Poste Italiane s.p.a. -spedizione in a.p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1 DCB Torino. N°5/2007
N°21settembre-ottobre/07
D.A.ITALIA - IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA
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produttori: intervista con Gustosì intervista con Sodeb’O semifinali D.A.Italia7Cup caffè news: Eat a Cup speciale Calabria: Multidrink – BIBI Service – Saiba novità nel vending: NSF International – Satro – Bianchi Vending Group – Rekico mondo associazione: Sicura 2007 EVA & WVA appuntamento in fiera: Eu’Vend 2007
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EDITORIALE
D.A.Italia dal 2008 diventa mensile
Art&Works Srl., la media agency milanese editore di “D.A.Italia – il periodico della distribuzione automatica”, nel quadro dello sviluppo delle sue attività nel settore del vending, ha deciso di potenziare la redazione della nostra rivista e di passare dalla periodicità bimestrale a quella mensile. Per cui D.A.Italia, già dall’inizio del 2008, diventerà un mensile e questo ci darà l’opportunità di introdurre progressivamente tutta una serie di importanti novità. Siamo fermamente decisi a mantenere la nostra linea editoriale contraddistinta dallo slogan: “diamo voce al settore”, che ha sempre dato molto spazio alle interviste degli attori del vending, ma contemporaneamente possiamo iniziare ad offrire più informazioni e maggiori aggiornamenti. Il limiti della cadenza bimestrale ci imponevano di non prendere in considerazione tutta una serie di notizie che tra uscita editoriale, stampa e postalizzazione, potevano arrivare sulle scrivanie con tale ritardo, da comprometterne completamente l’efficacia. La cadenza mensile invece ci dà la possibilità di aprire nuove rubriche e seguire molto più da vicino l’evolversi dinamico di questo settore. A quattro anni dalla nascita, questi cambiamenti sono un importante segnale del buon andamento della rivista, ma anche e soprattutto del settore del vending, che è in continua espansione e offre costantemente interessanti opportunità di business in tutta la filiera. Abbiamo scelto il 2008 anche perché è l’anno di un’altra edizione (la sesta) di Venditalia, la fiera di riferimento in Europa e probabilmente del mondo, per il mercato della distribuzione automatica. Dal 21 maggio presso il quartiere fieristico di Fieramilanocity tutti gli operatori del vending si ritroveranno in quella che promette di essere l’edizione dei record. Nel 2006 più di 10.000 visitatori avevano affollato i 20.000 metri quadri di esposizioni, occupati da ben 256 espositori. D.A. Italia sarà ovviamente presente all’evento con le consuete numerose iniziative e darà molto spazio, a partire dal numero di gennaio 2008, a tutti i progetti dei vari operatori del vending, che troveranno il naturale compimento e saranno presentati al pubblico proprio in occasione della fiera milanese. Tra pochi giorni sarà però il turno del SIC-HOST, un’importante fiera di settore, soprattutto per le torrefazioni e per il segmento Ho.Re.Ca. Molte aziende del vending saranno presenti a questo appuntamento in qualità di espositori, soprattutto tra le imprese di fabbricazione di distributori automatici. Infatti, dopo acquisizioni o accordi, i fabbricanti sono ormai sempre più presenti in questo mercato, pronti a coglierne le opportunità e sfruttarne le sinergie.
Alessandro Fontana
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EDITORIALE D.A.Italia dal 2008 diventa un mensile
Numero 21 – Settembre/Ottobre - 2007 Direttore Responsabile Renzo Gabriel Bonizzi Condirettore Alessandro Fontana Hanno collaborato Orsola Mallozzi Progetto grafico Andrea Lottero Foto Alizia Lottero Stampa Diffusioni Grafiche Spa D.A.Italia – Il periodico della distribuzione automatica Pubblicazione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004 Iscrizione al R.O.C.: 11412 Periodicità: bimestrale Editore: ART&WORKS Srl Via Garian 49 - 20146 Milano - P.IVA 04234310961 Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 36521641 Ufficio commerciale: commerciale@daitalia.it Web: www.daitalia.it Posta elettronica: info@daitalia.it Abbonamenti: abbonamenti@daitalia.it Pubblicità inferiore al 45% La riproduzione totale o parziale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari.
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I L M E R C AT O D E L V E N D I N G – P R O D U T T O R I GustoSì: una nuova linea di piatti pronti per il vending Sodeb’O - specialista in gusto, leader di qualità
SPECIALE CALABRIA Multidrink Srl - I professionisti del vending in Calabria La gestione secondo BIBI Service – Intervista a Pantaleone Tripaldi SAIBA Srl – professionalità, servizio e qualità nella provincia di Crotone
CAFFÈ NEWS La tazzina da mangiare Eat a Cup - storia di un'idea
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D . A . I TA L I A 7 C u p Semifinali D.A. Italia 7Cup – Le cronache delle partite
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LE NOVITÀ NEL VENDING Una nuova immagine per Bianchi Vending Group Vending machine per lingerie di lusso NSF International sponsor del IV° Congresso Mondiale per l’Acqua in Bottiglia Rekico ha presentato a EuVend 07 una nuova linea di caffè in capsule monodose Satro lancia la nuova bevanda al gusto di cioccolato XDX Concorso “Marketing per la salute” IV edizione
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MONDO ASSOCIAZIONE SICURA 2007 - La distribuzione automatica aiuta a “guadagnare salute”
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E VA & W VA N E W S All roads lead to Rome’s Operators’ Forum Worldwide Vending Association (WVA): Presentation and Structure
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A P P U N TA M E N T O I N F I E R A Grande successo di pubblico a Colonia per Eu’Vend 2007
IL MERCATO DEL VENDING GustoSì: una nuova linea di piatti pronti per il vending
[ produttori ]
+++ Gustosì S.p.A. è una moderna e innovativa azienda trentina che produce una gamma completa di piatti pronti di alta qualità,
senza conservanti, con una shelf life molto lunga e che non necessitano della catena del freddo. La missione dell’azienda è produrre piatti pronti con l’utilizzo di un rivoluzionario processo di sterilizzazione. I prodotti ottenuti hanno una scadenza che può arrivare da sei a dodici mesi, il processo elimina l’esigenza di conservanti artificiali e i piatti pronti conservano, dopo il riscaldamento per la preparazione, il loro aspetto originale, il gusto ed un’alta digeribilità. Per conoscere più nel dettaglio i progetti di questa nuova realtà, D.A. Italia si è recata a Bondone (TN) dove ha incontrato e intervistato Marco Bertani, socio fondatore e Presidente di GustoSì S.p.A.
Marco Bertani
Intervista a Marco Bertani - Presidente di GustoSì S.p.A. Quando ha deciso di fondare GustoSì? GustoSì è nata, su mia iniziativa, alla fine del 2006. Sono l’azionista di riferimento della società e ho soci istituzionali, fra cui primeggia l’Istituto Atesino di Sviluppo - Isa S.p.a. - Trento, l’Agenzia per lo Sviluppo S.p.A. (Provincia di Trento), il costruttore della macchina SMC, Daniela Allegra (Gastrochef Allegra Srl) e un altro socio che possedeva numerosi punti vendita nella ristorazione e che è stato assorbito pochi mesi fa da Autogrill. Questa struttura ha avuto come primo obiettivo quello di rilevare lo stabile dove operiamo attualmente, che era in fallimento (ex
Modofood Trento s.r.l.). Il 24 di novembre 2006 abbiamo vinto la gara d’appalto e da quel momento abbiamo avviato l’attività. Qual è il percorso personale che l’ha portata ad investire in GustoSì? Nel 1995 venni a conoscenza della tecnologia innovativa del microonde e decisi di comprare con un socio di Bergamo un laboratorio di prova che ci diede degli ottimi risultati. Nel 1997 creai un’altra società ad Udine (in collaborazione con la Regione Friuli) con lo scopo di avviare un grosso stabilimento. Vi rimasi come Amministratore Delegato fino al 1999. Nel 2000 fondai una società
di marketing e di ricettazione di prodotti freschi, pastorizzati e sterilizzati. Ideai numerosi prodotti, partendo praticamente da zero, fra cui “La zupperia”, un’innovativa linea di zuppe pronte. Inoltre sviluppai il settore di consulenze marketing, partendo dall’ideazione del prodotto, fino ad arrivare alla sua divulgazione sul mercato. Alla fine del 2003 mi chiamò Modofood per seguire tutto il marketing ed il progetto di questa fabbrica di Trento. L’azienda fallì perché dopo numerosi infruttuosi tentativi, non riuscì a mettere a punto la macchina. Decisi quindi di andare dal Giudice per chiedere in comodato gratuito l’uso della fabbrica, perché volevo sviluppare la
macchina e riuscire a farla funzionare. Questa fase è durata un anno e mezzo, ma alla fine siamo riusciti ad ottenere questo importantissimo risultato. Quali sono le caratteristiche innovative del vostro prodotto? Le caratteristiche innovative del prodotto derivano e si basano sull’utilizzo di questa particolare tecnologia. Con questa tipologia di macchina, unica a livello mondiale, riusciamo ad avere un prodotto sterilizzato che mantiene e conserva le qualità organolettiche, quasi identiche ad un prodotto fresco. Gli alimenti non vengono stressati da lunghe cotture, ma D.A.ITALIA 7
IL MERCATO DEL VENDING
portati in grado di sterilizzazione in tempi molto veloci. Questo è un dato qualitativo che non si può sottovalutare e che offre degli evidenti vantaggi. In molti hanno provato a far funzionare la tecnologia microonde senza riuscirvi, qual è stato il vostro segreto? È indubbiamente una tecnologia estremamente difficile, che qualcuno ha provato a sviluppare senza ottenere risultati. È una strada molto lunga che impone supporti tecnologici e importanti finanziamenti. Esiste poi una componente di fortuna: con la sperimentazione si riescono ad ottenere dei risultati che non erano neanche stati previsti. L’impegno profuso per ottenere questo risultato è stato comunque notevole e siamo orgogliosi di essere stati i primi a raggiungere questo obiettivo. D.A.ITALIA 8
La SMC ha collaborato con voi in questo progetto? GustoSì e SMC hanno svolto un importante lavoro congiunto, perché noi davamo delle indicazioni ben precise sulla macchina, in base a quello che riuscivamo ad ottenere, e loro apportavano le necessarie modifiche. Il canale del vending avrà un peso determinante nel progetto di GustoSì? Il vending è senza dubbio uno dei nostri canali preferenziali e siamo convinti, con la nostra gamma produttiva, di poter andare incontro alle specifiche esigenze dei Gestori. Gli operatori del vending infatti, potranno offrire ai propri clienti un prodotto di alta qualità ancora poco presente nel canale e contemporaneamente avere una facile gestione del magazzino e realiz-
zare un’ottima marginalità. Con quali prodotti intendete entrare nel mercato del vending? Attualmente stiamo producendo sei diversi primi piatti: cannelloni al ragù, cannelloni alle verdure, fusilli all’arrabbiata, fusilli alla mediterranea, lasagne alla bolognese e lasagne alle verdure. Stiamo anche lavorando sui risotti e siamo convinti di diventare presto i primi al mondo che riusciranno a preparare un ottimo riso con questa tecnologia. Per la fascia dei secondi invece intendiamo inizialmente proporre al vending solo due delle nostre attuali ricette: i bocconcini delle Dolomiti (carne di vitello) e il pollo alla toscana. Le ricette sono create all’interno della struttura?
All’interno della nostra struttura c’è uno chef a cinque stelle che crea tutte le ricette e che prepara tramite la sua società (Gastrochef Allegra Srl) il semilavorato che utilizziamo. Il vostro processo produttivo è fortemente automatizzato? GustoSì ha preso delle importanti decisioni strategiche a livello di processo produttivo e l’automazione è decisamente molto spinta. Abbiamo una fabbrica che ha scelto una grandissima innovazione tecnologica di processo ed è tutto completamente automatizzato. Qual è la vostra capacità produttiva? Siete preparati ad un eventuale aumento di produzione? Attualmente lo stabilimento è in grado di produrre tre milioni e
Intervista a Gustosì
mezzo di prodotti all’anno, ma abbiamo a disposizione spazi enormi, circa 6.000 mq coperti con la possibilità di estenderci per altri 3.000 mq. La capacità produttiva a cui possiamo arrivare nel giro di due o tre anni, se il mercato ce lo consentirà, è di almeno 15 milioni di piatti. Nel vostro prodotto c’è una forte italianità e siete molto orientati sul mercato estero. Pensate che un prodotto italiano nel mercato italiano possa comunque avere successo? La qualità del prodotto ci consente di poterlo presentare senza problemi sul mercato italiano. Su alcuni piatti (come i secondi di pesce, carne e selvaggina) abbiamo degli elevatissimi standard qualitativi, mentre i nostri primi si avvicinano molto ad un
piatto fresco e sono senz’altro al top della qualità nel segmento prodotti sterilizzati. I primi piatti che grammatura hanno? Sia le lasagne che i cannelloni sono in porzioni da 270 grammi, mentre la pasta corta viene offerta ai consumatori nella confezione da 240 grammi. Dichiarate una shelf life di sei mesi, è una scadenza reale o prudenziale? Il prodotto potrebbe avere una shelf life di dodici mesi, ma preferiamo dichiarare al mercato una più prudenziale scadenza di sei mesi, anche perché è più che sufficiente per le esigenze dei nostri clienti. Facciamo un’eccezione a questa regola solo in alcuni paesi in cui esportiamo (soprattutto se sono geograficamente lontani
dall’Italia), dove abbiamo tempi più lunghi per il trasporto e per la dogana e in cui diamo una shelf life di otto mesi. Uno delle caratteristiche del vostro prodotto è che non ha bisogno della catena del freddo. È comunque un prodotto delicato o può resistere a sbalzi di temperatura e a condizioni difficili di trasporto? I prodotti della GustoSì sono veramente facili da conservare e non creano nessun particolare problema di trasporto e di magazzino. L’unica accortezza da rispettare, è che il prodotto non deve essere tenuto al di sopra dei 35 gradi di temperatura, ma questo vale per tantissimi altri prodotti alimentari presenti nel vending. Avete eseguito dei test com-
parativi fra la vostra e altri tipi di tecnologia? Come mai il livello di qualità è più alto nel microonde? Ovviamente abbiamo svolto tutta una serie di test che ci hanno permesso di verificare che nel normale processo di sterilizzazione si impiegano circa 2 ore e 30 minuti, mentre nel nostro sono sufficienti 30 minuti. Questa differenza di tempi consente al nostro prodotto di fare il salto di qualità, perché riducendo il tempo di cottura, si preservano le caratteristiche funzionali e strutturali del prodotto (proteine, vitamine, aminoacidi), si rende possibile il mantenimento di tutte le sostanze nutrizionali e si rispettano gusti e aromi, riuscendo così a mantenere intatto il gusto originale. Quanto dura il ciclo produttivo? D.A.ITALIA 9
IL MERCATO DEL VENDING In linea teorica un prodotto della nostra linea Gusti Italiani, viene preparato, cotto e imbustato in quattro ore. All’atto pratico però le cose cambiano, perché lo teniamo in “quarantena” per circa dieci giorni, in modo da poter evidenziare qualsiasi eventuale errore o problema e avere il massimo della certezza sulla qualità. Come viene gestito il controllo qualità? Oltre ai normali controlli interni di laboratorio che avvengono su tutto il processo, eseguiamo delle verifiche sulle temperature di ogni vaschetta e vengono scartate, qualora ci fossero, quelle che non soddisfano i requisiti da noi predisposti. Questo è un punto di
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forza assoluto del nostro prodotto, il controllo non è a campione ma su ogni singolo pezzo e questo siamo riusciti ad ottenerlo tramite un sistema computerizzato unico al mondo. Vi presenterete nel vending con un listino prezzi competitivo? Qualsiasi azienda che vuole entrare per la prima volta in un settore deve fare uno sforzo per presentarsi con un listino competitivo. I prodotti GustoSì avranno un prezzo corretto, compatibile con il canale e con la marginalità nei vari passaggi della filiera. Come affrontate i continui aumenti dei costi della mate-
ria prima? Cerchiamo di affrontarli al meglio, anche se obiettivamente ci stanno creando qualche difficoltà. Pasta e pomodoro hanno avuto degli aumenti impressionanti, per non parlare della selvaggina (che comunque non commercializziamo nel canale vending) che è destinato ormai a diventare un prodotto di nicchia. La vostra immagine è molto curata. La comunicazione è un altro punto di forza del vostro prodotto? Creare un’immagine adatta al vending, dove si hanno acquisti d’impulso, è molto importante per affrontare con successo questo mercato e perciò abbiamo deciso
di investire molto su un’immagine forte e convincente. Chi distribuisce i prodotti GustoSì nel vending? Dopo un’attenta riflessione, abbiamo selezionato fra alcuni pretendenti la Pro.Ge.Ca. (www.gustosetentazioni.it) un’azienda già nota nel mondo del vending. La nostra scelta nella ricerca di un partnership produttivo è stata determinata da alcuni requisiti fondamentali fra i quali: la capacità di capire il prodotto e di lavorare sui capitolati, la voglia di emergere, l’essere già affermato ma giovane nel settore e il desiderio di seminare e crescere insieme a noi.
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IL MERCATO DEL VENDING Sodeb’O: specialista in gusto, leader di qualità
[ produttori ]
+++ Sodeb’O è uno dei primi gruppi agro-alimentari indipendenti francesi e leader in Francia nel mercato della distribuzione moderna
e della ristorazione, con sandwich, pizze fresche, snack e prodotti etnici. Il Gruppo, nato in Francia nel 1973, è già presente in nove paesi europei (Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Belgio, Lussemburgo, Germania, Danimarca, Svizzera). Ha circa 2.000 dipendenti, impegnati nella produzione presso lo stabilimento di St. Georges-de-Montaigu e nella continua ricerca di innovazione e selezione di materie prime di qualità. Dal 2007 è operativa a Milano anche una filiale italiana del Gruppo e D.A. Italia ha colto l’occasione per incontrare ed intervistare il management di Sodeb’O Italia.
Aldo Gay
Intervista al management di Sodeb’O Italia Quando è stata fondata Sodeb’O e che percorso l’ha portata sul mercato italiano? Nel 1960 i coniugi Joseph e Simone Bougro aprirono un salumificio a St. Georges-de-Montaigu, sulla costa atlantica della Francia, a sud di Nantes. In pochi anni l’attività crebbe a tal punto che fu indispensabile aprire un magazzino a Nantes. Nel 1973 avviene il passaggio ad una produzione industriale e nasce il marchio Sodeb’O (Société Des Etablissements Bougro). Già nel 1975 Sodeb’O intuisce le potenzialità della grande distribuzione (in piena affermazione in quegli anni) e sviluppa una serie di prodotti dedicati a questo nuovo canale distributivo. Nel 1978 nasce la pizza fresca, un prodotto che determinerà il suc-
cesso e l’espansione del marchio Sodeb’O. Dal 1996 viene aperta una nuova linea di produzione e viene sviluppato un processo di cottura della pizza in forni di pietra. I risultati non tardano ad arrivare e due anni dopo la pizza Sodeb’O è definita dai consumatori “Prodotto dell’anno”. Nel 2000 nasce un nuovo centro di ricerca e sviluppo e i sandwich Sodeb’O vincono il premio “sapori dell’anno” Nel 2001 viene creata una nuova unità produttiva dedicata ai sandwich. Sodeb’O diventa una sempre più importante realtà in tutta Europa ed è presente in ben nove paesi del continente. Nel 2007, nel quadro di una continua strategia di espansione, viene aperta la filiale italiana.
Quali sono state le ragioni strategiche che vi hanno spinto ad aprire una filiale in Italia? Il mercato italiano è molto importante è può offrire interessanti opportunità di sviluppo. Sodeb’O lavora sul “progetto Italia” da più di due anni e intende comprendere attraverso l’esperienza sul campo le specificità di questo mercato. Non riteniamo infatti possibile riuscire ad interpretare correttamente le dinamiche di un settore senza una presenza diretta sul territorio. Sodeb’O Italia è diretta da Gael Gouraud, direttore generale e membro del Board del gruppo Sodeb’O e gestita da Aldo Gay come direttore commerciale Italia ed Emmanuel Lindon come coordinatore del team marketing e comunicazione in Italia. A loro si
affianca un team di esperti di ricerca, marketing e comunicazione e una rete di distribuzione moderna ed efficiente. Una struttura che distribuisce prodotti che riuniscono in sé l’esperienza, la forza del gruppo Sodeb’O e una visione tutta italiana del gusto. Qual è la vostra filosofia? Il successo di Sodeb’O è legato a una filosofia precisa: la ricerca e il rispetto costanti della più alta qualità e sicurezza alimentare. Un approccio apprezzato dai professionisti della distribuzione moderna e dai consumatori. Sodeb’O è il creatore di soluzioni pasto innovative, che uniscono il piacere di ingredienti freschi e di qualità, alla praticità di un consumo che si muove al ritmo della vita di oggi. Una sintesi perfetta di D.A.ITALIA 13
IL MERCATO DEL VENDING
freschezza, praticità e attenzione alle esigenze e ai gusti del consumatore. Una filosofia che Sodeb’O segue in ogni fase: dall’ideazione dei prodotti alla vendita, dallo studio delle confezioni alla distribuzione. Un perfetto esempio è quello costituito da “i Pangustosi”: prodotti esclusivamente con ingredienti freschi, selezionati e concepiti per essere trasportati facilmente e consumati dovunque. Sodeb’O ha fatto il suo ingresso nel mercato italiano con questa nuova gamma di sandwich di alta qualità? Sodeb’O Italia si è presenta al pubblico con “i Pangustosi”, sandwich di alta qualità, preparati con prodotti freschi e venduti in una pratica confezione salva-gusto. Nove D.A.ITALIA 14
ricette innovative, create da cuochi italiani, presentate con tre diversi tipi di pane (cereali. Integrale e bianco) e arricchite da salse originali. Pur essendo un’azienda francese avete puntato su di un gusto tutto italiano. Che sforzi avete fatto per raggiungere questa specificità di prodotto? L’origine di una società non significa che i prodotti non possano avere la cultura di un’ altra nazione. Per comprendere il gusto e le esigenze specifiche di questo mercato, Sodeb’O ha realizzato ricerche e test sulle abitudini dei consumatori italiani e le ricette sono state fatte da un cuoco italiano. Tutti i prodotti sono stati testati da
consumatori che abitualmente pranzano almeno quattro volte alla settimana fuori casa e che abitualmente comprano questo tipo di prodotti. Solo le referenze che hanno ottenuto il maggior gradimento sono state inserite nella gamma dei “Pangustosi”, un prodotto che unisce, in perfetta sintonia, tradizione e innovazione. Abbiamo selezionato solo materie prime genuine e produciamo internamente molti ingredienti per offrire al mercato soluzioni innovative, gusti originali e una praticità tutta moderna. Siamo convinti che gli italiani apprezzeranno “i Pangustosi e che questo prodotto costituirà un’ottima spinta per la crescita della categoria nella distribuzione moderna. Come mai Sodeb’O è entrata
in Italia solo nel 2007? Il gruppo alimentare Sodeb’O è il maggior esperto di prodotti freschi in Francia e probabilmente in Europa. È normale che un’azienda che esporta il proprio prodotto cerchi di ottimizzare i suoi investimenti e Sodeb’o ha cercato di individuare in un primo tempo i prodotti francesi che potessero andare bene in altri paesi e poi progressivamente individuare prodotti specifici che si adattassero meglio alla cultura locale. L’Italia ha seguito un percorso diverso, si è deciso che finché non si fossero individuati i prodotti adatti ad uno sviluppo serio, non saremmo entrati su questo mercato. Dopo due anni di studi e test si è arrivati a trovare i prodotti e anche a risolvere tutti i problemi di logistica. La freschezza per
Intervista a Sodeb’O
Sodeb’O è una regola assoluta e per garantirla bisogna innanzitutto essere sicuri di avere una struttura distributiva adeguata. Come avete affrontato i problemi di logistica? Tutto quello che viene prodotto oggi in Francia viene stoccato nei camion entro le 14.00 ed arriva il giorno dopo alle 6.00 presso la nostra piattaforma logistica di Milano. Da quel momento entro tre giorni (al massimo) riusciamo a consegnare in tutta Italia. Questo è importante perché il pane è fresco e non ci sono conservanti, la farcitura è eseguita direttamente sul pane e questo in termini di gusto fa una differenza enorme, perché non si concentra all’esterno e il sapore si sente già dal primo morso.
I vostri sandwich hanno una shelf life abbastanza lunga? I nostri sandwich hanno una shelf life di diciannove giorni e quindi viene garantita al cliente una durata di quindici giorni. Il pane è direttamente prodotto da Sodeb’O e non ha conservanti, viene declinato in tre modalità: pane bianco, ai cereali e integrale. In tutte le referenze abbiamo l’insalata tagliata alla julienne e salse esclusive, molte a base di formaggio fresco. Questi tre particolari ingredienti, per risultare sempre freschi e gradevoli al consumatori, non possono avere scadenze troppo lunghe. Abbiamo una grammatura un po’ più alta rispetto ai tramezzini che normalmente si trovano sul mercato (mediamente vanno dai 130 ai 140 grammi), “i Pangustosi” oscil-
lano tra i 145 e 165 grammi. La sicurezza alimentare è un argomento tra i più dibattuti nel nostro settore. Come affrontate le problematiche legate a questo tema? Per il Gruppo Sodeb’O la sicurezza alimentare è una priorità assoluta, un pilastro portante del sistema di produzione. Per conservare il ruolo fondamentale di questo valore, Sodeb’O ha sviluppato metodi rigorosi di prevenzione e controllo, realizzando, per esempio, un procedimento di analisi di rischio su tutti i prodotti. Questo procedimento passa attraverso un controllo estremamente scrupoloso delle materie prime, assicurato dalla selezione dei fornitori e dalla supervisione degli acquisti: rigido capitolato d’appalto, controlli e
analisi regolari e da un attento controllo dei processi di produzione. Ogni momento della produzione viene infatti monitorato e sottoposto a controlli costanti (temperatura, peso, aspetto, etc.). La maggior parte degli ingredienti utilizzati sono prodotti internamente e questo permette di mantenere un controllo totale sulle ricette e sulla qualità La vera sfida è di far sempre convergere l’alta qualità con la sicurezza alimentare. La scelta di “andare a 19 giorni” è molto indicativa di quanto riteniamo importante la freschezza. Realizzare un prodotto fresco con una shelf life molto più lunga non è tecnicamente difficile, ma si devono mettere i conservanti sul pane e la qualità del prodotto finale ne risente.
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IL MERCATO DEL VENDING
Come si riescono a conciliare le esigenze dei vostri clienti intermedi (i distributori) con la soddisfazione del consumatore finale? La qualità e la freschezza devono sempre essere garantiti e quindi il nostro impegno è quello di gestire la logistica in modo tale da poter servire con continuità i nostri distributori, anche per piccoli ordini. È uno sforzo a volte veramente notevole, ma che ha dato a questo marchio la possibilità di raggiungere grandi risultati. Come gestite il controllo della qualità? Fate attenzione anche ai prodotti OGM? Per il controllo della qualità abbiamo un laboratorio interno nel quale lavorano ben 28 persone. Sodeb’O intende partecipare allo D.A.ITALIA 16
sviluppo e all’affermazione di una cultura che considera importante l’utilizzo di alimenti sani e freschi. Cerchiamo di sviluppare soluzioni che portino i consumatori a mangiare un pranzo equilibrato e dietetico. Siamo sempre molto attenti alle materie prime che utilizziamo e tutti i nostri fornitori devono rispondere a regole precise e controlli sulle forniture per evitare la presenza di OGM nelle materie prime utilizzate. Dal 1995 al 2006 il fatturato del Gruppo è aumentato del 400%. Com’è possibile un successo così rapido in un campo così competitivo come quello alimentare? Il Gruppo Sodeb’O vanta ottimi risultati. Un successo che nasce
dall’impegno e dalla passione davvero fuori dall’ordinario delle persone che, ogni giorno, in diversi parti del mondo, lavorano seguendo la filosofia della qualità. Il fatturato di Sodeb’o è cresciuto tantissimo negli ultimi anni e nel 2006 ha raggiunto la quota di 450 milioni di euro. La risposta più semplice a questa crescita è che la qualità è percepita dal consumatore. Sodeb’O fa solo prodotti freschi, quindi la qualità e la freschezza sono i due motori di tutto quello che riesce a realizzare. Il fatturato è dato da questi due principi, dalla capacità di lavorare con la distribuzione e nei continui investimenti in ricerca e sviluppo, pari a circa il 7% del fatturato. Come avete intenzione di approcciare un mercato parti-
colare come quello del vending in Italia? Sodeb’O intende entrare in questo mercato con grande umiltà. Dobbiamo imparare a conoscerlo per poterci proporre come un partner affidabile e per poter presentare la nostra linea di prodotti, che riteniamo abbiamo un valore aggiunto importante rispetto alla produzione attuale. Nel vending l’acquisto d’impulso ha una forte componente. Avete realizzato il packaging de “i Pangustosi” considerando anche questo aspetto? Assolutamente sì. La modernità e l’innovazione del prodotto alimentare deve passare anche dal packaging. Per “i Pangustosi” abbiamo optato per un colore
Intervista a Sodeb’O rosso molto forte che consente un notevole impatto sugli scaffali e sulle spirali del vending. Siamo partiti con l’obiettivo di trasmettere la qualità, la convenienza, il sapore e allo stesso tempo la modernità. Nel packaging per l’Italia abbiamo fatto in modo di enfatizzare in particolare la qualità degli ingredienti. I test che abbiamo realizzato hanno dato risultati soddisfacenti, i consumatori ci hanno detto che questo packaging è valido, attrattivo ma anche funzionale, perché consente di prendere il prodotto senza sporcarsi le mani. Abbiamo creato delle differenze cromatiche a seconda degli ingredienti per facilitare l’identificazione e abbiamo indicato chiaramente nella ricetta il tipo di pane, perché è un importante plus
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che offriamo al consumatore. Date risalto nelle vostre etichette ai valori nutrizionali? Ovviamente nell’etichetta tutte le informazioni nutrizionali sono specificate con chiarezza e in italiano. Abbiamo inserito anche delle chiare indicazioni sulla eventuale presenza di allergeni. C’è un comitato scientifico di Sodeb’o che studia le ricette e dà particolare attenzione all’equilibrio dei componenti. Su questi temi c’è e ci sarà sempre una totale trasparenza da parte dell’azienda. Il prezzo dei vostri prodotti è adeguato ad un canale come quello del vending? Il prezzo è in linea con quello dei concorrenti del segmento
sandwich, una categoria superiore a quella dei tramezzini (molto presenti nel vending in Italia) e questo deve essere spiegato con attenzione al gestore. Un prodotto fresco di eccellente qualità e con grammatura superiore deve necessariamente avere un prezzo che rispecchia queste caratteristiche. Sodeb’O non può e non deve allineare il prezzo dei suoi sandwich ad un'altra categoria di prodotto. Nel rapporto qualità/prezzo “i Pangustosi” sono assolutamente competitivi rispetto all’offerta attuale. Uno dei nostri principali obiettivi futuri sarà quello di dimostrare che un corretto posizionamento di prezzo per un prodotto di qualità, riscuote il sicuro interesse del consumatore finale.
Sodeb’O ha sempre dimostrato una grande passione per la vela. Come è nato questo binomio? La storia di Sodeb’O è una storia di uomini e donne legata da più di 30 anni a valori umani forti. L’azienda e le sue persone ritrovano questi valori nell’amore per la vela e per l’avventura e la competizione. Partner fedele delle grandi traversate, Sodeb’O si presenta ai più importanti appuntamenti di vela: La Via del Rhum, La Traversata Jacques Vabre, i record translatlantici e le "Vendée Globe". Il nuovo maxi-trimarano Sodeb’O, timonato da Thomas Coville, tenterà di battere nel 2008 il record del Giro del Mondo in solitaria e senza soste.
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speciale calabria Multidrink Srl - I professionisti del vending in Calabria Multidrink è una storica società di gestione calabrese che da 20 anni offre ai propri clienti un servizio completo e professionale nel campo della distribuzione automatica di bevande calde, fredde e snack. Grazie alla competenza del suo management, Multidrink è oggi il maggior operatore vending della Calabria, con una solida reputazione di affidabilità e di capacità innovative. Per conoscere più a fondo questa importante realtà regionale, D.A. Italia si è recata a Lamezia Terme e ha intervistato il management di Multidrink Srl.
Intervista al management dell’azienda Quando è nata Multidrink e cosa vi ha spinto ad entrare nel settore del vending? Multidrink è nata nel 1987 ed è una delle prime società che ha iniziato ad occuparsi di distribuzione automatica in Calabria. I due soci fondatori decisero di investire nell’acquisto di alcune vending machines e iniziarono ad operare in un mercato ancora assolutamente inesplorato. Dopo 20 anni di lavoro e di impegno costante, sono arrivati ad essere uno dei principali operatori della regione. I fondatori di Multidrink originariamente erano impegnati in un’attività diversa e la loro precedente esperienza professionale (distributori di benzina) aveva solo pochi punti di contatto con il nuovo settore, però hanno sempre avuto la forza, l’entusiasmo e le capacità manageriali per imporsi anche in questo mercato.
All’inizio nella gestione operavano solo i due soci, ma in tempi molto brevi l’azienda è cresciuta e questo trend di sviluppo non si è mai arrestato, tanto che ancor oggi questa caratteristica contraddistingue il modello di business di Multidrink. Anche il nostro ambito territoriale si è progressivamente allargato. Siamo partiti operando esclusivamente su Lamezia Terme, per poi offrire i nostri servizi anche ai paesi dell’interland lamentino, fino ad arrivare a raggiungere l’intera provincia di Catanzaro e, in tempi più recenti, parte della provincia di Cosenza. La vostra sede è moderna e funzionale. Vi siete trasferiti in questa struttura da molto tempo? La sede di Lamezia Terme è operativa da circa tre anni. Lo sviluppo dell’attività e la volontà di poter
offrire un servizio sempre migliore alla nostra clientela, ci ha portato alla decisione di lasciare il precedente magazzino che non rispondeva più alle accresciute necessità professionali dell’azienda. Multidrink è probabilmente il maggiore operatore vending della Calabria, che numeri riuscite a sviluppare? Siamo una solida realtà che ha un consistente numero di battute/mese e nella quale collaborano stabilmente tredici persone. Abbiamo tre tecnici e sette caricatori, ma in alcuni periodi critici, come ad esempio l’estate che può richiedere la gestione di alcune emergenze (specialmente quella dell’acqua), assumiamo del personale stagionale. Mantenete il vostro magazzino sempre in perfetto stato.
Fa parte del vostro modo di concepire questa professione? Il nostro magazzino è uno spazio di 600 mq. che curiamo con particolare attenzione, teniamo molto alla pulizia e questo fa parte del nostro modo di concepire il servizio. Anche all’interno dei nostri distributori riteniamo fondamentale che ci sia sempre ordine e non vogliamo che il distributore venga visto solo come una “cassa” riempita di prodotto. L’interno dei nostri distributori deve essere sempre in ottime condizioni, anche perché quando gli operatori fanno il rifornimento può succedere che i clienti incuriositi osservino la struttura interna. Quando capita che, per problemi vari, la macchina venga trovata leggermente sporca, prendiamo subito dei provvedimenti disciplinari. Multidrink eroga un servizio e si è strutturata per rispondere al D.A.ITALIA 21
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meglio delle sue possibilità a questa fondamentale esigenza. Il vending è un settore in cui non c’è nemmeno un minuto di pausa in tutto l’anno, quindi cerchiamo di gestire il magazzino in modo tale da non andare mai sotto scorta rispetto alle esigenze del periodo. Siete un’azienda certificata? Multidrink ha ottenuto nel 2005 la certificazione ISO 9001:2000 e mantiene all’interno di questo standard il Quality Management System. Ovviamente rispetta rigorosamente tutte le normative HACCP e compie regolarmente l’analisi delle superfici: una volta al mese quella del reparto operativo e delle acque e, ogni tre mesi, quella del magazzino e del reparto tecnico. I nostri caricatori sono sottoposti a visite mediche ogni anno, mentre i terminalisti del reparto amminiD.A.ITALIA 22
strativo lo sono ogni cinque anni.
anche a questo tipo di richiesta.
La scelta dei distributori, dei sistemi di pagamento e dei prodotti è una decisione strategica fondamentale per una gestione. Quale politica seguite? La politica di Multidrink è sempre stata fortemente orientata alla qualità e tutti i marchi che trattiamo devono soddisfare questa fondamentale caratteristica. Una società di gestione ha anche il dovere di stare particolarmente attenta ai cambiamenti del mercato e il suo compito non si esaurisce nell’acquisto di articoli di qualità. Infatti deve essere sempre in grado di offrire dei prodotti che rispondano alle mutevoli esigenze dei clienti. Se ad esempio si sviluppa una sempre maggiore attenzione alla sana e corretta alimentazione nelle scuole, bisogna essere pronti a selezionare dei prodotti idonei
Comunicate ai vostri clienti la qualità dei vostri prodotti? Quando offriamo dei prodotti particolari, siamo sempre molto attenti a descriverli in modo corretto alla nostra clientela attraverso un apposita comunicazione. Ci rechiamo spesso nelle scuole mostrando le caratteristiche alimentari di alcuni nuovi prodotti che introduciamo nei nostri distributori. In questo modo il prodotto viene conosciuto, apprezzato e consumato. La vostra grande attenzione alle nuove tendenze di mercato vi ha anche portato a proporre prodotti derivanti dal mercato equo e solidale? Siamo molto attenti anche a questo particolare segmento di offerta. Purtroppo il mercato calabrese
è ancora troppo poco ricettivo su questa tematica. Da tempo abbiamo intenzione di realizzare alcuni test su questi prodotti, anche perché riteniamo che in futuro, per tutta una serie di validi motivi, potranno ottenere un proprio spazio sul mercato. Il mercato del vending nella vostra provincia è già “saturo” o ci sono ancora buone prospettive di crescita? Il mercato del vending in Calabria si sta sviluppando a ritmi molto sostenuti e, anche se c’è ancora spazio per aumentare il proprio fatturato, i margini di crescita organica si stanno sempre di più riducendo. Probabilmente tra poco tempo le varie realtà provinciali, cercando di espandersi, inevitabilmente tenderanno ad invadere anche il territorio che storicamente era occupato da altre aziende.
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Ormai di fatto siamo tutti “stretti” nelle rispettive province e anche noi, che siamo ben posizionati su Catanzaro, incominciamo a dividere quest’area territoriale con altri operatori che arrivano da Crotone. Forse solo nel nord Calabria, nella zona montana (un po’ difficoltosa da rifornire), ci sono ancora dei mercati inesplorati. Come vede l’arrivo dei grandi gruppi di gestione in Calabria? Un grande gruppo nazionale opera nella nostra provincia già da due o tre anni, ma questo ingresso non ha comportato particolari mutamenti di scenario. La qualità dei rapporti umani e la conoscenza del territorio sono dei valori ancora imprescindibili per operare con successo in Calabria. È quindi comprensibile che un gruppo che viene dal Nord Italia incontri qualche difficoltà ad integrarsi nel territorio.
Probabilmente ci vorrà un po’ di tempo prima che riesca ad organizzarsi e raggiunga un buon livello di efficienza anche in questa regione. I grandi gruppi crescono per acquisizione. Multidrink potrebbe essere oggetto di grande interesse sul mercato? Multidrink è una realtà in forte crescita e ha le carte in regola per operare con successo sul mercato. È comprensibile che in particolari situazioni, soprattutto quando ci sono aziende in crisi, la soluzione sia quella di vendere, ma realtà come la nostra, che sono in pieno e continuo sviluppo, hanno sicuramente poca convenienza a farlo. In Calabria c’è una situazione concorrenziale molto ben definita e le aziende del settore sempre state molto attente nell’intrattenere rapporti con le altre realtà regionali.
Una importante acquisizione altererebbe questa situazione e probabilmente porterebbe ad una forte instabilità di mercato. L’aumentare della concorrenza potrebbe comportare una diminuzione dei prezzi medi e del servizio? Multidrink si è strutturata da tempo per poter affrontare anche diversi scenari, come quello di un aumento della concorrenza e di una diminuzione del prezzo della battuta, quindi siamo preparati a competere anche in un mercato più complesso. Non credo però che si arriverà mai ad una diminuzione del servizio, perché il concetto di qualità non può e non deve essere abbandonato. Il management dovrà prestare sempre maggior attenzione al proprio personale, perché il vending è un’attività ben diversa rispetto alle altre e ci
vogliono anni per riuscire a capire esattamente come funziona, quindi occorre sempre trovare la gente giusta e saperla inserire nella propria struttura. Nel vostro servizio proponete anche i boccioni d’acqua o solo acqua da mezzo litro? Il mercato dei boccioni non è ancora molto sviluppato in Calabria e i clienti preferiscono prelevare dai distributori la classica bottiglia da mezzo litro. Inoltre la maggior parte dei boccioni che si possono reperire su questo mercato è di marche sconosciute. Multidrink ha quindi scelto di acquistare solo acqua da mezzo litro, di marca, sigillata e certificata. Nelle vostre postazioni constatate un aumento delle richieste del freddo e dello snack o il mercato è ancora D.A.ITALIA 23
dominato dal caldo? Ormai in quasi tutte le nostre locazioni abbiamo sia il caldo che il freddo e la totalità dei nuovi clienti quando ci chiamano vogliono entrambe le soluzioni. Cerchiamo di gestire queste richieste al massimo delle nostre possibilità, anche perché a volte esistono delle postazioni dove mettere sia il caldo che il freddo non ha nessuna convenienza, perché ci sono pochi dipendenti e non si riesce nemmeno ad ammortizzare il costo della macchina. Siamo anche molto attenti alla qualità dei nostri distributori, perché cerchiamo di offrire ai clienti delle macchine sempre più efficienti e performanti. Abbiamo un parco macchine che comprende modelli delle maggiori marche nazionali, anche se recentemente abbiamo investito molto nei prodotti della Bianchi e abbiamo visto che anche altri operatori nella regione hanno seguito questa strada.
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Che tempi di risposta riuscita a garantire nell’assistenza tecnica? L’assistenza tecnica è uno dei nostri punti di forza e un aspetto fondamentale del servizio post vendita che garantiamo ai nostri clienti. Normalmente riusciamo ad intervenire tra le sei e le dodici ore dalla richiesta. In caso di particolare vicinanza del cliente, riusciamo a prestare assistenza anche dopo pochi minuti dalla chiamata.
nel vending tradizionale e solo quando un cliente ci richiede esplicitamente una macchina a cialde, tendiamo a soddisfare questo tipo di richiesta. In passato avevano molte più macchine OCS installate, ma da 4-5 anni a questa parte abbiamo deciso di focalizzarci più sul vending puro.
Utilizzate un software gestionale? Oggi per poter affrontare con successo un settore complesso come quello del vending è indispensabile poter disporre di strumenti di analisi della gestione aziendale. Quindi ci siamo strutturati adeguatamente a livello software.
Com’è il vostro rapporto con CONFIDA? Il rapporto dura da tre anni, da quando si è creata la delegazione Calabria. Abbiamo sempre creduto nell’Associazione Nazionale e ci sentiamo ben supportati da questa struttura. Abbiamo anche tratto giovamento dai vari incontri della delegazione regionale, che si sono rilevati un ottimo momento di confronto tra le aziende operanti nel territorio.
Seguite anche il mercato OCS oppure operate solo sul vending tradizionale? Multidrink opera principalmente
Aderite ai principi della Carta dei Servizi di CONFIDA? Abbiamo sempre seguito questi principi, anche prima che venissero
integrati nella Carta dei Servizi Confida. Per noi questo è sempre stato il necessario punto di partenza, perché la qualità del prodotto e del servizio devono essere sempre garantiti. Questa è un assunzione di responsabilità che costa molto impegno, ma che consente anche grandi soddisfazioni, soprattutto quando il cliente ci comunica che preferisce prendere il caffé dai nostri distributori piuttosto che al bar. Non è sempre semplice gestire l’inevitabile concorrenza con i bar. Avete avuto anche voi qualche problema? In alcune situazioni abbiamo riscontrato qualche problema e siamo dovuti intervenire per gestire al meglio la situazione, ma ormai il vending è una realtà sempre più consolidata anche in Calabria e quindi la sua presenza sul mercato viene progressivamente accettata anche dai bar.
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speciale calabria La gestione secondo BIBI Service – Intervista a Pantaleone Tripaldi Bibi Service è una piccola ma innovativa società specializzata nel settore dei servizi di distribuzione automatica. Fondata oltre 10 anni fa da Pantaleone Tripaldi, attuale delegato regionale di Confida, opera soprattutto nella Provincia di Vibo Valentia, dove ha la sede operativa. Bibi Service si è rivelata sempre molto attenta alle dinamiche del mercato del vending e ha progressivamente rinnovato il proprio parco macchine, riuscendo così a gestire i cambiamenti e i nuovi bisogni di una clientela sempre più esigente. La società opera con successo anche nel settore dell’OCS ed è Concessionario illy caffè per le Province di Vibo Valentia e Catanzaro. D.A. Italia si è recata a Limbadi (VV) dove ha incontrato e intervistato Pantaleone Tripaldi, fondatore e punto di riferimento dell’azienda.
BIBI service Intervista a Pantaleone Tripaldi - Bibi Service Quando ha deciso di fondare Bibi Service? Bibi Service è nata nella primavera del 1996. Quando ho preso la decisione di aprire una gestione nel settore del vending, non avevo una precedente esperienza specifica di questo mercato. Avevo lavorato per vari enti statali nel Nord Italia e ciò mi aveva dato modo di conoscere il vending come soluzione alternativa alla classica ristorazione. Non avevo però una mentalità aperta all’uso dei distributori automatici, fino a quando, facendo i turni di notte per Poste Italiane a Como Ferrovie, ho sentito la necessità di usare questo tipo di servizio, sempre disponibile. Ho iniziato così a sviluppare l’idea di entrare nel settore e ho avuto la fortuna d’incontrare gente seria, con esperienza, che mi ha dato degli ottimi consigli e che mi ha messo in condizio-
ne di poter iniziare questa attività. Ha iniziato l’attività nel Nord Italia? Anche se ero residente a Lecco, ho voluto avviare l’attività in Calabria. Avevo la possibilità di viaggiare molto spesso e quindi riuscivo a gestire i rapporti abbastanza agevolmente. Dov’è stata fondata la prima sede della società? La sede legale è stata sempre a Limbadi, dove ho dei magazzini e un piccolo ufficio per gli incontri e le riunioni di lavoro. La società opera per lo più nella provincia di Vibo Valentia e si occupa prevalentemente della gestione di scuole e di piccoli centri. Serviamo anche alcune industrie, ma purtroppo nel vibonese non ce ne sono molte. Bibi Service è attiva anche nel
segmento OCS? Siamo concessionari illy caffè per le Province di Vibo Valentia e di Catanzaro. Non sempre questo settore ci ha riservato delle soddisfazioni e a volte non abbiamo raggiunto i risultati sperati, però abbiamo una clientela fidelizzata e siamo convinti di poter crescere molto in questo particolare mercato. Per la vostra azienda quanto è importante il servizio alla clientela? Il servizio ai clienti è fondamentale ed è sempre stato uno dei cardini della nostra attività. Abbiamo puntato sulla qualità del servizio anche in tempi in cui non c’era nel nostro territorio un particolare interesse a questo mercato, perfino da parte di altri gestori. In questa regione c’è sempre stata una certa riluttanza a consumare il caffè o altri prodotti
da un distributore automatico. Bibi Service non ha quindi avuto vita facile nei confronti della mentalità della gente e della loro percezione di questo canale distributivo. Al nord si è abituati a trovare i distributori ovunque, mentre in Calabria la situazione è stata per lungo tempo diversa. In questi undici anni abbiamo lavorato non soltanto per i numeri, ma soprattutto per un cambio di mentalità e ora iniziamo ad ottenere i primi risultati, anche se continuiamo a confrontarci con un pubblico per lo più di impiegati, abituati nella mezz’ora di pausa ad andare a prendere il caffè al bar e che fanno ancora fatica a scegliere una pausa veloce ad un distributore automatico. La vostra espansione vi ha creato qualche problema con i bar? D.A.ITALIA 27
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Assolutamente no. Qualcuno si è lamentato in passato, ma poi hanno avuto modo di constatare e capire concretamente, tramite lo svolgimento del nostro lavoro, che il distributore è un qualcosa in più, in grado di incentivare il consumo del cliente finale, ma che non fa diminuire quello al bar. Per ragioni di correttezza non posizioniamo i distributori davanti ai bar, ed è giusto che sia così. L’esempio ci è dato dagli ospedali, dove l’utente usufruisce del servizio dei bar presenti nell’atrio, nel cortile o di fronte agli ingressi, a prescindere dall’esistenza del distributore. Per chi si trova in ospedale oltre determinati orari e la notte, il vending è un’ottima soluzione e l’unica scelta a disposizione per il ristoro. Quali sono i numeri della vostra struttura? D.A.ITALIA 28
La nostra è un’azienda con una gestione familiare alla quale partecipano solo cinque persone, anche se assumiamo dei collaboratori occasionali per i periodi di più intenso lavoro. Bibi Service ha un magazzino per le merci e un’officina per i distributori. A breve ci trasferiremo temporaneamente in un capannone in una zona industriale, che ci permetterà di riunire la struttura: uffici, magazzino, officina, parco macchine, tutto in un’unica comoda sede. Per la nostra futura sede abbiamo acquistato un lotto di terreno davanti alla tangenziale dove desideriamo costruire un nuovo edificio in base alle nostre esigenze presenti e future. Quali garanzie offre Bibi Service al cliente per l’Assistenza? I nostri interventi avvengono rapi-
damente, abbiamo la possibilità di arrivare in un paio d’ore circa dal cliente e raramente lasciamo passare un giorno. Se possibile risolviamo il problema sul posto, altrimenti sostituiamo il distributore per il tempo necessario alla riparazione in magazzino. Abbiamo fin dalle origini puntato sulla qualità del servizio, per dare al cliente la giusta immagine della nostra azienda. Avete investito molto nel rinnovo del parco macchine? Nell’ultimo anno abbiamo puntato moltissimo sui distributori a tre gradi e stiamo rinnovando il parco macchine con più moderni sistemi di pagamento. Oggi quasi tutti i nostri distributori sono attrezzati con una rendiresto. Le nostre macchine per il caldo e per il freddo sono di ultima generazione e dei due marchi leader in Italia: Bianchi
e Necta. Gestite anche la catena del freddo? Abbiamo iniziato a gestire le problematiche della catena del freddo quando abbiamo preso i distributori a tre gradi. Abbiamo una cella frigorifera in magazzino e per il trasporto stiamo utilizzando delle borse frigo che possono portare un numero limitato di prodotti. Non è ancora una situazione ottimale, ma considerato che in meno di due ore siamo sulla locazione, per ora non ci sono problemi. I prodotti “freschi” iniziano ad avere un certo mercato anche in Calabria? Stiamo cercando di inserire i prodotti freschi nei nostri distributori, ma è un segmento di mercato ancora agli inizi e il cliente si avvicina a questa categoria di prodotti
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ancora con una certa riluttanza. Anche nelle scuole il riscontro è molto lento, ma noi non demordiamo e siamo pronti ad investire in questa nicchia di mercato che avrà quasi certamente un buon sviluppo nei prossimi anni.
di battute di una singola postazione e, dove ad esempio c’è una piccola macchina del caffè, aggiungerne una del freddo o inserire un combinato. Però, per quanto mi riguarda, credo che l’area da noi trattata sia più o meno satura.
C’è molta concorrenza nella vostra zona? Ci sono altre piccole gestioni, ma generalmente con i gestori, a prescindere dalla loro importanza commerciale, abbiamo sempre mantenuto un rapporto di reciproca stima e affetto e non abbiamo nessun tipo di scontro.
Come in tutte le altre regioni anche in Calabria stanno incominciando a verificarsi fenomeni di acquisizione, li avete avvertiti anche voi? Nella nostra Provincia ancora non ci sono state acquisizioni, però credo che questo fenomeno sia stato di ulteriore stimolo ai gestori per acquisire delle strutture adeguate all’attuale mercato della distribuzione automatica. Il fatto che stiano entrando in Calabria importanti gruppi nazionali, ha dato sicuramente nuove motivazioni ai noi piccoli gestori e l’incentivo a credere maggiormente nel
C’è la possibilità di crescere ancora in questa Provincia? C’è la possibilità di migliorare il servizio, ma probabilmente non di crescere. Buona parte del lavoro che si doveva compiere è stato fatto. Si può aumentare il numero
nostro lavoro. Lei è delegato regionale CONFIDA, cosa comporta questa posizione a livello di responsabilità e impegno? Il fatto di essere stato, in maniera unanime, segnalato come rappresentante del gruppo CONFIDA, mi ha sicuramente riempito di gioia e inorgoglito. Credo e ho sempre creduto importante intrattenere con tutti gli altri gestori un reciproco scambio di idee e di provare a gestire al meglio le eventuali divergenze. Sono del parere che bisogna intraprendere con tutti un dialogo, a prescindere dalla grandezza del gestore e dai fatturati, e mi sono sempre adoperato per ottenere questo tipo di rispetto che va oltre il rapporto commerciale. In questi anni abbiamo ottenuto dei risultati, con benefici per tutti. Spero che questa situazione possa
durare nel tempo, anche se si intravedono delle piccole crepe. Fino a quando si riuscirà a mantenere un rapporto non soltanto commerciale ma anche personale tra di noi, credo che la gran parte dei problemi potrà essere risolta. La vostra azienda aderisce alla carta dei servizi CONFIDA? Negli ultimi mesi ci stiamo riorganizzando a livello logistico e di management e quindi siamo ancora un po’ indietro nel raggiungimento di questo importante obiettivo. Credo però che quanto prima riusciremo a fare un ulteriore passo. Ci sono stati dei problemi interni che ci hanno fatto perdere quasi un anno, ma siamo cresciuti ugualmente e questo ci lascia ben sperare per il futuro.
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speciale calabria SAIBA Srl – professionalità, servizio e qualità nella provincia di Crotone SAIBA Srl è una dinamica e moderna impresa di gestione di distributori automatici che opera da anni con successo nella provincia di Crotone, grazie soprattutto al costante impegno di una delle sue figure di riferimento: Antonio Battaglia. SAIBA è stata costituita solo alla fine del 2006, per gestire in modo esclusivo le attività legate al mondo del vending di una realtà aziendale impegnata anche in altri settori, ma è operativa con la sua struttura e i suoi uomini da circa 15 anni. D.A. Italia, per conoscere meglio questa gestione calabrese, si è recata a Isola di Capo Rizzuto (KR) dove ha incontrato e intervistato Antonio Battaglia, socio fondatore e responsabile commerciale dell’azienda.
Intervista ad Antonio Battaglia –SAIBA Srl Come è nata la decisione di entrare nel mondo del vending? Ho iniziato questa attività da solo, nel 1993, prima svolgevo un’attività completamente diversa, lavoravo nel settore edilizio con un camion di movimento terra. Un giorno, mentre ero da un gommista per cambiare una pneumatico del camion, vidi una macchinetta del caffè. All’epoca nella nostra zona ancora non ce n’erano e da quell’incontro casuale mi venne l’idea di avviare qualcosa nel settore del vending. Mi sono subito reso conto delle potenzialità di questo mercato anche e soprattutto in un ambito territoriale come la Calabria, dove la distribuzione automatica era ancora praticamente sconosciuta. Prima di investire in questa nuova attività ho cercato di analizzare in modo più approfondito il mercato e, per un certo periodo, ho appro-
fittato dei miei numerosi spostamenti per motivi di lavoro, per fare indagini e per conoscere alcune realtà del settore. Mi ricordo che in uno dei miei primi viaggi andai a visitare la Bianchi e la Omnimatic. È stato difficile iniziare ad operare nel vending, senza una esperienza diretta del settore? Il vending è un settore complesso ed è onestamente molto difficile poter operare con successo senza una consistente esperienza sul campo. I primi distributori che acquistai erano troppo grossi e costosi per le locazioni in cui erano posizionati e l’unico aspetto positivo di questo primo periodo è che, pian piano, mi ha consentito di comprendere meglio il settore. Quando incominciai ad entrare meglio all’interno dei meccanismi che regolano questo mercato, riuscii finalmente ad
individuare la macchina ideale per far partire il mio business: la Saeco 7P, distributore storico che si rivelò perfetto per le mie esigenze. Come tutte le “start-up”, gli inizi sono stati duri e ben presto ho dovuto cercarmi qualche collaboratore, perché da solo cominciavo ad avere qualche difficoltà a livello tecnico e organizzativo. Ho avuto la fortuna di conoscere il signor Samarotto, oggi mio socio, che è sempre stato particolarmente bravo a gestire gli aspetti contabili e organizzativi della società ed ha aggiunto un tassello fondamentale per la crescita della nostra realtà aziendale. Insieme iniziammo a pianificare meglio la gestione e, grazie al suo impegno, io ho potuto dedicarmi completamente allo sviluppo della parte commerciale. L’automobile che veniva utilizzata per servire le nostre prime locazioni venne presto sostituita dal primo furgone, il giro di affari creb-
be rapidamente e incominciammo ad assumere dei caricatori e ad avere un parco macchine di una certa dimensione. Abbiamo commesso anche qualche errore, soprattutto nell’acquisto di macchine che poi non hanno completamente soddisfatto le esigenze dei clienti e sono state abbandonate, ma complessivamente, grazie al lavoro e ad una passione per questo lavoro che non è mai venuta meno, abbiamo ottenuto buoni risultati e siamo soddisfatti dei nostri tassi di crescita. Come si compone la vostra attuale struttura? In SAIBA lavorano dodici persone: due tecnici, sei caricatori, due ragazze in ufficio, io e il mio socio, che continua a dedicarsi alla parte amministrativa. Abbiamo un parco automezzi che ha raggiunto le otto unità e stiamo da tempo progettando di spostare il magazzino in D.A.ITALIA 31
una locazione più grande. Oggi il magazzino è diventato troppo piccolo per le nostre esigenze e stiamo pensando di costruire qualcosa di nuovo che sia realmente adeguato alle nostre necessità. Purtroppo per poter effettuare questo importante cambiamento dobbiamo aspettare ancora un po’ di tempo. C’è un terreno nella zona industriale con tutte le licenze necessarie e le caratteristiche che consentono ai reparti merci, mezzi, officina e macchine di essere realizzati in maniera ottimale. Abbiamo un ingegnere che sta lavorando al progetto che sarà presentato al Comune. Mi auguro di poter iniziare con i lavori entro un anno. Siete presenti solo nella provincia di Crotone o vi state sviluppando anche in altri ambiti territoriali? Sicuramente il fulcro della nostra attività si sviluppa nella Provincia di Crotone, ma siamo anche presenti con qualche postazione nella Provincia di Catanzaro e di Cosenza. Nella nostra Provincia stiamo investendo molte risorse ed energia per riuscire a coprire la vasta zona collinare che comprende: San Giovanni in Fiore, Petilia Policastro e Mesoraca, un territorio dispersivo, che abbiamo deciso di servire, anche con poche battute, in previsione di sviluppi futuri. Quante battute riuscite a sviluppare complessivamente? Oggi SAIBA arriva a sviluppare circa 150 mila battute/mese. Per un territorio come la Provincia di Crotone è senz’altro un buon risultato. Stiamo inoltre cercando di sviluppare il settore cialde e, in futuro, riteniamo di poter incrementare il nostro giro d’affari attraverso il mercato dell’OCS L’OCS si sta sviluppando in Calabria? Quasi tutte le gestioni calabresi di una certa rilevanza, sono più impegnate nel vending tradizionale e tendono ad offrire le macchine a D.A.ITALIA 32
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cialde solo dove gli viene esplicitamente richiesto dal cliente. In realtà se il servizio viene offerto e “spinto” nel modo giusto, potrebbe avere un grande sviluppo anche nella nostra regione. Noi storicamente siamo legati al marchio Illy e abbiamo molti clienti che sono affezionati a questo importante brand nazionale, però siamo in grado di dare una serie di valide alternative a chi non è soddisfatto dal gusto particolare di questa miscela di caffè. C’è molta concorrenza nella vostra Provincia? Generalmente in Calabria si è creato un clima di rispetto reciproco tra le varie aziende del settore e gli imprenditori sono stati lungimiranti nel comprendere che la concorrenza può e deve essere fatta solo sul livello del servizio. Seguendo questa logica le gestioni locali sono le uniche che conoscono a fondo le problematiche del proprio territorio e che intrattengono tutta una serie di rapporti umani con i clienti, fattore indispensabile per operare con successo in questa regione. Quindi si è creata una situazione favorevole, in cui le varie realtà provinciali operano principalmente nel loro territorio, con prezzi medi per battuta abbastanza elevati e che gli consentono di sviluppare un servizio di eccellenza. Questa situazione è destinata a perdurare nel tempo? Non sono così convinto che questa particolare fase congiunturale possa restare invariata ancora per molto tempo, anche se è interesse di tutti gli operatori mantenere una situazione che consente di riversare sul servizio la maggiore marginalità. Inizia a crearsi anche un diverso tipo di concorrenza e già ci sono casi di aziende che abbassano i prezzi in modo notevole, addirittura con differenze di venti centesimi a battuta. Questo ci può mettere in difficoltà, anche se la nostra azienda punta sulla qualità e sul servizio e viene premiata dalla sua clientela principalmente
per questo. In alcune locazioni abbiamo inserito anche i distributori di gelati, proprio per dare un servizio completo e siamo pronti ad intervenire sulle macchine in qualsiasi momento, anche la sera tardi o la domenica.
Gestite la catena del freddo? Pensate ci sarà sviluppo in questo mercato? Abbiamo deciso di iniziare a gestire le problematiche legate alla catena del freddo proprio nell’ottica di offrire un servizio sempre più qualificato alla nostra clientela. Ci stiamo organizzando e abbiamo creato all’interno del magazzino una piccola cella adatta a questi prodotti. Siamo convinti che questa nicchia di mercato sia in crescita, anche perché va incontro ai nuovi trend di sviluppo del canale vending. I grandi gruppi nazionali sono già arrivati nella vostra Provincia? Nella Provincia di Crotone non c’è ancora nessun grande operatore nazionale e non credo che sarà così facile entrare per acquisizione, perché di solito un’azienda decide di vendere quando si trova in difficoltà. La situazione in questo territorio è invece abbastanza soddisfacente e quindi non credo ci siano le condizioni per qualche cessione di attività. Riuscite a garantire l’assistenza in tempi brevi? Siamo consapevoli di quanto sia importante in questo settore poter garantire un’assistenza tempestiva e quindi cerchiamo sempre di ridurre le attese al minimo. Riusciamo ad intervenire quasi sempre in giornata, a meno che non dobbiamo recarci in una zona molto distante dalla nostra sede operativa (ad esempio la zona collinare), nel qual caso garantiamo l’intervento entro le 48 ore. Nei casi più difficili arrivate anche alla sostituzione del distributore? La sostituzione del distributore è
una prassi che in alcun casi va senz’altro eseguita. Offrire un buon servizio vuol dire anche essere pronti ad interventi come questo. Investite molto nella formazione dei vostri addetti? La formazione del personale è stato sin dall’inizio dell’attività un nostro segno distintivo. Il primo ragazzo che è venuto a lavorare con noi, è stato subito inviato a partecipare a dei corsi di formazione, che gli hanno consentito di acquisire le competenze della parte tecnica. Ancor oggi, ogni volta che ci propongono dei corsi di formazione, cerchiamo di farli fare ai nostri collaboratori. Inoltre organizziamo nella nostra sede dei corsi interni ai quali spesso partecipano alcuni tecnici dei nostri principali fornitori di macchine e sistemi. Pochi giorni fa, ad esempio, si appena concluso un corso interno tenuto da un tecnico della Bianchi. Aderite alla Carta dei Servizi di CONFIDA? Siamo soci di Confida e ci siamo sempre ispirati ai concetti espressi dalla Carta dei Servizi. Adottiamo questi principi anche perché c’è stato un grosso lavoro su questi temi da parte dell’Associazione Nazionale ed eluderli significherebbe non mettere in pratica il lavoro che è stato fatto dai nostri stessi rappresentanti.
SAIBA, il nome scelto per la nuova società, ha un significato particolare? Il nome SAIBA ha più di un significato. SA sono le iniziali del mio socio, I sta per Isola di Capo Rizzuto (dove abbiamo la sede operativa) e BA sono le mie iniziali. Ma oltre a questo SAIBA ha un significato che per me è ancora più importante: Sathya Sai Baba è un Maestro di Verità indiano a cui sono particolarmente legato. Sono stato due volte in India e ho vissuto un’esperienza incredibile. Il fatto di aver fondato una società che porta questo nome, ha per me un grande valore.
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CAFFÈ NEWS La tazzina da mangiare Eat a Cup - storia di un'idea Foodrinks è un nome nuovo nel campo della distribuzione di prodotti dolciari e da bar, ma può contare sull'esperienza e la competenza di Cesare Scarpellini, ideatore e importatore esclusivo della tazzina da mangiare Eat a Cup. Foodrinks svolge un costante lavoro di ricerca e sviluppo in Italia e in tutto il mondo per individuare quelle che saranno le tendenze di domani, per anticipare e creare successi per i suoi clienti. I nuovi consumatori chiedono prodotti innovativi e genuini e Foodrinks li cerca per loro. Per conoscere questa particolare realtà aziendale, D.A. Italia si è recata a Forlì, dove ha incontrato e intervistato Cesare Scarpellini, fondatore di Scarpellini Foodrinks Srl.
Intervista a Cesare Scarpellini – Foodrinks Come è nata la decisione di fondare la Scarpellini Foodrinks? Foodrinks è nata dall’idea della tazzina da mangiare Eat a Cup. La mia precedente professione era quella di promotore finanziario, ma soffrivo della continua necessità del rapporto personale individuale che si sviluppa con quel tipo di attività. Per concludere una trattativa era sempre necessario andare a cercare i clienti e dialogare con loro singolarmente. Il mio obiettivo era invece quello di svolgere un’attività che potesse coinvolgere tante persone insieme. Un mio cliente, che in seguito è diventato un amico e per un certo periodo anche un socio, mi disse di avere una partecipazione in una torrefazione e mi raccontò della soddisfazione che provava nel vedere i clienti entrare in un bar dove distribuiva caffè e gustare quel prodotto senza sapere che lui ne era il fornitore. Questo tipo di ragionamento mi ha in qualche maniera folgorato, mi domandai: che cosa c’è di sempre collegato al consumo di un caffè? Una tazzina. Quindi se fossi riuscito a produrne una che non viene riutilizzata perché mangiata, un contenitore che nella forma diventa anche sostanza, probabil-
mente sarei stato in grado di raggiungere molte persone contemporaneamente. Questa idea non era stata sviluppata perché molto difficile da realizzare (la tazzina che si mangia è uno snack che deve resistere a liquidi molto caldi), ma ho deciso lo stesso di approfondire l’argomento e ho iniziato a cercare qualcuno che fosse in grado di crearla e di produrla. Aveva già qualche esperienza in campo alimentare? Al tempo non avevo una preparazione specifica in campo alimentare e nemmeno un’esperienza diretta del settore, però possedevo una grande passione per queste tematiche e questo mi ha molto aiutato. Quando ha iniziato a sviluppare concretamente l’idea di una tazzina da mangiare? L’idea di Eat a Cup si è sviluppata intorno al 2001-2002 e Foodrinks è nata nel 2004. Prima ho avuto un’esperienza insieme ad altri soci, con un altro nome, ma che è “implosa” per proprio conto perchè nessuno vi lavorava a tempo pieno. Nel momento in cui si è rivelato necessa-
rio dedicare maggiori energie al progetto, ho preso l’ iniziativa e ho deciso di dedicarmi a questa attività. Mi sono messo in gioco e ho preferito fare delle scelte in autonomia, partire con calma con l’obiettivo di far quadrare i conti e di crescere in maniera armonica: questa è la mia filosofia. Eat a cup è un prodotto difficile da realizzare, come siete arrivati al prodotto definitivo? L’intuizione è stata quella di trovare la giusta dimensione del prodotto, perché se avessimo subito tentato di realizzare una tazzina troppo grande (ad esempio una tazza da cappuccino), è molto probabile che il progetto si sarebbe risolto in un fallimento. Ora però, con più esperienza, stiamo tentando anche con questa dimensione, perché sarebbe una buona integrazione di gamma. La forma è importante, l’impasto che viene mangiato deve avere il corretto rapporto tra volumi e struttura. Le prove sono state fatte sulla forma e sul volume da contenere. Chiaramente l’esistenza e l’accertata funzionalità della tazzina in D.A.ITALIA 37
ceramica ci ha molto aiutato e, per imitazione, abbiamo fatto riferimento a delle forme già esistenti e consolidate. L’impasto è stato modificato rispetto a quello di un normale cono gelato e la pressione con cui viene stampato è superiore a quella di una cialda tipica di quel mercato. Quindi sono state fatte alcune modifiche rispetto ad uno standard che già esisteva. All’inizio l’idea era quella di fare un cono al posto di una tazzina e di studiare un particolare supporto, ma alla prova dei fatti era più difficile da realizzare e più scomodo da utilizzare, perché meno pratico da maneggiare. Dal punto di vista della novità sarebbe stato forse ancora più innovativo, però troppe novità disorientano, la funzionalità del prodotto è fondamentale in qualsiasi progetto e per questo abbiamo scelto la tazzina. Che funzione svolge il cioccolato e che tipologia di prodotto avete scelto? Il cioccolato ha una funzione importante. La resistenza del prodotto deve essere agevolata dal cioccolato, che deve quindi contenere un certo quantitativo di grassi, cioè di burro di D.A.ITALIA 38
cacao e di grassi vegetali, in maniera tale da impermeabilizzare e fondersi con il calore del liquido. Il caffè si fonde con l’impasto di cialda andando a saturarne la porosità. Il cioccolato è una via di mezzo fra il cioccolato fondente e quello al latte, abbiamo cercato di trovare un compromesso sul gusto. Sarebbe possibile fare due prodotti distinti e in teoria anche un terzo con il cioccolato bianco, però diventerebbe scomodo per il produttore dover ogni volta smontare le macchine per cambiare o escludere la presenza del cacao. Tutto è realizzabile, però questo mix è il più semplice da gestire e il più apprezzato dal consumatore medio. Il cioccolato altera il sapore del caffè? Non lo altera ma lo arricchisce, soprattutto nella parte finale della degustazione, perché il cioccolato si scioglie leggermente e offre lo stesso effetto del cioccolatino che si assapora in alcuni bar al termine del caffè. Però il gusto iniziale non viene modificato. Abbiamo deciso di non mettere lo zucchero dentro la tazzina, perché il cliente è abituato a zuccherarlo nella quantità
desiderata e a mescolare. Con questo tipo di tazza chi abitualmente mette poco zucchero nel caffè può addirittura evitare di metterlo, perché nel cioccolato e nell’impasto ne è già presente un certo contenuto. Non abbiamo voluto andare a cambiare le abitudini del consumatore e abbiamo cercato di influire su queste dinamiche il meno possibile. Eat a Cup è un prodotto stagionale? Sospendiamo la diffusione di Eat a Cup dalla fine di aprile fino al primo di settembre, perché potrebbe non essere conservato correttamente nel trasporto. Oggi il prodotto non dà particolari problemi nel mantenimento, perché il 99% dei locali sono climatizzati e fino ad una temperatura di circa 30 gradi si conserva perfettamente. Il discorso cambia se lo dobbiamo trasportare in un furgone dove non si riesce a mantenere una temperatura adeguata. Noi in realtà continuiamo a commercializzarlo, ma solo a chi ci garantisce che il prodotto verrà stoccato in maniera sicura e affidabile. Stiamo avendo un’ottima diffusione nei Paesi Arabi, che sono molto caldi, ma che sono strutturati per avere
tutti i locali climatizzati e un trasporto già coibentato o comunque a temperatura controllata. Vendiamo molto in Arabia Saudita, nel Kuwait e negli Emirati Arabi Uniti. Per paradosso, i paesi che potevano essere più svantaggiati, diventano i più comodi per commercializzare questo tipo di prodotto. Come avete affrontato le problematiche legate al rispetto delle norme igieniche? La tazzina viene realizzata e inscatolata secondo le normative HACCP e quindi è perfettamente sotto controllo dal momento della produzione fino alla consegna al distributore finale. Le problematiche legate al mantenimento del prodotto possono sorgere soltanto se le scatole vengono costantemente esposte alla luce del sole, perché questo potrebbe provocare un’alterazione della parte di cioccolato. Quali sono i vostri canali distributivi di riferimento? Il nostro canale di riferimento è senz’altro l’Ho.Re.Ca., ma abbiamo fatto alcuni test che ci hanno portato alla decisione di cambiare i for-
mati per migliorarli e adattarli al mercato della famiglia e al vending, quindi al momento siamo in fase di revisione dei formati del packaging. Con quale formato siete sul mercato? Abbiamo delle scatole da 180 unità divise in 4 latte da 45 pezzi ciascuna. Eravamo partiti con un formato diverso, che poi è stato ridimensionato per non avere problemi di mantenimento. Le latte da 45 unità sono perfettamente compatibili con le reali esigenze dei bar. Per ogni confezione c’è un adeguato numero di pirottini in carta, che servono per stabilizzare il prodotto sul piattino da caffè e per contenere le eventuali perdite. La carta dei caffè e i prodotti a base di caffè, stanno sempre più affermandosi nei bar. E’ un trend che favorirà anche il vostro prodotto? Il nostro prodotto sarà certamente favorito da questo particolare trend di mercato. Le ricette a base di caffè con panne e creme, create per incontrare i gusti moderni, si sposano perfettamente con una tazzina come Eat a Cup.
Quando pensiamo al nostro consumatore ideale, non ci rivolgiamo certo agli “integralisti” del caffè che lo vogliono gustare solo in un determinato modo, ma a tutte quelle persone che apprezzano anche queste particolari derivazioni. Inoltre possiamo raggiungere tutti quei consumatori che non gradiscono il caffè tradizionale, ma che sono più che disposti a gustarlo all’interno di in una ricetta molto più creativa. Le caffetterie stanno sempre più cercando di intercettare questo tipo di clientela, che spesso è formata da pubblico femminile. Il prodotto ha qualche problema di fragilità? Abbiamo studiato a lungo questo problema e siamo convinti che il nostro prodotto sia più che idoneo al consumo; è infatti sufficiente una minimo livello di attenzione per non avere nessun problema legato alla fragilità della tazzina. Pensate che il settore del vending potrà diventare un interessante canale distributivo per Eat a Cup? D.A.ITALIA 39
Siamo intenzionati ad affrontare il mercato del vending attraverso la revisione del “formato famiglia” da dieci pezzi. Siamo convinti che potrebbe avere un buon sviluppo, soprattutto nel settore dell’OCS. La produzione sarebbe in grado di soddisfare un considerevole aumento delle richieste? Abbiamo un accordo di partnership con il produttore e già oggi distribuiamo sul mercato alcuni milioni di pezzi. Non avremmo comunque nessun problema ad aumentare la produzione. Se ci fosse bisogno di consegnare grandi quantitativi di prodotto, ci possiamo organizzare in tempi realmente molto brevi. Qual è la shelf life di Eat a Cup? Eat a Cup ha una shelf life molto lunga: otto mesi dal confezionamento, è una data corretta ma prudenziale, se avessimo la certezza che il prodotto viene sempre conservato nelle più idonee condizioni, si potrebbe indicare una scadenza ancora più lunga.
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Il prezzo di Eat a cup è compatibile con il settore del vending? Eat a Cup ha un prezzo molto vicino a quello di uno snack e, facendo dei volumi importanti, possiamo vendere il prodotto ad un prezzo ancora più basso rispetto a quello che attualmente proponiamo ai bar. Distribuite anche una macchina per solubili? Commercializziamo nei bar una macchina per solubili con la quale proponiamo alcuni nostri prodotti come: l’orzo Orzowei e il Thai Break. Thai Break è una bevanda al gingseng disponibile in diverse concentrazioni: un monodose strong e uno light che differiscono solo per la quantità di ginseng. A breve avremo anche un prodotto al ginseng studiato apposta per il mercato del vending, con le caratteristiche adatte e il corretto rapporto qualità/prezzo. Distribuite anche “UNO” un particolare biscottino. Lo proponete assieme ad Eat a Cup? Il biscottino UNO è un cucchiaino con la dimen-
sione ideale per una tazzina da caffè e quindi si sposa molto bene con Eat a cup. Comunque non c’è nessun obbligo per il nostro cliente, vendiamo i due prodotti indipendentemente l’uno dall’altro. UNO è un frollino dal gusto molto gradevole e con una scadenza di diciotto mesi. Siete uno degli sponsor della Collezione Maltoni. Come è nata questa collaborazione? La collaborazione con Maltoni è nata per una questione di vicinanza geografica e di affinità dal punto di vista personale. Ci siamo conosciuti a Trieste alla fiera dello scorso anno e mi è sembrato importante riuscire collegare un interesse verso il caffè che non è soltanto di tipo commerciale, ma anche culturale. Una sponsorizzazione è la misura di un’affinità. Enrico Maltoni è un ambasciatore della cultura del caffè e del design legato al caffè espresso nel mondo e mi è sembrato abbastanza naturale collegare il mio prodotto alla sua immagine. In più il gusto estetico è un requisito fondamentale per noi italiani. Come recita il claim Foodrinks: Il buon gusto è tutto.
D.A.Italia 7Cup – La fase finale
Agli inizi di settembre sono state giocate le due semifinali del torneo di calcio a sette: D.A.Italia7Cup. Il verdetto è uguale a quello della prima edizione della Vending Champions League, saranno Bianchi Vending Group e N&W Global Vending a disputare l’attesa finale del 19 ottobre. Il Torneo è stato molto combattuto e ha appassionato i moltissimi utenti di internet che hanno seguito tutte le fasi del Torneo sul sito di D.A.Italia (www.daitalia.it/7cup). Gli accessi ad internet durante questo periodo sono stati incredibili, in soli tre mesi, circa 100.000 contatti, 20.000 pagine viste e più di 5.000 utenti singoli. Per ringraziare i nostri numerosi lettori web e per informare tutti quelli che ci leggono solo nel formato cartaceo, pubblichiamo integralmente le cronache delle due semifinali.
Necta batte ADA 4-3 e vola in finale Dopo un'appassionante sfida con il risultato in bilico sino all'ultimo secondo, N&W Global Vending si aggiudica la prima semifinale della D.A.Italia7Cup. Partita vera, affrontata a ritmi sostenuti e con la giusta dose di agonismo. Poker di reti per l'eterno Tironi e caccia aperta per lui al titolo di capocannoniere. ADA esce a testa alta dalla competizione, consapevole di aver offerto un'ottima prestazione. Giavini (ADA) eletto dalla giuria come migliore giocatore della partita. Milano, 07-09-2007 – La prima semifinale del Torneo vede in campo due squadre che hanno molto ben impressionato durante il girone di qualificazione, quindi tutti si aspettano un incontro spettacolare e combattuto. Serata perfetta per una partita di calcio, senza il fastidio delle zanzare che hanno purtroppo contradD.A.ITALIA 44
distinto buona parte del Torneo di qualificazione. Unica nota stonata il forfait di Della Canonica, portiere titolare di ADA, defezione che si rivelerà piuttosto critica per la formazione di Busto Arsizio. Maglia nera per Necta che si presenta con: Cavagna, Angioletti, Beretta, Brugnetti, Borione, Capelli, Facoetti, Avram, Tironi, Giupponi, Nava, Fumagalli, Agazzi (non schierato), Passarella e Consorte. Risponde ADA in maglia bianca con: Raimondi. Marino, Popolizio, Zucchini, Amoruso, Vergani, Galli, Giavini e Bozzato. Dopo una prima fase di studio in cui le formazioni non affondano i colpi, Necta rompe gli indugi con Giupponi che riesce a fuggire sulla destra e a mettere un'invitante palla in mezzo, ma Tironi non raggiunge la sfera per un soffio. Insiste Necta e in una convulsa azione in area si guadagna un calcio di rigore. Tironi colloca la palla
sul dischetto e lascia partire un destro che non dà scampo a Raimondi. Sono passati solo 3 minuti e Necta è in vantaggio 1-0. ADA però non sembra subire il risultato e incomincia a macinare gioco, conquistando a poco a poco il predominio del centrocampo. Amoruso fa un grande lavoro di raccordo a centrocampo e si propone spesso sulla fascia. Da una sua ripartenza e relativo fallo, nasce la prima palla gol ADA, una punizione che viene provvidenzialmente deviata in corner. Giavini è l'uomo più pericoloso di ADA e inizia il suo show personale, partendo da lontano e disimpegnandosi con successo tra le maglie avversarie . Pochi giocatori hanno lasciato una così buona impressione sulla giuria tecnica che ha deciso di inserirlo nella ristretta rosa di candidati al premio di miglior talento del Torneo. Al 6° su una azione di Giavini
viene innescato Amoruso che di testa impegna Cavagna. Il portiere ha un eccellente riflesso e in tuffo plastico riesce a deviare a due mani in corner. ADA continua a premere sull'asse Amoruso-Giavini e Necta non riesce a ripartire. Al 9° ancora una clamorosa palla gol per ADA, ma Amoruso da buona posizione spara troppo alto e non inquadra lo specchio della porta. Il pareggio sembra nell'aria, ma ADA non ha fatto i conti con Tironi, sempre attentissimo a smarcarsi in attacco. In una classica azione di contropiede si fa trovare pronto e segna il raddoppio. 2-0. ADA non si scompone e continua la sua azione offensiva. Al 17° un’altra palla gol originata da un'intelligente punizione di Amoruso, che al posto di battere di prima serve l'accorrente Vergani. Purtroppo il tiro non è dei migliori e la ghiotta occasione sfuma sul
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fondo. Ci prova su punizione anche Popolizio, ma Cavagna è attento e devia abbastanza agevolmente in angolo. Al 20° ADA rompe l'incantesimo e, dopo una bella azione in velocità Amoruso-Popolizio, la palla finisce a Vergani che si libera con un dribbling stretto del suo diretto avversario e realizza il gol del 2-1. La partita si alza di tono, gli animi si accendono e ci sono alcuni scontri di gioco piuttosto duri. In uno di questi Facoetti e Bertoni vengono alle mani e l'arbitro mette mano al cartellino rosso. Entrambi sotto la doccia. Lo scontro innesca un vivace "dibattito" che però viene subito spento dal fischio dell'arbitro che sancisce la fine del primo tempo. Dopo una pausa ricca di tensione, ma che comunque serve a stemperare gli animi, le squadre entrano D.A.ITALIA 46
in campo decise a darsi battaglia. ADA vuole tenere in mano il pallino del gioco e cerca subito di pareggiare, ma un improvviso cambio di fronte mette in condizione Tirone di battere l'incerto Raimondi e di siglare il 3-1. ADA sembra giocare bene e riesce a tenere il campo, ma Necta è più cinica e concreta e il risultato non fa che esprimere questi valori. Necta prova a chiudere la partita con Capelli, ma Raimondi è bravo a deviare in angolo. ADA però non molla mai e una incursione di capitan Amoruso, mette alle strette la difesa bergamasca, Angioletti spazza via il pallone per non correre rischi, ma la sfera colpisce in pieno volto Amoruso che cade al suolo. L'azione però non è ancora finita e Giavini ha il tempo di controllare e in bello stile infilare con un preciso destro l'incolpevole Cavagna. 3-2
e partita ancora riaperta. Necta prova a reagire, Nava esplode un tiro dalla distanza che passa tra le maglie dei giocatori che affollano l'area e s'infrange sul corpo di un difensore, che quasi involontariamente salva la porta. Sul ribaltamento di fronte Amoruso entra veloce in area, si allunga il pallone e su intervento deciso di Angioletti cade in area. L'arbitro, ancora nell'altra metà campo, fischia deciso il rigore. Forse non era abbastanza vicino per giudicare con esattezza l'azione, ma di sicuro non era abbastanza lontano da Angioletti, che si precipita a protestare e riesce in un secondo a raggiungerlo, anche se pesantemente trattenuto da almeno tre compagni. Tironi si affretta a fare la sostituzione prima che un'altro cartellino macchi di rosso la serata e Angioletti va prudenzialmente sotto la doccia.
Amoruso va deciso sul dischetto e realizza il gol del pareggio, pallone da una parte e portiere dall'altra. La partita sembra decisamente girare e l'inerzia dell'incontro passa tutta a favore di ADA, Necta ha un gioco meno fluido di altre partite e per la prima volta nel Torneo sembra in difficoltà di fronte ad un avversario deciso a non concedere un metro. Per sua fortuna ci pensa l'eterno Tironi, che realizza la sua quarta rete personale, su una grave incertezza di Raimondi. Spiace dover criticare un giocatore che durante l'incontro ha mostrato alcune buone cose, ma la partita è stata troppo condizionate dalla prestazione del portiere dell'ADA. Oltre a due gol sostanzialmente sulla sua coscienza, ha reso incerto tutto il reparto difensivo che aveva spesso fretta a buttare via il pallone. La partita è stata bella e com-
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battuta e Necta non ha certo rubato nulla, ma con il portiere titolare, probabilmente ci sarebbe stata ancora più incertezza sul risultato finale. Necta cerca di difendere il risultato e non esita ad usare anche le maniere forti, ma l'arbitro è sempre molto attento e ammonisce due giocatori bergamaschi. La partita è molto combattuta e Giavini detta legge, mettendo tutta la difesa Necta in allarme. Al 15° viene atterrato in area di rigore, ma l'arbitro non se la sente di fischiare un penalty che probabilmente ci sarebbe anche stato. ADA prova il pressing finale, ma Necta non si lascia sorprendere. Amoruso prende un cartellino giallo per eccesso di agonismo, ma la relativa punizione, calciata da Consorte da buona posizione, viene deviata in angolo da un bellissimo intervento di Raimondi, che
nel finale di partita compie almeno due interventi decisivi. Il tempo è scaduto, ma l'arbitro recupera un minuto per una precedente interruzione. A pochi secondi dal termine ADA riesce a fabbricare un'ultima grande palla gol ma Marino, solo a porta praticamente vuota, manca di un soffio l'appuntamento con il gol. La palla si perde sul fondo e l'arbitro fischia la fine della partita. TABELLINO N&W Global Vending - ADA 4-3 (2-1) P.T. Tironi (N&W) - Rigore Tironi (N&W) Vergani (ADA) S.T. Tironi (N&W) Giavini (ADA) Amoruso (ADA) - Rigore Tironi (N&W)
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Bianchi supera Argentia 6-2 e ipoteca la finale La sfida finale della D.A.Italia 7Cup sarà Necta contro Bianchi. Bianchi Vending Group ha infatti vinto abbastanza agevolmente la seconda semifinale contro Argentia e punta decisa alla rivincita del Torneo dello scorso anno. Partita molto equilibrata per buona parte del primo tempo. Argentia sembrava in grado di fare il colpaccio, ma con il passare dei minuti Bianchi ha trovato i giusti equilibri e ha dominato l'incontro. Milano, 10-09-2007 – La seconda semifinale del Torneo vede in campo due squadre che hanno ben figurato nel girone di qualificazione, soprattutto Argentia, squadra rivelazione di questa edizione, D.A.ITALIA 48
che è arrivata alla semifinale sovvertendo i pronostici della vigilia. Maglia blu per Bianchi che si presenta con: Ubbiali, Agliardi, Daghetti, Ferretti, Colombo, Formica, Venturella R., Condac e Castellano. Risponde Argentia con i colori Giallo/Blu con Castiglione, Colnaghi, Lanzani, Fuoco, Sisti, Corrao, Balzano, Gironi. Parte molto bene Argentia che entra in campo con lo spirito giusto, decisa a combattere su ogni pallone. Le prime fasi di gioco sono a suo favore, anche se è Daghetti a iniziare le danze con un violento tiro che però si perde alto sopra la traversa. Al 3° prima palla gol per Argentia con Corrao che impegna severa-
mente Ubbiali. Bianchi cerca di reagire con una bella azione Ferretti-Daghetti, ma il tiro al volo di quest’ultimo si perde a lato della porta ben difesa da Castiglione. Al 7° Argentia si trova in contropiede in tre contro uno, ma Corrao e Lanzani non hanno il necessario cinismo per finalizzare l'azione. Ferretti in ripiegamento difensivo spazza via il pallone e salva la sua porta. Venturella, il più attivo dei bergamaschi, ci prova con un gran destro al 9°, ma Castiglione è sempre sicuro e para in presa. Corrao domina l'area avversaria e solo un attento Castellano riesce ad evitare danni per Bianchi. Sulla
sua ennesima incursione Ubbiali esce alla disperata e riesce a spazzare lontano. Angelo Venturella corre ai ripari e avanza Condac all'attacco, lasciando la manovra in mano al figlio Riccardo. La mossa si rivelerà vincente, perché la partita cambia fisionomia e Argentia inizia a concedere metri e iniziativa all'avversario. AL 15° grandissimo gol dalla distanza di Castellano che batte imparabilmente Castiglione mandando la palla sull'angolo basso a destra. Argentia subisce un po' troppo il contraccolpo e non reagisce. Bianchi allora si fa avanti e Ferretti sfiora il gol in un paio di occasioni.
Proprio su di lui, lanciato solo in area, viene fatto un fallo che il sempre attento arbitro sanziona con un rigore. Venturella non perdona e dal dischetto sigla il 2-0. Il secondo tempo inizia comunque senza tensioni. Le squadre in campo si affrontano con il dovuto fair-play e il clima è decisamente orientato alla sportività e al sano divertimento. Dopo soli 30 secondi Castiglione esce dalla sua area per salvare una rimessa laterale e, pressato dagli avversari, per poco non concede una palla gol. Al 2° gran numero di Venturella che in accelerazione si libera del difensore e fa partire un bel destro
che sfiora il palo. Argentia si riscuote e prova a riaprire la partita. Prima Balzano da buona posizione spara alto, poi Lanzani riesce a tenere la palla bassa di controbalzo e per poco non inquadra lo specchio della porta. Il pressing Argentia continua, Corrao e Colnaghi triangolano in velocità, ma anche questa occasione non viene finalizzata. Bianchi decide di chiudere la partita e incomincia a premere. Colombo si fa notare per un paio di belle occasioni. Al 10° grandissimo tiro al volo che Castiglione incredibilmente riesce a deviare in corner. Angelo Venturella fa esordire Formica e, sugli sviluppi del calcio d'angolo, proprio lui segna il
3-0 (bellissimo il passaggio di Riccardo Venturella). Il gol del mister! Argentia onora comunque l'incontro e prova a ridurre le distanze, ma Ubbiali è in grande serata e dice di no al solito Corrao. Al 15° la più bella azione dell'incontro. Un corner viene battuto da Bianchi sul secondo palo e l'accorrente Castellano fa partire un autentico siluro al volo. Castiglione si tuffa e d'istinto riesce a deviare
sulla traversa il tiro. Standing ovation per entrambi dagli spalti. Un minuto dopo Castiglione si ripete su Formica lanciato a rete. Sarà difficile togliere all'estremo difensore di Argentia il trofeo di miglior portiere del Torneo, anche se lo stesso Ubbiali ha dimostrato grandi qualità. La partita volge al termine e saltano tutti gli schemi, le panchine corte si fanno sentire e mancano i ripiegamenti difensivi. Al 20°
Castellano sigla il 4-0 su rigore e dopo un minuto Corrao finalmente riesce a superare l'attento Ubbiali. Ennesimo contropiede e Daghetti infila il gol del 5-1, imitato un minuto dopo da Ferretti che porta a sei lo score di Bianchi. Nei minuti di recupero gran gol al volo di Sisti e il punteggio si fissa sul definitivo 6-2. Bene Castellano, Ubbiali e Venturella per Bianchi e Castiglione, Corrao per Argentia
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novità nel vending UNA NUOVA IMMAGINE PER BIANCHI VENDING GROUP Bianchi Vending Group, uno dei i leader europei produttrici di macchine per la distribuzione automatica, ha da qualche mese acquisito GEM-FUTUREMA, azienda produttrice di macchine da caffè espresso professionali da bar, costituendo una realtà che può offrire, oltre ad una delle gamme più complete di prodotti per il settore vending, anche una linea professionale di macchine da caffè espresso per il mercato dell’Ho.Re.Ca. In occasione dell’importante appuntamento fieristico del SIC-HOST di Milano, debutterà la nuova linea comunicativa del gruppo per il segmento Ho.Re.Ca., che anticiperà le grandi novità previste anche per il vending nel 2008. La comunicazione sarà più aggressiva e coinvolgente, con una testimonial vestita di rosso e identificata dal messaggio HOT, acronimo di Ho.Re.Ca. Our Temptation. Per quanto riguarda la distribuzione automatica, ci sarà una sorta d’inversione rispetto alla precedente testimonial Claudia (sempre in campo rigorosamente nero). La nuova imma-
gine sarà più luminosa, più moderna e su sfondo bianco. L’acronimo in questo caso è stato identificato in LOVE: Live Our Vending Experience e sottintende anche l’intenzione di Bianchi di “coccolare” e avere una grande
VENDING MACHINE PER LINGERIE DI LUSSO L’ 1-2-3 settembre 2007 si è svolta a Lione la più grande fiera del settore della biancheria intima, dei costumi da bagno e del beachwear: “Lyon mode city”; accompagnata da “Interfilière 2007”, che ne ha presentato la materia prima, i tessuti più prestigiosi che sono a monte della filiera e fonte d’ispirazione degli stilisti. La fiera ha avuto fra gli espositori famosi marchi internazionali come Parah, Triumph, Cacharel, Victoria’s Secret, Argentovivo, O’Neil e aziende tessili leader come Carvico e Jersey Lomellina. L’evento ha attraversato l’intero processo manifatturiero dalla fibra al prodotto finale, ha offerto una vista panoramica dell’industria all’interno di un percorso all’insegna della moda e ha definito le tendenze del settore. In una galleria una piccola struttura in legno verde ha accolto un tipico punto ristoro, dotato di due distributori automatici, un tavolino e degli sgabelli per far riposare i visitatori di passaggio. Le macchine, una a spirale e l’altra a dischi, erano eccentricamente colorate e riveD.A.ITALIA 52
stite con dei pannelli sagomati a forma di piante, fiori e foglie, che richiamavano perfettamente la frivolezza dei contenuti. I prodotti offerti al consumatore erano pregiati capi di biancheria intima dai colori e modelli più alla moda. In prima linea originali e fantasiosi completi da donna, ma anche spiritosi slip da uomo e simpatici indumenti per bambini. Il vending è stato così protagonista anche nella fiera della seduzione.
attenzione per i propri clienti. La presenza sempre più importante di Bianchi nel settore dell’Ho.Re.Ca. ha portato il Gruppo bergamasco anche alla modifica del logo, ora identificato dal sito bianchindustry.it.
novità nel vending NSF INTERNATIONAL TRA I PRINCIPALI SPONSOR DEL QUARTO CONGRESSO MONDIALE PER L’ACQUA IN BOTTIGLIA Sarà il Messico, terzo mercato a livello mondiale per l’acqua in bottiglia a ospitare quest’anno il Quarto Congresso Mondiale per l’Acqua in Bottiglia, che si terrà dal 12 al 14 settembre prossimi a Città del Messico, organizzato come sempre dalla casa editrice Zenith International. Con un giro d’affari di oltre 85 miliardi di dollari all’anno, il mercato globale dell’acqua in bottiglia continua la sua inesorabile crescita. Per il futuro tuttavia, lo sviluppo sarà possibile solo a condizione che l’industria presti maggiore attenzione all’ambiente e continui con le attività di differenziazione dei prodotti tramite azioni di marketing e valorizzazione dei prodotti stessi. Lo Sviluppo Sostenibile è proprio il tema principale dell’evento. Nell’ambito del Congresso, verranno inoltre annunciati i vincitori del Bottled Water World
Awards e sarà assegnato il premio al migliore per ciascuna delle seguenti categorie: Migliore bottiglia in PET, Migliore bottiglia in vetro, Migliore Etichetta, Migliore concept per la promozione dell’acqua (Best enhanced water concept), Migliore concept per i bambini, Migliore innovazione nel packaging, Migliore campagna di marketing, Migliore nuovo brand o business e Migliore iniziativa per la sostenibilità. In linea con la sua mission di di salvaguardare la salute e la sicurezza pubblica, NSF International sarà presente anche anche quest’anno in qualità di sponsor del Congresso e il giorno 14 settembre, Adam Bloom, General Manager del programma di certificazione NSF per le Bevande, interverrà con una presentazione dal titolo “21st century beverage certification: the ultimate in brand protection”. NSF International vanta ben oltre 20 anni di espe-
rienza nel settore della certificazione dell’acqua e delle bevande ed è quindi ben qualificato per spiegare l’impatto della certificazione nello scenario competitivo internazionale dell’Acqua in Bottiglia.
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novità nel vending REKICO HA PRESENTATO A EUVEND 07 UNA NUOVA LINEA DI CAFFÈ IN CAPSULE MONODOSE La Torrefazione Rekico Caffè, nell’ottica di continuo sviluppo della qualità del prodotto e dell’offerta, ha presentato all’ EuVend 07 di Colonia una nuova linea di caffè in capsule monodose, dedicato al settore vending. La nuova linea rappresenta una selezione che racchiude miscele di pregiati caffè, di rara finezza, aroma e gusto e si compone di tre tipi di caffè in capsule: CORONA, DECAFFEINATO REK e 100% ARABICA, ognuna con diverse caratteristiche. La capsula CORONA è caratterizzata da un gusto dolce e cioccolatoso, corpo pieno con piacevole finezza. La capsula ARABICA 100% è una miscela di caffè ricca di aroma e con un retrogusto persistente e raffinato. La capsula DECAFFEIANTO REK è una miscela di caffè decaffeinato attraverso un procedimento che utilizza il solo vapore acqueo, con caffeina non superiore allo 0,10%. Per la linea di caffè in capsula nasce anche una gamma di macchine da caffè di nuova concezione. Il lancio di questa nuova linea di prodotti rientra in un più ampio progetto di sviluppo commerciale, che trova il suo punto di partenza nell’apertura di un nuovo stabilimento, posto nelle vicinanze dell’autostrada A14, in prossimità della città di Faenza; ben visibile dall’autostrada, il nuovo complesso,
che entrerà in funzione a inizio 2008 comprende un impianto per la tostatura e il confezionamento del caffè di ultima generazione. La Torrefazione Rekico Caffè, grazie a questa ulteriore evoluzione, sarà in grado di rappresentare un realtà vivace ed in continua evoluzione non solo sul mercato tradizionale dell’Ho.Re.Ca,
ma anche nel canale vending cui, infatti, offre anche miscele di caffè studiate appositamente.
SATRO QUALITY DRINKS LANCIA LA NUOVA BEVANDA AL GUSTO DI CIOCCOLATO XDX. Satro Quality Drinks, azienda del gruppo Humana, uno dei maggiori gruppi di produzione e lavorazione del latte in Europa, promuove la sua nuova linea vending, con il lancio della sua nuova miscela a base di cacao: la nuova bevanda al gusto di cioccolato XDX. Satro Quality Drinks è da più di 35 anni partner dei maggiori operatori vending del mondo e offre una completa selezione di prodotti solubili che coprono tutte le necessità. I prodotti sono già stati testati dai maggiori operatori vending italiani e, nota particolarmente importante, hanno gli stessi dosaggi di tutti quelli finora utilizzati in Italia. Oltre alla produzione a marchio proprio, l’azienda è specializzata nella produzione di prodotti solubili per conto terzi; già vari clienti
italiani hanno approfittato di questa possibilità. Per la linea Ho.Re.Ca., Satro Quality Drinks offre vari prodotti quali diverse miscele di Cappuccini,
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novità nel vending CONCORSO “MARKETING PER LA SALUTE” IV EDIZIONE Organizzato dall’Azienda USL di Modena e dall’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, il concorso rientra tra le attività del Coordinamento Nazionale sul Marketing Sociale. L’iniziativa si prefigge di valorizzare e stimolare la realizzazione di progetti di promozione della salute che utilizzano il marketing sociale. Intende, infatti, dare visibilità ai progetti che si sono maggiormente contraddistinti, oltre che per lo spirito creativo ed il carattere innovativo, per il rigore scientifico nello sviluppo di strategie di promozione della salute modulate sulla base dei bisogni e delle caratteristiche specifiche dei gruppi target e secondo le tradizionali fasi del marketing (analitico, strategico e operativo). Due le sezioni in gara: la prima per Aziende, Enti, Scuole, Associazioni pubbliche e private profit e non profit; la seconda per studenti di corsi di laurea, di perfezionamento, scuole di specializzazioni e master nel cui piano di studi sono previsti insegnamenti di comunicazione e marketing. I progetti devono essere finalizzati a favorire l’adozione di sani stili di vita in tema di: alimentazione, ambiente, attività motoria, cultura della pace, dipendenza da sostanze come tabacco,
alcol, droghe o altro, donazione di sangue e organi, guida sicura, prevenzione delle principali malattie, qualità della vita, sicurezza sul lavoro e volontariato. È possibile presentare anche più di un progetto. La premiazione si svolgerà a COM-PA, Bologna (Salone europeo della comunicazione pubblica ai cittadini, ai servizi e alle imprese) il 7 novembre 2007 in occasione di un convegno sulla promozione della salute. I progetti vincitori e segnalati verranno pubblicati nell’inserto dedicato al concorso sulla rivista “Comunicazione Pubblica” in distribuzione gratuita a COM-PA.
Venditalia 2008 con Art&Works - D.A.Italia D.A.Italia offre la possibilità ai suoi lettori di usufruire, dal 20 al 25 maggio 2007, di un servizio alberghiero (pernottamento e prima colazione) a prezzi competitivi, presso due delle strutture a quattro stelle più prestigiose di Milano: Enterprise Hotel Corso Sempione, 91 www.enterprisehotel.com AC Hotel Via Tazzoli, 2 www.ac-hotels.com
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mondo associazione SICURA 2007: La distribuzione automatica aiuta a “guadagnare salute” Si è svolta a Modena, dal 19 al 21 settembre scorso, la quarta edizione di SICURA 2007. L’importante appuntamento scientificodivulgativo è stato il punto d’incontro fra operatori della sanità, produttori e distributori, ma anche consumatori e operatori dei media, che si sono confrontati sul delicato tema della sicurezza alimentare. La manifestazione è stata promossa da ModenaFiere con la Regione Emilia Romagna - Assessorato Politiche per la Salute, Aziende USL di Modena e Bologna -, in collaborazione con le Aziende USL di Reggio Emilia, Parma e Piacenza e con il sostegno della Camera di Commercio di Modena. Con i suoi 26 incontri e 3 convegni l’evento è considerato un appuntamento tra i più significativi in Italia per il profilo degli interventi e l’ampiezza dei dibattiti. Fra i temi affrontati: la recentissima regolamentazione europea sulle informazioni nutrizionali e salutistiche fornite sui prodotti alimentari; l’analisi e valutazione del rischio alimentare; lo studio dell’obesità infantile e le
strategie per contrastarla; la “sindrome metabolica”, l’epidemia del terzo millennio; gli effetti dei cambiamenti climatici sugli alimenti e sulla salute; il problema delle frodi alimentari e i materiali di confezionamento e imballaggio. Il costante obiettivo di SICURA è consolidare il primato della qualità italiana. All’interno della fiera si è tenuto il convegno: “Distribuzione automatica di alimenti e prevenzione dell’obesità: dalla programmazione alle esperienze”. Vincenzo Scrigna, Presidente di CONFIDA, ne ha presentato le conclusioni e ha rimarcato l’impegno del vending per contribuire a comunicare e a diffondere stili di vita salutari. CONFIDA aderisce al Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della Salute con Confcommercio e altre associazioni della filiera alimentare per l’attuazione del programma interministeriale. Di seguito riportiamo il comunicato stampa dell’Associazione e nel prossimo numero della rivista presenteremo una sintesi degli argomenti trattati nel convegno.
LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA AIUTA A “GUADAGNARE SALUTE” Modena, 21 settembre 2007 – Dallo studio congiunturale, che sarà presentato nella sua interezza il 20 ottobre, emerge inoltre un notevole incremento del consumo di frutta, verdura, yogurt, macedonie, insomma tutto quello che è il prodotto fresco. Basti pensare che 5 anni fa la presenza di questi prodotti nei distributori era praticamente inesistente, mentre ora hanno conquistato il una discreta percentuale della categoria a cui appartengono. Yogurt, macedonie, insalate, mele sbucciate e frutta in generale, verdure di stagione, prodotti Made in Italy. Il distributore automatico, non solo fornisce cibi confezionati garanti di una sicurezza igienica e di un elevato controllo grazie al rispetto assoluto della catena del freddo e delle regole della tracciabilità introdotte dalla normativa europea, ma è portatore di un messaggio importante che è quello di imparare a suddividere l’alimentazione giornaliera in 4-5 appuntamenti. L’offerta di cibi monoporzione insegna a mangiare poco, ma
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mondo associazione
spesso e aiuta a non arrivare ai pasti principali con una fame eccessiva, un aiuto a regolare e bilanciare l’alimentazione quotidiana. L’idea innovativa poi di introdurre cibi freschi è un buono stimolo ad un’alimentazione ricca e variata, assecondando allo stesso tempo i gusti del consumatore. La distribuzione automatica costituisce un settore che, lontano dalla ribalta, si è concentrato sulla qualità. Offrire un servizio di alto livello, comodo, veloce e a basso costo: questi i pregi riconosciuti dagli stessi consumatori. Negli ultimi anni poi sono cambiati, o meglio aumentati, i luoghi di utilizzo dei distributori. Queste macchine sono presenti ormai in un ventaglio sempre più ampio di posti dove le persone si incontrano per divertirsi, passeggiare, fare shopping o studiare. È chiaro quindi che, soprattutto nelle scuole e nei licei, ma non solo, questo significa la possibilità di rispondere alle esigenze di educazione alimentare dei ragazzi, concordando con il corpo docente e degli stessi genitori rappresentati nei consigli di classe i cibi da introdurre nei distributori, senza ricorrere a proibizionismi o eliminazioni drastiche di alcuni alimenti. “Confida, l’associazione che rappresenta l’intera filiera del settore della distribuzione automatica, consapevole che per attuare un cambiamento nelle abitudini, occorre agire su più fattori, l’educazione alla salute, il marketing sociale e la legislazione, ha messo a punto negli ultimi anni un programma dettagliato di prevenzione all’obesità e promozione di sani stili di vita - ha dichiarato Vincenzo Scrigna, Presidente di Confida - Questo importante impegno si basa su un punto chiave assolutamente non trascurabile: l’inutilità di campagne di demonizzazione di un cibo piuttosto che un altro, perché nessun alimento è di per sé dannoso se consumato nelle giuste quantità. Il settore da anni porta avanti questo impegno e i dati oggi mettono in evidenza un effettivo riscontro sulle abitudini di vita degli italiani, a partire dalla scelta del prodotto per arrivare alla messa in atto di forme di riciclaggio per la tutela dell’ambiente. Lavorare di cesello, studiando i gusti, mettendo a punto le giuste tecnologie che permettano la conservazione del prodotto, sensibilizzando i consumatori con campagne informative, ha permesso di incrementare il consumo effettivo di prodotti freschi, senza dover ricorrere ad esternazioni eclatanti o, peggio, a inutili proibizionismi. Educare e sensibilizzare, queste i nostri assi per contribuire a diffondere messaggi salutistici e di prevenzione per le malattie legate alla sfera alimentare.” Anche per questo motivo Confida annuncia oggi l’adesione al Protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero della Salute, con Confcommercio e altre associazioni della filiera alimentare, per l’attuazione del programma interministeriale “GUADAGNARE SALUTE RENDERE FACILI LE SCELTE SALUTARI”. Confida, come associazione di categoria, ha previsto all’interno del suo Statuto lo scopo di “valorizzare la funzione sociale delle imprese associate”. Oggi l’attenzione delle autorità sanitarie mondiali è concentrata sull’emergenza sociale legata alle malattie alimentari. Confida, in rappresentanza del settore, aggiunge un tassello importante ai suoi impegni. L’adesione al protocollo ministeriale significa sostenere e realizzare un programma di interventi per sviluppare la ricerca tecnologica, per predisporre e diffondere i dati sull’alimentazione, per sostenere politiche commerciali orientate a favorire i consumatori e i comportamenti salutari e per diffondere e applicare codici di autoregolamentazione che promuovano un rapporto di fiducia con il consumatore. Negli ultimi anni sono stati diversi i passi concreti dell’Associazione: la stesura della “Carta dei Servizi per la Salute dei cittadini”, un’importante assunzione di responsabilità da parte degli operatori del vending rispetto ai requisiti igienico-sanitari, alla qualità dei prodotti erogati, alla funzionalità del distributore e del suo corretto rifornimento; la sottoscrizione con EVA - European Vending Association, del piano per lo sviluppo della “Strategia globale su dieta, attività fisica e salute” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, fatto proprio dall’ Unione Europea; la collaborazione scientifica continua con l’Istituto di Scienze dell’Alimentazione dell’Università La Sapienza di Roma; le numerose iniziative convegnistiche e progettuali attivate nelle diverse regioni in collaborazioni con le ASL locali, Autorità scolastiche e Associazioni di Consumatori; la stesura delle “Linee guida per i capitolati d’appalto per la Pubblica Amministrazione” per valorizzare l’offerta diversificata di prodotti a valenza salutistica; la stesura di diversi Manuali professionalizzanti per gli operatori del vending a garanzia degli utenti.
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EVA & WVA news
ALL ROADS LEAD TO ROME’S OPERATORS’ FORUM
The recently set up European Operators’ forum held its second meeting in Rome, Italy, on 8th September. independent operators from Czech Rep., France, Germany, Italy, Poland, Spain and the UK exchanged success stories and experience on isocertification, cost-efficiency and the range of products on offer. The event was hosted and sponsored by Confida, the italian vending association, in cooperation with the EVA. The 3rd meeting will take place in Paris on 12 April 2008 “On behalf of Confida and Mr. A. Garulli, we are very pleased to welcome you to the 2nd Operator’s Forum. Your presence today shows the importance of such a platform” Mr. F. Allegrino, an Italian operator, member of the CONFIDA Executive Committee, and Chairman of the meeting, welcomed all participants on Saturday 8 September in Rome. The agenda items set by the operators themselves included business
benefits of ISO 14000 (presentation by R. Williams – UK), advantages of a ISO 9001:2000 (presentation by H. Boyer – FR), the Confida Quality Scheme (presentation by V. Scrigna – IT) and last but not the widening of the offer in vending (presentation by C. Spinelli – IT). Following these in-depth presentations, round table discussions took place to share experience and best practice. The next Operators’ Forum will be hosted by NAVSA and will take place in Paris on 12 April 2008. The Spanish, German and Polish Associations have further confirmed their intention to support the up-coming meetings. “These meetings offer a unique opportunity to independent operators to share knowledge and experience and enhance their daily operations. Ideas are exchanged on daily business improvements. The increasing number of participants and the support of National Associations clearly show that we are responding to a need”, said Catherine Piana, EVA’s Director General.
Worldwide Vending Association (WVA): Presentation and Structure After years of close cooperation, the EVA and NAMA agreed to set up a Worldwide Vending Association, which they launched at AVEX 2005, in London on 10 May 2005. The WVA was set up to respond to the globalisation of policies or issues affecting vending, namely food law, minting of coins, the production of banknotes, the obesity debate, and environmental policies (Montreal and Kyoto protocols). From the outset, the founding associations decided that the WVA would focus on those areas where international bodies could potentially harm the vending industry. The prime objective of the WVA is therefore “to promote the interests of the worldwide vending with any relevant Institution, Forum or Body” (mission statement). The scope of activities of the WVA includes: - Ensure that the Association enjoys the support of the industry and has the resources to represent it; - Lobbying activities on the following issues: food law, wellness, the environment, coin and banknote design: This includes legislation watch, identifying relevant stakeholders and make the WVA visible to them, producing reports, presentations, position papers and articles and promoting the worldwide vending industry’s views to relevant parties. The detailed activities are illustrated in the WVA’s scoping paper (attachment). - The promotion of the EVA – NAMA agreed standards; - The gathering and dissemination of information; - The exchange of experience between members. CATEGORIES OF MEMBERSHIP - Full Membership is open to any vending association, except those
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eligible for NAMA or EVA Membership. - Supportive Membership is open to any vending association not eligible for full membership, and to companies. Organisation and decision-making bodies The General Assembly meets once yearly and brings together all WVA Members; only full members have voting rights, which are allocated according to the financial contribution. It elects and dismisses the Board Directors and adopts the budget and accounts. The Board of Directors comprises minimum six and maximum fifteen vending personalities who will manage the Association. Insofar as possible, depending on the availability of candidates, it should be composed as follows: - Two Board Members of each of the Founding Organisations EVA and NAMA; - The CEO of each of the Founding Organisations EVA and NAMA - A maximum of nine representatives covering the following geographical regions: The Americas: Canada, Central and Latin America Africa The Middle East Japan Southeast Asia Australia
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Grande successo di pubblico a Colonia per Eu’Vend 2007
Si è concluso, sabato 22 settembre Eu’Vend 2007, il salone internazionale della distribuzione automatica. Grande successo di pubblico, sono stati superati i traguardi degli anni precedenti. Queste le cifre: su una superficie espositiva di 16.800 mq hanno partecipato 230 aziende provenienti da 18 Paesi, il 35% veniva dall’estero (149 le aziende nazionali espositrici e 81 le straniere). Circa 5.400 i visitatori provenienti da 62 Paesi, di cui circa 2.150, quasi il 40%, di altre nazionalità. Era stata già prevista la crescita di affluenza di operatori tedeschi e sicuramente di quelli provenienti dall’Europa orientale, mentre si è rivelato una piacevole sorpresa il forte incremento dai Paesi scandinavi, dalla Francia, dalla Gran Bretagna e soprattutto dall’Italia. Sono giunti a Colonia operatori dal vicino Oriente, dall’Asia, dagli USA
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e addirittura dall’Australia. Oltre ai leader di mercato erano presenti per la prima volta a Colonia aziende come 3M, Bionade, Alois Dallmayr, Deutsche Bahn, Deutsche Telekom e Illy. Grazie a queste importanti presenze, sono stati molti i contatti che gli operatori del settore sono riusciti ad instaurare con i Paesi più lontani, un’occasione che gli ha consentito di velocizzare i tempi dei loro business. Il direttore dell’associazione nazionale tedesca degli operatori della distribuzione automatica (BDV), Norbert Monßen, si è molto compiaciuto dell’esito della manifestazione ed ha così commentato: “Sono state tre giornate fieristiche veramente ottime. Dappertutto si vedevano solo visi raggianti – Eu´Vend ha dato impulsi duraturi al nostro settore”.
Wolfgang Kranz, direttore esecutivo di Koelnmesse GmbH, ha evidenziato l’importanza della fiera di Colonia e ha affermato: “Il forte incremento di visitatori sottolinea l’importanza della fiera quale piattaforma del business degli operatori internazionali della distribuzione automatica in Europa. Inoltre, è una manifestazione unica nel suo genere grazie alla simbiosi tra rassegna merceologica e forum per l’innovazione. Con l’ottimo risultato conseguito, sia sul versante degli espositori sia su quello dei visitatori, Eu´Vend è avanzata verso nuove dimensioni”. È stato svolto un sondaggio rappresentativo per valutare il livello di gradimento della manifestazione; dai primi dati emerge che il 71,4% dei visitatori era soddisfatto e il 76,6% dei buyer lo era altrettanto degli obiettivi conseguiti in fiera. Eu´Vend è stato inoltre un appunta-
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mento con responsabilità decisionali: oltre il 70% dei visitatori di Eu’Vend deve rispondere completamente o parzialmente in azienda delle decisioni d’acquisto e in merito alla forniture. Segni distintivi di questo evento fieristico sono stati la presentazione di prodotti e visioni e l’aver associato il business presente alle idee future; la struttura del nuovo padiglione espositivo ne ha aiutato la realizzazione offrendo l’ambiente ideale. L’attenzione di Eu’Vend è stata focalizzata su distributori commerciali ed erogatori, prodotti per il vending (food e non food), sistemi di gestione, sistemi di pagamento e servizi. Tra le novità di Eu’Vend un distributore per il muesli per mense, scuole e alberghi, che non eroga solo il sano snack suddiviso in porzioni, ma premendo un pulsante permette di aggiunge latte o yogurt. In un
prossimo futuro potremo ritirare facilmente anche altri articoli dai distributori come costumi da bagno e accessori per il nuoto, ombrelli, opere di letteratura classica edite in collane economiche, film DVD e prodotti alla frutta per bambini e persone giovani, proposti da un produttore di marca di alimenti per neonati. Dagli USA è in arrivo un distributore di hot dog. Un’altra innovazione è il sistema PouchLink: la bevanda erogata dal distributore in confezioni richiudibili. Durante l’evento per la prima volta sono stati assegnati la “VendingStar” alla migliore innovazione per il vending e il premio del concorso di architettura “Public Vending”. La “Vending Star” è stata assegnata all’azienda Jakob Gerhardt per lo sviluppo di un distributore automatico di bevande che prepara eccellenti specialità a base di caffè, come ad esempio il latte macchiato, erogandole in comodi bicchieri da
asporto dotati di coperchio. Questo apparecchio può essere considerato il più piccolo coffee shop al mondo. Il concorso di architettura, indetto da Koelnmesse e BDV e realizzato in collaborazione con l’Ordine degli architetti del Nordreno Vestfalia, è stato vinto dal modello di Trint + Kreuder d.n.a. di Colonia. Al forum “Visions of Vending” 120 spettatori di provenienza internazionale hanno assistito alle presentazioni dei relatori riguardanti i migliori esempi pratici sui temi: “Nuove strade nella gestione dei distributori”, “Outdoor Vending/Public Vending” e “Soluzioni di vendita per gestori”. Eu’Vend rinnova già l’invito alla prossima edizione che si terrà a Colonia da giovedì 24 a sabato 26 settembre 2009.
I prossimi appuntamenti fieristici internazionali
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elenco inserzionisti
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IIª n&w global vending
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18 global
19 ariete
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24 combo
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30 elkey
34 bianchi vending
35 bianchi vending
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42 lavazza
43 lavazza
45 gustosì
47 bel italia
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trombetta
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