Arte e Luoghi | giugno/luglio 2022

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anno numero giugno/luglio 202 L’antico borgo sulla costiera amalfitana sede di una kermesse che unisce teatro e musica i LuoGhi deL Cinema Viaggio a Firenze, cuore della Toscana dei film del regista Leonardo Pieraccioni ComaCChio Il reportage foto letterario di Antonio Giannini nella splendida laguna a sud del delta del Po 173 6 7 2 A n n o X V I I n 6 7 g i u g n o / l u g l i o 2 0 2 2 iL premio streGa parLa puGLiese Originario di Martina Franca Mario Desiati con il suo “Spatriati” vince il noto concorso letterario Ciatara art festivaL Giuseppe Lisi

primo piano l e n o v i t à d e l l a c as a IL RAGGIO VERDE EDIZIONI ilraggiov erdesrl.it

L’estate salentina si apre nel segno dell’arte con la mostra di Giusep pe Lisi, già docente della cattedra di Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Lecce dove saranno presentati i suoi ultimi lavori rac chiusi nell’evento espositivo “Il profumo del tempo” curato da Lucia Ghionna Dedicata all’architetto e designer Gio Ponti la mostra inti tolata “A tavola con Gio Ponti Gli angeli apparecchiano” è visitabi le come ci racconta Sara Di Caprio al Museo di Palentologia e Palet nologia di Maglie mentre Dario Ferreri ci illustra il mood emotivo e spirituale rappresentato dall’italian newbrow. L’estate è anche tempo di viaggi per conoscere mete straordinarie sedi di festival ed eventi, in questo numero vi segnaliamo Cetara sul la costiera amalfitana dove si svolgerà fino a settembre “Frangenti” con un ricco calendario di eventi tra teatro e musica e, il capoluogo partenopeo, più precisamente i Quartieri Spagnoli, dove nella sede della Fondazione Foqus da anni impegnata nella rigenerazione urba na attraverso il linguaggio cinematografico si svolgerà la terza edizio ne di “Estate a Corte” Ma sotto l’ombrellone non dimentichiamoci di portare con noi un libro, (per gli inviti alla lettura ci sono le recen sioni di Lucia Accoto e Stefano Cambò) e, soprattutto, “Spatriati” del pugliese Mario Desiati Premio Strega 2022 come ci segnala Raf faele Polo. Non manca la rubrica dei luoghi del cinema che ci fa approdare a Firenze e nella Toscana del regista Leonardo Pieraccioni mentre per Girovagando vi invitiamo a leggere, e a guardare, il reportage fotografico letterario di Antonio Giannini che ci conduce sul delta del Po alla scoperta di Comacchio. Intriganti, come sempre, le pagine di Salento Segreto di Mario Cazzato che ci porta all’Abba zia di Cerrate sulle tracce del ritratto di Maria d’Enghien E per i luo ghi della rete focus sulle belle iniziative dell’associazione di promo zione The Monuments People di Lecce Felice Estate a tutti, inseguendo la bellezza. (an.fu.)

Proprietà editoriale Il Raggio Verde S.r.l.

Direttore responsabile Antonietta Fulvio progetto grafico Pierpaolo Gaballo impaginazione effegraphic Redazione Antonietta Fulvio, Sara Di Caprio, Mario Cazzato, Nico Maggi, Giusy Petracca, Raffaele Polo Hanno collaborato a questo numero: Lucia Accoto, Stefano Cambò, Mario Cazzato, Sara Di Caprio, Dario Ferreri, Antonio Giannini, Raffaele Polo Redazione: via del Luppolo, 6 73100 Lecce e mail: info@arteeluoghi it www.arteeluoghi.it

SOMMARIO Numero 6 7 anno XVII giugno/luglio 2022 i luoghi nella rete|interviste| the monuments people la promozione passa dalla rete 66|

Luoghi|eventi| itinerari: Girovagando |da ferrara a Comacchio 32 | itinerarte 45 arte: il profumo del tempo 4|a tavola con Gio ponti 14 interventi letterari|teatro |Luoghi del mistero: spatriati di mario desiati 18 salento segreto 62

Libri | Luoghi del sapere 46 49 | #ladevotalettrice 80 | #dal salentoCafè 83 La toscana nei film di Leonardo pieraccioni 84 | esta te a corte i luoghi della parola: | Curiosar(t)e: italian newbrow un mood emotivo e spirituale 22

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Giuseppe Lisi, particolare di Crescendo del canto, 1999 2000, installazione,audio, telo in policarbonato dipinto, ferro battuto, 250x370x200cm

EDITORIALE

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Antonietta Fulvio Giuseppe Lisi iL profumo deL tempo A l l ’ i n i z i o c ’ e r a i l s e g n o . P o t r e b b e e s s e r e q u e s t o ‘incipit della storia artistica di Giuseppe Lisi raccontata, in estrema sintesi, nella mostra Il profumo del tempo a cura di Lucia Ghionna L’evento espositivo, in programma dal 29 giugno al 6 luglio, che farà ritornare l’artista tra gli spazi dell’Accademia di Bel le Arti di Lecce dove prima studente - allievo dei maetri Raffaele Spizzico, Mimmo Una mostra e una monografia per raccontare il percorso artistico tra il 1979 e il 2021 con svariate tecniche espressive: dalla pittura alla grafica, alla cartapesta, alla fotografia, all’installazione “ ”

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Conenna e Rocco Coronese- poi docente ha insegnato per oltre quarant’anni da titolare della cattedra di Decorazione. Già la Decorazione che, nella definizione dell’ar tista, « è lo spazio di un foglio bianco, è poesia, è il segno danzante ospitato, è l’e stensione dell’anima che divien luce in questa contemporaneità galattica» Con queste sue parole Giuseppe Lisi inquadra il suo agire artistico che contamina e si contamina di poesia, lasciando dialogare pittura, grafica, scultura e fotografia, diver

6 tendosi a utilizz a r e m e z z i e s p r e s s i v i diversi e versa tili Nelle grafiche, il segno dell’ar tista si fa alber o , c o r o l l a , v e n t o . E v o c a luoghi cari del s u o S a l e n t o , N a r d ò , P o r t o B a d i s c o , p e r dendosi tra le c h i o m e d e g l i ulivi e le onde d e l m a r e ingrossate dal vento O anco r a t r a c c i a i c o n t o r n i d i figure animali, di frutti selvati ci o di oggetti come le anfore che rimandano a d u n t e m p o a n t i c o c o m e s u g g e r i s c o n o talvolta le frasi, s p e s s o t i t o l i d e l l e o p e r e , c h e e n t r a n o nella composi zione pittorica Te l e , d e l i c a t i a c q u e r e l l i o incisioni, l’artista riesce con disinvoltura ad a ff r o n t a r e s u piccole o grandi superfici un t e m a c h e rimanda al rapp o r t o u o m o Natura. È sem p r e i l c r e a t o c o n t u t t e l e specie viventi, i l p a e s a g g i o c h e d i v e n t a a n c h e m e m o ria e identità culturale il sog getto della sua narrazione che affascina il frui tore ponendolo davanti ad una p r o d u z i o n e a r t i s t i c a inscindibile dal suo contenuto etico. E se le grafiche, le incisioni p r o f u m a n o d i arcaico, con la fotografia, altro m e z z o a l u i congeniale, uti l i z z a t a p e r creare in tempi non sospetti la dia installazione, l’immagine “virtuale” ripor ta il tempo nella contemporaneità e, in un clic, fa coinci dere lo spazio dell’opera con quella del frui tore. Immagini r u b a t e a l l a natura rivivono nei rossi e nei Le foto dell’allestimento sono di Gianluca Russo

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9 blu di corpi che si trasformano e allo ra può succedere c h e l e f l e s s u o s e canne diventino le o n d e s i n u o s e d e l m a r e C o m e l e immagini del pro getto “Dall’Amazzonia a Porto Selvaggio exursus foto grafico che cattura p e r c e z i o n i d i u n microcosmo invisi bile, segni di poeti che visioni che suggeriscono pensieri a l t r e t t a n t o s u g g e stivi. L a c r e a t i v i t à d e l segno disegno che si fa immagine, for ma e colore è assoluta E può capitare che quelle immagi n i f i n i s c a n o p e r e s s e r e p r o i e t t a t e s u l l e l i t t o r i n e dismesse non più veicoli ma icone del p a s s a t o c o m e a c c a d d e i n o c c a sione della rasseg n a “ Ko n te m p o r an e a ” ( o r g a n i z z a t a d a l l ’ a s s o c i a z i o n e R a g g i o Ve r d e ) i n quel luogo destina to a divenire Museo Ferroviario di Lecce all’alba del 2000 Il legame di Giu seppe Lisi con la p r o p r i a t e r r a è p r o f o n d a m e n t e radicato ed incide anche sulla scelta dei materiali scelti per le sue creazio ni. La cartapesta, e s p r e s s i o n e d i un’antica tradizione e della memoria del t e r r i t o r i o d i v e n t a materia che si dilata e si frantuma Le mani dell’artista la p l a s m a n o e , s u l f o n d o b i a n c o , v i incide i suoi segni. A c r i l i c i n e r i c h e richiamano grovigli, rami e corolle di fio ri e che evidenzia n o l e s p i g o l o s i t à , simbolo di una terra d i ff i c i l e . C i ò c h e ancora persiste e r e s i s t e d i q u e l m e r a v i g l i o s o p a e saggio che la Natu ra ci ha offerto e continua ad offrire c o n g e n e r o s i t à . Doni preziosi vanific a t i d a l l ’ e g o i s m o umano. Nel bianco e nero, istantaneo il richiamo alla fotografia, è rappresen tato il dualismo del la natura: quell’eterno gioco di con trasti che è notte e g i o r n o , l u c e e d ombra, vita e morte, eterna lotta tra Bene e Male. Realizzate nel ’97 q u e s t e s c u l t u r e i

10 Giuseppe Lisi, Dall’Amazzonia a Porto Selvaggio, variabili, 2000, ex Squadra Rialzo Stazione Ferroiaria Lecce nell’ambito di Kontemporanea, associaziione Raggio Verde

11 Nel riquadro Giuseppe Lisi e Gianluca Russo

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Giuseppe Lisi nasce a Nardò (LE) il 18 febbraio 1954 In giovane età si appassiona alla fotografia frequentando il laboratorio di un suo familiare; attratto dalla natura desolata e incontaminata dei litorali salentini di un trentennio addietro effettua i suoi primi scatti e intanto si iscrive all’Accade mia di Belle Arti di Lecce Diplomatosi in decorazione seguendo i corsi dei maestri Raf faele Spizzico, Mimmo Conenna e Rocco Coronese inizia la sua attività artistica partecipando a collettive e personali in Italia e a l l ’ e s t e r o . P u r n o n t r a s c u r a n d o g l i ambienti artistici locali (con Corrado Loren zo si interessa ad esempio alla poesia visiva che, nata nei anni settanta del ‘900 ad ope ra del gruppo 70, ha l’intento di polemizzare e demistificare, attraverso la combinazio ne parola immagine, la società consumisti ca) sente la necessità di confrontarsi con quanto accade in ambito nazionale; vive quindi tra Roma, Firenze e Venezia, città delle quali ha uno studio oltre quello di Nardò. Nel capoluogo veneto è nominato docente di Tecniche dell’Incisione presso la locale Accademia di Belle Arti, carica che ricopre finoa al 1995 quando diviene titolare della Prima Cattedra di Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Lecce. I refe renti della sua ricerca sono la memoria e la natura dei luoghi della sua terra; in una serie di pitto sculture (Profumi di macchia mediterranea, Danza la luna nella sterpa glia) la loro rievocazine è affidata alla cartapesta che, plasmata e dipinta con colori acrilici, assume le forme vegetali del brullo, arso ed assetato Salento. Natura e memo ria, costantemente presenti in tutti i suoi lavori, permeano anche disegni e dia instal lazioni; con queste ultime l’artista salentino è tornato all’utilizzo della fotografa, punto di partenza del suo interesse verso il mondo dell’arte. Giuseppe Lisi vive e lavora a Nardò.

13 t o t e m d i P r o f u m o d e l l a M a c c h i a mediterranea sono state esposte al Museo della Permanente di Milano e poi nella Pinacoteca di Bari nell’am bito della mostra “Arte più critica” a cura di Carlo Presicci e Mimmo Conenna. E poi nella libreria Feltri nelli e nella sede dell’ex Convento agli Olivetani di Lecce per “Poesia della terra” la rassegna curata di Giu seppe Rizzo. Nella Galleria dell’Accademia sarà presente in una teca un totem inedi to, emblematico il titolo “La cellina di Nardò oro del pane nel tempo alla natura ultima del Salento” Il richia mo alla desolazione di certi paesag gi dilaniati dalla xylella è inevitabile. Così come la considerazione sull’agire dannoso dell’uomo capace di sconvolgere equilibri naturali che andrebbero strenuamente difesi La scultura modellata, sempre in carta pesta, è bianca in segno di speranza ci rivela lo stesso Lisi. Perché si possa e si deve invertire la rotta E meditare su quella distanza di cui parla Antonio Preite che «la nostra civiltà ha messo tra le sue affannose fantasmagorie e la vita della natura, il suo ritmo, i suoi silenzi, le sue voci.». Una distanza che va azzerata, colmata di senso, prima che sia troppo tardi. Accompagna la mostra, l’omonimo catalogo edito da Il Raggio Verde e curato da Gianluca Russo che scrive «Lisi affronta il suo lavoro con la con sapevolezza che il silenzio della terra possa, un giorno, raccontarci del le emozioni da vivere nel presente. Risulta evidente come l’intento sia proprio quello di congelare il profumo del tempo per preservarne il ricor do.»

«A tavola con Gio Ponti Gli angeli apparecchiano” spiegano gli archittti curatori Cintya Concari e Roberto Marcatti è una mostra dedicata alla creatività e alla visione dell’ar chitetto Gio Ponti per la sua tavola apparec-

MAGLIE (LE). “A tavola con Gio Ponti Gli angeli apparecchiano” è il titolo della mostra dedicata al fecondo rapporto dell’architetto e designer milanese con la progettualità della tavola. Un progetto espositivo, promosso dall’associazione Mercatino del Gusto, il Comune di Maglie Museo Civico di Paleon tologia e Paletnologia, il Polo Biblio Museale di Lecce con la Regione Puglia, che focalizza l’attenzione per l’artigianato e la tradizione della cultura mediterranea in una continuità tra tradizione ed innovazione.

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Nel Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie fino al 30 settembre “ ”

In mostra nelle sale del Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie (Lec ce) dal 1° agosto al 30 settembre una selezionata oggettistica di alto design grazie al contributo del Gio’ Ponti Archives, del MUMAC, di collezionisti privati e di prestigio se aziende che partecipano con proprie produzioni uniche e preziose scaturite dalla vena artistica di Ponti.

Sara Di Caprio a tavoLa Con Gio ponti Quando GLi anGeLi appareCChiano

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chiata attraverso una sinfonia di forme straordinarie, di pattern e di colori che esplodono creando un unicum che si contamina all’interno del Museo Paleontolo gico di Maglie con i racconti dei reperti antropi ci della preistoria salen tina e con le conoscen ze del più remoto passato dell’Italia meridio nale». Il rapporto tra il più antico passato e le espres sioni della contempora neità è un leitmotiv a cui da sempre il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie ha dedicato grande attenzione e ora trova ampia sintonia e perfet ta condivisione di intenti con la programmazione del Polo Biblio Museale di Lecce, che aderisce con entusiasmo a questo progetto espositivo in linea con quanto già avviato negli ultimi anni nel Museo Castromediano di Lec ce, dove la contamina zione tra epoche e le geografie produce nuo ve visioni e connessio ni. «La grande passione di Ponti per la casa è ben descritta dai suoi tanti oggetti di ceramica e porcellana realizzati per la Richard Ginori, dai

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stampa),

Nato il 18 novembre 1891 a Milano, dove si laurea in architettura nel 1921, nello stesso anno apre uno stu dio con Lancia e Fiocchi Di quegli anni è la casa di Via Randaccio a Milano e la Villa Bouilhet a Garches, Parigi. Nel 1927 fon da «Il Labirinto» con Lan cia, Buzzi, Venini e Chie sa, gruppo che propone oggetti e mobili d'avanguardia. Dal 1923 al 1930 è direttore artistico della Richard Ginori, per la qua le disegna una collezione d i c e r a m i c h e , p r e m i a t a a l l ' e s p o s i z i o n e d i P a r i g i nel 1925. P a r a l l e l a m e n t e d i s e g n a per Christofle, Krupp, e Venini Nel 1928 fonda la rivista Domus che dirigerà per tutta la vita facendone uno strumento di diffusio ne di nuove idee proget Centrotavola; ph OP 4091 ph OP Fot book ufficio

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vetri, dalle lampade, dai ricami e dalle stoffe, dagli argenti e dai metalli, ogget ti per la casa ma soprattut to “per la tavola”, per vivere la cultura mediterranea nel la “casa all’italiana”», preci sa Ugo La Pietra, designer e teorico tra gli autori dei contributi nel catalogo che accompagna la mostra. Un design quello di Gio Ponti che contribuisce a esaltare le “diversità” della nostra società e a rivendicare la necessità di espri merle attraverso la cultura del progetto.

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tuali in architettura, nel disegno d’arredo, nelle arti decorative. Della fine degli anni ’20 le prime «case tipi che», emblematicamente denomina te «Domus», dove al concetto di italianità si accosta l’interesse per le teorie razionaliste. Nel 1933, con la casa Rasini ai Bastioni di Porta Venezia di Milano termina l'associazione con Lancia Va ricordato in questi anni l’impegno nelle Triennali di Milano ed importanti progetti, con lo studio Ponti Forna roli Soncini fino al 1945, tra cui il pri mo Palazzo Montecatini, il Palazzo RAI, A Padova il “Liviano” facoltà di lettere dell'Università e gli interventi negli interni di “Palazzo Bo” sede del Rettorato,l'Istituto di Matematica di Roma, Casa Marmont e Casa Lapor te a Milano, Villa Donegani a Bordighera. Dal 1936 al 1961 è professore di ruolo alla Facoltà d'Architettura del Politecnico di Milano Nel 1941 fon da la rivista Stile, che dirigerà fino al 1947 Del 1951 il secondo Palazzo M o n t e c a t i n i i n l a r g o D o n e g a n i a Milano Nel 1954 inventa il «Compasso d’O ro» Fin dai primi anni Cinquanta Ponti, dal 1952 associato con Fornaroli e R o s s e l l i , a v v i a u n a s t r a o r d i n a r i a serie di progetti, espressione della teoria della «forma finita», nel campo dell’arredo con le «pareti organizza te» (mobile autoilluminante, finestre arredate, pannello cruscotto), del design di cui ricordiamo qui i mobili per Cassina (dalla sedia Leggera del ’51, alla poltrona Distex e Round del ’56 ) e dell’architettura con la casa di Via Dezza, le ville Planchart e Arreaza a Caracas e Nemazee a Teheran. Del 1956 infine è la Torre Pirelli e del ’57 la sedia «Superleggera » Negli anni ’60, l’attenzione di Ponti si sposta sulle superfici, sul colore e la luce. Di questi anni sono, tra gli altri, il progetto dell’Hotel Parco dei Princi pi a Sorrento, le chiese di San Fran cesco e San Carlo a Milano, l’edificio Montedoria in Via Pergolesi a Milano,la facciata del Bijenkorf a Einhoven in Olanda, quella del Palazzo INA in Via San Paolo a Milano, il Pakistan House Hotel ad Islamabad, fino ad arrivare, negli anni ’70, al Museo di Denver in Colorado ed alla Cattedrale di Taranto dove il lavoro sulle superfici si accentua fino alla s m a t e r i a l i z z a z i o n e e l ’ a r c h i t e t t u r a diviene un foglio traforato, che nel suo gioco con la luce, con pieghe e trasparenze, ne dissolve i volumi. Muore a Milano il 16 settembre del 1979 Orari: dal 2 al 7 agosto: martedì -venerdì, ore 9 00 13 00 18 00 23 00; sabato e domenica 7 agosto, ore 18.00 23.00 dall'8 agosto al 30 settembre: lunedìvenerdì 9:00 - 13:00; ore 17 3020:30; sabato e domenica: ore 17:30 21:00 Info www.alcamaglie.it , email: museo servizieducativi@comune ma glie.le.ittel.: 0836 489401 Ingressi individuali: adulti € 3,00; ridotto (bambini 6-10 anni) € 2,00; gratuito (bambini sotto i 6 anni, adulti sopra i 65 e persone con disabilità)

Raffaele Polo

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Permettete che, per una volta (una soltanto, per carità) siamo come 'Cicero pro domo sua', che cioè sottolineia mo e ci compiaciamo di un aspetto che ci riguarda da vicino e che ci preme, ci preme moltissimo. Noi siamo una 'subregione culturale', come ci definì Ennio Bonea, intendendo sintetizzare l'eterno distacco e la malinconica rinuncia del Salento nel campo culturale. Lo siamo per un'ancestrale situazione di 'sudditanza' verso tutti, ma proprio tutti, gli altri Che sono più bravi, più capaci, più forti, più inseriti Noi, è vero, abbiamo voci di rilievo: ma sono poco conosciute proprio nelle nostre realtà e siamo quasi vergognosi di esibirle in quel libero contesto che dovrebbe essere il campo della cultura... E così, ecco lo sforzo di 'far conoscere' le figure che, dal Salento, nei secoli, hanno partecipato al coro massiccio degli interven ti letterari, artistici, culturali. Per far capire, per far conoscere, per indicare ed evidenziare che, se siamo una 'sub regione cultu

spatriati di mario desiati LXXvi premio streGa Pugliese, di Martina Franca, il vincitore del prestigioso premio letterario ideato dalla Fondazione Bellonci “ ”

19 rale', la colpa è sostanzialmente nostra, che ci fermiamo ad elencare i tre nomi tradizionali (Comi, Pagano e Bodini) fermandoci lì e senza neppure conoscerli come si dovreb be. Non abbiamo altro, sembra voler dire la popolazione attuale, stringendosi nelle spalle ed affidando, piuttosto, fama e conoscen za imperitura alle vicende della squadra di calcio Nel 'Taccuino introduttivo alla letteratura salentina' (Il Raggio Verde edizioni) e poi in quello dedicato all'Arte nel Salento, mi sono sforzato di semplificare al massimo i retaggi più evidenti della nostra realtà. E mi sono accorto di quanto meraviglioso materiale possediamo e che non conosciamo Ecco, questo quasi doveroso preambolo per introdurre il pensiero (no, niente recen sione, per carità: ce ne sono ormai tantissime, tutte diverse ed interessanti, è dovero so leggerle però DOPO aver letto il libro di cui vogliamo parlare, che è 'Spatriati' di Mario Desiati) sull'aspetto che ci ha colpiti di più e ci ha inorgogliti perchè, diciamola tutta, è la prima volta, nella storia della letteratura italiana, che si parla degli scrittori salentini, pugliesi e meridionali, di quelli meno conosciuti, e lo si fa in un contesto narrativo di rilievo, meritevole del 'Premio Strega', premio e sponsor storici che però noi continuiamo a legare al liquore indispensabile a corroborare la nostra pasta di man dorla, dolce simbolo delle festività più care ed importanti. Desiati, dunque, dedica un intero capitolo alla Poesia della nostra terra, rendendo l'i dea portante del suo romanzo, quella di essere 'spatriati', ancora più vera e veritiera

Mario Desiati, direttore artistico del festival Armonia con Michela Santoro Libreria Idrusa organizzatrice del Festival letterario salentino (foto Ufficio Stampa Coolclub)) con la voce, le figure degli autentici 'spatria ti' che sono i poeti che ancora non cono sciamo e dei quali si parla solo in ristrettissimi circoli accademici Ecco, se la vicenda dei due protagonisti del romanzo, Claudia e Francesco, è una storia ampliamente percorribile, che sfiora con sensibilità diverse problematiche atmosfere del mondo contemporaneo, la vera novità, ciò che nobilita tutta la scrittura di Desiati, è proprio questa volontà di esporre a chi non sa, a chi ignora superficialmente, un mondo di Poesia e di sentimenti che viene dai veri, inconfutabili 'spatriati' della critica ufficiale Ecco allora che ri scopriamo Claudia Rug geri e Rina Durante, assieme a tanti altri nomi che sentiamo dentro di noi, coi loro versi, con i loro tormenti 'Sono cresciuto con delle scrittrici enormi che oggi nessuno conosce: Rina Durante, Maria Marcone, Claudia Ruggeri Oppure altre dimenticate come Maria Corti o Maria Teresa di Lascia. Questo capitolo l’ho chiamato “La stanza degli spiriti”: è stato anche una dichiarazio ne d’amore.' dice Desiati. E questa frase, questa dichiarazione sono per noi la più grande soddisfazione, perchè vuol dire che non siamo soli, che anche dal Premio Stre ga, magari senza accorgersene, è arrivato un riconoscimento a quella sub-regione culturale che rimane sempre la stessa, ma ora deve impegnarsi a riconoscere i propri pro tagonisti E non importa se lo fa casualmente, leggendo un capitolo dell'ultimo romanzo di Desiati. E pazienza se molti salteranno questo capitolo e non approfondiranno nomi e citazioni come si dovrebbe Noi salentini, invece, doverosamente solle citati, cominciamo a percorrere le malinco nie e i moti dell'anima dei nostri poeti Non è mai troppo tardi, sarà una sorpresa per cui saremo grati, per sempre, al bravo Mario Desiati, scrittore da Martina Franca che non ha rinnegato le proprie origini Anzi

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C u R I

L’itaLian newbrow un mood emotivo e spirituaLe «Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente

curioso» Albert Einstein

A partire dalla cosiddetta “Nuova Figurazione”, già dal secolo scorso, è andato crescen do l’interesse verso un’arte che attraverso l’immagine (dipinta o oggettualizzata, di riporto fotomeccanico, ecc) potesse interve nire nel contesto sociologico contemporaneo e disvelarsi al grande pubblico con immagini riconoscibili e variamente ispirate o condizio nate dal background culturale e gnoseologi co popolare contemporaneo ed i suoi macrouniversi di riferimento, esitando in una gran de varietà di forme, da quelle più realistiche a quelle più surreali e/o fantastiche. Numerose e varie sono state le categorizza zioni intervenute, negli anni, per definire caratteristiche ed aree espressive di scuole “ O S A R ( T ) E

” Un viaggio tra i luoghi e nonluoghi fisici ed emozionali dell'arte contemporanea “L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità” (Ugo Foscolo)

22 Dario Ferreri

La perigliosa e costante battaglia della figurazione nelle turbolente, commerciali ed elitarie acque dell’arte contemporanea, perturbate dalle correnti dell’astra zione, del concettuale, dell’informale e del chi più ne sa e vuole più ne metta, ha iniziato, già da anni, anche in Italia, a produrre succosi frutti.

23 Giuseppe Veneziano, CoronaVirus

24 Vanni Cuoghi, Monolocale 1 C u R I O S A R ( T ) E di pittura, movimenti, peculiari espressioni territoriali o esperienze artistiche. Il presente articolo mira a conoscere il cosiddetto “Italian Newbrow”, che, usando parole del suo creatore, il cri tico Ivan Quaroni (parole espresse in occasione di varie interviste, presentazio ne di mostre/eventi, recen sioni critiche, articoli e libri sull’argomento) può essere sintetizzato nel modo che segue: “newbrow è un neologismo anglosassone che si frappone tra i termini low brow (…. con il quale vengono designati alcuni interessanti artisti della scena Pop surrealista americana il ter mine lowbrow si riferisce esplicitamente al recupero d’iconografie basse low come il fumetto, il tatuaggio, i cartoni animati, la televisione e il cinema di serie B, il punk e molte altre cose ) e highbrow (la cosiddetta arte alta o colta) che stigmatizza no l’opposizione tra un’arte popolare e un’arte colta. Italian Newbrow non è dunque un linguaggio o una scuola di pensiero, ma piuttosto un’attitudine, un’inclinazione, una modalità di pensiero, una condizione mentale, un mood emotivo e spirituale che rappresenta una direzio ne suggerita dall’immagina rio di massa determinato dal mondo globale e dai mutamenti tecnologici e culturali che ne derivano e che attin ge simultaneamente a una pluralità di fonti iconografiche e con riferimenti che includono allusioni alla cultu ra popolare (fumetto, illustrazione, cinema e cronaca) e riferimenti alla cultura alta (storia dell’arte, letteratura, architettura e design) il ter mine newbrow pone dunque l’accento su aspetti nuovi ed inediti di fare arte e l’intento critico di Italian Newbrow è quello di tornare a promuo vere con forza e orgoglio la giovane arte italiana, figurati va, in special modo quella che ha saputo interiorizzare i cambiamenti culturali e sociali degli ultimi anni in seguito alla diffusione di massa di Internet e alla globalizzazione dell’economia nella società liquido moder na teorizzata da Zygmunt Bauman, attraverso l’elaborazione di linguaggi eteroge nei, in cui convivono diffe renti attitudini pittoriche All’interno della compagine Newbrow esistono due ani me: l’ala pop, comunicativa e narrativa, rappresentata da artisti quali Giuseppe Vene ziano, Fulvia Mendini e Laurina Paperina, che usano codici linguistici vicini al fumetto, all’illustrazione e al design, per costruire un commentario sulla cultura globale contemporanea, e l’ala formalista, rappresentata da artisti quali Vanni Cuoghi, Paolo De Biasi, Giuliano Sale e Silvia Argiolas, più

25 attenta alla definizione di un linguaggio capa ce di combinare sperimentazione tecnica e ricerca concettuale … E tuttavia i confini tra i vari stilemi all’interno della compagine non sono mai definitivi. Non esiste nell’Italian Newbrow qualcosa di simile all’ala destra e all’ala sinistra della Neue Schlichkeit Ci sono influssi pop e impulsi folk, tentazioni metafisi che e umori espressionistici, richiami alla cronaca ed evasioni fantastiche, allusioni alla musica rock e alla mass culture e richiami all’arte, alla poesia o al cinema d’autore. Per

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questo risulta impossibile “compartimentare” ogni singola tendenza. Se al criterio di intellegibilità pop sostituia mo, per esempio, il gradiente d’intensità espressiva gli schieramenti cambiano. Una ipotetica linea fredda potrebbe comprendere i lavori di Mendini e Veneziano, ironici, ma privi di gestualità e grumi emotivi, mentre una linea calda includerebbe le opere pur diversissime tra loro di Argiolas, Sale e Laurina Paperina, in cui l’elemento ironico s’innesta su una matrice più gestuale, magmatica, libera Tra queste due linee, a giudicare dai recenti esiti delle loro ricer che, dovrebbe frapporsi una linea mediana, in cui rientre rebbero le sospensioni meta fisiche di Cuoghi e De Biasi dai modi espressivi più temperati. Insomma, nel tentati vo di definire i diversi orienta menti all’interno di Italian Newbrow, ci si trova costretti ad ammettere che è suffi ciente variare il criterio per ottenere linee e tendenze ogni volta diverse. Questa varietà formale, di per sé in continuo mutamento, si è accentuata nel corso del tempo. Come è ovvio che sia, ciascun artista ha proseguito la propria ricerca, tal volta ampliando il proprio campo d’azione dalla pittura alla scultura fino all’installazione, talaltra maturando, anche in modo radicale, il proprio linguaggio visivo. Italian Newbrow non è mai stata un’entità stabile, né nella componente puramente numerica dei suoi membri, né, appunto, nelle grammati che espressive” (Ivan Quaro ni) Per comprendere meglio questa “attitudine”, ecco di seguito un elenco ragionato di alcuni artisti (e relative sintetiche biografie) spesso associati all’italian newbrow: Silvia Argiolas

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VANNI CUOGHI Nato a Genova nel 1966 vive e lavora a Milano. Diplomato in scenografia presso l’Accademia di Brera di Milano, ha partecipato a numerose biennali in Italia e all’estero, tra cui la Biennale di San Pietroburgo (2008), la Biennale di Praga (2009), la 54^ Biennale di Venezia, Corderie dell’Arsenale, Padiglione Italia (2011) la 56^ Bienna le di Venezia, Collateral Italia Docet (2015) e la Bien nale Italia-Cina (2012) e ha, inoltre, partecipato a mostre pubbliche a Palazzo Reale di Milano (2007), all’Haidian Exhibition Center di Pechino, in occasio ne dei XXXIX Giochi Olimpici (2008), al Liu Haisu Museum di Shangai (2008), al Museo d’Arte Contemporanea di Permm, in Russia (2010), al Castello Sforzesco di Milano (2012), alla Fabbrica del Vapo re di Milano (2015) e al Vestfossen Kunstlaboratorium Museum in Norvegia (2018) Sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internaziona li come Frieze (Londra), MiArt (Milano), Artefiera (Bologna), Scope (New York), Off (Bruxelles), Daegu Artfair ,(Corea) KIAF, Seoul (Corea) e Bank (Hong Kong). Nel 2012, su commissione di Costa Crociere, ha realizzato otto grandi dipinti per la nave Costa Fascinosa e, nel 2014, sei per Costa Diade ma. Dall’ottobre del 2015 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia Aldo Galli di Como. Tra le mostre personali pubbliche si ricordano nel 2011 Novus Malleus Maleficarum, a San Pietro in Atrio e Pinacoteca di Palazzo Volpi a Como, nel 2013, Aion ai Musei Civici Cremaschi a Crema, nel 2016 Da Cielo a Terra al Museo Ebraico di Bologna, nel 2017 The Invisible Sun, al Museo Francesco Messina a Milano. A fine maggio del 2019, ha inaugurato The eye of the Storm, alla Rossi-Martino Gallery a Hong Kong e a ottobre, Esuli pensieri alla Fondazione Balestra a Longiano (FC). A luglio del 2020 si è tenu ta la personale Apnea a cura di Elisabetta Sgarbi e con il supporto di M Ar:Co alle Argenterie nella Villa Reale di Monza e nel 2021 la sua personale Subma riner a cura di Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni presso l’Acquario civico di Milano (per ulteriori informazioni: http://www.vannicuoghi.com/it/, h t t p s : / / w w w . f a c e b o o k . c o m / v a n n i . c u o g h i , https://www instagram com/vannicuoghi/)

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GIUSEPPE VENEZIANO è nato a Mazzarino, in Sicilia, il 22 febbraio 1971. Si è laureato in Architettura nel 1996, presso l’Università degli Studi di Palermo. Nel 2002 si tra sferisce a Milano, dove tuttora vive e si dedica esclusivamente all’arte e alla pittura Nel 2006 realizza la sua prima importante mostra pres so la Galleria Luciano Inga Pin di Milano Nel 2007 partecipa alla VI edizione della Biennale di San Pie troburgo; nel 2009 partecipa alla 4° Biennale di Praga e nel 2011 è invitato al Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia ed a numerose mostre in Italia ed all’estero Sia la critica sia le riviste di settore lo han no riconosciuto come uno dei mas simi esponenti del movimento New Pop italiano e del gruppo Italian Newbrow. Molto amate dal pubbli co, ma chiacchierate e controverse per taluna critica, sono e sono state alcune sue provocatorie e/o ironi che opere ed installazioni, cito a titolo di esempio la recente “Blue banana” mostra promossa dal Comune di Pietrasanta e curata da Andrea B. Del Guercio, in occasione della quale una scultura monumentale di 8 metri, una banana blu appunto, che allude alla dimensio ne economico-finanziaria dell’Europa occidentale e che strizza l’occhio ad Andy Warhol, è stata posiziona ta nella piazza del Duomo di Pietrasanta (Lucca) dal giugno al settembre 2021 (per ulteriori informazioni: https://www.giuseppeveneziano.co m/ ; https://www instagram com/giusep pe veneziano/?hl=it, https://it it.facebook.com/veneziano22)

SILVIA ARGIOLAS nasce a Cagliari nel 1977, vive e lavora a Milano La sua ricerca nasce da una trasformazione introspettiva di ciò che accade nella propria esistenza, fatti, odori, incontri Lavorando con il medium della pittura, attraverso un intervento diretto su tela, gioca con un forte simbolismo e una espressività dal sapore arcaico, accompagnati ad una ricerca dalle tematiche sociologiche ed un interesse verso le teorie della moderna psicolo gia Lacaniana Tra le sue mostre personali ricordiamo: nel 2019 Tragödie a Casa Testori, Novate Milanese (MI), Ti amo dal profondo del mio odio presso la Galleria Richter Fine Art a Roma; Als ich begriff, dass sterblich bin alla Galerie Rompone a Köln, Germany; nel 2015 Last Moments alla Robert Kananaj gallery, Toronto; nel 2014 A Day In The Life alla L E M e Walk on the wild side (Conversion Of Evil) presso la Galleria Antonio Colombo, Milano; in 2012 You are not really so bad alla Galleria D406, Modena e nel 2011 The Season of the Witch alla Galleria Antonio Colombo, Milano. Tra le sue mostre collettive possiamo citarne alcune delle più recenti: nel 2020 PHOENIX the resurrection show alla Galerie Rompone a Köln, Germany; nel 2015 PanoRama a Torino e La famosa invasione degli artisti a Milano presso la Galleria Antonio Colombo, Milano; nel 2014 Selvatico tre una testa che guarda al Museo Civico delle Cappuccine a Bagnocavallo (RA) e P2P #02 Deep presso la galleria Circoloquadro, Mila no. Le sue opere sono state esposte in diverse occasioni tra cui molte fiere di arte contemporanea, una tra tutte Artis sima nel 2017 (per ulteriori informazio ni: https://www.silviaargiolas.com/; htt ps://www.instagram.com/silvyaargio l a s / ? h l = i t ; https://www.facebook.com/Silvia Argio las 311130553118447 ) GIULIANO SALE è nato a Cagliari nel 1977 Vive e lavo ra a Milano. La sua pittura di puro stampo figurativo, in una prima fase creativa vicina alla “nuova oggettività”, entra nel progetto Italian Newbrow di Ivan Quaroni Dal 2014, le sue opere hanno rivelato una inte ressante e personale svolta “post cubista” con frammentazione delle fattezze fisiche dei protagonisti così come degli ambienti nei quali sono inseri ti, per portare all’attenzione la profonda confusione della dimensione esistenziale odier na. Tra i suoi solo shows: 2021: The usual captivity, Crag Gallery, Torino, Italia. 2019: After the party…, mc2gallery, Lustica Bay, Montenegro 2018: Vita nuova, Galleria Rompone, Monaco, Germania. 2017: Qualcuno, da qual che parte, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, Italia 2013: Happiness is a warm gun, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, Italia. 2011: Biedermeier, l’umanità al crepuscolo, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, Italia. 2010: L’Oblio, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, Italia. 2007: Lullaby, Galleria Capsula, Roma, Italia 2006: Embryo Onis, Galleria Studio 20, Cagliari, Italia. 2005 Spinky & Co, Galleria My Mask, Cagliari, Italia. 2004: Opere, Liceo Classico Manno, Alghero, Italia 2003: Stanze 2003, Gal leria degli artisti contemporanei, Museo Sa Corona Arrubia, Villanovaforru, Italia. Sagrada Familla, Cele (spazio polivalente di sperimentazioni contemporanee), Alghero, Italia Ancora più numerose le sue partecipazioni a collettive d’arte. Le sue opere sono presenti anche in importanti collezioni (per ulteriori informazioni: h t t p s : / / i t i t . f a c e b o o k . c o m / g i u l i a n o . s a l e , https://www.instagram.com/giuliano sale/?hl=it)

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FULVIA MENDINI Nasce a Milano nel 1966 dove vive e lavora Dopo gli studi di illustrazione e grafica allo IED, ha lavorato nell’Atelier Mendini. In seguito ha iniziato una ricerca pittorica e decorativa personale, approfondendo in particolare il mondo della natura e del ritratto. Il suo linguaggio è influenzato tanto dal mondo del Graphic Design quanto dall’illustrazione per l’infanzia e dalla tradizione artigianale dell’Arts and Crafts Non si è dedicata solo alla pittura ma ha realizzato vetri, gioielli e borse Ha esposto i suoi quadri al Grand Palais di Parigi, all’Expo Inter national di Taejon in Corea, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Praga, oltre che in numerose gallerie. E’ presente nella collezione del Byblos Art Hotel di Verona e, con mosaici, nelle stazioni della metropolitana di Napoli. Diverse sono state le sue partecipazioni in mostre collettive, tra le più recenti, nel 2013 “Kindergarten” Artforkids, galleria Antonia Jannone, Milano, nel 2014 “L’Arte al tempo della crisi” , Triennale di Milano, nel 2015 “La famo sa invasione degli artisti a Milano ” Antonio Colombo Arte Contemporanea , Milan; nel 2019 Specie di Spazi, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; nel 2021 Shine on You Crazy Dia mond, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano Molte anche le ultime personali tra cui nel 2011 “Caleidoscopio” Little Circus, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, nel 2014 ‘’Fulvia Mendini , dipinti con temporanei in scena aperta’’, a cura di Michele Bellamy Postiglio ne, Galleria Frascione Arte, Firen ze, nel 2016 “The Age of Innocence”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano, nel 2017 ‘’Il Cavalluccio e Altre Meraviglie’’, Fabriano Boutique, Roma. (per ulteriori informazioni: h t t p s : / / w w w f a c e b o o k . c o m / f u l via mendini, https://www.instagram.com/fulviamendini/)

Paolo De Biai

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PAOLO DE BIASI è nato a Feltre nel 1966. Vive e lavora a Treviso. Architetto, allievo di Arduino Cantafora all’Università di Venezia, con lo studio UP3 di Mogliano Veneto di cui è associato, espone alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2012. Inizia relativamente tardi la carriera di pittore; a seguito della finale al Premio Celeste entra in contatto con Ivan Quaroni che lo inserisce nel nucleo originale dello scenario Italian Newbrow, di lì parte una serie di mostre e pubblicazioni che lo vedono sempre presente con dipinti e collage. Nel 2011 il movimento Italian Newbrow e Pao lo De Biasi sono citati esplicitamente nel film I soliti idioti, interpretato dagli attori comici Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli e diretto da Enrico Lando (2011) Par tecipa a mostre nazionali e internazionali tra le quali, per brevità, si ricordano: la Biennale di Praga (2009), il Premio Maretti al Museo Pecci di Prato (2011), Impresa Pittura al CIAC di Genazzano (2010), Italian Newbrow alla Pinacoteca di Como (2012) e al Fortino di Forte dei Marmi (2012), la Biennale Italia Cina alla Villa Reale di Monza (2012) e la prima edizione di Dolomiti Contemporanee (2011). Nel 2011 vince il premio nazionale di pittura Paolo Parati (2012) È stato finalista anche al Premio Terna, al Premio Celeste (2007) e al Premio Arte Laguna (2007) oltre che arti sta selezionato alla London International Creative Competition (2012). Ha esposto con diverse gallerie in Italia: Area/B di Milano, Carini e Donatini di San Giovanni Valdarno, Andrea Arte di Vicenza, Galleria Flavio Stocco di Castelfranco Veneto, Anto nio Colombo Arte Contemporanea di Milano e con CCA&A Gallery di Amburgo in Germania e Ungheria (per ulteriori informazioni: https://it-it.facebook.com/debiasipaolo/; https://www instagram com/paolo de biasi pol/?hl=it)

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LAURINA PAPERINA (alter ego artistico di Laura Scottini) nasce nel 1980 a Rovereto Ama definirsi “un'anatra con testa umana” che “vive a Duckland, una piccola città nell'Universo” e che "non vuole fare arte seria! :) Dipinge, disegna, crea installazioni, animazioni video e talvolta anche foto grafie. Negli ultimi anni ha concentrato la sua produzio ne su lavori d’arte ispirati ai cartoon, che rappresenta no, in chiave molto pop, un commento ironico e divertente in risposta alle contingenze con temporanee (ivi comprese quelle relative all’industria dell’arte, così come alla politica, alla religione ed alla stessa cultura pop) Nel suo articolato progetto inti tolato How to Kill the Artists (iniziato nel 2007) ad esempio, Paperina rende omaggio a star del l'arte moderna e contemporanea come Picasso, Marina Abramović e Takashi Murakami uccidendoli con il loro stesso lavoro Murakami, ad esempio, viene mangiato vivo da uno dei suoi fiori dal sorriso maniacale, mentre Abramović si esibisce fino alla morte. Ha mostrato il suo lavo ro a livello internazionale, tra personali e collettive in gallerie private, fondazioni d'arte, musei e spazi pubblici; inoltre ha partecipato a festival e fiere d'arte Per ulteriori informazioni: https://www.laurinapaperina.com/, https://it it.facebook.com/L.PAPERINA; https://www.insta gram.com/laurina paperina )

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Tra suggestioni letterarie e storie di pesca Antonio Giannini Fe r r a r a e r a o r m a i costantemente nei miei pensieri Dove vo da tempo partire per quel luogo a cui mi lega va un vincolo speciale di intima familiarità cresciuta all’ombra dei racconti di Giorgio Bassani, nei quali la città è sempre presente, in un dialogo continuo con le vite di p e r s o n a g g i a l l e p r e s e con i fatti della vita e le burrasche della storia È la smania che mi prende puntualmente quando s o n o c o n q u i s t a t o d a l l a grandezza di alcuni autori, di ripercorrere i luoghi che hanno fatto da sfon do ai loro racconti alla ricerca dell’ultimo intimo a l i t o , e u n g i o r n o d i dicembre sono arrivato in punta di piedi proprio lì , con tutto quello che il fiume carsico delle parole scritte aveva creato den tro la mia mente “ ” da ferrara a ComaCChio

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Doveva essere come incontrare un amico con cui hai avuto una lunga corrispondenza, con cui condividi storie intime di vite vissute e fare due passi insieme per Corso della Giovecca, ripercorrere il corso Ercole III D’Este fino ai bastioni passando proprio davanti al cancello del parco di casa Finzi Contini, giusto sotto le Mura degli Angeli, per poi continuare per Piazza della Certosa con la speranza di sentire ancora la presen za di Clelia Trotti, e poi fermarsi sotto le quattro torri del castello Estense proprio difronte ai portici dov’era la farmacia Barila ti e il caffè della Borsa, e di là guardare quella finestra da cui una notte del ‘43 chi ha visto non ha mai denunciato gli autori dell’eccidio fascista di cittadini inermi Niente di tutto questo. Essere lì, proprio dove la vita e la morte si erano svolte un tempo, essere in quegli stessi posti sotto l ’ a t t u a l e l u c e d e l l a p r o s a i c a q u o t i d i a n a realtà, fino a toccare con le dita i fori dei proiettili delle mitragliatrici nel muretto di mattoni rossi davanti al fossato del castello, non hanno aggiunto alcunchè al vissuto delle parole scritte. Anzi, contrariamente alle aspettative (quali mai poi?), forse lo hanno come contaminato. Potenza della letteratu ra: l’immagine che ti porti dentro delle cose dopo ore e ore di coinvolgente partecipazione emotiva a quelle storie, non ammette v a r i a n t i , a g g i u n t e , p r e c i s a z i o n i , m a t e r i a organica od inorganica, morbose curiosità. Di modo che, difronte a tanta evidenza sono stato, più prosaicamente, semplice turista tra i turisti, ammaliato tuttavia dalla provinciale bellezza della Città. L’imprevisto, invece, come spesso accade quando a muoverti è l’intento effimero di un capriccio, ha preso il sopravvento quando, incoraggiato dalle belle giornate di quel periodo di dicembre, ho deciso di prosegui re il mio viaggio verso il mare dove il Po', aprendosi come la gemma di un fiore a primavera, va a finire nell’Adriatico, e mi sono ritrovato, quasi per caso, a Comacchio Era sera quando sono arrivato e già camminavo leggero sotto i suoi archi, sui ponti, tra i

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41 canali appena illuminati dai riflessi colorati degli alberi di Natale accesi proprio nel mez zo dei corsi d’acqua, ed era tutto così piccolo, così intimo; il silenzio era appena rotto dal vociare discreto dei pochi passanti che, come me, era alla ricerca del posto dove cenare La notte è calata rapida nella mansarda del B&B dove ero ospite, dalla finestra che si affacciava sul canale non giungeva alcun rumore e il sonno mi ha colto mentre anco ra pensavo a Ferrara, all’equilibrio armonico dei suoi spazi tutti così raccolti, ai bastioni che la racchiudono come in un grembo materno Il nuovo giorno si è aperto freddo e luminoso sulla valle di Comacchio quando, all’usci ta della cittadina verso il mare, l’impatto con la valle è stato forte e subito mi sono trova to a camminare lungo sentieri rettilinei sospesi sull’acqua tra capanni da pesca di legno colorati allineati e sostenuti da palafit te emergenti dal mare, come piccoli trabucc h i a b r u z z e s i . I l c o l o r e r o s s o p o r p o r a , infiammato dai raggi obliqui del primo sole, di una torre di mattoni diroccata in mezzo ad una piccola rada, su cui dei gabbiani sembravano in attesa di spiccare il volo, contrastava con la delicatezza dei colori tenui del paesaggio i cui bianchi apparivano grigi e il blu celeste e il verde diluito in un’acquamarina; gruppi di fenicotteri rosa in convegno più a largo, piccoli grumi di nuvole sospese in fondo all’orizzonte, lo squittio alternato di piccoli pesci, il volo maestoso forse di un airone, la solitudine del luogo, tutto sembrava concorrere alla composizione di un quadro idilliaco che infondeva una speciale quiete interiore

Mentre tutto questo si svolgeva intorno, poteva capitare che il silenzio fosse rotto all’improvviso da piccoli scoppiettanti battelli scortati da stormi di gabbiani garruli, comparsi da una confluenza di canale e rapida mente dileguatisi in un altro canale, mentre la quiete rapidamente riprendeva il suo dominio Alzando lo sguardo, di tanto in tanto poteva capitare di vedere costruzioni bianche ad un solo piano col tetto spiovente affiancate da strane strutture acquatiche e formate da una serie di bacini comunicanti a forma di punta di freccia Erano i lavorieri, mi ha detto il condu cente del battello su cui ho fatto un giro nella laguna. Ha spiegato che si tratta di un sistema molto antico ma ancora efficiente e fondamentale per la pesca di valle, che consente di catturare le anguille separatamente da cefali ed altri pesci durante la loro migrazione a mare, stimolate dall’istinto riproduttivo Infatti un buon vallante, ha proseguito, deve sapere che l’anguilla sessualmente matura, in autunno, specie nelle notti senza luna e burrascose, non può fare a meno di spingersi a mare per la riproduzione. Ormai il sole era tramontato e la luce mostrava gli ulti mi acquosi bagliori quando sono arrivato lungo i canali a Porto Garibaldi e da li, dopo una breve sosta in un bar, ho ripreso la via sulla ancora lunga strada del ritor no che mi rimaneva da fare verso Comacchio. Era sera, e la luce di fievoli lampioni posti ai bordi del la strada e la solitudine del luogo in quella stagione dell’anno rendeva tutto un po' surreale e, al passo rit mico e veloce della mia marcia, la mente ha vagato ritornando spesso sull’anguilla La cara anguilla Questo pesce curioso ed ancora misterioso che in passato ha plasmato l’economia la storia ed il paesaggio di questo angolo d’Italia.

E poi ancora immaginavo la miriade di storie umane passate e presenti legate alla sua pesca e, mentre mi allontanavo dalla valle, sempre più forte sentivo di lasciare alle mie spalle un mondo segreto ed affasci nante tutto ancora da scoprire

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Non so cosa mi suscitava un sentimento direi d’affetto , mentre tornavo a casa Forse la sua cattura proprio nel momento della sua vita migliore? Quello dell’accoppiamento, dell’attrazione irresistibile verso l’atro sesso quando a muoverti è l’stinto potente e misterioso della riproduzione della specie? O forse , stando alle parole del barcaiolo, qella lunghissima via del ritor no verso il mar dei Sargassi, unico nido riproduttivo ?

fai bei suoni! aL museo deL saXofono Al via la terza edizione dal 2 al 30 Luglio a Fiumicino. Tra gli ospiti il Srikaranonda Quartet del celebre saxofonista tailandese “ ”

Al via la terza edizione della rassegna Fai Bei Suoni! al Museo del Saxofono di Fiumicino, che si svolgerà nei fine settimana del mese di luglio Parafrasando il famoso libro “Fai bei sogni” di Massimo Gramellini, la manifestazio ne è nata con l’intento di celebrare il “riavvio” alla normalità, dopo la clausura imposta dalla pandemia perché una vita senza arte e musica è solo una vita sbiadita… Grande varietà di generi musicali per il festi val che intende celebrare all'aria aperta il popolare strumento offrendo un ventaglio di proposte musicali di alta qualità. Attilio Berni, grande collezionista di saxofoni e direttore del Museo, ha pensato di diversificare il calendario con una serie di concerti serali, sul palco esterno della location che ospita la più grande collezione di saxofoni al mondo Si inizia Sabato 2 luglio con lo spettacolo Jazz & Cabaret di Pablo & Pedro unitamente al concerto dixie della Continental Jazz Band Domenica 3 luglio sarà la volta dei del Duo Camilletti, nell’ambito degli eventi dedi cati a “I giovani virtuosi della musica”. Venerdì 8 luglio andrà in scena AcCordeOn di Stefano Indino e Michele Ascolese, prima del concerto di domenica 10 luglio con la RusticaXBand, ensemble di 25 giovani ragazzi vincitore dell’European Jazz Award e diretto dai Pasquale Innarella Sabato 16 luglio il Vittorio Cuculo Quartet, formato da Vittorio Cuculo ai saxofoni, Gegè Munari alla batteria, Danilo Blaiotta al pia noforte e Enrico Mianulli al contrabbasso sarà l'unicum della settimana mentre il sabato successivo, 23 luglio sul palcoscenico sarà in azione il Dixie Summit, ovvero il Gotha del jazz tradizionale italiano, con Red Pellini al sax alto, Luca Velotti al clarinetto, Giorgio Cùscito al sax tenore, Gino Carda mone al banjo e Gianluca Galvani al sou saphone. Dulcis in fundo, sabato 30 luglio, l’esibizione del Pathorn Srikaranonda Quar tet, unica tappa italiana del tour europeo del celebre saxofonista tailandese e ultima performance prima della pausa estiva, in attesa di settembre e della prossima edizio ne del Fiumicino Jazz Festival I concerti del Museo del Saxofono, saranno anticipati da gustose apericene (facoltative) con inizio alle ore 20:30 al costo di €15:00. I biglietti per i concerti, con inizio alle ore 21:30, sono acquistabili in loco o sul sito Liveticket. È consigliata la prenotazione.

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“ I T I N E R _ A R T E . . . D O V E E Q u A N D O . . . 45 taras e i doni deL mare MARTA Museo Archeologico Nazionale Taranto, Corso umberto n. 41 22 aprile 2022 Tel. +39 099 4532112 Fax +39 099 4594946 www.museotaranto.beniculturali.it mauriZio GaLimberti. uno sGuardo suLLa nostra storia fino al 01 05 2022 Costo: 8€ attività + biglietto ingres so al museo a pagamento servizieducativi@museodiocesano.it donne neLL’arte. da tiziano a boldini Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30) fino al 12 giugno 2022 Orari: mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 9:00 alle 17:00 sabato, dome nica e festivi, dalle 10:00 alle 20:00; lunedì e martedì chiuso; biglietti: intero, €12,00; ridotto, €10,00 Info: tel 392 7697003; mostre@amicimartinengo it iL prinCipe e La sua Chiesa. san nicolò e il convento dei frati a Carpi Carpi (MO), Musei di Palazzo dei Pio (piazza dei Martiri, 68) 9 aprile 26 giugno 2022 Orari:dal martedì al venerdì, ore 10 13; sabato, domenica e festivi, ore 10 18; Biglietti: € 8,00 intero, € 5,00 ridotto (Carpicard) bresCia photo festivaL 2022 – v ediZione Le forme del ritratto 31 marzo 24 luglio 2022 Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo, Mo Ca e altre sedi in città e provincia Museo di Santa Giulia e Pinacoteca Tosio Martinengo martedì domenica, ore 10 18 Mo.Ca: martedì domenica, ore 15 19 Biglietto intero Brescia Photo Festival: € 11; Biglietto ridotto: € 9 saCro aL femminiLe. opere degli allievi di moretto Brescia, Museo Diocesano (via Gaspa ro da Salò, 13) fino al 12 giugno 2022 tel. 030.40233 pier paoLo pasoLini. per essere poeti, bisogna avere molto tempo 31 marzo 24 luglio 2022 Brescia, Mo Ca Centro delle nuove Culture (via Moretto, 78) Orari di apertura: martedì domenica, ore 10 18 bresciamusei com bresciaphotofestival.it brYan adams. exposed Leica Galerie Milano, (via Giuseppe Mengoni 4, ang. piazza Duomo) 21 aprile 9 luglio 2022 Orari: da martedì a sabato: 10 00 14.00; 15.00 19.00 Ingresso libero Info: T: +39 02 89095156 | www.leicastore milano.com Jean-marie appriou art CLub #35 Accademia di Francia a Roma Villa Medici Viale della Trinità dei Monti, 1 25 giugno 4 settembre 2022 rinasCimento architettura ingegneria scienza tecnica di Giuseppe Manisco Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT) sino al 21 agosto 2022 fabriZio pLessi aL festivaL deLLe arti Todi (PG), Piazza del Popolo; Cisterne romane; Sala delle Pietre Palazzo del Popolo 26 agosto 25 settembre 2022 Ingresso libero

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saLvatore sava. L’aLtra sCuLtura Lecce, Fondazione Biscozzi | Rimbaud 25 settembre 2022 santafriKa di Sant’Era e Sabrina Poli Dal 30 settembre al 4 ottobre 2022 Radio Trastevere Gallery Roma Via Natale del Grande 21 “inside warhoL” 23 giugno 31 agosto 2022 Castello Carlo V Monopoli info: 080 4140208 Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 24:00 paoLa Zampa. bosCo saCro una mostra a cura di Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo Roma, Casa Vuota (via Maia 12, int. 4A) | 22 giugno 31 luglio 2022 Presentazione al pubblico mercoledì 22 giugno 2022 (orari 18:30 20:30) mauriZio martina normale fragilità Biblioteca Bernardini ex Convitto Palmieri Lecce, piazzetta Carducci dal 3 al 10 settembre 2022 Orario: 8/20, ingresso libero LuiGi de Giovanni ritorno alle origini il ritmo colore della taranta Museo Pietro Cavoti Sala Dante vernissage 9 settembre ore 2022 GiaCinto bosCo. doppio soGno. L’amore tra mitolo gia e mitografia Iseo (BS), Lungolago e L’Arsenale (vicolo Malinconia, 2) 11 giugno 11 settembre 2022 Informazioni: www giacintobosco com

STEFANO CAMBò Salento Mon Amour Il Raggio Verde edizioni 2022 pp 288 €15,00 ISBN 979 12 80556 23 3 L’ e s t a t e l e c c e s e s i tinge di giallo. Ritor nano Nando e il Comm i s s a r i o B o r t o n e , protagonisti di “Salen

to Mon Amour”, ulti ma creatura di Stefano Cambò, pubblicato da Il Raggio Verde edizioni. Presentazio n e i n a n t e p r i m a nazionale, lunedì 18 luglio, a partire dalle ore 19:30 con ingres so libero, alla Bibliote ca Bernardini di Lecce (ex Convitto Pal mieri, piazzetta Car d u c c i ) . D i a l o g h e r à c o n l o s c r i t t o r e l a g i o r n a l i s t a G i u l i a n a Coppola che firma la p r e f a z i o n e a l l i b r o , presente anche l’artista Gaia Di Leo che f i r m a l ’ i m m a g i n e i n copertina.

Continua il ciclo di racconti noir iniziato con “Cyrano tra delitti e misteri“ e poi “Salento Cafè Noir”, e ritroviamo i protagonisti lo scrittore Nando e il Commissario Bortone personaggi che affronteranno cinque nuovi casi intriganti e con un unico denominatore: l’amore. Come anticipa nella prefazione la giornalista Giuliana Coppola: «Perché parlano tutte d’amore le pagine che sfoglio; in giallo e in noir, ma negli occhi ho il rosso d’un vestito e il verde ruggine e lo so benissimo perché.

SALENTO MON AMOuR E CINQuE NuOVE INDAGINI IL NuOVO NOIR DI STEFANO CAMBò

Sono i colori della passione e della disperazione, della gioia e della speranza, della morte, a volte, della rinascita a volte Sono i colori dell’amore materno, dell’amore tradito e dell’amore secolare, dell’amore platonico e dell’amore coraggioso.»

Ma è lo stesso scrittore a presentare i cinque nuovi casi ambientati nel Salento e che offrono la possibilità di attraversarlo partendo da Lecce per arrivare a Sant’Andrea, Otranto, Maglie, Arnesano raccontando intrecci ma anche passione per la propria terra oltre che per la scrittura. Nella prima storia, La ballata di San Lorenzo, i due protagonisti se la vedranno con il mistero di una donna, che, da quasi qua rant’anni, fa tappa in Salento per andare a danzare la sua personale pizzica su un promontorio a picco sul mare, durante la notte delle stelle cadenti Con Dolcetto Scherzetto, un piacevo le pranzo domenicale di fine ottobre diventa lo spunto per ricordare il vecchio caso della pastarella. Ruggine, invece, apre la strada a un racconto ambientato negli anni del dopoguerra, dove a farla da padrone sono un bellissimo ulivo secolare e una pietra a forma di cuore. Nell’indagine Il curioso caso della vedo va Dandò, i due protagonisti saranno alle prese con un’arzilla pensionata, che lascia inspiegabilmente del denaro sulla lapide del marito defunto. Con l’ultimo racconto, Bella d’estate, Nando e il commissario Bortone andranno alla ricerca disperata di una donna scomparsa, il cui nome è legato indissolubilmente a un vecchio amore, che ritornerà prepotentemente a insidiare il cuore del giovane scrittore. Stefano Cambò è nato a Torino nel 1982 e vive a Muro Lecce se. Laureato in Sociologia e in Scienze Filosofiche, nel 2015 pubblica il suo primo romanzo, Kalendra. Nel 2016, dalla sua penna, nascono Nando e il commissario Bortone, che diventano i protagonisti dei suoi successivi romanzi, Cyrano tra delitti e misteri e Salento Café Noir (Il Raggio Ver de Edizioni) Grazie a questi due personaggi ottiene riconosci menti e premi in tutta Italia. Con il racconto Effetto Domino, infatti, è tra i vincitori del Premio Letterario “AG Noir 2018” pro mosso dal comune di Andora (SV) nell’ambito dell’omonimo Festival dedicato al Noir Nel 2020, con la struggente storia L’ultimo Valzer, vince il Concorso Letterario “Crimini d’Amare” all’in terno del Festival Lecce in Giallo Nello stesso anno risulta fina lista al Giallo Festival di Bologna con il racconto “Coulrofobia”

La scrittrice e poetessa di Racale ci porta per mano nell'esistenza di Teresa, madre e moglie nella vita di tutti i giorni, che si è ritagliata uno spazio intimo e personale in un mondo virtuale fatto prevalentemente di mail e chat. Quell'isola felice costruita quasi per gioco, con il passare delle pagine si trasformerà in una vera dipendenza, che porterà la protagonista della storia a rimettere in discussione anche i suoi principi cardine e la quotidianità delle piccole cose Più che un romanzo, L'imperfezione del gioco di Patrizia Francioso è un libro dalla forte matrice sociale e sociologica che analizza il mon do d'oggi attraverso gli occhi di una donna che prova a ricercare sé stessa e a superare le sue fragilità attraverso una realtà virtuale che prima la accoglie e la coccola e poi le mostra il suo lato oscuro trasfor mandosi in qualcosa che assomiglia tanto a una prigione invisibile.

Ce la farà Teresa a liberarsi? E questo ciò che si chiede il lettore, mentre ingurgita le pagine e prova ad afferrare il finale della storia.

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Una storia dove il confine tra il mondo reale e quello virtuale si farà sempre più sottile e la protagonista, man mano che la trama s'infittisce, sembra quasi trasformarsi in un funambolo in equilibrio sopra un filo Quello della sua stessa vita.

DAL SALENTO CAFè NOIR| DI STEFANO CAMBò L’IMPERFEzIONE DEL GIOCO DI PATRIzIA FRANCIOSO PATRIzIA FRANCIOSO L’imperfezione del gioco Luoghi Interiori €17,00 pp.218 9788868643386

Dopo numerosi riconoscimenti e premi, Patrizia Francioso esordisce con il romanzo L'imperfezione del gioco (edito da Luoghi Interiori).

L u O G H I D E L S A P E R E #LadevotaLettriCe

#recensione #luciaaccoto #recensore #giornalista #libri #ladevotalettrice 48 CLARA NuBILE Trascuranze Besa Muci 2022 pp.168 €15,00 ISBN 9788836291618

La vita ti lascia andare come una muta Ti costringe a cambiare pelle e, a volte, ad inselvatichirti. Sputi sangue per resistere alle scosse, mandi giù veleno per pacificare i terremoti emotivi Diventi tutto, ma rimani uguale a te stesso Esci fuori dal guscio, dalla sfera protettiva, per crescere finendo nella bocca selvaggia della vita che tutto ti urla e poco ti sussurra Assorbi i cambi di stagione, di anni, di esperienze Segui l’istinto e poi la ragione Ti incastri tra le fessure dei respiri e degli inganni. Annaspi e cavi la testa dal sacco senza avere padronanza delle ore che separano l’attesa dalla speranza di finire in un vortice nuovo, travolgente, appassionato Sei terra, inverno e sole Rincorri le ore, ricuci gli strappi, metti sabbia nei vuoti che diventano voragini quando la tempesta dell’indifferenza traccia strade scomode, ma robuste Da lì riparti, dagli schiaffi Nel rimetterti in piedi, scrollandoti di dosso ciò che sei stato, trascuri qualcosa. Non ci fai caso, all’inizio Ti sembrava inutile andare a mettere il naso in quello che rientrava in un ordine preciso della quotidianità I segreti si nascondono sempre davanti agli occhi di chi dimentica come guardare ai dubbi Stai attento a molte cose e ne trascuri altrettante, sempre In Trascuranze di Clara Nubile rovesci la testa all’indietro per prenderti una pausa dalla frenesia dei cambiamenti di Julianna che ha ridato corrente alla propria vita modificandola completamente Dalla Polonia a Londra e da Dubai a Bombay, l’ossatura della ragazza occidentale si fa sempre più resistente. Vive negli azzurri che lascia intensi con il suo sorriso Sposa Abad dopo averlo perso, e l’amore per il figlio la riporta al bianco della sua terra quando la neve domina i caratteri Un romanzo d’impatto, Trascuranze. La scrittura è delicata, ma ti segna Ti colpisce senza avvertimento, prende le fragilità e le fa ferro da modellare e finisci di diventare quello che vuoi La solitudine e la determinazione hanno falcate grandi che non ci stanno nei cuori secchi La narrazione è come il cielo, sempre bello da vedere Leggi e non ti stanchi di farlo La vita ti lascia andare come una muta Ti costringe a cambiare pelle e, a volte, ad inselvatichirti. Sputi sangue per resistere alle scosse, mandi giù veleno per pacificare i terremoti emotivi Diventi tutto, ma rimani uguale a te stesso Esci fuori dal guscio, dalla sfera protettiva, per crescere finendo nella bocca selvaggia della vita che tutto ti urla e poco ti sussurra Assorbi i cambi di stagione, di anni, di esperienze Segui l’istinto e poi la ragione Ti incastri tra le fessure dei respiri e degli inganni. Annaspi e cavi la testa dal sacco senza avere padronanza delle ore che separano l’attesa dalla speranza di finire in un vortice nuovo, travolgente, appassionato.Sei terra, inverno e sole. Rincorri le ore, ricuci gli strappi, metti sabbia nei vuoti che diventano voragini quando la tempesta dell’indifferenza traccia strade scomode, ma robuste Da lì riparti, dagli schiaffi. Nel rimetterti in piedi, scrollandoti di dosso ciò che sei stato, trascuri qualcosa Non ci fai caso, all’inizio Ti sembrava inutile andare a mettere il naso in quello che rientrava in un ordine preciso della | Le reCensioni di LuCia aCCoto miLLanta faCCe di piero manni www ilraggioverdesrl it

uNA STRAORDINARIA SOLITuDINE” DI STEFANIA CONVALLE

STEFANIA CONVALLE una straordinaria solitudine Edizioni Circovalle 2022 pp.200 €14,00 ISBN 9788885434912 #LadevotaLettriCe | Le reCensioni di LuCia aCCoto L u O G H I D E L S A P E R E 49

Pacificarsi Ad un trambusto emotivo segue una pianura Le scosse che ci fanno invecchiare nell’anima ci portano, poi, alla stabilità ed i lineamenti si rilassano ritornando sereni La freschezza è figlia di travagli, molti dei quali ci indirizzano ad una nuova consapevolezza della vita Turbarla, con ciò che ci frusta i pensieri, è una minaccia che arreca danno ad un cam mino incerto e fatto di passi avvitati su stessi. Per non inciampare nella sfiducia, che si alimenta di momenti atrofizzati dallo sconforto, si sceglie di stazionare nella zona comfort: quella della solitudine Quando poni te stesso al centro delle scelte perché hai cura di te, di ciò che ti fa star bene, allora sei destinato a viverti. La condivisione della pluralità di idee e di decisioni può essere alitata da un menefreghismo che colpirebbe tut ti tranne il singolo La persona a sé non può essere strafottente di se stessa, gli altri nei suoi confronti, si Ci si impantana anche in un duetto di vite agganciate al sostegno salvavita, uno vive in funzione dell’altro. E così, non va bene. La solitudine ti mette a nudo e con le spalle al muro. Fai forza su te stesso per raggiungere le montagne sapendo che la pia nura ti ha dato la spinta Serve pacificarsi per vivere le storie anche sol tanto guardandole, in solitudine. Straordinaria solitudine di Stefania Convalle giri nelle vite di Sophie, Victor e Maryanne per cercare qualcosa che resta sospeso e che solo la soli tudine, quella straordinaria, saprà riportare a galla Conoscere e cono scersi stando con se stessi è un passo che i protagonisti fanno per com prendere la mareggiata dei sentimenti, dove tirano e per chi. L’amore capita, ma si può anche decidere di non farlo capitare, di rifiutarlo. Ognu no ha i suoi motivi, saperlo è un buon punto per aprirsi alla vita E questo i tre personaggi lo capiranno a proprie spese Il libro è riflessivo. La scrittura è lineare, veloce. Supera anche i tempi per arrivare al succo delle situazioni, ma i sentimenti hanno un passo deciso, chiaro, lento Il lettore si immedesima nella trambusto emotivo che atta naglia i protagonisti, si ferma e pensa Riflette Fluida la narrazione nella sua accogliente mescolanza di stati d’animo per planare in una solitudi ne riflessa. Il lettore saprà il perché. quotidianità. I segreti si nascondono sempre davanti agli occhi di chi dimentica come guardare ai dubbi Stai attento a molte cose e ne trascuri altrettante, sempre. In Trascuranze di Clara Nubile rovesci la testa all’indietro per prenderti una pausa dalla frenesia dei cambiamenti di Julianna che ha ridato corrente alla propria vita modificandola completamente. Dalla Polonia a Londra e da Dubai a Bombay, l’ossatura della ragazza occidentale si fa sempre più resistente Vive negli azzurri che lascia intensi con il suo sorriso. Sposa Abad dopo averlo perso, e l’amore per il figlio la riporta al bianco della sua terra quando la neve domina i caratteri.

Un romanzo d’impatto, Trascuranze La scrittura è delicata, ma ti segna. Ti colpisce senza avvertimento, prende le fragilità e le fa ferro da modellare e finisci di diventare quello che vuoi. La solitudine e la determinazione hanno falcate grandi che non ci stanno nei cuori secchi. La narrazione è come il cielo, sempre bello da vedere. Leggi e non ti stanchi di farlo.

Cetara art festivaL

Frangenti - Cetara Arts Festival,il festival di teatro e musica diretto da Vincenzo Albano, si svolgerà in due lunghe tornate: dal 23 al 30 luglio e dal 25 agosto al 3 settembre nel borgo marinaro di Cetara (Sa), perla della splendida Costiera Amalfitana Organizzato dall’associazione ablativo (il rimando è alla versatilità del complemento latino) il festival giunto alla sua sesta edizione coniuga teatro, musica e luoghi e si presenta con un programma ricco e variegato: sei concerti in esclusiva regionale, undici spettacoli per famiglie e quattro per adulti articolati in tre sezioni: #KIDS, #Stories e #Live. E iniziamo dai luoghi. La Torre Vicereale, che ospiterà alcuni spettacoli della sezione #stories, una serie di appuntamenti dedi cati al teatro, al reading e alla narrazione, Piazza San France sco, Piazzetta Grotta, Chiesa di San Pietro e l’Agorà dei Poeti e degli Artisti presso Piazzetta al Casale angoli meravigliosi del borgo di Cetara, tra i primi comuni della Costiera Amalfitana e famosissimo per la produzione della colatura di alici Cetara è importante centro della pesca locale e internazionale e ha fatto delle sue bellezze paesaggistiche ed enogastronomiche un importante attrattore turistico. Il borgo sorge ai piedi del monte Falerio e, distendendosi in una profonda vallata fiancheggiata da vigneti ed agrumeti, si apre a ventaglio sulla stretta fascia pianeggiante a livello del mare. E tra i luoghi non poteva mancare il Porto Marittimo dove risuoneranno alcune delle voci più interessanti del panorama musicale italiano. Dopo i lavori di adeguamento del porto, infatti, un’ampia piattaforma sul mare farà da pal coscenico a momenti unici e suggestivi. I primi due imperdibili eventi di Frangenti Cetara Arts Festival sono i concerti in esclusiva regio nale di due tra i musicisti e can tautori più rinomati della scena “ ” In uno dei borghi più belli della costiera amalfitana il festival che coniuga teatro e musica Giunto alla sua sesta edizione è organizzato dall’associazione Ablativo

franGenti

contemporanea cantautorale: il 23 luglio Giorgio Poi e il 30 luglio Cristina Donà, entrambi in scena nell’area porto sospesi tra mare e terra. Completano il programma #Live Folcast (25 agosto ore 22 presso Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) giovane e talentuoso cantautore romano sali to alla ribalta al Festival di Sanremo. Il 27 agosto sarà la volta dei cantautori Zibba e Erica Mou (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino). L'1 settembre sarà di scena la promessa Cecilia (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 10 al botteghino) cre sciuta con il soul e i grandi classici italiani, chiuderà la sezione #Live il cantautore Ric cardo Sinigallia in concerto il 3 settembre (ore 22 Piazzetta Grotta biglietto euro 15 al botteghino). L'attesa sezione #KIDS, vedrà il 23 luglio (ore 20:30 Piazza S. Francesco) lo spettacolo "Pocket Circus - Il circo in valigia". , il 25 luglio (ore 20:30 Chiesa di S. Pietro Apostolo) "I racconti di Fernando, storia di un panettiere pescatore" mentre il 27 luglio (Piazzetta Grotta ore 20:30) sarà di scena "Il Fiore Azzurro" un viaggio attraverso la storia del popolo tzigano. Il 29 luglio (ore 19:30 Piazza S. Francesco) in scena "Che Viag gio!" ovvero la tragicomica historia di un uomo chiamato Odisseo narrata con pupaz zi animati a vista seguito da un laboratorio pratico e di manualità. La sezione KIDS riprenderà poi il 25 agosto (ore 20:30 Chiesa S. Pietro Apostolo) con "Le favole della sag gezza" uno spettacolo di maschere e sempli ci elementi di scena che daranno vita alle più famose favole di animali parlanti. Il 27 agosto (ore 20:30 Piazza S. Francesco) "Storie di pezza" è uno spettacolo teatrale messo in scena attraverso il teatro di figura. Il 30 ago sto (ore 20:30 Piazzetta al Casale partecipa zione libera) "Mare Monstrum" un laboratorio realizzato utilizzando imballaggi che sempre più spesso troviamo sulle rive delle spiagge: plastica, carta, alluminio etc. Tanta fantasia per trasformare degli “orridi” rifiuti in superbi Mostri assemblati. Il giorno seguente (31 agosto ore 20:30 Chiesa S Pietro Apostolo) "Appeso a un filo" uno spettacolo di mario nette pieno di poesia e divertimento, perfetto per tutte le età: “incantano i bambini e fanno sognare gli adulti” Il giorno 01 settembre in scena "Pulcinella che passione" (ore 20:30 Piazza S Francesco) La sezione KIDS ter minerà il 2 e 3 settembre: il penultimo appun tamento e con "Anche i cani hanno un'adole scenza difficile" (in prima nazionale ore 20:30 Sala Benincasa) che indaga il mondo dell'a dolescenza e il loro rapporto con la famiglia, la scuola e i compagni Per trovare un acces so al loro mondo interiore la compagnia uti lizza una similitudine con il mondo animale Mentre l'ultimo in scena è "Dov'è finito il Prin cipe Azzurro?" (Piazza S Francesco ore 20:30)

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La tosCana nei fiLm di Leonardo pieraCCioni

53 Se c’è un artista che ha unito il suo nome a un particolare territorio, quello è sicuramente Leonardo Pieraccioni. Il regista e attore italiano ha quasi sempre scelto come location per i tanti film la sua terra natìa. Infatti, fin dal primo ciak, a farla da padrone nel suo cinema di stampo comico-umoristico è stata sicuramente la Toscana Quella Toscana fatta di città e piccoli borghi, conosciuta in tutto il mondo per la sua arte, i suoi paesaggi e la cucina (compreso logicamente il vino). E proprio partendo da questi fattori che oggi Per i luoghi del cinema itinerari meravigliosi da Nord a Sud” “

Stefano Cambò I l u o g h i d e l c i n e m a

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faremo un viaggio in questa bellissima regione attraverso i film più conosciuti di Leonardo Pieraccioni. Il primo in assoluto, che lo ha fatto conoscere e apprezzare al grande pubblico, è sicuramente I laureati del 1995.

Girato quasi esclusivamente a Firenze, questo piccolo gioiello di comicità deve molto della sua forza espressiva alla performance degli attori e alle locations scelte per alcune scene diventate ormai un cult. Tra quelle più riuscite c’è sicuramente la sequenza iniziale con i quattro protago nisti davanti al famosissimo Ponte Vec chio, il simbolo architettonico e storico della città. Talmente storico che nel lontano Medioevo, le prestigiose gioiellerie che oggi si affacciano direttamente sulle acque calme del fiume Arno, erano del le piccole macellerie affiliate al commer cio delle carni. La dislocazione sopra il ponte di questi esercizi mirava soprattutto a eliminare le consuete e maleodoranti tracce lasciate dai carretti dei beccai (così si chiamava no all’epoca i macellai) lungo le strade di Firenze durante il trasporto degli scar ti. Per evitare ciò si pensò di disperderli direttamente, senza alcun danno, nella sottostante corrente del fiume attraver so bocchettoni che dalla bottega sovra stante si affacciavano direttamente sulle acque dell’Arno (ecco spiegato come mai le case costruite sul ponte trasbor dino i margini dello stesso dando un toc co decisamente unico e suggestivo a tutto il paesaggio) Solo nel 1593, le botteghe dei macellai furono occupate da orafi e gioiellerie sotto l’ordine del re Ferdinando I che mal gradiva un commercio poco nobile e con odori sgradevoli sotto le finestre de Il corridoio vasariano costruito qual che decennio prima dall’architetto Gior gio Vasari per Cosimo I con lo scopo di mettere in comunicazione il centro poli-

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Nel suo ultimo tragitto, aggira la Torre dei Mannelli e arriva dritto nelle stan ze private del celeberrimo Palazzo Pitti. Un’altra delle scene più famose del film è quella della fuga organizzata dai protagonisti per non pagare il conto al ristorante. Ebbene, la famosa corsa clandestina per le strade di Firenze parte da via Parioncino e termina al Ponte Santa Trinità, con sullo sfondo Ponte Vecchio. Lo sketch è diventato talmente iconi co, che lo stesso Pieraccioni lo ha voluto omaggiare nel film Un fantasti co via vai del 2013. E dopo I laureati è la volta di un'altra pellicola che ha fatto la storia e la for tuna del regista toscano. Stiamo parlando naturalmente de Il Ciclone Girato nell’estate del 1996, questa gemma di comicità toscana ha trova to nella sceneggiatura e nella prova attoriale degli interpreti il suo punto di forza, con alcune scene che ormai sono dei capisaldi del cinema nostra no Per l’occasione Pieraccioni ha lascia to la città di Firenze per andare in un casolare in aperta campagna nei pressi di Laterina, piccolo borgo in provincia di Arezzo Tutte le scene che si rifanno invece alla vita quotidiana di paese sono sta te girate nei comuni di Pioppi e Stia, nella vallata del Casentino Forse, fra tutti i film del regista tosca no, Il Ciclone è quello che ha avuto in

57 tico e amministrativo di Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, l’abitazione privata della famiglia dei Medici. Il corridoio sopraelevato, lungo circa un chilometro, infatti parte proprio da Palazzo Vecchio.

Passando dalla Galleria degli Uffizi, costeggia il Lungarno Archibusieri e sovrasta le botteghe del lato sinistro di Ponte Vecchio.

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Per il film successivo, Una moglie bellissima del 2007 Leonardo Pieraccioni scelse il piccolo paese di Anghiari (in provincia di Arezzo), mentre per Io e Marilyn del 2009 c’è un ritorno a Firenze con la scena finale girata nella suggestiva Piombino. Tra le altre città toscane toccate dal regista abbiamo la bellissima Lucca in Finalmente la Felicità del 2011, Arezzo in Un fantastico Via Vai e Prato nel penultimo lavoro Se son rose del 2018. E con queste ultime informazioni cinematografiche, lasciamo la lunga produzione di Leonardo Pieraccioni con tutti i suoi personaggi sgangherati e le sue spassose gag diventate ormai delle vere e proprie gemme comiche che tutti noi abbiamo visto e ama to.

59 assoluto più successo di pubblico e critica (ancora oggi detiene il record della stagione 1996/1997 e addirittura risulta essere il diciottesimo maggior incasso nella storia del cinema italiano) Tra le tante curiosità, pochi sanno che la voce di Gino (il nonno del protagonista che non compare mai) è quella del grande Mario Monicelli, mentre la cantautrice siciliana Levante ha scelto proprio questo pseudonimo ispirandosi al personaggio interpretato da Leonardo Pieraccioni. Sempre in ambito musicale, c’è da ricordare il videoclip del brano Ciclone di Takagi e Ketra insieme a Elodie del 2020 con un dichiarato omaggio alla pellicola e alle atmosfere andaluse. Tra gli altri film ambientati in Toscana da Leonardo Pieraccioni, abbiamo sicuramente il Principe e il Pirata del 2001, con alcune scene girate a Viareggio e al Lido di Camaiore e Ti amo in tutte le lingue del mondo del 2005, dove la storia si sviluppa quasi del tutto nella città di Pistoia. Questa pellicola, oltre ad avere tra gli inter preti due storici amici del regista come Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello, vede nella parte del preside della scuola addirittura il cantautore Francesco Guccini

Perché, alcuni film… Oltre a emozionarci, riescono anche a farci ridere. E di questi tempi… Non è poco! I l u o g h i d e l c i n e m a

estate a Corte.iL Cinema ai Quartieri spaGnoLi

La rigenerazione urbana ai Quar tieri Spagnoli di Napoli passa dal cinema. Questo l’impegno decen nale della Fondazione FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli di Napoli (via Portacarrese a Monte calvario, 69), che anche quest’an no con la direzione artistica di Pietro Pizzimento, in collaborazione con Fabio Gargano e Gaetano Di Vaio, presenta un cartellone ricco e interessantissimo con il l grande cinema italiano e internazionale. Si parte con Freaks Out (Italia/Bel gio, 2021, 141’) di Gabriele Mainetti con Claudio Santamaria, Aurora Giovinazzo e Pietro Castellitto il 30 luglio. E poi via via passando in rassegna per ben quaranta appuntamenti dai film premiati nei principali concorsi internazionali alle produzioni della Campania sostenute dal Fondo regionale dell’Audiovisivo fino all’11 settembre. Questo il pro gramma della terza e attesissima edizione di “Estate a Corte”, che scandirà nel segno del grande cinema la stagione più bella del l’anno «L’obiettivo della rassegna spie ga il direttore artistico Pietro Pizzi mento è offrire un programma di qualità, che mette insieme generi e gusti diversi, e nuove occasioni di socialità, contribuendo così al progetto sviluppato dalla Fonda zione FOQUS per il contrasto del l’emarginazione e a favore dello sviluppo socio economico dei Quartieri Spagnoli e della città». Tra i film in visione si potrà assistere a Black Parthenope (Italia/Spagna, 2021, 82’) di Alessandro Giglio (3 agosto), Il Bambino nascosto (Italia/Francia, 2021, 110’) di Roberto Andò con Silvio Orlando (Nastro d’Argento 2022); Diabolik (Italia, 2021, 133’) di Marco Manetti e Antonio Manetti (nomination David di Donatello 2022 e nomination Nastri d’Argento 2022) adattamento cinemato grafico dell'omonimo fumetto crea to da Angela e Luciana Giussani. Madres Paralelas (Spagna/Fran cia, 2021, 123’) di Pedro Almodó var con Rossy De Palma, Penélope Cruz (nomination Oscar 2022) sarà proiettato il 14 agosto mentre il 23 agosto si potrà assistere al film Aria ferma (Italia/Svizzera, 2021, 117’) di Leonardo Di Costanzo premiato al David di Donatello per la Migliore sceneg giatura originale e che nel cast vede Silvio Orlando premiato come migliore attore al David di “ ” Quaranta appuntamenti Proiezioni e incontri con i protagonisti del grande schermo. Dal 30 luglio al 15 settembre

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Donatello 2022. E ancora Settembre (Italia, 2022, 110’) di Giulia Steigerwalt con Fabrizio Bentivo glio in visione il 24 agosto mentre il 25 agosto sarà la volta di Qu i r i d o i o (Italia/Spagna, 2021, 133’) di Mario Marto ne con Toni Servillo nei panni del commediografo Eduardo Scarpetta, film che ha ottenuto ben due Nastri d’Argento a Eduardo Scarpetta (II) Miglior attore non protagonista e a Ursula Patzak Miglior costumista Da non perdere la proiezione del docu mentario dell’anno ai Nastri d’Argento 2022, 3 David di Donatello 2022 (documentario, montaggio), stiamo par lando del lungome traggio dedicato al musicista Ennio Mor ricone, in program ma il 27 agosto. Intitolato semplicemen te “Ennio” (Italia/Bel g i o / C i n a / G i a p p o n e , Paesi Bassi, 2021, 156’) vede alla regia Giuseppe Tornatore e nel cast lo stesso Ennio Morricone, Quentin Tarantino, Clint Eastwood, Oli ver Stone, Wong Kar-wai, Barry Levinson, Dario Argento, Bernardo Bertolucci, Laura Pausini Una proiezione tanto attesa è quella del 31 agosto, il pluripremiato È s ta ta l a m a n o d i D i o (Italia/USA, 2021, 130’) di Paolo Sorrentino con Toni Ser villo, Filippo Scotti (Premio Marcello Mastroianni Vene zia 2021), Teresa Saponangelo (David di Donatello 2022 e Nastro d’Argento 2022), Marlon Joubert, Luisa Ranieri (nomination David di Donatello 2022 e Nastro d’Argento 2022, Renato Car pentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano. Nomination Oscar 2022, 5 David di Donatello 2022 (film, regia, fotografia), 5 Nastri d’Argen to 2022 (film, foto grafia) e Gran Premio della Giuria alla 78ma Mostra Inter nazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2021) Un film intimo e personale, ispirato alla gio vinezza di Sorrentino racconta la storia di Fabietto (Filippo Scotti), che vive a Napoli negli anni in cui arriva il goleador Diego Maradona e come una tragedia inaspettata sconvol gerà per sempre la sua vita Per conoscere il pro gramma basterà col legarsi al sito: https://www.foqusnapoli.it/ (an fu ) 61

62 Mario Cazzato Ritornando all’Abbazia di Cerrate per motivi di lavoro, pensavo a ritorni ben più celebri come quello a Brideshead di Evelyn Waugh e al bellissimo film che ne fu tratto E pensavo anche alla particolare atten zione che la contessa ebbe per questa abbazia E poiché il grande pannello affrescato con le figure di S. Giorgio e foto di Mario Cazzato a l e n t o S e g r e t o “ ” ritorno a Cerrate. e se Ci fosse Qui iL ritratto di maria d’enGhien? Passeggiando nel cuore antico tra vicoli e pagine di storia

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64 s. Eustachio ha al centro la figura della principessa di cui alla leggenda ed è coevo al tempo del ritorno di Maria da Napoli, nulla vieta che l'anonimo affrescatore abbia voluto raffigurarla come omaggio e come ricordi del pericolo che il soggiorno napoletano i aveva procurato Una ipotesi, ma le circostanze cronologiche e quelle arti stiche sono omogenee. Da approfon dire foto di Mario Cazzato S a l e n t o S e g r e t o

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La promoZione passa daL fare rete

Se vi trovate a Lecce, non potete non fare un salto al Castello Carlo V situato nel cuore della città. Se invece state programmando la vostra vacanza nella Firenze del Sud vi invitiamo a visitare la pagina dell’associazione di promozio ne sociale The Monuments people, presieduta dalla guida turistica Pina Alloggio, che insieme a 34° Fuso e in collaborazione con la la Soprinten denza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi e Lecce hanno ideato Attraverso il castello, progetto di valorizzazione del Castello Carlo V di Lecce. Attraverso il Castello nasce con l’obiettivo di rendere il Castello Carlo V di Lecce, luogo di condivisione e incontro, punto di riferimento per l’intera comunità. Attraverso una serie di tour guidati, il visitatore vie ne condotto nei luoghi più sug gestivi dell’antico maniero, in sale restaurate e attrezzate con sistemi multimediali ad hoc, alla scoperta dei contenuti storico artistici del nostro patrimonio. Si potranno così visitare e prigioni, la Cappella di Santa Barbara, il Museo della Cartapesta, il Cammina mento di Ronda I tour di visi ta guidata di Attraverso il Castello, della durata di circa un'ora, sono disponibili tutti i giorni, dal lunedì al giovedì (10:30, 11:30, 12:30 e 16, 17 in inglese, 18) e dal venerdì alla domenica (10:30, 11:30, 12:30 e 16, 17 in inglese, 18, 19 e 20) Non è necessaria la prenotazione Basterà presentarsi almeno 10 minuti prima dell’orario di partenza nella piazza d'armi del Castello Costruito in età medievale a ridosso delle mura dell’abitato, il Castello subì numerose ristrutturazioni nel corso dei secoli successivi con interven ti in età federiciana, angioina e aragonese. L’edificio, che ospitò Maria d’Enghien e Gio vanni Antonio Orsini del Balzo, era circondato sui quattro lati da un profondo fossato. L’a spetto attuale è dovuto agli interventi voluti da Carlo V nella prima metà del Cinquecen 66 I l u o g h i n e l l a r e t e “ ” Consigliato agli internauti che vogliono approdare in città

www.themonumentspeople.it info: 347 199 9885

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L’immagine di una cartolina, l’atrio del castello Carlo V di Lecce (foto: ufficio stampa) to e condotti dall’architetto Gian Giacomo d’Acaya. Ma veniamo alle altre iniziati ve messe a punto per questa estate dall’associazione, come le dieci illustrazioni pop della mappa “Cosa Vedere a Lecce”, che segnala le princi pali attrazioni del capoluogo salentino, consigliate da Attraverso il Castello e crea te in collaborazione con Cosa Vedere srl Cartoline, stampe e segnalibri disponi bili nel corner allestito nella Libreria Liberrima in Corte dei Cicala a Lecce, gadget da portare a casa come ricor do dell’esperienza del viaggio e della visita della città. Il percorso della mappa, realizzata in italiano e in inglese con il sostegno di Marullo Costruzioni e Agenzia per il Patrimonio Culturale Euro mediterraneo, distribuita da qualche settimana e già consegnata a oltre 100 strutture ricettive, adesso si trasforma anche in un nuovo “Tour Cosa Vedere a Lecce” dispo nibile ogni giorno su prenota zione alle 11:30 e alle 18:30 (info e prenotazioni 3278773894 attraversoilca stello@gmail com) Dal Castello i partecipanti saranno condotti dalle guide di The Monuments people alla scoperta della millenaria storia di Lecce attraverso i principali monumenti e le sue piazze. Piazza Sant’Oronzo, con la sua panoramica tra sversale della storia della città (dallo scavo dell'anfiteatro romano alle testimonian ze superstiti del Rinascimen to, dalla colonna di Sant’Oronzo alle architetture fasciste), sarà poi lo snodo per immergersi per le vie e per i vicoli che legano le tre antiche porte di accesso alla città Sarà possibile quindi farsi sorprendere dall’esplosione decorativa del Barocco leccese nella facciata della Basilica di Santa Croce e, passando dalla Chiesa di Sant'Irene, affacciarsi fino alla scenografica Piazza Duomo con la Cattedrale e il campanile, l’Episcopio e il Seminario Il Museo Castromediano, il più antico di Puglia, chiuderà il percorso Ulteriore novità l’adesione al circuito FAI che consentirà ai soci e alle socie del Fondo Ambiente Italiano la partecipazione al servizio di visita guidata di Attraverso il Castello alla tariffa ridotta di 6 euro (costo intero 8 euro).

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