D.A.ITALIA_N_70

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Numero 70 OTTOBRE 2012

COVEN Consorzio Vending

Personaggi delVending Stefano Piccinini

FuoriSarDA 2012 Breve Diario di Bordo

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D.A.ITALIA

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w w w . d a i t a l i a . i t



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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Guardiamo in faccia il consumatore Wired, la più nota e celebrata rivista dedicata alle nuove tecnologie, ha recentemente pubblicato un articolo in cui esprime la convinzione che la prossima frontiera del marketing sarà il riconoscimento facciale del consumatore. Il vending è in prima linea, soprattutto grazie ai numerosi progetti in fase di test e sviluppo, ma anche già divenuti realtà, come quelli attivi in Giappone, dove un software di riconoscimento facciale è integrato da tempo in alcuni distributori di bibite. Dallo studio del nostro viso è infatti possibile capire età e sesso del consumatore e quindi personalizzare l’offerta. Ma questo non è che la punta dell’iceberg. Nel volto infatti sono scritte in un linguaggio universale anche le emozioni e saperle interpretare può davvero dare delle informazioni cruciali sul consumatore e indirizzare l’offerta sulle sue reali esigenze. Pur condividendo l’idea che la conoscenza del consumatore sia essenziale per costruire un qualsiasi progetto vending di successo, si fa davvero fatica ad immaginare questa tecnologia applicata ad un mercato che oggi ha ben altri problemi da risolvere. Forse prima di lanciarsi alla conquista di nuove frontiere sarebbe il caso di risolvere alcuni aspetti basilari. Mettere la soddisfazione del consumatore al centro della propria offerta vuol dire innanzitutto imparare a conoscerlo. Sono disponibili decine di studi sul rapporto consumatore/vending e i risultati vengono spesso disattesi dagli operatori del vending. I milioni di clienti che la distribuzione automatica serve quotidianamente mostrano infatti una sostanziale indifferenza al prezzo, se possono usufruire di un prodotto di qualità e di una vasta possibilità di scelta attraverso una macchina affidabile e pulita. Sarebbe quindi logico supporre che, prima di andare a riconoscere i lineamenti del volto e segmentare l’offerta con grande precisione, sia doveroso provare a comprendere e soddisfare le macro tendenze. Approcciare correttamente il consumatore significa innanzitutto abbandonare la leva del

prezzo come strategia preferenziale e concentrarsi sugli aspetti che davvero determinano la sua decisione di acquisto. Quando si affronta un mercato con un parco macchine obsoleto, un servizio approssimativo, poca professionalità e una scelta di prodotti non adeguata, non c’è alcuna speranza di incrementare il fatturato e la perdita di quote di mercato, anche di fronte a politiche di prezzo al ribasso, è inevitabile. Ci sono stati infiniti dibattiti sul perdurare della crisi e sulle modalità per rialzare la testa, ma le parole non servono più. L’unica via d’uscita è quella di alzare i prezzi e tornare ad investire per migliorare il proprio pacchetto di offerta, nient’altro può funzionare. Solo dopo aver soddisfatto questa condizione potremo permetterci di guardare in faccia il nostro consumatore.

Editoriale

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A l e s s a n d r o

F o n t a n a

3


Siamo presenti a Triestespresso Pad. F - 1째 piano Stand F 32 - 33




Sommario

Numero 70 OTTOBRE 2012

3

>RENZO Gabriel bonizzi Direttore responsabile/ Editor in chief >alessandro fontana direttore editoriale/ EDITORial director > LAURA

GUASPARRI ART DIRECTOR

> ANDREA

LOTTERO GRAPHIC DESIGN

> daniela

biscotti Commerciale/Commercial

> noemi

margaroli redazione/editorial staff LASERGRAFICA POLVER srl > stampa / print E R S

Editoriale

Guardiamo in Faccia il Consumatore Il Mercato del Vending - Consorzio

10 COVEN > Intervista con Massimo Ferrarini Personaggi del Vending

18 Stefano Piccinini > Una Vita da Gestore Il Mercato del Vending - Fabbricanti

28 Bianchi Vending Group > Intervista con Pascale Capelle Eventi D.A.

35 FuoriSarDA 2012 ...Breve Diario di Bordo Sicurezza sul Lavoro

47 Le Risposte del Vending

d.a.italia >il periodico della distribuzione automatica P u bblica z ione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004

52 Confida e Adiconsum > Conosci il Vending

>Iscrizione al R.O.C.: 11412

57 Celiachia > La Sfida dei Consumi Fuori Casa

Mondo Associazione

Salute Alimentare

>Periodicità mensile >Editore ART&WORKS UNIPERSONALE Srl V ia marcantonio colonna 15 20149 M ilano 04234310961 P. I VA Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 89694472 >Ufficio commerciale commerciale@daitalia.it >Web www.daitalia.it >Posta elettronica i n f o @ d a i ta l i a . i t > A bbonamenti abbonamenti@daitalia.it La riproduzione totale o parz iale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsabilit à per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari. CONCEPT ART & W OR K S

Novità

64 > Eurven > Greeny, il Compattatore Ecologico che Riduce i Rifiuti

> Gruppo Argenta > Nuova Filiale a Padova, il Gruppo Rafforza la Presenza in Veneto > Gruppo Cimbali > 100 Anni di Pasione per il Caffè Breaking News

71 Coca-Cola>La più Grande Vending Machine del Mondo

Nestlé nel mondo dei neonati > In arrivo il Biberon di Latte in Polvere in Capsula R-Pet > Imballo Rigenerato anche per le Bibite Analcoliche Caffè > Vietnam supera il Brasile Starbucks & Selecta > Insieme per Starbucks Office Coffee Decreto Sanità > Tassazione per le Bevande Analcoliche Appuntamento In Fiera

75 Vending Paris > Al Via il 24 Ottobre la Fiera Internazionale della DA Francese

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Consorzio

COVEN Il

M

er c V

zi

o

ato del d

r

e

n

in

g

Co

Il 30 luglio è stato fondato a Milano COVEN, un consorzio costituito da gestioni vending di medie dimensioni che operano su tutto il territorio nazionale, dal Trentino alla Sicilia. L'aggregazione è di estremo interesse, soprattutto per i progetti che intende sviluppare e promette di diventare una realtà davvero “glocal” (il perfetto connubio tra globale e locale) che potrebbe svolgere un ruolo di primo piano nel 10

o s n

panorama della distribuzione automatica italiana. Gli obiettivi dichiarati sono quelli di valorizzare le piccole/ medie gestioni e di attuare delle iniziative collettive che consentano di mantenere l’identità e l’indipendenza di ogni membro del consorzio. Per conoscere più a fondo questa nuova realtà vending, la nostra redazione ha incontrato e intervistato Massimo Ferrarini (MIAMI Ristoro), Presidente del Consorzio.


D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Consorzio

Nasce il che Valorizza le Piccole/Medie Gestioni

Intervista con Massimo Ferrarini Perché avete sentito l’esigenza di costituire un Consorzio Vending? Una delle aziende di famiglia si occupa da anni di consulenza di Direzione interamente focalizzata sul Retail nel settore della distribuzione

nel settore alimentare, nell’elettronica di

regioni ho potuto verificare che l’esigen-

consumo e nel tessile. Creare consorzi tra

za di costruire un Consorzio di servizio era

aziende di media dimensione si è rivelata

sempre più sentita e abbiamo cominciato

una scelta vincente, che ha premiato le so-

ad approfondire l’argomento. Dopo tre mesi

cietà che hanno deciso di farne parte.

già 10 aziende di medie dimensioni e con un

Lavorando da anni nel vending , ho sempre

fatturato complessivo di 100 milioni di euro

pensato che sarebbe stato possibile e so-

erano pronte a fondare questa realtà.

prattutto utile applicare questo modello di

e del commercio. Grazie a questa esperien-

successo anche alla distribuzione automa-

Come siete arrivati a scegliere il nome

za ho potuto verificare l’utilità di progetti

tica.

COVEN? Avete privilegiato la sempli-

aggregativi in diversi canali distributivi:

Parlando con alcuni miei colleghi di altre

cità? Il nome è di una semplicità solo ap-

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parente. In realtà è stato fatto uno studio molto approfondito di naming. Tra le molte proposte la scelta è caduta su un acronimo di CO nsorzio VEN ding, un nome breve e immediatamente comprensibile. Inoltre “COVEN” in lingua inglese ha il significato di riunione, assemblea, incontro ed è perciò molto adatta per descrivere il Consorzio. Il termine COVEN è molto suggestivo anche perché è spesso usato in modo specifico per identificare un covo di seguaci che compiono rituali e inseguono la conoscenza: nel medioevo i veri innovatori, quelli che studiavano l’ignoto e cercavano di andare oltre i limiti imposti dalla cultura del tempo, erano identificati come maghi, o fate e quando si riunivano insieme davano vita ad un COVEN. Quindi nel vostro DNA c’è innanzitutto l’innovazione? Certamente. Non ci sembra abbia alcun senso parlare di prezzo della battuta o creare un gruppo di acquisto per risparmiare qualche piccola percentuale nelle forniture. Il vending ha bisogno di altro, deve riuscire a mettere al centro delle sue strategie il consumatore finale attraverso un deciso miglioramento del servizio. La strada maestra da seguire per raggiungere questo obiettivo è quella che conduce ad investire in innovazione e questo è davvero difficile per una realtà vending di medie dimensioni. Per moltissime gestioni alcuni progetti diventano possibili solo aderendo ad un Consorzio. Darete vita anche ad un gruppo di acquisto? Assolutamente no. Non è questo lo scopo del Consorzio e non pensiamo nemmeno di armonizzare i prezzi tra i vari consorziati. Pensiamo al contrario di coinvolgere i fornitori in alcuni nostri progetti, con l’obiettivo di fare insieme

strategie di sviluppo. COVEN ha dato molto peso al rispetto dei principi etici. Sarà obbligatorio per ogni consorziato seguire un Codice? Il Consorzio è stato fondato con l'obiettivo primario di diventare all'interno del settore della distribuzione automatica un punto di riferimento per il suo livello di professionalità, innovazione e servizio. Ma diventare leader nel proprio mercato

significa anche e soprattutto avere un chiaro orizzonte etico . Oltre ad osservare tutte le normative relative ai vari business, il Consorzio è infatti fortemente convinto che le modalità con cui vengono gestiti e conclusi gli affari siano altrettanto importanti degli obiettivi raggiunti e che rispettare degli standard legali ed etici dovrà essere un'imprescindibile caratteristica di ogni consorziato. Per questa ragione abbiamo creato un Codice Etico e abbiamo formato un Comitato che ha il compito di diffondere la conoscenza e

Il Mercato del Vending/Consorzio > M a s s i m o

la comprensione del Codice nel Consorzio, monitorare l’effettiva attivazione dei principi contenuti nel documento. La comunicazione che importanza riveste nel vostro progetto? Fare importanti investimenti in comunicazione è una delle caratteristiche peculiari del Consorzio. Sono davvero molti i progetti che abbiamo in cantiere. Presentare COVEN al mercato e alle varie Istituzioni sarà infatti solo una piccola parte del nostro lavoro. Pensiamo di creare una community internet evoluta, di gestire distributori connessi in rete e con touch screen multimediali, di mettere a disposizione dei consorziati delle presentazioni professionali da sottoporre ai potenziali clienti sui principali temi di interesse e che possono dare un valore aggiunto all’offerta commerciale. Quale tipo di progetto pensate di avviare per affermare un’identità di marca? Siamo convinti che uno dei maggiori problemi delle gestioni vending sia l’assenza di differenziazione. Se siamo tutti degli operatori unbranded è chiaro che l’unica discriminante per il buyer sarà il prezzo di vendita. Se invece si intraprende una convinta strategia di marca-insegna, il gestore consorziato si renderà riconoscibile sia dal consumatore che dal buyer e sarà possibile fare innovazione a prezzi corretti. Ovviamente il percorso sarà lungo e bisognerà avere una massa critica, con numeri di peso, per ottenere buoni risultati. Oggi le aziende che hanno fondato il Consorzio valgono 100 milioni di euro di fatturato. Sono già numeri di peso. Quali sono i vostri obiettivi? I nostri obiettivi sono decisamente più ambiziosi. Puntiamo ad avere circa il 10% del

F e r r a r i n i



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mercato italiano. Oggi siamo circa al 6%,

Non si può più fare a meno di parlarne e di

organizzano le diverse iniziative.

ma contiamo nei prossimi 18 mesi di rag-

indirizzare i propri sforzi e quelli della propria

Gli affiliati sono invece aziende partner che

giungere questo importante traguardo.

impresa verso un ambiente migliore, rispettato

hanno diritto solo ad alcuni dei servizi offerti

Con questa quota di mercato e con la

da tutti.

da COVEN.

nostra presenza in tutta Italia, possiamo

Il nostro compito sarà quello di educare il con-

certamente intraprendere i nostri proget-

sumatore verso prodotti e servizi che guardino

Cosa

ti innovativi avendo la consapevolezza di

alla sostenibilità ambientale.

consorzio? A chi ci si deve rivolgere? Nei

avere i numeri e le risorse per farlo.

Non sarà semplice in un settore che è rimasto

prossimi giorni sarà disponibile all’indirizzo

ancorato a vecchi schemi, lento, conservatore

www.co-ven.it un sito internet e saranno

Quali sono le linee strategiche che inten-

e non incline alle novità, soprattutto se queste

predisposte una mail dedicata e una linea

dete seguire per creare una community?

rappresentano un aggravio di costi. Senz’altro

telefonica a cui risponderanno degli operatori

Abbiamo in progetto di creare interesse tra

una bella sfida.

in grado di fornire agli interessati le principali

tutti gli attori del settore, dalle aziende di pro-

bisogna

fare

per

aderire

al

informazioni sul Consorzio. Inoltre abbiamo un

duzione di distributori, di ricambi, di tecnolo-

Com’è strutturato COVEN? COVEN è costitu-

comitato di recrutement che visiterà di persona

gia, di prodotti fino ad arrivare al consumatore

ito da fondatori, consorziati e affiliati.

alcune realtà vending per presentare la nostra

finale, passando per le compagnie di gestione

proposta consortile.

e le rivendite.

Puoi spiegarci meglio la differenza tra

Dovrà nascere un grande contenitore una gran-

questi diversi soggetti? I fondatori sono le

Sei stato nominato Presidente di un Con-

de “Casa del vending” di cui ogni interessato

imprese di gestione che hanno dato vita al

sorzio Vending, una bella sfida. Quale

potrà fare parte, in cui portare il proprio contri-

Consorzio e che ne formano l’organo delibe-

percorso professionale ti ha portato ad

buto e beneficiare dei contenuti offerti.

rante. I consorziati sono le imprese che ade-

entrare in questo settore? Non vengo dal

Pensate ad un vending sostenibile? Que-

riscono all’iniziativa e beneficiano di tutti i

settore, infatti mi sono sempre sentito “pre-

sto tema sarà uno dei nostri fiori all’occhiello.

servizi offerti e fanno parte dei comitati che

stato” al vending.

Codice Etico COVEN Il Mercato del Vending/Consorzio > M a s s i m o

F e r r a r i n i


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Ho lavorato per più di vent’anni nel settore

nel DNA di COVEN di iniziative analoghe, esi-

tessile, occupandomi di tutta la filiera: dalla

stenti da molto tempo in altri settori, mi por-

produzione, all’ingrosso, al dettaglio, com-

tano a pensare che anche il nostro settore sia

presa la realizzazione di un’intera rete di 100

maturo per questo.

punti vendita in franchising su tutto il territorio nazionale.

Ritieni che sarà possibile far parte di un

Da ormai dieci anni mi occupo di comunica-

Consorzio e mantenere la propria indipen-

zione audiovisiva con un’iniziativa che mette

denza operativa? Certamente. Questa è una

in contatto la giovane creatività con il mondo

condizione indispensabile, dobbiamo essere

delle imprese. Collaboro con le maggiori uni-

indipendenti ma uniti per portare avanti le

versità italiane e le principali associazioni del

nuove iniziative. Dobbiamo cercare contribu-

sistema confindustriale. Molti degli spot o fil-

ti da ogni azienda che vorrà essere con noi e

mati che si vedono in TV, in rete, e nelle grandi

portare nel settore innovazione, consapevoli di

manifestazioni, sono opera dei nostri ragazzi.

far parte di una grande squadra in cui ciascuno

Il vending era presente in una delle aziende di

però giocherà nel proprio settore del campo.

famiglia ed è toccato a me occuparmene. Am-

COVEN ha in sé sia il concetto di entità indivi-

metto che all’inizio l’ho fatto per necessità, poi

duale che di unione tra le parti e a mio parere

me ne sono davvero appassionato e oggi sono

ha trovato il corretto equilibrio tra indipenden-

fiero di poter affrontare la sfida di COVEN.

za e collaborazione. La vera ricchezza del Consorzio è

l’associa-

Consorzio? Credo molto nel progetto: le mie

zione volontaria di più parti che mantengono intatta la loro autonomia. Siamo liberi

diverse esperienze professionali e la presenza

di stare insieme.

Perché da gestore hai deciso di aderire al



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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Intervista con Stefano Piccinini Sei una persona che dice sempre quello che pensa. Come sei riuscito ad intraprendere una carriera “politica”? Non penso proprio di aver fatto una carriera politica; ho semplicemente dato con grande passione il mio personale contributo per favorire lo sviluppo e l’affermazione delle due associazioni di cui il Gruppo a cui appartengo fa parte: Confida e Wi, Watercoolers Italia (ex Aiabo).

presidente e Presidente del gruppo Produttori. Sei Presidente di Wi. Chiunque la considererebbe una carriera politica… Sono convinto che tutte le cariche mi siano sempre state attribuite come riconoscimento delle mie capacità operative e non per le mie abilità politiche. Ho sempre pensato che dedicare il mio tempo e un grande impegno alle tematiche associative fosse importante. Sono stato molto attivo in questi anni (e per questo devo ringraziare il Gruppo SEM) e il mio lavoro quotidiano sul campo è stato premiato con il conferimento di alcuni ruoli, ma l’avrei fatto lo stesso, anche se non fossi stato nominato a presiedere o a coordinare i lavori. Dire sempre quello che si pensa è un’ottima abitudine e, onestamente, non

Sei da 14 anni nel Consiglio Direttivo di Confida, del quale sei Vice-

credo di essermi mai fatto nemici per questo, nemmeno durante i primi difficili

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anni in questo bellissimo settore. Oggi sei Amministratore Delegato di Water Time, una realtà con oltre 40 dipendenti. Come fai a conciliare questo ruolo di grande responsabilità con l’impegno associativo? Effettivamente l’impegno profuso per seguire entrambi i ruoli è notevole e si rischia di perdere la salute. Ti salva la passione per il vending e fortunatamente non sono il solo che pensa e agisce così. Siamo in tanti in Confida a dedicare del tempo di qualità per la valorizzazione del settore. Essere in Associazione vuol dire combattere, credere e lavorare per un obiettivo, ma soprattutto sentirsi parte di un gruppo. Bisogna avere la forza di togliersi il cappello della propria azienda, dimenticarsi (nel mio caso) di essere un fornitore e di avere davanti a sé numerosi clienti agendo sempre e comunque per il bene del settore. Cambieresti qualcosa di quello che hai fatto in questi ultimi venti anni? Sono un uomo che ama davvero ricordare il passato, ma che non vive di rimpianti. Avere memoria di quanto è accaduto è importante e aiuta a comprendere meglio il mondo che ci circonda. In effetti non cambierei niente della mia vita professionale: l’unico vero momento di svolta è stato quando ho preso la decisione di non andare a lavorare a Milano per restare in questo Gruppo che mi ha fatto crescere giorno dopo giorno e mi ha dato tante soddisfazioni. Sono contento di essere rimasto qui, in Emilia. Visto che ti piace ricordare il passato, quali sono state le tappe della tua carriera che ti hanno portato a diventare AD di Water Time? Quando sono uscito dal liceo scientifico avevo già intenzione di entrare nel mondo del lavoro; i soldi in famiglia non erano molti e quindi non me la sentivo di intraprendere un percorso universitario. Ho sempre lavorato tutte le estati fin da quando avevo 14 anni. Ho fatto un sacco di mestieri, perfino il dj in una radio privata. Appena finito il servizio militare ho iniziato a lavorare presso le Cantine Giacobazzi, un’importante azienda vinicola posta al centro del territorio di produzione del Lambrusco di Sorbara. Dopo sette anni sono passato in un’azienda di Carpi che commercializzava il Parmigiano Reggiano. Nel giugno 1990 -me lo ricorderò per sempre- mi sono licenziato il venerdì e sposato il sabato, comunicando a mia moglie che ero senza lavoro durante il viaggio di nozze. Già il 17 luglio però entravo in SEM, che al tempo faceva ancora parte del Gruppo Cremonini. Passare dal vino all’acqua non è semplice. Per alcuni addirittura blasfemo. Il problema per me non è stato cambiare tipologia di prodotto, ma funzione. Io non avrei mai voluto fare il commerciale puro. Uscire dall’azienda per andare da un cliente a vendergli un prodotto non era nelle mie corde e nel mio carattere. Sono sempre stato più portato a svolgere una funzione organizzativa all’interno di un ufficio: coordinare gli agenti, occuparmi di logistica e gestire gli ordini. Invece in SEM, dopo sei mesi, mi dissero di prendere la macchina e di andare fuori dai clienti…a vendere. È stata dura andare contro le tue attitudini? Ti è comunque servito per completare la tua formazione professionale? È stata durissima. In quel periodo il Gruppo non aveva ancora in produzione la bottiglia da mezzo litro, quindi il lavoro del commerciale consisteva prevalentemente nel visitare grossisti di bibite e offrire l’acqua in vetro e in plastica (grandi formati). Mi ricordo che arrivavo al cancello del cliente, scendevo dall’auto, magari en-

Personaggi del Vending > S t e f a n o

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

travo in cortile, ma poi ritornavo in macchina e andavo via. So che adesso è difficile da credere, ma all’inizio avevo davvero paura. È chiaro che, una volta superate le difficoltà iniziali, quell’esperienza di vendita è stata utilissima per la mia formazione professionale. Sono stati anni in cui ho davvero imparato moltissimo. Quando avete incominciato a trattare anche la bottiglia da mezzo litro nel vending? Nell’estate del 1992 uno dei leader indiscussi del settore del vending ebbe una serie di problemi di consegna e produzione e lasciò spazio a chi era in grado di garantire le forniture della mezzo litro. Ricordo che il mio primo cliente vending fu Pietro Zanoli della Dorando Estense. Allora non c’erano i cellulari e ogni tanto mi fermavo in una cabina della SIP e telefonavo in ufficio per sapere se qualcuno mi aveva cercato. Mentre ero dalle parti di Ferrara mi dissero di questo primo contatto. Da lì partimmo con il primo ordine e iniziammo a lavorare anche nella DA fino ad arrivare nel 2000 a Venditalia a presentare la bottiglia universale concepita e progettata apposta per il mercato del vending. Quando sei passato in Water Time hai continuato a seguire anche SEM? Io ancora oggi conservo la carica di direttore commerciale del Gruppo SEM. Dieci anni fa mi è stata proposta una nuova avventura professionale che io ho accettato con grande entusiasmo. Quattro anni prima, a Venditalia, avevamo presentato agli operatori il boccione da cinque galloni ed eravamo ormai pronti per gestire a 360° questo mercato. Il primo anno e mezzo ero più impegnato in SEM che in Water Time. In quel periodo ho affiancato Daniele Dinelli per dargli il tempo di crescere e di poter poi operare da solo, compito che oggi svolge egregiamente. Poi progressivamente ho seguito sempre di più Water Time.

Personaggi del Vending > S t e f a n o

Quando siete partiti com’era strutturata Water Time e com’è diventata oggi? Siamo partiti con 7 magazzini, 3.500 macchine e 12 dipendenti. Oggi abbiamo 16 magazzini, 21.000 macchine e siamo in 41. È stata davvero dura ma abbiamo avuto quella che si può senz’altro definire una crescita esponenziale. In questo lavoro tutto quello che avevo appreso dalla “scuola” del Gruppo SEM è stato fondamentale e mi ha aiutato tantissimo per poter raggiungere obiettivi e risultati così ambiziosi, non dimenticando mai il contributo di Antonio Baffoni e il sostegno di Marcello Fiorani, AD del Gruppo SEM. Sei riuscito a creare una squadra e sei soddisfatto del tuo gruppo di lavoro? La gestione del personale è una funzione davvero critica ed è quella che consuma più energie mentali. Non posso negare che non sia stato facile gestire così tanto personale, ma devo ammettere di essere molto contento del team di lavoro Water Time. La mia soddisfazione più grande è poter restare lontano dall’ufficio anche per giorni con la certezza che il lavoro stia proseguendo bene. Sapere che tutti stanno portando avanti l’azienda nel modo giusto mi consente di lavorare molto meglio: per uno come me, abituato ad accentrare e a fare le cose personalmente, aver capito che quello che pianificavo doveva necessariamente passare attraverso il lavoro degli altri e che, quindi, dovevo fidarmi delle persone alle mie dipendenze, è stata una piacevole scoperta, un risultato che mi riempie di gioia e di orgoglio. Non finirò mai di dirlo: se oggi siamo dove siamo è merito di questi ragazzi e di questa squadra di lavoro. Hai sempre mostrato di avere un approccio molto comprensivo con il personale. È possibile nel mondo del lavoro essere amici e costruire una sorta di famiglia? È un approccio che paga? Ovviamente non si può ricreare quella che spesso si definisce “una famiglia”, perché l’approccio troppo amichevole può creare degli inevitabili problemi. Magari sarà anche possibile, ma io non ci sono riuscito, anche perché coccolare troppo i collaboratori ed

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essergli troppo vicino spesso non aiuta. A mio avviso parlare addirittura di famiglia e un po’ ipocrita e io non l’ho mai fatto, però si può e si deve parlare di “squadra” e questo è davvero importante, visto che le aziende sono fatte di persone. Appartieni ad una generazione per cui l’etica del lavoro era fondamentale. Non ti sembra che oggi si sia un po’ persa questa predisposizione al sacrificio? Purtroppo è così, non c’è più lo spirito di sacrificio. Lo si vede soprattutto nell’impegno quotidiano. In troppi eseguono il loro lavoro senza pensare a quello che fanno e perché lo fanno. Non c’è l’entusiasmo che ci vorrebbe e un minuto dopo l’orario di lavoro si tende a staccare completamente. Un dipendente non deve certo portarsi il lavoro a casa, ma nemmeno prendere l’impegno professionale come una noiosa parentesi obbligatoria, nata solo dal bisogno di avere uno stipendio; quello che cerco di far capire ai “miei” è che bisogna cercare sempre la soddisfazione in quello che si fa e che ognuno, nel proprio ambito, svolge qualcosa di importante per sé e per gli altri, con i quali si rapporta e confronta quotidianamente. Recentemente il tuo Gruppo ha verificato la possibilità di quotarsi in Borsa. È stata un’esperienza formativa interessante? Assolutamente sì. C’è stato uno straordinario impegno da parte di tutti a partire dagli azionisti, dall’AD Marcello Fiorani e a Daniele Dinelli. La situazione dell’attuale mercato borsistico ci ha portato a non chiudere l’operazione, ma ovviamente non è finita qui. Tutto quello che abbiamo fatto e l’esperienza maturata nelle procedure, resta un patrimonio del Gruppo e ci sarà utilissimo quando e se la proprietà deciderà eventualmente di ripercorrere questa strada.

anche perché non ce n’è mai stato uno. L’importante però è che Confida abbia un Presidente capace, competente, che lavori con entusiasmo per l’Associazione e per la nobilitazione del settore. Quindi il fatto che sia un fabbricante, un gestore o produttore in qualche modo passa in secondo piano. Sei uno dei pochissimi che ha liberamente parlato e ammesso di aver avuto un periodo depressivo. Ce ne vuoi parlare? Credo che non debba essere un tabù e che non dirlo a nessuno non sia l’atteggiamento giusto per risolvere il problema. Fortunatamente sono riuscito ad uscirne grazie al supporto degli amici veri, “quelli del venerdì”, che mi hanno dato una mano e soprattutto senza farmaci. Onestamente non so nemmeno io come sia successo. Una mattina, facendo retromarcia, invece di guardare negli specchietti come sempre, ho girato la testa e mi son voltato indietro. Non so perché ma è scattato qualcosa, come se mi fossi girato indietro non per controllare la strada ma il cammino di vita che avevo percorso sino a quel momento. Era il 2004 e avevamo appena chiuso l’ultima edizione di Venditalia a Genova con un successo strepitoso. Non c’erano problemi particolari, anzi era un buon momento, ma stavo male lo stesso. Piangevo, non dormivo e non mangiavo più, tanto che ho perso 26 chili in un mese. Almeno di quel periodo difficile ti ha portato qualcosa di buono, visto che hai iniziato a scrivere il tuo libro. Sì, in quei giorni mi sono messo a scrivere un libro che purtroppo non ho ancora finito. Si intitola: “La prossima volta…”. Quando finalmente riuscirò a trovare il tempo di impegnarmi alla sua stesura con la stessa intensità, riuscirò a finirlo e lo pubblicherò.

Sei sempre stato legato alla tua terra e ai suoi prodotti. Immagino che per te sia stata una grande soddisfazione ricevere il “grappolo d’oro”? Il grappolo d’oro è un riconoscimento importante e viene conferito ogni anno dal sindaco di Castelvetro a chi si è particolarmente distinto in campo imprenditoriale nel territorio. La crescita esponenziale di Water Time ha infatti avuto un impatto decisamente positivo sull’occupazione. È stato davvero un bel momento, vissuto in piazza con tanta gente, in un luogo che considero il mio paese d’adozione, anche se sono nato a qualche chilometro da lì e vivo a Modena.

Pensi molto al passato. Ma cosa vedi nel tuo futuro? Mi piacerebbe riuscire a finire questo libro, ma soprattutto mi vedo su un camper a girare l’Europa. È un sogno che coltivo da tempo. Tua moglie condivide questa tua passione? Purtroppo no. Mia moglie odia i campeggi. Ma a me le cose semplici non sono mai piaciute…

Torniamo al punto di partenza, riprendiamo da Confida. Sei orgoglioso di far parte del gruppo Produttori. Pensi sia arrivato il momento che uno di loro faccia il presidente in futuro? Secondo me è arrivato il momento, anche se, per ora, il nostro Gruppo non ha ancora espresso una candidatura. In questo mandato nel gruppo Produttori c’è stata molta partecipazione e dinamicità. Fare le riunioni itineranti presso le aziende degli associati è stata un’idea vincente.

lta...

sima vo ..la pros

.

Abbiamo fatto un grande lavoro nelle Commissioni e, nell’ottica dell’alternanza, mi sembra un’ottima idea che un produttore assuma la carica di Presidente,

Stefano

Personaggi del Vending > S t e f a n o

P i c c i n i n i

i Piccinin


L’INNOVATIVA TECNOLOGIA Nuovo gruppo caffè con sistema Gran Gusto Nuova idraulica Nuovo macinacaffè Nuove immagini retroilluminate a LED* Per una migliore estrazione degli aromi Un caffè di qualità superiore a parità di dose di caffè macinato Una crema eccellente per consistenza, spessore e colore *per Atlante




D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Fabbricanti

Bianchi Vending Group Il

M

e r

nt a

en to del V

i

ca

d

in

g

Fabb

Pochi mesi dopo Venditalia e a poche settimane dalle fiere di Parigi e Trieste, Bianchi Vending Group torna da protagonista sulla scena con la sua piĂš recente gamma di distributori automatici e le sue soluzioni per i gestori Vending e Ho.Re.Ca. 28

c i r

La nostra redazione ha intervistato Pascale Capelle, Group Marketing Manager BVG, che ci ha spiegato gli orientamenti circa i nuovi prodotti e la visione del futuro dell’azienda di Zingonia.


D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

...uno

Sguardo al Futuro del Vending

Intervista con Pascale Capelle I gestori hanno scoperto a Venditalia una nuova gamma di distributori automatici: quali sono le innovazioni che segneranno il futuro della vostra produzione? L'innovazione fa parte del DNA di Bianchi

grande flessibilità e la profonda conoscenza

distributori automatici. L’accoglienza è stata

delle esigenze della propria clientela hanno

molto positiva, dato l’orientamento futuristi-

consentito di sviluppare, al di là della gamma

co dei modelli, caratterizzati da un design

standard di macchine di bevande calde e mac-

innovativo, che simboleggia la nostra pro-

chine Snack&Food, svariati modelli specifici

pensione verso il futuro e la continua ricerca

con tecnologie esclusive in co-development

di nuove tecnologie. Questo design, sobrio e

con alcuni tra i maggiori operatori mondiali.

moderno, sarà disponibile progressivamente

I clienti che hanno partecipato a Venditalia

a partire da ottobre.

che ha saputo sviluppare per prima negli anni

hanno potuto scoprire la nuova gamma, che

Oltre al nuovo design delle macchine per be-

delle tecnologie uniche, che oggi sono am-

ha sorpreso, rivelando la nuova immagine che

vande calde, abbiamo anche presentato la

piamente diffuse nel mondo del vending. La

Bianchi intende declinare in tutta la gamma di

nuova linea di Snack&Food, VISTA.

29



D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Quali sono le specifiche tecniche di

per eseguire sistemi di pagamento, permet-

zione interattivo che permette di visualizzare

questa nuova linea? Questa gamma, che è

tendo così una trasformazione anche suc-

tutti gli articoli proposti in modo attrattivo,

nata slave, consente la massima flessibilità

cessiva all’installazione per scegliere se si

mostrare le caratteristiche del prodotto (info

d’installazione in base alle esigenze delle

desidera utilizzare lo stesso dispositivo nella

nutrizionali, ecc.), comunicando i brand dei

locazioni. Il distributore VISTA, infatti, può

versione slave oppure nella versione master

prodotti e promuovendone la vendita.

essere abbinato ad altri due distributori della

in qualunque momento.

La funzione di menu assume il suo pieno significato con la Touch & Go, che può gestire

gamma bevande calde, Snack&Food o lattine & bottiglie, con un unico sistema di pagamen-

VISTA è una nuova gamma per il vending.

fino a tre macchine della gamma Bianchi in

to installato sul distributore master oppure

Ci sono novità anche per quanto riguarda

abbinata (caldo + freddo o temperatura am-

al modulo master quando deve funzionare in

il mondo dell’Ho.Re.Ca? Sì. Per l’Ho.Re.Ca.,

biente) e soprattutto dare l’opportunità di co-

maniera indipendente. Si tratta quindi di una

Bianchi ha realizzato Gaia Fresh Milk con il

municare al consumatore in modo interattivo

soluzione modulare, indipendente o abbinabi-

suo modulo che consente l’erogazione di caf-

tutte le informazioni relative alle promozioni

le a un distributore della gamma di bevande

fè e bevande calde con l’aggiunta di latte fre-

e i menu.

calde. VISTA è disponibile in tre versioni: L

sco. Gaia Fresh Milk è una soluzione compat-

(h 183 cm) M (h 163 cm) e S (h 105 cm) che

ta dall’ottimo rapporto qualità/performance/

Qual è il vostro sguardo sull'evoluzione

permettono molteplici combinazioni con la

prezzo ed è ideale per la prima colazione; può

della distribuzione automatica? Prima di

gamma di bevande calde.

essere installato in diverse locazioni come al-

tutto, credo che i gestori siano in attesa di un

Design elegante con ampia vetrina illumina-

berghi, ristoranti, mense, catering, take away

approccio pragmatico da parte dei fabbrican-

ta mediante LED basso resistiva, porta piatta

o uffici.

ti, con dei prodotti innovativi in grado di dif-

con telaio in alluminio estruso, nuovo vano

Tengo a precisare che questi modelli presentati

ferenziarsi e in secondo luogo di una gamma

erogazione con sistema di erogazione PULL,

a Venditalia, sono già disponibili sul mercato.

stabile, provata ma moderna e di qualità.

gruppo frigo facilmente accessibile ed estrai-

In occasione della fiera è stata inoltre presen-

Questo approccio è stato perseguito negli ul-

bile e Classe energetica “A” sono le principali

tata la nostra soluzione integrata BIANCHI

timi anni con una segmentazione di gamma

caratteristiche della gamma.

TOUCH & GO, una tecnologia all’avanguardia

che associa modularità ed innovazione, per

Altra particolarità, Vista L può anche essere

con un’interfaccia intelligente touch screen.

la famiglia Top di gamma LEI700, e qualità

autonomo se equipaggiato con un modulo la-

I distributori automatici così equipaggiati

comprovata per la famiglia LEI400/LEI600.

terale a tastiera alfanumerica e predisposto

sono dotati di un vero spazio di comunica-

Queste due versioni, del resto, sono state ri-

Mercato del Vending/Fabbricanti > B i a n c h i

V e n d i n g

G r o u p

31


Art&Works

Le

Palette

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ha scelto di rispettare e difendere

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

disegnate con una porta piatta e secondo le

Bianchi ha un carnet di soluzioni e di progetti

saranno una macchina con unico sistema di

linee del nuovo design adottato.

in corso di sviluppo che ne fanno un partner

gestione caffè ed un sorprendente distributo-

Il mercato europeo cerca nuove opportunità di

unico sul mercato e in virtù di questo, pos-

re automatico di prodotti solidi, che stiamo

profitto e chiede anche soluzioni innovative e

so anticipare per concludere che a Parigi le

sviluppando insieme ad uno dei più importanti

differenzianti. Abbiamo voluto anticipare que-

principali innovazioni che Bianchi presenterà

produttore di alimentari a livello mondiale.

sta richiesta con lo sviluppo di concetti innovativi e unici sul mercato, che si traducono in prodotti come DUO. DUO è una macchina “2 in 1” combinata da caffè espresso/bevande calde e acqua fredda naturale o frizzante. DUO è un progetto unico, nato da una partnership con Vovo, impresa specializzata nel design di nuovi concetti. DUO rappresenta una piattaforma di prodotti che consente di seguire la nuova esigenza del mercato, che sempre più tende and unire la gestione di acqua e caffè. Bianchi ci riserverà altre sorprese a Vending Paris e Triestespresso? Vending Paris e Triestespresso saranno l’occasione per presentare altri nuovi concept e prodotti, in continuità con Venditalia.


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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Eventi D.A.

FuoriSarDA 2012 Balentia Vending

Dal 7 al 9 settembre, dieci veicoli fuoristrada e trenta amici si sono ritrovati ad Orgosolo per passare tre giorni insieme ad esplorare alcuni dei luoghi più belli della Sardegna. Fuori Sarda 2012 è anche quest’anno sponsorizzata da N&W, Caffè Bristot, D.A. Italia e dal web-blog Fantavending. Il punto di partenza è ancora una volta la Barba-

che la sua derivazione dal termine balentia (valore/coraggio) non spiega del tutto. Non c’è in Italiano una parola che può tradurre questo concetto, forse quella che le si avvicina di più è il termine sfida, quella che si combatte ogni giorno in questa terra aspra e in cui si sopravvive solo rispettando un particolare codice morale, a volte estremo, ma così onesto ed autentico da rappresentare la caratteristica più profonda del patrimonio etico sardo. Questa è una delle ricchezze di Fuori Sarda, poter condividere e apprezzare dei valori che nella odierna società appaiono sem-

gia, dove ci sono gli ultimi “balenti”, un popolo indipendente ed orgoglioso che per

pre più sfumati e che in questa terra sono invece molto più intensi, come il profumo

il terzo anno consecutivo apre le porte anche a noi del Continente, permettendoci

di Ginepro che spesso ci ha accompagnato nei tre giorni di viaggio.

di condividere il loro territorio. Non si può passare qualche giorno ad Orgosolo ed

Ma lasciamo parlare le immagini e pubblichiamo una selezione di foto realizzate

ignorare il balente, colui che vale, ma che da queste parti vuol dire qualcos’altro e

durante questa splendida terza edizione…

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

FuoriSarDA 2012 Breve Diario di Bordo

>

di> Alessandro Fontana

Venerdì 7 settembre: OLBIA-ORGOSOLO

La prima giornata di FuoriSarda ha in programma un percorso davvero impe-

degli oggettivi problemi a superarli. Fortunatamente, ci accompagnano auten-

gnativo. Dall’aeroporto di Olbia, punto d’incontro tra tutti i partecipanti alla

tici professionisti del fuoristrada e imprevisti che a noi profani ci avrebbero

manifestazione, ci si dirige ad Orgosolo, ma non attraversando la costa est

senza dubbio portato all’abbandono del mezzo e a chiamare un elicottero, sono

della Sardegna, bensì spontandosi subito ad ovest (verso Tempio Pausania) per

stati risolti in pochi minuti grazie alla loro esperienza e a strumenti ad hoc che

poi scendere a sud per visitare un lungo tratto del centro-nord dell’isola.

hanno permesso la rimessa in strada di vetture che sembravano in condizioni disperate.

Il percorso sterrato ha alcuni punti davvero impegnativi e alcune jeep hanno

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Senza la continua assistenza degli amici di Excursionatura servizi turistici


D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

(www.excursionatura.com) che hanno organizzato il Tour di quest’anno, non ce

strada. I ritmi di guida si fanno più incalzanti e superiamo a gran velocità alcuni

l’avremmo mai fatta…

guadi e tratti davvero suggestivi di strada, per fortuna c’è ancora il tempo di

La serratissima tabella di marcia viene messa a dura prova e solo alle tre del

prendersi qualche pausa per ammirare il panorama.

pomeriggio raggiungiamo l’area prevista per il pranzo. È un’attesa che viene ripagata, visto che vengono offerti a tutti i partecipanti prodotti locali davvero

Arriva il tramonto e mancano ancora due ore alla meta, ma l’imprevisto è dietro

straordinari.

l’angolo. Una delle vetture della carovana interpreta in maniera troppo lette-

Si prosegue per arrivare ad Orgosolo e ci vogliono ancora quattro ore di fuori-

rale il termine fuoristrada ed esce dritta da una curva. Per fortuna un albero

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

ferma subito la corsa dell’auto e nessuno si fa male. Ma il recupero è comples-

Verso sera raggiungiamo infine la Barbagia, dove ci aspetta una cena tipica a

so ed una ruota è completamente saltata. Gli esperti del gruppo compiono un

base di carne (pecora e maialetto) davvero eccellente. Non so se lo spavento

autentico miracolo e riescono a riportare in strada il mezzo trainandolo con due

di poco prima ci abbia messo appetito, ma non resta praticamente nulla sulla

verricelli. Viene fissata una ruota di scorta da un’altra auto e si riparte. Anche

tavola…!

se tutti sono stati davvero eccezionali, non possiamo non menzionare Carmelo (Ciagliocchi per gli amici) che con la sua innata simpatia ha contagiato positi-

Alla fine del lauto pasto è stata anche presentata ai partecipanti l’attività

vamente tutto il gruppo.

dell’Associazione di Protezione Civile: “Quelli delle Macchinette” e il suo pro-

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

>

Sabato 8 settembre: ORGOSOLO-GIRASOLE

getto di ricostruzione del Teatro di San Felice sul Panaro, in piena zona terre-

all’agriturismo Niala di Ussassai, per gustare un altro splendido pranzo tipico.

motata. Il logo dell’Associazione capeggiava su uno dei mezzi di FuoriSarda

Prima di arrivare a Girasole, dove ci fermiamo per la notte presso gli hotel

Dopo aver dormito nel Supramonte di Orgosolo si parte per un’altra impegnati-

Mediterraneo e Ulivo, c’è il tempo di una foto di gruppo prima di raggiungere

va giornata. Sono previsti 200 km di strada, in larga parte sterrata, quindi alle

l’ittiturismo "La peschiera di Aversano" per una cena a base di pesce.

9 di mattina siamo tutti già in viaggio. Durante il tragitto possiamo ammirare una delle zone più incontaminate del-

Anche quest’anno il blog Fantavending ha rilanciato durante FuoriSarda 2012

la Sardegna e visitare alcuni Nuraghi. Dopo cinque ore di strada ci fermiamo

la sua campagna “I LOVE D.A. – caffè a 50 centesimi”

39




D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Reportage Fotografico www.art-works.it/furisarda/index.html

Video www.youtube.com/user/DAITALIA2011

>

Domenica 9 settembre GIRASOLE-ORGOSOLO-OLBIA

L’ultima giornata di Fuori Sarda 2012 inizia con i saluti tra tutti i partecipanti alla

vare alla bellissima spiaggia di Ispuligidenie (Cala Mariuolo per i turisti), raggiun-

manifestazione. Il gruppo, infatti, si separa in tre parti. Uno rientra ad Orgosolo

gibile solo via mare e dove c’è un bar servito da un gestore vending! Luca Loddo,

con i fuoristrada, uno torna ad Olbia per prendere il traghetto e un terzo gruppo

che ha organizzato questa splendida giornata di mare, gestisce infatti numerosi

si ferma a Tortolì per una giornata in barca all’interno del comune di Baunei. La

chioschi in questa zona.

redazione di D.A. Italia fa parte di questo ultimo gruppo e continuiamo a realizzare

La giornata si chiude con la visita dell’isola dell’Ogliastra, un paradiso naturale da

il reportage fotografico di quest’ultima giornata. Dopo qualche ore di navigazione,

dove possiamo ammirare le famose rocce rosse di Arbatax, come vengono chia-

intervallata da visite a grotte naturali e numerosi bagni in mare, riusciamo ad arri-

mate le bellissime scogliere di porfido rosso che emergono direttamente dal mare.

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Sponsor di Fuorisarda > N&W

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>Luca Loddo di Tortolì >Sarda Drink di Rubanu Alessandro >MCC Vending Srl (concessionario Necta)


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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul Lavoro: le risposte del Vending

Il sistema Worldkey di Comesterogroup è all’avanguardia anche per la gestione dell’equipaggiamento di sicurezza in azienda

Uno degli aspetti più cruciali per qualunque azienda è garantire la sicurezza dei propri lavoratori. Adeguare l'ambiente lavorativo alle norme europee sulla tutela dei dipendenti già recepite con legge nell'ordinamento italiano, è un obbligo che non può essere in alcun modo disatteso. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha rivisitato la normativa vigente in materia di salute e sicurezza, abrogando il Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626, la prima legge a introdurre l'obbligo di valutazione del rischio e un servizio di prevenzione e protezione, facendo confluire tutte le norme relative alla sicurezza sul lavoro in un Testo Unico (D.Leg. 9 aprile 2008 n. 81). Nel 2009 è stato infine approvato un decreto correttivo (il D.Leg. 3 agosto 2009 n. 106). La normativa è incentrata essenzialmente sull'obbligo del datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi e quindi portarli a conoscenza dei propri

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

dipendenti. Non adeguare la propria azienda alle normative vigenti in materia di sicurezza può significare per un imprenditore, nella migliore dell’ipotesi, dei costi significativi. Infatti, se dai controlli fatti dagli enti competenti (Asl, Ispettorato del Lavoro) emergono delle carenze in materia, le sanzioni vanno da una multa in denaro fino, nei casi più gravi, all'arresto e alla detenzione. Spesso però l’azienda, anche se è in regola con la normativa, deve fare i conti con i comportamenti individuali dei propri dipendenti e in caso d’incidente non è sempre agevole per l’imprenditore dimostrare di aver fatto tutto il necessario per evitare situazioni di pericolo. Il sistema WorldKey progettato da Comesterogroup permette, tra le molteplici funzioni, adattabili a tutti gli aspetti della vita aziendale, di soddisfare anche le esigenze di gestione legate alle problematiche di sicurezza aziendale. Grazie a WorldKey con un’unica chiave/card/tag diventa infatti possibile prendere il caffè al distributore automatico, timbrare il badge, ma anche accedere ad un distributore automatico di prodotti per la sicurezza e a tutti i servizi offerti dall’azienda, gestiti anche da fornitori differenti. I distributori automatici vengono infatti sempre più spesso utilizzati nell’ambito della sicurezza del lavoro per erogare l’equipaggiamento standard all’inizio del turno di ogni lavoratore (guanti, scarpe anti-infortunistiche, torcia d’emergenza, ecc.), ma non sempre il riconoscimento dell’utente e di tutte le operazioni effettuate sulla macchina è così puntuale da offrire a chi elabora i dati di log una prova univoca di ogni transazione. Bisogna infatti avere la certezza che il singolo lavoratore, identificato in modo certo da un sistema di riconoscimento, abbia prelevato dei prodotti specifici ad un’ora ben definita. Tutto questo è oggi possibile attraverso WorldKey. Il sistema può riportare infatti nel file di contabilità EVA-DTS generato da ogni operazione anche i LOG con tutte le transazioni con chiavi/card e quindi è in grado di verificare se l’utente “Mario Rossi”, con numero card 012345, ha recuperato i prodotti 1-2-3 in dato giorno e all’ora specificata. Questo consente alla società di avere una prova certa che un suo operatore ha davvero ritirato l’equipaggiamento di sicurezza, sgravandola da eventuali responsabilità civili e penali e contemporaneamente offre al lavoratore un sistema semplice ed intuitivo per prelevare all’inizio del turno tutto il materiale che necessario per la salvaguardia della sua incolumità. Massima flessibilità di gestione è garantita dalla possibilità di gestire limiti temporali, limiti di prelievo, limiti di accesso.

48

Il sistema cashless WorldKey è la punta di diamante dell’ampia gamma di sistemi di pagamento e gestione Comesterogroup, che offre la sicurezza totale della tecnologia Mifare® e che è adattabile a tutti gli aspetti della vita aziendale. La multiapplicazione e il multisupporto rappresentano infatti il vero tratto distintivo e il reale valore aggiunto di questa gamma di prodotti, concepiti per gestire svariate applicazioni d’identificazione e di vendita, memorizzate su un unico supporto RFID. Il supporto può essere una chiave cashless, una card, un tag o uno sticker e dà la possibilità di accedere a diversi servizi, perfino di gestori differenti con la sicurezza totale offerta dalla possibilità di mantenere una contabilità separata per ogni gestore. Si va dal parcheggio, al controllo degli accessi in azienda, alla gestione delle mense aziendali e, ovviamente, all’acquisto di prodotti nei distributori automatici. In particolare l’unità General Purpose è ideale per la gestione di dispositivi temporizzati e per il pagamento dei servizi erogati dagli stessi. È anche utilizzabile come Apriporte e Controllo Accessi per porte dotate di contatti elettrificati o serrature elettroniche. L’unità Easy Pay è invece la soluzione ideale per le mense aziendali. Si tratta infatti di un dispositivo pratico e compatto che permette all’operatore della mensa di decurtare il credito per l’acquisto di qualsiasi pietanza e di gestire la ricarica in modalità assistita. L’evoluzione della gamma si estende anche alle modalità di ricarica. La ricarica dei supporti della gamma World Key relative ad applicazioni di vendita, può essere interamente gestita da CrediFast, il nuovo dispositivo per il trasferimento di un credito da un circuito bancario ad un portafoglio elettronico. L’utente può trasferire un importo predefinito dalla propria carta di credito al supporto di pagamento cashless in pochi secondi. In questo modo Comesterogroup propone una soluzione semplice e immediata a tutti i problemi legati alla gestione del denaro contante.



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Sinonimo di qualità, il marchio italiano Coges è riconosciuto a livello internazionale come espressione di un’azienda leader nel Vending. In qualsiasi Paese europeo è presente una filiale o un rivenditore Coges dove potrete trovare i nostri sistemi di pagamento cashless, le gettoniere rendiresto, i lettori di banconote o gli innovativi sistemi per la telemetria, ricevendo supporto e assistenza. Coges non conosce confini: ha la soluzione ideale per ogni distributore automatico, ovunque si trovi.


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LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, REGOLE E DIRITTI DEI CONSUMATORI

D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

ADICONSUM

Associazione Difesa Consumatori e Ambiente promossa dalla CISL

CONOSC La Distribuzione Automatica, Regole e Diritti dei Consumatori

LA DISTRIBU REGOLE E DIR

Vending_002.indd 1

CONFIDA ha realizzato al fianco di ADICONSUM (Associazione Difesa Consumatori e Ambiente

Se diciamo vending, sono molto pochi i consumatori che comprendono dav-

23/04/12 18.03

vero di che cosa si parla; eppure si tratta di un servizio che interessa oltre

20 milioni di consumatori, oltre che di un settore che impiega ben 35 mila addetti. Stiamo parlando della distribuzione automatica, in particolare di Vending_002.indd 1

alimenti e bevande, che oggi, probabilmente, è l’attività di servizio rivolta

promossa dalla CISL) un vademecum per “spiegare”

a utenti/consumatori maggiormente diffusa dopo le principali utenze (telefonia, luce, gas, ecc.), con un rapporto di 1 distributore automatico ogni 29

la distribuzione automatica e l’impegno dell’associazione di categoria ai consumatori.

abitanti. Il vending è quindi uno strumento di uso quotidiano per milioni di utenti di tutte le categorie sociali, facile da trovare nei più diversi contesti da quello

53


e, l’addetto: 70 > OTTOBRE 2012 a divisa D.A.ITALIA pulita con il marchio identificativo dell’azienda, in ndersi immediatamente riconoscibile; lavorativo a quello scolastico, agli ospedali, ai luoghi di transito e di agA illustrare le motivazioni che hanno portato alla stampa di d effettuagregazione, la pulizia del distributore (gliil spazi capillarmente diffuso su tutto territorio.circostanti, Il vending offre inveun competenza cliente presso il quale la macchina è masinstal- questa pubblicazione, i rappresentanti delle due Associazioni: serviziodel importante, perché garantisce, senza limiti di orario e con la

sima facilità di accesso e di utilizzo, la possibilità di soddisfare esigenze e “Il vending rappresenta quanto di più attuale per la ristorazione fuori casa: bisogni diversi. al responsabile eventuali non conformità; una moderna modalità di servizio al consumatore; una soluzione distributiva Ecco perché il vending può essere considerato un settore tra i più vicini l distributore di caffè e bevande calde, una precisa proce- pratica, personalizzata e “in sicurezza” per il consumo di una gamma diveral consumatore, fortemente compenetrato nel contesto sociale: conoscerlo garantire la pulizia e sanificazione delle superfici interne ed sificata di prodotti. in maniera più approfondita diventa quindi importante, oltre che utile, per la macchina e dei suoi componenti, da effettuarsi con prodotti L’impegno e la responsabilità del vending nei confronti dei milioni di utenti poter fruire al meglio di tutti i vantaggi che il servizio può offrire. ha trovato condivisione e riconoscibilità all’interno del Protocollo d’Intesa sottoscritto con ADICONSUM. prova del corretto funzionamento del distributore; Questa brochure rappresenta uno tra i primi atti concreti della collaboraziooperazioni effettuate in conformità al programma di pulizia e ne tra CONFIDA e ADICONSUM per far meglio conoscere il vending e, sone, e comunica al responsabile eventuali non conformità, per prattutto, per consentire ad ognuno dei milioni di consumatori di esigere un : NDING di provvedervi tempestivamente. E sevizio di qualità e di premiare le imprese più virtuose” ha affermato Lucio V L I SCI , ATICA I M CONO O T U R Pinetti, Presidente Confida, proseguendo: “Macchinetta è il termine con A UMATO ZIONE TRIBU TI DEI CONS IS D A L IRIT il quale la stragrande maggioranza dei consumatori identifica il distributore LE E D REGO automatico di alimenti e bevande. In realtà questo semplice e vezzoso terPinetti mine racchiude in sé una complessa organizzazione imprenditoriale fatta di qualificate professionalità, organizzazione, tecnologia e innovazione: il Giordano vending”.

Sommario

Quanti consumatori sanno che cos’è il Vending? Le regole del Vending Vademecum del Vending

23/04/12

18.03

Cosa c’è dietro alla macchinetta? d 1

002.ind

Vending_

Il rispetto della normativa Chi è CONFIDA CONFIDA insieme ad ADICONSUM La brochure, oltre a spiegare cosa sia il vending e cosa ci sia effettivamenLa Certificazione TQS te dietro la “macchinetta”, oltre a informare sulla normativa vigente applicata al settore della distribuzione automatica, approfondendo le tematiche riguardanti le disposizioni sanitarie. Il testo comunica al consumatore il ruolo di CONFIDA e le iniziative portate avanti dai rappresentanti del settore, tra cui il marchio di certificazione TQS, chiudendo poi sulla collaborazione tra l’Associazione ed Adicosum, nata allo scopo di promuovere una corretta informazione sul vending e su quali sono le sue regole per consentire ai consumatori di poter fruire del servizio offerto in maniera pienamente consapevole.

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Mondo Associazione > C o n f i d a

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“Tutelare i consumatori oggi significa anche andare incontro alle nuove esigenze ed offerte del Mercato. Adiconsum, da sempre attenta alle novità, ha scelto di impegnarsi in questa guida sulla distribuzione automatica di alimenti e bevande, che rappresenta un settore commerciale in forte aumento, un servizio sempre più utilizzato ma anche una nuova frontiera nella tutela dei consumatori. Sono infatti sempre più numerosi i fruitori del venIl rispetto della normativa ding, ma quanti lo conoscono davvero, magari pur utilizzandolo quotidianaLe imprese Vending normedi tutti noi, che troviamo mente? Eppuredel si tratta di unrispettano servizio allaleportata amministrative e sanitariein in materia igie- molto frequentati, così ed è facilmente accessibile tanti luoghi,dispesso ne e sicurezza alimentare. La norma di rifeda essere entrato oramai nella quotidianità dei nostri gesti. Diventa allora rimento per quanto riguarda gli adempimenti essenziale conoscerlo, per scegliere con consapevolezza e poterne apprezsanitari, in particolare, è il Regolamento CE zare i vantaggi, comprendendone meccanismi e regole”, n. 852/2004, in base al quale l’impresa gaha dichiarato inoltre Pietro Giordano, Segrerantisce il rispetto delle norme di corretta tario prassiGenerale igienica Adiconsum, relative a: che ha concluso: “Questo lavoro, frutto della collaborazione attivata fra ed Adiconsum, vuole • HACCP - laConfida certificazione HACCP è un essere un primo, semplice approcsistema di autocontrollo attuato dall’Acioil alquale mondo un si del va avending, monitorare 23/04/12zienda, 18.03 con tutta la filieraservizio del processo di produzione che impatta quotidiae distribuzionenamente del prodotto, fine di di gacirca 20al milioni rantirne la salubrità verso il consumatore consumatori e che riguarda finale tutte le diverse categorie, • Autorizzazioni sanitariesia per età che per automatici esigenzein• Denuncia dei distributori rappresentate. stallati • Trasporto di alimenti La guida vuole quindi informare ma, anche rappresentare il primo di un Le imprese PAG. della3 distribuzionepasso automatica percorso, condiviso daaConfida ed Adiconsum, sono inoltre tenute rispettare le norme in volto ad di individuare in questo settore, buone materia etichettatura (D.lgs. n. 109/1992) pratiche, attenzione verso gli utenti e valorizzare e tracciabilità (Regolamento CE n. 178/2008) 23/04/12 18.03 degli alimenti, sicurezza prodotti - in una filiera attentadialla qualità deldei servizio reso”. particolar modo dei materiali a contatto con gli alimenti (bicchieri di plastica, componenti - contenitori, beccucd interni i c o del n sdistributore u m ci, ecc. -) -, nonché le previsioni relative alla

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

Salute Alimentare

Celiachia> La Sfida dei Consumi Fuori Casa

Come recita la definizione ufficiale, “La malattia celiaca è un’intolleranza permanente al glutine ed è riconosciuta come malattia sociale”.

celiaci si aggiri intorno a 600.000. L’unica terapia attualmente disponibile ed efficace per la celiachia è l’esclusione

l’intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale: in Italia vi sono 122.482 soggetti celiaci diagnosticati e censiti (dati 2010) ma le cifre sono destinate a salire: la prevalenza della celiachia nei bambini e negli adulti è stimata

Una stretta osservanza della dieta priva di glutine è obbligatoria per gli individui celiaci al fine di ottenere la remissione dei segni e sintomi dovuti alla malattia celiaca, ma soprattutto per prevenire lo sviluppo delle sue complicanze.

infatti intorno all’1% della popolazione, quindi se si considerano i 60.340.328 di

La prolungata esposizione al glutine aumenta il rischio di patologie autoimmuni

abitanti del nostro Paese, possiamo ragionevolmente stimare che il numero dei

e neoplastiche che, una volta sviluppatesi, non regrediscono anche se si instaura

Per essere più precisi, la celiachia è

totale e permanente dei cereali contenenti glutine dalla dieta.

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Abbiamo fatto più pause caffé di chiunque altro Per noi di Huhtamaki la pausa caffè è un momento molto importante. Si consolidano legami, si fa il punto della

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D.A.ITALIA 70 > OTTOBRE 2012

il trattamento dietetico. La terapia dietetica è quindi necessaria, ma difficile da seguire a causa della diffusione dei cereali contenenti glutine nell’alimentazione quotidiana. La qualità di vita dei consumatori celiaci è quindi condizionata in modo importante dalla dieta, che ne limita anche la vita sociale: si pensi alla difficoltà di consumare pasti fuori casa. L’interessante e quanto mai attuale tema dei prodotti per celiaci nella ristorazione fuori casa è stato affrontato nel corso dell’ultimo Convegno Nazionale Senza Glutine, patrocinato da AIC (Associazione Italiana Celiachia) e tenutosi lo scorso 31 maggio a Firenze. Nel corso di alcuni interventi sono state proposte possibili soluzioni al problema dell’alimentazione dei soggetti celiaci nella vita quotidiana e dell’applicazione della normativa vigente sull’argomento. In particolare, Susanna Neuhold, Responsabile Food AIC, ha illustrato il problema dei consumi fuori casa per i soggetti celiaci nel suo intervento dal titolo “Celiachia: oltre la sicurezza alimentare, ristorazione fuori casa e qualità”, di cui riportiamo di seguito i contenuti. “Alimentarsi non è solo un’esigenza fisiologica, ma anche un momento importante di socializzazione. È un’esigenza, ma anche un piacere oltre che un’espressione di cultura: la stessa parola convivio viene dal latino “cum vivere” e coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana, poiché investe tanto la sfera personale quanto quella professionale di ciascun individuo. Il celiaco viene quindi socialmente penalizzato, poiché un’alimentazione priva di glutine, terapia unica e necessaria per la sua stessa salute, è oggettivamente difficile da seguire quando si parla di ristorazione fuori casa. L’aumento costante dei casi diagnosticati obbliga però ad una riflessione e all’adeguamento degli attuali servizi di ristorazione attualmente. L’Associazione ha tracciato delle linee guida per la gestione del rischio e per la formazione sulla celiachia e sulla cucina senza glutine nell’ambito del progetto Alimentazione Fuori Casa. Oltre alla formazione, il progetto prevede consulenze ad hoc presso i locali o le aziende produttrici di alimenti (ad esempio per la definizione del menù o per identificare le aree e le procedure più adatte), controlli periodici professionali ed un’attività di comunicazione efficace, con la segnalazione da parte degli esercizi aderenti al progetto di un’apposita vetrofania. Ristoranti e pizzerie, hotel e B&B, bar e gelaterie, ristorazione di viaggio e compagnie navali, vending i settori interessati e coinvolti, per un totale di quasi 3.000 strutture in tutta Italia. Osserviamo più nel dettaglio le iniziative del progetto: Le linee guida di gestione del rischio suggeriscono l’introduzione e applicazione di specifici requisiti tecnici, che riguardano le procedure di autocontrollo e di gestione del “rischio glutine” e che devono essere soddisfatti dai locali aderenti al progetto. Questi requisiti sono stati sviluppati nel corso degli anni di applicazione del progetto con la collaborazione della Sanità Pubblica Locale (ASL). L’inserimento della gestione del rischio di contaminazione da gluti-

ne nel piano di autocontrollo dell’esercizio comporta una maggiore

attenzione: sono infatti molteplici i possibili punti critici, cioè quei “momenti” della filiera produttiva in cui c’è il rischio che un errore (non conformità) porti a somministrare al cliente celiaco un piatto o prodotto contenente più di 20 ppm di glutine, ovvero il limite tollerato dal soggetto.

Salute Alimentare > C e l i a c h i a ,

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corso base sulla celiachia e sull'alimentazione senza glutine corredato dal rilaPer facilitare aziende e locali nell’individuazione delle criticità può essere utile

analizzare la produzione fase per fase, ovvero:

scio di materiale didattico. Il corso si compone di una parte teorica ed una parte pratica, che illustra le caratteristiche tecnologiche dei prodotti base senza gluti-

1) approvvigionamento e selezione degli ingredienti/materie prime

ne, come farine e pasta.

2) trasporto merci

La consulenza prestata alle aziende coinvolte nel progetto vuole invece es-

3) stoccaggio

sere un completamento formativo che avviene tramite successivi incontri presso

4) preparazione

l’esercizio e nel corso dei quali l’AIC offre la propria consulenza, ad esempio nella

5) stoccaggio temporaneo del prodotto finito/semilavorato

definizione del menù o per identificare le modalità di stoccaggio e le aree dove

6) pulizia

preparare i pasti gluten free agli esercenti.

7) somministrazione senza trascurare l’importanza di un’adeguata

mento) del personale

formazione (o aggiorna-

AIC svolge anche un’attività

di controllo periodica (ogni 6 o 12 mesi,

a seconda della tipologia di locale) tramite personale qualificato e un’apposita check-list a punteggio, che permette di verificare il mantenimento del rispetto dei requisiti tecnici del progetto e di monitorare nel tempo l’andamento del locale,

Per ogni fase, è importante individuare tutti i possibili errori che lo staff potrebbe

nell’ottica del miglioramento continuo dell’offerta senza glutine dell’esercizio.

compiere (analisi di rischio) quali:

È stato inoltre implementato un sistema di gestione dei reclami e del-

– scambio prodotti/ingredienti conformi (senza glutine) con prodotti/ingredienti

le segnalazioni degli utenti dei locali aderenti al progetto Alimentazione

non conformi (con glutine)

Fuori Casa, che permette di intervenire tempestivamente e puntualmente sulle

– contaminazione crociata (da altri ingredienti/ prodotti con glutine)

criticità specifiche che si possono presentare.

– contaminazione ambientale (da attrezzature o dal personale)

Infine, un altro aspetto fondamentale del progetto AFC: la comunicazione. L’elenco dei locali aderenti al progetto AFC viene pubblicato su una Guida carta-

Una volta individuati i possibili errori diventa essenziale individuare e apportare

cea, diffusa in circa 85.000 copie su tutto il territorio nazionale, sul sito web di

le soluzioni opportune per evitarli attraverso

AIC (www.celiachia.it), puntualmente aggiornato e recentemente diffuso anche

– definizione di aree e attrezzature da utilizzare per il senza glutine

grazie ad una app per smartphone. Ad ogni locale aderente al programma viene

– definizione di procedure da seguire per l’acquisto, lo stoccaggio, la preparazio-

consegnata una vetrofania che deve esporre sulla vetrina del proprio locale o

ne, le pulizie, la somministrazione, ecc.

sulla propria macchina nel caso della distribuzione automatica.

– definizione di ruoli e responsabilità all’interno dell’esercizio/azienda

Il Progetto Alimentazione Fuori Casa mira naturalmente ad una crescente sen-

Scegliere procedure semplici, facili da ricordare e a prova di errore

sibilizzazione e diffusione della “cultura del senza glutine”, ma intende anche diffondere in modo concreto gli alimenti adatti ai celiaci nella vita quotidiana e in

diventa un passaggio fondamentale: è importante, infatti, tenere sempre conto

tutte le situazioni di consumo.

dell’abbassamento della soglia di attenzione nella ripetizione di azioni nella rou-

Ma l’Associazione non è impegnata solo sul fronte della ristorazione. Contempo-

tine quotidiana e occorre non dimenticare di individuare anche opportune azioni correttive, in caso di errore (ad esempio eliminare il prodotto o, laddove possi-

raneamente a questo progetto, l’AIC porta avanti attività

bile, “declassarlo” a prodotto per il consumatore non celiaco) e adottare misure

di collaborazione con le associazioni di categoria ed un serrato dialogo con le Istituzioni, con l’obiettivo di far accogliere le richieste di specifiche tutele

di controllo laddove necessario (ad esempio, assicurarsi che chi ha la responsa-

normative. Tra queste, il diritto al pasto senza glutine nelle mense delle strutture

bilità del controllo della pulizia dell’attrezzatura utilizzata per il senza glutine si

scolastiche e ospedaliere e nelle strutture pubbliche in attesa dell’approvazio-

assicuri sia stata eseguita correttamente).

ne di una norma nazionale che regolamenti la ristorazione senza glutine preve-

Infine, inserire la descrizione dell’analisi di rischio e delle procedure, dei ruoli e

dendo precise procedure, apposita formazione e controlli per quegli esercizi che

delle responsabilità individuate nella documentazione del piano di autocontrollo

vogliano dotarsi anche di un’offerta gluten free, ma anche di una disposizione

aziendale.

con specifiche sui requisiti minimi per la stesura di capitolati di appalto, bandi e disciplinari: una normativa che assume una particolare valenza nell’ambito della

Per quanto riguarda la

formazione, è stato strutturato dall’Associazione un

Salute Alimentare > C e l i a c h i a ,

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ristorazione pubblica e automatica.

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N o v i t à Eurven >

N o v i t à

Greeny, il Compattatore Ecologico che Riduce i Rifiuti

Reverse Vending Leader

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L’azienda vicentina Eurven presenta Greeny, la soluzione per gestire i rifiuti delle aree di ristoro. Le macchine per lo smaltimento differenziato dei rifiuti (alluminio e PET) e per il loro compattamento sono infatti ideali da affiancare ai distributori automatici ed offrono la comodità di effettuare svuotamenti meno frequenti, con vantaggio immediato per gli utenti e per il gestore, che riduce sensibilmente il volume dei rifiuti. Non va dimenticato che un raccoglitore di rifiuti “educa” il consumatore ad un corretto smaltimento degli im-

balli, oltre a garantire l’ordine e la pulizia dei corner di ristoro. Grazie ai sistemi d’incentivazione tramite card, scontrini, punti, ticket, l’utente oltre a sentirsi motivato verso il gesto ecologico, avrà un tangibile ed immediato ritorno ad ogni utilizzo della macchina, che potrà spendere subito o scegliere di accumulare. Anche dal punto di vista dell’advertising, Greeny apre nuove opportunità di guadagno, con la possibilità di personalizzazione grafica delle macchine ed i sistemi multimediali associabili. Da un punto di vista ambientale, Greeny permette di chiudere

la filiera del ciclo di vita dell'imballo post consumo in modo assolutamente sostenibile, con una riduzione di emissioni CO2, energia elettrica e acqua poiché i rifiuti, una volta compattati, sono sensibilmente ridotti: il sistema compattatore infatti riduce PET e alluminio fino al 90% del volume iniziale. Questo comporta non solo un valore aggiunto in senso strettamente etico, ma un concreto risparmio per quanto riguarda i costi per lo smaltimento dei rifiuti. Greeny - reverse vending machine è conforme alla normativa e alle certificazioni registrate CE.


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N o v i t à Gruppo Argenta >

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N o v i t à

Nuova Filiale a Padova, il Gruppo Rafforza la Presenza in Veneto Con l’apertura di una nuova filiale a Padova, Argenta rafforza la propria presenza in Veneto, che rappresenta per il gruppo la prima area per importanza strategica e redditività su tutto il territorio nazionale. Il gruppo ha infatti riportato nella regione nel 2011 una crescita significativa, raggiungendo un fatturato di quasi 64 milioni di euro su un totale di 200 milioni di ricavi annuali complessivi per un totale di 166 milioni di consumazioni. Un risultato che, nel corso degli ultimi due anni, ha portato l’azienda a una crescita del 3% nel Veneto, in controtendenza rispetto alla difficile congiuntura economica attuale. La nuova location di 4.000 mq di superficie, destinata a raggrup-

pare in un’unica sede le due precedenti filiali di Padova e Mestre, impiega tutte le oltre 100 risorse precedentemente operanti sul territorio, nell’ottica di una costante ottimizzazione della logistica e della funzionalità. La sede di Mestre, mantenuta attiva e interamente dedicata alla logistica, verrà infatti potenziata in modo da consentire, attraverso i suoi 20 addetti, la gestione del servizio “su barca” verso tutti i clienti presenti nell’area lagunare di Venezia ed il mantenimento dei servizi su terraferma. “Il Veneto incide sui nostri ricavi per più del 30%. Se consideriamo che la maggior parte del nostro fatturato deriva dalle consumazioni all’interno delle

aziende”, ha sottolineato Stefano Fanti, Direttore Generale di Argenta, che ha aggiunto: “questo risultato mostra una buona tenuta occupazionale della regione, nonché una certa familiarità dei cittadini veneti per l’utilizzo dei distributori automatici”. Anche nei primi mesi del 2012 Gruppo Argenta ha registrato in Veneto dati incoraggianti, con un fatturato superiore ai 27 milioni di euro nel periodo compreso tra gennaio e maggio. A guidare i consumi regionali sono i prodotti più tradizionali come le bevande calde, con oltre 44 milioni di consumazioni e gli snack, con 13 milioni di consumazioni dall’inizio dell’anno.

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N o v i t à Gruppo Cimbali >

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N o v i t à

100 anni di Pasione per il Caffè LaCimbali, Faema, Casadio e Hemerson sono la realtà operativa di Gruppo Cimbali, storica azienda del mondo delle macchine da caffè professionali, che si appresta a festeggiare i suoi primi cento anni. Cento anni che hanno visto l’azienda cambiare, crescere, evolversi, contribuire fortemente allo sviluppo dell’industria italiana del Novecento e alla diffusione del prodotto made in Italy, esportando in tutto il mondo non solo macchine per il caffè ma la passione e la cultura per l’espresso, diventato un vero e proprio concetto e non solo una bevanda enormemente apprezzata. Negli ultimi anni, Gruppo Cimbali ha affrontato con grinta la crisi economica globale continuando a guardare avanti con rinnovato entusiasmo e proponendo al mercato nuovi modelli e soluzioni tecnologiche all’avanguardia. Questo ha significato soprattutto investimenti e ricerca, poiché l’innovazione contraddistingue da sempre il gruppo di Binasco.

Per festeggiare il centenario, il Gruppo è al lavoro da diversi mesi e sono stai creati per l’occasione: un logo totalmente ispirato e dedicato al traguardo raggiunto. Una macchina, M100, nuova ammiraglia, che rappresenta la sintesi ultima tra tecnologia e design, tra memoria e futuro. Un volume monografico che racconta la storia e l’espansione dell’azienda con le parole ma anche con le immagini. Il MUMAC, ovvero il museo della macchina per il caffè. Pensato e voluto non solo per celebrare l’azienda e i suoi prodotti ma anche e soprattutto per offrire alla comunità un progetto culturale di forte valore. Il museo, che occupa un’area di circa 1500 mq, è stato ricavato da una precedente struttura nell’ambito del sito produttivo di Binasco. Questo progetto raccoglie la storia delle macchine per il caffè dal 1900 al 2012: un secolo raccontato in un percorso diviso in sei aree tematiche che ospita una collezione privata, la più ricca

e qualitativamente meglio conservata oggi al mondo: 200 macchine per il caffè, bar originali delle varie epoche, 15mila documenti d’archivio resi disponibili al pubblico. “Ci avviciniamo a questa ricorrenza consapevoli che Gruppo Cimbali ha attraversato un secolo di storia industriale e di cultura nel fare l'espresso” , ha dichiarato Maurizio Cimbali, Presidente del Gruppo, aggiungendo: “Un'eredità importante che ci inorgoglisce soprattutto nella consapevolezza che, di generazione in generazione, siamo riusciti a salvaguardare il nucleo di quei valori che sin dall'inizio hanno ispirato le azioni del fondatore, mio nonno Giuseppe. Un traguardo epocale che ci trova ricchi di entusiasmo e voglia di proseguire nell’attuale cammino. Credo che il modo migliore per festeggiare sia l’inaugurazione del Mumac, museo della macchina per il caffè, prestigioso progetto, percorso culturale di grande valenza storica”.

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Coca-cola> La più grande vending machine del mondo Coca-Cola ha voluto celebrare la conclusione dei Giochi Olimpici di Londra 2012 con l’installazione del più grande distributore automatico del mondo. Sulla superficie di una facciata di un palazzo di Brick Lane, nella zona orientale della capitale inglese, la nota multinazionale americana ha infatti messo a punto l’ennesima originale iniziativa pubblicitaria, ricreando una gigantesca happiness vending machine, con tanto di pulsante oversize e vano per prelevare il prodotto, distribuito gratuitamente per la gioia degli increduli passanti.

http://folliacreativa.com/2012/09/01/guerrilla-ambient-coca-cola-the-biggestvending-machine/

2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 agosto scorso, che prevede l'utilizzo di Pet riciclato anche per le bevande analcoliche, nella misura del 50% dell'imballo. Si tratta di fatto di un’estensione del precedente Decreto Ministeriale 113 del 18 maggio 2010, che autorizzava i produttori di acqua minerale naturale ad utilizzare bottiglie costituite per il 50% di PET rigenerato e per l'altro 50% di PET vergine anche per l'imbottigliamento degli analcolici. Confermate anche per le bevande analcoliche gli obblighi di legge relativi alle comunicazioni alle Autorità Sanitarie competenti.

Caffè > Vietnam supera il Brasile

Nestlé nel mondo dei neonati> in arrivo il biberon di latte in polvere in capsula

Dopo diciotto mesi di test in Svizzera, la macchina BabyNes Nespresso sbarca in Francia. Leader mondiale nella nutrizione infantile Nestlé, che ha inventato il latte in polvere più di un secolo fa, con BabyNes Nespresso propone la prima macchina a capsule per la preparazione di latte in polvere adatto ai bambini da 0 a 3 anni. Sei le diverse tipologie di capsula, adattate all'età e alle esigenze nutrizionali del bambino in fase di crescita. Selezionata la temperatura desiderata e inserita la capsula sigillata, sarà sufficiente premere un pulsante e la macchina erogherà un biberon di latte pronto da bere.

R-Pet > imballo rigenerato anche per le bibite analcoliche Entrato in vigore il 1° settembre il D.L. n° 139 del 9 luglio

Per la prima volta nella storia del mercato mondiale del caffè, il Vietnam è il più grande esportatore a mondo di caffè verde. Secondo le ultime statistiche pubblicate dall’ICO (International Coffee Organization), nel primo semestre 2012 il Vietnam, primo produttore asiatico, ha esportato 14,3 milioni di sacchi da 60 kg sorpassando così il Brasile, leader storico nella produzione e nell’esportazione del caffè (12,6 milioni di sacchi nella prima metà dell’anno). Vietnam e Brasile assorbono complessivamente oltre il 47% del totale caffè verde esportato nel mondo.

Starbucks & Selecta > insieme per Starbucks Office Coffee

Starbucks Coffee Company e Selecta, la maggiore società di servizi di distribuzione automatica d'Europa, hanno reso nota una partnership partito in Svizzera a settembre con il progetto pilota Starbucks Office Coffee. La formula Starbucks Office Coffee sarà disponibile in tre diversi formati (macchina OCS, table top, corner ristoreo) per

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soddisfare le specifiche esigenze aziendali in termini di spazi. Selecta offrirà ai propri clienti una selezione di prodotti Starbucks tra cui Café Crème, Espresso, Doppio Espresso, Cappuccino, Caffè Latte, Chai Tea Latte, Vanilla Latte, Espresso Macchiato, Latte Macchiato e Hot Chocolate, nonché una serie di té Tazo: Earl Grey, English Breakfast, Refresh, China Green Tips e Calm.

Decreto Sanità > tassazione per le bevande analcoliche Annunciato dal Ministero della Salute nei giorni scorsi il nuovo “Decreto Sanità”, che prevede l’introduzione per tre anni di un “contributo straordinario a carico dei produttori di bevande analcoliche con zuccheri aggiunti e con edulcoranti, in ragione di 7,16 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato, nonché a carico di produttori di super alcolici in ragione di 50 euro per ogni 100 litri immessi sul mercato”. Il provvedimento ha riscosso molte critiche nell’ambito dei partiti, delle associazioni dei consumatori e soprattutto da parte di categorie imprenditoriali più direttamente interessate, persuase che il decreto miri più a “fare cassa” che a salvaguardare realmente la salute del consumatore. CONFIDA rinnova il proprio raccordo con Federalimentare, a aderisce in qualità di socio aggregato, per ogni iniziativa o azione finalizzata alla modifica del provvedimento nel corso del prossimo iter parlamentare.



Appuntamento in Fiera

Vending Paris> Al Via il 24 Ottobre la Fiera Internazionale della DA Francese Ultima chiamata per Vending Paris, che dà appuntamento a tutti gli operatori del vending internazionale dal 24 al 26 Ottobre 2012 presso il padiglione 5.2 della Fiera di Parigi Porte de Versailles. Organizzata in partnership con NAVSA, l’associazione di categoria d’Oltralpe, la manifestazione, a scadenza biennale, è divenuta nel corso delle edizioni un appuntamento irrinunciabile per tutti coloro che fanno parte della filiera del vending professionale, vetrina d’eccezione per le più recen-

“Sempre di più i consumatori chiedono prodotti e servizi semplici da usare e facilmente reperibil”, ha affermato Corinne Menegaux - Director of Catering and Hotel Division di Reed Expositions France e Director of Vending Paris, concludendo: “il settore del vending è la vera risposta a questo trend globale, sia per quanto riguarda i prodotti food & berverage che per gli articoli non food. Vending Paris offre agli attori della distribuzione automatica l’occasione unica di conoscere, valutare ed individuare opportunità di sviluppo di questo mercato”. Jean-Marc Nigond - CEO di NAVSA, sponsor ufficiale di Vending Paris 2012,

ti tecnologie del settore e di prodotti che mirano alla totale soddisfazione

ha infine dichiarato: “Esposizioni, innovazioni, conferenze, Vending Canteen,

del consumatore.

International Business Day: Vending Paris 2012 ha tutti gli ingredienti giusti per confermarsi leader tra le fiere del vending professionale. NAVSA è onorata

In programma nei tre giorni della manifestazione International Business

e (deliziata) di promuovere fin dal 1998 questo evento che offre grande spazio

Day, giornata interamente dedicata all’approfondimento dei temi di mag-

alle nuove soluzioni per il trend del mercato away from home e per tutte le

giore rilevanza per il settore, che prevede conferenze tenute da relatori in-

sfide future che si presenteranno al settore. Grazie allo scambio tra espositori

ternazionali e Vending Canteen, lo spazio dedicato allo scambio di idee che

e visitatori durante i giorni della manifestazione inoltre, Vending Paris contribu-

quest’anno si concentrerà sulle possibili applicazioni del vending nella vita

isce allo sviluppo delle aziende del vending, che devono puntare sull’eccellenza

quotidiana.

del servizio per stare al passo con le ultime tendenze del mercato”.

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