e alle bottigliette, vogliamo ragionare sulle nuove normative, alla luce delle peculiarità del settore. La sostenibilità nel vending è un problema o un’opportunità? Dobbiamo trasformarla in un’opportunità. Sono un imprenditore ma sono anche un padre di quattro figli e, pertanto, sento il dovere di lasciare alle prossime generazioni un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Inoltre oggi non si può prescindere dal confrontarsi col tema della sostenibilità, perché i nostri clienti e consumatori lo richiedono. La sostenibilità, infatti, è un tema che si sta diffondendo sempre di più a tutti i livelli della nostra società. Le persone, nella loro veste di consumatori, sono sempre più sensibili alla sostenibilità e sempre più propensi all’acquisto di prodotti e servizi che ne rispettino i valori. Una recente ricerca di Nielsen mostra che il 52% dei consumatori è disposto a pagare di più per brand “sostenibili” e questa tendenza è in costante crescita, anno dopo anno. Per questo CONFIDA, fin dal 2014, ha dato vita ad una Commissione e ad un progetto, che si chiama Vending Sostenibile, volti a mettere in comune le best practice di sostenibilità delle imprese nostre associate per condividere queste esperienze.
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Oggi, sul sito di Vending Sostenibile (www.vendingsostenibile.com) ci sono oltre 40 progetti: dai distributori automatici che consumano meno energia al reverse vending, dalla distribuzione di prodotti equosolidali alla logistica green. C’è preoccupazione per le nuove normative europee sulla plastica, che potrebbero limitare anche i prodotti monouso del vending? Sì, qualche comprensibile timore c’è, per questo stiamo lavorando da mesi su questa problematica. Abbiamo coinvolto l’associazione europea EVA e creato un gruppo di lavoro che ha prodotto un documento comune a tutte le associazioni del vending europee sul monouso in plastica diffuso nel nostro settore. Questo documento serve a mostrare, a chi dovrà decidere in merito, ossia la Commissione Ambiente del Parlamento, come i prodotti monouso in plastica utilizzati nel vending sono al 97% diffusi in luoghi in cui c’è il recupero o la raccolta differenziata (uffici, ospedali, scuole ecc) e pertanto non rappresentano un problema per l’ambiente. Inoltre, abbiamo evidenziato come nel nostro settore bicchieri e palette siano un “imballo tecnico” creati apposta per le macchine, quindi difficilmente sostituibili, specie nelle macchine automatiche. Infine, abbiamo segnalato che il bicchiere monouso che sta all’interno della macchina garantisce anche la sicurezza alimentare del consumatore. Tuttavia, bisogna essere franchi e dire che non sarà facile far passare una posizione che agli occhi dei decisori europei sembra una difesa della plastica, soprattutto 23
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Aumentare la base associativa è importante per il futuro di Confida? Sì, più siamo e più contiamo. Visto che siamo l’unica associazione di rappresentanza del settore, dobbiamo far crescere ancora di più il numero dei nostri associati, valorizzando la filiera. Quest’anno ci siamo concentrati da un lato a far iscrivere le società di gestione che non si erano ancora associate e dall’altra le principali imprese alimentari che operano come fornitori di prodotti per il vending. Ad oggi, nell’anno 2018, abbiamo associato più di 40 nuove imprese: un numero che conferma che siamo sulla buona strada e che le aziende del settore apprezzano gli sforzi che sta facendo CONFIDA per rappresentarle al meglio.
Quanto saranno coinvolti gli organi direttivi e la struttura organizzativa di Confida nell’affrontare le impegnative sfide dei prossimi quattro anni? Molto. Abbiamo bisogno del contributo di tutti. Sono fortunato a poter lavorare con una bella squadra, in parte rinnovata. I nuovi Presidenti dei Gruppi Merceologici delle Imprese di gestione, Pio Lunel e delle Imprese di fabbricazione di distributori automatici, Roberto Pellegrini, stanno dando un grande contributo così come i due Presidenti confermati dei Gruppi delle Imprese di fabbricazione di prodotti, Stefano Piccinini e del Gruppo Imprese di Servizi, Ernesto Piloni. Anche nel Consiglio Direttivo e nel Consiglio di Settore, anch’essi in parte rinnovati, si avverte uno spirito costruttivo. Stiamo tuttavia cercando di coinvolgere maggiormente non solo gli organi elettivi, ma tutti gli associati, attraverso le Commissioni, i Gruppi Merceologici, le Delegazioni Territoriali e il Gruppo Giovani. Una parte del programma
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dopo le campagne “shock” lanciate sui media riguardanti la plastica nel mare. CONFIDA però continuerà a combattere per far comprendere ai politici, italiani ed europei, le giuste ragioni del nostro settore.
2018-2022 nascerà proprio “dal basso” ossia dai progetti che emergeranno dai lavori di queste assise. Mi permetta infine di fare un ringraziamento alla struttura di CONFIDA, a partire dal direttore Michele Adt e a tutti i membri dello staff, che sono coloro che lavorano tutti i giorni per realizzare tutte queste attività. Nel 2022 ci sarà un’importante scadenza in tema di corrispettivi. È prematuro affrontare l’argomento o è vitale lavorare già fin da ora per ottenere qualche risultato in futuro? Occorre affrontarlo fin da subito. Abbiamo ripreso i dialoghi con l’Agenzia delle entrate che coinvolgeremo negli Stati Generali del 7 novembre. Prima di tutto dobbiamo capire a che punto siamo rispetto ai corrispettivi che le Imprese di gestione stanno inviando dal 1 aprile 2017 per poi capire se e come affrontare la cosiddetta “fase a regime”. Certamente non ci faremo trovare impreparati.
TORREFATTORI A SSOCIATI S.p.A. ®
SINCE 1930
SINCE 1953
SINCE 1903
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NORMATIVA
A CHE PUNTO SIAMO CON IL PRINCIPIO DI ROTAZIONE E LE NUOVE LINEE GUIDA NR. 9
A CHE PUNTO SIAMO CON IL PRINCIPIO DI ROTAZIONE E LE NUOVE LINEE GUIDA NR. 9 CHE DEFINISCONO I PUNTI CARDINALI DELLE CONCESSIONI (DI SER26
VIZI), QUINDI PER IL SERVIZIO DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE A MEZZO DISTRIBUTORI AUTOMATICI.
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AVV. CRISTINA BRASCA – SENIOR ADVISOR ADR AVV. ANDREA NETTI - PARTNER ADR
Il primo importante intervento, del quale si è già molto discusso, riguarda il
A distanza di soli due anni dall’entrata in vigore del Codice degli Appalti e delle Concessioni (d.lgs. 50 del 2016 ss.) l’Autorità Nazionale Anti Corruzione o ANAC ha introdotto numerose Linee Guida di cui alcune, in questo breve periodo di tempo, sono già state oggetto di revisioni. In tale quadro di proliferazione delle norme è necessario focalizzare l’attenzione sugli aspetti salienti di questi atti affinché ogni operatore economico abbia un quadro chiaro delle regole oggi in vigore in Italia per competere nelle procedure di gara.
Di che cosa si tratta. In estrema sintesi la Pubblica Amministrazione,
principio di rotazione: introdotto dalle Linee Guida nr. 4, nella versione approvata dal Consiglio dell’Autorità con Delibera nr. 318 del 28 marzo 2018. dopo aver selezionato i potenziali concorrenti e quindi formato un vero e proprio elenco di operatori economici, dovrà scegliere i concorrenti per la futura gara escludendo quelli invitati alla gara precedente, gestore uscente compreso. Un breve esempio chiarirà il concetto: immaginando che l’elenco di operatori economici sia composto da dieci imprese ed immaginando che alla prima gara siano stati invitati i primi cinque operatori della lista, quando
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• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 la PA si troverà a rifare la medesima gara, ad esempio perché semplicemente scaduta la precedente, dovrà invitare i successivi cinque operatori rimasti nell’elenco. In buona sostanza l’aspetto saliente sul quale focalizzare l’attenzione è che il principio di rotazione si applica non solo al gestore uscente ma anche agli operatori economici che, pur avendo perso la competizione, furono invitati alla precedente gara. Chiarito ciò, il prossimo futuro ci riserverà la scoperta di tutti casi - di elaborazione giurisprudenziale – in cui il principio di rotazione potrà non essere applicato: I. è stato, infatti, già ritenuto dalla giurisprudenza che il principio di rotazione possa non essere applicato ogni qual volta la gara indetta, pur avendo avuto inizio con la formazione di un elenco di operatori economici, si sia poi atteggiata a gara aperta. Si è infatti ritenuto che sebbene la PA abbia proceduto a formare un elenco di operatori ma poi abbia proceduto ad invitare tutti quelli che avevano manifestato l’interesse a partecipare, il principio di rotazione possa non essere applicato (cfr.TAR, Emilia Romagna Bologna, sez. II, 20/06/2018, n. 519); II. è stato, inoltre, affermato dalla giurisprudenza che il principio di rotazione possa non essere applicato ogni qual volta la PA abbia immesso a gara una concessione sostanzialmente diversa dalla precedente (cfr. TAR, Friuli Venezia Giulia, Trieste, 21/05/2018, n. 166). Nel caso si trattava di una concessione che precedentemente riguardava l’installazione e gestione di 7 macchine distributrici e che poi ribandita, per effetto di alcuni accorpamenti avvenuti nel tempo, era divenuta una concessione per l’installazione e gestione di 21 macchine distributrici; III. è stato, infine, affermato sempre dalla giurisprudenza che il principio di rotazione possa non essere applicato ogni qual volta debba prevalere il principio di concorrenza (cfr. TAR Campania, Napoli sez. II, 27.10.2016, n. 4981; TAR Campania, Napoli sez. II, 08/02/2017, n. 788; TAR, Toscana, Firenze, sez. II, 12/06/2017, n. 816 Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 12/04/2017, n. 188; conforme, Consiglio di Stato, sez. IV, n.1018/2014). Nel caso si trattava di una gara alla quale avevano manifestato interesse esclusivamente due operatori, fra i quali il gestore uscente, ed è stato ritenuto che in tal caso non potesse applicarsi un principio – quello di rotazione – che avrebbe avuto come solo (e perverso) effetto
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quello di eliminare uno dei due concorrenti lasciando così soltanto una impresa in lizza per l’aggiudicazione del contratto. Ovviamente la Giurisprudenza elaborerà ulteriori eccezioni al principio, eccezioni che si andranno ad aggiungere all’unica prevista dalle Linee Guida che in buona sostanza consentirebbe di derogare al principio di rotazione ogni qual volta la base di concorrenti formanti l’elenco sia ristretta (e per ristretta potremmo intendere inferiore al numero di cinque operatori) e l’operatore economico uscente si sia distinto attraverso una gestione del contratto esente da inadempimenti. Nota fondamentale è rappresentata dal fatto che la PA dovrà esplicitare la deroga al principio fin dalla determina a contrarre non potendo sanare la carenza in via postuma. Se, da un lato, la rotta interpretativa del principio di rotazione sembra già sufficientemente tracciata, dall’altro lato, lo stesso non può dirsi per un altro intervento normativo dell’Autorità: le Linee Guida nr. 9, nella versione approvata dal Consiglio dell’Autorità con Delibera nr. 318 del 28 marzo 2018, denominate “Monitoraggio delle amministrazioni aggiudicatrici sull’attività dell’operatore economico nei contratti di partenariato pubblico privato. Alla lettura ed analisi delle Linee Guida in parola va premesso che con l’introduzione del d. lgs. 50 del 2016 la disciplina delle concessioni ha trovato finalmente una degna articolazione normativa. Il Legislatore, comunitario prima e nazionale poi, ha dedicato - come noto - alle stesse la Parte III del Codice a partire dall’art. 164. Grazie a tale ampliamento della base normativa si è potuto entrare nel dettaglio rispetto a concetti quali il fatturato o il flusso dei corrispettivi, la sostenibilità economica e finanziaria (piano economico e finanziario), il valore, il valore residuo ed il rientro dell’investimento, infine la durata del contratto e, senza presunzione di esaustività, il rischio nelle sue varie declinazioni.
senza della maggior parte dei punti cardinali od a fronte di una radicale assenza di filo logico fra questi, l’operatore economico accorto sarà costretto a rinunciare a formulare una offerta consapevole. Si arriva, quindi, ad un grado così alto di carenza istruttoria, di carenza di elementi o di punti cardinali da divenire la carenza medesima motivo di impugnazione immediata del bando. Sul punto la Giurisprudenza ha (già) statuito che la grave carenza di un elemento strutturale del bando sia in sé motivo ostativo alla partecipazione e, quindi, ha già ritenuto che tale grave carenza, ove impedisca la formulazione di una offerta consapevole, sia da trattare al pari delle clausole immediatamente escludenti dalla gara. Dall’esperienza ARCA – Lombardia (maturata qualche tempo prima l’introduzione della Direttiva nr. 2014/23/CEE del 26 febbraio 2014 – cfr. Ordinanza TAR, Lombardia Milano, sez. IV, 09/12/2014, n. 2999; Sentenza TAR, Lombardia Milano, sez. IV, 20/11/2015, n. 2439) ad oggi si è quindi sviluppato un ormai consolidato orientamento giurisprudenziale che ha incluso nel perimetro dei più volte richiamati punti cardinali il dato del fatturato. In buona sostanza, si è ritenuto che l’indicazione del fatturato dovesse essere considerato un elemento essenziale della concessione e, ove mancante, che il bando dovesse essere ritenuto illegittimo: perché si è, a ragione, ritenuto che l’operatore economico in assenza del dato di fatturato non avrebbe potuto formulare una offerta economica consapevole (cfr. Consiglio di Stato, Sez. III, 11/01/2018, n. 127; Consiglio di Stato, Sez. III, 14/06/2017, n. 2926 Consiglio di Stato, Sez. III, 23/05/2017, n. 2411; Consiglio di Stato, Sez. V, 20/02/2017, n. 748; Consiglio di Stato, Sez. III, 18/010/2016, n. 4343; TAR, Calabria, 25/10/2017, n. 1600, T.A.R. Emilia Romagna - Bologna, Sez. II, 02/02/2018, n. 121 e T.A.R. Emilia Romagna - Bologna, Sez. II, 02/02/2018, n. 122).
È di fondamentale importanza condividere fin da ora che i concetti testé espressi introdotti dal Legislatore sono veri e propri punti cardinali che dovranno obbligatoriamente non solo condurre l’Amministrazione nell’istruttoria ma anche essere riflessi nella costruzione del bando e degli altri documenti di gara. Pena la possibilità di invalidare la gara.
Ed è proprio in questo punto dell’evoluzione della giurisprudenza in materia di concessioni – nel caso di specie concessione di servizi – che si innesta il presente articolo in quanto è necessario comprendere se le Linee Guida nr. 9 abbiano introdotto altri punti cardinali la cui carenza nel bando comporti la possibilità di invalidare tutta la gara non essendo possibile effettuare una offerta economica consapevole.
Si arriva infatti alla massima “sanzione”, quella della illegittimità della gara, perché più i documenti di gara saranno privi dei suddetti punti cardinali, più le offerte degli operatori saranno approssimative fino ad arrivare al punto che, a fronte dell’as-
Le gare nel vending sono gare per la concessione di un servizio e le concessioni di servizi rientrano, è bene saperlo, all’interno del più ampio quadro delle operazioni di Partenariato Pubblico Privato (di seguito anche “PPP”).
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• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 Le Linee Guida nr. 9 regolano le operazioni di PPP quindi anche le gare nel vending. Sulla riconducibilità della concessione di servizi alle operazioni di PPP non sussiste dubbio alcuno: è chiaro infatti l’art. 180, ultimo comma, del Codice il quale testualmente afferma che “nella tipologia dei contratti di cui al comma 1 (ndr. Le operazioni di PPP) rientrano (…) la concessione di servizi (…)”, come altrettanto chiaro è sul punto il parere reso dal Consiglio di Stato, Ad. della Commissione speciale del 22 febbraio 2017, nel quale la concessione di servizi è ricondotta pacificamente nel più ampio genus delle operazioni di cooperazione fra pubblico e private qualificabili come PPP (cfr. P. 2.2, ultimo cpv.), come anche, infine, appare altrettanto chiara sul punto l’Autorità medesima la quale nella premessa redatta a favore delle Linee Guida nr. 9 conferma la chiara riconducibilità della concessione di servizi al più ampio genus delle operazioni di PPP. Colpisce nel segno ed è assolutamente utile a comprendere quanto sia complesso costruire un bando per la concessione di un servizio di distribuzione automatica la definizione stessa che l’Autorità offre del PPP nel punto in cui, a pag. 3, guarda alla costruzione della gara come ad “un complesso fenomeno giuridico che si delinea come un genus contrattuale riferibile a più modelli specifici in cui risulta prevalente la natura economica-finanziaria. Da qui la necessità di un approccio multidisciplinare nella sua gestione con affiancamento di figure giuridiche, economiche e tecniche”. Natura economica e finanziaria della concessione che fa dell’equilibrio (economico e finanziario) il suo presupposto ed il suo fine: I. presupposto, in quanto a sensi e per gli effetti dell’art. 165, secondo comma, del Codice “l’equilibrio economico e finanziario definite dall’art. 3, comma 1, lettera fff) rappresenta il presupposto per la corretta allocazione dei rischi di cui al precedente comma 1”; II. fine, in quanto a sensi e per gli effetti dell’art. 165, comma sesto, del Codice “il verificarsi di fatti non riconducibili al concessionario che incidono sull’equilibrio del piano economico e finanziario può comportare la sua revisione da attuare mediante la rideterminazione delle condizioni di equilibrio”. Ebbene, di fronte a tale chiaro quadro normativo le LG. nr. 9, nella Parte II, ove “sono riportate le prescrizioni sulle modalità di controllo dell’attività svolta dagli operatori economici in esecuzione di un contratto di PPP, da considerarsi vincolanti per le amministrazioni aggiudicatrici ai sensi del citato articolo 181, comma 4, del codice dei contratti pubblici” (cfr. LG. nr. 9, pag. 4), al paragrafo 4.2, sono analiticamente indicate gli elementi essenziali della concessione di servizi.
Cuore nevralgico della costruzione di una concessione di servizi appare senza dubbio la creazione da parte del RUP della matrice dei rischi che sarà utilizzata “in fase di programmazione della procedura di gara, per la redazione del documento di fattibilità economica e finanziaria, per verificare la convenienza del ricorso al PPP rispetto ad un appalto tradizionale e per la corretta indizione della fase procedimentale” (cfr. § 5.2 LG nr. 9). Fondamentale sottolineare che “la matrice dei rischi è posta a base di gara e utilizzata come elemento di valutazione dell’offerta” (cfr. § 5.3 LG nr. 9) e che “detto documento è elaborato dal RUP o da altro soggetto individuate in conformità del regolamento organizzativo dell’amministrazione ed è definito caso per caso sulla base delle caratteristiche specifiche della prestazione oggetto del contratto, con l’obiettivo di disciplinare ex ante modalità e limiti di revisione delle condizioni economiche-finanziarie poste a base del PEF e offerte in sede di gara” (cfr. § 5.1 LG nr. 9). L’Autorità, avendo ben a mente la complessità giuridico-tecnica-economica dello strumento, ha addirittura altresì imposto “per i progetti di maggiore complessità” alle PA di svolgere consultazioni preliminari di mercato “anche al fine di acquisire I dati e le informazioni necessarie ad una compiuta identificazione e valutazione dei rischi che possono caratterizzare un determinate progetto”. Pena la grave carenza istruttoria, come nel caso che ci trattiene. Le LG nr. 9 distinguono anzitutto le molteplici ipotesi di rischio arrivando ad una vera e propria griglia esplicativa contenente 22 ipotesi, potremmo chiamarle di “rischio generale”; cionondimeno la lista è chiaramente esemplificativa e coerentemente con quanto sopra scritto l’Autorità lascia ampio spazio a che la PA possa individuare quelli che potremmo chiamare “rischi speciali” ovvero dei rischi che caratterizzano la particolare tipologia di concessioni nel vending. L’Autorità inquadra, poi, il tutto in uno schema di facile utilizzo che consente, per ogni rischio, di effettuare l’operazione preliminare di risk assessment e risk management, arrivando a chiarire che ad ogni rischio rilevato deve essere agganciata una specifica clausola contrattuale ed un “peso” nella costruzione del conto economico della gara. Elemento portante è però rappresentato dal combinato disposto dei §§. 5.1 e 5.2 delle LG nel quale appare (finalmente) evidente che creata la griglia dei rischi, la PA debba, da un lato, introdurre fra i documenti di gara il “Documento di fattibilità Economica e Finanziaria dell’operazione” e la concorrente, dall’altro lato, debba introdurre nell’offerta economico al proprio “Piano Economico e Finanziario”. In estrema sintesi: con l’introduzione delle LG nr. 9, la matrice dei rischi, il Documento di fattibilità Economica e Finanziaria, nonché il Piano Economico e
Finanziario, rappresentano quei punti cardinali fondamentali che non potranno mai mancare. Si impone a questo punto oltremodo necessario definire la matrice dei rischi del settore del vending così che ogni PA possa attingervi onde evitare di incappare in una babele eterogenea di documenti. Sarà certamente questo un compito di chi detiene gli interessi diffusi della categoria e rispetto al lavoro che verrà si vuole con le presenti conclusioni offrire un primo concreto contributo. Dei principali rischi che dovrebbero essere inclusi nella matrice dei rischi del settore della distribuzione automatica possiamo senza dubbio annoverare: I. il rischio di domanda, che riguarda la perdita del volume di incassi; II. il rischio di esclusiva, che riguarda l’introduzione di attività commerciali nel plesso o nelle immediate vicinanze; III. il rischio di atti vandalici, che riguarda non solo la perdita di moneta ma anche i danni al distributore; IV. il rischio di aumento dell’IVA, che riguarda la costruzione di prezzi sempre Iva Inclusa; V. il rischio di OCS “clandestine”, che riguarda l’installazione di semi-automatici negli uffici senza autorizzazione alcuna quando nel plesso vi è una gestione che ha vinto una gara; VI. il rischio di valore residuo, che riguarda la quota di ammortamento dei distributori che residua al termine del contratto; VII. il rischio della clausola sociale, che riguarda una chiara indicazione del costo aziendale del personale che potrebbe essere trasferito al nuovo aggiudicatario dal gestore uscente. Si tratta ovviamente di prime indicazioni rispetto a Linee Guida recentemente introdotte ma nonostante la novità è bene fin d’ora avere ben chiaro il tema centrale della sfida che ci attende: in assenza di una esatta ponderazione del valore che una concessione può creare il rischio concreto è che la PA continui a guardare esclusivamente al proprio ritorno economico senza chiedersi se la concessione immessa nel mercato sia o meno sostenibile. Questo porterà nel breve periodo alla proliferazione di concessioni che avranno enormi difficoltà ad arrivare a fine contratto, o a causa dell’insolvenza del concessionario o a causa della impossibilità a rispettare gli standard qualitative promessi o altro ancora. L’auspicio è che in fretta le nuove LG entrino a far parte del patrimonio informative delle PA così da orientare le gare verso la direzione tracciata dal Legislatore, dell’Autorità e del Consiglio di Stato che con le Linee Guida nr. 9 hanno inteso combattere e porre le basi per una riduzione seria della percentuale di mortalità e di contenzioso nelle concessioni di servizi.
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INNOVAZIONE
INAUGURATO A MILANO LO SHOWROOM DELL’ACQUA TARGATO BWT
MERCOLEDÌ 18 LUGLIO È STATO INAUGURATO A MILANO LO SHOWROOM BWT, UN MODERNO E VASTO OPEN SPACE SUDDIVISO IN TRE MACRO AREE IN CUI SPICCA UN AVVENIRISTICO CUBO DI CINQUE METRI RICOPERTO DA MAXI SCHERMI A LED E DESTINATO A DIVENTARE IL PUNTO CENTRALE DELLE ATTIVITÀ DI PRESENTAZIONE DEI NUOVI PRODOTTI BWT APPLICATI A TUTTI I SETTORI DELLA VITA. LA PRIMA AREA OSPITA UNA CUCINA PER LE ATTIVITÀ DI SHOWCOOKING E UN BAR ATTREZZATO CON FILTRI DEDICATI PER COFFEE E WATER TASTING. UN’ALTRA AREA È DOTATA DI DISPLAY INTERATTIVI CHE ILLUSTRANO LE DIVERSE TECNOLOGIE DI TRATTAMENTO ACQUA, DA QUELLA DOMESTICA E COMMERCIALE, FINO ALLA PIÙ SOFISTICATA PER LA PRODUZIONE DI ACQUA ULTRA 30
PURA A FINI FARMACEUTICI ED INDUSTRIALI. UN TERZO AMBIENTE È INFINE DEDICATO ALLA FORMAZIONE E CI SARÀ LA POSSIBILITÀ DI PARTECIPARE A CORSI SPECIALIZZATI DI AGGIORNAMENTO DELLA SCUOLA DELL’AQA TALETE BWT. ANCHE IL PUBBLICO, IN OCCASIONE DI EVENTI SPECIALI E OPEN DAY, POTRÀ VISITARE GLI SPAZI E PROVARE L’ESPERIENZA. L’EVENTO HA VISTO ANCHE LA PARTECIPAZIONE DI DAVIDE CAVAGLIERI, CAMPIONE ITALIANO BARISTI 2018, CHE HA REPLICATO PER TUTTI I PRESENTI LA SUA GARA AI RECENTI MONDIALI DI AMSTERDAM. D.A. ITALIA, CHE HA PRESO PARTE ALL’EVENTO, HA REALIZZATO PER I LETTORI UN REPORTAGE DELL’INAUGURAZIONE.
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
ACQUA E CAFFÈ INSIEME COMPONGONO UNA BEVANDA CHE È TRA LE PIÙ CONSUMATE AL MONDO, INDIPENDENTEMENTE DAL METODO DI ESTRAZIONE
A introdurre i visitatori nel nuovo spazio BWT è stato il padrone di casa, Sergio Barbarisi. Nel suo discorso di benvenuto, Barbarisi ha ricordato i valori fondanti dell’azienda, che basa la sua azione sull’idea di un business sostenibile e sulla diffusione della cultura dell’acqua. Di seguito, il suo intervento integrale.
“Vi ringrazio, è un grandissimo onore per me ospitarvi nella nuova casa BWT: significa che siamo una community di amici e che siamo vicini da ormai tanti anni. Conoscete me e le persone che lavorano con me grazie a water+more, il marchio del gruppo BWT, la grandissima azienda di filtrazione acque con sede in Austria che si occupa di tanti aspetti che riguardano l’acqua. Noi siamo quelli legati al mondo del vending, dell’Ho.re.ca. e del
INNOVAZIONE BWT
caffè in generale. Esiste però un altro “disegno” dietro all’apertura di un luogo come questo. Uno dei maggiori problemi più grossi con cui ci confrontiamo oggi è quello della plastica monouso: anche l’UE ne sta normando l’utilizzo. C’è molto da fare in questo senso, basti osservare quanto l’argomento sia sempre più dibattuto in qualsiasi sede e sui media. Si parla continuamente dell’uso sconsiderato che abbiamo fatto, per moltissimi anni, del31
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 la plastica. Adesso molti produttori sono chiamati a realizzare soluzioni diverse attraverso la plastica biodegradabile o sono fuori dal mercato. Noi crediamo che, senza nascondere il fatto che facciamo business, si possa assolutamente fare economia aziendale in maniera sostenibile. Questa è la traccia che vogliamo lasciare. Al di là delle critiche che negli anni sono state mosse sulla qualità e sull’impatto dell’acqua che esce filtrata dalla cartuccia all’interno delle macchinette ecc., la cartuccia è stata forse il primo tentativo di usare l’acqua per il caffè in modo sostenibile. Perché, al fine vita, la cartuccia torna da noi (e dai nostri competitor) e siamo noi a occuparci del suo smaltimento. Fin dalla nascita di BWT-water+more, abbiamo trovato immediatamente una somiglianza nella ricerca di una sostenibilità nella catena economica con SCA (Special Coffee Association), che ha saputo valorizzare tutti gli elementi di questa catena e che, come noi, è impegnata nella costante ricerca di raggiungere questo importante obiettivo”.
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Per proseguire l’esposizione di questo ultimo concetto, è intervenuta Cristina Caroli, Coordinatrice Nazionale Sca Italy. “Parlando di somiglianze, tra acqua e caffè c’è una somiglianza, perché c’è un legame. Sono due elementi, due materie sempre date per scontate, ma che scontate non sono affatto, perché stanno finendo, sono afflitti dalle variazioni climatiche, dai cambiamenti sociali che ci sono nel mondo, dal divario tra ricchi, sempre più ricchi e poveri, sempre più poveri, dove l’acqua sarà probabilmente oggetto della prossima guerra. È importanti essere uniti e lottare insieme per preservare l’utente e la qualità di entrambi questi elementi. La plastica e il commercio sfrenato ci stanno “strangolando”. La guerra al ribasso non può fare bene a nessuno, per cui bisogna lottare per un mondo rivolto -anche nel business- all’aspirazione di una migliore qualità e alla consapevolezza che tutti i gesti che compiamo possono portare ad una situazione migliore per tutti e che ci acco-
INNOVAZIONE BWT
muna tutti, perché stiamo cercando di dare una svolta a qualche cosa che ha dei risvolti commerciali troppo di basso profilo. Quando ci accorgiamo che le cose diventano di pessima qualità, senza preoccuparci delle conseguenze che questo avrà sulle persone, è un segno che abbiamo perso completamente l’orizzonte. Acqua e caffè insieme compongono una bevanda che è tra le più consumate al mondo, indipendentemente dal metodo di estrazione. Una buona acqua, un buon caffè, nuove idee da sviluppare insieme, la competenza, andare nella direzione virtuosa di una generazione un po’ diversa, sono i punti focali che, come Associazione, siamo felici di condividere con voi che avete sempre avuto sensibilità anche nel trasmettere la cultura dell’acqua a tutti coloro che fanno caffè e che possono cominciare a fare cultura della conoscenza”. L’evento è proseguito con la presentazione di Davide Cavaglieri, campione italiano baristi 2018, che ha raccontato della sua esperienza al WBC 2018 Amsterdam dello scorso giugno.
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 Cavaglieri ha spiegato quali scelte professionali e tecniche lo abbiano portato fino alle fasi finali della competizione e ha ringraziato gli sponsor che lo hanno supportato in occasione di questa prestigiosa competizione internazionale: DIEMME CAFFE’, SCA ITALY, PULICAFF, BWT e DM ITALIA. “Ho iniziato come barista e ho avuto la fortuna di confrontarmi con aziende che mi hanno dato la possibilità di trasmettere ad altri ciò che ho imparato in questi anni, grazie all’attività di formatore. Voglio partire dal Mondiale, spiegare quale è stato il cammino che mi ha portato fino a lì. Tutto è iniziato nel 2010, quando mi sono avvicinato al mondo del caffè. Nove anni di competizioni e poi questo Mondiale, che è stato possibile grazie a tutte le persone e le aziende che hanno creduto nel mio progetto: in particolare, grazie a Matteo e Pierpaolo, rispettivamente Responsabile Qualità e informatore di Diemme, una torrefazione di Padova che è diventata il mio team. L’esperienza più bella per me quest’anno non è stata la partecipazione al mondiale, ma
sono stati i tre mesi di preparazione, perché ho cercato di coinvolgere tanti amici, facendo squadra, dando vita a un team di persone che si preparasse con me a questa competizione. All’inizio di quest’anno abbiamo selezionato i caffè e, allo stesso tempo, cercavamo di mettere in pratica anche la parte tecnica richiesta. La gara prevede di realizzare un espresso, una bevanda latte e un Signature drink da presentare al giudice. Quello che ho fermamente voluto è stato condurre una gara che fosse un percorso gustativo da proporre al giudice, perché credo fermamente sia impossibile trovare un caffè che abbia il profilo perfetto, quindi ho cercato tre caffè che avessero il giusto equilibrio. Il primo caffè è un Geisha Panama Finca Carmen Estate zona di Vulcan di Carlos Aguillera semilavato (particolare per un Geisha di Panama): mi ha colpito sotto l’aspetto tattile, davvero inusuale. Il secondo è un Masha Finca Yepo Coffee Heirloom, proveniente dall’Etiopia: l’azienda produttrice è sconosciuta al mondo delle competition e, a mio parere, si tratta un caffè eccezionale per la sua acidità. L’ultimo, la ciliegina sulla torta, è un Finca Hartmann Panama Geisha Santa Clara 20
INNOVAZIONE BWT
giorni di fermentazione anaerobica, con il quale ho realizzato il mio Signature Drink: un caffè di una complessità pazzesca di aromi. Il risultato che ho cercato di raggiungere era la costanza di distribuzione del macinato e, per ottenerlo, abbiamo utilizzato una piastra la cui vibrazione crea una forza centrifuga e centripeta allo stesso tempo, facendo sì che le particelle più leggere tendano ad andare verso l’esterno e quelle più pesanti tendano a porsi al centro. I giudici hanno molto apprezzato questa tecnica, sono arrivato 19mo e sono rimasto fuori dalla semifinale per pochi punti, a causa di un problema meccanico durante l’estrazione dell’espresso. Sono comunque soddisfatto e felice di questa esperienza, soprattutto per la sinergia che c’è stata tra me e il mio team”. Per concludere in bellezza l’evento, Davide Cavaglieri ha riproposto le sue creazioni all’interno di una zona di gara ricreata ad hoc all’interno dello showroom BWT. Quattro fortunati tra i presenti, estratti a sorte, hanno avuto la possibilità di degustarle e di vestire per una volta i panni di giudice sensory.
33
• DAITALIA 126 SETTEMBRE 2018
EVENTI
VENDITALIA TALKS IL CAFFÈ TRA QUALITÀ E NUOVI TREND
NELL’AMBITO DI VENDITALIA TALKS, IL PROGRAMMA DI WORKSHOP SUI TEMI PIÙ INTERESSANTI E DI ATTUALITÀ PER IL MONDO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA ORGANIZZATO NEI GIORNI DI MANIFESTAZIONE, MERCOLEDÌ 6 GIUGNO È STATO DATO AMPIO SPAZIO AD UN PROTAGONISTA DEL VENDING: IL CAFFÈ. L’INCONTRO “IL CAFFÈ TRA QUALITÀ E NUOVI TREND” HA MESSO IN LUCE DATI E NUOVE TENDENZE CHE, SE OPPORTUNAMENTE COLTE, SARANNO 34
IN GRADO DI SODDISFARE I CONSUMATORI DELLA BEVANDA PIÙ AMATA. MARIO VICENTINI, DIRETTORE DI COMUNICAFFÈ, HA MODERATO IL MOMENTO DI APPROFONDIMENTO, CHE HA VISTO ILLUSTRARE ALLA PLATEA PAOLO ANDRIGO, SENIOR MANAGER ACCENTURE, ALESSANDRO GALTIERI, TRAINER SCA E CAMPIONE CAFFÈ-FILTRO E DAVIDE CELIN, RESPONSABILE CANALE VENDING DI LAVAZZA E MEMBRO DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI CONFIDA.
• DAITALIA 126 SETTEMBRE 2018
Oggi si parla di caffè tra qualità e nuove tendenze, perché anche il gusto degli italiani sta cambiando. Emerge, da un lato, la ricerca di una maggiore qualità e, dall’altro, si affermano nuove abitudini. Non più solo moka, non solo più espresso. Il “nuovo” consumatore chiede le bevande lunghe, il cup to go, il caffè gourmet. La distribuzione automatica si definisce un settore al passo con i tempi e le esigenze di consumo, soprattutto per quanto riguarda il caffè, suo prodotto simbolo. A presentare, in occasione di Venditalia, un’ampia sintesi di dati in merito ai nuovi trend del mercato caffè e, nello specifico, al vending, l’intervento di Paolo Andrigo, Senior Manager di Accenture, che riportiamo integralmente di seguito.
PAOLO ANDRIGO, “IL MONDO DEL CAFFÈ” “Si stima in 9,5 milioni di tonnellate la quantità di caffè consumato al mondo ogni anno. Se tutti noi bevessimo solo espresso, potremmo parlare di 1357 miliardi di caffè espresso bevuti ogni anno da ciascuno: 0,6 ogni giorno nel mondo, di cui 1,9 nella sola Europa e, di questi, 2,2 in Italia. Ma non tutti in realtà, consumiamo espresso: a seconda delle diverse zone del pianeta, vari sono gli utilizzi del caffè: dall’irish coffee, al Touba africano, dal caffè americano a quello turco, fino alle varianti orientali. Tante bevande differenti, tutte a base caffè e tanti modi differenti di consumarlo.
EVENTI VENDITALIA TALKS
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I primi cinque paesi produttori di caffè (Brasile, Vietnam, Colombia, Indonesia, Honduras) coprono il 73% della produzione totale, pari a 9,6 milioni di tonnellate di prodotto. Se nei paesi sudamericani si concentra una maggiore produzione di Arabica, l’Asia è zona di coltivazione esclusiva per la qualità Robusta. Nel continente africano, infine, vengono prodotte entrambe le varietà. L’Italia si afferma come sesto paese consumatore, con 0,3 milioni di tonnellate di caffè consumato, preceduta da Stati Uniti, Brasile, Germania, Giappone e Francia. Diversi i risultati se si analizza il consumo pro capite di bevanda nera: i paesi scandinavi risultano ai primi posti (12 kg annui a persona), mentre il nostro paese si attesta in nona posizione, primo nell’area mediterranea. Il caffè, dunque, è un’abitudine fortemente radicata del nostro quotidiano e, per questo, è un prodotto distribuito attraverso ogni canale di vendita. È nel retail che viene acquistato il 59% del caffè; il 25% attraverso l’Ho.Re.Ca., l’11% vending, per finire con una quota del 5% rappresentata dal canale on line. Osservando più da vicino il dato della GDO, emerge chiaramente che sono i paesi emergenti a trainare l’incremento degli acquisti e che è il porzionato il prodotto in costante crescita. Saremmo ingenui a continuare a pensare al caffè come “espresso”. I dati parlano chiaro: i nuovi trend indicano nuove modalità di consumo del caffè: Cold Brew, ossia l’estrazione a freddo del caffè (+80% nel 2017 negli USA); le capsule compostabili; il caffè solubile (crescita e rilancio in Italia negli ultimi 3 anni); Coffee Specialty: il consumatore chiede un caffè di qualità. Queste le declinazioni oggi più apprezzate e richieste da parte di un consumatore evoluto, attento alla qualità, alla fruibilità del prodotto, un utente che strizza l’occhio alla sostenibilità ambientale.
36
Anche in Italia il mercato è ancora in crescita, seppur lieve, trainato dalla richiesta di porzionato (+5% del totale nel 2017), mentre rappresentano una quota stabile solubile, grani e macinato (quest’ultimo in lieve flessione). A beneficiare della crescita, il commercio B2C delle capsule, in particolare on line. Nel 2017, 3.232 milioni di capsule sono state vendute attraverso la GD0 (25,4%), internet (30,2%) punti vendita diretti (23,4%), negozi specializzati (21%). A questo, si devono aggiungere 1.687 milioni di capsule vendute da società di gestione (1.214) e altri canali (472), ovvero commercio B2B. Ormai non c’è più una separazione netta tra questi due mondi, c’è commistione tra B2C e B2B. Le gestioni, distribuiscono capsule non più solo attraverso l’attività “tradizionale” (1214 mln), ma sempre più spesso anche tramite corriere (176 mln), negozi fisici di vendita propria (30 mln), e-commerce (6 mln). Il caffè resta indubbiamente il core business del vending, in Italia. Su 5 miliardi di battute vending, oltre il 65% riguardano una bevanda calda e, di queste, 2,8 miliardi sono erogazioni di caffè (+0,6% nel 2017). Anche nel vending è il porzionato a conoscere l’incremento più significativo: +5,4% rispetto al 2016, a svantaggio del solubile (-5,7%). In lieve crescita anche il caffè in grani, +0,6%. Oggi si rivela più che mai vincente offrire una bevanda di qualità, magari risultato di una filiera certificata e controllata fin dalle piantagioni (Industry 4.0). Oggi le macchine sono connesse e propongono ricette gustose, varie e personalizzabili (mix con ingredienti premium), formati differenti e adatti al consumo “to go”, a seconda del profilo dell’utente, per offrirgli un’esperienza di consumo personalizzata e quindi appagante”.
EVENTI VENDITALIA TALKS
INSIEME CONQUISTIAMO L’EUROPA.
Siamo presenti in Italia, Austria. Slovenia e Croazia, ma insieme possiamo generare valore in mercati nuovi e ricchi di opportunità. Consulenza costante, ricambi sempre disponibili, logistica efficiente, consegne su misura: c’è sempre una soluzione automatica per ogni esigenza di business. E noi siamo specializzati nell’offrirtela. Vai su trivending.com.
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• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
EVENTI
SANA DA NICCHIA A MERCATO IN CONTINUA CRESCITA, IL BIO COMPIE 30 ANNI
IL MERCATO DEL BIOLOGICO E DEL NATURALE CRESCE E CON LUI SI RINNOVA LA SUA MANIFESTAZIONE DI RIFERIMENTO IN ITALIA, CHE HA FESTEGGIATO LA SUA TRENTESIMA EDIZIONE. 52.000 MQ DI SUPERFICIE ESPOSITIVA SU 7 PADIGLIONI, PIÙ DI 950 PRODOTTI NOVITÀ E CIRCA 2.000 38
INCONTRI B2B CON BUYER IN ARRIVO DA 30 PAESI, DECINE DI CONVEGNI, +27% PER GLI APPUNTAMENTI DEDICATI ALLA FORMAZIONE DI SANA ACADEMY E PIÙ DI 100 INIZIATIVE IN CITTÀ: QUESTI, IN BREVE, I NUMERI FINALI DEL SALONE INTERNAZIONALE DI BOLOGNA.
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
SANA È ORGANIZZATO DA BOLOGNAFIERE, IN COLLABORAZIONE CON FEDERBIO, CON I PATROCINI DEL MIPAAFT E DEL MISE, CON IL SUPPORTO DI ICE.
Crescono le superfici coltivate, aumentano i
tano una scelta preferenziale per quasi un
dibili per il futuro. Per il pubblico finale SANA
consumi, si differenzia l’offerta: da mercato
italiano su due.
ha rappresentato una finestra per conoscere
di nicchia a mercato di massa, è questa la
È per rispondere a questo tipo di richiesta
i nuovi trend del mercato e un modo per fare
rivoluzione degli ultimi 30 anni per il mondo
– individuando soluzioni e strategie per un
acquisti di qualità.
del biologico e del naturale. Con 1,9 milio-
mercato in espansione, rimanendo fedeli ai
Suddivisi nelle tre aree Alimentazione biolo-
ni di ettari di terreni a coltura bio (+6,3% sul
propri valori di riferimento – che le aziende
gica, Cura del corpo naturale e bio e Green
2016, il 15,4% sul totale), più di 1.400 punti
e i professionisti del biologico e del naturale
lifestyle, i 7 padiglioni di SANA 2018 hanno
vendita specializzati e la GDO in crescita, il
si sono dati appuntamento a SANA, che si è
proposto alle migliaia di visitatori presenti -
mercato risponde a una domanda che si fa
confermato occasione irrinunciabile per svi-
rilevante l’aumento degli operatori esteri in
di anno in anno più consapevole ed esigente,
luppare contatti commerciali, fare il punto
visita il meglio della produzione biologica e
in cui prodotti biologici e naturali rappresen-
sul settore e trovare linee di indirizzo spen-
naturale nazionale e internazionale.
EVENTI SANA 2018
39
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
A crescere in Fiere anche la presenza di buyer internazionali provenienti da 30 Paesi. Circa 2.000 gli incontri organizzati fra gli operatori stranieri e gli espositori nell’ambito dell’International Buyer Program, il programma di incoming organizzato in collaborazione con ICE e FederBio alla International Buyer Lounge. Presenti un migliaio di aziende tra distributori e produttori, con un incremento significativo della GDO, che contribuisce a rendere accessibile il prodotto biologico aumentando profondità ed estensione del proprio assortimento. A Bologna anche il mondo delle associazioni e delle federazioni di categoria, i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Sempre più incisivo l’ambito “formazione professionale” in Fiera, come dimostrano i numeri di SANA Academy che ha registrato un +27 % nel numero di partecipanti agli appuntamenti in agenda, ribadendo il ruolo di piattaforma culturale di confronto e aggiornamento per gli operatori del settore. Forte presenza della stampa con oltre 750 giornalisti accreditati, inviati dei quotidiani e periodici, delle emittenti radio televisive e 40
testate web, in arrivo dall’Italia e dall’estero (con reporter in arrivo da Germania, GB, India, Marocco, Romania, Svizzera e USA). Significativa l’attenzione dei media e numerosi gli speciali realizzati sui principali quotidiani nazionali e i servizi sulle testate e le web tv di settore. Importante il numero dei blogger e degli influencer richiamati a SANA, specializzati nel settore food, beauty e green e in generale desiderosi di scoprire un mondo che fa sempre più tendenza. Ottimi riscontri anche dalla piattaforma digital di SANA, che si conferma come hub integrato di strumenti e servizi online capaci di amplificare e ottimizzare l’esperienza fieristica: oltre 1,5 milioni le pagine del sito di manifestazione consultate, con visite che superano le 290.000 unità (+9% sul 2017) dal 7 al 10 settembre, 58.000 gli accessi, con picchi di oltre 20.000 visite al giorno (+5%). 62.000 gli utenti registrati ai servizi online, raggiunti e aggiornati attraverso le attività di e-mail marketing. Quattro i canali social attivi: oltre 24.000 professionisti su Facebook (primi tra i competitor italiani e internazionali), 4.600 su Twitter e 6.000 su Instagram. Sul profilo Facebook
EVENTI SANA 2018
(+4.000 nuovi like), 130.000 gli utenti medi giornalieri con un totale di 40.000 interazioni; 200.000 visualizzazioni su Twitter e #SANA18 tra i trend topic nazionali di sabato 8 settembre. Oltre 50 i video SANA veicolati sia sul canale YouTube BolognaFiere/SANA, sia sui social network di manifestazione. 1.600 i nuovi follower sul canale Instagram nei soli giorni di manifestazione e 100.000 visualizzazioni alle Instagram Stories e IGTV. Grazie al successo del Challenge #SANA30th, con i suoi oltre 1.600 partecipanti, alla presenza delle 6 Blogger ufficiali SANA, alla partecipazione di accreditati influencer di settore e communities @igers a livello nazionale, Instagram si conferma come media online privilegiato del pubblico SANA. SANA è organizzato da BolognaFiere, in collaborazione con FederBio, con i patrocini del MIPAAFT - Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e del MISE - Ministero dello Sviluppo Economico e con il supporto di ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese.
www.biltsrl.com
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
EVENTI
BWT GUEST DELLA TAPPA LUCANA DI XT ON THE ROAD, L’EVENTO ITINERANTE CHE PROMUOVE LA CULTURA DEL CAFFÈ
IL 10 SETTEMBRE A MARATEA (POTENZA) SI È SVOLTO IL PRIMO XT ON THE ROAD, IL NUOVO EVENTO ITINERANTE TARGATO DALLA COR42
TE, NATO PER PROMUOVERE LA CULTURA DEL CAFFÈ E DELL’ESPRESSO IN DIVERSE REGIONI ITALIANE.
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
Positiva la risposta di baristi e torrefattori
Alla parte teorica, è seguita una sessione
della zona, che hanno partecipato con en-
di assaggi con tre diversi profili di flus-
tusiasmo e numerosi all’evento, tenutosi
so, uno per ogni gruppo della macchina:
nella splendida cornice dell’Hotel Villa del
questa esclusiva tecnologia Dalla Corte,
Mare, in collaborazione con Zaccara, par-
permette di personalizzare al massimo
tner locale Dalla Corte.
l’estrazione della bevanda in tazza, mo-
La prima parte dell’XT on the Road è sta-
dulando il flusso per sottolineare le ca-
ta dedicata alla presentazione delle tec-
ratteristiche aromatiche di ogni caffè.
nologie Dalla Corte, dal Multiboiler fino
Una seconda sessione di tasting è stata
alle innovazioni dell’ultima arrivata in
condotta utilizzando due diversi diametri
casa dell’azienda milanese, LA NUOVA XT.
di portafiltro, quello da 54 e da 58 milli-
EVENTI XT ON THE ROAD
metri, altra grande esclusiva della XT: il barista, in totale autonomia, è in grado di cambiare facilmente il diametro di ogni portafiltro, decidendo quale dimensione utilizzare per ogni caffè. I risultati della sessione di assaggio hanno stupito e coinvolto i presenti in sala, appassionati dai diversi risultati ottenuti variando solo alcuni parametri sulla macchina da caffè. 43
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
Sergio Barbarisi, direttore generale BWT Water&More, ha tenuto un coinvolgente workshop sull’importanza dell’acqua nell’estrazione del caffè espresso e sull’uso corretto degli addolcitori. L’acqua è una parte fondamentale dell’espresso: infatti, è circa il 90% della bevanda che regolarmente consumiamo. Grazie ad una speciale Dalla Corte evo2 con tre diverse pompe, 44
è stato possibile assaggiare lo stesso caffè con tre cartucce differenti, BWT Best Protect, Best Max e Best Premium. Anche in questo caso, cambiando solo la tipologia di acqua per il caffè, il risultato in tazza è stato completamente alterato. A guidare tutte le sessioni di assaggio Matteo Don Giovanni, barista, trainer e fondatore di Barista&, coffee academy SCA con sedi in tutto il Sud Italia.
EVENTI XT ON THE ROAD
La giornata è terminata con un appassionante contest Latte Art, in collaborazione con ZYMIL. Il vincitore, Vincenzo Chiarelli, ha vinto in premio una Dalla Corte Mini, dopo un durissimo scontro a colpi di decori contro alcuni dei migliori baristi della zona. Complimenti a tutti i partecipanti, che hanno dato vita ad una giornata intensa e dinamica. Appuntamento al prossimo XT on the Road!
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
FOCUS ON
DISTRIBUTORI AUTOMATICI IL SETTORE NEL RAPPORTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA BRIANZA E LODI
LE ATTIVITÀ DEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA IN ITALIA, TRA SEDI DI IMPRESA (3.583) E UNITÀ LOCALI (2.381), SONO CIRCA 6.000, CRESCIUTE DEL 2% IN UN ANNO SECON46
DO IL RAPPORTO DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA BRIANZA LODI SU DATI DEL REGISTRO IMPRESE RELATIVAMENTE ALL’ANNO 2017 E AL PRIMO TRIMESTRE 2018.
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
“Il trend di crescita conferma il dinamismo del settore”, ha commentato Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA, “Nel 2017 il mercato ha superato la quota di 1,8 miliardi di euro, con 5 miliardi di consumazioni, per un aumento dell’+1,31% rispetto all’anno precedente, sviluppato con una rete distributiva di oltre 810.000 vending machine installate in tutta Italia. A questi dati si aggiunge il mercato del porzionato, che vale altri1,7 miliardi, per 6 miliardi di consumazioni l’anno”.
I primi tre territori per concentrazione sono Roma, con 424 attività (7,1% del corrispondente totale italiano), Milano con 358 (6%) e Torino con 307 (5,1%), seguiti da Bari, Napoli, Cagliari, Taranto, Genova, Treviso e Palermo. Da sottolineare il dato di crescita di Bari (+15,5% nel 2018), Taranto (+13,5%) e Palermo (+8,1%). La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore, (862, di cui 521 sedi) ovvero il 14,5% del totale nazionale. Milano è prima per concentrazione, 358, se-
FOCUS ON CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA BRIANZA E LODI
47
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 guita da Brescia (82), Bergamo (77), Monza e Brianza (74). Varese è quinta con 60 attività. Sondrio (+11,1%), Bergamo (+5,5%) e Cremona (+5,3%) sono le aree che crescono di più tra 2017 e 2018. A trainare la crescita del settore, la maggiore attenzione alla sostenibilità, l’introduzione di tecnologie smart e pagamenti cashless evoluti, la personalizzazione dei prodotti. Anche nel vending “tradizionale”, oggi l’offerta viene creata ad hoc per il consumatore che, grazie ad esem-
Regione
ABRUZZO
Provincia
FROSINONE
47
0,80%
0,40%
LATINA
60
1,00%
PESCARA
38
0,60%
6
0,10%
TERAMO
42
0,70%
ROMA
424
7,10%
149
2,50%
VITERBO
29
0,50
MATERA
26
0,40%
566
9,50%
POTENZA
32
0,50%
GENOVA
139
2,30%
58
1,00%
IMPERIA
29
0,50%
CATANZARO
32
0,50%
LA SPEZIA
19
0,30%
COSENZA
46
0,80%
SAVONA
33
0,60%
CROTONE
18
0,30%
220
3,70%
REGGIO DI CALABRIA
35
0,60%
BERGAMO
77
3,70%
BRESCIA
82
1,40%
8
0,10%
COMO
47
0,80%
139
2,30%
CREMONA
40
0,70%
AVELLINO
34
0,60%
LECCO
24
0,40%
BENEVENTO
34
0,60%
LODI
26
0,40%
CASERTA
64
1,10%
MANTOVA
26
0,40%
201
3,40%
MILANO
358
6,00%
84
1,40%
417
7,00%
MONZA E BRIANZA
74
1,20%
BOLOGNA
66
1,10%
PAVIA
38
0,60%
FERRARA
32
0,50%
SONDRIO
10
0,20%
FORLI’ CESENA
34
0,60%
VARESE
60
1,00%
MODENA
58
862
14,50%
PARMA
37
ANCONA
48
0,80%
PIACENZA
24
ASCOLI PICENO
14
0,20%
RAVENNA
44
FERMO
22
0,40%
REGGIO EMILIA
20
0
MACERATA
26
0,40%
RIMINI
30
0,50%
345
5,80%
29
0,50%
7
0,10%
PESARO E URBINO
PORDENONE
14
0,20%
139
2,30%
TRIESTE
13
0,20%
CAMPOBASSO
28
0,50%
UDINE
23
0,40%
ISERNIA
11
0,20%
57
1,00%
39
0,70%
SALERNO Totale
Totale
Totale 48
Localizzazioni Peso % attive nel 2018 su tot.
26
NAPOLI
FRIULI VENEZIA GIULIA
Provincia
L’AQUILA
Totale
EMILIA ROMAGNA
Regione
0,70%
VIBO VALENTIA CAMPANIA
Merito della nuova generazione di aziende italiane del settore, sensibile ad uno dei valori più importanti dei nostri tempi.
43
Totale
CALABRIA
Il tema della sostenibilità mai come oggi si traduce in realtà, attraverso lo sviluppo di soluzioni tecnologiche, nella distribuzione automatica.
CHIETI
Totale BASILICATA
Localizzazioni Peso % attive nel 2018 su tot.
pio agli schermi smart touch, possono scegliere la propria bevanda calda e aggiungere al caffè latte, cacao, topping o granelle.
GORIZIA
LAZIO
RIETI
Totale
LIGURIA
Totale
LOMBARDIA
Totale
MARCHE
Totale MOLISE Totale
FOCUS ON CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA BRIANZA E LODI
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018 Dalle capsule di caffè compostabili ai sistemi di reverse vending (raccolta della plastica esausta a fronte di un corrispettivo in denaro al consumatore, incentivato a gestire correttamente il rifiuto, ndr) all’utilizzo di vending machine e furgoni a basso consumo, dalla logistica “green” ai prodotti alimentari biologici, a chilometro zero o equosolidali. La distribuzione automatica sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale: si parla di smart vending (o Vending 4.0) in relazione a macchine che integrano schermi touch, sistemi di telemetria che consentono il controllo da remoto della macchina e App che permettono il pagamento tramite dispositivo mobile.
Regione
PIEMONTE
Provincia
Localizzazioni Peso % attive nel 2018 su tot.
AREZZO
48
0,80%
ASTI
20
0,30%
FIRENZE
97
1,60%
BIELLA
20
0,30%
GROSSETO
14
0,20%
CUNEO
71
1,20%
LIVORNO
30
0,50%
NOVARA
29
0,50%
LUCCA
35
0,60%
TORINO
307
5,10%
14
0,20%
VERBANIA
8
0,10%
MASSA CARRARA
VERCELLI
23
0,40%
PISA
47
0,80%
527
8,80%
PISTOIA
33
0,60%
261
4,40%
PRATO
37
0,60%
BRINDISI
44
0,70%
SIENA
22
0,40%
FOGGIA
91
1,50%
377
6,30%
LECCE
106
1,80%
BOLZANO
15
0,30%
TARANTO
143
2,40%
TRENTO
21
0,40%
645
10,80%
36
0,60%
158
2,60%
PERUGIA
63
1,10%
NUORO
51
0,90%
TERNI
40
0,70%
ORISTANO
41
0,70%
Totale
103
1,70%
SASSARI
70
1,20%
11
0,20%
320
5,40%
VALLE D’AOSTA
AGRIGENTO
50
0,80%
11
0,20%
CALTANISSETTA
29
0,50%
BELLUNO
8
0,10%
CATANIA
87
1,50%
PADOVA
98
1,60%
ENNA
25
0,40%
ROVIGO
31
0,50%
MESSINA
46
0,80%
TREVISO
108
1,80%
PALERMO
107
1,80%
VENEZIA
67
1,10%
RAGUSA
44
0,70%
VERONA
64
1,10%
SIRACUSA
39
0,70%
VICENZA
102
1,70%
TRAPANI
49
0,80%
478
8,00%
476
8,00%
5.964
100,00%
CAGLIARI
Totale
Totale
Provincia
0,80%
Totale
SICILIA
Regione
49
BARI
SARDEGNA
“Le aziende italiane che sono leader mondiali nella produzione di distributori automatici stanno scommettendo con decisione sullo sviluppo del mobile payment e del contactless e puntano in particolare sulle App, che permettono di poter dialogare col consumatore, analizzando le sue preferenze con l’obiettivo di migliorarne l’esperienza di acquisto”, ha concluso Massimo Trapletti.
ALESSANDRIA
Totale
PUGLIA
Localizzazioni Peso % attive nel 2018 su tot.
Anche il vending, in futuro, sarà senza moneta: oggi l’84% del parco macchine consente di pagare in modalità cashless (con chiavetta), il 3% con carta di credito e il 2% tramite App, in costante crescita.
TOSCANA
Totale TRENTINO Totale UMBRIA
AOSTA
Totale
VENETO
Totale
ITALIA
Totale
FOCUS ON CAMERA DI COMMERCIO DI MILANO, MONZA BRIANZA E LODI
49
• DAITALIA 127 OTTOBRE 2018
APPUNTAMENTO IN FIERA
TRIESTESPRESSO EXPODAL 25 AL 27 OTTOBRE LA NONA EDIZIONE UNA FIERA SETTORIALE CHE HA SOLIDE BASI IN UN COMPARTO LOCALE ALTAMENTE SPECIALIZZATO, RICONOSCIUTO DAL MARCHIO REGISTRATO TRIESTE CAPITALE DEL CAFFÈ®.
È UNA STORIA DI OLTRE TRECENTO ANNI QUELLA DI TRIESTE NEL COMPARTO DEL CAFFÈ. E LA SUA FIERA BIENNALE DEDICATA AI PROFESSIONISTI È SOLO UNO DEI TANTI VOLTI CHE ASSUME IL CAFFÈ A TRIESTE. “VOLTI” E SPECIALIZZAZIONI CHE TRIESTESPRESSO EXPO RACCONTERÀ IN UNA SERIE DI DIECI MINI-VIDEO, IN ATTESA DELLA SUA NONA EDIZIONE, IN PROGRAMMA DAL 25 AL 27 OTTOBRE 2018. TriestEspresso Expo, organizzata dalla Camera di Commercio Venezia Giulia in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste, si svolgerà nei suggestivi magazzini del Porto Vecchio di Trieste, l’antico scalo portuale della città e nella Centrale Idrodinamica, un’icona di archeologia industriale. Ambienti evocativi della lunga storia e competenza della città nel comparto caffeicolo dal momento che, quando il caffè iniziò a diffondersi davvero nella “Vecchia Europa”, approdò anche a questi moli. Oggi TriestEspresso Expo è un appuntamento riservato al pubblico professionale internazionale, in cui il piatto forte è costituito dall’area espositiva in cui si susseguono circa 200 espositori, fra cui i principali brand di settore. Marchi di riferimento fra cui i crudisti, le torrefazioni, i produttori di macchine da caffè, di impianti per la torrefazione, di macinadosatori e macinacaffè, ma anche di accessori e servizi come porcellane, sistemi di imballaggio e spedizionieri. Una vetrina dei migliori prodotti made in Italy, ma non solo, che si completa con un programma di eventi collaterali focalizzato principalmente sull’alta formazione. Caratteristiche in grado di richiamare un pubblico di 12.500 visitatori professionali da 83 Paesi: questi i numeri dell’edizione 2016, di cui il 38% proveniente dall’estero, con netta prevalenza dal Centro Est Europa. TriestEspresso Expo si conferma, infatti, piazza privilegiata per dialogare con i dinamici mercati di questi Paesi, da cui giunge una parte consistente del pubblico straniero (52% nel 2016). Quest’anno, TriestEspresso Expo ha scelto di raccontarlo, grazie a dieci video. Con cadenza settimanale, sul sito ufficiale della manifestazione (www.triestespresso.it) e sui relativi social, verrà pubblicata una pillola che punterà i riflettori su un micro-universo del caffè in cui si distingue la città.
TRIESTESPRESSO EXPO LANCIA UN’OPEN CALL PER LE START-UP DEL CAFFÈ Una postazione espositiva gratuita e l’opportunità di presentare il proprio progetto a referenti qualificati: è questa la sfida lanciata da TriestEspresso Expo, con cui le start-up del mondo del caffè e dei comparti attigui vengono invitate a farsi avanti. La call mira a selezionare quattro start-up la cui attività possa rilevarsi utile all’industria del caffè. Il caffè e i suoi scarti o derivati possono, ma non necessariamente devono, essere la materia prima di progetti legati al packaging o il design, per citarne alcuni. Ma il progetto innovativo può riguardare una qualsiasi altra attività da mettere al servizio di questo comparto. I criteri in base a cui saranno selezionati sono sostenibilità, rilevanza con il comparto del caffè, innovazione, applicabilità al mercato. I progetti più meritori otterranno una postazione espositiva all’interno del complesso fieristico per le tre giorni di manifestazione.. Non solo, le start-up saranno invitate a “svuotare il sacco”, letteralmente. “Spill the beans” è infatti il nome dell’evento collaterale che le vedrà protagoniste. Venerdì 26 ottobre, nella suggestiva location della Centrale Idrodinamica, le start-up scelte avranno a disposizione dieci minuti ciascuna per presentare il proprio progetto. Ad ascoltarle, tre referenti a rappresentare un brand simbolo dell’industria del caffè, una banca, un’istituzione scientifica, oltre naturalmente al pubblico professionale della fiera. La nona edizione di TriestEspresso Expo sarà incentrata sulla competenza, grazie a un programma di eventi formativi di alto livello e sull’innovazione. Non a caso: Trieste, infatti, oltre a essere un importante distretto del caffè, ospita un prestigioso sistema scientifico, uno dei più importanti in Italia, tant’è che è Capitale Europea della Scienza 2020. 51 3
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