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La Genova che riconquista il mare
from Artribune #72
by Artribune
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Ci auguriamo sia la città sorpresa del 2023”, dicevamo di Genova nel Best of del 2022 stilato appena qualche mese fa. E Genova sta studiando per diventarlo: eletta Capitale Italiana del Libro 2023, alla fine di giugno ospiterà il suo primo festival di street art (Santa Sangre). Intanto procede il cantiere al Waterfront, intorno al quale articoliamo il nostro tour.
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IL WATERFRONT DI LEVANTE waterfrontdilevante.com
Dopo l’open day dello scorso marzo, procedono i lavori per il Waterfront disegnato da Renzo Piano, cantiere di rigenerazione urbana tra i più ambiziosi d’Italia. Obiettivo? Riconquistare il mare, con aree residenziali e spazi di lavoro moderni, trasformando il volto dell’area dell’ex Fiera. E, in piazzale Kennedy, un parco da 350 alberi, con boulevard fiorito centrale, pronto entro il 2025.
IL GENOVESE via galata 35R ilgenovese.com
È onesta nell’evocare la cucina ligure l’insegna del ristorante Il Genovese, attività di lungo corso (nasce nel 1912) avviata come sciamadda popolare, per la vendita di farinata da asporto. Da oltre vent’anni qui si mangia solo al tavolo, ma il menu – concertato dallo chef patron Roberto Panizza – ricalca le origini, tra torte salate, frisceu, gnocchi al pesto, minestrone, trippe in umido con le patate.
VILLA CROCE via jacopo ruffini 3 museidigenova.it
Anni di difficoltà hanno fiaccato l’azione del Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce, che tuttavia sopravvive e ambisce al rilancio, con l’auspicio che possa diventare centro di studio e archivio, per capitalizzare un patrimonio architettonico – l’edificio ottocentesco immerso nel verde e affacciato sul mare – tra i più belli della città. La collezione vanta oltre 4mila opere, dagli Anni Trenta in avanti.
ROSSI 1947 via galata 30R rossi1947.it
Come il ristorante Il Genovese, la bottega fa parte del circuito gastronomico avviato dalla famiglia Rossi, anzi è all’origine dell’impresa di famiglia specializzata nella valorizzazione dei prodotti locali e non. La storica confetteria di via Galata espone caramelle classiche e rare, cioccolati, biscotti e pandolci. Ma non può mancare il celeberrimo pesto della casa, reputato il migliore d’Italia.
ABC-ARTE via XX settembre 11A abc-arte.com
Fresca di recente raddoppio a Milano, nella città della Lanterna ABC-ARTE è una galleria storica, impegnata da anni nella promozione e nella diffusione del contemporaneo. Accanto all’approfondimento dei maestri del Novecento, con focus sull’astrazione gestuale, si valorizzano quindi gli artisti giovani ed emergenti. E ogni progetto è corredato della pubblicazione di un volume nella collana della casa.
MEI piazza della commenda museidigenova.it
Le ultime due tappe ci allontanano dal circuito alle spalle del Waterfront, per rilevare la progettualità culturale della Genova in progress. Alla Commenda di San Giovanni di Prè, da circa un anno, si visita il Museo dell’Emigrazione Italiana, che ripercorre la storia delle migrazioni italiane all’ombra del porto della Lanterna, in passato punto di partenza per tanti viaggi della speranza.
MOG MERCATO ORIENTALE via XX settembre 75R moggenova.it
Al piano rialzato dello storico Mercato Orientale, il MOG ha inaugurato nel 2019 non solo per aggiornare il volto gastronomico del plateatico più importante della città, ma con l’obiettivo di diventare polo d’attrazione turistica e centro di produzione culturale. Traguardo raggiunto, per la qualità dell’offerta – tra gastronomie artigiane e la tavola solida dell’Ostaia de Zena – e la ricchezza del palinsesto di eventi.
MAIIIM piazza dinegro 6 maiiim.it
Ultimo arrivato ad ampliare l’offerta museale cittadina, il Media Art III Millennium nasce nel quartiere di San Teodoro, fronte porto. Lo spazio è dedicato alla Time Based Media Art, cioè a opere d’arte contemporanea che includono video, film, diapositive, audio o tecnologie informatiche. Tra sezioni espositive e laboratori per artisti, spazi per convegni, conferenze, scambi culturali, residenze.
Necrology
PIERO SARTOGO (6 aprile 1934 – 11 marzo 2023)
L PHYLLIDA BARLOW (4 aprile 1944 – 12 marzo 2023)
L CRISTIANO REA (1962 - 12 marzo 2023)
L CITTO MASELLI (9 dicembre 1930 – 21 marzo 2023)
L LUCA BERGIA (11 settembre 1968 – 23 marzo 2023)
L ANTONIO BISACCIA (25 marzo 1964 – 23 marzo 2023)
L GIANNI MINÀ (17 maggio 1938 – 27 marzo 2023)
L RYUICHI SAKAMOTO (17 gennaio 1952 – 28 marzo 2023)
L LUIGI PAGLIARINI (10 agosto 1963 – 30 marzo 2023)
L ADA D’ADAMO (1° settembre 1967 – 1° aprile 2023)
L ENZO DI MARTINO (12 dicembre 1938 – 8 aprile 2023)
L TOMMASO LISANTI (1956 - 12 aprile 2023)
L IRMA BLANCK (24 agosto 1934 – 14 aprile 2023)
L ANTONIO TUCCI RUSSO (1944 – 21 aprile 2023)
L HARRY BELAFONTE (1° marzo 1927 – 25 aprile 2023)
L MATTEO BERRA (6 ottobre 1977 - 26 aprile 2023)
L ALESSANDRO D'ALATRI (24 febbraio 1955 - 2 maggio 2023)
L PIETRO BARUCCI (9 novembre 1922 - 6 maggio 2023)
Taller Capital, Parque en el Represo Colosio, Nogales, Messico. Photo © Rafael Gamo
Il Pergamon Musuem di Berlino chiude per ristrutturazione: si riapre tra 14 anni
GIULIA GIAUME L Dal prossimo ottobre il celebre Pergamon Museum di Berlino, famoso nel mondo per ospitare il colossale altare di Pergamo scoperto nel 1886 nell’odierna Turchia, chiuderà completamente per tre anni e mezzo per un progetto di ristrutturazione a lungo termine, e ci metterà 14 anni a riaprire del tutto. I lavori, già in corso nella parte settentrionale e centrale del museo, non permetteranno di visitare il capolavoro architettonico greco (già inaccessibile) fino al 2027, mentre l’ala meridionale non riaprirà prima del 2037, quando dovrebbe essere presentata al pubblico la nuova ala che collegherà il museo alle altre istituzioni della Museumsinsel. Non sorprende che il costo totale dell’operazione sia lievitato a un miliardo e mezzo di euro, e questo non è che l’ultimo tassello di un’ondata di restauri che sta interessando l’Europa, dal Museo e Real Bosco di Capodimonte al Centre Pompidou di Parigi.
TALLER CAPITAL, UNA RISPOSTA ALLA CRISI IDRICA DI CITTÀ DEL MESSICO
Fondata nel 1325, Tenochtitlán era una città verdeggiante al centro del lago Texcoco, attraversata da canali e collegata alla terraferma da ponti mobili. Fonte di vita e prosperità, il rapporto simbiotico con l’acqua della capitale dei Méxica fu drammaticamente alterato dai conquistatori spagnoli, che prosciugarono il bacino lacustre e svilupparono nella sua conca argillosa l’attuale Città del Messico. Una pesante eredità, che condanna la megalopoli al costante deficit idrico, a devastanti alluvioni nella stagione delle piogge, nonché a un annuale sprofondamento di 20 cm. È studiando questo complesso sistema ecologico che Taller Capital elabora dal 2010 soluzioni che integrano infrastrutture idrauliche a spazi pubblici nei trascurati insediamenti messicani. Un lavoro di ricucitura tecnica e sociale, che trova nello stesso territorio in cui opera la sua fonte strategica: “I nostri interventi”, spiegano ad Artribune i fondatori José Pablo Ambrosi e Loreta Castro Reguera, “sono il risultato della lettura delle problematiche urbane, ambientali, sociali e culturali del contesto in cui si trovano. Iniziamo formulando una domanda che sintetizza una condizione esistente e che diventa la linea guida a cui rispondere attraverso il progetto”. Seguendo la sua topografia, un’area abbandonata sulla collina di Ecatepec è stata trasformata in un parco a gradoni, i cui terrazzamenti, riempiti con roccia locale, filtrano l’acqua piovana. Nella vicina Tecámac, uno spartitraffico ricoperto di materiali di scarto è ora un parco lineare di 2,6 km con skate park e campi sportivi, dotato di impianti per il trattamento delle acque reflue. E nella città di confine di Nogales, muri in gabbioni contengono la diga esistente, mentre un sistema di piattaforme allagabili compensa, nella stagione piovosa, la sua capienza inadeguata; al di sopra della diga, un grande portico in metallo si apre su una piazza, nuovo landmark dell’area.
Interventi di “agopuntura idrourbana” in grado di donare alle comunità servizi e senso di appartenenza, che sono valsi a Taller Capital numerosi riconoscimenti: ultimo, in ordine cronologico, l’MCHAP for Emerging Architecture, tra i maggiori premi di architettura del continente americano. Oggi lo studio è al lavoro “su un progetto per alloggi autocostruiti e sulla costruzione di residenze multifamiliari in giro per il Messico. Stiamo anche elaborando concept per giardini d’acqua e spazi pubblici infrastrutturali”, racconta il duo. “Vogliamo continuare ad approfondire l’uso della progettazione architettonica, urbana e paesaggistica come strumento per mitigare problemi urbani e ambientali più ampi, come la gestione dell’acqua, dei rifiuti, la vulnerabilità geologica: dopo aver testato questo approccio in Messico, siamo convinti del suo potenziale in altre parti del mondo”.
tallercapital.mx
MARTA ATZENI