LETTERA DEL PRESIDENTE
SEMPRE PIù INTEGRATI NEL SISTEMA PAESE Come leggerete nelle prossime pagine della rivista, il Ministero del Turismo ha concesso il suo patrocinio ad “ASI Circuito Tricolore”, la nuova serie di eventi che ha come principale obiettivo la conoscenza, la promozione e la valorizzazione dei territori attraverso il motorismo storico dinamico. Con “ASI Circuito Tricolore” finalizziamo i più recenti protocolli d’intesa siglati con altre importanti istituzioni nazionali, come la Cabina di regia Benessere Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’ANCI che riunisce i comuni italiani e l’Associazione Città dei Motori. Con quest’ultima, ad esempio, abbiamo partecipato alla recente Conferenza Nazionale del Turismo Motoristico insieme ai principali attori del settore come l’Istituto Nazionale delle Ricerche Turistiche, Confindustria Alberghi e Turismo, Federalberghi, Borghi più belli d’Italia. Il pensiero di ASI sul tema - che ho il piacere di trasmettervi qui, in un momento particolarmente adatto, perché finalmente torniamo a respirare aria di ripresa e di ripartenza (speriamo definitive) - riguarda la “fruizione integrata” del motorismo storico in ambito turistico. L’uso di un veicolo storico, infatti, va oltre il semplice impiego di uno strumento per spostarsi e rappresenta una forma di turismo anche se usato nel proprio territorio d’appartenenza o per brevi tragitti che impegnano qualche ora. Chi sceglie di utilizzare un veicolo storico lo fa per piacere e passione, mai per necessità: vuole prendersi tempo e godere dello spazio che attraversa come fosse un viaggio e non un semplice spostamento, assaporando le bellezze dei luoghi che si visitano, anche se già conosciuti, e di fruire maggiormente dei servizi che il territorio offre. E quando un veicolo storico esce dal suo garage rappresenta una fruizione turistica anche per chi semplicemente ammira un veicolo. Quando parlo di “fruizione integrata” intendo proprio questo: un veicolo storico che attraversa un territorio lo arricchisce come un “opera d’arte dinamica” che tutti ammirano, diventando, esso stesso, fenomeno di attrazione turistica. Ecco, quindi, che il turismo motoristico è fenomeno sistemico in cui gli attori pubblici sono importanti quanto quelli privati; il Paese ha bisogno di un approccio che coinvolga e metta a sistema tutte le capacità e le valenze strategiche utili. In Italia si resta spesso prigionieri di una vocazione turistica primaria, che si paga con una stagionalità eccessiva e potenzialità imprenditoriali che restano inespresse. Un approccio sistemico permetterebbe di generare circuiti turistici nuovi ed iniziative che valorizzino anche le vocazioni secondarie e “destagionalizzate” dei territori. In questa visione si scoprirebbero soluzioni alternative e le potenzialità imprenditoriali, attualmente inespresse, potrebbero trovare nuovi sbocchi e costituire un rilancio per l’economia diffusa, con il motorismo storico come partner invidiabile, pieno di positive sorprese. Presidente Automotoclub Storico Italiano
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