Arte Bianca lunedì 2 aprile 2013

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova

EBIPAN PIÙ FORZA AL TERRITORIO CON GLI ENTI / 4 RICETTE BISCOTTI TOSTATI CON SEMI DI ANICE / 10 QUI LOMBARDIA IMMOBILI: OBBLIGATORIO COMUNICARE LA PRESENZA DI AMIANTO / 14 fornaioamico.it – L’Arte Bianca online Settimanale informativo della

Anno LXVIII

LUNEDÌ

FEDERAZIONE ITALIANA

1 APRILE

PANIFICATORI, PANIFICATORI

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2013

L’EDITORIALE di Franco La Sorsa

La legge, senza l’inganno

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embra quasi strano dirlo, ma a quanto pare l’articolo 62 sta iniziando a funzionare. In un giro di consultazioni che la Federazione ha svolto questa settimana riguardo la sua applicazione, sono emerse non poche sorprese. Immaginavamo di sentire che la grande distribuzione avesse continuato a posticipare i tempi di pagamento o che avesse imposto numerosi altri oneri. Invece, sembra (ed è giusto sottolineare come non è, ma sembra) che la cosa stia piano piano prendendo piede. Alle associazioni di categoria sono giunte poche segnalazioni riguardanti il non rispetto della normativa. La maggior parte di esse ci ha rassicurato: la grande distribuzione ha iniziato a rispettare i pagamenti. Nel Nord e nel Centro Italia questa cosa è più marcata, ma anche le aziende del Sud stanno iniziando a seguire l’esempio. E questa non può essere che una notizia che

segue a pagina 2

p a n i f i c a z i o n e

i t a l i a n a

Convocati i vertici federali La Giunta esecutiva si riunisce il prossimo 18 aprile. Rinnovo del contratto di lavoro, enti bilaterali e le nuove iniziative sindacali al centro dell’incontro I vertici federali in riunione

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ottobre l’Anagrafe dei rapporti finanziari diventerà operativa. La notizia è arrivata la scorsa settimana, dopo che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento. A PAGINA 6

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i riuniscono i vertici federali. Il presidente nazionale Franco la Sorsa per il prossimo 18 aprile ha convocato la Giunta della Federazione italiana

Egitto: scioperano i fornai

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a categoria dei panificatori due settimane fa ha dato il via a uno sciopero: sono costretti a vendere le pagnotte a 5 piastre, ma i soldi del governo non bastano a coprire le spese. A PAGINA 8

panificatori. Nella riunione si discuterà delle iniziative politiche e sindacali intraprese negli ultimi mesi e si decideranno quelle da avviare nel futuro prossimo.

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eccessivo consumo di sale causa circa 2,3 milioni di morti all’anno per attacchi cardiaci, ictus e altre malattie legate al cuore. A stabilirlo è stato un corposo studio del dottor Dariush Mozaffarian della Harvard Medical School e della Harvard School of Public Health. L'indagine globale ha combinato i dati di consumo del sale alle morti per malattie cardiache avvenute in tutto il mondo nel 2010. A PAGINA 8

Gonnosfanadiga, Bologna, un convegno la Festa del Pane i 145 anni della Ditta Atti nel paese dei fornai celebra n affollato convegno sul tema: “Il valore dell’im-

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presa-famiglia”, ha celebrato nei locali della Ditta Paolo Atti & Figli, in via Caprarie, nel cuore della vecchia Bologna, la recente iscrizione dell’azienda nel Registro nazionale delle Imprese Storiche. Fondata da Paolo Atti, nel 1868, la ditta raggiunge quest’anno il traguardo di 145 anni di attività ininterrotta.

Tutti uniti contro il sale

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A PAGINA 12

Licenziamento con il ticket

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l ticket sui licenziamenti introdotto dalla Riforma Fornero è operativo. L’Inps ha dato il via libera al pagamento di questa nuova “tassa”. A PAGINA 6

I dubbi sul regolamento Agcom

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ello scorso numero del giornale, l’avvocato Luca Mazzeo, da anni consulente legale della Federazione italiana panificatori, ha iniziato ad analizzare il nuovo regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. A PAGINA 7

Alessandria, rivive per due giorni l’antico forno della Cittadella

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iù o meno duecento anni dopo l’ultima cottura, ha fumato ancora uno dei vecchi forni della Cittadella, l’antica fortezza di Alessandria, al di là del Tanaro. A PAGINA 12

Panificazione artigiana, in itinere nelle Marche una innovativa proposta di legge

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al 22 al 24 marzo si è svolta a Gonnosfanadiga la 10a festa del Pane Tipico Gonese, che ha coinvolto tutti e cinque i panifici attivi nella Zona Artigianale del paese.

Fisco spia tutto

PASTICCERI E AFFINI

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na proposta di legge sulla panificazione, innovativa e ben “tagliata” sulle esigenze del territorio, ha cominciato nelle settimane scorse il proprio iter presso gli organismi legislativi della Regione Marche. A PAGINA 13


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L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

Lunedì 1 aprile

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Primo Piano

Convocati i vertici federali La Giunta esecutiva si riunisce il prossimo 18 aprile. Rinnovo del contratto di lavoro, enti bilaterali e le nuove iniziative sindacali al centro dell’incontro

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i riuniscono i vertici federali. Il presidente nazionale Franco la Sorsa per il prossimo 18 aprile ha convocato la Giunta della Federazione italiana panificatori. Nella riunione si discuterà delle iniziative politiche e sindacali intraprese negli ultimi mesi e si decideranno quelle da avviare nel futuro prossimo. Argomento principe della Giunta saranno, ovviamente, il rinnovo del Contratto di lavoro e gli Enti bilaterali della panificazione. «Non c’è dubbio», ha dichiarato il presidente La Sorsa, «che buona parte del nostro impegno degli ultimi mesi si sia concentrato nelle trattative con i sindacati e nel rendere pienamente operativi Ebipan e Fonsap. Siamo certi di aver fatto un ottimo lavoro al riguardo: le aziende di panificazione riusciranno così ad essere molto più competitive rispetto al passato». Il lavoro portato avanti dalla Federazione sul fronte del contratto e degli enti, infatti, ha permesso ai panificatori di poter usufruire di vari benefici. La detassazione dei premi di produttività e la possibilità di riorganizzare le modalità di lavoro e della produzione in caso di crisi, delegate al secondo livello di contrattazione e formalmente inserite sul piano nazionale, vanno lette in questo senso. Così come le prestazioni sanitarie offerte ai dipendenti grazie al Fonsap (diventate operative dallo scorso 1° novembre) e i minori costi aziendali che le imprese aderenti agli Enti sostengono sono entrambi fattori di competitività per il comparto. Non va comunque dimenticata l’azione sindacale che è stata portata avanti in concomitanza con il rinnovo. Le elezioni politiche sono state l’occasione per riportare nell’agenda dei partiti le problematiche vissute dalla categoria: la mancata attuazione della legge sul pane fresco; l’invasione del pane proveniente dall’Est Europa; la liberalizzazione del governo Monti. Temi su cui sono state interpellate tutte le forze politiche candidate a governare il Paese e quelle poi effettivamente arrivate in Parlamento. «La nostra azione di sensibilizzazione non si è

conclusa con le elezioni politiche», ha spiegato il presidente La Sorsa. «All’indomani degli esiti elettorali abbiamo nuovamente sollecitato un intervento dei partiti e attendiamo fiduciosi le loro risposte». Sul punto, il presidente nazionale ha voluto effettuare un inciso. «L’emanazione della legge del pane fresco è la priorità massima per la Federazione italiana panificatori. È in cima alla nostra agenda e, di certo, continueremo nella nostra azione di lobbying finché non riusciremo ad

ottenere la sua approvazione. Questa è una certezza». Tema importante sarà poi la Festa Nazionale del pane (si veda articolo in pagina) che anche quest’anno si svolgerà in concomitanza con la Giornata mondiale del pane, il 16 ottobre. Brescia ospiterà l’evento nazionale, ma tutte le associazioni saranno chiamate ad organizzare eventi sul proprio territorio. Iniziare a parlare di questo fin da ora è quindi assai importante al fine di rendere il giusto omaggio al pane fresco. <

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Festa Nazionale del Pane 2013: Brescia il centro dell’evento

iazza Paolo VI, ovvero la piazza principale della Brescia storica, sarà al centro della Festa Nazionale del Pane fresco 2013, che si svolgerà in tutta Italia nel mese di ottobre. Come vuole la formula di questa manifestazione, lanciata nel 2003 dalla Federazione nazionale panificatori, ciascuna associazione deciderà come festeggiare sul proprio territorio e ciascun panificatore artigiano, nei giorni della festa, organizzerà a proprio modo l’accoglienza della clientela nel forno. L’evento principale, tuttavia, sarà a Brescia: il Sindacato provinciale panificatori, guidato da Francesco Mensi, ha infatti avuto dalla Fippa il mandato per organizzare l’evento, che vedrà confluire nella città subalpina panificatori da molte altre parti d’Italia. E il Consiglio direttivo è già impegnato, in queste settimane, per definire il programma, coinvolgendo anche le altre associazioni territoriali che fanno capo alla Federazio-

L’EDITORIALE di Franco La Sorsa

La legge, senza l’inganno segue dalla prima

ci fa piacere. Certo, non mancano ombre in tutto ciò. Ci sono supermercati che hanno chiesto ulteriori sconti, che continuano a imporre il reso del pane, che hanno inserito costi aggiuntivi in capo ai panificatori. Ebbene, tutte queste “pratiche sleali” vanno denunciate con forza. Lo dico a tutti i fornai: contattate le associa-

Il vicepresdente nazionale Roberto Capello, il presidente della Federazione nazionale Franco La sorsa il direttore Ebipan Claudio Fierro e il presidente provinciale Bernardino Bartocci

ne. Un lavoro capillare, affrontato con entusiasmo dal presidente e dai suoi colleghi del Consiglio direttivo. Mensi, del resto, è un convinto assertore della validità promozionale del “pane in piazza”. “Per conto mio”, sottolinea, “è il modo migliore per dialogare con i consumatori, al di la dell’acquisto quotidiano, ed è anche l’approccio più efficace al problema di come riavvicinare tanti al prodotto artigianale e fargli capire quali sono i suoi valori e le sue differenze rispetto ai pani “diversi”, messi sul mercato da industria e gdo. Due anni fa organizzammo un pane in piazza a livello provinciale e fu un successo clamoroso”. Il presidente bresciano, 60 anni, non è un figlio d’arte, suo padre non faceva

il panificatore. Ma ha “sposato” questa professione quando aveva 15 anni. Gestisce insieme a un fratello il forno di Mairano (tremila abitanti o poco più, 15 chilometri a sud-ovest del capoluogo) ed è attivamenhte impegnato, da anni, nel Sindacato. Il mandato ricevuto dalla Federazione è anche un riconoscimento di tutto questo lavoro. La scorsa settimana da Brescia è partita una informativa alle associazioni territoriali che è anche un invito al quale rispondere entro il 6 aprile, “per far si che la macchina organizzatrice proceda al meglio”. “La Festa si svolgerà dal 14 al 20 ottobre compresi: ritenete utile partecipare o fornire i vostri prodotti? Sarà organizzata una esposizione di prodotti tipici e potrete anche panificare in

loco. L’organizzazione è a vostra disposizione”, si legge nella missiva. Giancarlo Ceccolini, il presidente dell’Unione regionale panificatori dell’Emilia Romagna e consigliere Fippa delegato agli eventi, è d’accoro con Mensi sul valore promozionale del pane in piazza. “Il momento, come ben sappiamo è difficile, la panificazione artigiana si confronta con mille difficoltà. Perciò queste manifestazioni, soprattutto se inserite in un contesto come quello della Festa Nazionale del Pane fresco, sono assolutamente preziose per riportare l’attenzione dei consumatori sul pane artigianale. Quello vero, fatto secondo tradizione, con materie prime che non sono cambiate nei millenni e sempre tracciabile”.

Lo scorso anno la Festa Nazionale del Pane aveva avuto come epicentro la città di Ravenna dove, in contemporanea si erano svolti il Festival europeo del Pane e le celebrazioni per l’Anno del Pane. Anche quest’anno i fornai del Sindacato ravennate daranno daranno il proprio contributo all’evento, non solo con le iniziative interne dei singoli panifici. “Al centro della Festa quest’anno c’è Brescia, ma tutti dobbiamo contribuire per dare corpo l’evento nazionale. Credo che sarebbe utile concentrare nel periodo della festa gli eventi tipo “pane in piazza” che le associazioni preparano per quest’anno: sarebbe un modo”, conclude Ceccolini, “per far si che la voce che partirà da Brescia diventi un coro”. <

zioni di categoria o la Federazione. Insieme presenteremo la denuncia all’Antitrust al fine di porre fine a tutto questo. Devo poi evidenziare un altro fattore positivo: il senso di responsabilità delle aziende molitorie. Non è un mistero per nessuno che nel corso degli ultimi tempi moltissime aziende abbiano posticipato i pagamenti delle forniture di farine. Complice la stretta del sistema creditizio, le aziende di panificazione sono state costrette ad utilizzare questo “escamotage” per restare sul mercato. L’applicazione

ferrea e immediata dell’articolo 62 rischiava quindi di procurare alle imprese più esposte non pochi problemi. Anche in questo caso, invece, le voci che giungono nono sono negative. La maggior parte dei molini ha congelato i debiti pregressi, dilazionando i pagamenti, ed ha iniziato soltanto con le nuove forniture a richiedere il rispetto dei tempi fissati dall’articolo 62. Non mancano, ovviamente, casi contrari a questo. Ci sono stati evidenziati comportamenti di aziende che hanno preteso l’imme-

diato pagamento del dovuto, minacciando il blocco delle forniture. Ma, vogliamo sperare, anche in virtù di quanto ci è stato riferito, che siano casi sporadici e isolati. Fa quasi strano dirlo – lo voglio ribadire – ma pare che sia stata fatta la legge ma non trovato l’inganno. Il tempo, unico giudice, ci dirà se le cose stanno effettivamente così. Noi ci auguriamo di sì. Nel frattempo, continuiamo a vigilare e invitiamo tutti voi a segnalarci ogni comportamento scorretto. presidenza@fippa.it

L’Arte Bianca La Panificazione Italiana Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori, Panificatori-Pasticceri e Affini FONDATORE: Savino Bracco DIRETTORE RESPONSABILE: Francesco La Sorsa CAPO REDATTORE: Jgor Jan Occelli artebianca@fippa.it COLLABORATORI: Bruno Stella, Rosanna Iacovino, Graziano Monetti IMPAGINAZIONE: Annamaria Carlone PUBBLICITÀ: artebianca.com@fippa.it RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Francesco La Sorsa DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ

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Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica



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EBIPAN Ente Bilaterale Nazionale della Panificazione e attività Affini

Più forza al territorio con gli Enti Grazie alle articolazioni dell’Ebipan si può contrastare più efficacemente la crisi

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opo la creazione dell’Ente nazionale adesso è il turno di quelli territoriali. Strutture in grado di essere al fianco dei panificatori in ogni momento. E grazie alle quali si potranno superare meglio gli ostacoli che ogni giorno gli si parano davanti. La Federazione, insieme alle altre associazioni di categoria e ai sindacati, crede molto in questo. Motivo per il quale si è deciso di istituire un contributo in favore delle articolazioni territoriali dell’Ebipan: 1 euro al mese per ogni dipendente.

Che non vanno ad aggiungersi all’attuale contribuzione che le aziende aderenti versano, ma è compresa in essa. Alla base della decisione c’è la forte di volontà di andare ad istituire una sorta di “centri di assistenza” in tutte le province. Agli Enti territoriali, infatti, saranno demandati compiti fondamentali oggi giorno, come ad esempio la formazione degli addetti alla sicurezza sul lavoro. Le articolazioni dell’Ebipan, come da statuto, potranno realizzare appositi corsi di formazione ed essere co-

sì in grado di assistere costantemente le aziende. Assai più importante è però un altro aspetto. Il rinnovo del contratto di lavoro ha dato ampio spazio alla contrattazione di secondo livello. Facendo in modo che essa possa regolare alcuni

aspetti legati al territorio. Fra questi spicca la possibilità per le aziende colpite dalla crisi di riorganizzare le modalità di produzione, rendendola maggiormente flessibile. Tutto questo previo accordo con i sindacati. Ecco che in questo senso

SCHEDA DI ADESIONE AZIENDA AGLI ENTI BILATERALI NAZIONALI DELLA PANIFICAZIONE E ATTIVITÀ AFFINI E.BI.PAN E FON.SA.P. Spett.le E.BI.PAN. Ente Bilaterale Nazionale della Panificazione e Attività Affini Spett.le FON.SA.P. Fondo Assistenza sanitaria integrativa Panificazione e Attività Affini Via Alessandria, 159/D – 00198 ROMA – Tel 06/8549559 – Fax 06/85351968 e-mail: info@ebipan.org / pec: ebipan@pec.it ANAGRAFICA L’Azienda .................................................................................................................................................................... Indirizzo: ............................................................ Comune: ................................. Prov ................... C.A.P ................... C.F./ P.IVA: ............................. n° INPS ................ Codice ATECO ................. Tel. .......................... Fax: ..................... mail/pec ..................................................................................................................................................................... ORGANIZZAZIONE Totale addetti ............. di cui: Titolare/Soci n° .............; Collaboratori n° ...........; Dipendenti n° ............. di cui: A tempo indeterminato n° .............; A tempo determinato superiore a 9 mesi n° .............; A tempo determinato inferiore a 9 mesi n° .............; ASSISTENZA PAGHE Associazione/Studio consulenza lavoro: ........................................................................................................................ Indirizzo: ........................................................... C.A.P: .......................... Comune ................................ Prov ............. Tel. .......................... Fax: .......................... mail/pec ................................................................................................... CHIEDE l’iscrizione a far data dal ................... e dichiara di applicare a favore dei propri dipendenti il CCNL - PANIFICAZIONE di data 01.12.2009. La sottoscritta azienda si impegna, inoltre, ad assolvere nei confronti di E.BI.PAN e FON.SA.P. tutti gli adempimenti previsti dal CCNL - PANIFICAZIONE Nazionale e relativi Accordi territoriali, dagli Statuti e Regolamenti dei suddetti Enti. ............................. (Data)

................................................. (legale rappresentante) (timbro e firma)

INFORMATIVA SULLA PRIVACY AUTORIZZAZIONE: il sottoscritto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 23 D. Lgs. 196/2003 sulla tutela dei dati personali, autorizza E.BI.PAN e FON.SA.P al trattamento dei propri dati, compresi quelli sensibili, e in particolare a inserire e conservare nei loro archivi / banche dati elettroniche tutti i dati contenuti nella presente scheda; autorizza inoltre E.BI.PAN e FON.SA.P ad inviargli comunicazioni scritte/telefoniche relative ad iniziative e servizi proposti dagli Enti. L’azienda potrà far valere i propri diritti così come espressi dagli artt. 7, 8, 9, 10 del D.Lgs. 196/2003 rivolgendosi al titolare del trattamento nella persona del Presidente di ciascun Ente. ............................. (Data)

................................................. (legale rappresentante) (timbro e firma)

NB: la presente scheda deve essere trasmessa agli indirizzi indicati tramite posta, fax, e-mail.

sono proprio gli enti territoriali che potranno diventare sede esclusiva di tali iniziative. Un aiuto concreto che, adattandosi caso per caso, potrà aiutare a fronteggiare meglio i momenti di difficoltà economica. Discorso pressoché identico per la detassazione sui premi di produttività. Una volta che gli enti territoriali saranno istituiti, si potranno siglare accordi per usufruire degli incentivi in materia. Con un notevole risparmio sia per le aziende che per i dipendenti. Si capisce allora quanto

diventi sempre più importante aderire agli Enti bilaterali della panificazione. Anche in virtù dei vantaggi economici che questa offre. Le imprese non aderenti, infatti, dall’ultimo rinnovo versano un contributo di 20 euro al mese a ogni dipendente per 14 mensilità. Quelle aderenti, invece, fino a giugno ne pagheranno 17, poi 20. Ma di questi 20 euro, 17,5 saranno a loro carico mentre i restanti 2,5 euro a carico del lavoratore. Con un risparmio stimato di circa 80/90 euro l’anno per dipendente. <

COME ADERIRE A EBIPAN E FONSAP Si riassumono di seguito le principali note concernenti i tempi e modi di iscrizione delle aziende agli Enti bilaterali della panificazione. DECORRENZA L’adesione agli Enti EBIPAN e FONSAP decorre dal mese di LUGLIO 2012 MODALITA’ DI ADESIONE Sono tenute ad aderire a EBIPAN e FONSAP - compilando l’apposita scheda di adesione (pubblicata affianco) e trasmettendola alla sede degli Enti per posta, fax o mail - tutte le aziende che applicano il CCNL-PANIFICAZIONE. MODALITA’ DI VERSAMENTO • Modello F24 Il versamento deve essere fatto con cadenza mensile mediante il modello F24, compilando gli appositi campi della sezione INPS come segue (Circolare Inps n. 93 del 4/7/20112): 1) nel campo “causale contributo” in corrispondenza esclusivamente del campo “importi a debito versati” deve essere inserito il codice PANE (codice attribuito dall’Agenzia Entrate a seguito di richiesta Inps per conto di Ebipan) distintamente dai dati relativi al pagamento dei contributi previdenziali obbligatori e assistenziali; 2) nel campo “codice sede” il codice della sede Inps territorialmente competente; 3) nel campo “matricola Inps” la matricola dell’azienda interessata; 4) nel campo “periodo di riferimento” è indicato il mese e l’anno di competenza nel formato MM/AAAA; la colonna “a mm/aaaa” non deve essere valorizzata 5) l’importo del contributo dovuto. MODELLO UNIEMENS E’ importante ricordare che le quote versate a E.BI.PAN. mediante il modello F24 devono essere inserite nel modello UNIEMENS. La compilazione di questo documento permette l’incontro dei dati F24/Uniemens consentendo a Ebipan di attribuire al lavoratore i versamenti effettuati a suo favore garantendone così il diritto alle prestazioni erogate dagli Enti bilaterali della panificazione. <

Per chiarimenti e informazioni per EBIPAN e FONSAP si invita a consultare i seguenti siti web: www.fornaioamico.it; www.ebipan.org; o a contattare direttamente gli uffici siti sede in Roma, Via Alessandria 159/D. (dott. Claudio Fierro, tel. 06/8549559; fax; 06/85351968; mail: sindacale@fippa.it; info@ebipan.org, ebipan@pec.it).



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Imprese e Lavoro

Fisco spia tutto in arrivo

Riparte il Sistri ma dall’anno prossimo

Da ottobre parte l’anagrafe dei rapporti finanziari: conti correnti,depositi e carte di credito, nulla sfuggirà alle Entrate

Nel 2013 sospeso il pagamento dell’iscrizione al sistema

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estava un unico scoglio da superare: creare un sistema informatico sicuro, in grado di non permettere che i dati personali venissero violati. Esplicita indicazione arrivata dal Garante della Privacy. Arginato l’ostacolo, attraverso il Sid (Sistema di Interscambio flussi Dati), ora tutto è pronto: a ottobre l’Anagrafe dei rapporti finanziari diventerà operativa. La notizia è arrivata la scorsa settimana, dopo che il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha firmato il provvedimento che fissa le regole per gli intermediari e le banche a cui è affidato l’invio dei dati. Di certo, da quella data, diventerà praticamente impossibile sfuggire al fisco. Non soltanto perché saranno inviati tutti i dati dei conti correnti: i movimenti annuali, il saldo iniziale e quello finale relativo all’anno di interesse. C’è molto di più. Alle Entrate dovranno essere inviate tutte le informazioni relative alle spese effettuate con le carte di credito, il plafond di spesa iniziale e quello di fine anno. Praticamente ogni singolo acquisto sarà sottoposto al vaglio dell’Agenzia. E non pensi di sfuggire a tutto questo chi possiede una cassetta di si-

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l ticket sui licenziamenti introdotto dalla Riforma Fornero è operativo. L’Inps, con la circolare n.44/2013, ha dato il via libera al pagamento di questa nuova “tassa”. Che vale per tutti i licenziamenti effettuati dal 1° gennaio 2013. L’Inps ha spiegato che il versamento deve essere effettuato il 16 del mese successivo a quello in cui il rapporto è terminato. Mentre per i licenziamenti effettuati nel periodo gennaio-marzo 2013, prima che la circolare venisse emanata, in pratica, il versamento dovrà essere eseguito il prossimo 16 giugno. Il ticket, come è stato ribattezzato, non deve essere sempre versato. Essendo nato per finanziare l’Aspi, la nuova indennità di disoccupazione, dovrà essere pagato soltanto nel caso la cessazione del rapporto generi la percezione di tale indennità. L’inps ha così chiarito che restano escluse dall’obbligo contributivo in argomento le cessazioni del rapporto

curezza. In questo caso ad essere inviati saranno i dati relativi agli accessi effettuati nel corso dell’anno. Mentre il loro contenuto resterà riservato. Allo stesso modo anche l’eventuale adesione a fondi pensioni o il possesso di derivati saranno oggetto di comunicazione. Il direttore ha chiarito che tale invio sarà soltanto un primo step. Il passaggio successivo sarà un provvedimento at-

traverso il quale saranno «definiti i criteri con cui l’Agenzia delle en-

trate in via esclusiva provvederà all’elaborazione, con procedure

centralizzate, di specifiche liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione». Chiaro il concetto: i dati finanziari saranno incrociati con gli altri in possesso delle Entrate e una discrepanza farà scattare i controlli. Già fissate le prime scadenze per l’Anagrafe: entro il 31/10/2013 dovranno essere inviati i dati relativi al 2011; entro il 31/03/2014 quelli del 2012. <

Slitta la comunicazione dei beni dati in godimento ai soci

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iù tempo alle aziende per effettuare la comunicazione dei beni dati in godimento ai soci. L’Agenzia delle Entrate ha posticipato la scadenza di fine marzo al 15 di ottobre. Accogliendo così le richieste provenienti dal mondo imprenditoriale. Il nuovo adempimento, infatti, è alquanto oneroso. La comunicazione deve contenere per ciascun bene: l’indicazione dei dati anagrafici del soggetto beneficiario; la data di inizio e di fine della concessione in godimento (all’interno del periodo di

imposta 2011); la data, l’identificativo e la tipologia di contratto (comodato/caso d’uso/altro); l’eventuale corrispettivo pagato dal socio o dal familiare in relazione all’utilizzo effettuato; la tipolo-

gia del bene (autovettura/altro veicolo/unità da diporto/aeromobile/immobile/altro). Bene sottolineare come le modifiche introdotte dalla manovra bis del governo Monti, che ha dato

vita al provvedimento, hanno stabilito come la concessione dei beni dell’impresa a soci o familiari possa avvenire solo tramite un congruo corrispettivo annuo. Dove il termine “congruo” va a riferirsi direttamente al valore di mercato dello stesso. Qualora risultasse inferiore, scatterà la sanzione: il 30 percento della differenza tra il valore di mercato del diritto di godimento e il corrispettivo pattuito. Sanzionata anche l’omissione della comunicazione, punita con una multa da 258 a 2.065 euro. <

Licenziamento con il ticket Contributo da 40 a 1.451 euro per cessare un rapporto di lavoro di lavoro a seguito di: – dimissioni (ad eccezione di quelle per giusta causa o intervenute durante il periodo tutelato di maternità); – risoluzioni consensuali, ad eccezione di quelle derivanti da procedura di conciliazione presso la D.T.L., nonché da trasferimento del dipendente ad altra sede della stessa azienda, distante

più di 50 km dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile in 80 minuti o più con i mezzi pubblici; – decesso del lavoratore. Per quanto riguarda l’entità del ticket non si parla proprio di spiccioli. La legge ha infatti stabilito che tale contributo dovrà essere pari al 41 percento del massimale mensile erogato al lavoratore, fissato per il 2013 a 1.180 euro. Pertanto per ogni anno di anzianità aziendale l’importo sarà di 483,80 euro (1.180 x 41%). Il ticket è dovuto però “soltanto” per un massimo di 36 mesi. Così per licenziare un lavoratore che ha prestato la propria opera per un tempo pari o superiore a questo si dovranno versare 1.451 euro. Discorso diverso se il di-

pendente ha lavorato per un tempo inferiore a un anno. In tal caso il contributo andrà rideterminato in proporzione alla durata dei mesi del rapporto di lavoro. Considerando l’importo massimo annuo, ogni mese di lavoro costerà 40,32 euro (483,80/12). Due gli aspetti rilevanti da evidenziare:

– il contributo è scollegato all’importo della prestazione individuale e quindi è dovuto nella stessa misura a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro cessato (full time o part time); – la contribuzione va sempre assolta in unica soluzione, non essendo prevista una definizione rateizzata. <

n po’ di chiarezza sul Sistri è stata fatta. Il nuovo Sistema di tracciabilità dei rifiuti, che interessa anche le aziende di panificazione con più di 10 dipendenti, partirà da marzo 2014. A spiegarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, che ha emanato un decreto ad hoc. Le aziende che trattano rifiuti pericolosi vedranno una partenza anticipata, fissata per inizio ottobre. Le altre, invece, potranno fare le cose con calma: il Sistri per loro diventerà operativo il 3 marzo 2014. A inizio ottobre, però, fino al 28 febbraio del prossimo anno, partiranno le procedure di verifica per l’aggiornamento dei dati delle imprese. Aspetto assai rilevante è la sospensione del pagamento dell’iscrizione al sistema. Dopo l’incertezza suscitata dalla norma che ne disponeva comunque il versamento, indipendentemente dall’effettiva partenza, e una prima moratoria, si è stabilito che per il 2013 non ci saranno oneri a carico delle imprese. Clini, annunciando il provvedimento, ha voluto sottolineare l’importanza che il Sistri riveste. «Il sistema di tracciabilità dei rifiuti», ha spiegato il ministro, «è un adempimento che discende dalle leggi nazionali e dalle direttive europee. E rappresenta un forte strumento di lotta alle ecomafie, che sul traffico dei rifiuti costruiscono affari causando enormi danni al territorio e all’ambiente». Il ministro ha poi precisato che le imprese che trattano rifiuti non pericolosi potranno comunque utilizzare il Sistri, su base volontaria, dal 1 ottobre prossimo. <

Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende


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Attualità

I dubbi sul regolamento Agcom L’Authority ha ristretto il campo di applicazione dell’art. 62, relativo alle forniture dei prodotti agroalimentari: il parere del consulente legale della Federazione Segue dal numero precedente

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ello scorso numero del giornale, l’avvocato Luca Mazzeo, da anni consulente legale della Federazione italiana panificatori, ha iniziato ad analizzare il nuovo regolamento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (delibera 6 febbraio 2013). Testo attraverso il quale sono state stabilite sia le modalità della vigilanza sull’applicazione della disciplina delle relazioni commerciali in materia di cessione di prodotti agroalimentari (art. 62 del D. L. 24 gennaio 2012) che l’irrogazione delle sanzioni per chi viola la normativa. Il regolamento ha sollevato alcune perplessità, già evidenziate in precedenza. Di seguito il resto del parere del nostro esperto.

II. La chiusura del procedimento in fase preistruttoria. La discrezionalità dell’Autorità e, in particolare, del responsabile del procedimento (artt. 4, sotto altro profilo, e 5). Altre, semmai, sono le norme del regolamento in commento che sembrano suscitare perplessità, ed in primis quelle che attribuiscono all’AGCM, e soprattutto al responsabile del procedimento , la discrezionalità circa lo stesso avvio dell’istruttoria, a seguito della presentazione dell’istanza recante la denuncia. Le perplessità sono evidenti, tra l’altro, sotto due profili: (i) da un punto di vista soggettivo, per l’eccessivo potere, e conseguente responsabilità, attribuita ad un organo non collegiale quale è il responsabile del procedimento, vero e proprio “signore” della fase preistruttoria, oltre che di quella istruttoria vera e propria; (ii) da un punto di vista oggettivo, per l’assenza di sufficiente specificità e determinatezza (ossia per assenza di c.d. “tipicità”, come direbbero i penalisti) di alcune delle ipotesi di interruzione del procedimento prima ancora dell’avvio dello stesso. II.I. Sotto il primo profilo (i), sembrano davvero eccessivi e, ancor più, di contenuto alquanto delicato, i compiti attribuiti al responsabile del procedimento il quale, come sopra ricordato, è chiamato non solo a comunicare l’avvio del procedimento, la chiusura dell’istruttoria e a raccogliere le informa-

zioni e gli elementi utili alla valutazione della fattispecie oggetto di esposto durante lo svolgimento dell’istruttoria stessa, ma ha anche il potere di delibare sulla ammissibilità (rectius ricevibilità) della stessa istanza di intervento, di fare applicazione, sia pure non nei casi di particolare gravità, dell’istituto della c.d. moral suasion, e quindi di interrompere il procedimento, seppur in presenza di una fattispecie che potrebbe comportare l’applicazione di una sanzione, nonché di disporre l’archiviazione della procedura già in fase pre-istruttoria, nei casi stabiliti dall’art. 5. Ora, vero è che quest’ultima norma tace circa l’organo competente (appunto responsabile del procedimento ovvero Collegio) ad adottare il provvedimento di archiviazione, ma è altrettanto vero che, considerato che il Responsabile del procedimento sovraintende allo svolgimento sia della fase istruttoria che di quella preistruttoria e che il Collegio, salvo limitati casi in cui in dette fasi è destinatario di una mera informativa, entra in scena solo successivamente alla chiusura dell’istruttoria, per rendere la decisione finale, tutto lascia intendere che sia l’organo unipersonale e non quello collegiale dell’AGCM ad adottare detti provvedimenti; provvedimenti che, concernendo – tra l’altro – anche la stessa applicabilità della normativa primaria (ossia dell’art. 62) sarebbe stato probabilmente più opportuno demandare al Collegio, per sua natura competente ad assumere le decisioni in ordine all’applicazione della Legge. II.II. Sotto il secondo profilo, ossia facendo riferimento ai casi in cui l’archiviazione possa essere disposta, desta non poche perplessità anche, seppur non solo, sotto il profilo interpretativo, la possibilità di interrompere in fase pre-istruttoria il procedimento ove l’istanza si riferisca “a condotte non rientranti tra le priorità di intervento dell’Autorità”. La perplessità non sta tanto e solo, come già da altri commentatori rilevato, nel fatto che sia riservata all’AGCM, che – si badi bene – è l’Autorità delegata a vigilare sull’applicazione dell’art. 62, la possibilità di scegliere quali fattispecie rendere oggetto della propria indagine e quali no, quanto e soprat-

tutto nella mancata individuazione, ex ante, ossia ad opera dello stesso Legislatore o, quanto meno, dell’Amministrazione che ha adottato il Decreto di attuazione, quali siano “le priorità di intervento dell’Autorità”; in tal modo lasciando all’assoluta discrezionalità di quest’ultima stabilire i casi in cui la stessa dovrà intervenire e quelli in cui il suo intervento sarà escluso a priori. Insomma, fermo restando il fatto che l’AGCM è e resta pur sempre un’Autorità indipendente e fermi restando altresì gli obiettivi di razionalizzazione, efficacia ed economicità dell’azione amministrativa, l’avvio o il mancato avvio, “a propria discrezione” delle indagini in subiecta materia non pare pienamente coerente con il bene pubblico che la normativa delegante (ossia l’art 62 e il D.M. di attuazione) intendono perseguire; bene che, come detto, è quello che consiste nel garantire l’equilibrato svolgimento delle relazioni commerciali nella filiera agroalimentare, nella più generale ottica di tutela della concorrenza e del mercato, a salvaguardia della quale, non a caso, è stata chiamata l’Autorità competente in materia, ossia proprio l’AGCM. * III. Soggetti legittimati alle segnalazioni ed esigenze di riservatezza (artt. 4, sotto ulteriore profilo, 10 e 11). Meritevoli di apprezzamento, anche se con qualche riserva (che, però, potrebbe essere sciolta al momento dell’attuazione pratica della disciplina in commento) appaiono le norme volte a disciplinare i soggetti legittimati alla presentazione dell’istanza e le esigenze di riservatezza, di cui pure nella materia in questione deve tenersi conto. Il fatto che, oltre che al singolo operatore economico, anche alle organizzazioni e/o associazioni imprenditoriali di categoria (non è, però, specificato se sono comprese anche le loro articolazioni

territoriali, come sarebbe stato invece auspicabile e come si auspica possa essere inteso in sede applicativa) sia riconosciuta la legittimazione a presentare l’istanza di intervento dell’AGCM, da un lato, può contribuire all’emersione di comportamenti in violazione dell’art. 62 che le singole imprese danneggiate potrebbero decidere di non denunciare per evitare ritorsioni nelle relazioni economiche, che spesso arrivano fino all’esclusione dai canali distributivi; mentre, dall’altro la-

to, consente di sottoporre all’attenzione dell’Autorità anche pratiche sleali generalizzate, risultanti dal monitoraggio del mercato di riferimento che solo l’organizzazione rappresentativa della categoria è in grado di effettuare. Il beneficio nei termini sopra individuati, derivante dall’estensione della legittimazione a presentare l’istanza di intervento dell’AGCM anche in favore delle organizzazioni di categoria, rischia, tuttavia, di essere limitato e, a volte anche vanificato dall’obbligo, previsto a pena di non ricevibilità dell’istanza, di indicare in quest’ultima pure i dati identificativi dei singoli operatori commerciali che hanno subìto la pratica sleale. Vero è che – come al solito – il responsabile del procedimento può valutare la sussistenza delle esigenze di riservatezza

ed eventualmente rappresentate nell’istanza, ma è altrettanto vero che, andando all’atto pratico, difficilmente, gli aderenti all’organizzazione di categorie lesi da una prassi commerciale sleale, acconsentiranno che i propri dati identificativi siano inseriti nell’istanza, in assenza di un riconoscimento ex ante e in linea di principio della tutela delle loro esigenze di riservatezza. Senza contare che anche le modalità di pubblicazione delle decisioni, nel Bollettino Ufficiale sul sito internet dell’AGCM o, addirittura, a mezzo di comunicati stampa, seppur depurate dei dati identificativi dei soggetti coinvolti, potrebbero comunque, attraverso la tipicità e le particolari caratteristiche del caso concreto, svelare l’identità di questi ultimi. Avv. Luca Mazzeo <


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Attualità

Tutti uniti contro il sale Un nuovo studio globale fa luce sulle conseguenze legate a un suo eccessivo consumo. Una priorità dei governi ridurne l’assunzione

L’

eccessivo consumo di sale causa circa 2,3 milioni di morti all’anno per attacchi cardiaci, ictus e altre malattie legate al cuore. Cifra che si riferisce all’intera popolazione mondiale. A stabilirlo è stato un corposo studio del dottor Dariush Mozaffarian della Harvard Medical School e della Harvard School of Public Health. L’indagine globale ha combinato i dati di consumo del sale alle morti per malattie cardiache avvenute in tutto il mondo nel 2010. Una meta-analisi che ha preso in considerazione 107 studi sulla pressione arteriosa e le malattie cardiovascolari correlandoli ad altre 247 ricerche del Global Burden of Diseases Study, progetto dell’Organizzazione mondiale della Sanità che stima il peso di tutte le malattie in ogni parte del globo. Il dato fornito da questa ricerca non è da prendere sottogamba. I ricercatori hanno infatti stimato che il 15 percento di tutte le morti per infarti e ictus siano legate a un’eccessiva assunzione di sodio. La maggior parte del quale viene assimilato attraverso il consumo di alimenti trasformati: l’80 percento del totale. Da qui, come ha ribadito il dottor Mozaffarian, l’importanza che tutti i

governi diano avvio a programmi di riduzione del sale nel cibo. Lo studio ha spiegato in dettaglio come nella maggior parte dei Paesi industrializzati, l’assunzione quotidiana di sodio superi di gran lunga la dose raccomandata dall’Organizzazione mondiale della Sanità, fissata sotto i 5 grammi al giorno. La media in Occidente è invece di 10-12 grammi al giorno. Di certo l’Italia non si sottrae a tutto questo: la ricerca dello scorso luglio Il consumo di sale

nella popolazione adulta italiana, condotta dai ricercatori del progetto Minisal-Gircsi, ha fissato in 10,9 grammi

al giorno il consumo di sale per gli uomini e in 8,6 quello delle donne. Si capisce, quindi, l’importanza, di avviare

LA FEDERAZIONE IN PRIMA LINEA PER RISOLVERE IL PROBLEMA

te. A cui è seguita la creazione del Mezzosale, pane con un quantitativo di sodio inferiore al 50 percento a quello normalmente utilizzato nella produzione. Prodotto che ha riscosso un notevole successo ed è stato inserito all’interno del programma ministeriale «Guadagnare Salute». L’impegno federale non si è però esaurito qui. Il prossimo 5 aprile la Federazione parteciperà all’incontro fissato dal ministero della Salute il cui tema sarà proprio la riduzione del sale nel pane. La riunione servirà a fare il punto di quanto fatto fino adesso e sarà l’occasione per studiare nuove iniziative da inserire all’interno del programma. <

Proteste contro i recenti aumenti della farina. E il governo pensa di introdurre il razionamento del pane nche solo ipotizzare di razionalizzare il pane in Egitto è qualcosa di pericoloso. Le rivolte del 1977 che portarono al rovesciamento del dittatore Anwar Sadat sono ben note a tutti. Ed è proprio dal pane che presero origine. Per cui la questione va affrontata con estrema delicatezza. Soprattutto in virtù del fatto che più di un terzo della popolazione egiziana riesce a sfamarsi soltanto con il pane. L’annuncio del ministro Bassem Ouda di raziona-

L’

esplosione di due bombole di gas, collocate all’interno di una utilitaria rubata poco prima, hanno gravemente danneggiato il panificio Gurrieri, nel centro di Ragusa. Il boato della deflagrazione ha creato panico in tutto il quartiere, che è ad alta densità commerciale. Frammenti di lamiere e schegge sono stati proiettati fin sopra i balconi delle case circostanti e sulle auto parcheggiate nella strada. I Vigili del Fuoco hanno dovuto lavorare per diverse ore per mettere in sicurezza il luogo. La stampa locale ha ricordato che il panificio era già stato preso di mira da ignoti un anno fa e ha classificato l’attentato come un “secondo avvertimento” da parte del racket del estorsioni. La Polizia, tuttavia, con condivide questa tesi: per gli inquirenti si tratterebbe un atto nato da rancori personali. <

Reggio Calabria, fornaio ucciso sulla porta del suo panificio

Federazione italiana panificatori è ben conscia di quanto sia importante arrivare a diminuire i Catalano, 43 di sodio assunti ogni giorno dagli italiani. Motivo per il quale da 3 anni ha dato il Lviaaquantitativi Andrea anni, titolare di un a un programma graduale di riduzione del sodio nel pane d’intesa con il ministero della Salupanificio in via Vittorio

Egitto: scioperano i fornai A

programmi di riduzione del sodio. Programmi a cui anche i panificatori italiani devono contribuire. <

Ragusa, attentato a un panificio

lizzare il pane, introducendo una smart card ha quindi suscitato non pochi malumori. Per adesso la cosa è soltanto in via di sperimentazione in 2 città, ma il timore che possa estendersi in tutta la nazione ha già iniziato a prendere corpo. Sospinto dal disastro dell’economia del Paese e da un sistema di distribuzione che ha mille crepe: il governo sovvenziona la farina; i panificatori la trasformano in pagnotte; i consumatori ne potrebbero acquistare solo 3 al giorno, ma non essendo-

ci controlli possono prenderne le quantità che vogliono. Ovvie le difficoltà economiche del governo. Certo è che nella difficoltà non è solo. La categoria dei panificatori due settimane fa ha dato il via a uno sciopero. Duecento di loro sono scesi in piazza andando al Cairo a protestare. Ma non per la possibile razionalizzazione. In gioco c’è la loro stessa sopravvivenza: sono costretti a vendere ogni singola pagnotta per 5 piastre, ma i soldi del governo bastano a coprire appena due terzi delle spese. Inoltre, sono circa sei mesi che il ministero degli approvvigionamenti non paga quanto dovuto. Non proprio spiccioli: i panificatori hanno stimato la cifra i 59 milioni di dollari di sussidi in ritardo. <

Veneto, a Reggio Calabria, è stato ucciso a colpi di pistola sulla porta del suo forno, poco dopo l’alba di domenica, 24 marzo. L’uomo, informano le cronache locali, era noto alle forze dell’ordine per fatti non legati alla criminalità organizzata. La vittima è s t a t a colpita alla testa e all’addome da cinque colpi di pistola di grosso calibro. Il cadavere è stato trovato dai carabinieri del Comando provinciale riverso a terra, sulla porta di ingresso del locale. I militari non escludono che l’omicidio sia la conclusione di una rapina finita male, ma prevale l’opinione che il movente dell’omicidio sia da ricercare nella vita privata della vittima. Il 31 agosto dello scorso anno un altro fornaio era stato ucciso a fucilate nel vicino comune di Seminara. Il fumo del suo forno a legna infastidiva un anziano vicino. <


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Interviste ai panificatori

Quando la crisi colpisce duro S

imone e Roberto Picchi, fratelli gemelli, sono titolari di un panificio artigianale a Folignano, comune che sorge su una collina 3 chilometri a sud di Ascoli Piceno. Sono partiti da zero: ha iniziato Roberto, da dipendente, e si è portato dietro il fratello; poi, nel 2004, la svolta: aprono insieme il loro forno: “Voglia di Pane”. L’azienda è composta da un negozio di 90 mq e un laboratorio di 350 mq, il tutto distribuito su due livelli, il negozio sopra e il laboratorio sotto. Il forno dà lavoro anche a due dipendenti addette alle vendite e si avvale della collaborazione della mamma di Simone e Roberto, Giuseppina. Abbiamo chiesto a Simone come l’azienda sia inserita nelle nel contesto commerciale del territorio e come vadano gli affari. “Il nostro paese conta circa diecimila abitanti, frazioni comprese”,

spiega Simone “e l’utenza è quindi discreta; la filosofia con cui abbiamo sempre portato avanti l’impresa è quella di investire ogni anno: per tenerci aggiornati, al passo con le nuove tecnologie e con l’intento di crescere; ma ora, con questa crisi, ci troviamo ad avere un bilancio non rassicurante e penso che se avessimo investito di meno oggi ci troveremmo

decisamente meglio. Dall’estate scorsa si nota la forte tendenza al risparmio da parte della clientela. I nostri investimenti erano rapportati ai guadagni che però, all’improvviso, la scorsa estate sono diminuiti, poiché le vendite si sono contratte del 30%. I dolci risentono della situazione più di del pane, perché sono considerati prodotti superflui di cui si può fare

a mano quando è necessario e doveroso risparmiare. Così le vendite sono calate tantissimo anche nei periodi delle feste e delle ricorrenze. Non credo che la causa vada ricercata nel nostro modo di lavorare”, continua Simone, “ perché il fenomeno è comune a tutte le attività commerciali e colpisce anche i miei colleghi panificatori. Forse bisognerà inter-

venire valutando i costi del personale e prendendo delle decisioni in merito” Strategie per combattere la crisi? “Abbiamo provato ad inserire prodotti diversi per attirare la clientela, ma il fatto è”, conclude Simone, “che chi ha a disposizione una precisa somma di denaro, ad esempio cinque euro, non può spendere di più: quello è; e in questi casi c’è poco da fare a livello di novità e strategie per invogliare i clienti. Stare in un piccolo paese non aiuta perché non è un luogo di passaggio, ma possiamo contare esclusivamente sulla clientela locale. Da poco ho sottoscritto alcuni contratti di forniture esterne, per avere un’altra entrata, ma qui ci si imbatte nel fenomeno della concorrenza che a volte diventa sleale con prezzi da sottocosto’. Rosanna Iacovino (ro.iacovino@tiscali.it) <

CERCO LAVORO Persona volenterosa, energica e dinamica offre la sua disponibilità per qualunque mansione. Disposta anche a immediato trasferimento. SAMI MORESCHI 335.5268993 Panificatrice pasticcera di Cerveteri (RM), età 48 anni, 30 di esperienza cerca impiego. PIZZOLOTTO CLAUDIA - 349.6308479 Panificatore con un anno di scuola alberghiera e uno di esperienza lavorativa, residente a Castelluccio Superiore (PZ) è disposto a trasferirsi. 328.8503452 347.6506468. Giovane di 36 anni, con diploma di specializzazione corso avanzato di panettiere - conseguito in Italia, stage presso azienda romana, cerca impiego a Roma e nel lazio in genere. VOCHITA STEFAN 327.4795010 - hwoarangg94@yahoo.com. Panificatore di 48 anni, 20 di esperienza, disposto a trasferirsi. GIUSEPPE ROMANO 3345683162


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Ricette a cura di Rosanna Iacovino

La semplicità dà più gusto B

iscotti dal tradizionale sapore di anice, tostati con due fasi di cottura. Rimangono croccanti e si mantengono bene.

Biscotti tostati con semi di anice INGREDIENTI farina zucchero semolato burro lievito semi di finocchio sale

300 g 100 g 80 g 15 g 20 g 1 presa

Procedimento Prendere 50 grammi di farina e unirla al lievito con 130 ml di acqua, impastare e far riposare per 30 minuti al caldo. In planetaria, aggiungere al panetto già preparato tutti gli altri ingredienti e, se necessario, anche 50 ml di acqua per ottenere un impasto più liscio e omogeneo. Far riposare per 1 ora. Lavorare di nuovo la pasta a mano per formare due rotoli di circa 4 cm diametro e far riposare per 30 minuti, poi cuocere a 200°C per 20 minuti, quindi tagliare a fette e rimettere in forno a tostare per 10 minuti.

Un pane per tutte le stagioni U

na vera bontà morbida e saporita, ottenuta con le patate aggiunte all’impasto, con l’utilizzo della semola e con il sapore gustoso del rosmarino.

Filone di pane con patate e rosmarino

La leggerezza diventa biscotto P

er chi ama i sapori particolari, meno usuali e delicati allo stesso tempo, ecco i biscotti con farina di riso.

INGREDIENTI farina di frumento farina di semola di grano duro lievito acqua sale patate lesse rosmarino

500 g 500 g 30 g 500 ml 25 g 250 g 15 g

Procedimento Lavorare tutti gli ingredienti, avendo dapprima schiacciato le patate lesse e far girare l’impastatrice per 7 minuti in 1° velocità e per altri 7 in 2° velocità. Lasciar riposare per 30 minuti, poi formare 1i filoncini da 100 grammi l’uno e far riposare per 10 minuti, poi girarli e far lievitare per 50 minuti a 27° C. Incidere i filoncini sulla superficie e cuocere a 220°C per 18-20 minuti.

Biscotti di farina di riso INGREDIENTI farina di riso farina di frumento zucchero burro tuorli uova lievito scorza di arancia grattugiata sale

200 g 150 g 150 g 150 g 2 1 16 g 1 1 presa

Procedimento Montare il burro con lo zucchero, aggiungere tutti gli altri ingredienti e montare bene il composto. Stendere la pasta a 4 mm e ritagliarne biscotti tondi da sistemare su placca da forno. Cuocere a 180°C per 15 minuti.


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Ricette a cura di Rosanna Iacovino

Una pizza di frutta e formaggio P

er chi ha voglia di proporre novità con gusto e fantasia, la pizza con gorgonzola e mele attira l’attenzione e gratifica il palato.

Pizza con mele e gorgonzola INGREDIENTI Per la pasta farina sale lievito olio extra vergine d'oliva Per la farcitura mele gorgonzola peperoncini dolci Per condire olio extra vergine di oliva sale

2 kg 60 g 100 g 200 g 2 200 g 2

Procedimento Impastare gli ingredienti della pasta e far girare la macchina per 5 minuti in 1° velocità e per 5 in 2°. Far riposare per 2 ore, impastare di nuovo, con le mani, e far riposare ancora per 30 minuti, quindi stendere la pasta nelle teglie. Affettare le mele sottili e tenerle a bagno in acqua fredda. Stendere la pasta e spalmarvi sopra il gorgonzola, quindi distribuirvi le mele, scolate e asciugate, ben ordinate; condire con olio e sale e cuocere a 220°C per 20 minuti.

La delicatezza delle zucchine per un rustico salato L

Strudel sfogliato salato P

a besciamella al formaggio con zucchine e panna per creare il cremoso ripieno di una torta salata facilissima da realizzare e decisamente buona.

rodotto salato con pasta sfoglia che può soddisfare varie esigenze, dal pranzo, allo snack, all’aperitivo ricercato. Un prodotto da forno molto gustoso e delicato.

Sfogliata salata monoporzione con cipolle rosse INGREDIENTI pasta sfoglia cipolle rosse pomodorini maturi olive kalamata brie Per condire

Procedimento Stendere la pasta a 3 mm di spessore e ricavarne un rettangolo. Tagliare le cipolle a fettine sottili e rosolarle in padella con olio. Tagliare i pomodorini a tocchetti, aggiungerli alle cipolle insieme alle olive a pezzetti. Condire e far cuocere per pochi minuti. Stendere il composto sulla pasta e ricoprire con il formaggio a fettine o pezzetti, arrotolare e sistemare su teglia con carta da forno. Cuocere a 180° C per 30 minuti.

Torta salata di zucchine INGREDIENTI pasta sfoglia Per il ripieno zucchine burro farina latte noce moscata panna pan grattato uova grana grattugiato Per condire sale e olio

250 g 2 400 g 80 g 200 g sale, olio extra vergine di oliva

400 g 4 50 g 50 g 2,5 dl 1 dl 40 g 1 40 g

Procedimento Lessare per pochi minuti le zucchine in acqua salata, poi farle scolare bene e asciugarle. Con il burro la farina, il latte e la noce moscata preparare la besciamella e farla raffreddare, quindi aggiungervi il pan grattato, il grana, la panna, l’uovo e amalgamare bene. Stendere la pasta sfoglia in una tortiera foderando anche il bordo, sistemarvi sopra le zucchine a fettine, condire con olio, versare la crema realizzata e cuocere in forno a 180° C per 20 minuti.


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Province

Gonnosfanadiga, la Festa del Pane nel paese dei fornai D

al 22 al 24 marzo si è svolta a Gonnosfanadiga la a 10 festa del Pane Tipico Gonese, che ha coinvolto tutti e cinque i panifici attivi nella Zona Artigianale del paese. Nonostante le bizze del tempo, la manifestazione ha registrato il passaggio di alcune migliaia di visitatori, attirati dalla possibilità di degustare prodotti tipici locali e dalla curiosità di conoscere meglio l’arte bianca. Per l’occasione, infatti, forni aperti a tutti, con spiegazioni tecniche, nozioni alimentari e laboratori didattici. Gonnosfanadiga, cinquanta chilometri a nordovest di Cagliari, settemila abitanti, ha con il mondo della panificazione un rapporto assai speciale: qui si produce pane secondo tradizione e si “producono” anche tanti panificatori esperti. La “scuola” di Gonnosfanadiga è rinomata e i fornai che qui hanno avuto la formazione si trovano oggi in svariati angoli dell’Italia, dell’Europa e anche del mondo. “Qui coltiviamo il culto della tradizione e la ricerca della qualità”, sottolinea Gianfranco Porta, presidente dell’associazione provinciale panificatori, che proprio a Gonnosfanadiga ha il forno di famiglia, portato avanti insieme al fratello Angelo. “Nella nostra zona sopravvive una

cultura del pane antica, volta alla conservazione delle tipicità e alla ricerca della qualità. Questo ci ha portati anche al progetto del pane a chilometri zero che, poco per volta, sta prendendo piede: grano locale, macinato da mulini locali e trasformato in pane dai panificatori locali, con il rigoroso rispetto di un disciplinare che impone, tra l’altro, la lievitazione naturale”. E proprio il pane a chilometri zero era tra le offerte della festa del pane, insieme tante prelibatezze dei forni locali, come i coccoietti con l’uovo, caratteristici della Domenica delle Palme. Fatti, come il pane coccoi, con

pasta dura e presentati con un uovo sodo al centro, queste pagnottelle sono tipiche della Pasqua sarda, insieme alle “corone”, che di uova sode ne hanno quattro o cinque. E sono andati via a ruba, come le pardulas (con ricotta, ricotta e formaggio o solo formaggio). Le fatiche dei fornai gonnesi erano iniziate venerdì, 22 marzo, con la partecipazione alla premiazione annuale dell’olio nuovo, che si è svolta presso il Centro analisi della zona artigianale. All’interno di questa manifestazione, i fornai avevano allestito una mostra del pane locale. Poi, nei due giorni del fine setti-

Il polemico

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ualche giorno fa il mio fornaio, un piccolo fornaio di paese, figlio d’arte e già sulla via della pensione, mi ha posto una domanda imbarazzante: ma te, che leggi tante cose, mi sai dire quante sono le tasse che paghiamo in Italia? No, non lo so, ho dovuto ammettere. Così, spinto dal desiderio di riconquistare considerazione presso il mio fornaio, ho cercato di documentarmi. Neppure stavolta sono riuscito a cavare il ragno dal buco: le mie domande sono rimaste inevase e ancora non so quale sia il numero di tasse che gravano sugli italiani. In compenso, spulciando testi e navigando tra siti internet, ho scoperto che la fantasia di governanti e alti burocrati ha raggiunto nel campo fiscale vette inarrivabili. E non solo in Italia. Trascurando i gravami che penalizzano le imprese e ne falcidiano il reddito, a voi ben noti, eccovi un campionario di stranezze fiscali attinto dalla storia. Tanto per cominciare, quanti di voi sanno che Pietro il Grande, Zar di tutte le Russie dal 1696 al 1725, impose una tassa sulla barba? Chi voleva mantenere l’onor del monto, deve pagare e c’era un preciso tariffario, legato al censo dei sudditi. La perfidia di tutto questo stava nel fatto che il precetto ortodos-

mana, impegno pieno per i forni. La sera di sabato, ancora presso il Centro analisi, c’è stato anche un incontro tra fornai gonnesi: una trentina di specialisti del pane, tra quelli che continuano a esercitare nel paese e altri che, invece, hanno portato da tempo in giro per il mondo l’arte bianca locale. Domenica, 24 marzo, infine, si è svolto il concorso di pane artistico dedicato al tema della Pasqua. Hanno partecipato una quindicina di maestri provenienti da tutta la Sardegna. La giuria ha assegnato la palma del vincitore ad Angelo Porta, panificatore a Gonnosfanadiga. <

Alessandria, rivive per due giorni l’antico forno della Cittadella

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iù o meno duecento anni dopo l’ultima cottura, ha fumato ancora uno dei vecchi forni della Cittadella, l’antica fortezza di Alessandria, adagiata su venti ettari di verde, al di là del Tanaro. Prima di rimetterlo in funzione, ci sono volute attente ispezioni, per verificare la tenuta della costruzione, e anche l’intervento di spazzacamini, equipaggiati con moderne tecnologie, per controllare e ripulire la canna fumaria. Ma infine si è potuto accendere il primo fuoco per riscaldare i vecchi mattoni. E nel pomeriggio di venerdì, 22 marzo, l’impresa immaginata e organizzata dai panificatori alessandrini, guidati da Roberto Actis, ha avuto il via ufficiale con una sobria cerimonia riservata alle autorità cittadine, presenti in forze con in testa il sindaco, Rita Rossa, il presidente della Provincia, Paolo Filippi e il prefetto Romilda Tafuri. “Il 23 e 24 marzo si celebrava la Giornata FAI di Primavera e noi abbiamo pensato di dare un contributo con il ripristino temporaneo di un forno secolare: utile per ricordare l’attività del Fondo Ambiente Italiano e anche per dare un momento di migliore visibilità alla panificazione artigiana. L’acquisto del pane quotidiano è un atto abitudinario, il cliente che entra in negozio ed esce con il sacchetto che gli consegni, certo non pensa al lavoro che sta dietro a quelle pagnotte e a quei panini. Così abbiamo pensato di farlo vedere, panificando e sfornando in quella antica struttura, così legata la storia della città. E la gente lo ha capito”. La Cittadella di Alessandria ha servito come fortezza i Savoia, la Repubblica di Genova e Milano. Costruita sulle rovine del preesistente quartiere di Borgoglio (o Bergoglio) per volontà di Vittorio Amedeo II di Savoia, è di pianta esagonale, si compone di sei bastioni ed è circondata da fossati che in passato venivano inondati dalle acque del fiume. Ai tempi dell’occupazione napoleonica divenne una delle fortezze più importanti dell’impero e il più ricco arsenale di tutta Europa. Tra le sue mura erano attivi tre forni che, in tempi lontani, producevano pane per una guarnigione che poteva arrivare anche a 2700 uomini. E per due giorni, uno di questi forni è tornato a vivere. “Abbiamo portato sul posto una impastatrice e sistemato alcuni tavoli di acciaio del FAI. Poi, via alla produzione: soprattutto focaccette, assai gradite dai visitatori, che si sono presentati assai numerosi”, dice Roberto Actis, con giustificata soddisfazione. Dopo la breve cerimonia dell’inaugurazione di venerdì 22, l’antico forno ha funzionato dalle 10 alle 17,30 nei due giorni di fine settimana, cuocendo circa due quintali di prodotti. Per l’Associazione provinciale panificatori di Alessandria è stato davvero un successo, certificato dagli articoli entusiastici apparsi sulla stampa locale. <

di Bruno Stella

Fantasie fiscali so proibiva il taglio della barba, considerandolo uno scherno all’immagine di Dio. Insomma: o paghi o vai all’inferno. E avete mai saputo della tassa sui passeri? Venne imposta nel Ducato del Wuerttenberg nel 1789, per limitare i danni provocati dai pennuti ai raccolti: gli abitanti dei villaggi interessati dovevano consegnare alle autorità almeno 12 volatili, che venivano pagati 6 kreuzer; chi non lo faceva, di kreuzer doveva pagarne 12 all’erario. Ancora. In Inghilterra vennero inventate, tra la fine del ‘700 e i primi dell’800, la tassa sul cappello e la tassa sulle finestre (si pagava in ragione del numero delle finestre e delle loro dimensioni). In questo l’Inghilterra venne imitata dalla Francia di Napoleone, con la conseguenza che certi canoni estetici dell’edilizia cambiarono: molte finestre furono murate nelle e le finestre delle nuove case ebbero dimensioni ridotte. Possiamo aggiungere all’elenco, arrivando ai nostri tempi, la tassa sulle streghe in Romania, la tassa sui tatuaggi e quella sugli aerostati dell’Arkansas, la tassa sullo scarico del bagno, introdotta nel Maryland nel 2005. Anche in Italia non siamo ri-

masti indietro. Per esempio, ogni volta che facciamo il pieno paghiamo anche per: la guerra d’Etiopia (1936), la crisi di Suez (1956), il disastro del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966); i terremoti del Belice (1968), del Friuli (1976), dell’Irpinia (1980); la guerra del Libano (1983), la guerra in Bosnia Erzegovina (1996), il contratto euro ferrotranvieri (20045); il finanziamento di istituzioni e beni culturali, l’emergenza immigrati per la crisi libica (2011). E ci sono anche: l’imposta regionale per il diritto allo studio, la tassa sull’ombra (quando una tenda “oscura” parte di suolo pubblico), la tassa sulle paludi, introdotta nel 1904 come contributo alle bonifiche, la tassa sul morto (per seppellirlo), l’imposta sui passi carrai, la tassa per l’esposizione di bandiere, Tricolore compreso. Ce ne sarebbero ancora, ma chiudiamola qui, solo ricordando che è previsto, nella bolletta elettrica, anche un contributo per il premio ai comuni che ospitano centrali nucleari, anche se in Italia queste centrali non ci sono. In compenso, in quella bolletta ci fanno pagare l’IVA anche sull’imposta già applicata a consumi e servizi. Chiudo. E perdonatemi se vi ho guastato l’appetito. <


Lunedì 1 aprile

L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

2013

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Province

Panificazione artigiana, alla Regione Marche in itinere una innovativa proposta di legge U

na proposta di legge sulla panificazione, innovativa e ben “tagliata” sulle esigenze del territorio, ha cominciato nelle settimane scorse il proprio iter presso gli organismi legislativi della Regione Marche. Messa a punto dall’Associazione provinciale panificatori di Ascoli Piceno e Fermo, riprendendo i concetti e gli obiettivi fondamentali del testo a suo tempo presentato a livello nazionale dalla Federazione italiana panificatori, la proposta è stata depositata all’ufficio legislativo regionale nel novembre dello scorso anno. E’ sottoscritta dal presidente dell’associazione, Settimio Tassotti, e dal segretario, Simone Pieragostini, ed è controfirmata dal presidente federale, Franco La Sorsa. All’esame dell’Assemblea marchigiana è stata proposta con atto formale che vede prima firmataria l’avvocato Franca Romagnoli, consigliere regionale e segretario dell’Ufficio di presidenza. Nelle scorse settimane il testo ha cominciato l’iter legislativo, ravvivando attese e aspirazioni della categoria.

“Insieme con il presidente Tassotti”, spiega il segretario dell’associazione, Pieragostini, “stiamo contattando tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari, per spiegare ancora una volta le nostre ragioni e gli obiettivi di questa legge che consideriamo vitale per la sopravvivenza della categoria nella nostra regione”. Gli obiettivi sono quelli già indicati nella proposta federale, a suo tempo presentata per dare

corpo a quanto previsto dalla legge nazionale 248/6, la cosiddetta “Bersani”, o legge di liberalizzazione. Quella legge mai entrata un funzione per la parte che riguarda la panificazione artigiana, nonostante le iniziative, i solleciti e i richiami che da anni la Federazione italiana panificatori indirizza a tutti i governi che si succedono alla guida della Repubblica. La proposta marchigiana, tuttavia, contiene al-

cune innovazioni, importanti a livello territoriale, che potrebbero farne davvero una norma del tutto innovativa. Il testo ora all’esame dei legislatori regionali è intitolato: “Disposizioni in materia di produzione di pane e sostegno alle imprese di panificazione”. “In esso facciamo nostri”, spiega Pieragostini, “i punti principali del testo federale, che sono stati recepiti anche in proposte presentate dalle associazioni di al-

tre regioni, dal Piemonte al Lazio: la definizione di pane, che si rifà a quella della legge 580, la definizione di panificio, la definizione di responsabile di produzione. Ma abbiamo inserito anche altre due definizioni che riteniamo assai importanti per il futuro della categoria e lo stimolo al mantenimento di un lato livello qualitativo della produzione. La prima definizione riguarda il “forno di qualità”, riconosci-

mento da attribuire al panificio che sottoscriva uno o più disciplinari di produzione. Le Marche hanno già un marchio di qualità sviluppato e tutelato dalla Regione. E’ il QM o Qualità Marche, destinato a contraddistinguere prodotti tipici marchigiani, rigorosamente controllati. Lo stesso marchio potrebbe essere utilizzato anche per prodotti tipici della nostra panificazione. Un’altra definizione proposta nel testo ora all’esame della Regione, introduce il “contratto di filiera”. Un tale riconoscimento legale renderebbe più agevole la costituzione di filiere, più credibile la loro attività, più tutelati i prodotti”. Un altro punto importante della proposta, anche questo indirizzato al sostegno e ala tutela della qualità, tratta degli eventuali aiuti regionali che dovessero essere in futuro erogati al comparto. Nel testo all’esame, infatti, si stabilisce che tali aiuti potranno essere concessi soltanto alle imprese di panificazione in possesso di tutti i requisiti “oggettivi e soggettivi” previsti dalla legge. <

EVENTI REGGIO EMILIA, IL 25 APRILE LA FESTA ANNUALE DEI FORNAI

Bologna, un convegno celebra i 145 anni della Ditta Atti

stata fissata per il prossiE’ mo 25 aprile la festa 2013 dei fornai reggiani. L’incontro si svolgerà anche quest’anno presso il ristorante La Casa dei Bardi, nel paesi di Cavriago, 8 chilometri a sudovest di Reggio Emilia. L’incontro si aprirà nella mattinata con l’assemblea annuale del Gruppo provinciale panificatori, di cui è presidente Mario Cervi, e proseguirà con il pranzo sociale. Seguirà la premiazione di titolari e dipendenti che, nell’anno, abbiano ben meritato dall’arte bianca.<

INSERZIONISTI Bombieri Castelmac Co.Li.P. Farmavenda Ireks Italia komplet Lesaffre Italia Polin

pag. 5 pag. 1 pag. 7 pag. 1 pag. 9 pag. 1 pag. 3 pag. 16

U

n affollato convegno sul tema: “Il valore dell’impresa-famiglia”, ha celebrato nei locali della Ditta Paolo Atti & Figli, in via Caprarie, nel cuore della vecchia Bologna, la recente iscrizione dell’azienda nel Registro nazionale delle Imprese Storiche. Fondata da Paolo Atti, nel 1868, la ditta raggiunge quest’anno il traguardo di 145 anni di attività ininterrotta. All’incontro hanno partecipato numerose autorità cittadine. Faceva gli onori di casa la signora Anna Maria Silvi Bonaga, diretta discendente del fondatore dell’azienda e attuale presidente della so-

cietà. La Paolo Atti e Figli, per molti anni, era stata guidata dal marito, Romano Bonaga, scomparso nel 2009. Figura di primo piano dell’economia cittadina, il dott. Bonaga era anche presidente dell’Associazione provinciale panificatori di Bologna, e consigliere della Federazione italiana panificatori. Il tema del convegno è stato sviluppato da Marco Poli, storico della città di Bologna, e da Claudio Guagnini, segretario generale dell’associazione dei Locali Storici Italiani. L’incontro si è concluso con un brindisi ai 145 anni della Ditta. <


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L’A RTE B IANCA - L A PANIFICAZIONE I TALIANA

Lunedì 1 aprile

2013

Qui Lombardia Pagina a cura di Graziano Monetti

Obbligo di comunicazione Festa nazionale della presenza di amianto del pane 2013 G negli immobili

E’ in fase organizzativa a Brescia

A

lle Aspan della Lombardia giungono richieste di chiarimento in merito all’esistenza dell’obbli-

go di comunicare la presenza di amianto (anche in forma aggregata al cemento) in immobili destinati ad uso

produttivo. La Legge Regione Lombardia 29 settembre 2003, n.17 ha effettivamente introdotto tale obbligo

avente la finalità di costituire un Registro regionale di tutti gi immobili in cui sia presente amianto. <

NELLA TABELLA CHE SEGUE NE RIPORTIAMO LE INDICAZIONI PRINCIPALI. SOGGETTI OBBLIGATI

Tutti i soggetti proprietari di immobili aventi destinazione abitativa o produttiva (commerciale, artigianale, industriale), utilizzati o meno, siti in Regione Lombardia, nei quali sia presente amianto, anche in forma aggregata al cemento o ad altri materiali (a titolo di esempio: coperture in eternit, tubature coibentate con amianto, pavimentazioni in vinil-cemento, ecc.).

MODALITÀ DI COMUNICAZIONE

La comunicazione è obbligatoria a prescindere dalle condizioni di conservazione del manufatto contenente amianto.

APPARATO SANZIONATORIO

La comunicazione deve essere effettuata all’ASL competente per territorio utilizzando l’apposita modulistica. Occorre descrivere il manufatto contenente amianto e le sue condizioni di conservazione. La comunicazione é effettuata una sola volta. La mancata comunicazione è punita con la sanzione amministrativa da euro 100 a euro 1500 (l’ammontare esatto è calcolato in funzione della quantità di materiale presente e del suo stato di conservazione).

Esperimento internazionale a Como

Innovazione per la distribuzione delle merci in città

S

martFuSION (Smart Urban Freight SolutIONs) è un progetto approvato e cofinanziato dalla Commissione Europea che si propone di sperimentare nuove tecnologie e modelli innovativi di distribuzione urbana delle merci, per migliorarne l’efficienza e la sostenibilità economica, ambientale e sociale. Per l’Italia il progetto, che è stato realizzato da Regione Lombardia, vede protagonisti e partner il Comune di Como, la Camera di Commercio e le Associazioni di categoria. La città lariana sarà la base per una sperimentazione che prevede di collaudare veicoli elettrici nella distribuzione delle merci in città, razionalizzando i percorsi con l’uso di sistemi di navigazione avanzata e migliorando le modalità di utilizzo delle piattaforme logistiche. Le altre nazioni coinvolte sono la Germania con la città di Berlino e l’Inghilterra con la città di New Castle. Confcommer-

cio Como, nel tutelare gli interessi dei Suoi Associati, ha sposato il Progetto SMART FUSION sottolineando che nessun ulteriore onere deve essere imposto ai titolari delle attività commerciali,

né in termini di aggravio economico né tantomeno in termini di oneri di programmazione (distribuzione della merce notturna). Inoltre, l’Associazione, durante tutti i tavoli di lavoro che si sono sus-

seguiti ha chiesto a gran voce che qualsiasi iniziativa o proposta fosse condivisa e concertata preventivamente affinché vengano sempre protetti gli interessi delle piccole aziende. <

rande fermento a Brescia il cui Sindacato Panificatori provinciale ha avuto il mandato dalla Federazione Nazionale FIPPA per organizzare “La Festa Nazionale del Pane 2013”. L’evento è previsto per il prossimo mese di ottobre (dal 14 al 20 inclusi) e si svolgerà in Piazza Paolo VI, Francesco Mensi ovvero la piazza principale del centro della città di Brescia. Ovviamente i preparativi sono complessi e delicati per cui il presidente Francesco Mensi ha provveduto ad informare le Aspan provinciali su alcuni adempimenti relativi alla partecipazione. Le possibilità proposte sono: - Fornire il pane per allestire l’esposizione dei prodotti tipici locali (verrà destinato un tavolo ad ogni organizzazione) - Panificare in loco (1 solo giorno per regione sui 7 disponibili da definirsi con ogni regionale). In tal caso sarà altresì necessario comunicare il numero di persone presenti nello stand, fornire i riferimenti e gli attestati del corso di formazione ai sensi del regolamento 852/2004 e dei principi dell’HACCP e se le stesse persone necessitano di prenotazione alberghiera in modo che si possa definire con l’hotel una convenzione che faccia contenere le spese ai partecipanti. Per far si che la macchina organizzatrice proceda al meglio è necessario che le adesioni pervengano entro e non oltre venerdì 6 aprile. Per ogni informazione si può contattare la segreteria di Brescia dal lunedì al venerdì 8,30-12,30 – 14-17,30 chiedendo di Magda Dall’Ava. <

Soddisfazione dell’Assessore regionale al Commercio

On line gli atti sugli “stati generali” A

bbiamo dato ampio risalto all’importanza e ai risultati raggiunti con il convegno sugli Stati Generali del Commercio, pubblicando sulla pagina Qui Lombardia di questo giornale anche la completa relazione svolta dal presidente Capello per illustrare e evidenziare la situazione della panificazione in Lombardia. L’Assessore regionale al Commercio ha inviato all’Unione Regionale Panificatori URPL la seguente lettera. «A seguito del grande successo e come preannunciato durante gli Stati Generali del Commercio che si sono svolti il 4 febbraio 2013 presso Palazzo Lombardia, sono lieto di informare l’avvenuta messa on line sul portale di Regione Lombardia (www.commercio.regione.lombardia.it) degli atti e dei video dell’intera giornata dei lavori. Gli Stati Generali hanno rappresentato un importante momento di confronto tra le istituzioni e tutti i soggetti del comparto del commercio, in un momento molto delicato per la crisi economica finanziaria che ha contratto la capacità di spesa delle famiglie. Grazie al contributo dei tanti relatori, gli atti rappresentano un indispensabile strumento di lavoro per la prossima Giunta Regionale, che potrà tesorizzare le proposte, le idee e le osservazioni espresse. Ringraziandovi ancora per la fattiva e costruttiva collaborazione, vi porgo i miei più cordiali saluti. Giovanni Bozzetti». Quanti fossero interessati a ulteriormente approfondire le importanti tematiche che riguardano la regolamentazione e il futuro del commercio lombardo e del settore della panificazione, possono consultare le proprie Aspan provinciali oppure, direttamente, il portale di Regione Lombardia www.commercio.regione.lombardia.it. <




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