Poste Italiane s.p.a. -spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 DCB Torino. N°4/2006
N°14 luglio-agosto/06
D.A.ITALIA - IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA
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Cofifast e il progetto illy-Itaca Espresso System fabbricanti: intervista a Coges e Ducale le novità nel vending: New Project – Bianchi Vending Corners – Galleria illy – MEI Conlux mondo associazione: il Technical Forum EVA caffè latest news formazione e sicurezza appuntamento in fiera: D.A. Vending Expo – Vending Poland – Oman – Dubai Vend
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EDITORIALE
Perché l’obesità infantile preoccupa il mondo del vending? I bambini che presentano un eccesso di peso, spesso anche significativo, sono sempre più numerosi e l’obesità infantile è ormai considerata alla stregua di un’epidemia globale. I bambini si nutrono male, non fanno attività sportiva, stanno troppo a lungo davanti alla televisione o ai videogiochi e tendono sempre più ad ingrassare. Paradossalmente, nonostante l’accresciuta attenzione dei media di tutto il mondo, il fenomeno continua ad espandersi con tassi di crescita preoccupanti e l’Italia non è certo un paese virtuoso, visto che si colloca in una posizione peggiore rispetto a molti altri Paesi europei. Purtroppo, come sempre accade in questi casi, le istituzioni italiane, europee e mondiali, stanno cercando di trovare soluzioni e nel contempo di punire i possibili “colpevoli”. La posizione europea è estremamente chiara. Neville Rigby (Director of Policy and Public Affairs IASO International Obesity Taskforce), durante la più importante conferenza dell’anno, non si è fatto nessun problema a dichiarare che i distributori automatici dovrebbero essere tolti dalle scuole di tutta Europa e l’impressione che ha lasciato a tutti gli operatori presenti è che questa convinzione non sia nemmeno soggetta a possibili discussioni, qualsiasi siano i rimedi proposti. Il vending inoltre, si trova nella scomoda posizione di essere il canale distributivo sostanzialmente più debole e quindi il più soggetto a subire provvedimenti, anche punitivi, da parte del mondo della politica. Le preoccupazioni sono legittime, non tanto per l’impatto di un possibile ritiro dei distributori dalle scuole italiane, che non avrebbe una consistenza numerica così rilevante, ma perché è una spia della sostanziale diffidenza delle istituzioni nei confronti della distribuzione automatica e non è da escludere che gran parte del mondo del pubblico possa progressivamente chiudersi o creare difficoltà all’espansione del vending. In un mercato nazionale sempre più saturo, proprio il settore del pubblico (poco sfruttato rispetto ad altre realtà mondiali) potrebbe consentire nei prossimi anni interessanti tassi di espansione. Le soluzioni che si possono adottare, sempre che non sia già troppo tardi, sono indirizzate verso la strutturazione di un’offerta innovativa, sempre più completa e che possa offrire delle soluzioni concrete al problema. Poter dialogare con le amministrazioni potendo dimostrare di aver attuato in autonomia notevoli sforzi nella direzione di una più attenta considerazione dei problemi legati alla corretta alimentazione, sarà comunque un punto di forza non trascurabile e ci auguriamo che tutti gli operatori della filiera del vending si impegnino attivamente in uno sforzo comune di prevenzione. Le problematiche sempre più pressanti in campo alimentare potrebbero anche consigliare di vagliare con maggiore attenzione i molti progetti innovativi esistenti, sia food che non-food. Non chiudersi solamente nel mondo del food tradizionale, potrebbe portare ad interessanti tassi di crescita e a marginalità di tutto rispetto.
Alessandro Fontana
sommario 3
EDITORIALE Perché l’obesità infantile preoccupa il mondo del vending?
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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – G E S T O R I Cofifast e il progetto Illy-Itaca Espresso System
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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – FA B B R I C A N T I Coges - Il centro di eccellenza nei sistemi di pagamento La Ducale lancia sul mercato una nuova macchina per lo yogurt
LE NOVITÀ NEL VENDING New Project presenta "SINTESYS" Advantage Partners and Bain Capital Complete Acquisition of MEI Conlux Bianchi Vending Corners Sono ormai 200 i distributori automatici di latte crudo presenti in Italia Apre a Milano Galleria illy hosted by Moroso
31 Numero 4 – Anno III – Luglio - Agosto 2006 Direttore Responsabile Renzo Gabriel Bonizzi Condirettore Alessandro Fontana Hanno collaborato: Massimo Brisciani e Luca Mariotti Progetto grafico Andrea Lottero Foto Alizia Lottero Stampa Diffusioni Grafiche Spa D.A.Italia – Il periodico della distribuzione automatica Pubblicazione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004 Iscrizione al R.O.C.: 11412 Periodicità: bimestrale Editore: ART&WORKS Srl Via Garian 49 - 20146 Milano - P.IVA 04234310961 Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 36521641 Ufficio commerciale: commerciale@daitalia.it Web: www.daitalia.it Posta elettronica: info@daitalia.it Abbonamenti: abbonamenti@daitalia.it Pubblicità inferiore al 45% La riproduzione totale o parziale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari.
VENDING E SALUTE I progetti sperimentali per tutelare la salute nella distribuzione automatica
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FORMAZIONE E SICUREZZA Il Quaderno della Sicurezza: la 626 per le aziende del Vending
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MONDO ASSOCIAZIONE EVA organizza in novembre a Roma il "Technical Forum" per l'industria del Vending Confida Comunica - il Gruppo Giovani e la formazione professionale WVA - “Making the Vending World a Better Place”
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C A F F È L AT E S T N E W S La Nuova Simonelli ha festeggiato i suoi primi 70 anni
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FISCO NEWS Paradiso fiscale o inferno tributario?
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L AV O R O E I M P R E S A Come si calcola il costo del lavoro
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A P P U N TA M E N T O I N F I E R A D.A. Vending Expo - Vending Poland - Food Expo 2006 - Dubai Vend
IL MERCATO DEL VENDING Cofifast e il progetto Espresso System
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illy-Itaca
[ gestori ]
La presentazione del sistema Itaca Espresso System–illy è stato probabilmente l’evento più atteso alla fiera del vending Venditalia 2006. Molti fattori hanno giustificato questo grande interesse: l'ingresso di un competitor come illy nel mercato delle capsule rigide OCS, la partecipazione al progetto di Itaca e del suo fondatore Dino Macchi, la presenza (tra i gestori che avevano i contratti di esclusiva) di alcune delle principali gestioni italiane e, non da ultima, l'attesa per il lancio ufficiale che è stata ritardata di circa un anno. Tutto ciò ha fatto aumentare le aspettative e, come spesso accadde in questo settore, ha dato adito a moltissime voci e ipotesi a volte discordanti. D.A. Italia per conoscere meglio alcune aspetti di questo progetto ha deciso di recarsi in Cofifast, una delle aziende che commercializza in esclusiva il prodotto illy-Itaca, dove ha incontrato e intervistato Michele Motterlini e Enrico Motterlini. Abbiamo attuato questa scelta, sia per poter analizzare il progetto dalla prospettiva di una compagnia di gestione, sia perché Michele Motterlini è senz'altro uno dei protagonisti più titolati per comprendere le problematiche legate ad un lancio di un nuovo progetto nel mondo OCS, avendo già attivamente svolto un ruolo di primo piano in alcune delle principali start-up di questo segmento di mercato.
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Enrico Motterlini
Intervista a Michele Motterlini - Cofifast Il sistema IES-illy era molto atteso nel settore, anche perché ormai se ne sentiva parlare da tempo. Quali sono i motivi che ne hanno ritardato così a lungo il lancio ufficiale? Il progetto di Itaca ha creato alcune perplessità in molti operatori del settore perché sembrava sempre sul punto di partire e invece, prima di essere lanciato ufficialmente, è trascorso circa un anno. Questo fatto ha comportato tutta una serie di voci e di ipotesi che sono state però smentite dai fatti e dalla presentazione del sistema IES-illy a Venditalia 2006. Io stesso non sono a conoscenza di nessun fatto di particolare rilevanza (come ripensamenti da parte di illy o di Itaca) e il lancio ufficiale così posticipato ha in realtà una spiegazione del tutto razionale: ogni progetto ha le sue problematiche e i ritardi sono assolutamente da mettere in conto.
L’unico evento di rilievo è stato il ritardo nella commercializzazione della macchina Coffee Cube dovuto ai test di affidabilità. Lei ha vissuto in prima persona l'introduzione nel mercato dei più importanti progetti di macchine OCS. Il sistema IES ha seguito percorsi e ritardi simili ai precedenti? I ritardi nella realizzazione della Coffee Cube sono assolutamente in linea con quello che si è verificato in progetti precedenti. Io sono ormai al quarto start-up nel mondo dell'OCS e ne ho un'esperienza diretta. Mi ricordo ad esempio che nel 1996 abbiamo presentato per due anni consecutivi alcuni prototipi senza riuscire a produrli in linea perché c’era sempre qualche piccolo inconveniente che ne ritardava l’uscita.
Come si è sviluppato il suo rapporto con il prodotto illyItaca? Il mio rapporto come gestore con il prodotto illy-Itaca si è sviluppato perché il mercato lo richiedeva. Sono convinto che ogni gestore deve essere molto attento a quelle che sono le reali novità di mercato e non deve lasciarsi scappare l’opportunità di offrire dei validi prodotti ai propri clienti. Il prodotto illy è sicuramente valido e il marchio è molto conosciuto, anche se sono convinto che sia un prodotto di nicchia e una società come Cofifast aveva il dovere di considerare seriamente un progetto di questa importanza. Ovviamente abbiamo fatto tutti i test e, così come in tutte le cose che facciamo, ci siamo impegnati con molta serietà e serenità, senza prendere alla leggera la questione. Non abbiamo nessuna intenzione di far fare da cavia ai nostri clienti
e ci muoviamo sempre con molta circospezione, tanto che vendiamo un prodotto solo se siamo sicuri che: – è quello che necessita al cliente – funziona bene – non dà preoccupazione né al cliente né a noi. Tutti test ci hanno confortato sulla bontà del progetto e abbiamo accettato di proseguire. Abbiamo firmato dei contratti che ci impegnano e impegnano la società che li ha redatti. Contratti di vera e propria esclusiva che Itaca ha dato a tutte le società che fanno parte di questo progetto e che coprono tutto il territorio nazionale. Il lavoro non si avvale di rivenditori e prevede delle zone di competenza ben specifiche con ripartizioni numeriche molto precise. Quali sono le prime risposte del mercato? D.A.ITALIA 7
IL MERCATO DEL VENDING
Le prime risposte sono incoraggianti anche se noi per primi non ci aspettavamo che la gente "facesse la fila" per aver la macchina anche perché il prezzo è in assoluto il più alto del mercato e il cliente interessato a questo tipologia di prodotto ha caratteristiche, esigenze e aspettative particolari. Da parte nostra dobbiamo rilevare che, una volta centrato il giusto target, il prodotto dà senz'altro risultati in linea con quelli attesi. Il prodotto si pone in diretta concorrenza con le cialde Lavazza o si rivolge ad un segmento diverso? La cialda illy non sta certamente cannibalizzando il prodotto Lavazza perché si posiziona su un livello di mercato diverso. Lavazza nemmeno con la miscela migliore è riuscita ad arrivare ad un qualità percepita che giustificasse un prezzo così alto. D.A.ITALIA 8
Per quanto riguarda BLUE, la politica commerciale di Lavazza prevede un prezzo in negozio all’utente finale più basso di quello proposto per illy. In pratica chiunque può comprare la cialda a quel prezzo e non è pensabile che un gestore possa permettersi un listino diverso.
e non c’è nessuna ragione per cui gli si debba offrire un prodotto diverso. Con illy Cofifast sta facendo mercato su un segmento diverso e che non aveva toccato con Lavazza. Ovviamente se qualche cliente di Cofifast dovesse volere il prodotto illy, non gli verrà negato.
Cofifast è una delle più importanti gestioni per la distribuzione delle cialde Lavazza. Partecipare attivamente al progetto illy non vi ha creato qualche problema? Cofifast è probabilmente il più grosso gestore singolo di cialde OCS Lavazza. È evidente che l’acquisizione di Cofifast presupponeva e presuppone la ferma intenzione di lavorare con Lavazza. Dopo tre anni di lavoro l’azienda dà buoni risultati, i clienti sono soddisfatti del prodotto di Lavazza
Quando “entra” con il prodotto illy-Itaca in postazioni che già posseggono macchine OCS, che cosa trova? Il mercato dell'OCS è notoriamente coperto, soprattutto nelle area di competenza di Cofifast, quindi oltre a fare nuove postazioni è inevitabile posizionarsi per sostituzione. Come sempre però troviamo un po' di tutto e in questo non c'è una particolare differenza con altre situazioni. Troviamo vecchie Saeco, qualche Lavazza, alcune macchine nuove, con cialde o cloni e così via.
Il marchio illy è importante per il successo del progetto? Il marchio aiuta molto perché è prestigioso e molto conosciuto dal cliente. Per esperienza personale devo ammettere che a Torino ha un effetto maggiore che a Milano, ma solo perché probabilmente nel capoluogo lombardo sconta precedenti problemi di gestione. Cofifast quando si propone al cliente presenta con grande attenzione il prodotto, la macchina, il contratto e la serietà dell'azienda che c’è dietro e spesso ha la soddisfazione di riuscire a iniziare il rapporto di fornitura. Quali sono le prospettive di questo sistema? Sia illy e che Itaca hanno avuto il buon senso di non aspettarsi da subito risultati eclatanti e di considerare dei parametri di crescita ambiziosi ma raggiungibili. Gli obiettivi di vendita sono stati
INTERVISTA A MOTTERLINI - COFIFAST
ESPRESSAMENTE AL VOSTRO SERVIZIO
fissati tenendo in debito conto che illy è un prodotto di nicchia che non vuole "conquistare il mondo", ma semplicemente quella quota di mercato che è propria di quel marchio e di quel tipo di prodotto erogato. Noi abbiamo valutato e verificato queste premesse e abbiamo accettato questi impegnativi, ma fattibili, obiettivi di sviluppo. Questi numeri sono evidentemente marginali se rapportati al numero di cialde che Cofifast distribuisce a marchio Lavazza, ma alla fine avranno un loro peso aziendale che merita comunque rispetto. Riteniamo che queste prospettive rispecchiano la giusta percentuale di un prodotto di qualità, che offre una buona marginalità e quindi soddisfazione, sia alla azienda che lo vende che a quella che lo gestisce, ma soprattutto all’utente finale che apprezza la bontà del prodotto.
Il raggiungimento degli obiettivi è facilitato per società come Cofifast che hanno già una consolidata base di aziende servite? È possibile in caso di difficoltà "convertire" in illy-Itaca alcuni vostri clienti? Solo chi non ha esperienza diretta del mondo della gestione di macchine OCS può sostenere questa tesi (sentita fin troppo spesso in questo periodo). In realtà è veramente difficile poter cambiare un prodotto consolidato con un altro prodotto. Chi ha bevuto Lavazza per 15-20 anni non ha intenzione di cambiare caffè e nemmeno ipotizza che un altro prodotto possa essergli più gradito, perché l'abitudine a quel gusto ha il sopravvento, anche nel senso di qualità percepita. Quindi è molto difficile imporre un caffè diverso a quello che ormai
incontra il gusto del cliente e per giunta ad un prezzo diverso. Come sono state selezionate le gestioni che oggi hanno l'esclusiva? È ancora possibile ottenerla? Gli attuali compagni di viaggio del progetto illy-IES, sono una serie di società di gestione di rilievo che hanno firmato dei contratti con parametri di esclusiva. Per sapere se sia ancora possibile ottenere delle esclusive occorre rivolgere la domanda ad altra persona (l’Amministratore di Itaca). Come è stato suddiviso il territorio di competenza? A quanto mi è stato detto il territorio è stato suddiviso per province e, nelle zone in cui territorio aveva un mercato troppo ampio, si è creato il concetto di esclusiva condivisa. Cofifast ad esempio, non poteva
accollarsi l’onere di avere l'esclusiva di Milano e Provincia da sola e ci sono altre due società che ci accompagnano in questo progetto. Il mercato è così ampio che ci siamo divisi il territorio a seconda delle proprie zone di insistenza (dove ciascuno è più forte e dove è locata l’azienda). Le nostre realtà sono complementari e non abbiamo riscontrati particolari problemi di convivenza, anzi spesso verifichiamo gli andamenti e abbiamo rilevato che sono abbastanza omogenei e cerchiamo di condividere le problematiche comuni e gli strumenti in grado di risolverle. Questo ci ha portato ad avere gli stessi risultati e la consapevolezza che se il prodotto è proposto in un certo modo e in un certo segmento di mercato, ha delle potenzialità che gli consentono di avere successo.
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IL MERCATO DEL VENDING
Come è stato fissato il prezzo delle cialde? Il prezzo ci è stato comunicato senza imposizioni e l’abbiamo ritenuto equo. È stato ritenuto valido in tutta Italia con qualche normale eccezione in quelle aree che scontano prezzi molto competitivi. Non si è potuto in assoluto uniformare i prezzi, ma sicuramente ci si è arrivati vicino. Tutte le società di gestione si sono impegnate e stanno ottenendo il giusto prezzo. Se il gestore si convince che per dare un buon servizio occorre dare un livello di prezzo adeguato e lo riesce a spiegare ai suoi commerciali che a loro volta lo spiegano ai propri clienti, si ottengono grandi risultati. Cofifast ha avuto qualche difficoltà o scompenso ad integrare questo nuovo prodotto? La commercializzazione del D.A.ITALIA 10
sistema IES non ci ha portato nessun scompenso. È pur sempre un OCS con logiche del tutto simili agli altri prodotti che vendiamo e quindi non ha creato difficoltà al caricatore, al magazzino, al sistema informatico, all’amministrazione e al cliente. Se decideste di commercializzare questo tipo di prodotto anche nel segmento famiglia, sareste costretti a diverse scelte di struttura? Certamente entrare nel segmento famiglia comporterebbe scelte diverse ed è impensabile utilizzare l'attuale struttura. Sarebbe senz'altro più opportuno costituire una nuova azienda studiata ad hoc per questo mercato. A mio modo di vedere qualunque gestore che tenti di lanciarsi in questo segmento senza attuare profonde modifiche strutturali potrebbe avere delle sgradite sor-
prese. Il sistema IES prevede (oltre a illy) la possibilità di offrire il caffè Star Cup. Qual'è la valenza strategica di questo prodotto? Innanzitutto bisogna considerare che il sistema IES studiato da Itaca è un grosso passo avanti per il mercato della cialda. Quando Dino Macchi e l’ing. Piana realizzarono la cialda per il sistema Unoper (poi acquistato da Lavazza), avevano preso come punto di riferimento il mondo professionale del bar. La cialda possedeva le stesse caratteristiche del portafiltro professionale e lo stesso succedeva per la parte superiore del filtro e la “doccetta”. Anche il quantitativo di caffè era lo stesso e si riproduceva virtualmente l'erogazione tipica del bar, con la stessa pressione e passaggio di acqua. Con l’andare degli anni (e dopo
alcuni miliardi di cialde vendute) ci si è comunque resi conto che questo sistema poteva essere implementato. Il vero merito di Dino Macchi è stato quello di pensare che era arrivato il momento di tentare di modificare quel concetto di sfruttamento del caffè per arrivare ad una totale irrorazione del prodotto con cialda chiusa sul fondo. Dopo lunghi studi è riuscito a risolvere il problema realizzando il sistema IES. Il prodotto Star Cup è quindi buono non solo perché realizzato con miscele selezionate, ma perché sfrutta il nuovo principio IES. Quali sono le prospettive di sviluppo di Star Cup? È difficile dire oggi quali siano le prospettive di questo prodotto. Star Cup è appena partito e quindi il marchio non può essere di nessun aiuto. Sarà cura di chi vuole
INTERVISTA A MOTTERLINI - COFIFAST
affermare questo brand investire risorse in comunicazione per farlo conoscere al mercato. Certamente in un settore dove i listini sono spesso fuori controllo e le stesse cialde Lavazza vengono offerte a prezzi incredibilmente bassi non sarà il prezzo a fare la differenza, perché se si trova un prodotto di marca, apprezzato e riconoscibile ad un prezzo simile nessuno sceglierà un prodotto ancora poco noto. I gestori prima di tutto hanno dei doveri nei confronti delle loro aziende e potranno spingere un prodotto come Star Cup solo quando offrirà, a parità di sforzo commerciale, una marginalità uguale o superiore ai prodotti che già sono a listino. Il brand è così importante nel settore del vending? Oggi il brand è importante, ma la mia visione per il futuro delle
società gestioni va in direzione opposta e credo che sia l'ora di "sbrandizzare" le nostre aziende. Dieci anni fa la situazione era molto diversa e io stesso sostenevo che se le aziende volevano lavorare bene dovevano avere dei brand forti, soprattutto per convincere l’utilizzatore finale che erano in grado di dargli una qualità costante nel tempo. Già da 6-7 anni però parlo di "sbrandizzare" le aziende. Se una gestione lavora solo con 2 o 3 grandi marchi di caffè, si pone in una posizione di grande debolezza. Infatti se questi brand forti all'improvviso decidono di cambiare strategia, si finisce in pratica per vanificare i valori dell’azienda e del suo mercato. La spersonalizzazione invece vuol dire ad andare ad offrire una massa di prodotti con caratteristiche diverse in modo da soddisfare tutta la gamma voluta dal consu-
matore. Se siamo una società di servizi il nostro obbligo e quello di dare al consumatore quello che lui si aspetta nel momento in cui lo vuole. Ci dovrebbero essere prodotti a lunga scadenza e il gestore dovrebbe essere in grado di offrire molte scelte di tutti i prodotti che il cliente voglia consumare in quel periodo. Non credo sia utopico pensare che tra qualche anno arriveremo ad offrire con propri marchi aziendali tutto questo, naturalmente mantenendo intatta la qualità. Quando sarà disponibile la "Mini Cube" la versione più piccola della Coffee Cube? Credo che la Mini Cube sarà presto lanciata sul mercato, anche se non saprei dirle con precisione la data di uscita. Il gruppo è uguale a quello della Coffee Cube.
Personalmente ritengo importante che sia disponibile un modello con la lancia vapore, un accessorio indispensabile per attirare i consumatori del segmento "famiglia". La presenza di questo modello potrebbe portare Cofifast ad entrare nel segmento famiglia? Come avevo già sottolineato è prima necessario costituire una società ad hoc. In questo momento Cofifast è un gestione che si rivolge alle aziende, per cambiare indirizzo deve prima avere un modello di business funzionante e fare molti test. Inoltre prima di entrare in un mercato come questo bisognerebbe vedere risolti alcuni problemi, come la regolamentazione delle vendite in un canale totalmente al di fuori dal controllo dei gestori come internet.
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IL MERCATO DEL VENDING Coges - il centro di sistemi di pagamento
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Nel giugno dello scorso anno il mondo del vending è venuto a conoscenza della cessione del capitale sociale di Coges al gruppo spagnolo Azkoyen. Oggi, ad un anno di distanza, l’azienda di Schio continua ad essere un punto di riferimento nei sistemi di pagamento ed ha presentato numerosi nuovi prodotti fra cui spiccano la nuova gettoniera a cinque tubi e la chiave cashless per il controllo delle calorie. D.A.Italia per conoscere maggiori dettagli sugli ultimi interessanti progetti e per comprendere quale impatto abbia avuto la fusione sulla società e sulle sue strategie di sviluppo, ha incontrato e intervistato Marco Sandro (Direttore Commerciale dell’azienda scledense) e Franca Gramola (Assistente del Direttore Commerciale).
Marco Sandro
Intervista a Marco Sandro – Coges S.p.A. Uno dei prodotti più ammirati a Venditalia 2006 è stata la nuova gettoniera rendiresto a 5 tubi. Quali sono le principali caratteristiche di questo prodotto? COGES in occasione di Venditalia 2006 ha lanciato PROFIT, la nuova gettoniera a 5 tubi interamente progettata e realizzata in Italia. Siamo convinti che possa diventare la più performante rendiresto, con sistema cashless integrato, mai realizzata finora. PROFIT sarà disponibile in due versioni: con o senza cashless integrato. La principali caratteristiche della nuova Gettoniera Coges derivano dalle soluzioni innovative e tecnologicamente all’avanguardia ed all’elevato standard qualitativo di produzione. In sintesi PROFIT offre: una gestione di 5 tubi per l’erogazione del
resto; una grande affidabilità grazie ad un innovativo sistema di separazione e controllo delle monete; un’ampia autonomia di funzionamento grazie ad una maggiore capacità dei tubi; la massima flessibilità nella configurazione delle monete nei tubi; un’alta velocità di accettazione delle monete assieme ad un alto livello di accettazione; una completezza di gamma grazie alla gestione integrata del sistema cashless; la massima sicurezza delle monete presenti nei tubi grazie ad un sistema ottico di controllo e ad un innovativo sistema per il blocco della cassetta tubi; la gestione dei bonus, vendite controllate e controllo calorie e una porta ad infrarossi IR per la rilevazione di dati contabili in formato EVA DTS compatibile con i più diffusi terminali portatili in commercio.
La gettoniera rendiresto è uno dei prodotti più difficili da produrre e ci vogliono anni di esperienza per progettare un prodotto performante. È stato complesso realizzarla? Sicuramente la rendiresto è uno dei prodotti più difficili da realizzare, ma Coges ha il grande vantaggio di avere già sul mercato una gettoniera con ottime performance: la 4 tubi EuroCoin. Questo ci permette di non incontrare i problemi e i “difetti di gioventù” che inevitabilmente si riscontrano quando un ufficio tecnico affronta per la prima volta un prodotto complesso come questo. È stato un problema passare da 4 a 5 tubi? Il problema non è stato certo il passaggio dai 4 ai 5 tubi. I nostri sforzi si sono maggiormen-
te concentrati sul gruppo separatore, sul gruppo espulsore e nell’andare a definire e migliorare le caratteristiche della macchina. Quando abbiamo deciso di progettare PROFIT il nostro interesse non era certamente quello di realizzare solo una 5 tubi. Volevamo presentare una rendiresto che potesse essere lo stato dell’arte di quello che attualmente il mercato è in grado di offrire. Abbiamo voluto anche inserire numerosi plus, come ad esempio il blocco del gruppo monete che rende impossibile sbloccare manualmente e prelevare soldi dalla gettoniera, il gruppo separatore estremamente semplice che evita numerosi problemi e un gruppo espulsore molto performante. Abbiamo inoltre realizzato i tubi più lunghi del mercato.
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IL MERCATO DEL VENDING
PROFIT può essere quindi definito un prodotto completamente nuovo, più che un evoluzione della vostra 4 tubi EuroCoin. L’idea alla base del progetto non era assolutamente quella di fare un restyling della 4 tubi, ma creare un nuovo prodotto e infatti abbiamo deciso di coniare un nuovo nome (PROFIT: Acronimo di PRofessional FIve Tubes) e utilizzare un nuovo colore (rosso). Dalla gettoniera a 4 tubi ereditiamo “solo” la grande esperienza vissuta sul campo nella realizzazione e commercializzazione di una rendiresto. La gestione integrata del sistema cashless sarà un vostro punto di forza? La gestione integrata del sistema cashless è stato ed è un grande punto di forza di EuroCoin e lo D.A.ITALIA 14
sarà ancor di più per PROFIT, anche se abbiamo realizzato due distinte gettoniere, con il cashless e senza. I due modelli sono rivolti ad una tipologia di clienti molto diversa. I numeri espressi da Coges indicano che i maggiori risultati di vendita li otteniamo sui clienti cashless, anche perché il core businnes della nostra azienda rimane sempre e comunque questo. La nostra vision è “cashless systems in every vending machine”, quindi ci sarà sempre da parte nostra una certa enfatizzazione di questa tipologia di prodotti, anche se avremo un’offerta sempre più completa anche nel segmento cash. Come mai avete deciso di progettare e realizzare il prodotto interamente in Italia? La misson di Coges, anche e soprattutto nelle intenzioni di
Azkoyen, è quello di diventare il centro dell’eccellenza per i sistemi di pagamento. È chiaro che l’eccellenza si ottiene controllando il processo produttivo in tutte le sue fasi e l’ufficio tecnico di Coges e l’Italia erano la scelta migliore. Probabilmente si sarebbero potuti ottenere dei costi inferiori producendo o assemblando in altri paesi, ma la certezza della qualità non ci sarebbe senz’altro stata. Quando sarà commercializzata la gettoniera PROFIT? PROFIT sarà sul mercato nel 2007. Coges presenterà già a D.A. Vending Expo (Parigi – fine ottobre n.d.r.) una versione della gettoniera perfettamente funzionante, ma vogliamo sottoporre questo nuovo prodotto ad una intensa fase di trial in cui andremo a verificare il suo funzionamento con grande attenzione e in diversi paesi, met-
tendola severamente “sotto stress”. Una volta terminata questa fase di test, risolveremo le eventuali piccole imperfezioni che migliaia di ore di funzionamento potrebbero aver rilevato e metteremo in commercio la gettoniera. Volgiamo uscire con un prodotto di eccellenza, immune da “difetti di gioventù”. Coges commercializza già oggi un’ottima 4 tubi che è performante e in linea con il posizionamento e la politica strategica di Coges. PROFIT deve seguire e migliorare questa immagine di rendiresto funzionante. Siete da anni leader indiscussi nel cashless in Italia, mentre nel segmento delle rendiresto andrete a scontrarvi con alcuni produttori di altro profilo e con grandi quote di mercato.
INTERVISTA ALLA COGES Come vi posizionerete? PROFIT nasce con l’intento di essere un prodotto di “serie A”. Ci collocheremo nel segmento di fascia alta e riteniamo di avere tutte le carte in regola per confrontarci con gli altri produttori (concorrenti e leader) in Italia, in Europa e nel Mondo. Evidentemente saremo attenti nel cogliere quali sono gli indirizzi del mercato, ma comunque il nostro posizionamento sarà di premium price, così com’è nel cashless. Intendiamo dare un servizio di post vendita adeguato e sviluppare sempre prodotti di alto profilo; non vogliamo per nessun motivo migrare da questo posizionamento strategico. Una rendiresto performante potrebbe essere un ottimo prodotto con cui presentarsi in alcuni mercati europei ancora poco legati al mondo
cashless. Sicuramente la rendiresto è un prodotto rivolto a tutti i paesi europei e del mondo. La connotazione cashless rimane fortemente connaturata nel DNA di Coges e tutte le strategie di sviluppo dei prossimi anni sono rivolte anche e soprattutto al cashless. Resta comunque il fatto che avere una gettoniera a 5 tubi performante può offrire una possibilità di penetrazione del mercato sicuramente più agevole, anche se (indipendentemente dalla rendiresto) in alcuni paesi stiamo proponendo il prodotto cashless secondo le specifiche Coges e stiamo riscontrando un interesse notevole e, in alcuni casi, addirittura inaspettato. Uno dei nostri principali obiettivi rimane quello di esportare il successo del sistema cashless italiano negli altri paesi europei, soprattutto nelle altre aree chiave (Spagna, Francia, Germania e Inghilterra) e
nei paesi collegati. Avete avuto problemi di comunicazione nel passare da una “vision cashless” ad una gamma di prodotti più ampia che comprende anche il cash? La nostra comunicazione non punta a promuovere prodotti cash o cashless, ma tende a veicolare i vantaggi competitivi e i valori sottostanti all’acquisto di un prodotto COGES. Un esempio può esser colto dalle nostre campagne di advertising. Una volta che inizi un rapporto con
Coges sei tranquillo e viaggi comodamente in prima classe. Coges ha recentemente brevettato un sistema per il controllo e la gestione delle calorie. Cosa vi ha spinto in questa direzione? Siamo sempre molto attenti a quelle che sono le dinamiche evolutive e le problematiche legate al settore del vending. Il problema dell’obesità infantile ha di recente investito il mondo della distribuzione automatica e Coges, rispondendo ad una specifica richiesta della
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IL MERCATO DEL VENDING
nostra divisione marketing e degli Area Managers, ha realizzato e brevettato un sistema per il controllo e la gestione del consumo di calorie di prodotti alimentari nelle vending machines. Il sistema (chiave o tessera) permette di verificare e sottrarre dal supporto elettronico non solo il costo del prodotto selezionato, ma anche le calorie corrispondenti al prodotto stesso. La vendita diventa perciò possibile solo se si dispone di un numero di calorie maggiore o uguale alle calorie impostate per il prodotto selezionato. Ogni chiave può avere una limitazione calorica a seconda del tipo di utilizzatore e quando si esauriscono le calorie disponibili, l’utente può acquistare solamente prodotti con calorie impostate a zero come l’acqua minerale, la frutta poco calorica, le bibite non zuccherate ecc. D.A.ITALIA 16
Ovviamente sarà qualche ente esterno (ASL, istituzione scolastica o ministeriale) a decidere la quantità di calorie da inserire. Coges si limita a fornire ai propri clienti un vantaggio competitivo che potrebbe essere decisivo per potersi posizionare in alcune locazioni particolari (scuole, istituzione e aziende). La gestione di un sistema di questo tipo non rischia di essere troppo complessa? Il sistema è studiato in modo tale da essere il più “easy friendly” possibile e non complica più di tanto la gestione della chiavi, soprattutto per gli operatori ben strutturati. In ogni caso bisogna valutare con attenzione i benefici e i costi. Anche se è vero che l’operatore dovrà “sopportare” una gestione leggermente più complessa, sarà comunque in grado di offrire un
ottimo servizio e può ragionevolmente supporre di restare o entrare in alcune locazioni che viceversa potrebbero essergli in futuro precluse. Il ritiro di tutti i distributori nelle scuole francesi è stato un segnale molto forte ed è ormai chiaro che prevenire è meglio che curare. Al posto di aspettare che il mondo del pubblico si chiuda al vending bisogna cercare di offrire valide soluzioni. Avete già riscontrato un buon interesse da parte del mercato? Abbiamo già avuto degli ottimi riscontri, soprattutto in Europa. Anche in Italia abbiamo incontrato l’interesse da parte di tutti quei gestori che vogliono essere più propositivi, soprattutto con le istituzioni scolastiche.
Come procede la fusione con il gruppo spagnolo Azkoyen? Quando Azkoyen ha deciso di acquisire il capitale sociale di Coges aveva l’intenzione dichiarata di far diventare l’azienda di Schio il centro di eccellenza nei sistemi di pagamento e non certo di inglobarla passivamente sotto il suo marchio. Ovviamente stiamo portando avanti dei processi di integrazione interna dove è possibile. Il brand Coges continua e continuerà ad avere una sua forte identità. Dopo la fusione ci stiamo potenziando soprattutto per avere una maggiore presenza in Europa. Vogliamo esportare ciò che abbiamo raggiunto in Italia anche all’estero, mantenendo la nostra identità, i nostri valori e la nostra reputazione. Avete immesso sul mercato
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INTERVISTA ALLA COGES uno dei nostri più importanti punti di forza, sia in termini di skill che di esperienza, ma anche in termini numerici. Questo ci permette di gestire una vasta gamma di prodotti dando sempre un elevato standard di qualità. Coges ha il vantaggio di essere un’azienda strutturata con la potenzialità di presidiare più fronti e con personale dedicato in ogni area di competenza.
anche un nuovo lettore di banconote? Abbiamo recentemente completato la nostra gamma prodotti con il nuovo lettore di banconote TP606. Il lettore di banconote si avvale dei più recenti ritrovati della tecnologia elettronica abbinati ad una meccanica molto affidabile ed è in grado di accettare fino a 64 facce di banconote diverse.
Abbiamo realizzato un prodotto che rispecchia tutte le caratteristiche tipiche di Coges ad un prezzo assolutamente in linea con le esigenze del mercato. Il sistema OCS abilita il distributore automatico all’erogazione di un numero di selezioni pari al numero di cialde acquistate dal cliente ed è disponibile in 2 versioni: OCS Full e OCS Slim.
Vi state muovendo anche sui sistemi di pagamento OCS? Realizzare un sistema di pagamento OCS risponde a precise esigenze nate in Italia ma sviluppatesi anche e soprattutto all’estero.
Un così gran numero di nuovi prodotti e progetti non vi creano problemi organizzativi e di gestione? Coges ha un ufficio tecnico che può a ragione essere definito come
Coges ha dimostrato di poter fornire un ottimo hardware. Dal punto di vista software invece come vi posizionate? La nuova gettoniera rendiresto PROFIT sarà uno dei più eclatanti risultati della continua evoluzione di Coges nello studio del software. Abbiamo creato vari livelli di programmazione in modo tale che anche il gestore che abbia la necessità di una programmazione essenziale (legata solo alle funzioni base) riesca a farlo con estrema semplicità. Viceversa chi possiede una organizzazione più strutturata avrà a disposizione uno software estremamente sofisticato, ma sempre facile da programmare e gestire. Anche in questo caso non abbiamo
Il mondo del vending è in lutto per la scomparsa di Gianni Casarin Venerdì 28 luglio è scomparso Gianni Casarin, Amministratore della REDA srl, membro del consiglio direttivo di Confida e Vice Presidente del gruppo merceologico e di attività delle imprese di servizi e commercializzazione. Gianni oltre ad essere un stimato operatore del mercato del vending, era per noi un caro amico, vogliamo per questo ricordarlo e unirci al cordoglio dei tanti amici che lo rimpiangono.
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cercato scorciatoie e abbiamo investito molto nel progetto, anche sotto il punto di vista finanziario. Declineremo progressivamente questo tipo di programmazione sull’intera gamma di prodotti, in modo tale da offrire un software estremamente flessibile e tarato su esigenze anche molto diverse. Avete privilegiato l’invio di email per la telemetria. Cosa vi ha spinto ad adottare questa soluzione? Le ricerche di mercato ci hanno spinto in questa direzione. Gli operatori (soprattutto in Italia) sono ben disposti a ricevere informazioni attraverso il cellulare, ma è evidente che gli SMS hanno delle limitazioni. Quando una macchina equipaggiata con un modulo per la telemetria deve solo segnalare un allarme di qualche tipo è sufficiente un SMS (ed è quello che il nostro sistema è predisposto a fare), ma informazioni più complesse devono essere inviate in una forma più comprensibile e con un livello di accuratezza che solo una e-mail può garantire.
IL MERCATO DEL VENDING La Ducale lancia sul mercato una nuova macchina per lo yogurt
[ fabbricanti ]
+++ Da tempo nel settore del vending c’è una richiesta crescente di prodotti sani e salutari.
Le problematiche legate all’obesità infantile, che ha portato al ritiro di migliaia di distributori nelle scuole francesi e numerose difficoltà in molti altri paesi europei, ha senz’altro accelerato questo trend di mercato. Ducale, uno dei più prestigiosi fabbricanti di vending machines, ha presentato a Venditalia 2006 una nuova macchina in grado di fornire Yogurt di qualità partendo da un prodotto solubile e quindi facilmente gestibile dagli operatori. Ducale ha già esperienza in macchine che erogano prodotti non legati al mondo del caffè, visto che da anni esporta un gran numero di distributori automatici per i brodi. Adesso con questo nuovo prodotto ha tutte le carte in regola per ripetere il successo in mercati ancora più ampi (Italia compresa). D.A. Italia per conoscere maggiori dettagli su questo nuovo progetto ha intervistato Pietro e Stefano
Marcello,Pietro e Gianluca Sandei
Francesco, Andrea e Stefano Sandei
Intervista a Pietro e Stefano Sandei Il mercato chiede da tempo dei prodotti sani e salutari per andare incontro ai nuovi trend di consumo e combattere le problematiche legate all’obesità. Credete molto nello sviluppo del Vending anche con prodotti non legati al mondo del caffè? Gia da alcuni anni si sente la necessità di offrire al consumatore dei prodotti alternativi alle tradizionali bevande e snack. Questo per la sempre maggior attenzione che il consumatore pone all’alimentazione, sotto l’aspetto salutistico ed ipocalorico. Alcuni anni or sono abbiamo lanciato, in collaborazione con
Unilever/Knorr, il D.A. per minestre a basso contenuto calorico, che sta riscuotendo molto successo soprattutto nel Nord Europa. A questo ora si aggiunge il nuovo D.A. per lo yogurt, nel quale crediamo molto, che dovrebbe avere mercati ancora maggiori, visto che lo yogurt è un prodotto di successo in tutto il mondo. Abbiamo curato nei minimi dettagli tutto il “sistema yogurt”, dall’igiene/pulizia della macchina, alla preparazione dei prodotti, guarniti anche con muesli di diversi tipi e gusti, sino alla realizzazione di un nuovo cucchiaio, che viene erogato al posto della tradizionale paletta. Questo ha richiesto un notevole sforzo progettuale per quanto
riguarda la realizzazione delle nuove apparecchiature, le quali unite al nostro caratteristico sistema di erogazione (plotter) ci permettono di preparare 4 tipi di yogurt, guarniti con altrettanti “topping” di alta qualità. Questa macchina ha le carte in regola per conquistare i gestori? Crediamo proprio di si, in quanto oltre alla semplicità di funzionamento e manutenzione del D.A., il prodotto finito si prepara all’istante amalgamando il prodotto in polvere, come qualsiasi solubile per il Vending, all’acqua opportunamente raffreddata a 4-5 °C. Per i gestori tutto questo si traduce
nel superare le problematiche tipiche di un prodotto fresco, quali la conservazione ed il trasporto, la cosiddetta catena del freddo. L’utilizzo di solubili semplificherà moltissimo la gestione di un prodotto particolare come lo yogurt. Com’è la resa in tazza? Abbiamo collaborato con due aziende produttrici di ingredienti, una nazionale ed una europea, e dobbiamo dire che i risultati sono ottimi in ambedue i casi. I prodotti non hanno nulla da invidiare agli yogurt che troviamo nei supermercati anzi, nel nostro caso ci si può abbinare una varietà infinità di muesli delle marche più prestigiose. D.A.ITALIA 21
INTERVISTA ALLA DUCALE
Questo tipo di macchina consente un’ampia marginalità ai gestori? Oltre alle già citate caratteristiche qualitative del prodotto, anche il costo della materia prima è paragonabile a quello del latte in polvere per il Vending, ed il nostro D.A. è sicuramente in linea con i distributori solubili con pari caratteristiche, presenti sul mercato. Fatte queste considerazioni, tenendo conto della novità ed esclusività del prodotto, crediamo che anche il posizionamento dello yogurt a livello di prezzo, possa dare soddiD.A.ITALIA 22
sfazioni ai gestori, per cui ci sono tutti i presupposti affinchè lo yogurt, o crema di yogurt, abbia un grosso successo. La manutenzione della macchina è complessa? La manutenzione da parte del gestore non è assolutamente complessa, è simile alla gestione di un D.A. solubile che eroga latte o cioccolato. La macchina, sebbene debba erogare un prodotto freddo, è dotata di una caldaietta in pressione, per effettuare uno o più lavaggi automatici a temperatura
elevata, per garantire l’igiene necessaria. Vorremmo ricordare inoltre, l’assenza di tubi e beccucci che costituirebbero un problema sia a livello igienico che funzionale. Oltre a questa macchina avete altri progetti in corso? Ovviamente Ducale continua lo sviluppo delle sue macchine per caffè che mantengono il loro livello di eccellenza riconosciuto dal mercato. Abbiamo presentato a Venditalia 2006 anche il nuovo D.A. per bibite o cocktails post-mix denominato BB. È una macchina
particolarmente semplice ed igienica, che miscela direttamente nel bicchiere l’acqua liscia o gassata con lo sciroppo conservato nei bag in box all’interno di un’apposita cella refrigerata. Anche in questo caso i gestori possono incontrare le crescenti richieste del mercato verso i prodotti equo solidali, fornendo le bevande con un’ottimo rapporto qualità prezzo. Stiamo sviluppando anche altre coffee machines ed altre macchine per così dire “alternative”, e nei prossimi mesi contiamo di presentare alcune interessanti novità.
novità nel vending NEW PROJECT PRESENTA "SINTESYS", L’INNOVATIVO DISTRIBUTORE AUTOMATICO DI CIALDE E ASTUCCI New Project Srl, una dinamica azienda della provincia di Modena, ha presentato a Venditalia 2006 e ha appena lanciato sul mercato la nuova macchina SYNTESIS, un distributore automatico di cialde di caffè, astucci e piccoli snack per il settore dei vending. L’innovativo distributore è concepito per essere abbinato ad una macchina per caffè a cialde ma, grazie alla sua versatilità, può anche essere utilizzato in modo del tutto indipendente. SINTESYS nasce dall'idea di ottimizzare la gestione delle piccola locazioni come gli uffici e le piccole aziende. Per questo è stato concepito come un sistema di qualità ma molto semplice e affidabile, con caratteristiche tecniche elevate per una più agevole gestione. Il prezzo di listino è estremamente competitivo e ciò rende l’importo dell'investimento non particolarmente elevato. L’operatore ha quindi la possibilità di ammortizzarlo in tempi molto brevi. SINTESYS è realizzato attorno ad un nuovo sistema brevettato di erogazione che prevede l'utilizzo di contenitori in cui possono essere inseriti FAP, cialde o qualsiasi prodotto confezionato. Tutti gli snack, gli astucci e i prodotti con confezioni di dimensioni inferiori al contenitore, possono essere tranquillamente gestiti da SINTESYS. La caratteristica principale deI distributore automatico è l’utilizzo di un innovativo sistema di erogazione basato sul concetto di una catenaria formata da tanti piccoli contenitori a forma di parallelepipedo, aperto su un lato. L’esclusivo sistema è stato brevettato e risolve i problemi più frequenti delle attuali macchine
presenti sul mercato: • il prodotto viene erogato per caduta, scivolando dal contenitore e questo garantisce una elevata affidabilità • non sono necessari cambi di formato al variare dei prodotto. • non è possibile l'erogazione accidentale o forzata del prodotto. • possono essere erogati indipendentemente fino a 5 diversi prodotti oppure possono essere erogati in modo congiunto due prodotti, garantendo una grande versatilità • la semplicità dei meccanismi e l'utilizzo di una elettronica avanzata garantiscono un ottimo livello qualitativo dei distributore. • il gestore ha un controllo puntuale sulle vendite sia dal punto di vista quantitativo che economico • il metodo di ricarica o di scarico della macchina è semplice e veloce. SINTESYS è formato da 5 catenarie per complessivi 160 contenitori di dimensioni 128 x 30 x 90 mm. La catenaria è mossa da motoriduttori gestiti da una scheda elettronica che elabora i segnali provenenti dai pulsanti di selezione, dal sistema di pagamento e dai sensori. Il telaio è realizzato in lamiera sagomata, eventualmente brandizzabile in accordo alle richieste dei cliente e la porta anteriore dotata di serratura a tre punti permette un agevole accesso alla macchina. La selezione dei prodotti avviene tramite pulsanti illuminati posizionati sotto una vetrinetta dove sono esposti i prodotti disponibili nel distributore. La gestione della macchina è affidata ad una
scheda elettronica di ultima generazione che può essere interfacciata con tutti i sistemi di pagamento attualmente disponibili sul mercato (parallelo, executive, MDB e gettoniera). La programmazione dei parametri di funzionamento avviene tramite i pulsanti di selezione. Sul frontale della macchina è presente un display illuminato dove vengono visualizzati i prezzi dei prodotti, il residuo della chiave utilizzata per il pagamento, i parametri di settaggio e gli eventuali messaggi di errore. Il circuito elettrico è a bassa tensione per una completa sicurezza degli utenti e degli operatori. Il distributore, è dotato di sensori di caduta prodotto così da garantire la salvaguardia dei credito dei cliente, nonché l'erogazione dei prodotto. Inoltre è prevista la presenza di un porta bicchieri con i cassettini per le bustine dello zucchero e le palettine per mescolare la bevanda.
ADVANTAGE PARTNERS AND BAIN CAPITAL COMPLETE ACQUISITION OF MEI CONLUX TOKYO (June 21, 2006) – Advantage Partners, one of the foremost private equity firms in Japan, and Bain Capital, a leading global private investment firm, today completed the acquisition of MEI Conlux from Mars, Incorporated. Terms were not disclosed. MEI Conlux is the global leader in payment acceptance systems used widely in vending, gaming, transport and retail applications. The Company announced on April 6, 2006 that it had reached a definitive agreement to be acquired. “Our customers and consumers will continue to
receive outstanding service, and will also benefit as we introduce new technologies and invest pro-actively in new segments and geographies,” said Mike Hayes, President of MEI Conlux. “With a strong competitive position, superior technology, and the support of our new financial partners, MEI Conlux is confident in our blueprint for sustained growth and market leadership.” Headquartered in West Chester, Pennsylvania and Sakado, Japan, MEI Conlux is the industry leader globally with strong market positions in all of its business segments. D.A.ITALIA 25
novità nel vending BIANCHI VENDING CORNERS Un nuovo prodotto di Bianchi Vending Group, disegnato e progettato per dare un servizio completo ai clienti, presentato in occasione della manifestazione Venditalia 2006 dove ha riscosso un notevole interesse tra i visitatori e professionisti del settore. Una risposta alle richieste del mercato oggi molto attento alla qualità del servizio offerto ai consumatori, in una realtà nella quale aumentano le consumazioni fuori pasto e gli snack veloci in sostituzione del pasto a casa. Diversi migliaia di queste consumazioni vengono erogati dai distributori automatici. Nasce dunque l’esigenza, sempre più importante, di mettere a disposizione un angolo riservato con un ambiente piacevole e pulito per fruire dei momenti di pausa e relax. I Bianchi Vending Corners dal design semplice ed elegante permettono di rendere belli e gradevoli le locazioni e le batterie dei distributori con un attenzione alla pulizia e raccolta differenziata dei rifiuti. I Corner Relax danno inoltre la possibilità di
creare degli spazi dedicati alla comunicazione e pubblicità, un’ulteriore opportunità di redditività. Concepiti con materiali ben rifiniti, le strutture robuste e pratiche, sono modulari, adattabili per qualsiasi tipologia di distributore e facili da montare. Sono disponili in diverse versioni, con
porta rifiuti singolo o doppio che nel modulo base possono accogliere 2/3 distributori alti 162cm o 183cm e con il modulo prolunga altri 2/3 macchine per arrivare a “N” combinazioni adattandole in base alle singole esigenze. Una soluzione che offre molti vantaggi a chi vuole valorizzare le proprie locazioni.
SONO ORMAI 200 I DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI LATTE CRUDO PRESENTI IN ITALIA Un monitoraggio della Coldiretti ha rilevato che è possibile acquistare "latte crudo" in circa duecento distributori automatici dislocati sul territorio italiano. Il latte è ottenuto direttamente dalla mungitura e non trattato termicamente e rappresenta un’offerta a vantaggio di chi non si accontenta delle offerte tradizionali (latte UHT o pastorizzato) e vuole invece gustare quotidianamente un latte fresco naturalmente in linea con tutte le normative igienico sanitarie. Il latte fresco appena munto, se conservato in frigo, dura 48 ore e si acquista con una bottiglia da un litro che viene riempita dopo aver inseriD.A.ITALIA 28
to una moneta da un euro nel distributore automatico che, naturalmente, deve essere in linea con tutte le normative igienico sanitarie in materia di vendita di latte. Un risparmio del 20-30 percento rispetto al normale prezzo del latte fresco in vendita con anche il vantaggio di riutilizzare il contenitore impiegato senza produrre inutili rifiuti. I distributori incontrano il gradimento dei cittadini con un consenso in rapida ascesa perché conciliano convenienza e salute offrendo l'opportunità di gustare latte appena munto e di beneficiare delle sue note proprietà.
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novità nel vending APRE A MILANO GALLERIA ILLY HOSTED BY MOROSO Apre a Milano, nel cuore di Brera in via Pontaccio 8-10, Galleria illy hosted by Moroso, uno spazio temporaneo in cui vivere e degustare - dal 6 novembre al 6 dicembre - l’esperienza illy: caffè, arte e cultura tra performance artistiche, incontri aperti al pubblico con scrittori e designer e corsi sulla cultura del caffè. L’iniziativa nasce in collaborazione con Moroso - azienda leader nell’arredamento di design con cui illycaffè condivide i valori di eccellenza e innovazione espressione del miglior made in Italy. Moroso, oltre a ospitare illy nel proprio showroom milanese, progetterà gli allestimenti dello spazio che cambieranno più volte nel corso del mese, e sarà protagonista di alcuni degli appuntamenti in calendario. Galleria illy ha debuttato lo scorso anno a Soho
nel cuore di Manahattan e sulla scia del successo ottenuto a New York lo scorso anno l’azienda triestina proporrà un luogo che racconta l’essenza della propria filosofia e delle proprie passioni. Aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19, lo spazio ospiterà una caffetteria la cui offerta sarà tutta ispirata al caffè. Le preparazioni ideate dall’Università del Caffè di Trieste andranno a comporre la carta caffè che accompagnerà un menu di dessert d’autore. Sarà messa in mostra, per la prima volta a Milano, la collezione completa delle illycollection - le tazzine d’artista nate nel 1992 e ad oggi interpretate da oltre cento autori. Ogni collection sarà inoltre accompagnata da un approfondimento sull’artista che l’ha realizzata. A completare e arricchire il momento trascorso
in Galleria illy, il visitatore avrà a disposizione una vasta biblioteca di arte contemporanea, fotografia e design, grazie alle collaborazioni con Edizioni Charta, Contrasto e Edizioni Corraini.
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Vending e salute I progetti sperimentali per tutelare la salute nella distribuzione automatica L'Azienda USL di Modena e CONFIDA hanno attivato una collaborazione per studiare i modelli organizzativi e gli strumenti necessari a tutelare la salute nella distribuzione automatica e alcuni progetti sperimentali sono già stati avviati. D.A. Italia ha seguito con interesse due di questi progetti: il seminario Exposanità - Le nuove frontiere della distribuzione automatica: dalle sperimentazioni gestionali alle garanzie per i cittadini – e la Terza edizione del Concorso Marketing per la salute, che raccoglie i progetti di promozione della salute realizzati con i principi del marketing sociale.
Le nuove frontiere della distribuzione automatica: dalle sperimentazioni gestionali alle garanzie per i cittadini
Il 27 maggio nel quartiere fieristico di Bologna, durante la manifestazione Exposanità (XV Mostra internazionale al servizio della sanità e della salute), si è tenuto un importante seminario dal titolo: “Le nuove frontiere della distribuzione automatica: dalle sperimentazioni gestionali alle garanzie per i cittadini“, che ha riunito fornitori e clienti del vending.
L’obiettivo dell’iniziativa era di approfondire le potenzialità della distribuzione automatica per la promozione della salute. Hanno aperto i lavori: Piero Angelo Lazzari, Direttore di Confida e Vincenzo Scrigna, Presidente Imprese di Gestione Confida, che ha presentato lo strumento di garanzia e trasparenza verso i cittadini: la Carta dei Servizi. Successivamente sono stati illu-
strati i nuovi modelli organizzativi, che Regioni ed Aziende Sanitarie stanno sperimentando per favorire l’introduzione di alimenti salutari nella distribuzione automatica: – Saverio Chillese, ha presentato il progetto sperimentale “Nutrivending” della Regione Veneto – Tiziana Nasolini, Responsabile Osservatorio Agroambientale di Cesena, ha
esposto il progetto “Frutta-snack” per l’educazione al gusto mediante la distribuzione automatica di alimenti – Emilia Guberti, Responsabile Igiene Alimenti e Nutrizione (Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Bologna), ha illustrato l’esperienza sulla filiera corta nella ristorazione dell’Azienda USL di Bologna.
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Vending e salute IL PROGETTO SPERIMENTALE “NUTRIVENDING” DELLA REGIONE VENETO
Saverio Chilese - Referente Regione Veneto Scheda tematica ristorazione collettiva sociale
Il progetto che la Regione Veneto sta elaborando da qualche mese è stato denominato “Nutrivending” e si inserisce all’interno del Piano Triennale Sicurezza Alimentare 2005-2007. Nasce dalla collaborazione tra la Regione Veneto, Settore Sanità e Settore Agricoltura, la Confindustria, Confida, le istituzioni scolastiche (CSA regionale) e l’Università di Padova, che ha recentemente attivato un Corso di Laurea in Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione. La finalità del progetto è quella di intervenire presso i distributori automatici di alimenti situati nelle scuole, nelle imprese e presso le sedi delle Aziende USL ed ospedaliere che aderiranno al progetto, per sperimentare la possibilità di acquistare prodotti salutari e favorire così l’acquisizione di stili di vita sani, accompagnando questa azione ad una informazione corretta in tema di alimentazione ed attività motoria. Il vending deve essere utilizzato perché si entra in contatto con un numero molto elevato di persone e si interviene nel momento stesso in cui si sceglie quali alimenti consumare, potenziando l’efficacia dei messaggi di sensibilizzazione nell’orientare i comportamenti. Questo tipo di sperimentazione è D.A.ITALIA 32
altresì coerente con le richieste dell’opinione pubblica di una maggiore attenzione alla qualità nutrizionale degli alimenti offerti nei distributori. Le strategie utilizzate si rifanno al Marketing Mix e al Marketing Sociale e, pertanto, si sono utilizzate le ormai note 4 P: PROMOZIONE: per informare, educare e sensibilizzare sugli stili di vita sani e sul progetto, vengono utilizzati diversi strumenti: – nei distributori automatici, bicchieri di plastica con slogan di sensibilizzazione; accanto al distributore, un dispenser su cui vengono poste delle locandine o dei volantini promozionali con slogan come (ad esempio) "Salute è piacere" o "Due passi di salute ogni giorno" – l'animazione del "punto vendita" con un adesivo sul pavimento ("Fai un passo verso la salute") per favorire l'individuazione del distributore con gli alimenti salutari e per stimolare l'interesse dei destinatari del progetto; – adesivi applicati sui prodotti salutari, per renderli facilmente distinguibili rispetto a quelli tradizionali.
PRODOTTO: vengono proposti alimenti salutari attraverso i distributori automatici (ad esempio frutta e verdura, yogurt, succhi di frutta). PLACE (localizzazione dei distributori): si è scelto di dislocare i distributori in alcune scuole, in aziende e presso le sedi delle Aziende USL ed ospedaliere, per raggiungere un numero elevato di persone e intervenire proprio nel momento in cui si sceglie quali alimenti consumare. PREZZO: l’elevata quantità di prodotti venduti ogni giorno attraverso i distributori permette di contenere i prezzi degli alimenti. Attualmente ci troviamo ancora nella fase di pianificazione del progetto e abbiamo appena definito e condiviso, nell’ambito del gruppo di lavoro, le linee di sviluppo del progetto, anche sulla base delle valutazioni raccolte, riferite alle precedenti esperienze nelle altre regioni. Nel secondo semestre 2006 il progetto verrà presentato e sarà attivato in alcune USL. Si partirà inizialmente in 4 Province: Belluno, Venezia, Treviso e Verona, poi nel 2007 si attiverà nelle altre. L’aspetto innovativo che desidero sottolineare è l’aver tracciato le linee guida di indirizzo in materia di miglioramento della qualità
nutrizionale nelle aste pubbliche e nei capitolati d’appalto per i distributori automatici di alimenti e bevande; richiesta tra l’altro giunta dal mondo dei produttori (Confida) e da chi gestisce questo tipo di attività. La nostra intenzione è quella di inserire queste linee guida all’interno delle Linee guida relative al miglioramento della qualità nutrizionale della Ristorazione Scolastica, linee di indirizzo, approvate da deliberazione della giunta regionale, per tutta la ristorazione scolastica. Questa base normativa darà sicuramente forza al progetto Nutrivending. LE LINEE GUIDA RIGUARDANO: Fornitura degli alimenti: devono rispettare la normativa vigente; la scelta deve avvenire nell’ambito di prodotti appartenenti esclusivamente alla prima categoria di classificazione, di norma di provenienza nazionale. Viene data la preferenza a prodotti a marchio DOP o IGP, biologi certificati, se è possibile equosolidali e a quelli destinati ad un pubblico specifico (glutin free). Non devono derivare o contenere OGM o sostanze indesiderate. Per favorire il consumo di frutta e verdura e, nello stesso tempo, sod-
Vending e salute disfare gli utenti, si suggerisce di curare la presentazione delle preparazioni sotto l'aspetto sia gustativo che visivo. Per favorire il consumo e la commercializzazione, si preferiscono i prodotti conservati in atmosfera modificata o con altre modalità. I prodotti scelti sono stati: yogurt, succhi di frutta, formaggio, prosciutto e prodotti da forno, merendine e dolci, di cui è stato definito soprattutto il contenuto in grassi. Modalità di aggiudicazione: il servizio sarà aggiudicato secondo criteri sia economici che di qualità (rapporto qualità-prezzo, come
previsto dall’art.23 del D.L. vo 17 marzo 1995, n°157). Al prezzo vengono attribuiti 50 punti secondo queste due modalità: a) qualora l’offerta della ditta sia riferita al canone di concessione dei locali per l’installazione dei distributori automatici, si farà riferimento all’offerta più alta: PUNTEGGIO=50 x (valore offerta più alta, riferito al canone di concessione / valore singola offerta); b) se invece si fa riferimento all’offerta della ditta relativa ai prodotti alimentari si farà riferimento al prezzo più basso o alla media dei prezzi più bassa: PUNTEGGIO=50
x (valore offerta più bassa, riferito alla media dei prezzi / valore singola offerta). Anche alla qualità vengono attribuiti 50 punti, “spalmati” su diversi parametri: specializzazione nel campo del vending, adesione alla carta dei servizi di CONFIDA, descrizione dei distributori, utilizzo di prodotti nutrizionalmente migliorativi, utilizzo di prodotti DOP, IGP o Biologici, adesione a progetti di comunicazione nutrizionale e di socialmarketing e monitoraggio della qualità. Problematica dell’Asta Pubblica: qualora l’offerta della
ditta sia riferita al canone di concessione degli spazi per l’installazione dei distributori automatici, per cui si tratta di un contratto attivo con introito per l’ente pubblico, si utilizza solitamente lo strumento dell’asta pubblica che però è rigido e obbliga tutte le ditte a sottostare ai prerequisiti previsti nel bando di gara (utilizzo di prodotti nutrizionalmente corretti e adesione a progetti di comunicazione nutrizionale e di socialmarketing al fine di promuovere il progetto “nutrivending”). In questo modo si aggiudica dunque solo in base al prezzo e non, come auspicabile, al rapporto qualità-prezzo.
LA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO “MARKETING PER LA SALUTE” Il concorso “Marketing per la salute” nasce con lo scopo di valorizzare e stimolare la realizzazione di progetti di promozione della salute che prevedono l’utilizzo dei principi del marketing sociale. Il premio si propone infatti di dare visibilità ai progetti che si sono maggiormente contraddistinti, oltre che per lo spirito creativo ed il carattere innovativo, per il rigore scientifico nello sviluppo di strategie di promozione della salute modulate sulla base dei bisogni e delle caratteristiche specifiche dei gruppi target e secondo le tradizionali fasi del marketing (analitico, strategico e operativo). La precedenti edizioni del concorso hanno ottenuto un’ampia partecipazione con oltre 50 progetti. Alla luce dell’interesse suscitato e dei risultati conseguiti, viene proposta l’edizione 2006. Il concorso si articola in due sezioni: la prima è rivolta a tutte le Aziende, gli Enti, le Associazioni
pubbliche e private profit e non profit; la seconda è aperta a tutti gli studenti che al momento della presentazione del progetto sono iscritti a corsi di laurea, di perfezionamento, scuole di specializzazioni e master nel cui piano di studi sono previsti insegnamenti di comunicazione e marketing. I progetti devono essere finalizzate a favorire l’adozione di sani stili di vita e possono riguardare: – alimentazione, – ambiente, – attività motoria, – dipendenza da sostanze come tabacco, alcol, droghe o altro, – donazione di sangue e organi, – guida sicura, – prevenzione delle principali malattie, – qualità della vita, – sicurezza sul lavoro, – volontariato. I progetti verranno valutati da una giuria, composta da esperti e studiosi di promozione della salute, di
marketing e di comunicazione sociale, sulla base dei seguenti aspetti: – criteri di scelta del problema; – capacità progettuale (es.: coerenza tra obiettivi e azioni, fattibilità, chiarezza sui criteri di analisi e verifica, etc.); – innovazione e creatività;
– estendibilità del progetto ad altre realtà. I vincitori verranno premiati in occasione di un seminario sul marketing sociale che verrà organizzato a Bologna all'interno della XIII edizione di COM-P.A. - Salone europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese. D.A.ITALIA 33
FORMAZIONE E SICUREZZA Il Quaderno della Sicurezza: la 626 per le aziende del Vending Il 12 giugno Confida ha presentato a Milano il “Quaderno della Sicurezza” per le imprese di gestione. L’occasione è stata propizia per uno specifico incontro di approfondimento con il rag. Bruno Scacchi consulente dell’Associazione, con l’obiettivo di conoscere i principi guida del D.lgs. 626/94 e successive modificazioni e integrazioni, comprendere quali sono le corrette azioni da attuare per non incorrere in sanzioni civili e/o penali e rispettare uno dei parametri della “Carta dei Servizi”. D.A.Italia ha partecipato all’incontro e presenta ai propri lettori una breve sintesi dei principali argomenti trattati. Il “Quaderno della Sicurezza” presentato da Confida è un manuale di informazione e Formazione per gli addetti del Vending e si presenta come una vera e propria guida pratica per il lavoratore impiegato in questo settore. La concreta applicazione dei principi guida indicati dal Legislatore nel D.lgs. 626/94 e nelle successive integrazioni, ha imposto alle imprese una verifica di carattere generale dello stato di sicurezza della propria azienda. Il “Quaderno della Sicurezza” offre una serie di semplici, ma molto concrete indicazioni, un elenco molto dettagliato delle corrette procedure di sicurezza da attuare e alcune valutazioni di carattere più generale. La 626/94 prescrive misure per la tutela della salute e per la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati o pubblici ed è sufficiente che un’azienda si avvalga anche di un solo dipendente per incorrere negli obblighi previsti dal Legislatore. Le nuove figure previste dalla normativa sono quattro: 1. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) 2. Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) 3. Gli Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione (Addetti S.P.P.) 4. Il Medico Competente (M.C.) Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza è eletto o designato dai lavoratori e ha il compito di rappresentarli per quanto concerne la tutela della salute e della sicurezza durante lo svolgimento del lavoro. In ogni Azienda (o unità operativa), dovrà essere designato almeno un R.L.S. per ogni 200 lavoratori e D.A.ITALIA 34
almeno tre qualora i lavoratori siano in un numero compreso tra 201 e 1000. Il R.L.S. ha l'obbligo di avvertire il Responsabile dell'Azienda, di eventuali fattori di rischio individuati nello svolgimento della sua attività, promuovendo ed attuando idonee misure di prevenzione a tutela della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori. Pertanto deve essere prevista la sua diretta partecipazione all'attività di prevenzione con uno specifico percorso informativo/formativo affinché sia in grado di conoscere le tecniche fondamentali nel controllo e nella prevenzione dei rischi. Il Responsabile dei Servizio Prevenzione e Protezione nell'ambito del Vending (gestioni tipicamente al di sotto dei 200 dipendenti), può essere direttamente assunto dal Datore di Lavoro, magari avvalendosi della collaborazione di soggetti esterni (Consulenti della Sicurezza). Il Datore di Lavoro deve comunicare agli Enti territorialmente competenti (ASL e Direzione Provinciale Lavoro) il nominativo dei soggetto incaricato, una dichiarazione attestante la capacità di svolgimento con l'attestazione al corso di formazione specifico per l'incarico assunto, una relazione degli infortuni e delle malattie professionali verificatesi nell'ultimo triennio. Gli Addetti al Servizio Prevenzione e Protezione sono normalmente nominati in base alle dimensioni dell'azienda e nel vending, dove la presenza del Datore di Lavoro è spesso costante e i dipendenti non sono numerosi, anche tale incarico può essere assunto in contemporanea dallo stesso. Se tale presenza non può essere garantita, è allora opportu-
no procedere alla nomina di altri soggetti individuati nell'organico aziendale. Una volta accettato l’incarico è previsto uno percorso formativo specifico. Il Medico Competente collabora con il Datore di Lavoro ed i responsabile dei Servizio Prevenzione e Protezione alla elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi, effettuando accertamenti sanitari preventivi e periodici volti a confermare l'idoneità dei singoli lavoratori alla mansione affidata. Nel settore del Vending il M.C. è spesso assente in quanto è molto raro si ravvisano casi di obbligatorietà. Di particolare interesse sono gli articoli 21 e 22 del D.lgs. 626/94. Art. 21 - Informazione dei lavoratori Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva un’adeguata informazione su: a) I rischi per la sicurezza e salute connessi all’attività dell’impresa in generale b) Le misure e le attività di prevenzione e protezione adottate c) I rischi specifici a cui è esposto .. d) I pericoli connessi all’uso di sostanze e preparati … e) Le procedure che riguardano il pronto soccorso, la lotta antincendio, l’evacuazione … f) Il responsabile del servizio prevenzione e protezione ed il medico competente g) I nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli artt. 12 e 15. Art. 22 - Formazione dei lavoratori 1. Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore … riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di sicurezza e di salute con particolare riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni.
2. La formazione deve avvenire in occasione: a) dell’assunzione b) del trasferimento o cambiamento di mansioni c) dell’introduzione di nuove attrezzature … tecnologie … sostanze o preparati pericolosi 3. La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dei rischi o all’insorgenza di nuovi rischi … 4. Il rappresentante per la sicurezza ha diritto ad una formazione particolare in materia di salute e sicurezza … 5. I lavoratori incaricati dell’attività di prevenzione incendi … evacuazione … pronto soccorso … devono essere adeguatamente formati 6. La formazione dei lavoratori e quella dei loro rappresentanti … deve avvenire durante l’orario di lavoro … 7. I Ministri del lavoro e della previdenza sociale e della sanità … possono stabilire i contenuti minimi della formazione … tenendo conto delle dimensioni e della tipologia delle imprese. Infine sottolineiamo, in estrema sintesi, gli ambiti che vedono interessati i lavoratori del settore del vending: 1. locali di lavoro 2. trasporto e movimentazione interna 3. impianti elettrici 4. inquinamento acustico 5. movimentazione manuale dei carichi 6. utilizzo videoterminali 7. automezzi aziendali 8. incendio e scoppio 9. agenti chimici nel processo di pulizia e manutenzione 10. attività regolamentate dall'art. 7 - Forniture in appalto 11. obblighi dei lavoratori
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mondo associazione Le news dall’associazione Europea EVA
EVA organizza in novembre a Roma il "Technical Forum" per l'industria del vending L’8 e il 9 novembre a Roma, nella prestigiosa cornice dell’Holiday Inn, EVA ha organizzato un "Technical Forum" per l'industria del vending. Il tempismo di questa iniziativa è perfetto, viste le numerose direttive UE in fase di ratifica e il loro presumibile impatto (ancora da determinare) sul nostro comparto industriale. Altre sfide, come standardizzazione e l'innovazione, il futuro dei sistemi di pagamento e comprendere qual è la percezione delle “questioni tecniche” da parte degli operatori indipendenti, saranno discusse all’interno del forum.
Catherine Piana, Direttore Generale di EVA, si è dichiarata entusiasta di presiedere questo evento, visto che la tecnologia è il cuore della distribuzione automatica e crede fortemente che il Forum potrà consentire l’avviamento di un rinnovato dialogo all'interno dell'industria del vending al fine di massimizzare il suo potenziale tecnologico e far aumentare la sua redditività. Gli obiettivi del "Technical Forum" possono essere sintetizzati nei seguenti punti: – Informare gli operatori del mondo dell’industria sull’impatto che avrà la legislazione comunitaria futura sull’industria, e dar loro i mezzi per prepararsi al meglio – Dare agli attori dell’industria del vending una migliore comprensione del ruolo delle norme di attuazione, e di come queste possano migliorare la redditività delle loro aziende – Migliorare la comprensione da parte dell’industria dell’insieme dei sistemi di pagamento e di come diverse modalità di pagamento si addicano a diversi ambiti di vending – Dare un’opportunità ai vari segmenti dell’industria di esprimere i propri pareri, le proprie preoccupazioni ed aspettative – Che il Comitato tecnico EVA prenda ispirazione dal panel di discussioni in modo da elaborare il programma di lavoro per il prossimo quinquennio. Alla riunione parteciperanno i membri EVA; i membri delle Associazioni nazionali; i membri WVA; i non-membri attivi nell’industria del vending e la Stampa di settore. Ecco il programma completo dell’iniziativa (alcuni relatori sono in fase di conferma).
8 novembre 2006 18.30 – 19.30 Registrazione 19.30 – 21.00 Cocktail - buffet 9 novembre 2006 08.30 – 09.00 09.00 – 09.10
Registrazione Introduzione e Obiettivi della Conferenza, presentazione di Catherine Piana 09.10 – 10.30 Sessione 1 – Legislazione comunitaria inerente al vending equipment Come ed in che modo la legislazione comunitaria influenzerà l’industria del vending, in particolare le industrie produttrici di attrezzature, e come si adeguerà l’industria a questa nuova situazione? Avrà anche un impatto sul modo in cui gli operatori svolgono le loro attività? • Le sfide future derivanti dalla legislazione comunitaria presentato da Marco Baron, Market & Product Manager - FAS • EuP / Eco-design: come può l’industria prepararsi e prevedere la nuova legislazione? presentato da Paolo Cortini, R&D Manager - N&W Global Vending • Come agiscono il WEEE ed il RHoS in questo campo? presentato da Laurent Le Guével, Int’l Quality & Environment Manager - DECS Int • Qual è il futuro in materia di sostanze di refrigerazione/isolamento? (non confermato) D.A.ITALIA 37
10.30 – 11.30 Sessione 2 – Norme ed Innovazione Presidente della sessione: Dr. Michael L. Kasavana, Ph.D., CHTP, NAMA Professore in Business dell’ospitalità La “Plug and Play” è ormai una realtà nel vending? Cosa sta trattenendo le industrie produttrici dal ricorso massiccio a EVA-DTS e MDB-ICP? Cosa dovrebbero fare EVA e NAMA per assicurare che la normativa venga infine capita e recepita dall’industria nel suo insieme? • Come può la standardizzazione migliorare la redditività del vending? presentato da Markus Egger, R&D Manager - Selecta • Quali sono le innovazioni significative che miglioreranno il vending? presentato da un rappresentante di Crane (oratore da confermare) • Questioni legate all’esecuzione: MDB è una barriera o un elemento agevolatore? oratore da confermare 11.30 – 11.45
Pausa caffè
Sessione 3 – Il futuro dei mezzi di pagamento nel vending Quali sono le soluzioni di pagamento ideali nei vari contesti del vending? Quali sono i pro ed i contro delle varie modalità di pagamento? Qual è il futuro dei mezzi di pagamento nel vending? 11.45 – 13.0
• Visione d’insieme di EVA del mercato dei mezzi di pagamento nel Vending presentato da Klaus Meyer-Steffens, R&D Manager - NRI
• Monete: gli sforzi della Commission per combattere la frode e la contraffazione presentato da un rappresentante del centro tecnico-scientifico europeo (CTSE) della Commissione europea • Pagamento cashless: sfide odierne, ed un rapido sguardo alle modalità di pagamento di domani presentato da Jim W. Birch, Direttore tecnico - VMC/AVA 13.00 – 14.15 Pausa pranzo 14.15 – 15.45 Sessione 4 – Panel degli operatori europei Qual è la percezione delle “questioni tecniche” da parte degli operatori indipendenti, e vengono da essi integrate nel loro lavoro quotidiano? Stanno diventando più techno-savvy? Quali sono i loro desiderata riguardo alla funzionalità delle macchine? Come rispondono alle problematiche sollevate durante il Technical Forum? Quali sono le conclusioni che traggono dalle loro proprie attività? • • • • • •
Roger Williams, Managing Director - Coin-A-Drink (Regno Unito) Paolo Bernasconi, Managing Director - D.A.E.M. (Italia) Udo Gast, Managing Director - Gast Automaten & Services (Germania) Un operatore dall’Ungheria (da designare) Un operatore dalla Repubblica Ceca (da designare) Ancora da confermare: operatori dalla Francia e dalla Spagna
15.45 – 16.00
Discorso conclusivo di Catherine Piana
WVA - “Making the Vending World a Better Place” L’Associazione Mondiale del Vending, che dalla sua recente fondazione ha come presidente l’italiano Augusto Garulli, ha presentato il primo numero (Giugno 2006) della sua nuova newsletter: “WVA NEWSLETTER”. L’iniziativa è molto importante e si propone di illustrare gli obiettivi e i punti di vista della WVA sui tanti temi caldi del vending. Pubblichiamo in questo spazio una sintesi dell’editoriale di Cathrine Piana – Ceo and Board Member.
WVA Newsletter Lo scopo principale di questo bollettino informativo sarà quello di offrire una veduta d’insieme della mission dell’Associazione e dei suoi obiettivi. Si cercherà di delineare le principali attività di WVA che vengono intraprese allo scopo di offrire dei vantaggi alle aziende del vending nel mondo. L'associazione è ancora molto giovane, ma ha già raggiunto degli importanti risultati con le istituzioni globali capaci di influenzare il mondo industriale, ci rendiamo comunque conto delle molte sfide che abbiamo di
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fronte a noi. Il primo obiettivo sarà quello di ampliare la base associativa in modo da rappresentare l’intero mondo del vending. Già oggi rappresentiamo 20 paesi, 18 in Europa e due nelle Americhe (Brasile e Stati Uniti). Stiamo lavorando affinché al più presto altri paesi dell’America Latina possano fare parte di WVA. Così come speriamo di aumentare la nostra presenza in Asia, Oceania (Australia) ed Africa (Sud Africa).
mondo associazione
Il Gruppo Giovani e la formazione professionale Per il 2006 il percorso formativo proposto dal Gruppo Giovani di Confida si è articolato in due diversi momenti: un incontro di matrice gestionale, impreziosito dall’intervento di un leader del Settore della Distribuzione Automatica e un corso studiato in modo specifico per gli addetti all’area commerciale delle aziende del nostro Settore. Il primo corso di formazione intitolato: “Contabilità Analitica: dal Singolo Distributore alla Grande Azienda” era riservato agli iscritti al Gruppo Giovani e sì è tenuto il 6 giugno, mentre il secondo (aperto anche ai non iscritti al Gruppo Giovani) ha per titolo: “Tecniche Relazionali di Vendita” e, vista la grande affluenza, si terrà in tre date: il 29-30 settembre; il 27-28 ottobre e il 10-11 novembre.
CONTABILITÀ ANALITICA: DAL SINGOLO DISTRIBUTORE ALLA GRANDE AZIENDA Il corso è stato studiato e strutturato in modo specifico per dare un valido supporto per il controllo dei costi delle aziende di piccole e medie dimensioni. Nell’esposizione si è partiti dalla contabilità del distributore inteso come singolo “punto vendita” per arrivare alla contabilità dell’azienda fino alle grandi aziende o i grandi gruppi. I temi affrontati durante l’incontro si sono focalizzati essenzialmente su: • Strumenti di gestione • Costi e ricavi (il punto di pareggio di un distributore automatico) • Da una piccola Azienda ad un Gruppo di Aziende • Controllo di Gestione • Centri di costo • Contabilità analitica • Riclassificazione dei bilanci • Analisi degli scostamenti • Analisi per indici di redditività, indici finanziari e indici di struttura • L’ingresso dei “Fondi” in un Gruppo.
TECNICHE RELAZIONALI DI VENDITA L’obiettivo del corso è quello di condurre alla maturazione dei concetti moderni legati alla Vendita, al fine di raggiungere una soddisfazione sempre più completa e professionale della clientela, sia presente (già acquisita) che futura (da acquisire) e quindi favorire lo sviluppo sempre maggiore degli associati a Confida. Durante il corso verranno chiariti gli aspetti fondamentali e più importanti della Vendita per migliorare la capacità di condurre un colloquio di Vendita. Si sottolineeranno l’evoluzione del ruolo del Venditore e le sue responsabilità ed azioni, al fine di istruire in un modo nuovo le persone, alla ricerca dell’estensione dei mercati vecchi e nuovi e si analizzeranno le basi per una comunicazione inter-personale corretta. Si prevede un corso dal taglio interattivo, con simulazioni di Vendita video-riprese e commentate e numerose esercitazioni studiate ad hoc per favorire al massimo sia la condivisione degli obiettivi che l’apprendimento e la memorizzazione dei metodi e delle tecniche suggerite. Nel mese di marzo 2007 avrà luogo un Corso Avanzato per completare,
approfondire e chiarire i concetti esposti nel primo modulo, dopo averli sperimentati sul campo. In questo secondo modulo verrà introdotto il modello comportamentale IPS (Inter-Personal-Style), per favorire l’entrata in sintonia con i clienti acquisiti e potenziali. I temi affrontati durante l’incontro focalizzeranno su: • Importanza ed evoluzione del ruolo del Venditore • Evoluzione del mercato e del cliente • Zona di Comfort, Zona di Rischio, Zona di Panico • Concetto DDM (dipende da me) e DDA (dipende dagli altri) • Comportamento attivo e comportamento passivo del Venditore • Vendita “cliente-centrica” e Vendita “prodotto-centrica” • Motivazione alla Vendita - la voglia di... • La formula del “successo” nella Vendita • Il concetto di prodotto ampliato • Le fasi della Vendita • Approccio al cliente • Scoperta delle esigenze del cliente • La scoperta dell’interlocutore: suo ruolo e sue vere motivazioni all’acquisto • Far nascere nuovi bisogni al cliente e proporre le soluzioni • Importanza dell’ascolto attivo nella Vendita • Ascolto, osservazione, domande: i tre strumenti della Vendita attiva • Argomentazione: come presentare efficacemente il prodotto • La chiusura della Vendita • Il congedo • Elementi di comunicazione interpersonale nella Vendita • Parola, tono, gesto nel colloquio di Vendita • I segnali deboli
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CAFFÈ LATEST NEWS Le ultime notizie dal mondo del caffè
La Nuova Simonelli ha festeggiato i suoi primi 70 anni La Nuova Simonelli ha recentemente festeggiato con un meeting i suoi primi 70 anni di caffè espresso. L’evento si è svolto nella splendida cornice del Castello della Rancia di Tolentino (MC). Fedele e coerente con la politica di collaborazione e di trasparenza, Nuova Simonelli ha voluto vicini tutti i suoi fornitori, rivenditori e concessionari italiani per spegnere insieme le 70 candeline. Come da tradizione il meeting (che si tiene annualmente) non è solo un momento di incontro e di condivisione di dati, informazioni e idee, ma anche di crescita professionale. Per i 70 anni di Nuova Simonelli sono stati invitati al convegno il prof. Enrico Finzi, sociologo e presidente di Astra Ricerche il quale si è occupato del rapporto degli italiani con il bar, il giornalista economico Stefano Gentiloni Silverj che ha descritto la situazione economica italiana, e Antonio Cintioli, senior consultant di Consulmarche, che ha spiegato come vendere un prodotto e non il prezzo. Particolarmente apprezzati i temi del convegno da parte degli oltre 180 partecipanti che hanno potuto cogliere suggerimenti interessanti per affinare il loro argomentario di vendita. Stefano Gentiloni Silverj, giornalista economico, ha illustrato la situazione dell’economia italiana. Il prof. Finzi nella sua relazione “Gli italiani e il bar: un rapporto in crisi, con i primi segnali di ripresa” ha sottolineato come sia andato in crisi il rapporto degli italiani con il bar, ma non quello con il caffè. Finzi ha quindi individuato le cause scatenanti della crisi del rapporto del bar con gli italiani dovute soprattutto all’aumento dei prezzi e alla conseguente diminuzione della frequenza degli italiani al bar. La situazione – ha assicurato Finzi - sta cambiando: i prezzi non sono aumentati e gli operatori sono più attenti nell’offrire un servizio adeguato alle aspettative della propria clientela. Tuttavia, in un futuro molto vicino assisteremo a una diminuzione del numero dei bar dovuta a una forte una selezione (di tipo darwiniano) D.A.ITALIA 42
degli stessi. Sopravvivranno quindi i migliori, cioè quelli che attraverso la tazzina sapranno comunicare la loro professionalità, la macchina (come nuovo elemento del marketing mix di un bar) e la miscela scelte. Per Antonio Cintioli che ha spiegato “Come vendere i prodotti e non i servizi”, è necessario diventare consulenti dei propri clienti, cioè essere fautori del loro successo. “La vendita – ha sottolineato Cintioli - sta nella proposta e nella collaborazione dell’azienda. Non esiste un prezzo alto o basso, ma la percezione alta o bassa del prodotto, del servizio e della capacità di proporre la combinazione ottimale per far lavorare il cliente con successo”. Per Cintioli non ha più senso perdere tempo ed energia per parlare di prezzi e sconti. È necessario concentrarsi sulla valorizzazione del prodotto, arricchendolo di servizi in funzione di quello che il cliente può apprezzare e che gli può essere più utile per le sue strategie. “Dovete inserire le Vostre capacità nel valorizzare il vostro ruolo e quindi l’offerta, altrimenti la Cina è vicina”. Non sono mancate le relazioni del presidente di Nuova Simonelli Nando Ottavi e del CdA dell’azienda rappresentato da Sandro Feliziani il quale ha descritto l’andamento del 2005, un anno davvero ricco di eventi e riconoscimenti per l’azienda (l’inaugurazione del nuovo stabilimento, la presenza all’Host, la fiera biennale più importante al mondo, e l’inserimento dei risultati nel libro “Soft-Economy”), e le prospettive future. Al termine della convention il Direttore Vendite
Carlo Ciamarra ha premiato i “Campioni del 2005” cioè i rivenditori e i concessionari che nell’anno appena trascorso si sono particolarmente distinti per la vendita del prodotto “Aurelia”, l’ammiraglia di Nuova Simonelli. “Sono personalmente convinto, e con me lo sono anche i soci e i collaboratori – ha sottolineato il Presidente Nando Ottavi - che la continua innovazione, sia di processo che di prodotto, perseguita dalla nostra azienda rappresenti una delle carte vincenti della sfida commerciale che ogni giorno affrontiamo in Italia e nel mondo. Anche per questo nostro continuo investimento sull’innovazione, sulla formazione e per la capacità di sapersi continuamente rinnovare, Nuova Simonelli è oggi, a dispetto dei 70 anni di vita, un’azienda giovane, in piena crescita e con tanta voglia di battersi con le armi che più contano: qualità, affidabilità del prodotto e del servizio”.
A Montecitorio sono arrivati gli snack e il caffè equi e solidali I prodotti del commercio equo e solidale sono approdati a Montecitorio. L’esplicita richiesta è giunta direttamente dal presidente della Camera Fausto Bertinotti e da un gruppo di parlamentari (di maggioranza e opposizione) che ne hanno proposto l'introduzione non solo alla bouvette, ma anche negli altri punti di ristoro interni alla Camera dei deputati. Ermete Realacci, deputato della Margherita e promotore della richiesta, è convinto che i prodotti derivanti dal commercio etico siano diventati una interessante realtà, anche in virtù dei notevoli passi in avanti realizzati nel campo della qualità. È importante che il Parlamento italiano trovi le forme per un riconoscimento legislativo del commercio equo, delle sue organizzazioni di base, del sistema certificativo, ma anche che si impegni con costanza in scelte etiche, dando un valido esempio in ambito istituzionale. Lancerebbe così un messaggio a tutti gli italiani affinché si lascino coinvolgere da questa esperienza, ricordando che si può consumare in modo più critico e più equo.
In Portogallo apre un locale dove pregare: il "Caffè cristiano" È stato inaugurato ad Amora in Portogallo il primo "Caffè Cristiano", un locale dove sarà possibile gustare un caffè leggendo le Sacre Scritture e perfino confessarsi. I clienti potranno pregare, assistere a concerti di musica cristiana e accedere ad una fornita
biblioteca religiosa. Nelle intenzioni dei responsabili non c’è solo la possibilità di curare lo spirito, ma permettere anche una socializzazione in un ambiente confortevole. Il progetto è una risposta alle sfide della nuova evangelizzazione e permetterà al cliente di alternare il divertimento in compagnia alla preghiera e al raccoglimento. L'innovativo "Cafè cristao" di Amora è grande 400 metri quadrati, e comprende una sala d'attesa, una cappella, una biblioteca, un salone e un asilo nido per consentire un po’ di libertà alle giovani coppie. I primi giorni dell’iniziativa sono stati un grande successo e da settembre verrà celebrata, una volta al mese, l'Eucarestia.
Il caffè protegge il fegato ai bevitori Uno studio ha recentemente mostrato che coloro che assumono da 1 a 3 tazze di caffè al giorno presentavano una riduzione del 40% dei rischi di cirrosi alcolica rispetto a coloro che assumevano meno di una tazza. Le persone che bevono 4 tazze di caffè o più hanno una riduzione dell’80% nel rischio relativo di cirrosi alcolica. L’assunzione di tè non è, invece, risultata correlata al rischio di cirrosi alcolica o non-alcolica.
Il caffè serve a prevenire la perdita della memoria Secondo un team di scienziati dell'Università di Birmingham il caffè serve a prevenire la perdita della memoria. Lo studio è stato effettuato osservando l'effetto della caffeina sui neuroni di
un gruppo di cavie (topi). Bere caffè con regolarità addirittura triplica l'intensità delle onde gamma, quelle che il cervello utilizza per ricordare o per risolvere problemi complessi.
Il caffè decaffeinato riduce il rischio di diabete Molti studi hanno recentemente evidenziato un’associazione inversa tra il consumo di caffè e la riduzione del rischio di diabete, ma un nuovo studio pubblicato sugli Archives of Internal Medicine ha di dimostrato che il maggior ruolo nella difesa dall’insorgenza della patologia sarebbe da attribuire al decaffeinato. La ricerca ha coinvolto quasi 29 mila donne e i soggetti che avevano dichiarato di bere più di 6 tazze di caffè al giorno avevano il 22% di probabilità in meno di sviluppare la patologia, rispetto a quelle che non ne consumavano. Una seconda analisi, concentrata sul tipo di caffè, ha evidenziato che l’associazione inversa era decisamente più forte per il caffè decaffeinato rispetto a quello normale. Infatti, mentre il consumo di 6 tazze al giorno di caffè normale abbasserebbe il rischio di diabete di tipo 2 del 21%, il consumo della stessa quantità giornaliera di decaffeinato lo abbasserebbe del 33% (sempre rispetto alle donne che hanno dichiarato di non bere caffè). Non è ancora chiaro quale possa essere il meccanismo alla base dell’associazione, a questo punto non certo la caffeina, ma probabilmente la presenza di diversi minerali nei semi di caffè e di antiossidanti che proteggerebbero le cellule pancreatiche dallo stress ossidativo promuovendo la sensibilità all’insulina nei tessuti periferici.
fisco n e w s
a cura di Luca Mariotti – Dottore Commercialista in Firenze
Paradiso fiscale o inferno tributario? Forse non tutti sanno che da alcuni anni sono presenti nel nostro ordinamento norme tese a limitare il commercio di imprese italiane con altre domiciliate all’estero, in paesi con una fiscalità privilegiata, ovvero con una pressione fiscale considerevolmente inferiore rispetto alla nostra. Tali norme nel tempo sono diventate talmente complesse che rischiano di trasformare il commercio con i paesi coinvolti in un “inferno tributario” per le imprese nostrane. Fulcro di tale disciplina sono gli art. 110 e 167 del Testo Unico sulle Imposte sui Redditi, dove vengono
presi in considerazione: – i rapporti commerciali fra società italiane e controllate estere, dette CFC (controlled foreign company); – le transazioni economiche fra imprese italiane e soggetti esteri domiciliati in paesi a fiscalità privilegiata. In questo articolo prenderemo in considerazione solo la seconda tipologia di operazioni, riservando a un'altra volta la trattazione delle CFC. A tal riguardo, l’art. 110 co. 10 del T.U.I.R., dispone che “non sono ammessi in deduzione le
spese e gli altri componenti negativi derivanti da operazioni intercorse tra imprese residenti ed imprese domiciliate fiscalmente in Stati o territori non appartenenti all’Unione europea aventi regimi fiscali privilegiati.” In particolare, nel 2002 attraverso un decreto ministeriale è stata stilata una lista di questi “stati canaglia”, denominata “black list”. Ne fanno parte interi paesi come il Libano, la Liberia, le Maldive o alcune regioni come le Antille Olandesi e la Polinesia francese (paradisi in tutti i sensi!). Altri stati o territori infine, ne fanno parte con alcune esclu-
sioni. Ad esempio Gli Emirati Arabi Uniti sono nella lista, ma non tutte le imprese ivi domiciliate sono sottoposte alla normativa. Ne sono escluse infatti, le imprese operanti nel settore petrolifero e petrolchimico. Ancora, vi sono stati con altre tipologie di esclusione, come il Bahrein o il principato di Monaco. Quindi, prima di iniziare un rapporto commerciale con qualsiasi impresa estera, è buona norma consultare la lista ufficiale del Ministero. L’attuale normativa, però, considera fiscalmente indeducibile qualunque costo derivante da operazioni
fisco news
effettuate con imprese residenti nei paesi della “black list”. Non è una questione da sottovalutare. Facciamo l’esempio di un’azienda italiana che compra della merce da una società domiciliata a Singapore (tanto per citare un altro famigerato paradiso fiscale). Se non porta in deduzione il costo non avrà problemi con la Guardia di Finanza, ma otterrà un reddito imponibile più alto di quello che dovrebbe avere. Se viceversa considera l’acquisto nella determinazione del reddito, rischia di essere scoperta dall’Amministrazione finanziaria che oltre ad operare la ripresa fiscale, gli riserverà anche il classico “premio”, in verità facile da vincere, costituito da sanzioni e interessi. Quindi, non è proprio il caso di andare contro la normativa, soprattutto quando le operazioni sono reali e la legge mette a disposizione alcuni strumenti per poter dedurre i costi sostenuti (se invece le operazioni sono fittizie non ci sono molte vie di fuga!). Un primo modo per poter operare senza incorrere in problemi consiste nel chiedere un parere preventivo all’Amministrazione finanziaria. Se il contribuente non riceve nessuna risposta entro sessanta giorni, oppure se non considera soddisfacente quella che gli viene trasmessa, può richiedere un ulteriore parere ad un organo apposito, sotto le dirette dipendenze del Ministero delle Finanze, denominato Comitato Consultivo. La mancata risposta da parte di questo ultimo entro sessanta giorni dalla richiesta, e dopo ulteriori sessanta giorni da una formale diffida ad adempiere, equivarrà ad ottenere il silenzio-assenso e quindi si potrà dar luogo all’operazione. In ogni caso, l’Amministrazione finanziaria successivamente potrà richiedere D.A.ITALIA 46
al contribuente la prova che l’operazione in esame abbia avuto concreta esecuzione o controllare come è stata realizzata, se ad esempio, le indicazioni a suo tempo fornite nel parere sono state seguite. Un'altra possibilità è di procedere con le transazioni commerciali e successivamente adempiere contemporaneamente a due obblighi che sono indicati nell’art. 110 del Testo Unico sulle Imposte sui redditi: a) Entro 90 giorni dalla richiesta dell’Agenzia delle Entrate consegnare la prova documentale che l’impresa domiciliata nel paese della “black list” sia reale, ovvero che le operazioni intercorse corrispondano ad un effettivo interesse economico e che le stesse abbiano avuto concreta esecuzione; b) Indicare separatamente in dichiarazione dei redditi le transazioni effettuate. In merito al primo punto va precisato che la documentazione deve essere probatoria in modo inoppugnabile, sia dell’esistenza dell’impresa estera, sia della convenienza economica delle operazioni intercorse. Relativamente all’effettiva operatività dell’impresa possono essere forniti molteplici documenti probatori quali, ad esempio, lo statuto sociale, l’iscrizione al Registro delle imprese, le autorizzazioni concesse da autorità locali, i bilanci pubblicati, il numero di dipendenti occupati, la disponibilità di locali, le bollette telefoniche, le fatture di acquisto, solo per citare i più ricorrenti. E’ inutile sottolineare che l’onere della prova è molto pesante, perché spesso non è facile reperire questa tipologia di documentazione. Per dimostrare invece, che l’opera-
zione compiuta con la società estera è supportata da una reale convenienza economica, si fa riferimento a valutazioni puramente soggettive che riguardano la sfera discrezionale dell’imprenditore e le sue strategie aziendali; meglio sarebbe però se la prova avvenisse tramite la presentazione di documenti da cui desumere il miglior prezzo spuntato, la qualità della fornitura, la puntualità delle consegne, ecc. Deve essere dimostrata anche la concreta esecuzione dell’operazione. Questa però, fra le tante, è la prova più semplice da dare; basterà infatti, se l’operazione non ha fini elusivi, presentare la documentazione comprovante la consegna dei beni o la prestazione dei servizi. Anche la separata indicazione delle operazioni effettuate in dichiarazione dei redditi è un adempimento molto importante e sarebbe un errore sottovalutarlo. Infatti, l’inosservanza dell’obbligo comporta, al pari della mancata prova dell’effettiva esistenza della realtà estera, il recupero dei costi dedotti e l’applicazione delle sanzioni. Molte voci si sono alzate contro l’eccessiva rigidità di questa ultima regola: l’Assonime, e recentemente, un’interrogazione parlamentare sull’argomento anche da parte del Senatore Maurizio Leo. In pratica è stato chiesto al governo come intende comportarsi verso quei contribuenti che per mera dimenticanza, non hanno adempiuto all’obbligo appena descritto e se sia possibile rettificare le dichiarazioni passate senza incorrere in sanzioni. Nella sua risposta il governo ha considerato giusto dare ai contribuenti la possibilità di correggere le dichiarazioni passate, senza particolari limiti di tempo,
qualora però non siano ancora iniziati i controlli da parte dell’Amministrazione finanziaria. La risposta non è stata considerata soddisfacente e ci sono stati alcuni emendamenti al recente decreto denominato “mille-proroghe” per apportare modifiche alla normativa sulle operazioni effettuate con imprese residenti in paesi a fiscalità privilegiata, in particolare sul punto “della separata indicazione”. La più interessante delle modifiche presentate al vaglio del parlamento prevedeva la possibilità di sanare l’omissione versando una sanzione fra i 258 e i 2.065 per ciascun periodo d’imposta per il quale non era stata effettuata la separata indicazione, anche se erano iniziati accessi, ispezioni e verifiche. Purtroppo, né l’emendamento appena descritto, né altre proposte sono state approvate dal parlamento. Inoltre, si sta delineando una chiara volontà da parte del legislatore di debellare le operazioni fittizie intercorse con società estere, a cui deve necessariamente corrispondere un chiaro impegno dell’Amministrazione Finanziaria per individuare questi fenomeni e porre in essere tutte le misure necessarie per contrastarli. Se la lotta ai fenomeni dell’evasione e dell’elusione è giusta, è però innegabile anche il peggioramento generalizzato del rapporto fra i contribuenti e gli organi preposti ai controlli. Perciò, se ancora non siete stati sottoposti a ispezioni o verifiche il consiglio è di controllare tutte le dichiarazioni dei redditi che avete fatto negli ultimi anni e, se è il caso, di operare le necessarie rettifiche, prima che sia troppo tardi.
lavoro e i m p r e s a n e w s
a cura di Massimo Brisciani, Consulente del Lavoro
Come si calcola il costo del lavoro?
Di norma il datore di lavoro ha necessità di conoscere all’inizio dell’anno qual è il costo del personale che occupa in azienda, oppure quello di una risorsa aggiuntiva prima di procedere all’assunzione. Il calcolo non è difficile ed il metodo più utilizzato è quello del costo standard, che fornisce un valore “presunto” di costo annuo, senza considerare pertanto i fattori variabili (es. malattia del lavoratore). Il costo standard è dato dalla somma dei c.d. “costi diretti” e “costi indiretti”. I costi diretti sono costituiti in generale dagli importi lordi della retribuzione mensile, delle mensilità aggiuntive e del TFR. I costi indiretti sono rappresen-
tati invece dagli importi dovuti dal datore di lavoro per le assicurazioni sociali. Una volta determinato il costo presunto, il datore di lavoro potrà verificare mese per mese gli scostamenti del costo effettivo (comprensivo dei ratei maturati) rispetto alla stima iniziale rapportata ai 12 mesi dell’anno. COSTI DIRETTI Nel calcolo del costo annuo del personale, oltre ai diversi elementi che compongono la retribuzione corrente riconosciuta al lavoratore mensilmente (minimo contrattuale, ex indennità di contingenza, EDR, scatti di anzianità, ecc.), occorre considerare anche le voci di costo esaminate di seguito.
Mensilità aggiuntive, bonus e premi di bilancio Le mensilità aggiuntive sono una forma di retribuzione differita, la cui maturazione avviene infatti mese per mese, ma il cui pagamento è rinviato a determinati periodi dell’anno, generalmente a giugno e dicembre. Il rateo matura in misura pari ad un dodicesimo per ogni mese di servizio, o frazione di esso pari o superiore. Generalmente le mensilità aggiuntive sono: - la tredicesima (o gratifica natalizia). Il diritto alla tredicesima, che viene corrisposta al lavoratore nel mese di dicembre, matura annualmente e va
commisurato al servizio prestato nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre; - la quattordicesima. La quattordicesima mensilità, prevista dai CCNL di alcuni settori produttivi (es. commercio), viene in genere corrisposta nel mese di giugno con riferimento ad un periodo di maturazione che va dal 1° luglio dell’anno precedente al 30 giugno dell’anno di erogazione. Di norma l’importo della mensilità aggiuntiva corrisponde a quello della mensilità ordinaria in atto al momento del pagamento. Alle mensilità aggiuntive si aggiungono le remunerazioni premiali legate ad obiettivi di performance D.A.ITALIA 47
individuale o aziendale, che solitamente vengono denominate “bonus”. In questo caso, a differenza delle mensilità aggiuntive, la corresponsione non è certa, ma solo eventuale: ciò nonostante, sarà opportuno stimare l’ammontare massimo, poiché il metodo del costo standard esige una valutazione prudenziale. Le stesse considerazioni valgono anche per i c.d. “premi di bilancio”, tipici del settore del credito. Compenso per lavoro straordinario Nel calcolo del costo occorre effettuare una stima delle ore di eventuale ricorso al lavoro straordinario. Poiché spesso non è possibile prevedere in modo attendibile quante ore di prestazione aggiuntiva saranno richieste al lavoratore nel corso dell’anno, nel conteggio si potrà fare riferimento: - al numero di ore di lavoro straordinario prestate dal lavoratore nell’anno precedente (se
questo dato è disponibile); - alla prestazione media di lavoro straordinario del personale addetto al medesimo reparto in un determinato periodo (es. anno precedente). Compensi aggiuntivi per festività cadenti in domenica o ex festività Anche questa tipologia di compensi devono essere considerati nei costi diretti aziendali, se i contratti collettivi non prevedono la compensazione delle festività non godute con altrettanti giorni di riposo. Si tratta infatti di retribuzioni aggiuntive, la cui valorizzazione richiede l’individuazione della retribuzione oraria attraverso l’utilizzo del divisore contrattuale. Per il calcolo dell’importo annuo dei compensi è sufficiente moltiplicare la retribuzione oraria per il numero di ore delle giornate da compensare. Trattamento di fine rapporto
Il trattamento di fine rapporto, che viene determinato accantonando ogni anno una quota di retribuzione specifica che sarà rivalutata gli anni successivi, deve essere computato nella determinazione del costo presunto per i seguenti elementi: - l’importo dell’accantonamento relativo all’anno in corso, che si determina dividendo per il divisore fisso di 13,5 la retribuzione utile, ovvero quella erogata in modo non occasionale (la quota annua è diminuita di una trattenuta pari allo 0,50% dell’imponibile previdenziale annuo destinata all’adeguamento delle pensioni); - la rivalutazione del fondo accantonato negli anni precedenti. Poiché ad inizio anno non è possibile conoscere il coefficiente di rivalutazione da applicare al 31 dicembre, normalmente si utilizza come valore presunto il coefficiente di rivalutazione dell’anno precedente.
COSTI INDIRETTI Sono costituiti dai costi sostenuti per le assicurazioni sociali dal datore di lavoro. In particolare: - contributi previdenziali, al netto di eventuali agevolazioni, previste ad esempio per l’apprendistato; - premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni INAIL e relativa addizionale dell’1%; - eventuale contribuzione fondi di previdenza complementare e di assistenza sanitaria integrativa e relativo contributo di solidarietà del 10%. In questa sede occorre tenere in considerazione anche i riflessi contributivi della retribuzione in natura, che incrementa l’imponibile previdenziale.
Di seguito riportiamo un esempio di calcolo del costo presunto, effettuato sulla base della seguente ipotesi:
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ESEMPIO: – lavoratore con qualifica impiegatizia e con rapporto di lavoro a tempo pieno; – contratto applicato: CCNL Commercio, con coefficiente giornaliero pari a 26; – una festività cadente in domenica, da retribuire con una quota giornaliera di retribuzione; – rivalutazione del fondo TFR accantonato al 31 dicembre dell’anno precedente pari a 84,79; – aliquota INPS a carico del datore di lavoro pari a 28,98%; – aliquota INAIL pari al 4 per mille. COSTO STANDARD
DITTA DIPENDENTE CONTRATTO APPLICATO QUALIFICA
XXXXXXX XXXXXXX Commercio Impiegato liv. III
A) RETRIBUZIONE ORDINARIA IMPORTI MENSILI
Paga base Contingenza Anticipo futuri aumenti Terzo elemento Scatti
IMPORTI ANNUALI
857,31 527,90 210,85 8,78 21,95
TOTALE retribuzione ordinaria Lavoro straordinario
1.626,79
TOTALE retribuzione
1.626,79
19.521,48 *
* L’importo annuo della retribuzione è dato dall’importo mensile per 12 (1.626,79 x 12)
B) MENSILITÀ AGGIUNTIVE E FESTIVITÀ RETRIBUITE QUANTITÀ
Tredicesima mensilità Quattordicesima mensilità Festività in domenica Ex festività retribuite
IMPORTI UNITARI
1
62,57
TOTALE
IMPORTI ANNUALI 1.626,79 1.626,79 62,57
3.316,15
C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO IMPORTI ANNUALI
Quota TFR annuale * Trattenuta 0,50% Fondo pensioni ** Rivalutazione TFR a.p.
1.691,68 -114,19 84,79
TOTALE
1.662,28
* L’accantonamento si ottiene dividendo la retribuzione annua (A+B) per 13,5. ** La trattenuta dello 0,50% si applica al valore arrotondato della retribuzione assoggettata a contributi nell’anno
D) ONERI SOCIALI ALIQUOTE
INPS * INAIL (premio) INAIL (addizionale 1%) TOTALE
28,98% 4 PER MILLE
IMPORTI ANNUALI 6.618,45 91,35 0,91 6.710,71
* L’imponibile INPS è dato dall’importo arrotondato di A+B
TOTALE COSTO ANNUO
31.210,62 D.A.ITALIA 49
Appuntamento in fiera La prossima edizione parigina di D.A. Vending Expo sarà ricca di eventi
Dal 25 al 28 ottobre 2006 aprirà i battenti a Parigi D.A Vending Expo, uno dei grandi appuntamenti internazionale del vending. La nona edizione della Fiera francese patrocinata da NAVSA, sarà organizzata da Reed Expositions France nei padiglioni di Paris Expo - Porte de
Versailles. D.A.Vending Expo conferma la sua dimensione internazionale con un 22% di nuovi espositori ed una partecipazione di espositori internazionali prossima al 36%, cioè il 4% in più rispetto al 2004. La manifestazione rafforza la sua
posizione e proporrà un'offerta completa con eventi inediti organizzati per presentare al pubblico la distribuzione automatica. Conferenze, laboratori e servizi nuovi saranno proposti ai visitatori e agli espositori, senza dimenticare gli sconti praticati che ricompensano gli attori del mercato. La mostra ha affidato ad Hervé Matejewski, premiato designer 2005, uno degli eventi di punta dell'edizione 2006. Un spazio sarà dedicato alla messa in scena della D.A, organizzata intorno a quattro universi che presentano, in modo originale, la D.A attuale e come potrebbe essere immaginata in un futuro molto prossimo. Tutta la diversità del settore sarà offerta così agli attori della D.A in un luogo unico ed in una scenografia sorprendente.
Questa edizione darà la parola ai visitatori invitati a votare, durante la mostra, e che giocheranno un ruolo determinante nella scelta dei vincitori dei Trofei del Vending 2006. Parallelamente, i fornitori potranno misurarsi tra loro in occasione di una competizione organizzata da e nello stand di Navsa. In programma due sessioni quotidiane, una di mattina, l'altra il pomeriggio ed ogni giorno verrà premiato un vincitore. Durante le conferenze o i laboratori aperti a tutti verranno sviluppati i grandi temi di attualità della professione. Al centro dell attenzione dei professionisti del settore, i relatori affronteranno in particolare i temi relativi Nutrizione e Salute, Sviluppo sostenibile, nonché, sotto l'egida dell'ADEME, "D3E" (Rifiuti Elettrici Ed Elettronici).
VENDING POLAND si terrà a Varsavia dal 17 al 18 di Ottobre Il mercato del Vending in Polonia è in costante evoluzione fin dal 1990 ed è oggetto di grande interesse da parte di tutti gli operatori del settore. Già nel 2000 si è arrivati ad una vera e propria svolta e l’importazione di distributori automatici ha raggiunto numeri molto interessanti, con sensibili aumenti rispetto agli anni precedenti. Inizialmente il mercato era caratterizzato da una significante prevalenza di distributori automatici per bevande calde, ma verso la fine del 2004 si è registrata una importante crescita della vendita di distributori automatici per snack, lattine e bottiglie. Se paragoniamo il mercato polacco con quello di altri paesi europei, si deve ammettere che è un mercato giovane, ma allo stesso tempo dall'impronta altamente dinamica. Il crescente numero di distributori automatici venduti è accompagnato dalla constatazione che le macchine vendute attualmente sono molto più moderne rispetto a quelD.A.ITALIA 50
le offerte dai Paesi vicini. Il mercato del Vending polacco è un “campo verde ancora da coltivare”, perciò ricco di significati ed interesse. Con queste premesse, si è ravvisato il bisogno di organizzare un evento che potesse diventare una piattaforma di incontro per i protagonisti del mercato attuale e potenziale. A novembre dello scorso anno CEE Miedzynarodowe Targi Waszawskie Sp.zo.o. (ora nominata EXPOMEDIA EVENTS WARSAW Sp.zo.o.), in collaborazione con Polskie Stowarzyszenie Vendingu (POLISH VENDING ASSOCIATION) si è tenuta la Fiera internazionale della Distribuzione Automatica VENDING POLAND, il primo evento del genere in Polonia. La manifestazione ha ottenuto riscontri positivi ed un grande interesse sia da parte degli espositori che dei numerosi visitatori. Dei circa 40 espositori che hanno preso parte all'ultimo evento dell'anno c'erano leader del Mercato
polacco e straniero. I feed-back ottenuti dagli espositori hanno chiaramente evidenziato che esiste un forte bisogno di manifestazioni di questo genere. La manifestazione è stata accompagnata da una serie di eventi che hanno destato un forte interesse. Si è tenuta una conferenza presso l'Hotel Marriot, mirata a trattare i seguenti punti: “il Vending in Europa e in altri Paesi”, “Introduzione nel Vending del Sistema HACCP”, “Finanziamento del Vending business”, “Benefici dell'uso della telemetria nel Vending” e “Registratori di cassa nel settore del Vending”. Anche quest'anno si replicherà l’esperienza e VENDING POLAND, si terrà dal 17 al 18 di Ottobre presso EXPO XXI – moderno centro espositivo di Varsavia. Quest'anno si prevedono più di 50 espositori. Ad oggi hanno confermato la loro presenza le seguenti Aziende: AG Foods, AM Food, Barry Callebaut, BK Tel, Bravilor Bonomat, Brita, Coffee Queen,
Coges, Coinmax, Cointech, D.A. Italia Magazine, Eurogran, FAS International, Flo, Food Service Magazine, Gastona.pl, Hostel Vending Magazine, I.C.S. International, Instanta, Jakob Gerhardt, Marbox, Maspex, NRI, PPHU Daisy, Polskie Stowarzyszenie Vendingu, RHEA VENDORS, Sanden Vendo, Satro, Spengler, Tedeco-Gizeh, Telzas, Thosli, Vending Report Magazine. Vending Poland offre un'opportunità alle Società operanti nella distribuzione automatica per sviluppare il proprio mercato in un momento topico del Settore. Informazioni aggiornate sono disponibili al sito: www.vendingpoland.com
Appuntamento in fiera Food Expo 2006 – la Fiera Internazionale nel Territorio del Sultano d’Oman Joshi Expo Italy presenta agli operatori del settore del vending: Food Expo 2006, la Fiera Internazionale sul Cibo, Bevande, Catering, Imballaggi and Servizi vari che si svolgerà dal 3 al 5 Dicembre nel Centro Fieristico Internazionale Oman-Muscat (Territorio del Sultano d’Oman.) Nuove idee e tante informazioni riguardanti il cibo e le bevande di tutto il mondo, caratterizzeranno i tre giorni di esposizione di FOODEXPO 2006, che ha come obiettivo quello di divenire uno degli eventi più interattivi dell’Oman, e dell’industria alimentare del paese. L’Oman è un mercato in via di sviluppo e anche se il territorio del Sultano ha fatto grandi progressi nello sviluppare la propria industria, l’importazione di prodotti alimentari non è ancora riuscita a soddisfare una popolazione in forte crescita.
Secondo le statistiche ufficiali, l’industria alimentare del Golfo ha un valore stimato intorno agli 9 miliardi di dollari annui. Le principali categorie merceologiche trattate saranno: Food & Beverage: Halal, Cibi Organici, Cibi trattati dalle materie prime agli ingredienti, Cibi pronti, Frutta e Verdure, Carne, Pollame, Pesce, Riso e Prodotti ricavati dal Riso, Generi di Drogheria, Latticini, Prodotti di pasticceria, Biscotti, Pasticcini e Snack, Integratori e prodotti dietetici, Cibi salutari e per bambini, Bevande analcoliche. Food Catering: Tecnologie per il Catering, Attrezzature tecniche, Applicazioni e Installazioni, Sistemi Informatici per il Cibo, Ecologia e Conservazione. Food Technology: Imballaggio, Bevande e Pasticceria, Riscaldamento e raffreddamento. Retail & Franchise: Tecniche per la vendita la minuto, Negozi, Sistemi
Informatici contenenti una lista di prodotti, Ristoranti e Kiosk Franchisers, Stampa e Media. Parteciperanno all’evento: Importatori, Grossisti, Distributori, Produttori, Supermercati, Centri commerciali, Drogherie, Fast Food, Hotel e Catene di Ristoranti e Franchising. Partecipare a questo evento significherà: • Sviluppare nuovi contatti • Mantenere la presenza nell’area • Esporre gli ultimi prodotti • Incontrare di persona i buyers • Esporre i propri supporti tecnici • E naturalmente… aumentare le vendite.
Il Centro Fieristico d’Oman (OIEC), situato vicino all’aeroporto Internazionale e poco distante dalla capitale, è il posto ideale per organizzare un evento importante come questo. OIEC offre più di 12,000 metri quadrati con aria condizionata, un posto adeguatamente arredato, con un area deposito, stand dotati di un’ottima disposizione di mensole ed un grande parcheggio. Per ulteriori informazioni potete contattare il rappresentante per l’Italia: Joshi Expo Italy info@joshiexpoitaly.com www.joshiexpoitaly.com
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held on 14th – 17th November 2006 in Dubai, the Middle East’s major business hub and main reexport center. Dubai Vend 2006 attracts more than 6,000 visitors during the course of this 4-day event, displaying a comprehensive portfolio of the latest in vending machines and its related products by more than 170 exhibiting importers, distributors and traders from around the world.
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14-17 novembre 2006 DUBAI VEND Dubai - UAE www.dubai-vend.com
25-28 ottobre 2006 D.A. VENDING EXPO Parigi - Francia www.da-vending-expo.com
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3-5 dicembre 2006 FOOD EXPO 2006 Oman-Muscat - Territorio del Sultano d’Oman www.omanexpo.com/foodexpo/ D.A.ITALIA 51
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N°14 luglio-agosto/06
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