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MAGICA MARRAKECH
from Artribune #72
by Artribune
Giorgia Zerboni
Come disse Churchill al Presidente americano Roosevelt, “Marrakech è semplicemente il posto più bello della Terra per trascorrere un pomeriggio”. Festosa e cosmopolita, la città ha nel tempo affascinato artisti e viaggiatori. Da sempre luogo di sosta per commercianti, mercanti ed esploratori, fu fondata come città nel 1062 dai governanti berberi, per poi divenire la capitale di un impero che si estendeva fino alla Spagna. In quel periodo, utilizzando il fango locale, furono costruite le mura rosse della Medina, che conferiscono alla città il suo colore unico.
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Fino all’Ottocento gli europei non potevano entrare in città. Poi, dall’inizio del XX secolo, i coloni francesi presero il controllo del Paese, determinando la predominanza dell’influenza occidentale. Dagli Anni Trenta in poi la svolta: Marrakech divenne un luogo per bon vivant, curiosi e intellettuali.
L’ATMOSFERA MAGNETICA DI MARRAKECH
Oggi, tra gallerie d’arte, boutique di stilisti, ristoranti colorati e giardini del paradiso, la città è divisa in quartieri corrispondenti alle diverse fasi della sua storia: la Medina circondata da bastioni, il Guéliz, una nuova città voluta dal maresciallo Lyautey, e l’Hivernage, un quartiere verde con lussuose ville e hotel. Circondata dalle montagne innevate dell’Atlante e singolare per i suoi edifici rosso-rosa in stile ispano-moresco e richiami andalusi, Marrakech ha ispirato e fatto innamorare molte grandi personalità, alcune delle quali non l’hanno più lasciata. C’è qualcosa di mistico, di pacifico, come se il tempo fosse sospeso. È confortante nella sua bellezza, nel suo ritmo e stile di vita e nella sua luce. Quella luce è in ogni descrizione, pittura e testo, nei cuori e nelle menti di coloro che sono venuti e se ne sono andati, ed è l’eterno motivo del ritorno. Non c’è da stupirsi che tanto splendore abbia ispirato una moltitudine di grandi pittori del Settecento e dell’Ottocento, segnati dalla bellezza e dalla sensualità alla Mille e una notte; e poi l’imponenza degli ambienti, dei colori, delle persone; e ancora la cultura islamica mescolata con quella spagnola e quella moresca. Da Delacroix a Matisse, Marrakech ha alimentato le fantasie orientaliste di molti artisti occidentali. Per molti è proprio questo esotismo a cristallizzarne il fascino. L’amore per questa città ha portato molti stranieri ad investire in progetti che spaziano dall’arte alla ricreazione, dalla ristorazione alla formazione.
MARRAKECH: TRA RISTORANTI E SUK
Marrakech è una città che vive di contrasti: da un lato c’è la tradizione, che non è soltanto la sua architettura e la struttura della città antica; dall’altro si sta sviluppando una Marrakech che rappresenta la relazione con la contemporaneità divenendo una metropoli internazionale che si distingue per le sue attrattive. Non mancano i progetti incentrati sulla sostenibilità Tanti piccoli brand di abbigliamento usano le tecniche tradizionali e i tessuti di agave (sabra) tipica del Marocco. Si possono anche incontrare cucine a km zero come il Plus 61 e il nuovo Blue Ribbon, o ristoranti vegetariani come La Famille, il Mandala e il Nomad. Nei suk labirintici, poi, più di 40.000 venditori espongono le loro merci. Mentre ogni bancarella sembra imitare l’altra, alcuni artigiani trovano la loro oasi nei cortili più nascosti, creando showroom degni di capitali della moda come Parigi o Milano. Una di queste è la designer francese algerina Norya Nemiche, che ha aperto la sua prima boutique, Norya Ayron, sopra Le Jardin, un ex riad trasformato in ristorante, un’oasi nella Medina.
UN POLO DELL’ARTE AFRICANA
Marrakech è diventata innegabilmente uno dei principali centri dell’effervescente scena artistica africana. Immersa nella storia attraverso i tortuosi sentieri della sua Medina, la città batte anche al ritmo di un presente dinamico e forte di gallerie all’avanguardia, musei innovativi e prestigiosi eventi culturali. Tra patrimonio artigianale, impronta orientalista e visione contemporanea della sua cultura, la “città d’ocra” è la culla di un paesaggio artistico eclettico e affascinante.
LE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI D’ARTE CONTEMPORANEA DI MARRAKECH
BIENNALE DI MARRAKECH
Fondata nel 2004 da Vanessa Branson e Abel Damoussi, la prima edizione della Biennale di Marrakech (gestita da un’associazione non profit) si è tenuta nel 2005. La sesta e ultima edizione è stata quella del 2016, con la direzione artistica di Reem Fadda, all’epoca curatrice del Guggenheim Abu Dhabi. Sebbene oggi non sia più attiva, la Biennale di Marrakech ha avuto un ruolo centrale per il Marocco: infatti, è stata la prima grande manifestazione nordafricana trilingue (arabo, francese, inglese) e ha aperto la strada alla fervente scena artistica non solo berbera, ma anche mediterranea e medio-orientale. Nelle diverse edizioni, la Biennale si è focalizzata principalmente sulle arti visive, la letteratura e il cinema, organizzando mostre, eventi, incontri, dibattiti e proiezioni. Tra i maggiori artisti coinvolti nel corso degli anni si annoverano Tracey Emin, Antony Gormley e Julian Schnabel.
LA FIERA 1-54
Ogni anno a Marrakech si tiene 1-54, la prima e unica fiera internazionale dedicata all’arte contemporanea africana. Fondata nel 2013 da Touria El Glaoui, 1-54 trova il suo punto di forza proprio nel suo carattere globale: oltre a Marrakech (che ha inaugurato per la prima volta nel 2018), gli appuntamenti annuali della fiera sono Londra e New York, permettendo al discorso sulla diaspora africana e sulla risultante produzione artistica di espandersi e diffondersi. Il nome 1-54, inoltre, fa riferimento ai cinquantaquattro Paesi che compongono l’Africa, testimoniando la volontà di solidarietà e dialogo all’interno del continente. L’ultima edizione della fiera a Marrakech si è tenuta a febbraio 2023 all’hotel La Mamounia e ha coinvolto i maggiori musei cittadini in un articolato programma di eventi e incontri all’insegna dell’arte moderna e contemporanea africana.
C’È QUALCOSA DI MISTICO, DI PACIFICO, COME SE IL TEMPO FOSSE SOSPESO.
Dai rinomati spazi culturali del quartiere Guéliz alle gallerie e agli studi di Sidi Ghanem - la zona industriale della città - Marrakech è costantemente arricchita da un’abbondante creatività. L’interesse dei professionisti dell’arte occidentale ha accelerato la creazione di due importanti istituzioni private, che hanno aperto a due anni di distanza l’una dall’altra: il Museo di Arte Contemporanea Africana Al Maaden (MACAAL) e il Musée Yves Saint Laurent Marrakech.
Il MACAAL, fondato nel 2016 dall’imprenditore marocchino Othman Lazraq, ospita la collezione privata di arte contemporanea della sua famiglia, tracciando connessioni transnazionali con l’intero continente.
Le sei edizioni della Biennale di Marrakech, fondata nel 2004 da Vanessa Branson e Abel Damoussi e oggi in stallo, hanno posizionato Marrakech come destinazione artistica internazionale, così come la 1-54 Contemporary African Art Fair di Touria El Glaoui, lanciata in città nel febbraio 2018 e giunta alla quinta esplosiva edizione lo scorso febbraio al Mamounia Hotel, che ha festeggiato il 26 aprile scorso il suo centesimo compleanno.
a destra: Mahjouba di Eric Van Hove. Presentazione a El Fenn durante la fiera 1-54 a febbraio 2023. Photo Giorgia Zerboni nella pagina a fianco: Laila Hida, direttrice di LE 18, Marrakech