NUMERO 84 MARZO 2014
EVENTI VENDING PARIS 2014
GESTORI VENTURI CAFFÈ PIERO VENTURI
PRODUTTORI SO.VÍTE LUCA BOLFO
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D.A.ITALIA 84 MARZO 2014
IL NOSTRO DECIMO COMPLEANNO Nel marzo del 2004, circondato dall’affetto dei suoi cari, veniva alla luce un nuovo progetto editoriale nel mondo del vending: D.A. Italia. La rivista aveva un taglio completamente diverso rispetto ai soliti magazine business to business di settore, in quanto pubblicava esclusivamente materiale auto-prodotto e non scritto dagli stessi inserzionisti. Il cambio concettuale era davvero profondo, perché interviste, dossier, speciali, notizie e perfino i comunicati stampa, venivano sempre elaborati e scritti dalla nostra redazione. Il motivo era semplice, l’unico valore inalienabile che ha una testata giornalistica è la sua credibilità. Realizzare un collage di comunicati aziendali che glorificano a turno marchi e prodotti in cambio di pubblicità è sostanzialmente una farsa. Non costa fatica e accontenta gli uffici stampa delle aziende, ma non offre alcun valore aggiunto al lettore. A dieci anni di distanza possiamo avere l’orgoglio di affermare che il progetto è stato un successo. Abbiamo sempre investito in qualità, attraverso un formato molto impegnativo, ma di forte impatto visivo e un’immagine curata nei minimi dettagli che è cambiata più volte nel corso degli anni per andare sempre
incontro alle nuove tendenze della grafica editoriale. Per festeggiare il nostro compleanno, dal numero 83 (in stampa mentre scrivo questo editoriale), abbiamo completamente cambiato il layout della rivista, scegliendone uno molto più essenziale in modo da rendere ancora maggiormente fruibili i contenuti. Non abbiamo mai preso compromessi sui prezzi, creando un listino ambizioso che ci ha consentito negli anni di tenere sempre alta la qualità del prodotto finale, corrispondere un giusto stipendio ai collaboratori e rispettare fino in fondo tutte le infinite regole legali/ burocratico/amministrative che gravano sulle imprese italiane. Solo per questi motivi, da questo spazio che firmo da dieci anni, mi permetto di giudicare alcune dinamiche di settore e spesso critico alcuni comportamenti e devianze del vending. Ritengo di poterlo fare perché fin dalla sua nascita e nei fatti, questa rivista ha sempre rispettato fino in fondo i parametri dell’etica di impresa.
è che in questa lunga decade, tutti quelli che hanno operato con un’ottica virtuosa godono ancora di buona salute e sono riusciti ad attraversare la crisi più dura di sempre mantenendo una soddisfacente posizione di mercato. Siamo convinti che saranno ancora vivi, vitali e presenti nel mercato vending del 2024. Il modello di business quindi funziona ed è l’unico che appare sensato per durare nel tempo. È quindi sempre più strano verificare quanti operatori, ancor oggi, si pieghino continuamente ai compromessi ottenendo come unico risultato il non avere più la forza finanziaria e manageriale per resistere alle complesse sfide del futuro. Ancora ricadono nei vecchi errori e perpetuano una modalità operativa fatta di prezzi bassi, scorrettezze commerciali, macchine poco perfor-
manti e servizio approssimativo, che non può che portarli ad uscire dal mercato. Non che la cosa ci preoccupi, ma chi opera senza nessuna prospettiva e non risponde ad alcun dettame dell’etica, prima di andarsene tende purtroppo a provocare una lunga scia di disastri che altri saranno costretti a gestire.
PER FESTEGGIARE IL NOSTRO COMPLEANNO, ABBIAMO COMPLETAMENTE CAMBIATO IL LAYOUT DELLA RIVISTA
Non siamo evidentemente gli unici nel settore che hanno intrapreso un’avventura imprenditoriale basandosi su parametri corretti di qualità e prezzo. La cosa che ci consola
EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA
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SOMMARIO
NUMERO 84 MARZO 2014 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR ANDREA LOTTERO GRAPHIC DESIGN DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE/ COMMERCIAL NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF LASERGRAFICA POLVER SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004 ISCRIZIONE AL R.O.C.: 11412 PERIODICITÀ MENSILE EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA MARCANTONIO COLONNA 15 20149 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 FAX +39 02 89694472 UFFICIO COMMERCIALE COMMERCIALE@ DAITALIA.IT WEB WWW.DAITALIA.IT
3 EDITORIALE
Il nostro decimo compleanno
6 PRODUTTORI
So.Víte Una tecnologia all’avanguardia per un’azienda proiettata verso il futuro
16 GESTORI
Venturi Caffè Qualità vincente nella distribuzione automatica
24 SISTEMI DI PAGAMENTO
Comesterogroup L’innovazione nasce da passione e competenza
28 EVENTI
Vendig Paris 2014 La DA tra nuovi trend di consumo e i tanti mondi della ristorazione fuori casa Photogallery
40 BREAKING NEWS
Coca-Cola presto in capsule per casa Istat le capsule di caffè nel paniere dei prezzi Caffè due espresso al giorno aumentano la memoria a lungo termine
41 MONDO ASSOCIAZIONE Confida a Stramilano
42 ANTEPRIMA
Bianchi Vending Group Sbarca sul mercato lei500 l 700 bicchieri CPI Crane acquisisce MEI: nuova realtà nel mondo dei sistemi di pagamento CDA Sostenibilità ambientale e protocollo di intesa con AIC: i gesti concreti dell’azienda friulana Coges Presentata COGESONLINE, la telemetria semplice per tutti Perfetti Van Melle Grandi novità nel vending con il brand Mentos Intel “Intel Intelligent Vending Competition”, progetti Innovativi per i distributori automatici del futuro Edenred Ticket Restaurant Mobile, la prima soluzione NFC dedicata alla pausa pranzo Galbusera Nella DA i nuovi snack dolci RisoSuRiso e Buonicosì
50 APPUNTAMENTO IN FIERA
Cibus Tec Food Pack formazione e convegni, gli appuntamenti da non perdere
POSTA ELETTRONICA INFO@DAITALIA.IT ABBONAMENTI ABBONAMENTI@ DAITALIA.IT LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL
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D.A.ITALIA 84 MARZO 2014
PRODUTTORI
SO.VÍTE® QUALITÀ E TECNOLOGIA ALIMENTARE AL SERVIZIO DEL VENDING
IL MERCATO DEL VENDING PRODUTTORI
SO.VÍTE SPA È UN’INDUSTRIA ALIMENTARE CHE FA DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA IL FONDAMENTO DELLA PROPRIA UNICITÀ. NASCE NEL 1998 COME DIVISIONE DEL GRUPPO DUFERCO, GRAZIE ALL’INTUIZIONE DI DANIELA E LUCA BOLFO CHE, PER APPROFONDIRE LE ESPERIENZE CULINARIE MATURATE NEI RISTORANTI, DI FAMIGLIA SI RECA IN FRANCIA DOVE CONOSCE, COLLABORANDO CON I GRANDI CHEF DELLA CUCINA D’OLTRALPE, LA TECNICA DELLA COTTURA SOTTO VUOTO. QUESTO PARTICOLARE TIPO DI COTTURA PERMETTE DI REALIZZARE RICETTE DI ALTISSIMO LIVELLO NUTRIZIONALE E QUALITATIVO. SO.VÍTE SPA SI OCCUPA DI REALIZZARE PIATTI PRONTI SOTTOVUOTO PER LA RISTORAZIONE COLLETTIVA 6
NELLE SCUOLE, NELLE STRUTTURE SANITARIE E PER L’HOTELLERIE. OGGI L’AZIENDA È ENTRATA NELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA COLLABORANDO CON GE.SA VENDING ATTRAVERSO UNA PROPOSTA MOLTO VARIA DI RICETTE DELLA SUA LINEA FRESH (PIATTI FRESCHI PREPARATI ALLA MATTINA PER IL CONSUMO IN GIORNATA) PRESSO LA NUOVA SEDE UNICREDIT DI PORTA GARIBALDI A MILANO. PER CONOSCERE DA VICINO QUESTO NUOVO ATTORE NEL MERCATO DELLA DA, LA NOSTRA REDAZIONE SI È RECATA PRESSO LA SEDE SO.VÍTE A PAVIA E HA INTERVISTATO LUCA BOLFO, AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA SOCIETÀ.
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INTERVISTA CON LUCA BOLFO, AMMINISTRATORE DELEGATO SO.VÍTE Qualità e tecnologia alimentare: su questo e soprattutto sulla cottura sottovuoto hai costruito un’azienda. Qual è il percorso professionale che ti ha portato ad iniziare questa attività? Sono nato in una famiglia di albergatori e ristoratori, ne rappresento la seconda generazione.
Nel corso degli anni abbiamo gestito tre
ma sono sempre stato affascinato dal-
differenti ristoranti, due dei quali premia-
la ristorazione: la mia camera da letto,
ti con una stella Michelin. Uno, “il Cano-
da piccolo, era posta sopra la cucina del
viano”, che oggi non esiste più, nel centro
ristorante… respiravo minestrone! L’ho
di Milano e l’altro, il ristorante “Vecchio
sempre avuta nel DNA questa passione.
Mulino”, poco distante da qui, vicino alla
Per chi voleva fare questo mestiere la
Certosa di Pavia.
Francia era una tappa obbligata, quindi
La storia familiare è la storia di una ri-
alla fine degli anni ‘80 e nei primi ‘90 sono
storazione di alto livello e di qualità. Pri-
stato in Francia, a Lione, ospite presso
ma delle esperienze al Canoviano, ho
l’École des Arts Culinaires di Paul Bocu-
frequentato la scuola enologica di Alba,
se, entrando in contatto con tutti i nomi di 7
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rilievo della gastronomia di quegli anni e lì ho incontrato per la prima volta la cottura sottovuoto, che in Francia è ormai diffusa e conosciuta fin dagli anni ‘70.
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In che cosa consiste la cottura sottovuoto e come è nata? Questo sistema di cottura nasce dalla ristorazione di alto
Alta Cucina
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livello francese dove viene impiegata principalmente per la preparazione del fois gras. Si era capito che, cucinando sottovuoto il fegato d’oca, si aveva sia un aumento qualitativo del prodotto che un risparmio notevole di materia prima. I grandi tre stelle francesi hanno iniziato a sviluppare la cottura sottovuoto che poi ha avuto sempre maggiori estimatori, fino ad arrivare ad essere utilizzata per applicazioni industriali molto importanti, numericamente parlando, come ad esempio la cottura dei prosciutti. Quando ha deciso di dedicare un progetto imprenditoriale agli alimenti cotti sottovuoto? Vista l’applicazione di questo sistema nella ristorazione di altissima qualità francese, ho deciso di fare delle prove nei ristoranti di famiglia in Italia. Ha funzionato tutto, abbiamo fatto dei test per circa un anno. La parte più difficile è stata far conciliare la ricettazione italiana con la cottura sottovuoto, perché la parte
di trasposizione non era facilissima, ma siamo riusciti a trovare i giusti equilibri. Tecnicamente questo sistema aveva degli evidenti plus e, dopo un’indagine di mercato che abbiamo condotto per verificare la possibilità di vendere questi piatti nel comparto hotellerie, abbiamo aperto gli stabilimenti. So.Víte SpA è stata costituita nel 1998. Abbiamo cominciato a vendere agli hotel i nostri alimenti pronti e poi ci siamo rivolti alla ristorazione collettiva, ideale per i nostri piatti. Il progetto è partito sicuramente anche grazie agli ottimi riscontri nella ristorazione collettiva (noi oggi facciamo il 96% del fatturato in questo ambito) con altissime performance nei confronti del cliente. Quando pensate al cliente, vi riferite al vostro committente o al consumatore finale? Per noi il cliente è duplice. È sì il committente, il titolare o dirigente della casa di cura, dell’ospedale, della scuola o dell’azienda, ma è anche il consumatore
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finale. Con l’utilizzo del prodotto sottovuoto si accontentano entrambi, perché ci sono una serie di sinergie che portano alla massima performance culinaria da parte dei nostri operatori all’interno delle cucine e ad un risparmio energetico da parte del cliente, per la massima soddisfazione del commensale. Inevitabilmente se c’è un cuoco scarso, la cucina ne risente. Noi aiutiamo la cucina “residente” con i nostri prodotti sottovuoto, cotti a bassa temperatura. Il beneficio è evidente ed il gusto non ha bisogno di pubblicità. La vostra azienda in cosa si differenzia dagli altri operatori nell’ambito del sottovuoto? So.Víte è leader in Italia con una tecnologia per la cottura sottovuoto completamente industriale. Gli altri operatori fanno il sottovuoto con dei forni o con autoclave, invece noi la realizziamo con un impianto industriale che cuoce a bagno d’acqua e controlla la temperatura al cuore del
prodotto con grande precisione (0,5°). Questo ci ha permesso una notevole flessibilità nella ricettazione, perché controllando sia i tempi che le temperature di cottura di ogni alimento, abbiamo potuto diversificare la gamma e raggiungere le quasi 400 referenze oggi esistenti nel portafoglio dell’azienda. Sono davvero tante se si pensa che questa è una cucina di composizione, cioè che permette al cliente finale di creare il proprio piatto: le combinazioni sono infinite. Mi preme dire che in nessun nostro prodotto c’è il benché minimo utilizzo di conservanti, acidificanti ecc. e questo comporta un’esaltazione delle caratteristiche organolettiche degli alimenti, che restano costanti nel tempo, senza avere un decadimento nella sua durata di vita. Qual è la shelf-life dei vostri piatti realizzati con il sottovuoto? Fuori dalla cottura, il prodotto ha una vita media di 50 giorni, senza conservanti e cotto
PRODUTTORI SO.VÍTE
a bassa temperatura. È refrigerato a 4 gradi. In questi 50 giorni non c’è decadimento del prodotto, quindi il consumatore finale ha la ragionevole certezza del fatto che la qualità del primo giorno del prodotto è esattamente uguale alla qualità del suo cinquantesimo giorno. È un plus di cui andiamo orgogliosi. Nel vending può capitare che il prodotto cambi avvicinandosi alla data di scadenza. Come mai non succede anche con il sottovuoto? Nel vending secondo me esiste un problema aggiunto. Parlo dei prodotti realizzati in atmosfera modificata, uno dei sistemi più diffusi nel settore. Purtroppo è insito nel sistema stesso un inevitabile decadimento della qualità, perché c’è un’acidificazione progressiva, che è allo stesso tempo conservativa, del prodotto. Avvicinandosi alla scadenza, quasi tutti i sapori sono univocamente vicini all’acido. Se si assaggiano quattro diversi prodotti vicini alla scadenza, il
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retrogusto è uguale. Quindi c’è un decadimento, oltretutto repentino, nella qualità del prodotto nella sua durata di vita, non perché non sia bravo il produttore, ma perché la tecnologia lo implica. Con il sottovuoto non succede mai perché non si ha un’acidificazione progressiva, anzi, si “ferma” nel momento in cui l’alimento si mette sottovuoto e nel momento in cui si cuoce. La rigenerazione del prodotto poi, è davvero molto semplice. Come nasce la linea per il Vending, Fresh? Anche grazie al prodotto sottovuoto noi oggi realizziamo Fresh, la linea So.Víte per il vending. Abbiamo scelto
questo nome proprio per identificare la massima freschezza di questi alimenti. In alcune ricette non c’è nemmeno l’impiego del sottovuoto, ma di un prodotto espresso, fatto tutte le mattine ad un orario utile per poterlo consegnare sulla piazza di riferimento. Su altre ricette della linea utilizziamo come base i nostri prodotti sottovuoto e li componiamo per fare in modo che Fresh acquisti tutte le caratteristiche di qualità che lo differenziano, soprattutto la costanza nel tempo della qualità. Un esempio: la fesa di tacchino o l’involtino di pollo con spinaci e uvetta sono prodotti cotti sottovuoto, semplicemente affettati, sistemati e presentati nella confezione in cui vengono veicolati per il vending, uniti al contorno cucinato in giornata che, assemblato, viene cotto, abbattuto e composto nello stesso piatto. La linea quindi è un mix dell’utilizzo del prodotto cotto sottovuoto e una cottura espressa. La pasta ovviamente viene cucinata qui in azienda tutte le mattine e poi viene abbattuta, mentre invece la salsa nel 90% dei casi è cotta sottovuoto, con tutti i privilegi del caso. La nostra banca di prodotto viene messa a disposizione dei cuochi la mattina per finire il piatto. Questo, come si può immaginare, snellisce tantissimo le attività di lavoro all’interno della cucina. La singola ricetta realizzata ogni mattina ha una sua costanza? Il consumatore può riselezionare un particolare piatto dopo alcune settimane e trovarlo sostanzialmente uguale? Un cliente che oggi va alla vending machine e preleva un risotto con le verdure e lo trova gustoso, tra 20 giorni sa che quel piatto sarà esattamente così. Perché abbiamo una serie di procedure aziendali e un prodotto sottovuoto di base che ci permette questa costanza. Questo è il nostro valore aggiunto, solitamente tipico dell’industria. Riuscite a far coesistere tecnologie industriali e artigianalità? A noi piace ricordare che tutta la prima parte del prodotto viene ottenuta in modo artigianale e ce ne vantiamo, perché il carattere artigianale è quello che non fa perdere l’anima al prodotto finito. La seconda parte o in questo caso il prodotto finito sottovuoto è al contrario estremamente industriale. Nel prodotto finito convivono quindi que-
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ste due anime. Anche la presentazione del piatto finito, curata nei dettagli, dà sicuramente valore aggiunto alla ricetta, sia a chi lo acquista che a chi lo vende. Si potrebbe creare un modello logistico molto interessante: fornire un semilavorato ad un punto cucina locale che può occuparsi solo della parte finale. Per il vending sarebbe l’ideale. Il modello logistico è esattamente questo: attraverso dei punti cucina la distribuzione del prodotto può essere davvero capillare. Noi oggi con il servizio tradizionale copriamo solo una parte del territorio e, in confronto al mercato nazionale, noi siamo un operatore davvero piccolo del settore, però abbiamo ben 19 impianti; in quasi tutti abbiamo la cucina gestita direttamente da noi. Questi, nella nostra visione strategica futura, potrebbero diventare dei “mini hub” di riferimento, mini centri di cottura per poter svolgere una serie di attività e poter servire i gestori del vending anche se distanti dalla nostra sede di produzione centrale situata a Guinzano (Pavia). Quali sono i vostri confini territoriali? Oggi noi abbiamo Verona (anche se nei prossimi mesi arriveremo a Treviso) come limite territoriale ad est, San Remo come limite ovest e Reggio Emilia come limite sud. Un’area popolata e molto interessante, secondo le stime Nielsen. Entro la fine del primo semestre 2014 avremo buona parte del Veneto e anche la Toscana, quindi l’area geografica da coprire, attraverso i centri di cottura, anche in un’ottica vending, è di sicuro interesse. Quali certificazioni ha So.Víte? Abbiamo ottenuto quattro certificazioni volontarie ISO. La UNI EN ISO 9001:20018, la UNI EN ISO 22000:2005, la UNI EN ISO 22500:2008 e la UNI 10854, che sono tutte riferite alla tracciabilità e alla gestione HACCP, la buona prassi igienica. La 9001 è la “mamma” che copre un po’ tutto. Tra l’altro nella 9001 abbiamo volutamente inserito la R&D. questo è un ulteriore valore aggiunto che diamo al cliente. Ogni nostra ricetta viene processata in tutti i suoi componenti, in tutti i suoi lotti da parte di tutti i fornitori, quindi c’è una tracciabilità e rintracciabilità completa del prodotto, a partire dalla materia prima fino ad arrivare al prodotto finito.
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Potete personalizzare l’offerta? I tempi per una nuova ricetta sono lunghi? Siamo senz’altro in grado di personalizzare l’offerta in base alle richieste del cliente e, grazie ai continui investimenti in R&D, in 15 giorni possiamo già avere un test di prodotto, un aspetto molto interessante per il cliente. Ad esempio, recentemente, abbiamo dovuto sviluppare dei prodotti regionali molto rapidamente perché richiesti da un bando di gara. Pensate di riuscire con i vostri prodotti ad intercettare il trend dei consumatori che aumentano i consumi fuori casa? Noi speriamo di aver trovato la strada giusta. Lo sviluppo dei prodotti Fresh nasce proprio con l’obiettivo di intercettare le esigenze di qualità del consumatore finale. Mettendo tutta la nostra expertise all’interno di questo piatto, cercando una confezione non consueta, performante per la cottura al microonde, veicolandolo a 4°C, quindi con la massima sicurezza igienico-sanitaria per il cliente che può riscaldarlo e consumarlo in un ambiente piacevole. Per il gestore è altresì molto comodo. Sarà possibile in futuro prenotare i piatti? Stiamo implementando la possibilità di prenotare i piatti il giorno precedente della consegna attraverso due distinte maniere: la prima prevede l’utilizzo di un portale web dedicato (tra p o c o attivo a l l’ i n dirizzo
www.piattofresh.it che permetterà di prenotare online e pagare i piatti desiderati ed un altro tramite un particolare dispositivo touch-screen collegato con il distributore automatico (un totem multimediale). Questi sistemi aprirebbero scenari completamente diversi, perché se si aumentano i numeri, si può pensare anche ad una distribuzione del prodotto slegato dalla macchina. In questa ottica un nostro trasportatore potrebbe consegnare al gestore o direttamente al cliente il piatto desiderato sul punto vendita. Le potenzialità sono quindi altissime. È chiaro che il prodotto di base deve essere molto performante. E per “performante” intendo di qualità, a livello di confezione e di presentazione, cose su cui noi ci siamo concentrati per questo progetto e che portiamo avanti con convinzione.
l’8%), gareggiamo e partecipiamo, con i nostri costi. Altrimenti lasciamo perdere. Se ci sono questi presupposti, allora ci siamo anche noi; altrimenti non è una gara fatta per noi. Per fortuna siamo svincolati da fondi, investitori stranieri, ecc., quindi abbiamo una buona autonomia decisionale. Non abbiamo ansie finanziarie, quindi non dobbiamo cercarci contratti di sopravvivenza. Detto questo, operiamo in questo mercato, quindi i nostri prezzi sono comunque in linea con il momento di forte contrazione finanziaria e adeguati al canale di riferimento. Infine va tenuto in considerazione il fatto che per il gestore la marginalità prodotta dalla vendita di un singolo piatto, in valore assoluto, è enormemente più alta di quella generata dagli altri prodotti solitamente erogati nei D.A.
Spesso il conto economico non consente di fare qualità. Voi come riuscite a fare qualità ad un prezzo compatibile con un canale così complicato come il vending? Togliendoci dalla bagarre. Nel senso che quando partecipiamo a gare o presentiamo offerte, ci fermiamo, non ci abbassiamo alla guerra dei prezzi. Per fortuna o per sfortuna, abbiamo una dimensione aziendale tale che ci consente di guardare al margine e non al fatturato, senza confondere le due cose. Nel momento in cui abbiamo una percentuale di margine (nel nostro caso tra il 6 e
Come siete arrivati al vending? È stato un incontro, un caso o una decisione strategica? Ci siamo arrivati presentando per questo canale “Shake and Eat”, un prodotto che ha ben tre brevetti esclusivi e vincitore del secondo premio Horeca24 “Innovazione dell’Anno 2014” del Gruppo Sole24Ore. Abbiamo partecipato a fiere, provato a parlare con alcuni operatori del settore, ma il progetto inizialmente ha fatto fatica ad affermarsi. Mentre proponevamo questo tipo di prodotto ci siamo avvicinati ulteriormente alle richieste e alle esigenze degli operatori stessi, proponendo un prodotto fresco in antitesi al pasto tradizionale o al buono
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pasto. Ci siamo evoluti in quella direzione grazie alla flessibilità di cui siamo capaci e così è nata la linea Fresh. Per il gestore inoltre, l’attenzione alle novità del mercato e alla salubrità dell’offerta può essere commercialmente ben spesa, in un mercato che richiede costantemente innovazione e sviluppo. Attualmente la linea Fresh quante referenze comprende? Ad oggi i piatti sono venti e comprendono dieci primi, due zuppe, un’insalata estiva e sette secondi. Sono ricette stagionali? Sì e stiamo vagliando proprio in questi giorni la possibilità di variare spesso il menu, perché abbiamo capito che questo è fondamentale per l’utente finale. Fatto un primo mese di start-up, le energie maggiori le abbiamo dedicate nel poter immettere certe ricettazioni all’interno delle macchine vending. Le combinazioni possono essere veramente infinite e customizzate in base al cliente, alla regione o alle particolarità culinarie. Con una base sottovuoto di qualità si riesce a fare di tutto. Dai primi numeri cosa avete rilevato circa la rotazione dei prodotti? Delle prime undici referenze proposte, due hanno avuto una rotazione più bassa. Tutte le altre sono a pari merito, quindi non abbiamo sbagliato di molto. Il progetto ha avuto un sorprendente aumento di numeri di richieste da parte dell’utente finale, dalla partenza ad oggi. E questo vuol dire sostanzialmente che invece di essere una curva discendente (i primi giorni c’è la curiosità e si svuotano, la seconda settimana ahimè c’è un calo) invece qui abbiamo sempre avuto un aumento della domanda in termini di quantità di giorno in giorno. Il progetto quindi funziona ed è stabile. Questo per noi è importante, perché gli investimenti per le macchine ci sono e sono significativi, così come per l’ambiente che va costruito intorno a queste macchine e che deve essere piacevole. Nella sede Unicredit di Porta Garibaldi a Milano, dove è partito il test, da questo punto di vista il gestore si è superato.
prendere prenotazioni il giorno precedente e consegnare il giorno successivo le casse termiche contenenti i piatti freschi, slegandosi così dall’investimento della macchina, con la possibilità di vendite aggiuntive. Inoltre vende il caffè, l’acqua, il cracker per i secondi, quindi un piatto pronto può far da traino ad altri tipi di marginalità, oltre a quella del prodotto stesso. Per quanto riguarda gli accessori, che nel vending rappresentano una criticità, come avete risolto la problematica? Ge.SA, che gestisce la commessa Unicredit, ha voluto offrire l’acqua a chi acquista il piatto, come strategia, mettendo a disposizione nella buvette tutto il monouso, dalle posate ai condimenti, mediante un’isola. Secondo noi questa è la formula migliore. Risolve problematiche di spazio e di costi. Ci sono alcune soluzioni alternative, ma erodono il margine e sono complesse da gestire. Il rischio è rendere troppo alto il costo finale del prodotto. Siete impegnati in qualche iniziativa a livello di educazione alimentare? Sì, è un tema che ci interessa in modo particolare. Noi abbiamo fatto fare due studi, uno di Fisiologia, l’altro di Chimica Farmaceutica, all’Università di Pavia, in cui si dimostra che la cottura sottovuoto è più salubre della cottura tradizionale. Hanno preso una serie di volontari e li abbiamo
nutriti con una zuppa cotta sottovuoto e una cotta in maniera tradizionale. Il confronto rileva che il prodotto sottovuoto abbassa di molto il picco glicemico di chi lo mangia. Questo è importantissimo perché il picco glicemico è quello che supporta lo stimolo della fame, quindi il fatto di abbassarlo è un plus fondamentale per il prodotto. L’altra cosa che è stata fatta è analizzare i contenuti nutritivi di una serie di prodotti cotti in maniera tradizionale e altri cotti sottovuoto. E anche in quel caso, a netto favore della cottura sottovuoto ci sono stati dei residui nutrienti nettamente maggiori. Fino a ieri eravamo noi a descrivere i vantaggi della cottura sottovuoto. Oggi ci sono due studi dell’Università di Pavia che lo provano e che lo possono certificare. Detto questo, molto della nostra comunicazione va nella direzione dell’educazione alimentare. C’è un libricino, scritto insieme ad una dietista dell’ASL di Pavia, nel quale abbiamo spiegato tutto quello che è il percorso dell’educazione alimentare che noi facciamo nelle scuole attraverso il prodotto sottovuoto, terminando con il concetto “noi ci prendiamo cura dei vostri bambini fino alle 4, poi attenzione a non rovinare a casa tutto quello che si fa”. Grande parte della nostra comunicazione aziendale verte sull’educazione alimentare e sul valore aggiunto della cottura sottovuoto, ancora poco conosciuta.
Quali sono gli ulteriori sviluppi di questo progetto? Il bello di questo servizio è che si può veicolare parallelamente alle macchine. Il gestore che ha una logistica quotidiana nei confronti del cliente può
PRODUTTORI SO.VÍTE
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GESTORI
VENTURI CAFFÈ
IL MERCATO DEL VENDING GESTORI
LA SOCIETÀ DI GESTIONE EMILIANA VENTURI CAFFÈ SRL NASCE NEGLI ANNI SETTANTA DALLA DITTA INDIVIDUALE PIERO VENTURI, TITOLARE DELL'AZIENDA E VETERANO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA COME TECNICO FAEMA GIÀ DAL 1967. LA STESSA DENOMINAZIONE SOCIALE PONE L’ATTENZIONE SUL CAFFÈ, CORE BUSINESS DELL’AZIENDA E PRODOTTO SIMBOLO DEL VENDING, DI CUI ANCORA OGGI RAPPRESENTA I DUE TERZI DEI CONSUMI. QUALITÀ DEL PRODOTTO E DEL SERVIZIO, SUPPORTATI DA UNA GIUSTA POLITICA DI PREZZO, ESPERIENZA 16
E UNA CONOSCENZA APPROFONDITA DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI, HANNO PORTATO LA VENTURI CAFFÈ A CONQUISTARE IL RATING STAR, CONFERITO ALLE AZIENDE ECONOMICAMENTE VIRTUOSE, SECONDO UN’INDAGINE VOLUTA DA CONFIDA E CONDOTTA DA LEANUS. D.A. ITALIA HA INCONTRATO ED INTERVISTATO PIERO VENTURI, FONDATORE E TITOLARE DELL’AZIENDA, PRESSO LA SEDE DI ROVERI (BOLOGNA) PER PARLARE DELLA STORIA, DEI VALORI PORTANTI E DEL FUTURO DI QUESTA SOLIDA REALTÀ DEL VENDING.
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QUALITÀ VINCENTE NELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA
INTERVISTA CON PIERO VENTURI Hai alle spalle 47 anni di storia in questo settore. Quale percorso professionale ti ha portato ad entrare in Faema e cosa ricordi ancor oggi di quel periodo? Mi sono diplomato a L’Aquila nei primi anni ’60 come perito industriale. Mio padre lavorava in Umbria e si occupava di autotreni, a 60 anni ha scoperto di avere un
problema di salute e ha deciso di chiudere
Io feci subito domanda e fui assunto. I più
l’azienda e intraprendere una nuova atti-
anziani di questo settore lo ricorderanno:
vità prendendo in gestione un distributo-
Faema a quei tempi costruiva tutto in sta-
re di benzina aperto 24 ore su 24 a Bagno
bilimento, dai banchi bar alle macchine;
di Romagna, passaggio obbligato per gli
era l’inizio, la E61 automatica esisteva da
autotreni provenienti dall’Umbria. Io l’ho
un paio di anni, tutta rossa, a 220V. Io arri-
seguito perché in quel periodo si faceva
vai proprio quando rifecero il telaio in fin-
davvero fatica a trovare lavoro. Fortunata-
to legno e c’era il motore a doppia pompa
mente un ispettore della Faema, amico di
che muoveva tutti i pistoni idraulici. Nel-
mio padre, gli disse che cercavano periti
la E61 era stato messo lo stesso gruppo
tecnici per 90 posti di ispettore regionale.
delle macchine bar: di fatto il claim “un 17
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caffè come al bar”, non era un’invenzione. Dopo tre mesi di corso di formazione in stabilimento e tre mesi di teoria, iniziai il mio lavoro sempre in trasferta in varie regioni, acquisendo esperienza pratica sul campo. Ero proprio alle prime armi, andavo dai clienti dei bar che si lamentavano e mi occupavo anche delle prime società di gestione e facevo assistenza come tecnico della filiale. Ai tempi, quando c’era la fiera a Bologna, Faema metteva le macchine lungo tutti i viali e d’estate andavo là a fare assistenza. C’erano anche i Post mix che preparavano le bibite miscelando ghiaccio e acqua con lo sciroppo. Quanto è stato importante, per il tuo futuro da imprenditore, possedere una rigorosa formazione sul funzionamento idraulico di una macchina vending? È stato davvero importante, perché se hai ben chiaro il concetto di come si fa il caffè e di quali elementi siano necessari per ottenere un prodotto di qualità costante, hai un vantaggio strategico valido ancor oggi. Spesso nelle macchine vending è solo una questione di tubazioni e di idraulica. Ci sono state molte innovazioni nelle macchine di ultima generazione, ma un buon gruppo caffè è ancora la cosa che conta ed è insostituibile. Inoltre bisogna saper agire sull’infusione, solo così si può sperare di ottenere un buon prodotto in tazza. Quando hai deciso di metterti in proprio e aprire la tua gestione a Bologna? Mi li-
cenziai all’inizio degli anni ’70 e insieme ad un funzionario di Faema decisi di mettermi in proprio, installando dei distributori costruiti vicino a Bergamo che si chiamavano United International Product. Purtroppo si sono rivelati un fallimento, perché non funzionavano. Questa esperienza è durata un paio di anni e ho perso anche dei soldi. A quel punto mi sono separato dal mio socio, che non aveva la mia stessa etica del lavoro e ho acquistato, firmando cambiali, i primi distributori automatici E61, dando il 20% di anticipo richiesto da Faema. È difficile, per chi ha iniziato in quegli anni, vedere oggi il caffè nel vending ad un prezzo che è un terzo di quello del bar e che si installa una macchina anche in locazioni che fanno 400 battute al mese? Quando sono entrato in Faema, il caffè costava 45 lire al bar e 50 al distributore automatico. Poi il bar andò a 90 lire e il distributore a 75 lire, ovvero “100 - resto 1 gettone” o “50 + 1 gettone”. Ero giovane, avevo grande passione e nozioni da perito elettrotecnico, facevo assistenza a quegli imprenditori che attraverso i guadagni di altre attività, con lungimiranza compravano le prime macchine automatiche in Romagna e in altre regioni. Quando sono ripartito da solo, completamente a debito, con le prime macchine facevo quasi 50.000 caffè e servivo pochi (ma buoni) stabilimenti. Poi ne ho installate altre, firmando cambiali a tutto spiano.
GESTORI VENTURI CAFFÈ
Viaggiavo con un’Estafette Renault a metano a volte con un distributore E61 nuovo e, se trovavo un cliente disposto a provare il servizio, glielo installavo immediatamente. Fin dall’inizio la tua gestione si è chiamata Venturi Caffè? No, in passato si chiamava Venturi Piero Distributori Automatici, che è ben presto diventata Vedag, ma quell’acronimo non mi rappresentava, perché volevo dare un’impronta e metterci la faccia e il mio nome. È una grossa responsabilità, ma ho ritenuto importante porre l’accento sulla qualità del caffè, dal momento che lo so fare, lo conosco e sono sempre stato un fanatico della qualità di questo prodotto. Per cui l’azienda ha preso il nome definitivo di Venturi Caffè Distributori Automatici. Un tempo il caffè rappresentava il 90% dei consumi, adesso è il 50-60%. Questo prodotto è ancora così importante per il consumatore? Un buon caffè può condizionare il cliente nella scelta del gestore? Sì. Ne sono convinto, perché quando c’è una nostra macchina, anche vecchia, vicino ad una nuova di un concorrente, i consumatori vogliono tenere la nostra. Utilizziamo lo stesso caffè da dodici anni ed è importante scegliere la giusta miscela quanto saperla estrarre al meglio. Ho testato molti caffè e mi sono sempre posto criticamente con il fornitore, esprimendomi apertamente quando non ero soddisfatto. Non è prima-
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stefanoserafini.com
cashless red evolution
Coges Engine è il sistema di pagamento per il Vending piÚ completo ed evoluto: le piÚ avanzate funzioni cashless si integrano con la rilevazione dei dati e la telemetria in un unico sistema compatto e flessibile, che si rinnova nel tempo adattandosi a qualsiasi esigenza.
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rio il prezzo, voglio un caffè con un buon sapore. Probabilmente sono un rompiscatole, ma in questo momento, in cui la gente perde anche il lavoro e davanti al distributore sbotta: “accidenti, anche il caffè fa schifo” , noi ci ritroviamo organizzati bene, lavorando con entusiasmo, offriamo un buon servizio e i clienti ci premiano. In una nota azienda della zona abbiamo installato 35 macchine in prova per due giorni e il 90% dei dipendenti ha richiesto le nostre macchine, il nostro caffè. Riuscite a fare un prezzo corretto con un’attenzione alla qualità così alta? Il prezzo medio in zona è basso, noi cerchiamo di qualificarci e di dare un prezzo coerente con la qualità del prodotto e del nostro lavoro. Quando le persone assaggiano il caffè si rendono conto che non è neanche cugino di quello che bevono da tanti anni e a quel punto qualche centesimo in più non è un problema. Vendiamo a 0,400,50€. Gli appalti, non suscitano il nostro entusiasmo: a volte partecipiamo, alcuni sono anche “rassicurati” dalla nostra presenza e questo ci fa piacere, significa che godiamo di una reputazione positiva tra gli operatori del settore. Quali sono oggi i numeri della Venturi Caffè? L’organico è formato da 21 dipen-
denti e nel 2013 abbiamo raggiunto quota 2.700.000,00 euro di fatturato. La nostra struttura è composta da alcune colonne portanti, figure storiche dell’azienda che sono in grado di ricoprire più mansioni. Quando assumiamo, lo facciamo sempre ponderando attentamente la situazione e le persone che ci troviamo davanti, scegliendo sempre il momento migliore per inserirle. Il vostro parco macchine da quanti mezzi è composto? L’azienda possiede una ventina di mezzi (tecnici, commerciali e ARD). Tutto il nostro parco macchine è a metano e i furgoni destinati al rifornimento dei distributori automatici sono attrezzati per la catena del freddo. Avete fatto una scelta precisa sulle macchine vending del caldo? Le nostre macchine per il caldo sono sia Ducale (di cui riteniamo esserne specialisti) che Necta e qualche Bianchi. La tecnologia di oggi è assai evoluta e noi pensiamo di saperla utilizzare al meglio nell’erogazione di un buon caffè che è la mia “ fissazione”! La vostra è un’azienda che ha investito molto nell’informatizzazione? Sì, utilizziamo il software Vega di Digisoft. È stata una scelta dettata dall’esigenza di otti-
GESTORI VENTURI CAFFÈ
mizzare la nostra organizzazione. Il rifornimento e la verifica dei distributori sono infatti effettuati quotidianamente, impiegando il nostro personale con visite in numero adeguato ai consumi. Ogni operatore è dotato di un palmare che comunica in tempo reale con la centrale operativa, garantendo così un’efficiente esecuzione di manutenzioni, rifornimenti e un intervento tempestivo in caso di chiamata. Inoltre, raccogliendo i dati con i palmari, siamo già preparati all’eventuale entrata in vigore del registro dei corrispettivi e non avremo nessuna difficoltà di adeguamento alla nuova normativa. Questo è comunque ciò che hanno oggi tutte le gestioni organizzate. Noi ci fregiamo di avere un ottimo parco macchine: dico sempre che “i panni sporchi si lavano in casa”, e credo sia meglio sostituire il distributore in tempo al cliente che ne ha necessità. A vostro parere Il tracciamento dei corrispettivi sarà un’introduzione positiva per il vending? Riteniamo di sì. Non ci sarà più lo Studio di Settore, l’azienda dimostrerà quante sono le sue battute e pagherà le tasse in modo equo. Finalmente sparirà tutto il sommerso. Si tratta di un sistema di controllo che premierà le aziende sane. Quest’anno avete incrementato il fattu-
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rato, mentre molti vostri colleghi hanno accusato delle perdite. Come è stato possibile? Avete delle prospettive di crescita ancora positive? Siamo riusciti ad ottenere importanti risultati grazie ad una buona strategia: abbiamo seminato negli anni precedenti e poi abbiamo raccolto i frutti. Ci siamo presentati alle aziende nel modo corretto e con l’immagine giusta, proponendo un buon prodotto e un buon servizio. Manteniamo un eccellente equilibrio finanziario installando macchine sia revisionate anche con qualche furba modifica, sia nuove, riducendo i costi di investimento per ogni locazione conquistata. Ci siamo rivolti poco alle banche, utilizzando la formula del leasing per l’acquisto delle macchine. Possiamo crescere ancora, anche perché le società di leasing ci seguono come clienti a fronte di una corretta politica economica aziendale. Quindi possiamo contare su una costante capacità finanziaria per i nuovi investimenti.
Venturi Caffè Distributori Automatici è un’azienda sana, inserita nella categoria star secondo lo studio Leanus/CONFIDA. Cosa vi ha portato a questo risultato di eccellenza? Questo importante risultato è stato ottenuto attraverso l’impegno e l’attenzione a crescere con le proprie forze, senza significativi indebitamenti con le banche. Oggi questo fa la differenza. Non siamo costretti a prendere un cliente per forza, possiamo scegliercelo e questo è decisamente un grosso vantaggio.
Alcuni gestori hanno iniziato dai loro più grossi clienti, noi abbiamo fatto il contrario, sfruttando a mio parere la campagna mediatica che ha avuto il suo picco alla fine di dicembre. Nelle grandi aziende, dove fai più fatica ad ottenere un aumento superiore alla mera IVA (ovunque abbiamo chiesto un piccolo aumento dei prezzi, non solo l’adeguamento), è stato più semplice introdurre l’argomento dopo che su TV e giornali ne avevano parlato così tanto.
Siete cresciuti anche per acquisizione? No, la nostra è sempre stata una crescita organica. Abbiamo acquisito i clienti sul campo, con i nostri prodotti e i nostri servizi ed evitando di giocare al ribasso nelle gare d’appalto. Sono momenti particolari, non dobbiamo crescere ad ogni costo, ma fare parlare di noi per i buoni prodotti, per la competenza e l’entusiasmo che mettiamo nel nostro lavoro ogni giorno.
Operate anche nel segmento OCS? L’OCS rappresenta meno del 10% del nostro fatturato, quindi ha un’incidenza marginale. In passato avevamo molte più locazioni, ma oggi non investiamo più risorse per sviluppare questo segmento, andiamo solo da chi ci chiama e gli facciamo la proposta con la discesa in campo diretta dei grandi costruttori e produttori, l’avvento di internet, che ha portato qualche scorrettezza commerciale, è meglio frenare questi investimenti e stare per ora a guardare.
Gli adeguamenti IVA appena introdotti per legge sono stati un problema? No, sono andati bene. Al primo di gennaio avevamo già adeguato i prezzi sul 60% del nostro parco macchine. I clienti sono stati avvisati attraverso delle visite personalizzate, una scelta che si è rivelata fondamentale per la buona riuscita della complessa operazione. Inoltre abbiamo partecipato al primo incontro CONFIDA a Rho (MI) sull’IVA e sapevamo come comportarci.
Cosa vi ha spinto ad entrare in CONFIDA? Quando è entrato in azienda, mio genero Federico Raimondi ha partecipato a Venditalia a Milano, dove c’era lo stand per associarsi con un’agevolazione. Lui aveva avuto esperienze molto positive nel suo passato professionale e ben conosceva i vantaggi della vita associativa. Ne ha parlato con me e abbiamo convenuto sull’importanza di aderire a Confida. Bisogna ammettere che sono molti i risultati ottenuti di recente dall’Associazione che hanno portato beneficio all’intero comparto, soprattutto in termini di dialogo con le Istituzioni.
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Quali sono i vostri progetti per l’immediato futuro? Puntiamo ad aumentare il nostro fatturato di un milione nel 2014 …o giù di lì e siamo fermamente convinti di avere le carte in regola per vincere questa ambiziosissima sfida che coinvolge tutti i nostri dipendenti.
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SISTEMI DI PAGAMENTO
COMESTEROGROUP L’INNOVAZIONE NASCE DA PASSIONE E COMPETENZA
IL MERCATO DEL VENDING SISTEMI DI PAGAMENTO
IL VALORE AGGIUNTO CHE IL MERCATO RICONOSCE A COMESTEROGROUP È IL FATTO DI ESSERE UN GRUPPO MOLTO UNITO DI PROFESSIONISTI DELLA VENDITA, DELLA CONSULENZA E DELL’ASSISTENZA, CAPACE DI DARE RISPOSTE REALI E TEMPESTIVE. IL TEAM COMESTEROGROUP OPERA NELLA CONVINZIONE CHE LA CONDIVISIONE DI ESPERIENZE E COMPETENZE SIA LA CHIAVE DEL PROPRIO SUCCESSO. I CLIENTI NON SI ACCONTENTANO PIÙ DI UNA CHIAVETTA DEL CAFFÈ, MA CHIEDONO UN SISTEMA DI GESTIONE EVOLUTO, CHE DIA VALORE ALLA VENDITA E CHE APRA NUOVE 24
OPPORTUNITÀ DI BUSINESS. PER QUESTA RAGIONE IL GRUPPO DI GESSATE QUEST’ANNO METTE IN CAMPO NUOVI PROGETTI DI SVILUPPO, SEMPRE PIÙ ORIENTATI AL SERVIZIO E, SOTTO LA GUIDA DI LUCA ROSSATO, CHE ASSUME IL COORDINAMENTO DELLA RETE COMMERCIALE VENDING ITALIA, DARÀ IL VIA AD UN NUOVO CORSO CARATTERIZZATO DALLA SUA “IMPRONTA”. D.A.ITALIA HA INCONTRATO ED INTERVISTATO LUCA ROSSATO, SALES MANAGER VENDING ITALIA E ROBERTO LAMESTA, DIRETTORE COMMERCIALE VENDING E NUOVI MERCATI.
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GRUPPO VENDING
INTERVISTA CON LUCA ROSSATO E ROBERTO LAMESTA Luca, quanto è forte oggi il tuo legame con Comestero? Luca Rossato: Sempre più forte: vivo ogni giorno con passione e in prima persona il progetto della mia azienda: quello di un mercato del vending che sta cambiando e allargando i suoi confini. Il vending oggi non è più
solo vendere un caffè o una merendi-
che si adatti alle esigenze delle diverse
na, ma anche vendere un farmaco o un
installazioni (distribuzione automatica,
prodotto tecnologico. È sempre di più
controllo accessi, parking, ecc.).
un canale self strategico. I distributori
Roberto Lamesta: La nostra azienda già due anni fa ha abbracciato un approccio strategico allargato che include il vending, il carwash e l’industriale. È nata così la nostra Divisione Vending e Nuovi Mercati. All’interno del nostro Gruppo, un ruolo centrale è rivestito dalla forza vendite, che segue quotidianamente i
automatici sono negli autolavaggi, nelle aree di servizio, nel retail e nella ristorazione. Si aprono così nuove opportunità di business anche per i nostri clienti, che non si accontentano più di una chiavetta del caffè, ma che ci chiedono un sistema di gestione, che dia valore alla vendita e
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clienti, ma anche dal GIP (il dipartimento ricerca e innovazione di prodotto). Il GIP, coordinato dall’ingegner Milanesi, è stato creato proprio per sviluppare progetti ad hoc e costruire partnership tecnologiche con i nostri clienti. Con quale armi vi proponete nella complessa arena competitiva del Vending Italiano? Luca Rossato: con la forza di un’intera azienda orientata al servizio e quella del nostro Gruppo. I nostri clienti ci chiedono sempre di più applicazioni particolari. Lavorando insieme al GIP, all’assistenza, al back office, io, Dario Boselli e Roberto Tarenzi siamo in grado di dare sempre risposte tempestive e concrete. Basti pensare alla reattività con cui abbiamo seguito i clienti nella gestione dell’adeguamento IVA o nell’introduzione delle nuove banconote da 5 euro. Sempre più servizio, quindi? Luca Rossato: Assolutamente. Quest’anno pun-
teremo inoltre a sviluppare delle vere e proprie “partnership tecniche” con i nostri clienti più fedeli. Il nostro nuovo progetto “Full Service” è il frutto di un ulteriore investimento sulla rete di assistenza tecnica e prevede un pacchetto di servizi continuativi che riguardano: la formazione periodica, l’assistenza dedicata, con la creazione di una linea di risposta sempre disponibile; la consulenza, con la possibilità di interagire direttamente con il nostro dipartimento gestione e innovazione di prodotto per sviluppare progetti custom e avere supporto per esigenze specifiche (bandi di gara, applicazioni in nuove locazioni , personalizzazioni). Non ultima, infine, l’informazione su nuovi prodotti e su tutti i nostri aggiornamenti hardware, firmware, software e tarature, che diventerà un appuntamento periodico mensile con il nuovo bollettino tecnico MemoUP. Quali sono i prodotti su cui punterete
principalmente sul mercato italiano? Luca Rossato: Innanzitutto, la gamma cashless WorldKey Mifare, che ci ha permesso di entrare in nuove locazioni strategiche: nel Pubblico, ad esempio con le installazioni della metropolitana di Torino, nel mondo della moda, con la realizzazione di supporti di pagamento personalizzati, nella ristorazione e nel retail. Questa gamma ha il vantaggio di offrire un grande valore aggiunto in termini di controllo delle vendite e di abbattere i costi di installazione di un nuovo cashless in locazioni già esistenti: può gestire, infatti, sia i media Mifare (chiavette, card, tag) sia virtualizzare la tecnologia MIFARE su supporti già in circolazione (badge aziendali, carte di credito) attraverso gli sticker. La gamma Mifare è inoltre già pronta per tutte le evoluzioni che sta vivendo il mondo dei micropagamenti, inclusa la gestione delle transazioni con i cellulari NFCenabled.
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ROBERTO LAMESTA
Ci sono novità che riguardano anche la vostra gamma per la gestione del contante? Roberto Lamesta: Sì. Dopo solo tre anni dal lancio sul mercato della nostra rendiresto, sono stati sostenuti importanti investimenti hardware e firmware che hanno portato a una nuova versione, ancora più performante su tutti i tipi di distributori automatici. Si chiama RR6HD PRO ed è disponibile sul mercato proprio da questo mese. Inoltre stiamo già lavorando per garantire a tutti i nostri clienti un passaggio il più agevole possibile ai nuovi 10 euro, con lo sviluppo di interfacce dedicate e facilità di aggiornamento per tutti. Non dimentichiamoci, infine, le nostre soluzioni per macchine OCS, che mettono un freno al mercato parallelo e abbattono i costi di gestione, e i nostri
cambiamonete e caricatori di chiavi, che permettono di gestire oggi tutte le operazioni di cambio e ricarica con la massima flessibilità.
LUCA ROSSATO
Jobs - sia necessario prima di tutto farlo con passione. E io in questo momento lo sto facendo, grazie ad un Gruppo che lavora con affiatamento e partecipazione.
Venditalia 2014 sarà un momento importante per Comesterogroup: quali sono i vostri obiettivi? Roberto Lamesta: Quest’anno ci affacciamo sul mercato del vending con una maturità a livello di prodotto che non abbiamo mai avuto prima e stiamo preparando per Venditalia delle ulteriori novità, con l’obiettivo unico di soddisfare il cliente. Luca Rossato: Il nostro obiettivo è continuare ad essere per i nostri clienti il punto di riferimento in termini di innovazione e sviluppo. È la sfida con cui ci confrontiamo ogni giorno e io sono convinto che per lavorare bene - cito Steve
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EVENTI
VENDING PARIS 2014 LA DA TRA NUOVI TREND DI CONS
EVENTI
OLTRE 16.200 I VISITATORI PER VENDING PARIS SANDWICH & SNACK SHOW, PARIZZA E PARIS HALAL SUMMIT: GRANDE SUCCESSO PER LE QUATTRO MANIFESTAZIONI, CHE SI SONO TENUTE IN CONTEMPORANEA A PARIGI IL 5 E 6 FEBBRAIO 28
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UMO E I TANTI MONDI DELLA RISTORAZIONE FUORI CASA
Per la prima volta i Saloni si sono svolti
espositori, che hanno fatto registrare
di referenze; nuovi trend: Gourmet,
in simultanea all’interno dei padiglioni
un nuovo record di presenze.
VegEthic ed ExoStreet.
tori una piattaforma unica di business,
Nel corso di questa edizione, partico-
Lo snacking resta un settore con un
con l’obiettivo di favorire le sinergie tra
lare spazio è stato dedicato, attraver-
forte potenziale di business con un vo-
diversi comparti del fuori casa.
so focus specifici, agli snack caldi (in
lume d’affari di 45,86 miliardi di euro
L’evento ha unito i mondi del fast food,
particolare i nuovi burger) che sfidano
nel 2013 (+1,78% rispetto al 2012),
del cibo italiano, halal (prodotti che
gli snack tradizionali; prodotti etnici
passando al primo posto nei consumi
rispettano le regole alimentari islami-
all’interno di un mercato in piena di-
davanti alla ristorazione tradizionale.
che) e della distribuzione automatica:
versificazione; alimenti della tradi-
Attraverso un format ispirato ad un
una formula apprezzata anche dagli
zione rivisitati ad ampliare la gamma
dibattito televisivo, gli interventi di
di Porte de Versaille, offrendo ai visita-
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oltre 60 esperti hanno approfondito in modo ancora più pertinente i temichiave del mercato dello snacking e della consumazione nomade. Sotto la lente d’ingrandimento, inoltre, le più recenti tendenze di consumo: “prodotti nostalgia”, il successo degli hamburger, street-food; ancora, testimonianze dirette e case-history da parte di dirigenti di grandi insegne come Pizza Hut, Subway, Big Fernand, Le Camion qui fume, Marks & Spencer, Colombus Café ou Nabab Kebab. Al fine di offrire un panorama più esaustivo possibile sulle novità del segmento snack, l’Espace Innovations ha privilegiato un approccio originale al trend del “caldo” e dei diversi metodi di cottura: a vapore, fritto, a microonde e sottovuoto. Altra novità introdotta in questa edizione 2014, lo Snacking Store, che ha permesso ad oltre 70 aspiranti imprenditori di presentare i loro pro-
getti innovativi per la ristorazione espressa e di beneficiare del confronto con esperti di marketing e operatori del settore. Per la prima volta, uno spazio espositivo è stato interamente dedicato ai professionisti del mondo Halal, per fare il punto su questo mercato in piena crescita in tutta Europa, ma che in Francia rappresenta oggi un volume d’affari pari a 5,5 miliardi di euro. Analisi specifiche sulle abitudini d’acquisto dei consumatori islamici, le certificazioni, la realizzazione di prodotti e linee specifiche ed un focus sul periodo del Ramadan, momento cruciale in termini commerciali per il segmento. Svoltosi insieme a Sandwich & Snack Show, Halal e Parizza, Vending Paris 2014 ha goduto delle sinergie che si sono innescate con gli altri settori coinvolti. Gli espositori hanno infatti potuto con-
frontarsi e trovare soluzioni innovative per un mercato, quello della distribuzione automatica, che dovrà affrontare nel futuro prossimo molte nuove sfide legate alle nuove tecnologie (sistemi di pagamento) e ai nuovi consumatori, mediante un’offerta sempre più ampia e diversificata. Anche questa edizione di Vending Paris ha visto una significativa presenza degli espositori italiani, che da sempre rappresentano un punto di riferimento per il vending internazionale. La nostra redazione, che ha preso parte all’evento, ha realizzato un reportage fotografico che riportiamo nelle prossime pagine.
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Anno nuovo, prodotto nuovo Nasce l’economico distributore automatico di cialde e prodotti monoporzionati, in grado di risolvere il problema della gestione del credito nelle piccole e e grande capacità : 376 unità di vendita suddivise in 4 linee di erogazione. è personalizzabile e collegabile con la macchina erogatrice di cialde o capsule appoggiata sulla parte superiore.
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COCA-COLA PRESTO IN CAPSULE PER CASA La Coca-Cola presto anche in capsule, da produrre direttamente a casa propria. Il colosso delle bollicine ha acquistato il 10% di Green Mountain Coffee Roasters, produttore del caffè in capsule, e siglato una partnership di 10 anni con la società. Coca-Cola, Diet Coke, Sprite e Fanta potrebbero quindi diventare bevande in capsula a breve. Il nuovo sistema dovrebbe essere lanciato nel 2015 in diretta concorrenza con Soda
ISTAT LE CAPSULE DI CAFFÈ NEL PANIERE DEI PREZZI
Stream. Green Mountain ha già accordi con Starbucks per i caffè e i tè in capsula ed è la maggiore catena per vendite di caffè monoporzio-
nato grazie al successo delle macchine Keurig possedute, secondo le stime di Euromonitor, dal 13% delle famiglie americane.
Insieme a formaggio grattugiato in busta, sacchetti ecologici, quotidiani on line e sigaretta elettronica, nel paniere Istat 2014 entrano le cialde e le capsule di caffè, oltre alle macchine apposite.
tailleur e yogurt biologico, rimpiazzato da quello probiotico, sono invece esclusi dal nuovo paniere, punto di partenza per il calcolo dei prezzi al consumo.
Cambia il paniere dell'Istat, registrando fedelmente i nuovi trend di consumo degli italiani. Servizi di riparazione di apparecchi audiovisivi o informatici, dalle tv ai computer, passando per le radio,
CAFFÈ DUE ESPRESSO AL GIORNO AUMENTANO LA MEMORIA A LUNGO TERMINE La caffeina fissa meglio i ricordi. A dimostrarlo, uno studio pubblicato su Nature Neuroscience, secondo cui la il consumo di uno o due caffè (ma anche tè) al giorno migliorerebbe la memoria a lungo termine. Autori dello studio sono i ricercatori della Johns Hopkins University. Michael Yassa e il suo team di scienziati hanno infatti evidenziato che la caffeina ha un 40
effetto positivo sulla memoria a lungo termine: migliora alcuni tipi di ricordi almeno fino a 24 ore dopo. Il gruppo ha condotto uno studio a doppio cieco (in cui cioè né lo sperimentatore né i soggetti sono a conoscenza dei trattamenti) su 100 persone. A tutti sono state mostrate delle immagini, dopodiché i partecipanti -che non consumavano abitualmente caffeina- hanno
ricevuto un placebo o una pasticca con 200 milligrammi di caffeina (l’equivalente di due tazzine) cinque minuti dopo aver studiato le immagini. Il giorno successivo, entrambi i gruppi sono stati valutati: nel “gruppo caffeina” più persone hanno risposto correttamente, discriminando anche immagini mai mostrate loro tra quelle proposte. Il prossimo passo dello studio prevede di
capire i meccanismi cerebrali alla base di questo miglioramento. Quello che sembra certo è che, se consumato in quantità moderate, quantità moderate, il caffè potrebbe avere effetti benefici sulla memoria e in generale per la salute.
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MONDO ASSOCIAZIONE
CONFIDA A
Forte della partecipazione degli operatori del vending durante le ultime edizioni, anche quest’anno CONFIDA partecipa ad una giornata di sport e di divertimento: la STRAMILANO 2014, che si svolgerà il prossimo 23 marzo nel capoluogo lombardo e che prevede 10m km di percorso. È in questo contesto che si inserisce l’iniziativa promos-
sa dall’Associazione di categoria quale evento di socializzazione per gli operatori del Vending, ma anche un’occasione ulteriore per testimoniare come la distribuzione automatica si sia fortemente radicata nelle abitudini quotidiane della gente, all’interno delle famiglie e soprattutto “on the road”.
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ANTEPRIMANTEPRIMANTEPRIMA BIANCHI VENDING GROUP: SBARCA SUL MERCATO LEI500 L 700 BICCHIERI
Sulla scia del successo di LEI500 M, arriva sul mercato la sua diretta evoluzione: la nuova LEI500 L, che unisce alta qualità e tecnologia avanzata. LEI500 L mantiene le stesse componenti e caratteristiche della “sorella”, ma sviluppa in altezza la sua grande funzionalità, con ben 700 bicchieri per 183 cm di design, definiti da eleganti profili in alluminio. Rispetto ai 163 cm e 500 bicchieri della LEI500 M, la nuova macchina risponde a esigenze di maggiori capacità e altezza, per locazioni più spaziose e aree di maggior affluenza. Le linee contemporanee la qualificano subito come una macchina di ultima generazione, razionale e sofisticata, con performance di alta gamma e massima resa in termini di qualità e funzionalità. Dotata di illuminazione ecologica grazie ai Led, che durano più a lungo rispetto al neon, riduce sensibilmente il consumo di energia. LEI500 L è una macchina capace di appagare l’aspetto estetico da un lato e raggiungere la massima ampiezza dell’offerta dall’altro: ulteriormente potenziata, questa macchina offre ben 24 selezioni e 6 prodotti solubili totali (ossia 3 scatole di prodotti aggiuntivi oltre al latte, alla cioccolata, al tè e allo zucchero nella versione espresso). Un risultato di grande soddisfazione, non solo per l’ampia scelta, ma anche per l’alta qualità delle bevande erogate. La tecnologia di ultima generazione si traduce anche in un percorso utente semplice e intuitivo,
grazie all’illuminazione delle zone-chiave: l’introduzione moneta, il vano erogazione e il recupero moneta. Il rapporto qualità prezzo, inoltre, è fra i migliori sul mercato: gli accessori sono di serie sulla LEI 500, sia in versione M che L. Comune ai due modelli di macchina è il sensore che segnala la presenza del bicchiere e consente l’erogazione di una bevanda con l’utilizzo di una tazza. Per la stessa macchina è inoltre possibile scegliere fra tre diverse interfacce utenti user friendly: la LEI500 L B.easy, con pulsantiera diretta con 24 grandi pulsanti; LEI500 L B.smart, con pulsantiera capacitiva STT retroilluminata (Soft Touch Technology), con 24 grandi pulsanti; LEI500 L B.touch, con schermo LCD 21,5’’ Full Touch&Go multimedia ed interattivo. È inoltre possibile aggiungere a entrambe le macchine LEI500 in versione M ed L un distributore automatico della la gamma Snack & Food VISTA. Protagonista di un importante road show europeo, la LEI500 presentata in versione M ha raccolto un notevole successo e suscitato grande interesse in Italia, in Francia, in Germania, in Spagna. Presentata l’anno scorso in diverse fiere specializzate, ha incontrato i gusti più sofisticati grazie all’estetica high tech e convinto per l’eccellente rapporto prezzo/prestazione. Un altro significativo obiettivo raggiunto dal team Bianchi Vending, che ha saputo conquistare la fiducia di numerosi nuovi clienti grazie all’offerta di prodotti sempre più innovativi e funzionali.
CPI CRANE ACQUISISCE MEI: NUOVA REALTÀ NEL MONDO DEI SISTEMI DI PAGAMENTO
A seguito dell’acquisizione del gruppo statunitense da parte di Crane.co, avvenuta lo scorso dicembre, Crane e MEI hanno dato inizio alla costituzione di una nuova entità: Crane Payment Innovations (CPI). La fusione, rivoluzionaria per il mondo de sistemi di pagamento a livello internazionale, nasce dalla convinzione che le forze combinate
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all’interno di Crane Payment Innovations daranno vita a sinergie e svilupperanno soluzioni innovative che consentiranno di generare un maggior profitto per i clienti di vari comparti, tra cui vending, retail&kiosk e gaming. L’unificazione delle due aziende, già in atto, è stata pianificata con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto della transizione sull’attività dei clienti. A partire da oggi, CPI sarà in grado di offrire, in aggiunta ai prodotti MEI già in commercio, un’ampia gamma di soluzioni dall’as-
sortimento NRI, Cashcode, Money Controls e Telequip, acquisite dal portafoglio prodotti Crane Payment Solutions. Unica eccezione, la rendiresto Currenza C2, la cui licenza è stata ceduta completamente a Suzo Happ nell’ambito dell’area Economica Europea, che sarà ora responsabile della vendita e del supporto di questo prodotto nello spazio Economico Europeo. Per tutte le informazioni sui prodotti CPI visitare il sito: www.craneco.com
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ANTEPRIMANTEPRIMANTEPRIMA CDA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E PROTOCOLLO DI INTESA CON AIC: I GESTI CONCRETI DELL’AZIENDA FRIULANA
SCARTI DI CAFFÈ TRASFORMATI IN PELLET Cattelan Distributori Automatici pensa alla sostenibilità con una visione globale. Dopo aver reso energeticamente autonoma la sede centrale, pianificato l’utilizzo della telemetria per il controllo dei distributori, certificato i prodotti e formato gli autisti a una guida ecologica, propone un innovativo riutilizzo dei residui della sua produzione. Grazie ad un accordo con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine, (nato da un suggerimento dell'associazione di promozione sociale Animaimpresa) e con Blucomb, un suo spin-off che si occupa di produzione e utilizzo di carbone vegetale, per analizzare e studiare le proprietà dei fondi di caffè, l’azienda friulana ha trovato il modo per riutilizzarli trasformandoli in pellet.
“Nel nostro ciclo di produzione abbiamo individuato un punto sensibile, quello dei fondi del caffè che, fino ad oggi, erano considerati uno scarto inutilizzabile”, ha spiegato Fabrizio Cattelan, amministratore delegato di CDA, proseguendo: “Grazie alle analisi di Blucomb abbiamo scoperto che i fondi di caffè, innanzitutto, hanno la consistenza adeguata per essere trasformati in pellet. Da sottolineare che al loro interno non sono stati rinvenuti metalli pesanti e quindi sono particolarmente interessanti per l'utilizzo nel compostaggio o come fertilizzanti del suolo, sfruttando le loro proprietà nutritive per le piante. Inoltre, la resa energetica di pellet di caffè, è il doppio rispetto ad uno di legno e, se utilizzati per la produzione di calore tramite pirolisi, creano un carbone vegetale di grande valore come ammendante del suolo in agricoltura”.
La soluzione al problema degli scarti apre quindi un ventaglio di opportunità che potrebbe diventare oggetto di sviluppi davvero interessanti: “Per quanto ci compete”, approfondisce Cattelan, “ci sta a cuore risolvere in modo sostenibile la situazione che in questo caso interessa i fondi di caffè restituiti dai nostri distributori automatici, ma rappresenta anche un valore a livello territoriale, in quanto riguarda la trasformazione di un rifiuto, come i fondi di caffè, in una risorsa. Grazie alle analisi dell’Università di Udine, abbiamo scoperto la possibilità di riutilizzare questi materiali sia per la produzione di ammendanti del suolo, grazie al riutilizzo degli elementi nutritivi ancora presenti, che per la produzione di energia, e stiamo quindi pensando ad un progetto integrato ai processi gestionali, che contribuisca ad arricchire il già ampio programma sostenibile intrapreso da CDA”. Vista la quantità di fondi di caffè ritirabili dai distributori automatici, CDA ha infatti pensato di affidare a Blucomb lo studio su un sistema di riscaldamento per un capannone in via di ristrutturazione, situato sempre nella sede aziendale di Flumignano.
TUTTO GUSTO, NIENTE GLUTINE L’azienda friulana e l’Associazione Italiana Celiachia hanno firmato un importante protocollo d'intesa. Questo progetto pilota, in Italia legato al settore del vending, garantisce la distribuzione di prodotti alimentari confezionati e, per la prima volta in Italia, bevande calde, rivolto specificamente alle persone affette da celiachia.
“Si tratta di un progetto davvero speciale, al quale abbiamo aderito con entusiasmo e convinzione fin dal primo incontro con i referenti nazionali dell'associazione avvenuto qualche mese fa”, ha dichiarato Cattelan, concludendo: “Penso che sia un dovere etico di tutti impegnarsi per eliminare situazioni di disagio che interessano alcune persone, facendo crescere il senso civico e
l’attenzione sociale nei confronti di chi viene considerato 'diverso' per una condizione personale”. Il consumo di alimenti infatti, è parte fondamentale della quotidianità di ciascuno, ma i nuovi stili di lavoro riducono sempre di più il tempo impiegato per cucinare in casa a favore dei consumi alimentari fuori casa. Il Progetto AFC – Alimentazione Fuori Casa senza glutine di AIC, è nato 10 anni fa con l'obiettivo di normalizzare la vita del celiaco, permettendogli di viverla in modo sereno e consapevole. Nel tempo si è evoluto fino a portare ad un vero e proprio Protocollo di intesa, nel quale vengono delineate e approvate le referenze alimentari, riconosciuto e concesso l'utilizzo del logo, stabilite le modalità di formazione del personale addetto, creato un sistema di monitoraggio delle azioni svolte, definite le modalità di diffusione e pubblicizzazione delle locazioni allestite, attraverso comunicazioni nell'aggiornato portale dell'associazione e nella guida AFC. I distributori CDA, muniti di specifico e riconoscibile adesivo che attesta l'assenza di glutine all’interno dei prodotti erogati, sono stati installati in alcuni ambienti sensibili della regione: Aziende Ospedaliere e distretti sanitari di Cividale del Friuli, Codroipo, Latisana e Palmanova; a Udine presso la casa dello studente ERDISU e a Lignano Sabbiadoro all'interno del centro sportivo polifunzionale GE.TUR. Attraverso il logo “piatto, forchetta, coltello” con la spiga barrata al centro, e ora grazie anche al supporto di CDA, l'attività AFC mira a creare una rete di eccellenza sul territorio, tenuto conto che, secondo le più recenti statistiche, la celiachia colpisce 1 italiano su 100. L'obiettivo dell'azienda friulana, infatti, è quello di ampliare quanto prima il servizio e creare a sua volta una rete di ambienti in cui la persona possa consumare uno spuntino senza glutine in completa sicurezza e, allo stesso tempo, coltivare come tutti la socialità anche attraverso il semplice gesto di pranzare fuori casa.
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ANTEPRIMANTEPRIMANTEPRIMA COGES PRESENTATA COGESONLINE, LA TELEMETRIA SEMPLICE PER TUTTI esportati in formato compatibile con il software KDati o con qualsiasi gestionale. Anche gli In occasione di Vending Paris, Coges ha annunciato il lancio del nuovo servizio gratuito di telemetria COGES ONLINE. Accessibile all’indirizzo www.cogesonline.com, il
allarmi rilevati dal distributore possono essere visualizzati con un colpo d’occhio in una semplice schermata, in modo da poter intervenire in tempo rapido e risolvere l’anomalia riducendo sensibilmente le mancate vendite.
servizio è ad accesso limitato e permette di
COGES ONLINE permette al gestore di ave-
conoscere in tempo reale, da qualsiasi di-
re sempre a portata di mano la propria
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rete di distributori automatici, limitando il
butori automatici collegati tramite un si-
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stema di telemetria dell’azienda di Schio.
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Grazie a questo servizio il gestore potrà visua-
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lizzare rapidamente i dati contabili più impor-
GES mette a disposizione dei suoi clienti.
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PERFETTI VAN MELLE GRANDI NOVITÀ NEL VENDING CON IL BRAND MENTOS Perfetti Van Melle lancia due nuovi prodotti per la DA a brand Mentos. La prima grande novità che esordisce nel canale vending è il nuovo chewing gum Mentos 45’. Mentos, uno dei più amati brand di chewing gum nel mondo, ha trovato una formula innovativa, in grado di assicurare una bocca fresca fino a 45 minuti, proprio quanto il tempo di una partita di calcio. Il nuovo pack è perfettamente macchinabile all’interno delle vending machines; si contraddistingue per un formato più sottile, con un sicuro sistema di chiusura a ghigliottina che consente una facile presa del prodotto. Mentos 45’ è stato e sarà sostenuto da una
campagna di comunicazione dedicata, che ha già ottenuto un ottimo riscontro in termini di vendite durante le precedenti messe in onda. Nel canale vending, Mentos 45’ viene proposto nella variante di gusto Peppermint. Non solo chewing gum protagonisti delle novità firmate Perfetti Van Melle: nel vending esordiscono le nuovissime caramelle NOWmints. Si tratta di un prodotto innovativo da tutti i punti di vista: di grande qualità e raffinatezza, i mini confetti senza zucchero, dalla superficie tonda e liscia, offrono una sensazione di intenso piacere, sprigionando freschezza e gusto nelle due varianti proposte per il canale, Euca Menthol e Strawberry. Le confezioni di metallo, agevolmente macchinabili nelle vending machines, sono eleganti, distintive e moderne. L’apertura facilita la fruizione del prodotto e la dimensione ridotta del pack le rende comode da portare in tasca, in borsa o in auto.
Per il lancio sono state programmate numerose attività di comunicazione ad ampio raggio, con un filmato pubblicitario che andrà in onda a marzo di quest’anno, una campagna web e Facebook sulla pagina Mentos e numerosi eventi sul territorio. Mentos NOW mints: una nuova emozione di gusto e freschezza.
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ANTEPRIMANTEPRIMANTEPRIMA INTEL: “INTEL INTELLIGENT VENDING COMPETITION”, PROGETTI INNOVATIVI PER I DISTRIBUTORI AUTOMATICI DEL FUTURO Intel, leader mondiale nell'innovazione del computing, partecipa a Venditalia 2014 e, per l’occasione, lancia la prima edizione della “Intel Intelligent Vending Competition”, contest internazionale per premiare le start up e i progetti più innovativi nell’ambito del mercato della distribuzione automatica mondiale, alla ricerca di idee, talenti e progetti concreti per il mercato del vending che verrà. Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’innovazione sia nella tecnologia sia nel business del segmento vending mondiale, sempre più protagonista dell’era digitale. In palio, per il team vincitore, la partecipazione gratuita a Venditalia 2014, per presentare allo stand Intel il progetto premiato per tutta la durata della manifestazione.
Attraverso il concorso, Intel mira a promuovere l’innovazione sia nella tecnologia sia nel business del segmento vending in tutto il mondo, sempre più protagonista dell’era digitale. In particolare, l’azienda è alla ricerca di innovazioni hitech nel campo del vending che possano apportare miglioramenti nella user experience e nelle modalità di relazione uomo-macchina (attraverso touch screen, rich graphic, riconoscimento gestuale, integrazione con i social media); nuovi modelli di business (macchine multiprodotto, campagne di prezzo, sconti, voucher o coupon, programmi fedeltà, advertising); l’integrazione di nuovi sistemi di pagamento digitali e metodi di transazione (pagamenti contactless, basati su NFC-Near field communication o via smartphone, voucher). I responsabili del progetto più meritevole, selezio-
nato secondo i criteri fin qui descritti da una giuria internazionale di esperti, avranno la possibilità di esporre la loro soluzione innovativa per il vending a Venditalia 2014, all’interno dello stand Intel, facendosi conoscere dal vasto pubblico di operatori di settore e curiosi atteso alla manifestazione. La partecipazione alla “Intel Intelligent Vending Competition” è gratuita e aperta a tutte le aziende e agli innovatori maggiorenni nel mondo impegnati nel campo del vending, ed è soggetta alle regole del bando ufficiale del concorso disponibile online al link: https://www.inteleventzone.co.uk/ iva-2014/contest-rules.php. Le candidature possono essere inviate online fino al 1° marzo 2014 attraverso il sito dell’evento https://www.inteleventzone.co.uk/iva-2014/
EDENRED TICKET RESTAURANT MOBILE, LA PRIMA SOLUZIONE NFC DEDICATA ALLA PAUSA PRANZO Edenred, azienda ideatrice di Ticket Restaurant® e leader mondiale nei buoni servizio prepagati per le imprese, elabora Ticket Restaurant Mobile®, il primo progetto italiano per la dematerializzazione del buono pasto. L'Italia vanta da molti anni il primato del più alto numero di telefoni cellulari pro capite, con una media di un cellulare e mezzo per ogni italiano. Con la diffusione degli smartphone dotati di NFC (Near Field Communication), ben presto i pagamenti elettronici costituiranno una rilevante percentuale delle operazioni di pagamento. Uno studio dell'Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano ha mostrato come siano già state emesse 2 milioni di carte di pagamento connesse a una SIM, mentre sono già stati attivati 150.000 POS, più del 10% del totale, in grado di ricevere pagamenti attraverso la tecnologia NFC. Rispetto agli altri paesi europei, l'Italia è infatti ai primi posti per i pagamenti effettuati tramite telefono: il mobile payment ha totalizzato nel 2012 un valore di circa 1 miliardo di euro, con una crescita del 30%. Con l'avvento del Mobile Proximity Payment (i pagamenti alla cassa tramite telefono cellulare) questi valori
sono destinati inevitabilmente ad aumentare. Edenred, specialista del buono pasto italiano da 40 anni, investe da tempo su innovazione tecnologica e integrazione dei servizi di pagamento su dispositivi mobili, con l’obiettivo di sviluppare applicazioni in mobilità e servizi cloud di ultima generazione, in grado di migliorare la vita delle persone e l’esperienza del consumatore. La nuova app “Ticket®” sfrutta il mobile proximity payment dando la possibilità di effettuare pagamenti contactless tramite i terminali NFC, che permettono di leggere carte di credito e smartphone di ultima generazione, migliorando l’esperienza della pausa pranzo attraverso una app semplice, utile ed efficace. L’app è stata sviluppata per il sistema operativo Android e funziona tramite un’interfaccia di utilizzo Edenred che consente la completa gestione dei Ticket Restaurant® da mobile, dal pagamento al saldo dei buoni. Dal punto di vista dei ristoratori, “Ticket®” è utilizzabile semplicemente con un lettore contactless e un POS di ultima generazione, grazie ai quali gli esercenti potranno adeguarsi al veloce cambiamento delle abitudini di pagamento degli italiani, con il vantaggio di ottenere maggiore
sicurezza e tracciabilità dei buoni pasto. La business simulation di “Ticket®” ha già dato ottimi risultati durante una fase di sperimentazione che ha permesso di osservare un netto miglioramento nella velocità dei pagamenti sia per i consumatori che per gli esercenti, tanto che si è prevista da subito un’estensione del numero dei partecipanti.
“Il mercato dei pagamenti elettronici sta vivendo un momento di estrema vivacità, configurandosi come un settore in continua evoluzione. Grazie a Ticket® abbiamo l’ambizione di offrire uno strumento unico e innovativo, che può semplificare e attualizzare i sistemi di pagamento anche in pausa pranzo”, ha dichiarato Andrea Keller, Amministratore Delegato di Edenred Italia, concludendo: “La penetrazione di smartphone nel nostro Paese è la più alta in Europa. Il possesso e l'uso di dispositivi di telefonia mobile evoluti consentono oggi un accesso più semplice ed efficace ad alcune funzioni che permettono di abilitare anche il pagamento elettronico. Tra queste, la possibilità di accedere ad applicazioni dedicate, nelle quali la user experience viene senza dubbio rivoluzionata, come la nuova applicazione Ticket®“.
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ANTEPRIMANTEPRIMANTEPRIMA GALBUSERA NELLA DA I NUOVI SNACK DOLCI RISOSURISO E BUONICOSÌ
Galbusera porta gusto ed equilibrio anche nei distributori automatici: presente nel vending con 18 diverse referenze, il noto brand propone un’offerta ampia e variegata, che spazia dallo sfizioso TRA’, passando per i croccanti prodotti a riso soffiato di RisoSuRiso, per arrivare ai buonissimi biscotti e wafer senza zuccheri aggiunti di Buonicosì, senza dimenticare l’esclusiva gamma di prodotti senza glutine ZeroGrano. Quest’anno, per arricchire la sua offerta e moltiplicare le occasioni per gustare uno snack buono ma equilibrato Galbusera propone due grandi novità tutte da provare: I nuovi snack dolci RisoSuRiso e Buonicosì. Dal successo di RisoSuRiso, il marchio che ha trainato negli ultimi due anni la crescita del mercato dei cracker salutistici che lo scorso anno ha lanciato nel vending lo sfizioso cracker al pomodoro e formaggio e ha raddoppiato il suo giro
d’affari nel canale, nasce oggi Il nuovo RisoSuRiso Snack, sandwich di croccante biscotto con golosa farcitura di crema riso latte, disponibile in due gusti: biscotto con gocce di cioccolato e biscotto con frutti rossi. È l’unico biscotto sandwich con crema riso e latte, arricchita con calcio e vitamina D e con farina di riso nel biscotto. Da Buonicosì, marchio leader nel mercato dei biscotti senza zuccheri aggiunti, che offre nel canale vending il classico frollino, il goloso biscotto farcito e il fragrante wafer alla crema arriva, all’interno della gamma Frutta&Fibre, il nuovo Buonicosì Snack, golosa barretta integrale, unica perché fonte di fibre e con il 50% di morbido ripieno alla frutta, disponibile in due varianti: albicocca e frutti rossi. I nuovi snack dolci RisoSuRiso e Buonicosì sono ideali per una pausa golosa e genuina, perché prodotti con ingre-
dienti di alta qualità e ricette equilibrate, garantite dal Percorso Salute Galbusera: no all’utilizzo di OGM, grassi idrogenati, conservanti, coloranti, emulsionanti chimici di sintesi; sempre alta qualità degli ingredienti e delle ricette, controlli giornalieri in produzione, ricette studiate per un’alimentazione equilibrata. Con un contenuto calorico di solo 109 kcal per RisoSuRiso e di 104 kcal per Buonicosì, i nuovi snack Galbusera soddisfano inoltre il bisogno di pausa e sono adatti al consumo in qualsiasi momento della giornata. Entrambe le novità si rivolgono ad un pubblico trasversale e per questa ragione saranno distribuite nella GDO e nei principali circuiti della distribuzione automatica. Anche per il 2014 RisoSuRiso e Buonicosì godranno di un forte sostegno pubblicitario e i due nuovi snack compariranno a breve nei divertenti spot televisivi delle due marche.
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APPUNTAMENTO IN FIERA
CIBUS TEC FOOD PACK FORMAZIONE E CONVEGNI, GLI APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
COMINCIA A DELINEARSI L’AGENDA TEMATICA DI CIBUS TEC FOOD PACK, LA RECENTE JOINT VENTURE ESPOSITIVA TRA FIERE DI PARMA E UCIMA DEDICATA ALLE TECNOLOGIE PER IL CONFEZIONAMENTO E L’IMBALLAGGIO ALIMENTARE, CHE SI TERRÀ DAL 28 AL 31 OTTOBRE 2014. 50
Non solo esposizione fieristica, ma piattaforma completa al servizio di tutti gli operatori del settore, Cibus Tec Food Pack offrirà durante la quattro giorni un ricco calendario di eventi e appuntamenti tematici che consentiranno di focalizzare al meglio l’attenzione degli addetti ai lavori. Gli incontri saranno organizzati in collaborazione con partner internazionali
ed importanti associazioni con ampia esperienza nei mercati di riferimento per tutti i comparti coinvolti nella manifestazione. I temi guida nella manifestazione saranno invece sostenibilità ambientale nei processi e materiali di confezionamento, food safety, contributo strategico dell’automazione nel food processing&packaging ed internazionalizzazione.
D.A.ITALIA 84 MARZO 2014
A confermare da subito Parma come polo internazionale per le tecnologie del settore agroalimentare, Tomato Day, il meeting organizzato in collaborazione con AMITOM Assocition Méditerranéenne internationale de la Tomate, che seguirà il “World Processing Tomato Congress”: al centro dei due eventi le opportunità presenti e future nel comparto con particolare riferimento alle strategie di valorizzazione e commer-
scopo di promuovere l'igiene durante la lavorazione e l'imballaggio dei prodotti alimentari. A rappresentare la filiera a Cibus Tec - Food Pack, alcune delle associazioni più rappresentative che porteranno nel corso della manifestazione la loro esperienza offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire nei vari comparti prospettive di crescita e opportunità di sviluppo. Così AIIPA, l’Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari, porterà all’interno della manifestazione un articolato approfondimento sui prodotti di 4° gamma. Razionalizzazione dei cicli produttivi, Shelf Life Minima Garantita, catena del freddo e nuove tecnologie nel comparto ortofrutticolo, alcuni delle tematiche proposte. Punta invece tutto sulle prospettive nazionali ed europee della filiera dei preparati a base di carne ASSOCARNI - Associazione Nazionale Industria e Commercio Carni e Bestiame che, nel convegno Meat Day, oltre ad un’analisi del comparto, raccoglierà le esperienze oltreconfine e le novità di un quadro normativo italiano ed europeo in continua evoluzione.
grazie al suo potenziale di razionalizzazione dell’intera supply chain. Confermato anche per l’edizione 2014 di CIBUS TEC - FOOD PACK fil rouge “Food&Beverage”, l’appuntamento nato dalla collaborazione di Fiere di Parma con Messe Frankfurt italia con l’obiettivo di favorire sinergie tra l’industria dell’automazione e gli end users dell’industria alimentare e delle bevande. Dai convegni al business matching internazionale per dare migliore visibilità alle aziende del settore che potranno così guardare a nuovi mercati. È questo l’ulteriore filone di iniziative sviluppato da Fiere di Parma nel quale si inserisce “Tech Agrifood: Euromediterranean Business Meetings’, un ricco programma di incontri e seminari tematici rivolti alle imprese della filiera ortofrutticola, vitivinicola, cerealicola ed olearia che offrono/ricercano tecnologie innovative nell’ambito di packaging, e sicurezza alimentare.
cializzazione del prodotto.
Focus di ASSOLATTE, consolidato partner e presenza storica del salone espositivo di Parma, sarà il tema del packaging dei prodotti caseari sviluppato in occasione del “Milk Day”: strategie di marketing, comunicazione col consumatore, informazioni in etichetta, sicurezza, razionalizzazione dei costi di produzione e sostenibilità ambientale, le tematiche sviluppate con un occhio di riguardo ai nuovi prodotti a base latte.
Organizzata dalla Camera di Commercio Italiana per la Francia di Marsiglia e dalla Camera di Commercio di Parma, con la collaborazione del Tecnopolo TERRALIA/Regione PACA l’iniziativa garantirà alle aziende del tricolore un palcoscenico mondiale: Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Argentina, Egitto, Marocco, Turchia, Algeria, Tunisia, UAE, Russia e Vietnam, il lungo elenco dei paesi coinvolti. All’iniziativa Tech Agrifood, si affiancherà quella delle missioni di buyer internazionali selezionati che visiteranno la manifestazione per incontrare gli espositori.
Food Safety e sanitizzazione alimentare saranno invece il contributo tematico portato a Cibus Tec - Food Pack dal prestigioso congresso internazionale dell’EHEDG - European Hygienic Engineering & Design Group, un consorzio di produttori di apparecchiature, aziende alimentari, istituiti di ricerca, nonché di autorità per la sanità pubblica, con lo
Un’ulteriore opportunità di formazione per la filiera è infine proposta da “Logisticamente on Food” il convegno organizzato da logisticamente.it in collaborazione con AILOG (Associazione Italiana di logistica) e con l’Unione Parmense degli Industriali. Al centro del dibattito, la logistica come fattore competitivo nella concorrenza fra imprese
Le iniziative di internazionalizzazione in programma porteranno a Parma oltre 600 operatori internazionali provenienti dai paesi a più alto potenziale: BRICST (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e Turchia), Next 11 (Bangladesh, Egitto, Indonesia, Iran, Messico, Nigeria, Pakistan, Filippine, Turchia, Corea del Sud e Vietnam) e paesi del Mediterraneo. 51
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