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NUMERO 145 OTTOBRE 2020

EVENTI CIBUS FORUM 2020

FABBRICANTI SPINEL

DAITALIA www.daitalia.it

FOCUS ON GPE - HABITA


CIALDA

DA OGGI ANCHE IN

CAPSULA

La qualità che dura MADE IN ITALY




• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020

EDITORIALE

LA RIORGANIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha appena confermato agli organi di stampa che la cassa integrazione “per tutti”, per sostenere le aziende nella crisi innescata dalla pandemia da Coronavirus, finirà nel 2020. Abbiamo quindi una data certa per l’inizio di quella che sarà un’inevitabile fase di profonda riorganizzazione della forza lavoro nel vending. . Per troppe realtà del settore questo vuol dire solamente una cosa: licenziare del personale per ritrovare l’equilibrio tra costi e ricavi perduto dopo i bruschi cali di fatturato del 2020, ma un affrettato taglio del capitale umano delle aziende rischia di creare più problemi di quanti ne risolva.

Pensare quindi ad un metodo di riorganizzazione che si basi sulla corretta pianificazione della forza lavoro finalmente orientata al business e che magari riesca almeno in parte ad anticipare le esigenze Rimanere al passo future, sarebbe davvero un con le ultime modo eccellente per trasfortecnologie si sta mare una fase quasi obbligata rivelando uno degli di ristrutturazione del capitale skill indispensabili umano in una grande opporper ogni azienda tunità di crescita. che necessita

di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

Le società di gestione, ad esempio, vendono un servizio e il loro successo si basa sull’efficienza con il quale lo erogano. Licenziare ARD, tecnici, commerciali o addetti alla logistica, avrà un impatto diretto sul livello di servizio e potrebbe quindi innescare una spirale negativa sulle performance aziendali. Quindi la vera sfida non è ritrovare l’equilibrio tra costi e ricavi, ma attuare processi di riorganizzazione con azioni specifiche e strutturali di natura organizzativa e gestionale dirette al mantenimento in vita delle attività. La necessità di riorganizzare il capitale umano dovrebbe innanzitutto passare da una fase di attenta pianificazione, una strategia di gestione del personale che riesca a creare una forza lavoro orientata al business. Nel vending infatti gli scenari stanno rapidamente cambiando, ma le aziende e il loro personale no. Rimanere al passo con le ultime tecnologie si sta rivelando uno degli skill indispensabili per ogni azienda che necessita (in qualunque settore) di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. A maggior ragione nel vending, dove logistica e automazione della vendita ricoprono un ruolo essenziale, è necessario non rimanere indietro, ma fino a che le risorse umane non saranno correttamente formate, questo processo non può sperare di attuarsi con successo.

EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA

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SOMMARIO

NUMERO 145 OTTOBRE 2020 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF

3 EDITORIALE

La riorganizzazione del CAPITALE UMANO

6 SPEAKER’S CORNER

SMART WORKING il vero nemico del vending e non solo

8 FABBRICANTI

SPINEL i valori del “Made in Italy” pronti a raccogliere le sfide future

14 FOCUS ON

ELENA FONTANA FOTO

HA COLLABORATO MASSIMO FERRARINI

16 EVENTI

LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004

Con HABITA, GPE Vendors porta nei condomini l’acqua buona da bere

CIBUS FORUM 2020 parte da Parma la strategia per il rilancio dei consumi e dell’export

27 APPUNTAMENTO IN FIERA

HOSTMILANO Fuori casa: la ripresa c’è, ma cambiano le abitudini

ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL

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SPEAKER’S CORNER

SMART WORKING IL VERO NEMICO DEL VENDING E NON SOLO In tempi non sospetti, all’inizio della pandemia, avvertivo colleghi e collaboratori che la minaccia per il nostro settore non era soltanto la chiusura di molte piccole, medie e grandi comunità (Scuole, università, uffici, aziende pubbliche e private), ma come le stesse avrebbero riaperto dopo la fase acuta dell’epidemia da Covid-19.

più grandi a favore della didattica a distanza. Ma il settore è in buona compagnia: soffrono e soffriranno i comparti del turismo, della ristorazione, i trasporti locali, gli addetti alle pulizie e i manutentori e anche il settore immobiliare, per quanto riguarda le vendite e la ricollocazione di uffici e spazi vuoti. Il tutto con perdite che potrebbero registrare cali dal 20% al 60%. Una prospettiva non proprio positiva, nonostante i vantaggi che aziende e lavoratori potranno trovare nel lavoro a distanza.

Di necessità virtù, il lavoro agile ha ingranato la prima e ha raggiunto risultati che in un periodo normale nemmeno si sarebbeto potuti immaginare. Gli stessi risultati li avremmo raggiunti probabilmente in anni. Certo, la necessità ha fatto si che si lavorasse a distanza con un’organizzazione spesso improvvisata: “ma tu a casa ce l’hai la connessione?” “Si, ho un contratto con un’ottima ADSL” “Come si fa? non hai la fibra?” “L’unica fibra che ho è quella di cotone delle mie t-shirt” “Non puoi usare la connessione del tuo smartphone?” “Si potrei, ma non ho il computer” “Non ci credo, vuoi dire che in famiglia non avete un iPad? Non credo che tuo figlio non giochi a Fortnite o a Minecraft, magari puoi collegarti con l’hot spot al suo device”.

Anche qui esistono due scuole di pensiero: chi sostiene che il lavoratore in “smart” lavori poco o di meno e chi invece ritiene di lavorare di più (visto che sei a casa puoi fare anche quest’altra cosa… ), c’è chi ha trovato una situazione di confort e chi invece non ne può più di stare a casa, in un luogo solitamente dedicato al tempo libero alla famiglia, ai propri hobby e interessi che rischiano di mischiarsi all’attività lavorativa, compromettendo l’esito di entrambe le cose. Per non parlare poi dei rapporti familiari, messi a dura prova da una prolungata convivenza.

Estremizzo, ma non troppo: questa è stata la situazione per molte famiglie.

Sicuramente sarà un progetto da rivedere. Nel frattempo, prepariamoci a leccarci le ferite.

Il lavoro a distanza va programmato con strumenti idonei e non improvvisati. Aziende importanti e strutturate, hanno messo a budget dai 2.000 ai 3.000 euro per ogni dipendente, per attrezzare la sua postazione di lavoro a distanza. Una connessione VPN aziendale che sia performante e protetta, un computer e un fondo spese per attrezzare la postazione di lavoro nelle case dei collaboratori. Non tutti hanno lo spazio per organizzare un sito idoneo a consentire lo svolgimento dell’attività lavorativa. Ma quante aziende Italiane, piccole e medie (talvolta anche grandi) hanno la possibilità di effettuare un simile investimento? Penso non molte, per cui si andrà avanti con mezzi più rudimentali, anche se meno efficaci. In tutto questo però sono diversi i settori che rischiano la crisi: il Vending soffre di milioni di erogazioni perse per l’assenza delle persone dal proprio posto di lavoro, inoltre vive nella paura di conoscere come si muoverà il comparto scolastico che annuncia un dimezzamento per gli studenti

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SPEAKER’S CORNER DI MASSIMO FERRARINI

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FABBRICANTI

SPINEL I VALORI DEL “MADE IN ITALY” PRONTI A RACCOGLIERE LE SFIDE FUTURE

SPINEL NASCE DA UN’IDEA DI VINCENZO, GIOVANNI E CESARE SPINELLI, IMPRENDITORI CHE VANTANO UN’ESPERIENZA CONSOLIDATA NEI SETTORI DELLA PRODUZIONE DI MACCHINE DA CAFFÈ E DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA. LA NASCITA DELLA SOCIETÀ È IL RISULTATO DI UNA ATTIVITÀ IMPRENDITORIALE CHE HA ORIGINE NEI PRIMI ANNI ‘60, MA DEVE GRAN PARTE DEL SUO SUCCESSO AL SUO CAPITALE UMANO, LE TANTE PERSONE CHE HANNO LAVORATO E LAVORANO CON ENTUSIASMO PER QUESTA ECCELLENZA DEL “MADE IN ITALY”. NELLA STESURA DI QUESTO ARTICOLO DEDICATO 8

A SPINEL, LA NOSTRA REDAZIONE HA REPUTATO QUINDI IMPORTANTE INTERVISTARE IL MANAGEMENT DELL’AZIENDA: ANDREA ANELLI (RESPONSABILE COMMERCIALE ITALIA), INES CASCIONE (ASSISTENTE COMMERCIALE ITALIA) E FEDERICA STAMERRA (EXPORT DEPARTMENT). CONOSCERE IL LORO PERCORSO PROFESSIONALE E GLI OBIETTIVI CHE SI SONO POSTI, CONSENTE DI COMPRENDERE MOLTO BENE I VALORI CHE SPINEL DIFFONDE SIA ALL’INTERNO CHE ALL’ESTERNO DELL’AZIENDA E QUALI SONO LE SUE PROSPETTIVE NELL’IMMEDIATO FUTURO.


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CREDIAMO FORTEMENTE NEL VALORE DELLE MANIFESTAZIONI, CHE SIANO LOCALI O DI RESPIRO INTERNAZIONALE, COME VENDITALIA. SPINEL CI SARÀ E SARÀ IN OTTIMA FORMA!

INTERVISTA CON IL MANAGEMENT SPINEL ANDREA ANELLI, INES CASCIONE E FEDERICA STAMERRA Quale percorso professionale e personale vi ha portato in Spinel? INES CASCIONE: Ho completato gli studi ad indirizzo turistico, maturando esperienza nel mondo dell’accoglienza. Conosco Spinel da sempre, perché vicina alla mia famiglia, ed ho iniziato dieci anni fa la mia avventura professionale in questa azienda, come receptionist, grazie alla mia conoscenza delle lingue straniere. Dopo anni di formazione interna ed esterna all’azienda, cinque anni fa ho avuto l’opportunità di crescere professionalmente e oggi svolgo il ruolo di Assistente Commerciale Italia.

È stato un passaggio semplice? No, inizialmente non lo è stato. Ma ho ricevuto una formazione adeguata e sono stata affiancata dalle persone giuste. Spinel presta una grande attenzione alle sue risorse interne, che considera un vero e proprio capitale umano e alle quali permette di crescere grazie ad un percorso di formazione mirato. Io ne sono la prova. FEDERICA STAMERRA: Ho conseguito la Laurea in Lingue con specializzazione in Comunicazione Interculturale d’Impresa e sono entrata a far parte di Spinel, che considero la mia seconda casa, cinque anni fa. Dopo un tirocinio formativo in affiancamento ad altri colleghi, mi sono occupata dei mercati di lingua francese e

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spagnola, oggi sono la referente commerciale per tutto il mercato estero. Per me si tratta di un sogno che si realizza, perché posso mettere a frutto ciò che ho imparato negli anni di studi e di esperienza in azienda. ANDREA ANELLI: Ho cinquant’anni, sono milanese di nascita ma di origini salentine. Mi sono trasferito qui a Parabita (molto volentieri!) nel marzo 2019, per iniziare questo nuovo percorso professionale con Spinel. Dopo gli studi superiori e il servizio di leva, ho lavorato per tre anni come amministrativo in una nota società di revisione, Coopers&Lybrand (oggi PwC), ma non era la mia vocazione, non sono un uomo d’ufficio, quindi ho cercato un nuovo tipo di impiego, più congeniale alle mie caratteristiche. Ho lavorato dieci anni per il settore alimentare, nella GDO, con le maggiori insegne dove mi sono occupato di vendite e di produzione. Il “salto” è arrivato successivamente, con il settore degli elettrodomestici: ho lavorato circa dieci anni per Candy Elettrodomestici. Le mie funzioni sono state prima quelle di area manager, poi di responsabile Commerciale Italia, sia nella Divisione Free Standing che nella Divisione Built-in. L’azienda è stata poi acquisita da un gruppo cinese, Haier. A quel punto ho proseguito nel mondo delle 10

multinazionali asiatiche, con Haier e I-Sense, per altri dieci anni. Entrambe sono state esperienze di start-up, perché si trattava di aziende appena approdate in Italia. Il canale che seguivo era quello dell’Eldom (negozi di elettrodomestici), con una rete di agenti su tutto il territorio nazionale e avevo a che fare con tutte le principali catene di distribuzione di elettrodomestici. Come sei entrato in contatto con Spinel? Ho conosciuto Spinel grazie ad un amico che io e Cesare (Spinelli, ndr) abbiamo in comune. Da anni trascorro nel Salento le mie vacanze estive e, cena dopo cena, io e Cesare abbiamo iniziato a dialogare. Spinel è in continua evoluzione, Cesare ha ritenuto che il mio percorso professionale potesse essere un valore aggiunto per l’azienda, così ho accettato di entrare a far parte di questa realtà, portando la mia esperienza. Quale ruolo ricopri attualmente? Mi occupo di Spinel srl e del suo core business, ovvero la vendita di macchine da caffè espresso in cialda e capsula. Nel mio ingresso in Spinel ho avuto un atteggiamento prudente: conoscevo le aziende e le dinamiche del settore vending, ma non il prodotto specifico. Per questo ho passato le prime settimane in azienda seguen-

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do la produzione e le linee di montaggio, smontando e riassemblando le macchine da caffè. Successivamente, ho trascorso un periodo sul territorio di Lecce con i venditori, per prendere dimestichezza con le dinamiche, i termini e i prodotti di riferimento. Infine, sono stato affiancato da Cesare, dal quale ho cercato di assorbire come una spugna quello che sa su questo settore e su come funziona. Attualmente coordino 13 agenzie, diversi concessionari e rivenditori su tutto il territorio nazionale.Non nascondo che uno dei progetti futuri di Spinel riguarda proprio l’Eldom e il Retail. Durante il lockdown ci siamo resi conto di quanto sia importante presidiare più mercati possibili e sarò felice di mettere al servizio dell’azienda il know how acquisito negli anni in questi settori. Per entrare in questi nuovi canali sarà necessario sviluppare macchine ad hoc? Attraversiamo un momento in cui è difficile comunicare qualità e in alcuni settori lo è ancora di più. Le gamme vanno assolutamente diversificate per ogni canale, ma vogliamo mantenere il posizionamento medio-alto delle nostre macchine. Quando sarà il momento potenzieremo la nostra capacità produttiva, strutturandoci ancor di più dal punto di vista commerciale e della capillarità dei centri as-


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sistenza a cui il consumatore finale potrà appoggiarsi per il servizio post-vendita. Volgendo lo sguardo sul presente, invece, il nostro immediato obiettivo è rispondere alle nuove esigenze emerse fra gli operatori professionali del settore, che inevitabilmente hanno dovuto ripensare alla loro offerta in era post Covid-19. Il lancio di CIAO a capsule è la dimostrazione del nostro costante impegno a loro supporto e un forte segnale di ripartenza. Nella gamma Eldom, anche il design e i colori sono importanti. Vi orienterete verso una tipologia di prodotto che accontenti anche a livello cromatico il cliente finale? Spinel è sempre pronta a rispondere alle esigenze del cliente, cercando di intercettare preventivamente i diversi trend. Guardiamo a quello che succede con i cellulari, dove la personalizzazione delle cover è diventata un aspetto fondamentale al momento dell’acquisto. Monitoriamo anche quelle che sono le tendenze del mondo degli elettrodomestici per la cucina. Nella definizione del design e delle scelte cromatiche delle nostre macchine da caffè cerchiamo di offrire al cliente la possibilità di scegliere il modello più congeniale all’ambiente in cui dovrà essere collocato. Per chi avesse voglia di personalizzare la macchina, ciclicamente, potrà farlo facilmente sostituendo i carter.

In che modo l’epidemia da Covid-19 ha cambiato la vostra attività? Nel mese di febbraio, pochi giorni prima del blocco totale delle attività del Paese, io e i colleghi in forza alla rete commerciale Spinel abbiamo incontrato di persona i clienti proprio nelle regioni del Nord maggiormente colpite dall’epidemia. Nei mesi successivi abbiamo utilizzato le piattaforme di comunicazione digitale (Zoom e Skype in primis) per gestire i meeting a distanza e per non far mancare il nostro supporto ai clienti. Per avere il polso della situazione nei diversi territori e rimanere aggiornati, abbiamo organizzato a cadenza regolare incontri virtuali –oltre ad un gruppo WhatsApp- con i nostri agenti, suddivisi per macroaree geografiche (Nord, Centro e Sud Italia). È stato un momento particolare, qualcosa di nuovo per tutti. A livello interno, Spinel ha affrontato un calo di produzione ed un temporaneo fermo che ci ha costretti, come molti, a ricorrere alla CIG, ma fortunatamente la situazione è in ripresa. L’emergenza sanitaria ha inevitabilmente cambiato i modelli di lavoro, soprattutto nelle maggiori città italiane, con un ricorso significativo allo smartworking e il conseguente calo di consumi nei bar e nei luoghi di lavoro. Come avete gestito la situazio-

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ne? La crisi è arrivata proprio nel periodo dell’anno in cui Spinel produce e vende macchine destinate all’Ho.Re.Ca., settore che è stato costretto ad un lungo periodo di chiusura. Per non fermarci del tutto e limitare il ricorso agli ammortizzatori sociali, abbiamo spinto su “CIAO a cialde” e sulla nuova “CIAO a capsule” macchine che si rivolgono al mercato O.C.S. e domestico. CIAO risponde perfettamente alle nuove abitudini di consumo domestico che si sono rafforzate durante e dopo il lockdown, senza però tralasciare l’attenzione alla qualità che contraddistingue i prodotti Spinel. Design innovativo, forme accattivanti e compatte rendono CIAO la macchina ideale per l’ufficio e la casa. Il nuovo sistema idraulico autopulente brevettato elimina i problemi legati alla formazione del calcare nel gruppo caffè. Il wattaggio ridotto consente notevoli risparmi dei consumi elettrici.
Il telaio portante in lamiera zincata dona robustezza ed evita la formazione di ruggine. Le cover laterali in ABS consentono un rapido accesso ai componenti interni della macchina, facilitandone la sua manutenzione. L’alzatina integrata permette l’utilizzo di qualsiasi tipo di tazza di caffè. Inoltre, il coperchio posteriore del serbatoio autonomo è trasparente, per la verifica agevole del livello dell’acqua ed ha un magnete, che ne facilita la chiusura. 11


• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020 Durante il blocco delle attività di questa primavera le reazioni dei vari mercati sono state molto diverse: l’Ho.Re.ca. ha vissuto una crisi importante, il vending è riuscito a difendersi, mentre la vendita di piccole OCS per il mercato domestico ha avuto ottimi riscontri. Avete registrato andamenti simili? L’Ho.Re.Ca. è stato profondamente colpito dalle misure di contrasto e contenimento della diffusione del virus Covid-19. Ciononostante, Spinel crede nella pronta ripresa di questo comparto e continua ad investire nella produzione di macchine professionali. JESSICA e JASMINE, dal design innovativo ed accattivante, sono appositamente studiate per i grandi consumi. Dotate di gruppi scambiatore caffè in ottone ad accensione indipendente e da una caldaia in acciaio Inox per la produzione e l’erogazione di vapore ed acqua calda. L’estrema modularità garantisce flessibilità, risparmio nei consumi di energia elettrica, continuità di servizio anche nel caso in cui uno dei gruppi sia fermo per esigenze di manutenzione. Il sistema idraulico autopulente da calcare brevettato ed il posizionamento in alto dei levismi di chiusura del gruppo caffè, eliminano le principali cause di blocco delle macchine, inoltre le attività di assistenza e gli interventi tecnici sono semplici ed intuitivi. Confer-

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miamo invece il trend positivo delle vendite di macchine per l’O.C.S. e per la casa, spinte anche dalla crescita dell’on line. Un fenomeno già in atto in Italia, ma che ha visto una accelerazione per effetto del lockdown imposto dall’emergenza sanitaria. I modelli CIAO, BYE e PINOCCHIO sono già distribuiti tramite l’e-commerce dai nostri clienti, conosciamo già questo mondo che però, al momento, non vogliamo affrontare direttamente. Attualmente stiamo lavorando su un portale per la gestione on line degli ordini dei ricambi che a breve consentirà di ottimizzare la loro gestione e migliorare il sevizio offerto ai clienti. In che modo si possono trasferire qualità e Made in Italy on line? Non è facile trasferire i valori e le emozioni che stanno dietro ai prodotti Made in Italy, soprattutto quando non possono essere toccati con mano prima dell’acquisto come accade nelle vendite online. Per le nostre macchine, che sono “cucite” sulle esigenze del cliente, il supporto dei social media e di un sito web che fa uso di immagini esplicative e tutorial, che rende pubbliche le recensioni dei clienti ed i nomi dei brand nazionali ed internazionali che hanno scelto Spinel come partner tecnologico, trasmettono fiducia nell’azienda e rafforzano la sua immagine di marca.

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Nell’export di Spinel il concetto di Made in Italy è un plus? Federica Stamerra: Assolutamente sì. Il Made in Italy delle nostre macchine da caffè è un vantaggio competitivo, un punto di forza a livello commerciale che ci contraddistingue sia a livello nazionale che internazionale. I clienti, soprattutto all’estero, apprezzano la qualità e i valori che l’azienda rappresenta. Le macchine da caffè Spinel sono dei gioielli di tecnologia italiana, dei pezzi artigianali che regalano emozioni, ciascuno caratterizzato dalla propria unicità. Quanto è importante Il mercato estero per il vostro business? È davvero importante, anzi nei mesi scorsi è stato determinante, perché a differenza di quello italiano, il mercato internazionale non si è mai fermato del tutto, anche perché l’epidemia ha colpito in tempi diversi gli altri paesi. In Europa siamo ben posizionati, con risultati di tutto rispetto soprattutto in Svizzera e Spagna, ma abbiamo ottimi riscontri anche in America Latina, in Brasile abbiamo un distributore ufficiale, mentre il Cile ci riserva continue sorprese. Nei paesi dell’aera caraibica le macchine Spinel sono ormai dei must. Abbiamo ottenuto certificazioni per i modelli O.C.S. che ci consentono di affrontare importanti mercati: Stati Uniti, Canada, Corea del Sud e Giappone. Il nostro sforzo maggiore adesso è rivolto al conseguimento di altre cer-


• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020 tificazioni per le macchine Ho.Re.Ca. necessarie per presidiare in modo più competitivo alcuni paesi esteri, dove le richieste sono in costante aumento. Il naming delle macchine Spinel strizza l’occhio a questi mercati? Ad alcune nostre macchine sono stati dati nomi legati alla tradizione della famiglia Spinelli, “Lola”, “Lolita”, “Jessica” e “Jasmine”, ad esempio, sono un omaggio al nonno degli attuali proprietari che nel 1927 inaugurò nella sua Parabita il primo cinema sonoro del basso Salento. In altri casi, come è evidente per la “Ciao”, si è ritenuto di scegliere nomi semplici e riconducibili in modo inequivocabile all’italianità. Naturalmente il naming è un modo per comunicare e utilizziamo questo strumento anche per rafforzare il concetto di Made in Italy, come nel caso della “Pinocchio”, che è la più vecchia macchina Spinel ancora in produzione; per lei abbiamo voluto un nome assolutamente riconducibile alla tradizione culturale italiana, ma è anche vero che è stata chiamata così per le sue caratteristiche estetiche, perché la parte frontale ricorda un lungo naso… Venditalia 2021, il prossimo marzo, sarà il primo grande evento di settore in presenza. State preparando novità per questa edizione post-Covid? Sarete presenti?

Andrea Anelli: L’azienda è più che mai viva e la nostra R&D lavora senza sosta a nuove soluzioni. Gli italiani (soprattutto a Nord) consumano capsule e ne richiedono di diverse tipologie, così come al bar apprezzano qualità di caffè differenti. Ad Host 2019 abbiamo presentato il prototipo “Ciao a capsule”, avremmo voluto darle il “battesimo commerciale” a maggio, in occasione di Venditalia 2020 ma, per ovvi motivi, abbiamo dovuto adottare strategie di comunicazione alternative. Il modello è già disponibile sul mercato, ma lo porteremo ancora “caldo” a Venditalia 2021, che sarà per noi una vetrina prestigiosissima per presentare anche il restyling di macchine esistenti e ad altre novità che preferiamo non anticipare. Crediamo fortemente nel valore delle manifestazioni fieristiche, che siano esse locali o di respiro internazionale. Alla prossima edizione di Venditalia Spinel ci sarà e sarà in ottima forma! Che ruolo riveste la sostenibilità nella filosofia aziendale di Spinel? La sostenibilità dei processi e dei prodotti sono valori fondanti di Spinel, l’attenzione all’ambiente e al territorio sono sempre stati parte della nostra filosofia. Abbiamo progettato uno stabilimento che limita il suo impatto sull’ambiente, siamo attenti alla corretta gestione dei rifiuti, costruiamo macchine che garantiscono rispar-

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mi energetici, selezioniamo con attenzione i materiali, scegliamo i fornitori, applichiamo principi di eco design a tutti i nostri modelli. Le macchine Spinel durano per sempre, si tramandano da padre in figlio, e questo ci regala gande soddisfazione, perché abbiamo creato prodotti che entrano a far parte della storia delle famiglie italiane. Spinel inoltre è un’azienda “a chilometro zero”, perché le nostre macchine non sono solo 100% Made in Italy, ma sono per l’80% Made in Salento, ogni loro componente racconta la storia della nostra terra. Crediamo sia responsabilità di un’impresa generare un indotto che attragga valore e crei condizioni migliori per lo sviluppo del territorio che la ospita; perseguiremo sempre questo obiettivo. Come guardate al prossimo futuro? Con ragionevole ottimismo. In questi mesi naturalmente abbiamo dovuto fare dei sacrifici e, se stiamo ritornando a ritmi di lavoro pre-Covid, è grazie alla collaborazione di tutte le donne e uomini Spinel, dei nostri partner della filiera produttiva ed in particolare dei nostri clienti che, anche nei momenti più difficili dell’emergenza, ci hanno rinnovato la loro fiducia. Il lavoro fatto ci sta dando ragione, i risultati stanno arrivando e siamo ottimisti per il prossimo futuro di Spinel e per i suoi mercati di riferimento.

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• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020

FOCUS ON

CON HABITA, GPE VENDORS PORTA NEI CONDOMINI L’ACQUA BUONA DA BERE

GPE VENDORS PRESENTA HABITA, IL NUOVO

ATTRAVERSO UN EFFICIENTE SISTEMA DI MI-

DISTRIBUTORE D’ACQUA MICROFILTRATA STU-

CROFILTRAGGIO QUESTO INNOVATIVO DISTRI-

DIATO APPOSITAMENTE PER I CONDOMINI. HA-

BUTORE PUÒ EROGARE QUANTITÀ DI ACQUA

BITA FA PARTE DI UN NUOVO CONCETTO TESO

VARIABILI A SECONDA DEL CONTENITORE DA

A FAVORIRE LA COMODITÀ E LA CONVENIENZA

RIEMPIRE (DALLA BORRACCIA DA 0,5 FINO ALLA

ALL’INTERNO DEGLI STABILI, CHE SI CONFER-

BOTTIGLIA DA 2 LT) E OFFRE LA POSSIBILITÀ DI

MANO SEMPRE PIÙ COME NUOVE REALTÀ DA

SCEGLIERE SIA IL TIPO DI ACQUA (LISCIA, LEG-

SERVIRE DIRETTAMENTE.

GERMENTE FRIZZANTE, FRIZZANTE) CHE LA

COLLEGABILE ALLA RETE IDRICA PUBBLICA,

TEMPERATURA PREFERITE.

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• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020

A tutto questo si aggiunge una particolare attenzione per l’i-

tamente disponibile acqua buona e sicura, adatta al consumo

giene: il vano all’interno del quale verrà appoggiata la bottiglia

diretto e all’uso alimentare.

(senza alcun tipo di contatto) sarà igienizzato prima di ogni ero-

HABITA non è solo utile, ma è anche un prodotto dal design ele-

gazione da un potente getto di vapore a 165°. Per eliminare la

gante, adatto ad ogni contesto e nasce dall’esperienza plurien-

presenza di eventuali batteri, inoltre, la macchina è dotata di una

nale maturata in questo settore di GPE Vendors, che da tempo

lampada UV-C, mentre filtri addolcitori trattano l’acqua per ga-

ha introdotto con notevole successo i suoi modelli di distributo-

rantire che sia sempre gradevole da bere, oltre che sicura.

ri di acqua microfiltrata anche nel vending. Un valore aggiunto,

Tra i vantaggi che questo sistema offre, ci sono l’eliminazione

anche a livello commerciale, per il gestore che vuole proporre

degli imballaggi in plastica, non doversi recare al punto vendita

ai suoi clienti un’offerta davvero completa di servizi e proporsi

e trasportare pesanti fardelli di bottiglie fino al proprio apparta-

anche ad altri potenziali mercati.

mento e, soprattutto, il vantaggio di avere sempre e immedia-

HABITA è un prodotto 100% Made in Italy, garantito GPE Vendors.

FOCUS ON GPE

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• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020

EVENTI

CIBUS FORUM 2020 PARTE DA PARMA LA STRATEGIA PER IL RILANCIO DEI CONSUMI E DELL’EXPORT

GRANDE SUCCESSO PER L’EVENTO CHE HA RIUNITO

SO A CIBUS FORUM, AVVIANDO UN DIALOGO CON IL

TUTTA LA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA NEL

GOVERNO, RAPPRESENTATO, IN PRESENZA A PARMA,

CAPOLUOGO EMILIANO.

DA LUIGI DI MAIO, MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI.

TROVATA A PARMA L’INTESA TRA LE COMPONENTI

L’EVENTO, CHE SI È SVOLTO ALL’INTERNO DEL TEATRO

DELLA FILIERA AGROALIMENTARE PER AFFRONTARE

VERDI, È STATO APERTO DAGLI INTERVENTI DI SALU-

LA RIPARTENZA ECONOMICA POST-COVID. I LEADER

TO DI GIAN DOMENICO AURICCHIO, PRESIDENTE DI

DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE, DELLA GRANDE DI-

FIERE DI PARMA, DI FEDERICO PIZZAROTTI, SINDACO

STRIBUZIONE E DELL’AGRICOLTURA SI SONO INCON-

DI PARMA E DI STEFANO BONACCINI, GOVERNATORE

TRATI NELLE GIORNATE DEL 2 E 3 SETTEMBRE SCOR-

REGIONE EMILIA ROMAGNA.

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• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020

ALLA CRISI ECONOMICA CORRISPONDERÀ UNA POLARIZZAZIONE DEI CONSUMI; AVREMO A CHE FARE CON UN CONSUMATORE CHE METTERÀ AL CENTRO DELLA PROPRIA ESISTENZA LA SFERA DOMESTICA E ASSISTEREMO ALLA NASCITA DI UNA NUOVA “NORMALITÀ DIGITALE”. Di seguito, una sintesi di alcuni interventi tenutisi nella prima mattinata: “L’industria alimentare, dopo essersi rivelata fondamentale nel periodo strettamente legato all’emergenza, può ancora fare da traino economico e tornare ai livelli pre-crisi velocemente”, ha

più sostanziosi di quelli stanziati nel DL agosto), essenziali per far rialzare il settore della ristorazione. Se ci sarà questo supporto, sono convinto che entro la fine del prossimo anno l’industria alimentare tornerà ad essere il volano dell’economia italiana”.

dichiarato Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare: “Questa sua forza, però, non deve essere scambiata per uno stato di benessere. Il 2020 è l’anno nero anche per il food&beverage che, per riprendersi in fretta, ha assoluto bisogno del sostegno da parte del Governo. Mi riferisco in particolare ai finanziamenti a fondo perduto per il settore Ho.re.ca. (che devono essere ben

Il Ministro Di Maio, nel corso del suo intervento, ha confermato l’impegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con tutta la sua rete estera, a sostegno del comparto agroalimentare: “Vogliamo trasformare ogni Ambasciata nel mondo in una casa delle imprese, perché

EVENTI CIBUS FORUM 2020

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l’Italia e le nostre aziende devono crescere ed esportare le nostre eccellenze ovunque. Molti sono gli interventi che abbiamo previsto, a cominciare dal rilancio del settore fieristico che può ora contare su una piattaforma digitale – Fiera 365 – a disposizione degli operatori. Abbiamo inoltre creato un programma straordinario di incoming fisico e virtuale attraverso il quale accoglieremo nel nostro Paese buyers, influencers, giornalisti e altri attori determinanti per il rilancio del brand Italia nel mondo, a cominciare dalla filiera agroalimentare che ne rappresenta una delle eccellenze più conosciute ed apprezzate”. La necessaria collaborazione tra le componenti della filiera agroalimentare è stata sottolineata anche da Giorgio Santambrogio, past president di Associazione Distribuzione Moderna e AD del Gruppo VèGè: “La grande distribuzione vuole collaborare con l’industria e l’agricoltura per affrontare le sfide del post Covid. Per esempio stiamo lavorando assieme per eliminare tutte le prati18

che unfair, come il caporalato nei campi e le aste a doppio ribasso. A proposito di queste ultime abbiamo sostenuto la nuova legge che è già passata alla Camera ed ora è in discussione al Senato. Il confronto è aperto anche sul terreno dei prezzi e delle promozioni”. La seconda e ultima giornata di Cibus Forum è stata dedicata, nella mattinata, alle tematiche dell’agricoltura e della distribuzione. Dopo il saluto (in streaming) di Teresa Bellanova, Ministro delle Politiche Agricole che ha ricordato, tra l’altro, l’impegno del Governo italiano per contrastare il sistema di etichettatura alimentare a semaforo “che induce a scelte disinformate” e le pratiche sleali in agricoltura, Denis Pantini di Nomisma ha presentato una ricerca su come cambiano i comportamenti dei consumatori italiani nell’era post Covid. Pantini ha anche messo in guardia la filiera agroalimentare italiana: è necessario essere rapidi nell’affrontare la sfida del Green Deal, altrimenti si rischia che altri Paesi europei

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possano vantare una maggiore sostenibilità dei loro prodotti, tanto più che l’etichettatura a semaforo potrebbe definire i prodotti italiani come meno competitivi. Sulle problematiche dell’export, altro tema saliente del convegno, è intervenuto Roberto Luongo, Direttore Generale dell’Agenzia ICE, che ha sottolineato come si stia rafforzando un gioco di squadra tra le istituzioni che si occupano di esportazione: la Farnesina, l’Agenzia ICE e il Ministero dello Sviluppo Economico. L’ICE si è impegnato per garantire il rimborso delle spese sostenute alle imprese danneggiate dalla cancellazione delle manifestazioni fieristiche, sta finalizzando la realizzazione diFIERASmart365 per la digitalizzazione delle fiere e incontri B2B, promuovendo l’e-commerce delle imprese e la loro presenza nella Grande Distribuzione. All’ultima sessione, dedicata a sostenibilità e innovazione come risposta


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all’emergenza, curata da Alessandro Perego, Politecnico di Milano, e moderata da Alfonso Pecoraro Scanio in collaborazione con Fondazione Univerde, hanno partecipato: Angelo Riccaboni del Santa Chiara Lab dell’Università di Siena; Catia Bastioli AD di Novamont; Massimo Centemero, Direttore CIC; Massimo Della Porta Presidente Gruppo SAES; Guido Barilla, Presidente Gruppo Barilla; Marco Pedroni, Presidente Coop Italia. Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde e già Ministro delle Politiche Agricole e dell’Ambiente, ha dichiarato: “È importante il forte messaggio sulla priorità della sostenibilità ambientale arrivato dal mondo delle università e da importanti attori del settore delle imprese. L’agroalimentare italiano deve diventare leader in Europa per la sostenibilità, sia per quanto riguarda le modalità di produzione sia nella propensione a rivoluzionare il sistema degli imballaggi all’insegna di una vera bioeconomia

circolare. Con questa capacità di coniugare innovazione e sostenibilità si può rilanciare l’occupazione e la qualità della vita nei nostri territori e nelle nostre stesse aziende”. Alla sessione è intervenuto anche, da remoto, Vincenzo Amendola, Ministro per gli Affari Europei, che ha confermato l’impegno di rendere il Green Deal uno strumento utile per la ripresa del nostro Paese. In questo nuovo contesto mondiale, pieno di paure ma anche opportunità, l’Europa ha dato una risposta e l’Italia deve essere pronta a divenire leader in questa fase di transizione. Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, ha tracciato un bilancio di Cibus Forum: “Abbiamo riunito, per la prima volta dopo il lockdown, i protagonisti della filiera agroalimentare. In presenza abbiamo avuto oltre 1.000 operatori al giorno presenti e circa 3.000 spettatori in streaming, molti dei quali buyer esteri. Senza contare

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gli oltre 50 protagonisti della filiera agroalimentare che si sono susseguiti sul palco. La riflessione comune ha portato a definire i seguenti concetti: il lockdown ha spinto i consumatori a capire meglio il valore del cibo e del lavoro che c’è dietro, dunque bisogna insistere sulla valorizzazione del cibo italiano; urgono misure di sostegno all’Ho.re.ca. e in particolare ai ristoratori, che sono i grandi alfabetizzatori del cibo di qualità, in Italia e nel mondo; l’innovazione mescola storia dei territori con le nuove tecnologie, quindi tradizioni antiche, droni in agricoltura e packaging compostabile. Un bellissimo paesaggio di innovazione policentrica e quindi adatto all’eclettico talento italiano. Ora l’appuntamento è con Cibus 2021, che inaugurerà il 4 maggio e sarà la prima grande fiera alimentare europea dopo il lockdown”.

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Presentato a Cibus Forum, nel corso della prima giornata di lavori, il report di Nielsen sull’andamento dei consumi nell’era del Covid-19 ha offerto una panoramica interessante sui trend di consumo e sui comportamenti d’acquisto del consumatore di fronte all’emergenza sanitaria. Dopo il boom durante il lockdown, le vendite del Largo Consumo si sono stabilizzate, ma continuano a mantenersi positive. Le famiglie, ormai abituate a nuove categorie di spesa, stanno confermando le scelte d’acquisto dei mesi scorsi. Il fattore prezzo sarà sempre più un fattore determinante e continueranno a crescere le vendite nei discount come nei negozi specializzati. Avremo una polarizzazione dei prezzi, con una domanda crescente sia sul basso sia sull’alto prezzo e decrescente nella fascia media. L’e-commerce, grande protagonista della scorsa primavera, continuerà a crescere anche se una parte significativa del territorio non è coperta 20

dai servizi: una sfida tecnologica e culturale che non sarà più possibile rimandare. La ricerca non considera i dati relativi al Fuori Casa, ma permette di capire i “nuovi consumatori” degli italiani e offre spunti di riflessione interessanti per tutti gli operatori del settore alimentare.

“I NUOVI SCENARI DI CONSUMO”, A CURA DI CHRISTIAN CENTONZE - NIELSEN “A livello globale, la diffusione del virus Covid-Sars 2 non accenna a fermarsi e l’economia mondiale si trova sul punto di affrontare una crisi economica senza precedenti e simmetrica, ovvero che riguarda sia la domanda che l’offerta. Se nel 2008 il mondo ha affrontato una crisi finanziaria che ha colpito duramente le economie, ora ci troviamo di fronte ad una crisi sanitaria senza precedenti, che ci ha catapultati da un giorno all’altro in un

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mondo che non avremmo mai nemmeno potuto immaginare. In particolare, come Europa ci troviamo a dover conciliare l’esigenza di far ripartire l’economia con la necessità di non far progredire il contagio. L’improvviso lockdown della scorsa primavera ha incrementato in modo straordinario il largo consumo in Europa. Gli acquisti sono lievemente diminuiti nel periodo estivo, ma sempre facendo registrare un trend positivo. Stesso andamento negli USA, ma con tassi di crescita impressionanti (da considerare che il fatturato USA, da solo, vale più dei fatturati dei primi cinque paesi europei, ndr). L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto non solo quantitativo ma soprattutto qualitativo a livello di Largo Consumo. La diffusione del Coronavirus ha modificato gli stili di vita e le abitudini e questo ha portato a dover affrontare due nuove grandi sfide: una revisione necessaria de-




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gli assortimenti (far trovare a scaffale le categorie che rispondono alle esigenze crescenti del consumatore) e un’accelerazione nello sviluppo dell’innovazione digitale. I nuovi criteri di scelta si basano su concetti come salute e prevenzione, origine locale dei prodotti, prezzo (risparmio), e-commerce.

cate alternative ai prodotti freschi poiché la spesa era meno frequente, si è tornati a riempire la dispensa di prodotti a lunga scadenza ma anche il freezer e, naturalmente, sono aumentate in modo significativo le vendite di prodotti legati ad igiene e prevenzione, come le mascherine e i gel disinfettanti.

Il prezzo conveniente è tornato ad essere un fattore competitivo, così come le promozioni. A uscire vittoriosi sono i discount come i negozi specializzati e l’e-commerce, a discapito degli ipermercati.

In Italia, nei mesi del lockdown (marzo-maggio 2020) la prossimità dell’esercizio (+27%) e gli acquisti on line (+144%) sono stati premiati dai consumatori; hanno invece sofferto le grandi superfici, anche a causa della difficoltà dovuta al controllo del flusso dei clienti, con le code fuori dai supermercati che tutti abbiamo visto e vissuto la scorsa primavera. In calo anche la pressione promozionale (meno necessaria). Ma la vera e propria rivoluzione si è registrata nei comportamenti di consumo: la maggior parte degli italiani si è dedicata alla produzione casalinga di prodotti come il pane o le torte, si sono cer-

La Fase 2 per qualche settimana non ha cambiato la situazione nei consumi; successivamente, si è tornati a livelli più “normali” di acquisto, con un calo delle vendite nel Largo consumo, ma l’andamento rispetto al 2019 resta positivo (+7,2% al 23 agosto, ndr), con una risalita registrata nelle settimane estive. Molte delle tendenze manifestate nel periodo del lockdown si confermano. Surgelati, prodotti per pasticceria e farine, alimenti da dispensa e articoli per l’igiene e la prevenzione sono ormai entrati nel paniere degli italiani. A questi si aggiungono curiosamente gli alcolici, a testimoniare forse la ricerca di una

La crescita degli acquisti on line (si stima +149% a epidemia conclusa) nel nostro Paese spinge ad una riflessione. L’e-commerce è in crescita, ma va ricordato che corrisponde all’1,5% delle vendite del Largo Consumo in Italia. Allora qual è il suo reale potenziale? Se è vero che gli italiani hanno “scoperto” la spesa alimentare on line, è altrettanto vero che le catene GDO-anche le insegne che offrivano già un servizio di consegna a casa- hanno dimostrato di non saper soddisfare la domanda: il 18% degli utenti ha rinunciato al servizio a causa di mancanza di slot di consegna. A questa percentuale si aggiunge il 48%

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socialità seppur nello spazio intimo della casa e della famiglia.

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• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020 di mancata copertura del servizio di delivery e un 5% di strutture non esistenti per il picking degli ordini. Il vero “nodo” sarà quindi soddisfare questa domanda inevasa. La casa sarà sempre più protagonista degli spazi e dei tempi quotidiani, anche a causa dell’inoccupazione e delle prevedibili quarantene localizzate: nuove modalità di consumo (cibo home-made), ma anche nuove occasioni di consumo (es. pause pranzo per gli smartworkers) e una nuova convivialità, prettamente domestica, saranno concetti con cui avremo tutti sempre più familiarità. Infine, cambia l’equilibrio tra In-Store e Pre- Store: in calo la permanenza media nei supermercati (-13%), in aumento i prodotti nel carrello per ogni spesa (+47%). Questo ci indica che diventerà sempre più importante essere nella mente del cliente ben prima del momento d’acquisto.

Alcune considerazioni finali: oltre 4,6 milioni di famiglie (prevalentemente con figli minori di 14 anni e reddito medio) o hanno ridotto la loro spesa alimentare, mentre 3,9 milioni l’hanno aumentata. Si tratta, in questo secondo caso, di coppie meno giovani o coppie adulte senza figli, con reddito medio/alto. Anche la polarizzazione dei prezzi, dopo il 2008 è -e resteràin accelerazione. L’impatto della crisi sanitaria si traduce anche in perdita di reddito o di occupazione: il cliente dell’era post-Covid sarà quindi più povero ma anche più insicuro e cercherà la convenienza, nel momento dell’acquisto, ma anche e soprattutto rassicurazione. Un altro trend significativo riguarda l’italianità, oggi percepita sempre più come un valore, soprattutto tra le generazioni più mature. “Volano” i prodotti Made in Italy, specialmente quelli con marchio DOP o IGP.

Gli italiani si aspettano inoltre che i marchi di cui si fidano si impegnino a sostenere le imprese locali e a tutelare i lavoratori dipendenti e lo stesso “chiedono” ai retailer. A questi ultimi viene anche richiesta un’attenzione particolare alla sicurezza sanitaria dei punti vendita, una riduzione delle attese e servizi (ad esempio la consegna della spesa) a favore degli anziani. Sulla base di queste evoluzioni, quale futuro ci aspetta? Alla crisi economica corrisponderà una polarizzazione dei consumi; avremo a che fare con un consumatore alle prese con l’elaborazione del trauma, che metterà al centro della propria esistenza la sfera domestica e assisteremo alla nascita di una nuova “normalità digitale”. Una sfida tecnologica, ma soprattutto culturale, che passa dalla centralità del cliente, oggi più che mai.



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APPUNTAMENTO IN FIERA

HOSTMILANO FUORI CASA: LA RIPRESA C’È, MA CAMBIANO LE ABITUDINI

LA CLASSICA COLAZIONE AL BAR DIVENTA IL PRIMO MOMENTO DI USCITA FUORI CASA, SEGUITA A POCA DISTANZA DALLA CENA IN CUI SI RECUPERA LA SOCIALITÀ PERSA.

SE VANNO BENE COLAZIONE E CENA SOFFRE IL PRANZO, PENALIZZATO DALLO SMART WORKING PROLUNGATO. MA CAMBIANO ANCHE LE ESIGENZE DEI CONSUMATORI, CHE CERCANO PIÙ “SOSTANZA”. LE ANALISI DI TRADELAB, EUROMONITOR E MINTEL È UNO SCENARIO MUTATO QUELLO DEL FUORI CASA, ALMENO NELL’IMMEDIATO. LO RILEVANO TUTTE LE PRINCIPALI SOCIETÀ DI RICERCA A LIVELLO GLOBALE. QUESTO NON SIGNIFICA CHE LE PERSONE ABBIANO SMESSO DI USCIRE, ANZI. MA MOLTE ABITUDINI SONO CAMBIATE: NEGLI ORARI, NEGLI STILI E SOPRATTUTTO NEI RITMI LAVORATIVI. Una conferma viene da TradeLab che, mentre rivela come nel mese dopo le riaperture dei locali, giugno, ben otto italiani su dieci (38 milioni di individui) hanno consumato almeno una volta fuori casa, sottolinea il cambio delle occasioni di consumo, con una netta preferenza per colazione e cena. La classica colazione al bar - il canale favorito nella ripresa per la sua possibilità di coprire tutte le occasioni di consumo, di aumentare, senza grandi investimenti, la propria capacità produttiva utilizzando spazi esterni, per la presenza sul territorio anche nei centri più piccoli e la clientela abituale e locale - diventa il primo momento di uscita fuori casa, seguita a poca distanza dalla cena, scelta in quanto momento in cui si recupera la socialità persa negli ultimi mesi.

E, se l’aperitivo serale sembra aver recuperato i suoi aficionados, piacciono gli aperitivi pre-pranzo, che per qualcuno hanno sostituito quelli serali. Il momento più in sofferenza risulta al momento proprio il pranzo, che sconta la quota ancora elevata di lavoratori in smart working, con oltre il 30% degli intervistati che non è ancora rientrato sul posto di lavoro. “Se la quota di frequentanti è vicina alla situazione del 2019, gli italiani spendono un po’ meno, selezionano di più le occasioni in cui uscire e soprattutto escono meno spesso”, afferma Angela Borghi di TradeLab: “La cena ha recuperato i livelli di spesa del 2019 e, grazie a una buona penetrazione e frequenza, sta sviluppando una quota di mercato fuori casa ancor più importante rispetto 27


• DAITALIA 145 OTTOBRE 2020 al passato, a differenza del pranzo; altra occasione in recupero sono le pause nel pomeriggio, che hanno beneficiato della presenza a casa di adulti e ragazzi, così come l’aperitivo”. Uno sguardo sui desiderata dei consumatori post-Covid ci viene da Euromonitor, che ha individuato sei tendenze per il prossimo futuro destinate a influenzare tutti i settori. La sostenibilità si allarga da un approccio eco-consapevole a uno che include benefici sociali, ambientali ed economici. La crescita dell’Hometainment, in cui le esperienze online devono fornire lo stesso valore delle occasioni di persona.

feria e delle piccole comunità, dentro e fuori dalle città), la riduzione degli acquisti superflui e la cura di sé. Quanto al fuori casa di uno dei maggiori Paesi al modo, gli USA, Mintel azzarda una previsione di rientro ai livelli di vendita pre-pandemici: il 2023.

L’accelerazione sui canali digitali, con il rapido passaggio all’e-commerce, al click-and-collect e al canale diretto. Il Wellness ridefinito, con i consumatori focalizzati al raggiungimento di una salute ottimale.

“Le restrizioni sposteranno l’attenzione sulle opzioni off-premise a breve e medio termine (fine 2020). A breve termine, drive-thru, take-away e delivery, ghost kitchen e finestre sulla strada contribuiranno a mitigare il calo delle vendite. A lungo termine (uno-due anni da oggi) continui investimenti nella ristorazione fuori sede aiuteranno gli operatori a recuperare le vendite, ma il servizio di ristorazione subirà gli effetti della recessione e i consumatori tenderanno a ridurre gli acquisti non essenziali”, spiega Amanda Topper, direttore associato Foodservice di Mintel.

L’innovazione “utile” in grado di incontrare le esigenze fondamentali dei consumatori, con efficienza e valore che guidano lo sviluppo dei prodotti.

A soffrire di meno saranno i ristoranti a servizio limitato fast food e fast casual -, già meglio attrezzati in partenza sul fronte digital.

E, infine, le grandi eredità della nuova normalità destinate a rimanere a lungo: lo shopping online, il remote living (che potremmo tradurre come la rivincita della peri-

Se quest’anno si prevede che i ristoranti a pieno servizio subiranno un calo del 39-42%, quelli a servizio limitato diminuiranno del 13-18%.

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