Numero 75 APRILE 2013
D.A.ITALIA
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w w w . d a i t a l i a . i t
Produttori Bahlsen Santàl
Gestori Intervista con Gianachille Frigoli
Caffè Intervista con Pop Caffè
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2012
Le scuse sono finite Nell’aprile del 2004 usciva il primo numero di D.A. Italia, una nuova rivista dedicata al mondo della distribuzione automatica che iniziava il suo cammino nel settore pubblicando un articolo che conteneva una forte esortazione a dare maggiore valore al nostro lavoro alzando i prezzi di vendita. Sono passati tanti anni, ma nulla è cambiato. Il prezzo medio unitario al consumatore finale del caffè vending e dell’acqua, due dei principali prodotti distribuiti dalle nostre macchine, giace ancora sotto la misera soglia dei 30 centesimi. Eppure una recentissima indagine qualitativa targata Demoskopea ci dice che i nostri clienti sono disinteressati al prezzo di vendita e che solo l’8% di loro utilizza i distributori perché vogliono mangiare o bere spendendo poco. Le nostre “macchinette” sono sempre di più viste come un centro di pausa e di aggregazione e sempre meno come uno spazio dedicato al consumo nelle situazioni di emergenza. Oggi il consumatore finale se trova un’oasi ristoro pulita, un’ampia offerta, dei sistemi di pagamento affidabili e la possibilità di ricevere informazioni evolute sui prodotti (data inserimento, caratteristiche nutrizionali, marca della miscela, ecc.), non ha davvero alcun problema a riconoscere un prezzo d’acquisto decisamente superiore a quello a cui lo abbiamo abituato. Allora qual è il problema? Probabilmente una lunga serie di fattori: una concorrenza ignorante a volte persino basata sulle inimicizie personali; la mancanza di una cultura imprenditiva; la carenza di una corretta formazione dei commerciali; l’incapacità di dialogare con i competitor; l’abitudine ad agire solo sulla leva del prezzo per conquistare una locazione; la sottostima dei costi reali d’impresa. Tutte considerazioni che appesantiscono non poco la capacità di operare con successo sul mercato. La scusa della crisi non regge. I prezzi sono rimasti totalmente congelati anche durante gli anni d’oro, anche se il difficile periodo attuale rende evidentemente molto più complessa un’operazione che rimane comunque possibile. Ogni centesimo medio unitario di aumento porterebbe oltre
60 milioni di euro di fatturato in più al settore e non ci sono solide motivazioni esterne che lo impediscano. Tutto infatti lascia presagire che, ai prezzi attuali, l’elasticità della domanda all’aumento dei prezzi sia ancora molto bassa. È finalmente arrivato il momento di affermare che le scuse sono finite. Non ci sono più giustificazioni per alcuni ristorni, per i prezzi di alcuni prodotti vending sotto la soglia della decenza, per le strategie mirate di dumping che puntano a scoraggiare la concorrenza, per il rifiuto di perdere una locazione anche se chiaramente non redditizia. Chi continuerà su questa strada, non potrà più essere definito un imprenditore, visto che crea un evidente danno a se stesso, alla sua struttura, agli altri competitor e all’intero settore.
Editoriale
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A l e s s a n d r o
F o n t a n a
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Sommario
Numero 75 APRILE 2013
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>RENZO Gabriel bonizzi Direttore responsabile/ Editor in chief
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>alessandro fontana
direttore editoriale/ EDITORial director
> LAURA
GUASPARRI ART DIRECTOR
> ANDREA
LOTTERO GRAPHIC DESIGN
> daniela
biscotti Commerciale/Commercial
> noemi margaroli redazione/editorial staff LASERGRAFICA POLVER srl > sta m pa / print E R S d.a.italia >il periodico della distribuzione automatica P u b b lica z ione iscritta al Tribunale di Milano, numero di registrazione 177 del 22 marzo 2004 >Iscrizione al R.O.C.: 11412 >Periodicità mensile >Editore ART&WORKS Srl UNIPERSONALE V ia m arcantonio colonna 15 20149 Milano P. I VA 04234310961 Tel +39 02 48958566 Fax +39 02 89694472 >Ufficio commerciale commerciale@daitalia.it >Web www.daitalia.it >Posta elettronica i n f o @ d a i ta l i a . i t > A b b ona m enti abbonamenti@daitalia.it La riproduzione totale o par z iale delle illustrazioni e degli articoli pubblicati su D.A. Italia è permessa solo se autorizzata dalla Direzione. La Direzione non assume responsa b ilit à per le opinioni espresse dagli autori dei testi redazionali e pubblicitari. CONCEPT ART & W OR K S
Editoriale
Le Scuse Sono Finite Il Mercato del Vending - Produttori
Bahlsen > Intervista con Stefano Leonardi Santàl > Intervista con Luca Manghi e Ivan Del Chiappo Il Mercato del Vending - Gestori
18 Fri70 > Intervista con Gianachille Frigoli
Il Mercato del Vending - Torrefattori
30 Pop Caffè > Intervista con Andrea Eterno Eventi
34 4° Forum Consumi Fuori Casa Salute Alimentare
43 OKkio alla Salute, a Sorpresa Cala l'Obesità Infantile Novità
47 Covim > il 7 Aprile parte la Campagna di Comunicazione Nazionale Nova D.A. >Dream 150 alla Conquista del Mercato delle Bevande Bio Ingenico > Pubblicazione dei risultati 2012 e acquisizione di Ogone Iarp > Fusione con Epta per dare Vita al Gruppo Leader nella Refrigerazione Commerciale Mokador > Qualità Certificata da Bureau Veritas Breaking News
52 Boom dei pagamenti via cellulare
Bean Machine Legge Anti-Salutista nel Mississippi Appuntamento In Fiera
55 Host 2013 > Innovazione, Creatività e Nuovi Format
BY SRL
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Produttori
Bahlsen - Stefano Leonardi >
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SantĂ l - Luca Manghi e Ivan Del Chiappo
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Bahlsen> la Scelta Perfetta per una Dolce Pausa nel Vending
> Stefano
Leonardi
Bahlsen GmbH &Co. KG, impresa a carattere familiare con sede ad Hannover, produce pasticceria da oltre 120 anni. È titolare di un marchio tra i più conosciuti del mondo della pasticceria, leader di mercato in Germania e con posizioni di rilievo in tutta Europa. Il gruppo sviluppa un fatturato di oltre 500 milioni di euro con un organico di 2.500 dipendenti. Attraverso i suoi 4 stabilimenti produce circa 150 mila tonnellate di prodotti che esporta in oltre 80 Paesi. Bahlsen Italia è l’azienda che da oltre 50 anni distribuisce
i prodotti del marchio sul territorio nazionale attraverso la GDO, i punti vendita qualificati e, dal 2010, anche mediante i distributori automatici. La nostra redazione si è recata a Bologna, dove ha sede Bahlsen Italia, per intervistare Stefano Leonardi, Direttore Generale Bahlsen Italia, incontrare Matteo Mambelli, National Account Manager e conoscere più da vicino il rapporto di partnership tra il loro brand e Conserve Italia, gruppo che distribuisce i prodotti Bahlsen sul territorio italiano attraverso la sua rete commerciale. 7
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Intervista con Stefano Leonardi
capiscano di non sottovalutare mai alcuna opportunità professionale perché anche dietro un’attività formativa si possono nascondere grandi potenzialità future di carriera.
Il tuo percorso professionale in Bahlsen è molto particolare. È vero che sei entrato in azienda attraverso uno stage? Il mio percorso all’interno di Bahlsen è stato un piccolo sogno, perché sono entrato a far parte del Gruppo come stagista molti anni fa lavorando nell’ambito commerciale e nel marketing. Dopo alcune di esperienze in altre note realtà del settore dolciario in Italia sono approdato di nuovo qui, diventando respon-
Il Gruppo Bahlsen è ancor oggi un’impresa familiare. Si percepisce questa caratteristica in azienda? Il Gruppo Bahlsen è a gestione totalmente familiare e oggi appartiene alla terza generazione, rappresentata da Werner Michael Bahlsen, nipote del fondatore. Come molti pasticceri di fine Ottocento che trasformano il laboratorio in industria, Hermann Bahlsen si è distinto per aver creato il primo impianto a flusso continuo
sabile marketing, quindi anche responsabile vendite, fino a diventare Direttore Generale
(quindi senza interruzione del ciclo produttivo) dopo la Ford, il primo al livello europeo.
tre anni fa. La mia storia deve essere d’incoraggiamento per tutti quei giovani che oggi
Ed è stato il primo a esportare biscotti negli USA grazie all’invenzione del sottovuoto. È
non hanno altro modo di entrare in azienda se non attraverso uno stage. È importante che
stato inoltre un grande mecenate: Bahlsen ancora oggi detiene una collezione di opere in
stile Liberty che rappresenta uno dei tesori dell’azienda. Un personaggio senza dubbio
di spostarlo nell’ex Germania dell’Est, visti i costi inferiori) è stato completamente
molto particolare, un imprenditore lungimirante, con una visione e uno spirito avven-
rimodernato e questo ha permesso all’azienda di aggiudicarsi nel 2011 il premio di
turiero, considerando l’epoca, fuori dal comune. Ancor oggi l’impronta della Famiglia
miglior stabilimento dell’anno. Un traguardo importante, nel paese più industrializ-
Bahlsen è un segno distintivo dell’azienda.
zato d’Europa. Questo stabilimento rappresenta effettivamente l’eccellenza anche a livello di robotizzazione e di sostenibilità ed è l’esempio migliore per dimostrare con i
Bahlsen è un marchio leader in Europa. Come è riuscito a coniugare tra-
fatti di come si possano coniugare innovazione e tradizione.
dizione e innovazione? Bahlsen GmbH &Co. KG è la prima azienda di marca nel mercato tedesco e in Austria, ha un’ottima posizione in Belgio e Lussemburgo, Inghil-
Da quanti anni Bahlsen è presente anche nel mercato italiano? Il marchio Bahl-
terra, Italia e posizioni di rilievo anche in Francia, Spagna e Polonia. Abbiamo quattro
sen è presente in Italia dal 1960 e inizialmente si è contraddistinto per una politica distri-
stabilimenti: tre in Germania e uno in Polonia. Il nostro stabilimento di Barsinghausen,
butiva molto selettiva, che ancora oggi gli conferisce un’immagine prestigiosa: gli agenti
in un’epoca in cui tutti parlano di re-location (sarebbe stato molto semplice pensare
di vendita un tempo utilizzavano una borsa simile a quella dei gioiellieri, indossavano dei
Il Mercato del Vending/Produttori
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B a h l s e n
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guanti bianchi e con un centrino di velluto blu e delle pinzette facevano assaggiare i pro-
così ampio successo? Bahlsen Italia ha una doppia anima: quella che ci permette di
dotti ai migliori negozi con pasticceria della città e solitamente non più di due o tre punti
essere considerati ancora il biscotto “per le grandi occasioni” e una più moderna: grazie
vendita potevano ottenerli. Negli anni ‘80 il marchio è entrato in modo mirato nella GDO
al lancio di PiCK UP! nell’anno 2000, Bahlsen è entrata nel mercato del largo consumo
con alcune referenze e oggi si mantiene in equilibrio, raggiungendo in modo capillare
alimentare con uno snack per i giovani. In breve tempo PiCK UP! è diventato il primo pro-
sia il canale moderno che il tradizionale. Per queste ragioni molti sono portati a pensare
dotto dell’azienda, fino a conquistarsi uno spazio importante nel segmento delle “bisco-
che Bahlsen sia un marchio di nicchia, invece si tratta del primo marchio in assoluto per
merende”, con una distribuzione complessiva di 74 punti di ponderata. Considerando che
quanto riguarda i biscotti al cioccolato e i biscotti di pasticceria assortita, con una quota
i nostri concorrenti sono veramente forti e operano nel mercato con elevati investimenti,
di mercato che supera il 25%; Bahlsen occupa nel mercato dei biscotti farciti in Italia la
PiCK UP! ha avuto un 2012 davvero interessante, grazie anche alla ripresa della comu-
seconda posizione con il 9% di quota.
nicazione pubblicitaria e a livelli di rotazione e di venduto nell’ordine del +15-20%. Tutto lascia sottintendere che l’azienda continuerà a investire e a sostenere questo prodotto.
Quali sono i valori che hanno consentito a Bahlsen Italia di raggiungere un
Insieme al successo commerciale di PiCK UP! va ricordato che Bahlsen vanta un portafo-
glio prodotti molto ampio, una vera e propria risorsa.
Per questo ritengo che Bahlsen sia adatta a questo canale: il gestore che punta sulla qualità del servizio otterrebbe un indiscusso vantaggio dal proporre un marchio
Quali considerazioni strategiche hanno portato il marchio Bahlsen ad av-
riconosciuto e prodotti di qualità, mentre noi avremmo una certa visibilità e volumi
vicinarsi al vending? Parlando con i direttori acquisti delle catene GDO, risulta
importanti, magari non in termini quantitativi, ma come conseguenza dell’effetto-
molto evidente come a fare la differenza non sia solo un certo livello di servizio, ormai
vetrina che il vending in Italia assicura.
raggiunto da molte aziende, ma l’assortimento dell’offerta, perché il consumatore è sempre più attento ed esigente. L’assortimento della GDO e quello di una macchina
I vostri prodotti sono adatti a questo canale? I nostri snack al cioccolato, oltre ad
vending rispondono in fondo a logiche simili: occorre differenziare l’offerta e sele-
essere ideali per l’acquisto d’impulso, sono anche semplici da gestire: contrariamen-
zionare prodotti che con il giusto equilibrio qualità / prezzo. In Italia, rispetto ad altri
te agli snack al cioccolato tradizionali, PiCK UP!, una tavoletta di cioccolato al latte
paesi, l’aspetto di gratificazione della marca è particolarmente importante, infatti
tra due biscotti, vende molto bene anche nel periodo primavera-estate, perché dà la
le private label in questo segmento crescono molto meno che in altri paesi europei.
possibilità al consumatore di gratificarsi senza sporcarsi le mani.
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Con quali referenze siete presenti nella distribuzione automatica? Oltre al già citato PiCK UP!, offriamo sul canale anche Choco Sticks, bastoncini di biscotto ricoperti di cioccolato e Hit, il nostro conosciutissimo biscotto farcito rotondo. Stiamo inoltre definendo il confezionamento di altri due prodotti. PiCK UP! è distribuito in Italia in quattro varianti: Choco (con tavoletta di cioccolato al latte), la referenza di maggior successo; Choco & Milk (con tavoletta di cioccolato farcita con crema di latte), pensata per un target più giovane; Cocco, disponibile nei mesi estivi e Black&White, biscotto scuro al cacao con una tavoletta di cioccolato bianco, attualmente in fase di test sul mercato. Una quinta referenza, che stiamo presentando proprio in questi giorni al trade, è PiCK UP! al Caramello.
Ormai siete presenti nel canale vending da un po’ di tempo. Che idea vi siete fatti di questo mercato? Il canale vending ha operatori estremamente qualificati e delle caratteristiche molto particolari. Bahlsen ha avuto l’occasione di avvicinarsi a questo mercato già nel 2010 e, rendendosi conto delle sue difficoltà gestionali, ha cercato un’alleanza strategica con Conserve Italia, uno dei leader del settore. Per la collaborazione con Conserve Italia abbiamo adottato un modello di business molto innovativo: operiamo con agenti su nostro mandato ma con controllo, supervisione e gestione diretta da parte di Conserve Italia.
I risultati di questa particolare formula collaborativa sono soddisfacenti? Questa formula è interessante sia in termini di risultati positivi, sia per la novità di questo modello di collaborazione, in cui due aziende integrano competenze diverse ma sono complementari per quanto riguarda i prodotti (biscotti e succhi: mangiare e bere). Bahlsen conta su una rete molto capillare, sia nella distribuzione moderna che in quella tradizionale e conta un team di national key account, capiarea e agenti di vendita (in totale 180 addetti) ai quali si sono recentemente affiancati 21 agenti che operano esclusivamente nel canale del vending. Quanto è importante per voi questo rapporto di partnership? Il rapporto tra Bahlsen e Conserve Italia, che distribuisce i prodotti a marchio Bahlsen nel mercato
Il Mercato del Vending/Produttori
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italiano, è basato sulla reciproca stima e fiducia. Roberto Fanelli, Responsabile Commerciale Conserve Italia, è il nostro tramite in questo canale e ci fornisce tutte le indicazioni possibili per valutare la gamma di prodotti più adatta e avere delle politiche di vendita mirate. Lavorare insieme, come se fossimo parte della stessa azienda, si è rivelato un aspetto essenziale.
Per quanto riguarda il formato e il packaging, Bahlsen è pronta anche a sviluppare una linea dedicata al vending? Lo stiamo facendo. In futuro ci saranno prodotti pensati per il vending e non solo formati adattati di prodotti già esistenti. A livello di gruppo, non siamo un’azienda “da vending” ma grazie a PiCK UP! e grazie all’Italia, apripista del progetto, stiamo introducendo nuovi tipi di confezione creati ad hoc per il canale.
Il settore del vending è storicamente molto attento ai listini di vendita. Come si collocano i prodotti Bahlsen in termini prezzo? Bahlsen è riuscita a posizionare le sue referenze in diverse fasce di prezzo. Hit, ad esempio, è un prodotto valido a un prezzo competitivo, PiCK UP! è invece adattissimo a coprire la fascia alta degli snack di questo canale.
Avete progetti anche per quanto riguarda il canale OCS? Il progetto esiste, in questo momento stiamo conducendo dei test. Siamo convinti che Bahlsen, da un punto di vista d’immagine, marchio e qualità del prodotto, rappresenti il biscotto ideale per le riunioni in azienda. Per l'OCS pensiamo sia a confezioni monotipo, con biscotti a confezionamento singolo, sia a confezioni di pasticceria assortita, proposta in un vassoio
da 250 g, il formato ideale per essere consumato ed esaurito nel corso di un meeting.
Il classico cibo-gioco, ma sano perché semplice, senza cioccolato né altro. Si rivolge all’adulto che vuole dare una gratificazione a un bimbo ma non vuole scegliere le patatine o un altro alimento scarsamente nutritivo.
I distributori automatici sono sempre più utilizzati dai giovanissimi, figli di nsumatori? Siamo molto attenti all’evoluzione dei trend dei consumatori e a livello di offerta, la risposta è PiCK UP!, che viene proposto in particolare alla fascia “18-24 anni”. Basti pensare che di recente su questo prodotto sono stati fatti investimenti pubblicitari davvero importanti (40 spot al giorno) su MTV, uno dei canali preferiti dai giovani. In collaborazione con Conserve Italia ci piacerebbe anche testare Zoo, un prodotto per bambini da distribuire nel vending, chiaramente indirizzato alla mamma, responsabile dell’acquisto. Che caratteristiche ha questo prodotto? Sono biscottini a forma di animaletto.
La vostra azienda come si pone rispetto alla delicata questione della corretta alimentazione? Una porzione di biscotto Bahlsen, come quella presente nel vending, ha un equilibrio ottimale tra gusto e apporto calorico nella dieta quotidiana ed è inferiore in termini di kcal ad altre categorie di prodotti che solitamente vengono consumati. Il consumatore del vending ha bisogno di trovare appagamento e cerca una gratificazione genuina, immediata, reale, per la quale ci vuole una risposta altrettanto genuina, immediata e reale. Una risposta che i prodotti Bahlsen sono in grado di fornire.
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Produttori
Santàl>Drinking, Tasking, Vending Santàl è la diversificazione del Gruppo Parmalat dedicata alla lavorazione della frutta, che propone prodotti adatti ad un'alimentazione sana e corretta. I succhi di frutta Santàl sono il risultato della continua ricerca, ma anche della passione e della profonda conoscenza della frutta da parte dell’azienda.
> Luca
Manghi
Pioniera dell’innovazione e marca leader nel mercato delle bevande a base frutta nella GDO, nel canale Ho.Re.Ca., Santàl è attenta alle esigenze del consumatore di oggi e ne segue i trend di consumo: per questo motivo, il brand è presente dal 2008 nel vending con una linea di prodotti ad hoc per il canale. La nostra redazione ha incontrato a Parma Luca Manghi e Ivan Del Chiappo, per conoscere i progetti futuri dell’azienda per il settore della distribuzione automatica.
Intervista con il management Santàl Il mondo Santàl è estremamente vario e ricco di prodotti. Qual è la vostra gamma per il canale vending? Parmalat, con il marchio Santàl, è presente nel vending con diverse linee e packaging mirati, per differenziare la nostra offerta. Per i prodotti più tradizionali, i gusti Pera, Pesca, Albicocca, Arancia e ACE, abbiamo il brick da 200 ml, per i quali operiamo una selezione varietale: scegliamo esclusivamente pera Williams, pesca
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Nettarina e albicocca Bulida (la qualità con mi-
I gusti principali detengono quote signifi-
nor tasso di acidità), il top di gamma all’interno
cative di mercato PET? Pera, Pesca, Albicoc-
Premium 100% Arancia a bassa acidità ha avuto grande successo. Nel mondo
della frutta di riferimento. Con questo tipo di
ca, ACE e Ananas, da sole cubano circa il 70%
l’Arancia è il gusto più consumato, ma in Ita-
selezione cerchiamo di offrire prodotti sempre
dei volumi, la massa critica del venduto. Per
lia questo non avviene, per vari motivi, uno dei
all’avanguardia e unici sul mercato. Nei casi
quanto riguarda pera, pesca e albicocca siamo
quali è che l’arancia bionda che arriva in Italia
delle referenze Pesca e Pera abbiamo poi rad-
in presenza di nettari senza l’aggiunta di aromi
è di qualità discutibile, così come le tecniche
doppiato l’offerta con un prodotto ad alto tenore
in formato 250 ml con sleeve bifronte che ripor-
di spremitura, che includono gli oli essenziali
di frutta (80%) che si affianca al succo 100%
ta le informazioni di legge. I succhi sono
Ananas, senza zuccheri aggiunti (solo fruttosio naturalmente presente nella frutta), l’unico in brick sul mercato. La formula 100% ovviamente
tutti prodotti di alta gamma, provenienti da purea di frutta e non da concentrati.
non è applicabile nel mondo della frutta polpo-
contenuti nella buccia, responsabili dell’acidità e di quella nota amarognola del frutto. Noi utilizziamo un’arancia a bassa acidità che proviene dal Centro America venduta, un frutto che beneficia di alcune condizioni climatiche particolari
In cosa si distingue la vostra gamma TOP?
in base alle quali può raggiungere un livello di
La gamma Top è ottenuta da succo spremuto e
maturazione più elevato, per cui al crescere del
Oltre al brick siete dei pionieri nel settore
non da succo concentrato. In questo caso la ma-
contenuto zuccherino corrisponde un abbassa-
del vending per il PET. Cosa vi ha portato
teria prima selezionata viaggia con la catena del
mento del contenuto dell’acido citrico. Il frutto
a decidere di inserire nella vostra offerta
freddo, stoccata sottozero. Il prodotto arriva in
è più piccolo, con la buccia molto sottile (non si
anche questo tipo di packaging? Abbiamo
stabilimento, viene riportato allo stato liquido e
riesce a sbucciare a mano) ed è meno acido del
portato avanti un’operazione molto interessan-
viene imbottigliato. I gusti proposti sono quelli
33% rispetto a una normale arancia bionda.
te passando, nel vending, dal brick 250 ml con
alto-rotanti dell’Ho.Re.Ca.: Arancia Rossa, Pe-
la cannuccia verso il 250 ml PET barrierato con
sca e Limone, Pompelmo Rosa e Ananas-Lime,
Avete in gamma prodotti che sono in linea
la sleeve, per cercare di rendere maggiormente
replicati nel formato dedicato in PET.
con la richiesta di salutismo dei consuma-
sa, che diventerebbe una mousse.
“adulto” il consumo dei succhi di frutta.
tori? Un nostro prodotto che “strizza l’occhio” al mondo del salutismo è Santàl 5 Colori, Be-
Oggi abbiamo una gamma da 250 ml a marchio
Un prodotto che ha avuto molti riscontri
Santàl composta da ben 13 referenze, divise
positivi è il nuovo gusto: arancia a bassa
Top, Big Juice, Arancia a bassa acidità e Santàl Benessere.
nessere, una bevanda ad alto tenore di frutta
acidità. Che materia prima utilizzate per
ricca di phytochemicals (naturalmente presenti
ottenere questo succo? Il nostro prodotto
nella frutta e da noi potenziati), sostanze che
nelle linee
Il Mercato del Vending/Produttori > S a n t à l
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
agiscono da antiossidanti, che difendono dai
sia nella GDO che nel vending, dove verrà distri-
tano ad un prezzo impossibile! Quando offri un
radicali liberi, e da regolatori immunitari, che
buito già a partire dal mese di aprile.
brick con l’80% di frutta, quindi di qualità con
regolano la proliferazione cellulare.
In ultimo, inseriremo una bottiglia 250 ml PET
costi superiori, l'operatore vending non è dispo-
con un prodotto con dentro del succo e del latte,
sto a riconoscere nemmeno pochissimi centesi-
Oltre ai succhi di frutta, Santàl è presente
Santàl Pesca-Mango con Latte.
mi di differenza.
nel vending con altri prodotti? Nel canale
prodotto che esiste già nel retail e nel bar, dove
vending distribuiamo tè
freddo in lattina e in bottiglia da 500 ml, ottenuto per infusione
è il quinto gusto più venduto. Questa bevanda
Questo atteggiamento non è miope verso il
è largamente distribuita e apprezzata e fuori
consumatore finale, che se trova la giusta
di foglie di tè di Ceylon. A completare l'offerta,
dal mondo bar genera una richiesta nominativa,
qualità è disposto a spendere? Quello che
un prodotto base latte, Latte
cosa molto importante e molto rara, nel mondo
stupisce è che tutti i gestori ci dicono che a casa
dei succhi di frutta. Contiene il 10% di latte: lo
loro consumano i nostri prodotti abitualmente e
scopo del latte presente è quello di ammorbidire
che non ci rinuncerebbero mai, ma poi magari
e di arrotondare il gusto.
per la loro azienda scelgono altri prodotti a bas-
& Cioccolato,
un marchio di nostra proprietà. Quali sono i vostri progetti futuri? Nel 2013
È un
so prezzo.
avremo una nuova gamma, un innesto, un blend di frutta e tè. Si tratta di un concetto nuovo di
In un canale come quello del vending è an-
Siamo in questo settore dal 2009 e abbiamo rag-
bevanda, composta al 20% da frutta e al 20% da
cora possibile offrire così tanta innovazio-
giunto una quota di mercato importante sul 250
tè, nelle due varianti Tè rosso e frutti rossi
ne al giusto prezzo? In quest’ultimo periodo la
PET grazie alla qualità del nostro prodotto. Il ge-
qualità del prodotto e l'innovazione del pack ci
store dovrebbe voler offrire la qualità al consu-
Lanceremo queste nuove referenze anche nel
sono senz’altro riconosciuti, però purtroppo non
matore finale esattamente come la sceglie per
retail, con lo stesso layout e packaging, quindi il
si riesce a “far passare” il prezzo corretto. Come
se stesso.
formato adattato per il vending, con la plastica
tutte le aziende dobbiamo fare i conti con gli
250 ml PET e la sleeve beneficerà di sinergie
aumenti dei costi senza farli ricadere sul cliente
L’Art. 62 vi ha ostacolato o siete contenti
di comunicazione che coinvolgeranno i media
finale; inoltre, alcuni competitor operano con
che ci sia una legge che regola i pagamen-
nazionali.
dei prezzi veramente bassi, pur offrendo inevi-
ti? Ultimamente uno dei discorsi più delicati da
Il prodotto era stato lanciato in una formula un
tabilmente una qualità inferiore. Siamo un po’
affrontare è proprio quello che riguarda i paga-
po’ diversa nel canale bar/Ho.Re.Ca.: il test è
amareggiati per questa situazione: tutti parlano
menti, non so se per l’introduzione di questa
andato bene, quindi ora si è deciso di replicarlo
di brand, di qualità, di servizio, però se lo aspet-
norma o se è perché c’è crisi, ci sono meno bat-
e Tè
nero e frutta nera.
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
tute, meno persone che lavorano nelle aziende,
stante monitoraggio delle consegne; ogni cister-
Santàl 5 colori, ora Santàl Benessere, si dif-
quindi meno consumazioni. Un vantaggio per il
na di prodotto in arrivo viene misurata, valutata,
ferenzia in questo: il phytochemical, ovvero
momento non lo abbiamo registrato. Nel ven-
rilevata e, se il prodotto non rispetta i parametri
antiossidante, è naturalmente contenuto nella
ding non si è mai puntato su pagamenti molto
concordati con il fornitore, viene rifiutata. I cri-
frutta e viene potenziato.
lunghi, ma nell'ultimo periodo in effetti, chi si
teri sono rigidi e devono essere tassativamente
Questo è sicuramente un segmento sul quale
occupa di seguire i crediti riscontra qualche in-
rispettati, ne va della qualità del prodotto. I con-
puntare, se si vuole uscire dalla banalizzazione
solvenza in più rispetto a prima.
trolli sono decisamente scrupolosi.
del prodotto che sta permeando il mondo dei succhi di frutta.
I prezzi delle forniture di materie prime
In tema di innovazione, vi è stato ricono-
stanno aumentando? Nel mondo della frutta
sciuto il premio Packaging for Vending
Gli yogurt oggi valgono per circa 8 milioni
è impossibile effettuare acquisti spot. Si ac-
2012 nel corso dell'ultima edizione di
di battute nel canale del vending. Come si
quista in base a contratti stabiliti ed è difficile
Ipack-IMA: l’utilizzo di questo pack ha
sta muovendo Parmalat in questo segmen-
incidere così tanto da poter stabilire un potere
dato i risultati sperati? Questo pack ha avuto
to? Per lo yogurt, come per tutti i prodotti fre-
contrattuale più forte. L'Italia ad esempio, ac-
molto successo. Il packaging giusto fa aumen-
schi, c’è una complessità che si aggiunge alle
quista meno del 2% dell’arancia mondiale, quin-
tare le vendite, soprattutto in un canale come
altre, ovvero quella logistica. La distribuzione a
di non ci sono numeri da poter mettere in campo
il vending, determinato in parte da vendite
temperatura controllata consente di effettuare
per poter beneficiare di sconti. Alcuni grandi
d’impulso. Non si può dire che sia importante
consegne con furgoncini dedicati e refrigerati,
produttori inoltre fanno cartello (soprattutto
quanto la qualità del prodotto, ma ha grande im-
ma con costi logistici molto più elevati, pratica-
nel Sud America) quindi è difficile trattare sui
portanza. Chi si avvicina alla macchina e vede il
mente triplicati.
prezzi. Selettivamente, ci sono degli incremen-
brand Santàl (che conosce bene), se in più trova
Per noi consegnare ad un singolo cliente quan-
ti sulla frutta: spesso i produttori si mettono al
un pack accattivante, che invoglia al consumo,
titativi non importanti di merce ha un'inciden-
riparo dai rischi climatici chiedendo qualcosa in
è indotto a selezionarlo. Poi se il prodotto che
za molto rilevante. Abbiamo già provato con
più a chi acquista. Penso all’ananas, che viene
consuma è di qualità alta, non si limita al primo
prodotti freschi, con i frullati freschi, ma sono
coltivata nel Sudest asiatico, regione climatica-
acquisto.
prodotti che hanno una shelf-life molto limita-
mente instabile e che conosce un andamento
Il passaggio al PET ha inoltre reso adulto un
ta, quindi generano anche dei problemi legati
ondivago incredibile a livello di prezzo. L’ananas
consumo che generalmente, con un certo tipo
al reso. Il segmento resta sicuramente molto
è per inciso il gusto più venduto in Italia, quindi
di packaging legato all'infanzia, come il brick,
interessante: Parmalat nel mondo degli yogurt
è chiaro che noi lo acquistiamo in quantità im-
difficilmente si connotava con alcune fasce d’e-
ha circa un 6% di quota di mercato, quindi è
portanti e ne subiamo le oscillazioni di prezzo.
tà. Anche la forma dei succhi nella bottiglia è
un attore di tutto rispetto. C’è solo la difficol-
In Europa ci sono i dazi sull’importazione dello
riuscita, perché riprende la forma della bottiglia
tà oggettiva che è quella di consegnare piccoli
zucchero, nonostante la sovrapproduzione: lo
di vetro, che ha avuto grande successo nel ca-
volumi con la catena del freddo e cerchiamo di
zucchero è aumentato e oggi costa davvero tan-
nale bar.
trovare una soluzione al problema. Uno yogurt noto come quello a brand Pamalat funzionereb-
to. Gli energetici sono aumentati e anche il PET ha subito rincari.
Il prodotto succo di frutta, si è evoluto
be all'interno del canale, quindi questa oppor-
Gli aumenti quindi ci sono e c’è un’obiettiva
anche in funzione salutista, funzionale:
tunità abbiamo sempre cercato di sfruttarla.
difficoltà a riversarli a valle, in tutti i settori,
questo concetto come viene accolto dal
Probabilmente non siamo ancora riusciti a tro-
trasversalmente.
consumatore? Il succo di frutta normalmente
vare la strada giusta o il packaging giusto: ad
viene consumato in quanto rispecchia un’idea
esempio noi non abbiamo in assortimento uno
In questo senso può essere un valore avere
di contenuto salutistico importante, che viene
yogurt da bere, perché ci vorrebbe un progetto
una filiera corta? Senza dubbio: anche noi al-
dall'associazione “mondo della frutta=natura”,
di packaging richiudibile ad hoc. Nel vending in
cune varietà di frutta le acquistiamo in Italia, ad
quindi si consuma perché fa bene.
effetti stiamo esplorando più il mondo del latte
esempio la pera, la pesca e l’albicocca. È ovvio
Questo ha rappresentato un punto di svolta per-
che quello dello yogurt.
che la frutta esotica (banane, ananas e arance)
mettendo di creare, anche nel mondo dei succhi
dobbiamo necessariamente acquistarla nei pae-
di frutta in cui la private label detiene oltre il
si in cui viene coltivata.
40% della quota di mercato, una segmentazione che ha reso meno commodity un prodotto pur-
Il vostro è un settore sano dal punto di vista
troppo un po’ svilito negli anni.
della sofisticazione alimentare? Sì. Il mondo
Attraverso il potenziamento del contenuto salu-
della frutta è abbastanza al riparo da questi fe-
tistico, si è infatti cercato di posizionare questa
nomeni. Noi abbiamo sette addetti che lavorano
bevanda all'interno di una nuova tipologia di
presso la divisione Ricerca e Sviluppo Prodotti e
consumo, entrando in un mondo verso il quale
che si occupano esclusivamente di Santàl. Que-
adesso c’è molta attenzione, perché è oggetti-
ste persone seguono tutta una serie di attività,
vamente vero che diversi prodotti, anche cross,
dalla ricerca del fornitore fino al continuo e co-
cavalcano il mondo del salutismo.
Il Mercato del Vending/Produttori > S a n t à l
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
Gestori
FRI70 L’Esperienza e la Passione Lasciano il Segno
Il M
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ding
Gianachille Frigoli ha recitato per alcuni decenni un ruolo da protagonista nel settore del vending. Dopo la cessione della sua storica gestione nel 2004, ha avuto la forza e la passione di ripartire fondando circa tre anni fa la Fri70, sua ultima innovativa “creatura”. Specializzata nella gestione di servizi di ristoro tramite distributori automatici all'interno di aziende pubbliche e private, Fri70 offre qualità e personalizzazione del servizio 18
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in base alle esigenze della clientela, garantendo un rifornimento continuo e puntuale e tempi di risposta rapidi grazie ad un’organizzazione snella ed efficiente. L’azienda lombarda è inoltre diventata, a soli tre anni dalla sua nascita, la prima realtà del vending ad aver ottenuto l’importante riconoscimento ufficiale: immobile di classe energetica A+, per la sua sede di Settimo Milanese.
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
Intervista con Gianachille Frigoli
vetrate non solo sono a triplo strato, ma hanno uno strato d’azoto all’interno. Il progetto non si ferma solo all’attenzione con cui abbiamo realizzato la
Sei stato il primo gestore del vending ad avere la lungimiranza di condurre un progetto che mira all’impatto zero. Com’è nata questa idea e come l’hai sviluppata? Il progetto è nato grazie alla mia famiglia, mia moglie e i miei cinque giovanissimi figli, che mi hanno spronato a realizzare la prima azienda che può operare grazie all’energia rinnovabile. Quando ho venduto la Frigoli srl sono rimasto fermo alcuni anni (avevo un patto di non concorrenza), ne ho approfittato per approfondire il tema delle energie rinnovabili e ho visitato le fiere di Bolzano, Trento e Colonia che trattano con grande professionalità questa tematica. Ho sempre pensato che avrei potuto ricominciare a fare l’imprenditore solo se fossi stato in grado di proporre qualcosa di veramente diverso, un modello di azienda nuovo, più attento, consapevole e rispettoso dell’ambiente circostante.
nostra sede, ma prevede anche di utilizzare distributori automatici a basso consumo energetico ed automezzi a metano a bassa emissione di CO2. Avete avuto qualche riconoscimento ufficiale per questo progetto? Fri70 ha ricevuto dalla Regione Lombardia una targa che certifica la nostra sede come immobile in classe energetica A+: siamo i primi nel vending. Abbiamo inoltre ottenuto, forse più facilmente di altri, la certificazione ambientale ISO 14001:2004. Gli amministratori pubblici, i clienti e i fornitori lo considerano un valore aggiunto? A tuo parere si tratta di una strada percorribile per fare marginalità e di una scelta imprenditoriale corretta? Ritengo di sì, ma oltre a spiegare il valore aggiunto del progetto, abbiamo sempre cercato di sensibilizzare i nostri fornitori perché consumassero meno energia,
Si può davvero “sfruttare” l’ambiente avendone nel contempo il pie-
perché impiegassero macchine di piccole dimensioni che fossero più veloci nello scaldarsi al mattino, che andassero in stand-by e via dicendo.
no rispetto? Assolutamente sì. Ho scoperto che il sole poteva alimentare
La scelta imprenditoriale è stata ambiziosa ma corretta. Ho cominciato a
i nostri 500 mq di tetto, fornendo 110 kw al giorno di energia e che avrei
pensare quest’azienda nel 2008 ed è partita davvero nel 2010: in soli due
potuto canalizzare l’acqua piovana e utilizzarla per i servizi, per l’officina,
anni e mezzo Fri70 è arrivata al punto di pareggio, nonostante i grandi in-
per l’irrigazione e per molte altre cose ancora. Per il riscaldamento abbiamo
vestimenti fatti.
adottato un innovativo sistema creato da Mitsubishi che sfrutta l’aria: prendendo dall’atmosfera fino a -21°, con delle particolari pompe si trasforma
Non è semplice essere pionieri, in questo settore sei stato tra i primi
anche il freddo in calore.
a scegliere la sostenibilità ambientale: i costi da sostenere sono
Le pareti sono coibentate con 35 cm di lana di vetro o di altri materiali e le
molto elevati? Relativamente, perché quando si costruisce una struttura
Il Mercato del Vending/Gestori
>
Fri 7 0
Il "Museo della Distribuzione Automatica" nello show-room Fri70
da zero, le differenze di costo non sono così sensibili. Certo, non c’è alcun
d’imprenditore. Ho sempre venduto “più caro” degli altri, e a me non è mai
tipo di contribuzione regionale o statale, ma si risparmia in seguito: grazie
interessato competere sul prezzo e ritengo che ogni cliente contribuisca allo
alla classificazione A+ spendiamo, per scaldare un metro cubo di azienda,
stesso modo al mio business, quindi cerco di offrire a tutti lo stesso livello
appena 900w all’anno, praticamente quanto un ferro da stiro. Lo vedo dalle
di servizio e di offerta ad un prezzo adeguato.
bollette, siamo creditori, perché noi produciamo 100 kw al giorno, ma il sabato e la domenica quando noi non lavoriamo, l’energia viene immessa in rete.
Che vending hai trovato dopo cinque anni di pausa? Il vending a mio parere è peggiorato moltissimo. Tutti quei valori nei quali io avevo creduto
Non è sempre agevole scegliere l’impianto fotovoltaico più adatto
sono praticamente scomparsi. Trovo davvero strano vedere così tanti player
alle proprie esigenze. Verso che direzioni vi siete indirizzati? Nella
che si fanno la guerra del prezzo e che sembrano non capire quanto sia
scelta del fotovoltaico abbiamo privilegiato l’installazione di un impianto
miope una strada che non porta alla corretta remunerazione. Il peggio è
amorfo rispetto alla versione più diffusa: il policristallino.
che alcune cause dell’attuale crisi non vengono dall’esterno, ma sono da
Dopo aver studiato le condizioni climatiche della nostra zona e aver regi-
imputare ad incapacità interne agli operatori vending.
strato una media di 20 giorni di nebbia all’anno: il policristallino ci avrebbe fatto ricavare più energia, ma con la nebbia non ne avremmo avuta a dispo-
Il vending sta vivendo un primo importante cambio generazionale.
sizione. L’amorfo ci garantisce copertura anche in caso di pioggia, perché a
Secondo il tuo giudizio, ci sono oggi giovani di valore? Lascerete la
noi basta la luce solare anche non diretta.
vostra eredità imprenditoriale a uomini e donne meritevoli? La situazione generale dei giovani d’oggi è di una generazione dominata da una
Ricominciare dopo una vita di lavoro e scegliere un percorso così
perdita di valore, ma per fortuna qualche eccezione c’è. Io penso che sicu-
impegnativo, non è stato uno splendido azzardo? Aver ricominciato a
ramente dipenda in parte dalla cosiddetta “prima generazione”, alla quale
70 anni comporta indubbiamente una componente di follia, così come co-
appartengo, che probabilmente non ha saputo delegare le responsabilità
struire una nuova famiglia, con cinque figli, soprattutto nel mondo di oggi
alle nuove leve. Però la scuola e l’ambiente circostante, non formano più a
ed alla mia età.
dovere: all’interno della nostra azienda ci sono molte persone che provengo-
Ho cercato di portare nel mio settore, il vending, qualcosa che non c’era,
no dal mio passato professionale, persone qualificate e affidabili.
un progetto diverso. Il mio compagno di viaggio è il brand illy, quindi sono
Quando ho a che fare con nuovi dipendenti, spesso mi rendo conto che pur-
in buona compagnia sotto il profilo della qualità: il nostro obiettivo comu-
troppo non c’è più desiderio di imparare, non c’è più voglia di sfidare.
ne è fare meglio degli altri, come ho sempre fatto nella mia lunga storia
Se, un tempo, quelli che oggi sono diventati i grandi player del settore,
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D.A.ITALIA 75 > Aprile 2013
dialogavano direttamente con il consumatore, oggi i loro figli sono abituati
con il consumatore finale. Deve scegliere la bibita o lo snack giusto, ma
a stare in azienda, senza uscire, senza incontrare i clienti, come se si occu-
anche il sistema di pagamento più affidabile e il distributore più performan-
passero di finanza. La nuova generazione mi sembra poco interessata alla
te, per rendere accessibile a tutti questo canale. La gestione deve anche
propria clientela: se io sono arrivato dove sono è merito del cliente e dei
essere capace di suggerire la macchina giusta a seconda delle locazioni. In
suggerimenti che mi dà. Io non sono altro che un interprete di quello che
definitiva, bisogna fare in modo che i nostri clienti percepiscano la qualità.
cerca di comunicarmi, devo prendere da lui anche qualcosa d’imperfetto,
E se il cliente riconosce la qualità, non si parla più di prezzo.
metabolizzarlo e renderlo qualcosa di perfetto, pertinente al mio lavoro. Come sarebbe possibile questo se anch’io stessi dietro alla scrivania tutto
La qualità si esprime anche attraverso un sistema efficiente di post-
il giorno e il cliente non lo conoscessi nemmeno?
vendita. In che modo assicurate la giusta assistenza al cliente? L'assistenza ai nostri clienti viene garantita 365 giorni all'anno, grazie ad un call
In che modo, in un mercato complicato come quello odierno, si può
center che gestisce tutte le chiamate H24. Le chiamate vengono processate
ancora creare una corretta marginalità? I guadagni arrivano se si offre
attraverso il software Vega di Digisoft, un gestionale specifico per il ven-
qualità e se si osserva attentamente il cliente. Abbiamo imparato che ci
ding di cui sono anche uno dei “suggeritori storici”.
vuole grande attenzione nella scelta dei prodotti: ad esempio, le giuste re-
Il software permette l'invio delle chiamate in tempo reale, tramite sms, di-
ferenze all’interno di un distributore in una scuola possono far aumentare le
rettamente al tecnico in quel momento più vicino alla locazione.
vendite anche del 20% e per questa ragione me ne occupo in prima persona.
I clienti non hanno difficoltà a poterci contattare perché hanno sempre a
Bisogna quindi studiare la vetrina, formare il personale e trovare prodotti di
disposizione un nostro numero telefonico collocato bene in vista sopra il
qualità adatti alle diverse locazioni.
distributore automatico e un numero verde gratuito.
Ho cercato di portare in questo nuovo progetto la mia esperienza e, ad esempio, il caffè che mi viene fornito non è “bagnato”, ha il giusto coef-
Qual è il segreto del tuo inesauribile entusiasmo per questo lavoro?
ficiente di umidità. Ho scelto Illy dopo aver seguito più volte il loro corso
Ogni anno realizziamo un calendario aziendale e nell’ultimo (dedicato alla
di “sommelier” del caffè e aver visto che ogni chicco viene controllato da
cucina) ho deciso di raccontare che l’amore e il lavoro sono alla base di ogni
speciali macchine che selezionano solo i chicchi migliori… come cliente mi
cosa. “Ho scoperto la donna dei miei sogni e con lei la bellezza della vita…
sento tutelato. È un’attenzione ai dettagli che si sente nella qualità del caf-
questo è un calendario per chi crede che anche solo facendo le cose con
fè e che viene riconosciuta dai consumatori. Il gestore deve essere sempre
amore si possono ottenere dei grandi risultati. Cucinare è un modo di dare,
alla ricerca del prodotto migliore, interrogando il cliente, vivendo a contatto
di offrire, di prendersi cura delle persone care, che amiamo avere a tavola
Il Mercato del Vending/Gestori
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Fri 7 0
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
con noi; cucinare è dedicarsi e dedicare […] i tempi sono cambiati, ma lo
la certificazione sulla qualità del servizio ISO 9001, che la certificazione
spirito, l’amore e l’entusiasmo che hanno fatto sì che tutto ciò si realizzasse
ambientale ISO 14001.
sono ancora quelli di 50 anni fa”. Avete fatto delle scelte precise sui distributori da utilizzare nel venFri70 si occupa solo di vending tradizionale e OCS o anche di Ho.Re.
ding? Nell’OCS utilizziamo principalmente macchine Mitaca, così come nel
Ca.? Da sempre il vending tradizionale e l’OCS sono i nostri business principali,
mercato “home”, con le quali garantiamo il comodato senza limiti di tempo
ma da qualche tempo stiamo seguendo con interesse anche il mondo dell’Ho.
a chi consuma 1000 capsule all’anno, ossia 80 al mese. Quelle poche volte
Re.Ca. e abbiamo installato alcune macchine specifiche in qualche ristorante.
che ci è capitato di fare una piccola riparazione, di sostituire una guarni-
Osservando questo nuovo settore ho notato che c’era un problema di tempe-
zione, non l’abbiamo fatta pagare al cliente e abbiamo tratto vantaggio dal
ratura del caffè (i primi erogati caldi, poi via via sempre più tiepidi) e alla fine
passaparola che si è innescato da questa politica.
abbiamo individuato quella che per noi si è rivelata la macchina giusta. An-
Nel nostro mondo in cui il bene più prezioso è il cliente e noi, che siamo
che in questo esempio abbiamo cercato di usare l’esperienza e la passione.
“quelli delle macchinette”, dobbiamo fare il nostro dovere: le macchine devono essere pulite e funzionanti, il caffè di qualità, i filtri dell’acqua sosti-
Qual è la vostra area di competenza? Ci stiamo concentrando su di un
tuiti, e via dicendo. A quel punto devi saper spiegare la qualità al cliente e
territorio ristretto, ma densamente popolato e copriamo la zona di Milano
stabilire il prezzo corretto per quel livello di servizio.
nell’arco di circa 30 km, con qualche divagazione anche su altre provincie,
All’interno delle grandi locazioni utilizziamo in prevalenza distributori Nec-
dove ci portano i nostri clienti.
ta, a mio parere i migliori sul mercato proprio perché nascono dall’attento dialogo dell’azienda con il consumatore e con il gestore.
Quali sono i numeri della tua azienda? Quali obiettivi ti sei posto?
Curiamo anche l’allestimento delle aree ristoro, grazie alla collaborazione
Oggi Fri70 dà lavoro ad una ventina di persone ed è in continua crescita. Sia-
con un architetto di fiducia e cercando di accontentare le richieste del cliente.
mo arrivati a circa 2 milioni di fatturato/anno, partendo tre anni fa da zero e il nostro obiettivo è tornare agli 8/9 milioni di fatturato ed ai 2,5 milioni di
Siete presenti anche nel vending pubblico? Al momento abbiamo qual-
erogazioni/mese della vecchia Frigoli.
che scuola e qualche installazione outdoor, ma non siamo presenti negli ospedali pubblici dove troppo spesso le gare d’appalto non contemplano
La vostra è un’azienda certificata? Sì, in linea con la nostra politica di
alcun criterio che premi la qualità del servizio. Non ci interessa questo ge-
attenzione alla qualità del servizio ed all’ambiente, abbiamo conseguito sia
nere di gare d’appalto.
Il Mercato del Vending/Gestori
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Quanta importanza ha una buona comunicazione? A mio parere la comunicazione riveste un ruolo fondamentale. Abbiamo dal primo giorno un logo aziendale, i furgoni brandizzati, i distributori riconoscibili, un sito web che stiamo sviluppando sempre meglio. Sono i miei giovani soci, Nicola Arborio Mella e Daniele Vimercati a seguire quello che riguarda l’attività commerciale, la comunicazione ed il marketing. Sono due persone valide, di comprovata esperienza (Nicola viene da Mars e ha anche lavorato per Selecta) e quello che cerco di far capire loro, giorno dopo giorno, è che sono giudicati per quello che fanno: non dobbiamo parlar bene di quello che facciamo, ma dobbiamo volere che sia il mondo a parlar bene di quello che facciamo. Siamo giudicati dall’utente che mette la moneta nel distributore: questo settore si deve rialzare, ma si deve rialzare partendo dall’idea che il consumatore ha dei diritti e pensando che la qualità e la serietà siano componenti imprescindibili di questo lavoro.
Hai cinque figli giovanissimi: quando faranno il loro ingresso in azienda? Ogni tanto li porto con me a seguire qualche intervento e mi seguono con entusiasmo. Cerco di trasmettere a tutti loro l’etica del lavoro e l’idea che l’impegno porta sempre dei risultati. Sono convinto che da questo punto di vista io e mia moglie stiamo facendo un buon lavoro.
Ricerchiamo distributori
Lavorazioni conto terzi CAPSULE BIODEGRADABILI
Tutta la qualità e l’esperienza per un caffè per veri intenditori
Punti Vendita in franchising
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Torrefattori
Pop Caffè un’Azienda in Continua Crescita
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Pop Caffè è il marchio di un’azienda leader della provincia di Ragusa, che opera nel settore del caffè espresso da oltre dieci anni. In pochi anni, Pop Caffè ha varcato i confini italiani, approdando in molti paesi europei e perfino in Australia, dove il prodotto è stato apprezzato e richiesto in grandi quantità. Un’ascesa costante per questa realtà, nata nel 2000 da 30
a f e
un’idea di Andrea Eterno e di sua moglie Irene Gallo. Il successo di Pop Caffè, che distribuisce cialde per il mercato domestico e per l’OCS, è il risultato di un’attività imprenditoriale indirizzata alla continua ricerca dell'eccellenza. Per conoscere meglio questa dinamica azienda siciliana, D.A. Italia ha intervistato Andrea Eterno, titolare di Pop Caffè.
> Andrea Eterno e Irene Gallo
Intervista con Andrea Eterno Qual è stata l'intuizione che vi ha portato a ideare il marchio Pop Caffè? Avevamo già l'esperienza di un'altra azienda, tuttora esistente e in ottimo stato di salute, ma da tempo ero molto affascinato dal mercato del caffè, perché lo considero un ambito
primi passi nell'ambito della torrefazione. A distanza di pochi mesi dall'inizio produzione, abbiamo ottenuto un riscontro positivo e così ci siamo ulteriormente sfidati con l'idea di creare un marchio tutto nostro,
Pop Caffè. Per fare questo ci siamo affidati ad un'agenzia
di comunicazione che ha sviluppato il logo e il primo packaging dei prodotti imbustati.
imprenditoriale in costante sviluppo: basti pensare che il caffè ri-
La vostra linea di prodotti si è aggiunta al caffè della pri-
sulta essere il secondo prodotto più scambiato a livello mondiale.
ma torrefazione: in che modo è avvenuto questo passaggio?
Abbiamo intrapreso questa avventura inizialmente con la creazione
Siamo partiti con una prima linea per la produzione di capsule, per
di un piccolo stabilimento, nel quale abbiamo iniziato a compiere i
poi inserire un’ulteriore linea per la produzione delle cialde formato
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
E.S.E. (il formato della cialda in carta filtro). La produzione iniziale
messa in termini di investimento tecnologico? In azienda sono
era di 200 mila capsule al mese, mentre oggi ne produciamo 5 milioni al mese. Un salto di qualità in termini numerici e produt-
presenti alcuni impianti per la produzione delle capsule, una con-
tivi che è stato da una parte graduale, ma contestualmente a pieno
la tostatrice con silos di stoccaggio del crudo e del cotto e una
regime per non perdere il treno che stava passando e che riteniamo
fardellatrice. Tutti gli impianti sono di ultima generazione: l'ul-
sia una buona formula imprenditoriale da sfruttare sino in fondo.
timo acquisito è un impianto per la produzione di 200 capsule al
fezionatrice per la produzione di caffè in grani da un chilogrammo,
minuto. In un giorno, vengono incapsulati circa 120 mila pezzi già Qual è la caratteristica essenziale del prodotto realizzato? Ci
imbustati e l'impianto lavora a pieno regime. Partendo da semplici
siamo orientati sin dall'inizio allo sviluppo di un prodotto altamente
chicchi di caffè stoccati all'interno di silos che vanno direttamente
qualitativo, utilizzando solo ed esclusivamente caffé crudi di primis-
all'impianto che provvede alle accurate operazioni di macinatura e
sima qualità, selezionando accuratamente gli stessi all'origine. La
al confezionamento in capsule prestampate, quindi confezionate in
scelta di questi caffè, come dei fornitori della materia prima, è sta-
atmosfera protettiva, per finire in scatole di vario formato, pronte
ta compiuta sulla base di attenti studi e ricerche. Testando diverse
per la distribuzione.
miscele, siamo riusciti ad ottenere quella che maggiormente incon-
Per esaltare la qualità dei nostri caffè abbiamo sviluppato, in col-
trava il gusto dei clienti. E abbiamo avuto riscontri positivi su scala
laborazione con
nazionale dai nostri mercati di riferimento.
espresso che distribuiamo in esclusiva per tutto il Sud Italia.
Quali sono oggi i mercati a cui vi rivolgete? I nostri clienti sono
Come immagini il prossimo futuro della tua azienda? Il futuro
i gestori della distribuzione automatica e ad oggi sono oltre 800,
dovrebbe esser abbastanza roseo, prevediamo ritmi di crescita piut-
dislocati sul territorio nazionale. Cogliamo anzi questa occasione e
tosto elevati. Mi rendo conto di essere in controtendenza rispetto
li ringraziamo per averci accordato la loro fiducia. Ai clienti italiani
quanto sta avvenendo nel panorama economico mondiale, con forti
si aggiungono anche clienti esteri, soprattutto nei mercati del Nord
ricadute anche sul sistema nazionale. Sono piuttosto fiero che l'a-
Africa, degli Emirati Arabi e dell'Australia. In Europa siamo fornitori
zienda Pop Caffè abbia un buon margine di affermazione. Soprattut-
di aziende in Irlanda, Austria, Svizzera, Germania e Francia.
to, oggi guardiamo con grande attenzione al mercato estero, pun-
Commerciale Adriatica,
delle macchine
per
tando sempre su una qualità del prodotto ancora più ricercata, come Per garantire una simile produzione, qual è stata la scom-
richiede quel tipo di contesto. Vogliamo differenziarci dal resto del
Il Mercato del Vending/Torrefattori > P o p
C a f f è
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mercato, offrendo l'alta qualità del prodotto, abbinato ad un packaging ricercato e prestando grande attenzione alla cura dei clienti che si affidano a Pop Caffè. Qual è il segreto del vostro successo? La qualità del prodotto, la passione per il lavoro e la costante ricerca dell'eccellenza. Noi realizziamo una capsula riempita con circa otto grammi di caffè, una grammatura superiore rispetto ai parametri standard. Ciò ci permette di ottenere una qualità del prodotto esclusiva, caratterizzata da molta crema, peraltro persistente, un aroma intenso e una corposità del prodotto piuttosto accentuata. Perché il gestore sceglie Pop Caffè? Chi ci ha seguito e ha creduto in noi sin dalla prima ora, oggi si trova ad essere avvantaggiato perché ha ingrandito il proprio bacino di utenza grazie alla qualità dei prodotti che noi realizziamo e ha visto crescere il proprio business. Avere un buon prodotto che incontra il gusto del consumatore consente di crescere, perché al di là dei costi e delle vendite, è sempre la qualità che premia e che fa la differenza.
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Eventi
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Vending Protagonista al IV Forum dei Consumi Fuori Casa
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Eventi
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Si è svolto tra l’1 e il 2 marzo a Cernobbio (CO), nel suggestivo scenario di Villa Erba, il IV Forum dei Consumi Fuori Casa organizzato da Fiera Milano. Nell’ormai imprescindibile incontro degli operatori del settore, si sono confrontati sui principali temi d’attualità (dalle nuove riforme legislative, ai trend del mercato e alle strategie di sviluppo) le prime 30 industrie di marca che detengono più dell’80% del fatturato del canale Fuori Casa e i 500 migliori distributori che realizzano più dell’80% del fatturato globale, insieme a grandi aziende come Acqua Minerale San Benedetto, Biscaldi, Castello, Ceres, CocaCola, Conserve Italia, Dibivit, Ferrarelle, Ferrero, Forst, Illy Caffè, Martini, Montelvini, Pago, Parmalat, Pepsico, Pernod Ricard, Peroni, Radeberger, Red-Bull, Sanpellegrino, Warsteiner. Di assoluto rilievo 34
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anche gli sponsor tecnici del Forum, tra i quali figuravano Iarp, Distillerie Bottega, Jungeinrich, Fox e Volkswagen. Uno spazio molto importante è stato dato anche a nuove possibili sinergie, come quella tra il mondo dell’Ho.Re.Ca. e il Vending, grazie alla presenza di Confida e ad un convegno ad hoc, davvero molto partecipato e aperto da una relazione del Presidente dell’Associazione Lucio Pinetti, che presentiamo in versione integrale. Nel prossimo numero della rivista pubblicheremo l’intervento di Mauro Lamparelli (Partner TradeLab) e una sintesi la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di Alberto Volpe (Italia del Gusto), Debora Malaponti (Free Shop), Gianfranco Avolio (Pag Magic) e Filippo Fabbri (Gruppo Argenta).
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IV Forum dei Consumi Fuori Casa I lavori del Convegno sono stati aperti da Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos, che ha delineato un preoccupante quadro di riferimento in cui l’Italia è di nuovo in recessione e c’è stato solo un lieve miglioramento del potere di acquisto delle famiglie. Oggi le principali preoccupazioni degli italiani sono occupazione e lavoro. Il problema del lavoro è evidenziato ormai, dal 90% delle persone. Una famiglia su tre è colpita direttamente dalla crisi. Il 17% dichiara che qualcuno in famiglia ha perso il lavoro, il 9 % dichiara un peggioramento delle condizioni economiche, il 5% ha dovuto cambiare lavoro, il 3% non riceve lo stipendio. Allo stesso modo si registrano percentuali d’insoddisfazione rispetto alle proprie condizioni economiche mai registrate in precedenza. La quota di persone ‘per nulla soddisfatte’ è passata in pochi anni dall’8 al 22%. È cambiato anche l’atteggiamento nei confronti del risparmio. Prima
dell’ingresso nell’euro era possibile fare risparmio anche senza grandi rinunce. La situazione si è progressivamente deteriorata e nel 2012, per la prima volta, la maggioranza dei cittadini è inquieta e non riesce a risparmiare. Oggi le famiglie in saldo negativo sono il 31% contro il 13% del 2001. I consumi infine sono calati bruscamente. E al primo posto tra le voci da tagliare gli italiani hanno messo proprio i consumi fuori casa, dal bar al ristorante. Oltre il 50% dichiara una diminuzione, mentre altre categorie “per la casa” reggono molto meglio la crisi. Marco Costaguta e Duilio Matrullo di Bain & C. hanno cercato di spiegare ad un’affollata platea composta da centinaia di distributori e resposanbili di aziende del fuori casa, lo scenario economico e le prospettive che ci attendono a breve e lungo termine. Marco Costaguta ha chiarito gli evidenti limiti che pesano sulla nostra economia. I consumi e la produzione in calo, gli investimenti in contra-
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zione, un carico fiscale eccessivo, un debito pubblico enorme e ancora in crescita. A tutto questo si aggiunge il risultato delle recenti elezioni che non fa certo presagire la stabilità del prossimo Governo. Questa situazione rende difficile che qualcuno possa venire in Italia ad investire capitali. Preoccupante è anche la situazione del lavoro. Non solo la disoccupazione del nostro paese è in forte crescita, ma esiste una quota di inoccupati molto più alta rispetto agli altri paesi, al punto che oggi è possibile dire che risulta occupato solo un adulto su tre. La via d’uscita, secondo Costaguta, è rivolgere lo sguardo all’esterno. Bisogna puntare ai mercati esteri, sull’export, non solo in Europa, ma soprattutto fuori dal continente. L’altra parola d’ordine per il sistema delle aziende deve essere “riduzione del gap produttivo rispetto ai nostri competitor, visto che siamo 20 punti sotto la Germania. Abbiamo un sistema di aziende piccole che è in parte la nostra forza, ma anche un limite se vogliamo fare un salto di qualità. Il costo del denaro è troppo alto così come il costo dei fattori produttivi (energia e trasporti su tutti). I compiti per il Governo dovrebbero essere la defiscalizzazione del lavoro e degli investimenti, migliori infrastrutture e un taglio della spesa pubblica. Gli investimenti devono essere pensati sul lungo periodo perché la crisi è
LUCIO PINETTI / Presidente Confida Presentazione dello studio di Demoskopea / Ricerca quantitativa sulle abitudini ed aspettative del consumatore “Il settore del vending esprime un fatturato di 2.637 milioni di euro. Questi dati sono riferiti al recentissimo studio di settore realizzato da Accenture e relativo al 2011. 2.154 milioni di euro vengono dalle gestioni. 395,5 milioni dai produttori (vending machine, sistemi di pagamento, filtri, software gestionali) e 86,6 milioni dal mercato dei boccioni d’acqua. Per il 2012 c’è stata una sostanziale tenuta del fatturato -0,62%. Mentre abbiamo un calo significativo delle somministrazioni (-2,7% circa) ed una diminuzione del parco macchine ancora più accentuata: -3%. Visti i numeri di fatturato, il settore sta reagendo positivamente in termine di prezzi di vendita.
destinata a durare. Anche Duilio Matrullo non ha nascosto dati impietosi: consumi in crisi, potere d’acquisto delle famiglia in continua contrazione, un settore food&beverage che dal 2008 non cresce. Infine una pesante contrazione del numero dei pubblici esercizi: nel 2011 si calcola che il saldo aperture/ chiusure abbia fatto segnare un pesante “meno” 6mila unità. La crisi colpisce in ugual misura i bar e ristoranti. Tuttavia, non bisogna nascondere che il mercato del fuori casa è un business molto importante che vale circa 70 miliardi di euro. Se gli operatori sapranno cambiare il loro modo di operare per adeguarsi alle nuove condizioni resteranno ampie possibilità di guadagno. Il messaggio è rivolto soprattutto ai distributori. Si segnala un calo marcato di quelli piccoli a favore di imprese di dimensioni medie: quindi meno operatori, ma più grandi. La direzione è corretta, ma non basta. Servono aggregazioni, accordi e fusioni per aumentare la massa critica, costruire aziende di dimensioni maggiori che sappiano affrontare le difficoltà del mercato di oggi. Perché un mercato in crisi come quello odierno può essere affrontato con successo solo da aziende che sviluppino competenze e professionalità e sappiano utilizzare le nuove tecnologie. Non c’è più spazio per l’improvvisazione; al contrario, il mercato fuori casa deve essere affrontato solo se si è profondi conoscitori delle dinamiche di consumo. Questo significa conoscere l’effettiva segmentazione dei punti di consumo, focalizzarsi su mix di offerta e mix di clienti più profittevoli, ricercare in maniera ossessiva l’efficienza operativa e nuovi strumenti di controllo della forza vendita. Le sfide per i distributori fuori casa, di certo non mancano. Durante l’evento uno spazio importante è stato riservato alla disamina delle prospettive del mercato legate alla nuova regolamentazione con l’entrata in vigore dell’Articolo 62. Tutti i nuovi contratti devono attenersi alle attuali normative, accolte fra preoccupazioni e interesse e ancora oggetto di discussione da parte degli attori interessati. L’argomento è molto sentito anche dagli operatori del settore del vending e su specifica richiesta di alcuni lettori di D.A. Italia, pubblichiamo in appendice il testo integrale dell’articolo.
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In termini di offerta alimentare il nostro settore è sempre più orientato verso l’industria di marca combinata con alcune eccellenze locali. Il cuore del sistema sono le aziende di gestione che acquistano i distributori automatici, i sistemi di pagamenti e rendono disponibili i prodotti a milioni di consumatori su tutto il territorio nazionale. Normalmente il cliente finale non concorda l’assortimento. Il nostro è infatti quasi esclusivamente un rapporto mediato, al netto di poche esperienze di vending pubblico. La qualità dell’offerta quindi non dipende sempre dalle scelte del gestore, ma tra l’equilibrio della richiesta del committente (Sindacato, Cral, Responsabile acquisti, Preside, Economato) e l’offerta del gestore. Quindi è importante comprendere da subito che la qualità è in qualche modo predeterminata. È del tutto evidente che uno studio sulle aspettative del consumatore e sulla sua percezione della qualità, non può che essere influenzato dal fatto che i nostri buyer cercano sempre di spostare verso il basso il costo per avere un’offerta più conveniente. Quindi il gestore non sempre può costruire l’offerta qualitativa che ha in mente. La distribuzione automatica è un comparto nel mondo del commercio tra i più pronti a recepire le innovazioni e rapida nel fare propria tutte le possibilità tecnologiche che vengono offerte alle imprese. Si è passati in pochi decenni dal pulsante elettromeccanico al touch screen interlacciato alla rete in wifi e con rivelatori biometrici. Il vending sta cambiando pelle e faccia. Fino a ieri viveva un mondo a sé: sul luogo di lavoro e senza brand. Il brand oggi è presente grazie ai produttori che ci hanno “messo la faccia”, tanto che spesso sono identificati con il modello della macchina o con il gestore del servizio. Oggi il vending esce dagli uffici, diventa tecnologia disponibile, ogni componente del commercio può utilizzarla esattamente come noi oggi usiamo i tablet per agevolare un tipo di comunicazione. Come abbiamo spesso detto in altre sedi, il vending è diventato l’ipad del retail. Abbiamo chiesto a Demoskopea di studiare quale rapporto ha il consumatore finale con il vending, anche rispetto a questo tipo di cambiamento. Demoskopea ha realizzato un’indagine qualitativa dal titolo “Vending: comportamenti d’uso e soddisfazione”. Il campione analizzato è composto da 1.400 individui 18-64 anni, rappresentativi dell’intera popolazione italiana, per stimare la penetrazione di utilizzo nell’ultimo anno e la frequenza di utilizzo. Mentre si compone di 507 users di vending machine, con una frequenza di utilizzo di almeno una volta al mese nell’ultimo anno, per le altre domande.
più assidui, +2,5% di chi utilizza i distributori 2-3 volte alla settimana. La spesa media giornaliera presso i distributori automatici è cresciuta a fronte di una contrazione di spesa nei pasti fuori casa che nel 2009 era pari a 5,27 euro, mentre nel 2012 è di soli 3,66 euro. Nel vending invece sale dai 72 centesimi del 2009 agli attuali 96 centesimi. I luoghi di lavoro restano le locazioni con maggiore frequenza (42,4%), mentre cresce sensibilmente il consumo nei centri commerciali e nei centri di svago (cinema, palestre, ecc.) La distribuzione automatica sta uscendo dall’alveo della necessità per entrare nel mondo dell’opportunità, non ci si va più ad una “macchinetta” solo per soddisfare i bisogni primari, ma per socializzare. Crescono moltissimo motivazioni come “Socializzare con amici e colleghi” e “Ingannare il tempo” e crollano il “Saziare velocemente fame o sete” e “mangiare o bere spendendo poco”, ormai relegata ad un poco significativo 8,5%. Per affacciarci ad un mondo nuovo i distributori devono poter offrire di più, cosa che alcuni vecchi modelli non sono magari in grado di fare. C’è una richiesta di un’interfaccia evoluta rispetto alla singola tastiera. Molti consumatori sarebbero ad esempio interessati a leggere sui display quando è stato inserito un dato prodotto (84,2%), qual è la marca della miscela del caffè (81,1%) e maggiori informazioni sulle caratteristiche nutrizionali (74,6%). Ormai si è presa una via di non ritorno, il nostro settore va verso strade sempre più lontane dal vending che conosciamo. Però è fondamentale che questo percorso venga seguito con i nostri professionisti! Non c’è niente di peggio di approcciare un settore estremamente complesso (gestione prodotti alimentari, logistica, problematiche di natura elettromeccanica, ecc.) come il vending senza avere contatti con chi questo settore lo vive da 50 anni. Abbiamo visto troppo spesse ottime idee naufragare e creare modelli negativi che poi non vengono emulati. Se invece riusciamo a creare un reale contatto tra i professionisti del vending e le aziende del retail e di marca che vogliono sperimentare nuove esperienze distributive, credo che riusciremo costruire un futuro di successo sia per il nostro comparto che per il loro.”
In questa sede presenterò uno stralcio dei risultati. Siam partiti dal difficile momento congiunturale cercando di capire se la crisi influenza gli anche gli acquisti di prodotti alimentari. Alla domanda: L’attuale congiuntura economica ha avuto effetti sulle Sue abitudini d’acquisto di prodotti alimentari? Il 43% del campione ha risposto di sì, in chiarissima crescita rispetto al 25,9% di uno studio analogo realizzato nel 2009 dal Censis. Il vending vede crescere il numero di utilizzatori e anche la frequenza del ricorso alle “macchinette”. Aumenta infatti il numero degli utilizzatori. +2,3%, 1 milione di consumatori in più (fascia 18-64 anni) rispetto ai dati del 2009. Ecco perché reagiamo alla crisi. Sono anche aumentati i consumatori
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Regolamento di attuazione dell'articolo 62 del decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con Il Ministro dello sviluppo economico VISTO l’articolo 17 della Legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri; VISTO il Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2012, n. 27, ed in particolare l’articolo 62; VISTO il Decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231 recante Attuazione della direttiva 2000/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, ed in particolare l’art. 4 come modificato dal comma 11 dell’art.62 del Decreto-Legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, come convertito con modificazioni nella Legge 24 marzo 2012, n. 27 ; VISTA la direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, ed in particolare gli articoli 7 e 12, comma 3; VISTO il Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 recante Codice del consumo, a norma dell'articolo 7 della legge 29 luglio 2003, n. 229 VISTO il Decreto Legislativo 27 maggio 2005, n. 102, recante Regolazioni dei mercati agroalimentari, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera e), della L. 7 marzo 2003, n. 38; DECRETA Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente decreto reca le modalità applicative delle disposizioni di cui all’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Esso si applica ai contratti di cui al comma 1 del predetto articolo 62 e alle relazioni commerciali in materia di cessioni di prodotti agricoli e alimentari, la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica italiana. 2. Non costituiscono cessioni ai sensi dell’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27: a. i conferimenti di prodotti agricoli e alimentari operati dagli imprenditori, alle cooperative di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001 n. 228, se gli imprenditori risultano soci delle cooperative stesse; b. i conferimenti di prodotti agricoli e alimentari operati dagli imprenditori alle organizzazioni di produttori di cui al decreto legislativo 27 maggio 2005 n. 102, se gli imprenditori risultano soci delle organizzazioni di produttori stesse; c. i conferimenti di prodotti ittici operati tra imprenditori ittici di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 gennaio 2012, n.4. 3. Le cessioni di prodotti agricoli e alimentari istantanee, con contestuale consegna e pagamento del prezzo pattuito, non rientrano nel campo di applicazione di cui al comma 1 e comma 3 dell’art. 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto, si intende per: a) prodotti agricoli: i prodotti dell’allegato I di cui all’articolo 38, comma 3, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea; b) prodotti alimentari: i prodotti di cui all’articolo 2 del regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002; c) prodotti deteriorabili: i prodotti di cui all’articolo 62, comma 4. La durabilità del prodotto (superiore o inferiore a 60 giorni) si riferisce alla durata complessiva del prodotto stabilita dal produttore; d) consumatore finale: è la persona fisica che acquista i prodotti agricoli e/o ali-
mentari per scopi estranei alla propria attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta; e) cessione dei prodotti agricoli e alimentari: il trasferimento della proprietà di prodotti agricoli e/o alimentari, dietro il pagamento di un prezzo, la cui consegna avviene nel territorio della Repubblica Italiana; f) interessi: interessi legali di mora o interessi ad un tasso concordato tra imprese stabilito nel contratto, che decorrono automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento; g) interessi legali di mora: interessi semplici di mora ad un tasso che è pari al tasso di riferimento come definito dalla vigente normativa nazionale di recepimento delle direttive comunitarie in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali; h) tasso di riferimento: tasso d'interesse come definito dalla vigente normativa nazionale di recepimento delle direttive comunitarie in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, applicabile come di seguito indicato: - per il primo semestre dell’anno in questione è quello in vigore il 1° gennaio di quell’anno; - per il secondo semestre dell’anno in questione è quello in vigore il 1° luglio di quell’anno; i) saggio degli interessi: tasso complessivo degli interessi da applicare all’importo dovuto, al netto delle maggiorazioni di legge; l) contratto quadro, accordo quadro o contratto di base: accordi, conclusi anche a livello di centrali di acquisto, aventi ad oggetto la disciplina dei conseguenti contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari, tra cui le condizioni di compravendita, le caratteristiche dei prodotti, il listino prezzi, le prestazioni di servizi e le loro eventuali rideterminazioni. Con riferimento ai prezzi, il contratto quadro potrà individuare le modalità di determinazione del prezzo applicabile al momento dell’emissione del singolo ordine, prevedendo che si faccia riferimento al listino. Nei contratti quadro conclusi con le centrali di acquisto dovranno essere indicati in allegato i nominativi degli associati che ne fanno parte che hanno conferito il mandato. E’ fatta salva la definizione di contratto quadro di cui al decreto legislativo del 27 maggio 2005 n. 102, art. 1, lettera f); m) accordi interprofessionali: accordi conclusi tra gli organismi di cui all’articolo 12, comma 1-bis, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173, e successive modificazioni ed integrazioni. Art. 3 Caratteristiche dei contratti di cessione dei prodotti agricoli e alimentari 1. I contratti di cui all’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 devono essere stipulati in forma scritta e indicare, a pena di nullità, la durata, la quantità, le caratteristiche del prodotto venduto, il prezzo, le modalità di consegna e di pagamento. 2. Ai fini dell’applicazione del comma 1, per “forma scritta” si intende qualsiasi forma di comunicazione scritta, anche trasmessa in forma elettronica o a mezzo telefax, anche priva di sottoscrizione, avente la funzione di manifestare la volontà delle parti di costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale avente ad oggetto la cessione dei prodotti di cui all’art. 2, lettere a) e b). 3. Gli elementi essenziali, in forma scritta, di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, possono essere contenuti sia nei contratti o accordi di cui all’articolo 2, comma 1, lettere l) ed m), sia nei conseguenti documenti di seguito elencati, a condizione che questi riportino gli estremi ed il riferimento ai corrispondenti contratti o accordi: a) contratti di cessione dei prodotti ; b) documenti di trasporto o di consegna, ovvero la fattura; c) ordini di acquisto con i quali l’acquirente commissiona la consegna dei prodotti; 4. Gli elementi essenziali, in forma scritta, di cui all’articolo 62, comma 1 del decre-
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to legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, possono essere contenuti negli scambi di comunicazioni e di ordini, antecedenti alla consegna dei prodotti. 5. I documenti di trasporto, o di consegna, nonché le fatture, integrati con tutti gli elementi richiesti dall’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, tranne che nelle fattispecie di cui al comma 3, assolvono gli obblighi di cui al predetto comma 1 e devono riportare la seguente dicitura: “Assolve gli obblighi di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.”. 6. Gli scambi di comunicazioni e contrattazioni effettuati nell’ambito della Borsa Merci Telematica Italiana, riconosciuta ai sensi del D.M. 174/06 e s.m.i., o nell’ambito di altre Borse merci riconosciute dalla legge, assolvono gli obblighi di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, quando sono eseguiti su basi contrattuali generate dalla regolamentazione in esse vigenti e contengono gli elementi previsti dal citato comma 1. Art. 4 Pratiche commerciali sleali 1. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 62, comma 2, lettera e), del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, nell’ambito delle cessioni di prodotti agricoli e alimentari, rientrano nella definizione di “condotta commerciale sleale”, anche il mancato rispetto dei principi di buone prassi e le pratiche sleali identificate dalla Commissione europea e dai rappresentanti della filiera agro-alimentare a livello comunitario nell’ambito del Forum di Alto livello per un migliore funzionamento della filiera alimentare (High level Forum for a better functioning of the food supply chain), approvate in data 29 novembre 2011, di cui in allegato al presente decreto. 2. Le disposizioni di cui all’articolo 62, comma 2, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, vietano qualsiasi comportamento del contraente che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi comprese quelle che: a) prevedano a carico di una parte l’inclusione di servizi e/o prestazioni accessorie rispetto all’oggetto principale della fornitura, anche qualora queste siano fornite da soggetti terzi, senza alcuna connessione oggettiva, diretta e logica con la cessione del prodotto oggetto del contratto; b) escludano l’applicazione di interessi di mora a danno del creditore o escludano il risarcimento delle spese di recupero dei crediti; c) determinino, in contrasto con il principio della buona fede e della correttezza, prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione dei prodotti oggetto delle relazioni commerciali e delle cessioni da parte degli imprenditori agricoli. 3. Configura, altresì, una pratica commerciale sleale la previsione nel contratto di una clausola che obbligatoriamente imponga al venditore, successivamente alla consegna dei prodotti, un termine minimo prima di poter emettere la fattura, fatto salvo il caso di consegna dei prodotti in più quote nello stesso mese, nel qual caso la fattura potrà essere emessa solo successivamente all’ultima consegna del mese. 4. L’illiceità di una pratica commerciale non può essere esclusa per il solo fatto che un contraente non possa provare che l’altra parte contraente abusi del proprio potere di mercato o negoziale al fine di ottenere un vantaggio economico non giustificato e ingiustificatamente gravoso, risultando una riscontrata diffusione della pratica uno degli elementi di prova della sussistenza della fattispecie. Art. 5 Termini di pagamento e fatturazione 1. termini di pagamento di cui al terzo comma dell’articolo 62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 decorrono dall'ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura. Le modalità di emissione della fattura sono regolamentate dalla vigente normativa fiscale. 2. Ai fini dell’applicazione dell’articolo 62, comma 3, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 il cedente deve emettere fattura separata per cessioni di prodotti assoggettate a termini
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di pagamento differenti. 3. Ai fini della determinazione degli interessi dovuti al creditore in caso di ritardo di pagamento di cui all’art. 62 comma 3 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, la data di ricevimento della fattura è validamente certificata solo nel caso di consegna della fattura a mano, di invio a mezzo di raccomandata A.R., di posta elettronica certificata (PEC) o di impiego del sistema EDI (Electronic Data Interchange) o altro mezzo equivalente, come previsto dalla vigente normativa fiscale. 4. In mancanza di certezza circa la data di ricevimento della fattura, si assume che la fattura sia ricevuta nella data di consegna dei prodotti ai fini della decorrenza dei termini di cui all’art.62, comma 3 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27. 5. Con riferimento alla cessione di prodotti alcolici è fatto salvo quanto previsto dall’art. 22 della legge 18 febbraio 1999 n. 28 e s.m.i. Art. 6 Interessi di mora 1. La disposizione di cui all’articolo 62, comma 3 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, secondo periodo, prevede il pagamento di “interessi” a decorrere automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento, qualora siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) il creditore ha adempiuto agli obblighi contrattuali e di legge; b) il creditore non ha ricevuto nei termini l’importo dovuto e il ritardo è imputabile al debitore. 2. Qualora il fornitore non adempia agli obblighi contrattuali o di legge, è diritto dell’acquirente invocare la sospensione dei termini del pagamento. 3. Ai fini dell’applicazione delle disposizioni citate al comma 1, gli interessi si calcolano utilizzando il tasso degli interessi legali di mora, oppure il tasso degli interessi concordato tra imprese, purché detto tasso non risulti iniquo per il creditore, ferme restando le maggiorazioni previste dalla legge. 4. Gli interessi legali di mora sono calcolati utilizzando il tasso di riferimento indicato dalla normativa nazionale di recepimento delle direttive comunitarie vigenti in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. 5. E’ in ogni caso vietato trattenere l’intero importo di una fornitura a fronte di contestazioni solo parziali relative alla fornitura oggetto di contestazione. Art.7 Funzioni dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato 1. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con proprio regolamento disciplina la procedura istruttoria di cui al comma 8 dell’art.62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, al fine di garantire il contraddittorio, la piena cognizione degli atti e la verbalizzazione e le modalità di pubblicazione delle decisioni. Art.8 Entrata in vigore 1. Il presente decreto si applica a tutti i contratti di cessione di cui all’articolo 62, comma 1, del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, stipulati a decorrere dal 24 ottobre 2012. 2. I contratti già in essere alla data del 24 ottobre 2012, in relazione ai soli requisiti di cui al comma 1 dell’art.62 del decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, devono essere adeguati non oltre la data del 31 dicembre 2012; per i contratti stipulati in presenza di norme comunitarie da cui discendono termini per la stipula dei contratti stessi, precedenti al 24 ottobre 2012, essi devono essere adeguati per la campagna agricola successiva. Le disposizioni di cui ai commi 2 e 3 del predetto articolo 62 si applicano automaticamente a tutti i contratti a partire dal 24 ottobre 2012, anche in assenza di adeguamenti contrattuali alla predetta normativa. Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare. IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
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Coges Engine è il sistema di pagamento per il Vending piÚ completo ed evoluto: le piÚ avanzate funzioni cashless si integrano con la rilevazione dei dati e la telemetria in un unico sistema compatto e flessibile, che si rinnova nel tempo adattandosi a qualsiasi esigenza.
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Salute Alimentare
OKkio alla Salute> a Sorpresa Cala l’Obesità Infantile
Dal 2008 a oggi è leggermente diminuito il numero bambini di 8-9 anni in sovrappeso e di quelli obesi, anche se l’Italia resta ai primi posti d’Europa per l’eccesso di peso infantile.
scorrette, come pure i comportamenti sedentari, anche se cresce il numero
La fotografia scattata nel 2012 dal Sistema di sorveglianza “OKkio alla
Dai dati 2012 risulta che il 22,1% dei bambini di 8-9 anni è in sovrappeso
SALUTE”, promosso dal Ministero della Salute e dal Centro per il control-
rispetto al 23,2% del 2008/09 (-1,1%) e il 10,2% in condizioni di obesità,
lo e la prevenzione delle malattie nell’ambito del programma strategico
mentre nel 2008/09 lo era il 12% (- 1,8%). Complessivamente, dunque, nel
“Guadagnare salute - Rendere facili le scelte salutari”, illustra uno scena-
2012 l’eccesso ponderale riguarda il 32,3% dei bambini della terza elemen-
rio in cui sono ancora troppo frequenti tra i piccoli le abitudini alimentari
tare (-2,9% rispetto alla prima rilevazione).
di bambini che svolgono regolare attività fisica. La rilevazione, a carattere biennale, è alla sua terza edizione e ha coinvolto 46.492 bambini appartenenti a 2.623 classi terze della scuola primaria.
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Le percentuali più elevate di sovrappeso e obesità si riscontrano nelle regioni del Centro-Sud: in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata l’eccesso ponderale riguarda più del 40% del campione, mentre Sardegna, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige sono sotto il 25%.
La crisi dei consumi non contagia anche i prodotti biologici
L’ educazione alimentare resta cruciale: risultano ancora troppo frequenti tra i bambini le abitudini che possono favorire l’aumento di peso, specie se concomitanti.
L'ultima rilevazione del Panel famiglie Ismea/GFK-Eurisko indica, per il 2012 una crescita della spesa bio del 7,3%. Un gran risultato dopo il già ottimo più 9% del 2011.
In particolare il 9% dei bambini salta la prima colazione e il 31% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati e proteine); il 67% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante; il 21% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e/o verdura; il 43% consuma abitualmente bevande zuccherate e/o gassate. I valori dell’inattività fisica e dei comportamenti sedentari mostrano un piccolo miglioramento, pur rimanendo elevati: il 16% dei bambini pratica sport soltanto per un’ora a settimana o anche meno, rispetto al 25% del 2008-9; il 17% non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’indagine (quattro anni prima erano il 26%); il 42% ha la TV in camera (-6%), il 36% guarda la TV e/o gioca con i videogiochi per più di 2 ore al giorno (-11%) e solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta.
I dati, riferiti agli acquisti di prodotti biologici confezionati presso i punti di vendita della grande distribuzione organizzata, rivelano in valore andamenti particolarmente favorevoli per biscotti, dolciumi e snack (+22,9% rispetto al 2011) e bevande analcoliche (+16,5%).
Sovrappeso, obesità e stili di vita non salutari rappresentano una sfida rilevante per la sanità pubblica. In particolare, la loro diffusione tra i bambini è preoccupante in quanto predicono future condizioni di salute sfavorevoli, considerando l’attuale quadro epidemiologico caratterizzato dall’alta prevalenza delle malattie cronico-degenerative. A ciò si aggiunge il fatto che i genitori non sempre sono consapevoli dei problemi relativi al peso dei propri figli: tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% non ritiene che il proprio figlio sia in eccesso ponderale.
Bene anche pasta, riso e sostituti del pane (+8,9%), frutta e ortaggi, sia freschi che trasformati (+7,8%), e lattiero-caseari (+4,5%), mentre chiudono in leggera flessione le uova, in calo dell'1,9%. I risultati 2012 confermano una forte concentrazione degli acquisti su poche referenze, con i primi venti prodotti che coprono quasi il 75% della spesa totale e i primi dieci vicini al 60% di quota. Le uova restano il prodotto più gettonato, con il 13% circa della spesa complessiva. Tra i prodotti più acquistati seguono confetture e marmellate, con l'8,8% d’incidenza e un più 15,7% della spesa sul 2011 e il latte che copre un altro 8,6%. I dati confermano una maggiore propensione al consumo di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, che rappresentano oltre il 70% del mercato, a fronte di una quota di quasi il 23% del Centro Italia e di circa il 7% del Mezzogiorno. Il Sud ha chiuso in 2012 in flessione del 7,1% su base annua. C’è forte incremento della spesa bio nei discount, con un balzo in avanti del 25,5% rispetto al 2011. Iper e supermercati hanno chiuso invece con un +5,5%. Tra esportazioni e consumi interni, il giro d'affari complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo gli ultimi dati FIBL-IFOAM,
Salute Alimentare
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OKkio al l a S a l u te
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
a circa 3 miliardi di euro. Un fatturato che pone l'Italia al quarto posto al livello europeo dietro Germania, Francia e Regno Unito e in sesta posizione nella classifica mondiale.
I risultati principali dello studio sono i seguenti.
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Adulti (18-65 anni):
circa il 30 % degli adulti intervistati
erano consumatori di bevande “energetiche”. In circa il 12 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” (consumo regolare 4-5 giorni alla
Relazione sul consumo di caffeina tra gli adolescenti che consumano “energy” drink L’EFSA, Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha pubblicato una relazione su uno studio che raccoglie i dati sul consumo di bevande “energetiche” a livello europeo per fasce d’età. Lo studio nasceva anche con lo scopo di stimare anche fenomeni come il consumo “acuto” e “cronico” ad alcuni principi attivi (caffeina, taurina e D-glucurono-y-lattone) presenti nelle bevande “energetiche” e determinate abitudini di consumo (co-assunzione di alcol o consumo associato a intenso esercizio fisico) negli adolescenti e negli adulti.
settimana o più), con una media di 4,5 litri in un mese. In circa l’11 % dei consumatori, il consumo era “elevato e acuto” (almeno 1 litro in una sola volta).
>
Adolescenti (10-18 anni):
circa il 68 % degli adolescen-
ti intervistati erano consumatori di bevande “energetiche”. In circa il 12 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” con una media di 7 litri in un mese, e nel 12 % il consumo era “elevato e acuto”.
>
Bambini (3-10 anni): circa il 18 % dei bambini intervistati
erano consumatori di bevande “energetiche”. In circa il 16 % di questi, il consumo era “elevato e cronico” con una media di 0,95 litri alla settimana (quasi 4 litri in un mese).
>
Assunzione contemporanea di alcol: i profili di consumo combinato nei consumatori adulti (56 %) e adolescenti (53 %) erano simili.
Dallo studio è emerso che il gruppo di età con
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“energetiche” sono gli adolescenti (il 68 %
Consumo associato alle attività sportive: circa il 52 % dei consumatori adulti
del totale degli intervistati) e che le bevande
e il 41 % dei consumatori adolescenti hanno di-
“energetiche”, se consumate da bambini di età
chiarato di consumare bevande “energetiche”
compresa tra 3 e 10 anni, rappresenterebbero il
durante lo svolgimento di attività sportive.
la più alta probabilità di consumare bevande
43 % della loro esposizione totale alla caffeina.
>
sima valutazione del rischio da parte dell’EFSA
Contributo delle bevande “energiche” all’esposizione totale alla caffeina: circa l’8 % nei consumatori adulti,
per quanto riguarda la sicurezza della caffeina.
il 13 % negli adolescenti e il 43 % nei bambini.
Nel quadro di un mandato più ampio, è stato
Lo studio è stato commissionato dopo che i
chiesto dalla Commissione europea all’EFSA
rappresentanti di alcuni Stati membri hanno
di determinare se e in quale misura il consu-
espresso la loro preoccupazione al foro consul-
mo di caffeina associato ad altri componenti
tivo dell’Autorità riguardo alla crescita di popo-
alimentari, come alcol o sostanze riscontrate
larità delle bevande “energetiche” in Europa e
nelle bevande “energetiche”, possa rappresen-
alla conseguente potenziale esposizione alla
tare un rischio per la salute come risultato delle
caffeina e ad altri ingredienti, in particolare
interazioni tra tali componenti.
tra bambini e adolescenti.
I risultati forniscono dati importanti per la pros-
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tradizionali 50g
tradizionali 40g
genuini. tradizionali.
Antonio Fiore Alimentare S.r.l. Via Appio Claudio, 26-30 (zona P.I.P.) - 76123 - ANDRIA - Bt - Tel. 0883/596125 - Fax 0883/242865 www.fiorealimentare.it - info@fiorealimentare.it
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
N o v i t à Covim >
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N o v i t à
il 7 Aprile parte la Campagna di Comunicazione Nazionale di Covim La torrefazione genovese Covim continua ad investire sul suo brand e ha pianificato una campagna di comunicazione televisiva che verrà diffusa sulle reti nazionali a partire dal 7 aprile. Il nuovo spot, nei formati da 10-15 secondi, si rivolge a tutti i cittadini italiani, accomunati dalla passione per il buon caffè (ovviamente Covim) e sarà trasmesso per tre settimane su: RAI 1, RAI 2 e RAI 3 per un totale di ben 46 passaggi in Prime Time. Lo spot avrà 80 passaggi anche su RAI NEWS. Covim è in avanzata trattativa con altre emittenti televisive e radio-
Nova D.A.
foniche, quindi questa importante iniziativa mediatica avrà una diffusione ancora maggiore. Una grande promozione dedicata a tutti i gestori del vending è prevista in contemporanea alla campagna pubblicitaria e per tutto il mese di Aprile. Covim infatti fornirà gratuitamente un kit accessori per ogni cartone di cialde o capsule acquistato. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa è da oggi possibile collegarsi anche alla nuova pagina Facebook di Covim, raggiungibile all’indirizzo: www.facebook.com/covimcaffe
> Dream 150 alla Conquista del Mercato delle Bevande Bio
In occasione della manifestazione fieristica BIOFACH, tenutasi a Norimberga lo scorso febbraio, Nova Distributori Automatici ha presentato Dream 150, il primo distributore automatico per bevande calde che è in grado di erogare sia i prodotti tradizionali quali caffè, espresso, orzo, ginseng, cappuccino, thè e altro, sia i prodotti biologici attualmente disponibili, come caffè Bio, orzo Bio, cappuccino Bio, cioccolato Bio. Gli ingredienti utilizzati per produrre queste bevande derivano tutti da agricoltura biologica, pertanto sono stati coltivati evitando l’uso di pesticidi o erbicidi, che accumulandosi nell’organismo potrebbero danneggiarlo ed inoltre seguono un modello agricolo che rispetta l’ambiente e non lo inquina.
Unico distributore automatico di questo genere presente alla manifestazione, Dream 150 ha creato un notevole interesse tra gli operatori del settore, che lo hanno ritenuto un grande veicolo per aumentare la conoscenza ed il consumo di alimenti biologici anche sul posto di lavoro. Oltre a Dream 150, NOVA ha proposto un piccolo distributore per uso domestico che eroga gli stessi prodotti: una proposta che amplia ulteriormente le opportunità di consumo di prodotti biologici, in quanto il consumatore finale può scegliere di degustare queste bevande sia dal distributore automatico sul luogo di lavoro o all’interno di negozi specializzati, sia a casa propria.
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
N o v i t à Ingenico
N o v i t à
> Pubblicazione dei risultati 2012 e acquisizione di Ogone Ingenico Group ha pubblicato i risultati relativi all’anno 2012, che vede confermata la leadership mondiale del gruppo, grazie ad una comprovata capacità di investire in nuove opportunità di sviluppo e in iniziative che hanno portato anche ad un aumento dei margini. Forte crescita in termini di fatturato, che ha raggiunto quota 1.206 milioni di euro, con un incremento del 20% e una previsione per il 2013 che, a parità di perimetro, porta a una crescita pari o superiore all’8% e margini EBITDA certamente superiori all’attuale 18,5% dei ricavi. I ricavi totali includono € 981.000.000 generati dall'attività Payment Terminal (hardware, manutenzione e riparazione) e € 225.000.000 generato da Transaction Services e tutte le aree geografiche in cui Ingenico è presente hanno contribuito alla performance positiva del Gruppo. Nel corso dell'anno, Ingenico ha infatti interpretato al meglio il mutamento dello scenario competitivo ed è cresciuta nei mercati emergenti (48% del fatturato complessivo, +3% rispetto al 2011). L’America Latina viaggia a ritmo sostenuto (+29%): il driver principale di questo successo è rappresentato del Brasile, paese in continua evoluzione, dove il gruppo ha beneficiato di un business in rapida espansione dei pagamenti
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tramite terminale conquistando la quota maggiore del mercato. La crescita prosegue costante anche nell’area Asia-Pacifico (+13%), dove Ingenico ha consolidato la sua forte presenza in Cina e ha ampliato la sua presenza sul mercato nel sud est asiatico, in particolare in Indonesia. La regione EEMEA ha invece aumentato del 16%, l'attività di vendita, in particolar modo in Russia, dove Ingenico ha rafforzato la propria presenza diretta con l'acquisizione di un suo distributore nel corso dell'anno. L'andamento delle vendite è stato molto forte anche nel Vecchio Continente (9%): per quanto riguarda i terminali di pagamento, Ingenico ha saputo sfruttare il vantaggio di un cambiamento della concorrenza nei mercati più importanti, soprattutto nel Regno Unito, in Francia e nell'Europa centrale. Infine, come da previsione, l’azienda è cresciuta in Nord America (+9%) dove il Gruppo ha immesso sul mercato la sua gamma TELIUM (EMV e contactless). Il testo integrale “Annual Results Ingenico 2012” è scaricabile direttamente dal sito web del Gruppo: www.ingenico.com/en/mediacentre/press-releases Ingenico ha inoltre annunciato l’acquisizione di Ogone, leader europeo nell’ambito delle transazioni on line. La chiusura della
trattativa, avvenuta entro la fine di marzo, è stata possibile grazie al via libera della Banca del Belgio. "Ingenico ha ancora una volta chiuso un anno, il 2012, in un contesto macroeconomico instabile. Alimentata dall’innovazione e dai nuovi prodotti, la crescita è stata forte in tutti i nostri segmenti. Come risultato, abbiamo rafforzato le nostre posizioni nei nostri mercati esistenti, mentre in costante sviluppo nei mercati emergenti. Abbiamo inoltre significativamente aumentato i nostri margini e i flussi di cassa, investendo pesantemente in mercati in forte crescita e di pagamento mobile”, ha commentato Philippe Lazare, Presidente e CEO di Ingenico, aggiungendo: “L'acquisizione di Ogone è una notizia particolarmente positiva. Ora possiamo implementare la nostra strategia nel modo più efficace e ampliare la nostra offerta con soluzioni di pagamento multicanale per i commercianti e per gli acquirenti. Infine, Ingenico consoliderà il suo vantaggio sfruttando la sua impronta internazionale diversificata, la sua forza innovativa nello sviluppo di sistemi di pagamento di consegna e una strategia vincente sul lungo periodo. Abbiamo tutte le ragioni per sentirci fiduciosi circa le prospettive per il 2013, anno per il quale prevediamo un'ulteriore crescita dei ricavi e della redditività".
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
N o v i t à Iarp
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N o v i t à
> Fusione con Epta per dare Vita al Gruppo Leader nella Refrigerazione Commerciale La famiglia Nocivelli (proprietaria del Gruppo Epta) e la famiglia Triglio (proprietaria del Gruppo IARP) hanno deciso di unirsi per dare vita ad un'importante sinergia di sviluppo che darà ulteriore valore ai rispettivi marchi nell'ambito della refrigerazione commerciale. L'unione dei due gruppi rafforzerà il ruolo di leader di mercato nel segmento, con la possibilità di offrire ai clienti una gamma completa di prodotti che spazierà dai sistemi remoti ai plug-in e dalle centrali alle celle. Contemporaneamente, l’accordo permetterà di offrire progetti “chiavi in mano”, installazione manutenzione dei
Mokador
sistemi sia direttamente, sia attraverso un'ampia rete di distributori, con una presenza globale. Il nuovo gruppo così costituito avrà un fatturato di circa 650 milioni di Euro con 12 siti produttivi dislocati in Europa, Asia e Sud America e conterà circa 4.000 dipendenti. Sergio Chiostri, Presidente Amministratore Delegato di Epta, continuerà a rico prire tali incarichi anche per la nuova società mentre Marco Nocivelli ne rimarrà Amministratore Delegato. Piero Triglio Godino e Carlo Delrosso, rispettivamente Presidente CEO e CFO di IARP, diverranno membri del Consiglio di
Amministrazione di Epta S.p.A. "Si tratta di una manovra per accelerare la nostra strategia di crescita e offrire valore aggiunto ai nostri clienti ed ai nostri partner", ha dichiarato Chiostri, mentre Triglio Godino ha aggiunto: "Credo che attraverso questa unione IARP ed EPTA possano crescere facendo leva sui reciproci punti di forza e migliorando le rispettive competenze". L'operazione, che sarà soggetta all'approvazione da parte degli azionisti e dalle normali procedure in materia di closing, si prevede possa perfezionarsi entro la primavera del 2013.
> Qualità Certificata da Bureau Veritas Sin dalla sua nascita, oltre quarantacinque anni fa, Mokador ha percorso la via della qualità nella produzione del caffè. Una strada intrapresa con l’obiettivo di fornire un prodotto sempre eccellente e costante nel tempo. Oggi più che mai qualità, sicurezza e ambiente sono valori imprescindibili per un’azienda che punta ad affermare la credibilità del proprio marchio e l’affidabilità del proprio prodotto. Per questa ragione Mokador ha scelto di perseguire una governance guidata da elevati standard qualitativi, sia in materia di sicurezza alimentare, sia di attenzione all’ambiente. Un’attenzione che si è concretizzata, già qualche anno fa, con l’implementazione di un impianto fotovoltaico a copertura di entrambi gli stabilimenti di produzione, che fornisce oltre il 40% del fabbisogno energetico aziendale e con il siste-
ma a cialde in carta filtro, ecologiche e biodegradabili “Ecolover”, perfette per apprezzare il miglior caffè Mokador rispettando l’ambiente. Mokador crede infatti che solo seguendo importanti parametri di qualità potrà affermare e consolidare il proprio ruolo sul mercato, mantenere la riconoscibilità del proprio prodotto e continuare a fornire un ottimo servizio ai propri clienti. Per questo Mokador ha scelto di certificare volontariamente il proprio prodotto con Bureau Veritas, prestigioso ente di certificazione internazionale, dimostrando così la propria trasparenza a vantaggio e tutela del consumatore. Proprio sulla base della politica aziendale intrapresa, Mokador ha recentemente ottenuto da Bureau Veritas due nuove e importanti certificazioni: per il
Sistema di Gestione Ambientale (Normativa ISO 14001) e per il Sistema di Gestione della Qualità (Normativa ISO 9001). La prima si riferisce al rispetto delle normative ambientali in materia di risparmio energetico e riduzione dello scarto produttivo con un basso impatto ambientale nella produzione dei rifiuti. La seconda invece è relativa alla gestione della qualità intesa a 360°, come prodotto (dalla raccolta del caffè nelle piantagioni di origine, al prodotto confezionato) e come azienda. Bureau Veritas ha inoltre confermato le due certificazioni di prodotto rilasciate per la “Gran Miscela Mokador” (miscela unica da bar) e per le “Cialde Caffè” (cialde in carta filtro) in virtù dell’alta qualità del profilo aromatico sensoriale, controllato e garantito nel tempo e del percorso produttivo ecosostenibile.
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D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
Boom dei pagamenti via cellulare Gli italiani dicono addio al contante. Secondo l’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, nel 2012 quasi un miliardo di euro (+30% rispetto al 2011) è stato corrisposto utilizzando il cellulare come strumento di attivazione del pagamento. L’acquisto di contenuti digitali per cellulare vale circa 470 milioni di euro (+15% rispetto al 2011) mentre l'acquisto di beni e servizi, pagamento bollettini postali, parcheggi e autobus, ha registrato un boom del 60%, per un equivalente di 310 milioni di euro. Turismo e trasporti, coupon, aste e gruppi di acquisto sono i settori più attivi (86% del valore delle transazioni). L'Italia si direbbe quindi pronta al Mobile Proximity Payment, il pagamento tramite avvicinamento al POS del cellulare NFC: ben 2,5 milioni di telefoni abilitati
sono già stati venduti (con una stima di 6 milioni entro fine anno), 2 milioni le carte di pagamento contactless già emesse e piani definiti per l'attivazione di oltre 170.000 POS entro il termine del 2013.
sweN gnikaerB
Breaking News
Bean Machine
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È una Ford P100 pickup del 1989 Bean Machine, la prima auto del mondo alimentata a caffè. La vettura è stata modificata per ospitare nel baule un mini impianto di gassificazione ed ha già ottenuto un riconoscimento per essere stata la più veloce (nella categoria “veicoli alimentati a risorse organiche”) sul circuito Woodford Airfield di Manchester, dove ha superato i 105 km/h. Nata dall'idea di un ingegnere britannico e del suo team di collaboratori, la macchina funziona grazie a un processo di gassificazione che permette di trasformare i chicchi di caffè in monossido di carbonio, idrogeno e altri composti gassosi, elementi che intervengono poi nel processo di combustione. L'auto a caffè è inoltre eco-friendly: testati sul primo prototipo realizzato, i li-
velli di emissioni sono infatti risultati bassi come negli attuali eco-motori presenti sul mercato.
Legge anti-salutista nel Mississippi Il parlamento del Mississippi, lo Stato con il maggior numero di obesi del Nord America, ha proposto un divieto per città e contee di porre regole e limiti al consumo di alimenti, in nome della sacralità della libertà personale. Il disegno di legge è ora sulla scrivania del governatore Phil Bryant, che dovrebbe firmarla. Una legge anti-salutista, mentre negli USA è in corso una battaglia tra i riformatori, ovvero coloro che vogliono intervenire per ridurre il tasso di obesità nel Paese, e chi vuole che le autorità smettano di controllare i cittadini, dicendo loro quello che possono o non possono mangiare. Tra i sostenitori della legge, naturalmente, le associazioni che rappresentano le aziende che producono le bibite gassate e molti commercianti. Contro le regole sono anche i cittadini che vogliono sentirsi liberi di mangiare e bere quello che vogliono. La Food
and Drug Administration (l'ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici) sta lavorando a una nuova legge per rendere obbligatoria l'indicazione delle calorie nei menu dei ristoranti e sui distributori automatici. Una legge di questo tipo è stata già approvata nel 2010, ma resta di difficile applicazione.
D.A.ITALIA 75 > APRILE 2013
Appuntamento in Fiera
Host 2013
innovazione, creatività e nuovi format Da sempre Host, leader mondiale nel settore Ho.Re.Ca. e retail, è il luogo per
guidato attraverso una giornata-tipo di 24 ore – dalla colazione alla pausa
eccellenza dove scoprire in anteprima i trend vincenti del fuori casa: un mo-
pranzo, dal break all’happy hour fino alla ‘movida’ – renderà stimolante e in-
mento di incontro e confronto globale che unisce l’innovazione tecnologica con
terattiva la condivisione degli argomenti, trattati con professionisti del marke-
la creatività, i nuovi format con le tendenze di consumo emergenti.
ting, del design, della cultura enogastronomica, della fornitura di attrezzature e di materie prime, insieme con momenti informativi sull’attualità in materia di
L’obiettivo di raggiungere oltre 1.600 aziende da 45 paesi su 100mila metri
igienico-sanitaria, economica, finanziaria e amministrativa. In attesa della ma-
quadri netti per il Salone internazionale dell’ospitalità professionale, al quar-
nifestazione uno sportello online è già disponibile su www.host.fieramilano.it
tiere fieramilano a Rho da venerdì 18 a martedì 22 ottobre, a più di sei
e www.fipe.it.
mesi dall’inaugurazione, si fa sempre più vicino. Grazie a un accurato match-making, a Host 2013 queste e molte altre aziende,
Nell’area Caffè-Tè, inoltre, è previsto un denso programma di momenti dedi-
oltre a presentare le loro novità, svilupperanno concrete opportunità di busi-
cati al mondo del caffè con seminari a tema, momenti tasting e performance
ness mirato con 1.500 buyer da tutti i mercati, selezionati in base a un attento
di importanti baristi, oltre a eventi dedicati al tè, dalle cerimonie alle degusta-
esame del loro potere d’acquisto: operatori professionali di alto profilo, respon-
zioni guidate. Un approccio olistico al mondo del fuori casa, basato sul valore
sabili commerciali, purchasing manager, influenzatori dell’acquisto.
condiviso della centralità dell’uomo e della sua creatività nello sviluppo del settore, anche in vista dell’importante appuntamento di Expo 2015, che vede
Una piattaforma di business che deve la sua efficacia a una “ricetta”
come tema proprio il cibo come risorsa etica e sociale, oltre che alimentare.
unica. Tre macro aree che coniugano sinergie e specializzazione con la prossimità tra filiere affini in un rinnovato percorso espositivo: Ristorazione Professionale con Pane-Pasta-Pizza; Bar e Macchine Caffè con Caffè-Tè e Gelateria-Pasticceria-Cacao; Arredo e Tavola. Rafforzano il ruolo di Host come punto di riferimento mondiale le collaborazioni con le più autorevoli associazioni di categoria e realtà dell’ospitalità professionale, che in manifestazione si tradurranno in un ricco palinsesto con momenti di formazione e approfondimento. La grande attenzione ai nuovi format è testimoniata anche dai due premi che Host 2013 dedicherà un’attenzione particolare ai pubblici esercizi, che rive-
Host 2013 promuove in collaborazione con POLI.design, consorzio del
stono un’importanza crescente per il comparto, in un’ottica di grande sinergia
Politecnico di Milano focalizzato sul design.
con le altre filiere: l’Italia è il secondo esportatore di caffè torrefatto al
Alla sostenibilità è dedicato HOST Smart Label, che assegnerà il riconosci-
mondo dopo la Germania (dato CIC) e conta circa 140 mila bar – circa
mento di tecnologia sostenibile ai prodotti presentati dagli espositori di Host
35 ogni mille abitanti – dove si bevono ogni anno 7 miliardi di tazzine
2013 secondo stringenti requisiti.
di caffè (dati FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi).
Punta invece alla qualità del progetto HOSThinking, che premierà i più in-
A questi locali capaci di trasformarsi da breakfast & break la mattina, a lunch
novativi layout di pubblici esercizi, capaci di coniugare al meglio l’estetica con
bar, a lounge bar la sera, Host 2013 presenterà un ventaglio di offerte unico per
format che soddisfano le esigenze in evoluzione dei consumatori.
ampiezza e approfondimento, dalle più innovative tecnologie alla consulenza, ai nuovi modelli di business che rispondono nei modi più efficaci ai cambia-
Dallo scorso anno, inoltre, Host porta la presenza degli operatori direttamente
menti nei comportamenti di consumo.
sui principali mercati BRIC con Food Hospitality World. Nata dalla collaborazione con TuttoFood, il salone dell’agroalimentare di Milano, la manifesta-
Agli stessi attuali temi è dedicato P.E./24h La Cas@ fuori-Casa, ciclo di
zione internazionale dell’agroalimentare e dell’ospitalità professionale si terrà
eventi a cura di FIPE: ogni giorno focus, seminari, animazioni professionali
in India a Bangalore dal 12 al 14 giugno e in Cina a Guangzhou dal 12 al 14
per offrire soluzioni a una domanda in continua trasformazione. Un percorso
settembre 2013.
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