Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova
GRUPPO GIOVANI A SETTEMBRE SI PARTE DAL MARKETING / 4 RICETTE RUSTICO DI STAGIONE CON FAGIOLINI / 8 QUI LOMBARDIA APERTURE DOMENICALI E FESTIVE. STRETTA DELLA REGIONE SUGLI ABUSI / 11 fornaioamico.it – L’Arte Bianca online Anno LXVI
LUNEDÌ Settimanale informativo della
20 GIUGNO
FEDERAZIONE ITALIANA PANIFICATORI, PANIFICATORI
L a
2011
IL PUNTO di Luca Vecchiato
I nostri obiettivi
I
l prossimo 19 giugno, cioè tra pochi giorni, si riunirà l’assemblea annuale della Federazione italiana panificatori che ho guidato per tre anni. Ho già informato, da questi stessi spazi, la decisione di non porre la mia candidatura alla presidenza per il prossimo triennio. Perciò, questo articolo di fondo rappresenta l’ultimo mio intervento come presidente federale sul nostro settimanale e vorrei dedicarlo a una breve nota, sintetica, per ricordare ai lettori i principali temi che la nuova dirigenza dovrà affrontare. Tre sono i punti in primo piano nell’agenda delle cose da fare. L’Ente bilaterale. E’ il prodotto di un accordo con i Sindacati e consentirà di gestire meglio i rapporti tra datori di lavoro e lavoratori. Le procedure di avvio sono in corso di completamento e sarà necessario seguire da vicino il processo formativo affinché l’Ente possa diventare operativo quanto prima. Il Fondo per l’assicurazione sanitaria dei lavoratori della pani-
p a n i f i c a z i o n e
i t a l i a n a
PASTICCERI E AFFINI
Nasce il Fondo Sanitario del comparto della panificazione Foto di gruppo dopo la firma dell’accordo
Savona incorona il Mezzosale, una grande festa in suo onore
U
na grande festa per celebrare il re della tavola. Ma stavolta ad essere incoronato è stato il Mezzosale. È così che l’associazione dei panificatori di Savona, guidata da Claudia Giusto, ha deciso di celebrare la Festa del pane lo scorso 31 maggio. A PAGINA 3
Bartocci: “Il Premio Roma dimostra che c’è un ritorno alla tradizione”
“S
tiamo assistendo a un ritorno alla tradizione”. Bernardino Bartocci, presidente dell’Associazione panificatori di Roma e Provincia commenta con soddisfazione l’andamento della 6a edizione del Concorso Pane Premio Roma. A PAGINA 3
segue a pagina 2
Il Sistri sempre più nel caos
Deganello nuovo presidente dell’associazione di Verona
a telenovelas del Sistri, perché di questo si tratta, ha visto aggiungersi una nuova puntata alla serie e non è detto che sia l’ultima. Dopo una prima, una seconda e una terza, è arrivata un’ulteriore proroga all’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti.
L
Paolo Deganello, 34 anni, il nuovo presidente dell’Associazione provinciale panificatori di Verona. Così ha deciso l’assemblea di mercoledì, 8 giugno, chiamata a indicare il successore di Antonio Salvagno, giunto alla conclusione del suo secondo mandato e, per statuto, non più eleggibile.
A PAGINA 6
A PAGINA 9
È
Pagina
2
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Primo Piano
Nasce il Fondo Sanitario del comparto Le parti sociali hanno dato vita alla nuova struttura: più tutele per i dipendenti
I
lavoratori delle aziende di panificazione da adesso saranno più tutelati. Lo scorso mercoledì 15 le parti socie dell’Ente bilaterale della panificazione (Ebipan) hanno dato vita al Fonsap, Fondo assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori delle aziende di panificazione e attività affini. Uno strumento fondamentale che garantirà prestazioni sanitarie specialistiche a tutti gli addetti del comparto. La creazione del Fondo è avvenuta a margine la prima Assemblea annuale dell’Ebipan. I soci dell’ente si sono riuniti per tirare il bilancio di un anno di attività. Molte sono le cose ancora in sospeso - su tutte la convenzione Inps che deve essere ancora firmata dal presidente dell’istituto ma altrettanti passi in avanti sono stati effettuati. Si è dato vita al Censimento nazionale e si sono messi a punto tutti gli strumenti necessari al funzionamento dell’Ebipan. In più, da adesso, si sono dotate le aziende di panificazione di uno strumento importantissimo come il Fonsap. A fare parte del Fondo sono gli stessi attori che compongono l’Ebipan: la Federazione italiana panificatori, l’Assopanificatori aderente a FiesaConfesercenti, la Federazione nazionale lavoratori agroindustria (FlaiCgil), la Federazione agricola alimentare ambientale industriale italiana (Fai-Cisl) e l’Unione italiana dei lavori agroalimentari (Uila-Uil). I soci hanno deciso di eleggere alla guida del Fondo due esperti del settore: Edvino Jerian, già
GLI ORGANI DEL FONDO SANITARIO Presidente Edvino Jerian Vicepresidente Guido Majrone Consiglio di amministrazione Edvino Jerian Guido Majrone Attilio Angelo Cornelli Luca Vecchiato Cesare Tirabasso Ettore Ronconi Revisori dei conti Paris Cugini Silvia Cicerchia Bruno Valsecchi Massimo Buzzao Marino Gabellini
presidente della Federazione italiana panificatori, in rappresentanza della parte datoriale, che ricoprirà la carica di presidente; Guido Majrone, segretario generale Uila pesca, in rappresentanza dei lavoratori, con la carica di vicepresidente. Lo scopo primario per il quale è stato creato il fondo sarà quello di garantire prestazioni sanitarie, diagnostiche e specialistiche, a tutti i lavoratori del comparto. Ad oggi non è stato possibile inserire anche i datori di lavoro e i loro soci fra gli iscritti al Fonsap perché si attende prima di iscrivere lo stesso all’anagrafe dei fondi sanitari del ministero della Salute. Ad ogni buon conto, un’apposita clausola, che consente l’eventuale estensione delle prestazioni sanitarie anche agli imprenditori, è stata comunque inserita nello statuto. A finanziare il Fonsap saranno le stesse aziende del settore: dei 17 euro per dipendente previsti dalla bilateralità, ben 10 saranno destinati ad esso. L’iscrizione all’anagrafe del ministero è un passaggio fondamentale, come è stato fatto notare durante la riunione di mercoledì. In questo modo, infatti, le somme destinate al fondo e ricevute dai dipendenti nella busta paga saranno esenti dalla tassazione (fino al limite di 2.600 euro l’anno come prevede la legge) e le somme versate dai datori al Fondo saranno considerati interamente un costo contrattuale e quindi interamente deducibile. Una volta che il Fondo sanitario sarà
IL PUNTO di Luca Vecchiato
segue dalla prima
ficazione. Anche questo programma è in corso di completamento e consentirà la realizzazione di uno strumento nuovo per la tutela dei nostri dipendenti e anche un ulteriore passo avanti nei rapporti di collaborazione con i sindacati. Il Contratto Nazionale di Lavoro rappresenta il terzo punto dell’agenda di lavoro e, il prossimo dicembre, riunirà attorno allo stesso tavolo datori di lavoro sindacati dei lavoratori.
iscritto all’anagrafe, il 20 percento del suo budget annuale dovrà essere destinato a prestazioni odontoiatriche, a forme di assistenza socio-sanitaria a soggetti non autosufficienti e a prestazioni per il recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio. Per le prestazioni sanitarie, invece, le stesse sono ancora da definire. Entro 90 giorni dovrà essere redatto e approvato l’apposito regolamento che le stabilirà. Di certo c’è oggi che le prestazioni sanitarie potranno avvenire sia in forma diretta (nelle cliniche convenzionate) o indiretta tramite il rimborso (sarà restituite ai dipendenti le somme spese). A tal fine nei prossimi giorni si lavorerà all’individuazione dell’ istituto assicuratore che garantirà le prestazioni sanitarie. Istituto che dovrà fare in modo che ai dipendenti dei panifici vengano garantiti rimborsi facili e veloci, nel caso in cui la prestazione sanitaria sia stata
erogata dal Servizio nazionale; e una molteplicità di strutture convenzionate di eccellenza in cui vengano erogate le altre prestazioni previste dal fondo. «La costituzione del Fondo è un indubbio passo avanti nella realizzazione degli scopi contrattuali voluti dalle parti sociali nell’accordo del dicembre 2009», ha dichiarato il direttore dell’Ebipan, Claudio Fierro. «Finalmente è stato possibile
Sullo sfondo restano incombenti i problemi che ci hanno accompagnati in questi anni e che ancora condizionano la vita, lo sviluppo e il futuro della categoria. In primo piano c’è la questione del regolamento di attuazione della legge 248/6 che dovrebbe fare chiarezza su alcuni punti per noi essenziali: pane fresco, panificio, pane congelato. È un argomento che tutti conosciamo bene perché da cinque anni siamo costretti a inseguire un decreto che il governo non ha ancora emanato e che, a quanto sembra, non ancora intenzione
di emanare. È una questione per noi essenziale e si dovrà fare ogni sforzo perché i ministeri competenti non facciano trascorrere inutilmente altro tempo per fare ciò che la legge loro impone. Altra questione su cui si dovrà lavorare è il quadro normativo. I nostri legislatori hanno lavorato alla sua formazione senza fare molta attenzione alla realtà del sistema economico-produttivo del nostro Paese. In particolare, assai spesso si dà scarsa attenzione alla dimensione delle imprese, penalizzando pesantemente le
dotare le aziende del comparto di efficaci strumenti di bilateralità. Attraverso il fondo sarà infatti possibile presentare un pacchetto di prestazioni sanitarie costruite su misura per gli addetti del settore». La creazione del Fonsap è stata salutata con favore anche dal presidente della Federazione, Luca Vecchiato. «Con la creazione del Fondo», ha dichiarato il presidente, «termina una fase impor-
tante della costruzione del sistema della bilateralità che porterà a una maggior tutela delle nostre aziende». «Oggi più che mai», ha concluso Vecchiato, «è importante che tutte le aziende aderiscano all’Ebipan e al Fonsap perché solo insieme, datori e dipendenti. Riusciremo ad avere una massa tale di iscritti tale da poter garantire a noi e ai nostri collaboratori le migliori soluzioni possibili». <
IL FONSAP SCOPO Ente ha lo scopo di garantire, ai lavoratori iscritti, nonché, previa delibera, alle parti datoriali, titolari, soci e familiari i cui lavoratori dipendenti siano tutti iscritti al fondo, lavoratori a tempo determinato con durata del
rapporto di lavoro inferiore a nove mesi nell’anno solare e pensionati che siano già stati iscritti al fondo per almeno cinque anni e che all’atto del pensionamento ne facciano richiesta, trattamenti di assistenza sanitaria integrativa, secondo le modalità stabilite dal Regolamento.
ISCRITTI All’Ente aderiscono le aziende che applicano il Contratto collettivo nazionale per il personale comunque dipendente da aziende di panificazione anche per attività collaterali e complementari nonché da negozi di vendita al minuto di pane, generi alimentari e vari ovvero i Contratti di settori affini che lo prevedano esplicitamente iscrivendo i propri Lavoratori dipendenti, in costanza di rap-
porto di lavoro, che assumono così la qualifica di iscritti all'Ente e beneficiari delle prestazioni. Possono essere iscritti all’Ente i lavoratori dipendenti dalle Organizzazioni stipulanti il CCNL di cui al precedente articolo 1, nonché quelli dipendenti dalle società controllate da tali Organizzazioni, il cui rapporto sia disciplinato da Regolamenti applicati ai dipendenti di tali Organizzazioni.
L'
piccole aziende che si trovano a dover affrontare gli stessi obblighi di quelle di dimensioni maggiori. E questo, come ben sappiamo, avviene soprattutto sul piano burocratico che, nella nostra pratica quotidiana, si trasforma in inutili e indebiti appesantimenti dei costi di produzione. Molti altri problemi sarebbero ancora da citare ma lo spazio impedisce di scendere nel dettaglio. Del resto si tratta di questioni ben note a coloro che si apprestano ad assumere la guida della Federazione. presidenza@fippa.it
L’Arte Bianca La Panificazione Italiana Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori, Panificatori-Pasticceri e Affini FONDATORE: Savino Bracco DIRETTORE RESPONSABILE: Igor Jan Occelli COLLABORATORI: Bruno Stella, Rosanna Iacovino, Carlo Gronchi, Claudio Zendroni, Graziano Monetti artebianca@fippa.it IMPAGINAZIONE: Annamaria Carlone PUBBLICITÀ: artebianca.com@fippa.it RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Igor Jan Occelli DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ
Via Alessandria 159/D - 00198 Roma tel. 068541138 - fax 0685351968 STAMPA: Centro Servizi Editoriali s.r.l. Stabilimento: Via del Lavoro,18 36040 Grisignano di Zocco (VI) Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 16849 dell’1.6.1977
Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Pagina
3
Primo Piano
Savona incorona il Mezzosale, una grande festa in suo onore U
na grande festa per celebrare il re della tavola. Ma stavolta ad essere incoronato è stato il Mezzosale. È così che l’associazione dei panificatori di Savona, guidata da Claudia Giusto, ha deciso di celebrare la Festa del pane lo scorso 31 maggio. Per l’occasione, l’associazione, come è abitua tata a fare, ha voluto fare le cose in grande. Non solo allestendo i soliti stand e distribuendo pane e focacce, ma cercando di fare dell’iniziativa anche un momento di riflessione. A tal fine ha contattato la dottoressa Marina Scotto dell’Asl locale, con cui da tempo ha iniziato una fruttuosa collaborazione. La dottoressa è infatti una grandissima fan del MezzoSale, i cui meriti ha avuto modo di scoprire durante la presentazione del-
l’iniziativa da parte dell’associazione. E non perde occasione di cantarne le lodi appena può, come ha avuto ricordare l’ex presidente dell’associazione Luigina Barabino. La dottoressa, chiamata a partecipare alla festa, ha invitato l’associazione a contattare il comprensorio scolastico di zona, in modo da coinvolgere anch’esso nella manifestazione. Gli stessi alunni dell’istituto, infatti, da tempo stavano portando avanti insieme alla Asl un lavoro sull’alimentazione. E non si sono fatti sfuggire l’occasione di rendere tale lavoro pubblico in un evento importante come quello della Festa del pane. Ed è così che associazione, istituto e Asl hanno dato vita alla manifestazione. I risultati, come ha ricordato la Barabino, sono
stati eccellenti. «Abbiamo avuto un ottima partecipazione di pubblico, favorita sicuramente dalla splendide cornice della Fortezza di Savona in cui abbiamo organizzato la festa», ha spiegato la Barabino. «In più», ha proseguito, «siamo riusciti a spiegare in dettaglio tutti i benefici del Mezzosale: alle maestre e ai genitori degli alunni abbiamo distribuito degli opuscoli illustrativi del progetto federale; mentre ai bambini abbiamo fornito le stesse informazioni, regalando loro un piccolo libro da colorare». Le maestre e i genitori hanno apprezzato l’iniziativa e hanno lodato la bontà del MezzoSale. Cosa che, però, hanno fatto ancora di più gli alunni: «Non riuscivamo a staccarli dalle focacce e dal pane», ha dichiarato la Barabino. <
LO STORICO PANIFICIO TALAMINI RENDE OMAGGIO AL PANE
portata avanti dal 1887 con ancora UEros,n’attività tanta voglia di fare. Ed è il motivo per il quale discendente di Sebastiano che fondò l’attività, anche quest’anno ha voluto festeggiare degnamente il pane. Nelle giornate del 24 e 25 maggio scorso ha aperto le porte aperto le porte del laboratorio agli alunni della seconda classe della scuola elementare del paese (Fadalto di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso). Quella della Talamini è una storia che parte davvero da lontano e accomuna tutta la famiglia. A partire dal “capostipite”, tutti i discendenti si sono ritrovati prima o poi con le “mani in pasta”. E non
“S
tiamo assistendo a un ritorno alla tradizione”. Bernardino Bartocci, presidente dell’Associazione panificatori di Roma e Provincia commenta con soddisfazione l’andamento della 6 a edizione del Concorso Pane Premio Roma. La manifestazione, promossa dalla Camera di Commercio della Capitale e realizzata attraverso la sua Azienda Speciale, ARM - Azienda Romana Mercati, si è conclusa il 28 maggio scorso, con la premiazione dei vincitori, svoltasi al Tempio di Adriano. Bartocci, che è anche vicepresidente nazionale della Federazione italiana panificatori, fa parte della Commissione giudicante del concorso fin dalla prima edizione e questa esperienza gli consente di tracciare il percorso dell’arte in questi anni. Un percorso assai soddisfacente per chi, da panificatore artigiano e sindacalista, ha sempre individuato, nella qualità della panificazione arti-
è un caso che nel corso degli anni sono arrivati all’azienda un’infinità di riconoscimenti: prima la Croce ACAI (Associazione Cristiana Artigiani Italiani) per i 50 anni di attività nel 1966; poi la medaglia d’oro della Camera di Commercio di Treviso per l’attività di panificio più antica, gestita da discendenti, presente nel territorio, nel 1983; infine il Marchio di Qualità dell’Associazione Panificatori della provincia di Treviso nel 1997. In tutti questi anni, il panificio ha sempre cercato di guardare al futuro, inserendo macchinari all’avanguardia in qualsiasi epoca. Ma sempre senza rinunciare alla qualità. Questo perché, come sottolinea Eros, «solamente la qualità, secondo noi, è la chiave per il nostro futuro. L’industria ci combatte con il prezzo e con prodotti di dubbia salubrità che si chiamano pane solo perché impastati con farina, acqua, lievito e sale, ma a questi prodotti, purtroppo, manca l’ingrediente più importante: la passione». La passione che, ancora oggi, lo spinge ad avvicinare i più piccoli per mostrare loro la magia del pane.
Bartocci: “Il Premio Roma dimostra che c’è un ritorno alla tradizione” molta chiarezza, va verso la tradizione. Si tende a utilizzare farine più grezze, cioè meno raffinate, il pane bianco non è più il top della gamma, i consumatori dimostrano sempre più di poter fare dei distin-
E proprio con il vero pane di una volta, un associato ha portato un nuovo alloro al sindacato presieduto da Bartocci. Nella Sezione Roma, infatti, il primo premio riservato ai pani tradizionali e storici di frumento duro, è andato al Panificio Cinthia s.n.c., di Velletri, di cui sono titolari Luciano Alberigi e Gianfranco Bernardi. “Luciano”, dice Bartocci, “ha perso da poco il padre, Rodolfo, che era
Il Premio Roma è una finestra dalla quale si può vedere in che direzione va il mondo della panificazione artigiana. E il cambiamento, che percepisco con molta chiarezza, va verso la tradizione. Si tende a utilizzare farine più grezze, cioè meno raffinate, il pane bianco non è più il top della gamma, i consumatori dimostrano sempre più di poter fare dei distinguo in questo senso”
gianale, l’arma più efficace per contrastare l’invadenza dell’industria e la concorrenza di chi fabbrica pane utilizzando le te-cniche della
congelazione e della surgelazione. “Il Premio Roma, al quale partecipano fornai di tutta Italia”, sottolinea Bartocci, è una
finestra dalla quale si può vedere in che direzione va il mondo della panificazione artigianale. E il cambiamento, che percepisco con
guo in questo senso. Va molto il pane a lievitazione naturale, meno leggero, ma più saporito e più digeribile. Insomma, i prodotti presentati al concorso hanno confermato che la tendenza è verso il ritorno al vero pane di una volta”.
un fornaio assai conosciuto, non solo a Velletri, e lui non voleva neppure partecipare al concorso. Sono stato io a insistere fino a convincerlo. E che avessi ragione lo dimostra il risultato: un primo posto che lui ha dedicato al padre”. <
Pagina
4
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Gruppo Giovani email: g r u p p o g i o v a n i @ f i p p a . i t
A settembre si parte dal marketing Fra le proposte dei nuovi corsi anche l’insegnamento delle tecniche di vendita
C
ome si vende un prodotto? E il pane in generale? Ha bisogno di essere posizionato in un modo preciso per attrarre il cliente o basta l’odore e la forma a catturarne l’attenzione? E, ancora: i panificatori hanno mai davvero attuato una strategia di vendita, consapevoli dei risultati che vogliono ottenere? Sono tante le domande che in passato nessun fornaio si sarebbe posto: le vendite andavano bene, a fine giornata il banco rimaneva vuoto e gli incassi erano ottimi. Oggi non è più così e le cause tutti le conoscono bene: la concorrenza della Gdo, il cambio delle abitudini alimentari degli italiani, la liberalizzazione delle licenze. Per questo motivo il Gruppo Giovani ha deciso che è giunta l’ora di insegnare ai propri
colleghi le basi del marketing. «Ora non possiamo più crogiolarci sugli allori come facevamo in passato», spiega il responsabile del Gruppo Claudio Zendroni. «Noi fornai dobbiamo imparare a vendere meglio i nostri prodotti, a comunicare le loro caratteristiche ai nostri clienti. Da
anni lo diciamo, anche dalle colonne dell’arte bianca, ma è giusto che a spiegare come attuare queste cose siano degli esperti del settore». I Giovani già da tempo inseguono l’idea di realizzare un corso sul marketing, ma hanno sempre incontrato diverse difficoltà nella realizzazione. «Il punto
centrale è trovare un professionista in grado di spiegare a noi i rudimenti del marketing, senza per questo offrirsi poi per consulenze personali o simili. Insomma, cerchiamo un docente serio che non veda i nostri corsi come un’opportunità per sé stesso». Dopo molto peregrinare, i Giovani so-
no vicini alla fine della ricerca. «Se le cose vanno come noi speriamo», prosegue Zendroni, «riusciremo a partire da settembre con il nuovo corso». A differenza degli altri, però, non sarà itinerante. «Abbiamo pensato di realizzarlo in un’unica località, magari nel Centro Italia, ma è ancora tutto da decidere». Piuttosto chiaro, invece, ciò che il corso dovrà insegnare. Alla base ci sarà proprio il concetto di marketing, inteso come quell’insieme di azioni riferibili al mercato, destinate alla vendita, che hanno la finalità di ottenere il massimo guadagno possibile attraverso la vendita di specifici prodotti. Una cosa che, detta così, potrebbe sembrare semplice, ma non lo è assolutamente, in quanto il marketing si occupa di studiare i consumatori, analizzar-
ne i gusti, talvolta con largo anticipo, per essere in grado di capirne i bisogni. È, in effetti, prima di tutto un’attività di pianificazione e il corso darà quindi tutti i rudimenti necessari per realizzarne una adeguata. Ad essere trattate entrambe le branche in cui si divide la materia: il marketing operativo, definito come l’arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto (delivery of satisfaction at a price); il marketing management, che mira essenzialmente ad adeguare l’offerta di prodotti o servizi ai bisogni e alle esigenze dei mercati e all’uso efficace delle tecniche di determinazione del prezzo, della comunicazione e della distribuzione per informare, motivare e servire il mercato. <
La proposta dei Giovani all’Assemblea Generale MODULO DI ADESIONE GRUPPO GIOVANI NOME E COGNOME .............................................................................................. DATA DI NASCITA ...................... RESIDENTE A .................................................... VIA ....................................................NR............ PROVINCIA ................................ CAP .......................... TEL ...................................... CELL. ................................... FAX ....................................... E MAIL ................................................................. ATTIVITÀ SVOLTA NELL’AMBITO AZIENDALE AFFINI PRODUZIONE DI PANE PRODUZIONE PASTICCERIA FRESCA RAGIONE SOCIALE DITTA ..................................................................................... VIA ....................................................NR ............ COMUNE .................................. PROVINCIA ..................................................................... CAP .............................. TELEFONO ............................................................ FAX ........................................ NELLA VESTE DI TITOLARE
SOCIO
L
a legge nazionale sul pane fresco è ancora un miraggio. Sul fronte però, si stanno muovendo le Regioni, sollecitate dalle associazioni territoriali della Fippa, e alcune norme sono già state varate e altre sono all’esame dei Consigli Regionali. È infatti di questi giorni la notizia che il Friuli Venezia Giulia si è dotato di una legge ad hoc per il comparto della panificazione. Norma che oltre a disciplinare quando un pane può dichiararsi «fresco» e quando un’azienda può fregiarsi del titolo di «panificio», impone anche l’obbligo per le imprese del settore, di avere un responsabile di produzione. Responsabile che deve avere determinati requisiti ed essere, in pratica, già formato. Le varie proposte di legge regionale, in molti casi differiscono fra loro riguardo le capacità necessarie per svolgere questa funzione. Ma comunque, tutte la prevedono. Così il Gruppo Giovani ha deciso di lanciare la propria proposta: «A formare queste persone ci penseremo noi», ha dichiarato il responsabile nazionale Claudio Zendroni. «Sono già moltissimi anni», ha spiega-
to, «che noi ragazzi del Gruppo giriamo in lungo e largo la Penisola per formare i nostri colleghi. Siamo tutti professionisti qualificati e non solo in termini di produzioni, ma anche riguardo le normative. Chi meglio di noi potrebbe fornire le conoscenze necessarie per intraprendere questa professione?». La proposta del Gruppo Giovani è stata lanciata durante l’Assemblea generale della Federazione lo scorso 19 giugno (mentre questo giornale era già andato in stampa). Ora si dovrà attendere per sapere se i delegati nazionali hanno deciso di accettarla o meno.
FAMILIARE COLLABORATORE
ISCRITTO ALL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE PANIFICATORI DENOMINATA: .............................................................................................................................. NON ISCRITTO ALL’ORGANIZZAZIONE SINDACALE PANIFICATORI Dichiara, ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di essere informato e acconsentire che i propri dati personali saranno trattati dalla Federazione Italiana Panificatori - Panificatori Pasticceri e Affini (di seguito denominata F.I.P.P.A.) mediante comunicazione a terzi e anche con l’ausilio di mezzi elettrotronici e/o automatizzati. Titolare del trattamento è F.I.P.P.A. Nella qualità di legale rappresentante, il sottoscritto delega la F.I.P.P.A. a rappresentare l’azienda sopra indicata per le attività di cui all’art. 2 dello Statuto F.I.P.P.A. La delega, che ha validità per il corrente anno, si intende tacitamente rinnovata in difetto di disdetta da comunicarsi in forma scritta almeno 90 gg. prima della scadenza. Luogo e data ........................
FORMEREMO NOI I RESPONSABILI DI PRODUZIONE
Firma ..............................................................
L’adesione al Gruppo Giovani ha un costo di 80 € annui e consente la partecipazione a tutti i corsi. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: FIPPA - via Alessandria 159/d - 00198 Roma - cod. IBAN IT64E0306905042039488850373 - causale “Adesione Gruppo Giovani 2011”. Inviare il modulo e la ricevuta di pagamento via fax al nr. 06.85351968. Info: gruppogiovani@fippa.it
Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende
Lunedì 20 giugno
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
2011
Pagina
5
Materie prime
Prezzi ancora alti per il grano L’annuncio della ripresa delle esportazioni russe non frena le quotazioni del cereale, salite in un anno del 71 percento. Le condizioni climatiche non giocano a favore
L
a speranza di un brusco calo del prezzo del grano è destinata a sfumare. I mercati internazionali hanno reagito con forza all’annuncio della ripresa delle esportazioni della Russia, abbassando le quotazioni del cereale. Tuttavia, le stesse rimangono ancora alte, assestandosi intorno ai 7,50 dollari per bushel: oltre il 71 percento in più, rispetto lo stesso periodo dello scorso anno (quando il grano veniva scambiato intorno ai 4,95 dollari per bushel), come si può vedere nel grafico pubblicato in pagina. L’Ismea, nella sua rilevazione mensile, a maggio ha segnalato una contrazione dello 0,5 percento dei valori registrarti sui mercati agricoli ad aprile. Il totale, però, porta il segno positivo: +19,5 percento, rispetto allo scorso mese dell’anno precedente. E il capitolo più “cal-
Le quotazioni del grano nell’ultimo anno
do” è proprio quello dei cereali, rincarati mediamente nell’ultimo anno del 68,5 percento. In questo contesto, la decisione russa va letta con assoluto favore. Fu pro-
prio a causa dei devastanti incendi che lo scorso luglio colpirono il Paese, devastando le coltivazioni di grano, che le quotazioni del cereale subirono un’impennata. A poco
meno di un anno di distanza, la situazione sembra essere tornata alla normalità. Le coltivazioni sono salite di un 10 percento e la Russia possiede più di 6 milioni di ton-
nellate di riserve. Per questo Arkady Zlochevsky, presidente del Grain Union del paese, ha dichiarato che il Paese può esportare 2,5 tonnellate di grano al mese. Secondo il Dipartimento di Stato Usa, le esportazioni totali della Russia per i prossimi dodici mesi si aggireranno intorno ai 10 milioni di tonnellate. Notizie di tutt’altro tenore, però, giungono più vicine a noi. Le scorte europee e statunitensi si preannunciano inferiori alle aspettative. Le temperature secche registrate nel Vecchio Continente e nel sud degli Usa, stanno compromettendo le coltivazioni. Un fattore non di poco conto, di certo non sfuggito agli speculatori, che può spiegare il livello ancora alto delle quotazioni del grano. Non a caso la Fao, nel suo rapporto semestrale, ha preannunciato una forte
volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari per tutto il 2011. I segnali positivi provenienti dall’Est Europa, per l’Agenzia Onu non basterebbero a soddisfare una domanda globale di cereali fortemente in salita. Ed è per questo che i prezzi dei prodotti alimentari, anche se a maggio sono scesi dell’1 percento rispetto ad aprile, rimangono superiori ancora del 37 percento rispetto a quelli registrati lo scorso anno. La Fao, nel dossier, ha spiegato che la produzione cerealicola è aumentata ma, al contrario, le scorte sono andate diminuendo. E l’incertezza delle condizioni climatiche potrebbe mettere in forse le coltivazioni di mais e di grano in Europa e America. Il sogno di un calo significativo delle quotazioni del grano è quindi ben lungi dall’avverarsi. <
Pagina
6
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Info alle aziende
Il Sistri sempre più nel caos Prevista una nuova proroga: partirà il 1°giugno 2012 per le aziende con meno di dieci dipendenti. Intanto la procura di Napoli apre un’inchiesta
L
a telenovelas del Sistri, perché di questo si tratta, ha visto aggiungersi una nuova puntata alla serie e non è detto che sia l’ultima. Dopo una prima, una seconda e una terza, è arrivata un’ulteriore proroga all’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti. Il decreto legge sviluppo che conteneva lo slittamento delle scadenze è stato modificato in commissione Finanze: per le imprese con meno di dieci dipendenti il Sistri entrerà in vigore a partire dal 1° giugno 2012. Una notizia sicuramente confortante per i panificatori, ma che rende evidente il caos in cui versa il nuovo sistema ancora prima della partenza. A differenza delle serie sudamericane, in questa telenovela nostrana manca la storia d’amore. Ma è stata compensata rapi-
damente da una bella inchiesta giudiziaria. Sì, perché nei giorni scorsi la procura di Napoli ha spiccato tre avvisi di garanzia e ha avviato una serie di perquisizioni nelle sedi delle società Selex Management (gruppo Finmeccanica) e Viacom e ha richiesto accertamenti al ministero dell’Ambiente. Al centro dell’attenzione degli inquirenti, le modalità di aggiudicazione dell’appalto. Una vicenda iniziata con il ricorso al Tar del Lazio di sette
Stefania Prestigiacomo
aziende di software che lamentavano l’affidamento diretto, senza gara, dello sviluppo del Sistri alla Selex Management. Un ricorso mai andato avanti, dopo un accordo fra il ministero dell’Ambiente e le sette ricorrenti. A complicare tutta la vicenda c’è un aspetto in più: sul nuovo Sistema di tracciabilità dei rifiuti vige il segreto di Stato. E cosa c’è dietro tale segreto non è dato saperlo, visto che l’impegno di toglierlo, preso dal ministro Stefania Prestigiacomo in un question time alla Camera, non è stato rispettato. Ora spetterà alla Procura di Napoli fare luce sulla vicenda e sulle presunte irregolarità. Che, per gli inquirenti, non sono di poco conto: i reati contestati spaziano infatti dall’associazione a delinquere finalizzata alla truf-
fa ai danni dello Stato, all’abuso d’ufficio, passando per le fatturazioni inesistenti. Il ministero dell’Ambiente si è detto del tutto estraneo alla vicenda. In una nota ha spiegato come «il progetto, avviato dal precedente Governo, che aveva già effettuato la scelta della Selex, è stato mandato avanti dall’attuale Governo, avendone valutata e riconosciuta l’utilità sociale per contrastare l’illegalità nel
Lavoro nero: denunciato panificatore nell’Aquilano Impiegava di notte un minorenne straniero. Durissimo il commento di Ruccolo: prendo le distanze da questi fornai
S
coperti quindici dipendenti non assunti, di cui 10 italiani e 5 stranieri. È questo il bilancio dell’attività congiunta di Guardia di Finanza e Ispettorato del Lavoro, tesa a contrastare la piaga del lavoro nero nella provincia dell’Aquila, portata avanti la scorsa settimana. Fra le aziende controllate anche un panificio, il cui titolare è stato denunciato: alle sue dipendenze è stato trovato un minorenne straniero impiegato come lavoratore (irregolare) notturno. Durissima la reazione del consigliere federale della regione Vinceslao Ruccolo a questa notizia. «Finalmente sono iniziati i controlli presso i panificatori furbi che vendono il pane sottocosto e sfruttano i dipendenti, anche minorenni», ha dichiarato l’ex presidente dei panificatori chietini. «Sono proprio questi signori», ha denunciato Ruccolo, «la causa della crisi che attra-
versa il comparto della panificazione: non riescono a tenere in piedi un’azienda legalmente e pensano di farlo uscendo dalla legalità». Il consigliere federale si è spinto anche più in là, condannando du-
ramente questi “colleghi”. «Io mi vergogno di rappresentare questi fornai che credono di essere più intelligenti degli altri», ha affermato Ruccolo. «Come rappresentante della categoria, prendo le distanze da loro e
mi auguro che le autorità riescano a portare avanti il lavoro già iniziato e, soprattutto, ad evitare di tartassare con inutili balzelli i professionisti onesti che con certe persone hanno poco o nulla da spartire».
LE SANZIONI PER IL LAVORO IRREGOLARE Manodopera irregolare L’impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato, con la sola esclusione del datore di lavoro domestico, è punito con la sanzione da euro 1.500 a euro 12.000 per ciascun lavoratore irregolare, maggiorata di euro 150 per ciascuna giornata di lavoro effettivo. L’importo della sanzione passa da euro 1.000 a euro 8.000 per ciascun lavoratore irregolare, maggiorato di euro 30 per ciascuna giornata di lavoro irregolare, nel caso in cui il lavoratore risulti regolarmente occupato per un periodo lavorativo successivo. L’importo delle sanzioni civili connesse all’omesso versamento dei contributi e premi riferiti a ciascun lavoratore non può essere inferiore a euro 3.000, indipendentemente dalla durata della prestazione lavorativa accertata.
Manodopera clandestina Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato. Nel caso in cui il lavoratore straniero sia sottopagato, la pena sale fino a quattro anni e la multa fino a 15 mila euro. Sospensione azienda L’impiego di lavoratori irregolari è punito anche con la sospensione dell’attività. Il provvedimento non può essere irrogato solo «nel caso i cui il lavoratore irregolare risulti l’unico occupato dall’impresa».
settore dei rifiuti». Di tutta la vicenda si è discusso anche alla Camera dei deputati, dopo la presentazione di un’interpellanza urgente della deputata Simonetta Rubinato (Pd). Il sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia ha spiegato in dettaglio i costi del sistema gravanti sulle imprese, anch’essi all’attenzione degli inquirenti. «L’ammontare dei contributi versati dai soggetti obbligati nel 2010 è
dell’ordine dei 65-68 milioni di euro, mentre i costi relativi alla tecnologia e al funzionamento del sistema si situano intorno al 90 percento di detta cifra», ha spiegato Saglia. Aggiungendo che il rimanente 10 percento dei contributi versati «dovrà servire per coprire gli oneri imprevisti nel 2011 e gli eventuali aggiornamenti tecnologici». Stando così le cose, è chiaro che la partenza effettiva del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, a parte sulla carta, è avvolta nell’incertezza. I disagi registrati dalle imprese durante la fase di sperimentazione del Sistri e le sue evidenti carenze tecnologiche l’hanno già fatta posticipare una volta. Ora bisognerà vedere se l’inchiesta avviata dalla magistratura non giunga allo stesso esito. Ma questa sarà un’altra puntata. <
Gerico sbarca online
L
a nuova versione di Gerico, il software che consente il calcolo della congruità agli studi di settore, è disponibile online, sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Gerico 2011 è utilizzabile da tutti i panificatori che vogliono calcolare i loro ricavi/compensi, comprensivi della normalità e della coerenza, ai fini della presentazione della dichiarazione dei redditi 2010. Come lo scorso anno, l’applicazione tiene conto degli eventuali correttivi crisi, da applicare alle risultanze degli studi di settore. L’Agenzia delle Entrate ha anche reso disponibile, sempre sul proprio sito, il programma destinato ai contribuenti che hanno, ricevuto nel 2011, una comunicazione di “anomalie” dagli studi di settore, relativa al triennio 2007-2009. Il panificatori potranno utilizzare il software, a partire dal 15 giugno, per: - segnalare imprecisioni ed errori riscontrati dal contribuente nei dati riportati nella comunicazione di anomalia; - indicare le motivazioni che hanno determinato l’anomalia e altre informazioni rilevanti. <
Inps: più tempo per i versamenti
L’
inps segue la via del governo e fa slittare i termini di versamento dei contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale. Le nuove scadenze entro cui andranno effettuati, sono le medesime di quelle previste per le imposte sui redditi. L’Inps ha infatti spiegato che per il corrente anno le scadenze fiscali, inizialmente stabilite per il 16 giugno 2011, per il saldo 2010, e il primo acconto 2011 e 30 novembre 2011, per il secondo acconto 2011, sono state modificate con decreto dal Consiglio dei ministri dello scorso 12 maggio. Il testo, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha previsto lo slittamento dei termini, dal 16 giugno al 6 luglio 2011, senza alcun pagamento aggiuntivo, dei versamenti delle imposte dirette, dell’Irap e dell’acconto della cedolare secca. «Tale slittamento», ribadisce l’istituto, «è applicabile anche a quei contributi che devono essere versati alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi». L’Inps ha infine ricordato come per le stesse imposte è stata prevista la possibilità di effettuare i versamenti dal 7 luglio al 5 agosto 2011, versando una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40 per cento. <
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Pagina
7
Tecniche di panificazione
Sale: benedizione o veleno? Quarta parte
N
ella parte precedente sono state accennate le principali strategie che il panificatore-pasticcere può adottare per fornire al consumatore un pane ugualmente appetitoso, saporito e dal gusto equilibrato nonostante il ridotto contenuto di sodio e quindi di sale. Al primo posto, in una scala che misura la validità della scelta in termini di rapporto costo/beneficio, si pone l’adozione di produzioni secondo i metodi indiretti e, se questi sono già in uso, cercare di allungare la durata delle fermentazioni. Questo tipo di scelta paga in termini di maggiore soddisfazione della clientela, come da tempo è accertato. Del resto i panificatori che si sono convertiti all’impiego di pouliche, in particolare nella produzione del pane “MezzoSale” si sono rapidamente resi conto che il gradimento da parte della clientela è dovuto al fatto che questo pane, al di la dell’interesse per la novità e per il richiamo salutistico, ha un suo particolare gusto, delicato ma rotondo, appagante e, sopratutto,
In certi cibi, ed in particolare in alcuni prodotti da forno, la velocità con la quale il sale si discioglie nella saliva può intensificare, e non di poco, la sensazione di salato. Se si riesce ad intervenire sulla solubilità del sale aggiunto se ne può ridurre la percentuale, con notevoli benefici salutistici riesce ad accompagnare degnamente i piatti della grande tradizione culinaria italiana. Pur contenendo solo la metà del sale, questo pane riesce ad essere percepito come adeguatamente saporito non solo per il superiore patrimonio di sostanze importanti per l’aroma ed il gusto che sono prodotte durante il particolare tipo di fermentazione, ma anche perché la percentuale e la distribuzione dell’acqua all’interno della mollica risultano in certo grado modificate. Se da un lato queste differenze sono alla base della sofficità e della superiore conservabilità del pane, dall’altro esse contribuiscono anche ad una più pronta percezione del sapore. Quel leggerissimo aumento della umidità percentuale che si registra nei pani ottenuti con il metodo della poulìche ha infatti impor-
nuto standardizzato di sale e che le differenze sensoriali avvertite variavano in modo decisamente importante. Questi fatti dovrebbero spingere ad accurate riflessioni ogni volta che si procede alla messa a punto di un nuovo prodotto o si desidera modificare la ricetta di uno già esistente. Pare che la percezione del “puro” sapore di un pane migliori e sia potenziata quando si realizzano fattori concomitanti quali: • un piccolo aumento nella umidità percentuale residua • un corretto sviluppo e quindi una buona alveolatura • una naturale e duratura sofficità ottenuta con una perfetta fermentazione • un ridotto o nullo tenore di grassi aggiunti Operando adatte scelte si può pertanto tentare di ridurre il contenuto di sodio senza penalizzare la gratificazione sensoriale. E’ accertato che la percezione del salato (e la conseguente esaltazione dei sapori e degli aromi) dipende: • dalla quantità di sale disciolta dalla saliva
Quel leggerissimo aumento della umidità percentuale che si registra nei pani ottenuti con il metodo della poulìche ha infatti importanti conseguenze sulla percezione del sapore ed in particolare del gusto di salato • dalla velocità con la quale la saliva riesce ad estrarre dal cibo il sale che esso contiene • dalla contemporanea presenza di sostanze che assorbendo velocemente la saliva ne riducono il potere solvente • dalla presenza e dal tipo di sostanze grasse che possono “mascherare” la presenza di sale
tanti conseguenze sulla percezione del sapore e in particolare del gusto di salato. Nel 2008, Phan et Alii hanno dimostrato che, nella valutazione sensoriale dei formaggi, a parità di concentrazione salina, le paste più ricche d’acqua e più povere di grassi sono percepite come più salate rispetto a paste più dure, meno ricche di acqua e più ricche di grassi. Nello stesso lavoro è stato anche accertato che sia gli assaggiatori che presentavano una salivazione più marcata sia quelli che masticavano più a lungo percepivano un maggiore rilascio di sodio da parte di paste a conte-
In certi cibi, e in particolare in alcuni prodotti da forno, la velocità con la quale il sale si discioglie nella saliva può intensificare, e non di poco, la sensazione di salato. Se si riesce a intervenire sulla solubilità del sale aggiunto se ne può ridurre la percentuale, con notevoli benefici salutistici. Per capire come riuscirci è necessario parlare di alcune caratteristiche chimico-fisiche del sale e delle forme “particolari” sotto le quali esso trova interessanti impieghi specifici, almeno dove queste forme sono commercializzate. La prima cosa da considerare è che il sale forma cristalli di forma cubica ai cui vertici si alternano ioni negativi cloruro e ioni positivi sodio; lasciando evaporare molto lentamente le soluzioni saline si otten-
gono strutture cristalline cave a forma di piramidi quadrangolari, simili a quelle di Giza, chiamate “tremie”, al cui interno rimangono meccanicamente confinate piccole quantità di acque madri molto concentrate ma ancora allo stato liquido. Tali forme cristalline crepitano in seguito a rapido riscaldamento, come spesso capita di osservare quando un po’ di sale cade sulle braci. I grani di sale possono essere ottenuti anche in strutture cristalline diverse, come ad esempio il sale “dendritico” o in “fiocchi” come quello ottenibile con il processo Alberger oppure come quello in minuscole “lastre rettangolari”, specificamente adatto ai Pretzel, che si ricava da depositi della Luisiana. Mediante la liofilizzazione è possibile ottenere anche un sale estremamente fine e altrettanto solubile, caratterizzato da una struttura vetrosa, cioè amorfa, non cristallina. Come è noto, la solubilità delle sostanze dipende principalmente, a parità di tutte le altre condizioni, dalle dimensioni delle particelle che vengono a contatto con il solvente. Un unico grosso cristallo si scioglie molto più lentamente di un pari peso di sale fino e questo perché tra l’uno e l’altro modo di presentarsi del sale c’è una grande differenza di superficie esposta all’azione del solvente. A titolo di esempio: un unico cristallo cubico di sale di 1cm di lato ha una superficie di 6 cm2 (6 facce da 1 cm 2 cadauna) e un massa di 2,16 g. Ammettendo di poter macinare in modo perfettamente uniforme questo cristallo di sale, otterremo 1.000 piccoli cristalli cubici con lato di 0,1 cm (1 mm), ma, in seguito alla macinazione subita la superficie totale dei cristallini ottenuti sarà diventata: 6 × 1.000 × 0,01 cm2 = 60 cm2, ben 10 volte superiore a quella del cristallo originale. Se macinassimo molto più finemente il cristallo e ottenessimo 100 × 100 × 100 = 1.000.000 di cristallini da 0,01 cm (0,1 mm), la loro superficie totale ammonterebbe a 6 × 1.000.000 × 0,0001 cm2 = 600 cm2, ben 100 volte superiore a quella dell’unico cristallo di partenza. Ammettendo, come è ragionevole, che a parità di altre condizioni la velocità con cui il sale si scioglie in acqua sia proporzionale alla superficie esposta al solvente, risulta evidente che i 2,16 g di sale finissimo si scioglieranno circa 10 volte più velocemente rispetto allo stesso di peso di sale fino e ben 100 volte più velocemente rispetto all’unico grosso cristallo. Il sale ottenuto sottoponendo a liofilizzazione una soluzione concentrata di cloruro di sodio, avendo una struttura amorfa, di tipo vetroso, può essere macinato in particelle finissime che presentano la massima superficie specifica; a questo tipo di sale è attribuita la maggiore velocità di solubilizzazione e quindi esso è accreditato di essere capace di scatenare più rapidamente la percezione del gusto salato. Fine quarta parte
Le parti precedenti possono essere visionate sul sito www.fornaioamico.it
Pagina
8
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Ricette a cura di Rosanna Iacovino
Salato di stagione per spuntini veloci e gustosi P
er i nostri spuntini veloci, che non devono perdere in sapore e qualità a favore di una più rapida consumazione, ecco una ricetta che valorizza i prodotti di stagione: senz’altro un plus valore rispetto ad altre preparazioni.
Rustico di stagione con fagiolini INGREDIENTI pasta sfoglia fagiolini patate cipolle burro fontina parmigiano grattugiato uova Per condire olio extra vergine sale pepe
250 g 180 g 180 g 180 g 15 g 40 g 40 g 1
Procedimento Lessare i fagiolini e farli a pezzetti, quindi lessare le patate e tagliarle a fettine; tagliare a dadini la fontina e far rosolare la cipolla a fettine in una padella, quindi aggiungere i fagiolini e le patate e far rosolare per pochi minuti. Condire con sale e pepe, spegnere e aggiungere la fontina e il parmigiano. A parte, stendere la pasta sfoglia a 3mm di spessore, e farne due dischi. Foderare una tortiera con il primo disco, farcire con il ripieno e chiudere con il secondo disco. Si può scegliere il formato monoporzione, o la torta da vendere a spicchi o intera. Bucherellare la superficie, spennellare con uovo e cuocere in forno a 200°C per 30 minuti.
Un fiore di anguria sopra una base di marmellata di ribes
Filoncino mediterraneo, sapore e qualità
E
A
cco un dolce consigliabile in formato monoporzione, dal sapore estremamente fresco, gradevole da vedere e facile da eseguire.
ngelo Tudisco ci ha fornito la ricetta di un pane estremamente saporito, dal sapore mediterraneo, particolarmente morbido e davvero gradevole.
Crostata estiva con anguria INGREDIENTI pasta frolla marmellata di ribes anguria a fette sottili
450 g 120 g 500 g
Procedimento Stendere la pasta frolla in una tortiera da 24 cm e cuocerla coperta a 180°C per 15-20 minuti. Una volta sfornata, coprire il forno con la marmellata di ribes, poi tagliare l’anguria a fette sottilissime dopo aver tolta la buccia, i semi, e sistemare le fettine adagiandole a centri concentrici come per creare un fiore. Nel formato monoporzione, questo dolcetto rende di più l’idea del fiore.
Pane mediterraneo Ricetta di Angelo Tudisco
INGREDIENTI per la pasta semola rimacinata farina tipo 0 purea di patate sale lievito acqua circa Per il condimento cipolla olio extra vergine zucchero
1 Kg 500 g 150 g 30 g 30 g 1, 2 lt 880 g 100 g 20 g
Procedimento Impastare tutti gli ingredienti della pasta nell’impastatrice a spirale aggiungendo successivamente la cipolla sbiancata, poi l’olio d'oliva e infine lo zucchero. Ottenuto l’impasto, morbido e omogeneo, dividerlo in pezzi sferici e formare piccoli bussolotti di pane di peso medio; far lievitare e infornare a 220° C per 20 minuti circa; tempo da regolare in base al peso.
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Pagina
9
Province
Deganello nuovo presidente dell’associazione di Verona È
Paolo Deganello, 34 anni, il nuovo presidente dell’Associazione provinciale panificatori di Verona. Così ha deciso l’assemblea di mercoledì, 8 giugno, chiamata a indicare il successore di Antonio Salvagno, giunto alla conclusione del suo secondo mandato e, per statuto, non più eleggibile. La scelta è caduta sul più giovane dei candidati che è titolare, insieme con il fratello Franco, 30 anni, di un forno a Pradelle, piccola frazione del comune di Nogale Rocca (3.500 abitanti), a circa 25 chilometri dal capoluogo. Pradelle ha poco meno di 800 abitanti e un forno in un mercato così modesto non dà a priori garanzie di vita facile. Eppure, Deganello e il fratello Franco, hanno saputo guadagnarsi buone
soddisfazioni. La storia professionale del neo-presidente veronese è esemplare di quelle doti di intraprendenza e coraggio che caratterizzano da sempre la gente veneta. Paolo Deganello è arrivato nel mondo della panificazione circa 11 anni fa. Prima faceva l’elettricista, perchè una certa passionaccia per l’elettronica lo aveva portato alla scuola tecnico-professionale per periti. Ma era grande la voglia di mettere in piedi un’attività propria. L’occasione si presentò dopo cinque anni da elettricista e un anno di militare. Il titolare dell’unico forno di Pradelle aveva deciso di rinunciare al forno per problemi di salute e i fratelli Deganello si sono fatti avanti per rilevarlo. Senza sapere nulla del
mestiere: “Né io né mio fratello avevamo cognizioni di arte bianca. Ma, uno volta deciso e raggiunto l’accordo con il vecchi titolare, abbiamo cominciato a imparare af-
I problemi della panificazione artigiana sono tanti e non possiamo pensare di poterli affrontarli con efficacia senza essere compatti fiancando lui e le figlie nel lavoro. Poi, una volta firmato il contratto e diventati titolari del forno, siamo stati a nostra volta affiancati dalle figlie dell’ex-titolare che ci hanno seguito quotidianamente per circa un anno. Così
abbiamo cominciato a imparare”. L’inizio è stato duro e, aggiunge Paolo, “abbiamo faticato circa tre anni per ingranare bene. In tutto quel periodo non ho perso una sola dimostrazione né un solo incontro professionale in tutta la provincia: sapevo bene che, venendo da un mondo esterno dovevo approfittare di ogni occasione per conoscere meglio l’arte”. Oggi il forno dei fratelli Deganello, forse il più piccolo di tutta la provincia, va bene e dà soddisfazioni. La produzione non supera il quintale, si fanno pane, prodotti secchi come grissini e schiacciatine, e dolci da forno. I due fratelli provvedono alla produzione, mamma Daniela, 61 anni, si occupa della rivendita.
Asti, i panificatori artigiani alla manifestazione Gustadom 2011 E
Paolo Deganello, che fa parte del Gruppo Giovani, ha cominciato a occuparsi di sindacato solo un paio d’anni dopo aver affrontato la nuova professione. Consigliere da otto e membro di giunta nei quattro del secondo mandato di Salvagno, illustra con poche battute la linea che intende seguire come presidente dell’associazione veronese. “Negli ultimi anni la disaffezione dei colleghi verso il concetto di categoria ha reso assai più faticosa l’attività sindacale: questo è un punto negativo che va superato. I problemi della panificazione artigiana sono tanti e non possiamo pensare di poterli affrontare con efficacia senza dimostrare compattezza. Allora, prima di tutto, bisogna tirare dai forni i tanti panificato-
ri che si sono abituati a vedere il mondo e il mestiere solo attraverso le dimostrazioni delle aziende fornitrici. Bisogna fargli allungare lo sguardo sul mondo perché possano capire meglio l’evoluzione del mercato e avere un confronto reale con il quotidiano. Per questo intendo mettere insieme una squadra di collaboratori, il più possibile condivisa dagli associati, con la quale affrontare i problemi e proporre decisioni che dovranno essere anch’esse il più possibile condivise dai colleghi, grandi e piccoli, che operano nella provincia. Credo che questa sia una strada efficace per ricompattarci intorno agli obiettivi comuni e contribuire a un futuro migliore per la panificazione artigiana”. <
BOLOGNA, DAI FORNAI QUASI CENTOMILA EURO PER IL RESTAURO DI UNO STORICO MONUMENTO
A
nche quest’anno il rione Cattedrale di Asti, centro storico della città, ha accolto “Gustadom”, la manifestazione enogastronomica che si sviluppa tra giardini, cortili e piazze, trasformati per l’occasione in punti di offerta di vini e cibi tipici. Da venerdì 4 a domenica 6 giugno Gustadom, ha animato l’antico quartiere che si sviluppa all’ombra della Cattedrale, il principale monumento gotico del Piemonte, affiancandosi al tradizionale “Mercà dij Busiard”, fiera dell’antiquariato. Sono state tre giornate di festa, vissute degu-
stando i saporiti piatti della tradizione piemontese, dal fritto misto ai tajarin, dai formaggi alla frittata d’ortiche, dalla carne cruda ai dolci alle nocciole IGP. Ogni piatto, ovviamente, accompagnato dai grandi vini della zona. Alla riuscita della manifestazione hanno dato un apprezzato contributo anche i panificatori del G.A.P.P.A. - Gruppo Astigiano Panificatori Pasticceri Artigiani, presieduto da Giovanni Fongo. Nella serata di sabato 4 giugno, infatti, in un laboratorio allestito nel cortile della sede locale di Confartigianato, proprio
Giovanni Fongo ha dato dimostrazione di panificazione a una folla di visitatori, incuriositi da questa rappresentazione–degustazione . Il pane, prodotto con farina integrale macinata a pietra, ha sicuramente contribuito a far capire ai visitatori le reali differenze tra il prodotto fresco e quello proveniente da impasti surgelati. Il pane appena sfornato e offerto ancora caldo, è stato apprezzato da tutti coloro che hanno avuto la possibilità di degustarlo assaporandone la delicatezza accompagnata dal “profumo di una volta”. <
Il polemico
uro 94.120. Un bel po’ di quattrini che i panificatori bolognesi, con le loro iniziative, sono riusciti a mettere insieme nel giro di poco più di un anno a sostegno del progetto per il pieno recupero della basilica di Santo Stefano, antico monumento assai caro alla città felsinea. L’11 giugno scorso hanno festeggiato l’evento con una cena di cui ha dato conto anche il Resto del Carlino, storico quotidiano dell’Emilia Romagna. “Se lo meritavano proprio”, si legge nell’articolo. “I mastri fornai, i fornitori, tutte le donne e uomini coinvolti in un anno di riuscitissime iniziative. E diciamolo, anche il Resto del Carlino, prima voce a spronare il ‘Salviamola’, ovvero l’idea di recuperare le mura delle Sette Chiese dall’insulto del tempo e del disinteresse collettivo. La cena offerta dall’Associazione panificatori bolognesi sabato sera, idea del presidente Francesco Mafaro per ringraziare questo impegno corale, non solo ha offerto un ottimo menù in genuina convivialità. Ha anche ricordato con i numeri, raramente ingannevoli, di quanto la causa dei restauri si sia arricchita con questo tour de force”.
Mafaro, presidente dell’Associazione provinciale panificatori di Bologna, ha ricordato la cronologia dell’impegno. Dall’1 al 4 maggio 2010, la prima edizione di Pane per Santo Stefano. “Successo clamoroso” (commento del Resto del Carlino) che apporta 40.120 euro ai forzieri di dom Ildefonso Chessa e della comunità di monaci benedettini olivetani. Nell’ottobre dello scorso anno, con la prestazione dei fornai all’iniziativa PasseggiAmo per Santo Stefano, entrano in cassa altri 5.000 euro. Nel 2011, doppio successo, con la seconda edizione di Pane e Crescenta (25.000 euro) e con la trovata dei Bomboloni alla crema (altri 24.000 euro). Al tirare delle somme, 94.120 euro, per il risanamento della millenaria chiesa. Ha scritto ancora il Resto del Carlino. “Il direttore del nostro quotidiano Pierluigi Visci, presente alla serata con il vicedirettore Massimo Gagliardi, si è detto ammirato: «Con il vostro atteggiamento di fortissimo altruismo avete fatto una cosa straordinaria. Il Carlino — ha ricordato — è al servizio della città proprio come voi siete stati al servizio di un simbolo di tutti».
di Bruno Stella
L’importanza dell’immagine
G
ià altre volte abbiamo parlato, in questo stesso spazio, della crisi dell’associazionismo e dei problemi che da essa scaturiscono per le rappresentanze di tante componenti del sistema-Italia, comprese quelle dei panificatori artigiani. Ma è comunque un tema sul quale conviene ritornare, perché il rilassamento che si manifesta su questo aspetto del convivere sociale è gravido di conseguenze. E, forse, l’insistere sull’argomento potrebbe stimolare qualche utile riflessione. In queste settimane, tra primavera ed estate, anche le organizzazioni sindacali dei fornai celebrano il rito delle assemblee sociali. Ci si riunisce, si esaminano fatti e bilanci dell’anno amministrativo che si è appena concluso, si discute dei problemi del comparto, si confrontano le idee e, se sono in scadenza, si rinnovano le cariche. Poi ognuno se ne va per conto proprio, generalmente pago di quel che ha sentito, se lo ha condiviso, dell’opinione che ha potuto esprimere, dell’intervento con il quale, magari, ha contestato fat-
ti e opinioni che non gli andavano a misura giusta. E, per un altro anno, tutto finisce qui e l’associazione riprende a vivacchiare sulle fatiche di pochi, arrabattandosi nella routine quotidiana ma senza avere la forza necessaria per poter davvero dialogare con le istituzioni e trarne vantaggi per gli associati. Sondando le intenzioni dei neoeletti o dei confermati alla guida di organizzazioni territoriali, alla domanda: “Quali sono i vostri programmi”, la risposta più convinta e consueta che raccogliamo è: “Mi darò da fare per ricompattare la categoria”. Magari con ricette diverse ma con l’obiettivo comune di far capire agli associati che, se pagare la quota è importante, ancora più importante è concorrere alla vita dell’associazione di appartenenza con un contributo diretto di idee e anche di fatiche. Parliamo spesso di “immagine” a proposito della categoria e dell’arte che essa rappresenta. Molti fornai danno per scontato che secoli di storia e il ruolo del pane nella società di ogni tempo, diano comunque di-
ritto a un’immagine positiva. Cioè, che si possa vivere di rendita. Invece, come ha dimostrato la campagna sui prezzi del pane scatenata lo scorso anno, così non è. L’immagine può sbiadire in tempi assai brevi se non la si sa difendere; e può facilmente trasformarsi in qualche cosa di negativo, che accantona secoli di storia per poter bollare una categoria e un mestiere sul fatto contingente. Se l’organizzazione di categoria funziona, esiste possibilità di difesa; se è debole o assente, ciascuno si trova da solo a fare i conti con la situazione negativa. Esattamente quanto accade sui grandi problemi che coinvolgono i rapporti con le istituzioni, a livello locale e a livello nazionale. La politica sa fare i conti e sa valutare la forza di chi vuole dialogare; se questa forza non c’è si ricaveranno al massimo buone parsole e promesse mielate. Nient’altro. Sarebbe bene che tutto questo lo tenessero a mente tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’arte bianca, perché sono anche le sorti dell’impresa di ciascuno. <
Pagina
10
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
Lunedì 20 giugno 2011
Interviste ai panificatori
A
ntonino Di Mario, 21 anni, è panificatore a Valguarnera Caropepe, paese collinare, di 8500 abitanti, a 24 chilometri da Enna. Antonino, che è iscritto al Gruppo Giovani, lavora nel forno di famiglia insieme al papà Mario, alla sorella Concetta, allo zio Giuseppe e a tre dipendenti. Gli chiediamo di descriverci la situazione del mercato nel suo territorio e anche l’organizzazione dell’azienda di famiglia. “E’ un territorio”, spiega, “che negli anni si è evoluto e modificato anche nelle abitudini sociali e, oggi, parecchi abitanti svolgono attività impiegatizia. Di conseguenza, le abitudini alimentari sono cambiate, a danno di un uso quotidiano e significativo del pane, come avveniva nel passato, e a vantaggio della domanda di stuzzichini, di snack e di colazioni: questi sono i tre settori che “tirano” nella mia azienda e che generano la parte maggiore del fatturato, anche se il pane continua a essere prodotto in ampia scelta e comprato. Nel mio territorio ci sono sette panifici per circa otto mila abitanti, e nonostante la situazione non sembri propizia, ci
Un fornaio giovanissimo con le idee molto chiare
Antonino Di Mario con papà Mario, la sorella Concetta, lo zio Giuseppe e i dipendenti
difendiamo piuttosto bene grazie all’offerta diversificata che garantiamo”. Che oggi sia necessario allargarsi verso altre produzioni, è idea oramai condivisa da tutti, anche se ognuno la interpreta a proprio modo. Nel caso di Antonino la diversificazione verso quali set-
tori si è soprattutto orientata? “Noi ci siamo indirizzati in particolare”, risponde, “verso le colazioni, anche se non abbiamo il punto bar; c’è molta richiesta di cornetti e brioche. Per la pausa pranzo, facciamo tutto ciò che ha attinenza con pizzette, pasta sfoglia, pasta lievitata e pasta di
pane. Abbiamo un frigo con le bibite e un discreto giro di persone si rivolgono a noi: per la pausa pranzo o anche per comprare qualcosa di pronto da mangiare a casa”. Gli chiediamo, quindi, se la gastronomia sia stata presa in esame. “Per inserire questa ulteriore of-
ferta”, precisa Antonino, “manca lo spazio: sia nel laboratorio sia nel locale di vendita. E ci sarebbe, poi, anche un problema di personale, perché noi non potremmo fare anche tutta quest’altra gamma di prodotti. In questo momento stiamo bene così, abbiamo valorizzato al massimo le nostre
potenzialità; si può fare sempre di più, ovviamente, ma meglio tra qualche anno, quando anch’io avrò maturato nuova esperienza è potrò affrontare progetti diversi”. Chiediamo al nostro giovanissimo interlocutore un parere sul Gruppo Giovani. “E’ una buona iniziativa”, afferma, “ma negli ultimi tempi le comunicazioni sono meno dirette e la notizie mi giungono solo attraverso il giornale. Suggerirei di utilizzare anche altri canali e soprattutto di aumentare il numero di corsi durante l’anno. Per sconfiggere il problema del basso costo del pane che arriva sul nostro mercato da fuori zona, ci stiamo indirizzando verso produzioni diverse dal pane stesso; quindi, corsi di pasticceria o di salato e rosticceria potrebbero essere davvero utili, soprattutto se periodici e non saltuari”. Rosanna Iacovino (ro.iacovinoi@tiscali.it)
GRUPPO DONNE - FIPPA 2011: DOMANDA DI ADESIONE Ragione sociale ...................................................................................................................
RENDE NOTO DI ESSERE (sbarrare e compilare solamente la parte che interessa)
Cod. fisc/Partita IVA ............................................................................................................ Via/piazza ..........................................................................................................................
* Iscritto all’Organizzazione sindacale Panificatori denominata
Comune ................................................... Provincia ............................ CAP .......................
78
Tel ......................................... Fax ....................................... cell ........................................ e-mail .................................................................................................................................
* Non Iscritto ad alcuna Organizzazione Sindacale Panificatori
Nome e Cognome ................................................................................................................
Confida nell’accoglimento della presente domanda dichiarandosi disposto
Cod. fisc./Partita IVA ........................................................................................................... Via /piazza .............................................................. Comune .............................................
ad attenersi alle regole del Gruppo. Luogo e data .....................................
Firma ........................................................
Provincia ................. CAP ................................ Tel ....................... Fax .................... cell .................................... e-mail .....................................................................................
NELLA VESTE DI: (sbarrare la voce che interessa)
c Titolare
c Contitolare
c Collaboratrice
c Commessa
c Familiare
c Altro (specificare)
c Socio
Dichiara, ai sensi del D.lgs. n. 196/2003, “Codice in materia di protezione dei dati personali”, di essere informato e acconsentire che i propri dati personali saranno trattati dalla Federazione Italiana Panificatori - Panificatori Pasticceri e Affini (di seguito denominata F.I.P.P.A.) mediante comunicazione a terzi e anche con l’ausilio di mezzi elettrotronici e/o automatizzati. Titolare del trattamento è F.I.P.P.A. Nella qualità di legale rappresentante, il sottoscritto delega la F.I.P.P.A. a rappresentare l’azienda sopra indicata per le attività di cui all’art. 2 dello Statuto F.I.P.P.A. La delega, che ha validità per il corrente anno, si intende tacitamente rinnovata in difetto di disdetta da comunicarsi in forma scritta almeno 90 gg. prima della scadenza. Luogo e data ........................ Firma .............................................................. L’adesione al Gruppo Donne ha un costo di 50 € annui e consente la partecipazione a tutti i corsi. Il pagamento può essere effettuato tramite bonifico bancario intestato a: FIPPA - via Alessandria 159/d - 00198 Roma - cod. IBAN IT64E0306905042039488850373 - causale “Adesione Gruppo Donne 2011”. Inviare il modulo e la ricevuta di pagamento via fax al nr. 06.85351968. Info: gruppogiovani@fippa.it
Lunedì 20 giugno
L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA
2011
Pagina
11
Qui Lombardia Pagina a cura di Graziano Monetti
Ascoltate le richieste più volte avanzate anche da Confcommercio Como
Aperture domenicali e festive, stretta della Regione sugli abusi L
e sollecitazioni della Confcommercio lombarda all’Assessore regionale Stefano Maullu - stimolate anche dalle molte segnalazioni inoltrate da Confcommercio Como - affinché la Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi intervenisse per limitare i frequenti abusi in materia di aperture domenicali e festive degli esercizi di vendita al dettaglio, hanno prodotto il loro effetto. Con Circolare del 31 maggio scorso, trasmessa a tutti i Comuni della Lombardia, il Direttore Generale Giuseppe Maria Pan-
nuti chiarisce che le disposizioni dell’art.103 della Legge Regionale n.6/2010 non possono essere interpretate in modo estensivo e pone a carico delle Amministrazioni comunali la responsabilità di concessioni e atti difformi dalla normativa. La Circolare chiarisce, innanzitutto, che ogni facoltà di regolamentazione in materia di orari da parte del Sindaco può essere esercitata solo nell’ambito della citata disposizione regionale. Viene ribadito che il numero massimo di giornate di apertura fissato dalla norma
non può essere valicato, per nessuna ragione, e che né le manifestazioni locali (spesso usate come pretesto per ulteriori aperture) né qualsiasi altra pretestuosa argomentazione, possono motivare tale superamento. Viene inoltre chiarito che le eventuali ulteriori aperture ammesse dalla normativa regionale per i territori costituiti in Distretti del Commercio, debbano essere condivise e decise dalle Organizzazioni maggiormente rappresentative delle imprese e dei lavoratori, con atto formale motivato; viene inoltre richia-
mata l’importanza che tali deroghe siano accompagnate da specifici impegni relativi alla salvaguardia e/o alla crescita del livello occupazionale, nonché in materia di azioni di conciliazione famiglia/lavoro. L’ultima parte della Circolare sollecita i Comuni a effettuare capillari servizi di controllo per prevenire e reprimere eventuali abusi e a dare pubblicità e trasparenza a tali servizi ma, soprattutto, li invita espressamente alla scrupolosa applicazione delle disposizioni regionali “… poiché l’adozione o rei-
terazione di provvedimenti gravemente difformi dalle previsioni di legge può assumere rilievo non solo sotto il profilo della legittimità dell’atto, ma anche in sede penale, esponendo le Amministrazioni comunali a possibili azioni presso le competenti Autorità giudiziarie”. E’ importante precisare, infatti, che nella maggior parte dei casi gli abusi in materia di aperture domenicali e festive non sono commessi dalle strutture commerciali (né della media e grande distribuzione né, tantomeno, dagli eserci-
zi di vicinato), ma da alcune Amministrazioni particolarmente “sensibili” alle richieste di supermercati e centri commerciali. “La Circolare regionale, da noi richiesta e attesa da tempo” afferma il Direttore Graziano Monetti “ribadisce concetti a noi già chiari e sostenuti da sempre ma serve a chiarirli anche a quei soggetti, pubblici e privati, adusi a interpretazioni estensive basate su motivazioni pretestuose e infondate, ponendo a loro carico precise responsabilità e gravi conseguenze”. <
Nominato il nuovo direttivo
CONVEGNO SUI DISTRETTI DEL COMMERCIO
Assemblea dei panificatori bergamaschi
S
L’
Assemblea dell’Associazione Panificatori di Bergamo ha nominato il nuovo Consiglio Direttivo che resterà in carica fino al 2015 e che risulta così composto: Bonadei Giuseppe - Clusone Capello Roberto - Bergamo Del Carro Emilio - Cologno al Serio Ferrandi Massimo - Treviglio Finardi Elio - Curno Ghirardi Marcello - Bergamo Ghisalberti Gianfranco - Sarnico Gipponi Ettore - Osio Sopra Mattavelli Raffaele - Palazzago Morosini Ivan - Torre Boldone Musoni Giovanna - Lovere Suardelli Andrea - Urgnano Trionfini Carlo - Alzano Lombardo Zaninoni Patrizio - Nembro Zucca Mauro Giacomo – Casnigo Successivamente il nuovo Consiglio Direttivo dell’Associazione Panificatori di Bergamo ha confermato: presidente Roberto Capello vicepresidente vicario Elio Finardi vicepresidente Ivan Morosini. Durante l’assemblea sono stati nominati reviso-
ri dei conti: Boschini Donathien – Stezzano e Colombo Cristiano - Brembate e sono stati premiati i seguenti panifici con rilevante anzianità aziendale. Stuani Giovanni & Figli snc di Caravaggio in attività dal 1940; Boldrini Giulia e Lavinia snc di Adrara San Rocco in attività dal 1945. L’Assemblea dei panificatori bergamaschi si colloca poco dopo il rinnovo del contratto integrativo regionale di lavoro, siglato il 18 gennaio scorso, che ha segnato un significativo cambiamento
delle relazioni industriali del settore con l’introduzione del premio variabile per obiettivi e lo sviluppo della bilateralità. Alla firma del contratto è seguito anche l’accordo sulla detassazione fiscale degli elementi variabili della retribuzione (straordinari, notturno, ecc). “Con la firma del nuovo contratto di lavoro integrativo regionale si dimostra che le Associazioni che funzionano sono uno strumento per fare impresa” afferma il presidente Roberto Capello. “L’avvio della bilateralità e l’accordo sulla detassa-
zione sono in grado di fornire elementi di competitività alle imprese e benefici ai lavoratori”. In un settore che si attesta stabilmente su un numero di oltre 450 panifici in provincia, che assiste a un graduale ricambio generazionale, Capello ritiene che “sia da affrontare prioritariamente il cambiamento degli stili e dei tempi di consumo, che rendono indispensabili nuove proposte al consumatore.” Tra i temi dell’assemblea le iniziative promosse durante l’anno e i problemi sindacali che toccano la categoria.<
i è recentemente svolto il convegno “I Distretti del commercio. Un’innovazione, molte sfide” organizzato da Regione Lombardia e Camera di Commercio di Bergamo sul tema dei Distretti del Commercio. Tra i temi al centro del Convengno il ruolo del Distretto del commercio, il processo di cambiamento in atto nelle politiche commerciali urbane ed extraurbane, le criticità e i nuovi obiettivi per il consolidamento e la competitività dei Distretti lombardi. Relatori Paolo Malvestiti - Presidente Camera di Commercio Bergamo, Giovanna Mavellia - Segretario Generale di Confcommercio Lombardia Imprese per l’Italia, Marco Venturi - Presidente Confesercenti, Giuseppe De Rita - Presidente Censis e Stefano Maullu Assessore Commercio Turismo e Servizi di Regione Lombardia.
PROROGATO IL SISTRI
I
l Ministero dell’Ambiente unitamente a Confcommercio e alle principali organizzazioni imprenditoriali, ha raggiunto un’intesa per rimodulare l’entrata in funzione del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi. Il sistema partirà dal primo settembre anzichè dal primo giugno come era stato previsto. L’accordo, sottolinea una nota del Ministero dell’Ambiente, recepisce le esigenze evidenziate nelle ultime settimane dagli operatori del settore ribadendo il valore del Sistri quale importante strumento di legalità e trasparenza nel delicato campo dei rifiuti.
NEGOZI STORICI
I fornai "artisti" (da sinistra) Mario Giudici e Guido Morosini
I rappresentanti degli "antichi" panifici
P
ubblicato sul BURL il primo Decreto di rendicontazione e liquidazione dei contributi alle imprese lombarde previste in attuazione del Bando per la conservazione e l’innovazione dei negozi e locali storici lombardi. Complessivamente sono 58 le imprese del Commercio cui verranno liquidati i contributi per complessivi 615.935,39 euro. Nel provvedimento inoltre sono elencate 12 imprese che in fase di rendicontazione hanno rinunciato all’erogazione dei contributi regionali e le 6 imprese che hanno presentato richiesta motivata di proroga per la realizzazione degli investimenti previsti. <