Numero 50 OTTOBRE 2010
Prontofoods Intervista con Luciano Pensante
NectaTour Intervista con Gianni Redaelli Fabio Bazzi
Ecco Comè Intervista con Davide Bottega
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D.A. Italia pubblica oggi il suo 50° numero. Per una rivista di approfondimenti che è stata a lungo bimestrale è un traguardo importante e una dimostrazione di longevità, visto che ci sono voluti più di sei anni per raggiungere questo obiettivo. Per festeggiare la ricorrenza abbiamo deciso di realizzare un numero speciale, senza pubblicità e che non sarà rivolto agli operatori del vending, ma bensì alle aziende pubbliche e private che tutti i giorni ospitano le nostre "isole di ristoro". Lo riceveranno infatti circa trentamila contatti: scuole, ospedali, comuni, banche, assicurazioni, aziende, ecc. Un'accurata selezione dei principali buyer del vending. Oggi infatti non basta più comunicare all'interno, bisogna in primo luogo far conoscere i nostri valori all'esterno e chiarire quali sono alcuni meccanismi del settore che evidentemente non sono così chiari ed immediati a chi non si occupa di distribuzione automatica. Non si può più continuare a trattare argomenti cruciali come gli appalti, l'etica d'impresa, il servizio, la qualità e il prezzo (tanto per citarne alcuni) rivolgendosi solo agli operatori del vending. Bisogna stimolare alcune importanti riflessioni anche e soprattutto al di fuori del nostro circolo ristretto e tentare di entrare in contatto con chi decide di installare i distributori. Le aziende pubbliche e private, quando stabiliscono di offrire all'interno delle proprie strutture un servizio di ristorazione automatica, devono sapere di avere dei sacrosanti diritti e qualche dovere. La mancata conoscenza di alcuni fondamentali elementi non può che spingerli a prendere delle decisioni utilizzando degli indicatori parziali e spesso del tutto fuorvianti, come ad esempio il prezzo più basso o il ristorno più alto. Questo non aiuta di certo l'affermazione di un modello di business virtuoso, non avvantaggia le aziende sane e consente la sopravvivenza di realtà che non hanno i requisiti minimi di affidabilità, di qualità e di servizio. L'immagine del settore che poi si trasmette all'esterno non è così edificante e complica notevolmente il fondamentale rapporto consumatore/distributore automatico che dovrebbe sempre riflettere l'indiscussa eccellenza della filiera del vending made in Italy. Siamo così convinti che sia indispensabile allargare la visibilità del vending attraverso una comunicazione estesa anche agli utilizzatori (e non solo agli operatori), da progettare la cadenza quadrimestrale di una rivista esplicitamente dedicata a chi purtroppo conosce molto poco questo settore. Speriamo in questo modo di diffondere una corretta cultura del vending, uno dei mattoni indispensabili per costruire il futuro di una modalità distributiva dalle incredibili potenzialità.
Editoriale
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A l e s s a n d r o
F o n t a n a
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caffé in grani di diverse miscele, the, cioccolato, orzo, caffé e caffé ginseng solubili, latte granulare e topping per distributori e confezioni monodose
www.generalvending.it
Sommario
NUMERO 50 OTTOBRE 2010
3
Editoriale
>ORSOLA MALLOZZI DIRETTORE RESPONSABILE/ EDITOR IN CHIEF
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il Mercato del Vending - Produttori
>ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE/ EDITORIAL DIRECTOR > LAURA
GUASPARRI ART DIRECTOR
> ANDREA
LOTTERO GRAPHIC DESIGN
> DANIELA
Il nostro cinquantesimo "anniversario"
Prontofoods spa > Intervista con Luciano Pensante il Mercato del Vending - Rivendite
18 Il Tour Necta fa tappa nella Lombardia Ovest
il Mercato del Vending - Gestori
28 Ecco Comè.....l'insolito posto
BISCOTTI COMMERCIALE/COMMERCIAL
La Sostenibilità> parola a LifeGate
>NOEMI
MARGAROLI/ DAVIDE COLAFATO HANNO COLLABORATO/ COLLABORATORS
37
LASERGRAFICA POLVER SRL > S TA M PA / P R I N T E R S
48 >FuoriSarDA
D.A.ITALIA >IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004
Speciale Eventi & Road Show
>I brand dopo la crisi: analisi dei consumi e delle strategie di promozione del marchio / 2° Luxury Summit (II parte) Speciale Associazione Confida
60 >Applicazione dell'aliquota IVA agevolata del 4% per la somministrazione di bevande >Nuove linee guida del Ministero della Salute per i DA di alimenti nelle scuole >In vigore dal 4 giugno 2010 la legge che vieta la somministrazione di alcolici dai DA
>ISCRIZIONE AL R.O.C.: 11412 >PERIODICITÀ MENSILE >EDITORE ART&WORKS SRL VIALE LODOVICO SCARAMPO 41 20148 MILANO P. I VA 04234310961 TEL+39 02 48958566 FAX +39 02 89694472 >UFFICIO COMMERCIALE COMMERCIALE@DAITALIA.IT >WEB WWW.DAITALIA.IT
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Falcone, tradizione formato vending
Aiabo news
74 European Aqua Awards 2010
>POSTA ELETTRONICA I N F O @ D A I TA L I A . I T >ABBONAMENTI ABBONAMENTI@DAITALIA.IT LA RIPRODUZIONE TOTALE O PA R Z I A L E DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT ART&WORKS
BY SRL
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Produttori
Luciano Pensante Prontofoods spa
Intervista con
a cura di > Alessandro Fontana
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Pro
Montichiari (BS) 11 agosto 2010 - La settimana di ferragosto è storicamente uno dei periodi più difficili per noi giornalisti, sempre alla ricerca di notizie o di interviste. Il mondo dell'informazione si ferma all'improvviso per la pausa estiva e non c'è modo di reperire del buon materiale da offrire ai lettori. Purtroppo le uscite editoriali di settembre e ottobre vanno impostate proprio in questo periodo ed è sempre molto complesso trovare dei buoni compromessi che permettano la realizzazione di interessanti articoli. Fortunatamente nel vending c'è uno storico personaggio che non ha l'abitudine di considerare agosto come un mese festivo. Purtroppo non concede quasi mai interviste, perché ha sempre preferito concentrarsi più sui fatti che sulle parole, ma la vicinanza a ferragosto gioca a nostro favore, perché anche lui deve scontare il fatto che gran parte 8
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del mondo produttivo è in ferie e, pur di restare in piena attività, è perfino disposto a farsi intervistare. Anche se ha sempre preso le distanze dall'autocelebrazione della propria azienda, convinto che i giudizi sul valore di un'impresa siano già correttamente espressi dai numeri e dalla fiducia che da decenni i consumatori continuano a dimostrare nei confronti dei marchi prodotti da Prontofoods, siamo comunque riusciti a passare un pomeriggio negli uffici e negli stabilimenti di Montichiari, raccogliendo molto materiale e realizzando un'intervista a Luciano Pensante, fondatore e anima dell'azienda. I numeri di questa azienda comunque non possono non essere citati, visto che nel 2010 si prevede un fatturato superiore ai 110 milioni di euro. Prontofoods sembra non risentire, a differenza di moltissime altre aziende, della profonda crisi congiunturale che ha colpito l'economia.
Luglio 2010 è stato il mese record di tutti i tempi per l'azienda (oltre 11 milioni di euro). Anche se nel settore del vending a partire dal 2009 c'è stato un calo generalizzato di consumi, Prontofoods ha compensato la diminuzione del fatturato attraverso il buon andamento di altri comparti, GDO ed export (in più di 40 paesi esteri) su tutti. L'azienda bresciana infatti non opera solo nel settore della distribuzione automatica, ma fornisce a marchio proprio e attraverso numerose "private label", la quasi totalità delle grandi catene della GDO, dei discount, di molti protagonisti del mondo dell'Ho.Re.Ca. nonché di un numero ragguardevole di torrefazioni. I dati di vendita di Prontofoods negli ultimi anni sono progrediti in modo costante e il fatturato è passato dagli 89 milioni di euro del 2005 ai 109,5 del 2009. A fine agosto l’incremento del fatturato rispetto al 2009 è di 4.500.000 euro, per cui prevediamo di raggiungere a fine anno 116-117.000.000 euro.
Vendite/Sales (Euro) > Prontofoods spa 109.503.000 103.392.000 95.367.000 89.000.000
2005
89.700.000
2006
2007
2008
2009 9
Prontofoods oggi è un'azienda che ha investito moltissimo nell'automazione industriale e che, nonostante questo, ha un organico pari a 240 addetti. La superficie coperta, tra stabilimenti (due a Montichiari e uno a Genova), depositi e uffici è di ben 64.000 mq. Numerosi i marchi che escono dagli stabilimenti tra cui: Ristora / Maraviglia / Idrolitina / Frizzina / Ideal / Gardenhouse / Leghorn / Fast / Darlington / Kessler / Valmilla / Gogò / Bahia / Orocrema / Sonny / Presto / Desol / Prolait. Oltre a non meno di 200 marchi di prodotti private label.
Oltre all'intervista, incentrata sui nuovi prodotti solubili FAP monodose presentati a Venditalia 2010, abbiamo avuto nella prima settimana di settembre la possibilità di recarci nuovamente in sede per fare un ampio "tour" degli stabilimenti. Questo ci ha permesso di osservare le principali fasi produttive dei tanti prodotti solubili (latte granulare, cioccolato, the, orzo, ginseng, cappuccino, camomilla, tisane, dolcificante, fruttosio, ecc.) commercializzati in numerosi formati (filtri, bustine monodose, sacchetti, barattoli, vasetti, lattine, ecc.) e di realizzare un reportage fotografico.
Intervista con Luciano Pensante Quale percorso strategico vi ha portato ad offrire nel mercato del vending i FAP di prodotti solubili? La mission dell'azienda è sempre stata quella di sviluppare sempre di più la sua gamma produttiva al fine di soddisfare tutte le esigenze della nostra clientela. Prontofoods è uno dei protagonisti del mercato dei solubili e dal momento che negli ultimi tempi una decina di piccoli produttori sono entrati nel settore dei FAP solubili (e altri due si apprestano a farlo) ci sembrava illogico restare a guardare. Infatti siamo nel settore da decenni, abbiamo la fortuna di essere conosciuti ed apprezzati per le nostre capacità produttive e per l'ottimo rapporto qualità/prezzo dei nostri prodotti, nonché per un marchio conosciuto, quindi c'erano tutti i presupposti per poter affrontare questa nuova sfida. I FAP solubili non sono propriamente una nicchia di mercato. Parliamo di un mercato potenziale, solo in Italia, di almeno 100 milioni di capsule anno. Vi siete già fissati degli obiettivi di vendita? Il mercato è di nicchia solo se messo a paragone con quello del caffè in cialde. Effettivamente i numeri potrebbero essere molto interessanti, in questi ultimi anni sono aumentate
>Alessandro
Fontana e Luciano Pensante
Intervista Intervista > P r con o con n Riccardo t Riccardo o f o oGrillo dGrillo s è s e m p r e m o l t o a t t e n t a a l l ' i Intervista n n o v a con z i oRiccardo n e t Grillo ecnologica e inv
10Il Mercato del Vending Produttori/Prontofoods > L u c i a n o
P e n s a n t e
le torrefazioni che hanno presentato il loro prodot-
il ginseng nei supermercati e i numeri che stiamo
È un investimento molto importante per un
to anche nel formato FAP e c'è un parco macchine
realizzando ci hanno soddisfatto oltre le nostre
segmento di mercato per voi nuovo. Stiamo
installato molto consistente.
aspettative.
monitorando questo segmento di mercato da tem-
Stiamo affrontando da poco questo mercato e sia-
Sulla base di questo importante consenso dei con-
po e, proprio attraverso il caffè al ginseng, abbia-
mo convinti di poter ottenere dei buoni risultati,
sumatori, abbiamo deciso di produrre il ginseng
mo testato per molti mesi le potenzialità di questa
anche se è prematuro fissare dei numeri e degli
nel formato in capsule, anche tenendo conto che
tipologia di prodotto. Abbiamo deciso di partire da
obiettivi precisi. Puntiamo a soddisfare le molte ri-
già molti clienti utilizzano il ginseng e altri prodotti
subito con una notevole capacità produttiva e con i
chieste che ci sono arrivate dal mercato. Basti pen-
solubili forniti da questi nuovi produttori.
migliori impianti a disposizione, anche in considerazione della domanda del mercato italiano, delle
sare a tutte quelle torrefazioni che già producono
richieste estere e della produzione conto terzi.
il FAP caffè e che vorrebbero completare la gam-
Il marchio Ristora è molto conosciuto nel
ma dei solubili ma le modeste quantità di vendita
mercato famiglia. Questo porta dei vantaggi
previste non permettono loro di investire ingenti
anche al settore del vending? Ci sono evidenti
I vostri FAP sono stati realizzati specificata-
capitali nell'acquisto di una macchina specifica.
sinergie tra i due settori. Ristora è un brand noto
mente per il mercato del vending o pensate
Hanno bisogno di un partner affidabile che possa
presso i consumatori e se sono abituati a gustare i
di offrirli anche al mercato home? I FAP sono
realizzare questo particolare prodotto per loro.
nostri prodotti a casa e ad acquistarli per il proprio
esclusivamente riservati al mercato del vending.
nucleo familiare, saranno evidentemente ben con-
Non abbiamo nessuna intenzione di allargarne la
tenti di trovare lo stesso prodotto anche in ufficio.
vendita anche ad altri settori.
della torrefazione? Certamente. Oltre al marchio
Avete fatto importanti investimenti in tec-
Avete esplorato la possibilità di fare un
Ristora abbiamo in previsione produzioni come ter-
nologia produttiva e impianti ad hoc? Pron-
packaging bidose o i FAP saranno sempre
zisti e le torrefazioni interessate a produrre con il
tofoods è sempre molto attenta all'innovazione
monodose? Siamo decisamente orientati sul
loro marchio, lo potranno tranquillamente fare. Ab-
tecnologica e investe moltissimo in impianti di
monodose. Riteniamo poco pratico presentare dei
biamo già promettenti contatti in Italia e all’estero.
produzione. Solo nell'ultimo anno abbiamo realiz-
prodotti solubili in formato bidose in ufficio. Si ri-
zato 6-7 milioni di investimenti, fra i quali il reparto
schierebbe di avere troppe seconde capsule chiuse
di produzione dei FAP.
artigianalmente in attesa di essere consumate e
Quindi produrrete i FAP sia con il brand Ristora che con altri marchi, ad esempio quello
I FAP permettono una gamma di prodotti rodotti solubili molto ampia. Questo vi porterà terà a presentare molte novità? In questo momento omento produciamo sei prodotti base, ma abbiamo mo l’intenzione di presentare in futuro alcune novità ità che riteniamo innovative per cercare di soddisfare fare richieste diverse. Siete già andati in questa direzione presenresentando anche nei FAP un preparato istantaneo ntaneo per bevanda al gusto di caffè e ginseng. eng. Il ginseng è stato il primo FAP che abbiamo messo in produzione. Abbiamo raggiunto risultati estremamente incoraggianti nella GDO, grazie anche all'importante campagna televisiva nazionale ale che ha fatto conoscere ai consumatori il prodotto to ginseng associandolo al marchio Ristora. L'intuizione uizione è stata molto felice, siamo stati i primi a proporre roporre
e s t e mIntervista o l t i s con s i mRiccardo o i n Grillo i m p i a n t i d Intervista i p r o dcon u zRiccardo i o n e .Grillo
11
di conseguenza poco igieniche. Il caffè nel mondo dei FAP ha avuto una così grande importanza, un tale sviluppo e successo, da far passare in secondo piano il segmento dei solubili. Probabilmente, non essendo il business principale, non ha ricevuto le attenzioni che si meritava. Ristora è sul mercato dei solubili da decenni e siamo convinti di poter offrire la nostra esperienza per contribuire a nobilitare questo particolare segmento di mercato, dandogli il giusto peso e garantendo una grande attenzione a tutti i dettagli. Il lavoro per ottenere una buona resa in tazza con i FAP è stato molto complesso? Bisogna senz'altro risolvere diversi problemi. Non si può certo proporre lo stesso solubile del vending tradizionale nelle capsule monodose. Abbiamo fatto studi specifici sul prodotto più adatto per la capsula e tuttora stiamo continuando in questa direzione, sia perché testiamo nuovi prodotti, sia perché cerchiamo sempre di migliorare quelli esistenti. È un lavoro di ricerca che non si interrompe mai.
dopo. Siamo comunque consapevoli che in virtù del grande investimento in impianti all'avanguardia possiamo offrire un'ottima qualità ad un prezzo più che corretto. Il mercato OCS, dopo anni di crescita a due cifre, ha scontato un 2009 abbastanza difficile. L'arrivo di un marchio importante come Ristora avrà effetti positivi per i gestori? Quando un settore attraversa un periodo difficile, la possibilità di offrire nuovi prodotti con un marchio cono-
>
sciuto, è sempre vista in modo positivo. Nel mondo dei sistemi aperti OCS, è chiaro che per limitare le oggettive difficoltà del mercato, bisogna saper stimolare continuamente l'offerta e riuscire ad essere attrattivi. Il nostro prodotto e il nostro marchio possono certamente dare un valido supporto alle politiche commerciali dei gestori. Avete mai pensato di ampliare la gamma dei vostri prodotti in cialda anche al caffè? Assolutamente no. Il no-
Angelo Romano/Vice Presidente e Luciano Pensante/Presidente
Avete dei problemi con la così grande ampiezza e diversità del parco macchine OCS attualmente installato? In effetti, le macchine esistenti sul mercato sono molto variegate ed è impossibile produrre un FAP universale. Quindi è giocoforza adattarlo alla maggioranza del parco macchine esistente; in ogni caso possiamo adattare, come stiamo già facendo, le capsule per macchine con caratteristiche diverse. Con quali scelte strategiche avete affrontato il rapporto qualità-prezzo? Sicuramente il nostro obiettivo prioritario è la qualità, le strategie di pricing sono venute
Intervista con Riccardo Grillo
Intervista con Riccardo Grillo
Intervista con Riccardo Grillo
12Il Mercato del Vending Produttori/Prontofoods > L u c i a n o
P e n s a n t e
> Roberto
Rosi/Responsabile vendite D.A.
Coassin/Responsabile vendite D.A.
> Rodolfo
stro core business sono i solubili e non
sconosciuto che non possiamo né vogliamo
abbiamo nessuna intenzione di inserire nel-
scoprire.
la nostra gamma produttiva i FAP di caffè.
Intervista con Riccardo Grillo
Abbiamo una moderna torrefazione all'inter-
Prontofoods ha un valido passato alle
no dello stabilimento ma la utilizziamo solo
spalle e vive di un solido presente. Qua-
per l'orzo.
le sarà il suo futuro? Il futuro è garantito
Molti dei nostri clienti sono torrefattori e
dal management che in questi anni è cresciu-
siamo convinti, come abbiamo dimostrato
to in azienda e che sarà guidato da un uomo
nel passato, che ognuno debba fare il pro-
di grandi qualità: Angelo Romano, Vicepresi-
prio mestiere. Per noi il caffè è un perfetto
dente e Socio di Prontofoods.
> S Intervista taff Controllo Qualità / al con Riccardo Grillo
centro: Dott.ssa Parravicini e Dott. Bonzoni
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Tour Necta il Tour faNecta tappa nellafa Lombardia tappa nellaOvest Intervista con Gianni Redaelli e Fabio Bazzi Lombardia Ovest >
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N&W, al fine di garantire un accurato servizio commerciale e una puntuale assistenza tecnica su tutto il territorio italiano, conta su una rete di agenzie ufficiali Necta in esclusiva localizzate pressochĂŠ in tutte le regioni. 18
n Ve
d
D.A. Italia, per l'undicesima tappa del Tour, si è recata a Lonate Pozzolo in provincia di Varese dove ha incontrato e intervistato Gianni Redaelli e Fabio Bazzi, titolari di RBS Srl, agenzia esclusiva Necta per le province di Como, Lecco, Varese, Verbania, Vercelli, Biella e Novara.
Intervista con Gianni Redaelli e Fabio Bazzi
sciamo da allora, anche se ricoprivamo mansioni
anni fa abbiamo deciso di fare il grande salto e
diverse. L’agenzia è partita nel gennaio del 1995
comprare un capannone.
e, anche se sono passati 16 anni e cominciano a spuntarci i primi capelli grigi, siamo ancora qua!
Come avete conosciuto il mondo del ven-
Quali sono oggi i numeri della vostra struttura? Bazzi> La sede ha una superficie di 1.200
ding e quale percorso professionale vi ha
Era molto diverso da oggi il vending negli
mq. (700 mq. coperti e 500 mq. all'esterno) di cui
portato in Necta? Redaelli> Siamo nel setto-
anni ’80? In questa zona c’erano già altre
circa 100 mq. di porticato per il carico e lo scari-
re da circa trent’anni. Negli anni ’80 lavorava-
importanti realtà? Redaelli> Eravamo agli
co dei mezzi al coperto.
mo entrambi per DIAM, azienda che produceva
albori. Il vending era decisamente diverso da
Redaelli> L'organigramma di RBS è composto
distributori automatici del freddo. Quando la
quello di oggi.
da cinque persone. Due ragazze, Marta e Cristi-
società è stata acquisita negli anni ’90, siamo
Bazzi> Negli anni '80 comunque alcuni grandi
na, che seguono l’amministrazione e la gestione
approdati a Zanussi Vending. Io seguivo la parte
nomi erano già presenti sul mercato e ancora
degli ordini, io che ricopro l’incarico di Ammini-
commerciale con la mansione di responsabile
oggi collaboriamo con loro attivamente.
stratore e mi occupo della parte commerciale,
vendite Italia, mentre Fabio si occupava della
Fabio che gestisce tutta l'area tecnico-commer-
parte tecnico-commerciale della divisione bot-
La sede di RBS è sempre stata a Lonate
ciale (compresa la formazione dei clienti) e infine
tlers. Successivamente Zanussi ci ha proposto di
Pozzolo? Bazzi> Questa di Lonate Pozzolo è la
Paolo, il nostro collaboratore che gestisce il ma-
diventare agenti e così siamo partiti per questa
nostra seconda sede: inizialmente occupavamo
gazzino ricambi e che si occupa anche della parte
avventura.
un ufficio commerciale di un centinaio di metri
tecnica. Cristina è appena arrivata nella squadra,
Bazzi> Io ho iniziato a lavorare nel vending nel
quadri in un comune vicino, poi ci siamo allargati
mentre Paolo e Marta sono con noi da una deci-
’79, mentre Gianni è arrivato nell’’83. Ci cono-
per evidenti necessità di magazzino, finché otto
na d’anni. Si tratta di persone esperte e capaci,
> Gianni
Redaelli
>
Fabio Bazzi
che conoscono molto bene il settore del vending.
rivolgiamo indifferentemente a tutto il mercato e offriamo soluzioni a tutti gli operatori.
La vostra area di competenza si trova a cavallo tra due realtà piuttosto diverse tra
L'evoluzione del mercato negli ultimi anni
loro, l’Alto Piemonte e alcune province
ha portato molte agenzie Necta a cercare
della Lombardia. Come si è arrivati alla
di soddisfare sempre più le esigenze dei
definizione di questo territorio? Redaelli>
propri clienti completando l'offerta anche
Copriamo una zona compresa tra la Lombardia
attraverso altri prodotti. Questo vi ha aiuta-
e il Piemonte, che in passato restava sempre un
to? Redaelli e Bazzi> Necta resta sempre il no-
po' ai margini del business. Le agenzie Necta di
stro riferimento e ci identifichiamo pienamente
Milano e Torino avevano oggettive difficoltà a
in questo marchio. Altre aziende ci permettono
servire queste province e così è nata l'idea di
di completare la nostra offerta al gestore gra-
creare una struttura ad hoc per questo territorio.
zie alla vendita dei loro prodotti. Lavoriamo, per
Riteniamo che la sede di Lonate abbia la posizio-
esempio, con Conserve Italia: anche in questo
ne ideale per garantire al meglio i nostri servizi
caso, avendo un mandato di agenzia, siamo in
su tutta l’area.
grado di completare il servizio ai clienti e di sod-
Bazzi> Dalla nostra sede riusciamo a muover-
disfare le loro specifiche esigenze.
ci agevolmente sia per raggiungere le zone più vicine che quelle più distanti, come Lecco e
In questa zona ci sono molte rivendite, è
Verbania, anche se dalla cartina sembrerebbero
difficile operare in un contesto così com-
piuttosto decentrate.
petitivo? Redaelli> Sicuramente non è semplice, perché il mondo delle rivendite è fortemente
Vivendo in una zona così particolare, la
concentrato in questa zona, ma essere un'agen-
vostra convivenza con gli altri agenti della
zia Necta ufficiale che si è sempre comportata
rete Necta è stata sempre comunque posi-
correttamente sul mercato, ci consente di opera-
tiva? Bazzi> Abbiamo buonissimi rapporti con
re in questo difficile contesto ottenendo risultati
tutti, nessun problema. Noi ci muoviamo con
soddisfacenti.
assoluta chiarezza e trasparenza, credo siano le basi giuste per poter lavorare bene.
Cosa pensate del progetto Neobreak, che
Redaelli> C’è sempre stata una grande collabo-
dovrebbe unire tutte le agenzie Necta at-
razione fra tutti gli agenti.
traverso la commercializzazione di solubili a marchio proprio? Redaelli> Neobreak è
Come definireste invece i rapporti con la
un marchio nato per rappresentare i valori che
casa madre? Bazzi> Avendo lavorato in sede
hanno sempre contraddistinto in Italia la rete
per quasi cinque anni abbiamo amici “storici”
vendita Necta: professionalità, trasparenza, ef-
in Necta. È vero che alcune persone sono cam-
ficienza. Il progetto Neobreak serve a unire le
biate, però, nel momento in cui si sono verifi-
nostre forze e a trovare strumenti sempre nuovi
cati passaggi di consegne, con i nuovi arrivati
che aiutino i clienti.
si è creato subito un buon rapporto. In generale abbiamo la fortuna di collaborare con persone
La vostra specifica esperienza sui distribu-
squisite, preparate, con cui ci troviamo molto
tori automatici vi consente di esprimere un
bene a livello professionale.
giudizio molto qualificato sulla nuova gam-
Redaelli> Sono ex colleghi e i rapporti sono
ma Necta. Cosa ne pensate? Bazzi> Credo
ottimi. Il fatto di conoscere dall'interno l’orga-
che siano distributori di una fascia superiore e
nizzazione aziendale ci ha permesso di capire
che ci sia stato un ulteriore salto di qualità da
alcuni meccanismi, quindi di sapere come si sta
parte dell’azienda, che periodicamente opera
da entrambe le parti e questo lo ritengo un van-
un cambio generazionale dei distributori. Oggi
taggio.
ci troviamo davanti a macchine che sicuramente sono evolute rispetto a quelle che usavamo
Qual è il vostro cliente-tipo? Redaelli> I no-
fino a qualche tempo fa: molto più belle esteti-
stri clienti sono in gran parte dei piccoli gestori,
camente, studiate per erogare prodotti migliori
come è naturale per ogni agenzia, però servia-
in tazza, con funzionalità maggiori e con durata
mo anche aziende di medie e grandi dimensio-
nel tempo sicuramente superiore. Secondo me,
ni. Quindi non abbiamo un cliente-tipo, ma ci
pur essendo state progettate al momento giusto,
Il Mercato del Vending Rivendite
>
T o u r
N e c t a
l’unico inconveniente è stato quello di essere ar-
mail aggiornamenti, notizie tecniche e modifiche
rivate sul mercato quando la crisi economica ha
apportate alle macchine. Da qualche anno si è
cominciato a rallentare il settore e ha portato ad
scelto di organizzare i training tecnici presso le
una riduzione degli investimenti in macchinari.
agenzie proprio per essere più vicini ai clienti e
Ma siamo convinti che la strada intrapresa sia
limitare i trasferimenti del personale tecnico. È
quella giusta: puntare sulla ricerca e sullo svilup-
un impegno, ma questo rappresenta un valore
po di nuove tecnologie è la chiave di volta per la
aggiunto a chi acquista una macchina a marchio
ripresa del nostro settore.
Necta. D’altro canto, i corsi di formazione sono
Redaelli> L’aspetto innovativo della nuova gam-
fondamentali per migliorare la competenza pro-
ma, soprattutto l’interfaccia utente, è migliorato
fessionale dei gestori, aggiornarli sulle ultime
tantissimo. L’elettronica permette di sviluppare
novità e creare anche un tavolo di discussione
una serie di regolazioni che la gamma preceden-
per confrontare opinioni e suggerimenti di chi
te non consentiva all’operatore. Se l’operatore è
vive quotidianamente il mercato.
preparato e conosce bene la macchina, ha realmente in mano un distributore dalle grandi poten-
Modelli molto evoluti come Rock hanno un
zialità e che può erogare un prodotto eccellente.
loro mercato anche nella vostra zona o sono difficili da vendere in questa particolare
Conoscere le macchine, soprattutto se nuo-
congiuntura economica? Redaelli> Rock è un
ve, non è sempre facile. Fate formazione
distributore rivoluzionario con una serie di inno-
ai vostri clienti? Bazzi> Prima di consegnare
vazioni tecnologiche che attirano l'utente finale.
una nuova macchina al cliente gli spieghiamo
Il posizionamento di questo modello è destinato
sempre come funziona, quali sono le novità che
a locazioni pubbliche e ha delle potenzialità che
deve conoscere, ecc. Gli diamo la possibilità di
permettono di generare un conto economico in-
seguire un corso tenuto da noi e da tecnici della
teressante; l'importante è utilizzare anche quei
casa madre, garantendo anche in seguito il no-
prodotti ad alto valore aggiunto che fino ad oggi
stro supporto attraverso l’assistenza telefonica e,
non potevamo essere inseriti in un distributore
nei casi più difficili, tramite eventuali interventi
“tradizionale”.
di un tecnico presso la locazione o l’aiuto diretto
Bazzi> È una macchina complessa da movi-
dell’azienda.
mentare, quindi bisogna essere certi della lo-
Redaelli> Il training tecnico è fondamentale. Noi
cazione che si sceglie. L'ultima che abbiamo
stessi seguiamo sempre corsi di aggiornamento.
venduto si trova all’aeroporto Milano Malpensa,
Necta ci dà tutti gli strumenti, comunica via e-
un banco di prova non indifferente, ma siamo
RBS s.r.l. Redaelli Gianni - Bazzi Fabio Zone: NO-VC-CO-VA-VB-LC-BI
ADIGE V SYSTEMA s.a.s.
TORINO VENDING s.r.l.
Sig. Agnelli Piero
21
re garantita ed è un impegno non indifferente.
te marginalità? Redaelli> La marginalità è
L’ideale sarebbe avere una struttura dedicata,
un problema che accomuna tutti. Ormai c'è una
Da quanto tempo vi occupate anche del
ma i numeri ancora non ce lo permettono.
diffusa contrazione dei guadagni che mette in
segmento OCS? Redaelli> Abbiamo iniziato
Bazzi> L'utilizzo della gamma Ho.Re.Ca. di Nec-
obiettiva difficoltà le strutture. Dobbiamo au-
ad occuparci di OCS con l’acquisizione da parte
ta non è comunque solo limitata ad alberghi, bar
mentare la marginalità cercando di sostenere i
di Necta di Sgl. Per noi è un mercato di nicchia
e ristoranti. Abbiamo ad esempio installato nel-
volumi e ovviamente non è facile dovendo fare
perché la concorrenza è molto agguerrita, co-
la saletta VIP di Malpensa (posta nel Terminal 2)
i conti con la crisi. Noi abbiamo sempre mante-
munque è un segmento in forte espansione di
una Korinto Espresso e sta andando molto bene.
nuto una struttura molto leggera, facendo anche
certi che il cliente sia soddisfatto della scelta.
cui sfruttare le potenzialità.
degli indubbi sacrifici, proprio perché con dei co-
Bazzi> Con Capsy credo che Necta abbia fatto
Supportate i clienti che per investire
sti abbastanza bassi riusciamo a mantenere un
veramente un buon prodotto per quanto riguarda
nell'acquisto delle macchine hanno biso-
livello accettabile di marginalità.
il rapporto qualità-prezzo. Il numero di richieste
gno di un finanziamento? Redaelli> L’acces-
da parte della nostra clientela per questo model-
so al credito è stato sicuramente limitato negli
Subite molto la concorrenza del mercato
lo è già molto alto e anche la nuova gamma di
ultimi due anni, la crisi generale dell’economia
parallelo? Bazzi> Il mercato parallelo esiste
colori sta riscuotendo molto successo.
ha creato notevoli difficoltà. Proponiamo dei
ancora. Però sicuramente il fenomeno si è at-
finanziamenti in collaborazione con la nostra
tenuato, almeno in questa zona, forse perché la
Alcune agenzie Necta stanno ottenendo
azienda, ma anche indipendentemente da Nec-
gente ci riconosce davvero come il canale uffi-
buoni risultati anche nel segmento Ho.Re.Ca.
ta. Possiamo contare sui buoni rapporti instaura-
ciale di Necta, quindi se la macchina ha un pro-
È un mercato che presidiate? Redaelli> Sì,
ti con alcuni istituti di credito e società finanzia-
blema sa a chi appoggiarsi e si fida dell’azienda
siamo presenti per conto di Necta nel segmento
rie. È un problema che conosciamo, come credo
che abbiamo alle spalle. Il mercato parallelo non
Ho.Re.Ca., un altro mercato in crescita nel set-
tutti gli operatori del vending, e che cerchiamo
può competere su questo piano.
tore pubblico, nell’alberghiero e nei bar. Stiamo
di affrontare al meglio.
Redaelli> Il mercato parallelo propone come
verificando un discreto aumento delle richieste
unico argomento di vendita il prezzo. Al contra-
di macchine automatiche e nell’ultimo anno la
Il 2010 è tuttora un anno complesso. Siete
rio, noi forniamo servizi alla clientela, aggiorna-
nuova gamma di prodotti Necta ci ha permes-
in linea con le previsioni di budget? Reda-
menti tecnici, assistenza post-vendita.
so di offrire soluzioni adeguate e di raccogliere
elli> Sì, siamo in linea con il budget. È difficile,
soddisfazioni anche a livello commerciale. Cer-
ma ci stiamo riuscendo. Non possiamo certo ga-
L'accesa concorrenza tra gestori nell’alta
to, l’Ho.Re.Ca. è un segmento più complesso
rantire i volumi del 2008, ma siamo in crescita
Lombardia e in Piemonte spinge purtroppo
da gestire rispetto al vending, perché richiede
rispetto al 2009.
al ribasso il prezzo delle battute, con rica-
una maggiore attenzione al cliente: il persona-
Bazzi> Il momento non è dei più semplici, ma
dute su tutta la filiera. Con i vostri clienti
le cambia frequentemente e inoltre non ha le
c'è sicuramente una piccola ripresa.
trattate anche questo tema? Redaelli> Cer-
competenze tecniche necessarie a gestire in autonomia la macchina. L’assistenza deve esse-
chiamo da sempre di trasferire ai nostri clienti Riuscite anche a realizzare un'interessan-
Il Mercato del Vending Rivendite
>
T o u r
N e c t a
il concetto che la professionalità va riconosciuta
23
e che bisogna sostenere il prezzo. Sappiamo che
trattato nel modo migliore. Come si è passati dal
non è facile quando ci si trova sul mercato, ma tra-
non refrigerato al refrigerato, così succederà con
smettiamo comunque questo tipo di messaggio.
il passaggio dai 10 ai 3 gradi.
Bazzi> Per combattere i prezzi bassi bisogna dare il giusto valore alla battuta e offrire ai clienti finali
Com’è organizzato il vostro magazzino ri-
un servizio efficiente e prodotti sempre migliori.
cambi? Bazzi> Abbiamo inserito il codice a barre
La nostra politica è quella di sostenere un prez-
sui prodotti in magazzino, in modo da accelerare
zo giusto, non certo di giocare al ribasso. Non è
l’evasione degli ordini. In generale rispondiamo a
facile attuarla, ma è quello che quotidianamente
una richiesta di materiale in tempi molto rapidi,
comunichiamo ai nostri clienti.
entro 48 ore.Tendenzialmente lavoriamo con minimi di scorta decisamente alti per garantire la
Un tema molto attuale è quello dell’utilizzo
disponibilità immediata del prodotto, soprattutto
delle macchine a 3 gradi. Perché secondo
di alcuni componenti richiesti frequentemente.
voi a volte non vengono impiegate per
Riteniamo che sia importante avere a disposizio-
i prodotti che richiedono temperature
ne un ricambio per poter riparare velocemente un
basse? Bazzi> Probabilmente è solo una
guasto macchina ed evitare di avere il distributore
questione d’informazione e di cultura. Necta ha
fermo. Poi ci sono alcuni pezzi più specifici o di uso
messo a disposizione una serie di distributori
meno frequente per i quali ci rivolgiamo a Necta,
che garantiscono i 3 gradi, con la possibilità di
che evade gli ordini nell’arco di pochi giorni.
vendere prodotti food. Tanti gestori acquistano una macchina food, ma non la utilizzano come
In magazzino avete anche qualche distri-
tale, visto che la temperatura si può regolare
butore automatico già pronto? Redaelli> Sì,
secondo le proprie esigenze. Comunque sono
l’indispensabile per le urgenze. Non vogliamo as-
convinto che nei prossimi anni le macchine non
solutamente snaturare la nostra attività di agenti,
food verranno sostituite tutte con le food.
ma teniamo alcune macchine in magazzino per
Redaelli> I gestori si abitueranno a utilizzare
soddisfare quei clienti che hanno delle esigenze
correttamente le macchine e il prodotto food verrà
immediate.
Il Mercato del Vending Rivendite
>
T o u r
N e c t a
Qualità ad occhi chiusi Chi ha mai detto che il caffè dei distributori automatici, in grano o in cialda, deve essere meno buono di quello del bar? Cambiano le modalità del servizio, ma la qualità del prodotto può essere la stessa; chi usa Caffè Carraro nel Vending lo constata ogni giorno, battuta dopo battuta.
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Comè è una società di gestione formata da giovani con esperienza nel settore del vending che vogliono dedicarsi a questo lavoro in maniera nuova, sviluppando il concept di un insolito posto che si distingua dagli altri. Il loro progetto comprende: bar automatici in franchising da realizzarsi con grandi vetrate per dare luminosità e spazi ampi; corner aziendali concepiti come luoghi d’incontro accoglienti e con una propria identità; piccole mense complete di tavoli e sgabelli. In tutte le tipologie proposte si evidenzia lo studio di un arredamento confortevole e distintivo per vivere gli spazi. Grande attenzione viene riservata ai prodotti selezionati per 28
Ge
s
soddisfare le richieste più varie dei clienti, da consumare freddi o riscaldati con speciali forni a microonde. Comè non sottovaluta l’impatto ambientale che comportano l’energia e il materiale plastico utilizzati nell’attività e segue il Progetto Ambiente che consente risparmio energetico, riduzione dei rifiuti e basso impatto di emissioni nel servizio offerto. L’equilibrio ambientale e l’ecosostenibilità sono al centro di ogni operazione industriale e commerciale della gestione. D.A. Italia propone ai suoi lettori l’intervista con Davide Bottega, socio fondatore di Comè srl.
Intervista con Davide Bottega Quando nasce Comè? Comè è nata il 27 gennaio 2009, con il nome D&D Automatica snc, con l’idea di servire un target di consumatori di cui il vending tradizionalmente non si occupava. Noi ci rivolgiamo al cliente esigente, che cerca prodotti particolari e chiede un servizio attento e dedicato. Io e i miei soci vogliamo realizzare dei punti vendita con un design giovane e fresco, un luogo conviviale in cui poter mangiare e bere con il vantaggio dei prezzi del vending. Oggi Comè srl è una gestione e che si dedica anche a questo. Chi sono i tuoi soci? Ho iniziato questa attività con Davide Eronia, un collega di lavoro che come me aveva alle spalle dieci anni di esperienza nel settore e che proviene da una famiglia di gestori di Foggia. A noi si sono uniti nove mesi dopo Vincenzo Lovisotto, anche lui un ex collega che conoscevo da molto tempo e Roberto Dal Bianco, proprietario delle mura del primo bar automatico che abbiamo aperto. Con il loro ingresso la società ha cambiato denominazione, diventando ufficialmente Comè srl. Quali esperienze professionali ti hanno portato fino a Comè? Ho iniziato come dipendente in Serida, poi ho ricoperto il ruolo di responsabile tecnico per la sede di Conegliano di un grande gruppo e lì ho imparato molto dal punto di vista organizzativo e professionale, ho avuto la possibilità di confrontarmi con tante persone e di crescere. Ero alla ricerca di nuovi stimoli professionali e, prima di mettermi in proprio, ho lavorato un anno in un'altra realtà molto importante, dove ho conosciuto il mio primo socio, l’altro Davide. Ci siamo trovati bene a collaborare insieme e abbiamo deciso di provare a portare avanti un progetto comune
29
piuttosto ambizioso: far percepire i distributori
risparmio energetico è un valore per cui ci impe-
Un caffè di qualità con un prezzo giusto e
automatici come un servizio di qualità e non
gniamo davvero.
l’attenzione al risparmio energetico sono concetti che il cliente oggi percepisce? Cre-
come “macchinette”. Non è facile, però ci crediamo. In cosa consiste il progetto Comè?
Il progetto consiste nel proporre alle aziende un’idea prima ancora che un prodotto.
Come viene accolto il progetto dei vostri bar
do che sia arrivato il momento giusto per farglielo
automatici dai clienti? I clienti che capiscono
capire, ma per far sì che ciò avvenga bisogna in-
l’importanza del servizio che offriamo sono quelli
vestire su nuove tecnologie e su nuove idee, dare
che hanno provato direttamente gli effetti negativi
la sensazione e la possibilità di tastare un servizio
del ribasso dei prezzi. Il servizio mediamente sta
di qualità. Per un titolare d’azienda il distributore
peggiorando, perché un caffè al distributore non
è un problema marginale e questo rende difficile
può costare 0,25/0,30 euro, un prezzo così basso
il nostro lavoro, è opportuno avere degli argomen-
non può coprire i costi di assistenza, di trasporto
ti validi da proporre e da alcune aziende il nostro
e di prodotti qualitativamente validi. Noi abbiamo
messaggio viene recepito bene.
Cosa significa per te avere un progetto? Avere
dei prezzi differenti. Può sembrare sicuramente
un progetto significa ad esempio partire con l’idea
poco furbo, ma è necessario alzare il prezzo per
Chi sono i vostri clienti? È nostra volontà mirare
di costruire un’azienda il più possibile eco-compa-
dare un servizio adeguato. Così come il vino, il caf-
a clienti a cui possiamo proporre il nostro progetto,
tibile, scegliendo di acquistare mezzi di trasporto
fè si dovrebbe pagare in base alla sua qualità.
aziende con una forte identità, con idee in linea
a metano per aver un impatto sull’ambiente molto
con le nostre e che capiscono il concetto di lavoro.
basso; significa cercare di utilizzare tutte le po-
Quale reputi sia il prezzo giusto di un caffè?
Mentre per quanto riguarda il bar in franchising,
tenzialità dei distributori automatici in commercio
Un buon caffè e un buon servizio valgono almeno
ci rivolgiamo a gestori e pionieri che credano in un
guardando all’efficienza di un distributore e non
0,40 euro.
progetto partecipando allo sviluppo dello stesso in
al prezzo. Il costo deve essere un parametro, ma
Naturalmente le miscele pregiate costano di più
prima persona.
non il più importante. L’industria degli elettrodo-
perché è più alto il costo delle materie prime. Inol-
mestici propone incentivi per spingere all’acquisto
tre ci sono aziende da 25 persone e altre da 300
Come vivete il rapporto cliente-gestore? C’è
di prodotti di classi energetiche più alte e anche
ed è chiaro che bisogna valutare le situazioni sin-
chi pensa al prezzo e chi pensa alla qualità; noi
nel vending è il momento di fare questo salto,
golarmente. Il prezzo medio di un caffè in Italia è
puntiamo a clienti attenti alla qualità, che non
perché ognuno deve mettersi in gioco per cercare
lontano dai 0,40 euro e questo va a discapito del
guardino al prezzo in sé come elemento discrimi-
di migliorare lo stile di vita del prossimo futuro. Il
livello del servizio.
nante. Abbiamo scelto di dare priorità assoluta
Il Mercato del Vending GESTORI/Comè
>
D a v i d e
B o t t e g a
al servizio. Una concezione del lavoro che ho vi-
cerco; se scelgo un caffè è Illy o Bristot, mentre lo
La certificazione dell’azienda è un vostro
sto mettere in pratica in alcune gestioni del Sud.
yogurt è Yomo. Vale per tutti i tipi di prodotto, dal
obiettivo? Sì, naturalmente abbiamo intenzione
L’attività così è più motivante, c’è più attenzione al
caffè ai tramezzini, dare un servizio di qualità vuol
di certificarci. Ogni passo viene fatto in quella di-
rapporto personale tra gestore e cliente.
dire anche scegliere dei marchi riconosciuti, che
rezione. Quando abbiamo aperto il nostro bar auto-
valorizzano il nostro lavoro.
matico a Conegliano ci siamo rivolti ad un’azienda
Qual è la vostra area di competenza? La pro-
Questo ci limita perché capiamo benissimo che
esperta nel risparmio energetico per realizzare un
vincia di Treviso. Per adesso ci concentriamo sulla
non tutti sono disponibili a trattare su basi di prez-
impianto di illuminazione a LED con sensori di lu-
parte pratica e ci facciamo conoscere all’interno
zo importanti, ma vogliamo far capire ai clienti che
minosità all’esterno. In quella fase abbiamo ese-
del nostro territorio, ma non escludiamo nulla. Vor-
puntiamo su prodotti di alto profilo. Cerchiamo an-
guito vari test di consumo per dimostrarne l’effet-
remmo espanderci a macchia d’olio, vedremo in un
che di non trascurare le nicchie, offrendo caffè e
tivo risparmio energetico. Un perito ha certificato
secondo momento.
prodotti biologici.
il tutto: un certo tipo di progetto, di test e di lavoro, tutto è finalizzato alla certificazione. Un domani
Le aree Comè sono tutte brandizzate? Le aree
A proposito di nicchie, come rispondete alle
speriamo di allestire un capannone fotovoltaico e
hanno i nostri colori: verde, arancio e bianco. Nei
richieste di prodotti particolari da parte dei
di continuare l’evoluzione cercando di mantenere
luoghi pubblici cerchiamo di brandizzare il distribu-
clienti?
l’azienda sempre aggiornata, ma adesso è prematuro parlarne, siamo appena partiti...
tore con il marchio del caffè che viene distribuito e di apporre il nostro logo. In questo modo il consumatore sa cosa sta bevendo e impara ad associare Comè ai brand dei nostri partner, che non hanno mancato di collaborare in questo senso. Cosa vuol dire per voi servizio di qualità?
È fondamentale fare il possibile per accontentare le richieste del cliente: non posso promuovere un certo tipo di servizio se al momento di dimostrarlo mi tiro indietro.
Servizio di qualità vuol dire costruire dei rapporti
È difficile crescere seguendo questa filosofia? Sì, è una filosofia difficile da seguire. Sono convinto che le aziende che lavorano con la qualità nei momenti di difficoltà soffrano meno di altre, è importante investire in progetti. Io, i miei soci e i collaboratori crediamo in
con i fornitori e con i clienti che siano basati sulla
Nei limiti del possibile, ovviamente, accogliamo
ciò che facciamo, remiamo tutti nella stessa
fiducia. Se compro un distributore FAS o Necta non
ogni tipo di domanda. Forniamo frutta, verdura, pa-
direzione, ma sicuramente non è facile e non è
lo faccio perché ha un prezzo buono, ma perché
sti caldi e pasti freddi, nelle nostre piccole mense
solo colpa della crisi. Credo che il periodo sia
è una buona macchina con le caratteristiche che
si trova tutto l’indispensabile.
figlio della situazione che ci siamo creati: tante
31
aziende hanno visto comodo lavorare sul prezzo e non sullo sviluppo. Voi come vi state sviluppando? La ricerca del cliente per noi è all’ordine del giorno, nel senso che dobbiamo essere dei “cecchini”, mirare ai nostri potenziali clienti individuando le aziende propense a recepire gli obiettivi del nostro progetto, legati alla qualità e non al prezzo. Cercare il cliente adatto, farci conoscere, trovare fornitori che abbiano la nostra stessa idea di servizio ci permette di sviluppare Comè. Quando è nata l’idea di investire nei bar automatici? È stata la nostra idea di partenza. Esistono molti negozi automatici, ma quello che noi proponiamo è un bar automatico, legato ai momenti di aggregazione, di svago in compagnia e di relax. Cosa che si va a scontrare con tante licenze, tanti permessi, perché la legge è poco chiara e alle volte crea degli ostacoli. Che differenza c’è tra un negozio automatico e un bar automatico? A livello normativo nessuna. Un negozio automatico, aperto 24 ore su 24 è il classico allestimento di vending machine in cui la gente trova quello che ha dimenticato di comprare al supermercato, qualcosa che gli serve nell’immediato. Il bar automatico invece è un locale da vivere, questa è la differenza. È un luogo in cui ci si ritrova, in cui si formano delle compagnie.
A noi piace che lo spazio di vita del nostro bar sia più grande dello spazio dedicat dedicato ai distributori. Non ci interessa sfru sfruttare tutto lo zio per riempirlo di macch spazio macchine, perché quello porta la gent gente a entrare e uscire, mentre noi vogliamo che l’area sia vivibile. Quanti bar automatici avete aperto in questo breve periodo? Due: il primo è stato inaugurato a Conegliano il 5 settembre 2009 e il secondo bar è stato aperto a Foggia. Entrambi i locali funzionano, abbiamo molti riscontri positivi e risultati sempre in crescita. Siamo contenti, le persone che frequentano il bar imparano a conoscere il nostro nome e, nella provincia di Treviso, questo significa an-
Il Mercato del Vending GESTORI/Comè
>
D a v i d e
B o t t e g a
che trovare nuovi potenziali clienti, in molti ci
tante, possiamo dire che il 75%
chiamano per avere informazioni.
delle nostre risorse è dedicato all’attività di gestione in senso
A livello di magazzino il bar è funzionale?
stretto e 25% ai bar automatici.
Questo è un aspetto importante: il bar automatico ha un magazzino che fa parte della gestione, non richiede un magazzino diverso come accade per i negozi self-service. I bar automatici potrebbero essere aperti in località distanti dalla vostra regione. Avete pensato a come seguirli? Sì, stiamo cercando di portare avanti anche un progetto di franchising. Ci stiamo documentando, anche partecipando a fiere specifiche. Si tratta di un terreno inesplorato. La difficoltà maggiore è
Crediamo a anche che rafforzare il n nostro nome sul territorio aiu aiuti a sviluppare ill concetto di bar automatico, nel senso che il cliente che ro servizio e ritrova ha il nostro il nostro bar a Conegliano ci va con una certa serenità e con la sua chiavetta.
alle domande, non riesco a interloquire in maniera diretta e a risolvere i problemi che mi si presentano, così il servizio ne risente. Devo dire che al momento sono contento del
spiegare ai potenziali investitori che il bar au-
Riuscire a portare questo concetto in altre
lavoro che stiamo facendo con i nostri for-
tomatico è un altro concetto rispetto al negozio
zone sicuramente ci farebbe crescere.
nitori.
bisogna essere molto competenti come com-
Qual è la tua percezione del vending? In
Quali elementi potrebbero invece stimo-
merciali. Il nostro è anche l’unico progetto di
questo momento ho l’impressione che ci sia-
lare il cliente finale ad acquistare dal
bar automatico, che io sappia.
no pochi professionisti e pochi progetti. La
distributore? Una volta c’erano le macchine
forza di avere un proprio disegno l’ho capita
a piatto e poi è passati alla spirale.
Traspare la passione che mettete in que-
grazie alle mie precedenti esperienze. La mia
C’erano i gettoni e si è arrivati alle chiavette
sto progetto. Quanto è importante credere
percezione è che molte aziende puntino sul
e alle rendi resto. Ci sono innovazioni tecni-
in quello che si propone? È tutto. Noi ci cre-
prezzo perché non hanno la capacità o la giu-
che destinate a far fare al vending il salto di
diamo, ci piace il nostro lavoro e questo a volte
sta esperienza per proporsi con una qualità
qualità.
ci porta a spingerci oltre il limite. Lo sforzo è
diversa, con un programma differente.
Oggi credo che il LED aiuti, perché crea un’il-
automatico. Non è un'idea facile da vendere,
ripagato quando vediamo i ragazzi che si fer-
luminazione che dà un altro impatto al distri-
mano al nostro bar la mattina prima di prende-
Secondo te cosa dovrebbe cambiare?
butore.
re il pullman per la scuola o che ci tornano per
Partendo dal presupposto che tutti sbaglia-
Credo che migliorare l’esposizione del prezzo
incontrarsi a fine giornata.
mo, credo che la rovina del vending sia il
e del prodotto sia importante per l’acquisto
prezzo basso, non mi stanco di ripeterlo.
d’impulso, lo rendere più semplice.
C’è uno studio dietro la scelta della rea-
Molte piccole cose possono far fare un salto
lizzazione delle aree Comè? Da alcune ri-
Trattate anche prodotti del mercato
di qualità nella vendita perché incuriosisco-
cerche svolte sul settore, questo tipo di area di
equo-solidale? Penso che si debba valuta-
no il cliente.
ristoro dovrebbe andare a colpire quel 35-40%
re l’effettivo valore equo-solidale di questi
di persone che non hanno familiarità o che non
prodotti prima di dargli il peso che meritano.
conoscono i distributori, soprattutto anziani. Il
Se il progetto è fatto per comodità non mi
nostro bar è posizionato nei pressi di un’uni-
piace, se invece viene realizzato con onestà
versità per la terza età, abbiamo messo le
d’intenti lo sostengo. Stesso discorso per il
macchine con i tasti grandi per facilitarne l’uso
biologico. Comunque stiamo lavorando in
intuitivo e devo dire che funziona, abbiamo una
quella direzione.
La macch macchina per il giovane deve essere un giocattolo, per la persona anz anziana deve essere semplice e per ttutti deve esre accattivante. sere
Quali sono le innovazioni e le condizio-
Qual è il vostro rapporto con Confida?
In percentuale quanto vi state dedican-
ni che agevolano il lavoro di un gesto-
Siamo soci da quest’anno. Crediamo sia mol-
do al progetto bar automatici e quanto
re? Sicuramente è importante la semplicità
to utile partecipare alla vita dell’Associazio-
al lavoro di gestione “tradizionale”? Il
nell’utilizzo del distributore.
ne, perché è fondamentale essere aggiornati
vending “tradizionale” è il nostro lavoro e lo
È fondamentale la possibilità di dialogare in
su ogni novità e Confida ha un servizio mail
conosciamo bene.
maniera diretta con chi produce le macchine,
molto tempestivo.
Lo sviluppo dei bar automatici come franchi-
avere un filo diretto.
Confida oltre a tenere ben informato l’asso-
sing è più difficile, stiamo gettando le basi
Si tratta di coerenza, non posso chiedere ai
ciato, porta avanti dei progetti interessanti,
per una crescita e questo richiede tempo.
miei clienti un rapporto e ai miei fornitori un
quindi se il gestore vuole qualche suggeri-
Sicuramente il divario è abbastanza impor-
prezzo. Se non ho dialogo, non ho risposte
mento lo trova.
grande clientela di "studenti".
33
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La
SostenibilitĂ : Parola a LifeGate 37
Il tema della sostenibilità ambientale è sempre più sentito e sviluppato dal settore del vending. Per questa ragione la redazione di D.A. Italia ha deciso di approfondire l’argomento rivolgendosi a LifeGate, che dal 2000 è il punto di riferimento per la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile. Impatto Zero® è l’innovativo progetto italiano ideato nel 2001 da LifeGate che calcola, riduce e compensa le emissioni di CO2 generate dalle attività di persone, eventi, prodotti e aziende con la tutela di foreste, in Italia e nel mondo, in grado di riassorbirle. Il progetto si avvale di università e partner specializzati nel Life Cycle Assessment per il calcolo dell'impatto ambientale e collabora con enti pubblici, parchi e riserve per le attività di riforestazione e tutela dei terreni. Bios, ente certificatore riconosciuto dall'Unione Europea, certifica l'intera filiera del progetto. Abbiamo intervistato l’ingegner Simone Molteni, che dal 2002 è Direttore Scientifico di LifeGate e Direttore del progetto Impatto Zero®, dal 2006 è membro del Consiglio di Amministrazione di ERSE (società che impiega circa 400 dipendenti e si occupa di ricerca nel campo elettroenergetico) ed è co-fondatore di LifeGate Planet Onlus. Fra i suoi riconoscimenti citiamo il premio svizzeroamericano NETS (New Entrepreneurs for Technology and Science); l’onorificenza Paul Harris Fellow; il premio alla professionalità assegnato da Rotary International. È inoltre ambasciatore NETS per la Svizzera, per il coaching di start-up ad alto contenuto tecnologico con particolari benefici in campo ambientale.
Intervista con Simone Molteni Cos’è LifeGate e quali obiettivi si pre-
e Ervin Laszlo, un grande filosofo ungherese,
Quindi, cosa significa sostenibilità? Si-
con questo fine.
gnifica che se le attività di oggi sono sostenibili non devono precludere lo svolgimento di
figge? LifeGate vuole essere in Italia il ri-
> L’anima profit, grazie alla quale seguiamo
ferimento della sostenibilità. L’obiettivo che
le aziende che vogliono ridurre il loro impatto
si prefigge è, in una parola, la diffusione di
ambientale ad essere sempre più competitive
consapevolezza a tutti i livelli, dal singolo alle
nel rispetto dell’ambiente.
aziende, dagli enti alle istituzioni politiche. Queste tre anime sono il modello d’azienda
LifeGate ha tre anime:
che noi cerchiamo di esportare. Quindi quan> L’anima people per parlare alla gente, per
do andiamo a fare consulenza a un’azienda,
coinvolgere sempre di più le persone diffon-
piccola o grande che sia, quello che propo-
dendo consapevolezza sugli stili di vita soste-
niamo è di applicare questo modello, che ha
nibili.
come scopo il raggiungimento degli obiettivi di un’impresa nel rispetto delle tre “P” (peo-
> L’anima planet per promuovere progetti a
ple, planet e profit) cioè persone, ambiente
favore dell’ambiente: LifeGate Planet Onlus
e business sostenibile.
è un’associazione fondata da Marco Roveda
Speciale Ambiente > L a
S o s t e n i b i l i t à :
queste o altre attività nel futuro.
U
n’attività è definita sostenibile se non intacca le riserve ambientali in maniera da mettere a rischio la loro disponibilità futura. Per fare questo servono know-how, tecnologie adeguate, ma anche e soprattutto una consapevolezza diffusa. In che cosa consiste il progetto Impatto Zero®? Impatto Zero® è stato il primo pro-
p a r o l a
a
L i f e G a t e
getto ad occuparsi dei cambiamenti climati-
pata e oltre 320 milioni di prodotti presenti
ci. L’abbiamo lanciato ormai nove anni fa e il
sul mercato con il marchio Impatto Zero®.
concetto di base è molto semplice: abbiamo
Più che gli alberi piantati o le foreste create,
voluto aiutare le aziende e le persone a ren-
che sono assolutamente un risultato impor-
dersi conto del proprio impatto ambientale
tante, il vero traguardo raggiunto da Impatto
in particolare delle proprie emissioni gas
Zero® è quello di aver reso consapevoli al-
effetto serra come primo step per arrivare
meno ventimila persone che hanno misurato
a ridurle. Abbiamo rispettato in toto quello
le proprie emissioni attraverso il calcolatore
che è il Protocollo di Kyoto e abbiamo reso
on line del portale LifeGate.
possibile calcolare quante emissioni si producono visualizzandone il corrispondente in
Il nostro Paese in questi nove anni ha
metri quadri, un’unità di misura comprensi-
fatto progressi nell’affrontare i cam-
bile a tutti e non solo agli addetti i lavori.
biamenti climatici? Va premesso che il
In questo modo chi vuole può compensare
problema dei cambiamenti climatici è una
contribuendo alla costruzione e alla tute-
preoccupazione globale che non può essere
la di nuove foreste capaci di riassorbire le
risolta dall’iniziativa di un singolo paese,
emissioni prodotte oppure concorrendo a
per quanto volenteroso. L’Italia sicuramente
finanziare progetti di efficienza energetica
nel panorama mondiale non è tra i peggiori
derivanti da fonti rinnovabili. Va ricordato
nell’affrontare questo problema. Però non è
che, comunque, per quanto ne venga ridotto
nemmeno tra quelli che fanno della politica
l’impatto, le emissioni resteranno.
ambientale il proprio fiore all’occhiello. Nel nostro paese ci sono delle eccellenze nel set-
È anche un modo per risvegliare le co-
tore della sostenibilità ambientale e ci sono
scienze? Certo. Siamo partiti quando di mu-
anche delle situazioni di assoluta negligenza.
tamenti climatici non ne parlava quasi nes-
Se dobbiamo dare un voto, l’Italia merita un 6
suno, cinque anni prima che il Protocollo di
in pagella, una media data dal comportamen-
Kyoto entrasse in vigore. La nostra vera sfi-
to di chi si impegna a favore dell’ambiente e
da è riuscire sensibilizzare il grande pubblico
quello di chi lo danneggia.
riguardo i cambiamenti climatici, spiegando questi concetti in modo semplice. Questo è
Quali sono le iniziative promosse da Li-
stato il vero contributo portato da Impatto
feGate per incentivare l’uso di materiali,
Zero®. Oggi ci sono circa 700 aziende ap-
dispositivi e altri strumenti favorevoli
partenenti a tutti i settori merceologici che
a uno stile di vita sostenibile? LifeGate
hanno aderito a quest’iniziativa, dall’auto-
porta avanti due attività utili in questo sen-
motive all’elettronica, fino alla carta stam-
so, una a scopo divulgativo ed una di natura
39
commerciale. Da una parte il network, quindi una radio, un portale, un magazine: un megafono che parla di queste cose, che cerca di far capire che “stile di vita sostenibile per le persone e per l’ambiente” non significa doversi limitare o rimanere chiusi nella caverna, ma significa la possibilità di migliorare la nostra qualità di vita. Il network diffonde questi temi in modo propositivo, facendo conoscere al pubblico le esperienze positive, i successi raggiunti in questo ambito. Oltre a questo, LifeGate propone uno strumento concreto di supporto alle aziende nel loro percorso verso la sostenibilità, attraverso la divisione EcoPartners.
A
dattare una realtà aziendale ai parametri della sostenibilità è un percorso che richiede tempo. Si tratta di un cammino di medio-lungo termine che va a toccare tutti gli aspetti dell’azienda, dal design del prodotto al processo produttivo alla gestione delle risorse umane, fino alla comunicazio-
Speciale Ambiente > L a
ne interna ed esterna. Si tratta di un processo che rivoluziona completamente l’azienda in tutte le sue forme. Il nostro sforzo è proprio quello di aiutare le aziende a ridurre l’impatto ambientale, ma anche ad essere più competitivi e avere più clienti.
e ridurre al massimo il consumo di materie prime e la produzione di rifiuti per capire come intervenire sulla struttura. Un’azienda che vuole davvero definirsi sostenibile deve guardare a tutti questi aspetti e deve essere pronta a rivedere il processo industriale dall’inizio alla fine.
Non immaginiamo certo che un’impresa faccia questo tipo di percorso per beneficenza,
Ci sono mille esempi che dimostrano come
è ovvio che ci sia l’obiettivo di diventare più
per avere dei risultati interessanti bisogna
competitiva sul mercato, oggi e negli anni a
essere pronti a rimettere tutto in discussio-
venire.
ne, dal design del prodotto all’approvvigionamento delle materie prime. Perché questo è
Un impianto industriale eco-sostenibile
un cambiamento che coinvolge non solo l’im-
quali requisiti dovrebbe avere per esse-
pianto in sé ma tutta la filiera di produzione,
re definito tale? Ogni impianto di ogni set-
dai fornitori ai distributori.
tore ha delle caratteristiche completamente diverse. L’elemento comune è l’approccio alla sostenibilità di un impianto.
A
tazione, ambiente, energie rinnovabili, cultura, mobilità e altro ancora. In
seconda del settore bisogna andare ad analizzare l’impatto sull’aria, sulle acque, sul suolo
S o s t e n i b i l i t à :
LifeGate si occupa di salute, alimen-
che modo il vostro approccio riesce a fare la differenza? La nostra posizione sul mercato è molto particolare, perché da una parte abbiamo queste competenze tecniche,
p a r o l a
a
L i f e G a t e
che ci permettono di lavorare al fianco delle aziende, ma dall’altra nel nostro DNA è radicato un rapporto molto stretto con i consumatori. Questo soprattutto grazie al nostro network e agli anni di presenza, di attività. Noi abbiamo un confronto quotidiano con le persone, in particolare siamo in contatto con i consumatori “consapevoli”. Credo sia questo a fare la differenza: LifeGate unisce alla competenza tecnica il suo rapporto privilegiato con i consumatori più critici. Questo è il nostro vero valore aggiunto. Prodotti biologici e del commercio equo sono presenti anche nel vending: perché un consumatore dovrebbe sceglierli? Sempre di più si guarda alle abitudini di consumo.
N
egli ultimi quindici anni si è rilevato che i consumatori sono sempre più attenti ai temi legati al rispetto dell’uomo e all’ambiente, quindi ai valori di un’azienda, di un prodotto, non
solo in termini di materie prime, ma dei valori che il prodotto stesso rappresenta.
no un impatto ambientale significativo.
Questo è un fenomeno globale ed è la miglior
macchine che non finiscono di avere effetti
Nella distribuzione automatica non si vende semplicemente un prodotto finito, si vendono prodotti legati ad un servizio, in particolare
arma che abbiamo per cambiare le cose, per-
negativi sull’ambiente una volta installate.
ché nel momento in cui tutti i consumatori
I distributori continuano a consumare energia
diventeranno consapevoli, le aziende, la po-
elettrica ed hanno un ciclo vitale altamente
litica, la società intera dovranno adeguarsi ai
impattante dal momento della loro produzione
loro standard. In particolare questi consuma-
fino allo smaltimento del prodotto esaurito.
tori attenti premiano i prodotti biologici o
La
eco-solidali, i cui produttori hanno saputo
ding è un settore che teniamo d’oc-
soddisfare le richieste dei clienti più critici.
chio è il suo potenziale comunicativo.
seconda
ragione
per
cui
il
ven-
Le macchine sono continuamente a con-
U
n consumatore dovrebbe scegliere questi prodotti per l’idea, il messaggio che portano, per provare l’esperienza di una condivisione di valori. LifeGate si è mai occupata o ha avuto contatti con la DA? Abbiamo avuto contatti con il mondo del vending e in particolare siamo interessati a collaborare con le aziende di prodotti o servizi che han-
tatto con le persone, quindi possono essere utilizzate anche come media, come mezzi per diffondere un certo tipo di valori. Sarebbe un peccato non sfruttarlo. Cosa può fare il settore per la sostenibilità?
O
ltre alla possibilità di sfruttare i distributori automatici come mezzo di comunicazione e 43
di sensibilizzare il consumatore finale, il settore può fare molto grazie alla sua capacità di innovazione, perché oggi le nuove tecnologie (tra cui i sistemi di illuminazione a LED) permettono di ridurre notevolmente l’uso di energia.
N
on si parla mai abbastanza dell'enorme importanza della riduzione dei packaging dei prodotti, rivedendone il design e riducendo gli imballaggi inutili.
Il problema dei rifiuti è il più sentito, quello per cui le persone hanno dimostrato maggiore sensibilizzazione, forse perché molti hanno vissuto in prima persona il disagio causato dai rifiuti non smaltiti. In che modo il vending può contribuire a sensibilizzare verso gestori e produttori
Questo non riguarda solo il vending, ma anche
e chiedere un maggior numero di pro-
il vostro settore deve compiere uno sforzo in
dotti sani all’interno del distributore?
Ci sono molti accorgimenti che possono guida-
questa direzione. Questo vale sia per chi fa
Secondo me ci sono due cose che si posso-
re il vending verso la sostenibilità. Ad esem-
distributori automatici di bevande in bicchie-
no fare: mettere a disposizione dell’utente,
pio osservare le performance ambientali della
re sia per chi produce macchine erogatrici di
all’interno del distributore, prodotti che di-
propria flotta (auto, furgoni) dell’edificio sede
prodotti già confezionati. Ridurre la quanti-
fendano i valori di rispetto delle persone e
dell’attività, dei processi industriali, scegliere
tà di imballaggio significa ridurre i rifiuti da
dell’ambiente, come prodotti ecosostenibili o
fornitori che garantiscano condizioni di lavoro
smaltire.
biologici, altrimenti i consumatori critici non
eque ai dipendenti, in particolare nei paesi in
È importante eliminare quelle confezioni re-
saranno incoraggiati ad avvicinarsi a questo
via di sviluppo... Impossibile citare tutto, ma
alizzate con materiali difficili da smaltire o
tipo di canale. Inoltre progettare il distributo-
se un’azienda ha voglia di applicare questa
disegnate solo per attirare l’attenzione e non
re per fare in modo che consumi meno energia
filosofia deve essere pronto, nel tempo natu-
per funzionalità rispetto al prodotto contenu-
elettrica possibile, creare una macchina che
ralmente, a mettere questa consapevolezza,
to. Noi vediamo che i consumatori critici pre-
sia coerente con il tipo di messaggio che si
questa attenzione veramente in tutto quello
miano la riduzione di impatto ambientale e, in
vuole trasmettere e comunicarlo all’esterno,
che fa.
particolare, dei rifiuti.
all’opinione pubblica e al consumatore finale.
Speciale Ambiente > L a
S o s t e n i b i l i t à :
p a r o l a
a
L i f e G a t e
È necessario trasformare questo canale e farlo
LifeGate esprime i valori dei consuma-
conoscere ad un target di consumatori che oggi
tori più sensibili alle tematiche am-
nemmeno prende in considerazione il vending.
bientali e sociali. Quali consigli senti di poter dare agli operatori del vending
In che modo il vending può incontrare i
per rispondere alle esigenze di questa
valori etici di LifeGate? Noi abbiamo un
fetta di mercato?LifeGate è un riferimento
modello di azienda che prevede un approccio
per quelli che Giampaolo Fabris definisce
attento alla salvaguardia dell’ambiente, del
consumatori critici o nuovi consumatori, che
lavoratore e della competitività della stessa
sicuramente oggi non sono i clienti di riferi-
nel rispetto di questi valori.
mento della distribuzione automatica.
Anche nel vostro settore quindi se un’azienda
Consumatori attenti, capaci di avere un’idea
vuole rispettare questo tipo di filosofia, deve
critica, costruttiva, persone che riescono a
mostrarsi attenta a tutti gli aspetti legati alla
capire e ad apprezzare ciò che viene prodot-
produzione e alla distribuzione del prodotto o
to secondo i valori in cui credono.
mente un’offerta di prodotti biologici o del
servizio. Sostanzialmente, lavorare seguen-
È fondamentale quindi comunicare se un
mercato equo, ma è importante che anche
do le tre “P” di cui parlavamo all’inizio.
prodotto viene realizzato in un certo modo o
questi siano presenti all’interno dei distribu-
che una nuova macchina consuma il 20-30%
tori automatici.
meno di energia rispetto alla precedente o
Infine, i nuovi consumatori non sono clienti
ad altri modelli o ancora che nel distributo-
avvezzi ad utilizzare le vending machine, ma
re vengono venduti prodotti che acquistano
sono molto aperti al cambiamento e ricet-
abitualmente nei negozi specializzati.
tivi, sono potenziali nuovi clienti, quindi è
Non parliamo di consumatori integralisti,
utile studiare una comunicazione ad hoc per
quindi non ci deve essere solo ed esclusiva
attirare la loro attenzione.
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Eventi
FuoriSarDA (Necta/Bristot/DA Italia) > 49 2째 Luxury Summit (II Parte) > 55
S
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& R ad o
Si è svolta dal 17 al 19 settembre scorso la prima edizione di FuoriSarDA, una tre giorni di escursioni a bordo di fuoristrada alla scoperta della natura incontaminata del Parco del Gennargentu. L’iniziativa, promossa da alcuni gestori locali insieme a Marco Barazzuol di Procaffè e a Francesco Frova di N&W con l‘obiettivo di vivere un’esperienza unica di condivisione, è stata accolta con entusiasmo dalla redazione di D.A. Italia, da sempre sostenitrice dei momenti di aggregazione del settore. FuoriSarDA è il nome coniato per l’evento e racchiude gli elementi identificativi della manifestazione: i fuoristrada, il territorio sardo, gli operatori della distribuzione automatica. Per l’occasione sono stati realizzati un logo, presente sulle auto e sulle magliette dei partecipanti ed un sito internet, destinato a raccogliere le immagini dell’evento e le iniziative future. La redazione di D.A. Italia vi racconta com’è andata...
Scheda Tecnica > FuoriSarDA Percorrenza >
1.500 km circa
Consumo >
18 bottiglie di Prosecco 1 magnum di Prosecco 5 litri di Grappa (rigorosamente di Prosecco) 1 tanica di Cannonau e ogni tipodi specialità sarde
Partiti da Genova e arrivati a Olbia via mare, ve-
è inoltrato nel territorio del Supramonte, cate-
nerdì 17 i partecipanti del “continente” hanno
na di montagne e altopiani scavati dal passag-
raggiunto Baunei, nella provincia dell’Oglia-
gio dei fiumi, che si estende per circa 35.000
stra, a bordo delle loro Land Rover, dove aveva-
ettari. Attraversando l’area e la sua natura sel-
no appuntamento con Luca Loddo, gestore di
vatica, i fuoristrada hanno incontrato e visitato
Tortolì, che aveva organizzato l’intera giornata
molte bellezze naturali tra cui il sito di Nura-
a loro insaputa. Dopo il caloroso benvenuto, i
ghe Mereu, edificato con pietre calcaree nel II
partecipanti hanno iniziato a scendere dai quasi
millennio a.C. Dalla cima del Mereu la visuale
500 metri sul livello del mare di Baunei in dire-
sulla Gola di Gorroppu, il canyon più profondo
zione della costa, percorrendo per oltre 27 km
d’Europa, che ha al suo interno pareti alte 400
una vecchia mulattiera tracciata sul letto di un
metri e fa da confine naturale tra i comuni di Or-
torrente (Codula) attraverso alte pareti rocciose
gosolo, Dorgali e Urzulei ha lasciato tutti senza
e natura incontaminata.
fiato. Ripresi i fuoristrada il gruppo si è diretto verso la voragine di Su Disterru, profonda ol-
Dopo la lunga discesa e la breve camminata ne-
tre 200 metri per poi incontrare alcuni pinneti,
cessaria a raggiungere la splendida spiaggia di
tipiche abitazioni degli antichi pastori, costruite
Calasisine, il gruppo si è concesso una sosta
con pietre e frasche.
per gustare il pranzo in un grazioso ristoranti-
Francesco Corraine, il padre di Franco, ha or-
no in riva al mare prima di imbarcarsi verso la
ganizzato il pranzo nel cuore del parco in mezzo
suggestiva Grotta del Fico, letto fossile di un
alla natura selvaggia con l’aiuto di alcuni amici,
antico fiume e rifugio delle foche monache un
tra cui lo speleologo Graziano, che ha incuriosi-
tempo presenti nelle acque dell’Isola. La grotta,
to tutti con i racconti sugli itinerari naturalistici
che si apre nella roccia a circa 10 metri sopra il
della zona.
livello del mare è accessibile grazie ad una sca-
Un gustoso banchetto a base di ogni specialità
la che ne collega l’ingresso al punto d’attracco
locale è stato la naturale conclusione di questa
delle imbarcazioni. La piccola comitiva ha po-
avventura sarda che ha saputo unire tutti coloro
tuto camminare lungo i corridoi della grotta tra
che vi hanno preso parte.
stalattiti e stalagmiti e apprezzare meglio il luo-
Dopo un pomeriggio trascorso in allegria, il
go grazie alle spiegazioni di una guida turistica
gruppo si è diretto ad Orgosolo per i saluti finali
che li ha accompagnati durante la visita.
e ognuno è tornato a casa, con il ricordo delle
Rientrati a Baunei, Luca Loddo ha salutato il
giornate trascorse e con la promessa di tornare
resto del gruppo che ha proseguito verso l’en-
presto per rivivere l’emozione del contatto con
troterra con destinazione Orgosolo, comune
la natura e per ritrovare i compagni di viaggio di
barbaricino reso caratteristico dagli innume-
FuoriSarDA.
revoli murales visibili sulle facciate di case e negozi. Dopo una abbondande cena nel corso
L’avventura è stata molto emozionante per tutti
della quale sono avvenuti la consegna delle ma-
i partecipanti. Marco Barazzuol ci ha spiega-
glie e lo scambio di specialità alimentari tipiche
to che l’idea di FuoriSarDA è nata un giorno
della Sardegna e del Nord Italia, i protagonisti
della primavera scorsa a seguito di un incontro
di FuoriSarDA hanno assistito alla fase fina-
per il pranzo con Giancarlo Meloni e Franco
le della realizzazione di una di queste opere da
Corraine, in cui conversando su vari argomenti,
parte di alcuni giovani artisti locali.
come sempre accade in questi frangenti, Franco ha osservato che il gusto delle specialità sar-
La mattina successiva, Marco Barazzuol,
de mangiate nel cuore del Supramonte dopo
Daniela Biscotti, Commerciale D.A. Italia, e
un giro in fuoristrada è impareggiabile. Così è
Francesco Frova sono ripartiti al seguito degli
nata l’idea di organizzare un’escursione dopo
organizzatori:
agente
l’estate, non un incontro fra gestori, fornitori e
Procaffè e concessionario N&W, Franco
Giancarlo
Meloni,
agenti, ma fra persone che in comune hanno la
Corraine, dell’omonima gestione nuorese,
passione per il fuoristrada come strumento per
Alessandro Rubanu, gestore di Orgosolo e
meglio addentrarsi nella montagna selvaggia ed
Serafino, una guida del posto, per addentrarsi
apprezzarne le bellezze. Un week end di rapporti
nel Parco del Gennargentu a bordo dei loro
strettamente personali. Nel nome dato all’even-
fuoristrada.
to è racchiuso ciò che i partecipanti hanno in
Guidando lungo impervie mulattiere il gruppo si
comune: la passione per il fuoristrada, la Sar-
Speciale Eventi & Road Show > F u o r i S a r D A
degna e la DA. Barazzuol è rimasto affascinato
come la cultura sarda dimostra un forte attacca-
un mercato che crea delle relazioni forti che
dai luoghi, dai paesaggi e dalla natura di quella
mento alla propria terra, come quella splendida
sfociano verso quello che è il piacere di stare
parte, forse la più bella della Sardegna e ancor
gente sia orgogliosa di mostrare il proprio terri-
insieme.
più coinvolto dal modo di porsi dei padroni di
torio preservato e particolarmente curato.
I partecipanti sono partiti sulla base di un rap-
casa nei confronti del gruppo ospite.
L’ospitalità è un valore che è stato tramanda-
porto di fornitore-cliente e il piacere di andare
Ognuno di loro era presente all’evento come
to da generazione in generazione e il gruppo di
a visitare dei luoghi meravigliosi in un ambien-
persona, con il proprio nome e non per il ruolo
FuoriSarDA ha potuto coglierne appieno il sen-
te naturale ha rinvigorito e rinforzato l’aspetto
lavorativo che ricopre.
so. Frova chiude il cerchio facendo riferimento
personale. Hanno scoperto delle persone par-
al mondo del lavoro: il vending non è solo eser-
ticolarmente piacevoli, che si sono dimostrate
Anche Francesco Frova è entusiasta delle
citare la propria attività, pensare alle battute,
molto aperte, disponibili e desiderose di condi-
giornate trascorse in Sardegna ed evidenzia
fornire macchine e prodotti, ma diventa anche
videre un’ospitalità per lui del tutto inaspettata.
Semplicità e affidabilità. La Lei 400 si fa grande e diventa Lei 600. Dotata di 12 selezioni dirette, la Lei 600 rappresenta la soluzione di vending ideale, capace di soddisfare con semplicità ogni esigenza. La Lei 600 abbina a un design accattivante un ottimo rapporto qualità/prezzo offrendo prestazioni ed erogazione prodotto in tazza in linea con la qualità Bianchi. Una soluzione semplice ed efficace per ogni utenza.
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Eventi
i Brand Dopo la Crisi Analisi dei Consumi e delle Strategie di Promozione del Marchio > 2° Luxury Summit
All’interno del numero 49 di D.A. Italia sono stati trattati alcuni contenuti del 2° Luxury Summit. Il convegno, ricco di suggerimenti utili e di approfondimenti su temi di attualità economica affrontati da esperti, ha illustrato le nuove tendenze dei consumi dei prodotti a marchio e proposto interessanti soluzioni strategiche per vincere le difficoltà del mercato e promuovere il valore del proprio prodotto. Nella seconda e ultima parte del servizio dedicato all’evento tenutosi a fine giugno presso la sede de Il Sole 24 Ore, presentiamo gli interventi di Antonio Achille, managing director The Boston Consulting Group, e dell’avvocato Fabrizio Jacobacci, partner dell’omonimo studio legale.
>
Antonio Achille, Partner & Managing Direc-
tor The Boston Consulting Group, ha mostrato
> Antonio
Achille
ai presenti un’analisi riguardante le evoluzioni del mercato del lusso in seguito alla crisi, evidenziando le possibili strade per rilanciare i consumi del prodotto a marchio. I suoi suggerimenti sono riassunti nella relazione “Analizzare i consumi e anticipare le tendenze del top di gamma per una ripresa strategica”, in cui si evidenzia come in seguito alla crisi
Speciale Eventi & Road Show
ta al nuovo trend. L‘ansia per il futuro è uno stato d’animo che colpisce indifferentemente a prescindere dalla zona geografica e i valori di lusso e status sono in declino, ritenuti meno importanti rispetto ai concetti riscoperti di educazione, famiglia, etica e stabilità. Negli ultimi due anni si è sviluppata una nuova concezione dello stile, oggi più sobrio e minimalista, perché il consumatore è più attento al buon rapporto qualità-prezzo. Anche il lusso per eccellenza, pensiamo agli accessori e all’alta oreficeria,
globale che ha colpito l’economia, i consumi dei
non viene più ostentato, ma al contrario “nasco-
prodotti di lusso e in generale degli “extra” sono
sto”, portato in modo discreto: i particolari più co-
calati, a causa della tendenza del consumatore a
stosi sono appannaggio di chi indossa l’articolo e
ridurre la spesa e alla riduzione del reddito dispo-
non esposti allo sguardo di tutti.
nibile.
La crisi ha avuto impatti diversi sulle differenti ca-
I consumi sconsiderati e l’ostentazione sono un
tegorie di consumatori del prodotto di lusso: se
fenomeno ormai marginale e l’offerta si è adegua-
le cosiddette aspirational masses (appartenenti
55
della categoria new money (ad esempio i nuovi
sima crescita, che ha lo scopo di ottenere un’istan-
ricchi dell’Est Europa) riducono e posticipano le
tanea brand awareness (riconoscimento della
spese nel lusso, la rising middle class (rappresen-
marca), avvicinare e convincere i clienti, acquisire
tata dalle giovani donne in carriera) e gliold money
credibilità, definire i valori del brand attraverso il
(nuova generazione di famiglie di imprenditori)
testimonial o, in alcuni casi, celare la mancanza di
tendono al lusso meno ostentato, operando pochi
idee migliori da trasmettere.
tagli alla spesa per il lusso, mentre solo i beyond
Quel che è certo è che il celebrity endorsement fun-
money (ereditieri) subiscono molto limitatamente
ziona, basta guardare i numeri delle aziende che uti-
l’impatto della crisi globale. Questo il quadro ge-
lizzano un VIP per promuovere i loro prodotti. L'azien-
nerale. Come rispondere? I brand che producono
da mantiene la propria identità e viene associata
il lusso devono proteggere i propri ricavi e ri-
all’immagine del testimonial per fare leva sulla sua
durre i costi, aumentare la propria flessibilità.
notorietà o reputazione presso il pubblico.
È necessario adattarsi al nuovo consumatore,
Il legame stretto tra celebrity e prodotto non è privo di
mantenendo un posizionamento coerente con i va-
rischi, quindi è buona norma, per il brand che sceglie
lori del marchio, ma anche ampliare l’offerta,
di ricorrere a questo tipo di comunicazione commer-
sperimentare nuovi canali e conquistare nuo-
ciale, conoscere adeguatamente le “regole del gio-
vi ambiti di crescita, infine rafforzare il brand
co”. Compensi e contributi eventuali devono essere
ottimizzando gli investimenti.
definiti da subito, così come benefit e incentivi richie-
Occorre anche prestare maggiore attenzione al
sti dal testimonial: ingaggiare un attore, un cantante,
mercato: se infatti i prodotti migliori in termini di
un campione dello sport comporta infatti la garanzia
qualità e i brand del lusso utilizzano icone di bel-
della sua sicurezza, agevolazioni per acquisto di ab-
Fabrizio Jacobacci
di una persona celebre”) è un fenomeno in grandis-
lezza per promuoversi e legare la propria immagine
bigliamento, servizi di estetica e cura del corpo, inviti
>
al ceto medio della popolazione) e gli esponenti
all’idea di giovinezza, è altrettanto vero che i con-
ad eventi, vitto e alloggio per la celebrità ed il suo
sumatori più anziani rappresentano il segmento
entourage ed altro ancora. Allo stesso modo, bisogna
con la maggiore crescita e qualche noto marchio
chiedere alla celebrità di garantire un numero minimo
ha cominciato a cavalcare questo trend.
di giorni di presenza in occasione delle riprese de-
Coerentemente con i valori tradizionali riscoperti,
gli spot, incontri preventivi, disponibilità per i viaggi
vengono proposti prodotti destinati a durare e ad
oltre alla presenza personale presso punti vendita,
essere tramandati, modelli classici e linee vintage,
istituzioni e in occasione di eventi interni alla società.
così che il lusso non sia percepito come spreco ma
Estrema chiarezza e specificità sono d’obbligo per
come investimento. I grandi marchi propongono
quanto riguarda i termini di utilizzo dell’immagine o
nuove soluzioni di vendita, puntando sempre più
filmato realizzati (durata, limiti territoriali, mezzi di
su nuove forme di commercio, in primis quello
comunicazione...) e i diritti su tagli, nome utilizza-
online, che non può più essere ignorato: sempre
to, citazioni-testo della campagna, ecc. Importante
più persone acquistano dal web, grazie anche alla
inoltre stabilire l’area di esclusiva, con particolare
confidenza raggiunta con la tecnologia da parte
riferimento al periodo post contrattuale, nel quale è
del consumatore. In ultimo, ma non meno impor-
bene che il testimonial non si renda disponibile per
tante, il rapporto tra brand e consumatore va
un marchio che offre servizi o prodotti concorrenti.
costruito, alimentato e consolidato.
Bisogna considerare anche il momento che segue il
Sorprendere, sperimentare nuovi canali e
rapporto di collaborazione, prevedendo un eventuale
adattarsi ai nuovi trend senza dequalificare il
right of first negotiation, ovvero una sorta di diritto di
prodotto sembrano quindi le condizioni da rispet-
prelazione sul testimonial per una nuova campagna
tare per sopravvivere alla crisi senza rinunciare ad
pubblicitaria e proteggendo il materiale realizzato
offrire un prodotto qualitativamente valido.
ottenendo il diritto di utilizzo archivistico delle imma-
>
Fabrizio Jacobacci, Avvocato Studio Legale
gini o dei filmati. Infine, il brand può e deve tutelarsi da eventuali danni procurati dalla celebrity, dato che
Jacobacci & Associati, è intervenuto presen-
sono stati molti i casi in cui un noto testimonial ha
tando la sua relazione sul tema dei testimonial
violato principi di carattere etico o ha addirittura com-
scelti per promuovere un brand dal titolo “Cele-
piuto un reato. In questi casi l’azienda può richiedere
brity endorsement: minimizzare i rischi e otte-
espressamente una dichiarazione a garanzia del
nere il massimo”.
passato di un VIP e stipulare una polizza assicurativa
Fin dalla fine del XIX secolo, il celebrity endor-
che risarcisca gli eventuali danni causati da una
sement (letteralmente “appoggio, approvazione
pubblicità negativa.
Speciale Eventi & Road Show
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Sempre attenta agli aggiornamenti delle normative vigenti, Confida comunica a tutti gli associati le importanti novità in materia di applicazione dell’aliquota IVA, questione dibattuta anche nel corso del recente workshop “Fare gestione”; di corretta alimentazione in età scolare, argomento sviluppato attraverso il progetto “Guadagnare Salute” e numerose iniziative analoghe promosse dai vari 60
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gestori; di somministrazione degli alcolici mediante distributore automatico, tema finora affrontato dai singoli comuni, finalmente risolto da un disegno di legge unico per tutte le regioni. Per tutti questi aspetti, la linea comune suggerita da Confida ha lo scopo di semplificare il lavoro degli operatori del vending e risolvere importanti problematiche legate all’economia del settore.
Aliquota Iva Agevolata
Applicazione dell’ del per la somministrazione di bevande Al termine del complesso lavoro portato avanti nei mesi scorsi dalla Commissione tecnica Fiscale, il Consiglio di Settore del gruppo Imprese di Gestione e il Consiglio Direttivo di Confida hanno definito l’orientamento interpretativo comune proposto dall’Associazione rispetto all’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 4% per la somministrazione del servizio attraverso i distributori automatici, con lo scopo di favorire la progressiva convergenza delle prassi amministrative e fiscali delle imprese associate. La questione dell’applicazione dell’aliquota agevolata IVA nella percentuale del 4% è assai incerta e dibattuta, come abbiamo potuto constatare con mano nella recente tornata di verifiche fiscali che ha interessato il settore e ha reso necessaria un’interpretazione univoca di norme e prassi che, allo stato attuale, si presentano poco chiare. Confida intende fornire agli associati elementi utili per la gestione quotidiana del problema, senza tuttavia voler sostituire la figura di un professionista di fiducia che assista la singola azienda e che la guidi, vagliando per ciascuna di esse la migliore strategia possibile.
In particolare, la voce numero 38 della parte II della tabella stabilisce che si applica l'aliquota del 4% alle somministrazioni di alimenti e bevande effettuate mediante distributori automatici collocati in stabilimenti, ospedali, case di cura, uffici, scuole, caserme e altri edifici destinati a collettività.
A disciplinare l'applicazione della corretta aliquota IVA, relativamente alle somministrazioni di prodotti alimentari e bevande tramite distributori automatici, è la tabella A, allegata al Dpr n. 633/72.
> il luogo di somministrazione, ovvero edifici destinati a collettività: luoghi diversi da quelli citati non sono eleggibili per l’applicazione dell’aliquota ridotta. Nel
L'applicazione dell'aliquota ridotta è quindi vincolata a una triplice condizione: > la tipologia della somministrazione (mediante distributore automatico tradizionale): mentre è chiaro il riferimento alle free standing, si è discusso a lungo il caso delle macchine table top funzionanti a cialda o a capsula. Su tale punto, si è però espressa l'Amministrazione Finanziaria con la risoluzione n. 124 del 1° agosto 2000, documento con la quale è stato chiarito che le cessioni delle cialde o capsule sono assimilate alle cessioni effettuate mediante i distributori automatici tradizionali, con la conseguente applicazione anche a tali operazioni dell'aliquota IVA ridotta del 4%.
concetto di collettività, risulta difficile individuare un confine netto utile a determinare i luoghi ammessi all’agevolazione. Un’attenzione particolare merita invece la collocazione delle macchine a capsule o cialde collocati in appartamenti privati, ovvero il segmento di mercato comunemente definito famiglia. La cessione delle cialde può qualificarsi sicuramente come somministrazione, in quanto l'acquirente è allo stesso tempo il consumatore finale del prodotto; la cessione, però, non può essere assoggettata ad aliquota IVA del 4% perché in questo caso viene meno uno dei presupposti enunciati, cioè il luogo di somministrazione del servizio. L’aliquota IVA applicabile, quindi, non potrà che essere quella ordinaria per la merce in cessione (20% per cialde, capsule, palette e bicchieri e 10% per lo zucchero), a meno che l’apparato non sia dato dal cliente totalmente in gestione all’operatore, il quale si assume l’obbligo contrattuale di mantenerlo e rifornirlo. > l’acquisto non effettuato nell’ambito di attività d’impresa o professione dal cliente. In questo caso il destinatario della somministrazione deve necessariamente essere lo stesso consumatore finale. Per dimostrare tale rapporto, si rende necessario archiviare sistematicamente documentazione idonea a provare i luoghi in cui, anno per anno, siano stati ubicati i di-
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stributori (ddt di trasferimento, elenchi, copie dei com5/7/8, diap/suap, ecc.) e supportare gli stessi con dichiarazioni nelle quali il cliente qualifica il suo ruolo (vedi circolari Confida del 22 gennaio 2009 protocollo n.17.DG.pl e del 16 febbraio 2009 protocollo n.44.DG.me). Qualora fosse l’azienda o comunque un soggetto titolare di partita IVA a corrispondere l’importo dovuto per le somministrazioni, va ribadito l’obbligo di emissione della fattura; se l’acquisto viene effettuato da parte del cliente nell’ambito della propria attività soggetta ad IVA, l’aliquota applicabile sarà quella agevolata (10% per le somministrazioni, ulteriormente ridotta al 4% qualora la somministrazione sia effettuata nei luoghi indicati precedentemente); se l’acqui-
sto viene invece effettuato da parte del cliente nell’ambito della propria attività soggetta ad IVA, l’aliquota applicabile è quella ordinaria del 20% applicabile ai prodotti ceduti. L’IVA è detraibile da parte del cliente, seppure con le limitazioni dettate in tema di spese di rappresentanza e/o di somministrazione di alimenti e bevande a cui l’attività del cliente può essere soggetta, mentre è oggettivamente indetraibile dal ricevente della fattura.
scelto Confida raccomanda infine di apporre in calce alla fattura emessa con aliquota IVA agevolata la seguente dicitura: "I corrispettivi di cui al presente documento sono assoggettati alla aliquota agevolata di cui alla voce numero 38 della tabella A allegata al Dpr 633/72 nel presupposto, da Voi espressamente dichiaratoci, che gli stessi sono fruiti in qualità di consumatore finale. Qualora detta circostanza non sia più realizzata la norma citata vi impone di segnalarcelo senza indugio alcuno”.
In assenza di uno dei tre presupposti sopra specificati quindi viene meno la possibilità di assoggettare le operazioni ad aliquota ridotta. Per supportare adeguatamente il comportamento
Nuove Linee Guida del Ministero della Salute per i DA di Alimenti nelle Scuole Confida segnala agli associati che il Gruppo Tecnico istituito presso la Direzione Generale Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute ha definito le “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”. Tali linee guida hanno per oggetto l’adozione di corrette prassi alimentari e si inseriscono nel contesto dell’intensa attività del Ministero per l’attualizzazione degli obiettivi del documento del 2007 “Guadagnare Salute / rendere facili le scelte salutari”. La ristorazione collettiva, in particolare quella scolastica, viene individuata dal Ministero della Salute come strumento prioritario per promuovere salute ed educare ad una corretta alimentazione.
All’interno delle Linee Guida si fa spesso riferimento all’eventuale impiego di distributori automatici e si suggerisce che: “Qualora si ritenga necessario posizionare dei distributori automatici di alimenti nelle scuole limitando l’installazione alle sole scuole superiori, è opportuno condizionare tale inserimento al soddisfacimento di specifici requisiti definiti anche attraverso un apposito capitolato. La scelta va indirizzata verso prodotti salutari quali ad esempio alimenti e bevande a bassa densità energetica come frutta, yogurt, succhi di frutta senza zucchero aggiunto”. Le indicazioni del Ministero sono da considerarsi valide, premesso che la
Speciale Associazione Confida
lotta all’obesità è da contestualizzare ed affrontare in un’ottica di concorso di cause, prima fra tutte la non adeguata attività fisica da parte dei più giovani, la scarsa efficacia di forme di proibizione rivolte ai giovani, dato che il contesto nel quale agiscono offre un’ampia disponibilità di accesso agli stessi prodotti sconsigliati. L’educazione alimentare trova il suo migliore radicamento nelle abitudini alimentari dettate dalla famiglia e non nella presenza di prodotti adeguati a scuola, luogo in cui l’approccio al distributore è limitato al tempo libero della pausa. L’installazione dei distributori automatici limitata alle sole scuole superiori e con un’offerta
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di prodotti salutari si scontra inoltre con tutte le iniziative messe in campo da Confida, sia a livello nazionale che territoriale per dimostrare: > l’opportunità rappresentata dal valore del vending a supporto delle politiche educative alimentari della scuola, in particolare quella secondaria a livello di tecnologia e di offerta diversificata. > la necessità di accompagnare nel tempo, me-
diante l’offerta di prodotti più tradizionali dell’industria e di quelli più recenti della cosiddetta “linea salute”, la progressiva abitudine verso i nuovi consumi alimentari nella ristorazione fuori casa.
argomentazioni del settore in merito alla scarsa efficacia di ogni tipo di coercizione rispetto agli obiettivi educativi che il Ministero stesso si propone.
Alla luce di queste considerazioni, Confida intende chiedere alla Direzione Generale Sicurezza degli Alimenti e Nutrizione del Ministero della Salute un incontro per confrontarsi sulle indicazioni fornite nelle Linee Guida e per riproporre le
Parallelamente, Confida invita le imprese associate ad alzare la soglia di attenzione sul territorio per quanto riguarda l’attuazione da parte degli organismi scolastici di quanto previsto nel documento ministeriale.
In Vigore dal 4 Giugno 2010 la Legge che Vieta la Somministrazione di Alcolici dai DA A seguito delle numerose ordinanze cittadine e delle molteplici proposte in merito alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche attraverso i distributori automatici, Confida comunica la svolta normativa in materia di alcolici che interessa il vending, concretizzata nella Legge n. 96 del 4 giugno 2010, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 146 del 15 giugno scorso. In particolare l’art. 34 modifica il testo dell'art. 14bis della legge 30 marzo 2001, n. 125 (Legge qua-
«Chiunque vende o somministra alcolici su spazi o aree pubblici diversi dalle pertinenze degli esercizi di cui al comma 1, dalle ore 24 alle ore 7, fatta eccezione per la vendita e la somministrazione di alcolici effettuate in occasione di fiere, sagre,, mercati o altre riunioni straordinarie di persone,, ovvero in occasione di manifestazioni in cui si pro-muovono la produzione o il commercio di prodotti ti tipici locali, previamente autorizzate, è punito conn la sanzione amministrativa pecuniaria da euroo 2.000 a euro 12.000.
dro in materia di alcol e di problemi alcol correlati). Il comma 2, relativo alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche in aree pubbliche dell'articolo 14-bis della legge 125/2001 è pertanto sostituito dal seguente:
Se il fatto è commesso dalle ore 24 allee ore 7 attraverso distributori automatici,, si applica la sanzione amministrativaa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000..
Speciale Associazione Confida
Per le violazioni di cui al presente comma è disposta anche la confisca della merce e delle attrezzature utilizzate”.
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L’azienda dolciaria Pescaradolc srl, nata nel ’97
La gamma Falcone per il vending è formata da tre
> NonnAnnunziata, è la gamma di pasticceria
a Moscufo, in provincia di Pescara, è presente
linee di prodotti: Il Piacere, NonnAnnunziata e
dedicata alla riscoperta delle ricette tradizionali e
nel vending con prodotti monoporzione a marchio
Salati NonnAnnunziata, Snack Farine Speciali.
comprende Cantucci alla Mandorla e Cantuc-
Falcone, dal nome dei fondatori dell’impresa.
> Della linea Il Piacere fanno parte le merende Il
ci Cioccolato; Tortina ACE, Yogurt, Gianduia
Realizzati con l’impiego di ingredienti semplici e
Piacere al gusto cioccolato e Il Piacere More
che non contengono grassi idrogenati; Plumcake
selezionati e secondo ricette originali, i prodotti
e Lamponi, adattamento per il vending di due
Yogurt nelle varianti con e senza zucchero e va-
dell’azienda abruzzese sono stati adattati alla di-
ricette classiche dell’azienda dolciaria, confezio-
riegato cacao; Wafers nei gusti Cacao, Vaniglia
stribuzione automatica con formati e packaging ad
nate singolarmente all’interno di un packaging dai
e Nocciola; Ventagli di Sfoglia. Tutti i prodotti
hoc. Un assortimento molto ampio di snack dolci e
colori vivaci (rosso per il gusto more e lamponi, blu
sono disponibili in formati con diversa grammatura
salati che si propone di soddisfare anche i palati
per il cioccolato).
e in confezioni con differente numero di pezzi.
più esigenti con particolari e accuratamente stu-
Fragranti all’esterno e dal cuore morbido, rappre-
Particolare attenzione merita l’innovativa Gin-
diate varianti di gusto.
sentano lo snack ideale per chi desidera gratificarsi.
seng & Guaranà, nella quale ad una tradizionale
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tortina priva di grassi idrogenati si uniscono i sapo-
Semi di Girasole. I classici spezza fame salati che
lizzati con l’aggiunta di farine speciali e secondo
ri del ginseng e del guaranà, oggi molto apprezzati
spaziano dai gusti tradizionali a quelli arricchiti da
una lavorazione artigianale, si presentano con
dai consumatori di bevande calde.
una variante più stuzzicante.
un packaging elegante, con particolari dorati sul
Di forte impatto i packaging realizzati per le Torti-
> Tipici del marchio Falcone sono gli Snack Fa-
fondo bianco e con l’immagine del prodotto ben
ne Albicocca&Pesca e le Tortine Gianduja che
rine Speciali, cioè Raviolo Kamut con ripieno di
raffigurata in primo piano.
ritraggono le fatine del cartone animato “Winx”
Albicocca e Pesca, Raviolo Riso con Cioccola-
I prodotti Pescaradolc per il vending vengono
personaggi amatissimi dalle consumatrici più
to Gianduia e Bianco, Raviolo Grano Sarace-
realizzati con il fine di coniugare tradizione e inno-
giovani, che difficilmente passeranno inosserva-
no con ripieno di Frutti di Bosco.
vazione, ricerca continua di nuovi sapori e gusto.
te e che rappresentano un potenziale vantaggio
Prodotti innovativi realizzati con il 10% di farine
L’obiettivo dell’azienda è di crescere coinvolgen-
nell’ambito degli acquisto d’impulso.
speciali che incontrano le esigenze dei consuma-
do il maggior numero possibile di consumatori e
> Dei Salati NonnAnnunziata fanno parte Croc-
tori che scelgono abitualmente prodotti ricercati
sviluppando referenze alternative per avvicinare
chini Gusto Pizza, Sesamini, Tarallucci, Rusti-
e prediligono uno snack gustosoe ricercato. Fria-
anche chi di solito non acquista dal distributore
chelli Classici, Rustichelli Cereali, Rustichelli
bili all’esterno e morbidi all’interno i ravioli rea-
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Aiabo news
Aqua Awards 2010 Ebwa
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Si terrà il prossimo 26 ottobre a Praga il prestigioso Marketing & Industry Awards organizzato da EBWA, European Bottled Watercooler Association. L’evento è stato organizzato nell’ambito del 16° EBWA
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European
Trade Fair and Conference, l'appuntamento per gli operatori del settore, che si svolgerà nella capitale boema dal 24 al 27 ottobre 2010. L'unico evento europeo dedicato esclusivamente ai refrigeratori a boccione e Point of Use.
EBWA
Il premio Aqua Awards è stato istituito per riconoscere l’importante
I trofei verranno consegnati alle aziende vincitrici nel corso della cerimo-
contributo dato dall’intera industria europea dell’acqua in boccione e
nia di premiazione che accoglierà tutte le più importanti componenti del
dell’acqua in bottiglia, conseguentemente allo sviluppo del marketing
comparto e che sarà preceduta da un cocktail di benvenuto e dal saluto
e delle relazioni pubbliche. Infatti, il contributo dato dai professionisti
del Presidente dell’EBWA.
dell’acqua in boccione e i risultati da loro raggiunti nell’ultimo decennio confermano l’importanza di promuovere la professionalità che contraddistingue tutto il settore. L’eccellenza del Marketing di tutta Europa sarà il tema conduttore dell’edizione di quest’anno del concorso, aperto a tutti i membri titolari di EBWA. Gli interessati possono aderire all’iniziativa tramite l’associazione nazionale del proprio paese o come singoli partecipanti.
Sei le categorie che verranno premiate: 1> Miglior promozione della salute e dell’idratazione attraverso l’acqua 2> Miglior politica industriale a favore dell’ambiente 3> Miglior sito internet 4> Miglior prodotto per design e innovazione 5> Miglior iniziativa tesa alla fidelizzazione dei clienti 6> Miglior flessibilità dell’impianto di imbottigliamento di acqua per il mercato HOD (home and office water delivery) I concorrenti non saranno giudicati in base a parametri prestabiliti, ma la giuria prenderà in considerazione le aziende che avranno dimostrato d’intraprendere iniziative dinamiche e di sviluppare la comunicazione, attuare strategie di marketing che portino beneficio al settore nel suo complesso, mantenere vivo l’interesse del cliente attraverso l’uso efficace dei colori e delle immagini. I prestigiosi premi Aqua Awards ai vincitori verranno assegnati da esperti di marketing e pubbliche relazioni esterni alla competizione, selezionati per l’occasione come membri della giuria.
|| NICOLA DI PAOLA era il Direttore Commerciale Consumer della Culligan Italia S.p.A. e ha rappresentato un periodo di storia importante per l’azienda stessa e per tutto il settore del trattamento dell’acqua. In Culligan Italia era arrivato nel 1985 iniziando come responsabile del settore domestico, che ha sviluppato e fatto crescere anno dopo anno; successivamente sono passati sotto la sua direzione
anche i settori piscine e acqua in boccione. Nicola ricopriva inoltre importanti ruoli in associazioni collegate al mercato dell’acqua e, in particolare, lo ricordiamo come il Presidente di AIABO. Esuberante, sempre positivo e pieno di idee nuove per lo sviluppo del settore, era un uomo attivo e capace, con una grande sensibilità e attenzione ai rapporti umani.
La redazione di D.A. Italia si unisce al cordoglio dei suoi cari e di quanti in questi anni lo hanno apprezzato personalmente e professionalmente.
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