D.A.ITALIA_N_18

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Poste Italiane s.p.a. -spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 DCB Torino. N°2/2007

N°18

D.A.ITALIA - IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA

marzo-aprile/07 www.daitalia.it

torrefattori: intervista con Mokarabia fabbricanti: Fas ha presentato Perla speciale Sicilia: Global Vending rivendite: General Vending ha presentato Tast & Fast speciale Mia Rimini mondo associazione Elezioni Confida – EVA news Novità nel Vending: Marko – PiùdiCosì – Mei – Bianchi Vending Group



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EDITORIALE

Il vending europeo parla italiano Si è conclusa da poche ore Europs© 2007, l’importante conferenza Pan-Europea degli operatori del vending organizzata ad Atene da EVA. 210 operatori internazionali di 20 diverse nazioni hanno seguito con attenzione gli interventi di prestigiosi relatori. Al di là della cronaca di questa iniziativa, la prima riflessione che viene spontanea è quella sulla provenienza dei numerosi partecipanti. La delegazione italiana contava ben 58 partecipanti, 41 operatori erano greci ed il resto d’Europa presentava poco più di 100 operatori. Tolta dal conteggio la doverosa presenza dei padroni di casa, l’intera delegazione europea non era nemmeno il doppio di quella italiana. Non c’è quindi da stupirsi se nel corso della conferenza numerosi interventi siano stati fatti direttamente in italiano e se molte domande rivolte ai relatori fossero nella nostra lingua madre. Per una volta bisognerebbe capire che le solite critiche che ci identificano come un popolo che non parla l’inglese, sono state superate dai fatti. Il vending in realtà parla italiano e questa è una presa di coscienza che dovrebbe essere maggiormente radicata in tutti gli operatori della filiera. Siamo leader europei in moltissimi segmenti di questo mercato (fabbricazione vending machines, cashless, caffè espresso, ecc.) e possiamo contare su una classe imprenditoriale che dimostra di aver raggiunto livelli di eccellenza sia nella produzione che nella distribuzione di prodotti e servizi. L’Italia ha di fatto una posizione dominante in Europa e dovrebbe, in tutte le sedi, se non far pesare, almeno far valere questo status. Ovviamente questa è anche una grande responsabilità, perché l’Italia ha implicitamente il dovere di porsi come guida in Europa e favorire lo sviluppo di questo settore. Dopo un lungo periodo in cui il vending non è stato correttamente trattato dai media internazionali che lo citavano quasi sempre in associazione con i problemi legati all’obesità infantile, oggi la distribuzione automatica è diventata il centro di una piccola rivoluzione ambientale destinata ad avere finalmente un’eco positivo. Da tempo Greenpeace, per trovare soluzioni reali ai pressanti problemi ambientali, ha scelto l’innovativa via di collaborare attivamente con le principali multinazionali considerate a lungo “nemiche” e ha aperto importanti tavoli d’incontro con Coca-Cola, Unilever e McDonald's. Il risultato più eclatante di questi incontri riguarda proprio il mondo del vending, con Coca Cola pronta a investire decine di milioni di euro per eliminare nel più breve tempo possibile da tutti i propri distributori automatici il gas Hfc 134a considerato altamente nocivo per l’ambiente. Questo accordo darà una grande spinta a tutti i settori vicini per l’adozione di nuovi standard a migliore impatto ambientale e finalmente il vending sarà al centro dell’attenzione generale per i suoi meriti e non per le sue presunte colpe. Nel frattempo anche in Italia sono accaduti fatti significativi, con Confida che ha rinnovato le proprie cariche associative eleggendo Vincenzo Scrigna come nuovo Presidente dell’Associazione. Dopo aver ricoperto per oltre tre anni l’incarico di Presidente del Gruppo Imprese di Gestione ed essersi impegnato costantemente a favore dello sviluppo del settore, Scrigna era il candidato naturale alla successione. L’Associazione Nazionale è chiamata a svolgere un ruolo sempre più cruciale per favorire la crescita del vending e per difenderne le istanze presso le istituzioni e l’opinione pubblica, per cui la nostra rivista augura un buon lavoro al nuovo Presidente e alla sua squadra. Alessandro Fontana



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D.A. ITALIA

sommario 3

EDITORIALE Il vending europeo parla italiano

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – T O R R E FAT T O R I Mokarabia consolida la sua presenza nel settore del vending

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – R I V E N D I T E General Vending ha presentato Tast & Fast - il nuovo distributore di piatti caldi

19 Numero 2 – Anno IV – Marzo - Aprile - 2007 Direttore Responsabile Renzo Gabriel Bonizzi Condirettore Alessandro Fontana Ha collaborato Orsola Mallozzi Progetto grafico Andrea Lottero Foto Alizia Lottero Stampa Diffusioni Grafiche Spa D.A.Italia – Il periodico della distribuzione automatica Pubblicazione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004 Iscrizione al R.O.C.: 11412 Periodicità: bimestrale Editore: ART&WORKS Srl Via Garian 49 - 20146 Milano - P.IVA 04234310961 Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 36521641 Ufficio commerciale: commerciale@daitalia.it Web: www.daitalia.it Posta elettronica: info@daitalia.it Abbonamenti: abbonamenti@daitalia.it Pubblicità inferiore al 45% La riproduzione totale o parziale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari.

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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – FA B B R I C A N T I FAS ha presentato ufficialmente Perla, la sua nuova Table-Top

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LE NOVITÀ NEL VENDING General Vending ha ospitato l’ultima tappa del road show di Bianchi Vending Group PiùdiCosì: l’evoluzione della frutta per la pausa vending MEI all'AVEX presenta la soluzione alla mancanza di resto Gli snack salati di MARKO entrano nel mercato italiano

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MONDO ASSOCIAZIONE Confida ha rinnovato le proprie cariche associative EVA: i risultati del 2006 e i piani per il 2007 - EUROPS© 2007

A P P U N TA M E N T O I N F I E R A Eu’Vend 2007 - il concorso “Public Vending – le innovazioni negli spazi pubblici” Tutti gli appuntamenti fieristici del 2007


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IL MERCATO DEL VENDING Mokarabia consolida la sua presenza nel settore del vending

[ torrefattori ]

+++ Mokarabia è uno storico marchio del mondo del caffè, con una solida tradizione e una

presenza da sempre molto forte nel segmento Ho.Re.Ca. Da qualche anno Marco Zanetti (Amministratore Delegato di Mokarabia) ha intrapreso un’intensa fase di diversificazione dei canali distributivi che ha portato l’azienda a coprire tutti i mercati potenzialmente raggiungibili da una torrefazione: GDO, Ho.Re.Ca., Family e Vending. Nel settore della distribuzione automatica Mokarabia è già presente nell’OCS e, nel corso del 2007, entrerà anche nel vending tradizionale con un interessante progetto attualmente in fase di test a Milano e a Bologna. L’azienda si presenterà sul territorio attraverso un’apposita divisione interna (Mokarabia Vending) e con macchine free-standing brandizzate. Per conoscere più nei dettagli questi nuovi importanti progetti, D.A. Italia ha visitato la sede operativa di Mokarabia in provincia di Bologna, dove ha incontrato e intervistato l’A.D. Marco Zanetti.

Marco Zanetti

Intervista a Marco Zanetti Mokarabia è uno dei principali marchi di caffè italiani. Ci può raccontare in grande sintesi la sua storia? Mokarabia nasce nel 1951 e nel 1977 viene rilevata dalla famiglia Zanetti. Nel 2000 i vertici societari decidono di intraprendere un’importante fusione con altri due storici marchi che da oltre 20 anni facevano parte del nostro mondo: Caffè Ruffo e Caffetteria Roversi di Bologna. Ha così origine Mokarabia SpA, un’azienda che storicamente ha sempre lavorato nel segmento Ho.Re.Ca, ma che da qualche anno sta diversificando la sua presenza in tutti i settori vicini. Siamo presenti in Italia con 16 filiali e 120 agenti e abbiamo 9 filiali di nostra proprietà all’estero, dove possiamo anche contare su una rete di distributori in circa altri 30 paesi. Siamo inoltre proprietari di Mokarabia Coffee Bar, una catena

di locali in forte crescita che ha già realizzato circa 20 aperture e che ha importanti progetti in fase avanzata di realizzazione. Oggi Mokarabia SpA è un gruppo che ha molteplici aree di attività: l’acquisto e importazione del caffè crudo dai paesi d'origine; la torrefazione e distribuzione del caffè in tutti i canali di vendita, la commercializzazione di diversi prodotti di caffetteria relizzatii da terzi e l’erogazione di risorse per mezzo di Mokarabia Finanziaria SpA. La famiglia Zanetti è da intere generazioni nel mondo del caffè. Quanto è importante poter trasferire questa rilevante eredità anche nel marchio Mokarabia? La famiglia Zanetti si inserisce nell'antica tradizione commerciale veneziana e già nel 1700 era dedita al commercio di caffè e spezie. L'azienda Mokarabia affonda

le proprie radici in questa esperienza secolare e anche in virtù di questa profonda cultura del caffè, può puntare sulla qualità del prodotto. Grazie ad un’attenta selezione e importazione delle migliori varietà di caffè presenti sul mercato mondiale, garantisce, a quanti decidono di scegliere un suo prodotto, di poter degustare delle miscele di caffè di prima qualità. Quale sono state le motivazioni strategiche che vi hanno portato ad entrare nel settore del Vending? Dal punto vista imprenditoriale sono fermamente convinto che un’azienda di caffè deve coprire tutti i settori di mercato potenziali che può raggiungere. Non può limitarsi ad un solo segmento di mercato o canale distributivo, soprattutto per non dipendere troppo dalle fasi congiunturali. Quando nel 2002-03 il settore

dell’Ho.Re.Ca ha sofferto un momento di crisi, noi che avevamo significative posizioni in quel segmento, ne abbiamo ovviamente pagato le conseguenze. Coprendo tutte le fasce di mercato questo problema viene in parte risolto e in più si ha il vantaggio competitivo di poter diventare un interlocutore unico per tutti quei clienti che vogliono un servizio completo. Negli USA, ad esempio, abbiamo stretto un accordo offrendo tutti i tipi di produzione e questo è stato un fattore determinante per poter siglare l’intesa. La nostra entrata nel mercato del vending è quindi parte integrante della nostra strategia di diversificazione dei canali distributivi. Qualche anno fa vi eravate affacciati sul mercato dell’OCS con un prodotto in cialde. Nel mercato delle cialde avevamo D.A.ITALIA 7


IL MERCATO DEL VENDING

già testato un prodotto, ma solo recentemente, grazie alla patnership con De Longhi, abbiamo trovato la giusta combinazione per affrontare in modo corretto il mercato. Con il progetto Capricci Caffè e la partnership con Ariete abbiamo rafforzato la nostra presenza nel segmento delle capsule e stiamo portando avanti da alcuni mesi un progetto che ci porterà nel vending tradizionale e quindi anche nel caffè in grani. Mokarabia Spa non solo sta consolidando la sua posizione nel segmento OCS del vending, ma sta testando con successo il mercato “family” attraverso Alicia Perle, le cialde prodotte in esclusiva per De Longhi. La vostra strategia di diversificazione dei canali vi ha portati anche nella GDO? Con la collocazione in scaffale dei D.A.ITALIA 8

nostri prodotti dedicati alla GDO, siamo finalmente arrivati a coprire tutti i settori distributivi. L’ingresso nella GDO è avvenuto a gennaio di quest’anno in primarie catene distributive: Metro, Carrefour e SMA. Il marchio Mokarabia è molto forte e porta con se una storia consolidata di 50 anni di Ho.Re.Ca. e ciò ha avuto evidentemente il suo peso. Il prodotto infatti sta dando risultati confortanti anche senza una campagna pubblicitaria istituzionale. Alcune promozioni fatte nei punti vendita Metro hanno dato risposte molto positive e anche in funzione di questi incoraggianti risultati di vendita, le catene distributive sono molto interessate a poter proporre il nostro prodotto su tutto il territorio nazionale. Questo test è stato molto importante perché ha dimostrato che un marchio di alto profilo

nell’Ho.Re.Ca. non viene svalutato se inserito anche nel canale GDO, ma al contrario si innescano dei circoli virtuosi di riconoscibilità del marchio e un effetto “trascinamento” che porta chi ha bevuto il caffè al bar a comprarlo anche al supermercato. Questa intensa fase di diversificazione dei canali di vendita ha portato Mokarabia a sviluppare il 40% del proprio fatturato al di fuori del canale Ho.Re.Ca. Fino a qualche anno fa occupava il 100% del venduto.

glia, crea brand anche per l’Horeca, così come l’Horeca crea brand per tutti gli altri segmenti di mercato. I vari canali distributivi, anche se seguono logiche diverse, non sono assolutamente incompatibili tra loro e Mokarabia applica una filosofia molto precisa, cerca di coprire tutte le fasce di mercato con il suo marchio espresso in modo chiaro, evidente e riconoscibile, proprio per sfruttare tutte le sinergie comunicative che questa strategia è in grado di offrire.

Quanto ha pesato sulla vostra decisione di entrare nel vending, la possibilità di fare comunicazione anche sul luogo di lavoro? Siamo partiti da una considerazione strategica che ha influenzato tutte le nostre decisioni: la comunicazione diretta, sia nel punto di lavoro che all’interno della fami-

Quali saranno le modalità di ingresso di Mokarabia nel vending tradizionale? Il progetto è nato già da qualche mese, stiamo completando in questi giorni gli ultimi dettagli operativi e saremo quindi pronti a partire in area test in tempi brevissimi. Abbiamo acquisito due piccole gestioni in aree in cui il marchio


Intervista a Mokarabia

Mokarabia è molto forte (Milano e Bologna) e valuteremo con grande attenzione i risultati. Entrare nel vending tradizionale e quindi nel mercato del caffè in grani, spesso significa presentarsi sul mercato con prezzi molto competitivi. Percorrerete anche voi una strategia aggressiva? La nostra filosofia sarà profondamente diversa e non abbiamo interesse ad agire sulla leva del prezzo. Tutte le nostre macchine saranno brandizzate e il marchio Mokarabia sarà in grande evidenza, quindi abbiamo tutto l’interesse ad approcciare questo mercato esclusivamente attraverso prodotti di qualità. I nostri distributori dovranno avere una resa adeguata, in modo tale da incontrare il gradimento dei consumatori. Abbiamo creato una divisione Mokarabia Vending proprio per

poter gestire in modo diretto e ottimale questo canale. Il vending tradizionale è ancora fortemente presidiato da prodotti unbranded, voi invece siete sostenitori dell’importanza del brand anche nei distributori automatici? Mokarabia ha fatto una scelta decisamente orientata verso i prodotti brandizzati e non solo per quanta riguarda il proprio marchio. A fianco alle macchine del caldo saranno presenti delle macchine a spirale che avranno esclusivamente prodotti con brand molto noti. Non è solo questione di brand, vogliamo prima di tutto proporre dei prodotti di buona qualità. Questo passaggio è fondamentale, bisogna offrire al consumatore finale un buon prodotto con un marchio forte e ad un prezzo corretto. Tutto ciò crea soddisfazione e quindi fidelizzazione.

Investire nell’OCS e nel vending può avere qualche effetto negativo sul mondo dei bar o questa è ormai una tesi largamente superata? La vecchia idea che i baristi possano essere sfavorevolmente colpiti da un investimento in un settore in diretta concorrenza con i bar, appartiene ormai al passato. La diffusione dei sistemi OCS è ormai così capillare negli uffici che non è certo un sistema in più a creare delle ricadute sulle vendite di caffè. Al contrario invece, un consumatore che è soddisfatto del caffè Mokarabia bevuto in ufficio, può decidere di consumarlo anche al bar. I baristi prendono ormai atto che in tutti gli uffici è da tempo possibile bere un caffè e tutto sommato preferiscono che non sia di una marca concorrente. Nel caso di Mokarabia questa considerazione è supportata anche dai

fatti. Il progetto Capricci infatti sarà veicolato proprio attraverso i nostri bar. Saranno gli stessi baristi a vendere il vostro sistema OCS? Mokarabia ha deciso di affidare ai propri bar la vendita diretta sia delle macchine che delle capsule. Una parte importante dello sviluppo di questo progetto è stata proprio la fase di selezione dei locali idonei a questo tipo di servizio. Mokarabia ha una presenza capillare sul territorio e serve circa 12.000 bar. Attraverso una fase di progressiva scrematura abbiamo selezionato 1.600 locali che avevano le caratteristiche ideali per affrontare con successo un progetto di questo tipo. I gestori di questi bar hanno tutta la convenienza a spingere il progetto Capricci, anche perché gli D.A.ITALIA 9


IL MERCATO DEL VENDING

viene garantita la rivendita del prodotto in capsule e un margine più che adeguato. Se si ipotizza una vendita media a bar di 10 macchine, Mokarabia ha già raggiunto e superato i suoi obiettivi. In realtà sarà sufficiente che ogni bar sia in grado di vendere 5-6 macchine per ottenere un livello di vendite nazionale pari a 10.000 unità (obbiettivo che ci siamo prefissati). Stiamo parlando di locali che hanno metrature di circa 80-90 mq e 6-7 dipendenti, quindi riteniamo che i nostri obiettivi non siano così difficili da raggiungere. Servire tutto il territorio nazionale significa avere a che fare con consumatori con gusti diversi e con specifiche necessità. Avete studiato le vostre miscele per andare incontro a molteplici esigenze? Mokarabia ha cinque differenti D.A.ITALIA 10

miscele che coprono diverse esigenze di mercato. Anche se è ormai riconosciuto che al Sud Italia si utilizza una miscela più forte e con un gusto più intenso e altresì vero che alcune importanti piazze si comportano in modo atipico e non seguono questo schema. Noi abbiamo ad esempio rilevato che a Bologna si beve lo stesso caffè di Bari e che a Palermo vendiamo all’80% il caffè Arabica che si vende di più a Milano. Per il settore del Vending abbiamo creato due miscele, lo Strong e il Premium. Entrambe le miscele derivano principalmente da un attenta selezione di caffè robusta, anche se nella miscela Premium c’è anche una discreta percentuale di caffè Arabica. Vi ha spiazzato l’aumento dei prezzi del caffè robusta? Mokarabia da questo punto di vista non ha mai avuto problemi,

perché svolge un’attenta programmazione degli acquisti di caffè crudo. Usiamo solo provenienze di qualità e non scendiamo a compromessi. Il grande vantaggio competitivo della nostra azienda è proprio quello di essere storicamente nati attraverso l’importazione di caffè crudo e di conoscere in profondità questo difficile mercato, dove servono professionalità e programmazione. Nel vending è importante garantire la costanza nella miscela e questo risultato si può ottenere solo a determinate condizioni. Mokarabia ha posizioni fissate almeno per i prossimi sei mesi e non è certo costretta a comprare “a spot” sul mercato. Chi non programma i suoi acquisti è spesso obbligato ad acquistare solo il prodotto che è disponibile in quel momento e non sempre è possibile, ad un dato prezzo, avere la garanzia di comprare un caffè di

qualità idonea. Nel vending è possibile offrire qualità ad un prezzo compatibile con le esigenze dei gestori? Siamo assolutamente convinti di sì. Una torrefazione efficiente, che compra un buon caffè crudo e lo tratta in maniera ottimale, può presentarsi sul mercato con un buon prodotto ad un prezzo corretto. Come è nato il progetto Capricci/Ariete? Il progetto Capricci/Ariete è nato grazie alla partnership che avevamo da tempo con De Longhi (Ariete è un marchio De Longhi n.d.r.). Mokarabia riteneva essenziale avere un partner serio dal lato hardware e che potesse offrire delle importanti garanzie. Così quando Ariete ha verificato la possibilità di realizzare una macchina per il caffè in capsule, le due reci-


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Intervista a Mokarabia proche esigenze si sono incontrate alla perfezione ed è nato il progetto Capricci, sviluppato in stretta collaborazione con i nostri tecnici del caffè. Quante miscele offrite per “Capricci”? Mokarabia ha selezionato per il progetto Capricci quattro miscele. Ci siamo soprattutto concentrati nel trovare la giusta macinazione per questo tipo di capsula, visto che la nostra esperienza nella creazione delle miscele non ha comportato sostanzialmente nessun problema nella fase di realizzazione del prodotto. Inoltre abbiamo selezionato (ad hoc per Capricci) particolari qualità 100% arabica di altissimo profilo. Il mercato dell’OCS in capsule

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è fortemente presidiato da competitors molto importanti a livello nazionale. Secondo voi c’è ancora spazio di crescita in questo segmento di mercato? Siamo convinti che ci sia ancora molto spazio, anche perché il parco macchine attualmente installato ha, in molti casi, un ciclo di vita decisamente breve. La nostra scelta strategica di entrare sul mercato in partnership con Ariete è anche dovuta al fatto che la nostra macchina ha una garanzia di un anno e ci sono centri assistenza dislocati su tutto il territorio nazionale. Questo può darci degli importanti vantaggi dal punto di vista strutturale ed è un plus che il mercato è destinato a premiare. Le macchine Ariete

hanno una durata prevista di ben 36 mesi, quindi due anni in più di quanto viene comunque coperto dalla garanzia. Abbiamo mantenuto una presenza anche sul mercato della cialda in carta grazie alla collaborazioni con De Longhi. L’abbinamento tra la macchina EC201 e le cialde Mokarabia sta funzionando molto bene. Grazie alle televendite abbiamo già venduto nei primi 24 mesi più di 25.000 macchine e il progetto ormai sviluppa una richiesta di un milione di cialde al mese. Il vostro progetto sul canale del vending tradizionale è appena partito, avete già fatto qualche previsione sul suo andamento? In questo momento entriamo a

Milano e Bologna in area test e non siamo ancora in grado di fare delle previsioni. Su tutti gli altri progetti abbiamo le idee molto più precise perché siamo da tempo nel settore, ma sul vending tradizionale aspettiamo proprio i risultati dei primi test per analizzare le nostre prospettive in questo segmento di mercato. Il progetto è stato comunque ben costruito. Saremo in grado di offrire all’interno delle nostre macchine brandizzate una grande selezione di prodotti derivati e daremo la possibilità di avere un 100% arabica sui distributori a doppia campana, perché siamo riusciti a realizzare una particolare miscela che, oltre ad essere un ottimo prodotto, riesce ad erogare la giusta dose di crema.



IL MERCATO DEL VENDING General Vending ha presentato Tast & Fast Il nuovo distributore di piatti caldi

[ rivendite ]

+++ General Vending

è una primaria società di rivendita di distributori, prodotti e accessori dedicati al settore della distribuzione automatica. Presente sul mercato da più di 30 anni, fornisce ai gestori un servizio completo di vendita, assistenza post-vendita, consulenza e formazione tecnica. Nel febbraio di quest’anno ha organizzato, all’interno della splendida cornice del Castello di San Giorgio Canavese, una presentazione dei nuovi prodotti di Bianchi Vending Group e ha illustrato l’interessante progetto Tast & Fast, un distributore master e slave per piatti caldi (freschi e surgelati) dalle caratteristiche innovative. D.A. Italia ha partecipato all’evento (ben coordinato da Renzo Pasqua), presenziando alle relazioni di Roberto Capobianchi Direttore Vendite di General Vending e di Michele Amoruso Amministratore Delegato di Tuttomatik, cogliendo anche l’occasione per intervistare Nicola Amoruso, fondatore del gruppo e uno dei personaggi più noti e carismatici del nostro settore.

Nicola Amoruso

General Vending La nascita del gruppo General Vending può essere senz’altro fatta risalire alla fondazione di Vending Service, avvenuta nel 1974 a Busto Arsizio. I soci fondatori si possono considerare tra i pionieri della distribuzione automatica in Italia ed hanno il grande merito di aver avvertito prima di altri l’esigenza da parte di piccoli e medi operatori del settore di poter usufruire di un valido supporto tecnico-logistico alla loro attività. La chiara visione del futuro dimostrata dal management ha portato ben presto l’azienda ad ottenere risultati lusinghieri e nel 1984 è stata ufficialmente creata una nuova entità giuridica, General Vending Srl, un’affermata realtà dell’Alto Milanese. L’espansione del giro d’affari ha portato ben presto la società ad D.A.ITALIA 14

avere una dimensione interregionale. Gli importanti rapporti commerciali avviati ormai da tempo in Piemonte, la portano nel 1995 ad aprire una filiale a Torino, che si occupa anche di Liguria e Valle D’Aosta. In pochi anni questa filiale raggiunge il 40% del fatturato globale. Nel 1997 General Vending fa un importante salto di qualità in termine d’immagine e, avendo ormai superato i 10 milioni di euro di fatturato, si trasforma in Società per Azioni. Le performance dell’azienda sono talmente rilevanti che nel 2002 “Il Sole 24ore” inserisce General Vending nelle migliori 500 aziende italiane (su di un campione di 120.000 aziende) Nel 2006 viene aperta una nuova filiale a Paderno Dugnano (MI) e

viene acquisita una storica rivendita del settore: la Nuova Distribuzione Automatica, consolidando così la presenza della società nell’area milanese e proiettando il giro d’affari ad oltre 25 milioni di euro. Oggi General Vending SpA riveste un ruolo strategico nel cuore dell’hinterland milanese, uno dei mercati più importanti d’Italia e dimostra di credere sempre di più al difficile mercato della rivendita, tanto da attuare una scelta coraggiosa come l’acquisizione di un’altra importante realtà. Tra i suoi punti di forza ci sono senza dubbio la grande attenzione nell’acquisizione delle risorse umane, composte da personale sempre molto preparato dal punto di vista professionale e il costante impegno nel diventare una solida

piattaforma sulla quale gli operatori del vending possono fare sempre affidamento e con cui condividere la moltitudine di problematiche che questo settore fin troppo spesso presenta.

LA NASCITA DEL PROGETTO TAST & FAST Il progetto Tast & Fast nasce da una ragionata analisi delle opportunità e delle esigenze del mercato. L’evoluzione delle abitudini alimentari privilegia sempre di più la modalità di consumo “away from home” e l’incremento dei consumi fuori casa (luogo di lavoro, bar, ristoranti, ecc.) è sempre più pronunciato, con un trend che da alcuni anni è in forte crescita.


General Vending

profondamente mutati, soprattutto per il momento del pranzo che non è più da tempo “fossilizzato” su di un orario che sino a qualche anno fa sembrava immutabile. La progressiva diminuzione del tempo a disposizione per la preparazione dei pasti ha anche portato ad un aumento dell’utilizzo di cibi già pronti e quindi ad una continua ricerca di innovazioni da parte dell’industria alimentare, soprattutto per quanto riguarda l’incremento della qualità dei cibi surgelati e al miglioramento delle tecniche di conservazione. Una delle principali

innovazioni nel campo della surgelazione è stata la tecnica IQF (Individually Quickly Frozen) che è in grado di diminuire sensibilmente i tempi di rinvenimento del cibo sottoposto a questo tipo di trattamento. IL DISTRIBUTORE TAST & FAST Tast & Fast è un distributore di piatti caldi che va a coprire un sostanziale vuoto di mercato, vista l’assenza di un prodotto di questo tipo nell’attuale panorama del vending. Attualmente sono disponibili solo

distributori per cibi freschi che i bassi volumi di vendita hanno relegato a prototipi dal costo elevatissimo. La filosofia costruttiva è molto lontana da quella del vending e quasi sempre le dimensioni sono talmente ingombranti da limitarne pesantemente le possibilità di installazione in numerose locazioni. Tast & Fast, al contrario, ha delle dimensioni molto contenute che lo fanno assomigliare ad una normale macchina vending (183x106x99) e ne permettono l’installazione in qualsiasi ambiente.

Molto interessanti sono le caratteristiche tecniche. Innanzitutto è progettata per lo stoccaggio sia di prodotti surgelati che freschi, lasciando al gestore e alle sue specifiche esigenze la scelta della tipologia di prodotto con cui configurare la macchina. Entrambe le tipologie di prodotto hanno i loro pro e loro contro, ma entrambe possono trovare un’idonea collocazione a seconda delle necessità della locazione. I prodotti surgelati garantiscono l’assoluta igienicità, l’assenza di conservanti e gas protettivi, una

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IL MERCATO DEL VENDING

shelf-life di oltre 12 mesi e, grazie all’innovativa tecnica di surgelazione IQF, dei tempi di rinvenimento molto contenuti e paragonabili al fresco. Gli unici inconvenienti sono da rilevare in un catalogo prodotti più limitato di quello dei prodotti freschi, anche in virtù della mancata possibilità di utilizzo della tecnica IQF su alcuni prodotti difficilmente surgelabili singolarmente (ad esempio lasagne e pasta lunga) e in una qualità che è percepita superiore nei prodotti freschi. Al contrario i prodotti freschi, oltre ad avere un catalogo vastissimo, hanno tempi di rinvenimento inferiori. Un panino o una pizzetta viene scaldato in 45 secondi conto i 70 del prodotto surgelato e ad un primo bastano 60 secondi contro i 90-120 del prodotto IQF. I prodotti freschi hanno però una D.A.ITALIA 16

shelf-life di soli 20-30 giorni e la presenza di conservanti. Molto interessante è anche la gestione dei moduli slave, che porta Tast & Fast ad una produttività scalabile: ogni modulo aggiuntivo aggiunge 4 selezioni e quindi ben 90 vaschette. L’abbinamento di un master con uno slave consente al sistema di erogare un primo piatto ogni 45 secondi e quindi ad essere estremamente funzionale anche nei momenti di punta. Tast & Fast, grazie alla dimensione regolabile delle vaschette, è oggi in grado di offrire una selezione di 500 piatti diversi, tutti memorizzabili con foto, prezzi e tempi di riscaldamento. La macchina è stata progettata anche con tutta una serie di plus come la gestione delle scadenze dei prodotti, il controllo delle temperature in modo da sod-

disfare i requisiti HACCP, la gestione delle fasce orarie di vendita, la registrazione delle vendite e degli eventuali eventi di allarme. È inoltre predisposto per il controllo remoto. La parte più interessante di questo innovativo progetto, soprattutto in relazione a distributori simili che sono stati presentati nel tempo sul mercato del vending, è la possibilità di ammortizzare rapidamente l’investimento sulla macchina. Il gestore è sempre interessato alle novità e alla possibilità di offrire un valido servizio alla propria clientela, ma deve prima di tutto difendere la sua azienda e quindi acquisire delle macchine che gli consentono una buona marginalità e un rientro dagli investimenti in uno spazio temporale ragionevole. Tast & Fast si presenta sul mercato ad un prezzo sicuramente molto

contenuto rispetto a sistemi simili e offre un ampia marginalità sul prodotto venduto. Questo fa sì che siano sufficienti un numero molto limitato di consumazioni giornaliere (12-14) per ammortizzare la macchina entro due anni dall’acquisto. Questi numeri danno una dimensione molto realistica del possibile interesse degli operatori vending per questo tipo di distributore, sia per le locazioni aziendali che quelle aperte al pubblico (ospedali, aeroporti, stazioni, scuole, ecc.). Ma questo progetto può adattarsi molto bene anche a settori limitrofi (Ho.Re.Ca. – GDO), basti pensare al suo utilizzo in strutture come: gli hotel o motel senza ristorante, i supermarket aperti su 24 ore e i servizi mensa che devono garantire una continuità anche fuori orario.


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speciale sicilia Global Vending - qualità e servizio per una rivendita di successo Vending Srl è una giovane e dinamica realtà che in meno di due anni si è imposta sul mercato siciliano della distribuzione +++ Global automatica, commercializzando distributori, attrezzature, prodotti e fornendo ai propri clienti un idoneo servizio di assistenza tecnica. Global Vending è rivendita autorizzata per la Sicilia e la Calabria di numerosi primari marchi nazionali quali: Fas, Ristora, Coges, San Pellegrino, Grimac, Hausbrandt, Caffè Gioia, Flo e Salati Presiosi. Alla fine di gennaio il management dell’azienda ha organizzato in Provincia di Catania un’interessante manifestazione che ha coinvolto numerosissimi operatori locali. Durante questo momento di incontro (a cui hanno partecipato in qualità di espositori tutti i marchi commercializzati da Global Vending) Fas ha ufficialmente fatto debuttare sul mercato Perla, la sua attesa Table Top. D.A. Italia era presente all’evento e ha intervistato Giovanni Consoli, Amministratore di Global Vending e Giuseppe Gervasi, Responsabile Commerciale e “storico” agente per la Sicilia e la Calabria.

Il management di Global Vending

Intervista al management di Global Vanding Global Vending è una rivendita di recente costituzione. Quali sono le motivazioni che vi hanno spinto alla sua fondazione? La fondazione di Global Vending deriva dall’esigenza specifica di trovare una piattaforma idonea ad offrire un servizio di rivendita ad un vasto pubblico di piccoli e medi gestori. Uno dei motivi principali della sua creazione deriva dalla particolare situazione in cui si trovava Giuseppe Gervasi, già da anni agente di una decina di primarie aziende della filiera del vending e che non riusciva materialmente a seguire anche gli operatori di piccola dimensione. Quindi ci siamo incontrati e abbiamo deciso, nel marzo del 2005, di unire competenze ed esperienze comuni, creando una nuova entità giuridica: Global Vending Srl.

Avete raggiunto in tempi molto brevi dei risultati sicuramente incoraggianti. Come vi spiegate questo successo? Dobbiamo sinceramente ammettere che l’idea di creare una rivendita ci ha dato dei risultati addirittura al di là delle nostre previsioni. Evidentemente con questa struttura siamo andati a coprire un’esigenza di mercato già preesistente, anche se noi siamo stati bravi a saper cogliere questa importante opportunità. Il management di Global Vending aveva già esperienza di questo settore? Proveniamo tutti da esperienze specifiche nella distribuzione automatica. Gervasi, prima di essere agente di molti brand di settore, era responsabile commerciale di un grande gruppo di gestione. L’Amministratore di Global

Vending era socio in una gestione. Ovviamente la gestione è separata dalla rivendita e il mercato ci ha sempre riconosciuto una condotta onesta e corretta, quindi non abbiamo avuto mai problemi a far coesistere entrambe le realtà in modo indipendente. Catania è sicuramente un’area ad alta concorrenzialità, già molto presidiata dalle società vending. Come mai avete deciso di aprire proprio in questa città? Abbiamo scelto di operare a Catania per la sua importante posizione strategica all’interno del territorio siciliano e per la sua sostanziale vicinanza alla Calabria, altro nostro mercato di riferimento. Inoltre un socio di Global Vending poteva mettere a disposizione in questa zona un capannone di 500 mq. che è stato attrezzato per

ospitare gli uffici e il magazzino della rivendita. Una delle ragioni del vostro successo è quello di essere la rivendita autorizzata di marchi nazionali di qualità. Quanto è stato importante poter partire da una base così solida? La possibilità di essere rivendita autorizzata di brand che sono considerati di primissimo piano su tutto il territorio nazionale e che si sono imposti per la qualità dei loro prodotti, è senz’altro uno dei segreti del successo di questa iniziativa. Ha avuto comunque grande importanza anche la continuazione di un rapporto storico che Gervasi portava avanti da anni in quest’area. Tutti i marchi sono stati mantenuti e non ci sono sovrapposizioni tra i prodotti commercializzati. D.A.ITALIA 19


speciale sicilia

Fas ha deciso di lanciare ufficialmente sul mercato Perla, proprio durante questa vostra iniziativa. Una dimostrazione di un ottimo rapporto con Global Vending. Siamo molto soddisfatti del rapporto che siamo riusciti ad instaurare con FAS. Anche se l’azienda è localizzata al nord-est e quindi a grande distanza da noi, ci ha sempre sostenuto e quando ci sono stati problemi li abbiamo affrontati e risolti insieme. Presentare in questa sede la loro nuova e molto attesa Table Top, è stata una riprova del buon lavoro svolto e della stima e della fiducia reciproca che ci lega. Nel segmento OCS offrite ai vostri clienti due diverse possibilità: Grimac e Hausbrandt. Quali sono le ragioni della coesistenza di questi marchi? Il sistema OCS con le cialde in carta è molto diffuso nella nostra area di influenza e un importante brand nazionale come Grimac sodD.A.ITALIA 20

disfa, con la sua vasta gamma di prodotti, le più disparate esigenze. Alcuni operatori però preferivano poter gestire un sistema chiuso come quello garantito dai FAP di Hausbrandt e che offre maggiori possibilità di fidelizzazione dei clienti. Abbiamo deciso di trattare il marchio Hausbrandt attraverso una serie di concessionari di zona e non lo vendiamo direttamente a tutti i gestori. Ogni provincia ha un suo concessionario e tutte le richieste che arrivano alla rivendita vengono direttamente smistate ai vari referenti. Il mercato OCS è in forte crescita in tutta Italia. Come vede il futuro di questo segmento di mercato in Sicilia? In realtà il mercato OCS in Sicilia ha vissuto nell’ultimo periodo un momento di stallo o comunque di rallentamento rispetto alla crescita costante di qualche anno fa. Avvertiamo però già i segnali di una potenziale ripresa e siamo

convinti che il futuro sarà roseo anche in questo segmento di mercato. Rileviamo invece già da qualche tempo un trend positivo nel mercato del vending tradizionale, soprattutto nel segmento freddo e snack. Nel vending tradizionale però sembra esserci una grande concorrenza in Sicilia, soprattutto nel comparto delle vending machines. C’è grande concorrenza anche perché grandi marchi nazionali che producono vending machines hanno molti rivenditori che operano in quest’area.

affrontare e risolvere tutti i problemi. La principale difficoltà che abbiamo dovuto superare è legata all’inaspettato volume di vendite che abbiamo raggiunto in tempi relativamente brevi. Le nostre aspettative erano senz’altro inferiori e non siamo riusciti a gestire in modo ottimale il grande afflusso di clienti e quindi anche di situazioni legati all’assistenza. Ci siamo impegnati e strutturati per poter andare incontro a tutte queste esigenze ed oggi possiamo tranquillamente affermare di essere ormai in grado di offrire a tutti i nostri clienti un buon livello di assistenza.

Il livello di assistenza per una rivendita è spesso una variabile critica, soprattutto nei primi anni di lavoro. Come ha affrontato Global Vending questa problematica? In una prima fase abbiamo avuto qualche problema a gestire tutte le richieste, ma fortunatamente a poco a poco stiamo riuscendo ad

Avere a che fare con piccoli operatori che spesso arrivano al vending sostanzialmente impreparati, complica notevolmente la gestione dell’assistenza tecnica? Il piccolo gestore svolge tutta una serie di mansioni molto diverse tra loro all’interno della sua azienda e spesso non ha le competenze tec-


Global Vending

niche per risolvere alcuni problemi, a volte anche molto semplici. Questo comporta un grande sforzo da parte nostra, anche se evidentemente non possiamo affrontare immediatamente tutte le richieste e chiediamo un ragionevole lasso di tempo prima di poter intervenire direttamente sulla macchina. Il piccolo gestore sarebbe comunque tenuto ad avere un minimo di competenza tecnica e dovrebbe saper risolvere tutta una serie di problemi che non richiedono un intervento diretto sulla macchina da parte di un tecnico specializzato. Organizzare dei corsi specifici è forse la strada migliore per trovare una soluzione corretta al problema, anche e soprattutto nell’interesse dei gestori. Voi avete organizzato dei corsi? Ci siamo molto impegnati in questo campo e abbiamo realizzato dei corsi in collaborazione con Coges, visto che comprendere il funzionamento dei vari sistemi di

pagamento è una variabile importante per aumentare le proprie competenze. Abbiamo organizzato dei corsi anche con Fas, volti a far comprendere più a fondo il funzionamento delle macchine. Se il gestore è preparato i problemi diminuiscono in maniera esponenziale. Se poi il problema è più complesso noi siamo in grado, anche solo attraverso un contatto telefonico, di dare un valido supporto spesso risolutivo. Purtroppo in Sicilia ci sono ancora molte realtà che hanno approcciato questo settore con investimenti ed esperienza minima e quindi non è facile diventare interlocutori di questa tipologia di clienti. Spesso il nostro tecnico passa la giornata al telefono a risolvere inconvenienti che in realtà sarebbero di immediata soluzione. Fortunatamente Global Vending serve anche importanti realtà e facciamo gran parte del nostro fatturato con gestioni già ben strutturate e che hanno un volume di

affari tra le 200 e le 500mila battute. Non è usuale per una rivendita servire gestioni di media dimensione. Come vi spiegate questa situazione? In realtà la risposta a questa domanda è un po’ il cuore di tutta la nostra attività. Quello che si deve comprendere è che una rivendita non nasce per imporre ai gestori un passaggio in più e quindi solo per fare spendere una percentuale più alta ai propri clienti. Una rivendita nasce per dare tutta una serie di servizi che aiutano le gestioni ad imporsi sul mercato. Una gestione che sviluppa mezzo milione di battute potrebbe tranquillamente acquistare direttamente dai produttori, ma spesso si accorge che i prezzi di listino sono sostanzialmente gli stessi e che una rivendita, per tutta una serie di servizi accessori, può essere l’interlocutore ideale per questo tipo di fornitura.

Una rivendita per imporsi sul mercato spesso utilizza anche la variabile del prezzo. Voi che strategie competitive avete messo in atto? La nostra storia e i marchi di cui siamo rivendita autorizzata, ci hanno sempre spinto a privilegiare il servizio rispetto al prezzo. Crediamo che questo sia l’unico modo per fidelizzare il cliente e per affermarsi sul mercato nel lungo periodo. Molte rivendite offrono ai loro clienti una selezione di marchi di caffè, voi invece avete optato per la commercializzazione di un solo brand: Caffè Gioia. Cosa vi ha portato a questa decisione? Ci siamo sempre trovati molto bene con Caffè Gioia e riteniamo di aver fatto delle scelte serie per tutti i prodotti che commercializziamo. Global Vending è nata per garantire ai propri clienti un ottimo servizio e crediamo che questo si possa manifestare senza la sovrapD.A.ITALIA 21


speciale sicilia posizioni dei marchi. Non essere plurimandatari è un esempio di serietà e rappresenta un chiaro messaggio al mercato che noi per primi crediamo nei marchi che commercializziamo. Spesso fare scelte di altro tipo vuole dire affidarsi ad alcuni prodotti che garantiscono dei prezzi molto concorrenziali, ma non è questa la strada che noi intendiamo percorrere. Il mercato siciliano è ormai conosciuto in tutta Italia, mentre è meno noto quello calabrese. Cosa ne pensate di questo particolare mercato? In Calabria c’è meno concorrenza rispetto alla Sicilia. Il mercato è più definito con una decina di imprese di buone dimensioni e di un buon livello, che hanno una quota significativa del mercato. Questo comporta che una volta instaurati dei buoni rapporti sia più agevole mantenere dei prezzi corretti e un

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livello di assistenza adeguato. Le grandi aggregazioni che stanno caratterizzando il mondo delle gestioni non sembrano coinvolgere più di tanto la Sicilia. Secondo voi è solo questione di tempo o effettivamente non è semplice per i grandi gruppi affermarsi in quest’area? Riteniamo che per un buon periodo di tempo non ci saranno grandi sconvolgimenti nell’attuale mercato e che difficilmente i grandi gruppi potranno entrare con importanti quote in Sicilia. Il mercato è già presidiato da tante realtà, è molto impegnativo fare una buona crescita organica ed è assai complesso comprare gestioni e mantenere nel tempo la clientela acquisita. Le rivendite osservano in “prima linea” l’effettivo andamento delle gestioni e

del mercato. Come vedete dalla vostra posizione il vending in Sicilia e in Calabria? Il mercato del vending in quest’area è vivo, dinamico e vitale. C’è ancora tanto da fare, soprattutto sull’ampliamento della professionalità da parte di alcuni piccoli gestori e sull’aumento di una cultura del vending che in alcune occasioni ancora manca, ma la situazione sta migliorando sensibilmente e gestori che sono partiti da poco riescono già ad ottenere risultati confortanti. Seguire e partecipare al successo di questi nuovi operatori è per noi motivo di grande soddisfazione. I piccoli gestori spesso hanno bisogno di essere sostenuti attraverso dei finanziamenti. Voi che politica adottate in questo campo? I piccoli operatori hanno bisogno di finanziamenti soprattutto per l’acquisto dei distributori e in que-

sto caso noi ci appoggiamo a Fas e ai loro canali di accesso ai finanziamenti. Per quanto riguarda gli altri prodotti cerchiamo, ove possibile, di venire incontro alle esigenze dei gestori, magari accettando delle dilazioni nei pagamenti. Il settore però è sostanzialmente sano ed è molto raro dover subire degli insoluti. Dopo una partenza così incoraggiante, come vedete il vostro futuro? Abbiamo la ferma volontà di migliorare, ma non solo dal punto di vista del fatturato, perché abbiamo la consapevolezza che la nostra dovrà essere una crescita organica che ponga sempre al centro il servizio alla propria clientela. Solo questa è la strada per poter continuare a crescere nel tempo in questo mercato.



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IL MERCATO DEL VENDING FAS ha presentato ufficialmente Perla, la sua nuova Table-Top

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Perla, la nuova Table-Top di Fas, ha fatto il suo debutto ufficiale durante una manifestazione organizzata in provincia di Catania da Global Vending, rivendita autorizzata dell’azienda veneta per la Sicilia e la Calabria. Perla era già stata presentata in anteprima a Venditalia 2006 e successivamente alla fiera di Parigi e c’era grande attesa tra gli operatori per questa innovativa Table-Top che da oggi è ufficialmente disponibile sul mercato. D.A. Italia era presente all’evento e ha approfittato dell’occasione per intervistare l’Amministratore Delegato di Fas, Luca Adriani, anche in merito al recente importante accordo tra la sua azienda e il gruppo Cimbali.

Da sinistra: Luca Adriani , Maurizio Cimbali e Massimo Faravelli

Intervista a Luca Adriani Perla ha anticipato di qualche settimana il suo debutto ufficiale. Come mai avete deciso di presentarla proprio qui in Sicilia? La presentazione ufficiale della nostra nuova Table Top è stata anticipata per onorare l’impegno organizzativo di Global Vending, la nostra rivendita in Sicilia che ha ottenuto degli ottimi risultati in quest’area. Ci è sembrato comunque appropriato presentare al mercato una macchina dal nome evocativo come Perla in una bellissima terra come questa (bagnata oltretutto dal mare). Perla è stata presentata per la prima volta a Venditalia 2006 ed è passato un po’ di tempo prima di arrivare alla produ-

zione in serie. Avete utilizzato questi mesi per perfezionare la macchina? La presentazione di Perla è stata fatta con largo anticipo e forse potevamo aspettare ancora qualche mese per mettere a punto la macchina senza anticiparne troppo l’uscita sul mercato. È stata comunque una decisione presa in buona fede, perché credevamo fortemente nel progetto e avevamo la ferma intenzione di mostrare al mercato che Fas è attiva e presente anche nella progettazione e nella realizzazione di macchine per il caldo. Venditalia è comunque il più importante appuntamento del mercato del vending e ci era sembrato più che opportuno presentare già in quella sede questo pro-

getto, anche se era ancora in fase di sviluppo. Naturalmente a quel punto abbiamo presentato Perla anche a Parigi, ma solo nel febbraio di quest’anno abbiamo iniziato a consegnare le macchine per i test e la produzione in serie inizierà a metà maggio di quest’anno. Perla è stata progettata in collaborazione tecnica con Cimbali e in questi giorni è arrivata la conferma di un accordo più ampio tra le due aziende. Quanto è stato importante il ruolo di Cimbali per realizzare questa Table Top? Fas è stata per alcuni decenni un punto di riferimento nell’ambito del segmento del freddo ed è tut-

tora una delle aziende che in questo particolare nicchia di mercato presenta le più importanti innovazioni. Dopo qualche anno di lavoro nel segmento del caldo, ci siamo però resi conto dell’importanza di avere un partner affidabile e di comprovata esperienza. Cimbali possedeva un know how specifico che alla nostra azienda onestamente mancava e abbiamo lavorato insieme a loro in ambito tecnico per circa un anno e mezzo. Poi progressivamente abbiamo intrapreso forme più ampie di collaborazione che sono sfociate in un vero e proprio accordo che vedrà Cimbali partecipare al capitale sociale di FAS con una quota pari al 20%. Questo accordo sarà fondamentale per rilanciare la nostra azienda, anche perché questo progetto è D.A.ITALIA 25


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IL MERCATO DEL VENDING

solo la prima “perla”, la prima anticipazione di una gamma di prodotti innovativi che nei prossimi tre anni porteremo sul mercato. Fas è sempre stata riconosciuta come innovatrice nell’ambito dello snack & food e siamo convinti di poter ottenere lo stesso risultato anche nell’ambito del caldo. Con quali modalità Cimbali parteciperà al capitale sociale di FAS? Ci sarà qualche cambiamento nei rispettivi mercati di riferimento? Fas International SpA dal 30 gennaio 2007 ha aumentato il proprio capitale sociale ed ha accolto nella propria base azionaria il Gruppo Cimbali SpA. L’operazione è in primo luogo il frutto di un progetto di studio e di collaborazione volto alla ricerca di potenziali sinergie e reciproci benefici. Entrambe le società manterranno l’attenzione sul focus aziendale ed D.A.ITALIA 28

il presidio sul proprio mercato di riferimento, in termini di knowhow, competenze e relazioni con la clientela. Quindi non ci saranno particolari cambiamenti e le strategie di marchio, di prodotto e distributive rimarranno inalterate ed indipendenti. Dopo aver collaborato a lungo con Cimbali, ritiene che il mondo professionale abbia ancora qualcosa da insegnare al vending o il nostro settore sia già molto avanti? Il caffè espresso è nato nei bar con una macchina estremamente complessa. La qualità è stata per lungo tempo la variabile strategica chiave che dominava anche sui costi di produzione. Negli anni questi concetti si sono sicuramente modificati anche nel settore professionale, ma è comunque rimasto un know how di altissimo livello. Il vending ha vissuto spesso di

riflesso rispetto al mercato professionale e ha cercato di industrializzare il processo, qualche volta riuscendoci anche molto bene. Comunque sono convinto che nel campo del caffè erogato dal distributore automatico si possa fare ancora molto e guadagnare in qualità. L’obiettivo comune di Fas e Cimbali sarà quello di riportare anche nella D.A. quello che i marchi Cimbali e Faema hanno fatto egregiamente nel segmento professionale. Nel management di Cimbali ci sono molte persone che hanno un’esperienza specifica nel vending. Questo variabile ha avuto un suo peso? Questo è stato il secondo elemento in ordine di importanza. Con questa operazione abbiamo coniugato l’esigenza da parte di FAS di crescere nel caldo e il desiderio di Cimbali di diversificare e di investi-

re anche in altri settori. Ovviamente il management che proveniva dal vending conosceva molto bene le potenzialità del nostro settore e ha compreso l’importanza di un accordo con FAS, sostenendo l’iniziativa. Ci troviamo anche ad affrontare un mercato in rapido mutamento. Oggi le consumazioni di caffè sono sempre meno legate al solo mondo del bar e la gente lo beve con regolarità nei luoghi di lavoro, nella mense, nei ristoranti. Il nostro obiettivo sarà certamente quello di soddisfare tutte queste esigenze, a tutte le ore della giornata, in tutti i luoghi e, ovviamente, con una macchina Fas-Cimbali-Faema. Il confine tra il mondo professionale e il vending non è così netto, è possibile che FAS entri in qualche segmento Ho.Re.Ca con il proprio marchio?


Intervista a Fas

Fas nei prossimi tre anni intende innanzitutto consolidare il mercato del vending e quindi non stiamo pensando di proporre il nostro brand in altri settori. Crediamo infatti che sia strategicamente rilevante conquistare un ruolo importante prima di tutto nella distribuzione automatica. Oggi c’è un po’ di confusione tra i due settori e si tende a passare con troppa facilità da una parte all’altra, sia con il prodotto che con rete distributiva. Il nostro intento è diverso e vogliamo focalizzare la nostra attenzione e puntare ai nostri ambiziosi obiettivi cercando di disperdere meno energie possibili. L’acquisizione di Omnimatic non ha probabilmente avuto i risultati sperati. L’accordo con Cimbali porterà invece FAS ad avere una gamma completa e performante?

La nostra storia ci ha visto a lungo impegnati nello “snack & food” e forse eravamo convinti di poter controllare a lungo questa importante nicchia di mercato. Purtroppo le strategie dei competitors si sono progressivamente spostate verso il completamento della gamma produttiva e di conseguenza ad invadere anche questo segmento. Il mercato è mutato rapidamente e la completezza della gamma è diventata essenziale per poter competere nel settore del vending, per cui abbiamo dovuto per forza valutare con serietà il nostro ingresso nel mondo del caldo. La modalità prescelta è stata l’acquisizione di un marchio storico come Omnimatic, ma la fusione di due filosofie molto diverse è stata più complessa del previsto. Arriviamo all’accordo con Cimbali alla fine di un lungo percorso e finalmente possiamo affermare che il mondo del caffè si è conquistato uno spa-

zio sempre più importante all’interno di FAS. Siamo quindi pronti, anche grazie alla collaborazione con il Gruppo Cimbali, ad affrontare questo mercato con successo. La produzione delle vending machines sarà sempre localizzata a Schio o alcune parti verranno realizzate nello stabilimento Cimbali? Allo stato attuale mi sento di affermare che la produzione rimarrà a Schio, così come tanti altri servizi. In futuro potremmo valutare eventuali sinergie anche a livello produttivo, ma in questa fase siamo più concentrati nell’ambito distributivo e, pur mantenendo i marchi, cerchiamo di sfruttare al meglio le sinergie in campo logistico. In qualsiasi caso, sia la famiglia Adriani che la famiglia Cimbali non hanno intenzione di defocalizzare gli obiettivi delle due aziende, per cui tendiamo a valutare le poten-

zialità di eventuali sinergie, senza perdere però in autonomia e obiettivi. Il mercato Vending è sempre più globalizzato. L’accordo con Cimbali sarà importante anche per lo sviluppo nei mercati esteri o vi concentrerete di più sull’Italia? I numeri stanno dimostrando che l’Italia è un mercato molto dinamico e che vale sicuramente la pena di concentrare la nostra attenzione soprattutto in quest’area. Questa constatazione però non ci farà dimenticare le potenzialità dei mercati esteri, dove il caffè espresso è in crescita ed è un patrimonio che viene associato all’italian style. Cimbali e Faema sono dei marchi simbolo del know how italiano in questo campo e quindi ci possiamo avvalere di un importante plus da spendere nei mercati europei e mondiali. Stiamo quindi sviluppanD.A.ITALIA 29


Intervista a Fas

do (e in parte abbiamo già sviluppato) tutti gli altri sistemi di preparazione del caffè che sono oggi presenti nei vari mercati, come ad esempio quelli nord europei e quelli dei paesi americani. Il segmento dell’OCS sta dimostrando una straordinaria vitalità. Avete in progetto di entrare anche in questo mercato? Il nostro sogno è quello di poter “seguire” tutti i caffè della giornata della vita di una persona, quindi di progettare anche delle macchine per il mercato OCS. Pensiamo di potere realizzare nei prossimi anni D.A.ITALIA 30

delle proposte interessanti, d’altronde aziende che si consolidano e si raggruppano come Fas e Cimbali devono necessariamente avere dei programmi ambiziosi. Siete spaventati dalla presenza sul mercato di macchine prodotte a bassissimi costi nell’Est Europa e in Cina? La macchina per il caffè espresso è un prodotto tipico italiano che può essere imitato ma mai riprodotto fedelmente, così come accade in altri settori, come l’alta moda o le automobile di lusso. Le macchine per l’espresso hanno delle barriere di protezione in ter-

mini tecnologici e di brand che difficilmente possono essere superate. Questo ovviamente non significa che saremo esenti da attacchi della concorrenza, ma sottintende che probabilmente il settore è più protetto rispetto ad altri che trattano prodotti che possono essere copiati con più facilità. Vi siete posti degli obiettivi particolari per Perla o potete affrontare il mercato con una certa tranquillità? È del tutto evidente che dietro ad ogni sogno, ad ogni volontà, c’è un piano industriale e ci sono dei numeri che sono stati messi a

punto perché l’azienda ritiene di poterli rispettare. Però è utile precisare che la proprietà di Fas e di Cimbali è detenuta da due famiglie e non da entità finanziarie, quindi anche se i numeri sono sicuramente molto importanti, perseguiamo prima di tutto obiettivi industriali. Abbiamo le idee chiare di dove vogliamo arrivare e mettiamo sempre al primo posto la continuità dell’azienda. Poniamo grande attenzione agli obiettivi finanziari, ma nel contempo non abbiamo dei vincoli assoluti sui dati di fatturato.


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novità nel vending GENERAL VENDING HA OSPITATO L’ULTIMA TAPPA DEL ROAD SHOW DI BIANCHI VENDING GROUP Sabato 3 febbraio 2007, Bianchi Vending Group SPA e General Vending SPA hanno organizzato presso il Castello di San Giorgio Canadese l’ultima tappa del Road Show dell’azienda bergamasca. Nel corso della giornata sono state presentate: la “BVM 931/BVM 636 Master/Slave – 300 bicchieri + snack”; la “BVM 952 – Nuova 500 bicchieri”; l’accoppiata “BVM 972 versione alfanumerica/standard”; la “BVM 685-676 master/slave alta m 1,83 – 3°C per prodotti freschi” e i nuovi “Corner Bianchi” che abbinano estetica, praticità e pulizia presentando meglio le batterie nelle locazioni e trasformando i distributori in piccole oasi di pausa. L’occasione è stata anche propizia per visionare le Bianchi Ho.Re.Ca Machines, in particolare il prodotto: Automaticamente Sofia. Sofia è un concept assolutamente innovativo

per la categoria in quanto offre le prestazioni da barman professionale in una macchina completamente automatica. Fra le diverse caratteristiche Sofia incorpora tre elementi esclusivi di Bianchi Vending Group: il gruppo caffè brevettato Bianchi riconosciuto come uno dei migliori per fare un buon caffè

espresso; sistema di regolazione automatica della macinatura grani caffè che garantisce la qualità del prodotto erogato nel tempo; la possibilità per il Torrefattore di avere un completo controllo dei consumi tramite i dati audit scaricabili tramite Visual Smart Programmer o Chiave Flash e gestibili su PC.

PIÙDICOSÌ: L’EVOLUZIONE DELLA FRUTTA PER LA PAUSA VENDING Ci sono molti modi per poter mangiare della frutta fresca attraverso un Distributore Automatico. VitaminiKa Service ne propone uno innovativo, comodo e, soprattutto, fresco: mele, pere e fragole fresche, al cucchiaio o da sorseggiare. In comode vaschette munite di cucchiaino o in bottigliette richiudibili, la nuova linea di frutta fresca grattugiata o spremuta PiùdiCosì racchiude tutti i principi nutritivi e le proprietà della frutta, accompagnati dalla naturale freschezza dei profumi e dei sapori del frutto appena colto. PiùdiCosì è un nuovo modo facile e comodo di gustare frutta fresca, pronta al consumo. Mele, pere e fragole della migliore qualità vengono sbucciate, depicciolate e detorsolate prima di essere grattugiate; la loro spremitura consente invece di ottenere delle spremute di frutta, 100% naturali, senza l’aggiunta di acqua. Confezionate in originali vaschette triangolari e in bottigliette richiudibili, la frutta grattugiata e le spremute PiùdiCosì sono prive di conservanti e non subiscono alcun trattamento termico. I principi nutritivi e le proprietà della frutta, sommati alle specifiche caratteristiche sensoriali, sono garantiti per i 40 giorni di vita del prodotto mantenuto a +2/+6 °C, dal particolare trattamento in alta pressione a cui sono sottoposte le D.A.ITALIA 32

confezioni. La trasparenza del packaging risalta le caratteristiche di freschezza del prodotto. Ideale per la merenda a scuola o per la pausa in ufficio, la frutta grattugiata PiùdiCosì può essere consumata facilmente utilizzando l’apposito cucchiaino a corredo della confezione. La linea PiùdiCosì è una fresca novità da proporre nei Distributori Automatici installati nelle scuole, negli ambienti di lavoro, in postazioni di grande frequentazione (università, ospedali, palestre, centri sportivi, ecc.); ovunque si sia alla ricerca di prodotti in linea col desiderio di benessere. La scelta di pensare ad una linea adattabile al mercato della Distribuzione Automatica è orientata a creare condizioni sempre più favorevoli che stimolino un maggior consumo di frutta nell’arco della giornata, oltre ad offrire al settore del Vending un’opportunità in più per soddisfare la domanda del consumatore indirizzata verso prodotti dal forte contenuto salutistico e di freschezza. Una scelta che corrisponde alle indicazioni pronunciate dal documento emanato dal Ministero della Salute “GUADAGNARE SALUTE” in cui vengono fortemente consigliati e prescritti dei percorsi sulla corretta alimentazione che prevedono l’introduzione di frutta e verdura nei

Distributori Automatici installati nei luoghi di forte aggregazione (scuole, università, ospedali, palestre, stazioni ferroviarie, metropolitane, ecc.). Un forte richiamo a questi valori positivi viene ribadito anche dal simbolo 5, posto sulle confezioni e sugli imballi, che suggerisce le dosi giornaliere di frutta e verdura consigliate per una dieta equilibrata.




novità nel vending MEI ALL'AVEX PRESENTA LA SOLUZIONE ALLA MANCANZA DI RESTO In occasione di AVEX 2007, MEI presenterà una serie di strumenti finalizzati ad ottimizzare la gestione del contante e ad aiutare gli operatori della distribuzione a gestire con successo la loro attività. MEI invita gli operatori a visitare lo stand B60 per osservare da vicino come MEI CASHFLOW™ 7900 e il nuovo software MEI EASITRAX™ Cash Management possano aiutare ad eliminare i problemi di esaurimento del resto e a monitorare i livelli di contante presente nei distributori automatici Richard Gibson, Marketing manager europeo MEI, ha commentato: "La gestione del contante è uno dei principali vantaggi di MEI CASHFLOW™ 7900. Grazie a un'esclusiva tecnologia sonar, la rendiresto è in grado di monitorare costantemente, in tempo reale, la quantità e il valore delle monete nei tubi della rendiresto,aiutando gli operatori a incrementare l'efficienza dell'attività e ad aumentare i profitti". La tecnologia sonar di MEI CASHFLOW™ 7900 è in grado di rilevare e registrare immediatamente qualsiasi intervento manuale o modifica del contenuto dei tubi e di visualizzare sul display l’importo giacente. Inoltre, nel caso un addetto dimentichi di annotare il valore delle monete inserite o rimosse dalla rendiresto, tale informazione viene automaticamente registrata da MEI CASHFLOW™ 7900. I dati possono

quindi essere scaricati mediante collegamento via cavo oppure, nel caso di MEI CASHFLOW™ 7900i, via infrarossi. MEI CASHFLOW™ 7900i permette di scaricare le informazioni audit via IrDa. I principali vantaggi di tale tecnologia sono la drastica riduzione dell’usura del collegamento fisico via cavo e la velocità del trasferimento dei dati. I dati raccolti possono essere importati nel software EASITRAX™ Cash Management di MEI. Cash Management ottimizza la gestione del resto e consente agli operatori di riconciliare il contante in cassa e il contenuto dei tubi con l'importo effettivo prelevato dal caricatore. Richard Gibson ha aggiunto: "L'esaurimento del resto e la gestione del contante sono i principali problemi per gli operatori della distribuzione automatica di tutta Europa. Il software MEI EASITRAX™ Cash Management, specialmente se utilizzato con MEI CASHFLOW™ 7900, aiuta a ridurre drasticamente il rischio di esaurimento del resto e a gestire il contante in maniera più efficace". Ecco alcuni dei principali vantaggi offerti dal software MEI EASITRAX™ Cash Management: - Possibilità di rilevare contante e scorte in qualsiasi momento - Possibilità di elaborare rapporti di discrepanza che evidenziano dati audit mancanti o incoerenti

- Collegamento automatico del contante presente nella cassetta e nei tubi a singole macchine - Possibilità di compilare librerie di audit relative alle prestazioni delle macchine - Inserimento automatico dei dati per eliminare gli errori umani

GLI SNACK SALATI DI MARKO ENTRANO NEL MERCATO ITALIANO. La ditta Marko, specializzata nella produzione di snack salati e salamini, già affermata a livello internazionale, ha iniziato la distribuzione dei suoi prodotti anche in Italia. Le caratteristiche di questi prodotti, grazie a una tecnologia di produzione assolutamente innovativa, sono: scadenza lunga (fino a 5-7 mesi), temperatura non refrigerata (fino a 18-20°). Questi prodotti risultano essere particolarmente adatti per la Distribuzione Automatica, proprio per la loro facilità di gestione. In particolare il Combo, combinazione pane e salame, posizionandosi fra lo snack semplice e il tramezzino classico, offre una alternativa unica nel panorama degli snacks salati. I prodotti Marko (oltre al Combo, anche il Calzone, i Salamini e i mini-Sticks) sono distribuiti in tutta Italia dalla ditta Ennezeta, con sede e piattaforma logistica a Parma. D.A.ITALIA 35


Mia - Rimini La più importante fiera per il mercato alimentare del fuori casa di Orsola Mallozzi

Rimini Fiera ha ospitato dal 10 al 13 febbraio l’annuale appuntamento fieristico del mercato alimentare del fuori casa e della grande distribuzione: la 37° Mostra Internazionale dell’Alimentazione – MIA, che si è svolta in contemporanea con Pianeta Birra Beverage & CO., Mse Seafood&Processing, Food&Beverage Logistics Expo. D.A. Italia era presente all’evento e ha partecipato all’interessante convegno a cui erano stati invitati, in qualità di relatori, alcuni importanti esponenti del mondo della distribuzione automatica. RIMINI FIERA CAPITALE DEL FOOD 1.400 aziende, tra dirette e rappresentate hanno offerto una completa panoramica dei loro prodotti, 100 mila i metri quadri espositivi e circa 88 mila i visitatori totali. Per il Presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni, l’edizione 2007 ha rappresentato il più importante e completo evento espositivo d'Europa per il settore alimentare fuori casa. Un calendario di eventi fuori salone ha favorito il business delle imprese mettendo in comunicazione domanda e offerta; in questo modo è stato coinvolto il consumatore finale, mantenendo l’ingresso in fiera alla sola clientela professionale. D.A.ITALIA 36

Nella giornata inaugurale è stato diffuso il tradizionale rapporto sul pasto fuori casa: superati i 60 miliardi (pari a un terzo dei consumi alimentari in Italia), il 4,9% in più rispetto all'anno precedente. Dalla contaminazione nei canali distributivi crescono nuove opportunità di business: i supermercati vendono panini e snack preparati al momento e offrono piatti pronti, prodotti cotti e conditi in vaschette già confezionate. Il 5% degli acquistati è costituito da pasti etnici, da cous cous cotto e condito. Presente una sezione espositiva gluten free, un focus sui prodotti privi di glutine: le strutture scolastiche e ospedaliere e le mense delle

strutture pubbliche, secondo la normativa per la protezione dei soggetti malati di celiachia, devono prevedere dal 2005 pasti senza glutine. Tutto quello che riguarda il caffè è stato riunito nell’area “Espresso & hotdrink”: un’area tematica che mantiene e promuove peculiarità proprie, 34 aziende del settore su duemila metri quadri di esposizione con caffè, tè, tisane, infusi, cioccolata, orzo, preparati per bevande calde, macchine per caffè espresso, macchine per caffè filtro. I torrefattori hanno incontrato la propria clientela composta prevalentemente da baristi, gestori di locali pubblici e grossisti. Il cappuccino italiano certificato è

stato il tema dell’Eis day all’interno di Pianeta Birra, l’incontro annuale organizzati dall’Istituto nazionale espresso italiano.

IL CONVEGNO SULLA CELIACHIA E I PRODOTTI GLUTEN FREE Nel corso del convegno: “Quando non mangiamo a casa: le garanzie al celiaco nella ristorazione di oggi” sono stati presentati i nuovi progetti dell’Associazione Italiana Celiachia. Dopo ristoranti, pizzerie, bed and breakfast e autogrill, i prodotti senza glutine stanno conquistando il mondo della distribuzione automatica e canali informativi del calibro di Pagine Bianche e Pagine


Mia - Rimini

Gialle, dove le informazioni sul gluten free sono tra le più cliccate. In fase di definizione i buoni pasto per celiachi, mentre sul navigatore Tom Tom sono già attive le informazioni sui ristoranti. Sul tema degli alimenti senza glutine nei distributori automatici, sono intervenuti: – Piero Lazzari, direttore di CONFIDA. L’associazione si è imposta un atteggiamento di responsabilità d’impresa rispetto ad istanze sanitarie e sociali rivolte alle emergenze come l’obesità nell’età giovanile e la necessità di prodotti dedicati a particolari bisogni come la celiachia. Il distributore automatico non è causa di obesità o di trasmissione di malattia, ma è una forma moderna di erogazione di un prodotto: è il prodotto che deve essere finalizzato. L’associazione ha promosso progetti in fase sperimentale e convegni per sensibilizzare gli associati e per confrontarsi con i soggetti istituzionali preposti

a questi obiettivi. CONFIDA è l’unica associazione che vuole presentarsi in pubblico e raffrontarsi. Per raggiungere dei buoni risultati in questa direzione si richiede ai soggetti pubblici preposti: sperimentazione, grande informazione e abitudine al consumo. Viene offerta disponibilità al dialogo e collaborazione degli imprenditori. – Alex Gozzi: Direzione Commerciale Buonristoro Buonristoro Vending Group è un gruppo nato in Emilia Romagna che si occupa da circa 30 anni di distribuzione automatica. Oggi è attivo su tutto il territorio nazionale con 22 società e con circa 700 dipendenti. Il progetto sperimentale che riguarda gli alimenti senza glutine nei distributori automatici è nato dalla collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia Emilia Romagna, con il contributo dell’USL e del coordinamento nazionale per il marketing sociale. L’iniziativa si è sviluppata dal

Sicura 2005 con la presentazione del progetto “Scegli la salute”, che ha l’obiettivo di introdurre alimenti salutari nei distributori automatici e di sfruttare lo stesso come strumento di comunicazione per diffondere messaggi per l’adozione di una vita sana. Il progetto ha avuto ottimi risultati: la stampa ha dato un grosso ritorno d’immagine e i rendimenti economici sono stati molto interessanti. È stato individuato un modello replicabile per altre tipologie di pubblico, come il mercato dell’equo solidale e quello dei pubblici specifici, con interesse alla popolazione celiaca. L’efficacia del modello è stata possibile grazie a partner autorevoli, ad un distributore automatico dedicato, ad una caratterizzazione grafica che cercasse di attirare i consumatori verso la macchina e ad una comunicazione di stampa che divulgasse la conoscenza del progetto. Con queste premesse è nato Gluten Free, con un triplice obiettivo: 1) incontrare le esigenze delle persone celiache. 2) soddisfare le

esigenze del resto della popolazione. 3) rendere il progetto replicabile, con un modello semplice ed economicamente autosufficiente. I servizi offerti sono quelli tradizionali: bevande calde con certificazione di assenza di glutine, è stata inibita la presenza del caffè d’orzo nei distributori. Per le bevande fredde è stato più semplice perché i prodotti sono già naturalmente privi di glutine. Più complesso per gli snack e i prodotti da forno, in collaborazione con AIC Emilia Romagna è stato deciso di adottare in parte quelli con autorizzazione ministeriale e in parte quelli contemplati nel prontuario AIC. I prodotti devono essere monodose, con riportate sulla singola confezione le informazioni su ingredienti e data di scadenza, ciò ha ristretto la gamma dei prodotti erogabili. Fra i prodotti con autorizzazione ministeriale sono stati scelti: cracker, wafer, barrette ai cereali e cracker di riso; fra quelli da prontuario: cioccolato, barretta al sesamo, the freddo e patatine. D.A.ITALIA 37


Questi prodotti per essere individuati sono stati collocati in una parte ben specifica all’interno del distributore, sulla macchina è evidenziata l’indicazione che non tutti gli alimenti sono privi di glutine. Il consumatore viene così responsabilizzato all’acquisto. Il distributore a spirale agevola la scelta perché pone il prodotto di fronte al vetro e lo rende ben visibile. La macchina è stata caratterizzata graficamente con un adesivo che pone in rilievo la possibilità per il consumatore celiaco di usufruire di questi prodotti e da una locandina che illustra l’iniziativa. La sperimentazione durerà sei mesi, dieci le aree interessate e tutte operative da fine febbraio. Si è manifestato un grande apprezzamento attraverso telefonate e manifestazioni d’interesse. È già stato richiesto di replicare l’intervento in una scuola superiore della provincia di Modena con persone celiache. Positivo l’atteggiamento D.A.ITALIA 38

nei confronti di questi progetti, ma per vedere l’incidenza sul comportamento degli acquirenti serve più tempo, bisogna stimolare l’interesse con campagne di comunicazione. A giugno con l’AIC saranno diffusi i risultati. – Roberto Borra, Direttore Commerciale Tracciadoro Tracciadoro è un’azienda nata due anni fa a Parma, con l’obiettivo di studiare e produrre prodotti alimentari specifici e pasti veloci per il vending. La proposta di Tracciadoro si compone di prodotti freschi, da mantenere a temperatura da +4°C a +8°C, e prodotti conservabili a temperatura ambiente. I prodotti hanno dimensioni studiate per utilizzare al meglio gli spazi a disposizione dei distributori sia a spirale che a disco. Grande rilevanza è stata data all’impatto visivo della confezione per trasmettere al consumatore l’i-

dea di un prodotto completamente nuovo. Ogni confezione è dotata di tutto ciò che serve per il consumo, per permettere di assaporare subito i cibi in estrema comodità. L’alta qualità degli alimenti è evidenziata della collaborazione con partner come Galbusera, Mila, Trentingrana, Kraft, Menz&Gasser, Latbri e Natura Nuova. Tracciadoro ha iniziato la collaborazione con AIC a metà del 2006. La prima presentazione dei prodotti con il marchio AIC per il pasto fuori casa è avvenuta nell’ottobre scorso in occasione di Sicura 2006 e la distribuzione è iniziata a metà dicembre. L’ampia gamma di prodotti è stata creata con l’assistenza della dott.ssa Pilo, per verificarne l’idoneità a garanzia di sicurezza per il consumatore celiaco. Grazie alla collaborazione tra Tracciadoro, AIC e le case produttrici, i prodotti, che per caratteristiche e gusto possono essere consumati da tutti, hanno prezzi contenuti.

Le linee di prodotti soddisfano il concetto di dieta sana ed equilibrata, richiesto da un numero sempre crescente di persone che consuma il pasto fuori casa: Linea Fresco Snack (con frutta fresca intera), Linea Frutta Snack (con frutta a pezzi sciroppata), Linea Yogurt Snack (con mousse di frutta, yogurt), Linea Spalma Snack (formaggio spalmabile), Linea Power Snack (con formaggio trentingrana), Linea Energy Snack (con miele, marmellata senza zucchero, marmellata dietetica, cioccolato). La frutta viene proposta intera, in crema (100% di frutta senza conservanti), macedonia e cubetti di pesca in sciroppo leggero, succhi biologici, confetture e confetture senza zucchero (50% di frutta). Gli aspetti salutisti sono promossi con insalate fresche, insalate di riso, frutta, yogurt, formaggio, miele, mousse di frutta da bere, succhi biologici, gallette di riso ed altri.




mondo associazione

Confida ha rinnovato le proprie cariche associative

L’Assemblea Generale Ordinaria di CONFIDA, svoltasi sabato 3 marzo, ha eletto Vincenzo Scrigna (Eos Srl) quale Presidente dell’Associazione per il prossimo triennio. Il Presidente neo eletto nel periodo ottobre 2003 – febbraio 2007 ha ricoperto l’incarico di Vice Presidente di Confida in qualità di Presidente del Gruppo imprese di gestione. Scrigna succede ad Augusto Garulli (N&W Global Vending SpA) che è stato comunque eletto dall’Assemblea Generale di Confida a far parte del Consiglio Direttivo dell’Associazione. Anche i Gruppi merceologici e di Attività hanno provveduto all’elezione dei rispettivi Presidenti: – Imprese di gestione di distributori automatici: Cesare Spinelli (Spinel Caffe Srl) – Imprese di fabbricazione di distributori automatici ed accessori: Leonzio Palumbo (Bianchi Vending Group SpA) – Imprese di fabbricazione di prodotti utilizzati dalla Distribuzione Automatica: Giorgio Carletti (Tuttoespresso SpA) – Imprese di servizi e commercializzazione: Federico Salvagnin (D.A.C. Srl) L’Assemblea del Gruppo Giovani di Confida ha eletto il sig. Luca Zecchetti (Gruppo Argenta SpA) per un successivo mandato alla Presidenza. A norma dello Statuto di Confida i Presidente dei Gruppi merceologici/attività e del Gruppo Giovani ricopriranno anche l’incarico di Vice Presidenti dell’Associazione. LA RELAZIONE DI PRESIDENZA Prima del rinnovo delle cariche associative, il Presidente uscente Augusto Garulli si è soffermato sui principali ambiti su cui è stata intensamente impegnata l’Associazione. Gli obbiettivi di Confida. Nell’assumere il mandato ricevuto dalla base associativa il 4 ottobre

Vincenzo Scrigna - Presidente CONFIDA

2003, la Presidenza e il Consiglio Direttivo eletti si erano posti alcuni obiettivi, ritenuti prioritari, per qualificare l’Associazione sul piano della rappresentanza, della struttura e dei servizi, dell’identità e strategia, dell’autorevolezza e visibilità. Nel corso di ciascuna Assemblea annuale abbiamo avuto modo di aggiornare gli associati sullo sviluppo delle singole iniziative attivate e degli obiettivi, di volta in volta, conseguiti nel corso di questo nostro mandato. Vorrei iniziare le mie riflessioni a partire dall’aspetto di maggiore importanza per una “associazione di imprese”, quale la nostra: la “rappresentanza”, vale a dire la capacità della nostra Associazione di essere interprete delle attese condivise degli associati per trasformarle, sul piano organizzativo, in iniziative e, sul piano istituzionale, in istanze e azioni di tutela. La crescita economica del nostro Settore e tutta una serie di provvedimenti normativi di diretto impatto per le imprese del Vending hanno reso sempre più stringente la necessità di fare parte a pieno titolo di una Confederazione generale della rappresentanza economica ed imprenditoriale. Dal 2005 Confida aderisce quindi a Confcommercio in qualità di Socio effettivo. Una scelta a lungo ponderata e che si è basata sul presupposto di voler privilegiare la ricerca di un’alleanza con una Organizzazione che fosse più aderente alle attese ed alla tipologia imprenditoriale della nostra Componente interna più rappresentativa, vale a dire le imprese di gestione. L’appartenenza di Confida a Confcommercio, di lì a poco è coincisa con la Presidenza di Carlo Sangalli, il quale ha avviato un nuovo corso, illustrato in occasione della recente Conferenza Organizzativa

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mondo associazione di Sistema, per promuovere la nuova identità associativa della Confederazione, la quale, superando i bacini associativi storicamente consolidati, intende assumere un ruolo primario anche nell’ambito del terziario e delle componenti più innovative dell’economia, quali le imprese di servizio. Viene quindi a delinearsi un contesto ancor più favorevole e che avvalora la validità della scelta di “appartenenza” compiuta, che quindi non è solamente di migliore attinenza sul piano dell’assistenza e dei servizi, ma anche sul piano dell’identità, costituendo il nostro Settore uno tra i più innovativi tra quelli a cui Confcommercio intende porsi come riferimento. Una scelta, per così dire, di campo, la quale peraltro non ha precluso di stringere altre alleanze in relazione alla specificità delle altre Componenti merceologiche che costituiscono la nostra Associazione. Infatti, nel momento in cui, a fronte della nuova normativa sullo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE), tra cui i distributori automatici a fine vita, si è avvertita l’opportunità di poter ricorrere ed avvalerci delle competenze specialistiche e dell’assistenza del Servizio Ambiente della Federazione ANIE, che aderisce a Confindustria, abbiamo costruito i presupposti per una convenzione di servizio. Una collaborazione particolarmente apprezzata sul piano professionale che ha accompagnato e affiancato, passo dopo passo, la nostra Associazione nella conoscenza e nell’approfondimento degli adempimenti previsti dal D. lgs. 151/2005; non solo, anche a rappresentarla e a darle “aver voce” presso il Ministero dell’Ambiente. Da questa positiva esperienza si è ulteriormente rafforzato il rapporto di collaborazione ANIE, divenuto più strutturale ed organico e che si arricchisce di servizi aggiuntivi, tra questi, quello “tecnico normativo”, tecnico giuridico”, la disponibilità di analisi e studi economici e la possibilità di partecipare gratuitamente o a tariffa preferenziale a seminari e altri eventi informativi/formativi. Il Presidente “pro tempore” del “Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori per gli stessi”, Leo Palombo, fa parte della Giunta di ANIE. Si è andato così componendo un disegno strategico, che sul piano della rappresentanza esterna consente alla nostra Associazione di rafforzarsi, potendo far parte di una rete di relazioni ed alleanze oltremodo qualificate. Possiamo altresì fare affidamento su specializzazioni e professionalità esterne in grado di fornire “risposte” qualificate a fronte delle specificità delle singole Componenti merceologiche / attività di Confida, il tutto salvaguardando il contesto di unitarietà di riferimento dell’Associazione. Parallelamente è stata sviluppata una costante azione per consolidare la rappresentanza interna a Confida e questo seguendo due direttrici: la ricerca di nuove imprese aderenti e una più costante presenza sul territorio. Voglio qui ricordare che nel corso del 2004, in concomitanza con il 25° Anniversario della costituzione di Confida, il Consiglio Direttivo ha ravvisato e promosso una specifica azione di promozione per favorire nuove adesioni soprattutto delle imprese di minori dimensioni. Così nel 2004 si sono associate n. 49 imprese di gestione, n. 21 nel

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2005 e n. 23 lo scorso anno, per un totale di n. 93 aziende. Un incremento che ha consentito, sul piano dei numeri, di mantenere un apparente trend positivo che compensa le dimissioni avvenute per effetto di acquisizioni e fusioni che più recentemente stanno interessando, prevalentemente, le imprese di gestione. In questi ultimi anni è stato inoltre portato avanti un notevole lavoro di attenzione alle imprese di minori dimensioni e a quelle che si sentivano più periferiche, quali le imprese di gestione del Centro-Sud; dopo la Delegazione Calabria, sono state costituite due nuove Delegazioni regionali: la Sardegna e l’Umbria, che vanno a completare la rappresentanza di Confida su tutto il territorio nazionale. Molto è stato anche realizzato in questi anni dal Gruppo Giovani, presieduto da Luca Zecchetti. Le attività formative e i “momenti di aggregazione” organizzati dal Gruppo sono sempre più apprezzati dagli iscritti e vedono un’ampia partecipazione delle imprese associate. Visibilità dell’Associazione e valorizzazione del Settore. L’autorevolezza acquisita sul piano della rappresentanza esterna ed interna, ha costituito il presupposto da cui partire per avviare un progetto di comunicazione per la visibilità e la valorizzazione del Vending. Con la Conferenza Stampa, svoltasi a Roma in occasione dell’Assemblea 2005, si è dato il via, mediante la collaborazione della nostra Consulente, dr.ssa Marisandra Lizzi, ad una vera e propria campagna mediatica per far conoscere la distribuzione automatica di alimenti e bevande nelle sue diverse Componenti merceologiche / attività, per promuovere la Carta dei Servizi Confida e per contrastare tutta una serie di “martellanti” prese di posizione che tendevano a colpevolizzare il “distributore automatico” quale causa di obesità nell’età scolare. Tutte le testate giornalistiche di maggiore diffusione sul territorio nazionale e locale, le principali riviste di costume e di economia, per non parlare delle molteplici riviste del canale Ho.re.ca. e del vending, nonché di associazioni di consumatori, hanno ripetutamente dedicato redazionali e servizi sul Vending e ospitato interviste. Anche i media televisivi hanno mandato in onda servizi di costume con al centro il “distributore automatico”; ricordo, fra gli altri, quanto è stato trasmesso lo scorso 10 agosto da “Superquark” e, più recentemente, da “RAI Utile”. Si è trattato di un lavoro svolto con apprezzata competenza professionale che ha consentito di raggiungere lusinghieri risultati sul piano della visibilità e dell’immagine complessiva del Settore; un lavoro che per continuità e molteplicità di presenza è stato certamente più efficace e indubbiamente meno oneroso rispetto all’ipotesi di acquisto sporadico di spazi pubblicitari a pagamento. Attività principali – Considerazioni a margine. Alcune riflessioni generali sono doverose su due ambiti principali di attività che per l’impegno dedicato hanno rappresentato una sorta di “fil rouge” nel corso del nostro mandato: il tema della “dieta e nutrizione” e i possibili riflessi sul Vending nelle scuole e la “Carta dei Servizi Confida”. Anzitutto, il tema dell’emergenza obesità nell’età scolare, che



mondo associazione la Commissione Europea, il Ministero della Salute, le competenti Autorità regionali hanno posto tra le proprie priorità. Ad oggi in Italia non sono stati emanati provvedimenti amministrativi restrittivi nei confronti dei distributori automatici e dei prodotti più tradizionali, diversamente da quanto avvenuto - ad esempio - in Francia e non solo, anche perché come Associazione ci siamo attivati tempestivamente promuovendo il dialogo con il Ministero della Salute e con Autorità regionali. Ci siamo anche avvalsi della collaborazione scientifica del prof. Carlo Cannella, che ha svolto un ruolo veramente encomiabile, partecipando a convegni e intervenendo a trasmissioni televisive, per contestare tutti quei luoghi comuni che tendevano a demonizzare la distribuzione automatica come causa di obesità nelle generazioni più giovani. Ugualmente importante e fervida è stata la collaborazione con il dott. Giuseppe Fattori, responsabile Coordinamento Nazionale Marketing Sociale, più di altri impegnato nel portare avanti forme innovative per promuovere la sicurezza alimentare e sani stili di vita. Un sodalizio che ha aiutato, per la prima volta, il Settore del Vending a confrontarsi in pubblico in occasione delle diverse edizioni di SICURA e in altri convegni e ciò senza alcuna remora e con la consapevolezza di chi sa di avere le “carte in regola”, per far conoscere e rassicurare gli operatori della sanità e i consumatori sui livelli di sicurezza e qualità raggiunti. A SICURA 2006, passando attraverso il convegno di Bologna del 27 maggio 2006 dal titolo “Le nuove frontiere della distribuzione automatica: dalle sperimentazioni gestionali alle garanzie per i cittadini”, il dott. Fattori, in qualità di responsabile Coordinamento Nazionale Marketing per la Salute, ha presentato le linee di indirizzo per i capitolati d’appalto per il Vending che si inseriscono all’interno del percorso di promozione della salute delineato dal Piano Nazionale della Prevenzione e dai relativi Piani Regionali. Un “capitolato” che ha in sé un importante aspetto innovativo: a fronte del coinvolgimento dell’impresa di gestione per la fornitura di una diversificata gamma di prodotti a valenza salutistica, corrisponde una maggiore oggettivazione nel privilegiare (attraverso il riconoscimento di un punteggio) gli aspetti qualitativi del servizio e della comunicazione rispetto al mero criterio del prezzo. In questo contesto si pongono i progetti sperimentali, portati avanti da imprese nostre associate in collaborazione con le Autorità amministrative, sanitarie e scolastiche locali. Un approccio e una progettualità che sono state molto apprezzate dal Sottosegretario della Salute On. Patta e definite al convegno “Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione e Strategie di Popolazione contro l’Obesità”, del 24 novembre scorso, quale “via italiana” nella promozione di corrette prassi alimentari tra le giovani generazioni. Un’affermazione ribadita dallo stesso Sottosegretario nel corso del recente incontro con il nostro Vincenzo Scrigna. Il 16 febbraio scorso il Ministero della Salute ha varato il progetto “Guadagnare salute – Rendere facili le scelte salutari”, un documento programmatico nel quale, alla sezione dedicata all’ “alimentazione”, si fa riferimento alla “distribuzione automatica”, recependo, sul piano del metodo, l’approccio che caratterizza i progetti sperimentali sul territorio prima richiamati e, ciò che più conta, senza contenere provvedimenti di divieto nei confronti dei

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distributori automatici. Un risultato che quindi premia l’azione di lobby che è stata portata avanti in Sede ministeriale, la promozione/partecipazione ai convegni in cui il Vending si è confrontato sul tema della “dieta e nutrizione”, i progetti sperimentali realizzati localmente con la collaborazione delle Autorità sanitarie. L’atteggiamento che è stato assunto dalla nostra Associazione ha riscontrato anche considerazioni di apprezzamento da parte dei Colleghi della NAVSA, l’Associazione francese, i quali hanno affermato che se da subito si fossero comportati con maggiore attenzione e disponibilità di dialogo con le Autorità, con tutta probabilità non avrebbero avuto un provvedimento legislativo di interdizione dei distributori automatici nelle scuole. Il Progetto di qualificazione delle imprese di gestione per l’adozione della Carta dei Servizi Confida Un altro tema che ha impegnato l’Associazione sia dal punto di vista delle risorse finanziarie dedicate che dell’impegno, in prima persona dal Presidente del Gruppo imprese di gestione, Vincenzo Scrigna, è stato il progetto di qualificazione delle imprese di gestione per l’adozione della Carta dei Servizi Confida. Un progetto che ha visto la realizzazione dei seguenti Manuali: la “Guida operativa”, la “Modulistica Standard” e il “Regolamento per l’utilizzo del marchio”; manuali che insieme agli altri costituiscono il patrimonio di conoscenze normative e professionali a disposizione delle imprese di gestione associate a Confida. L’informazione e la formazione delle imprese associate, mediante la consulenza e la collaborazione del dott. Franco Bompani, è avvenuta capillarmente, nelle singole Delegazioni regionali, prima e dopo la Conferenza Stampa di Roma del 28 maggio 2005. Dall’azione di intenso coinvolgimento della base associativa è sembrato emergere la diffusa condivisione che la “Carta dei Servizi Confida”, oltre a rappresentare un percorso di cultura imprenditoriale, potesse rappresentare una forma molto concreta con cui valorizzare il servizio rispetto al criterio del prezzo più basso; in altri termini, uno strumento con poter recuperare un vantaggio competitivo rispetto ad un mercato che va progressivamente riducendo i margini di redditività. Per valorizzare la Carta dei Servizi Confida ed accreditarla presso le Istituzioni erano stati promossi incontri presso il Ministero delle Attività Produttive per un riconoscimento formale. Ma prima di andare a nuovi incontri in sede ministeriale e arrivare all’obiettivo finale si voleva avere la certezza che tutte le imprese di gestione associate potessero assumersi l’impegno di conformarsi ai riferimenti contenuti nella “Carta dei Servizi”. Purtroppo, nel momento in cui in più circostanze è stata chiesta una dichiarazione formale di adesione al progetto, solamente n. 160 imprese di gestione hanno dato positivo riscontro. Qui ci si è fermati; proseguire avrebbe significato percorre soluzioni non in linea con le premesse di partenza: “abbassare l’asticella” dei parametri di riferimento per mettere in condizione tutte le imprese di gestione associate di “saltarla” e, di conseguenza, identificare la loro appartenenza a Confida con il rispetto della “Carta dei Servizi”. Una chiave di lettura può certamente essere rappresentata dalla situazione di mercato che si è andata sviluppando in questi due anni


mondo associazione e che vede un processo molto accelerato di acquisizioni, fusioni, incorporazioni, tra le imprese di gestione. Una situazione di mercato che ha generato tutta una serie di altre priorità. Oggi si è, per così dire, in “mezzo al guado” con il rischio di vanificare le risorse investite finanziarie, il molto tempo dedicato e le opportunità non colte. Pertanto il Consiglio di Settore delle imprese di gestione, in primo luogo, la Presidenza e il Consiglio Direttivo, che da oggi assumeranno la guida della nostra Associazione, dovranno porsi questo interrogativo e ricercare le modalità con cui concretamente conferire “valore competitivo” alla “Carta dei Servizi”. Altro obiettivo che ci eravamo posti all’inizio del nostro mandato era quello di potenziare la professionalità della Struttura operativa sul piano della qualificazione e delle competenze in modo da assicurare un più funzionale servizio di assistenza e consulenza per le imprese associate. Un disegno organizzativo che fa quindi perno sulla valorizzazione delle risorse professionali interne, da condividere anche con Venditalia Servizi S.r.l., in una prospettiva di continuità nel tempo e in un rapporto più funzionale con i nostri Consulenti, ai quali ricorrere nell’evenienza di aggiornamenti normativi ed aspetti innovativi. Avremmo desiderato poter completare il disegno organizzativo in un lasso di tempo più ristretto; purtroppo, la difficoltà di trovare dei profili in armonia con le specificità di un contesto organizzativo “un po’ particolare”, quale quello di un’associazione quale la nostra, ha richiesto tempi più lunghi. Riteniamo comunque che i presupposti siano stati finalmente posti e oggi disponiamo di una Struttura operativa, sufficientemente contenuta ma flessibile e dinamica e quindi in grado di far fronte alle nuove esigenze di Confida, il tutto anche con una migliore ottimizzazione di costi. Mentre noi siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo già ci troviamo di fronte a nuovi scenari dovuti alle più recenti strategie che

riguardano i protagonisti, gli attori del mercato del Vending: mi riferisco, in particolare, al processo di concentrazioni tra le imprese di gestione. Il Settore del Vending è tra i comparti economici più recenti e con prospettive di crescita ed è, quindi, diventato oggetto d’interesse da parte di Fondi finanziari; un fenomeno diffuso nell’economia moderna e che impone logiche gestionali e commerciali ben precise. Un processo che avremmo voluto approfondire e insieme discutere anche per i suoi riflessi sulla rappresentanza interna di Confida, sulla coerenza degli obiettivi e delle iniziative più strategiche per il Settore e sulla autonomia finanziaria dell’Associazione stessa. Un tema decisamente troppo importante e che riguarda il futuro stesso dell’Associazione: la sua capacità di rappresentanza e la sua capacità di tenuta complessiva e che, quindi, responsabilmente abbiamo ritenuto più opportuno che fosse la nuova Dirigenza di Confida a prenderselo in carico per essere assunto tra le proprie priorità di azione. Un futuro per l’Associazione che necessariamente dovrà passare attraverso l’aggiornamento o la rimodulazione del modello organizzativo che si vorrà perseguire, vale a dire: cosa sarà più necessario offrire agli associati e come, in termini di rappresentanza, servizi, promozione del Settore. Quindi nuove sfide per il futuro della nostra Associazione che mi auguro vengano affrontate con compattezza e unità di intenti, senza portare all’interno di Confida le tensioni che potranno verificarsi sul piano della competizione tra imprese. Il patrimonio di idealità, di cultura e di professionalità che in oltre 25 anni di storia di Confida è stato creato non può essere intaccato e, sulla base di questo fondamentale presupposto, sono convinto che riusciremo a dare un futuro al nostro “essere e fare associazione” per assicurare nuovi obiettivi di crescita al nostro Settore.

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mondo associazione Le news dall’associazione Europea EVA

EVA: I risultati del 2006 e i piani per il 2007 L’EVA rappresenta tutti i segmenti del vending e le attività dell’Associazione coprono conseguentemente un spettro di problematiche molto ampio. Le varie tematiche vengono affrontate in seno ai vari Comitati di EVA. Tra le varie attività svolte da EVA nel 2006 hanno avuto un certo rilievo: DIETA E NUTRIZIONE EVA è membro fondatore della Piattaforma Europea per la Dieta, l’Attività Fisica e la Salute, che presiede insieme al settore alimentare e alle ONG, sotto l’egida della Commissione. L’obiettivo della Piattaforma è di prendere delle misure volte ad invertire le tendenze relative all’obesità. La posizione di EVA si riassume così: nessuno deve essere colpevolizzato per il problema dell’obesità, ma la sua risoluzione richiede la collaborazione costruttiva di tutti. A tale scopo, tutti i membri della Piattaforma sono stati invitati a creare specifici comitati. In altre parole, oltre a dimostrare di aver istituito i propri comitati, l’associazione di settore deve definire con chiarezza i contenuti e le modalità dei propri interventi futuri. EVA ha adottato le Linee Guida alle Migliori Prassi nelle Scuole, la cui attuazione è stata monitorata nel corso dello scorso anno. A tale proposito, EVA può vantare un gran numero di iniziative prese sia dai produttori che dai gestori. I piani per il 2007 Nel 2007, EVA comunicherà al settore le opportunità create dal dibattito generale sull’obesità e dimostrerà al mondo esterno gli interventi concreti realizzati dal mondo del vending in risposta alle aspettative dei consumatori e alle preoccupazioni dei governi. EVA continuerà inoltre a richiamare l’attenzione sulla necessità di intensificare l’attività fisica, poiché il problema dell’obesità, sebbene molto complesso, in sostanza si riassume nel giusto equilibrio tra assunzione e dispendio delle calorie. In più occasioni è stato sottolineato il fatto che l’assenza di esercizio fisico di certo non aiuta i bambini e gli adulti a mantenersi in forma. L’Associazione nel 2007 contribuirà al lavoro dell’UE sul tema “un posto di lavoro più sano”. LEGISLAZIONE SULL’IGIENE E SUGLI ALIMENTI Igiene, sicurezza alimentare e qualità sono temi prioritari nell’agenda dell’UE, e quindi nell’agenda di EVA, è in gioco l’immagine della distribuzione automatica. EVA ha emesso dei comunicati sulle normative, implementando principi di tracciabilità per i materiali a contatto con gli alimenti (nel 2007 stilerà linee guida più dettagliate in materia). È stato lanciato il CD-ROM “Gestione della Sicurezza dei Prodotti Alimentari” che mira a facilitare il lavoro dei gestori riguardo alla conformità con la normativa cogente sull’igiene alimentare. EVA continuerà a fornire ragguagli su questo efficiente strumento. I piani per il 2007 Nel 2007 EVA trasmetterà direttamente ai gestori e ai fornitori una serie di documenti sull’impatto delle varie disposizioni di legge connesse ai materiali in plastica che vengono a contatto con gli alimenti. EVA esaminerà inoltre l’esigenza da parte delle Associazioni Nazionali di disporre di linee guida europee alle migliori prassi in materia di igiene e di applicazione dei principi HACCP. Inoltre, collaborerà con la NAVSA nell’elaborazione di un Documento di Gestione delle Crisi, a beneficio di

tutte le Associazioni Nazionali. CURRENCY Le monete, ma anche in una certa misura le banconote, sono fondamentali per il vending in Europa, dal momento che il contante è tuttora utilizzato in oltre l’80% delle transazioni. È perciò di grande importanza che nei distributori automatici le monete e le banconote possano essere convalidate in modo costante e sicuro. Per quanto riguarda le monete, EVA ha lavorato a stretto contatto con la Commissione, in particolare con l’Ufficio Europeo Anti-frode (OLAF), sulla questione della moneta turca. In vista dell’allargamento dell’area euro, EVA richiamerà l’attenzione su una serie di problematiche, tra le quali le sue preoccupazioni circa la crescita del numero degli attori coinvolti (le Zecche e i loro fornitori), nonché la moltiplicazione delle facce nazionali e delle monete commemorative. Per le banconote EVA intende contribuire alla progettazione della seconda serie di banconote euro, che saranno introdotte gradualmente alla fine del decennio. Inoltre, sta sottoponendo a test le banconote macchiate (recanti macchie di inchiostro causate dall’apertura non autorizzata delle cosiddette “cassette intelligenti” per il trasporto delle banconote in furgoni e veicoli blindati). Per quanto riguarda la questione generale del contante, EVA ha aderito all’European Cash Forum, che sostiene un equo trattamento del contante come mezzo di pagamento, ponendolo sullo stesso piano delle altre modalità di pagamento (soprattutto delle carte). A fronte della “guerra contro il contante” avviata dalle banche, è nell’interesse del vending che tutti i metodi di pagamento continuino a coesistere alle migliori condizioni possibili. I piani per il 2007 EVA pubblicherà una versione riveduta dell’eurokit prodotto per i paesi della prima ondata dell’euro: si tratta di uno strumento molto utile volto a rendere più agevole per le imprese il passaggio all’euro. INIZIATIVE TECNICHE Il Comitato Tecnico lavora ad un disegno di legge UE in aree quali le direttive sulla marcatura CE, l’efficienza energetica (EuP), il riciclaggio delle macchine (WEEE), e tutte le normative che potrebbero influire sui distributori automatici. Il CT elabora inoltre documenti guida e protocolli (es. per la misurazione del consumo energetico o della temperatura). Nel 2006, il Comitato Tecnico ha pubblicato una revisione del proprio documento Guida sulla Marcatura CE, allegandovi i requisiti legali più recenti connessi alla direttiva RTTE (riguardante l’immissione sul mercato di apparecchiature radio e le apparecchiature terminali di comunicazione). Il Comitato Tecnico di EVA continua inoltre a tessere la sua rete di contatti con i servizi Ambiente e Imprese della Commissione, con l’intento di porre l’attenzione sui temi dell’efficienza energetica e sull’imminente attuazione della direttiva EuP (sui prodotti che consumano energia) nell’estate del 2007. In merito a quest’ultimo punto, EVA parteciperà alle varie riunioni organizzate dalle parti interessate. I piani per il 2007 Nell’agenda del 2007 i temi RoHS e WEEE resteranno prioritari. Per quanto riguarda WEEE, EVA si attiverà sia sulle questioni di attuazione (tra le quali, la registrazione per i produttori, l’etichettatura delle apparecchiature e le discrepanze tra le disposizioni nazionali), sia sulla futura revisione della Direttiva. D.A.ITALIA 47


EVA continuerà ad attirare l’attenzione dei gestori sugli obblighi previsti per l’importazione delle macchine nell’UE, poiché questo corrisponde all’immissione delle macchine sul mercato e quindi alla fabbricazione dell’intero prodotto. Le Associazioni Nazionali potranno aiutare i gestori a comprendere tali obblighi. STANDARD Il Comitato Standard di EVA lavora agli standard EVA-DTS e MDB-ICP (di proprietà di NAMA) in stretta collaborazione con i suoi partner nordamericani. Mentre EVA-DTS serve a trasferire i dati sulle vendite dalla macchina al back office dei gestori, per tramite diretto (interfaccia fisica o a infrarossi) o a distanza (telemetria), MDB-ICP è uno strumento di comunicazione interna volto a far dialogare il “cervello” della macchina con le periferiche (sistemi di pagamento, modulo di telemetria, ecc). Nel 2006 sono stati scaricati dal sito web di EVA oltre 500 EVA-DTS. I piani per il 2007 Nel 2007, il CS di EVA stilerà documenti di “Buone prassi” inerenti a EVADTS e a MDB-ICP, volti a chiarire agli utilizzatori entrambi gli standard e ad eliminare perciò qualsiasi problema interpretativo. L’obiettivo finale sarà di creare un efficace ambiente ‘plug-and-play’ per il vending. CASHLESS – CVS 1.3 CVS (Cashless Vending Specification) stabilisce le modalità di implementazione del cashless nella distribuzione automatica dal punto di vista fisico e dell’interfaccia. Esso è disponibile gratuitamente sul sito web di EVA, dal quale nel 2006 sono stati scaricati oltre 300 EVA-CVS 1.2. EVA annuncerà il completamento della nuova versione e promuoverà il sistema di auto-registrazione online, disponibile per chi soddisfa la Specifica. EVA fa inoltre capo alle discussioni tra la comunità del vending e MasterCard/Visa per far sì che siano tenute in considerazione le preoccupazioni e le aspettative del vending attraverso schemi di carte internazionali. STATISTICHE E CIFRE CHIAVE DEL SETTORE Da qualche tempo EVA sta raccogliendo dati utili dal e per il settore. Nel 2006, EVA ha consolidato dati significativi. Ora sta completando la prima Indagine di Mercato EVA, allo scopo di ergersi a centro di conoscenza sul vending. LA SEZIONE DEL SITO WEB RISERVATA AI SOCI Da luglio del 2005 EVA ha sviluppato una sezione riservata esclusivamente ai soci, che contiene una miniera di informazioni su temi di interesse per il vending, sui Comitati e sui Soci EVA e sulle istituzioni UE. Le informazioni prodotte da EVA vengono riportate nella sezione del sito riservata ai Soci, e rese loro accessibili con un solo clic. RELAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI NAZIONALI Al fine di rispondere alle aspettative di tutti i soci, nel 2007 EVA farà degli azioni specifiche a favore delle Associazioni Nazionali per dotarle di una maggiore comprensione del lavoro svolto da EVA a Bruxelles e affinché esse possano sfruttare al massimo i vantaggi che ne derivano. Nel 2006, è stato sviluppato un nuovo ‘format’ per il Comitato dei Direttori delle Associazioni Nazionali per aiutare i rappresentanti delle Associazioni Nazionali ad entrare in contatto tra loro e a scambiarsi informazioni sui rispettivi mercati di riferimento. Consolidare lo spirito di gruppo delle Associazioni Nazionali e aumentare il livello di scambio delle informazioni e delle conoscenze è uno degli obiettivi del 2007. EUROPS© 2007 THE GREEK VENDING ASSOCIATION TO BE FULLY OPERATIONAL BY 3RD EUROPS IN ATHENS, 22/23 MARCH The European Vending Association is proud to announce that the Greek vending association is in its final stages of set up. “It is a positive sign for vending in Europe that another, professional association be created soon” says Catherine Piana, EVA’s Director General. “We are honoured that George Makridimitris, in his capacity of D.A.ITALIA 48

President of the new, Greek Vending Association, will welcome all participants on the eve of the Conference.” George Makridimitris says: “We are happy to welcome our European friends to Athens, who will take part in the 3rd EurOps meeting. We are really proud to host this event especially as the timing coincides with the establishment of our newly created Association, which is the result of 2 years of preparation, 4 road shows nation wide, 27 founding members and the constant support of the EVA team. We expect to get the most input, in terms of knowledge, about the vending industry, from our experienced colleagues and selected speakers. This in turn can be applied to the Greek market, which is still in full expansion with a huge potential for further development.“ Top industry speakers and academics will take the floor and share ideas with vending operators on how to better manage their businesses. A small exhibition will be running alongside the Conference, where the latest developments in the vending industry will be staged. Exhibitors are the sponsors of the conference: Platinum Sponsors: Microtronic, Coges, Thales and N&W - Gold sponsors: Sielaff, Rheavendors, Sagem GLORY EUROPE joins the EVA. The EVA is proud to announce that Glory Europe has recently joined as a supportive member. With Glory, the EVA extends its footprint in the area of currency counting and sorting equipment. “Glory is a major player in the money processing industry. We have been building unique networks with Central Banks, Mints and other relevant bodies. In my view the fact that Glory is joining the EVA is an indication that we have been working in the right direction. Thanks to Glory we will be even more representative of coin and note processing industries, which will reinforce our credibility and motivates us even more to continue our work in this area”, says Catherine Piana, EVA’s Director General. “GLORY has decided to join EVA for several reasons. EVA has a good relationship with various EU institutions so EVA can provide us with lot of valuable information”, says Toshi YOSHINARI, Glory Europe’s Marketing Manager,“ EVA can also offer us good opportunities to exchange information with other companies in the vending market. GLORY has indepth knowledge and a lot of experience in mone250 processing, so we can share our experiences with other EVA members. We think it is important to work together to keep the EURO as reliable currency.” Glory is the latest supportive member of the EVA, a category that currently includes MasterCard and Sicpa. Glory offers a wide range of products for effective money processing: Banknote Counters, Banknote Sorters, Banknote Recycling, Banknote Deposit, Coin Counters and Coin Wrappers. About Glory Glory was one of the pioneers and helped build the foundation of what is today the global money processing industry. Glory's dedication combined with ingenious products has provided effective solutions to customers around the world ever since the company was founded in Japan in 1918. The Glory products are distributed and supported worldwide through a network of Glory subsidiaries and distributors. Glory Europe was founded in Düsseldorf, Germany in 1991 and is responsible for sales, distribution and technical support throughout Europe. A network of professional and experienced distributors is responsible for the direct customer relations in the respective countries. www.gloryeurope.eu



Eu’Vend 2007 lancia il concorso “Public Vending - le innovazioni negli spazi pubblici”

Il vending è in pieno boom: in Germania i distributori crescono da anni a tassi di crescita costanti. Aumentano i prodotti e i servizi distribuiti tramite i distributori e non più consegnati alla clientela dal personale spesso con ripercussioni insoddisfacenti sull’ambiente. Gli apparecchi di oggi devono vivere, suscitare emozioni, stimolare la comunicazione e, soprattutto, inserirsi armonicamente nel contesto ambientale. Per mettere ancor più in rilievo quanto sia importante l’ambientamento dei distributori e trovare approcci moderni di integrazione negli spazi pubblici, la Koelnmesse, in qualità di promotrice di Eu’Vend 2007, e l’Associazione tedesca degli operatori della distribuzione automatica, sotto il cui patrocinio si svolge la manifestazione, hanno indetto un concorso di architettura sul tema “Public Vending – le innovazioni negli spazi pubblici”. L’iniziativa si prefigge tra l’altro di intensificare la collaborazione tra gli architetti e gli urbanisti da una parte e i fabbricanti di distributori dall’altra. Il concorso si svolge sotto il patrocinio dell’Ordine degli Architetti del Nordreno-Vestfalia. Eu’Vend, in programma dal 20 al 22 settembre 2007, è già alla sua terza edizione, e in Europa si è affermata come una delle fiere internazionali leader della distribuzione automatica. Pertanto è una piattaforma ideale per trattare temi e problematiche settoriali di attualità o

future. Col concorso di architettura “Public vending – le innovazioni negli spazi pubblici”, oltre a mettere in evidenza l’ambito conflittuale tra distributori e ambiente, tra apparecchio che deve essere notato e integrazione nell’ambiente, tra comfort d’uso ed estetica carente, si

I prossimi appuntamenti fieristici internazionali Aprile 12-13 USA - Nevada (Las Vegas) NAMA EXPO www.namaexpo.org

Maggio 18-18 - Canada (Vancouver) CAMA www.vending-cama.com

Settembre 18-21 – Russia (Mosca) WORLD FOOD MOSCOW www.worldfood-moscow.com

Aprile 18-20 Moscow (Russia) VENDEXPO www.vendingexpo.ru

Maggio 24-26 - Spagna (Madrid) EUROVENDING www.aneda.org

Ottobre 11-13 - USA - Illinois (Chicago) NAMA Expo www.namaexpo.org

Aprile 24-26 - United Kingdom (London) AVEX www.avex-international.com

Settembre 20-22 Germania (Cologne) EU VEND www.euvend.de www.bdv-online.de

Ottobre 19 al 23 - Milano SIC – Salone Internazionale del caffè HOST – Salone Professionale dell'Ospitalità www.sic.expocts.it

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vogliono discutere le possibili soluzioni con l’obiettivo di migliorare l’integrazione degli apparecchi nel tessuto urbano in quanto a ubicazione, forma, ergonomia e funzionalità. Infatti, i consumatori diventano sempre più esigenti anche sotto il profilo estetico e, in generale, per quanto riguarda l’integrazione degli apparecchi nell’ambiente e nella vita quotidiana. Erogatori automatici di biglietti, distributori di bevande, snack e generi alimentari, sportelli bancomat, distributori automatici di giornali e sigarette… l’elenco degli apparecchi che incontriamo nelle strade, sulle piazze, alle fermate degli autobus, in stazioni ferroviarie ed aeroporti è lungo e continua ad allungarsi, sebbene in genere non siano inseriti in modo armonico nell’ambiente, ma vengano semplicemente “piazzati”. Contemporaneamente viviamo in un mondo sempre più tecnologico e automatizzato: dagli apparecchi per chipcard alle casse automatizzate dei supermercati, dai sistemi di accesso elettronico alla casa demotica, le moderne tecnologie di automazione possono semplificare la nostra vita e rendere più confortevoli molte mansioni della vita quotidiana. Tuttavia, comportano uno strumentario che richiede di essere integrato nell’habitat.

Gli architetti e gli arredatori d’interni del concorso dovranno proporre una soluzione per la seguente situazione: ad una fermata d’autobus molto frequentata, situata in un quartiere a carattere eterogeneo di una metropoli, dovranno collocare e integrare in modo armonico, funzionale e invitante una serie di distributori, quali erogatori di biglietti, distributori di giornali, bevande, dolciumi e sigarette, apparecchi di ricarica per schede telefoniche, un punto di accesso a Internet e due apparecchi per la resa dei vuoti. Una giuria si pronuncerà sui progetti valutandone i requisiti funzionali, il livello di integrazione nell’ambiente, la struttura dell’apparecchio e la sua configurazione nello spazio, l’ergonomia, l’osservanza delle norme di progettazione e del regolamento edilizio nonché l’onere realizzativo. L’incidenza dei diversi criteri sulla valutazione sarà stabilita dalla giuria formata da architetti, urbanisti, giornalisti specializzati, rappresentanti della Koelnmesse, dell’Associazione tedesca degli operatori della distribuzione automatica e dell’Ordine degli Architetti del Nordreno-Vestfalia. La somma in palio ammonta a 14.000 €. I premi e i riconoscimenti saranno suddivisi in un 1° premio di 5.000 €, un 2° premio di 3.000 €, un 3° di 2.000 € e un 4° di 1.000 €.

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IIª caffè mazzoni

IIIª necta

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2 water+more

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6 nocera

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34 ariete

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