NUMERO 132 APRILE 2019
EVENTI ACQUAFAIR 2019 VENEZIA
FABBRICANTI INTERVISTA CON SAVIGA
DAITALIA www.daitalia.it
PERSONAGGI VENDING I 90 ANNI DI GIORGIO TUROTTI
• DAITALIA 132 APRILE 2019
EDITORIALE
INNOVAZIONE E BENEFICI FISCALI Sono in molti nel nostro settore ad identificare il Piano Nazionale Impresa 4.0 come un semplice beneficio fiscale, anche se l’accostamento è assolutamente riduttivo e fuorviante. La realtà è molto diversa e nasce da considerazioni molto serie sullo sviluppo economico del nostro Paese. In tema di innovazione il Governo italiano si è infatti trovato di fronte a dati molto allarmanti. L’Italia non è tra le top ten in Europa per gli investimenti in Ricerca&Sviluppo, solo l’1,3 del PIL (il livello raggiunto dall’Estonia). A livello mondiale va ancora peggio, con una sola realtà italiana, la Leonardo Spa, tra le prime 100 aziende che investono in innovazione. Siamo in un mercato fortemente globalizzato e ci troviamo a vivere, praticamente in tutti i settori, nell’era della rivoluzione digitale. Non investire in innovazione significa finire ai margini dell’economia mondiale, con tutti i problemi che questo comporta.
Il vero investimento è quello in innovazione e nel servizio al consumatore finale che il vending digitale è in grado di offrire. Fino ad oggi in moltissime locazioni la competizione si è basata principalmente su prezzi e ristorni, avvantaggiando le imprese di maggiori dimensioni per capacità di investimento, economie di scala e sinergie. Nell’immediato futuro la competizione si sposterà invece sulla capacità di innovazione e di offrire un servizio al consumatore con modalità digitali già entrate nelle loro abitudini da anni (smartphone e tablet). Quindi tutte le imprese di gestione, per non trovarsi ai margini del mercato, saranno in qualche modo “costrette” a fare il grande salto 4.0. A questo punto tanto vale iniziare ad investire nel 2019 e godere di un importante beneficio fiscale.
Per questo il Ministero dello Sviluppo Economico ha cercato di correre ai ripari, ideando il Piano nazionale Impresa 4.0 (già Industria 4.0), un'occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere delle opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale. Le misure concrete sono molte: la Nuova Sabatini per il credito all’innovazione, il credito d’imposta R&S, il Patent box per dare valore ai beni immateriali, i centri di trasferimento tecnologico, i contratti di sviluppo, il Fondo di Garanzia, l’Iper e Super Ammortamento.
Siamo in un mercato fortemente globalizzato e ci troviamo a vivere, praticamente in tutti i settori, nell’era della rivoluzione digitale. Non investire in innovazione significa finire ai margini dell’economia mondiale, con tutti i problemi che questo comporta.
L’iperammortamento è stato perfino prorogato per tutto il 2019: una supervalutazione del 270% degli investimenti in beni materiali, che consente un risparmio effettivo del 41% sul bene acquistato. Lo scopo di tutto questo è uno solo, ovvero permettere alle aziende italiane, anche di piccola e media dimensione, di compiere dei passi verso il futuro e rimanere competitive sul mercato. Nel vending questo passo è importantissimo. Tutti i gruppi di grandi dimensioni hanno già iniziato ad investire in tecnologia bidirezionale ed intrapreso progetti di “distribuzione automatica 4.0”. Secondo voi, il loro vantaggio è di avere risparmiato qualche milione di euro negli acquisti? In minima parte.
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
SOMMARIO
NUMERO 132 APRILE 2019 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN
3 EDITORIALE
6 MERCATO DEL VENDING
NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF
D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004
Latest News
22 PERSONAGGI DEL VENDING
DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL
LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS
Innovazione e benefici fiscali
OVDAMATIC i 90 anni di Giorgio Turotti
30 FABBRICANTI SAVÌGA una linea di purificatori d’acqua unica nello stile e nei contenuti
36 EVENTI
ACQUAFAIR 2019 seconda edizione di successo per l’evento dedicato al mondo dell’acqua da bere
44 APPROFONDIMENTI
IPERAMMORTAMENTO La proroga del beneficio fiscale per tutto il 2019
49 APPUNTAMENTO IN FIERA
VISIONS OF VENDING 2019 HOSTMILANO 2019
ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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SI ACCENDONO I MOTORI DI VENDITALIA 2020 A fieramilano-Rho dal 20 al 23 maggio 2020 torna la più importante manifestazione internazionale della Distribuzione Automatica. L’evento, organizzato da Venditalia Servizi e promosso da Confida - Associazione Italiana della Distribuzione Automatica, rappresenta i diversi comparti merceologici dell’intera filiera della distribuzione automatica. Venditalia è la più importante vetrina di settore a livello mondiale, capace di richiamare ad ogni appuntamento biennale oltre 20.000 visitatori. La manifestazione torna dopo il successo del 2018 che ha visto la presenza di oltre 300 espositori provenienti da 22 Paesi distribuiti su 14mila metri quadrati di superficie espositiva. Venditalia, che nel frattempo ha rinnovato le cariche istituzionali, confermando Ernesto Piloni alla presidenza della manifestazione per i prossimi 3 anni (vicepresidente sarà Stefano Piccinini), rappresenta la vetrina di tutti i segmenti del settore: dalle tecnologie delle vending machine alla varietà dei prodotti alimentari. Un settore dinamico testimoniato anche dalla forte componente di innovazione presente in fiera: i distributori automatici di nuova generazione sono un esempio tangibile di come viene applicata l’intelligenza artificiale alla vita di tutti i giorni. Venditalia è il futuro, impossibile mancare. Venditalia è, soprattutto, Milano. Una cornice unica per una manifestazione unica. La città di Milano nel 2018 ha accolto quasi 7 milioni di turisti, il 10% in più rispetto al 2017. Milano, con il suo lifestyle, la moda, il design e le esperienze gourmet ha ricevuto la nomina a Best City 2019 della prestigiosa rivista internazionale di stile Wallpaper. Per il Wall Street Journal, Milano è la città più ‘cool’ d’Italia. Una città che può vantare, tra i suoi primati, anche il centro espositivo più moderno e funzionali al mondo: fieramilano. La prossima edizione di Venditalia sarà ospitata in un quartiere fieristico all’avanguardia, in grado di soddisfare ogni esigenza. Una location dove fare business anche grazie ai numerosi servizi a disposizione. “La distribuzione automatica rappresenta un’eccellenza del made in Italy – dichiara Ernesto Piloni presidente di Venditalia – nel nostro Paese ci sono oltre 800 mila vending machine. Le imprese del settore sono circa 3.000 e impiegano circa 33.000 lavoratori. Questi numeri e la proiezione di crescita della manifestazione ci hanno convinto a scegliere uno spazio più adeguato in grado di aiutare lo sviluppo e l’ampliamento di Venditalia. In questo Fiera Milano ci ha supportato offrendoci gli spazi funzionali del quartiere a Rho. Dalla logistica alla ristorazione, dai servizi tecnologici alla funzionalità degli spazi, i visitatori e gli espositori di Venditalia nel 2020 avranno un’accoglienza a cinque stelle”.
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ILLY SCENDE NELL'ARENA DELLE CAPSULE COMPATIBILI NESPRESSO Dopo gli annunci dei mesi scorsi, Illy si presenta con quattro tipologie nel mercato delle compatibili Nespresso: Classico espresso, Intenso espresso, Forte espresso e Classico lungo. Le nuove capsule si affiancheranno alle iperespresso, da anni sul mercato. La scelta di Illy è probabilmente dettata dalla continua crescita del mercato delle capsule in alluminio: mentre il segmento del caffè scendeva dell’1,6% nel 2018, il totale capsule è cresciuto del 10% in un mercato in cui, fatto 100 del segmento capsule, le compatibili Nespresso valgono il 30% e mostrano l’accelerazione maggiore (+34,3% rispetto a +2,3% di quelle relative ad altri sistemi). Inoltre su 1,4 milioni di famiglie che acquistano capsule (+22% rispetto al 2017) è salito di ben il 42% il numero di capsule acquisite all’anno (nel 2018 sono arrivate a 296. Inoltre, il 73% dei consumatori è disposto a pagare di più per una capsula premium, con un caffè di qualità superiore. Tutti dati che hanno convinto Illy a fare grande salto.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
• DAITALIA 132 APRILE 2019
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COVEN SCEGLIE MATIPAY DI SITAEL COME SOLUZIONE DI PAGAMENTO MOBILE E TELEMETRIA Dopo una fase di test partita nel 2018 con l’installazione iniziale di 1.000 moduli, il sistema di pagamento Mobile e Telemetria MatiPay si conferma come soluzione di riferimento per il Consorzio Coven, primario operatore nel settore Vending composto da 14 aziende distribuite sul territorio nazionale. Si è concluso, infatti, a fine dicembre scorso l’accordo fra Sitael S.p.A. e la società consortile, che si è concretizzato nella fornitura di 10.000 moduli MatiPay e la definizione di specifiche condizioni per ulteriori 10.000 pezzi. Aumenta quindi il numero dei moduli MatiPay per vending machine che saranno a disposizione dei soci del Consorzio e posti in regime di iper ammortamento, un beneficio fiscale che per il solo 2018 è previsto di svariati milioni di euro. Tale risorsa verrà reinvestita dal consorzio per l’implementazione della tecnologia e per lo sviluppo futuro di funzionalità avanzate della versione personalizzata Coven dell’APP di MatiPay. Superano così quota 40.000 i distributori in corso di installazione con tecnologia MatiPay, che ad oggi coinvolge già più di mezzo milione di persone. Proprio all’inizio di quest’anno il sistema è stato premiato a Las Vegas al Consumer Electronic Show, la fiera più importante al mondo sulla elettronica di consumo, con il prestigioso “Innovation Awards Honoree 2019” per il suo distintivo carattere di innovatività. Sempre più persone, attraverso l’applicazione per smartphone MatiPay, potranno dunque quotidianamente acquistare caffè, offrire snack o trasferire credito e molto presto utilizzare il wallet virtuale per l’acquisto di beni e servizi digitali come, ad esempio, biglietti per mezzi di trasporto, buoni spesa per negozi online o ricariche telefoniche; il tutto utilizzando il contante digitalizzato con il distributore automatico, oltre alle classiche carte di credito. “Matipay è un prodotto che rappresenta lo stato dell’arte tecnologico nel settore vending” afferma Matteo Pertosa, Amministratore Delegato di SITAEL S.p.A. “L’accordo firmato con Coven, unito al prestigioso premio ricevuto, consolida la nostra leadership nel settore”. “La mission di Coven è mettere al centro il consumatore finale e le sue reali esigenze, che devono essere soddisfatte attraverso specifici investimenti mirati e strategie innovative” dichiara Massimo Ferrarini, Presidente del Consorzio. “L’accordo stipulato con Sitael è quindi un passo fondamentale per il raggiungimento dei nostri obiettivi”.
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UFFICIALE L'ACQUISIZIONE DI SDA2000 DA PARTE DI IVS GROUP Una delle acquisizioni più importanti del 2018 si è ufficialmente conclusa nelle scorse settimane. SDA 2000 SpA, gestione attiva nel vending da oltre 50 anni e principale operatore indipendente della Liguria, è stata acquisita da IVS Group per un multiplo di sette volte l'EBITDA. IVS ha informato il mercato che, in concomitanza con il financial closing, ha provveduto a trasferire ai venditori 234.206 azioni proprie di IVS Group, valorizzate al prezzo di Euro 12,50 per azione, per un controvalore complessivo di circa Euro 2,9 milioni. L’operazione ai blocchi è stata realizzata attraverso le banche depositarie dei gruppi Mediobanca e Banco BPM. Gli ex titolari di SDA2000 diventano così azionisti di IVS (per uno 0,6% circa del capitale). L’operazione prevede l’integrazione tra le attività nella regione Liguria, con la conseguente possibilità di fare emergere rilevanti benefici e sinergie. Le strutture logistiche e operative locali di IVS confluiranno nelle sedi di maggiori dimensioni di SDA 2000.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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CORRISPETTIVI VENDING NUOVO AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO ENTRO IL 15 MAGGIO Coges sarà presente all’appuntamento di Vending Paris 2019 con Nuovo upgrade per registratori telematici, server RT o dispositivi mobili certificati per i distributori automatici che trasmettono i corrispettivi alle Entrate. Entro il prossimo 15 maggio, tutti i dispositivi che colloquiano con il sistema dei corrispettivi dell’Agenzia delle Entrate e tutti i sistemi proprietari che utilizzano le interfacce applicative gestionali dovranno essere aggiornati con la nuova Certification Authority (CA) utilizzata dal sistema per garantire la sicurezza della connessione TLS con il server di produzione. Il mancato aggiornamento entro la data indicata comporterà l’impossibilità di effettuare connessioni al sistema dei corrispettivi attraverso le interfacce applicative (api rest). Ad annunciarlo è un avviso pubblicato nei giorni scorsi sul sito internet dell’Amministrazione finanziaria. “La CA rinnovata per la connessione sicura - spiega l’avviso - è la “CA Entrate”, quindi per garantire la continuità del servizio al momento della sostituzione del certificato server è necessario configurare il file “CAAgenziadelleEntrate.cer” insieme al vecchio file “CAEntrate.cer”, aggiungendolo nel truststore del sistema (e.g. application server, webserver, ecc.) che effettua la chiamata all’interfaccia applicativa (api rest) di interesse. Questa operazione - è aggiunto - deve essere eseguita sia sui sistemi che si interfacciano con i servizi dispositivi dell’Allegato Api REST Dispositivi, sia sui sistemi proprietari che si interfacciano con i servizi gestionali dell’Allegato Api REST Gestionali”.
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La procedura individuata dalle Entrate per recuperare il file di interesse “CAAgenziadelleEntrate.cer” è la seguente: • accedere al sito web Fatture&Corrispettivi; • accedere alla sezione dedicata ai certificati; • scaricare la nuova versione del file “CAServizioAECorrispettiviIVA.zip”; •recuperare, fra i file presenti, quello di interesse “CAAgenziadelleEntrate.cer”; • configurare il certificato nel truststore del sistema (e.g. application server, webserver, ecc.) che effettua la chiamata all’interfaccia applicativa (api rest) di interesse, senza eliminare quello vecchio “CAEntrate.cer”
UNA APP PER VERIFICARE LA MAGGIORE ETÀ E VENDERE ALCOLICI Negli Stati Uniti è stata messa a punto una tecnologia in grado di autorizzare gli acquisti nei DA per soli maggiorenni. È sufficiente installare sul proprio smartphone l'APP Civic Pay, che è stata progettata proprio a questo scopo. Il processo di verifica dell’identità dell’app consiste in due passaggi: per prima cosa l’utente deve scansionare un documento da inviare per la verifica, mentre in seguito un “validatore di identità di terze parti” procede alla verifica. L'ente terzo che valida la maggiore età è così autorevole che ha ottenuto l'approvazione della Texas Alcoholic Beverage Commission, un passaggio fondamentale per poter istallare distributori automatici di birra nello Stato del Sud degli USA, dove sono stati fatti da pochi giorni i primi test sul campo. Una delle particolarità del progetto è che la macchina accetta anche criptovaluta. I responsabili dell'iniziativa puntano sopratutto a installare le macchine durante eventi sportivi, musicali e fieristici. I primi esperimenti sono stati molto soddisfacenti. Macchine con birre vendute a 12 dollari, hanno battuto mediamente 150 consumazioni/giorno.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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ENGINE: ABSOLUTE VENDING EXPERIENCE Coges sarà presente all’appuntamento di Vending Paris 2019 con alcune importanti novità per il mercato francese. Al centro di tutto sarà ancora una volta Coges Engine, il sistema elettronico che grazie alla sua struttura modulare è in grado di soddisfare tutte le necessità delle Gestioni per il vending, dal controllo dei dati contabili alla vendita con ogni tipo di supporto cashless. Coges Engine continua ad arricchirsi con nuove funzioni: all’evento di Parigi verrà presentata la soluzione Nebular, il nuovo servizio per la connettività da remoto del distributore automatico. Nebular è un servizio che consente di trasmettere informazioni in modalità bi-direzionale da e verso il distributore automatico, rilevando in tempo reale i dati di vendita, gli allarmi ed i contatori di scorta e permettendo l’aggiornamento di prezzi, parametri e firmware. Puoi contare sui quarant’anni di esperienza Coges nei sistemi di pagamento per il vending per connettere senza sforzo il tuo intero parco macchine alla rete, risparmiando sul tempo ed i costi necessari per inviare un tecnico ad aggiornare il sistema di pagamento, a rilevare i dati o a rimborsare una mancata vendita. Grazie a Nebular è possibile ricevere i dati direttamente nel Gestionale o accedere in qualsiasi momento a tutto il parco macchine tramite un portale web dedicato. Insieme all’applicazione Pay4Vend per l’acquisto con smartphone dal distributore automatico, Nebular dimostra come le potenzialità di Coges Engine consentano un’evoluzione sempre più veloce per la distribuzione automatica, che procurano i maggiori vantaggi quando il sistema viene posto come master all’interno della macchina. Un altro prodotto di eccellenza mostrato a Parigi sarà il nuovo lettore di banconote Creos, evoluzione del precedente modello Lithos. Creos è stato riprogettato in alcune componenti fondamentali per portarne affidabilità e sicurezza su livelli ancora più elevati, pur mantenendo la compatibilità meccanica e software con la versione precedente. Tra le funzionalità più apprezzate di Creos c’è anche l’accettazione dei Ticket Restaurant, grazie all’integrazione con Coges Engine. Per permettere a sempre più clienti di apprezzare l’affidabilità e la versatilità del sistema Coges Engine, Coges ha inoltre deciso di estendere a 3 anni il periodo di garanzia offerto per tutte le versioni di questo sistema acquistate nel corso del 2019. Approfittane per aumentare la potenzialità del tuo parco macchine con questo sistema che è già nel cuore di oltre 100.000 distributori automatici.
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IVS GROUP VINCE LA GARA PER LA METROPOLITANA DI PARIGI La nostra anticipazione su un colpo da KO in Francia (1.300 distributori!) è stata ufficializzata. Ecco il comunicato stampa: IVS Group informa che la controllata IVS France è risultata vincitrice della gara relativa all’installazione e gestione dei distributori automatici dislocati presso la metropolitana di Parigi e il connesso sistema di trasporti pubblici (RER, Tram e Bus). Il contratto con RATP-Travel Retail verrà definito nelle prossime settimane. Secondo le condizioni di gara, la pianificazione dell’attività prevede l’operatività a partire da inizio 2020; attualmente sono installati sul sistema dei trasporti metropolitani di Parigi circa 1.300 distributori automatici. L’esito positivo di tale importante gara in Francia, che segue la recente aggiudicazione da parte di IVS del contratto relativo al Groupe hospitalier de la Pitié Salpétriere, il più grande ospedale di Parigi, evidenzia le crescenti e riconosciute capacità operative di IVS Group anche fuori dall’Italia.
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CRESCE L’OFFERTA PREMIUM DI CONSERVE ITALIA PER IL MONDO VENDING SCOPRI LE NOVITÀ GARANTITE YOGA, DERBY BLUE E VALFRUTTA BIO E SODDISFA LE ESIGENZE DI TUTTI I CONSUMATORI
• DAITALIA 132 APRILE 2019
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IVS GROUP: BILANCIO ANNUALE 2018, FATTURATO +6,2%, UTILE NETTO +19,1 Il Consiglio di Amministrazione di IVS Group S.A. (Milano: IVS.MI) si è riunito il 19 marzo 2019, sotto la presidenza di Paolo Covre, per esaminare ed approvare il progetto di bilancio al 31 dicembre 2018 (separato e consolidato), la relazione degli amministratori, la nota integrativa al bilancio e il bilancio di sostenibilità. Alla luce dei positivi risultati conseguiti nel 2018, il consiglio ha deliberato di proporre all’assemblea il pagamento di un dividendo ordinario pari a Euro 30 centesimi per azione (+7,1% rispetto al 2017) e l’autorizzazione di un piano di acquisto di azioni proprie, sino a un massimo di n. 1.000.000 di azioni, a un prezzo tra un massimo di Euro 20 e un minimo di Euro 1 per azione; tale autorizzazione avrà una durata fino a 60 mesi. Ecco la sintesi dei risultati al 31 dicembre 2018 - Fatturato consolidato pari a Euro 434,4 milioni, in crescita del 6,2% rispetto al 2017. - EBITDA Euro 91,1 milioni, in aumento del 9,6% rispetto al 2017, - EBITDA Adjusted 1 Euro 93,4 milioni, +2,3%, con un’incidenza sul fatturato pari al 21,5%. - Utile netto di Gruppo pari a Euro 23,2 milioni dopo utili di terzi per Euro 1,4 milioni, +19,1% sul 2017. - Utile netto adjusted, pari a Euro 24,9 milioni dopo gli utili di terzi, per Euro 1,4 milioni. - Perfezionate 9 nuove acquisizioni in Italia e Francia, per un valore di circa Euro 14,6 milioni. I ricavi complessivi aumentano del 7,2% in Italia, del 1,4% in Spagna, del 1,6% in Francia, del 6,1% in Svizzera. In aumento il fatturato della CGU Coin Service (+18,5% in totale; +3,8% nel business principale della moneta metallica), principalmente a seguito dello start-up dell’attività IoT e digitale. Il numero di erogazioni totali nel 2018 è stato pari a 834,3 milioni, da 804,8 del 2017 (+3,7%). La Posizione finanziaria netta è negativa per Euro 285,5 milioni (-254,1 milioni a fine 2017), dopo pagamenti nel periodo per investimenti netti pari a Euro 66,8 milioni, di cui circa Euro 49,0 milioni per investimenti tecnici netti, inclusi quelli relativi alle aziende acquisite e i pagamenti per investimenti fatti in periodi precedenti ed Euro 17,8 milioni per pagamenti su acquisizioni.
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PARTE LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CONFIDA 2019 CONFIDA ha elaborato anche per il 2019 un piano di formazione professionale specifico per le esigenze delle aziende della distribuzione automatica. Il piano di formazione, creato con la collaborazione del Gruppo Giovani di CONFIDA, nasce da un’accurata analisi dei fabbisogni formativi delle aziende del settore realizzata da CONFIDA a cui hanno partecipato 84 imprese del settore da cui è emerso che le figure professionali sui cui le imprese investiranno di più in termini di formazione sono i commerciali (65,5%), seguiti dagli ARD (41,7%), dalle figure tecniche (38,1%), dal management (29,8%), dal marketing (28,6%), dall’ amministrazione (22,6%) e dalle risorse umane (20,2%). Il piano di formazione si compone di nove corsi, riservati alle imprese associate, che si terranno da marzo a novembre presso la sede CONFIDA di Milano. Gli argomenti affrontati passano dalla vendita alla gestione delle risorse umane, dalla qualità del caffè al marketing category, dal controllo di gestione alla comunicazione digitale.I corsi sono organizzati da CONFIDA in collaborazione con primari enti di formazioni e università. Il primo corso “Come differenziarsi dalla concorrenza e valorizzare la propria proposta di servizi” si terrà giovedì 21 marzo 2019 dalle 10:00 presso la sede di CONFIDA a Milano
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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INGENICO AL POLITECNICO DI MILANO Il futuro dei pagamenti sarà sempre più digitale finché non arriveranno ad essere "invisibili" e nel 2019 l'Italia incasserà "risultati importanti" sul fronte della trasformazione digitale, perché "le barriere del passato sono crollate e i pagamenti contactless, online, mobile e wallet sono decollati". Parola del presidente di Ingenico Italia, Luciano Cavazzana, leader nello sviluppo di terminali e soluzioni di pagamento elettronico, con l'80% dei Pos installati in Italia che complessivamente sono oltre 2 milioni. "L'Italia dal punto di vista delle tecnologie è in ottima posizione: è il paese europeo con il maggior numero di Pos, ma l'utilizzo è ancora basso. Abbiamo necessità di crescere e di anticipare le nuove tecnologie", spiega Cavazzana, in occasione della presentazione dell'Osservatorio "Payment & Commerce" della School of Management del Politecnico di Milano, di cui Ingenico è un partner storico. Come dimostrano i dati dell'Osservatorio, da cui emerge una crescita esponenziale dei pagamenti innovativi, con un boom di acquisti da smartphone, "siamo arrivati ad un momento di maturazione importante, dopo dieci anni di duro lavoro, in cui le tecnologie cominciano a dare dei risultati. Tuttavia, c'è ancora tanto da fare per arrivare a un livello di transazioni e pagamenti cashless come nel resto dell'Europa evoluta", sostiene Cavazzana. Per Ingenico i trend del futuro sono la crescita del contactless, dei pagamenti wallet (Applepay, GooglePay, SamsungPay, ma anche di quelli esteri Alipay e Wechat) e l'ominichannel, in cui il pagamento diventa integrato a un processo completo di acquisto. Il che significa che "il pagamento sarà fatto quasi senza accorgersene, grazie non solo agli smartphone, ma anche agli Smart Pos, che diventano prodotti di business e possono portare vantaggio sia all'esercente che al consumatore"
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EVOCA GROUP, ONLINE IL SITO DEDICATO A PRODOTTI E SERVIZI A MARCHIO NEWIS EVOCA Group ha annunciato il lancio del nuovo sito internet dedicato al suo marchio Newis. Il brand offre un’ampia gamma di prodotti e servizi per il pagamento senza contanti, la raccolta dati e la gestione di macchine da caffè e distributori automatici da remoto. Il nuovo sito internet (newis.evocagroup.com), disponibile in più lingue, è ufficialmente online da giovedì 21 febbraio. La piattaforma propone una panoramica sull’intera gamma di soluzioni digitali e per il pagamento cashless. Il progetto nasce da un’attenta valutazione delle esigenze dei clienti: visualizzare i dettagli e le caratteristiche dei prodotti, ricevere informazioni sempre aggiornate sulle ultime novità, vivere la brand experience Newis. Moderno e innovativo, il portale incarna perfettamente i valori di Newis anche dal punto di vista grafico: semplicità e immediatezza con tutte le informazioni riportate in maniera chiara ed efficace; dinamismo e leggerezza, grazie all’utilizzo di icone e tabelle; riconoscibilità e modernità, per la preminenza dei colori del marchio, il giallo e il verde acido. Tanti gli approfondimenti presenti: soluzioni di pagamento, Global Management System, App, FAQ, News & Media e contatti. Il top menù, sempre disponibile nonostante lo scrolling, offre un rapido accesso ai contenuti di tutte le sezioni principali e permette così di ottimizzare l’experience digitale dei propri utenti e clienti.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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BARILLA, ECCO I BISCOTTI A ZERO EMISSIONI Il Gruppo Barilla, attraverso la linea di prodotti Gran Cereale, sarà il primo brand italiano prodotto a "zero emissioni". La notizia viene confermata da Luca Ruini, responsabile Ambiente del gruppo parmense, dopo il percorso virtuoso di cui è stata protagonista Wasa, il leader mondiale nella produzione di pane croccante (dal 1999 nel Gruppo Barilla), con stabilimenti che alla fine del 2018 hanno raggiunto il traguardo di compensare le emissioni di anidride carbonica. Questo è diventato il nuovo punto di riferimento nel campo della sostenibilità del Gruppo. Dal 2013 ad oggi, Wasa ha tagliato dell’82% le emissioni di Co2 dei propri stabilimenti, del 15% i consumi di acqua per tonnellata di prodotto e praticamente utilizza esclusivamente imballaggi riciclabili. Secondo il nuovo modello sostenibile lo stabilimento svedese di Wasa è alimentato con elettricità prodotta da fonti rinnovabili. A supporto della riduzione dell'impronta ambientale c’è in atto un piano di investimenti in Italia per l'ammodernamento degli impianti produttivi e l'adozione di tecnologie ad alta efficienza. Un paio di anni fa si è intervenuto per introdurre nuove tecnologie in grado di aumentare l'efficienza dei processi produttivi e ridurre al contempo il consumo di energia e le emissioni di gas serra nello stabilimento di produzione dei sughi di Rubbiano. In particolare sono state implementate tecnologie, digitali e non, secondo le logiche di Industria 4.0. La società stima un calo del 7% delle emissioni di Co2 e del 9% dei consumi idrici. Per quanto riguarda la produzione di materia prima anno dopo anno Barilla è riuscita ad aumentare la propria quota di acquisti responsabili, in linea con i principi definiti nel Codice Barilla di agricoltura sostenibile.
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LE CAPSULE BIO ORGANIC DI KIMBO PREMIATE DAI CONSUMATORI CON IL QUALITY AWARD 2019 Kimbo si è aggiudicato per il terzo anno consecutivo un importante riconoscimento: il Quality Award 2019 per le capsule Kimbo Bio Organic compatibili con le macchine ad uso domestico Nespresso. Un premio che conferma l’alta qualità del prodotto e va ad aggiungersi a quelli assegnati nel 2017 e nel 2018 all’intera linea Kimbo Espresso di capsule compatibili scelta dai consumatori tra i migliori prodotti. Per Kimbo Bio Organic questo importante riconoscimento conferma, ancora una volta, tutto il piacere autentico e inconfondibile di questa nuova miscela prodotta utilizzando caffè 100% proveniente da piantagioni con agricoltura biologica del Nicaragua, Perù, India e Tanzania. Il blend, che fa parte della linea Kimbo Espresso di capsule compatibili insieme a Intenso, Napoli e Armonia, è pensato per i palati alla ricerca di un espresso equilibrato, dalla dolcezza ben definita ed elegante. Si distingue, infatti, per un aroma floreale con sentori speziati e di mandorle con un livello di intensità 8 che lo rende perfetto a fine pasto o in ogni momento in cui si desidera assaporare tutto il piacere di un ottimo caffè espresso anche a casa propria.
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Ogni capsula conserva 5,8 grammi di caffè, tra le più alte grammature disponibili, capace di garantire un caffè più corposo, proprio come piace agli italiani. Ciascuna capsula è autoprotetta e disponibile in pratici astucci da dieci, studiate per conservare inalterate tutte le caratteristiche e le peculiarità di ogni miscela, accuratamente studiata dagli esperti di Kimbo.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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ARETAIL A MILANO CON FITBIT L’azienda friulana ARetail continua la sua scalata al vending con i distributori di dispositivi indossabili. Si è tenuto nei giorni scorsi a Milano un evento organizzato da ARetail in collaborazione con Fitbit, azienda leader globale nel settore dei dispositivi wearables, durante il quale sono stati annunciati quattro nuovi modelli del noto brand. Il progetto di Fitbit di rendere il fitness e il benessere più accessibili a un numero Sempre maggiore di clienti, ovunque, si sposa perfettamente con la filosofia di ARetail, che sceglie locazioni mirate per proporre prodotti tecnologici all’interno delle vending machine. Walter Biason, CEO e titolare ARetail, spiega: “Oggi il mondo dell’elettronica di consumo guarda con attenzione la possibilita di aprire nuovi canali e modelli distributivi. Allo stesso tempo il mondo del vending tradizionale è interessato a trovare nuove merceologie da proporre. Le nostre vending vogliono essere il punto d’incontro tra questi due mondi e, grazie alle nuove tecnologie e al nuovo concept presentato al CES di Las Vegas, stiamo dimostrando che tutto questo è possibile”. ARetail è attualmente presente presso il Centro di Arese, nel temporary store di Honor e presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con i suoi distributori automatici di smartphone, caricabatterie e altri prodotti tecnologici ormai entrati nell’uso quotidiano.
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FARMACI PRENOTATI ONLINE E RITIRATI NEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI: IL MINISTERO DICE “NO” Sul mercato sono disponibili piattaforme personalizzabile che propongono la costruzione di siti interne di e-commerce dediti alla vendita di farmaci OTC attraverso distributori automatici. Quest’ultimi sono installati al di fuori della farmacia, e collegati tramite una app con la quale il cliente può acquistare e ritirare direttamente il farmaco da banco sette giorni su sette, notte e giorno. In pratica, gli utenti potrebbero prenotare online i medicinali e poi andarli a ritirare senza parlare mai con un farmacista... Ma il Ministero della Salute non è tanto portato alla Farmacia 4.0, tanto da rispondere ufficialmente ad una nota sul questo tema inviata da Federfarma, chiarendo il suo secco no all'iniziativa. Quindi non sarà consentita questo tipo di vendita di farmaci a mezzo di distributori automatici. L’attività in questione sarà pertanto considerata come vendita di medicinali al di fuori dei canali autorizzati.
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DAINT COMMERCIALIZZA UN'ENOTECA COMPLETAMENTE AUTOMATIZZATA Abbiamo assistito nel corso degli anni a diversi esperimenti di automazione della vendita del vino e dei liquori, ma questo progetto sviluppato dalla Daint di Vicenza è decisamente vicino al mondo del vending. WINEMAT24 è un vero e proprio distributore automatico capace di contenere al suo interno ben 44 diverse etichette a vista, per un totale magazzino di 176 bottiglie anche a temperatura costante compresa tra i 10 e i 18 °C. La maggiore caratteristica è quella di avere un magazzino prodotti costituito da caselle a volumetria variabile e configurabili a seconda delle dimensioni del prodotto. Il progetto è già operativo grazie a due giovani imprenditori pratesi che hanno valorizzato l'iniziativa sfruttando le opportunità offerte dal nuovo Codice del commercio
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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GERRY SCOTTI NUOVO TESTIMONIAL DEGLI SPOT CAFFÈ BORBONE Dopo diverse settimane di rumors sul nuovo spot di Caffè Borbone e su chi fosse l'importante testimonial scelto dalla torrefazione napoletana per la sua comunicazione televisiva nazionale, sono state confermate le prime indiscrezioni che volevano Gerry Scotti davanti la macchina da presa. Lo spot, presentato a Milano, andrà in onda a partire dal prossimo mese di aprile. Secondo quanto riportato dall'agenzia AdnKronos, lo spot avrà come sfondo cornice la cornice del lungomare di Napoli e Castel dell'Ovo, il tutto esaltato dalla presenza di uno dei volti più noti e amati della tv italiana, da sempre legato da un affetto particolare per la città di Napoli e il suo pubblico.
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SAN BENEDETTO SUCCOSO ZERO ELETTO PRODOTTO DELL’ANNO 2019 - CATEGORIA SUCCHI DI FRUTTA San Benedetto Succoso Zero è stato eletto prodotto dell’anno 2019 nella categoria succhi di frutta. Un riconoscimento prestigioso che arriva direttamente dai consumatori: “Eletto Prodotto dell'Anno” è infatti il Premio all'Innovazione basato esclusivamente sul voto di più di 12.000 partecipanti di differenti età, dai 15 ai 65 anni e oltre, per dare la possibilità a tutte le diverse fasce di esprimere la propria preferenza. Alla base di Succoso Zero c’è un attento studio sulle esigenze dei consumatori. In particolare, San Benedetto ha dedicato molte energie al trend salutistico, ne è stato Gruppo innovatore e precursore con le linee Zero nelle categorie Thè e Bibite. Con Succoso Zero è stata ulteriormente consolidata la leadership in innovazione, grazie ad un prodotto capace di soddisfare i gusti e le esigenze di quegli utenti “evoluti”, attenti al proprio benessere. San Benedetto Succoso Zero ha una formulazione senza zuccheri aggiunti e si presenta con un’ampia e completa gamma di gusti: Arancia-Carota-Limone, Arancia-Arancia Rossa, Frutti Rossi e Frutta Mix. Inoltre, il pack dal formato pratico e “slim” da 0,4 L, è adatto ad essere consumato in ogni momento della giornata. Il suo basso contenuto calorico non altera minimamente l’intensità. San Benedetto dunque, ottiene un altro riconoscimento che assume una valenza ancor più importante in quanto è il risultato delle preferenze espresse direttamente dai consumatori. A breve, e fino al 29 febbraio 2020, sul packaging del prodotto sarà presente il Logo “Eletto Prodotto dell'Anno 2019”. “L’elezione di San Benedetto Succoso Zero a Prodotto dell’Anno 2019 certifica nuovamente il nostro impegno in innovazione, valore fondamentale e prezioso per soddisfare al meglio le passioni e i gusti dei nostri consumatori” – commenta il Presidente Enrico Zoppas – “Un risultato che ci gratifica molto e che è figlio del lodevole impegno quotidiano di tutti quelli che fanno parte della famiglia San Benedetto”.
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PRESENTATO IL PROTOTIPO DI UNA MACCHINA PER IL GELATO IN CIALDE LG, durante un evento alla SXSW, ha presentato Snow White, una macchina per fare il gelato in casa usando delle capsule. Per il momento, spiegano i tech reporter di The Verge, la macchina è solo un prototipo di cui si sa davvero molto poco. Il funzionamento, tuttavia, è piuttosto intuitivo ed offre una serie di interessanti opzioni per soddisfare le varie preferenze dei consumatori: le capsule da inserire sono due, una per l'aroma, e l'altra invece per la "consistenza" del gelato. Ad esempio si può mettere una capsula al gusto fragola, e accompagnarla con quella per Frozen Yogurt. Ma le opzioni sono tante, si va dalla granita, al gelato classico, ad una cosa che ci ricorda i Cornetti Soft commercializzati da Algida. Prezzo e possibile data di rilascio non sono ancora stati annunciati.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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CONFIDA VOLA A GUANGZHOU PER PROMUOVERE VENDITALIA AL CHINA INTERNATIONAL SHOW Venditalia è sempre più internazionale e il mercato cinese sempre più interessato al vending. Questi due fattori hanno contribuito in modo determinante alla presenza del presidente di Confida Massimo Trapletti e del presidente di Venditalia Ernesto Piloni al China International Vending Machine & Self Service Facility Fair 2019, la principale fiera cinese della distribuzione automatica, che si è chiusa ieri nella città di Guangzhou. Durante la cena di gala Trapletti ha avuto anche l'occasione di fare un breve speech per presentare Venditalia 2020 alle tante aziende cinesi presenti. Ecco la traduzione in italiano del discorso tenuto dal presidente di Confida. “Buonasera a tutti, è un piacere per me essere qui e ringrazio il direttore della manifestazione Jacob Kong di avermi invitato e di darmi l’opportunità di presentare qui a Guangdong, all’interno di un evento internazionale così importante, Venditalia, il principale appuntamento fieristico europeo della distribuzione automatica sia per area espositiva che per numero di visitatori, che si terrà a Milano dal 20 al 23 maggio 2020. Venditalia non è solo una vetrina d'eccezione per gli espositori e osservatorio privilegiato per tutti gli operatori del settore del vending in cui l’Italia è leader a livello internazionale, ma un vero e proprio hub della Distribuzione Automatica, all'interno del quale si sviluppano relazioni e business, si scoprono novità e trend di mercato, si approfondiscono temi tecnici e tecnologici. Oltre alla parte espositiva infatti, Venditalia ospita convegni, dibattiti, talk show internazionali e incontri sui principali temi del mercato del vending. Venditalia offre la possibilità di fare business in tutto il mondo. I visitatori della manifestazione (un terzo dei quali esteri), sono tutti operatori professionali del settore del vending e provengono da oltre 100 paesi.
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Gli oltre 300 espositori attesi per la prossima edizione di Venditalia, potranno quindi presentare le loro soluzioni per il business del vending, ad un pubblico interessato ad intraprendere questa attività in ogni continente, non solo in Europa. A Venditalia gli espositori sono suddivisi in 24 diverse categorie merceologiche che rappresentano tutto il settore a 360 gradi. Un’importante caratteristica della manifestazione è la sua capacità di attrarre sempre nuovi espositori ad ogni edizione (sono stati ben 68 nel 2018), una conferma di quanto è forte la sua capacità di intercettare anche le nuove realtà che si affacciano per la prima volta nel mondo del vending o che decidono di consolidare la loro presenza nel settore. Venditalia ha una cornice unica per una manifestazione unica: la città di Milano che nel 2018 ha accolto quasi 7 milioni di turisti, il 10% in più rispetto al 2017. Milano, con il suo lifestyle, la moda, il design e le esperienze gourmet ha ricevuto la nomina a Best City 2019 della prestigiosa rivista internazionale “Wallpaper”. Per il Wall Street Journal, Milano è la città più ‘cool’ d’Italia. Una città che può vantare, tra i suoi primati, anche uno dei centri espositivi più moderno e funzionali al mondo: fieramilano. La prossima edizione di Venditalia sarà quindi ospitata in un quartiere fieristico all’avanguardia, in grado di soddisfare ogni esigenza di espositori e visitatori. Vi ringrazio per l’attenzione e, in qualità di Presidente di Confida, l’associazione di categoria che organizza Venditalia 2020, Vi invito a partecipare a questo importante evento: un’imperdibile porta d’ingresso per le aziende cinesi al mercato europeo e mondiale”.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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CAFFÈ BORBONE, I CONSUMATORI PREMIAMO LA TORREFAZIONE CON IL QUALITY AWARD 2019 Caffè Borbone si è aggiudicato dopo un’indagine molto approfondita che ha certificato i suoi prodotti come “sensorialmente” soddisfacenti, il Quality Award 2019. Grazie a questo riconoscimento, l’azienda potrà utilizzare per tutto il 2019 il logo Quality Award in esclusiva nella propria categoria merceologica fino a febbraio 2020. Il premio è attribuito ai prodotti alimentari attraverso rigorosi test condotti da laboratori indipendenti specializzati nell’analisi sensoriale, ed è attualmente l’unico premio in Italia che coinvolge ben 300 consumatori italiani. I test di laboratorio sono effettuati basandosi su un campione ampio di consumatori, i quali valutano il prodotto attraverso un blind test: senza che sia mostrata loro la marca di appartenenza del prodotto stesso, ciascun consumatore esprime un giudizio relativamente ad alcune componenti (etichetta ingredienti, gradimento globale, sapore, aspetto, consistenza, odore). In tema di “riconoscibilità” Caffè Borbone ha saputo mostrare un posizionamento di alto livello: secondo l’indagine di Marketing Consulting, il marchio è conosciuto da oltre il 75% dei consumatori e circa il 16% di questi l’ha acquistata almeno una volta.
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IL PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE DISTRIBUTORI AUTOMATICI PIÙ ACCESSIBILI PER I DISABILI L’Atto di Accessibilità Europeo (EAA) è stato approvato mercoledì scorso in via definitiva dal Parlamento europeo con 613 voti favorevoli, 23 contrari e 36 astensioni. Il suo obiettivo è quello di migliorare la vita quotidiana dei disabili e degli anziani, aprendo la strada a una maggiore innovazione. La nuova direttiva stabilisce i requisiti per rendere più accessibili una serie di prodotti e servizi, come ad esempio biglietterie, distributori automatici, bancomat e altri terminali di pagamento. Per entrare in vigore, il progetto di direttiva deve ora essere approvato formalmente dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE. Gli Stati membri disporranno poi di tre anni di tempo per introdurre le nuove disposizioni nella legislazione nazionale e di sei anni per la loro applicazione. Sono inoltre previsti dei periodi transitori per situazioni specifiche.
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CABALETTA, LA VENDING MACHINE PER INSALATE, È IN ARRIVO ANCHE IN ITALIA Bonduelle e Chowbotics hanno unito le loro forze per creare il marchio "Cabaletta" per una vending machine di ultima generazione e diffonderla in Europa. Questo significa che "Sally the fresh food robot" già presente negli USA, è pronto per debuttare in Europa. Dopo averlo testato e approvato lo scorso novembre, Bonduelle si è impegnata a distribuire diversi robot nei propri punti ristoro. I robot saranno anche utilizzati in diversi uffici presso alcune delle grandi aziende francesi, così come in una scuola e in un ristorante self-service. Come Sally, la sua cugina al di là dell'Atlantico, Cabaletta è in grado di operare 24 ore al giorno, sette giorni su sette, e fornire insalate su misura con una combinazione di 20 ingredienti, oltre a ricette pre-programmate da chef umani. Gli utenti possono anche scegliere di aggiungere o togliere ingredienti, regolare il totale calorico e avere accesso a tutti i dettagli nutrizionali.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
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INAUGURATO IL PRIMO MICROMARKET FOODIE'S IN SELECTA FRANCE I micromarket non hanno riscosso molto popolarità presso la community del vending, indecisa se intuirne le potenzialità o vederli, soprattutto in particolari locazioni, come dei potenziali concorrenti al loro business. La tematica però si era piuttosto raffreddata negli ultimi mesi, anche perché il modello di business era sostanzialmente intrapreso in Italia solo da un player: Foodie's e non erano uscite notizie sui suoi micromarket per diverso tempo. Noi di Fantavending però abbiamo continuato a seguire con interesse questo particolare modello di vendita e siamo stati sempre a caccia di news. La nostra curiosità è stata premiata, perché abbiamo scoperto che pochi giorni fa è stato inaugurato il primo Micromarket Foodie's chez Selecta France.
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SANZIONI SULL'ALCOL: PER I DISTRIBUTORI AUTOMATICI LA MULTA È MOLTO PIÙ SALATA Continuano le battaglie in tutta Italia per limitare gi orari di vendita e somministrazione di alcolici. Basandosi sul recente Decreto Legge Sicurezza (14/2017), sono ormai quotidiane le news relative a sanzioni ai danni di gestori di distributori automatici (negozi H24). Per i pubblici esercizi (dalle 3 alle 6) e per gli esercizi di vicinato (dalle 24 alle 6) è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 20.000.
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Per le violazioni concernenti i distributori automatici (dalle ore 24 alle 7) si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000 Per le aree di servizio sulle autostrade e strade di tipo A, è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 7.000 euro (dalle ore 22 alle 6).
COPELL, LA START UP ITALIANA CHE PRODUCE PELLET DAGLI SCARTI DI CAFFÈ Nel 2017 Matteo di Paola ha fondato insieme ad altri suoi colleghi Copell, una startupc he si occupa della raccolta e riutilizzo dei fondi di caffè (anche capsule) per ottenere biomasse energetiche e fertilizzante (quest’ultimo ancora in fase di studio-sperimentazione). Il progetto ha due finalità: ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera e limitare il disboscamento. L’idea è quella di creare un sistemaprodotto del caffè che comprenda anche il riutilizzo degli scarti, impiegati poi come materia prima per la produzione del pellet. Il pellet al caffè, bruciando, rilascia nell’atmosfera molta CO2 in meno rispetto al pellet legnoso. Si potrebbero avere benefici per l’ambiente in termini di minore CO2 emessa e anche minor disboscamento, che, in tempi recenti, sono problemi di enorme portata e che si dovrebbero affrontare seriamente a livello globale. Copell sta incentrando le sue ricerche anche nel campo dell’agricoltura, infatti, studiano come poter utilizzare i fondi di caffè per fertilizzare i terreni.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
PERSONAGGI DEL VENDING
OVDAMATIC I 90 ANNI DI GIORGIO TUROTTI
UNO DEI DECANI DEL VENDING ITALIANO IL 31 GENNAIO DEL 2019 HA TAGLIATO L’AMBITO TRAGUARDO DEI 90 ANNI. STIAMO PARLANDO DI GIORGIO TUROTTI, UN GESTORE NATO DALLA SCUOLA FAEMA E CHE NEL 1974 HA FONDATO LA BRESCIANA OVDAMATIC, ANCOR OGGI UNA DELLE PRINCIPALI GESTIONI DEL NORD ITALIA. NELLA SUA LUNGA ATTIVITÀ HA LAVORATO CON DISTRIBUTORI MECCANICI CHE POI SI SONO TRASFORMATI IN ELETTRONICI E INFINE IN DIGITALI. 22
CAMBIAMENTI EPOCALI, CHE NON HANNO PERÒ INFLUITO SULLA SUA CARATTERISTICA PIÙ IMPORTANTE, RIMASTA IMMUTATA: LA PASSIONE PER IL SUO LAVORO. IN OCCASIONE DI QUESTA IMPORTANTE RICORRENZA, LA NOSTRA REDAZIONE SI È RECATA A BRESCIA PRESSO LA SEDE DI OVDAMATIC, DOVE HA INCONTRATO E INTERVISTATO GIORGIO TUROTTI E SUO FIGLIO PIERPAOLO.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
IL VENDING DOVRÀ ESSERE CAPACE DI TROVARE SOLUZIONI ALTERNATIVE, DI EVOLVERE, DI FARE SISTEMA E DI OFFRIRE UN SERVIZIO DIVERSO, IN LINEA CON I TEMPI E LE RICHIESTE DEI CONSUMATORI.
INTERVISTA CON GIORGIO TUROTTI
2.000 dipendenti. Ho iniziato come direttore di filiale e ne sono uscito come Capo Divisione. All’epoca, l’azienda aveva una struttura commerciale piuttosto “pesante”: per dare un’idea, nella
Ha appena raggiunto un traguardo importantissimo, 90 anni, molti dei quali trascorsi nel vending. Quale è stato il suo inizio in questo settore? Sono entrato nel mondo Faema a metà degli anni ‘50 e ci sono rimasto per diciassette anni. Ho conosciuto ogni aspetto del lavoro di quella realtà industriale, partita unicamente con le macchine da caffè e poi sviluppata verso altri settori. Faema era enorme, con capannoni esageratamente grandi e
sola Brescia esistevano un direttore commerciale, 2 impiegati, 5 ispettori, 20 venditori e 10 meccanici. Io in quel momento, ero Capo Area, seguivo Brescia, Mantova, Cremona, Bolzano, Padova e Vicenza e coordinavo qualcosa come 400 dipendenti! Questo aveva una ragione d’essere: tutti i venditori avevano la stessa Cinquecento rossa con il logo Faema sulla fiancata e venivano pagati 60mila lire al mese (di norma un venditore ne guadagnava 100, ndr). Quando nel ’72 mi hanno proposto di trasferirmi a Pa-
PERSONAGGI TORREFATTORI DELCAFFÈ VENDING VERGNANO TUROTTI
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129 GENNAIO/FEBBRAIO DICEMBRE 2018 2019 • DAITALIA 130
dova, per occuparmi di un nuovo centro di smistamento, ho rifiutato. Ho deciso quindi di lasciare l’azienda, proponendo però di aprire la prima concessionaria di distributori a marchio Faema. Quale idea è alla base della nascita di Ovdamatic? Ricorda qualche compagno di viaggio di quei primi anni? Ovdamatic è nata dall’idea di diventare il primo gestore concessionario Faema. La mia liquidazione consisteva in un camion di distributori automatici: 30 macchine: E61 e liofilizzati. È così che ho dato inizio alla mia attività in proprio ed ho iniziato a seguire il settore del vending. Come concessionario, vendevo ai gestori medio-piccoli della zona e, in un secondo tempo, ho iniziato a installare i miei distributori nelle locazioni. Allora c’era Gianni Piscioli, concessionario di Caffè del Moro per la distribuzione automatica e avevamo iniziato insieme. Lui purtroppo è mancato molto presto, ma noi abbiamo proseguito nella partnership con questa torrefazione, fino ad oggi. 24
Ovdamatic è nata nel 1974, forse il peggior anno che il vending ricordi: c’era la crisi petrolifera, non c’era la moneta, mancavano i bicchieri, molte gestioni storiche erano già da anni sul mercato e iniziava ad essere difficile trovare locazioni. Qual è stata la carta vincente di Ovdamatic rispetto ai concorrenti? Considerando che sono partito con l’attività in proprio nel vending dieci anni dopo tutti gli altri, è chiaro che, ad un certo momento, il mio vantaggio è stato quello di essere stato manager di una grande azienda. I gestori degli anni ’60 nella maggior parte dei casi avevano un’estrazione tecnica, mentre la mia formazione era molto più commerciale. La preparazione specifica e la visione del mercato che si apprende lavorando in una grande realtà come Faema, mi ha consentito, proprio in quegli anni difficili, di installare un grande numero di distributori automatici. Tra ‘74 e ‘78 ci sono stati perfino i miniassegni: voi come avete gestito quel passaggio? Uno dei periodi più critici per il vending è stato senz’altro quello della
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mancanza della moneta, perché il cliente non era preparato. Abbiamo creato dei gettoni, che davamo come alternativa ai nostri consumatori. Il vantaggio, anche in quel frangente, è stato quello di avere a che fare con una concorrenza piuttosto miope. Il gettone è stato un periodo negativo, il peggiore, ma non ci ha danneggiato, perché pensiamo di averlo affrontato nel modo giusto, lo distribuivamo in pacchettini arrotolati da dieci pezzi, quasi anticipando l’avvento della chiavetta elettronica. Comunque, dopo un periodo complesso come quello, si è cominciato a sentire il bisogno di unirsi con altri gestori e con diversi componenti della filiera nell’interesse del settore. È così che è nata CONFIDA. Qual è il suo rapporto con l’Associazione Nazionale? Ho fatto parte del primissimo Consiglio di CONFIDA, ritenendolo una necessità per il nostro settore. Dovevamo assolutamente avere un’associazione che ci rappresentasse. È stato difficile, in quei primi anni, perché c’era poca gente che ci credeva davvero, ma il tempo ha
dimostrato quanto fosse importante. Nel frattempo nacque CIDA, del quale sono stato Presidente, un gruppo d’acquisto che forse ha precorso i tempi. CIDA ha dettato un cambiamento, soprattutto per i fornitori, che non dovevano più confrontarsi con la singola realtà ma con un gruppo. CIDA comprendeva le principali gestioni italiane, di conseguenza per un certo numero di anni abbiamo messo davanti le esigenze del consorzio d’acquisto alle nostre, ma poi le caratteristiche delle singole aziende sono cambiate e quindi sono venute meno le visioni comuni, così il consorzio si è sciolto. Come avete vissuto l’introduzione delle prime chiavette cashless? Abbiamo abbracciato da subito questa innovazione, perché comportava notevoli vantaggi. C’erano costi iniziali, ma che sono stati addebitati al cliente, una cosa che oggi sarebbe impensabile! Ma in molti capirono immediatamente quanto sarebbe stato più facile consumare usando la chiavetta, evitando la moneta. Concettualmente,
quando non vedi il costo immediato, sei più incentivato ad acquistare. La chiavetta, non a caso, vive ancora ed è in buona salute! Ovdamatic è stata una tra le prime società a capire le potenzialità del segmento OCS. Avete iniziato già con la Unoper? Sì, sono stato uno dei primi a gestire le Unoper e ne ho vissuto tutte le difficoltà. Foglia e Pavero ne erano promotori e titolari e, in virtù della nostra amicizia, abbiamo affrontato questo investimento, anche se non c’è stato un ritorno economico immediato. Quell’esperienza ci ha comunque permesso di entrare in un segmento di mercato che poi è cresciuto davvero molto. Il passo successivo con Lavazza è stato del tutto naturale, inoltre ero anche amico di Michele Motterlini, che ha ricoperto tra il 1990 e il 2002 la carica di Direttore Generale della torrefazione torinese. In seguito abbiamo portato avanti anche un sodalizio con illy, che è un grande nome e portatrice indiscussa di un certo stile.
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Nel 2002 c’è stata l’introduzione dell’euro. Come avete vissuto questo passaggio epocale? Non è stato semplice. Come oggi rilevano tutti gli economisti, è stato un passaggio negativo per la moneta italiana. Di conseguenza, c’è stato un deciso aumento del prezzo del caffè, principale driver del vending, determinato da un rapporto di cambio decisamente sfavorevole. La difficoltà, al di là dell’aumento dei costi per la materia prima e per i cospicui investimenti nell’acquisto di nuovi sistemi di pagamento, è stata soprattutto quella di far capire al cliente che se prima inseriva 500 lire nel distributore, ora ne avrebbe dovuto mettere 0,30 euro e che non si trattava certo di un aumento imposto dal gestore, ma era dato dalla differenza di valore della moneta sul mercato. Da quel momento non si è riusciti ad alzare il prezzo della battuta più di tanto... Quando è arrivata la distribuzione automatica, noi vendevamo il caffè allo stesso prezzo di un quotidiano. L’evoluzione negli altri contesti e per gli altri prodotti c’è 25
• DAITALIA 132 APRILE 2019 stata, ma non è stato lo stesso nel vending. A Brescia c’erano bar che davano blocchetti di “abbonamento” con il caffè a 35 lire e oggi, al bar, l’espresso costa mediamente un euro, mentre nel vending il caffè costa un terzo e non possiamo che fare un “mea culpa”. Il prezzo basso della battuta lo determina il cliente finale? No, il cliente è prontissimo a pagare il caffè 0,50€, lo si vede chiaramente NEL SETTORE PUBBLICO SOGGETTO AD APPALTO, CCOME nelle scuole, negli ospedali, ecc. dove un espresso si paga anche di più. L’utente sarebbe disposto a pagare quello che io definisco il “giusto prezzo”: giusto, perché consentirebbe anche a noi operatori di lavorare con maggiore serenità, di investire, di migliorare ulteriormente il servizio. Anche se noi, devo dire, sul servizio non ci risparmiamo, perché riteniamo sia quello che ci distingue. Nel 2004 nascono i primi grandi Gruppi. Ha mai ricevuto offerte di acquisto per la sua azienda? Sì, diverse volte! Tra le tan-
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te, ho ricevuto anche una proposta molto, molto vantaggiosa, ma ho rifiutato perché tengo molto ad Ovdamatic, nella quale poi è entrato anche mio figlio Pierpaolo ricoprendo il ruolo di amministratore delegato. ci siamo posti come obiettivo, di investire e crescere per essere l’azienda leader nella provincia di Brescia, in modo da competere con il servizio offerto dai grandi gruppi, così che non potessero conquistare quote di mercato di rilievo e sembra che ci siamo riusciti. Per riuscire ad ottenere questo importante risultato, abbiamo scelto di concentrarci sul nostro territorio, anziché piantare bandierine in varie regioni. Coerentemente con la nostra strategia, ad un certo punto della nostra storia abbiamo infatti deciso di cedere la nostra società di Verona a Epaminonda Scaltriti (fondatore Gruppo Argenta) e di acquisire una loro società bresciana, consolidando così la nostra presenza nell’area. Volevamo essere forti per garantire qualità e servizio all’altezza dei grandi gruppi concorrenti e, per farlo, abbiamo quindi preferito concentrare a livello geografico
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la nostra area di competenza perché, nel vending, i costi di logistica sono quelli più pesanti e avere piccole filiali in altre province può essere gratificante, ma non è certo un modo per ottimizzare i costi. la scelta che è stata fatta oggi ci dà ragione e ci consente una buona marginalità da dedicare a fare sviluppo in modo corretto. L’espansione in altre regioni è anche un problema di uomini? Sicuramente. Il nostro “avamposto” a Verona, era diventato la terza azienda della città nel settore. Ma poi abbiamo appunto deciso di concentrarci qui nel nostro territorio. In questo modo abbiamo evitato anche di dover affidare la gestione delle sedi più lontane ad altri. Non è per nulla semplice trovare uomini capaci. Com’è la nuova generazione di imprenditori vending? Con alcune eccezioni, naturalmente, il nostro settore non genera con frequenza manager di qualità. Soprattutto nelle piccole-medie imprese sono spesso i titolari a gestire tutto
• DAITALIA 132 APRILE 2019 e, oggi, lo fanno i loro figli. Se prima erano in gran parte tecnici o meccanici, la “terza generazione” è costituita da ragazzi qualificati, quasi tutti laureati e questo crea senz’altro una maggiore forza organizzativa. Quello che è venuto un po’ meno è una certa etica del lavoro, oltre ad una buona capacità imprenditoriale. Cosa ha trasmesso a suo figlio in merito a questo lavoro? L’etica del lavoro è un argomento che mi sta davvero molto a cuore. Ho insegnato a mio figlio e ai miei dipendenti che bisogna essere in grado di poter essere sempre presenti, di poter risolvere qualsiasi criticità, di non dover mai dire a un cliente che non sappiamo come aiutarlo e sentirci in difetto verso di lui. Non abbiamo mai sostituito un fornitore sulla base del prezzo basso offerto, senza discutere con chi fino a quel momento è stato un collaboratore affidabile. Credo di poter affermare con certezza che c’è solo una persona alla quale devo qualcosa in più: mia moglie, perché sento di aver molto “dato”, in generale. Sul lungo periodo, questo atteggiamento mi ha ripagato ampiamente, soprattutto a livello umano e personale. Nel 2009 ha avuto inizio una crisi che ha colpito proprio i poli industriali come quello di Brescia. Come avete superato il momento critico? Devo ammettere che, per fortuna, non abbiamo subito grossi contraccolpi, perché abbiamo innanzitutto migliorato il servizio e abbiamo puntato a specializzarci nelle gare d’appalto del settore pubblico. Abbiamo creato figure preparate appositamente, compensando di fatto con gli appalti pubblici le perdite nel privato. Ciò non toglie che viviamo un periodo difficile, a causa della crisi delle aziende e purtroppo il futuro non è roseo. Brescia è la terza città italiana, a livello industriale e dall’inizio del 2019 ha registrato un ulteriore calo dell’1%: una recessione simile è allarmante a livello nazionale. Oggi si parla di vending 4.0: siamo passati dal meccanico all’elettronico e, infine, al digitale. Come si pone lei
in questo contesto? Ovdamatic è un’azienda che crede nell’industria 4.0, stiamo investendo e organizzandoci per affrontare il mercato preparati. Negli ultimi mesi abbiamo pubblicato un’inserzione sulle testate giornalistiche di Brescia, 36 uscite che testimoniano la nostra adesione al futuro del vending. Il DNA che ha fatto partire Ovdamatic con un forte orientamento al commerciale, è quello che detta ancora oggi le nostre politiche. Abbiamo sempre cercato di superare i passaggi critici e le difficoltà in modo costruttivo, seguendo un progetto, anche perché spesso si tratta di accettare cambiamenti ineluttabili. È necessario avere nel DNA l’innovazione, capire che il mondo evolve e che avere un prodotto innovativo significa poter offrire il miglior servizio possibile. A livello personale, utilizzo abitualmente WhatsApp e ho spiegato recentemente in un Consiglio di Amministrazione cosa fosse l’industria 4.0: sono sempre aggiornato, è sempre stato il mio approccio. O sei al passo con i tempi, o sei passato. Nel progetto Industry 4.0 di Ovdamatic rientrano anche la formazione e le certificazioni aziendali? Sì, ci dedichiamo da tempo alla formazione del personale e al conseguimento delle certificazioni e abbiamo ottenuto la ISO:9001, la ISO:22000, il TQS e l’adozione del modello aziendale 231. Viviamo le certificazioni come aiuto ad organizzare e migliorare, non come obblighi o carte da presentare per una gara d’appalto. Da questo si può capire facilmente la cultura professionale di un’azienda, una qualità che non si improvvisa. A 90 anni, cosa la spinge a venire al lavoro ogni mattina? Innanzitutto, sono profondamente legato all’azienda. Inoltre, ho bisogno di tenermi impegnato, di ricevere stimoli, altrimenti non saprei cosa fare tutto il giorno, il mio cervello chiede di essere sempre al lavoro... Confesso anche di venire qui anche quando non ho particolari impegni, per respirare l’atmosfera dell’azienda piuttosto DI restare inattivo a casa!
PERSONAGGI DEL VENDING TUROTTI
Con mio figlio Pierpaolo, ho un rapporto che mi consente di venire qui e non essere di intralcio, ma piuttosto di aiuto, e di offrire una parola di saggezza su una decisione importante. Metto al servizio di Ovdamatic la mia esperienza, ma la conduzione aziendale è ormai totalmente a carico di Pierpaolo, non sono io a gestire i problemi dell’ordinaria amministrazione. Del vending di qualche anno fa cosa ricorda con piacere? Ricordo volentieri che, ai tempi del dottor Motta, (Direttore Commerciale Nestlé, ndr) ero tra i pochi personaggi del settore scelti da lui per fare un viaggio, ogni anno. Abbiamo girato il mondo, insieme e questo ha sviluppato la nostra una capacità di pensiero perché potevamo confrontarci, tra noi, gestori di ogni parte d’Italia, sul nostro lavoro. È stata un’esperienza molto bella. Anche Luciano (Pensante, titolare Prontofood, ndr) faceva parte del gruppo e non potrà che confermare. Come vede il vending del futuro, lei che lo ha visto nascere? Vedo un futuro per il vending, penso valga la pena investire ancora nel settore, fermo restando che ci sono alcuni nodi da sciogliere, come le recenti proposte per l’abolizione della plastica monouso, ad esempio. Non possiamo ignorare che c’è un’urgente questione ecologica, ma non dobbiamo trascurare la praticità, né l’igiene o la salute del consumatore finale. Bisogna piuttosto educare a gestire al riciclo del PET e del polistirolo. La plastica è stata condannata in modo molto superficiale, hanno colpito il materiale e non la condotta dell’uomo. In generale, il vending dovrà essere capace di trovare soluzioni alternative, di evolvere, di fare sistema e di offrire un servizio diverso, in linea con i tempi e le richieste dei consumatori. I suoi progetti futuri quali sono? Sicuramente cercherò di rallentare la mia attività, per salvaguardare la mia salute: altrimenti andrei avanti altri dieci anni! Ho la fortuna di avere una casa sul lago e conto di godermela molto più di quanto abbia fatto finora. 27
• DAITALIA 132 APRILE 2019
INTERVISTA CON PIERPAOLO TUROTTI Cosa ha significato per te lavorare con Giorgio Turotti per tutto l’arco della tua vita in azienda? È stato fondamentale lavorare con mio padre, ci siamo sempre confrontati. Quando ancora facevo parte dei Gruppo Giovani CONFIDA, si parlava dei passaggi generazionali che hanno caratterizzato il settore (dieci anni fa era un tema molto sentito) e io ho affermato di aver avuto la fortuna di aver vissuto questo rapporto in grande sintonia, perché la presenza di entrambi ha sempre rappresentato un valore aggiunto per questa azienda. Giorgio Turotti è l’anima di Ovdamatic ed è indubbiamente una ricchezza per tutti noi. Per me è stato innanzitutto un esempio, mi ha permesso di crescere professionalmente e umanamente. A livello aziendale, abbiamo convissuto senza frizioni, ma con una marcia in più nel lavoro. Nel quotidiano, cosa comporta la presenza di tuo padre in Ovdamatic? A livello aziendale, mio padre continua ad avere rapporti con i fornitori storici, che seguiamo insieme e, di 28
conseguenza, finché avrà voglia di venire in azienda, lo vivremo tutti solo positivamente. Naturalmente ci vuole equilibrio. C’è una parte operativa da portare avanti e, se mio padre non fosse -come ha spiegato - un uomo con la voglia di aggiornarsi continuamente, sarebbe difficile dialogare lavorativamente, invece parliamo la stessa lingua e questo permette di proseguire nel dialogo. Io e lui ci capiamo velocemente. Cosa hai imparato riguardo tuo padre? La continua ricerca del miglioramento di sé stessi e del proprio lavoro è forse l’insegnamento più concreto che mio padre mi ha dato. È la sua caratteristica principale, quella che lo distingue. Anche la nostra scelta, condivisa, di non legarci a nessun Gruppo è dettata dalla volontà di autonomia e di evitare compromessi imprenditoriali e di vita. Hai anche tu dei figli. Pensi che potrebbero, un giorno, entrare in azienda? Per il momento sono ancora troppo giovani, ma vedremo. Da parte mia non ho ricevuto nessun tipo di pressione per entrare in azienda. Ho due so-
PERSONAGGI DEL VENDING TUROTTI
relle che hanno scelto professioni molto diverse (sono unA architetto e una psicologa) e, pur nutrendo la speranza di dare una continuità a quello che facciamo, non forzerò nessuno dei miei figli ad occuparsi di Ovdamatic, proprio come hanno fatto con me i miei genitori. Ritengo certamente di aver avuto una strada agevolata nel seguire questo percorso, ma per il vending sono necessarie determinate caratteristiche e una è senz’altro la passione, che a me non è mai mancata. Se i miei figli ne avranno, avranno anche il vantaggio di partire da qualche gradino più in alto rispetto agli altri, una fortuna di questi tempi, ma dovranno dimostrare tutto. Pochissime aziende resistono oltre quaranta anni. Voi avete una storia aziendale e familiare straordinaria. Qual è il segreto? Condividere, discutere quando necessario ed arrivare ad una conclusione senza avere remore su quanto è stato fatto. Credo che questo sia fondamentale. Un’altra cosa importante è la capacità di scegliere collaboratori validi e riteniamo di averlo fatto. La squadra di Ovdamatic è parte integrante di un successo che dura da così tanto tempo.
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
FABBRICANTI
SAVÌGA UNA LINEA DI PURIFICATORI D’ACQUA UNICA NELLO STILE E NEI CONTENUTI
SAVÌGA È UN’AZIENDA DI CATANIA CHE PRODUCE, COMMERCIALIZZA E DISTRIBUISCE COMPONENTI E SISTEMI PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE AD USO DOMESTICO. L’AZIENDA, A GESTIONE FAMILIARE, NATA NEL 1987, NEGLI ANNI HA SVILUPPATO GRANDE ESPERIENZA, AFFIDABILITÀ, QUALITÀ DEI PRODOTTI E ATTENZIONE VERSO LE INNOVAZIONI, RIVOLGENDOSI SIA AL MERCATO DOMESTICO CHE ALL’OCS. PUNTO DI FORZA DI SAVÌGA È L’ATTENTA SELEZIONE DEI COMPONENTI, DEI CRITERI PRODUTTIVI E I TEST DI COLLAUDO, DEDICANDO PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DEI PRODOTTI MEDIANTE AC30
CURATI CONTROLLI E NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE VIGENTI. OGGI L’AZIENDA SICILIANA PROPONE SISTEMI DI FILTRAZIONE A MICROFILTRAZIONE, ULTRAFILTRAZIONE, NANO FILTRAZIONE E AD OSMOSI INVERSA , ADDOLCITORI E DISPENSER D’ACQUA E MOLTE ALTRE SOLUZIONI PER SODDISFARE TUTTE LE ESIGENZE DEL CLIENTE E DEL CONSUMATORE FINALE. PER CONOSCERE MEGLIO SAVÌGA E I SUOI PROGETTI, ABBIAMO INCONTRATO IL SUO TITOLARE, SALVO CAMMARATA, IN OCCASIONE DELLA SUA PARTECIPAZIONE COME ESPOSITORE ALL’ULTIMA EDIZIONE DI ACQUAFAIR.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
LE NOSTRE MACCHINE NON SONO SOLO MADE IN ITALY, SONO MADE IN SICILIA!
INTERVISTA CON SALVO CAMMARATA
passati alle Omnimatc Milano (società poi
stava cambiando notevolmente in quegli
assorbita da FAS). Nel gennaio del 1995,
anni, evolvendosi. Ho lavorato con OCS e
dopo otto anni di lavoro in gestione, mi sono
automatico, poi ho lasciato l’automatico e
Savìga è solo l’ultima tappa del tuo percor-
messo in proprio. Mio padre mi ha aiutato
mi sono concentrato sull’OCS.
so professionale nel vending. Quando sei
moltissimo in questo, mi ha concesso molta
Circa otto anni fa, ho deciso di investire
entrato in questo settore? Ho iniziato nel
fiducia, così come alcuni clienti a cui facevo
davvero molto per acquistare un numero
1987 come tecnico per le macchine da caffè
assistenza, che mi hanno incoraggiato.
importante di macchine OCS. È stata una svolta decisiva, ma nel senso più negati-
in una società di gestione di Catania. Il mio primo lavoro è stato fare assistenza tecnica
Come sono stati i primi anni da gestore?
vo: l’acquisto si è infatti rivelato sbagliato,
sulle BRASS 200, un distributore automa-
Ero davvero molto giovane e mi occupavo
le macchina non erano affidabili e persi
tico molto in voga negli anni ’80. Poi siamo
di tutto da solo. L’attività della gestione
200 clienti su 600 in appena sei mesi. Poi
FABBRICANTI SAVÌGA
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
è iniziata l’ascesa dei negozi e questo mi ha messo davvero in ginocchio. Ho venduto 60.000 battute di automatico ad un grande gestore di Catania, tenendo solo le 60.000 battute OCS che mi erano rimaste. A quel punto ho intrapreso una nuova attività, costruendo le macchine da caffè. Facendo sacrifici enormi, in circa due anni e mezzo, le prime macchine sono uscite sul mercato. Sono tuttora installate in fase di test e non hanno mai richiesto interventi tecnici. Ne sono molto soddisfatto. Quando hai deciso di entrare nel mondo della filtrazione acqua? Durante la progettazione delle macchine per il caffè ho brevettato un gruppo caffè intero (uno in cialda e uno in capsule) e l’ho associato a una macchina dell’acqua, che erogava anche acqua frizzante, collegata alla rete idrica. Abbiamo depositato il brevetto di invenzione nel 2014 e nel dicembre 2016 li abbiamo ottenuti. Inoltre ho progettato una versione auto alimentata con una tanica fino a 10 litri. L’acqua per il caffè era depurata (quindi 32
zero problemi di calcare) e il cliente aveva a disposizione anche l’acqua naturale e frizzante. Con quale modello di business avevi pensato di proporti nell’OCS? Inizialmente il progetto prevedeva di dare la macchina del caffè in comodato e l’acqua in omaggio. Il cliente si impegnava ad acquistare il caffè regolarmente, magari pagando qualche euro in più e in questo modo avrei salvaguardato i miei clienti dando loro un servizio di qualità. Ma il modello di business ha fatto fatica ad imporsi a causa del basso livello di prezzo di mercato del caffè nell’OCS. Perciò ho lasciato perdere il progetto caffè, perché i costi di realizzazione erano molto alti e non vendevo abbastanza macchine. Solo se realizzi buoni guadagni puoi investire nella tua attività e dare un buon prodotto e un buon servizio. Altrimenti non è possibile. Dopo un profondo esame di coscienza, ho deciso di non insistere e ammettere che il progetto sarebbe potuto andare in perdita, così l’ho accantonato e mi sono rivolto al mondo dell’acqua.
FABBRICANTI SAVÌGA
In cosa si distinguono i tuoi purificatori d’acqua? Confrontandomi con i concorrenti, mi sono reso conto che l’acciaio non mi avrebbe fatto fare la differenza, sarei stato uno tra i tanti, così ho dato vita a questo progetto, iniziato quattro anni fa, con lo sviluppo della macchina da caffè. Sono arrivato a realizzare una nuova linea di purificatori d’acqua, dei prodotti che risolvono il problema di molte cucine, nelle quali non è possibile installare un depuratore, né sotto il lavello né sotto il piano cottura, per ragioni di spazio o di materiali utilizzati. L’idea del depuratore a quadro, che si installa sulla parete della cucina, tra il piano cottura e il pensile sovrastante, risolve questo problema senza togliere spazio. Il quadro all’interno ha un sistema di filtrazione (ultra, micro o nano filtrazione, osmosi inversa), non ha bisogno di alimentazione a corrente, è semplice da smontare quando è necessario il cambio dei vari filtri. Il brevetto prevede inoltre che, quando il filtro perde, un beccuccio apposito faccia defluire l’acqua dal sotto del depuratore senza bagnare tubi, parti elettriche e senza contaminare nessuna parte del pu-
• DAITALIA 132 APRILE 2019
rificatore d’acqua. Lo stesso sistema può comunque essere montato sotto lo zoccolo della cucina anche dove questo è molto basso, perché misura 88 mm. Abbiamo poi sviluppato una linea “da banco”, dipinta a mano, come un oggetto d’arredo, che può restare anche quando il purificatore dovesse essere dismesso. Questa nuovissima linea da banco, bella, piccola e funzionale, può essere collocata anche sotto il lavello prendendo poco spazio ed erogando acqua di altissima qualità. Nel mondo degli uffici si stanno cercando soluzioni molto simili a quelle sviluppate per il mercato domestico, con allaccio alla rete idrica e acqua buona da bere, sia naturale che frizzante. Savìga ha un prodotto di questo tipo? La nostra nuova linea SVG, si adatta perfettamente agli uffici, perché consente di avere acqua buona (naturale e frizzante) anche senza disporre di un frigorifero. In gamma abbiamo anche quattro modelli in pronta consegna pensati per bar e chioschi o per i ristoranti ed in particolare uno ultracompatto (50 cm di larghezza, 50 di pro-
fondità, altezza 60 cm) ad osmosi inversa che può erogare sia acqua naturale che frizzante a temperatura ambiente oppure con le stesse dimensioni avere le tre soluzioni, liscia ambiente, liscia fredda e liscia frizzante con un frigo a banco di ghiaccio da 45 litri. Parliamo di acqua osmotizzata, quindi di altissima qualità. Inoltre abbiamo già pronti i primi modelli, aggiungeremo una nuova linea quasi industriale, con refrigeratori a colonna, che avrà anche una variante da terra, ultracompatta (35 cm) con acqua frizzante, frontale in acciaio inox, vaschetta dell’acqua sospesa e rubinetto con il pulsante, tutto in acciaio inox. Ci sarà anche la possibilità di montare schede elettroniche, un predosatore, il sistema con RFID per dare al dipendente la propria scheda con i litri d’acqua a scalare. La linea sarà disponibile tra poche settimane, in tutte le variabili. I purificatori Savìga sono tutti prodotti in Italia? Assolutamente sì, questo è un punto fermo della nostra filosofia aziendale. Le nostre macchine non sono solo Made in Italy, sono Made in Sicilia! Ci
FABBRICANTI SAVÌGA
siamo affidati a un’azienda che si occupa di falegnameria per le parti in legno, per avere un oggetto artigianale, perché cerchiamo di coniugare un’estetica contemporanea con una produzione industriale, per soddisfare anche richieste di prodotto numericamente importanti. Come nel caso del quadro, anche per gli erogatori d’acqua è prevista una versione realizzata con pittura a mano. A questa linea crediamo molto: l’obiettivo è creare piccole opere d’arte ultrasilenziose e funzionali. La 35 cm potrebbe essere abbinata a una postazione OCS: in quel caso, se portassimo avanti il progetto del caffè, Savìga sarebbe in grado di soddisfare le esigenze di un ufficio o di una piccola mensa. Il gruppo progettato, infatti, si può adattare facilmente anche alle capsule dei sistemi più diffusi sul mercato. Credi che sia premiante lavorare in un’ottica Made in Italy? Sì, ne sono convinto. Per questo spero, a breve, di chiudere un accordo con un’azienda italiana per i sistemi di filtrazione. Io amo l’artigianato italiano, sono convinto del valore enorme 33
• DAITALIA 132 APRILE 2019 che porta e collaboro con aziende del mio territorio, realtà fatte da poche persone che lavorano artigianalmente e che hanno un grande ingegno. Vorrei poter dare ai miei partner commerciali quantità magari limitate di prodotto, però di pregio. Riuscirete a proporvi a prezzi compatibili con il canale? Al momento i nostri prezzi sono inferiori alla media del canale! Siamo molto competitivi, anche perché attualmente non abbiamo una rete di vendita strutturata e questo permette di contenere i costi. Sviluppando l’attività, naturalmente questo aspetto sarà destinato a cambiare. Puoi spiegarci in modo semplice i diversi tipi di filtrazione dell’acqua? Per spiegare come funziona la filtrazione prendo sempre come esempio la misura di un capello. Partendo dallo spessore di un capello, spiego che i fori del filtro possono avere un diametro che misura la metà di un capello, ovvero 0,5 micron e in questo caso parleremmo di micro filtrazione: l’acqua riesce a passare attraverso questo spessore, a livello molecolare. L‘ultra filtrazione misura 0,1 micron; la nano filtrazione 0,01 micron. Cosa importante da ricordare è che, adottando questi sistemi per filtrare l’acqua alcune sostanze, come batteri
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e virus non riescono a passare e restano intrappolati. Infine c’è l’osmosi inversa, che divide il “nostro” capello in mille parti (0,001 micron) bloccando sostanze nocive, metalli pesanti ecc. La differenza è che osmosi e la nano filtrazione, a differenza di micro e ultra filtrazione hanno uno scarto e questo richiede al sistema installato un ingresso ed un’uscita, ma fa si che l’acqua in produzione è molto sicura e affidabile. Qual è il metodo di filtrazione migliore? Non ne esiste uno migliore o peggiore, ma piuttosto quello giusto. L’acqua è importantissima nell’alimentazione e ognuno ha esigenze differenti a livello nutrizionale e di salute. Personalmente consiglio sempre di acquistare quello che serve, in base alle esigenze di salute, ma anche alle caratteristiche locali dell’acqua. Questi sistemi possono creare l’acqua perfetta per il caffè espresso? Molti dicono che non è così, perché il caffè ha “bisogno” delle impurità dell’acqua, ma io personalmente utilizzo l’acqua osmotizzata ogni giorno per il mio espresso e il caffè non perde né gusto né cremosità. Inoltre, a livello tecnico, non sono mai intervenuto sulla mia macchina.
FABBRICANTI SAVÌGA
Una volta trattata, l’acqua solitamente viene rimineralizzata attraverso un filtro? Nei nostri impianti montiamo un filtro rimineralizzante che contiene il 40% di calcite e noce di cocco. Questo filtro aumenta la conducibilità a 30-35, come valore numerico. In questo modo, grazie a questo filtro, non viene mai utilizzata la valvola di regolazione. Inoltre aumenta il ph dell’acqua a 7-7,5, un valore ottimale. Cosa vedi nel futuro di Savìga? Il mio sogno è quello di creare una struttura piccola, con pochi collaboratori fidati, che produce prodotti curati nei dettagli e con un’anima green. Spero di trovare rivenditori per questa linea e di collaborare “alla vecchia maniera”, ossia attraverso la fiducia personale. La lealtà per me è alla base di tutto. Vorrei trovare qualcuno che credesse nel mio progetto, nel lavorare con correttezza, con il Made in Italy come elemento di ricchezza e come valore aggiunto. Non puntiamo a particolari numeri, ma piuttosto a lavorare con qualcuno che sposi un progetto che personalmente ci entusiasma e ci regala grande soddisfazione. Ne sarei davvero orgoglioso e spero che questo si realizzi prima possibile, cavalcando l’onda di tutto quello che oggi gira attorno all’acqua imbottigliata e alla plastica.
FABBRICANTI BWT
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• DAITALIA 132 APRILE 2019
EVENTI
ACQUAFAIR 2019 SECONDA EDIZIONE DI SUCCESSO PER L’EVENTO DEDICATO AL MONDO DELL’ACQUA DA BERE
SI È SVOLTA IL 7 E L’8 MARZO A VENEZIA LA SECONDA EDIZIONE DI ACQUAFAIR, L’EVENTO ESCLUSIVAMENTE DEDICATO AL SETTORE DELL’ACQUA DA BERE PROMOSSO DA WI, WATERCOOLERS ITALIA. IN CRESCITA ESPOSITORI (+20%) E VISITATORI (+50%) RISPETTO ALL’EDIZIONE 2017, PER LA SODDISFAZIONE DEGLI ORGANIZZATORI E DI TUTTI GLI OPERATORI PROFESSIONALI CHE HANNO PRESO PARTE ALLA MANIFESTAZIONE. IL RISULTATO È IN LINEA CON LA CRESCENTE ATTENZIONE DEL CONSUMATORE VERSO UN UTILIZZO SOSTENIBILE DELL’ACQUA, ELEMENTO FONDAMENTALE PER L’ALIMENTAZIONE E LA SALUTE. 36
L’HOTEL NH LAGUNA PALACE DI VENEZIA-MESTRE HA OSPITATO I DUE GIORNI DI FORMAZIONE, ESPOSIZIONE E SCAMBIO COMMERCIALE CHE HA VISTO IL MEGLIO DELLE SOLUZIONI, DEI PRODOTTI E DELLE APPARECCHIATURE PRESENTATE DALLE PIÙ IMPORTANTI AZIENDE ITALIANE DEL SETTORE DELL’IMBOTTIGLIAMENTO E DELLA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA DA BERE. DA SEGNALARE ANCHE LA PRIMA EDIZIONE DEGLI ACQUAFAIR AWARD. ASSEGNATO A BLU PURA IL PREMIO SOSTENIBILITÀ; AD H2O IL PREMIO PER IL MIGLIOR SITO WEB E A COSMETAL IL RICONOSCIMENTO PER LA MIGLIORE CAMPAGNA IDRATAZIONE.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
Watercoolers Italia Presenta
La due giorni veneziana è stata anche utile momento di formazione per i tanti operatori che hanno seguito l’attività congressuale proposta. Ad aprire i lavori, i saluti di Marzia Mariotti, presidente di WI e di Philippa Clow, segretario WE, Watercoolers Europe. A seguire, l’intervento di Gustav Felix, direttore WE, che ha illustrato i dati di settore, mostrando anche le previsioni per il futuro prossimo dei watercoolers e dei point of use, che sembrano confermare il trend positivo dell’ultimo periodo. Tra i convegni in programma, di grande interesse l’intervento di Giorgio Temporelli e Rossella Colagrossi, che hanno esposto il progetto di un piano di sicurezza per il trattamento dell’acqua del POU e spiegato come funzio-
nano (a livello operativo e burocratico) il monitoraggio e la valutazione del sistema idrico. Camilla Marchiafava, Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, ha parlato della revisione del decreto 174/2004; Giorgio Scarpari, WaterMarket si è occupato dell’importanza della filtrazione dell’acqua mentre Francisco Do Santos, Activewhere, ha illustrato le potenzialità del software per una gestione ottimale del settore. Di seguito, riportiamo l’intervento integrale di Erika Simonazzi di FLO che ha spiegato, in modo chiaro ed esaustivo, i contenuti della recente Direttiva UE e della normativa italiana in tema di plastica monouso.
EVENTI ACQUAFAIR 2019
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• DAITALIA 132 APRILE 2019 “FLO è un’azienda che produce packaging per alimenti ed è leader per la produzione di bicchieri per i settori vending e watercoolers. Oggi sono qui per parlare di un argomento di stretta attualità, la normativa europea sui prodotti monouso in plastica. Cosa dice l’Italia rispetto a tutto quanto si sente sul mercato? Quali sono i prodotti (in particolare parliamo dei bicchieri) oggi disponibili sul mercato e quali le loro caratteristiche? Innanzitutto, è importantissimo ricordare cosa dice davvero la direttiva europea. L’obiettivo della direttiva è “[…]prevenire e ridurre l’impatto di alcuni prodotti di plastica nell’ambiente, in particolare l’ambiente marino e sulla salute umana e promuovere la transizione a un’economia circolare con innovativi e sostenibili modelli di business […]” a partire dalla materia prima, passando dalla trasformazione all’utilizzo e – nei circoli più virtuosi- al riutilizzo. Il ciclo auspicato dalla direttiva UE è quello del riciclo dei prodotti, riciclo che può avvenire all’interno dello stesso prodotto oppure derivare da un
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riutilizzo del materiale all’interno di un ciclo produttivo, per dare vita ad un altro prodotto. Alternativa, questa, di compostaggio -e allora si parla di bioplastiche o di altri materiali compostabili- e si tratta di un’alternativa sostenibile, può essere considerato riciclo, non nella plastica ma nell’umido e viene comunque tendenzialmente accettata dal mercato. Esiste poi l’alternativa (tra quelle meno auspicabili) “energy recovery”, ossia la termovalorizzazione di questi prodotti, in particolare bicchieri di plastica, che hanno un potere calorifico pari a quello del gasolio: buttati in un termovalorizzatore in quanto rifiuti non differenziati, diventano materiale combustibile alternativo a quello fossile, di cui hanno la stessa capacità di produrre energia. Infine la soluzione meno auspicabile in assoluto: la discarica. Il report 2017 di COREPLA sul recupero della plastica riferisce che il 95% della plastica da ciclo domestico è stato riciclato, mentre solo il 5% è finito in discarica. Di questo 95, una parte a riciclo meccanico, da prodotto a prodotto, una parte a riciclo termico.
EVENTI ACQUAFAIR 2019
Resta da chiarire un concetto: cos’è la plastica? Un materiale costituito da un polimero a cui possono essere aggiunti additivi o altre sostanze che possono funzionare come componente strutturale principale dei prodotti finiti, ad eccezione dei materiali non modificati chimicamente. Esistono tanti materiali diversi: plastiche tradizionali, bioplastiche, carta accoppiata a film plastico. Non esiste un prodotto per packaging, oggi, che non sia oggetto di questa direttiva, perché non esiste un polimero naturale che non sia modificato chimicamente per funzionare nel packaging. Questo vuol dire che i b icchieri di carta, di plastica e di bioplastica presenti sul mercato sono tutti uguali rispetto a questa direttiva. È importante dire che nei prossimi mesi sarà coinvolto anche il prodotto bio, che si ritiene non sia oggetto della direttiva. Si pensa che la carta sia estranea a tutto questo ma, in realtà, nel packaging come nei bicchieri, viene sempre accoppiata ad un film plastico, perché deve essere impermeabile all’acqua.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
Un’altra cosa fondamentale da ricordare è che la direttiva europea non mette al bando i bicchieri di plastica. La direttiva europea chiede la riduzione dei bicchieri di plastica, ma le quantità non sono state ancora definite e verranno quantificate a partire dal 2016. Nella mia esperienza lavorativa, rispondo quotidianamente a clienti che chiedono quali alternative hanno, cosa potranno utilizzare. Rispondo loro che oggi va bene così, non c’è alcun divieto di utilizzare i prodotti monouso in plastica. Forse vale la pena aspettare che sia finito questo caos, questa Babele in cui non si capisce cosa sia “buono” e cosa no, aspettiamo di capire e poi eventualmente si potrà scegliere l’alternativa che preferiremo tra quelle possibili. Non parliamo di cosa è legale, perché tutti i bicchieri saranno comunque legali, saranno accettati. La richiesta è semplicemente ridurre, non si sa ancora di quanto. Lo stesso discorso vale per le bottigliette di plastica, che stanno subendo un attacco esagerato, ma questa è solamente una battaglia mediatica, perché nemmeno le botti-
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gliette sono al bando, si chiede solo che ne venga riciclata una parte (il 25% almeno – in molti caso esistono già bottigliette con PET riciclato) e di aumentarne il riciclo, a fine vita. Il PET in realtà è uno tra i materiali più riciclati, con quote di riciclo altissimo, quindi quello che si trova in mare (tutto è nato dal decreto “Salva Mare”, ndr) è quello che ci buttano le persone incivili e comprende plastica, vetro, alluminio, ecc. Esiste inoltre un divieto esplicito, che non riguarda il vostro comparto e che comprende i seguenti prodotti: piatti, posate, cotonfioc, cannucce, mescolatori per bevande, bastoncini per palloncini e contenitori per cibi in polistirolo espanso. Normalmente, nel vending, i bicchieri utilizzati sono di polistirolo, mentre sono di polistirolo e prolipropilene per il settore dell’acqua. L’equivoco sulla messa al bando nasce proprio dal divieto sul polistirolo espanso (ad esempio, quello utilizzato per i contenitori del gelato) ma nel vending si usa solo il polistirolo, per mantenere le bevande calde.
EVENTI ACQUAFAIR 2019
Cosa dice la normativa italiana a riguardo? È stata promulgata una legge, alla fine dello scorso anno, all’interno della manovra Finanziaria, che stabilisce che i produttori (cioè noi), su base volontaria e sperimentale, fino al 31 dicembre 2023 potranno presentare modelli di raccolta differenziata e riciclo di stoviglie in plastica da fonte fossile, oppure potranno produrre stoviglie fabbricate con più polimeri di origine vegetale e, terzo punto, sarebbe meglio che i biopolimeri impiegati avessero provenienza italiana. Questo significa che, in Italia, è stato aperto un varco di speranza per salvare alcuni dei prodotti che sono stati messi al bando come, ad esempio, le palettine per il caffè, fatto salvo che i produttori dovranno dimostrare che ci sono dei progetti di effettivo riciclo in aumento Certo, la Direttiva europea ovviamente ha più importanza di quella nazionale, quindi farà fede nel caso di piccole incongruenze tra la normativa italiana e quella dell’Unione. Infine, vorrei fare chiarezza su cosa possiamo definire “green”, cosa eco
• DAITALIA 132 APRILE 2019
friendly, cosa bio, ecc. perché, di solito, queste parole vengono usate a sproposito. Partiamo dalla definizione di RICICLABILE: un prodotto si definisce tale purché si riutilizzi in un nuovo ciclo di produzione. RINNOVABILE è un prodotto che non è soggetto all’esaurimento (es. carta, legno) BIODEGRADABILE è un materiale che si degrada per l’azione di batteri e altri agenti in componenti chimici più semplici, come acqua, anidride carbonica o metano. Fino a poco tempo fa, non c’era un tempo stabilito per il biodegradabile, era infinito. La Normativa europea oggi stabilisce che, per essere biodegradabile, un prodotto deve decomporsi del 90% entro sei mesi. Ma, in realtà, i prodotti che davvero possono essere impiegati nel ciclo dell’umido, non devono essere solo biodegradabili, devono essere compostabili. Per essere definito COMPOSTABILE, un prodotto deve rispondere a quattro requisiti: deve essere biodegradabile; deve disintegrarsi in frammenti inferiori ai 2 mm
in tre mesi; non deve essere tossico per il compost -quindi non basta che scompaia, diventando acqua, metano ecc, ma non può nemmeno rilasciare sostanze che vadano a compromettere la qualità del compost. Per ottenere questo si fa un compost senza il prodotto e si paragona ad un compost con il prodotto: se la presenza di sostanze tossiche (o di componenti es. potassio o magnesio) è modificata al di fuori di un certo range, allora non sono compostabili, perché hanno inficiato la qualità di un buon compost. Quando si dice biodegradabile, quindi, non significa che possa essere gettato nell’umido, perché deve essere compostabile. Si sbagliano tutti su questo e si sbagliano perché spesso le etichette dei prodotti riportano la dicitura “biodegradabile” in modo improprio. Di solito sono comunque indicati i prodotti realmente compostabili, con apposito logo sulla confezione (es. OK compost). Un’ultima definizione, che riguarda il mondo della carta. Ci sono diversi tipi di carta, di tanti materiali particolari. L’unico modo per tutelarci nel consumo e nella commercializzazione dei pro-
EVENTI ACQUAFAIR 2019
dotti in carta è verificarne i certificati come PEFC o FSC, che garantiscono che la carta proviene da foreste sostenibili e che tutta la sua filiera è controllata e certificata. Trattata in modo sostenibile vuol dire compensare CO2, per mantenere equilibrio. Queste certificazioni sono sempre un valore aggiunto – da richiedere- del prodotto in carta. Parlando di bicchieri, vediamo quali sono quelli in commercio, quali sono le scelte possibili e quali le caratteristiche di ognuno, ricordando che sono oggetto della direttiva UE, ma nessuno di questi è stato messo al bando. Partiamo dai bicchieri in plastica tradizionale. Nel vending sono di polistirolo, obbligatoriamente, nel mondo dei watercooler possono essere in polistirolo o polipropilene, ma le caratteristiche sono comuni a tutti: prodotti da fonte fossile, riciclabili più volte senza perdere le loro caratteristiche tecniche (sono materiali di valore, vanno riciclati!), non sono biodegradabili e compostabili, durano molto a lungo (questo prima era considerato un pregio…) e
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• DAITALIA 132 APRILE 2019 sono adatti alle bevande calde. Il fine vita di questi bicchieri va gestito con la raccolta differenziata, nella plastica. Poi ci sono le soluzioni come Hybrid, un prodotto sviluppato da Flo, a ridotto impatto sull’ambiente, perché, per realizzarlo, abbiamo ridotto il polistirolo e lo abbiamo sostituito con un contenuto di sali di origine naturale e questo, nel calcolo del Carbon Footprint, ha portato a dei risparmi notevoli. Ancora, c’è il bicchiere in bioplastica. Ne esistono diversi tipi, di bioplastica. I più diffusi sono quelli fatti in PLA derivati dal mais, altri tipi sono delle miscele con il PLA quindi sono di origine vegetale, sono riciclabili, rinnovabili, biodegradabili, compostabili, non sono adatti a bevande calde, non reggono alte temperature. A fine vita questo tipo di prodotto va smaltito nell’organico o nella plastica, perché sono comunque delle plastiche e, come tali, si possono riciclare. Infine, ci sono i bicchieri di carta, che sono di due tipi: quello accoppiato col polipropilene -quindi derivato da fonte fossile- e quello con il film in bioplastica, quindi quasi sempre PLA,
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acido derivato dal mais. Su entrambi questi tipi di bicchiere oggi è possibile richiedere la certificazione TFC o FSC, sono riciclabili, rinnovabili, biodegradabili, compostabili (se hanno il film in bioplastica) e sono adatti alle bevande calde. Il fine vita qui è un po’ più difficile, perché è vero che si possono buttare nella plastica ma, quando sporchi (ad esempio di caffè) se ne possono buttare pochi e le quantità sono stabilite dai singoli Comuni; se certificati, i bicchieri in bioplastica possono anche essere gettati nell’umido. Concludendo, nell’ottica di un’economia circolare, come da direttiva EU, vi parlo infine di un progetto, attivo ormai da due anni, di cui FLO si occupa in collaborazione con le associazioni di categoria CONFIDA, COREPLA e Unionplast e insieme a gestori vending e dei boccioni dell’acqua, che si chiama Rivending. Rivending è un progetto di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per i distributori automatici. Lo scopo è rendere concreto e sostenibile il ciclo di bicchieri e palette vending, creando
EVENTI ACQUAFAIR 2019
una forma di economia circolare ed evitare lo spreco di un materiale di altissima qualità che può essere utilizzato tante volte, eliminando il concetto di monouso: al contrario, chi utilizza il bicchiere di “carta” non ridurrà i rifiuti, anzi li produrrà. Il consumatore così è certo che il bicchiere e la paletta gettati nei bidoni Rivending verranno tutti riciclati e riciclati nel modo più corretto, sia a livello ambientale che economico. C’è una premessa da fare: tutti i prodotti utilizzati nel vending sono di polistirolo e questo è un monomateriale, per il quale facciamo una selezione nel momento della separazione dei rifiuti (la plastica viene buttata tutta insieme) con costi e scarti importanti. Grazie a Rivending raccogliamo solo polistirolo, semplificando il lavoro e abbattendo i costi. Anche il lavaggio conseguente è soft, sostenibile a livello economico ed ecologico, perché non vi sono sostanze inquinanti, ma solo fondi di caffè o zucchero. In questo modo si ottiene così un materiale pronto a rientrare nel ciclo produttivo come, tra l’altro, prevede la normativa europea.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
APPROFONDIMENTI
IPERAMMORTAMENTO LA PROROGA DEL BENEFICIO FISCALE PER TUTTO IL 2019
LA NUOVA LEGGE DI BILANCIO (30 DICEMBRE 2018, N. 145 - ART. 1, COMMI 60 E 61) HA PROROGATO PER TUTTO IL 2019 IL COSIDDETTO BENEFICIO DELL’IPERAMMORTAMENTO FISCALE. LA CIRCOLARE DEL MISE DEL 23 MAGGIO 2018 AVE44
VA GIÀ CONFERMATO CHE QUESTA AGEVOLAZIONE FOSSE PIENAMENTE APPLICABILE ANCHE AI DISTRIBUTORI AUTOMATICI, QUINDI ANCHE PER IL VENDING LA PROROGA VALE PER L’INTERO ANNO IN CORSO.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
INDUSTRY
4.0
PER POTER USUFRUIRE DELL'AGEVOLAZIONE, L'IMPRESA DEVE PRODURRE UNA DICHIARAZIONE DEL LEGALE RAPPRESENTANTE, O UNA PERIZIA TECNICA GIURATA RILASCIATA DA UN PERITO ISCRITTO ALL'ALBO
Ci sono alcune differenze con la norma relativa al 2018, infatti la pro-
Pertanto gli investimenti in distributori automatici effettuati a
roga è stata confermata ma con una diversa modulazione: la maggio-
decorrere dal primo gennaio 2019 potranno beneficiare della
razione del costo di acquisizione degli investimenti si applica
maggiorazione del 170%, per un totale del 270%. Il dubbio legato al fatto che gli scaglioni si potessero riferire al
nella misura del 170 % per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
singolo bene è stato risolto, una volta per tutte ed è stato chiarito
nella misura del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di
che lo scaglione fa riferimento al totale degli investimenti 2019.
euro e fino a 10 milioni di euro; nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro
Solo i grandi gruppi di gestione possono evidentemente investire oltre
e fino a 20 milioni di euro;
2,5 milioni in macchine e sistemi in un singolo anno, quindi il beneficio
nella misura dello 0% sulla parte di investimento eccedente il
del 270% è da considerarsi effettivo per tutti gli investimenti 2019 ef-
limite di 20 milioni di euro.
fettuati in ottica “Industria 4.0” da oltre il 99,9% dei gestori italiani.
APPROFONDIMENTI IPERAMMORTAMENTO
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• DAITALIA 132 APRILE 2019 Contrariamente ad alcune previsioni della vigilia, non è stato prorogato il superammortamento, quindi l’operatore vending non può più usufruire di questo beneficio per il 2019. Cosa significa in termini monetari? Un risparmio del 41%! Immaginiamo un piccolo gestore che acquisti 3 distributori:
Costo distributori
€ 8.250,00
Sistema di pagamento
€ 1.000,00
Sistema interconnessione
€ 750,00
Totale investimento
Aliquota di ammortamento
€ 10,000,00
15%
Durata in anni
6,67
Quota annua
€ 1.500,00
Iperammortamento annuo
€ 2.550,00
Risparmio IRES
€ 4.082,40
% investimento
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41%
Analizziamo ora diversi casi di macchine acquistate tra il 2017 e il 2019. CASO A Distributore automatico (bene principale) acquistato nel 2017 e interconnesso tra il 2017 e il 2019. Il regime è quello del 2017/2018, quindi iperammmortamento al 250% CASO B Distributore automatico (bene principale) acquistato nel 2018 e interconnesso tra il 2018 e il 2019. Il regime è quello del 2018, quindi iperammmortamento al 250% CASO C Distributore automatico (bene principale) ordinato entro il 31-12-2018 con il 20% di anticipo e interconnesso nel 2019. Il regime è quello del 2018, quindi iperammmortamento al 250% CASO D Distributore automatico (bene principale) acquistato nel 2019 e interconnesso nel 2019. Il regime è quello del 2019, quindi iperammmortamento al 270% Quindi solo in caso di investimenti effettuati nel 2019, sarà possibile usufruire dell’iperammortamento al 270% Per poter usufruire dell'agevolazione, l'impresa deve produrre una dichiarazione del legale rappresentante, o una perizia tecnica giurata rilasciata da un perito iscritto all'Albo (se il costo di acquisizione è superiore a 500.000 euro), in cui si attesta che: • il bene possiede le caratteristiche tali da includerlo nell'Allegato A e/o B; • il bene è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o della rete di fornitura.
• resa dal legale rappresentante • per i beni aventi ciascuno un costo di acquisizione superiore a 500.000 euro, una perizia tecnica giurata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali ovvero un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, attestanti che il bene possiede caratteristiche tecniche tali da includerlo negli elenchi di cui all’allegato A o all’allegato B annessi alla presente legge ed è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura”. Come precisato dalla circolare 4/E del 30 marzo 2017, per poter beneficiare delle maggiorazioni, i beni materiali e immateriali di cui agli allegati A e B devono rispettare il requisito della “interconnessione” al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, requisito che risulta indispensabile per la spettanza dell’agevolazione. L’interconnessione, insieme agli altri requisiti previsti dalla legge, deve essere attestata • dalla dichiarazione del legale rappresentante, • dalla perizia tecnica giurata • dall’attestato di conformità. Tali documenti devono essere acquisiti dall’impresa entro il periodo di imposta in cui il bene entra in funzione, ovvero, se successivo, entro il periodo di imposta in cui il bene è interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. In quest’ultimo caso, l’agevolazione sarà fruita solo a decorrere dal periodo di imposta in cui si realizza il requisito dell’interconnessione.
La perizia giurata richiesta per usufruire dell'iperammortamento è stata oggetto di chiarimenti nella risoluzione 27/E 2018 del 9 aprile. Le norme prevedono che per la fruizione dei benefìci l’impresa è tenuta a produrre una dichiarazione
APPROFONDIMENTI IPERAMMORTAMENTO
• DAITALIA 132 APRILE 2019
APPUNTAMENTO IN FIERA
VISIONS OF VENDING 2019, IL FUTURO DEL VENDING A EU' VEND & COFFEENA 2019
PER MAGGIORI DETTAGLI SUL PROGRAMMA: HTTP://WWW.EUVENDCOFFEENA.COM/ EUVEND_COFFEENA/ TRADE-FAIR/EVENTS/ VISIONS-OF-VENDING/ INDEX-2.PHP
IL FORUM DEGLI ESPERTI SVELA GLI SVILUPPI FUTURI DEL SETTORE. COME CAMBIERÀ IL SETTORE DEL VENDING? QUALI PLAYER RIMESCOLERANNO IL MERCATO DEL VENDING? DOVE SI CELANO NUOVI POTENZIALI DI BUSINESS? QUALI SARANNO I PROSSIMI TREND DEL SETTORE? GLI ESPERTI DI TREND DEL MONDO IMPRENDITORIALE E VENTURE CAPITAL, DEL SETTORE DEL VENDING E DELLA DISTRIBUZIONE RISPONDERANNO A QUESTE E ALTRE DOMANDE NEL CORSO DI EUVEND & COFFEENA 2019, DAL 9 ALL'11 MAGGIO 2019 A COLONIA. SCOPRIRETE COME ATTREZZARE AL MEGLIO IL VOSTRO BUSINESS PER IL FUTURO.
Quest'anno il forum di esperti "Visions of Vending" si svolgerà all'insegna de "Il futuro del vending". Alcuni dei temi oggetto delle relazioni e delle discussioni saranno "Market Trends in Europa", "Vending in Cina", "Internet of Food" e anche "New Work, un nuovo mercato per l'industria dei distributori automatici". "Visions of Vending" si svolgerà venerdì 10 maggio 2019 dalle 13 alle 16.30 nell'ambito di euvend & coffeena di Koelnmesse. Il forum di esperti sarà moderato da Aris Kaschefi (direttore dell’associazione tedesca BDV) ed Eric M.C. Schwaab, editore della rivista di settore "Vending Report".
APPUNTAMENTO IN FIERA EU'VEND & COFFEENA
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• DAITALIA 132 APRILE 2019 ELENCO DEI RELATORI CONFERMATI E DEI RELATIVI ARGOMENTI: Fabio Ziemßen, consulente e speaker (EFood-Blog) "Internet of Food" - Dove e come faremo acquisti in futuro Ziemßen, consulente ed esperto del settore, organizza su tutto il territorio tedesco incontri per innovatori e startup in ambito alimentare (German Food Startup Meetups, Next Generation Food Think Tank, Startup Food Market ecc.) e si adopera a favore del networking nel mondo internazionale del FoodTech. In qualità di Director Food Innovation è a capo della nuova unità NX-FOOD per la METRO AG. Birgit Gebhardt, esperta di trend e autrice del libro "2037 – La nostra vita quotidiana nel futuro New Work, un nuovo mercato – come la nuova cultura del lavoro rivela nuove opportunità per l'industria dei distributori automatici Un approccio orientato al cliente, il lavoro
agile, lo scambio informale di conoscenze e i nuovi rituali trasformano l'ambiente dell'ufficio e di conseguenza anche l'offerta del vending. Birgit Gebhardt, esperta di New Work, abbozza nuovi concept, progetti e facilities per agevolare il lavoro e assistere i nomadi digitali. Petr Zrubecky, amministratore della Leading Consulting Solutions Ltd. Il vending in Cina, lo sviluppo dei miti del mercato Petr Zrubecky opera da 30 anni nel settore internazionale del vending. Da 11 anni si occupa di consulenza principalmente in tema di Business Development e vending in Cina e ha una profonda conoscenza di questo mercato. Martin Colston, Director, Colston Consultants: Vending Operator Benchmarks Cifre & dati sul vending 2019 Colston Consultants è stata fondata nel 2014 e offre consulenza strategica e specifica indipendente all'industria del vending e Away From Home (AFH) Hot Beverage. Il consulente capo è Martin
Colston che ha accumulato oltre 30 anni di esperienza nell'industria del Vending e A.F.H. Hot Beverage in più di 25 paesi, in particolare Germania, Gran Bretagna, Francia, USA, Canada, Giappone e Cina. È il maggiore depositario di dati sull'industria del vending in Europa e redige lo UK Census per la Automatic Vending Association, ma anche report di mercato su altri 21 paesi per la European Vending Association. Erwin Wetzel, direttore European Vending & Coffee Service Association (EVA) Market Trends in Europa Erwin Wetzel, opera dal 2011 in seno alla European Vending & Coffee Service Association (EVA), dove dal 2014 ricopre il ruolo di direttore. L'associazione riunisce 120 membri, divisi fra associazioni nazionali o singole imprese, in tutti i segmenti del settore. Prima del 2011 Erwin Wetzel lavorava come assistente di un membro del Parlamento Europeo e tutelava gli interessi dell'Unione austriaca dei comuni a Bruxelles.
• DAITALIA 132 APRILE 2019
APPUNTAMENTO IN FIERA
HOSTMILANO 2019 IN ANTEPRIMA L’ACCOGLIENZA DEL FUTURO, IL FUORICASA INNOVATIVO CHE CRESCE IN TUTTO IL MONDO I PRODOTTI E SERVIZI PER IL FUORICASA CRESCONO IN CONTROTENDENZA CON L’ECONOMIA MONDIALE E PREMIANO L’EXPORT ITALIANO; NEL NOSTRO PAESE I CONSUMI FUORICASA RAGGIUNGONO I 78 MILIARDI DI EURO (+8% L’ANNO)
SOSTENIBILI, ESPERIENZIALI, PERSONALIZZATE. MA ANCHE SMART E IPERTECNOLOGICHE. SONO LA RISTORAZIONE E L’ACCOGLIENZA DI PROSSIMA GENERAZIONE, ICONE PER ECCELLENZA DEI NUOVI STILI DI VITA IN TUTTO IL MONDO. DALLE TECNOLOGIE 4.0 QUALI L’AUTOMAZIONE O L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, FINO AI CAMBIAMENTI NEI GUSTI CON IL PASSAGGIO DALLA COPPIA DOLCE-SALATO VERSO UNA GAMMA DI NUOVI SAPORI – COME IL “QUINTO GUSTO” UMAMI – FINO AI NUOVI LUOGHI E MODALITÀ DI FRUIZIONE, IL FUORICASA CRESCE, IN CONTROTENDENZA CON IL RALLENTAMENTO DELL’ECONOMIA MONDIALE. Un settore le cui ultime tendenze e i must-to-do dei prossimi anni si svelano in anteprima a HostMilano, a fierami-lano dal 18 al 22 ottobre 2019, la manifestazione organizzata da Fiera Milano leader per l’innovazione nell’ospitalità professionale a livello mondiale. Una leadership confermata dai numeri: a oggi sono già oltre 1.650 le aziende registrate, dei quali il 43% internazionali da 50 Paesi. LE NUOVE TENDENZE SPINGONO HOME DELIVERY ED EXPORT Analizzando i report dei principali analisti di mercato, l’Osservatorio di HostMilano ha individuato alcuni trend particolarmente interessanti. Se per Euromonitor la tendenza generale è la iper-personalizzazione delle individualized
eating experiences, con porzioni su misura e sostenibili, secondo Forbes sarà boom di proposte salutistiche per i cibi ricreazionali, consumati per esempio al cinema, nei centri commerciali, o in stazioni e aeroporti. A spingere l’ulteriore crescita della ristorazione sarà anche l’home delivery che, nota l’Osservatorio Host, coinvolgerà sempre più anche i locali indipendenti oltre alle catene. Anche i numeri confermano come i trend innovativi stiano sostenendo i consumi. Secondo recenti dati Censis-Coldiretti (novembre 2018), il fuoricasa gastronomico è un mercato in forte espansione, che vale 78 miliardi di euro e che cresce dell’8% l’anno. Al mangiar fuori si destina poi il 35% della spesa turistica (oltre 30 miliardi di euro) mentre ben 4,1 milioni di italiani si avvalgono anche del food delivery. Ma cosa succede dietro le quinte, nelle cucine professionali? Sempre secondo Forbes, anche nella ristorazione crescerà l’automazione, veri e propri robot che libereranno dai compiti meccanici e ripetitivi – come spargere gli ingredienti su una pizza – gli operatori umani, che potranno dedicarsi agli aspetti più creativi. A livello di materie prime, analizza l’Osservarorio HostMilano, Forbes vede invece ancora in crescita l’ecosistema dei prodotti a base vegetale mentre prosegue l’affermazione dell’etichetta corta. Evoluzioni che l’industria italiana, leader mondiale in molti comparti del food equipment, ha valorizzato in chiave d’innovazione sostenendo l’export.
APPUNTAMENTO IN FIERA HOST 2019
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• DAITALIA 132 APRILE 2019 IL FUTURO A HOSTMILANO: DA SMART LABEL HOST INNOVATION AWARD ALL’INNOVAZIONE NEI SETTORI Molto più di un’esposizione di macchine, soluzioni e format, HostMilano è un hub di innovazione, competenze e cultura di settore unico al mondo per cogliere la portata di questi cambiamenti e trasformarli in opportunità di business. Un affondo particolarmente qualificato sarà offerto da SMART Label Host Innovation Award: il riconoscimento promosso da Host e Fiera Milano con POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, e patrocinato da ADI - Associazione per il Disegno Industriale premierà prodotti, servizi e progetti che si distinguono per funzionalità, tecnologie, risvolti ambientali o etico-sociali. In tema di progettazione e di tutto ciò che riguarda layout e formati, quest’anno si segnala la novità dei sette seminari di aggiornamento Design Talks, sempre in collaborazione con POLI.design: tra i temi, soluzioni innovative basate sui big data, nuovi scenari urbani, il nuovo
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lusso e l’esperienza del consumatore. All’impatto della tecnologia sul settore sarà invece rivolta la Food-Technology Lounge, in collaborazione con EFCEM ITALIA insieme a ANIMA e le sue associazioni Assofoodtec, Fiac, Aqua Italia e Uida, mentre Futurbar a cura di Comufficio e Consorzio FIA presenterà una preview sul pubblico esercizio di domani. Tra le centinaia di eventi in palinsesto, da segnalare “Restaurant Engineering - Evoluzione del Mondo del Fuoricasa vista da Dietro le quinte”, curato da APCI - Associazione Professionale Cuochi Italiani, un palcoscenico dove celebri chef, ospiti vip e partner istituzionali proporranno infinite interpretazioni della cucina, pasticceria e panificazione, con uno speciale spazio dedicato ai giovani emergenti. Momenti di approfondimento sulla ristorazione sostenibile di qualità saranno curati da CHIC - Charming Italian Chef, mentre per la prima Academy della Federazione Italiana Cuochi, una cucina di design ospiterà una serie di dimostrazioni di alta formazione.
APPUNTAMENTO IN FIERA HOST 2019
E se i confini tra comparti del fuoricasa sfumano sempre di più, HostMilano, tra i pionieri nell’anticipare il fenomeno dell’ibridazione, si conferma come l’appuntamento irrinunciabile per contaminare il proprio business con idee e stimoli da filiere affini. Dal mondo del caffè si segnalano gli eventi a cura di AICAF e ALTOGA: VI Gran Premio della Caffetteria Italiana, Latte Art Grading Battle Championship e Coffee Addition, incentrato sulla mixology del caffè. Dall’Arte Bianca infine da non perdere il Campionato Europeo della Pizza a cura di Pizza e Pasta Italiana e Scuola Italiana Pizzaioli. Ma a HostMilano l’innovazione è anche quella delle aziende lungo il percorso espositivo. La manifestazione è or-ganizzata nelle tre macro-aree Ristorazione Professionale con Pane, Pizza, Pasta; Caffè-Tea con Bar, Macchine per Caffè, Vending e Gelato-Pasticceria; Arredo-Tavola e Tecnologia. Tutti gli aggiornamenti su: www.host.fieramilano.it, @HostMilano, #Host2019.