NUMERO 129 DICEMBRE 2018
MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA STATI GENERALI 2018
EVENTI TRIESTESPRESSO 2018
DAITALIA www.daitalia.it
APPROFONDIMENTI FATTURAZIONE ELETTRONICA
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EDITORIALE
UN NATALE PIÙ SERENO NEL VENDING Nel settore del vending, dopo anni di delusioni su molteplici fronti, non siamo più abituati a sentirci dare delle buone notizie e non certo perché afflitti da una sorte di “sindrome da bersaglio designato”. Ma è sicuro che alcune affermazioni rilasciate in occasione degli Stati Generali del Vending di Roma, il più importante incontro annuale con le Istituzioni, hanno finalmente fatto spuntare il sorriso agli operatori di tutta la filiera della distribuzione automatica.
Infine, sul fondamentale tema dell’iperammortamento, Marco Calabrò, Dirigente Direzione Generale Politiche Industriali del Ministero dello Sviluppo Economico, ha dato ampie rassicurazioni sull'interconnessione alle macchine indispensabile per ottenere il beneficio fiscale. Per il MISE è sufficiente che le macchine siano predisposte e realizzino una trasmissione bidirezionale, una semplificazione inattesa per molti, che già prefiguravano complesse integrazioni con gestionali evoluti.
Ed era davvero ora di cambiare rotta, anche perché il pessimismo non ha mai fatto bene agli affari, a causa del suo intimo collegamento con la scarsa propensione agli investimenti, quindi le importanti notizie arrivate da questa riunione, fanno ben sperare in un 2019 a tinte rosee.
Quindi dopo diversi anni in cui avevo perso l’abitudine di fare gli auguri alla fine dell’editoriale del numero di dicembre, a nome di tutto lo staff di D.A. Italia (Daniela, Laura, Noemi, Simona, Alessandro e Antonio), auguro a tutti i nostri lettori un Sereno Natale e un Era davvero ora di Felice Anno Nuovo.
Innanzitutto, si allontana una delle grandi paure del vending italiano, la fase due dei corrispettivi (quella a regime prevista per legge dal primo gennaio 2013) gestita a livello hardware. Il pensiero di dover installare un nuovo dispositivo di controllo fiscale in 850.000 macchine, non faceva dormire sonni tranquilli a nessuno. Ma i risultati presentati a Roma dall'Agenzia delle Entrate sull'inizio della cosiddetta fase uno sono confortanti, tanto che se il trend continuerà così nei prossimi anni, pare ormai certo che si rimarrà all'attuale rilevazione software.
cambiare rotta, anche perché il pessimismo non ha mai fatto bene agli affari, quindi le importanti notizie arrivate dagli Stati Generali del Vending, fanno sperare in un 2019 a tinte rosee.
Il cuore della questione è legato alla qualità del dato che l'Agenzia riceve dai gestori, in netto miglioramento, dopo un inizio piuttosto complicato. Se spariranno le rilevazioni negative, ormai confinate ad uno 0,4% sul totale e si puliranno ancora di più le trasmissioni errate (scese dal 18 al 5%), non c'è alcun motivo perché lo Stato non si dichiari soddisfatto del metodo di rilevazione attuale e quindi lo confermi anche per la fase a regime. Sulla plastica monouso nel vending, Anna Cinzia Bonfrisco, Senatore della Repubblica e Membro della Commissione Politiche dell'Unione Europea, si è detta pienamente disponibile ad accogliere le nostre istanze sul tema. Un'importante sponda istituzionale per le future politiche di lobby in Italia.
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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SOMMARIO
NUMERO 129 DICEMBRE 2018 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN
3 EDITORIALE
Un Natale più sereno nel vending
6 MERCATO DEL VENDING
Latest News
20 MONDO ASSOCIAZIONE
DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL
NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF
CONFIDA Stati generali del vending 2018
30 EVENTI Triestespresso 2018 EVEX 2018
LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS
40 APPROFONDIMENTI
D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004
52 FOCUS ON
Fatturazione elettronica obbligatoria La tassa sulle bevande zuccherate Google Trends nel vending
Breasy la app per pagamenti veloci, sicuri e digitali
ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it
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SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE PRESENTATO IN GEDAC IL GIOVANE TALENTO USA DI PISTOIA Da tempo esiste un rapporto molto stretto tra il basket e il vending italiano, con diverse gestioni in prima fila nella sponsorizzazione di importanti squadre di pallacanestro. Da quest'anno, anche Gedac ha iniziato la sua avventura nel campionato di serie A, entrando nel consorzio degli sponsor di Pistoia Basket 2000. Per sancire questo nuovo rapporto, all'interno della sede della gestione di Agliana, è stato presentato Lafayette L.J. Peak jr, classe 1996, campione del mondo under 19 con la nazionale USA, nuovo talento della squadra di Pistoia con un probabile futuro in NBA.
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LAVAZZA INVESTE NELL'OCS E NEL VENDING ACQUISENDO IL BUSINESS DI MARS DRINKS Lavazza ha siglato un accordo per Mars Drinks. L’acquisizione comprende i business delle macchine table top “Flavia” e dei distributori automatici freestanding “Klix”. Una nota della società precisa che, a seguito di quest’operazione Lavazza, in linea con la propria strategia di rafforzamento a livello internazionale, acquisirà i business caffè di Mars in Nord America, Germania, UK, Francia, Canada e Giappone, i relativi sistemi e gli stabilimenti di produzione in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. "L'operazione s'inserisce perfettamente nella nostra strategia di espansione internazionale e di rafforzamento nei mercati-chiave, con l'obiettivo di essere ancora più vicini al consumatore finale", ha commentato Antonio Baravalle, CEO di Lavazza: "L'acquisizione ci consente di rafforzarsi nei segmenti OCS e Vending, che presentano ancora importanti spazi di crescita e sviluppo".
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RESPONSABILITÀ SOCIALE CDA PRESENTA IL SUO IMPEGNO PER L'AGENDA 2030 Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale di Milano ha approfondito il tema dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Proprio questo tema è al centro del secondo numero fresco di stampa de “La Čhìcare”, lo speciale progetto editoriale aziendale che racconta CDA e il suo impegno sul fronte della responsabilità sociale d’impresa. Il magazine è stato presentato dal CEO della società di distributori automatici friulana, Fabrizio Cattelan, intervenuto come relatore al Salone della CSR, tra esperti e operatori che hanno messo la sostenibilità al centro del loro agire quotidiano. "CDA ha fatto della sostenibilità un driver strategico”, dichiara Cattelan, “con soddisfazione abbiamo portato il nostro contributo ai lavori di questo straordinario evento come impresa ben radicata nella comunità e nel territorio che opera concretamente per spingere i temi in cima all’agenda della sostenibilità. Abbiamo dodici anni di tempo per segnare i 17 goal dell’Agenda 2030 e siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo: piccoli e grandi, aziende, famiglie e singoli individui, per realizzare un grande progetto comune. Il nuovo numero del nostro house organ spiega proprio come anche una PMI quale è CDA possa compiere un percorso importante per contribuire al raggiungimento di questi obiettivi".
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CONFIDA IL CAMPIONE ITALIANO DI CAFFÈ CELEBRA AL DA L’INTERNATIONAL COFFEE DAY “La bontà di un caffè prescinde dalla macchina che usiamo per farlo. Non a caso ho scelto di celebrare l’International Coffee Day proponendo una degustazione di caffè preparati al distributore automatico: le nuove tecnologie sono una garanzia di qualità”. Parola del campione italiano di Caffè Filtro Alessandro Galtieri che il 1°ottobre, negli spazi di palazzo Bovara a Milano, ha tenuto una lezione pubblica per spiegare come preparare un caffè a regola d’arte e come coniugare la qualità con le nuove tecnologie della distribuzione automatica. L’appuntamento è stato organizzato da CONFIDA con Altoga e Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “La scelta del caffè, la qualità dell’acqua e la regolazione e manutenzione della macchina sono i fattori principali da tenere in considerazione per preparare un buon caffè”, ha spiegato il 49enne bolognese, trainer SCA tra i massimi esperti di caffè pregiati e prossimo finalista ai Mondiali del Caffè a Belo Horizonte, in Brasile.
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ILLYCAFFÈ SI ALLEA CON JAB PER PRODURRE E DISTRIBUIRE CAPSULE IN ALLUMINIO A MARCHIO ILLY Con una attesa conferenza stampa, lo scorso ottobre Illycaffè ha confermato le indiscrezioni che già giravano nel weekend, dopo che Bloomberg aveva anticipato la notizia. L’azienda triestina ha siglato con il colosso Jab una partnership per la produzione e la distribuzione di capsule in alluminio a marchio Illy. L'Amministratore Delegato Massimiliano Pogliani ha smentito qualsiasi speculazione riguardo al fatto che questa operazione non sia altro che un primo step in attesa di una vendita e ha precisato: “Questo accordo dimostra che invece di essere mangiati dai grandi player è possibile fare accordi con loro”. Andrea Illy ha rincarato la dose affermando: "La famiglia vuole rimanere indipendente altrimenti avremmo direttamente aperto l’equity, mentre ci siamo battuti per fare un contratto di licenza con Jab. Tutti ci vorrebbero ma noi non vogliamo, abbiamo un modello di impresa che è concepito per essere autonomo". A partire dalla prima metà del 2019, Illycaffè entrerà quindi nel mercato delle capsule da caffè compatibili con Nespresso® e partirà proprio dal mercato italiano.
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JDE ACQUISISCE UN GESTORE SVEDESE Le notizie di acquisizioni nel mondo del caffè si susseguono con allarmante rapidità, segno di una concentrazione di settore sempre più spinta e di un'attenzione sempre più forte anche al mondo delle gestioni, non solo a quelle delle caffetterie. L'ultimo colpo di mercato è ancora da parte di Jacobs Douwe Egberts (JDE) che ha acquisito JOBmeal, società svedese leader nel caffè in ufficio in Scandinavia. L'operazione dovrebbe chiudersi entro fine anno. George Schoof, General Manager di JDE Professional Nordics, ha dichiarato: "L'aggiunta di JOBmeal alla nostra famiglia nordica ci consentirà di espanderci in Svezia e Finlandia. Insieme saremo più in grado di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti a tutti i livelli, attraverso un'impronta davvero nordica".
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NUOVA VITA A BICCHIERI E PALETTE DEL CAFFÈ. PARTE A PARMA IL PROGETTO RIVENDING L’economia circolare entra nel vending grazie al progetto RiVending, un ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici voluto da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST. Il progetto nasce con l’idea di rendere ancor più sostenibile il riciclo dei bicchieri di plastica utilizzati nel vending creando un “ciclo chiuso” conforme alle richieste dell’Unione Europea nell’ottica di una efficiente economia circolare. Il progetto pilota, patrocinato dal comune di Parma, è coordinato sul territorio da FLO e si svolgerà con la partecipazione di Molinari Buonristoro e GeSA, col supporto di Iren, azienda multiservizi che si occupa, anche per la provincia di Parma, del ciclo integrato di gestione dei rifiuti. Ma come funzionerà RiVending? I consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il proprio caffè, saranno invitati a buttare bicchierino e paletta in un apposito contenitore che permetterà di isolare il materiale plastico di cui sono fatti, dagli altri imballaggi in plastica. Questo contenitore avrà al suo interno un sacchetto di colore verde che sarà ritirato insieme al resto della raccolta differenziata da Iren, la società incaricata del servizio nella città di Parma. Questo ciclo virtuoso di raccolta e riciclo dei bicchierini e palette del vending permetterà innanzitutto di semplificare il processo di selezione del materiale e di recuperare una plastica di altissima qualità e valore con cui si potranno creare nuovi prodotti. L’obiettivo finale a cui tende il progetto, è però quello di trasformare il bicchiere usato in un nuovo bicchiere creando così nel settore un’efficiente economia circolare.
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EVOCA GROUP HA PRESENTATO BREASY AL MASTERCARD INNOVATION FORUM 2018 Dal 9 al 10 ottobre, presso l’Università Bocconi di Milano, si è tenuta una due giorni dedicata all’evoluzione dell’ecosistema digital&payment. Si tratta del Mastercard Innovation Forum 2018, un’occasione per approfondire le nuove sfide del mercato e presentare le ultime innovazioni tecnologiche al servizio di consumatori, partner e retail volte a rendere i pagamenti più accessibili, veloci e sicuri. In particolare, Evoca Group ha presentato Breasy, un'unica app di pagamento per tutti gli operatori sviluppata dal brand Newis in collaborazione con Mastercard, che cambia il modo di fare acquisti nel mondo del Vending. Durante l'evento i visitatori hanno infatti potuto concedersi un break “digitale” grazie ad alcuni distributori automatici Necta installati nell’area demo. Basta avere uno smartphone e il gioco è fatto: una volta scaricata l’app, disponibile a breve per piattaforma Android e iOS, l’utente può selezionare i prodotti semplicemente con un tap sullo schermo del proprio dispositivo. Breasy gestisce in modo intelligente le code, inviando una notifica direttamente al cliente quando è il proprio turno. Infine, grazie alla collaborazione con Mastercard, l’app offre una soluzione alternativa al pagamento cash. L’utente può infatti registrare la propria carta per effettuare velocemente il pagamento in prossimità dei distributori automatici: la transazione è garantita dalla piattaforma Masterpass by Mastercard che permette di fare acquisti online in tutta sicurezza con qualsiasi carta di pagamento.
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COGES ALL’APPUNTAMENTO EVEX DI SIVIGLIA L’annuale appuntamento con EVEX (European Vending Experience) si terrà giovedì 15 e venerdì 16 novembre a Siviglia, in collaborazione con l’associazione spagnola distribuzione automatica Aneda. Durante la manifestazione le aziende avranno l’occasione per promuovere i loro prodotti presso le autorità, i media ed il pubblico, aumentare il networking ed esser presenti alla tradizionale conferenza EVA. Coges sarà presente ad EVEX 2018 con uno spazio espositivo dove saranno presentate le ultime novità dell’azienda. Quest’anno l’attore protagonista di Coges sarà Nebular, la soluzione di ultima generazione per offrire il pagamento elettronico e la connettività del distributore automatico in un unico prodotto. Questo servizio, grazie ai nuovi moduli integrati 2G o 4G, permette di trasmettere i dati da un sistema di pagamento Coges a dei server certificati per poi accedere al tuo software gestionale. Un'altra novità presentata sarà il lettore di banconote Creos, successore del Lithos, nato per rendere più affidabile ed efficiente l’accettazione delle banconote e l’usabilità del lettore, anche in condizioni di stress elevato e persistente. Creos è compatibile sia meccanicamente che software con la versione precedente. Verrà presentata inoltre La nuova versione di Pay4vend integrata da un’interfaccia grafica più intuitiva per agevolare l’utilizzo agli utenti ed altre funzioni per aumentarne le prestazioni.
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PLASTICA RISCHI PER LA SALUTE DEI CONSUMATORI SENZA I PRODOTTI MONOUSO David McDowell, Professore emerito di studi alimentari all’Università di Ulster è il Presidente in carica del comitato consultivo britannico per la sicurezza alimentare e sul tema è stato chiarissimo: il prospettato divieto di prodotti monouso in plastica non terrebbe debitamente conto dei rischi per la salute dei consumatori. Secondo McDowell, l’utilizzo di tazze, bottiglie e altri contenitori riutilizzabili, che il consumatore non è in grado di igienizzare in modo adeguato, nonché il trasporto di alimenti in sacchetti riutilizzabili, comporterà un aumento della diffusione di batteri come escherichia coli, campylobacter, listeria, norovirus e altri virus di origine alimentare che causano gastroenteriti acute. Le preoccupazioni per la salute vengono da uno studio condotto da McDowell, dal quale emerge che, in assenza di cambiamenti radicali, importanti e senza precedenti nelle abitudini dei consumatori, il divieto o la limitazione dell'accesso agli imballaggi per alimenti e bevande e articoli connessi condurrà ad una maggiore persistenza e circolazione dei patogeni di origine alimentare all’interno della catena alimentare umana e aumenterà i rischi delle patologie di origine alimentare nella nostra comunità.
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CDA DIVENTA BEST PRACTICE AL CSR DAY 2018 È stata l’Agenda 2030 il fil rouge del CSR Day di Anima impresa svoltosi a Udine lo scorso 19 ottobre e che quest’anno è coinciso con la tappa ufficiale del Roadshow Nazionale di Confindustria, ideato per presentare alle aziende del territorio il Manifesto sulla Responsabilità Sociale per l’Industria 4.0, lanciato a gennaio di quest’anno. Tra le aziende del territorio chiamate a testimoniare il proprio impegno sul fronte della Responsabilità Sociale d’Impresa è stata presentata la CDA di Talmassons (UD), che ha illustrato le iniziative intraprese quest’anno attraverso uno strutturato piano di welfare aziendale per il benessere dei propri collaboratori e i tanti progetti a favore del territorio in cui opera l’azienda. L’evento, che ha visto la partecipazione di un nutrito pubblico sia di imprenditori sia di giovani studenti interessati ad approfondire il tema della moderna gestione aziendale, è stato aperto dalla presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha sottolineato non solo quanto sostenibilità e innovazione siano i pilastri dello sviluppo economico del Paese, ma anche quanto le imprese siano il motore di questo cambiamento.
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EVOCA GROUP MENZIONE SPECIALE NELL’AMBITO DEL PREMIO “ECCELLENZE D’IMPRESA” EVOCA Group, leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffè, ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del premio “Eccellenze d’impresa”, per il notevole processo di internazionalizzazione degli ultimi anni. Il premio, giunto alla quinta edizione, è articolato in più categorie di premiazione e vuole dare grande evidenza alle imprese eccellenti nel campo dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, della capacità reddituale, delle risorse umane e dei talenti, della leadership, di etica e sostenibilità. L’attribuzione del premio viene fatta dopo un percorso di selezione che individua le aziende più meritevoli attraverso un esame rigoroso compiuto da un Gruppo di Lavoro congiunto fra le tre società promotrici (HBR, GEA e ARCA) e quindi mediante una votazione finale da parte della prestigiosa Giuria del Premio (Gabriele Galateri, Presidente di Assicurazioni Generali, Patrizia Grieco, Presidente di Enel, Raffaele Jerusalmi, Amministratore delegato di Borsa Italiana, Luisa Todini, Presidente di Todini Costruzioni Generali, Marco Fortis, Direttore di Fondazione Edison). La giuria del Premio ha attribuito una menzione speciale internazionalizzazione al Gruppo Evoca in quanto “leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffè in tutti i settori dell’Out of Home. La forte crescita del fatturato, ad oggi superiore ai 450 milioni di Euro, è frutto sia di crescita organica che di numerose acquisizioni, tra cui in Italia quelle di Saeco, Gaggia e Ducale. La presenza all’estero è rafforzata anche dalle 3 sedi produttive in Romania, Canada e Spagna, che si affiancano alle 6 presenti in Italia. Il Gruppo ha, inoltre, in previsione un'ulteriore espansione che avverrà, in particolare, nei mercati asiatici emergenti e negli Stati Uniti." Andrea Zocchi, Amministratore Delegato di EVOCA ha ritirato il premio nel corso dell’evento organizzato lunedì 15 ottobre presso Palazzo Mezzanotte, a Milano. “Sono molto orgoglioso di aver ricevuto questo riconoscimento che è una dimostrazione dell’ottima strategia di espansione e sviluppo che stiamo perseguendo. Siamo un’eccellenza italiana che porta la qualità del caffè in tutto il mondo e questo premio ne è un’ulteriore conferma”, dichiara Andrea Zocchi, Amministratore Delegato di EVOCA Group. “Tramite la nostra espansione internazionale e lo sviluppo di una presenza diretta su tutti i mercati, siamo in grado di offrire prodotti e servizi in linea con le aspettative dei nostri clienti, continuando a divulgare la tecnologia del caffè espresso nel mondo”.
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IL COMUNE DI LATRONICO VINCE IL PREMIO “VENDING SOSTENIBILE” DI CONFIDA Nel contesto della XXXV Assemblea Nazionale dell’ANCI, CONFIDA ha assegnato al Comune di Latronico (PZ) il Premio “Vending Sostenibile” all’interno del Cresco Award – Sostenibili, evento organizzato da Fondazione Sodalitas e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Il riconoscimento viene assegnato al Comune italiano che ha ideato e realizzato il migliore progetto di sviluppo sostenibile applicato al mondo della distribuzione automatica. L’amministrazione comunale di Latronico lo scorso anno ha avviato il progetto ‘Banca del Riciclo’ installando due reverse vending machine, ovvero stazioni di conferimento che riconoscono i rifiuti correttamente differenziati e rilasciano ecopunti del valore nominale di 8 centesimi di euro, cumulabili e spendibili negli esercizi commerciali convenzionati. I distributori attivi a Latronico funzionano con plastica (PET e HDPE) e alluminio, ma il reverse vending è potenzialmente applicabile a tutti i materiali riciclabili. Il Premio Vending Sostenibile, giunto alla sua seconda edizione, rientra nel progetto “Vending Sostenibile” di CONFIDA a cui lavora una specifica Commissione composta da aziende del settore della distribuzione automatica impegnate ad approfondire le tematiche della sostenibilità nella distribuzione automatica e a trovare soluzioni green.
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CONFIDA PORTA EVA AL TAVOLO DELLA PLASTICA IN EUROPA Negli ultimi mesi CONFIDA sta svolgendo un ruolo importante a livello europeo a difesa del settore in relazione alla proposta di Direttiva sui Prodotti di Plastica Monouso, che prevede l'abolizione delle palette di plastica entro pochi anni e politiche per la riduzione dei bicchieri monouso. L’Associazione, all'interno del Consiglio di EVA, è riuscita a mettere d'accordo le posizioni spesso divergenti dei rappresentanti del vending dei vari Paesi europei (anche se qualcuno rema ancora contro) e sostenere una posizione comune che richiede di essere esclusi dalla Direttiva in quanto si tratta di un settore che opera al 97% all'interno di locazioni (aziende, ospedali, scuole e università) dove è già operativa la raccolta differenziata dei rifiuti e che quindi la plastica del vending non ha alcuna possibilità di inquinare i mari, il cui salvataggio è l'obiettivo primario della Direttiva. CONFIDA ha svolto una serie di incontri con molti parlamentari europei italiani per spiegare le caratteristiche del settore della distribuzione automatica e ha promosso, insieme a Corepla e Unionplast il progetto RiVending, un circuito chiuso di recupero e di riciclo della plastica di bicchieri e palette. Un primo risultato importante di questa attività di lobbying è stato raggiunto. Grazie ai rapporti con diversi Parlamentari Italiani e in particolare all'On. Elisabetta Gardini, promotrice dell'evento, CONFIDA è riuscita a far includere l'associazione europea EVA nel panel organizzato dai partiti Popolare e Socialista Europeo relativo al riciclo della plastica che si propone di modificare la legge.
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GRUPPO GIMOKA PRESENTA A TRIESTESPRESSO 2018 IL SISTEMA ‘ALL-IN-ONE’ GM1 Gruppo Gimoka, tra gli espositori di Triestespresso 2018, presenta GM1, la soluzione flessibile, in grado di erogare un’ampia gamma di bevande di alta qualità e che funziona contemporaneamente con vari sistemi monoporzionati. Grazie ai due diversi portacapsule che attivano tecnologie differenti di erogazione, è infatti possibile erogare molteplici bevande. In particolare, oltre al caffè espresso, è possibile realizzare il caffè americano e il caffè turco, nonché numerose bevande solubili con capsule compatibili Dolce Gusto®. Il sistema prevede anche infusi, tisane e caffè filtro con capsule compatibili K-cup e consente estrazioni a temperatura ambiente per prodotti solubili a freddo.
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INDUSTRIA 4.0 OTTIMI RISCONTRI PER L'EVENTO ORGANIZZATO DA TRIVENDING Numerosi gestori veneti hanno partecipato all'evento: "Industria 4.0 - La tecnologia al servizio delle società di gestione e del consumatore", organizzato da Trivending in collaborazione con Coges, Bianchi Vending e Lavazza. L'argomento è di grande attualità e c'è moltissimo interesse nel settore, anche se alcuni gestori sono ancora preoccupati dell'impatto sulla propria struttura di un salto tecnologico di questa portata. L’incontro non ha affrontato solo il tema dell'incentivo del 250%, ma ha proposto una visione molto chiara degli strumenti necessari a competere su un mercato che si evolve. Il futuro del vending va inevitabilmente nella direzione dell'industria 4.0 ed è quindi evidente che le aziende debbano iniziare a prepararsi al cambiamento: tanto meglio se lo faranno nella finestra temporale dell'iperammortamento. C'è comunque la consapevolezza che ogni evoluzione tecnologica è possibile con il giusto livello di investimento e di competenze per poterla rendere veramente utile alle gestioni.
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LAVAZZA ASSUME IN ITALIA GIOVANI IN DIVERSE POSIZIONI Nuove offerte lavoro da parte di Lavazza in Italia per vari livelli di carriera. Attualmente sono ricercate le seguenti figure: Content Marketing Trainee per cui si richiedono candidati con Laurea in comunicazione, marketing, relazioni pubbliche, formazione specifica in ambito digital, disponibilità a spostamenti per seguire shooting ed eventi. Quality Assurance Production / Auditing Specialist per cui si richiede laurea e pregressa esperienza come controllo, assicurazione Qualità e Auditing di seconda parte in aziende Food o simili Buyer Appliances per cui si richiede un candidato con 4-5 anni di esperienza nel ruolo specifico
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IT Digital Specialist per cui si richiedono candidati con 3/5 anni di esperienza in ambito tecnico nella realizzazione di soluzioni web e mobile in ambito B2C nonchè conoscenza di http server, application server, database etc. Food production planner per cui sono richiesti candidati con laurea ed esperienza di almeno 2/3 anni in analoghe mansioni o in ambito acquisti materiali o planning. Packaging Design & Industrialization Specialist per cui sono richiesti candidati con esperienza. Per candidarsi alle offerte lavoro di Lavazza basta collegarsi alla sezione “Lavora con noi”, del sito Lavazza, iscriversi e caricare il Curriculum Viatae come da istruzioni. In seguito i candidati in linea con il profilo richiesto saranno contattati per dei colloqui conoscitivi.
CONFINDUSTRIA LA DIRETTIVA UE SU RIDUZIONE PLASTICA MONOUSO È PENALIZZANTE Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ha rilasciato un'importante dichiarazione sulla proposta di direttiva che votata dal Parlamento europeo: "Confindustria è fortemente impegnata nella battaglia che si sta combattendo a Bruxelles sul rapporto tra industria e ambiente, tra imprese e consumatori, tra l'Europa che vogliamo e quella che ad oggi, ancora non c'è. La versione che si appresta ad essere approvata avrebbe effetti catastrofici per alcuni importanti comparti del nostro sistema produttivo. La direttiva in questione è quella sulla riduzione della plastica monouso di cui, come imprese, condividiamo il fine ma non il metodo. Infatti, le misure contenute nel provvedimento sono sproporzionate, restrittive e colpiscono una serie di prodotti in plastica che fanno parte della nostra vita quotidiana e su cui l'Italia vanta produzioni d'eccellenza. Il tutto senza prevedere un'adeguata valutazione di impatto e senza considerare le ripercussioni sulla sicurezza e lo spreco alimentare. Sappiamo che alcuni nostri eurodeputati stanno combattendo una battaglia bipartisan per tutelare le imprese e i posti di lavoro che la filiera della plastica garantisce in Italia, insieme al bagaglio di tecnologie e know-how che verrebbero dispersi qualora passasse una linea oltranzista, giustificata solo dall'emotività e priva di qualunque base scientifica e razionale” Conclude Boccia: “Confindustria è in prima linea per supportare il loro sforzo e auspica che la prossima settimana l'Europa riesca a dare una prova migliore di sé rispetto a quella fornita finora".
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COGES CAMPAGNA PROMOZIONALE STRAORDINARIA SUL SISTEMA COGES ENGINE PLUS ED I SERVIZI PAY4VEND E NEBULAR Coges annuncia una nuova campagna di rottamazione per incentivare l’evoluzione dei sistemi di pagamento nel vending. La promozione, valida solo fino al 14 dicembre 2018, ha come oggetto il sistema Coges Engine Plus e le piattaforme Pay4Vend e Nebular, con importanti riduzioni sul prezzo di acquisto dell’hardware ed un intero anno gratuito sulla sottoscrizione di un contratto per i servizi software integrati. Coges Engine è il sistema cashless più evoluto nel mercato del vending, fiore all’occhiello della nostra gamma di prodotti. L’impiego di Coges Engine come sistema Master trasforma il distributore automatico in un ecosistema intelligente. Sia la vending machine che le periferiche collegate (lettore di banconote, gettoniera, lettore di carte di credito o altri cashless) interagiscono con Coges Engine per scambiarsi informazioni. Engine agisce da cervello centrale dell’intero sistema: raccoglie i dati contabili, gestisce i parametri di programmazione e mette il tutto in comunicazione con l’esterno, attraverso tecnologie fino a poco tempo fa impensabili per il vending. Grazie all’installazione di nuovi moduli elettronici intelligenti e all’attivazione di piattaforme software come Pay4Vend e Nebular, Coges Engine permette infatti di sfruttare al massimo il potenziale del vending. Pay4Vend è un servizio per l’acquisto di prodotti tramite smartphone, ampliando il ventaglio di possibilità offerte all’utente finale. La piattaforma si compone di un piccolo modulo connesso al Coges Engine, un’app gratuita a disposizione degli utenti ed un servizio Cloud per consentire ai gestori di visualizzare i propri incassi ed interagire con i clienti. Pay4Vend consente anche agli utenti di ricaricare il proprio borsellino elettronico tramite carta di credito, PayPal ed altri servizi, senza bisogno di installare un lettore dedicato sul distributore automatico in quanto tutto è già integrato nel Coges Engine. Nebular è una nuova piattaforma software progettata per dotare di connettività il distributore automatico, rilevando da remoto tutte le informazioni raccolte da Coges Engine. Questi dati possono essere visualizzati online tramite una web application o integrati nel proprio software gestionale: il servizio è già compatibile con i principali gestionali utilizzati nel vending (Digisoft, Target Informatica, Naviger). Nebular consente inoltre di inviare a Coges Engine dei comandi per aggiornare il firmware, modificare i prezzi dei prodotti sul distributore automatico ed altri parametri di programmazione, consentendo un’interazione bidirezionale ed un risparmio dal punto di vista della manutenzione. La connessione verso il server Microsoft Azure è garantita dai nuovi moduli di Connettività 4G equipaggiati con SIM Vodafone, in modo da garantire stabilità, velocità ed un piano dati ottimizzato già incluso nel costo del servizio. Mettendo in rete i distributori automatici con Nebular, inoltre, il Gestore italiano è avvantaggiato nell’usufruire degli incentivi fiscali previsti per gli investimenti nell’Industria 4.0. Coges è in grado di fornire supporto nella richiesta di Iperammortamento grazie ai modelli precompilati e ad un servizio di consulenza tecnico-commerciale dedicato. Pay4Vend e Nebular sono due esempi di come Coges Engine mantenga le sue promesse di un sistema di pagamento evoluto, che si spinge oltre i limiti della tecnologia tradizionale del nostro settore. Grazie a questa promozione di durata limitata, Coges intende spingere per un rinnovamento dei sistemi di pagamento attualmente sul mercato in modo che i gestori del Vending possano usufruire di tecnologie più efficienti, innovative e sicure. Per maggiori informazioni sui termini e le condizioni della campagna rottamazione 2018, l’Ufficio Commerciale di Coges è a disposizione dei clienti.
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MONDO ASSOCIAZIONE
STATI GENERALI DEL VENDING 2018
DUECENTO IMPRENDITORI HANNO PARTECIPATO A ROMA, PRESSO LA SEDE DI CONFCOMMERCIO– IMPRESE PER L’ITALIA, ALLA SETTIMA EDIZIONE DEGLI “STATI GENERALI DEL VENDING”, L’INCONTRO ANNUALE ORGANIZZATO DA CONFIDA E DEDICATO ALLE AZIENDE DEL COMPARTO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. L’EVENTO, INTRODOTTO DAL VICEPRESIDENTE VICARIO DI CONFCOMMERCIO, LINO ENRICO STOPPANI, È STATO APERTO DAL PRESIDENTE DI CONFIDA MASSIMO TRAPLETTI E HA VISTO LA PARTECIPAZIONE DI MASSIMO GARAVAGLIA, SOTTOSEGRETARIO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, DELLA SENATRICE ANNA CINZIA BONFRISCO E DEL VICEDIRETTORE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE, PAOLO SAVINI. 20
IL PRESIDENTE TRAPLETTI, NEL SUO DISCORSO, HA DAPPRIMA RINGRAZIATO CONFCOMMERCIO E IL SUO PRESIDENTE NAZIONALE, CARLO SANGALLI, PER LO SFORZO PROFUSO PER TRASFORMARE IL PIANO INDUSTRIA 4.0 IN “IMPRESA 4.0” VALORIZZANDO COSÌ LA CAPACITÀ INNOVATIVA DEL MONDO DEL COMMERCIO, DEI SERVIZI E DELLA DISTRIBUZIONE, OLTRECHÉ PER LA DURA BATTAGLIA PORTATA AVANTI CONTRO GLI AUMENTI IVA. IL PRESIDENTE DI CONFIDA HA POI INTRODOTTO I TRE TEMI DEGLI STATI GENERALI DEL VENDING 2018, OVVERO: MEMORIZZAZIONE ELETTRONICA E TRASMISSIONE TELEMATICA DEI CORRISPETTIVI, PLASTICA MONOUSO E VENDING 4.0.
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D.A. ITALIA ERA PRESENTE ANCHE QUESTA VOLTA ALL’EVENTO E RIPORTA, NELLE PROSSIME PAGINE, UN’AMPIA SINTESI DEI LAVORI, DI SICURO INTERESSE PER TUTTI GLI OPERATORI DI SETTORE.
I temi della giornata sono stati affrontati in tre tavole rotonde dedi-
dati trasmessi. È stata inoltre rinnovata la volontà di proseguire
cate. La prima è stata l’occasione di fare un punto a oltre un anno
la proficua collaborazione tra l’associazione e l’Autorità Fiscale in
dall’introduzione della Memorizzazione Elettronica e Trasmissione
vista della fase a regime che prevedrà, dalle parole dell’Agenzia,
Telematica dei Corrispettivi nel settore della distribuzione automa-
un’implementazione che terrà conto degli investimenti già fatti
tica e ha visto la partecipazione del responsabile Ufficio Applicativi
dalle imprese del vending.
dell’Agenzia delle Entrate, Carmelo Piancaldini, di Pio Lunel e Ro-
A seguire si è parlato di “Plastica Monouso del Vending” alla luce
berto Pellegrini, rispettivamente presidente del Gruppo Merceolo-
della recente direttiva UE in materia con la partecipazione del Di-
gico Gestori e del Gruppo Fabbricanti di CONFIDA.
rettore di CONFIDA Michele Adt, del direttore Ricerca e Sviluppo
Dal confronto tra i rappresentanti di CONFIDA e l’Agenzia delle
di Corepla Antonio Protopapa e del direttore marketing di Flo spa,
Entrate è emersa soddisfazione per il generale funzionamento
Erika Simonazzi, che ha presentato il progetto RiVending che si
del sistema dei corrispettivi e per riduzione delle anomalie dei
propone di creare un circuito chiuso di recupero e riciclo di bic-
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chierini e palette del vending. Infine, la terza tavola rotonda ha affrontato il tema “Vending 4.0 e Iperammortamento” con riferimento alla circolare del Ministero dello Sviluppo Economico del 23 maggio 2018 che inserisce i distributori automatici nel Piano Industria 4.0, estendendo al vending il beneficio fiscale dell’iperammortamento. Sono intervenuti il dirigente della Direzione Generale Politiche Industriali del Ministero dello Sviluppo Economico, Marco Calabrò, che ha dialogato con Antonio Tartaro, coordinatore della Commissione Fiscale di CONFIDA e Mario Majo, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione. Sono state approfondite le tematiche tecniche e fiscali relative all’utilizzo del beneficio dell’iperammortamento applicato all’acquisto di distributori automatici. Il discorso di apertura, affidato a MASSIMO TRAPLETTI, Presidente di CONFIDA, nel suo testo integrale: 22
“Cari Colleghi e Gentili Ospiti, è con una certa emozione che mi accingo a presiedere per la prima volta gli Stati Generali del Vending, un evento giunto ormai alla sua settima edizione che si è accreditato, anno dopo anno, come un momento fondamentale di riflessione sul settore della distribuzione automatica nel quale vengono trattate le tematiche di più stringente attualità e interesse per le imprese del nostro comparto. La grande partecipazione che anche oggi vedo in questa bellissima sala testimonia l'attenzione che le imprese del nostro settore hanno per questo appuntamento. Prima di tutto, vi devo comunicare che malgrado la volontà a partecipare al nostro evento, come ogni anno, il Presidente della nostra Confederazione Carlo Sangalli ha dovuto rinunciare ad essere presente per motivi che lo hanno coinvolto in vicende che stanno danneggiando l'immagine sua e della Confederazione. Da parte mia e di tutta CONFIDA gli invio la nostra solidarietà sperando che il tutto si possa chiarire nel più breve tempo possibile e nel migliore dei modi.
Di una cosa sono convinto ed è che qualsiasi questione personale e della Confederazione sarebbe meglio discuterla e risolverla al nostro interno senza darne visibilità ai media che non lesinano ricami e supposizioni e che certo non aiutano a fortificare l'immagine di Confcommercio a livello di opinione pubblica. Ma oggi comunque vorrei ringraziare il Presidente di Confcommercio per alcuni suoi incisivi interventi che si legano indissolubilmente agli argomenti che tratteremo in questa giornata. Era l'8 giugno del 2017 quando, durante l'Assemblea di Confcommercio a cui partecipava l'allora Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, il Presidente Sangalli prese la parola per dire al Ministro che il Piano Industria 4.0 era una straordinaria opportunità per le imprese, soprattutto per le PMI, ma che avrebbe dovuto cambiare nome "da Industria a Impresa 4.0" valorizzando così la capacità innovativa anche del mondo del commercio, dei servizi e della distribuzione. Il Ministro lo ascoltò e quel giorno per noi si è aperta una porta che poi, grazie all'in-
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 stancabile attività di CONFIDA, alla competenza dei colleghi che parleranno nel primo pomeriggio sull'argomento ed anche grazie all'attenzione che il Ministero dello Sviluppo Economico ci ha dedicato siamo arrivati alla Circolare del 23 maggio scorso, che ha concesso l'iperammortamento anche alle vending machine dotate di determinati requisiti. Ma c'è anche un altro motivo per cui desidero ringraziare il Presidente Sangalli: per la sua instancabile e talvolta solitaria battaglia a difesa dell'aumento dell'IVA. La sua voce si è sentita forte ogni volta che si è parlato di aumenti di IVA. E noi sappiamo bene cosa vuol dire. Nel 2014 l'IVA agevolata del nostro settore aumentò dal 4 al 10%. E da allora ogni fine d'anno sale la preoccupazione che con lo scopo di finanziare qualche nuova iniziativa propagandata in fase elettorale, si vadano a cercare i soldi dall'aumento IVA ed in particolare da quei settori che per motivi storici e fondati hanno un'IVA agevolata. Ma il nostro settore negli ultimi anni ha pagato fin troppo: l'IVA più che raddoppiata nel 2014 e l'introduzione della memorizzazione elettronica e comunicazione telematica dei corrispettivi nel 2017, a cui abbiamo collaborato con grande senso di responsabilità ma i cui costi di implementazione sono ricaduti interamente sugli imprenditori del nostro settore senza che ci fosse alcun tipo di contributo o agevolazione fiscale. La giornata di oggi è dedicata a tre grandi argomenti: inizieremo proprio partendo dai Corrispettivi nel Vending. Come sappiamo il settore ha fatto un grande sforzo per adeguarsi a questa normativa e non solo a livello economico ma anche di tempo ed energie necessarie per l'implementazione del sistema. La distribuzione automatica anche in questo campo ha dato il suo contributo. Oggi, a distanza di oltre un anno dal primo invio dei dati, è necessario un momento di riflessione e di analisi per sistemare eventuali anomalie che in un processo così complesso come questo si possono verificare. La nostra associazione ancora una volta si è resa disponibile al confronto con i propri associati da un lato e con l'Agenzia delle entrate dall'altro per facilitare il miglior funzionamento possibile del sistema di Memorizzazione Elettronica e Trasmissione Telematica dei Corrispettivi, nato
(va ricordato) dopo un lungo confronto tra l'Agenzia delle Entrate e una delegazione tecnica della nostra Associazione. Colgo qui l'occasione per ringraziare il vicedirettore dell'Agenzia Dott. Paolo Savini e il Dott. Carmelo Piancaldini, per la loro presenza e per la loro competente disponibilità al confronto col nostro settore. Voglio però lanciare due messaggi a questo proposito che riguardano il nostro settore. Il primo, proprio in rispetto agli sforzi fatti dalle nostre imprese, è che non possiamo più tollerare che ci siano ancora aziende, del nostro comparto o anche non appartenenti ma che svolgono attività di cessione di beni e servizi tramite distributori automatici, che NON si siano ancora censite sul portale dell'Agenzia delle entrate, che non abbiano geolocalizzato le proprie macchine e apposto i QR Code sui distributori. Si tratta di una piccola percentuale (perché la grande maggioranza delle aziende si è messa in regola) ma è una fastidiosa concorrenza sleale che non possiamo più accettare! Quindi in questa sede, davanti a tutti voi, chiedo all'Agenzia delle Entrate che, prima di verificare i dati delle aziende che correttamente si sono registrate e trasmettono regolarmente i dati, effettui un serio controllo sulle aziende non censite e sui distributori automatici privi di QR Code. Il secondo messaggio che voglio lanciare è di disponibilità verso l'amministrazione fiscale a fare tutto ciò che è necessario per affinare il sistema di trasmissione dei dati coinvolgendo tutta la filiera della trasmissione: imprese di gestione, aziende di software e di sistemi di pagamento. Ma, al tempo stesso, voglio esprimere sin d'ora la nostra contrarietà, nel passaggio tra la fase transitoria a quella a regime, fissata per il 1° gennaio 2023, a modificare ulteriormente il sistema di trasmissione dati con apparati hardware o memorie non esistenti all'interno delle nostre vending machine e quindi non in linea con la volontà del legislatore che, nel decreto legislativo 127/2015, ha specificamente previsto soluzioni "che consentano di NON incidere sull'attuale funzionamento degli apparecchi distributori". La seconda tavola rotonda a cui assisteremo oggi riguarda i Prodotti Monouso di Plastica utilizzati nel nostro settore. Il 16 gennaio scorso l'Unione Europea si è dotata di una Strategia sulla Plastica. Una scelta giusta: il tema dell'inquinamento dei nostri mari causato dalla pla-
stica è certamente rilevante e ha bisogno di una risposta immediata e concreta. Ma la proposta di Direttiva pubblicata lo scorso 28 maggio e votata dal Parlamento Europeo il 24 ottobre ci ha lasciati sbalorditi. Si tratta di una Direttiva che nasce da un'esigenza, come si è detto, giusta, ma che contiene delle gravi superficialità. Una direttiva fatta in fretta, per motivi elettorali senza gli adeguati studi sull'impatto economico che tali decisioni possono creare sia nelle imprese di fabbricazione di prodotti monouso in plastica, di cui I'Italia è leader a livello internazionale e che non possono certamente riconvertire dall'oggi al domani la loro produzione, e sia alle imprese di gestione per cui questi prodotti sono essenziali per lo svolgimento del proprio servizio di somministrazione di cibi e bevande tramite distributori automatici. I bicchierini e palette del vending infatti, oltre ad essere prodotti italiani venduti in tutto il mondo, sono dei "prodotti tecnici" ossia sono realizzati esclusivamente per i nostri distributori automatici e quindi non facilmente sostituibili. Pensare di sostituire, ad esempio, le nostre palette di plastica del vending, sottoposte a tutti i controlli di certificazione di qualità, con delle palette di legno di provenienza asiatica di cui non sappiamo nulla su come vengono prodotte e soprattutto con quale materiale, è una pura follia! Ma vi è di più. L'idea di eliminare i principali prodotti monouso di plastica è rischiosa anche sotto il profilo igienico sanitario. Si pensi agli ospedali, alle stazioni, agli aeroporti o anche alle aziende di produzione che sono una parte importante dei clienti del vending dove non è ipotizzabile utilizzare tazze da lavare o bastoncini di legno distribuiti al di fuori della macchina. Ma il motivo più importante per cui è assurdo che il nostro settore rientri in questa direttiva è nelle caratteristiche stesse del nostro canale distributivo. La direttiva europea sulla plastica nasce con l'obiettivo di ridurre l'inquinamento dei mari utilizzando una strategia di divieto di introduzione nel mercato o di riduzione d'uso di alcuni prodotti di plastica senza alcuna distinzione di canale distributivo e colpisce indiscriminatamente anche prodotti (i bicchieri e le palette utilizzati nella distribuzione automatica) che non hanno alcuna possibilità di generare inquinamento marino.
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I prodotti monouso in plastica del vending infatti sono utilizzati in prevalenza (al 97%) in luoghi chiusi (uffici, scuole, ospedali ecc.) dove è già prevista la raccolta differenziata dei rifiuti (su cui peraltro si paga in Italia, come in altri Paesi, il contributo ambientale CONAI per il recupero e riciclo) e quindi sono recuperati nel posto stesso dove vengono utilizzati. Per questo motivo abbiamo invitato a parlare con noi, e la ringraziamo per aver accettato, la Senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, che fa parte della Commissione Politiche dell'Unione Europea del Senato che analizzerà la normativa in questione prima di recepirla nel nostro ordinamento. A Bruxelles nonostante gli sforzi della nostra associazione e la disponibilità di molti parlamentari italiani che hanno capito le nostre giuste richieste, non siamo riusciti a ottenere che la normativa europea prevedesse un'esplicita esclusione dei "circuiti chiusi" com'è il vending che non ha alcuna possibilità di inquinare i mari. Era un problema troppo italiano: i produttori di articoli monouso sono italiani e il mercato più importante in Europa del vending è l'Italia. L'Europa non ci ha difesi! 24
Ma noi non ci arrendiamo. Parleremo con i nostri rappresentanti sperando che la sensibilità verso le imprese italiane sia radicalmente diversa. Noi non siamo a favore dell'inquinamento dei mari né a favore della plastica dispersa nell'ambiente. Non è di divieti che dobbiamo parlare, ma di riciclo! Per questo abbiamo promosso insieme a Corepla (colgo qui l'occasione per ringraziare per la sua presenza l'Ing Protopapa) e a Unionplast il progetto "RiVending", un circuito virtuoso di riciclo di bicchieri e palette della distribuzione automatica che ha l'obiettivo di creare una perfetta economia circolare nel vending di cui si parlerà nella seconda tavola rotonda di oggi. Infine, l'argomento della terza e ultima tavola rotonda che si terrà nel primo pomeriggio è relativa al vending 4.0 e all'iperammortamento dei distributori automatici. Sono ancora poche le imprese che si sono avvalse di questo strumento. Lo sappiamo è arrivato tardi: le aziende hanno bisogno di programmazione e spesso queste lodevoli iniziative rischiano di non avere il successo sperato perché cambia un Governo e con esso cambiano
le politiche. Gli imprenditori per investire hanno bisogno di regole certe che non cambino ogni giorno. Sentiremo quindi il dottor Calabrò del Ministero dello Sviluppo Economico, che ringrazio per aver accettato il nostro invito, cosa potrà dirci in merito all'eventuale estensione dell'iperammortamento anche per il prossimo anno. In ogni caso, il dato di fatto è che l'opportunità la abbiamo adesso e dobbiamo coglierla ora! L'impresa 4.0 è un investimento sull'innovazione. Il futuro prossimo del vending passa dalla gestione in remoto della macchina che permette a ogni singola locazione di essere più efficiente attraverso la segnalazione in tempo reale dei guasti o degli out of stock. Il futuro prossimo del vending passa dai big data, dall'analisi del comportamento del consumatore per dare al consumatore quello che chiede, nel momento stesso in cui lo chiede. Viviamo in un mondo in grande cambiamento e il vending non può e non deve rimanere indietro. Abbiamo un'opportunità per finanziare questo cambiamento: si chiama iperammortamento.
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Se non cogliamo questa opportunità oggi, ci troveremo domani ad affrontare questo cambiamento senza alcun aiuto. Si creerebbe così una frattura nel settore tra le aziende che ci hanno creduto, ci hanno lavorato e sono state finanziate e quelle che dovranno rincorrere le prime solo con le proprie forze. In CONFIDA abbiamo aperto uno sportello dedicato a Impresa 4.0 che possa affiancare i gestori che hanno ancora dubbi sul cosa si possa o debba fare per ottenere l'iperammortamento e continueremo a comunicare affinché il maggior numero di gestori ne possa usufruire ma non potremo mai sostituirci a voi ed intervenire nelle vostre decisioni strategiche. Una cosa che vi voglio dire è di non aver paura del cambiamento in quanto chi ha deciso di darci questa opportunità e di aiutarci nel suo finanziamento lo ha fatto proprio per stimolarci ad intraprendere una strada innovativa che ci porti a cambiare il nostro modo di fare impresa e rimanere competitivi rispetto ai nostri Partner europei. Ora nel restituire la parola al nostro moderatore, vi ringrazio ancora per la vostra presenza e vi auguro buoni Stati Generali!”
Sul tema dell’iperammortamento, riferiamo le parole di MARCO CALABRÒ, DIRIGENTE DIREZIONE GENERALE MISE, che hanno fatto chiarezza sui requisiti necessari per accedere alle agevolazioni fiscali da parte delle aziende del settore e che hanno saputo, una volta tanto, rassicurare gli addetti ai lavori circa gli adeguamenti di normativa tante volte annunciati. “Vorrei spendere qualche parola su CONFIDA ed il metodo di lavoro che ci ha portato alla circolare del 7 maggio, che riguarda in maniera specifica il vending. Proprio dallo scambio continuo che c’è stato con l’Associazione ne è emerso un piano che non è costruito a tavolino dai tecnici del MISE senza un confronto con il paese. Proprio grazie agli scambi continui con le Associazioni, il piano ha acquisito più robustezza e più forza. Lo scambio con CONFIDA è stato particolarmente proficuo e siamo arrivati ad un punto d’arrivo soddisfacente, sia da un punto di vista del chi realizza le norme che dal punto di vista di chi le deve osservare. Questo piano nasce da un’analisi del contesto delle imprese italiane, un esame che
aveva portato ad individuare alcuni elementi di debolezza. In particolare, quando abbiamo iniziato a lavorare al piano, abbiamo verificato che le aziende italiane avrebbero raggiunto il massimo livello di obsolescenza dei beni strumentali utilizzati, con una vita media dei macchinari all’interno delle imprese che oscillava tra i 13-14 anni con un massimo raggiunto di ben 40 anni! Naturalmente ad un’obsolescenza dei macchinari, faceva riscontro anche un ritardo in termini di competitività e di produttività. Spesso gli investimenti erano destinati ad attività non ottimali e non efficienti. Il piano ambisce quindi a incrementare e a spostare gli investimenti verso obiettivi che siano più innovativi e in grado di migliorare la performance. Il piano parte anche da altri presupposti, non è solo una questione di investimenti. In Italia c’è anche un problema di competenza, sicuramente di quella tecnico-scientifica: solo il 14% dei nostri laureati lo sono in materie STEM (acronimo dall'inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, ndr). C’è poi
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una grandissima fetta di giovani che non studia, non lavora ed è esclusa dal mondo del lavoro e della formazione. C’è poi un ulteriore problema di dismatch tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze disponibili sul mercato. Anche i cosiddetti ITS (Istituti professionali) ad oggi sfornano non più di 9000 studenti in Italia. Per fare un paragone con la best practice europea, che è quella tedesca, vengono messi a disposizione delle imprese in Germania oltre 760.000 studenti in linea con le loro richieste. Quindi un altro punto fondamentale su cui si concentra il piano per l’industria 4.0 è quello della formazione. Un terzo problema emerso è quello delle infrastrutture. Se l’industria 4.0 si basa sull’innovazione e le tecnologie, sull’utilizzo del dato, naturalmente occorrono delle infrastrutture adeguate. Ad oggi, due terzi delle imprese italiane risiedono in luoghi dove la copertura della banda non è garantita, dove magari l’area non è nemmeno cablata… I tre punti cardine su cui si basa il piano sono quindi: riattivare gli investimenti, la26
vorare sulla formazione, investire in infrastrutture. Oggi l’Italia, nella classifica sulla digitalizzazione è al 26mo posto su 28 Paesi, quindi fanalino di coda dell’Unione Europea. Come abbiamo provato ad affrontare questi tre problemi? Abbiamo provato con una logica del tutto innovativa per il MISE e per il Governo: fino a poco tempo fa vigeva come misura principe quella del bando, quindi poche risorse su un numero ridotto di imprese. Oggi abbiamo totalmente stravolto questo tipo di approccio, pensando che l’esigenza del nostro Paese fosse quella di rendere più sistemico possibile questo “salto tecnologico”. Per fare questo occorrevano delle misure semplici, automatiche e abbiamo immaginato che la forma corretta per raggiungere questo obiettivo fosse quella dell’agevolazione fiscale. Il tutto fatto cercando di garantire l’accesso a tutte le imprese, creando quindi una logica di neutralità settoriale, neutralità dimensionale e neutralità territoriale. Tutte le imprese di tutti i settori, di qualsiasi dimensione, con qualunque forma
giuridica hanno diritto alle agevolazioni messe in campo. L’unica misura individuata, con l’Iperammortamento, è stata introdurre alcune “aree tecnologiche” su cui devono insistere gli investimenti. Un’ultima caratteristica del piano, una cosa che abbiamo scelto, è stata quella di “non buttare” ciò che di buono era in vigore fino a quel momento, in termini di misure adottate e tutte quelle misure efficaci le abbiamo riconfermate per riorientare quelli che erano gli obiettivi del piano industriale. In sintesi, in cosa consiste il piano? Perché insisto su questo? Perché secondo me l’iperammortamento non è che un tassello del piano e la sua efficacia diventa “piena” soltanto se la si inserisce all’interno di un contesto generale, perché i progetti complessi non possono avere una soluzione semplice: occorre una soluzione articolata, organica e modellata sugli obiettivi del piano industriale industria 4.0. Le misure principali del piano sono il superammortamento, l’iperammortamento e poi alcune misure di supporto alla ricerca e allo sviluppo.
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Il superammortamento lo abbiamo immaginato come una misura che dovesse accompagnare processi di sostituzione e ammodernamento dei processi produttivi. L’iperammortamento richiede qualcosa in più, ovvero è stato pensato come l’avvio di un qualcosa, per “dare il la” a dei percorsi di innovazione. Una misura che contrasta il distacco delle imprese nei confronti di un processo 4.0. Ci sembrava che, proprio attraverso una misura di agevolazione fiscale che induce l’impresa ad acquistare dei beni tecnologicamente più avanzati, si potesse iniziare a introdurre nelle imprese questa idea di sviluppo in termini più innovativi di digitalizzazione. Tutti questi strumenti, queste misure che abbiamo immaginato per l’industria 4.0, concorrono a definire un quadro fiscale che ad oggi, per gli investimenti normati, è uno tra i più vantaggiosi al mondo. Secondo una classifica stilata da una nota Università, l’Italia è seconda solo all’Irlanda per vantaggio fiscale in merito agli investimenti, addirittura arrivando a definire un tax rate che può diventare negativo. Un’analoga classifica stilata da un istituto americano, mette per la prima volta in as-
soluto l’Italia tra i primi dieci paesi in termini d’investimenti, con un balzo di sei posizioni rispetto allo scorso anno, balzo interamente garantito dal piano Industria 4.0, che rappresenta un elemento di certezza in un quadro politico-economico che avrebbe invece determinato una maggiore difficoltà al Paese. Le reazioni del Paese verso l’introduzione queste misure sono state molto confortanti come ci mostra un’indagine Istat. A) Si è chiesto alle imprese quanto queste misure di agevolazione fiscale abbiano inciso sulla decisione di investire. Sul superammortamento c’è una grandissima percentuale di imprese (circa 60%) influenzata da questa misura. B) La dimensione dell’azienda è irrilevante: emerge infatti che piccole, medie o grandi imprese, riescono ad accedere indistintamente a questa agevolazione. Con l’iperammortamento (elemento ulteriore di “difficoltà tecnologica”) si modifica questa facilità di accesso da parte delle imprese, a discapito di quelle più piccole. E sono proprio le piccole imprese a dover diventare, a mio parere, l’obiettivo su cui puntare nella seconda parte del piano Industria 4.0 in agenda nel 2019.
In un’analisi nazionale condotta su 25.000 imprese dal Ministero dello Sviluppo Economico (su dati 2017), quasi il 20% delle piccole imprese ha attivato il processo per inserire una tecnologia 4.0 con percentuali molto più elevate tra le grandi imprese (circa 50%) e medie imprese (circa 45%). Abbiamo indagato quale fosse l’obiettivo degli investimenti da parte delle imprese: è emerso un dato confortante: soltanto 6 imprese su 100 hanno come obiettivo la riduzione del personale, mentre quasi tutte hanno obiettivi legati all’incremento e al miglioramento della performance: maggiore flessibilità, aumento della produttività, riduzione degli errori (cosa che interessa il vostro settore) da parte della macchina, come nel processo di erogazione. Nel corso del 2017, grazie all’introduzione delle misure del piano 4.0, i meriti riconducibili all’iperammortamento hanno avuto un’esplosione in termini di domanda interna. Il termine di paragone per i beni che non sono 4.0 è di circa il 4%, quindi una differenza di 6 punti percentuali che, in prima battuta, si può pensare sia completamente attribuibile alla sfida propulsiva derivante dal piano industriale 4.0.
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Quando ci siamo trovati a ragionare sulla possibilità di applicare i benefici dell’iperammortamento anche alle vending machine, abbiamo avvertito la necessità di rendere coerente un piano che si rivolgeva a tutte le imprese. Ma in che modo le imprese vending possono accedere alle agevolazioni per l’iperammortamento, un’agevolazione che in prima stesura sembrava più diretta alle imprese manifatturiere? Il piano richiedeva un’interpretazione estensiva di quelle che sono le voci delle tecnologie agevolabili. La maggiorazione fiscale è legata infatti a questi requisiti tecnologici descritti nell’allegato A del Bilancio, sono delle voci che descrivono i macchinari per cui il regime è agevolato. Di qui si è imposta la necessità di interconnessione dei macchinari. Sulle vending machine bisogna innanzitutto capire se le imprese di questo settore potessero accedere o meno alle agevolazioni per gli investimenti e questo è stato immediatamente chiarito; dall’altro lato, bisognava ricondurre il vending ad una delle voci dell’allegato A: operazione non banale. Tuttavia, per assimilazione e per rendere la misura più estensibile possibile, abbiamo valutato varie possibilità e siamo arrivati
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alla conclusione che le vending machine potessero associate ad una voce specifica che fa riferimento ai magazzini, nello specifico: magazzini automatizzati interconnessi e gestiti. A questo punto è stato necessario fare il passaggio ulteriore, ovvero capire come queste macchine rispettassero i requisiti. I principali sono relativi all’interconnessione e alla gestione automatizzata, caratteristici di questa tipologia di magazzino. Grazie al supporto prezioso di CONFIDA siamo arrivati ad un punto abbastanza chiaro e definito. Chiudo questo mio intervento con le novità che ci saranno nel 2019, tenuto conto che tutto è legato all’esito della discussione parlamentare in merito alla Legge di Bilancio. Quello che è entrato oggi nella Legge di Bilancio è una proroga per l’iperammortamento, seppure con una divulgazione parziale del beneficio. È stato infatti ridotto a 20 milioni il tetto massimo per poter usufruire dell’agevolazione (prima illimitato): inoltre abbiamo individuato degli scaglioni di investimento agevolando di più investimenti di dimensioni minori, in particolare, confermata agevolazione 150% per investimenti fino a 2,5 mln; 100% per inve-
stimenti fino a 10 milioni; 50% fino a 20 mln, coerentemente con il dato emerso secondo cui le grandi imprese sono già state “aiutate” nell’anno precedente, mentre il vero obiettivo è quello di focalizzare il provvedimento su imprese di più piccole dimensioni, quindi di ampliare la platea dei beneficiari. Nella Legge di Bilancio abbiamo associato al piano un’ulteriore misura, che nella nostra logica dovrebbe sostenere questi percorsi di innovazione e ammodernamento delle imprese: abbiamo lavorato affinché l’ingresso nel mondo del 4.0 avvenisse attraverso l’agevolazione fiscale sul macchinario e quindi tutta la “prima edizione” puntava al macchinario. Adesso stiamo cercando di fare il passo ulteriore, passando dal macchinario al processo produttivo dell’impresa, quindi vorremmo accompagnare questo momento di sviluppo del paese, attraverso l’iperammortamento, dando la possibilità, soprattutto alle piccole imprese di istruire un voucher per il merito per l’innovazione, un beneficio a fondo perduto che possa attivare questi processi di innovazione in merito a competenze specifiche, mirate per l’innovazione in chiave 4.0”
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EVENTI
TRIESTESPRESSO EXPO CHIUDE CON OLTRE 13.000 PRESENZE LA BIENNALE FRIULANA DEL CAFFE'
TRIESTESPRESSO EXPO, DI SCENA NEL CAPOLUOGO FRIULANO DAL 25 AL 27 OTTOBRE, SI CONFERMA APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE PER ECCELLENZA, CAPACE DI ATTRARRE VISITATORI E INVESTITORI DA OGNI NAZIONE D’EUROPA COME DA ASIA ED AMERICHE. LA TRE GIORNI DEDICATA ALL’INDUSTRIA DEL CAFFÈ, ALLA SUA NONA EDIZIONE, SI È CONCLUSA CON UN AUMENTO DEI VISITATORI DAI 12.500 DEL 2016 AGLI OLTRE 13 MILA DEL 2018 (+4%). 30
“QUESTA È L’ULTIMA EDIZIONE CHE SI SVOLGE NEI MAGAZZINI DEL PORTO VECCHIO. PER TRIESTESPRESSO EXPO 2020 AVREMO, INFATTI, A DISPOSIZIONE IL NUOVO MODERNO E FUNZIONALE CENTRO CONGRESSI E FIERISTICO CHE SI INIZIERÀ A COSTRUIRE A BREVISSIMO IN QUESTA PORZIONE DEL PORTO. LA STRUTTURA SARÀ INAUGURATA A LUGLIO 2020, POCHI MESI PRIMA DELLA DECIMA EDIZIONE DELLA FIERA INTERNAZIONALE DELL’ESPRESSO” – HA SPIEGATO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO, ANTONIO PAOLETTI.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
L’industria del caffè rappresenta un mercato in crescita e fortemente competitivo, nel quale i grandi colossi fanno la parte del leone. Nell’ultimo anno la produzione mondiale è stimata in aumento del 5,7% (quasi 165 i milioni di sacchi) con l’Arabica che cresce del 2,2% e la Robusta dell’11,7%. Le esportazioni globali sono aumentate del 6,3% con 11,1 milioni di sacchi in più rispetto ad agosto 2017. Il caffè resta tra i più importanti prodotti del commercio mondiale: oltre 100 milioni di
persone sono occupate nella sua coltivazione, lavorazione e commercio. Un mercato molto importante resta l’Italia, dove sono attivi 800 torrefattori, per un valore complessivo della produzione di 3,4 miliardi, di cui quasi la metà destinati all’esportazione. Siamo il terzo Paese nel mondo per l’importazione di caffè verde (dietro a Usa e Germania) e il secondo in Europa (dopo la Germania) e il quarto nel mondo (dopo Brasile, Usa, Germania) per i volumi di produzione e consumo.
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Protagonista assoluto del settore, nel nostro Paese, l’espresso. Il mercato che complessivamente gira attorno alla sua produzione viene valutato attorno ai 5 miliardi di euro. Quello della produzione e vendita delle macchine per espresso, ad esempio, è un mercato in grande espansione che si pone all’avanguardia all’interno del sistema manifatturiero italiano. Nel 2016 il giro di affari è stato di 445 milioni,con una quota di export del 73%. 31
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
I dati del Centro studi Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) confermano che il caffè rimane sempre in cima alle preferenze degli italiani. Il caffè, infatti, è il prodotto di punta dei bar italiani, con un giro d’affari annuo di circa 6,6 miliardi di euro, pari a quasi il 32,5% del fatturato totale di queste attività commerciali. È questo uno dei dati maggiormente rilevanti della Mappa dell’espresso in Italia presentata ai visitatori di Triestespresso Expo. Analizzando la distribuzione del consumo al bar nel corso della giornata, il 19% degli italiani la mattina fa colazione bevendo soltanto una tazzina di caffè, mentre il 49,3% lo beve al mattino per iniziare la giornata, magari insieme ad un cornetto o altro, il 37% invece se lo concede durante le pause, soltanto il 9,2% a pranzo, mentre il 4,6% dopo cena. Osservando invece la distribuzione per tipologia di bar delle tazzine servite in un giorno-tipo, si nota una sostanziale uniformità numerica: si va, infatti, dalle 170 tazzine servite nei bar multipurpose alle 220 servite nei lunch bar, passando per le 200 consumate nei bar non specializzati e le 202 nei morning bar; fanalino di coda gli evening bar, con 85 tazzine consumate. 32
Secondo il Centro studi della Fipe nel 2017 erano 149.154 con un volume di affari di 18 miliardi di euro e concentrati principalmente in alcune regioni: Lombardia (16,9%), Lazio (10,4%), Campania (9,6%), Veneto (8,4%) e Piemonte (7,2%). Per quanto riguarda la tipologia di esercizio, prevalgono i breakfast e morning bar (30%), seguiti da bar generalisti (24%), lunch bar (17%), bar serali (16%) e bar multifunzione (14%). Sul fronte occupazionale, il bar italiano conferma il proprio fermento: i numeri Fipe sulla ricerca di personale parlano di 9.900 baristi. Il settore mostra sempre un andamento in “rosa”, con la componente femminile in prevalenza rispetto a quella maschile (il 58% di lavoratrici dipendenti contro il 42% di lavoratori dipendenti). Il 79% dei dipendenti è di nazionalità italiana, mentre i dipendenti di nazionalità straniera si attestano sul 21%. Premiati nel corso della manifestazione i vincitori del concorso “Dai sapore al tuo Caffè“, lanciato da Fipe e Triestespresso per stimolare la fantasia degli operatori a ricercare novità in linea con le nuove tendenze dei consumatori, sempre più affascinati dai sapori esotici del mondo delle spezie. Preparare un caffè speziato è la sfida che hanno raccolto
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in tanti proponendo anche ricette sofisticate con l’utilizzo di ingredienti rari come il nuovo “Irish coffe” profumato con i boccioli di rosa o il long drink con la cedrata, il lime o la menta abbinati al caffè. Le valutazioni del maestro di spezie Marco Savona della James 1599 e degli esperti torrefattori di Mondi Caffè di Roma hanno portato a scegliere le tre ricette che secondo l’esperienza degli esercenti meglio incontrano i gusti dei consumatori. La scelta è stata difficile ed ha portato a individuare tre primi posti ex aequo. Si tratta di “Vanilla”, nuovo caffè espresso speziale alla vaniglia proposto da Lino Alberini di Parma; di “Etna”, caffè a base di ricotta, nutella e pistacchio con cialda di cannolo siciliano ed espresso, ideato da Stefano Massimino di Milano; e di un caffè al “Peperoncino e cioccolato fondente” presentato da Fabrizio Goffredo di Roma. I vincitori sono stati premiati sabato 27 ottobre, nella Centrale Idrodinamica, cuore degli eventi di Triestespresso Expo, dal presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia Antonio Paoletti e dal consigliere delegato della Fipe nazionale Rodolfo Citterio.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
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SPINEL a TRIESTESPRESSO 2018 Il 2018 per Spinel srl è stato un anno da ricordare e celebrare: l’anniversario dei suoi venti anni di produzione di macchine da caffè espresso, 100% Made in Italy. Quale migliore occasione per festeggiare 20 anni di qualità, innovazione e passione, se non la partecipazione a Triestespresso 2018, l’appuntamento di riferimento per l’intera filiera del settore caffè? Le sfide e i progetti di business che gli operatori professionali sono chiamati ad affrontare diventano sempre più complessi, per questo motivo Spinel a Trieste ha presentato prodotti innovativi in grado di soddisfare le mutevoli esigenze dei mercati nazionali ed internazionali. BYE, l’ultimo gioiello di macchina da caffè in capsula progettato per il settore Office Coffee Service. La selezione dei migliori componenti e materiali unite alle scelte tecnologiche le donano elevata affidabilità e resistenza, riducendo i costi di manutenzione e di assistenza. La qualità in tazza del caffè erogato consente di gustare un ottimo caffè espresso sia a casa che in ufficio. Ergonomica, pratica e facile da utilizzare, rispetta l’ambiente ed è personalizzabile in base a qualsiasi necessità. JESSICA e JASMINE studiate per il settore Ho.Re.Ca. migliorano costantemente il lavoro e il servizio erogato al consumatore dall’operatore professionale che crede nell’eccellenza del prodotto dalla scelta dei migliori chicchi fino all’erogazione del caffè in tazza, che fa dell’espresso una vera e propria filosofia di vita. 34
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
EVENTI
EVEX 2018 SI CHIUDE CON SUCCESSO LA DUE GIORNI SPAGNOLA DEDICATA A VENDING E OCS
L’HOTEL BARCELÓ RENACIMIENTO DELLA CITTÀ ANDALUSA DI SIVIGLIA HA OSPITATO, IL 15 E 16 NOVEMBRE EVEX 2018, L’EVENTO ORGANIZZATO DALLA EVA (EUROPEAN VENDING ASSOCIATIONE COFFEE SERVICE) E ANEDA, L'ASSOCIAZIONE SPAGNOLA DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI. EVEX È STATO OCCASIONE DI INCONTRO PER I PRINCIPALI ATTORI DEL SETTORE VENDING E OCS DI TUTTA EUROPA, CHE HANNO POTUTO CONFRONTARSI SUI TEMI CALDI DEL SETTORE, APPROFONDIRE ASPETTI TECNICI ATTRAVERSO MOMENTI DI APPROFONDIMENTO E CONOSCERE IN ANTEPRIMA INNOVAZIONI E PRODOTTI SVILUPPATI PER GLI OPERATORI DI SETTORE 36
AD APRIRE I LAVORI, L'ASSEMBLEA GENERALE ANNUALE (AGM) EVA, SEGUITA DALLE RELAZIONI DI VICTOR KÜPPERS, CHE HA TENUTO UN DISCORSO MOTIVAZIONALE SULL’IMPORTANZA DI LAVORARE CON ENTUSIASMO, E DI AMANDA HAMMETT, CHE SI È CONCENTRATA SUL TEMA SUL TEMA “MILLENNIALS NEI LUOGHI DI LAVORO”. EVEX HA INOLTRE OSPITATO UN’ESPOSIZIONE COMMERCIALE, COME DI CONSUETO, PER L’INTERA DURATA DELLA MANIFESTAZIONE E LE AZIENDE PARTECIPANTI HANNO PRESENTATO I LORO PRODOTTI, LE TECNOLOGIE E LE LORO SOLUZIONI PER IL CANALE VENDING.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
DI SEGUITO, UN REPORTAGE FOTOGRAFICO DI EVEX 2018.
Al termine della prima giornata, ha avuto luogo l’ormai tradizionale cena di gala, durante la quale sono stati annunciati i vincitori dell’Evex Awards. La serata si è svolta nell’incantevole contesto di Hacienda Atalaya, una tipica hacienda andalusa in cui, prima di cena, i partecipanti hanno goduto di uno spettacolo di flamenco e hanno potuto ammirare splendidi esemplari equini. Nel corso della seconda giornata, oltre all'area espositiva visitabile, i partecipanti hanno avut la possibilità di seguire un interessante insieme a cinque studenti, confontandosi
sulle loro aspettative circa l'industria della distribuzione automatica. Il seminario è stato moderato da Javier Arqueróns di Alliance Vending, vice presidente EVA. In calendario anche un workshop sul concetto di Service Office Coffee (OCS), moderato da Maurits de Jong, tesoriere EVA. Numerose le aziende associate ad EVA e Aneda che hanno promosso e sponsorizzato EVEX 2018. Tra queste, ricordiamo: Grefusa (Diamond Sponsor); Nayax, CCV, CPI, Ingenico, Solan de Cabras, Bianchi Industry e EVOCA Group come (Gold Sponsor); Nescafé, Velarte, Brita, Solan de
EVENTI EVEX 2018
Cabras (Silver Sponsor); e Caffè e bevande Systems, Ilstant, Azkoyen, De Jong Duke, Coges, Televend, Aaeon, SuzoHapp, Vendman, Payter, SandenVendo, Gru merchanding Systems, Castelli Tecnologia, Aztek, BWT water + more, Mikrolab, Covim, Lavazza, Fas, Kerry, Laqtia, Apliven, H2 diretta, Tempio Caffè, Custode cellulare, Sitael, Nexus Macchine, AST Equipment International, post Lussemburgo, Dek, Dimoco distributore, Paytec, Fruut, Wordline, Pellicano Rouge, l'Etna, la Red Bull, Gullón e Abbraccio Witschi AG (Bronze Sponsor). 37
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EVENTI EVEX 2018
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
APPROFONDIMENTI
NORMATIVA E SCADENZE DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA
UN NUOVO E GRAVOSO IMPEGNO INCOMBE SUGLI UFFICI AMMINISTRATIVI DI TUTTE LE AZIENDE DELLA FILIERA DEL VENDING, LA FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA TRA PRIVATI E VERSO I CONSUMATORI, CHE ENTRERÀ IN VIGORE DAL 1° GENNAIO 2019. COME TUTTE LE NOVITÀ NORMATIVE, C’È IL LEGITTIMO TIMORE DEGLI IMPRENDITORI DEL SETTORE DI DOVER AFFRONTARE UN AUMENTO DEI COSTI E DOVER DEDICARE MOLTO TEMPO DEL PROPRIO PERSONALE AL SOLO FINE DI PORTARE A REGIME IL NUOVO SISTEMA. 40
NON SI PUÒ PERÒ NEMMENO IGNORARE CHE LA FATTURA ELETTRONICA POTREBBE ESSERE UN PRIMO FONDAMENTALE PASSO VERSO UN’EVOLUZIONE POSITIVA DEL SISTEMA FISCALE E CHE PORTI CON SÉ ALCUNI INNEGABILI VANTAGGI. LA FATTURAZIONE ELETTRONICA È, INFATTI, UN SISTEMA DIGITALE DI EMISSIONE, TRASMISSIONE E CONSERVAZIONE DELLE FATTURE CHE PERMETTE DI ABBANDONARE PER SEMPRE IL SUPPORTO CARTACEO E TUTTI I RELATIVI COSTI DI STAMPA, SPEDIZIONE E CONSERVAZIONE. UNA QUESTIONE NON DA POCO.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
IL NUOVO FORMATO IN CUI LE FATTURE ELETTRONICHE DEVONO ESSERE PRODOTTE, TRASMESSE, E ARCHIVIATE È UN FORMATO DIGITALE CHE CONSENTE I CONTROLLI PREVISTI AI FINI DI LEGGE.
IL PERCORSO NORMATIVO DELLA FATTURAZIONE ELETTRONICA
(imprese, professionisti, etc.) per poter trasmettere e/o ricevere fatture elettroniche in modo facoltativo. La Legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo diffuso della
Il primo passo è stato fatto nel 2014 verso la pubblica amministrazione e ha visto le fatture elettroniche diventare il documento obbligatorio per tutti i rapporti con la PA, gli enti pubblici e poi verso le società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana. Dal 2017 il Sistema di Interscambio (il sistema dell’Agenzia delle Entrate utilizzato per lo scambio delle fatture elettroniche) è stato messo a disposizione anche degli operatori economici privati
fatturazione elettronica sia nelle relazioni commerciali tra soggetti passivi Iva privati (aziende e professionisti con P.Iva) sia verso i consumatori finali. Dal 1° gennaio 2019, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti, stabiliti o identificati nel territorio dello Stato -e per le relative variazioni- sono emesse esclusivamente fatture elettroniche utilizzando il Sistema di Interscambio già in uso per la Fattura PA.
APPROFONDIMENTI FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 Il nuovo formato in cui le fatture elettroniche devono essere prodotte, trasmesse, archiviate e conservate è un formato digitale chiamato XML (eXtensible Markup Language), un linguaggio informatico che consente di definire e controllare il significato degli elementi contenuti in un documento, verificando così le informazioni ai fini dei controlli previsti per legge. Saranno esclusi dall’obbligo di emissione di fattura elettronica soltanto: - chi rientra nel regime di vantaggio di cui all’art. 27 co. 1 e 2 del D.L. 98/2011 (c.d. minimi); - chi rientra nel regime “forfetario” di cui all’art. 1 co. 54-89 della L. 190/2014; - i piccoli produttori agricoli che sono “esonerati” dall’obbligo di emissione di fattura (ex art. 34 co. 6 del DPR 633/72). Fermo restando che questi soggetti riceveranno le fatture in formato elettronico e quindi si dovranno attrezzare a tal fine.
COME SI COMPILA LA FATTURA ELETTRONICA Per decenni la fattura nel vending è stata compilata nei più svariati modi: carta e penna, macchina da scrivere, fogli di calcolo tipo excel, oppure usando software di fatturazione più o meno avanzati. Una volta compilata, la fattura veniva spedita
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al cliente via fax, posta, e-mail, ecc. Il problema più significativo è che il destinatario (il vostro cliente) aveva l’obbligo di conservare in formato cartaceo il documento ricevuto per almeno 10 anni, quindi le fatture venivano archiviate in appositi faldoni (le fatture scaricate tramite email andavano stampate e quelle via fax fotocopiate). Oggi la fatturazione elettronica si pone in modo completamente diverso e sostanzialmente definisce un percorso unico standardizzato grazie al Sistema di Interscambio (SdI) dell’Agenzia delle Entrate. A) La fattura elettronica viene compilata tramit e un software di fatturazione elettronica. B) Viene firmata digitalmente (tramite firma elettronica qualificata) dal soggetto che emette la fattura o dal suo intermediario in modo da garantire origine e contenuto. C) Chi emette la fattura dovrà poi inviarla al destinatario tramite il Sistema di Interscambio che, per legge, è il punto di passaggio obbligato per tutte le fatture elettroniche emesse verso la Pubblica Amministrazione e verso i privati. D) Dopo i controlli tecnici automatici, il Sistema di Interscambio provvede a recapitare il documento alla Pubblica Amministrazione o al soggetto privato a cui è indirizzato.
Il Sistema di Interscambio funge quindi da snodo tra gli interessati e ha il compito di verificare che il formato del documento ricevuto sia corretto e che i dati inseriti siano completi.
COME SI TRASMETTE LA FATTURA ELETTRONICA La fatturazione elettronica è una fattura che deve essere predisposta tramite uno specifico software in un formato ben preciso (XML) deciso dall’Agenzia delle Entrate, pertanto non si potrà più compilare una fattura, ad esempio, in formato word, pdf o Excel. Per trasmettere al SdI il file XML della fattura elettronica ci sono diverse modalità: • si può utilizzare un servizio online presente nel portale “Fatture e Corrispettivi” all’interno del sito internet dell’Agenzia delle Entrate che consente l’upload del file XML preventivamente predisposto e salvato sul proprio PC; • si può utilizzare una PEC (Posta Elettronica Certificata), inviando il file della fattura come allegato del messaggio di PEC all’indirizzo sdi01@pec.fatturapa.it; • si può utilizzare un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente accreditato con il SdI
APPROFONDIMENTI FATTURAZIONE ELETTRONICA OBBLIGATORIA
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 RICEZIONE DELLA FATTURA DA PARTE DELL’ACQUIRENTE/COMMITTENTE Ogni soggetto dovrà munirsi di un Codice Destinatario o PEC Destinatario, salvo coloro che rientrano nei regimi esclusi, per i quali il Codice Destinatario sarà individuato da una serie di 7 zero “0000000”, e i consumatori finali (i privati senza partita iva), per i quali sarà compilato il campo “Codice Fiscale”. Il codice destinatario è un codice che è attribuito dall’Agenzia delle Entrate ai provider operanti sul mercato per tutti i soggetti che si avvalgono della loro piattaforma. Per il cliente consumatore finale il cedente/prestatore deve consegnare una copia informatica/cartacea della fattura elettronica comunicando contestualmente che il SdI ha messo a disposizione la stessa nell’area riservata. La fattura elettronica trasmessa al Sistema di Interscambio viene successivamente recapitata dal sistema medesimo al destinatario indicato sul documento. Il recapito avviene secondo modalità differenti a seconda del canale di ricezione attivato dal destinatario. Il destinatario della fattura può ricevere il documento elettronico mediante:
• posta elettronica certificata (PEC) che dovrà essere conservata con apposita modalità, non essendo sufficiente la conservazione della mail; • servizi informatici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate chiamato “Fatture e Corrispettivi”, che i gestori del vending già ben conoscono; • un canale telematico (FTP o Web Service) preventivamente attivato con il SdI. La data di ricezione della fattura, valida per la detrazione, viene determinata sulla base delle modalità utilizzate per il recapito. Conseguentemente: - se è stato scelto l’indirizzo PEC, la ricevuta di avvenuta consegna attesta il deposito del documento nella casella del ricevente; - se sono stati scelti gli altri canali (web service o FTP), la data di ricezione è attestata dalla ricevuta di consegna telematica; - se la ricevuta è stata messa a disposizione del ricevente nel sito web dell’Agenzia delle Entrate, la data in cui il cessionario/committente prende visione del documenti rappresenta la data di ricezione della fattura, salvo che non si tratti di un consumatore finale o di un soggetto passivo escluso: in questi casi, la data di ricezione coinciderà con quella di messa a disposizione del documento elettronico.
COME SI CONSERVA UNA FATTURA ELETTRONICA La conservazione delle fatture elettroniche non potrà avvenire con la semplice conservazione della mail PEC o memorizzazione su PC del file, bensì con specifiche modalità. Per legge (art. 39 del Dpr n. 633/1972) sia chi emette che chi riceve una fattura elettronica è obbligato a conservarla elettronicamente. La conservazione elettronica, tuttavia, non è la semplice memorizzazione su PC del file della fattura. Con il processo di conservazione elettronica a norma, infatti, si avrà la garanzia – negli anni – di non perdere mai le fatture, riuscire sempre a leggerle e, soprattutto, poter recuperare in qualsiasi momento l’originale della fattura stessa (così come degli altri documenti informatici che si decide di portare in conservazione). Il processo di conservazione elettronica a norma è usualmente fornito da operatori privati certificati; tuttavia, l’Agenzia delle Entrate mette gratuitamente a disposizione un servizio di conservazione elettronica a norma per tutte le fatture emesse e ricevute elettronicamente attraverso il Sistema di Interscambio. Tale servizio è accessibile dall’utente dalla sua area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia delle Entrate.
APPROFONDIMENTI FATTURAZIONE FABBRICANTIELETTRONICA BWT OBBLIGATORIA
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
APPROFONDIMENTI
LA TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE
GLI EMENDAMENTI ALLA MANOVRA DI BILANCIO 2018 CONTENGONO A SORPRESA ANCHE LA PROPOSTA DI UNA TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE. IL TESTO, PRESENTATO DALLA PENTASTELLATA CARLA RUOCCO E SOTTOSCRITTO ANCHE DA ALCUNI DEPUTATI LEGHISTI, È STATO APPROVATO DALLA COMMISSIONE FINANZE DELLA CAMERA E POTREBBE INTRODURRE UNA TASSAZIONE FINO A DIECI VOLTE PIÙ ALTA DI QUALSIASI ALTRA IMPOSTA MAI IPOTIZZATA SUL SETTORE. È EVIDENTE CHE UNA NORMA COSÌ STRINGENTE È DESTINATA A COLPIRE NON SOLO LE MULTINAZIONALI DEL BEVERAGE, MA ANCHE I LAVORATORI DIRETTI E INDIRETTI, L'INTERA FILIERA E OVVIAMENTE I CONSUMATORI. 44
SECONDO ASSOBIBE, L’ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA LE AZIENDE PRODUTTRICI DI BEVANDE ANALCOLICHE, “LA PROPOSTA POTREBBE AVERE UN IMPATTO FINO A 1 EURO AL LITRO DI BEVANDA PRODOTTA O VENDUTA IN ITALIA”, LA “SUGAR TAX” AVREBBE UNA RICADUTA SUL PREZZO FINALE AL CONSUMO FINO AL 300%. NON È IMMAGINABILE, NELL’ATTUALE QUADRO ECONOMICO, TASSARE LE IMPRESE CHE GENERANO VALORE E OCCUPAZIONE IN ITALIA E PENALIZZARE I CONSUMATORI CON PREZZI PIÙ ALTI”. DUBITIAMO CHE QUESTO EMENDAMENTO PASSI, VISTA LA POSIZIONE INTRANSIGENTE DI MATTEO SALVINI, LEADER DAELLA LEGA, CONTRARIO ALL’INTRODUZIONE DI NUOVE TASSE, MA È UTILE FARE IL PUNTO SU QUELLA CHE ORMAI È UNA REALTÀ IN MOLTISSIMI PAESI DEL MONDO.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
L’OMS HA INIZIATO A STUDIARE LA QUESTIONE E, NEL 2016, HA RACCOMANDATO DI INTRODURRE UNA TASSA SULLE BIBITE ZUCCHERATE.
Uno dei punti di forza dei Parlamentari che si ostinano quasi
I media solitamente presentano l’emendamento come “tassa
ogni anno a proporre la cosiddetta sugar tax anche in Italia, è la
sulla Coca Cola”, come se fosse l’esempio massimo della ca-
diffusione di norme similari in ben 50 paesi del mondo. Questo
tegoria. Al contrario di quanto si pensi, questa affermazione è
consenso planetario ha già portato i colossi del beverage a ridur-
impropria perché sono moltissime le bevande o i succhi che
re i quantitativi di zucchero presente nelle bevande e a lanciare
presentano livelli di zuccheri più alti. Un noto succo di frutta
prodotti “sugar free”.
multivitaminico all’ananas e kiwi, ad esempio, contiene 120
Nel nostro Paese sembra che lo scopo sia molto meno nobile
grammi di zucchero per litro, circa 18 cucchiaini pieni, tanto
e cioè quello di raccogliere fondi per coprire l'esclusione del
per dare un’idea, così come molte bevande all’arancia arrivano
regime Irap per le partite Iva fino a 100mila euro attraverso
fino a 135 grammi. Bevande insospettabili, anche non gassate,
una modalità che trovi comunque qualche consenso tra la po-
che fanno parte delle abitudini consolidate di acquisto per mol-
polazione.
tissimi consumatori.
APPROFONDIMENTI TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 LA STORIA DELLA SUGAR TAX Tutto inizia in Francia, nel 2012, con l’introduzione di una tassa che colpisce tutte le bevande con aggiunta di zucchero o edulcoranti, quindi anche le bibite cosiddette “light”. Anche se c’erano stati alcuni esempi precedenti in Ungheria e in Danimarca è l’imposta francese a diventare un caso internazionale. La sugar tax prevede un prelievo fisso di 7,53 €/ettolitro e ha portato a un incremento generalizzato sui prezzi delle bevande, in particolar modo su quelle a base di frutta. A fine del 2017, il governo ha proposto di modificare la tassa in relazione al contenuto di zucchero dei prodotti, per invogliare le aziende a riformulare le ricette. Il 1° luglio 2018 è entrata in vigore la nuova versione; la tassa per una bevanda con il 4% di zuccheri è di 0,045 €/l, per una bevanda con il 10% si arriva a 0,135 €/l, mentre per una con il 15% il costo aggiuntivo è di 0,235 €/l (Fonte: “il fatto alimentare”). È poi la volta del Sud America, continente in cui il consumo di bevande zuccherate è
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altissimo. Nel 2014 in Messico viene introdotta una tassa pari a 1 peso (0,04 €) al litro per le bevande zuccherate, equivalente a circa il 10% del prezzo. Uno studio del 2017 condotto dall’Istituto nazionale messicano della sanità pubblica e dall’Università della Carolina del Nord e pubblicato dall’Oms ha analizzato i dati dei primi due anni di attuazione dell’imposta, riscontrando una riduzione media del 7,6% dell’acquisto di bevande zuccherate tassate e un aumento del 2,1% degli acquisti di bevande non tassate, costituiti principalmente da bottiglie d’acqua. Nel 2014 e 2015 sono stati raccolti oltre 2,6 miliardi di dollari di introiti, ma non c’è ancora alcuna prova che la tassa abbia portato a una riduzione dell’obesità. In Cile prelievo ha aumentato dal 13% al 18% le imposte già esistenti sulle bevande contenenti 6,25 grammi o più di zucchero aggiunto per 100 ml, mentre l’imposta sulle bevande che contengono meno di 6,25 g è stata ridotta dal 13% al 10%. Uno studio condotto da un team internazionale guidato da ricercatori dell’Università di York ha esaminato le vendite di bevande
zuccherate in Cile analizzando i dati tra il 2011 e il 2015 e ha registrato una diminuzione degli acquisti del 21,6% in seguito all’introduzione della tassa. Sulla base di questi dati, l’Oms ha iniziato a studiare la questione e infine, nel 2016, ha raccomandato di introdurre una tassa sulle bibite zuccherate. Nel 2015 è stata la volta del colosso dei consumi mondiali, gli Stati Uniti. Pur non esistendo una tassa nazionale sulle bevande zuccherate, diverse grandi metropoli hanno adottato provvedimenti specifici con tasse ad hoc e questo problema è stato discusso anche al Congresso. Berkeley in California è stata la prima ad applicarla, nel gennaio 2015, con un importo di 1 centesimo di dollaro per ogni oncia (30 ml) di bevanda zuccherata. Questo significa che una lattina da 330 ml viene a costare 10 centesimi di dollaro in più. Fra le altre grandi città coinvolte, vi sono Philadelphia (2017), con una tassa di 1,5 centesimi per oncia; San Francisco (2018), con un’imposta di 2 centesimi per
APPROFONDIMENTI TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 oncia che interessa tutte le bibite zuccherate, sia alcoliche che analcoliche. Negli anni successivi sono moltissimi i paesi che introducono la sugar tax, anche se il maggiore impatto mediatico è riservato alla decisione britannica del 6 aprile 2018, quando è entrata in vigore la Soft drinks industry levy (Sdil), la tassa inglese sulle bevande analcoliche o poco alcoliche, pronte da bere o solubili che superano una certa soglia di zuccheri aggiunti, un provvedimento che ha coinvolto ben 326 produttori. I succhi di frutta naturali e le bevande a base di latte sono stati invece esentati. La tassa è di 18 pence/litro (0,20 €) per bibite con un contenuto variabile da 5 a 8 grammi di zuccheri per 100 ml, mentre se il contenuto supera gli 8 grammi per 100 ml l’importo sale a 24 pence/l (0,27 €). La tassa britannica è differente rispetto a quelle applicate finora nel resto del mondo, poiché non si pone l’obiettivo di diminuire solo il consumo, ma cerca di spingere i produttori a ridurre il contenuto di zucchero. Nei due anni trascorsi dall’approvazione della legge all’entrata in vigore, oltre il 50% dei
produttori ha modificato la ricetta, determinando una riduzione dello zucchero pari a circa 45 milioni di chili per anno.
Inoltre la tassa sullo zucchero è considerata regressiva, ovvero colpisce più le famiglie a basso reddito che quelle ricche.
La discussione sull’introduzione di una sugar tax non è di attualità solo in Italia: in Germania oltre duemila medici tedeschi hanno inviato una lettera alla cancelliera Angela Merkel, ai ministri del suo governo e ai segretari dei partiti, chiedendo l’adozione di varie misure, tra cui una tassa sulle bevande zuccherate, al fine di combattere il dilagare di obesità, carie dentali, diabete e altre malattie. La Spagna adotterà il logo nutrizionale Nutri-Score già utilizzato in Francia e il Governo sta riflettendo sulla possibilità di introdurre una tassa sulle bevande zuccherate.
Per restare nel vending, settore che sarebbe colpito in maniera importante da una tassa italiana sulle bevande zuccherate, un recente ed importante studio condotto a Singapore e pubblicato sull’International Journal Behavioral Nutrition and Physical Activity, ha studiato l’effetto di una tassa sullo zucchero applicata alle bibite dolci all’interno in un distributore automatico in un campus universitario. Gli studiosi hanno creato tre diversi scenari: uno in cui si indicava il sovrapprezzo delle bibite dolci a causa di una tassa sullo zucchero, uno in cui veniva indicato il minor prezzo delle bibite senza zucchero dovuto a un incentivo e un terzo di controllo senza alcun messaggio. Quanto si è osservato è stata la mancanza di differenze significative nel comportamento d’acquisto, con una percentuale di bibite dolci acquistate sempre attorno al 50%. Secondo i ricercatori ci sono quindi brutte notizie per i paesi in cui la tassa sullo zucchero è diventata legge. È una misura poco efficace.
I detrattori della norma sostengono, non a torto, che non esiste una conferma su effetti positivi significativi sulla salute legati all’introduzione della tassa. Diversi studi hanno ammesso che le previsioni ottimistiche sul benessere delle persone erano basate su modelli più che su dati concreti.
APPROFONDIMENTI TASSA SULLE BEVANDE ZUCCHERATE
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
APPROFONDIMENTI
GOOGLE TRENDS LE FREQUENZE DI RICERCA DEL VENDING
GLI UTENTI NEL MONDO CONNESSI AD INTERNET HANNO SUPERATO PER LA PRIMA VOLTA LA SOGLIA DEI 4 MILIARDI. IN ITALIA SONO BEN 43 MILIONI, DI CUI 34 ISCRITTI ALLE VARIE PIATTAFORME SOCIAL. CAPIRE IL LORO COMPORTAMENTO 48
SU INTERNET, SIGNIFICA AVERE UN’IDEA MOLTO PRECISA DI QUALI SONO LE TENDENZE IN ATTO. IN UN MONDO SEMPRE PIÙ DOMINATO DALLA COMPONENTE SOCIAL, UNO DEI MEZZI PIÙ POTENTI A DISPOSIZIONE PER VALUTARE GLI ORIEN-
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
TAMENTI DI MILIONI DI ITALIANI È SENZA ALCUN DUBBIO GOOGLE TRENDS, LO STRUMENTO GRATUITO CHE OFFRE I DATI RELATIVI ALLE TENDENZE ESPRESSE DAL PUBBLICO NEI MOTORI DI RICERCA. ATTRAVERSO QUESTO TOOL È POSSIBILE AVERE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE E NUMERICHE RISPETTO A COSA CERCANO LE PERSONE SU GOOGLE, UN MOTORE DI RICERCA CHE È IN TESTA PER DISTACCO NELLA CLASSIFICA DEI SITI PIÙ FREQUENTATI IN ITALIA,
CON OLTRE 530 MILIONI DI VISITE OGNI MESE. PER COMPRENDERE QUALI SONO LE CHIAVI DI RICERCA PIÙ UTILIZZATE NEL VENDING NEGLI ULTIMI 12 MESI, ABBIAMO REALIZZATO UN’ANALISI IL 20 NOVEMBRE 2018 (GIORNO DI CHIUSURA EDITORIALE DEL NUMERO DI DICEMBRE), PER ESSERE IL PIÙ AGGIORNATI POSSIBILE, VISTO CHE I TREND NEL WEB CAMBIANO MOLTO VELOCEMENTE DI SETTIMANA IN SETTIMANA. I RISULTATI SONO SORPRENDENTI.
APPROFONDIMENTI GOOGLE TRENDS
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 QUALE CHIAVE DI RICERCA? Innanzitutto dobbiamo comprendere se l’espressione vending è di uso comune in Italia. Per farlo l’abbiamo messa in relazione con altre due chiavi di ricerca: distributore automatico (colore blu nel grafico) vending (colore rosso) distribuzione automatica (colore giallo). Già a prima vista si denota come l’espressione in inglese vending sia ormai d’uso comune in Italia, visto che la sua traduzione “distribuzione automatica” è molto vicina a quota zero e sopravanza anche una chiave molto ricercata come distributore automatico.
QUALI ARGOMENTI SONO TRA I PIÙ DIBATTUTI? Le chiavi di ricerca però sono solo indicative di una tendenza, perché il vero obiettivo è cercare di comprendere qual è l’interesse raccolto da determinati argomenti nel corso del tempo. Fortunatamente, Google Trends ci dà anche questa possibilità e l’analisi in questo caso cambia in maniera sostanziale. Se consideriamo infatti la variabile “Argomento” di Google Trends, ci accorgiamo che il vero interesse è per il termine “distributore automatico”, con il triplo di accessi rispetto a “vending”. Ma, se andiamo a verificare cosa c’è dietro al mondo dei distributori automatici, abbiamo una vera sorpresa, perché Google Trends ci dice anche quali sono gli argomenti correlati a questo trend di ricerca sul web e, nelle prime dieci voci, solo una è relativa a tematiche vending (un grande gruppo di gestione). Bisogna arrivare in undicesima posizione per trovare la tematica del censimento, molto cliccata nel 2018 e argomento di discussione molto importante del nostro settore. Ecco la classifica: 1. Canapa 2. Marijuana 3. Distributori di sigarette 4. Distributori di preservativi 5. IVS 6. Test di gravidanza 7. Negozio automatico 8. Piccoli annunci 9. Esca 10. Sexy shop 11. Censimento 50
Un po’ meglio va nella classifica delle query (altri termini di ricerca) associate all’argomento “distributore automatico”, Almeno nell’ultimo anno compaiono 3 termini (sui primi 5) che riguardano il nostro settore Ecco la classifica: 1. canapa 2. Ferrari 3. Fantavending 4. Bianchi Vending 5. Distributore automatico usato Da notare come una notizia del 2017, l’apertura di un enorme distributore automatico di auto di lusso a Singapore, poi inaugurato a fine 2018 e presentato dai media ad ottobre con il titolo “il distributore automatico di Ferrari”, sia stata talmente un successo a livello social da entrare di prepotenza in classifica, dopo appena un mese di vita. Continua a resistere nei trend di successo la community di Fantavending che, pur esisten-
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do ormai da dieci anni, è per natura e scrittura molto vicina alle logiche social e quindi premiata da Google Trends. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale delle ricerche degli argomenti relativi a “distributore automatico”, la classifica premia la Puglia, seguita da Piemonte, Veneto, Abruzzo e Marche. Se invece di selezionare il motore di ricerca Google, si passa alla ricerca su YouTube, quindi ai contributi video, la classifica cambia radicalmente. In questo caso, al primo posto regna incontrastato il distributore automatico di Fortnite, videogioco di successo che distribuisce armi ed oggetti (utili alla sopravvivenza del personaggio virtuale) attraverso delle vending machine piazzate in diversi punti dell’enorme mappa del gioco. Nelle ricerche video il vending tradizionale è praticamente inesistente.
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
FOCUS ON
BREASY, LA APP PER PAGAMENTI VELOCI, SICURI E DIGITALI.
LA NUOVA APP DI NEWIS SEMPLIFICA E RENDE TOTALMENTE SICURI GLI ACQUISTI DA SMARTPHONE, CON GRANDI VANTAGGI PER UTENTI E GESTORI BREASY È LA NUOVA APP A MARCHIO NEWIS CHE RIVOLUZIONA IL MONDO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. 52
DI COSA SI TRATTA? SEMPLICE, I CONSUMATORI POSSONO CONNETTERE IL PROPRIO DEVICE DIRETTAMENTE AL DISTRIBUTORE E SELEZIONARE I PRODOTTI DISPONIBILI. IL PAGAMENTO AVVIENE DA SMARTPHONE ED È REALIZZATO CON TECNOLOGIA SICURA E GARANTITA DALLA PIATTAFORMA MASTERPASS BY MASTERCARD PER I PAGAMENTI DIGITALI.
• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018
COME FUNZIONA Disponibile per piattaforma Android e iOS, Breasy è un’app per dispositivi mobili totalmente integrata con Hi!, il sistema all’avanguardia per i pagamenti cashless. Breasy cambia il modo di fare acquisti. Con la app e il sistema Hi! è infatti sufficiente una connessione Bluetooth senza che il d.a. debba essere connesso a internet: tutto avviene utilizzando il traffico dati dello smartphone. A breve Breasy sarà in grado di memorizzare anche le preferenze d’acquisto, con una gestione intelligente delle code: se-
gnala infatti al cliente il numero di persone che attendono davanti a lui e, non appena è il suo turno, si collega automaticamente al distributore abilitato. Sulle macchine di nuova generazione del Gruppo EVOCA si potrà fare la selezione del prodotto direttamente dall’app, mentre su quelle degli altri fabbricanti il processo di selezione prodotto avverrà secondo le modalità standard. Come si è detto, Breasy funziona in abbinata con Hi! È un sistema cashless a tutti gli effetti (consente l’utilizzo di chiavetta, carta, tag) e può operare su qualsiasi macchina, in configurazione Executive o MDB. Per pagare si può usare qualsiasi carta di pagamento oppure il “borsellino elettronico” (tramite smartphone).
FOCUS ON EVOCA
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• DAITALIA 129 DICEMBRE 2018 LA SICUREZZA Grazie a Breasy è possibile effettuare gli acquisti in modo semplice e sicuro: le carte di pagamento sono registrate nell’app attraverso la tecnologia sviluppata da Mastercard, che offre la massima garanzia di sicurezza attualmente disponibile. I VANTAGGI PER L’UTENTE Con Breasy l’esperienza utente diventa “entusiasmante”, per molte ragioni: • Grazie a Breasy è possibile, con un’unica app multioperatore, godersi un caffè anche quando sono finiti i contanti e il distributore automatico non è provvisto di lettore di carte di credito: basta memorizzare la propria carta di pagamento e il “gioco” è fatto. • Le transazioni sono veloci e sicure e avvengono direttamente dal proprio smartphone. La massima protezione è garantita da Masterpass, che permette di registrare la propria carta di pagamento comodamente in app. • Tramite la gestione intelligente delle code, l’app informa l’utente sul numero di persone che attendono il proprio turno prima di lui.
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• L’utente potrà personalizzare le proprie consumazioni e Breasy potrà memorizzare le sue preferenze di acquisto e lo storico dei suoi ordini. • Per l’utente finale l’app è completamente gratuita. Non ci sono commissioni da pagare, non si anticipano soldi ed è possibile usufruire di sconti e promozioni definiti dal gestore. • Per l’acquisto di prodotti di qualsiasi valore si utilizzano carte di pagamento, senza costi aggiuntivi per l’utente. • Si può usare l’app anche come chiavetta, ricaricando con monete e banconote attraverso la macchina.
• I dati di vendita, con i trend di consumo, sono sempre disponibili e aggiornati in tempo reale. Grazie a Breasy solo gli operatori possono conoscere le analisi dei flussi di acquisto prodotti, per creare promozioni speciali e su misura per i propri clienti. Presto sarà inoltre implementata la possibilità di configurare un programma di loyalty personalizzato. • Breasy svolge la funzione di lettore di carte di credito senza i costi fissi di connettività e canone. Rappresenta una soluzione “chiavi in mano” per tutti gli operatori che non devono preoccuparsi di stipulare accordi con banche, grazie alle condizioni vantaggiose ottenute dal Gruppo EVOCA.
I VANTAGGI PER IL GESTORE L’app è progettata per essere personalizzabile, senza costi aggiuntivi, coi colori e il logo degli operatori che possono così avere un rapporto diretto con i loro clienti ed essere facilmente riconoscibili. • Il gestore risparmia: ha un costo fisso e predefinito di 9 millesimi di Euro (meno di 1 centesimo) per ogni transazione, riduce la gestione del contante e riceve il 100% degli incassi direttamente sul proprio conto bancario in modo veloce e sicuro, in tempi brevissimi.
Insomma, Breasy conferma l’ambizione di EVOCA di distinguersi nel proporre tecnologie all’avanguardia, capaci di rispondere ai bisogni del mercato. Come ha dichiarato Andrea Zocchi, Amministratore Delegato del Gruppo: “Per avere successo su mercati sempre più competitivi è fondamentale puntare sull’innovazione e sulle tecnologie digitali, fornendo servizi personalizzati ai clienti”. Il lancio ufficiale di Breasy è previsto a novembre 2018, contemporaneamente in tutta Europa.
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