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IL PADIGLIONE ITALIA ALLA BIENNALE ARCHITETTURA

Nel ricevere l’investitura per la progettazione del Padiglione Italia alla Biennale Architettura guidata da Lesley Lokko, il collettivo Fosbury Architecture aveva anticipato un cambio di passo nell’intenzione di concepire l’architettura come progetto corale, pratica di ricerca partecipata e diffusa, confermando il proposito con l’attivazione dei nove interventi site-specific di Spaziale presenta, per estendere l’esperienza del Padiglione Italia oltre la dimensione spaziale e fisica di un unico luogo, Venezia, e al di là dei limiti temporali propri della manifestazione. Accomunate dalla volontà di pensare l’architettura al di là della costruzione di manufatti – preferibilmente mezzo, anziché fine ultimo – proprio queste attivazioni diffuse sul territorio nazionale costituiscono il fulcro del Padiglione Italia, che offre, per l’appunto, tre elementi di novità essenziali per veicolare l’idea che il collettivo Fosbury intende promuovere: la curatela condivisa, la valorizzazione di una nuova generazione di progettisti under 40 (nove gruppi di progettisti e altrettanti advisor, professionisti provenienti da diversi campi delle industrie creative), la messa a terra di un processo destinato ad attivarsi (e attivare relazioni, connessioni, rigenerazioni) nel tempo. A proposito della modalità partecipativa, il gruppo di giovani architetti ha le idee chiare: “La dimensione del collettivo è una controproposta alle strutture verticali, piramidali, che spesso riproducono delle dinamiche paternalistiche e distorte. L’orizzontalità è un metodo più etico ed empatico di lavorare, necessario a nostro avviso. Non diventerà maggioritario, ma è un’alternativa. Già ci riconosciamo in tantissime altre esperienze a livello europeo, anche se sono sempre troppo poche”.

Il Padiglione Italia Di Fosbury Architecture

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Il Padiglione Italia racconta e sintetizza un processo avviato a gennaio 2023 – quando i primi progetti di Spaziale presenta hanno preso avvio – che continuerà a produrre effetti anche al termine della Biennale. E si concentra sulla spazialità, nel modo di intendere lo spazio non come ambiente costruito, ma come rete di rapporti che permette di insediarsi nella realtà presente, attraverso la relazione con molteplici discipline. La scommessa non è più rappresentata dal segno individuale e dall’autorialità, ma dalla condivisione progettuale e dall’invito a partecipare, perché “ognuno appartiene a tutti gli altri”, come esplicita il tema ideato da Fosbury Architecture. Questo approccio alla pratica architettonica scaturisce dalla necessità di confrontarsi con un contesto di instabilità permanente, generazionale: “Gli architetti possono dare forma a nuove politiche pubbliche e a nuovi modi di abitare” spiega il collettivo “e la spazialità è l’unico campo in cui ha senso operare. Esiste una generazione di progettisti italiani che ha già accettato questa sfida: useremo in molte occasioni il termine spazialisti, in relazione a un’architettura che si preoccupa di progettare lo spazio, come luogo fisico e simbolico”.

I 9 Eventi Collaterali Della Biennale Architettura 2023

A Fragile Correspondence

Scotland + Venice

Docks Cantieri Cucchini, San Pietro di Castello 40

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: Scotland + Venice

Climate Wunderkammer

IUAV Palazzo Badoer piano terra

Calle de la Laca, San Polo 2468

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: RWTH Aachen University

Catalonia in Venice_ Following the Fish

Docks Cantieri Cucchini, San Pietro di Castello 40

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: Institut Ramon Llull

Diachronic Apparatuses of Taiwan. Architecture as on-going details within landscape

Palazzo delle Prigioni, Castello 4209

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: National Taiwan Museum of Fine Arts

Radical yet possible future space solutions

IUAV Ca’ Tron, Santa Croce 1957

25 maggio 2023

IUAV aula magna Tolentini, Santa Croce 191

26 maggio 2023

Istituzione organizzatrice: New European Bauhaus, Joint Research Centre of the European Commission

Transformative Hong Kong

Campo della Tana, Castello 2126 20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: Hong Kong Arts Development Council + The Hong Kong Institute of Architects Biennale Foundation

EUmies Awards. Young Talent 2023. The Laboratory of Education Palazzo Mora, Cannaregio 3659

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: Fundació Mies van der Rohe

Students as Researchers: Creative Practice and University Education

Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, Dorsoduro 1602

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: New York Institute of Technology

Tracé Bleu Que faire en ce lieu, à moins que l’on y songe?

Campiello Santa Maria Nova 6024

20 maggio – 26 novembre 2023

Istituzione organizzatrice: CA’ ASI

L’ALLESTIMENTO DEL PADIGLIONE ITALIA

Per la prima volta, quindi, il Padiglione Italia – allestito come un laboratorio di pratiche e idee – è stato utilizzato come occasione di progetto, per restituire la fotografia di una generazione che sta ridefinendo i confini dell’architettura: in quanto curatori, i Fosbury sono diventati facilitatori e promotori di un insieme di intelligenze, chiamate a operare in situazioni di fragilità territoriali, ambientali, sociali. Il lavoro di ciascun gruppo risponde infatti a una serie di temi urgenti per il contesto italiano: la convivenza con il disastro (Taranto), la riconciliazione con l’ambiente (Baia di Ieranto), la coesistenza multiculturale (Trieste), il recupero delle opere pubbliche incompiute (Ripa Teatina), l’inclusione sociale (terraferma veneziana), la transizione alimentare (Montiferru), la rigenerazione delle periferie (Librino, popolosa periferia di Catania), il superamento del divario digitale (Belmonte Calabro), la tutela del paesaggio (Piana di Firenze, Prato e Pistoia).

LA DIMENSIONE DEL COLLETTIVO È UNA CONTROPROPOSTA ALLE STRUTTURE VERTICALI, PIRAMIDALI, CHE SPESSO RIPRODUCONO DELLE DINAMICHE PATERNALISTICHE E DISTORTE.

Dalla fase di attivazione dei 9 progetti locali, il Padiglione Italia discende come sintesi formale e teorica dei processi innescati, affiancando anche un public program ospitato presso il Teatrino di Palazzo Grassi (una serie di cinque incontri). All’interno del Padiglione si potrà entrare in contatto con i 9 progetti, attraverso porzioni materialmente trasferite a Venezia (che poi rientreranno sul loro territorio), modelli, documentazione video e fotografica di quanto successo negli ultimi mesi.

Concretamente, all’espansione del progetto al di fuori dell’Arsenale è corrisposta una riduzione dell’allestimento del Padiglione alle Tese delle Vergini, per lasciare spazio alla rappresentazione dei processi diffusi. L’intenzione di scardinare una dinamica espositiva autoreferenziale è così funzionale non solo a trasmettere il pensiero dei curatori, ma anche a far respirare i diversi progetti: “I progetti sono potentissimi, prendervi parte anche solo attraverso la documentazione sarà forte per tutti. Ci aspettiamo anche critiche, certo, è una questione di alfabetizzazione dell’occhio a riconoscere che questa è architettura, intesa come il più potente strumento per rigenerare il territorio. Noi non neghiamo l’architettura del manufatto, semplicemente invitiamo a espandere gli orizzonti In Europa le realtà come quelle che portiamo in mostra sono più riconosciute, anche storicizzate, e validate dalle istituzioni. Invece è la prima volta che pratiche architettoniche del genere raggiungono un palcoscenico istituzionale italiano”.

Tutti I Numeri Della Biennale Architettura 2023

MOSTRA THE LABORATORY OF THE FUTURE sezioni principali partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa o dalla diaspora africana

43anni l’età media dei partecipanti

24anni

l’età del più giovane partecipante i practitioner di colore emergenti esposti nella sezione Guests from the Future dei partecipanti considera la formazione come una vera e propria attività professionale delle opere esposte è stato progettato da studi gestiti da un singolo o da un team molto ristretto

6 89 22 46% 70% 986

4settimane la durata di Biennale College Architettura 25 giugno - 22 luglio 2023

6mesi di apertura al pubblico 20 maggio - 26 novembre 2023

PARTECIPAZIONI NAZIONALI partecipazioni nazionali organizzeranno le proprie mostre presenze nazionali all’Arsenale

14

27 presenze nazionali nei Padiglioni ai Giardini presenze nazionali nel centro storico di Venezia

1ªvolta alla Biennale Architettura per il Niger

PARTECIPAZIONI SPECIALI, TUTTE ALL’ARSENALE

Amos Gitai regista

James Morris fotografo le candidature per la prima edizione di Biennale College Architettura (per 50 posti a disposizione) 63 22 3

Rhael ‘LionHeart’ Cape Hon FRIBA, il primo poeta laureato in architettura

FOSBURY ARCHITECTURE, IL COLLETTIVO DEL PADIGLIONE ITALIA 2023

Fondato nel 2013 a Milano da Giacomo Ardesio (1987), Alessandro Bonizzoni (1988), Nicola Campri (1989), Claudia Mainardi (1987) e Veronica Caprino (1988), il collettivo Fosbury Architecture (F.A.) è un’agenzia spaziale che interpreta l’architettura “come strumento in grado di mediare tra istanze collettive e individuali; aspettative e risorse; sostenibilità e pragmatismo; ambiente e esseri umani”. Centrale nell’attività del gruppo è l’azione di ricerca per espandere i confini della disciplina, in un parallelo ripensamento del ruolo dell’architetto. Fra i progetti più noti del primo decennio di F.A. rientra la pubblicazione Incompiuto, La Nascita di uno Stile (2018), insieme ad Alterazioni Video che ha ricevuto la menzione d’onore del premio Compasso d’Oro 2020. Con all’attivo varie partecipazioni alle principali biennali di settore, al Centro Pecci il collettivo ha curato l’Urban Center di Prato e ha progettato l’allestimento della mostra Verde Prato, ricevendo la menzione al Premio TYoung 2021. Ha preso parte a mostre collettive fra cui Take Your Seat (ADI Design Museum di Milano); The State of the Art of Architecture (Triennale Milano); Re-Constructivist Architecture (RIBA Gallery di Londra); Adhocracy presso l’Onassis Center di Atene; Mean Home presso la British School di Roma.

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