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Iniziative Ass.For. SalYatore Scriva
Itinerari " Ispuliscidenie
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Bastiano CaPPai
6
...................Piero Cau e Antonio Murgia Violazione del principio di uguaglianza? ....Massimo Fenza
9 10
Gli Endemismi vegetali di Sardegna Mauro Ballero e Ninni Marras Vivaismo forestale Franco Saba "Molentargius" Sergio Talloru
-
................... Mas simo Musanti
-
sergio Porcu
-
...Giorgio Loddo
-
Partita per l'ambiente Natura in casa
N;ffi;;;t;; i,;;di; Lettere e Opinioni
-
-
Direttore
Re spons
abile
Paolo Pais
Condirettore e abile amministrativ o Sergio Talloru
re spons
Reduzione
Emilio Carta, Carlo Degioannis. Teresa Loi, Fiorenzo Caterini, Caterina Puddu, Antonio Carta, Leonardo Panz.ali
Hanno collaborato Luciana F. Conigiu, Ignazio Corda Composizione
Maurizio Pireddu, Daniele Brundu Prestampa Mediapress - Cagliari Stampa
Tipografia lnncioni - Cagliari
15
76 18
20 22 24
di Salvatore Scriva A quasi un anno di attività
Int zlattve Ass.For. Fatti salienti e primo bilancio dell'attività associativa.
proposte per affrontare i tanti problemi,
Il numero zero di questo Notiziario Forestale è stato presentato e distribuito
rl i! q *,1
il
qualche proclama di svolta radicale, come
6 aprile, nel corso del Convegno storico,
quello della conversione i n or ganizzazione
danoi organizzato, sui 150 anni del
sindacale dell'ASS.FOR. Questi, in sintesi,
Corpo Forestale in Sardegna.
gli argomenti del dibattito. Le conclusioni
In quest'intervallo di tempo ffa una
hanno portato alla determinazione d'orga-
pubblicazione e l'altra, si è sentita la
nizzare una giornata di protesta positiva
maficanzae
il supporto importante
che
per
il prossimo 2l luglio.
l' informazione del Notiziario Forestale
Sul fronte della rivendicazione (sictrezza,
può garantire. In particolare per la buona
assenza di contratto di lavoro, carenze
riuscita di quelle iniziative che l'Associa-
organizzative, Campagna A.I.), si è riusciti
zione ha promosso in questo periodo.
con gran senso civico, ad organizzare un
Credo che sia opportuno, a fine anno, per
momento di contestazione e di denuncia da
poter tracciare un bilancio, ricordare
una parte, e dall'altra di gran valore umano
alcune di queste iniziative. Dopo la
e
rivisitazione del passato, awenuta nel
di sangue per i Talassemici. Così, davanti
corso del Convegno prima accennato,
alla sede del Consiglio Regionale
dove per grandi linee si è parlato della
Piazze delle città più importanti della
storia centenaria del Corpo Forestale in
regione, grazie anche alla disponibile
Sardegna. dalle origini ai giorni nostri. Si
collaborazione dell'AVIS regionale, che ha
passa al presente e al futuro con l'Assem-
mobilitato tutti i propri mezzi ed il proprio
blea Generale che si tiene a Nuoro
il
21
di solidarietà, con la donazione collettiva
e
nelle
personale, si è riusciti a coniugare concre-
giugno, presso l'Auditorium Satta. In
tamente la contestazione con la solidarietà.
questa riunione si deve definire la linea
Si arriva così al periodo più caldo della
programmatica dell'ASS.FOR. C'è la
nostra attività lavorativa, l'estate, che quasi
nomina delle commissioni, una per
il
sempre vuol dire fuoco, incendi, distruzione conseguentemente, pernoi del
giornale e l'altra per il riordino delle
ambientale
carriere el'organizzazione del CFVA. Le
Corpo Forestale, impegni e rischi superiori.
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Tra tante disfunzioni, arriva da Roma
no dall'operare con imezzi aerei. Ripen-
(Segreteria Commissione Trasporti della
sando ai tanti colleghi morti, rivedendo
Camera dei Deputati ) la notiziadell' epilo-
questi amici e le loro sofferenze, non puoi
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go positivo di una battaglia iniziata
che provare disapprovazione nel sapere che
nell'ottobre del L994. Le pressanti richie-
per la Regione Sardegna la nostra vita può
ste
dell'ASS.FOR. di modifica del Nuovo
Codice della Strada, sono accolte. In particolare si chiedeva
valere al massimo quattrocento milioni, compresa l'invalidità permanente e la
f integrazione
morte. E'questo il massimale previsto nella
i
dell'art. 138 comma I I , che signitica
polizza assicurativa che dovrebbe coprire
equiparare al Corpo Forestale de1lo Stato
rischi per chi va in volo, Esercito, Forestali,
gli altri Corpi Forestali, delle regioni
Volontari, per tutti stesso prezzo. Forse
e
province autonome, per quanto concerne
anche per questo, in molti nella passata
la guida con patente militare e le targhe
Campagna Antincendi non si sono alzati in
proprie per i veicoli da condurre. Quanto
volo?
auspicato diventerà legge porterà
il numero
il
Per noi è stato importante ricordare; e così
3 agosto e
il
351.
10 agosto , per ringraziarli per quanto
In quest'estate particolare, abbiamo avuto
hanno fatto in difesa della nostra terra, alla
il piacere di ritrovare amici che, nella
presenza di numerosi giornalisti, i tre
passata Campagna Antincendi. sono stati
dell'Esercito, Fulvio Di Virgilio, PierLuigi
particolarmente sfortunati. Loro, più degli
Sorchiotti eTiziano Salvagnin sono diven-
altri, hanno pagato le conseguenze di
tati Soci Onorari dell'ASS.FOR.
questa assurda lotta contro gli incendi.
D'altre iniziative più recenti dell'Associa-
Sono tornati per rivedere i posti e
zione si parlerà diffusamente in altre pagine
rincontrare gli amici che,
il
piloti
di questo giornale.
17 agosto
1994 gli sono stati vicini e di grande aiuto,
Nel ringraziare quanti hanno lavorato per la
dopo la caduta del loro elicottero nelle
realizzazione di questo numero, mi sia
campagne di Armungia. Per Fulvio, Pier
consentito ringraziare anche quanti l'hanno
Luigi e Tiziano sono state già tante le
fatto, con medesimo impegno e stessa
stagioni Antincendi trascorse in Sardegna.
dedizione, in passato.
Sempre a fianco dei forestali con amici
in
Un benvenuto
e
un grazie particolare, al
tutte le basi, da Limbara a Fenosu a
Dott. Paolo Pais, che con grande entusia-
Villasalto, mille gli episodi che ci unisco-
smo ha accolto l'idea di dirigere questo
no. troppi incendi spenti insieme per
Notiziario Forestale.
momenti troppo
difficili
da dimenticare.
Per tutti, collaboratori, associati e lettori,
il
Quando succedono certe disgrazie, pensi e
mio più cordiale augurio di buon lavoro, di
rifletti
un sereno Natale e felice Anno Nuovo.
su i rischi e sulle insidie che deriva-
tYt
Ltl
di Bastiano Cappai
''ISPLILIGIDE,NIE'' Breve viaggio dove
il
Supramonte incontra
Auesta solendida insenatura è nota ai (JpiU con I'appellativo di "Cala
ondoso, disseminati sull' arenile. Frequente meta di turismo estivo amezzo di rumorose ed inquinan ti imbar cazioni, può essere raggiunta anche da terra per un poco agevole sentiero che gareggia perbellezzae suggestione con la meta da raggiungere. Si
Mùolu",
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dovuto ai pescatori provenienti dalf isola di Ponza che chiamavano "Mariuolo" la Foca Monaca che predava i pesci dalle loro reti. Gli abitanti di Baunei invece chiamano questa splendida gemma incastonata tra un mare dalle incredibili trasparenze, un fitto bosco di leccio che sembra ancorato su di un piano inclinato e le strapiombanti falesie di candido calcare del sovrastante "Supramonte", col nome di "Ispuligidenie" (pulci di neve), con owio riferimento ai minuscoli sassolini di bianco calcare,perfettamente levigati dal moto
\
sale con l'auto da Baunei lungo "Sa Bia Maore", rotabile a fondo naturale che arriva sino a quasi Cala Sisine, si seguono le indicazioni per la chiesa di San Pietro del Golgo (10 Km), si prosegue oltre sulla destra in direzione Sisine e si devia sempre
in corrispondenzadel cartello indicante "Ispuligidenie", giunti ad un' ovile in località "Piredda" si lascia l'auto e si a destra
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Particolare geografico dell' itinerario
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Piero Cau e Antonio M Monte Cresia
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Da un manoscritto degli Archivi della Stazione Forestale di Sinnai riportiamo la cronaca di un fatto di sangue accaduto nel lontano 1903 in cui persero la vita tre guardie forestali.
Nel manoscritto si legge: "L' Unione Sarda del 13.04.1903: La foresta demaniale "Sette Fratelli", posta in comune di Sinnai, è affidata alla custodia di una brigata di guardie forestali, che hanno sede in una piccola casetta, a circa 7 Km a monte
della cantoniera "Campuomu". [...]
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Parte di questa foresta si vede anche da S.Gregorio e precisamente la regione "ls Perlusus" che fu teaffo dell'odierno eccidio. Ma esponiamo il fatto. Il brigadiere forestale Palmas e la guardia Tiana, il 10 aprile, si recano a Sinnai [...] e il brigadiere come al solito, ordilò il servizio alle tre guardie rimanenti, per il tempo della sua breve assenza. Sabato,
ritornati aldarono alla lorq casetta, posta come si disse, nel cuore della foresta. Non si sorpresero di trovarla chiusa poiché gli altri tre dovevano ' essere in servizio, ma si sorpresero di non avere trovato segni che essi vi aYessero pemottato la notte dal venerdì al sabato. La sorpresa però si accrebbe fino a dar luogo ai più truci sospetti quando. verso mezzogiorno videro comparire un uomo conducente i due cavalli sellati, che egli aveva trovato a pascolare in un terreno seminato a grano; i cavalli erano proprio quelli degli agenti; avevano le bardature complete. [...] I1 brigadiere e la guardia corsero subito in cerca dei compagni. Dopo molti giri e tra le più lugubri e nefaste supposizioni lrovarono finalmente le tre guardie mancanti distese a teffa, serrza segno di vita, crivellate di palle. Lasciamo supporre ai lettori la scena straziante
di quel rinvenimento: gli uomini abituati alla vita aspra e rude difficilmente si commuovono,
ma quando una lacrima spunta dai loro occhi, essa indica tutta la tempesta del cuore. Il brigadiere Palmas, uomo alto dalla barba brizzolata, dall'occhio fiero ed intelligente vero tipo di agente forestale - con le lacrime agli occhi narrava il fatto. Egli dice che trovò le guardie interamente disarmate e coi segni di essere caduti in un agguato. Aggiunge che in quel momento la sola guardia Tiana aveva il moschetto [...]. Che fare in quel luogo
circa trent'anni [...].
Il
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Casile era originario di Reggio Calabria, e da qualche giorno aveva chiesto una licenza per andare a trovare la moglie. Il poveretto giaceva a terra con una fucilata che gli aveva trapassato la testa. La terza vittima si chiama Ara Giovanni; egli pure
orribilmente colpito in anni. [...]. Sugli alberi furono trovati segni di palle di fucile da caccia grossa e palle di moschetto delle
,
colpevoli sarebbe assicurata alla giustizia. Intanto spargiamo fiori sulla tomba delle tre Guardie perite, vittime certo del loro dovere e confidianìo che solenni vorranno essere le onoranze funebri che a Sinnai oggi si preparano". La cronaca prosegue con la
descrizione dei funerali che
teribile e certo malsicuro anche per essi con un solo moschetto? Pensò di abbandonare con la guardia le vittime e si recò al posto più vicino per chiamare aiuto di gente e per mandare notizia del fatto ai suoi superiori ed alle altre autorità. Primi a giungere sul posto furono i sottolspettori Fossa e Vetrano da Sinnai, i quali partiti a mezzalotte a cavallo giunsero sul posto alle 04.30; immediatamente dopo giunsero i carabinieri, l'ispettore forestale Barsanti, il pretore ed altre autorità di Cagliari. Il luogo ove giacevano le vittime a circa 600m sul mare, è una foresta di lecci e si scorgono ancora le tracce di un taglio fatto di recente [...]. Le vittime si chiamano : una Porcu Giovanni, sorvegliante forestale, uomo di statura piccola, di circa 50 anni, aveva la testa spaccata e deformata dalle fucilate e le estremità delle dita escoriate: segno evidente di una lotta terribile corpo a corpo; un,altra delle vittime si chiama Casile Antonio, vestito in borghese e col solo berretto di Guardia Forestale: questo era un giovanotto robusto di
ebbero luogo a Sinnai la sera del ll .04.1903.I1 redattore della Nuova Sardegna evidenzia che " ... i funerali riuscirono imponenti per spontaneo concorso di popolo e per intervento di autorità. ...,'. La cronaca prosegue con la requisitoria della pubblica accusa che ripoftiamo integralmente, (si consideri che non tutto il testo appare
chiaro e leggibile forse a causa delle difficoltà derivanti dal fatto che i verbali originari erano
compilati a mano). [...] Ritenuto che una comitiva di cacciatori composta di Serra Efisio, di Ztcca Giuseppe, di Cocco Francesco, Cocco Luigi, Orrù Francesco, Monni Giuseppe lgnazio, Lecca Emanuele e Cocco Spiga Battista, tutti di Sinnai, nel 07 aprile 1903 recatosi a caccia
nella foresta demaniale denominata ,. Sette
Fratelli " in teritorio di detto paese. Che la caccia in quel luogo ed in quel tempo vietata, onde sorpresi ad esercitarla il Serra col Cocco Spiga e col Lecca nel giorno, lo Zucca nel aprile detto, furono dalla Guardia Forestale Porcu Giovanni dichiarati in contravvenzione ed il loro nome segnato sul
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taccuino della stessa Guardia. Che [...] Lecca Emanuele e Cocco Siga Battista [...] si dirigessero verso la località " Is Pertusus ", conducendo ciascuno di essi un cavallo a mano, fecero incontro con la guardia Porcu Giovanni, Casile Antonio ed Ara Giovanni Antonio e poiché il Lecca era armato di fucile, la guardia più anziwn, il Porcu, gli chiese se avesse il permesso di porto d'arma. [...] Sequestrato perciò il fucile al Lecca, che fu preso dalla guardia Casile, mentre la guardia Porcu segnava sul taccuino le generalità date dal Lecca, sopraggiungeva il Serra Efisio e lo Zucca Giuseppe, il primo dei quali accottosi di quanto era avvenuto strappo di mano alla guardia Casile non solo il fucile sequesffato alLecca, ma altresì il moschetto di cui il Casile era armato, gettando le due armi per te[a. Fecero le altre due guardie per afferrarlo, ma egli divincolandosi e fatti due passi indietro spiano il fucile contro Porcu prima e contro Casile poi, uccidendoli. Tentò di fuggire la Guardia rimasta , ossia l'Ara, ma lo Zucca lo colpi con un doppiotto del suo fucile, sulla spalla, nella regione occipitale
l'Ara cadeva fulminato. Che accorsero quelli della comitiva
e pure
rimasti ossia Cocco Francesco, il Cocco Luigi, 1'Orrù Francesco ed il Monni Giuseppe lgnazio credendo che si fosse tirato a cinghiali, ma rimasero sorpresi al vedere il Serra e 1o Zucca che trasportavano i cadaveri delle guardie dal sentiero ove erano cadute nella vicina boscaglia doPo aver frugato nelle loro tasche, il Cocco Spiga ed il Lecca estenefatti per la tragedia di cui erano rimasti spettatori. Rispondevano il Serra e lo Zucca ai comPagni soltanto dell' accaduto, dando loro dei pusillanimi e minacciandoli se non
tacevano di far fare anche a loro Ia [ine delle guardie. [...] Ritenendo che Per quanto e dello Z:uccala Camera di Consiglio ha già provveduto dichiarando non
luogo per estinzione dell'azione penale (11 Zucca, latitante nei giorni successivi al delitto, perì in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, sulle montagne
e per quanto del Serra non può esser dubbio circa la sua responsabilità del duplice omicidio del Porcu e del Casile[...]. Per tali motivi [...] pronuncia l'accusa a carico di Serra Efisio, fu Salvatore, di anni 38, da Sinnai e lo rinvia al giudizio della Corte d'Assise di Cagliari, ordinandone la cattura e la traduzione nelle carceri giudiziarie della stessa città, per rispondere di duplice omicidio come in rubrica.
di Corre cerbu)
Cagliari. l0 aprile 1905.
Il processo avvenne a Genova nel gennaio del 1906 per motivi di "legittima suspicione". Efisio Serra fu difeso dagli avvocati Enrico Carboni Boi , Antonio Scano, Luigi Congiu e Tomaso Marini e venne assolto dall'imputazione per legittima difesa. Efisio Serra morì a 62 anni 1106-02.1927 a
Pula dove abitava con una convivente; morì il giorno in cui gli nacque l'ultima figlia. Gli altri componenti della tragica comitiva de "Is Pertusus" morirono tutti di vecchiaia, eccetto Francesco Cocco che morì in un incidente di caccia"sa g,iobia de lardaiolu" del 1910.
di Massimo Fenza
Il
parere del giurista
WioLazrorae del principio cli LrgLraglianza? C.F.V.A., per le funzioni che svolge, dovrebbe essere equiparato al Corpo Forestale dello Stato. Nella realtà pennangono delle disparità di trattamento I1
Corpo Forestale e di Vigilanza IAmbientale della Regione Sarda. istituito con la L.R. 05/1111985 n.26, nel nostro territorio svolge i medesimi compiti di tutela, di difesa e di vigilanza del patrimonio forestale e ambientale che sono demandati nel resto dell'Italia, alla competenza esclusiva del Corpo Forestale
Jì
dello Stato. Pertanto si potrebbe senz'altro affermare, considerata I'eguale funzione preminente svolta dai due corpi, che agli appartenenti al Corpo Forestale della Sardegna vengano
riconosciuti gli stessi diritti e doveri concessi alle guardie del Corpo Forestale dello Stato. E sicuramente, se il Brigadiere del C.F.V.A. Enrico Murgia, comandante della Stazione Forestale e di V.A. di Seui, non fosse incorso nella chiamata al servizio militare di leva, nessuno avrebbe mai accusato la disparità di trattamento tra i due menzionati Corpi. Da una attenta lettura della normativa vigente in materia, è stato riscontrato che
laL.
27 11011965. n. 1 198 statuisce che
I'intera ferma triennale presso il Corpo Forestale dello Stato è valevole ad ogni effetto come servizio militare di leva e che nessun'altra, tantomeno la legge Regionale istitutiva del Corpo, semprechè questa potesse disporlo, prevedono alcun richiamo all'esenzione a favore degli agenti del Corpo Forestale Sardo. Quindi il Brigadiere Murgia, al solo fine di veder riconosciuto il proprio legittimo quanto incontestabile diritto ad ottenere 1o stesso trattamento riservato ai colleghi d'oltremare, ha adito il Tribunale
Amministrativo della Sardegna, per contestare la violazione di Legge, la disparità di trattamento e sollevare I'eccezione di illegittimità Costituzionale per violazione del principio di uguaglianza e contrasto dell'art.3 della Costituzione, della L. 2711011965 n.1198 e della L.R. 05/11/1985 n.26 nella parte in cui non prevedono che il servizio prestato nel Corpo Forestale sardo e valevole ad ogni effetto come servizio militare di leva e perciò ad esso alternativo. Il Tribunale Amministrativo, ritenute fondate le doglianze del ricorrente, ha disposto l'accoglimento della domanda incidentale di sospensione della cartolina precetto per la chiamata del servizio di leva, ripristinando giudiziariamente il principio di uguaglianzatrai due Corpi Forestali. Ora si rimarrà in attesa di conoscere nel rnerito le motivazioni che hanno indotto i Giudici amministrativi ad accogliere I'invocato provvedimento ed il pronunciamento della Corte Costitu zionale sull'eccezione proposta. Comunque, in ultima analisi, corre il dovere di osservare che detta disparità di ffattamento potrebbe essere addebitata verosimilmente ad una semplice dimenticanza da parte del Parlamento (la legge istitutiva del C.F.V.A. Regionale è successiva rispetto a quella del C.F.S.) e ad una indubbia negligenza del legislatore sardo, verso il quale non possiamo esimerci di farci portatori del messaggio affinché predisponga gli strumenti legislativi idonei a riportare tra i due Corpi Forestali la dovuta uguaglianza.
Gli enderni s rni ve g e talr di Sardeg.lra Comuni e conosciute, a volte nascoste anche agli occhi degli esperti, queste formazioni vegetali rappresentano un ineguagliabile patrimonio naturalistico.
ldo, la rubrica "Gli endemismi di Sardegna" gli autori si propon V gono di tracciare un quadro scientifico degli oltre duecento esemplari endemici che vegetano nella nostra isola.
Il lettore sarĂ guidato in un viaggio attraverso gli angoli, gli anfratti e i bellissimi paesaggi dove si possono incontrare formazioni vegetali
uniche al mondo.
Alla rubrica sarĂ riservato uno spazio all'interno del giornale che permetta unafacile estrazione delle schede, che allafine del ciclo potranno essere rilegate in un unico piccolo volume. Un affettuoso ringraziamento deve andare al Dott. Mauro Ballero,
Ricercatore presso l'Istituto di Botanica dell'UniversitĂ di Cagliari ed a Ninni Marras per
il
suo prezioso contributo
fotografico, i quali
hanno permesso la realizzazione di questo progetto.
SergioTalloru
Ninni Marras e, a destra, il dott. Mauro Ballero
CentaLrr ea horrida
(Conapositae)
Badarò
NOME ITALIANO: fiordaliso spinoso Forma biologica: nano-fanerofita Distribuzione: Capo Caccia, isola Piana, penisola di Stintino, Asinara e Tavolara.
Osservazioni: questo paleoendemismo sardo, considerato universalmente di grande antichità, Yegeta in stazioni costiere della Sardegna settentrionale, sia su calcare che su scisto e granito, costituendo caratteristiche garigues assieme ad Astragalus massiliensis e altre specie alofile, molte delle quali endemiche. Si presenta come pulvino
emisferico, alto da 2O a40 cm, fitto, contratto e coperto da una fitta peluria bianca con rami eretti, legnosi e intricati e foglie sessili oblungolanceolate trasformate,
il più delle volte, in spine pennate.
I
capolini sono riuniti in fascetti apicali, da
ovoidali a piriformi e sono rivestiti da brattee mucronate. I fiori sono da biancastri a
purpureo pallido; i1 frutto è un achenio sormontato da un breve pappo setoso. La fioritura va da maggio a
luglio.
Que sta entità
c ar atteÀz za in modo particolare
ora le falesie a strapiombo sul mare, ora le radure subito a ridosso della linea di costa, ma comunque zone soggette all'azione del vento e degli aereosol marini.
i
C anap anLrl a forsythii
(CanapanLrl ac,eae) NOME ITALIANO; campanula di Forsyth Forma biologica: emicriptofita. Distribuzione: Sardegna centro-orientale, Tacchi calcarei di Girgini e Genna'e Ragas a Desulo, M.te Tonneri a Seui, Supramonte di Oliena, di Orgosolo, di Urzulei e di Dorgali, M.te Albo di Lula, Monte S.ta Vittoria di Esterzili, nonchè su rocce calcaree nei dintomi di Laconi e nelf isola di Tavolara. Osservazioni - E' una pianta endemovicariante erbacea perenne, alta da 10 a 30 cm, con numerosi fusti; 1e foglie sono da palmato-lobate a palmatodentate, fino a lanceolate con margine liscio, dentato, o lineari-lanceolate. I fiori, di un intenso colore azz:utao, sono portati da brevi peduncoli eretti ed hanno una corolla da imbutiforme a campaniforme. La frutto è una capsula contenente numerosissimi e minuscoli semi. Si tratta di una specie calciofila particolarmente bel1a e vistosa che preferisce vegetare in esposizioni fresche. insinuandosi sovente nelle fenditure della roccia, in località ben definite della Sardegna centro orientale.
I
rerc.) Pod. i
Berberis aetraesis
C.B. Presl.
(Berberidac,eae)
NOME ITALIANO: Crespino dell'Etna Forma biologica: nanofanerofita. Distribuzione: montagne della Sardegna (pietraie del Gennargentu), della Corsica, della Sicilia, della Calabria e della Campania. Osservazioni: si tratta di un arbusto caducifoglio, spinoso, alto da 40 a 100 cm, con rami contorti di colore rossastro quelli del primo anno, altrimenti grigio-cinerino. Le foglie, riunite in verticilli di 4 o 5 alla base di spine, sono semplici, ellitiche, obovate, coriacee e con il margine bordato da spinule. I fiori, riuniti in fascetti di 4-6, sono gialli con brattee rossigne; il frutto è una bacca di colore rosso a maturità e nero-azzuffognolo nel secco. La fioritura si protrae da giugno a luglio. Questo paleoendemi smo caratlerizza, unitamente al ginepro nano, alla dafne spatolata e alla ruta corsica le pietraie a ridosso delle zone cacuminali del Massiccio del Gennargentu, costituendo interessantissime formazioni dal latt floristico e da quello fitogeografico.
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CroC:LtS rninirnr-rs
Dc. inRèdoutè
(Iridaceae)
NOME ITALIANO: zafferanetto di Sardegna Forma biologica: geofita bulbosa. Distribuzione: diffuso in ambienti eterogenei e vari, dalla costa ai rilievi, della Sardegna, della Corsica meridionale, nelf isola di Capraia e nelle isolette parasarde.
Osservazioni: lo Zafferanetto selvatico è una
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pianta erbacea perenne alta da 10 a 30 cm, ha un bulbo piriforme rivestito da numerose tuniche di colore marrone chiaro, più o meno reticolate. Le foglie sono lineari, con margine revoluto, da eretto-patenti ad incurvate, lunghe da 10 a 20 cm.I fiori hanno un perigonio di colore rosa violaceo e sono avvolti da una spata costituita da due brattee. Il frutto è una capsula contenente numerosi semi rossastri. La fioritura è prettamente invernale con fiori che compaiono già da dicembre fino a tutto marzo. Questo neoendemismo, nonostante le dimensioni minute, caratterizza in modo significativo nel periodo invernale radure e pratelli fra la macchia, riunendosi spesso in fitti popolamenti, o le inospitali lande, formando sparute colonie.
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Riparliamo di piante
Francesco Saba
Wivalsnao forestale Un settore in grave ritardo
l\Tei programmi di I \ for.ttuzione della Regione Sarda, sia passati che recenti, la Vivaistica forestale non ha avuto un rilievo adeguato alla sua
effettivaimportanza. L' intervento più significativo nello specifico settore risale a circa}0 anni, quando fu realizzato il centro di conservazione di sementi e piantine a Macomer.
La mancata individuazione di boschi da seme e il mancato recepimento della legge n-269173 relativa al controllo del materiale forestale di
programmazione, esprimono
in breve il ritardo culturale in materia più in generale nelle discipline .vivaista e selvicolturali. E pensare che il settore sementivo vivaistico rappresenta non solo le basi di una moderna selvicoltura ma anche
il "luogo" dove si stanno sviluppando
nuove discipline e nuove opportunità di lavoro. Basti pensare all"'arredo urbano" e alla "bioingegneria".
I ritardi della Amministrazione Regionale in questo campo rischiano di compromettere i programmi di recupero forestale finanziati dalla Unione Europea. Non solo, la assenza di norme e strumenti di controllo lasciano spazio alla diffusione di materiali dipropagazione non garantiti sia dal punto di vista fitosanitario sia dal punto di vista
InauguraTione del vivaio forestale di Decimomannu
(
1960)
di "inquinamento genetico": pericolo certamente più subdolo dell'inquinamento verde.
Nella storia del Corpo Forestale c'é una tradizione vivaistica che sta a noi riprendere e sviluppare con rinnovato interesse ed entusiasmo.
Il convegno di studi tenutosi a Villacidro presso I'Istituto per I'Agricoltura Sante Cettolini ilZl e 22 maggio ha rappresentato un significativo riferimento tecnico
scentifico per gli operatori forestali e i contributi forniti contengono ogni utile supporto informativo al legislatore regionaIe per disciplinare le materie secondo le direttive regionali ed europee. Occorre dunque tradurre in legge le regole che devono provvedere alla
genetico.
commercializzazione di sementi
Non é esagerato paventare possibili forme
darimboschimento.
e
di piante
di Sergio Talloru Da alcuni anni nidifica a Cagliari una colonia di fenicotteri rosa
"N4oleratargir-rs"
Un caso unico, per questa specie, di adattamento alla vic rnanza dell' uomo.
primavera del 1993 gli uomini della srurinn" Forestale di Sinnai ed alcuni
l\Tella
1\
studiosi, segnalavano nello stagno di Molentargius un principio di nidificazione del Fenicottero Rosa (P ho enic opterus ruber ro s e us). Questo splendido esemplare, appartenente all'ordine dei ciconiformi, da sempre conosciuto
in Sardegna come specie sia svernante
che
estivante, manifestava con evidenti parate nuziali la ferma intenzione di chiedere a tutti gli effetti 1a "cittaditanza sarda". Questa specie, notoriamente conosciuta come specie gregaria, schiva agli ambienti antropizzati, aveva sempre nidificato in zone isolate ed inaccessibili, e soltanto per gravi cause naturali aveva cambiato i tradizionali siti di nidificazione. Veniva cosĂŹ focalizzat a l' atterrzione del mondo scientifico internazionale che ha definito la nidificazione del Fenicottero Rosa
all'interno
l6m Particolare geografico del sito di nidificazione
Piccolo di Fenicottero (Pullo)
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Fenicotteri rosa nel " Molentargius
di un agglomerato urbano come quello di Cagliari, un fenomeno assolutamente unico. I1 completo degrado ambientale, la presenza di curiosi e cineamatori fecero temere un fallimento della nidificazione, dato che altri tentativi, poi non portati a termine, vennero registrati già nel 1975.Tra giugno e luglio, invece, con la schiusa delle uova, vennero alla luce più di 900 pulli, che tenuti in gruppo e sorvegliati da pochi adulti iniziarono i primi voli nel mese di settembre. Un fenomeno delicato, regolato dal fragile equilibrio che esiste tra "ambiente naturale" e istinto animale, che non trova un adeguato riscontro legislativo.
La zona di nidificazione è sottoposta alle norme di tutela della legge regionale 32167 ed iscritta col D.P.R. 448116 alla Convenzione di Ramsar. Queste nofine non prevedono però nessuna disposizione specifica per i casi in cui si avvicinino alla colonia cineamatori, escursionisti, o "ambientalisti curiosi", che potrebbero (secondo esperti di fama internazionale come Alan Jonson) con la loro presenza compromettere irreparabilmente un sito di nidificazione di questo tipo. Per contenere temporaneamente questo pericolo è stata emanata una ordinanza
dell'Assessore Regionale della Difesa Ambiente e del Sindaco di Quartu che vieta il transito anche pedonale in tutta la zona.
Una specie longeva, capace di sopportare Iunghe migrazioni. Non è facile stabilire attraverso caratteristiche fisionomiche 1'età di questi animali, una volta che dopo quattro anni hanno raggiunto la maturità. Si ha comunque la certezza di esemplari che nella Camargue hanno raggiunto i trentaquatffo anni, ed in Svizzera, ospiti di un giardino zoologico, un gruppetto di fenicotteri ha compiuto recentemente i cinquant'anni di età. Secondo i dati rilevati dalla Station Biologique De La Tour Du Valat, solo il 30 7o dei Fenicotteri nati in Camargue, per motivi etologici non ancora individuati, resterebbe in Francia, mentre il lOVo partirebbe per un lungo viaggio di 4.000 kilometri verso le coste dell'Africa settentrionale. Ed è in questo viaggio che da sempre "Sa Genti Amrbia" trova ristoro nelle acque degli stagni sardi. Fermandosi a nidificare in un momento in cui appare particolarmente necessaria I'attenzione di tutti per la tutela di un patrimonio ambientale, che la Sardegna oggi più che mai non può permettersi di perdere.
di Massimo Musanti Cagliari Calcio contro Ass.For.
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P arttta
per 1' arnbiente "
Una giornata di festa, ffio sopratutto un'inrziat:a di solidarietà per aiutare un'Assocrazione che si occupa di patologie rare
I
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(ah.
coraggio! "Dopotutto sono da \-,lodare per impegno e volontà". "Saranno bravi a spegnere il fuoco, ma contro il Cagliari...". Questi i commenti degli spettatori che hanno assistito alla garatra
il Cagliari elaformazione del-
l'Associazione Forestale, vinta (ma non v'erano dubbi sull'esito finale del match) dai rossoblù col punteggio di 13 a 1. Un tonfo sotto l'aspetto puramente tecnicoagonistico, un trionfo, una giornata di divertimento, ma anche di riflessione per tutti e un momento di festa sopratutto per Tonino Pirisi di Serri, un invalido, colpito tanti anni fa da una rara patologia ossea che, costretto a vivere da circa 20 anni su un lettino in una piccola stanzadella sua casa, da
lui stesso trasformata in
un'efficentissima sala operativa, riesce a i&p
{§.,' lr I.
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La
formafione dell'Ass. For. con al centro il piccolo Francesco
svolgere un'indispensabile funzione di
supporto e raccordo tra i vari apparati operanti nel territorio regionale, durante la campagna Antincendi. Era lui I'ospite d' onore della manifestazione or ganizzata
dall'Associazione del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sarda, con il patrocinio della Presidenza della Giunta Regionale, del Comune di Cagliari, del quotidiano l'Unione Sarda e dell'emittente televisiva Videolina, dal titolo "Una partita per l'ambiente" e a lui sono stati rivolti iringraziamenti da parte del Corpo Forestale e di coloro che ogni estate operano sul fronte del fuoco, per l'instancabile opera svolta, oltreché gli auguri di tutti i presenti. Il primo a festeggiare i cinquant'anni di Pirisi è stato
proprio lui: Giovanni Trapattoni,
e
poi
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Beniamino Abate Antonello Bitetti Vittorio Pusceddu Mauro Bonomi Nicolò Napoli Francesco Bellucci Mauro Bressan Giorgio Venturin Massimiliano Allegri Luis Oliveira Cristinn Lantignotti Marco Delaurentis Aldo Firicano Matteo Villa Marco Sanna Pierpaol.o Bisoli Nando De Napoli Francesco Tribuna Giuseppe Pancaro
All. Giovanni Trapattoni Dir. Tecnico Sergio Brio tanti regali, sorrisi, strette di mano e anche qualche lacrima. Alla manifestazione era abbinata una lotteria il cui incasso sarà devoluto all"'Associazione Malattie Rare Mauro Baschirotto". Una festa riuscitissima, anche se la mancanzadel pubblico delle grandi occasioni si è certamente fatta sentire. Della gara c'è poco da raccontare. I forestali, al loro esordio hanno dato veramente il massimo, cercando in qualsiasi modo di bloccare il gioco dei rossoblù, apparsi durante tutto f incontro scatenatissimi. Raramente gli avanti dell'ASS. FOR., specie nei primi 45' hanno superato la linea centrale del campo, bloccati con maestria dall' attento centrocampo cagliaritano, che respingeva quasi sul nascere i tentativi di contropiede degli attaccanti awersari. Grande, grandissimo il lavoro svolto dalla difesa dei forestali che si è dannata l'anima per cercare in qualsiasi modo (anche in maniera energica) di fermare le sfuriate offensive di
"Lulù" Oliveira, Pusceddu, Lantignotti autentiche furie sempre alla ricerca del pallone ma soprattutto della rete, che hanno fatto letteralmente impazzireFranco Ghiani e compagni. Per ben otto volte durante i primi 45' di gioco l'estremo difensore dei
forestali si è visto superare dal pallone calciato per due volte da un Venturin motivatissimo e in ottima forma, a seguire è
Giovanni Melis Pier Francesco Brau Giuseppe Angioni Ferruccin Zedda Franco Ghiani Roberto Pilia Giancarlo Zucca Antonin Tedde Mario Caddeo Pier Paoln Angioni Roberto Lai Costantino Zanza Salvatore Solinas Antonio Oggianu Mario Mancini Antonio Moretto Maurizio Satta Antonio Maria Sassz Lino Magari Marco Montisci All. Carmelo prestileo Dir. Sportivo Ettore Deiana stata la volta di Allegri, Bressan, Lantignotti, Oliveira, Betteti e Bellucci. Nella ripresa il Trap ha lasciato negli spogliatoi Abate, Pusceddu, Napoli e Oliveira che sono stati sostituiti dal giovane portiere della Primavera del Cagliari: Delaurentis, De Napoli, Firicano e Tribuna, sul finale di gara sono stati del match anche Bonomi, Pancaro, Bisoli, Villa e Sanna. Ma la macchina da rete rossoblù non si è
certo fermata, andando a segno per altre cinque volte con Lantignotti, autore di tre reti, Venturin e Pancaro. Per quanto riguarda i forestali applauditissima anche dagli stessi avversari la prestazione dell'estremo difensore Costantino Zanza, protagonista assoluto nella second a frazione di gioco. Da uno svarione difensivo della retroguardia del Cagliari proprio sul finale di gara è scaturita la rete della bandiera da parte della formazione allenata da Carmelo Prestileo, realizzatada Antonio Oggianu che in velocità ha infilato sulla destra con un preciso rasoterra l'estremo difensore cagliaritano. Alla fine applausi per vincitori e vinti e un particolare ringraziamento da parte dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente Antonio Saba, per il felice esito della Campagna Antincendi 1995 e un augurio per il 150' anniversario di fondazione del Corpo Forestale Regionale.
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di Serpio Porcu Convenzione
di Washington
e
"Natura, in
Legge 15011992
ca,sa,"
E' molto diffusa l'abitudine di tornare da un viaggio nei paesi esotici con <<souveniD> proibiti, salvo poi incoffere in spiacevoli sorprese alla dogana
Iflornata
I
prepotentemente alla rìbalta con
la vicenda della denuncia delle testug-
gini, la Convenzione Internazionale di
Nata infatti, come momento di protezione
lissimo intento, vanificato in gran parte dalla mancanza d'informazione e da una certa tendenziosità di una pubblicistica
per le specie animali e vegetali in via
costantemente alla ricerca del sensaziona-
d'estinzione, la CITES si è spesso tradotta per il cittadino qualunque in una sottile
Ie e della rissa.
Washington-ClTEs è costantemente destinata a far discutere.
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Nella realtà dei fatti la legge sulla protezione di flora e fauna in via d'estinzione è, probabilmente, il prodotto di un nobi-
Che piante ed animali siano da protegge-
forma di persecuzione ai suoi danni, in un'altra legge studiataper far spendere
re, infatti, non 1o nega nessuno; che si
soldi (come nella vicenda, già menzionata, della denuncia delle testuggini, conclusasi
via d'estinzione
1o
scorso 31 ottobre) o per mettere nei guai
i viaggiatori di rientro dai paesi esotici con i loro souvenir.
debba vietare
il commercio delle specie in
parimenti cosa accettata dalla maggi oranza dei cittadini; tutto ciò a livello teorico, in pratica, poi, è difficile è
resistere alla seduzione d'acquistare una
pelle di serpente a ricordo di un viaggio
r& Esemplari di Coccod.rillo del Nilo importati in Sardegna come "souvenirs"
$
I
in un paese tropicale o un armadillo impagliato per decorare il proprio soggiorno col
della Convenzione si vede sequestrare quelli che riteneva innocenti souvenir e denuncia-
souvenir di un viaggio in America del sud. Seduzione comprensibile e favorita anche
re alla Magistratura per importazione
dai mercanti del posto che offrono la merce alla luce del sole ignorando e facendo
Appare evidente, pertanto, la necessità di svolgere un'adeguata campagna informati-
ignorare al turista le regole della CITES. Per cui il viaggiatore che viene sorpreso
va, rivolta a coloro che in occasione delle prossime festività intendono recarsi in
alla dogana con specie o parti di queste incluse nella prima o seconda appendice
viaggio all'estero al fine di evitare acquisti di merci non importabili senza la dovuta
Esemplare
illegale di specie protette.
di "Boa Constriptor" sequestrato da C.F.V.A.
documentazione CITES, consistente in alcuni certificati d'esportazione, per ciascu-
a
pula
merciale di animali esotici vivi, in quanto gli interessi in gioco sono, ovviamente,
na specie o parti d'esse, rilasciati da autori-
differenti rispetto all'importazione per fini
tà diverse (in genere Ministero del Com-
personali.
mercio con l'Estero del paese straniero e del locale Servizio CITES).
Di questo e degli altri aspetti legati atla CITES, denuncia di testuggini compresa, si parlerà però in un'altra occasione.
Il discorso diviene più complicato quando si affronta il tema delf importazione com-
di Giorgio Loddo Campagna Antincendi o 199 5
Non abbassianao La gurardia L'analisi conclusiva dell'ultima Camp agna Antincendio, nonostante gli apparenti dati positivi, induce ad una attentariflessione Per il futuro
Quella trascorsa, con i suoi 1405 eventi, è stata senza dubbi la campagna A.I.B. meno dannosa degli ultimi 25 ann|In effetti, anche se nel 1989 il numero di eventi fu inferiore, la superficie globale percorsa dal
fuoco risultò essere ben superiore con i suoi 25.O14 ettari, se confrontati ai 3.569 del 1995. Lo stesso discorso vale per le superfici boscate percorse dal fuoco degli ultimi
ili
25 anni. Le motivazioni di quanto successo vanno individuate in vari fattori: - la situazione climatica favorevole; - il divieto di abbruciamento durante i mesi di luglio e agosto; - I'attività di polizia gfudiziaria, che nel 1994 portò alf identificazione di ben 146 persone ritenute responsabili di eventi
incendiari;
1S5 1986 1987 1S8 1S0
tempestivo deimezzi aerei del Centro Operativo Aereo Unificato, da quest' anno dislocati sul territorio regionale. Questi fattori, uniti all'impegno del personale del Corpo Forestale e degli altri operatori hanno fatto sì che della campagna Antincendio appena trascorsa rimarrà un buon ricordo. Ma attenzione a non abbassare la guardia. Difficilmente, purtroppo, si ripeterà una stagione simile a quella appena trascorsa, e se i consuntivi finali sul numero e sulla superficie percorsa dagli eventi può indurre ad ottimismo, la lettura più attenta di alcuni - f intervento più
dati ci porta ad una realtà ben diversa. Non bisogna intanto trascurare il fatto che anche quest'anno si è dovuto fare fronte a 1405 eventi, quasi a voler significare che, benché in condizioni a loro non favorevoli,
1990
rst
1992 1993 1S94
Superfici boscate percorse dafuoco espresse in ha', dal 1985 al 1995
1095
Ha
NUMERO
1985
56893
4895
1986
41397
3282
1
987
35749
3809
1
988
53775
3239
1
989
26014
1170
PERIODO
1
990
34071
2911
1" GIUGNO
1
991
48893
4382
1992
33172
4937
1
993
79255
4572
1
994
71158
3842
1
995
3442
1320
GAMPAGNE
A.l.B. 1985 - 1995 CONSUNTIVI
A CONFRONTO
15 OTTOBRE
Consuntivi a confronto. Campagne
A.I.
tra privati per motivi di pascolo. Ma un altro punto dolente è il verificare come, anche durante il 1995,vi è chi, nonostante le campagne di prevenzione, i moniti di prudenza trasmessi dai Mass Media e altri, la stessa azione di repressione operata dal
C.F.V.A. e dagli altri Corpi di Polizia, nonché dalla Magistratura, si ostina adùllizzareil fuoco durante il periodo di maggior rischio, con
1985-1995
chi doveva incendiare lo ha fatto o ha tentato di farlc. Dallo studio degli incendi, effettuato quanto espresso dall'attività di polizia gfudiziaria in merito ai reati di incendio verificatisi nel '95, emerge, ancora una volta, la volontà criminale di appiccare f incendio. Le comunicazioni di notizia di reato in numero di 355 risultano, in 219 casi, trasmesse alla Magistratura per eventi dolosi. Non solo, malgrado la stagione clemente, ben 140 persone sono state denunciate all'Autorità Giudiziaria, appena 5 in meno dell'anno passato con i suoi 3.887 eventi. Di queste 140 persone, 32 sono state
sufficienza e superfi cia-
litàcriminale. Così troviamo, tra le cause di incendio colposo più frequenti, la mancata osservanza delle norme contenute nell'Ordinanza Regionale Antincendio, l'avere abusivamente effettuato abbruciamenti che si sono rivelati poi di difficile controllo, tanto da dover fare intervenire le squadre antincendio, I'uso sconsiderato di apparecchiature a fiamma o elettriche in assenza di qualsiasi ben minima forma di prevenzione. Tutto ciò, ovviamente, fa riflettere. L'anno 1995 è stato un periodo di tregua, tra poco ci aspetta un'altra campagna antincendio.
denunciate per violazione dell'articolo 650 c.p. in
r
relazione all' Or dinanza
r-------l
Antincendio,T6per
_______e[- [I|ME|0
incendio colposo, e 32 per incendio doloso. Dalla lettura della specificità delle varie cause di dolo riscontrate emergono in primo piano I'avere agito per motivi
di: - apertura, rinnovazione
m0m
4000
600m 0500
500m
3000
40m0
2500
1500
pascoli;
r0m
-
conflitti e/o vendette
2000
30m0
m0m
agricoli;
5000
4500
700m
emiglioramentodei - ripulitura dei terreni per lavori colturali
th
0
1000 500
ts rs
19tr, 1s88 1S89 19Sl
Rapporto numero di
ev
enti- supe
l9$ l0m 1993 1S4 1905
0
rfi c ie totale percorsa' 85 -'9 5
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Spazio aperto ai lettori
Lettere e opinioni Il lupo italiano CANIS LUPUS FAMILIARIS
Quando, nell'ormai lontano 1966, un cacciatore regalò al dott. Mario Dessì un cucciolo di nome Zorro, incrocio tra una lupa dell'alto
Lazio ed un pastore tedesco, nessuno avrebbe potuto pensare che, grazie ad un indovinato cocktail genetico e l'indubbia competenza cinofila del suo nuovo padrone, sarebbe nata una nuova specie: "il lupo italiano". La straordinarietà di questo animale consisteva nel radunare in un unico individuo capacità appartenenti a razze diverse e mai fino ad allora così ben amalgamate (perlomeno viste dalla prospettiva umana) fatto questo fortuito, ma fortemente voluta invece la creazione di una discendetza con le stesse caratteristiche e diventate ormai ereditarie. Questo cane infatti possiede peculiarità tipiche del lupo, l'aspetto, laforza fisica, l'acutezza ditttti i sensi, l'astuzia, la prudenza, nonché I'attaccamento esclusivo del suo capo branco che in questo caso non è un suo simile, ma l'uomo, con il quale instaura un rapporto di amicizia e rispetto. tipico della specie canina, con I'aggiunta di una spiccatissima e non comune propensione all'apprendimento e all' addestramento. Le caratteristiche di aspetto esteriore sono molto vicine al lupo selvaggio nella sua variante italica dell'alto Lazio, con una taglia per i maschi da 60 a 70 cm. e per le femmine da 58 a 65 cm., carattere vivace, fiero e indipendente, obbediente per convinzione e non per servilismo all'uomo, a cui si attacca in modo esclusivo, dolcissimo coi bambini, diffidente versi gli estranei, con uno spiccato senso della proprietà e della difesa. In queste poche righe abbiamo sintetizzato un opera genetica di incroci durata circa 20 anfi, che ha portato, grazie alla competenza e all'acttezza del dott. Messi, alla creazione e al riconoscimento di un lavoro unico al mondo (aveva provato invano, tra le due grandi guerre, il
celebre etologo e premio nobel Conrad Lorerz, senza riuscire nell'intento). Quest'opera è
stata riconosciuta anche dallo stato italiano, che ha istituito
il registro anagrafico ufficiale
del Lupo Italiano, con decreto del Ministero dell'Agricoltura e Foreste del 30/03/1988, la cui gestione è affidata all' "Ente per la Tutela del Lupo Italiano". Per la normativa in vigore, il Lupo Italiano è configurato come animale tutelato e protetto e quindi non soggetto a commercializzazione, per motivi di conservazione genetica. A Cumiana (Torino) vengono stabilmente allevati circa 250 esemplari, che garantiscono la linea dipurezza della specie che, data la sua complessità e le variabili genetiche, è di fatto irripetibile. Il centro non ha finalità di lucro e, data la loro peculiarità,
questi animali vengono dati in affidamento gratuito a persone facenti parte di orgarizza-
zioni che si occupano di soccorso, ricerca dispersi e simili, tanto che il C.F.S. ha scelto questo animale per I' addestramento ausiliario
i Comandi Forestali, sia in operazioni protezione di civile, antibracconaggio, che nel servizio d'istituto. Crediamo che I'argomento possa essere attinente al taglio d'informazione del nostro Notiziario, visto che in prospettiva il Corpo Forestale e di V.A. tende ad una sempre maggiore specializzazione e ricerca di una spiccata professionalità, non sembra impossibile in futuro la creazione di un gruppo cinofilo come del resto presente negli altri corpi di polizia. E allora che ne direste di un collega un po' peloso che non si lamenterà mai per lo straordinario hon retribuito, un riposo non fruito, un turno festivo, ma se vi dimostrerete suo amico sarà per voi il migliore compagno, che non vi abbandonerà né deluderà mai? presso
Stefano Bortolotti, Gianni Scioni e
Roberto Rundini
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ASSESSORATO
REGIONALE PER LA DIFESA DELL'AMBIENTE CORPO FORESTALE E
DIVIGILANZA AMBIENTALE
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1678-65065