D.A.ITALIA_N_17

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Poste Italiane s.p.a. -spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 DCB Torino. N°1/2007

N°17 gennaio-febbraio/07

D.A.ITALIA - IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA

www.daitalia.it

news: il Gruppo Argenta si fonde con Cafebon fabbricanti: intervista a water+more intervista esclusiva: il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e la gestione dei RAEE approfondimenti: il mercato del vending in Spagna EurOps© 2007 ad Atene Novità nel Vending: Comestero – Espressotecnica – Brita – Bianchi Vending Group – 3M




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EDITORIALE

Internet & Vending: un matrimonio di interessi Il valore di internet e la sua effettiva utilità e importanza è ancor oggi una di quelle variabili a cui è molto difficile dare una corretta e univoca valutazione. Alcune delle sue applicazioni più conosciute, come ad esempio la posta elettronica, sono ormai talmente entrate nel mondo aziendale da aver quasi completamente sostituito strumenti ritenuti indispensabili fino a 10 anni fa. Lo sviluppo dei siti internet invece, non ha incontrato lo stesso favore. Mettere on-line un sito istituzionale è ormai diventato un obbligo che moltissime aziende di qualsiasi importanza e dimensione hanno già compiuto. La qualità di tale realizzazione è però molto discutibile, visto che troppo spesso gli spazi web sono “abbandonati a se stessi” senza quasi mai essere aggiornati e le potenzialità di questo strumento sono sfruttate in modo molto limitato. Anzi, non sono poche le aziende ad aver ottenuto un effetto negativo e contrario, dando un’immagine all’esterno sicuramente poco professionale. Nel vending l’impatto dei siti web è stato ancora più problematico. Il telefono è da sempre lo strumento principale di comunicazione e, per una lunga serie di fattori, internet non è ancora entrato nella mentalità degli operatori. In moltissimi altri settori (soprattutto all’estero), un’azienda che è alle prese con un problema tecnico, per prima cosa si collega al sito del rivenditore o del produttore e verifica se nelle apposite aree esiste già una risposta chiara ed esaustiva in grado di risolvere il problema. Solo in seguito cerca un contatto diretto. Nel nostro settore, anche solo per chiedere gli orari di apertura, si usa immediatamente il telefono. Le cose però stanno cambiando molto in fretta. Sono sempre di più le aziende che investono in campo informatico e non solo in strutture hardware o in programmi gestionali, ma anche nell’arricchimento delle informazioni disponibili su internet. Il costo assolutamente competitivo di un buon sito informativo in grado di dare un supporto di basso-medio livello ai propri clienti, ha senz’altro dato un impulso al cambiamento. Di norma è sufficiente analizzare i costi di un call-center o anche di una sola persona dedicata, oppure ragionare sul tempo perso da moltissime figure all’interno dell’azienda (spesso con ruoli chiave), costrette a rispondere incessantemente al telefono anche per questioni di scarsa rilevanza. Diminuire i costi di assistenza può voler dire recuperare redditività e fare profitto in un settore dove i margini si stanno troppo spesso contraendo. Recentemente anche noi siamo rimasti molto stupiti nel leggere i dati di accesso al nostro sito internet: www.daitalia.it (rilevati da un sistema esterno e indipendente). Nel mese di novembre 2006 abbiamo avuto ben 35.000 contatti e 2.000 visitatori unici. Ogni giorno feriale la nostra rivista viene letta via internet da circa 100 utenti singoli (possono essere anche reti aziendali e quindi rappresentare molte più persone). Questi lettori mediamente consultano dai 4 ai 5 articoli. Questi dati di accesso, se vengono sommati al numero di lettori che leggono la rivista cartacea (circa 3 per ogni copia stampata), ci portano ad avere circa 15.000 lettori per ogni uscita bimestrale e questo grazie anche al non del tutto atteso successo di internet. Alessandro Fontana



ca ati om aut one uzi trib dis la del ico il p eri od

sommario 3

EDITORIALE Internet & Vending – un matrimonio di interessi

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – N E W S Argenta si fonde con Cafebon: nasce il primo gruppo di gestione in Italia

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L E N O S T R E I N T E RV I S T E E S C L U S I V E Il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio e la gestione dei RAEE

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – FA B B R I C A N T I water+more la più avanzata tecnologia della filtrazione dell’acqua entra nel vending

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G Il mercato del vending in Spagna

30 Numero 1 – Anno IV – Gennaio - Febbraio - 2007 Direttore Responsabile Renzo Gabriel Bonizzi Condirettore Alessandro Fontana Hanno collaborato Massimo Brisciani e Orsola Mallozzi Progetto grafico Andrea Lottero Foto Alizia Lottero Stampa Diffusioni Grafiche Spa D.A.Italia – Il periodico della distribuzione automatica Pubblicazione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004 Iscrizione al R.O.C.: 11412 Periodicità: bimestrale Editore: ART&WORKS Srl Via Garian 49 - 20146 Milano - P.IVA 04234310961 Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 36521641 Ufficio commerciale: commerciale@daitalia.it Web: www.daitalia.it Posta elettronica: info@daitalia.it Abbonamenti: abbonamenti@daitalia.it Pubblicità inferiore al 45% La riproduzione totale o parziale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari.

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LE NOVITÀ NEL VENDING Comestero Group e Giussani Serrature - una nuova partnership commerciale I distributori automatici in Slovenia passano dal tallero all'euro Brita e Cimbali hanno siglato un importante accordo Espressotecnica Milano lancia una nuova macchina per caffè espresso a cialde Tg2 - eat parade - La distribuzione automatica torna sulla RAI Bianchi Vending Group acquisice Gem-Futurema 3M shows new disposable scale cartridge and POU cooler filters (english)

E U R O P S © 2007 Atene ospiterà la terza edizione di EurOps©

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MONDO ASSOCIAZIONE Le news dell’European Vending Association

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LE NOSTRE RECENSIONI Nuovo Annuario 2006-07 acque minerali e di sorgente

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L AV O R O E I M P R E S A N E W S Un giro di vite contro il lavoro irregolare

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S I C U R E Z Z A A L I M E N TA R E Il progetto vending dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC)


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IL MERCATO DEL VENDING Argenta si fonde con Cafebon: nasce il primo gruppo di gestione in Italia.

NEWS [ gestori ]

+++ Advent International e il Gruppo Argenta hanno annunciato qualche settimana fa la fusione di Argenta con Cafebon (Cantel Refresh, Coffee Break, G.D.A.,

Frigoli e Bon Service). Questa importante operazione ha portato il volume di erogazioni annue del gruppo emiliano ad oltre 500 milioni, consolidando la sua posizione di leader nel settore del vending. Cafebon rappresenta una parte essenziale del piano di espansione di Argenta, in quanto permette di estendere la copertura geografica in una regione d’importanza strategica come la Lombardia. L’integrazione dell’expertise di Advent con la forza del management di Argenta, assicurano a Cafebon di diventare parte di un gruppo destinato a ricoprire per molti anni a venire una posizione di leader ed un ruolo di primo piano nel settore del vending in Italia. Per approfondire questa rilevante fusione tra due dei principali gruppi di gestione italiani, D.A. Italia ha intervistato in esclusiva il management del Gruppo Argenta: Epaminonda Scaltriti (Presidente), Roberto Franchini (CEO) e Fabio Serantoni (CFO).

Epaminonda Scaltriti (Presidente)

Roberto Franchini (CEO)

Fabio Serantoni (CFO)

Intervista al management del Gruppo Argenta Quali sono state le considerazioni strategiche che vi hanno portato a questa importante fusione? Cafebon è un grande gruppo di gestione con un valido management e un’ottima copertura geografica in un’area fondamentale per la strategie di sviluppo di Argenta. Gli ambiziosi progetti di espansione che ci siamo posti ci portano ad un costante impegno per raggiungere il ruolo di leader di settore, sia tramite una crescita organica che attraverso acquisizioni. La fusione di Cafebon è perfettamente in linea con il nostro business plan iniziale e si sposa con la configurazione societaria e l’impostazione manageriale che il

Presidente Scaltriti ha deciso di dare al Gruppo Argenta. È una operazione ambiziosa e complessa che avrà come responsabile del processo di integrazione Roberto Franchini, CEO del Gruppo, una figura senz’altro idonea a questo dedicato ruolo, sia per le sue capacità che per la notevole esperienza maturata nel mondo del vending. L’integrazione tra due realtà così rilevanti sarà molto impegnativa. Come pensate di favorire questo processo? Innanzitutto è bene precisare che tutte le azioni che compiamo, vengono realizzate perché ci crediamo fino in fondo e siamo fermamente convinti di riuscire nell’intento.

Un’operazione importante come la fusione con Cafebon, non nasce solo per cogliere un’opportunità di mercato, ma deriva da una lunga fase preparatoria che ha sottointeso un progetto, un budget, una visione finanziaria, un modello operativo e tutta una serie di fattori che sono stati presi in considerazione per arrivare alla conclusione che l’operazione poteva essere fatta. Per favorire il processo di integrazione abbiamo cercato di coinvolgere il più possibile il management di Cafebon, cercando di motivarlo professionalmente e incentivandolo attraverso stock options, uno strumento specifico a cui può ricorrere il Gruppo Argenta.

Avete anche fatto notevoli investimenti in informatica. Nel 2007 avete iniziato ad utilizzare SAP, sarà anche questo un fattore importante per favorire l’integrazione? Il Gruppo Argenta ha sempre dato una grande rilevanza alla parte informatica ed è l’unica azienda vending che ha creato una struttura così importante, con un organico che vede impegnate ben 14 persone, due delle quali occupate ad hoc su SAP (SAP è il leader mondiale delle soluzioni per il business e della tecnologia ERP n.d.r.). Abbiamo investito circa 1,5 milioni di euro in questo progetto di integrazione dei sistemi informativi, perché siamo assolutamente conD.A.ITALIA 7


IL MERCATO DEL VENDING

vinti che questo investimento darà i suoi frutti nell’arco dei prossimi anni. Saremo in grado di analizzare dal punto di vista gestionale, finanziario e patrimoniale tutti i numeri del Gruppo, mese per mese, filiale per filiale, area per area e tutto ciò sarà sintetizzato in unico documento. Abbiamo incominciato a lavorare su SAP dal 2 gennaio e contiamo di integrare al più presto anche tutte le aziende facenti parte del Gruppo Cafebon. È una struttura composta da 5-6 realtà con molte filiali e circa 400 addetti, quindi sarà un lavoro molto complesso. Il 20 dicembre 2006 abbiamo deliberato in Consiglio di Amministrazione il progetto di integrazione che prevede per la sua realizzazione un arco temporale di 9 mesi, quindi dovremmo portarlo a compimento tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre di quest’anno. D.A.ITALIA 8

Il processo di consolidamento del settore vede impegnate in acquisizioni anche altre importanti realtà. Quali sono stati i fattori critici e i valori che vi hanno permesso di anticipare la concorrenza in questa acquisizione? Cafebon è la quinta fusione strategica da noi effettuata da quando Advent controlla la società. Le precedenti operazioni di fusione hanno coinvolto le società Dolomitica, L’Automatica, Dap Sirmad e Cemar. Il Gruppo Argenta possiede gli strumenti finanziari, un ottimo management, un progetto molto ben definito, sviluppa un fatturato preciso e lo realizza in un territorio delimitato da un chilometraggio il più corto possibile. La fusione con Cafebon si sposa perfettamente con la nostra strategia “a macchia d’olio” che è ben diversa da quella “a macchia di leopardo” di alcuni

nostri concorrenti ed è evidente che avevamo tutte le caratteristiche idonee per poter prevalere anche in questa importante operazione. Gli investimenti necessari per acquisire un gruppo come Cafebon sono notevoli. Ritenete ancora corretti gli attuali prezzi di mercato? Come in qualsiasi altra operazione di mercato il prezzo è dettato dalla dinamica della domanda e dall’offerta. Se in questo particolare momento congiunturale ci sono più compratori che venditori, è evidente che i venditori tenderanno a dettare le proprie condizioni, imponendo al mercato dei prezzi più alti. Purtroppo nel nostro settore si tende a valutare il valore di una gestione basandosi solo sull’indicatore prezzo/battuta che è molto semplice da calcolare, ma è

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senz’altro un moltiplicatore sbagliato per valutare correttamente la redditività di un’azienda. Tutte le acquisizioni che il Gruppo Argenta ha fatto sono realizzate in funzione del reddito, non certo in funzione dei volumi. Nella fusione con Cafebon non abbiamo nemmeno guardato il numero di battute realizzate, ma abbiamo considerato la sua redditività. Il gruppo Cafebon è stato infatti comprato a Ebitda, (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, evidenzia il reddito di un'azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica al netto di interessi, tasse, ammortamento di beni materiali ed immateriali. n.d.r). Il Gruppo Argenta ha trasparenza dei conti (è ormai arrivato al quarto anno consecutivo di certificazione con PriceWaterHouse Coopers Spa) ed è quindi indispensabile che compri a EBITDA e guardi essen-


Intervista al Gruppo Argenta

zialmente al profitto. Attraverso quale strutturazione dell’attività pensate di ottenere un ritorno degli investimenti? Il nostro gruppo fa costantemente ricerca in ogni segmento di vendita e cerchiamo con continuità di sviluppare e migliorare un modello di business che sia in grado di generare delle ottime marginalità. I volumi che ormai riusciamo a sviluppare ci consentono inoltre delle economie di scala e di sfruttare molte sinergie. Possiamo mettere in competizione i nostri fornitori, anche se questo non dovrà mai avere dei compromessi con la qualità dei prodotti acquistati, perché il consumatore finale deve essere sempre e comunque soddisfatto dei prodotti erogati dai nostri distributori. Gli imponenti investimenti in campo informatico comprendono

anche l’implementazione di un potente software gestionale, che sicuramente ci consentirà di ottimizzare il nostro business. Nel giugno del 2005 in seguito all’ingresso di Advent International in Argenta, D.A. Italia ha intervistato Filippo de Vecchi (Principal del fondo globale di private equity, che segue il Gruppo) e uno dei principali obiettivi per Argenta era quello di raggiungere il 12% del frammentato mercato del vending. Con la fusione con Cafebon avete probabilmente superato questa quota. Quali saranno i prossimi obiettivi? Il raggiungimento di questo ambizioso obiettivo è stato certamente reso possibile anche grazie alle importanti acquisizioni. Certamente continueremo a crescere seguendo questo modello di

sviluppo, concentrandoci sulla crescita organica e su acquisizioni mirate di realtà compatibili con le nostre strategie di espansione. Le future acquisizioni dovranno anche rispettare determinati parametri che sono stati fissati dagli Istituiti che hanno finanziato l’acquisizione di Cafebon e rifinanziato il debito del Gruppo. Quindi saranno scelte molto oculate. Il processo di fusione o acquisizione di altre realtà è quindi destinato a continuare? È un processo destinato a continuare a lungo, anche per le stesse caratteristiche del mercato del vending che si trova, ad esempio, alle prese con molti cambi generazionali. Questo settore ci vedrà sempre attenti attori e protagonisti delle future dinamiche di mercato. Oggi i grandi gruppi di gestione non superano il 50% del fatturato totale e c’è ancora spazio per una

maggiore concentrazione di settore. In Giappone fino a qualche anno fa cinque gruppi avevano l’80% del mercato e il rimanente era suddiviso tra circa un migliaio di operatori medio-piccoli. Negli Stati Uniti c’è una situazione molto simile e i grandi gruppi detengono il 70% del fatturato totale. È presumibile che tale scenario si potrà verificare anche in Italia, con pochi grandi gruppi che deterranno una quota del 60-70% e numerose piccole-medie imprese che si spartiranno il resto. Advent International continuerà a supportarvi anche per il futuro? Ci sono senz’altro le condizioni perché questa collaborazione continui anche in futuro. Evidentemente i fondi di private equity hanno strategie di acquisizione e logiche di disinvestimento D.A.ITALIA 9


IL MERCATO DEL VENDING

che fanno parte integrante del loro modello di business, ma credo che l’impostazione manageriale che il Presidente Scaltriti ha dato al gruppo (garanzia di una grande continuità) e il fatto che un terzo del capitale sia tuttora in mano al management, siano fattori importanti e che avranno un peso determinante nelle eventuali strategie di exit. Il flusso di cassa che genera Cafebon è stato uno dei parametri che vi ha spinto alla fusione? Cafebon è stato acquistato a debito ovvero facendo ricorso totalmente a debito bancario e quindi il fatto che possedesse un’elevata generazione di cassa era senz’altro un parametro importante, ma certo non l’unico. Cafebon è un asset strategico con una copertura geografica in mercati fondamentali per Argenta, D.A.ITALIA 10

gestito molto bene da uno ottimo staff manageriale. Possiede tutta una serie di skill che l’avevano portato, non certo a caso, a diventare il quarto/quinto gruppo in Italia. Come capita spesso nelle gestioni, anche Cafebon aveva un’importante figura di riferimento: il dott. Traglio. Con la fusione uscirà definitivamente dal Gruppo? Il dott. Traglio ha fatto la scelta di cedere il 100% del gruppo e di seguire altri business di famiglia. La cessione di Cafebon è anche stata possibile in virtù delle sue necessità di realizzare per investire su altre linee di business sulle quali si voleva concentrare. Non deve essere stata una scelta facile perché, dopo un’esperienza trentennale nel settore, il Dott. Traglio era particolarmente legato al mondo del vending.

Cafebon ha una forte presenza nel vending pubblico. Anche questi grandi contratti, a volte molto onerosi, vi permetteranno di realizzare dei profitti? È vero che spesso il cosiddetto vending pubblico presenta dei costi contrattuali elevati, ma c’è anche il rovescio della medaglia. Il più grosso contratto che “ereditiamo” dalla fusione con Cafebon è quello delle metropolitane di Roma e Milano e in quel contesto i prezzi al pubblico sono decisamente diversi da quelli tipici del vending tradizionale. In più c’è un’esposizione pubblicitaria molto gradita ai fornitori dei prodotti, che possono investire per favorire il riconoscimento del marchio. La somma di questi due fattori rende senz’altro possibile realizzare un buon profitto da questo tipo di contratto.

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La vostra strategia di crescita futura potrà includere anche degli investimenti all’estero? La nostra strategia è incentrata sullo sviluppo in Italia e continueremo il processo di acquisizioni e crescita organica, per mantenere e aumentare la nostra posizione in questo settore. Ovviamente valuteremo qualunque opportunità che il mercato ci potrà proporre in futuro, ma per ora non ci sono progetti specifici che prevedano anche un possibile sviluppo all’estero. Il Gruppo Argenta possiede una dimensione tale da poter investire in aziende che appartengono alla filiera del vending. Altri gruppi hanno intrapreso questa strada, voi che intenzioni avete? Argenta si vuole concentrare sul cosiddetto “vending puro”. Riteniamo di essere capaci di svol-



Intervista al Gruppo Argenta

gere un buon lavoro in questo settore e vogliamo realizzare al meglio solo questa attività. Certamente avremmo i numeri per acquistare (ad esempio) una torrefazione, ma non ne abbiamo nessuna intenzione. Lasciamo produrre il caffè a chi lo sa fare e ha maturato una grande esperienza in questo campo, così come non intendiamo acquisire il controllo di altre realtà della filiera del vending (bicchieri, palette ecc.). Recentemente il Gruppo Argenta, per perseguire la sua strategia di focalizzazione, ha ceduto Dorhouse (segmento famiglia) ed alcuni bar che aveva in gestione. Uno dei ruoli chiave nel Gruppo Argenta è svolto dal Direttore Finanziario, figura che è praticamente assente in altre realtà. Pensate che in futuro anche altri gruppi

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daranno importanza a questa funzione? Per Argenta il ruolo del Direttore Amministrativo e Finanziario è molto importante perché il Gruppo è detenuto per i due terzi da un fondo d’investimento e c’è sicuramente la necessità da parte di Advent International di avere una persona di riferimento all’interno della struttura, visto che tutta una serie di informazioni le vengono costantemente inviate. Inoltre il Gruppo Argenta è stato oggetto di un’operazione di leverage by out, un’importante operazione finanziaria che ha determinato un rilevante livello di debito. Argenta deve necessariamente avere la garanzia di potersi avvalere di una risorsa che gestisca tutta la parte amministrativa e finanziaria con competenze specifiche sulla gestione del debito. Fabio Serantoni ha maturato 22

anni di esperienza in Italia e negli Stati Uniti presso importanti multinazionali ed ha portato all’interno del Gruppo un know-how che fino a quel momento mancava. Certamente saremmo molto contenti di vedere che anche altri gruppi prendessero in considerazione l’assunzione di una figura di questo genere, perché aiuterebbe e supporterebbe il referente del gruppo ad approcciare il mercato in modo diverso. La mentalità nel vending è ancora troppo legata alle battute e al fatturato, mentre bisognerebbe guardare molto di più alla redditività e al profitto. Bisogna prendere a modello indici come l’EBITDA, considerare validi solo quei clienti che producono reddito e, ove possibile, decidere di non seguire tutte quelle realtà che, per tutta una serie di fattori, non producono profitto per il gestore o

sono addirittura in perdita. Argenta è sempre stata presente e attiva in Confida. Seguirete con attenzione lo sviluppo della vita associativa? Il presidente Scaltriti è uno dei fondatori dell’Associazione e vi ha svolto un ruolo attivo per ben 23 anni, dando un importante apporto in un momento in cui il settore ne aveva senz’altro bisogno e i contributi associativi erano modesti. Oggi la Confida è una realtà consolidata, gestisce un’importante Fiera e possiede un buon bilancio. Il gruppo Argenta ha intenzione di svolgere un ruolo di primo piano all’interno dell’Associazione, anche perché le numerose sfide che il settore incontrerà nei prossimi anni hanno certamente bisogno dell’impegno di tutti.

Advent International Advent International è uno dei principali fondi internazionali di private equity, con oltre 8 miliardi di euro (10 miliardi di dollari) di capitale raccolto e uffici in 14 paesi tra Europa centrale e occidentale, Nord America, America Latina e Asia. Dalla sua fondazione nel 1984, Advent ha investito in oltre 500 società in 35 paesi e ha acquisito il controllo di oltre 130 società quotate alle principali borse mondiali. Il 2005 è stato un anno molto attivo per il gruppo, che ha realizzato oltre 30 disinvestimenti totali e parziali e ha raccolto tre nuovi fondi di buyout per un totale di oltre 3 miliardi (4 miliardi di dollari). L’operazione di Cafebon segue una serie di recenti investimenti realizzati da Advent in Italia, tra i quali Venere.com, società leader in Italia nel settore delle prenotazioni alberghiere online, AVIP, il primo gruppo indipendente di pubblicità esterna in Italia e Mirabilandia, uno dei principali parchi di divertimento in Italia, acquisita da Parques Reunidos, società internazionale del settore leisure di cui Advent è il maggiore azionista. Precedenti investimenti comprendono Italtel, il primo fornitore in Italia di apparati di telecomunicazioni; Marr, leader in Italia nella distribuzione alimentare al foodservice e al door to door; e Esaote Biomedica, uno dei primi produttori e distributori al mondo di strumenti e attrezzature mediche.

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D.A.ITALIA - INTERVISTA ESCLUSIVA I l M i n i s t r o d e l l ’ A m b i e n t e P e c o r a r o [a Scanio e la gestione dei RAEE

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cura di Orsola Mallozzi

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In collaborazione con il Consorzio Ecoqual’It sono state rivolte al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio delle domande sulla gestione dei RAEE (rifiuti elettronici), un tema di grande importanza ma molto dibattuto e controverso.

Intervista al Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio Quali sono i principali aspetti su cui il Ministero dell’Ambiente pensa di dover intervenire per rendere il D. Lgs. 151/2005 operativo? Quali possono essere i tempi necessari? I decreti attuativi indispensabili perché il sistema definito dal Decreto Legislativo 151 del 2005 possa decollare sono quelli riguardanti: - Registro dei Produttori - Istituzione del Comitato di controllo e vigilanza - Istituzione del Comitato di indirizzo - Istituzione del Centro di coordinamento Su questi decreti ho impegnato gli uffici del Ministero e dell’APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici) perché siano pronti il prima possibile, finora sono già state divulgate delle bozze. Inoltre è prevista una Convenzione del Ministero con Unioncamere, finanziata dal CNIPA (Centro Nazionale per Informatica nella Pubblica Amministrazione), per far partire un sistema informatico presso le camere di commercio con il fine di gestire nel miglior modo possibile i dati. Osservando le modalità di attuazione delle Direttive WEEE e RoHS in Europa, D.A.ITALIA 14

risulta evidente quanto sia mancato un processo di convergenza delle decisioni operative prese da ogni paese sull’adozione delle stesse. Ritiene sia necessaria una verifica e riallineamento sulle divergenze in modo da evitare di indebolire una struttura europea che dovrebbe parlare un solo linguaggio? Prima di farci attori di una richiesta in tal senso alla Commissione Europea, ritengo utile e indispensabile che il nostro Paese sia pienamente adempiente e operativo. Inoltre l’Italia partecipa al Tavolo tecnico (TAC) della Commissione ed è in questo ambito che si discutono gli aspetti più tecnici e vengono individuate possibili proposte di variazione. Per i RAEE storici i produttori dovranno partecipare a un sistema collettivo al fine di adempiere agli obblighi dettati dalla Direttiva. Tali sistemi collettivi sono oggi rappresentati da un certo numero di consorzi che si differenziano tra loro sostanzialmente per le tipologie dei prodotti trattati (statuto). È auspicabile pensare che i diversi sistemi collettivi gestiti dai

consorzi avranno la possibilità di scambiarsi delle quote di RAEE? Potrebbe accadere che un produttore consorziato commercializzi prodotti non contemplati nel proprio statuto ma in quello di un consorzio differente (come una sorta di scambio quote sul modello della CO2, previsto dal Protocollo di Kyoto) e quindi assolvere agli obblighi partecipando almeno ad un sistema collettivo? Mi sembra un meccanismo complesso sia da realizzare che da disciplinare con i decreti attuativi. Mi riservo di rigirare ai miei uffici tecnici la domanda. Sarà consentito operare per i RAEE storici come sistemi collettivi a strutture non consortili ovvero a società di servizi, quindi anche a scopo di lucro? Ed eventualmente, sarà consentito anche se tali società non hanno sede legale e operativa sul territorio Italiano? Per i RAEE storici è obbligatoria la realizzazione di un sistema collettivo in cui i produttori sono responsabili per le quote di immesso sul mercato e mi sembra una contraddizione avere un


Intervista al Ministro dell’Ambiente

sistema in cui vengono imputati ai produttori gli oneri di gestione e dall’altra poter prevedere che tale gestione possa avvenire a scopo di lucro. Pur lasciando liberi i produttori di applicare o meno il sistema della visible fee per finanziare le operazioni di raccolta e trattamento dei RAEE storici è ipotizzabile l'obbligo per i produttori appartenenti allo stesso sistema collettivo di applicare la stessa VF per prodotti paritetici posti in vendita? La questione della visibile fee è chiara, sia nella Direttiva, sia nel Decreto di recepimento, ovvero la sua applicazione è facoltativa. Costringere i produttori, seppur di “prodotti paritetici” ad applicare la stessa “quota di smaltimento” sarebbe una forzatura del mercato che ci esporrebbe probabilmente al richiamo dell’Europa. Il Decreto sancisce che verrà istituito un centro di coordinamento per garantire omogenee uniformi condizioni operative da parte dei sistemi collettivi. Pur essendo un concetto giusto e necessario sarà possibile che si definisca anche un limite

(peso di RAEE dei produttori di un certo consorzio) al di sotto del quale non sarà possibile garantire l'operatività equa e omogenea? Le specifiche relative alla partecipazione dei sistemi collettivi come i Consorzi saranno definite nel provvedimento di istituzione del Centro di Coordinamento. Ritengo sia molto complesso individuare una soglia minima sotto la quale poter essere esonerati dagli oneri di gestione. Il D. Lgs 151/2005 introduce, per i RAEE domestici, la definizione, unica in Europa e in contraddizione con la definizione di rifiuto, di “prodotti usati” con il verosimile scopo di minimizzare gli aspetti amministrativi legati alla loro movimentazione. Cosa ne pensa? Perché non ricorrere invece alla possibilità adottata dal decreto Ronchi (Art44) per i famosi accordi volontari nel concedere alcune esemplificazioni amministrative e deroghe applicabili solo ai rifiuti normati da questo decreto? L’introduzione del concetto di prodotti usati ci allontana dalla normativa europea ed è in con-

trotendenza con gli indirizzi delle modifiche che stiamo apportando alla legge delega (legge 152). In questo caso sarebbe opportuno intervenire in un futuro prossimo per apportare delle modifiche al decreto legislativo in questione. Dall’altra parte siamo consapevoli che il sistema RAEE attribuisce un nuovo ruolo ai distributori, i quali da domani avranno l’obbligo di gestire le apparecchiature non solo in uscita al momento della vendita ma anche in entrata come rifiuti. È per questo che è allo studio presso gli uffici del ministero un decreto che individui facilitazioni e semplificazioni per questi soggetti nella gestione dei RAEE. Il D. Lgs. 151 e il successivo Decreto prevedono l'avvio degli obblighi previsti dalla legge entro il 31 Dicembre 2006, senza prevedere un periodo di tempo tra la pubblicazione dei due decreti attuativi sul Registro Nazionale dei Produttori, il Centro di coordinamento e i Comitati di Vigilanza e di indirizzo. Appare evidente che l'avvio degli obblighi non può essere concomitante con la pubblicazione dei Decreti che definiranno D.A.ITALIA 15


D.A.ITALIA - INTERVISTA ESCLUSIVA

Il Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio

Il Direttore del Consorzio Ecoqual’It Stefano Apuzzo

importanti linee guida per l'organizzazione del sistema. I produttori e gli altri attori coinvolti hanno richiesto che venga concesso un periodo sufficiente per il corretto avvio del sistema, valutato in 6 mesi dalla pubblicazione dei decreti suddetti. Peraltro lo stesso D. Lgs. 151 prevedeva un periodo di 6 mesi tra la pubblicazione dei principali decreti attuativi (Febbraio 2006) e l'avvio degli obblighi per gli attori del sistema (Agosto 2006) e comunque 3 mesi dalla nascita del Registro nazionale dei produttori all'avvio degli obblighi. Si intende recepire tale richiesta? Già oggi il sistema Paese è in ritardo, rispetto alle tempistiche definite dalla normativa. Il precedente Governo ha prodotto un decreto legislativo discutibile e senza dare alcun seguito con i decreti attuativi; inoltre il cambio di Governo ha comportato degli assestamenti delle strutture e degli Uffici del Ministero. Ulteriori slittamenti dell’effettivo recepimento della direttiva potrebbe portare a una procedura di infrazione. Sarebbe invece auspicabile un accordo di programma tra comuni e produttori per facilitare e accelerare la creazione del sistema di raccolta dei RAEE. D.A.ITALIA 16

Ci sembra indispensabile una consultazione preventiva alla emissione dei decreti con i consorzi e/o associazioni dei produttori, che potrebbero dare un grande contributo di conoscenza, visto il loro ruolo nel sistema. Ritiene possibile che ciò avvenga? Appena insediato, gli uffici del Ministero hanno provveduto a un primo giro di consultazione dei numerosissimi soggetti del settore. Successivamente alla redazione dei decreti attuativi apriremo a una seconda fase di consultazione per recepire le indicazioni finalizzate a migliorare il sistema.

Dopo aver ringraziato il Ministro, proseguiamo l’intervista sui recenti decreti attuativi con Stefano Apuzzo, Direttore del Consorzio Ecoqual’It, già parlamentare Verde e giornalista ambientale. La divulgazione delle bozze dei primi tre decreti attuativi è un passo in avanti decisivo per “far partire” il sistema RAEE. Il Ministero conferma che la raccolta differenziata RAEE avrà inizio a partire dal

gennaio 2007? Al 15 dicembre 2006, i primi decreti attuativi del decreto legislativo 151 non sono ancora stati pubblicati e, indiscrezioni, rivelano che potremmo avere la loro pubblicazione dopo gennaio. Dalla pubblicazione dei decreti attuativi dovranno passare 90 giorni, ovvero il tempo richiesto per l’iscrizione delle imprese all’albo dei produttori. Quindi, l’operatività del sistema di recupero dei RAEE non è propriamente alle porte. Questo nonostante l’Europa vigili attentamente l’Italia, unico Paese, con la Gran Bretagna, che non ha ancora reso operativo il sistema del take back dei rifiuti tecnologici. Sicuramente non possiamo permetterci, con un Governo che ha gli ambientalisti nella propria compagine, per colpa dei ritardi del passato, di essere richiamati, o peggio sanzionati, dall’Unione europea. Da gennaio 2007, il sistema, o parte di esso, dovrà iniziare il rodaggio, magari restringendo i tempi della iscrizione delle imprese all’albo oppure grazie ad accordi tra i Consorzi dei produttori e l’ANCI, in rappresentanza dei Comuni, i quali gestiscono le piazzole di raccolta dei RAEE. Pensa possibile, in caso di evidenti ritardi



D.A.ITALIA - INTERVISTA ESCLUSIVA

del sistema, concedere qualche altra proroga? Per le ragioni che ho evidenziato prima, la proroga è nei fatti, ma ritengo impossibile che possa essere ufficializzata e certificata dal Ministero dell’Ambiente. Non c’è il rischio reale che i Comuni, i produttori e i recuperatori non abbiano ancora trovato i giusti accordi di programma per un corretto funzionamento del sistema? Il ruolo di ciascuno degli attori del sistema di recupero e riciclaggio dei RAEE è scritto nei decreti attuativi di prossima emanazione. Le visioni discordanti sull’impegno di ciascun attore sono riscontrabili anche all’interno delle differenti categorie di produttori e non solo tra diversi soggetti obbligati al ritiro, recupero e riciclaggio. Oggi, il bene più prezioso è l’informazione in tempo reale sulle prospettive e sulle novità legislative, per non partire troppo prima e per non fare investimenti ingiustificati. Questo è il ruolo del Consorzio Ecoqual’It che rappresento. I nostri soci, in questi mesi, ma potrei dire in questi anni, hanno avuto un filo diretto con le Istituzioni preposte alla normativa del comparto, il che ha significato per loro scelte strategiche oculate e risparmio di risorse. Il sito per ulteriori D.A.ITALIA 18

informazioni è www.ecoq.it. Ritiene che una ennesima procedura di infrazione europea verso il nostro paese sia più grave che attendere che almeno gran parte dei produttori siano pronti? Il Governo e in primo luogo il Ministero dell’Ambiente, non correranno mai il rischio di andare incontro ad una procedura di infrazione europea. Al momento vi è stato un formale richiamo dalla Commissione europea all’Italia per come il 151 era stato scritto dal precedente Governo, in particolare per la definizione di “apparecchiatura usata” che invece deve essere considerata a tutti gli effetti “rifiuto”. Il Ministero è al lavoro per correggere il 151 nei passaggi all’indice della Commissione. I Consorzi dei produttori, o per lo meno, i principali consessi consortili, sono pronti e da diverso tempo. L’incertezza normativa non ha permesso fino ad oggi la loro operatività. Mancavano i decreti attuativi. La colpa del ritardo del sistema non è certo delle imprese, né dei Consorzi. Il Dicastero ha già ricevuto le prime osservazioni sui decreti attuativi da parte delle parti interpellate? Il Ministero dell’Ambiente ha già raccolto tutte le osservazioni. Ecoqual’It ha unito le osserva-

zioni redatte dalle aziende, da ANIE, dai Consorzi e le ha trasmesse, tramite l’On. Camillo Piazza dei Verdi, al Ministero. La maggior parte delle osservazioni e dei suggerimenti migliorativi saranno accolti nei decreti attuativi. Le aziende che esportano direttamente in tutta Europa devono monitorare oltre 20 diverse normative e impegnarsi notevolmente per comprendere i differenti decreti attuativi. È stato fatto uno sforzo per cercare di uniformare il più possibile l'applicazione della normativa con quelle di altri paesi europei? Purtroppo no! Ogni Stato membro dell’Unione ha un proprio sistema, un proprio albo dei produttori e un criterio di attuazione della Direttiva europea differente. Il produttore che distribuisce in tutta Europa dovrà iscriversi a 25 albi differenti. Questo problema è stato all’ordine del giorno del Wee Forum che si è tenuto a Dublino a fine novembre 2006, al quale ho partecipato per Ecoqual’It, ospite dei Consorzi Remedia e Ecodom. La Commissione ha richiesto uno studio sull’applicazione e la implementazione della Direttiva Wee (o RAEE) nei paesi membri al fine di ottimizzarla e giungere alla sua revisione nel 2008. La normativa vigente chiede, anzi impone, agli Stati membri di raccogliere dal 2008,


D.A.ITALIA - INTERVISTA ESCLUSIVA almeno 4 chili di RAEE per ogni cittadino l’anno. Mentre la Norvegia si è già attestata intorno a 15 chili l’anno per cittadino, l’Italia è ancora ferma a un risibile 1,4 chili, a fronte della produzione pro capite annua di circa 17 chili di spazzatura informatica. Si pensi che sul peso complessivo di un elettrodomestico “bianco” (frigoriferi) l’Irlanda riesce a riciclare fino al 98% dei materiali, mentre, per ora, in Italia un ottimo risultato è il 90%. Non dobbiamo dimenticare che la gestione scriteriata delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, una volta divenute rifiuto, può essere molto pericolosa per l’ambiente. I frigoriferi di vecchia generazione, ad esempio, quelli che le famiglie dimettono oggi, contengono i gas refrigeranti Cfc e Hfc, dannosi per l’ozono e che contribuiscono all’effetto serra. Nei computer troviamo piombo, cadmio, cromo, tutte sostanze pericolosissime per la salute umana. Dal Forum di Dublino l’allarme è chiaro, un solo chilo di Cfc (R12) disperso in aria, equivale ad 8.500 chili di anidride carbonica, ovvero a 70 mila chilometri percorsi con una autovettura di media cilindrata. Vorrei farle ora alcune domande riguardanti il settore del vending. L’Italia è uno dei leader mondiali nella produzione dei distributori automatici. A fianco ad imprese di grandi dimensioni, ci sono moltissime PMI estremamente vitali. Non c’è il rischio che l’assenza di ulteriori proroghe penalizzi soprattutto le nostre piccole imprese?

Le piccole imprese hanno la necessità di informazioni puntuali su come devono comportarsi e a quali obblighi devono adempiere. Penso, ad esempio, alla distribuzione, ai dealers. Questo è compito dei Consorzi, delle Associazioni di categoria e delle riviste specializzate come la Vostra. I produttori di distributori automatici in Italia sono fortemente indirizzati verso l’esportazione e c’è un attivo mercato dell’usato in tutta Europa, soprattutto nell’Europa allargata. Purtroppo ci sono in Europa molti paesi che non hanno ancora la necessaria esperienza in riciclaggio e non sono ancora chiare di chi saranno le responsabilità nei numerosi passaggi che un distributore compie nel corso della sua vita. Non sarà fondamentale trovare una normativa europea più omogenea e che chiarisca in modo lineare le varie responsabilità? La revisione della Direttiva europea, prevista per il 2008, servirà anche a tale scopo apportando le correzioni necessarie (ad esempio uniformando in maniera inequivocabile la reportistica per la raccolta delle informazioni che ogni Paese deve assicurare all’Unione europea, penso al sistema “Reptool”, già obbligatorio in Belgio). Qual è l’importanza di riuscire finalmente a risolvere i sempre maggiori problemi legati alla “spazzatura elettronica”? L’e-waste rappresenta un settore in continua ed esponenziale crescita. L’immondizia elettronica

è pericolosissima perché le apparecchiature in produzione fino a luglio 2006 contengono inquinanti persistenti, come il cromo, il mercurio, il piombo, i PBDE, i ritardanti di fiamma polibromurati e altri. Si pensi che ancor oggi siamo alle prese con la persistenza nell’ambiente e nella catena alimentare del DDT, insetticida la cui produzione e impiego sono vietati dalla fine degli anni ’60. È una vittoria degli ambientalisti? Anche i Verdi italiani avevano spinto per una risoluzione di questa problematica? Direi che è una vittoria del buon senso. Degli ambientalisti, dei Verdi, delle imprese, i cui dirigenti sono consapevoli di avere nelle proprie mani il destino ed il futuro dei propri figli e dei collaboratori. Terrete la “guardia alta”? Sono previsti numerosi controlli sul rispetto della normativa? Ritiene adeguate le sanzioni amministrative previste per chi si sottrae a questi nuovi obblighi? I controlli e la vigilanza sul rispetto della normativa da parte dei diversi attori della filiera sono previsti dalla legge e le sanzioni per chi “sgarra” o non si adegua sono sicuramente disincentivanti a comportamenti illeciti. Si tratta di sanzioni economiche (ma anche penali a seconda dell’infrazione) di sicuro effetto deterrente.

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IL MERCATO DEL VENDING [ fabbricanti ]

water+more

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water+more è un’azienda del gruppo BWT (BestWaterTechnology) con sede a Wiesbaden in Germania che ha aperto da pochi mesi una sua filiale italiana in provincia di Bergamo. BWT, società quotata in borsa a Vienna, è uno dei leader mondiali della filtrazione dell’acqua e sviluppa un fatturato annuo di circa 550 milioni di euro (2006), con 40 filiali e 2.000 dipendenti. water+more è in grado di offrire al mondo del vending una gamma tecnologicamente molto avanzata di cartucce per la filtrazione dell’acqua, connotata da scelte progettuali di altissimo livello, sia dalla parte della filtrazione che dalla parte della circolazione dell’acqua all’interno della cartuccia. Di particolare interesse è anche l’impianto logico della produzione. water+more è infatti l’unico attore del mercato a presentare un filtro che utilizza una sola testata di connessione per tutta la gamma. Per conoscere meglio le caratteristiche di questo prodotto e le strategie di questo nuovo competitor, D.A. Italia ha intervistato Sergio Barbarisi, General Manager di water+more Italia.

Sergio Barbarisi

Intervista a Sergio Barbarisi Cosa vi ha spinto a fondare un’azienda come water+more? water+more nasce da un idea di un gruppo di persone fortemente motivate che avevano maturato una significativa esperienza nel campo della filtrazione dell’acqua in campo alimentare. Un gruppo di persone provenienti dalle principali nazioni europee e con grande esperienza del settore che ha maturato la convinzione che il mercato stia cambiando in fretta e che sia indispensabile proporsi con strategie e prodotti nuovi. È ormai necessario riuscire a dare risposte concrete non solo ai grandi operatori del vending, ma anche ai medio-piccoli e non si può trascurare il fatto che molti grossi gruppi sono intenzionati ad utilizzare i filtri anche in settori simili al vending per quanto riguarda le logiche tecniche e di gestione delle apparecchiature. Il vending, l’Ho-Re-Ca, il mondo

professionale dei bar e le torrefazioni, mostrano aree di sovrapposizione sempre più marcate e il mercato sente l’esigenza di avere un interlocutore unico che possa offrire a tutti delle soluzioni intergrate. Quanto è importante far parte di un gruppo come BWT? Uno dei nostri obiettivi di fondo è quello di essere riconosciuti dal mercato come leader per l’innovazione e la tecnologia del filtraggio dell’acqua. Il fatto di essere una “subsidiary” del gruppo BWT, ci offre questa grande opportunità. BWT è sicuramente una delle più grandi aziende del mondo nella filtrazione acqua in senso lato. Possiede un livello tecnologico veramente impressionante e sviluppa prodotti anche in settori dove il filtraggio dell’acqua ha un’importanza critica. Ad esempio vende filtri per l’acqua nanofiltrata ad importanti aziende farmaceuti-

che di ambito mondiale oltre a produrre impianti di filtrazione per acquedotti municipali, sistemi di filtrazione per acque reflue industriali e filtri per purificare l’acqua di raffreddamento dei nuclei delle centrali nucleari e idroelettriche Come mai avete deciso di aprire una filiale italiana di water+more e non appoggiarvi alla Cillichemie Italiana, un’azienda del gruppo BWT già molto nota e operativa da anni? Cillichemie è un marchio molto conosciuto del gruppo BWT (producono filtri per grosse comunità e sistemi di filtrazione per le piscine). Effettivamente avremmo potuto iniziare l’attività attraverso gli uffici già operativi di Cillichemie e costituire una nuova realtà giuridica in seguito, però sono convinto che il mercato sia profondamente mutato rispetto a qualche anno fa

e che le cartucce per la filtrazione dell’acqua siano ormai una realtà consolidata. Non sarebbe stato opportuno proporsi come water+more, neonata azienda del settore dei filtri e poi emettere una fattura recante un altro nome. Avrebbe voluto dire agli occhi dei clienti che neppure noi credevamo troppo al mercato italiano. La costituzione di una filiale italiana è un chiaro messaggio che in questo mercato ci crediamo e che intendiamo recitare un ruolo da protagonisti. Ci presentiamo quindi come water+more Italia Srl, una azienda del gruppo BWT, un gruppo quotato in borsa a Vienna che sviluppa un giro d’affari di 550 milioni di euro all’anno. Con quale gamma di prodotti vi presentate al mondo del vending? Prima di entrare nella descrizione specifica dei prodotti, cercherò D.A.ITALIA 21


IL MERCATO DEL VENDING

sempre di spiegare al gestore, al costruttore o al torrefattore, che scegliendo water+more “sposa” un partner che lo può aiutare non solo con la gamma di filtri attuali, ma con tutti gli sviluppi tecnologici futuri. Scegliere un partner che fa parte del gruppo BWT vuol dire avere la garanzia che qualsiasi tecnologia possa arrivare e apportare beneficio al settore del caffè, sicuramente arriverà da noi. La gamma attuale prevede due linee principali di prodotti utilizzabili sia dal vending che dal settore professionale bar. La nostra forza è proprio di poter proporre una gamma di filtri in-line (la classica cartuccia n.d.r) che vengono messi tra la rete idrica e la macchina utilizzando una sola testata di connessione, uguale per tutti i formati. Possiamo spaziare dalla più piccola macchina fino alla più grossa macchina vending e dalla più piccola macchina professionale ai quattro gruppi da bar. Con una sola testa di connessione D.A.ITALIA 22

e quattro tipi di filtri, riusciamo a coprire tutto il mercato. In più abbiamo una gamma di cartucce di dimensione molto ridotta da posizionare nelle vaschette della macchine OCS, con adattatori specifici da noi creati per ogni macchina. Anche nel mercato OCS offrirete innovazioni tecnologiche? I prodotti che offriamo per questo settore sono un chiaro esempio del nostro approccio tecnologico. Quello che water+more propone al mercato è un piccolo filtro sviluppato con le stesse logiche strutturali e tecnologiche dei filtri di più grosse dimensioni. Questa è un’innovazione, perché tutti i nostri concorrenti non si sono preoccupati di progettare anche per questo mercato dei prodotti con caratteristiche tali da poter essere comparati con i loro filtri professionali. Di norma è infatti presente solo un entrata e

un’uscita per l’acqua, senza un percorso obbligato. Il sistema di bypass è cruciale nel nostro settore ed è importante decidere quanta acqua si vuole far passare nella resina, per evitare che l’acqua sia troppo addolcita. Ricorrere all’espediente di non riempire totalmente la cartuccia con la resina per ovviare al problema è una soluzione che ci è apparsa “poco professionale” e, grazie alla tecnologia di BWT, siamo riusciti a realizzare un percorso dell’acqua prestabilito e obbligato. L’acqua incontra prima e dopo la filtrazione una parte di carbone attivo per togliere l’odore di cloro e alcune sostanze organiche e la resina toglie il calcare solo nella quantità che noi abbiamo deciso e riteniamo corretto eliminare. Che peso avrà il vending per water+more nel mercato italiano? Avrà un peso molto importante. La mia personale stima e che possa

attestarsi tra 60-70% per il primo anno per poi decrescere progressivamente (per la crescita del mercato professionale bar) e assestarsi su di un livello pari al 50%. Entrate per ultimi in un mercato sostanzialmente presidiato da tre competitors già affermati. Cosa potete offrire al mercato di diverso da loro? Entrare per ultimi in un settore non implica solo svantaggi, ma anche alcuni vantaggi. water+more infatti ha potuto analizzare con attenzione tutti i punti di forza e di debolezza dei concorrenti e questo l’ha portata a considerare con interesse gli aspetti migliori e aggiungerci tutti quei cambiamenti strategici che si potevano implementare in una gamma di filtrazione acqua affinché il nostro prodotto diventasse il filtro che verrà scelto per il futuro. Inoltre i nostri prodotti offrono il meglio della tecnologia che BWT ci ha potuto offrire.


Intervista a water+more

Siete riusciti anche ad aumentare la durata delle vostre cartucce rispetto alla concorrenza? A parità di durezza dell’acqua le nostre resine hanno la stessa funzionalità delle resine concorrenti. Non vogliamo certo passare per i “maghi” della resina, quello che noi apportiamo dal punto di vista tecnologico è il suo utilizzo all’interno della cartuccia. Grazie alla tecnologia BWT, abbiamo creato una particolare doccia interna della resina che riesce ad ottimizzarne l’uso e che ne consente il completo sfruttamento. Inoltre la tecnologia BWT ci ha portato a risolvere alcuni inconvenienti legati all’utilizzo del carbone attivo. Con i filtri dei nostri concorrenti, dopo l’istallazione bisogna sciacquare la cartucce fino a che non esce l’acqua trasparente. I primi litri sono sempre neri e a nessun gestore fa piacere buttare 1015 litri d’acqua filtrata, perdendo così già in partenza una percen-

tuale del volume d’acqua filtrabile. I nostri filtri invece, sono immediatamente pronti all’uso, dal primo litro d’acqua. Il carbone attivo viene inserito nelle nostre cartucce come membrana con una porosità in micron tale che ci permette di avere la doppia funzione di micro-filtrazione e filtrazioni delle sostanze organiche. Questo tipo di tecnologia permette anche di liberare il 2025% di spazio all’interno della cartuccia che viene utilizzato per inserire altra resina. Quindi a parità di volume della cartuccia, i nostri filtri hanno una maggior quantità di resina e la sfruttano meglio. Il carbone attivo sotto forma di membrana ha caratteristiche diverse rispetto al prodotto in forma granulare? Dal punto di vista della filtrazione dell’acqua per estrarne il cloro, le caratteristiche sono assolutamente uguali e non c’è differenza con i filtri precedenti. Abbiamo compiuto

un processo di ottimizzazione di qualcosa che già c’era e funzionava. Le due membrane di carbone attivo sono poste all’inizio e alla fine della cartuccia e svolgono la funzione di pre-filtro e post-filtro. Uno dei dubbi più ricorrenti sulla filtrazione è che possa impoverire l’acqua e quindi togliere alcune caratteristiche al prodotto finale. È possibile fare un filtro che non impoverisca l’acqua? I filtri di ultima generazione hanno senz’altro risolto questo inconveniente e parlo anche per tutti i nostri concorrenti. L’innovazione che ha introdotto qualche anno fa la Brita con l’utilizzo delle resine cationiche deboli, ha portato tutti i produttori di cartucce ad utilizzare questo tipo di tecnologia. Per comprenderlo bisogna avere qualche conoscenza di chimica di base ma, in grande sintesi, i filtri di ultima generazione tolgono solo la quantità di calcio che potrebbe compor-

tare qualche problema alla macchina, portano via l’odore di cloro con il carbone attivo e contemporaneamente lasciano tutte le altre sostanze che determinano il sapore dell’acqua. Questo è un grande punto di forza delle cartucce, perché un depuratore tradizionale (il classico bidoncino n.d.r.) toglie praticamente tutto, lasciando l’acqua impoverita. Le cartucce in-line dopo un certo periodo di utilizzo devono essere sostituite. Come fa il gestore ad accorgersi quando è venuto il momento adatto? Normalmente tutti gli operatori del settore che decidono di fare il passo di dotarsi di un filtro avanzato come quello proposto da water+more, hanno realizzato un salto dal punto di vista tecnico e di mentalità da potersi dotare di un misuratore della durezza dell’acqua. Con una spesa irrisoria di 4-5 D.A.ITALIA 23


IL MERCATO DEL VENDING euro e una semplicissima procedura, il tecnico può fare il test e sapere esattamente quanto durerà la cartuccia. Occorre precisare che sono già state identificate in tutta Italia una serie di macro-aree con caratteristiche simili e quindi per molte installazioni possiamo già dire con un grado molto buono di approssimazione qual è la durezza dell’acqua e di conseguenza quanto durerà la cartuccia. Abbiamo però anche studiato una piccolissima device tecnica (un conta litri elettronico da inserire in uscita dal filtro) che conta con una precisione micrometrica i litri utilizzati dalla macchina. Il tecnico lo imposta quando installa il filtro e alla fine del ciclo di vita della cartuccia il dispositivo incomincia a lampeggiare, segnalando la necessità della sostituzione. La cartuccia deve essere sostituita per forza? Se rimane esausta all’interno della macchina vending può creare qualche problema? Il carbone attivo dopo un certo punto e in presenza di un continuo passaggio di acqua può diventare un ambiente ideale per la proliferazione batterica. Per correttezza tutti i produttori di filtri avvisano che il carbone è sottoposto ad un trattamento con ioni di argento, perché l’argento stabilizza il contenuto batterico. Dopo circa 6-12 mesi, decade, smette di svolgere la sua funzione e la cartuccia può riempirsi di cariche batteriche. Un gestore conosce molto bene le sue macchine e quasi sempre può stabilire con un buon grado di approssimazione quante battute all’anno potrà realizzare. È sufficiente dotarsi del filtro nella gamma più idoneo al distributore e con delle tabelle è molto semplice conoscere la copertura del filtro e quando deve essere sostituito. Non dimentichiamoci che la cartuccia è un’indispensabile assicurazione per la macchina che potrebbe essere rovinata dal calcare e subire danni ben oltre il costo D.A.ITALIA 24

del filtro. Molti dei guasti delle macchine vending e delle macchine professionali, derivano dall’acqua? Questo è un dato molto poco conosciuto, anche se le statistiche dicono chiaramente che il trattamento dell’acqua all’interno della macchina è il principale responsabile dei guasti. Nel mondo professionale ben il 75% dei guasti è dato dall’acqua. Quando parli con gli operatori e gli esponi queste statistiche tendono a non crederci, ma poi è sufficiente che vadano a consultare l’elenco di tutti i problemi che si sono verificati negli anni sulle loro macchine e si ricredono. È per questo che i torrefattori ricorrono sempre di più all’installazione dei filtri, perché sono una sorta di assicurazione sulla macchina che danno “a titolo gratuito” (lo ricaricano sul caffè) ai baristi. Basta avere un fermo macchina

(perdita di fatturato, uscita del tecnico, tempi del giro, comprensione del guasto, reperibilità del pezzo di ricambio, ecc.) per capire quanto i 20-30 euro della spesa di un filtro, sono senz’altro convenienti. Il vostro prodotto ha ampi spazi di crescita nel settore del vending? C’è spazio di crescita anche senza intaccare le attuali quote della concorrenza, ma andando a conquistare le quote di mercato ancora inesplorate. Ci sono ancora tantissimi gestori che non utilizzano nessun filtro e molti altri che utilizzano ancora il classico “bidoncino”. Quindi c’è molto da fare nel campo dell’acqua. Che tipo di strategia commerciale avete intenzione di intraprendere? Nel vending ci sono sostanzialmente tre canali da seguire: i costruttori, le rivendite e i gestori.

La nostra strategia sarà a largo spettro e cercheremo di dare le giuste risposte a tutti questi interlocutori, anche se avremo un occhio di riguardo per i costruttori, perché la partnership con BWT ci permette di intraprendere con loro un certo tipo di discorso, anche e soprattutto in vista degli sviluppi tecnologici futuri. Oltre a vendere il vostro prodotto, riuscite a diffondere una cultura dell’acqua, ancora poco conosciuta nel vending? È una parte importantissima del nostro lavoro. Non si può vendere un prodotto di questo tipo se non si è cercato di far capire al cliente qualcosa in più riguardo all’acqua. Il livello di conoscenza di questo argomento non è molto elevato sia nel vending che nel mondo professionale, però quando il gestore capisce che filtrare l’acqua vuol dire far lavorare bene la macchina dal punto di vista tecnico e avere anche qualità e clienti soddisfatti,


Intervista a water+more

è molto più semplice trovare un accordo. Soprattutto è importante capire che il prodotto finale avrà una qualità costante. L’acqua è sempre uguale, mentre quando non la si filtra, in alcuni momenti è possibile avere acqua disomogenea. Non c’è gestore che non si sia sentito dire almeno una volta che in alcuni giorni il caffè è peggiore o diverso. Questi problemi con l’utilizzo di un filtro scompaiono definitivamente o comunque vengono notevolmente ridotti. Con quale strategia di prezzo pensate di entrare sul mercato? Il prodotto è tecnologicamente diverso da quelli della concorrenza, è connotato da scelte progettuali di altissimo livello e di una sola testata di connessione per tutta la gamma di prodotti. I prezzi non sono bassi dal punto di vista del filtro stesso, ma diventano molto competitivi se sono visti dal

punto di vista della performance, se analizzati sul rapporto costo/litro e sulla qualità dell’acqua erogata dal primo litro. Avete degli obiettivi di crescita molto impegnativi? Far parte di un’azienda quotata in borsa come BWT, vuol dire far parte di un gruppo importante, che ti appoggia nello sviluppo tecnologico e in grado di sobbarcarsi i notevoli costi industriali e di ricerca. D’altra parte però bisogna portare dei risultati concreti e quindi ci aspetta un periodo di 3-5 anni molto impegnativo. Gli obiettivi che ci siamo posti sono sicuramente raggiungibili, anche perché stiamo già lavorando sui prossimi due step e saremo sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. L’Italia sarà un mercato strategico per water+more? L’Italia è un mercato decentrato dal punto di vista geografico ma

assolutamente centrale dal punto di vista strategico. Qualunque azienda che si vuole affacciare in questo settore deve passare dall’Italia. Il mercato è ormai sempre più globalizzato e fare un accordo in Italia con un costruttore o con un grande gruppo di gestione, vuol dire entrare anche in altri mercati europei. Sarete presenti in tutta Europa? C’è un buon coordinamento tra le varie filiali? Abbiamo filiali un po’ dappertutto in Europa. La casa madre di water+more è in Germania a Wiesbaden, in Austria c’è una filiale e lo stabilimento di produzione, In Spagna siamo a Barcellona e in Francia a Parigi. Nei prossimi mesi apriremo anche una filiale per i mercati di Belgio e Olanda. Ci sarà un eccellente collegamento a livello europeo perché water+more nasce da un gruppo di colleghi/amici. Il gruppo fondan-

te è un insieme di manager che lavora a stretto contatto su una base di comunicazione giornaliera. Questo tipo di coordinamento sarà sempre più importante perché i costruttori, i gestori e i torrefattori, si muovono ormai su base europea e quindi dobbiamo essere pronti ad offrire soluzioni a questo livello. La vostra produzione è interamente europea? Tutta la produzione water+more è realizzata in Austria, dove ci sono i anche magazzini centralizzati. Siamo in grado di produrre e di ricevere i filtri in magazzino in Italia in soli tre giorni, con innegabili vantaggi per i nostri Clienti che hanno tempi di attesa ridotti dall’ordine alla consegna.

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IL MERCATO DEL VENDING Il mercato del vending in Spagna

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[ approfondimenti ]

Broggini Consulting Services, fondata nel 2002 con uffici a Milano e Madrid, ha recentemente realizzato un interessante studio sul mercato del vending in Spagna. BCS è specializzata in servizi di consulenza industriale e di mercato, per imprese e fondi di Private Equity che operano in Italia e nell'Europa meridionale e collabora con i suoi clienti in diversi modi: identificando ed analizzando opportunità d'investimento, conducendo studi di mercato e di settore ed eseguendo due diligence di mercato. D.A. Italia, prendendo spunto dall’Executive Summary dello “Studio di mercato sul Vending in Spagna” pubblicato da BCS a fine novembre, ha deciso di pubblicare una sintesi dei principali temi trattati.

Il mercato del vending: una panoramica europea Il vending europeo è senza dubbio un settore molto concentrato, oltre il 75% del mercato è rappresentato da soli sei paesi (Italia, U.K/Irlanda, Germania, Francia, Spagna e Olanda). Se si confrontano le vendite di distributori automatici nel 2004 rilasciati dall’EVMMA (probabilmente il migliore indicatore della reale situazione di ciascun mercato nazionale), questa situazione appare molto chiara [vedi tabella]. L’Italia conserva la sua posizione di leader in Europa, molto staccata dagli altri 5 grandi mercati, tutti posizionati su una quota intorno al 10%. Le principali tendenze di mercato si possono identificare in un continuo declino delle vendite di distributori di lattine nel mercato inglese; una ripresa della D.A.ITALIA 26

Germania dopo la crisi che perdurava da qualche anno; una sostanziale tenuta del mercato francese nonostante i problemi legislativi legati all’obesità infantile e al conseguente ritiro dei DA dalle scuole, una forte sostituzione di DA di lattine con distributori a spirali in Spagna e un mercato dell’Est Europa in continua crescita, a ritmi sostenuti. La crescita costante del vending europeo non significa però che il settore sia vicino alla saturazione, soprattutto se comparato a mercati come U.S.A. e Giappone che presentono dei tassi di penetrazione decisamente più alti. Incrociando i dati rilasciati da EVA e da EVMMA, si rileva che nel 2004 il numero di distributori per ogni 1.000 abitanti erano pari a 25 negli Stati Uniti e addirittura a 50

in Giappone, contro i 10,6 dell’Italia o i 6,7 della Spagna. Anche se il mercato americano e ancor più quello giapponese, presentano ancora differenze sostanziali con quello europeo, è indubbio che il coefficiente di penetrazione del nostro continente è ancora molto basso e c’è un grande mercato potenziale teorico ancora tutto da conquistare. Le stime di mercato per i prossimi anni sono ottimistiche e si collocano all’interno di una forbice che varia dal 4 all’8%. L’incremento del fenomeno del away-fromhome (le persone che pranzano fuori casa) e la sempre maggiore abitudine di ampie fasce di popolazione ad interagire con familiarità con le macchine e i computer, offriranno un terreno molto fertile su cui basare le strategie di svi-

luppo delle imprese del vending. Le normative e la legislazione che sembrano poter minacciare questo settore, probabilmente ne rallenteranno solo un po’ la crescita, visto che sia i fabbricanti che i gestori, si sono sempre dimostrati pronti in passato a superare questo tipo di difficoltà, ricorrendo all’innovazione di prodotto. Se si analizza lo sviluppo del mercato europeo dei DA diviso per tipologia di macchine, viene confermata la supremazia delle macchine del caldo che si confermano ancora come il “driver” di mercato. Nei prossimi anni sono comunque visti in crescita i DA a spirale, soprattutto perchè offrono una maggiore flessibilità nella configurazione dei prodotti rispetto ai DA di lattine, le cui vendite stanno diminuendo. In crescita sono visti



IL MERCATO DEL VENDING 25%

20%

15%

10%

5%

0% Italia

U.K./Irlanda Germania

Francia

Spagna

Olanda

Svezia

Austria

Svizzera

Portogallo Altri Paesi Fonte: elaborazione dati EVMMA

anche i distributori in batteria che includono un distributore di caffè e due a spirali. Per quanto riguarda il mercato degli operatori vending, si nota come la maggioranza dei gestori europei operi a livello locale e sono ancora poche le eccezioni a questa regola (ad es. Autobar e Selecta). Il numero dei gestori operanti nei vari paesi varia in misura considerevole; si passa dai 15.000 dalla Spagna ai soli 300 del Regno Unito. I gestori con presenza multinazionale stanno incrementando la loro importanza nel mercato e si impongono come organizzazioni strutturate per attrarre clienti di grandi dimensioni e beneficiano di economie di scala nell’acquisto dei prodotti, nel servizio post-vendita, e nell’attenzione al cliente. La concorrenza tra gestori è sempre molto alta e la variabile strategica chiave rimane ancora il prezzo dei prodotti, principalmente il caffè, che resta il driver per potersi aggiudicare un contratto e i clienti D.A.ITALIA 28

più interessanti Le grandi gestioni tendono a vincere i contratti riducendo i prezzi delle bevande calde, compensando poi i margini con le vendite di snacks. In molti paesi europei il mercato dei gestori mostra chiari segni di consolidamento e negli ultimi anni si registra una riduzione del numero di gestori. I grandi gruppi di gestione stanno capeggiando il processo di consolidazione attraverso l’acquisizione di società di carattere regionale e locale. I gestori controllati da fondi di Private Equity stanno crescendo attraverso acquisizioni. La presenza delle multinazionali è destinata ad aumentare in futuro, anche perché aziende come Nestlé e Kraft Foods, stanno scommettendo sul vending come canale di distribuzione addizionale per i loro prodotti e come strumento utile per aumentare la conoscenza dei loro marchi tra i consumatori. Società di catering, come Sodexho o Compass, stanno approfittando

delle sinergie tra il Vending ed il catering per attuare strategie di cross-selling (vendite incorociate).

IL MERCATO SPAGNOLO L’analisi di BCS ha stimato che il mercato spagnolo dei distributori crescerà ad un ritmo leggermente superiore a quello europeo, collocandosi in una forbice che varia dal 5 al 9%. Il numero dei distributori venduti in Spagna si sposterà da una quota stimata nel 2004 nel 9,9% del mercato europeo al 10,5% del 2009. Il fatturato dei gestori spagnoli dovrebbe crescere ad un ritmo più sostenuto di quello dei distributori. La crescita economica ha avuto un impatto positivo sul mercato del vending e si registra un incremento del potere acquisitivo degli utenti di DA. L’incremento nel numero di DA a spirali installati negli uffici e nelle fabbriche consentirà maggiori marginalità in virtù del cambio del mix prodotto a favore di referenze

con un prezzo medio più alto. I gestori in Spagna sono molto numerosi ed estremamente frammentati. Basti pensare che dei quasi 15.000 gestori presenti sul mercato, più del 97% ha in carico meno di 100 d.a. Solo lo 0,4% ne ha più di 500 e le gestioni che possono contare su più di 3.000 distributori installati, sono meno di 10. Il mercato sembra avere come variabile chiave il prezzo, sicuramente il principale criterio di selezione da parte dei clienti. Per la maggioranza di essi è ancora più importante del servizio. La mancata applicazione della legislazione vigente, permette la sopravvivenza dei piccoli gestori, in quanto ci sono pochi controlli sanitari ed igienici, è ancora possibile trovare magazzini nei garage o in altri luoghi inadeguati e spesso la catena del freddo non viene rispettata. Le barriere all’entrata per i nuovi concorrenti sono basse, anche in funzione della riduzione negli ultimi anni dei prezzi di nuovi DA e


Il mercato del vending in Spagna per l’introduzione da parte dei fabbricanti di strumenti per finanziare l’acquisto di vending machines. Anche nel mercato spagnolo è prevista una progressiva diminuzione del peso specifico del caffè ed un aumento delle vendite di snack e bibite fredde. Il caffè è sempre il prodotto dominante di mercato, ma la sua importanza sta diminuendo poco a poco, sia perché le nuove generazioni consumano meno caffè, ma anche in funzione della legge antitabacco che ha avuto un effetto negativo sul suo consumo. Il consumo di bibite fredde e snacks sta invece aumentando in maniera sostenuta. Il gestore completa sempre di più l’offerta del caffè con sandwich, snack, etc. C’è

una crescita nei prodotti “sani”, dei prodotti 0-4º: latticini, insalate, yogurt, etc. e dei prodotti ipocalorici. Il Vending pubblico ha potenzialità per espandersi, anche se vari fattori stanno frenando il suo sviluppo. È un mercato ancora poco sviluppato, che in Spagna rappresenta circa il 5% del mercato totale del Vending. Le abitudini degli utenti stanno però cambiando e si consuma di più “on-the road”, anche se la penetrazione è tuttavia bassa e vi sono ancora molti spazi liberi. Vari fattori hanno avuto fino ad oggi un impatto negativo nello sviluppo del Vending pubblico: una forte concorrenza da parte di negozi, distributori di benzina e

bar; un incremento del vandalismo che obbliga i gestori a comprare distributori più robusti e costosi ed allo stesso tempo a installarli in luoghi protetti (per esempio vicino a delle videocamere); alti livelli di burocrazia (gestori devono rispettare legislazioni complesse); alte commissioni o canoni che i gestori devono pagare per poter installare i DA in luoghi pubblici come il metro, le stazioni, etc. L’alto potenziale del mercato OCS incomincia ad essere oggetto di interesse da parte dei gestori spagnoli. Secondo alcune stime, il mercato attuale delle OCS rappresenta solo il 5% del mercato totale del Vending, ma il suo mercato potenziale è molto più elevato (22% del mercato). Vari gestori

spagnoli di grandi dimensioni stanno incominciando a muoversi in questo mercato, anche se in generale l’OCS viene considerato come un business diverso dal Vending tradizionale e lo si differenzia dall’attività principale. Le tendenze del mercato Vending nel segmento dei gestori, mostrano chiari indizi che la professionalizzazione del settore ed una maggiore maturità del mercato, porteranno ad un processo di consolidazione del settore. I gestori più grandi potranno beneficiare di economie di scala (acquisiti, servizio tecnico, attenzione al cliente, investimenti nel software e investimenti in risorse umane) e avranno più risorse per crescere.

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novità nel vending COMESTERO GROUP E GIUSSANI SERRATURE UNA NUOVA PARTNERSHIP COMMERCIALE PER PAGAMENTI IN TUTTA SICUREZZA Comestero Group, leader in Italia e all’estero nella produzione e commercializzazione di sistemi di pagamento e controllo denaro, ha stretto un accordo commerciale con Giussani Serrature, specializzata nella produzione di serrature di sicurezza. La partnership, conclusa nei giorni scorsi, prevede la commercializzazione, da parte di Comestero Group, di una vasta gamma di serrature, attraverso la consolidata rete distributiva del Gruppo, che opera in più di ottanta Paesi, in quattro segmenti di mercato distinti: intrattenimento, vending, car wash e industriale. L’accordo rientra in un più ampio progetto promosso da Comestero Group, per venire incontro al crescente bisogno di sicurezza dei propri clienti con soluzioni mirate e all’avanguardia. Le serrature Giussani si differenziano, infatti, per

l’ottimo rapporto qualità-prezzo che caratterizza tutte le famiglie di prodotto. Tra i modelli proposti: le serrature universali, a cifratura unica o differenziata, con leve fino a 15.000 combinazioni; gli interruttori a chiave, che, attraverso la creazione di un contatto elettrico, consentono di azionare apparecchiature elettroniche in genere o circuiti ausiliari a bassa tensione, le serrature con cilindro removibile, specifiche per distributori automatici; le serrature per ambienti esterni, con un elevato grado di robustezza e di protezione da polvere e spruzzi d’acqua. La punta di diamante della gamma è però la nuova serratura riprogrammabile, con brevetto europeo: è fornita con chiavi di utilizzo in alpacca e chiave di programmazione in ottone, per scegliere la combinazione della serratura al primo utilizzo e riprogrammarla successivamente con altre combinazioni.

I DISTRIBUTORI AUTOMATICI IN SLOVENIA PASSANO DAL TALLERO ALL'EURO La Slovenia dal primo gennaio è diventata il tredicesimo paese ad adottare la moneta unica europea. Subito dopo i botti di Capodanno, tutti i distributori automatici sono stati staccati per alcune ore e svuotati dai talleri (la moneta uscente) e riempiti di euro. Le monete erano già state resi disponibili alla popolazione a partire dal 15 dicembre, mentre le prime banconote sono state rilasciate dalle 01.00 del primo gennaio. Il ministro delle finanze sloveno Andrej Bajuk è stato uno dei primi a ritirare gli euro e ha dichiarato: "Siamo estremamente contenti e fieri. Era un nostro progetto nazionale e siamo riusciti a raggiungere tutti i criteri per farlo diventare una realtà. Questo passo è impor-

tante per noi. Sono certo che i benefici saranno positivi e importanti". Il tasso di conversione tra euro e tallero è fissato a quota 239,64. È un rapporto non semplice da imparare, ma dovrà essere memorizzato con grande rapidità perché, contrariamente a quanto accaduto in altri paesi della zona euro in cui la moneta nazionale e l'euro sono stati in circolazione insieme per tre mesi, il tallero non potrà essere utilizzato per più di due settimane dopo l'introduzione dell'euro. L'adozione dell'euro è stata ben accolta dalla popolazione soprattutto perché dovrebbe essere vantaggiosa per il turismo e il commercio e faciliterà i viaggi in Europa, soprattutto in Italia e Austria, due paesi confinanti.

BRITA E CIMBALI HANNO SIGLATO UN IMPORTANTE ACCORDO Il gruppo Brita ed il Gruppo Cimbali hanno recentemente stipulato una accordo commerciale europeo per la fornitura di sistemi filtranti per macchine da caffè professionali. Tale accordo riflette la strategia di Brita di porsi quale partner di riferimento per le aziende leader del settore caffè Ho.re.ca. e vending”. D.A.ITALIA 30


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Perla Table-Top Coffee Machine My Personal Coffee Shop La nuova macchina table-top, dimensioni compatte e design unico, pronta ad intraprendere la nuova strada nel settore del vending.

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novità nel vending ESPRESSOTECNICA MILANO: UNA NUOVA MACCHINA PER CAFFÈ ESPRESSO A CIALDE ESPRESSOTECNICA MILANO ®, da sempre attiva nel dinamico panorama dello small Vending, battezza il 2007 con una novità: la macchina per caffè espresso a cialde CC-20. Si tratta di un apparecchio di dimensioni contenute, ma con struttura integralmente metallica. La meccanica è caratterizzata da un ergonomico sistema a porta-filtro fisso, che ospita il CREMACONTROL, regolabile e per questo capace di adattare finemente la macchina al tipo di miscela e/o di cialda utilizzata. Costanza di temperatura e regolarità di erogazione sono la conseguenza dell’operato di ESPRESSOTECNICA MILANO ®, una piccola ma solida realtà, abile nel far tesoro dei preziosi consigli dei propri clienti nella distribuzione automatica. Dotata di un’ampia piastra per appoggiare le tazze, silenziosa e stabile, la CC-20 è assemblata in Italia ed è stata progettata per rendere agevoli sia la manutenzione ordinaria, che gli interventi sui componenti di fabbricazione nazionale e semplice reperibilità. ESPRESSOTECNICA MILANO ® si rivolge (ancora una volta con un pricing aggressivo) in particolare alle società di gestione ed alle torrefazioni, che operano con utenze a numero di battute relativamente contenuto (quali ad es. uffici di professionisti, negozi, artigiani, piccole comunità ed eventualmente famiglie).

TG2 - EAT PARADE - LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA TORNA SULLA RAI Il vending torna sulla televisione nazionale in un ampio servizio trasmesso il 7 gennaio 2007, all’interno della nota trasmissione Tg2 - eat parade. I Vigili del Fuoco in servizio all’aeroporto di Fiumicino prestano servizio 7 giorni su 7 e 365 giorni all’anno con turni che ruotano sulle 24 ore. Per una struttura del genere si è rilevato estremamente problematico tenere in vita un punto di ristoro in grado di garantire una bevanda caldo o uno spuntino a qualsiasi ora. “Prima c’era un bar che però era disponibile solo nei normali orari di ufficio ed è così stato necessario chiuderlo - dichiara Massimo Falcioni, Funzionario dei Vigili del Fuoco di Roma. L’installazione di una moderna batteria di distributori automatici – continua Falconi – ha dato la possibilità di poter usufruire di un

servizio 24 ore al giorno e questo si è rivelato fondamentale per le esigenze dei Vigili del Fuoco in servizio a Fiumicino.” Il filmato ha poi offerto una breve panoramica dei numeri che il vending sviluppa in Italia e si è soffermato su quanto si stia ampliando l’offerta in questi ultimi anni. L’occasione è stata propizia a Rio Lombardo (Gruppo Illiria) per illustrare alcune caratteristiche dei distributori, tra cui la grande varietà di miscele di caffè disponibili nei distributori e in alcuni casi ( le miscele aromatizzate), nemmeno presenti nei bar.

L’ampliamento dell’offerta include anche tutta una serie di prodotti salutari, come frutta, verdura, yogurt e prodotti biologici, che sono stati ben illustrati (in chiusura del servizio) da Mario Tonutti (Gruppo Illiria). D.A.ITALIA 33


novità nel vending BIANCHI VENDING GROUP ACQUISISCE GEM-FUTUREMA Bianchi Vending Group S.p.A. ha recentemente siglato un accordo preliminare per l’acquisizione della GEM-FUTUREMA, azienda produttrice di macchine da caffè espresso professionali da bar. Con l’integrazione della GEM-FUTUREMA (che nasce nel 1975 forte di tutta l'esperienza di tre generazioni che operano fin dal 1946 nelle tecnologie e sviluppo dell'estrazione dell'espresso) nella Bianchi Vending Group si costituisce, tra i leader europei produttrici di macchine per la distribuzione automatica, una realtà che può offrire oltre ad una delle gamme più complete di prodotti per il settore vending anche una linea professionale di macchine da caffè espresso per il mercato dell’Ho.Re.Ca. Un altro passo che conferma il trend dinamico e in forte crescita dell’azienda bergamasca che

conta 13 filiali nel mondo oltre a essere distribuita in più di 30 paesi con un organico di circa 600 persone. Ernesto Piloni, nipote del Cav. Ernesto Valente fondatore della Faema e Aamministratore Delegato della GEM-FUTUREMA, entrerà a fare parte del management di Bianchi Vending Group prestando la sua preziosa esperienza in questo settore in qualità di Direttore Ho.Re.Ca per tutto il Gruppo. Nella compagine azionaria di Bianchi Vending Group si mantiene inoltre salda la posizione di ABN AMRO che detiene la quota di maggioranza del pacchetto azionario. ABN è stata promotrice dell’operazione e continua a sostenere la crescita del Gruppo nei mercati internazionali con le potenziali sinergie industriali, finanziarie e commerciali.

3M SHOWS NEW DISPOSABLE SCALE CARTRIDGE AND POU COOLER FILTERS 3M Water Filtration will be showing a new medium capacity quick-change cartridge for the first time at AVEX, added to the Commercial Products range of ScaleGard Pro disposable resin scale control filters to improve the operation and beverage quality of an even wider range of coffee and vending machines, and will also display an extensive range of POU water cooler filters suitable for the European market. Augmenting the standard and double capacity models of uniquely disposable ScaleGard Pro resin scale filters, the new 2300 litre capacity cartridge delivers up to 23,000 100ml cups at 180ppm temporary hardness. An encapsulated design gives rapid change-out with a simple manual quarter-turn while a special sanitary head automatically turns the water supply off and on and eliminates contamination or leaks by changing the O-rings with the cartridge. The revolutionary ScaleGard Pro cartridge filter system represents a major time and cost saving in scale prevention for anyone making, servicing or manufacturing in the coffee trade. Cost per cup is reduced and consistent top drink taste quality increases customer satisfaction levels. Maintaining the ‘like-new’ operation of espresso, bean-to-cup, fully automatic and venD.A.ITALIA 34

ding machines and also protecting other water dispensing equipment from scale, the filter’s carbon block reduces excess chlorine to remove unpleasant tastes and odours with minimal flush. Neutral pH is also maintained to minimise corrosion potential and extend service life. With compact dimensions for space-saving installation and a bracket allowing mounting in a cabinet or off the floor, effortless installation is ensured by horizontal push-in fittings. A range of threaded fittings is also available and no electrical connections or drains are needed. The 3M Water Filtration range of POU cooler filters comprises 18 different products across the AP1, AP2 and AP3 sub-ranges, based on cost, available space, ease of change-out and capacity. Solutions are offered for taste and odour, sediment reductions, cyst and lead reduction,

scale inhibition, scale control, bacteria reduction and for sanitization.



EurOps© 2007

Atene ospiterà la terza edizione di EurOps©

Dal 22 al 23 Marzo 2007 si terrà ad Atene la terza edizione di EurOps©, la Conferenza Pan–Europea degli operatori del vending organizzata dalla European Vending Association. Europs 2007, per la qualità degli argomenti trattati, la professionalità dei relatori, il respiro europeo delle tematiche e la presenza di un pubblico molto qualificato, è un appuntamento irrinunciabile per tutti gli attori del mondo della distribuzione automatica. La conferenza ha identificato tre tematiche principali che ne rappresenteranno l’ideale titolo: Competitività, Redditività e Personale. I principali obiettivi che EurOps© intende raggiungere sono: – scoprire come ottenere il massimo profitto dagli asset finanziari; – ottenere maggiori informazioni sulla creazione di un team competente, appagato e di successo per una ottimizzazione della gestione delle risorse umane: – ottenere validi consigli su come trarre beneficio dai pagamenti cashless – scoprire nuovi modi per accontentare i clienti e per costruire il vostro business D.A. Italia sarà presente all’evento in qualità di Media Partner e, attraverso ampi resoconti, ne darà una copertura completa. D.A.ITALIA 36


EurOps© 2007 IL SALUTO DI AUGUSTO GARULLI - PRESIDENTE EVA Cari Amici, sarà un vero piacere per me darvi il benvenuto, a nome dell’European Vending Association, al terzo appuntamento EurOps© di Atene. I due eventi precedenti hanno riscosso un grande successo e questo sembra essere altrettanto promettente. Gli operatori che interverranno avranno l’opportunità di confrontarsi, di creare dei contatti e discutere su come incrementare le vendite e i profitti delle loro aziende. La gestione di una società che opera nel vending non è semplice. Lo scopo della Conferenza è di aiutarvi a realizzare il pieno potenziale della vostra azienda e a far ‘lievitare’ le vendite. Entro la fine della conferenza, ne saprete di più su come focalizzare tutte le competenze e le risorse della vostra organizzazione sulla soddisfazione dei vostri clienti e dei consumatori, al fine di costruire un ambiente più competitivo e redditizio. Come partecipanti alla EurOps© 2007, otterrete nuove e preziose informazioni su come gestire al meglio il vostro personale e gli asset finanziari, su come perfezionare i vostri servizi calibrandoli sulle esigenze dei clienti e incrementare il fatturato, in un mondo in cui la soddisfazione del cliente è un elemento di importanza strategica. Arrivederci ad Atene! IL PROGRAMMA DI EUROPS© 2007 (23 MARZO 2007) La conferenza sarà moderata da Alex Puissant, il quale metterà alla prova i relatori sollecitandone le previsioni e le analisi. Sarà garantito un dibattito gradevole e animato tra i relatori e i partecipanti 09.00 – 09.15 Saluto di benvenuto di Augusto Garulli, Presidente di EVA

Gestire e sviluppare il valore del personale per accrescere il valore dell’azienda

I vostri concorrenti dispongono di macchine e prodotti simili e si contendono gli stessi clienti! Mantenere i propri clienti è più facile ed economicamente conveniente che trovarne di nuovi. Ciò che desiderate è una clientela soddisfatta e fedele. La soddisfazione del cliente non si riduce tuttavia al semplice mantenimento delle sue aspettative. Per crescere ed evolvere, dovete, come dirigenti, riconoscere il valore e il contributo del vostro staff. I dipendenti sono ‘gli ambasciatori’ dell’azienda e se essi non sono in grado di comprenderla e di aiutarvi a gestirla, perderete i clienti. Viceversa, se i dipendenti la comprendono, hanno una buona formazione, sono soddisfatti e offrono valide prestazioni, saranno appagati non solo i vostri clienti, ma anche voi e i vostri azionisti! 9.45 – 10.00 “Sviluppo professionale costante” Lo schema CPD di AVA consente ai gestori di ottenere un vantaggio competitivo attraverso lo sviluppo di un team più competente e motivato AVA – Charles Trace, Chairman 10.00 – 10.15 “Business case: La crescita del capitale umano – la strategia formativa di Argenta” In che modo Argenta ha tratto profitto dall’investimento nella propria strategia formativa Argenta group – Francesco Errico, Training Manager 10.15 – 10.45 Alex Puissant – Sessione dedicata alle domande e alle risposte Far sì che la tecnologia faccia rima con denaro

Sfruttare e gestire la tecnologia è

di per sé un’arte. La tecnologia offre possibilità e modalità inedite per acquisire un vantaggio sulla concorrenza. I metodi di pagamento cashless preesistenti, nuovi e in evoluzione, unitamente alle nuove tecnologie del vending, sono in grado di generare un incremento delle vendite e dei margini.

Chip Products Management

11.15 – 11.30 “L’esperienza del le carte contactless MasterCard nell’ambiente dei distributori automatici” Una panoramica sui benefici ottenuti dai gestori porta a valutare i pagamenti cashless economicamente vantaggiosi, in particolare in un ambiente indipendente come quello dei distributori automatici MasterCard – Alex Cunescu, VP –

11.45 – 12.00 “Ottenere la fornitura giusta: che cosa offre DEX ai gestori in termini di gestione degli stock, della fornitura e del merchandising” Ellenby Technologies–Robert Ross 12.00 – 12.30 Alex Puissant – Sessione dedicata alle domande e alle risposte

11.30 – 11.45 “Il fenomeno italiano del cashless” Il “Miracolo italiano”: Feedback da un’intervista con un gestore italiano importante e di successo Coges – Marco Sandro, Direttore Commerciale

14.00 – 14.40 D.A.ITALIA 37


EurOps© 2007 “La gestione della supply chain per gli operatori del vending” Dr. Gregory P. Prastacos, Professor of Management Science, Director, MBA International Program, Athens University of Economics & Business, ex chairman di Deloitte & Touche Consulting SA. L’importanza cruciale delle finanze

Per vendere e realizzare profitti, è necessario investire. Un’azienda può avere un ottimo fatturato e pur tuttavia registrare delle perdite. Chiaramente il business non si riduce alla sola gestione delle finanze e del conto economico. In un determinato momento, ci si potrebbe trovare di fronte alla necessità di attrarre maggior capitale finanziario o addirittura di liquidare l’azienda. I nostri relatori vi offriranno spunti e suggerimenti su come prepararvi a fronteggiare tali situazioni. 14.40 – 14.55 “Tecnologie e innovazioni per l’incremento degli utili netti” MEI – Jeff Allsop, Direttore del vending 14.55 – 15.10 "Dieci consigli per aumentare le vendite della vostra azienda" In 15 anni di attività sul mercato della distribuzione automatica, Steven ha condotto un’operazione di management buy out, ha acquisito 10 aziende del vending e ne ha vendute 2, lavorando con istituti bancari e con società operanti nel settore private equity e venture capital Bunzl Lockhart – Steven Garner, Direttore Generale 15.10 – 15.25 “I vantaggi degli investimenti in nuovi macchinari” N&W Global Vending – Antonio Cavo, CEO Trarre vantaggio dal valore percepito D.A.ITALIA 38

Le imprese spesso si concentrano esclusivamente sulle vendite. Ma per aumentare il fatturato e i margini, è necessario accrescere anche il valore reale e percepito dei prodotti e dei servizi offerti alla vostra clientela

Pubblichiamo per i nostri numerosi lettori di lingua inglese l’ultimo comunicato stampa ufficiale di EVA.

16.25 – 16.50 “Come trasformare le tendenze sanitarie in un’opportunità anziché in una minaccia” Come ottimizzare la vendita di prodotti sani nei distributori automatici per raggiungere nuovi clienti, mantenere quelli preesistenti e promuovere un’immagine di qualità e più attenta al sociale Harlequin Plus – Stephanie French, Nutrition Strategy Consultant 16.50 – 17.00 “La tendenza verso l’utilizzo della carta” – Opportunità – Una competizione vincente con i bar Come accrescere il valore percepito delle bevande calde presso i consumatori e aumentare i vostri margini grazie all’utilizzo dei bicchieri di carta. Huhtamaki ALF – Stephan Hillesheim, Account Manager Vending 17.00 – 17.10 “L’innovazione nelle bevande al cioccolato fa la differenza” Una più ampia gamma di bevande al cioccolato attirerà un maggior numero di clienti e incrementerà le vendite Barry Callebaut – relatore (da confermare) 17.10 – 17.20 “Come aumentare il valore percepito del caffè erogato dai distributori” Lavazza – relatore (da confermare) 17.20 – 17.50 Alex Puissant – Sessione dedicata alle domande e alle risposte

Under the general heading “Competitiveness, Profitability and People”, EurOps© 2007 will be host to vending operators from all over Europe. They will gather in Athens, G reece, from 22/3 til 23/3/2007. The conference will feature top industry speakers and top business school professors to improve the vending companies’ bottom line.

17.50 – 18.00 Considerazioni finali Catherine Piana, Generale di EVA

Direttore

EurOps© 2007 registration now open

Catherine Piana, EVA’s Director General says: “Vending operators will have the opportunity to hear from experts on how to best manage their people, how to build a more competitive and profitable business, and how to fine–tune their services to clients’ needs in a world where customer satisfaction is paramount”. EurOps© 2007 is a biennial conference organised by the EVA. It is targeted at operators. Two EurOps© already took place in Barcelona (2003) and Prague (2005). 250 participants came to Prague. At EurOps© 2007 the most recent developments in the vending industry will be identified and discussed. A lot will be said on how to improve the daily running of the companies and how to gain the competitive edge. It is an opportunity for operators to meet each other and compare situations in Europe. The Conference is articulated in sessions: _ Human resources management _ Technology insights _ Supply Chain management _ Finances _ Marketing and image

Prominent speakers will attend and share their knowledge and experience. Prof. Andrew Mayo from the London Business School, Prof. Gregory Prastacos from the Athens University of Economics & Business and Stephanie French, a senior consultant in nutrition management, will share their know–how with the audience. “It will be extremely valuable to the operators as most of them are running SMEs and have little time to dedicate to strategic thinking.” says Catherine Piana. Experts from the field will be there to respond to the daily concerns and questions from the audience. Steven Garner, Managing Director of Bunzl Lockhart will take the floor: “Most people only sell their business once. I will give the top ten tips to maximise net consideration, minimize cost and find the best businesses match for your staff and customers”. Robert Ross from the US, Member of the EVA Standards Committee, will share his expertise on DEX. Leading industry managers, like Antonio Cavo from N&W and Jeff Allsop from MEI, will give their insights on financial matters. As for the two previous EurOps©, the conference will be moderated by Alex Puissant, a professional Belgian TV journalist. He will make sure that no questions remain unanswered! Microtronic, an EVA Member, has already showed its support for the conference by becoming a sponsor. The programme, registration form and much more are available on the EVA website: www.eva.be.



The 3rd EurOpsŠ conference will be dedicated to

Competitiveness, Profitability and People A must for all Vending Operators in Europe and Beyond...This is a date not to be missed! Athens 22 - 23 March 2007, see you there...

www.eva.be


mondo associazione Le news dall’associazione Europea EVA

EVA alla RFID Conference di Bruxelles

Nina Poumpalova

Catherine Piana

Nina Poumpalova ha preso parte alla RFID (Radio Frequency Identification Technologies), Conference ospitata dalla Commissione Europea. I terminali e-Port abilitati per l’RFID accettano già pagamenti contactless e le etichette intelligenti RFID applicate ai prodotti, oltre a sostituire in futuro il codice a barre, saranno in grado di fornire una maggiore quantità di informazioni (date di scadenza, nomi dei fornitori) ai fini di una più efficace gestione della supply chain. Il Commissario Reding ha tenuto la sua relazione di apertura. Il Comitato Tecnico dell’EVA sta monitorando la situazione, dato che gli esperti di mercato indicano che, nei prossimi 10 anni, il numero di tag RFID sarà 450 volte quello attuale. Unitamente ai risultati dell’esercizio di consultazione svolto dalla Commissione, sono stati presentati i limiti e le opportunità di questa nuova tecnologia.

Il Comitato Esecutivo si è riunito presso il nuovo stabile Nestlé Beverage Center a Orbe. Nestlé ha istituito questo nuovo centro per garantire un servizio di massima qualità su scala globale. Il CE è stato presentato con questa nuova struttura e il piano di Nestlé, che mira a mantenere elevatissimo lo standard dei propri prodotti e servizi. Oltre ai temi consueti, il CE ha discusso sulle prossime conferenze e sul nuovo stile della documentazione. Il CE si è riunito il giorno prima dell’AGM. I budget sono stati discussi e approvati. Il CE ha deciso di rendere gli atti dei Comitati disponibili sulla intranet di EVA al fine di accrescere la trasparenza delle attività di EVA presso i soci. Il programma di lavoro per il 2007 è stato approvato. Il CE ha espresso un vivo ringraziamento a E. Deloche Peyrieux (NAVSA) per il lavoro da lei svolto negli ultimi 4 anni.

I comitati Cashless e Tecnico lavorano senza sosta. Nelle scorse settimane, i comitati Cashless e Tecnico si sono riuniti per discutere su come promuovere al meglio le informazioni ricevute dal Technical Forum. Il comitato Cashless ha dimostrato un vivo interesse nell’utilizzare tali informazioni per perfezionare il futuro CVS 1.3. Il Comitato Tecnico, tra le altre questioni importanti, ha posto la sua attenzione sulle prossime modifiche da apportare alle linee guida e sulle future direttive.

NOTIZIE FLASH DA EVA

Un futuro Sistema Qualità armonizzato per tutti i Soci di EVA? Lo scorso ottobre si è tenuta la riunione congiunta del Comitato dei Direttori e del Comitato Igiene, che ha preso in esame il tema più scottante: i sistemi qualità. Hugh Hose (Nestlé) ha presieduto la riunione sollecitando le discussioni sugli esistenti Sistemi Qualità Nazionali elaborati da alcune Associazioni Nazionali. Allo scopo di prestare assistenza alle associazioni appena costituite e di mantenere elevata la qualità del settore del vending, EVA avvierà tra breve uno studio di fattibilità relativo ad uno schema qualità paneuropeo. Il Comitato Esecutivo si è riunito per approvare il programma di lavoro per il 2007

Catherine Piana ha presieduto la conferenza EU Food Law Obesity del 6 dicembre 2006 a Bruxelles. Tarcisio Vergani (Bianchi) è stato accettato come nuovo membro del Comitato Tecnico. Marco Baron (FAS) è il nuovo presidente del Comitato Tecnico. EVA ringrazia Klaus MeyerSteffens per il suo lavoro e per la leadership e la dedizione espresse dalla sua presidenza dall’aprile del 2003. L’European Vending Association: - ha inviato i propri commenti in merito alla prossima revisione della direttiva sui prezzi unitari. - ha collaborato alla Piattaforma d’azione europea per la Dieta, l’Attività Fisica e la Salute: era presente con la delegazione della Commissione alla Riunione Ministeriale dell’OMS di Istanbul di metà novembre. La Regione Europa dell’OMS ha firmato una Carta per la lotta all’obesità. - si è recata al Parlamento Europeo per ascoltare le discussioni sui temi REACH, Dieta e Nutrizione. - ha partecipato alla riunione plenaria della Piattaforma europea per la Dieta, l’Attività Fisica e la Salute presieduta da Robert Madelin. I temi discussi sono stati: etichettatura nutrizionale, monitoraggio degli impegni, salute nel posto di lavoro. D.A.ITALIA 41


Le nostre recensioni: NUOVO ANNUARIO 2006-07 ACQUE MINERALI E DI SORGENTE

Arrivato ormai alla XII edizione, il nuovo Annuario Acque Minerali e di Sorgente Italia 2006/07, pubblicato in collaborazione con Mineracqua, si presenta sempre più ricco di informazioni e immagini, fornendo in 432 pagine l’intero mosaico informativo aggiornato del settore e degli operatori.

- L’Annuario si apre con un EDITORIALE di Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, che fa il punto del settore mettendo in rilievo i grandi risultati conseguiti e i nuovi traguardi che l’industria italiana si deve porre per il futuro, in uno scenario internazionale caratterizzato dalla crescita dei consumi, ma con un livello di competizione sempre più combattuto. - Nella sezione dedicata ai MERCATI, l’annuario presenta innanzitutto un servizio sui mercati internazionali a cura di Giovanni Erba. Segue la consueta panoramica del mercato italiano, curata da Pasquale Muraca, con tutti i dati e le informazioni relativi alla produzione, ai consumi, alla ripartizione degli stessi per le principali categorie e tipologie, alle vendite per canale e per tipo di confezione, al quadro competitivo, alle quote di mercato ed ai fatturati dei principali operatori. - L’annuario, come ogni anno, presenta un servizio dedicato agli aspetti geo-storici, sociali e ambientali dell’acqua, preziosa risorsa di vita e civilizzazione per il mondo intero in ogni epoca ed in ogni luogo. In questa edizione Giorgio Temporelli illustra in chiave storica la nascita della CULTURA DELL’ACQUA, con particolare riferimento all’epoca romana. - Segue la sezione MARCHE & CONFEZIONI dedicata agli oltre 300 marchi delle acque minerali con una rubrica essenziale e completa, con tutte le indicazioni fondamentali per ogni marca e la riproduzione dei loghi. Sempre molta ricca e attraente si presenta la vetrina delle confezioni, con la riproduzione dell’immagine di ben 112 confezioni, ripartite tra le varie tipologie di packaging. - La parte più corposa dell’annuario è dedicata, come sempre, alla SEZIONE PRODUTTORI che riporta la rubrica e le schede informative complete ed aggiornate delle ca.180 fonti operative, con l’anagrafica societaria, i dati di attività, il management, le unità produttive e le certificazioni di qualità, le marche delle acque prodotte, spesso completate da schede di approfondimento sui prodotti (analisi chimico e chimico fisica e qualità salienti) e da brevi focus su storia, territorio e caratteristiche delle fonti. - L’Annuario dedica anche una speciale sezione al segmento, sempre più importante delle “ACQUE IN BOCCIONI”. La sezione dopo un editoriale di settore da parte di Nicola Di Paola, presidente di AIABO, presenta l’analisi del mercato, curata da Silvia Sellerio, e le schede informative aggiornate di tutte le aziende operanti nel settore sia come imbottigliatori che come distributori. - La Sezione FORNITORI SPECIALIZZATI riporta i profili societari dei più importanti gruppi operanti nei settori della fornitura di impianti e macchinari, materiali di packaging, servizi e attività complementari per il mondo della produzione e della distribuzione dell’acqua confezionata. - Infine, la sezione “PER SAPERNE DI PIÙ” riporta la rubrica aggiornata di tutti gli Enti e Associazioni italiane ed estere maggiormente coinvolte nel settore e la rassegna completa degli organi di stampa specializzata italiani ed esteri che pubblicano sovente articoli e servizi sul settore. Per la completezza, la mole e la qualità dei dati e delle immagini riportate, il volume rappresenta la pubblicazione più organica e completa sul settore, una preziosa banca dati e uno strumento fondamentale di informazione e consultazione per chiunque voglia operare professionalmente e consapevolmente nel mondo delle acque confezionate. L’Annuario delle Acque Minerali e di Sorgente, così come tutti gli Annuari del Bere Beverfood, godono ora di un ulteriore supporto complementare su web, dove sul sito www.beverfood.com vengono fornite tutte le informazioni sugli annuari (compreso un preview e le modalità per ordinarli) e tutte le principali news settoriali, pubblicate settimanalmente nella sezione BEVERNEWS. ISBN 88-88152-16-4 pp. 432 prezzo 80 Euro D.A.ITALIA 42


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lavor o e i m p r e s a

a cura di Massimo Brisciani, Consulente del Lavoro

Un giro di vite contro il lavoro irregolare: comunicazione di assunzione anticipata dal gennaio 2007

Un giro di vite contro il lavoro irregolare. Con la definitiva approvazione della legge finanziaria a decorrere dal gennaio 2007 le assunzioni devono essere comunicate al centro per l’impiego in via anticipata, entro il giorno precedente all’inizio del rapporto, senza alcun differimento se si tratta di giorno festivo. Ma la novità maggiore è nel campo di applicazione: il nuovo adempimento si estende infatti ai rapporti: di collaborazione, anche a progetto, di associazione in partecipazione con apporto di lavoro, che non sono di lavoro- quali i tirocini formativi (stage) e ad ogni altro tipo di esperienza lavorativa ad essi assimilata. La comunicazione, che va trasmessa al Servizio competente nell’ambito territoriale in cui è ubicata la sede di lavoro, deve avvenire con documentazione avente data certa di trasmissione, quale presentazione diretta, raccomandata AR, invio D.A.ITALIA 44

telematico o fax. Essa deve indicare: - i dati anagrafici del lavoratore, - la data di assunzione, - la data di cessazione qualora il rapporto non sia a tempo indeterminato, - la tipologia contrattuale, - la qualifica professionale, - il trattamento economico e normativo applicato. È prevista la possibilità di effettuare l’adempimento in due tempi in casi di assunzione urgente per esigenze produttive: entro il giorno antecedente all’inizio del rapporto devono essere notificate, mediante comunicazione avente data certa di trasmissione, la data di inizio della prestazione, le generalità del lavoratore e del datore di lavoro; entro cinque giorni dall’instaurazione del rapporto di lavoro il datore di lavoro deve trasmettere la comunicazione ordinaria, completa di tutti i dati richiesti. Dal momento che la comunicazio-

ne successiva non fa venir meno l’obbligo di quella anticipata, sia pure in forma “leggera”, è difficile comprendere quale sia la logica dell’adempimento sdoppiato: infatti, se il datore di lavoro versa davvero in una situazione d’urgenza, non ha per definizione alcuna possibilità di pianificare l’assunzione e quindi di notificarla il giorno prima. In caso contrario, se cioè la comunicazione anticipata risulta possibile, la situazione non è d’urgenza e non vi sono ostacoli ad integrare la comunicazione d’assunzione con i dati riguardanti l’inquadramento del lavoratore. Più ampio il termine concesso alle Agenzie per il lavoro, che sono tenute a comunicare l’assunzione, la proroga e la cessazione dei lavoratori temporanei al servizio competente nel cui ambito territoriale è ubicata la loro sede operativa entro il ventesimo giorno del mese successivo. Con l’espressione “lavoratori temporanei” pare debbano intendersi i lavoratori sommi-

nistrati che, come è noto, dopo la Riforma Biagi (D.Lgs 276/2003) possono essere collocati anche a tempo indeterminato (c.d. staff leasing). TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO Il datore di lavoro deve comunicare al Centro per l’impiego anche la variazione della ragione sociale, il trasferimento d’azienda o di un ramo di essa, nonché il trasferimento e il distacco del lavoratore (comma 1183). A parere del Ministero del Lavoro la comunicazione di variazione può senz’altro considerarsi già operativa, benché non sia ad oggi sanzionabile il mancato adempimento in quanto l’impianto normativo differisce l’entrata in vigore alla data indicata dal decreto di introduzione del modello unificato. Fino ad oggi le trasformazioni da notificare entro 5 giorni ai servizi per l’impiego erano –in base al comma 5 dell’art. 4 –bis


DLgs181/2000- erano quelle: - da tempo parziale a tempo pieno, - la conferma a tempo indeterminato dell’apprendista o del lavoratore a termine, - la proroga del contratto a termine rispetto alla scadenza inizialmente fissata. MODALITÀ ED EFFETTI DELLE COMUNICAZIONI AI SERVIZI PER L’IMPIEGO Quando entrerà in vigore il modello unificato (da emanarsi con decreto, come previsto dal comma 7 dell’art. 4 –bis del D. L.vo n. 181/2000), le comunicazioni di assunzione, cessazione, trasformazione e proroga dei rapporti di lavoro autonomo, subordinato, associato, dei tirocini e delle altre esperienze professionali inviate al

servizio competente, nel cui ambito territoriale è ubicata la sede di lavoro, saranno valide ai fini dell’assolvimento degli obblighi di comunicazione verso le direzioni regionali e provinciali del lavoro, l’INPS, l’INAIL e gli altri Istituti previdenziali interessati. Con il futuro modello unificato si potrà assolvere anche alle comunicazioni allo sportello unico della Prefettura UTG delle variazioni concernenti il rapporto di lavoro con gli stranieri. Lo stesso comma 1184 della Finanziaria obbliga i datori di lavoro pubblici e privati ad avvalersi per tutte le comunicazioni dei sistemi informatici resi disponibili dai servizi competenti presso i quali è ubicata la sede di lavoro. Quest’obbligo, però non è immediatamente operativo: un decreto ne stabilirà modalità e tempi di

applicazione. Fino alla piena operatività delle modalità dell’informatizzazione delle comunicazioni ai centri per l’impiego resta fermo l’obbligo di notifica di inizio e fine rapporto all’INAIL (la DNA), da effettuare però esclusivamente attraverso gli strumenti informatici. Per i lavoratori marittimi la comunicazione va inviata all’IPSEMA. Mai come ora si avverte la necessità di un’armonizzazione della modulistica in uso nelle diverse province italiane e dell’adozione di procedure telematiche uniformi. STRANIERI Con la modifica dell’art. 7, comma 1, DLgs 286/1998 ad opera del comma 1184 della Finanziaria viene meno l’obbligo per il datore di lavoro di notificare entro 48 ore

all’autorità locale di pubblica sicurezza l’assunzione alle dipendenze del cittadino extra comunitario. Detto obbligo resta però fermo per coloro che allo straniero extra-UE danno alloggio od ospitalità. SOPPRESSA LA REGOLARIZZAZIONE SPONTANEA Viene meno anche la possibilità di sanare spontaneamente la mancata comunicazione d’assunzione, di cessazione e di trasformazione del rapporto effettuando l’adempimento entro cinque giorni dalla data dell'omissione. La regolarizzazione spontanea, prevista dall’abrogata disposizione del decreto Biagi (art.19, c.5 Dlgs 276/2003), consentiva il pagamento della sanzione minima ridotta della metà.

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sicure z z a a l i m e n t a r e

a cura di Orsola Mallozzi

Il Progetto Vending dell’Associazione Italiana Celiachia (Aic)

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. La sua incidenza in Italia è stimata in un soggetto ogni 100-150 persone. I celiaci potenzialmente potrebbero essere 400.000, di cui circa 60.000 diagnosticati e almeno 350.000 da diagnosticare. La cura consiste nell’esclusione dalla dieta di pane, pasta, biscotti e pizza, ma anche nell’eliminazione di ogni traccia di farina dagli alimenti. L’assunzione di glutine, anche in piccole dosi, è dannosa. Per il celiaco la dieta senza glutine è l’unica terapia che gli garantisce un perfetto stato di salute, è una necessità imprescindibile ed anche uno stile di vita. I cibi contenenti glutine e i loro derivati possono essere sostituiti da riso, mais, miglio, manioca ed altri cereali. La dieta del celiaco risulta così varia ed equilibrata. La celiachia può colpire in qualsiasi fascia d’età, nel soggetto intollerante l’introduzione di alimenti contenenti glutine, determina una risposta immunitaria abnorme a livello dell’intestino, con conseguente infiammazione cronica e scomparsa dei villi intestinali.

Il 20 ottobre 2006, a Modena, nell’ambito di Sicura 2006, Caterina Pilo, Direttore Generale dell’AIC (Associazione Italiana Celiachia), ha presentato: “L’alimentazione fuori casa del celiaco: dal ristorante al vending”. L’AIC è una federazione, nata nel 1979, comprendente 19 associazioni regionali, con più di 40.000 iscritti. L’associazione ha raggiunto molti obiettivi importanti fra cui: la distribuzione gratuita dei prodotti dietoterapeutici D.A.ITALIA 46

senza glutine per tutti i celiaci diagnosticati dal Servizio Sanitario Nazionale e la creazione di una rete di ristoranti informati sulla celiachia. Notevole è l’impegno nelle attività e nei rapporti istituzionali, recentemente è stata inserita nel GDL ministeriale per l’elaborazione dei decreti attuativi della Legge 123/05 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia”.


L’erogazione gratuita dei prodotti dietoterapeutici è stata ottenuta dall’AIC nel 1982, con quantità massima mensile che dal 2001 si basa su un tetto di spesa in funzione del fabbisogno calorico per età e per sesso. La Legge 123/05 ha confermato queste disposizioni per garantire un’alimentazione equilibrata ai soggetti affetti da celiachia. I tetti di spesa dovranno essere aggiornati periodicamente dal Ministero della Salute, sulla base delle rilevazione del prezzo dei prodotti garantiti senza glutine sul libero mercato, nonché le modalità organizzative per l’erogazione dei prodotti. I prodotti dietoterapeutici sono i sostituti di quelli con cereali contenenti glutine. Nel mercato italiano sono 1.180 e il loro valore è di circa 90 milioni di euro. I prodotti del libero commercio senza glutine sono alimenti che di norma non contengono glutine, ma che potrebbero essere contaminati. L’AIC fornisce annualmente l’elenco dei prodotti selezionati di cui le aziende assicurano l’idoneità per i celiaci, il “Prontuario degli Alimenti 2007” contiene 6.200 prodotti, di cui 414 con logo Spiga Sbarrata. Questo marchio facilita il riconoscimento del prodotto ed è simbolo di maggiore sicurezza per il consumatore celiaco. Il suo uso è autorizzato dall’AIC per i prodotti certificati e controllati periodicamente (6 mesi) nella filiera produttiva.

PROGETTO ALIMENTAZIONE FUORI CASA - VENDING L’AIC mira alla creazione di catene di pubblici esercizi capaci di soddisfare il bisogno del celiaco di condividere una normale vita sociale. Oggi non esiste ancora una normativa che regolamenti il procedimento di somministrazione di diete speciali nella ristorazione collettiva e nella distribuzione in punti strategici. La più recente sfida del progetto è il VENDING che può rispondere alle richieste di capillarità (la “mappa” del vending senza glutine può comprendere le stazioni, gli ospedali, le scuole, i luoghi di ritrovo) e di cibi pratici, veloci, sempre disponibili e facilmente reperibili, con la condizione essenziale della sicurezza. Il progetto si realizza dall’incontro dell’AIC con gli operatori del settore, un “matrimonio di interesse” che coinvolge le necessità dei celiaci, l’obiettivo dell’AIC ed il settore del vending. Supporto al progetto viene offerto dalla comunicazione, rivolta all’utente-consumatore attraverso Celiachia Notizie, La guida all’alimentazione Fuori Casa AIC, il sito AIC; a tutto il pubblico attraverso la stampa generica e di settore; agli operatori attraverso SICURA e MIA (Rimini 12 febbraio 2007) dove verran-

no presentati i dati dei primi mesi della sperimentazione. Il progetto sperimentale “Glutifree” è nato in Emilia Romagna dalla collaborazione fra l’AIC Emilia Romagna e due operatori Buonristoro Vending Group e Traccia d’oro, con il contributo dell’Azienda USL di Modena e del Coordinamento Nazionale Marketing Sociale. La sperimentazione avrà una durata di sei mesi e coinvolgerà dieci aree di ristoro presenti nel Policlinico di Sant’Orsola, nell’Azienda USL Ospedale Maggiore e nell’Azienda USL reparto Maternità di Bologna, nell’Università e nel Policlinico di Modena e nell’Ospedale Maggiore di Parma. I prodotti privi di glutine forniti da Buonristoro sono molteplici: caffè, bevande solubili, acqua, bibite, snack e prodotti monodose in possesso della certificazione del Ministero e alimenti presenti nel prontuario dell’Associazione oppure uniti da Traccia d’oro in confezioni che contengono mini pasti (crackers e formaggio spalmabile; crackers con miele e cubetti di grana; biscotti e yogurt; biscotti e confettura di frutta). Per facilitare l’individuazione delle macchine e dei prodotti i distributori sono stati realizzati con una grafica appositamente studiata e l’AIC ha autorizzato gli operatori all'utilizzo del marchio dell'Alimentazione Fuori Casa e del proprio logo. Ogni postazione di ristoro è costantemente monitorata. Scopo del progetto è individuare una gamma di prodotti da poter offrire attraverso distributori automatici, dedicati ad un’utenza “sensibile”, ma anche fruibili dalla totalità dei consumatori, dimostrare che questa patologia non è più limitante e che sta destando l’interesse del settore del vending. Obiettivo della sperimentazione è di arrivare a collaudare un modello d’intervento da poter replicare su scala nazionale. Caterina Pilo, nel contesto di MIA, aggiornerà gli operatori e i fruitori dell'alimentazione fuori casa senza glutine, degli effetti della Legge 123/05, che introduce l'obbligo per le mense pubbliche (quindi scuole, ospedali, carceri, caserme, ecc) di fornire un pasto senza glutine a chi ne faccia richiesta. Le nuove frontiere dei consumi sono le nicchie di mercato, come i celiaci e le loro famiglie, l'industria alimentare e gli operatori della ristorazione stanno cogliendo l'opportunità offerta dal settore senza glutine e stanno scegliendo di porre attenzione ai diversi consumatori. Qualità specifiche del “SISTEMA CELIACHIA” sono l’erogazione gratuita (chi consuma non paga il prezzo del bene), la domanda invariabile alla variabile prezzo, il mercato garantito, il costo alto dei prodotti e la prevalenza della distribuzione farmaceutica.

I prossimi appuntamenti fieristici internazionali Marzo 22-23 - Grecia (Atene) EUROPS 2007 www.eva.be

Aprile 24-26 - United Kingdom (London) AVEX www.avex-international.com

Settembre 18-21 – Russia (Mosca) WORLD FOOD MOSCOW www.worldfood-moscow.com

Aprile 12-13 USA - Nevada (Las Vegas) NAMA EXPO www.namaexpo.org

Maggio 24-26 - Spagna (Madrid) EUROVENDING www.aneda.org

Ottobre 11-13 - USA - Illinois (Chicago) NAMA Expo www.namaexpo.org

Aprile 18-20 Moscow (Russia) VENDEXPO www.vendingexpo.ru

Settembre 20-22 Germania (Cologne) EU VEND www.euvend.de www.bdv-online.de

Ottobre 19 al 23 - Milano SIC – Salone Internazionale del caffè HOST – Salone Professionale dell'Ospitalità www.sic.expocts.it D.A.ITALIA 47


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