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Coppa Garisenda “va‘, pensiero…”
QUEST’ANNO LA COPPA GARISENDA, SI È LASCIATA BOLOGNA ALLE SPALLE PER IMMERGERSI NEI TESORI DELLE TERRE VERDIANE E IN QUELLE DEI MOTORI: DUE GIORNI FRA PAESAGGI RILASSANTI, GIOIELLI INSOLITI E QUELLE ECCELLENZE DELL’INGEGNO CHE RENDONO L’EMILIA FAMOSA NEL MONDO.
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di Luca Marconetti
Cos’hanno in comune Giuseppe Verdi e l’ingegner Giampaolo Dallara? E il Parmigiano Reggiano con Don Camillo e Peppone? Il Lambrusco con Antonio Ligabue? Sono tutti straordinari figli di una Terra, l’Emilia, che vale sempre il viaggio per scoprirla, come sa bene il club federato ASI Bologna Auto Storiche nell’organizzare la Coppa Garisenda, giunta appena alla sua 3^ edizione ma già entrata nel novero delle “classiche” da segnare sul calendario, nel 2022 dal 2 al 4 settembre. D’altronde il suo regista, il presidente Mario Sandrolini Cortesi e lo staf che lo supporta, capitanato dal vulcanico Davide Alvisi, sanno bene come si mette in piedi un evento in grado di coniugare cultura, competizione, panorami naturali, cucina, e quel piacere di stare insieme e ritrovarsi che, in Emilia, è favorito dalle proverbiali accoglienza e gentilezza verso l’ospite. Ma c’è di più: la Coppa Garisenda - a calendario nazionale ASI come “Turistica con Prove” - non si configura come un evento per scoprire il territorio dove il club organizzatore insiste, come la maggior parte delle manifestazioni fa, bensì si prefigge di lasciarsi alle spalle i ritmi frenetici e caotici della città e portare gli equipaggi alla scoperta di altri territori, come per esempio le Terre Verdiane e della Motor Gallery visitate quest’anno, dove il verde delle colline e della pianura bonificata si mischia alla bellezza senza tempo dei tesori rinascimenti che costellano la zona, alla signorilità di città e borghi nobili rimasti come incantati e all’ingegno umano che qui è di casa, con esponenti quali Giuseppe Verdi, il padre della lirica italiana o Giampaolo Dallara, uno dei più eclettici costruttori di vetture da competizione al mondo, entrambi, nelle rispettive epoche, indiscutibili ambasciatori del Made in Italy. E poi una cucina celeberrima fatta di prodotti di una genuinità e di una attenzione ai valori ancestrali della terra, che hanno reso l’Emilia da sempre una delle zone più fruttuose d’Italia, dall’enologia all’allevamento passando per la millenaria cultura casearia. Dopo le verifiche del venerdì e l’accoglienza nella bellissima struttura dell’Admiral Park Hotel di Zola Predosa, sabato mattina la “Garisenda” è partita da piazza Repubblica di Zola, puntando subito verso nord, direzione Monteveglio, Stiore e la prima graditissima sorpresa: le prove cronometrate nel piccolo borgo del Castello di Serravalle, scrigno medievale dove il tempo
sembra essersi fermato al passaggio dei Templari. Il tour prosegue, fra le vigne del Lambrusco, verso Vignola, Maranello, Castelvetro, Sassuolo per la sosta al Castello di Montegibbio, piccola comunità raccolta attorno a un maniero che risale addirittura al 920. Ripartenza verso la pianura, tufandosi nei luoghi del Parmigiano Reggiano - Scandiano, Patrissolo, Fogliano - per raggiungere l’atelier Ruote da Sogno di Reggio Emilia, specialista in auto e moto d’epoca dove consumiamo l’ottimo pranzo fra stupende vetture. Poi rotta verso la provincia di Parma passando per Albinea, Puianello, Quattro Castella, Felino, Collecchio, Sala Braganza e, percorrendo una tortuosa strada secondaria che arrampicandosi fra boschi e pievi romaniche si collega alla via Francigena, Talignano. Ma la nostra destinazione è Varano de’ Melegari, dove i ragazzi della Dallara Accademy ci attendono per raccontarci la straordinaria storia dell’azienda. Domenica, dopo il pernottamento nel neoclassico Hotel Du Parc, da Parma, dopo la foto di gruppo davanti a Palazzo Ducale nel bellissimo parco cittadino, partenza verso il Po e la pianura, prima incontrando Don Camillo e Peppone nella loro Brescello, che trasuda di rimandi alla celebre saga di romanzi di Giovannino Guareschi, resi noti dalle trasposizioni cinematografiche interpretate dagli indimenticabili e maestosi Fernandel e Gino Cervi, poi raggiungendo la bella Gualtieri, città del pittore Antonio Ligabue e del costumista premio Oscar Umberto Tirelli. Dopo un bel giro fra le vie di Carpi, fra lo stupore della gente, il rientro all’Admiral Hotel di Zola per il pranzo finale e le premiazioni, con i graditi ospiti il presidente ASI Alberto Scuro e il vicepresidente del Gruppo Interparlamentare per i Veicoli Storici Stefano Corti. Decisamente interessante il parterre di auto partecipanti, dalla Fiat 1100 E Ghia “Supergioiello” del 1952 (l’unica presente in Italia) del 1952 a una Lancia Appia Sport Zagato del 1962, da una Peugeot 203 C del 1954 a una rarissima Lotus Exige del 1998, per finire con ben 3 Citroën Traction Avant, fra le quali una 7C Roadster del 1937. Per quanto riguarda l’aspetto competitivo, la Coppa Garisenda ha proposto ai suoi partecipanti 18 rilevamenti cronometrici: sul gradino più alto del podio si è imposto, con la sua simpatia e signorilità, l’immarcescibile regolarista marchigiano Giampaolo Paciaroni, in coppia con il giovane Lorenzo Rotini, su Autobianchi A112 E del 1970; hanno vinto con appena 125 penalità, contro le - comunque poche - 571 del secondo classificato Paolo Pieroni con Roberto Leonori su Fiat Osca 1500 S del 1962. Terza piazza per l’equipaggio Mattioli/Astorino su Triumph TR3 del 1957.