23Natura in Sardegna

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Carissimi lettori, abbiamo stanpato guesta cu?ertinaper alle-

garla al libro "Fauna di Sardcgna" di Gianni Sirig\ nostro socio sostenitore, fotografo naturalista, profondo conoscitore degli ambienti naturali della Smdtgna noncbé grande appassionato ed esperto osseroatore degli uccelli rapa-

Noliziorio Fore$ole

ci. Un libro cbe avrete modo di voprire, ricco

Anno lX n. 23-Settembre 2004

sflendide imm.agini rafiguranti

Reg.

Irib.

CA

n. 36 del I 7l

ll

995

con ollegoto:

Founo di Sordegno,

cbe, con

gli

di

animali

la loro presenzo" arriccbiscono il

patri-

monio naturalistico dclla nostra terra. Alle irnmagini si accornpagnano scbede desrittiae e di classificazione utili per la prEarazione al Foratale, noncbé per approla propria conoscenza sulle specie più fondire concorso di Agente

di Gionni Sirigu Zonzo Editori

rappresentative della fauna sarda.

e guali animali popolano i naturali. Scoprire cbe, soprattutto a caasa dell'uorno, alcuni anirnali come Gip*0, lAovoltoio Monaco e la Foca Monaca" si sono allontanati e sono sczrn?arsi dalla nostra isola. Sm|rire che ancbe guesta opera concorrerà a sì far clte il "Progetto Gipeto" abbia un seguito

Saprire guanti

ASS. t0R. Editore

[berc ossociozione senzo fini di lucro fondoto dogli opportenenti ol C.F.V.A. nel I 994

nos

tri

am b i enti

il

Direttore Responsobile Cloudio Cugusi

(oordinotore 0rgonizzolivo Solvohre S«ivo

in Sardegna (parte dcl ricavato dei diritti editoriali dtll'autore confuirà nelfondo raccolto dallASS.FOR. per sostenere liniziatfua anche

in Smdegna)

Stompo Grofiche Ghioni, Monoslir

In guato

nunrcro Vi proponiarno un oiag-

nel suggestivo rnondo dellafauna sarda, percÌté riteniamo che guesta operazione sia utile per aalorizzare il patrirnoniofaanisti-

§ofongrafco ll Noliziorio Forestole è invioto o tulti i soci dell'ASS. t0R., ogli obbonof ed è prcsente nelle edicole e librerie dello Sodegno

Abbonomenlo sostenitori

n'

21

970090

intesloto od ASS.FOR. fusociozione

il

ler

rirnarcare

Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, con i suoi uomini nei oari seroizi (CITES) e Stazioni Foratali, ba

l'imPortanza clte

per la tutela e la

€36,00 do versore sul c.c.p.

co della nostra isola, rna anche

torestoli Sordi

C. P. n" 50 Coglioil centro

consentazione del nostro anbiente. Volutarnente non abbiamo inserito altri articoli sull'arnbiente della Sardcgna o sulle ini-

09124 Cogliori

ziat'hte dtlla nostra Associazione (cbiediarno scusa ai tanti associati ed amici cbe ci hanno

rel. e fox 070 5021 53 cell. 3484717997

il

www.ossforjt - ossfor.i@tiscoli.it

inoiato numerosi articoli), perclté riteninmo che libro allegato soddisferà di gran lunga b Vw tre gius te aspettatioe.

Sak)atore

Sth)a



A mio padre e a mia madre, a lrlargherita, Giulia e Laura

Efiata Corrise

I*

specic di cui alle prsinG 174,175, lg3, lg5, igĂ ,,o* spccic penicolerucrt. prutafrc u sâ‚Źnsi dclla L.R. 23l199g


Gmum Smrou

FAUNA DI SARDEGNA

6 -


Fauna

di Sardegna

@ Zonza Editori Prima edizione, settembre 2004

In copertina:

giovane Falco della Regina

Nel retrocopertitaz Cetvo che bramisce

Nel volume è stata segzita Ia segtente classificazione: per classi: Uccelli, Mammiferi, Anfibi e Rettili all'interno di ogni classe per 0rdine, Famiglia, Genere all'interno del Genere per Specie in ordine alfabetico

Stampa e Allestimento: Grafiche Ghiani, Monastir Progetto Grafico e impaginazione3 Franco Nieddu per Grafiche Ghiani

Zonza Editori, LocalitĂ Is Coras, 09028 Sestu (Cagliari) T.el. 070/230570

-

Fax 070/230568

- www.zonzaeditori.i| info@zonzaeditori.it


Sounrnnro

pag 9

Ringraziamenti

pag lt

Progetto Gipeto

pag 15

Presentazione

pag 16

Uccetti

pag 22

Schede scientifiche

pag 134 Mammiferi pag 140 Schede scientifiche pag 168 Anfibi pag 172

Schede scientifiche

pag 176 Rettiti pag 180 Schede scientifiche pag lgt

La Convenzione di Washington

pag 193

Appendice

pag 194

Tavole anatomiche, morfologiche e scheletriche

degli anfibi, rettili, uccelli e mammiferi

pag 205

Indice Atfabetico

pag 207

Bibtiografia




Fernue or Sanorerue

Così

l"'avoltojo barbato" era immaginato dal fantasioso disegnatore delle tavole che illustrano i tre votumi della

Storianaturaledisardegna, diFrancescoCetti,pubblicatiaSassari frailt774e11

1,777.

""'Qui il barbato esiste in bastevole quantità; più volte ne ho avuto da diversissime parti dell,isola e, dopo l'avoltor nero con più frequenza ho veduto il barbato. Grandemente deve esso essere sottoposto a variare nel colore, poiché salvo le penne maggiori delle ale e della coda, che sempre trovasi rossigne...,, t0


Brrvenezrenrururr

Iautore desidera ringraziare quanti, con la loro collaborazione, hanno contribuito alta realizzazione di questo libro:

II biologo Paolo Macis, giĂ coltaboratore di Ambienti naturali della Sardegna, per la consulenza scientifica nelta realizzazione di questo libro e per atcune immagini ivi presenti; UASS.FOR

-

Ijufficio

CITES

Associazione Corpo Forestale detla Sardegna - per l'apporto dato alta realtzzazione e atla divulgazione di quest'opera;

di

Cagliari

-

CorPo

Forestale Vigilanza Ambientale Sardegna

- in

particotare Sergio Porcu e Giovanni Truzzu per la preziosa opem di verifica e controllo di alcuni aspetti normativi e scientifici; Il medico veterinario Dott. Mauro Cavallo (presidente dellASF www.falconeriasarda.it) per la realizzazione di tavote morfologiche, anatomiche e scheletriche relative ai rettiti, anfibi, uccetli e mammiferi, accompagnate da una retazione introduttiva; UEnte Foreste detla Regione Sardegna per aver gentilmente concesso l'autorizzazione ad accedere alle aree forestali da loro gestite; Venanzio Basciu dell'Ente Foreste; Margherita Nastasi e Paota Piu per aver collaborato atla stesura del testo. IiAutore

La realizzazione di quest'opera contribuisce a sostenere l'iniziativa dell'ASS.F1R (Associazione Corpo

Forestale della Sardegna) a favore del "hogetto Gipeto)"; parte dei diritti editoriali dell'autore saranno devoluti a sostegno di questa importante iniziativa.


Pnoermo

CTPETo

Pnocrrro Glprro

Gipeto (Gypaetus barbatus aureus, ln tempo chiamato Awoltoio degli agnelli) è, per molti appassionati di natura, it re degli awoltoi. Tanto più dolorosa è stata, quindi, la sua

cacciatori di soggetti per llmbalsamazione. Ancora negli anni'70 viveva a Pavia un personaggio munito di un permesso che gli consentiva di uccidere legalmente quaiunque anima-

in tutti gli areali del

te, purché la pelle fosse destinata a un museo.

Mediterraneo. La specie subi una persecuzione

I1 Gipeto era appena scomparso dalle Alpi

It

drammatica diminuzione

tutto incomprensibite, se paragonata con la sua pressoché assoluta inoffensività sia per Iuomo che per gli animali domestici. II grosso del

delte uccisioni risale certamente al sec. XIX, se

non a prima ancora. Infatti, come nidificante, scomparve datta Sicilia nel 1840, datlAustria

nel L880, dalla datllErzegovina

Bosnia

net

net 1890, dalUltalia e

1893, dalla

mezzi finanziari, Ia volontà politica. Nei primi

anni'70 si era agli albori delta consewazione

in Sardegna, lArca di Noè ita-

liana, fino a circa

il

1965, ma rimase attaccato

a questi monti per altri dieci anni

atmeno

(Umberto Graziano, com. pers.). Probabilmente

sua reintroduzione. Carl Stemmler nel 1922 (cit. da U. Graziano, Not. Forestate VIII no20, pag. 24) e 0skar Heinroth nel1.924 (Die Vòget Mitteleuropas, Berlino, 1'924) la proposero. I

tempi però non erano maturi. Mancava ta conoscenza tecnica sulle reintroduzioni, i

Francia entro Ia fine del secolo. Si riprodusse

che ornitotogi lungimiranti già pensavano alla

ia specie, rarefatta

dalle

attiva. Alcuni naturatisti pensavano ormai che l'uomo dovesse proteggere la natura non solo con [astensione dalle proprie attività tipiche, la filosofia dellarea protetta, ma anche rivolgendo le proprie capacità e

i

grandi mezzi di

tutti i predatori, ricevette il colpo di grazia,

cui ormai ta società disponeva, aIIa ricostruzione degli habitat e dei loro protagonisti.

proprio a causa della sua rarità, ad opera dei

Logicamente si pensava soprattutto alle specie

ciassiche persecuzioni indiscriminate contro


Feurve »r Sanoucrue

più importanti, quelle meglio

Fasce), finanziati dallo Zoo

conosciute,

quelle per cui si potevano coinvolgere fondi volontà politiche.

di

Francoforte,

decisero di reatizzare l'impresa.

e

esemplari adulti, importati dallAsia. Purtroppo si dovette costatare il totale falUmento dellesperimento. Il fatto contribui non

tutt'altro che scongti tata ambientalisti "esperti", la mortalità dei pulli, prima del raggiungimento dell'età riproduttiva, sarebbe stata del 9095%), di non utilizzare esemplari adulti di cattura (di provenienza asiatica), ma giovani allevati in cattività, si dimostrò vincente. Si

poco alle polemiche di chi, awerso alla conser-

ricorse alla tecnica medioevale dello haking,

vazione attiva, auspicava che l'uomo si aste-

che consiste nelltmitazione di quanto awiene

nesse da ogni intervento sulla natura, salvo

net nido naturale:

quello... di non intervenire. Tuttavia, I1 Gipeto

l'età dell'involo, sono lasciati a se stessi, salvo prowedere, come farebbero i genitori, a por-

La scelta, a quei tempi

Conseguentemente, uno dei primi episodi

(secondo

di conservazione attiva fu un tentativo di reintroduzione del Gipeto nelle Atpi. Si utilizzaro-

no

si riproduceva abbastanza bene in cattività, fin

dall'inizio del sec.

)il.

La prima nascita awen-

in Butgaria, nel 1916, e successivamente a Berlino (1,942), Zlngo (1943), AlmaAta, U.R.S.S. (1.973), Wassenaar (1980) (Anderegg, Frey, Muller, "Reintroduction of the Bearded vulture...", International Zoo Yearbook, 23: 35-4'l-, 1984), ma in particotare

il

ancora prima del-

tare regolarmente cibo vicino al nido. Uistinto guida i piccoli a tornarvi, fino a quando non

ne a Sofia,

Innsbruck, che, fra

i giovani,

diventano indipendenti. Un ulteriore bonus di questo sistema, come si scoperse più tardi, era

la tendenza degii esemplari, dopo qualche anno di vagabondaggi, a tornare a nidificare in prossimità di quello che ritenevano essere il

1978 allevò otto

loro nido natale. Dal 1986, data del primo rila-

piccoli, su quindici nati (Thaler e Pechlander,

scio, sono stati liberati L22 esemplari. Di que-

"Volierenbrut und Handaufzucht beim Bartgeier (Gypaetus barbatus aureus): Beobachtungen aus dem Alpenzoo Innsbruck",

sti, 13 sono morti e 9 non sono più stati osservati. Prudenzialmente, tuttavia, si considerano solo i Gipeti osservati con certezza, e si

Gefied. Welt, L03: 21.-25,1,979).

stima che ne rimangano almeno dat 50 alT0olo

Fu soprattutto cesso

di

111,973 e

in seguito al notevole

di quetli

suc-

allevamento della Thaler, che, nel

al2001 si sono inoltre involati 8 giovani nati in natura (con una produttività media per coppia attiva di 0,5 involati ogni anno: identica a quella riscontrabile nei Pirenei, 1.997

1978, un gruppo di studiosi (comprendente Paul Géroudet, Maarten Bijlevetd, Hans Frey,

Winfried Walter,

i

fratelli

Terrasse

e

complessivamente reintrodotti. Dal

Paolo

I2


Pnoerso

dove vive Iunica importante cotonia selvatica

rimasta

in

Europa ("Bearded vulture,

Reintroduction into the Alps, Annual Report

Francoforte 2000). La soprawivenza dei soggetti immessi, tenuto conto del notevole arco di tempo, è paragonabile con favore 2OOO",

a quanto si potrebbe sperare per esemplari nati in natura. Oggi (nov. 2003) si contano inoltre 125 Gipeti, fra giovani e riproduttori, custoditi in 30 giardini zoologici e in 5 centri di allevamento (Fasce, Azzolini, Bocca, Genero, Martinelli, Toffoli, Rolando, "La reintroduzione del Gipeto Gypaetus barbatus nelle Alpi: svituppo e stato attuale del progetto",

GTPETo

tuibiti là dove dovessero mancare le condizioni ottimali. Per motivi politici, che non è qui il luogo per enumemre, la conservazione attiva non è sempre apprezzata. Basti dire che essa è esclusivo appannaggio di tecnici di grande profes-

sionalità ed è preclusa ai ditettanti. Vengono proposte statistiche, talvolta raccolte in modo malizioso, sui risultati delle reintroduzioni, concludendo che esse spesso non portano a risultati positivi. Mi piace invece citare il decano della conseryazione attiva, I1 Professor Tom Cade: "La riproduzione in cattività (per fini di conservazione) e la reintroduzione sono conti-

Genova 2001, integrato da Hans Frey, com.

nuamente state discusse negli ambienti prote-

pers., 13 nov. 2003).

zionistici...Tuttavia, (esse) si sono dimostrate efficaci nel restaurare popolazioni di rapaci e

Questi successi dimostrano ampiamente che, con t mezzi di cui la nostra società oggi dispone, e con Ia relativa volontà politica, una specie può essere reintrodotta nel suo habitat originale. Vi sono owiamente alcuni requisiti da rispettare. Ci si deve lealmente convincere di quali siano state le cause delUestinzione ed altrettanto lealmente si deve poter affermare che queste cause sono state rimosse. Alcuni progetti soprawivono al limite del possibile. o

di altre specie mre o in

pericolo...Esse non

sono né meglio né peggio di attri metodi...Alla

fine degli anni ?90 vi erano al mondo più di 50 progetti relativi a circa 25 specie di rapaci diurni... ed almeno tre quarti di essi hanno

ottenuto un certo successo nel reintegro di popolazioni autonome in natura" (Witliam Burnham e Tom J. Cade "Return of the Peregine" Boise, Idaho

, 2003 pagg.

351-2).

per motivi tecnici o per motivi economici.

Harry Satamon

Sarebbe immorale rischiare esemplari insosti-

Fondatore dell0asi Naturalistica

di SantAlessio (Pavia)


PnnsrrvrezroNE

La varietà e l'integrità degti ambienti naturali ma anche le grandi distese ancora oggi poco antropizzate, hanno permesso la conservazione di habitat adatti ad ospitare una ricca e variegata fauna che I'isotamento geografico deltlsota ha reso unica nel bacino mediterraneo.

Lo scopo di questo lavoro di carattere divulgativo è proprio quetto di far conoscere, attraverso numerose immagini,le specie fauni

stiche più rappresentative presenti in Sardegna.

Un libro di semplice interpretazione scientifica ma ricco di immagini inedite in grado di mostrare la varietà det mondo faunistico sardo. IJesposizione dette classi di vertebrati non seguirà l'ordine scientifico tegato aila scala evolutiva - ossia pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi ma si aprirà con gli uccelli, la classe numericamente più rappresentata, per proseguire poi con i mammiferi, i rettili e gli

-

anfibi. Si tralasceranno, dunque, le

specie

appartenenti atta fauna marina che popolano meravigliosi fondali del bacino mediterraneo.

i

Inoltre, netlanalizzare le diverse specie animali, si è preferito dare maggior risalto, attraverso le immagini, a quetle ritenute più rappresentative nonché a quelte che evidenziano te particolarità faunistiche det sistema sardo-corso.

0gni specie animale viene mostrata

da

accattivanti immagini riprese nel proprio habi-

tat

naturale, corredate inottre da semplici schede scientifiche e da didascalie in grado di evidenziare le caratteristiche, il comportamento e le abitudini delle specie trattate. 0

t5


Gota

di Gorroppu

-

Supramonte (Sardegna Centro-orienta[e)

16


UCCEttI Gti uccelli costituiscono ta classe dei verte-

brati in assoluto più numerosa; sono derivati dall'evoluzione dei rettili con i quali hanno mantenuto in comune i'oviparità. Le caratteristiche che più tri differenziano dagli altri vertebrati sono le penne e le piume che ricoprono tutto it toro corpo e gti arti anteriori che si sono differenziati per il volo.

Infatti, durante l'evotuzione, gli uccelli hanno occupato una nicchia ecologica importantissima come lo spazio aereo e per far questo hanno evoluto tutta una serie di adattamenti atti a permettere toro di volare: ossa solide ma leggere, atcune delle quali sono cave (ossa pneumatiche), potenti muscoti pettorali che si inseriscono sulla carena, una lamina sporgente dello sterno e, naturalmente, le penne. Sono proprio queste, la cui forma e dimensione varia da specie a specie, a sostenere gli uccelli in volo ed a permetterne gli spostamenti e le acrobazie in aria. Tutti questi caratteri così modificati hanno permesso agli uccelli di conquistare il dominio dei cieti che dividono solo con gli insetti volatori e con alcuni mammiferi

(pipistrelli). Proprio la capacità di spostarsi in volo, anche a migtiaia di chilometri di distanza, ed il fatto di essere omeotermi, ossia di avere una temperatura corporea costante come i mammiferi, ha permesso loro di colonizzare tutti gli ambienti della terra comprese le isole. La icchezza e la varietà deil'avifauna sarda

dipendono da alcuni fattori come la presenza di ampie zone relativamente poco antropizzate e di una vasta gamma di ambienti naturali. Dalla metà del 1800 sono circa centocinquanta le specie ornitiche che hanno nidificato in Sardegna. Questa situazione appare comunque in continua trasformazione: infatti alcune specie sono da ritenersi completamente estinte come nidificanti, tra le quati I'awoltoio monaco, il gipeto, il gobbo rugginoso, l'aquila di mare ed il falco pescatore; altre invece, come il picchio rosso minore, il merlo acquaiolo e l'aquila del Bonelli - in assenza di prove certe di riproduzione sembrano destinate a['estinzione nella nostra isola. D'altra parte sono diversi gti uccelli che solo recentemente hanno scelto l'isola per nidificare come, ad esempio, it fenicottero, la cicogna bianca, l'airone guardabuoi, il gabbiano roseo e il mignattaio. IJimportanza dell'avifauna sarda è riconosciuta a livello internazionale: finsularità

ma anche Ie condizioni ambientali,

che

variano notevolmente da quelle continentati, hanno permesso il differenziarsi di motte varietà endemiche caratteristiche del sistema sardo-corso e delle isole mediterranee.Tra i rapaci, ad esempio, l'astore e lo sparviero, appartengono a sottospecie sardo-corse. La scomparsa di queste specie, in quanto uniche, rappresenterebbe una perdita incotmabile per il nostro patrimonio faunistico,


italiana mentre la gallina prataiola soprawive, con una ridottissima popolazione - forse non più vitale -, nel Tavotiere delle Puglie. In particolare iI pollo sultano - scomparso nella gran parte del continente europeo vive allo stato spontaneo solo in Sardegna e nella penisola iberica. È uno splendido rallide, proprio delle zone umide, dal piumaggio blu-turchese con becco e zampe rosso-corallo; queste ultime grandi e sproporzionate rispetto alle dimensioni del corpo, permettono agili spostamenti anche nel canneto più fitto. Raramente il pollo sultano si mostra allo scoperto, più spesso scomparse dalla penisola

pertanto è necessario tutelarne la presenza contribuendo innanzitutto a mantenere inalterato il più possibite it loro habitat. Ma f importanza delt'avifauna sarda non deve essere circoscritta solo alle specie endemiche; sono tante infatti Ie specie che per numero e distribuzione meritano di essere citate. Il pollo sultano ed il grifone sono specie

infatti è iI richiamo simile ad una trombetta a rivelarne la presenza tra le canne; all'aperto si muove sempre con circospezione, pronto a rientrare al sicuro nella vegetazione ai minimo segnate di pericolo. Le zampe del pollo sultano presentano poi una caratteristica unica tra gli uccelli comune solo ai pappagalli - in quanto possiedono il poltice opponente che utilizzano per tenere fermo il cibo, composto in prevalenza dal midollo centrale delle canne e delle cannucce. It grifone, unico rappresentante degli awoltoi originariamente presenti nell'isola, vive in colonie nella Sardegna nord-occidentale, a strapiombo sul mare come p.ta Cristallo e Capo Marargiu e tra i rilievi rocciosi dell'interno. Si nutre di carogne di animali in via di decomposizione. AlIa ricerca di cibo è in grado di ispezionare vaste porzioni di territorio spingendosi a

Falco Pe[[egrino Femmina adulta

I8


decine

di chitometri dat nido, grazie atla conosciuto se non altro per I'abitudine di superficie alare in grado di sfrutta- nidificare anche nelle città. In volo il ghep-

grande re Ie correnti termiche ascensionati e quindi spostarsi con il minimo sforzo.

pio è capace di rimanere immobile a lungo iibrandosi nell'aria - questa capacità gli è valsa il nome di "futtibentu"- alla ricerca

La gallina prataiola vive nelle steppe pianeggianti sarde; è un'ottima camminatrice che preferisce, se disturbata, allontanarsi "pedonando" tra le piante erbacee, che costituiscono la maggior parte della vegetazione deile piane. Incalzata dallo sviluppo dell'agricoltura intensiva, vede restringersi 1o spazio vitale, al pari degli altri animali come l'atbanella minore, con la quale condivide l'habitat. I rapaci sono i veri dominatori dell'aria; abili predatori si sono evoluti morfologicamente ed hanno perfezionato le tecniche di voto per cacciare nei diversi ambienti. Liastore e lo sparviero sono dotati di ali corte ed arrotondate con le quali raggiungono alte velocità in breve tempo, e coda lunga con la quale equilibrano ii corpo negli spostamenti tra gli spazi angusti della vegetazione dei boschi. Le albanelte ed il falco di palude, dotati di grandi ali, planano scivolando sulla vegetazione alla ricerca di prede distratte; i tarsi allungati permettono toro di arrivare sulla preda con qualche frazione di secondo in anticipo, cosa che, in natura, può determinare la differenza tra la vita e la morte. In Sardegna i rappresentanti del genere Faico sono cinque: it falco pellegrino, il falco della regina, il lodolaio, il gheppio ed il grittaio. Il gheppio è di gran lunga il più diffuso e

lJaquila reate, grazie alta sua proverbiate vista, è in grado di scorgere [e prede a grande distanza.

di qualche topolino, lucertola o insetto su cui tanciarsi in picchiata. Il grillaio è simile al gheppio ma, nella nostra isota, preferisce nidificare in piccole comunità lontane dai centri abitati. Il falco della regina è un falconide tipico del bacino del mediterraneo che ha in Sardegna le sue colonie più numerosei sv€r: na nel Madagascar e ritorna puntuale, in primavera, nella nostra isola per nidificare. 19


in questo che il falco della cole dimensioni, migratore parziale presenregina si differenzia dagti attri uccelli. te nell'isola. Infatti ia deposizione delle uova awiene I rapaci notturni hanno da sempre suscitaEd è proprio

verso ia fine di luglio per far coincidere l'al-

to un particolare interesse per Ie loro abi-

levamento dei nidiacei e quindi l'aumentato fabbisogno alimentare con t'arrivo, a fine estate, degli uccelli migratori dei quali questi falchi si nutrono. Ma il posto d'onore tra i falconidi spetta senza ombra di dubbio al falco pellegrino: tutto in lui esprime infatti potenza e velocità. It corpo compatto e massiccio e le ati allungate ed aerodinamiche gli permettono di raggiungere in picchiata velocità vicine e talvolta superiori ai 300 Km orari, tanto da attribuirgli it primato della creatura vivente più veloce della terra. Iiappellativo di regina tra gli uccelli spetta però di diritto all'aquila reale che vive nelle montagne delt'interno dove, con un'apertura alare di oltre due metri, è l'incontrastata dominatrice dei ritievi più atti. Infine, tra gti uccelli da preda presenti in Sardegna non si possono non citare i rapaci notturni, appartenenti alt'ordine degii Strigiformi, diviso nelle famigtie di Titonidi e Strigidi.

tudini crepuscolari e notturne, alimentando quindi, Ioro malgrado, leggende e pregiudizi che li raffigurano come ucceili portatori di sventure e disgrazie.

Linnaeus).

punto di vista ornitologico deriva inoltre dalUessere meta o scalo per i flussi migratori. Posta praticamente at centro del Mediterraneo occidentale, l'isola, occupa infatti una posizione strategica coltocata

Barbagianni Questo rapace notturno è caratterizzato da[[a faccia particotare a forma di cuore.

Preme sottolineare, invece, come tali pecuAIla famiglia dei Titonidi appartiene it liarità e abitudini siano conseguenti alia Barbagianni, uccello di media grandezza e vita nell'oscurità e sono perciò indispensadi colore chiaro, varietà sardo-corsa della biti per ia loro soprawivenza. forma continentale (Tyto alba alba, Llimportanza che la Sardegna riveste da un

Alla famigtia degti Strigidi appartengono invece la civetta, varietà sarda della forma continentate (Athene noctua noctua, Scopoli) e l'assiolo, rapace notturno di pic20


orientate, dalle isole Britanniche e datla Siberia: il loro arrivo coincide normalmente con i primi freddi. Alcune di queste specie come ad es. il cotombaccio, il germano reale, la folaga, il moriglione, il falco di palude, il merlo, sono presenti in Sardegna come fauna stanziale, per cui nel periodo invernale con l'arrivo dei migratori si assiste alla sovrapposizione delle due popolazioni (stanziale e svernante). Attre specie come ad es. la beccaccia, il tordo bottaccio, lo storno comune, l'airone cenerino, il beccaccino, ecc. non nidificano in Sardegna e la loro presenza è limitata al periodo invernale. Le specie estivanti invece arrivano nella nostra isota in primavera per poi ripartire, in genere, agti inizi dell'autunno dopo avervi nidificato. Sono specie ornitiche provenienti in linea di massima dal continente africano come il griltaio, ta tortora, le averle, la rondine comune, il balestruccio, il falco della regina, la ghiandaia marina, iI gruccione, l'upupa.. Liordine dei coraciformi raggruppa uccelli caratterizzati da colori particolarmente vivaci; originari dellAfrica, arrivano puntuali in primavera ogni anno. Nidificano (come l'upupa e la ghiandaia marina) all'interno di cavità naturali, nei vecchi tronchi o nelle costruzioni umane come muretti a secco o vecchi casolari in aperta campagna. Altri invece, come il gruccione ed iI martin pescatore, depongono Ie uova alt'interno di iunghi cunicoli che scavano nel terreno o nell'argine dei corsi d'acqua.

Ghiandaia MaÉna (Corocios garrulus). La Ghiandaia marina pur vivendo nette pianure, talvolta tocalizza iI proprio nido netle vicinanze di picco[i ruscelti.

com'è tungo una delle più importanti rotte

migratorie seguite dagti uccelli. Tra te specie ornitiche migratrici bisogna però distinguere tra quelle cosiddette di passo, che transitano sulla Sardegna negli spostamenti primaverili ed autunnali, e quelle invece che scelgono l'isola per trascorrervi rispettivamente l'inverno (specie svernanti) o l'estate (specie estivanti). Le specie svernanti provengono in massima parte datle regioni dell'Europa centro21


Asronr (Accipiter

g

entilis arrig onii, Kleinschmidt, 1 903)

Astore ai primi voli I soggetti giovani presentano una colorazione del piumaggio che col passare deI tempo, circa due anni, cambia totaLmente assumendo una tonalità più scura, con i[ ventre che si presenta fittamente barrato orizzontatmente. [iride ceteste deg[i occhi dei giovani astori assume neI tempo un cotore gia[Lo arancio neLte femmine e rossastro nei maschi, fatto che evidenzia ancor di più [o sguardo acuto e penetrante degLi astori adulti.

HABITAT: boschi d'alto fusto, con radure

Giovane Astore Esemplare prossimo atlinvo[0, posato vicino ad un grosso nido costruito in una vecchia sughera.

o

aperture su campi, anche su colline e montagne PRESENZA: stanziale; di norma è legato al proprio territorio, che non abbandona neanche in periodo invernale. Varietà Sardo-corsa

DIMENSIONI: maschio 45-48 cm; femmina 55 cm circa DESGRIZIONE: - Piumaggio del maschio: parte superiore grigio-scura, inferiore barrata orizzontalmente di grigio-scuro; occhi giallo-arancio; - della femmina: parte superiore grigio-marrone, inferiore barrata orizzontalmente di grigio con tonalità più chiare rispetto al maschio; - dei giovani: più chiari e tendenti al marrone rispetto agli adulti, presentano nelle parti inferiori tonalità rossicce con striature longitudinali; nei primi mesi di vita f iride ha una colorazione gialloazzurrognola, con I'età tende a raggiungere la colorazione giallo-arancio tipica degti adulti. 22


- Accoppiamento: marzo-apdle - Deposizione delle uova: (due-cinque) aprile-mag gio - Periodo di incubazionei 35-38 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido: 40 giorni circa

- Involo; iuglio - Peso: maschio 500-650

g; femmina 900-

1100 g - Apertura alare:1.00-1.20 cm ATIMENTAZIONE: cattura colombacci, ghianAstore in volo Uastore è, insieme

a[Lo sparviero, iI rapace per ecce[Lenza deLte aree boschive; mentre sorvola siLenziosamente i[ suo territorio, attri ucceLti, come ghiandaie e merti, segnaLano con forti richiami iL pericoto rappresentato datta sua presenza.

Astore sulla preda Dopo aver catturato la sua preda.come tutti soLo dopo essersi accertato che non

ttf.:.:...

'.:,,'.

ì

rapaci, [a copre con

daie, tordi, merli, corvidi, di rado conigli DISTRIBUZIONE: limitata alle foreste ed ai boschi d'alto fusto PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington. Allegato A dei Reg. (CÉ) 338/97

Le

ati, guardandosi intorno furtivamente;

vi siano pericoLi. inizia iI suo pasto.


Sprnvrrnr (Accipiter nisus wolterstoffi , Kteinschidt,

1 90 1

)

HABITAT: come per l1store, boschi d'alto fusto con radure o aperture su campi e ruscelli, anche in coliina e montagna PRESENZA: stanziale. VarietĂ Sardo-corsa DIMENSIONI: maschio 25-30 cm; femmina 30-35 cm

Femmina adutta di sparviere nel nido i[ nido netle biforcazioni dei tronchi, utilizzando ramoscelli secchi; nel proprio territorio ogni coppia costruisce diversi nidi per poi occuparti a rotazione negLi anni.

G[i sparvieri costruiscono


Sparviere femmina

Piccoti di sparviere di circa due settimane piccoLi di sparviere restano neL nido per circa un mese; prima de[L'invol.o stazionano nei pressi deI nido, tra i rami e [e fronde

Questi rapaci sono abi[issimi cacciatori e per poter cacciare negLi ambienti boschivi necessjtano di Lunghi e accurat'i periodi di addestramento da parte dei genitori.

I

degLi atberi.

DESCRIZIONE:

-

Piumaggio del maschioi

parte superiore grigio-ardesia con

guance

rossicce, petto barrato con sfumature rossicce, occhi gialti; - della femmina: parte superiore grigio-marrone, petto barrato, assenza di tonalitĂ rossicce; - dei giovani: simile alle femmine adulte, con barrature sul petto leggermente piĂš marcate. - Accoppiamento: aprile-mag gio

-

Deposizione delle uova: (lte-cinque) maggio-giugno - Periodo di incubazione:35 giorni circa - Permanenza dei piccoli nel nido: 28-30 giorni - Involo: luglio - Peso: maschio 110-130 g; femmina 130-200 g - Apertura alare:55-65 cm

Sparviere nei pressi di un ruscello Ne'i periodi di intensa catura estiva gti Sparvieri sono soliti cercare refrigerio nei pressi dei ruscelli. OR


ATIMENTAZIONE: caccia volatili (ghiandaie, tordi, merli, picchi, fringuelli, cinciarelle), raramente roditori ed insetti

DISTRIBUZI0NE: foreste e boschi d'alto fusto ma anche piccoli boschetti intervallati da zone di macchia PROIEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

-

Sparviere Maschio adutto Lo sparviere cattura uccet[i di piccote e medie dimensioni; specie nel periodo detla crescita dei piccoli. è possibile trovare grandi quantità di piume, penne e resti di prede nei tronchi circostanti i[ nido.


Aoutra

REATE

(Aquita chrysaétos chrysaétos, Linnaeus, 1758)

Femmina di aquita reate in voto Con i[ suo voto maestoso, [aquila sorvola ampi territori atla ricerca di prede da catturare. Spesso [e Aquile Reali cacciano con volo radente, costeggiando crinati scoscesj, pronte a tuffarsi in pìcchiata negLi spazi aperti per sorprendere [e [oro prede.

HABITAT: ambienti rocciosi

di montagna con

preferenza per i pascoli d'alta quota; se non disturbata si insedia anche a quote inferiori. Talvolta nidifica sulte piante PRESENZA: stanziale; nel periodo invernale si può spingere in ambienti diversi da quelli che costituiscono di solito iI suo habitat DIMENSI0NI: maschio 75 cm; femmina circa 90 cm DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: colo-

re tendente al marron scuro con sfumature rossicce; testa superiormente più chiara e dorata; - della femmina: simile a quello del maschio, ma leggermente più scuro; - dei giovani: di colore scuro con meno sfumature rispetto a quelle degli adulti, hanno due cerchietti bianchi piuttosto evidenti sotto le ali; la base della coda è anch'essa bianca.

Piccolo di aquita reate parzialmente impiumato NeL[e prime settimane di vita [a femmina imbocca iI piccoto con [e carnj più tenere deLte prede; man mano che questo cresce e diventa autonomo neI nutrirsi, i genitori depositano neI nido te prede catturate altontanandosi quasì subito.


Maschio di aquita reale con [a preda nei pressi det nido Lepri e conigli hanno una parte preponderante nelta dieta di questo rapace, pur essendo in grado di catturare una grande varietĂ di anima[i

Aquilo reale oĂŹ prtmi volĂŹ Uinvolo delte giovani aquil'e awiene generaLmente nel mese di [ug[io; per tutto iL periodo estivo [e giovani aquiLe rimangono neL territorio in cui sono nate, sotto l'attento contro[Lo deg[i adutti.

28


Giovani di aquila reate completamente impiumati Le aqui[e rea[i depongono solitamente 1-2 uova ma so[o raramente

i

piccoLi arrivano entrambi aLlinvoto.

- Accoppiamentoi

-

tta gennaio-febbraio

Deposizione delle uova: (tno-due) marzo-

apdle - Periodo di incubazione: 43-45 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:70-80 giorni - Involo: luglio-agosto - Peso: maschio 2900-3500 g; femmina 40006500 g - Apertura alare:200-220 cm

ATIMENTAZI0NE: cattura conigli, lepri, pernici, volpi, piccoli animali d'allevamento; di rado si ciba di carogne DISTRIBUZIONE: limitata ai pi첫 importanti complessi montuosi 23 PROTEZIONE: specie protetta (L.R. Washington. di Convenzione 29/7 /1,998). Allegato A del Reg. (CE) 338/97

n'


Pomua (Buteo buteo arrigonii, Picchi, 1903)

Poiana in volo La poiana è un rapace

di medie dimensioni; molto comune in tutti gli ambienti della Sardegna, solo di rado La si vede anche nei centri ab'itati.

HABITAT: vario, esteso a tutti gli ambienti aperti sia collinari che di pianura; preferite le zone coperte da boschi alternati ad ampie radure PRESENZA: stanziale

DIMENSIONI: maschio 47 cm; femmina circa 50 cm DESCRIZI0NE: - Piumaggio del maschio: tn prevaienza di colore marrone, con tonatità a

voite più chiare o più scure; ia sottospecie sardo-corsa è generalmente più chiara; - della femmina: simite a quello del maschio, con variazioni di tonalità in entrambi i sessi; - dez giovani: simile a quello degti adutti ma meno variegato, e con striature o piccole macchie che si staccano nettamente dal resto del piumaggio.

Poiana

-

Femmina adulta

Da posatoi

dominanti come rocce, atberi o pa[i, scruta pazientemente i[ territorio sottostante pronta a cogtiere ogni minimo movimento e quindi a lancjarsi silenziosa e implacabite sulLe prede che vanno dai rettiti agti uccelti o ai mammiferi di piccole e medie dimensioni.


Poiana adulta nel suo posatoio

-

Accoppiamentoi matzo-aprile Deposizione delle uovd: (due-tre) maggio Periodo di incubazione:33'35 giorni Permanenza dei piccoli nel nido:40-45 giorni

- Involo: giugno{uglio - Peso: maschio 600 g; femmina 1000 g circa - Apertura alare:120 cm

ATIMENTAZIONE: dopo lunghi appostamenti

cattura conigli o lepri anche malati, uccelli, topi, anfibi, rettili; talvolta animali morti DISTRIBUZI0NE: comune e diffusa pressochĂŠ

in tutti gli ambienti

PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 Washington. 29/7 /1,998). Convenzione Altegato A del Reg. (CE) 338/97

di

Poiana ai primi voli In questa fase detla crescita L'a'iuto

Le

giovani poiane necessitano de[-

dei Loro genitori, perchĂŠ non sono ancora in grado di

prowedere da sole a[ proprio sostentamento.

a1


Argff,rrtlA

MINoRE

(Circus pygargus, Linnaeus, L758)

HABITAI: nidifica al suolo e caccia nelle vaste

estensioni coltivate

a cereati, in praterie

e

steppe vicine a fiumi, laghi e patudi PRESENZA: migratore; arriva in primavem e

rimane in Sardegna per tutto

Albanella minore femmina Rapace migratore, arriva in Sardegna in primavera e vi rimane per tutto i[ periodo riproduttivo fino atl'autunno. Le albanetle cacciano volando a bassa quota e tuffandosi ail..im-

prowiso suI terreno per catturare piccoli ucceLti, insetti. retti[i, anfibi e piccoti roditori.

il periodo riproduttivo fino allautunno, quando fa rientro nei paesi caldi per trascorrervi finverno DIMENSI0NI: maschio circa 40 cm; femmina circa 45 cm DESCRIZI0NÉz - Piumaggio del maschio: tendente al grigio, punta deile aìi nera; dorso più chiaro netle parti superiori. Le parti ventrali sono più chiare delle dorsali; occhi giatti; della femmina: bruno rossiccio con evidente gnppone bianco; marron nelle parti dorsali e striature ventrali; occhi gialli; - dei giovani:


L'Albanella minore è iI rapace d'ecceltenza delte distese pianeggianti, caratterizzato da un vo[o elegante e leggero con cui sorvola senza posa i campi, a[[a ricerca di insetti, rettili, ma soprattutto roditori di cui si nutre. In Sardegna, [a specie è poco numerosa e sempre più minacciata: latbanella, infatti, nidifica a terra tra [a vegetazione, in questo modo espone i piccoti, non ancora atti aI voto, atle Lame de[Le mietitrici.

color mattone nelle parti inferiori; ieggermente più scuro degli adulti nette parti superiori - Accoppiamento: apdie-maggio - Deposizione delle uova: (quattro-sei) rnaggio-

giugno - Periodo di incabazionei 28-35 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:30-40 giorni - Involo: luglio-agosto - Peso: maschio 270 g; femmina 340 g - Apertura alare:1.00-110 cm

ATIMENTAZI0NE: cattura piccoli uccelli, insetti, rettili, anfibi e piccoli roditori DISTRIBUZIONE: pianure incolte e coltivate della Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

38


Farco Dr PAIUDE (Circus aerugino sus aeruginosus, Linnaeus,

1 7

58)

Falco di patude Con latteggiamento tipico dei rapaci, copre [a preda con [e ali per nasconderta alto sguardo di eventuaLi intrusi.

HABITAT: zone d'acqua ricche di canneti, paludi e laghi non molto estesi; a volte si stabilisce su campi e pascoli umidi PRESENZA: migratore parziaie, è presente per tutto [anno e soprattutto in inverno e nel periodo dei passi DIMENSI0NI: maschio 45-48 cm; femmina 5052 cm DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: dorso

e penne copritrici scuri, remiganti e coda di colore grigio chiaro; testa e petto chiari; occhi gialli; - della femmina: a prima vista sembra completamente marron scuro, ma ha la testa di colore giallastro e il bordo superiore delUala biancastro; gli occhi sono scuri; - dei giovani: piĂš scuro della femmina adulta, anche nel petto, possono avere la testa chiara ma non hanno bordo bianco nella parte anteriore dei-

Iala

Questi rapaci rimangono spesso nascosti tra [a vegetazione; nelle pause deLta caccia essi sostano anche per delte ore nel fotto dei can neti.


t!:1 t::

,la

i

:

Falco di palude sulta preda Zone umide circondate da fitti canneti ospitano una moltitudine

di

ucceLLi acquatìcì

e creano quìndi l'habìtat ideaLe per questo

rapace.

i matzo-aprile Deposizione delle uovai (fie-cinque) apdlemaggio - Periodo di incubazione: 35-40 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:35-40 giorni - Ac coppi amento

-

- Involo; giugno-luglio - Peso: maschio 400 g; femmina 800 g - Apertura alare: 1.1.5-1.30 cm

ATIMENTAZI0NE: caccia anatre (soprattutto

matate o fedte), foiaghe, gallinelle d'acqua, spesso malate, topi, rettili, nonché insetti DISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide ed ai pascoli in prossimità di queste PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97 ZE


Aworroro (Gyps

GRIFoNE

fulvus fulvus. Habtizl, 1783)

Grifone in volo Dotato di una grande superficie alare, questo awoltoio perlustra grandi estensioni di territorio atla ricerca di anima[i morti in via di decomposizione dei quati si nutre.

HABITAT: ambienti montani e collinari o comunque aperti nei quati si pratica la pastorizia dalla quale traggono la maggior parte del loro cibo; per la nidificazione preferiscono le pareti rocciose PRESENZA: stanziale

DIMENSI0NI: maschio 95 cm; femmina 105 cm DESCRIZI0NÉz - Piumaggio del maschio:

dorso e copritrici di colore marron-rossiccio, in contrasto con le remiganti scure; collare bianco, coda corta, petto color sabbia con

sfumature rossicce; - della femmina: come quelto del maschio; - dei giovani: simili agli

adutti, il collare è bruno-rossiccio - Accoppiamenfo: dicembre-gennaio - Deposizione delle uova: (uno) febbraiomarzo


Da ottimo veLeggiatore, iL grifone è in grado di spostarsi con i[ minimo sforzo, sfruttando [e correnti termiche ascensionaLi e riuscendo così a raggiungere grandi attezze. [areaLe del grifo-

ne è estremamente locaLizzato, in quanto que-

sto rapace attuaLmente sopravvive solo

ne[La

Sardegna nord-occjdenta[e tra Bosa ed Atghero.

Giovane grifone nel nido I grifonì sono rapaci gregari; spesso i nidi, situati su piattaforme rocciose o jn cavità, distano pochi metri [uno daL[attro.


- Periodo di incubazione: 47-55 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:100-120 - Involo: luglio-agosto - Peso: maschio 7500 g; femmina 8200 g - Apertura alare:240-280 cm

ALIMENTAZI0NE: animali morti in via di decomposizione DISTRIBUZIONE: limitata ad alcune zone costiere e montane de[a Sardegna nord-occidentale PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

di

Awoltoio grìfune prossìno all'ìnvolo [invoto è i[ momento più delicato per i rapaci di grandi dimensioni. essendo questi piuttosto pesanti; necessitano quindi di un periodo prolungato di esercizio per acquisire una certa sicurezza.

Grifoni nel nido

58


Ferco

PEScAToRE

(Pandion haliaetus haliaetus, Linnaeus,

17

58)

Falco pescatore su[[a preda appena catturata

In Sardegna iI Falco pescatore si è estinto come nidificante tra [a fine degLi anni sessanta e i primi anni settanta; attua[mente netla nostra isota è possibile osservarlo, durante iI periodo deì passi, in autunno e nel periodo invernale. Attirati infatti datl'abbondanza di pesce de[[e Lagune e deg[i stagni costieri sardi nonché dal ctima mite. i Fa[chi pescatori svernano netla nostra isota.

HABITAT: falesie costiere, lagune, stagni

e

taghi PRESENZA: estinto come nidificante, è presente alfepoca dei passi primaveriti ed autunnali e come svernante

DIMENSIONI:60 cm DESCRIZI0NE: - sessi simili, testa biancastra con leggere striature, mascherina facciale con striscia nera laterale, occhi gialli. Corpo e copritrici alari bianche, parti superiori uniformemente bruno scure. Giovani molto simili agti adutti con colorazione superiore legger-

mente più chiara degli adulti. - Peso: 1-,2-1.,8 kg - Apertura alare:1.50-180 cm circa ATIMENTAZIONE: quasi totalmente piscivora (e5-ee%) DISTRIBUZIONE: limitata a zone lagunari nei

periodo autunno-inverno 23 PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. 29/7 /1.998). Convenzione di Washington. Allegato B det Reg. (CE) 338/97

n'

59


Arzrvora (Anas crecca, Linnaeus, 1758)

è un'anatra di superficie che si nutre indifferentemente di sostanze vegetali e di piccoli animaletti acquatici come insetti, crostacei e molluschi DISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide di tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie cacciabile. Convenzione di Washington. Allegato C del Reg. (CE) 338/e7

ALIMENTAZIONE: l'alzavola

HABITAT: zone umide PRESENZA: specie presente in inverno e durante i passi; comune DIMENSIONI: circa 36 cm DESGRIZI0NE: è insieme alla marzaiola la più piccola anatra europea; il maschio ha la

testa color ruggine con una vistosa banda

il resto del corpo è grigiastro con numerose macchie nere. La femmina

verde metallica,

oltre che per le dimensioni si riconosce per lo specchio alare verde e non possiede i colori ruggine e verde della testa

Alzavola maschio [alzavoLa, insieme a[La marzaio[a. è [anatra europea più picco[a; in Sardegna è possibi[e osservarla neI periodo inverna[e ed in quetlo dei passi migratori. (Foto P. Macis)


Cooottt (Anas acuta, Linnaeus, 1758)

ATIMENTAZI0NE: insetti e larve di questi, moltuschi, piccoli crostacei e piante acquatiche. Anatra di superficie DISTRIBUZI0NE: timitata alle zone umide PROTEZI0NE: specie cacciabile. Convenzione

Washington. Atlegato C del Reg. 338/e7

di

(CE)

HABITAT: stagni, lagune e zone acquitrinose

in

genere

PRESENZA: specie svernante; poco comune

DIMENSIONI: circa 63 cm DESCRIZI0NE: coda particolarmente allungata da cui it nome; il maschio presenta la testa marrone con una striscia bianca come il

petto, resto del corpo grigio. La femmina ottre che per la coda, è riconoscibile per lo specchio atare verde tendente al marrone Codone maschio Ne[ maschio sono piÚ evidenti [e dimensioni de[[a coda particolarmente atlungata. ( Foto P. Macis)

4t


Grnunuo REArE (Anas platyrhynchos platyrhynclros. Linnaeus,

1 7

58)

HABITAT: stagni, lagune, laghi e corsi d'acqua PRESENZA: specie rinvenibile tutto l'anno; nidificante. Molto comune DIMENSI0NI: circa 58 cm DESCRIZI0NE: nelle anatre esiste uno spiccato dimorfismo sessuale; essendo infatti le femmine deputate alla cova hanno il piumaggio meno appariscente e pi첫 mimetico in modo da confondersi nella ve getazione.

Germano reate femmina

A differenza del maschio, [a femmina del germano reale ha

un

piumaggio meno appariscente e pi첫 mimetico, tale da confonder[a tra [a vegetazione soprattutto neI delicato periodo detla cova.


Il

Germano reale maschio germano rea[e è L'anatra pìù diffusa in Sardegna; a differenza de[[e altre anatre frequenta spesso g[i specchi d'acqua ed i fi umi dell'interno delfisota.

I[

maschio del germano ha la testa e parte del

collo verde con riflessi metallici, petto bruno,

ventre grigio e parti superiori grigio scuro. Netto dimorfismo, Ia femmina totatmente bruna con chiazze nocciola, quindi non possiede i vari colori metallici del maschio AIIMENTAZI0NE: il germano è unjanatra di superficie, cioè si alimenta stando a galla e immergendo soto il collo alla ricerca di gasteropodi, anfibi, insetti e sostanze vegetali che rappresentano la parte più importante della dieta DISIRIBUZI0NE: Iimitata a stagni, lagune, corsi d'acqua e laghi interni delUisola PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inciusa

43


MtsroroNE (Anas dypeata, Linnaeus. 1758)

HABITAT: stagni, lagune e zone acquitrinose

in

genere

PRESENZA: svernante anche se sono conosciuti dei casi di nidificazione nello stagno di Molentargius. Comune DIMENSIONI: circa 51 cm DESCRIZI0NE: becco schiacciato; il maschio ha la testa verde con riflessi metallici, il petto bianco e il ventre castano, il dorso è brunastro. La femmina ha il piumaggio mimetico tipico delle femmine delle anatre di superficie, s'identifica a prima vista sia per la particolare conformazione del becco sia per Io specchio alare verde scuro, la banda chiara superiore e la "spalla" azztJua ATIMENTAZIONE: il mestolone è un'anatra di superficie; con il becco particolarmente schiacciato è in grado di setacciare la superficie dell'acqua cosi da catturare piccoli crostacei, larve di insetti, aighe e semi DISTRIBUZI0NE: limitata alle zone umide PR0TEZI0NE: Convenzione di \A/ashington. Allegato C del Reg. (CE) 33s/97

Mestolone maschio La caratteristica più evidente del mestolone è rappresentata dal becco atlargato alfestremità. con iI quate quesfanatra è in grado di filtrare grosse quantità di acqua superficiate. (Foto P. Macis)


MomcuoNE (Aythyia ferina, Linnaeus, 1758)

chiaro. La femmina, dat piumaggio piÚ dimesso, ha ta testa ed il collo bruno con una striscia bianca sull'occhio, il resto del corpo è grigio-marrone

iI

moriglione appartiene ATIMENTAZIONE: per nutrirsi fanno queste tuffatrici; alle anatre

HABITAT: zone umide PRESENZA: migratore parziale; nidificante.

Molto comune soprattutto nei periodo

invernale DIMENSI0NI: circa 46 cm

delle vere e proprie immersioni arrivando a raggiungere i 4-5 m sotfacqua. Nel corso di queste immersioni i moriglioni strappano dal fondo sostanze vegetali e catturano insetti, crostacei e moiiuschi DISIRIBUZIONE: Iimitata aIIe zone umide di tutta la Sardegna PROTEZIONE: Convenzione di Washington. A[egato C del Reg. (CE) 338/97

DESCRIZI0NE: accentuato dimorfismo sessuale; iL maschio ha la testa ed il collo ruggine, Uocchio rosso, il petto nero ed il dorso grigio Morigtione maschio fine di aprile e gLi inizi

Tra [a

di maggio, negli stagni

Sardegna meridjonale si possono osservare mento dei morigLioni. (Foto P. Macis)

delta

i rituati di corteggia-


Vorpoce (Tadorna tadorna, Linnaeus, 1758)

DESCRIZIONE: anatra di grandi dimensioni, lieve dimorfismo sessuale: il maschio presenta nel becco un tubercolo che risulta essere assente nella femmina. Tutti e due sessi presentano colorazione

i

della testa e del collo verde metallico; il petto ed il ventre bianchi con fascia ruggine. Le volpoche devono

HABITAT: zone umide con prevalenza di acque salmastre PRESENZA: specie

di preferenza svernante

con piccoli contingenti; da diversi anni atcune coppie nidificano con regolaritĂ negli sta-

gni cagliaritani DIMENSIONI: circa 50-60 cm

il

nome all'abitudine di

utilizzare tane abbandonate da conigli e volpi per nidificare ATIMENTAZI0NE: vegetali, invertebrati, molluschi, larve di anfibi ed insetti DISTRIBUZIONE: poche coppie nidificano con regolaritĂ nelle zone umide del cagliaritano e dell'oristanese PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7/1,998). Convenzione di Washington: non inclusa.

Votpoca maschio e femmina nel periodo del corteggiamento E un anatide di grosse dimensioni simile ad un'oca; durante iI periodo riproduttivo sorvota cazione spesso ricavato in vecchje tane abbandonate da conigti o votpi.

in continuazione

iL

territorio di nidifi-


Giovane occhione Gl.i occhion; nidjficano spesso neL greto asciutto dei torrentj; aI minimo segna[e di pericolo si acquattano suI terreno dove sperano, in vjrtù del piumaggìo mimetjco, di passare inosservati.

0cctttour (Burhinus

o

edicnemus oedicnemus, Linnaeus.

17

58)

simiti, grande occhio con iride gialla, parti superiori caffè-latte con striature più scure, parti inferiori bian-

DESCRIZIONE: sessi

castre striate ALIMENTAZIONE: insetti, anfibi, aneliidi HABITAT: piane e coliine aride. Nidifica in terreni apefii e pietrosi, sabbiosi o argillosi. D'inverno lo si trova anche lungo le coste marine PRESENZA: stanziale, relativamente comune DIMENSIONI: circa 40 cm

e

piccoli rettili DISTRIBUZI0NE: timitata a zone pianeggianti e collinari assolate con scarsa vegetazione

PROIEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa


Crvarmnr

u'Itlrrr

(Eimantopus himantopus himantopus, Linnaeus,

1 7

58)

HABITAT: stagni, lagune e saline PRESENZA: visitatore estivo, nidificante. Comune ma

in

calo

primavera e d'estate - perché quest'ultima ha le ali brune. In volo il cavaliere d'Italia si riconosce anche da lontano perché le zampe tenute dritte sporgono molto dal corpo ATIMENTAZIONE: larve e insetti adulti, gasteropodi, piccoli vermi e larve di anfibi DISTRIBUZIONE: stagni, lagune saimastre e saline di tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

DIMENSIONI: circa 38 cm

DESCRIZI0NE: elegante trampoliere dal lungo becco, le ali nere ed il resto del corpo bianco. Ii maschio si differenzia dalla femmina per la nuca nerastra - che si manifesta in Cavaliere d'Itatia I[ cavatiere d'Ital.ia è un visitatore estivo; arriva in primavera per nidificare e riparte agti inizi de[t'autunno, per quanto piccoli gruppi possano trattenersi anche ne[ periodo invernale.


Avocetta

[inconfondibite silhouette detlavocetta ne permette l'identificazione a distanza netle sa[ine e negLi stagni satmastri sardi.

HABITAT: stagni, lagune e saline PRESENZA: visitatrice estiva, nidificante. Comune ma

in

calo

DIMENSIONI: circa 43 cm DESCRIZIONE: inconfondibile per

il

piumaggio del dorso bianco e nero e per l'elegante becco alt'ins첫

ATIMENTAZI0NE: molluschi, crostacei insetti

Giovane Avocetta

e

DISTRIBUZIONE: stagni, lagune e saline in

tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington:

non inclusa


Pavoncelle in voto Durante iI periodo invernaLe, grossi stormi di pavonceL[e raggiungono ta Sardegna atla ricerca di temperature piĂš mĂŹti.

PnvorcErI,A (Vanellus vanellus, Linnaeus, 1758)

ATIMENIAZIONE: lumache, vermi e bruchi

DISTRIBUZI0NE: limitata ad acquitrini, marcite e campi atlagati sopmttutto nel periodo autunno-inverno

n'

23 PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. Washington: 29/7 /1.998). Convenzione

di

non inclusa HABITAT: acquitrini, marcite e campi atlagati, terreni da arare passi; PRESENZA: invernale e durante

i

molto comune DIMENSIONI: circa 30 cm DESCRIZIONE: parti inferiori bianche e coda bianca con banda finale nera, dorso e copritrici alari nere con riflessi metaliici; caratteristica cresta suila testa 50


Pavonce[[a

Inconfondibite uccetlo di coltjvi e pasco[i umidi, preferisce nutrirsi tra l'erba corta per cacciare a vista. facendo brevi corse dando improwise beccate sul terreno.

5I

e


Pernice

di mare

Le pernici

di mare nidificano in prossimità delte zone umide dove trovano miriadi di insetti che catturano in voto. (Foto P' Macis)

Punmcr DI MARE (Glareola pratincola, Linnaeus, 1758)

parti superiori bruno scure, inferiori più chiare; sottogota crema con DESCRIZI0NE:

bordo scuro netto. In volo è possibile individuaria per le copritrici inferiori delle ali color marrone. Sessi simili ATIMENTAZI0NE: si nutre prevatentemente di insetti che cattura in volo DISTRIBUZIONE: la distribuzione della pernice di mare in Sardegna è limitata agli sta-

HABITAT: distese di terra arida spesso in prossimità di stagni e patudi PRESENZA: visitatrice estiva, nidifica irregolarmente negli stagni delt'oristanese e del cagliaritano, rara e localizzata DIMENSIONI: 23 cm circa

gni detl'oristanese e del cagliaritano nidifica irregolarmente PROTEZIONE: specie protetta (L.R.

/1.998). Convenzione non inclusa 29/7

52

di

n'

dove

23

-

Washington:


BrccrccrNo (Gallinag o g allinag o g allinag o, Linnaeus,

1 7

58)

DESCRIZIONE: piccoto trampoliere carattertzzato dal iungo becco e dal piumaggio par-

ticolarmente mimetico. Inconfondibile it

HABITAT: paiudi, acquitrini e marcite. In inverno lo si trova anche nei campi di riso, o tra Ie erbe alte come l'erica PRESENZA: visitatore invernale, abbastanza comune

volo a zig-zag e l'aspro verso che il beccaccino emette quando scappa ATIMENTAZIONE: insetti e loro larve, molluschi che ricerca nel fango con il lungo becco dotato di terminazioni sensitive DISTRIBUZIONE: limitata a stagni, marcite ed acquitrini di tutta f isola PR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

DIMENSIONI: circa 27 cm Beccaccino

dotato all'estremità di terminazione nervose con molluschi, dei qualì si nutre. (Foto P. lvlacis)

IL suo Lungo becco è

i

Le

qualì è ìn grado dj scovare neI fango

i

piccolì animalì come


Arnour

crNERrNo

(Ardea cinerea cinerea, Linnaeus, 1758)

HABITAT: frequenta stagni, paludi, fiumi e laghi detta Sardegna PRESENZA: in Sardegna è presente nel periodo invernale e talvolta nel periodo riproduttivo DIMENSIONI: 90 cm. È it piri grande degli aironi europei DESCRIZIONE: è dotato di ali grandi ed arrotondate di colore grigio scuro, con sfumature più chiare nella parte anteriore del corpo. In volo, Iairone cinerino, è inconfondibite in quanto, al pari degli altri ardeidi, ripiega it collo

Airone cinerino

i[

lungo becco di cui è dotato, l'airone cinerino è in grado di notevo[i dimensioni come i mugginì, comuni negLi stagni e nelte lagune sarde.

Con

di

"infiocinare" Lettera[mente pesci

ATIMENTAZI0NE: si nutre principalmente di pesci ma non disdegna altri piccoli animali come rane, piccoli serpenti, roditori e insetti che cattura "infiocinandoli" con il lungo becco ITISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide ed ai corsi d'acqua interni di tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n. 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Airone cinerino in volo La silhouette in volo degli ardeidi è inconfondibile in quanto questi tengono

i[ lungo co[o ripiegato.


Arnour Rosso (Ardea purpurea purpurea, Linnaeus, 1758)

HABITAT: canneti, paludi, lagune, stagni e terreni umidi. Nidifica in colonie, rispetto at "cenerino" non lo si trova mai sugli alberi, piuttosto sui canneti e cespugli vari PRESENZA: presente soprattutto nelle zone umide dell'oristanese DIMENSIONI: circa 80 cm DESCRIZIONE: un po'più piccolo delUairone cinerino, con il corpo più slanciato; il collo con striature rossicce, il petto castano con striature nere ai lati. La parte superiore presenta tonalità grigie con sfumature marrone, ciuffo nero sulla nuca e occhi gialli ATIMENTAZI0NE: si nutre di piccoli pesci, anfibi, uccelli di piccole dimensioni, invertebrati, piccoli mammiferi DISTRIBUZI0NE: specie di passo; diversi esemplari talvolta nidificano negli stagni dell'oristanese PROIEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington:

non inctusa Airone rosso Più piccoto detLAirone cinerino, è un ardeide più schivo e meno comune degLi altri aironi.

55


Arnorr cUARDABUoT (Bubulcus ibis. Linnaeus, 1758)

HABITAT: è il meno acquatico degli aironi; in Sardegna vive in prossimità di zone umide, come stagni, piccoli corsi d'acqua e prati allagati frequentati da bestiame di allevamento PRESENZA: presente tutto I'anno in Sardegna, nidifica in colonie DIMENSIONI: circa 43 cm DESGRIZIONE: ardeide di medie dimensioni con occhi e becco di colore giallo e piumaggio prevalentemente bianco con qualche sfumatu-

ra fulva che nel periodo riproduttivo assume, con il piumaggio nuziale, una dominante giallo-rossastra. Depone 4-5 uova in nidi costruiti nei cespugli o nei canneti ATIMENTAZI0NE: insetti, invertebrati e piccoli verlebrati come anfibi e rettili. Il guardabuoi procede tra la vegetazione dei prati catturando le prede che, spaventate dal movimento del bestiame, si spostano nell'erba DISTRIBUZIONE: specie di origine africana, I'airone guardabuoi ha iniziato, una ventina di anni fa, una lenta colonizzazione della Sardegna dove non è raro osservarlo in compagnia di pecore o buoi nelle campagne in prossimità delle zone umide dell'oristanese e del cagliaritano PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

Airone Guardabuoi nel suo terreno di caccia

Airone guardabuoi su una pecora gLi aironi guardabuoi pascoLano nei prati in prossimità detle zone umide, jnsieme atle pecore, pronti a catturare insetti, anfibi e piccoLi retti[i che si spostano tra la vegetazione, spaventati da[[incedere deg[i ovini.

In Sardegna


Arnour BIANco MAGGIoRE (Casmerodius albus, Linnaeus, 1758) Airone bianco maggiore [Airone bianco frequenta [e zone umide delta Sardegna nel periodo dei passi, autunno e primavera. ed in inverno. Atcun'i stagni come S'Ena Arrubio, ospitano in autunno decine di esemplari di questo sptendido ardeide dalte candide piume.

IIABITAT: diffuso in tutto il mondo, frequenta ambienti patudosi e stagni. Nidifica tra i canneti Sardegna nel PRESENZA: è presente periodo invernale ma non è numeroso come l'airone cinerino DIMENSI0NI: circa 90 cm DESCRIZI0NE: ardeide di grandi dimensioni con piumaggio di colore bianco candido. Net

in

periodo riproduttivo ii becco è giallo; te zampe sono nere e molto tunghe AIIMENTAZIONE: è un predatore e normalmente caccia in luoghi aperti. Si nutre principalmente di pesci, insetti, anfibi, rettili e piccoli mammiferi DISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide sarde nel periodo autunno-inverno PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allesato A det Reg. (CE) 338/97


GrnzrrrR (Egretta garzetta garzetta, Linnaeus, 1758)

HABITAT: lagune, stagni, marcite, corsi d'acqua e zone costiere PRESENZA: stanziale, comune DIMENSIONI: circa 60 cm DESCRIZIONE: piumaggio del corpo completamente bianco candido, zampe e becco neri, piedi giaili; nel periodo detle cove le zampe tendono al rosso. Durante il periodo ripro-

la garzetta veste l'abito nuziale costituito da lunghe penne cascanti sulla nuca, sul collo e sul dorso. Sessi simili. La garzetta, come gli attri ardeidi, ha una sithouette di volo inconfondibile in quanto è duttivo

solita tenere il collo piegato all'indietro ATIMENTAZI0NE: anfibi adulti e stadi larvali, rettili, pesci, insetti, piccoli crostacei. La garzetta, al pari degli altri ardeidi, caccia ripiegando il lungo collo all'indietro e scagliandolo con velocitĂ e precisione allindirizzo della preda che viene infilzata dal becco appuntito DISTRIBUZIONE: limitata alle lagune, agli stagni, alle marcite ed atle zone costiere de[l'isola PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

Garzetta in caccia Le garzette cacciano spesso "a[['aspetto": immobili attendono, con i[ co[[o retratto. che pronte a far scattare, come una molla, [a testa e ad infilzare [a preda.

i

pesci entrino net loro raggio d'azione


CtcoottA BIANcA (Ciconia, ciconia, ciconia, Linnaeus, 1758)

Cicogna bianca con [a prole Sotitamente di passo in Sardegna, anche se da quatche anno a[cune coppie hanno scetto [a nostra isota per nidificare.

co tranne le grandi e larghe ali che sono

HABITAT: zone di pianura umide PRESENZA: rare e solo di passo in Sardegna,

invece completamente nere. La coda è corta e squadrata, iI collo è motto lungo, il becco robusto di colore rosso che termina appuntito. Uocchio è rossastro circondato da una mascherina nera tanto da far sembrare l'occhio molto più grande. Le zampe sono lunghe, anch'esse rossastre. Costruisce un nido

anche se da qualche anno eccezionalmente nidificano nella nostra isola DIMENSIONI: circa 1 m x165 cm di apertura alare

DESCRIZI0NE: un trampoliere di grosse dimensioni con il corpo completamente bian59


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FrutcotrERo (Phoenicopterus ruber roseus, Palias, 1811)

Giovane Fenicottero

soggetti giovani si differiscono dagLi aduLti per grigio-marroni del piumaggio.

I

Le

tonatitĂ

HABITAT: saline e stagni costieri PRESENZA: migratore parziale, da diversi anni

ma anche alghe. Le prede vengono filtrate con ilbecco; spesso i fenicotteri smuovono il fondo

una folta colonia ha scelto gli stagni di

con le zampe per stanare i piccoli animaletti di

Cagliari per nidificare DIMENSIONI: circa 125 cm DESCRIZI0NE: trampoiiere inconfondibile per iI becco ricuryo, le lunghe zampe, il corpo rosato e le ali rosse e nere. II maschio ha dimensioni teggermente maggiori della femmina

cui si nutrono

ALIMENTAZIONE: larve di insetti, molluschi e piccoli crostacei (soprattutto Artemia salina)

DISTRIBUZIONE: saline, stagni retrodunali e

lagune dell'isola. Dat 1993 una foita colonia di questo splendido ed elegante trampoliere ha scelto gli stagni cagliaritani per nidificare PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

[e remiganti nere' Fenicotteri rosa in volo Hanno grandi ati Lunghe ed appuntite, con sfumature rosa e cremjsi con Quando spicca iI vo[o prende [a rincorsa, ajutandosi con [e grandi zampe'


Fenicotteri rosa

I fenicotteri DaL

spesso si radunano neLle zone dotci degLi stagni atla ricerca di cibo. 1993 una folta cotonia di fenicotteri ha sceLto gti argini dello stagno di Motentargius per nidificare.



Spmorr (Platalea leucorodia, Linnaeus, 1758)

DESCRIZI0NE:

fa parte della famiglia

Plegadidae, alla quale appartengono gli ibis ed i mignattai. Sono uccelli caratteizzati da bec-

chi di forma ricurva; nella spatola invece, il becco molto lungo termina a forma proprio di spatola; le zampe sono lunghe e il piumaggio

è generalmente bianco. Depone 3-5 uova in nidi costruiti solitamente nei canneti ATIMENTAZI0NE: filtra l'acqua e il fango utihzzando it suo grande becco in cerca di prede. Si ciba di piccoti animali acquatici di ogni HABITAT: zone umide PRESENZA: presente nel periodo dei passi, autunnale e primaverile; qualche gruppo poco numeroso sverna negli stagni delloristanese DIMENSIONI: è un uccello di medie dimensioni

Gruppo Durante

di Spatole iI periodo dei

genere

DISTRIBUZIONE: limitata alle zone umide PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. 23

n'

passi primaveriti negti stagnì delloristanese e del cag[iaritano non è infrequente osservare stormi in attesa di riprendere iI viaggio che [e porterà ne[e aree di nidificazione

[e intente a riposare ed a rifocillarsi

-

/1.998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97 29/7

di spato-


MrcuarrAro (Plegadis falcinelus falcinellus, Linnaeus, 1758)

il

DESCRIZIONE: nel periodo invernale piumaggio di entrambi i sessi ha una dominante nerastra; durante tutto il periodo riproduttivo piumaggio assume una colorazione color

il

ruggine con riflessi bronzei caratteristici;

il

becco è ricurvo

ATIMENTAZI0NE: anellidi, insetti acquatici, anfibi, piccoli crostacei e molluschi. Il mignat-

taio caccia spostandosi netllacqua bassa e contemporaneamente sondando il fondo con il becco

HABITAT: stagni e marcite con acque basse PRESENZA: presenza jnvernale e durante i passi; raro e locatizzato. Lo si trova in mezzo

DISTRIBUZI0NE: stagni, marcite e

agli aironi, in colonie, per la nidificazione

prati allagati PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

DIMENSIONI: circa 56 cm

inclusa

Mignattai UcceLto daI caratteristico becco ricurvo con iI quate scandagtia iI fondo degti stagn'i alta ricerca di cibo; ma neI periodo riproduttivo assume riftessi metattici. (Foto P. Macis)

iI suo piumaggio

è scuro,


Prccror,rE sEtvATIco

o CoroMso roRRAIoto

(Columba livia livia, Gmelin, 1789)

HABITAT: zone rocciose costiere o falesie dell'interno PRESENZA: stanziale in Sardegna. Specie abbondante ma localizzata DIMENSIONI: 30-34 cm DESCRIZIONE: corpo di colore grigio, grossa macchia bianca nella parte inferiore del dorso,

coda

di

media lunghezza, zampe rossastre.

Solitamente depone 2 uova in fessure rocciose o nelle imboccature delle grotte ATIMENTAZIONE: erba tenera

si ciba di semi,

germogli,

Piccione selvatico Questo cotumbide è comune neLLe faLesie montane ed costiere; per nidificare uti[izza grotte e fessure spesso

queLte LuoghĂŹ

impervi ed inaccessibiLi.

DISTRIBUZIONE: limitata alle falesie costiere e montane con fessure, cenge e grotticelle in cui nidificare PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Piccione selvatico di piccioni intento a dissetarsi neI torrente di una zona costiera.

Gruppo

in in


Tortora nel nido con i piccoli Visitatrice estiva, [a tortora sarda predil.ige per nidificare

Tonronr

te

zone aperte con aLberi e cespug[i.( Foto P. Macis)

(Streptopelia turtur moltonii. Trischitta, 1939)

DIMENSI0NI: circa 28 cm DESCRIZI0NE: varietĂ sardo-corsa della tortora europea; parti superiori grigio-rosate, caratteristiche macchie bianche e nere alla base del collo. Copritrici alari castane. Sessi simili ATIMENTAZIONE: si ciba di semi e germogli DISTRIBUZIONE: campagne e colline con macchia e boscaglie di tutta la Sardegna PR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

HABITAT: campagne e cottine aperte con presenza di alberelli sui quali nidificare PRESENZA: estiva nidificante; relativamente comnne

ot


Mnnur

PESGAToRE

Martin pescatore

i coraciformi presenti in Sardegna si distingue per i[ voto veloce e saettante; vive ne[[e zone umide e lungo i fiumi dove trova abbondanza di pesciolini che costituiscono [a base essenziale detta sua dieta. ( Foto P. Macis)

(Alcedo atthis atthis, Linnaeus, 1758)

Tra

IIABITAT: fiumi, laghi, stagni e lagune. Nidifica in buchi scavati nei banchi sabbiosi dei fiumi, quatche volta anche lontano dallac-

ATIMENTAZIONE: si nutre di pesciolini, insetti acquatici, esemplari adulti e larve di anfibi che cattura dopo un rapidissimo tuffo DISTRIBUZIONE: limitata a stagni, lagune e corsi d'acqua di tutta la Sardegna

qua

PRESENZA: specie stanziate, localizzata; depone le uova alllnterno di nidi che scava lungo gli argini dei corsi d'acqua DIMENSI0NI: circa 16 cm DESCRIZI0NE: sessi simili, parti superiori azzurro-verdi con riflessi metallici, parti inferiori castane

protetta (L.R. n" 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

PROTEZIONE: specie

inclusa

68


GumuoAIA MARINA (Coracias garrulus. Linnaeus, 1758)

HABITAT: campagne aride con zone

più

o

meno boscose PRESENZA: specie estivante che frequenta la Sardegna nei mesi caldi, nidifica nelle cavità

degli alberi e negli argini dei rusceili. Specie rara e localizzata DIMENSION[: 30 cm

DESCRIZI0NE: dorso castano, piumaggio azzurro-verde; dimorfismo sessuale pressoché assente

ATIMENIAZIONE: cattura insetti, piccoli ret-

titi. anfibi Ghiandaia marina ai primi voti gìovani dì questa specie presentano una colorazione del piumaggio meno appariscente degLi adultì.

GLi esempLari

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Ghiandaia marina adulta Questo coloratissimo coraciforme è particolarmente raro e [ocaLizzato; in Sardegna è presente in alcune zone pianeggianti. Depone Le uova neL mese di giugno e L'invoto dei giovani awiene in piena estate.

DISTRIBUZIONE: la distribuzione della ghiandaia marina è limitata ad alcune piane ed alto-

piani con vegetazione rada della Sardegna centrale PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

n'

?0


GnucctoNE (Merops apiaster, Linnaeus. 1758)

DIMENSIONI: circa 28 cm DESCRIZIONE: sessi simili, parti superiori castane, ali e coda verdi, gola giaUa e parti

inferiori azq)rre ATIMENTAZI0NE: cattura in volo insetti; principatmente imenotteri (api e vespe) ma

HABITAT: campagne aperte; alla fine delUestate non è raro osseware stormi di gruccioni in caccia di imenotteri, loro prede abituali, sopra

anche odonati (tibeltule) DISTRIBUZI0NE: campagne aperte, spesso in prossimitĂ di ruscel[ e canali dove scava lunghi cunicoli in cui deporre le uova

n" 23 non Washington: di 29/7 /1998). Convenzione

PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R.

i boschi

PRESENZA: specie estivante, nidifica in lunghi cunicoli che scava negli argini dei fiumi o direttamente nel terreno. Specie abbastanza

inclusa

frequente Gruccione su[ terreno o [ungo [argine Vive jn co[onie spesso molto numerose in zone aperte; nidifica a[[interno di tunghi cunicoLi che scava dei corsi d,acqua.5.i nutre di insetti come api, vespe e Libellule che cattura in vo[0.

7r


Upupa (Upupa epops epops, Linnaeus, 1758)

HABITAT: campagne e boschi aperti, nidifica nelle cavità di tronchi o muri di vecchi casolari PRESENZA: specie estivante e nidificante; poco frequente DIMENSIONI: circa 28 cm DESCRIZIONE: sessi pressoché simili, ciuffi erettili, colore del corpo beige chiaro con ali, dorso e coda che presentano barrature trasversali bianche e nere; becco leggermente ricurvo. Inconfondibile nel volo paragonabile a quello

di una grossa farfalla ATIMENTAZIONE: si nutre di insetti e larve di questi DISTRIBUZIONE: campagne e boschi aperti di

tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (1.R. n" 23 29/7 /1998). Convenzione di Washington: non

inclusa

Upupa UcceLLo mìgratore, L'upupa arriva in Sardegna in primavera per riprodursì; predilige zone aride piane o coLLinari con poca vegetazione. Nidifica nelle cavità degli alberi e nelle fessure dei muretti a secco o dei vecchi casotari.

72



Fmco DErrA

REGTNA

(Falco Eleonorae, Gené, 1839)

Falco delta Regina Ne[La popo[azìone

-

Fase scura

di questo falco è possibiLe distinguere

due

HABITAT: coste rocciose e frastagliate, isolet-

cotorazioni distinte chiamate, rispettivamente, fase chiara

te situate sulle rotte degli uccelli migratori PRESENZA: estiva-autunnale come nidificante, sverna in Africa orientale e nel Madagascar DIMENSIONI: maschio 36-38 cm; femmina

fase scura.

circa 40 cm DESCRIZIONÉz - Humaggio di maschi

e

femmi-

ne: nella "fase chiara", entrambi i sessi hanno le parti superiori di colore scuro, le inferiori e le cosce di colore rossastro; nella "fase scura"

hanno sia le parti superiori che le inferiori totalmente marron scuro. Nella "fase chiara" sono ben evidenti per entrambi i sessi i mustacchi; - dei giovani: simili agli adulti nella "fase chiara", se ne differenziano per la mancanza di calzoni rossicci evidenti e per la presenza di sfumature chiare del piumaggio del dorso

Esemplare giovane di Falco de[[a Regina - Fase chiara Questi rapaci arrivano netla nostra isota in primavera, per poi deporre [e uova nel mese dj luglio; essi 'impiegano tutto i[ periodo estivo ne[L'allevamento delta pro[e fino at['invo[o dei giovani che awiene generalmente tra La fine di settembre e [inizio di ottobre. Durante questo periodo i giovani apprendono [e tecniche di caccia, grazie all'abbondanza di uccelli di passo, per poi ripartire aLta volta deL[e terre caLde dell'Africa ne[[e qua[i trascorreranno L'inverno successivo.

e


Fatco de[[a Regina - Fase chiara e fase scura -nidifica esctusivamente ne[[e zone costiere. Essendo un rapace gregario. vive Questo rapace

in coLonie sparse nei tenitori delta di Capo Monte Santo (Baunei) nel.territorio centro-orientale ne[[a costa e e SanfAntioco, Cartoforte tra costa sud-occidentale,


Giovani Falchi detta Regina di circa un mese di vita tutti i fatconidi, questi uccetLi non costruiscono it nido, ma depongono rocce; possono occupare taLvoLta nidi costru'iti da attri uccetli.

Come

Le

uova ne[[e cavjtĂ natura[i o sulte piattaforme de[[e


Farco GRrrrAro (Falco naumanni, Fleischer, 1818)

Falco Gritlaio adutto in volo È un rapace di dimensioni leggermente inferiori at Gheppio, ma ad esso mo[to simite per l.a colorazione del piumaggio e per le dimensioni, tanto che [i si può distinguere solo per alcune impercettibi[i differenze. È un uccetto migratore che nidifica in Sardegna in colonie. Si trattiene datta primavera allautunno, ed in Africa ne[ periodo inverna[e.

HABITAT: quasi tutti gli ambienti, preferibilmente zone aride di collina e pianura popola-

te di insetti. Nidifica in colonie più o meno numerose, in vecchie costruzioni e su pareti rocciose

PRESENZA: estiva come nidificante, con migrazione autunnale verso le steppe e le savane dellAfrica DIMENSIONI: maschio 27-30 cm; femmina 3032 cm DESCRIZIONEz - Humaggio del maschro: testa grigia, coda grigio chiaro, dorso color rossiccio

privo di picchiettature, petto nocciola pallido, occhi neri, piedi e cera del naso giallo-arancio in entrambi i sessi; - della femmina: simile a

quello del Gheppio femmina; leggermente

minore di dimensioni, è quasi priva di mustac-

chi ed ha le unghie bianche; - dei giovani: simile alla femmina adulta

Fatco Gritlaio Maschio Questo rapace nidifica su rocce, in cavità o piattaforme, vecchi ruderi, case diroccate; predilige [e zone aride o comunque i ter-

ritori dove abbondano insetti, piccoti rettili,

ucceLti

e roditori

di piccota taglia. 78


Fatco Griltaio maschio ne[[e vicinanze del nido con un topo appena catturato parente, iL Gheppio: traQuesto piccolo rapace presenta una caratteristica nel comportamento che to distingue daL suo vicinissimo sporta Le prede trattenendote spesso con iL becco anzichĂŠ con g[i artigLi.


- Accoppiamenfo: aprile-maggio

- Deposizione delle uova: (tre-cinque) maggiogiugno Periodo di incubazione: 28-29 giorni Permanenza dei piccoli nel nido: 26-28 giorni Involo : Iuglio-agosto Peso: maschio 90-110 g; femmina 1,20-1,90 g

-

Apertura alare:65-70 cm

ATIMENTAZI0NE: cattura insetti, piccoli uccelli, lucertole e roditori di piccole dimensioni DISIRIBUZIONE: il gritlaio in Sardegna è presente negli ambienti pianeggianti e di collina PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97

Femmina adulta

di Falco Grillaio in

cova


Farco

PETIEGRTNo

(Falco peregrinus brookei, Sharpe, 1873)

Fatco

pellegrino in volo

Questo rapace è specializzato ne[[a cattura di uccelli di piccola e media tagtia, che preda esclusivamente in vo[o; [a sua vetocità è tate da raggiungere spesso in picchiata vetocità elevatissi-

me che

IIABITAT: falesie costiere e montuose intervallate da aree aperte frequentate da selvaggina di passo PRESENZA: stanziale; nel periodo invernale e in quello dei passi si possono sovrapporre individui di sottospecie diverse daila nostra DIMENSIONI: maschio 38-40 cm; femmina 4045 cm DESCRIZIONÉ: - Humaggio del maschio: parti superiori grigio-ardesia, parti inferiori chiare con barmture orizzontali scure, petto a gocce. Testa superiormente scura con evidenti mustacchi, sottogola bianco. Cera delle narici e delle zampe giallo-arancio; occhi nei; - della femmina: simite al maschio, con barature più larghe nel ventre, a parte le maggiori dimensioni; occhi neri; - dei giovani; presenta una decisa tonaiità marrone, it petto è striato di nero verticalmente, ta testa maron scuro. montane; zone

Zampe verdi- giallastre

Falco petlegrino maschio sul suo posatoio abituale

0gni coppia dispone di posatoi abituati posti in posizione dominante; da queste posizioni i falchi Peltegrini controltano i[ territorio circostante e nulta sfugge alta [oro vista acutissima.

[o contraddistìnguono come [a creatura vivente

veLoce su[a terra.

più



Fatco Pellegrino nel suo territorio A partire daI periodo detl'invoLo, che in [inea d'i massima awiene net mese di maggio. i giovani fatchi rimangono neI territorio per tutto i[ periodo estivo, controttati e ben addestrati dai genitori a[ difficĂŹte compito delta cattura delte prede. Purtroppo una buona parte di questi giovani non superano i primi mesi di vita e soto i piĂš abiLi e forti riusciranno a soprawivere.


Femmina adulta Nella quasi totaLitĂ dei rapacĂŹ [e femmine superano i maschi per dimensione. In partico[are Le femmine di Falco Petlegrino sono, tatvo[ta, in grado dj catturare prede che superano iL toro peso corporeo; di contro i maschi. piĂš piccoli ed agi[i, sono speciaLizzati netla cattura di ucceL[i di dimensioni inferiori.


Falchi Petlegrini, prossimi a[t'involo. nei pressi de[ nido

- Accoppiamenfo : gennaio-febbraio

- Deposizione delle uova: (uno-due; tre-quattro) febbraio-marzo - Periodo di incubazione:29-32 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:38-40 giorni - Involo: maggio - Peso: maschio 500-650 g; femmina 700-900 g - Apertura alare:80-11.0 cm

Femmina di Falco Pellegrino con i piccoti di circa due settimane IL fatco peLtegrino aLleva La proLe per circa 40 giorni, imbeccando accuratamente i piccoLi per circa 25 giorni; soLo dopo i genitori lasciano loro [e prede parzia[mente spiumate, affinché i piccoLi possano imparare a cibarsi da soti.

AIIMENTAZIONE: esclusivamente ornitofago, si nutre di anatre, piccioni, pemici, colombacci, tortore, beccaccini e altri uccelti di piccole dimensioni

DISTRIBUZIONE: il Falco pellegrino è distribuito pressoché uniformemente in Sardegna con maggiori concentrazioni di coppie nelle falesie costiere ed in quelle montane PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di tralashington. Allegato A del Reg. (CE) 338/97


Gurppro (Falco tinnunculus tinnunculus, Linnaeus, 1758)

QuaLsiasi posatoio per

re

pati etettrici, alberi, rocce o tetti di case diroccate. Quando si libra in volo, spesso, [o si può ammirare nel suo caratteristico "vo[o a spirito santo" (hovering). che esegue con un veLoce battito d'a[i, contro vento, tenendo [a coda aperta a

HABITAT: molto vario; predilige le zone aperte di campagna, meno i boschi fitti, ma si sta-

bilisce anche

in

centri abitati

ventagLio. 'in modo taLe che iL corpo rimanga immobiLe sospeso neIL'aria.

densamente

popolati PRESENZA: stanziale DIMENSIONI: maschio 28-30 cm; femmina 32-

34 cm DESCRIZIONEz - Piumaggio del maschio: testa grigio ardesia, dorso rosso mattone picchietta-

to, coda grigia, ventre color nocciola striato verticalmente; - della femmina: prevaientemente di colore marroncino con le parti inferiori più chiare rispetto aI maschio; dorso picchiettato di nero. Cera delle narici e delle zampe gialla come nel maschio; - dei giovani: simili alle femmine adulte, ma con le zampe e la cera delle narici di colore giallo verdastro

Maschio adulto maschi si differenziano dalle femmine per Le dimensioni ridotte e per [a co[orazione de[La testa e deLLa coda che assu-

I

me

it gheppio può essere adatto per scruta-

iI territorio di caccia; non è quindi raro veder[o poggiato su

tonalità grigio-azzurrognoLe.

86


Nidiacei di Gheppio di circa 18 giorni IL gheppio solitamente nidifica su rocce, torri. vecchi caso[ari e centri urbanj; eccezionalmente, come [e uova tra Le fronde di un albero, in un nido costruito precedentemente da una tortora

in questo caso, ha deposto


88


Giovani gheppi di circa 25 giorni

i giovani gheppi stazionano netle vicinanze del nido in attesa che i genitori portino [oro Le prede.

Spesso, seppur non comptetamente svituppati,

- Accoppiamento: marzo-aprile - Deposizione delle uova:

(tre-sei) aprile-maggio

- Periodo di incubazionei 27-29 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido: 28 giorni circa - Involo; giugno - Peso: maschio 1.20-1.50 g; femmina 770-250 g - Apertura alare:70-82 cm ATIMENTAZIONE: caccia piccoli uccelti, lucertole, rospi, topi e insetti

DISTRIBUZIONE: it gheppio è diffuso in tutti gli ambienti compresi i centri urbani 23 PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Aliegato A del Reg. (CE) 338/97

n'

IL gheppio è un rapace molto abi[e ne[[a caccia; cattura te sue prede sia in vo[o che jn terra. Sotitamente cattura picco[i roditori, uccetl.i. rettjl.i e anfibi, ma anche i grossi insetti rien-

trano nelto spettro alimentare di questo falconide.


Prnxrcr (Alectoris barbara barbara. Bonnaterre. 1 790)

HABITAT: pianure e colline ricoperte da macchia PRESENZA: specie stanziale DIMENSI0NI: circa 33 cm DESCRIZIONE: iI piumaggio tra i due sessi è

Pernice adutta UcceLto tipico deL[a macchia mediterranea, [a pernice si muove con cautela e circospezione quando si trova aLto scoperto, pron-

ta a rifugiarsi netla vegetazione aI minimo segno di perico[0.

praticamente identico; le parti superiori sono grigie con testa castana attraversata da una striscia bianca, sottogola grigio, ventre a barre trasversali, ali corte. Il maschio presenta un

piccolo sperone. I loro versi sono udibili soprattutto all'alba e al tramonto ATIMENTAZIONE: si nutre di semi e bacche DISTRIBUZIONE: zone a macchia mediterranea sia piane che collinari ma anche boschi aperti di tutta la Sardegna

n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R.

inclusa

Piccoli di Pernice Appena nati abbandonano iL nido a[ seguito detla madre; incapaci ancora di vo[are, in presenza di un predatore si immobiLizzano tra gLi sterpi, mimetizzandosi perfettamente.

90


Gassmuo Conso

DIMENSIONI: circa 49 cm DESCRIZI0NE: parti inferiori chiare, ali grigie e becco color rosso corallo con punta gialla ATIMENTAZI0NE: il gabbiano corso è tegato strettamente al mare; per questo motivo è raro

(Larus audouini, Payraudeau, 1826)

HABITAT: falesie a picco sul mare ed isolotti. È specie d'alto mare che occasionalmente si

trova lungo le coste. Nidifica nelle isolette sparse del Mediterraneo

PRESENZA: stanziale. Specie tipica det Mediterraneo in costante declino per llalterazione del suo habitaU poco comune

incontrarlo nell'interno, si nutre di pesci ed altri animati marini che cattura sulla superficie del mare DISTRIBUZIONE: specie endemica del Mediterraneo che ha in Sardegna la popolazione più numerosa. Risulta distribuito in maniera regolare nelle coste rocciose meno frequentate nonché nelle isole ed isolotti che costellano la Sardegna PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Gabbiano corso

In primavera gti isolotti, che punteggiano

Lo

splendido mare detla Sardegna, ospitano

La

nidificazione del gabbiano corso, uno spten-

più numerosa. dido taride dal becco color coratlo che vive esctusivamente nel mediterraneo e che vanta in Sardegna [a popolazione


GassmNo REArE (Larus cachinnans michahellis, Naumann, 1840)

HABITAT: coste ed isole, ma anche stagni

lagune. UadattabilitĂ alimentare

lo

Gabbiano reale

e

porta

ovunque, ma nidifica sempre sulle scogtiere PRXSENZA: stanziale, comunissimo DIMENSIONI: circa 56 cm DESCRIZI0NE: parti inferiori bianche, ali e

dorso grigio-chiari, becco giatlo con macchia rossa. Gli adulti nel periodo delle cove si distinguono per avere te palpebre di un rosso vivo ATIMENTAZI0NE: praticamente onnivoro; il gabbiano reale da tempo ha imparato a sfrut-

tare altre risorse alimentari che non siano quelle marine d'origine, cosi è diventato un assiduo frequentatore delle discariche dove trova di che nutrirsi DISTRIBUZIONE: coste, isolotti e lagune di tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Gabbiano reale Per quanto frequenti discariche e centri abitati, nel periodo delta riproduzione i[ gabbiano reate -quasi sentisse [a nostatgia del mare- ritorna net[e coste rocciose impervie e negli isototti dove nidifica.

92

in volo


GlgstlNo

RosEo

(Larus genei, Brème, 1839)

Gabbiano roseo

Motto somigliante at Gabbiano comune, anche se un po' più grande e caratterizzato daI piumaggio bianco con teggere sfumature rosa.

HABITAT: stagni e lagune PRESENZA: stanziale; da quatche decennio una folta cotonia, considerata la più grande del

Mediterraneo occidentale, si è instaliata nello stagno di Cagliari. Locabzzato DIMENSIONI: circa 42 cm DESCRIZIONE: parti superiori bianche, petto

con leggere sfumature rosate, ali grigiastre; sessi simili ATIMENTAZI0NE: piccoli pesci ed invertebraStormo di gabbiani rosei SoLo da

poÀi decenni

cie ha portato

iL gabbiano roseo si è

La Sardegnà. a

quali insetti adulti e loro larve e piccoli crostacei tutti catturati sulla superficie deil'acqua; a volte i gabbiani rosei nuotano intorno ai fenicotteri impegnati a nutrirsi, cercando di predare piccoii invertebrati smossi da loro

ti

IIISTRIBUZI0NE: [mitata ad alcuni stagni, lagune e saline PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1998) Convenzione di Washington: non inclusa

stabilito rego[armente ne[[a nostra iso[a; questo processo di ampliamento de[[a spel"a coionia più numerosa del mediterraneo occidenta[e di questo laride'

tutfoggi. ad ospitare


Fraticello con un pesciolino nel becco in Sardegna. (Foto P. Macis)

IL fraticeLLo è La più piccola sterna presente

Fnmrcrrro (Sterna aibifrons albifrons, Paltas. 1764)

DIMENSIONI: circa 24 cm DESCRIZIONE: parti inferiori bianco candide, superiori grigio chiare, fronte bianca con vertice e nuca neri. Sessi simiti

ATIMENTAZIONE: in prevalenza piccoli pesci ma anche insetti e crostacei; le prede vengono catturate dopo brevi picchiate DISTRIBUZI0NE: diffuso omogeneamente nelle lagune, negli stagni, nelle saline di tutta

HABITAT: saline, spiagge e lagune PRESENZA: estiva, nidificante, comune. Ai bagnanti che in estate affollano la spiaggia

cagliaritana del Poetto capita spesso di poter ammirare gli acrobatici tuffi del fraticello e della sterna maggiore, sua congenere più grande, alla ricerca di prede

la Sardegna e nei mari antistanti. PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inctusa 94


ConunccnlA eRIcIA (Corvus corone sardonius, Kteinschmidt. 1903)

HABITAT: presente

in tutti gli ambienti della

Sardegna PRESENZA: stanziale, comunissima DIMENSIONI: circa 46 cm DESCRIZIONE: testa, ali e coda neri, corpo gri-

gio. Varietà sardo-corsa ATIMENTAZIONE: onnivora

Cornacchia Corvide comunissimo e motto numeroso; occupa pressoché tutti gti ambienti della nostra isola e nidifica sugti alberi o sui pali detta tuce. Staziona spesso sui fiti elettricj o sui pali ai bordi detla strada, pronto a cibarsi di animali moÉi. spesso investiti dalte automobiLi in transito.

DISIRIBUZIONE: molto comune in Sardegna dove frequenta tutti gli ambienti ed i centri urbani PROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non inclusa


Convo

TMPERTATE

(Cowus corax sardus, Kleinschmidt, 1903)

Piccoti di Corvo imperiale ne[ nido i[ nido in anfratti rocciosi; è un uccello particoLarmente Legato aL[a prote ed aI proprio territorio che difende caparbiamente da quatsiasi intruso, sia esso uomo o animale. IL Corvo costruisce

HABITAT: zone montane, nidifica solitamente su rocce scoscese, talvolta anche su piante PRESENZA: stanziale, comune DIMENSI0NI: circa 63 cm DESCRIZT0NE: è il più grosso corvide europeo; taglia robusta, piumaggio tutto nero. Varietà sardo-corsa

ATIMENTAZI0NE: specie onnivora; si nutre di

rifiuti e

carogne ma non disdegna uova e nidiacei di uccelli e può arrivare a predare, se ferita o malata, animati detle dimensioni di una lepre DISTRIBUZI0NE: il corvo imperiale è distribuito in tutti gti ambienti della Sardegna PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non

n'

inclusa

Corvo imperiale adutto È it Corvide Europeo di maggiori dimensioni; è un ucceL[o comptetamente nero, con un grosso becco anch'esso nero, di aspetto forte e robusto. Frequenta soprattutto Le zone montuose ed isoLate, ma [o si può vedere facilmente sorvoLare le discariche dei rifiuti, insieme ai Gabbiani e atte Cornacchie, e frugare tra i rifiuti a[[a ricerca di quatsiasi cosa sia commestibite.

96


Trccorn (Cowus monedula spermologus, Vieillot, 1822)

Taccola È

più piccoto del Corvo e de[a Cornacchia; frequenta vecchi edi-

fici, ruderi, pareti rocciose e vive in colonie, talvolta numerose. Ricava

moLto

i[ proprio nido netle fessure delle rocce o nelle

cavità presenti negli edifici.

HABITAT: rocce, vecchi edifici, città, scogliere

marine, aperta campagna

PRESENZA: stanziale molto comune in Sardegna, vive in colonie spesso molto numerose

DIMENSIONI:30-32 cm DESCRIZIONE: becco e fronte nera con guan-

ce e nuca di un colore grigio chiaro, occhi chiari, iI resto del corpo completamente nero. II nido generalmente nelle fessure delle rocce (nidifica anche in vecchie torri o palazzi di città) consiste in una coppa di ramoscelli imbottiti di lana e crini. Depone in primavera 4-6 uova AIIMENIAZIONE: si nutre di tutto ciò che è commestibile sia di origine animate che vegetale

DISTRIBUZI0NE:

la

distribuzione della

Taccola è legata alla presenza di pareti roccio-

s€, castelli

e

ruderi nei quali nidificare.

Comune anche nei centri urbani PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R.

n'

23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

inclusa 97


GutRuonm (Garrutus glandarius ichnusae, Kteinschmidt, 1903)

HABITAT: presente

in tutti i

Ghiandaia adutta La ghiandaia rappresenta, tra gli uccelti, funica forma endemica tipica ed esctusiva delta Sardegna. Frequenta soprattutto [e zone boschive dove costruisce p'iccoLi nidi tra i rami o Le bjforcazioni deg[i alberi

boschi della

Sardegna PRESENZA: stanziate, abbastanza comune DIMENSIONI: circa 34 cm DESCRIZIONE: ta ghiandaia sarda è una sotto-

specie endemica presente solo nella nostra il piumaggio è fulvo, ì.e ali e la coda sono nere, lo specchio alare è azz:utro e nero.

isota;

Dimorfismo sessuale pressoché assente

ATIMENTAZI0NE: specie onnivora, oltre infatti alle ghiande ed alle bacche non disdegna, soprattutto nel periodo riproduttivo, uova e nidiacei di altri volatili, invertebrati ed insetti DISTRIBUZIONE: limitata ai comprensori boschivi dove è molto comune

n'

-

23 PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. Washington: non 29/7 /1,998). Convenzione di inclusa

Giovani di Ghiandaia Le giovani Ghiandaie, anche se non ancora completamente svi[uppate, si spostano nette vicjnanze del nido, esponendosi ta[volta ag[i attacchi di predatori come [astore o [o sparviero.

98


Srnrrrozzo (Emberiza calandra caLandra, Linnaeus. 1758)

HABITAT: campagne apete e tereni coltivati PRESENZA: è stanziale in Sardegna DIMENSIONI: 17-18 cm DESCRIZI0NE: uccello di colore bruno striato; becco corto e robusto, presenta una tacca abbastanza evidente. Di solito depone 4-6 uova; ii nido è costruito a terra o sui cespugli ATIMENTAZIONE: si nutre di semi di piante erbacee e granaglie che raccoglie sul terreno. Nel periodo estivo integra Ia sua alimentazione con insetti DISTRIBUZI0NE: comune nelle campagne incolte e nei coltivi di tutta la Sardegna PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Stritlozzo Tra gLi emberizìdi è La specie di maggiori dimensioni; comune neLLe campagne aperte, è di facile osservazione soprattutto nel periodo di nidificazione

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Zrcoro

NERo

(Emberiza cirtus nigrostriata, Schiebel, 1910)

HABITAT: campi aperti con piante, cespugli e siepi PRESENZA: stanziale in Sardegna; comune DIMENSIONI: circa 15-16 cm DESCRIZI0NE: varietà sardo-corsa dello zigolo

nero europeo (Emberiza cirlus

cirlus,

Linnaeus). I1 maschio ha la faccia giatla con sottogola nero e striatura oculare nem; superiormente è di coiore otivastro mentre inferiormente è giallastro con striature scure. La femmina superiormente è di cotore bruno chiaro con striature scure. Depone 3-4 uova sul terreno o tra i cespugli e Ie siepi ATIMENTAZIONE: si nutre di semi, insetti terricoli, lumache e lombrichi DISTRIBUZI0NE: aree coperte da macchia mediterranea, aperte ma anche boscaglie PROTEZIONE: specie

protetta (L.R. n" 23

-

29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Zigoto nero Piccoto uccetto comune in Sardegna dove frequenta campi apercon alberelli e zone a macchia.

ti

i00


CanorrrrNo (Carduelis carduelis tschusii, Arrigoni, 1902)

HABITAT:

tutti gti ambienti

della Sardegna,

meno comune nei boschi PRESENZA: molto comune, stanziale DIMENSIONI: circa'J,2 cm ITESCRIZIONE: varietĂ sarda

del

cardeltino

europeo (carduetis carduelis carduelis). Sessi simili, colorazione vivace. Le parti superiori sono di un marrone fulvo. La testa presenta una maschera nera, bianca e rossa. Parti inferiori chiare con petto leggermente marroncino. Depone 4-7 tova.

Il

nido viene costruito sui

rami degli alberi

si nutre di semi di tutti i generi prediligendo quetti di cardo. Ha una dieta esclusivamente granivora DISTRIBUZIONE: presente in tutti gli ambienti ma con maggiori presenze nelle aree aperte pianeggianti e collinari PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1998). Convenzione di \Alashington: non

ALIMENTAZIONE:

inclusa

Cardeltino Comunissimo nelle zone pianeggianti e cottinari di tutta [a Sardegna. Deve iI suo nome aUabitudine di nutrirsi dei semi del cardo selvatico. Inconfondjbi[e per i vivaci colori del piumaggio e [e spiccate doti canore.


VrnpoNr (Carduelis chloris madaraszi. Tschusi, 1911)

HABITAT: centri abitati, giardini, campi con siepi, oliveti, boschi Sardegna; motto PRESENZA: stanziale

in

comune. Varietà sardo-corsa del verdone europeo (Carduelis chloris chloris) DIMENSIONI: circa 1.3-1.4 cm DESCRIZIONE: è un uccello robusto con la testa grossa e iI becco appuntito. Il piumaggio è verde giallastro nel maschio, mentre la femmina ha colori meno appariscenti con tonalità grigio verdastre. Depone 4-6 uova ATIMENTAZI0NE: si ciba di semi di medie dimensioni che raccoglie direttamente dal

terreno DISTRIBUZIONE: distribuito

forme

in

maniera uni-

in tutti gli ambienti interni i centri abitati

compresi

dell'isola

n'

23 PROTEZIONE: specie protetta (L.R. 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Verdone maschio È presente in tutti gLì ambient'i ma Lo si ritrova pìù frequentemente ai margìni dei boschi, nei giardini e nelle zone a macchia.

I02


Fruucuurro rrRRENrco (Fringita coelebs thyrrhenica, Schiebel, 1910)

HABITAT: specie numerosa presente nei boschi e nelle zone a macchia mediterranea atta detla Sardegna

larmente spiccato nel periodo riproduttivo; it maschio ha la nuca bluastra, dorso bruno, nella femmina le tinte sono pi첫 smorte e tendono al grigio-bruno ATIMENTAZI0NE: si ciba soprattutto di semi e germogli. I1 fringuello ha un'alimentazione essenziatmente granivora, ma anche insettivora (estate e primavera soprattutto, periodi nei quali le sostanze proteiche sono indispensabili per [allevamento dei nidiacei) DISTRIBUZTONE: boschi, zone a macchia mediterranea ma anche frutteti e parchi urba-

DESCRIZIONE: sottospecie sardo-corsa della

ni in tutta la Sardegna PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7/1,998). Convenzione di Washington: non

specie europea; dimorfismo sessuate partico-

inclusa

PRESENZA: specie stanziale, comune DIMENSIONI: circa 15 cm

Fringue[[o maschio Comune soprattutto nei boschi e nette macchie di tutta l'a Sardegna; 'iI maschio, specie nel periodo riproduttivo, presenta un piumaggio caratterizzato da cotori molto vivaci ed appariscenti.


VrnzrrrrNo (Serinus serinus, Linnaeus, 1758)

HABITAT: parchi, terreni coltivati, zone dove siano presenti alberi sia in città che in campa-

gna. Presente tutto [anno in Sardegna PRESENZA: comunissimo

DIMENSIONI: circa 1,1.-12 cm DESCRIZIONE: appartiene alla famiglia dei

fringitlidi, il verzellino è di colore gialastro con fianchi e parti superiori striati di bruno scuro. Nidifica sugli alberi e depone 3-5 uova ATIMENTAZIONE: si ciba di semi. Il verzellino è un fringuillide perfettamente granivoro, per cui la sua a[mentazione comprende esclusivamente semenze e infiorescenze DISTRIBUZI0NE: distribuito e comunissimo in

tutti gli ambienti

della Sardegna PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R.

n'

23

-

29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non

inclusa

Verze[[ino maschio Passeriforme di ridotte dimensioni che nel periodo primaverile è frequente osservare mentre, posato sui rami, segnata [a propria presenza con sonori gorgheggi'i propri simiti.

104


Avrnm

cAPIRossA

(Lanius senator badius, Hartlaub, 1854)

HABITAT: campagne aperte con alberetli che utilizza per nidificare e come posatoi PRESENZA: specie estivante e nidificante; c0mune

DIMENSIONI: circa 18 cm DESCRIZIONE: nuca e vertice ruggine, sopra-

coda bianco, parti superiori nere; nel maschio

la fronte è nera mentre nella femmina risulta biancastra

ATIMENIAZI0NE: insetti, uccetlini, piccoli rettili e anfibi; spesso te averle infilzano le prede nelle spine degli atberi utiìizzandole a

mo'di

Averta capirossa lJaverla capirossa giunge

in Sardegna in primavera per nidifica-

rei nonostante [e piccole dimensioni è particolarmente aggressiva e non esita ad attaccare con decisione qualsiasì intruso' Questo passeriforme frequenta piane, zone collinari con rada vegetazione; spesso nidifica in piccoli perastri a non più di due metri d'altezza.

dispensa

DISTRIBUZI0NE: Uaverla capirossa è distribui ta uniformemente in Sardegna con maggiori presenze nel[e zone a macchia mediterranea ed in quette boschive PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,995). Convenzione di Washington: non inclusa


Avrnra PrccorA

HABITAT: boschi anche di piccole dimensioni e zone a macchia mediterranea PRESENZA: specie estivante e nidificante; meno comune dell'averLa capirossa DIMENSTONI: circa 17 cm DESCRIZIONE: dimorfismo sessuale spiccato;

(Lanius collurio collurio, Linnaeus, 1758)

maschio: parti superiori fulve, nuca grigia, banda nera che attraversa gii occhi, parti infe-

riori chiare; fernmina: parti superiori grigiobrune, inferiori chiare AIIMENTAZIONE: cattura insetti, piccoli ret-

Averta picco[a llaveria piccoLa preferisce zone boscate a macchia mediterranea. E possibile vedere questo uccello tra i cespug[i e arbustj,

in

attesa su un posatoìo dominante daI quale

tili. ucceilini e anfibi DISTRIBUZI0NE: meno comune dell'averla capirossa, l'averia piccola preferisce le aree boschive e Ia macchia mediterranea PROTEZIONE: specie protetta (1.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

si getta suLle

prede, rappresentate generalmente da insetti e pìccoLi rettiLì.

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Cnrauono (Anthus campestris, Linnaeus, 1758) Calandro Comune netle piane assotate. spesso è possibite osservarto posato sut[a cima dei cespugti o di piccoli alberi.

HABITAT: zone coltivate o incolte, pianure della Sardegna PRESENZA: visitatore estivo, nidifica in Sardegna

DIMENSIONI: circa L6 cm DESCRIZIONE: aspetto stanciato, ha una colo-

razione maflone. Moito chiaro, con te parti inferiori chiare senza striature; presenta un sopraciglio abbastanza evidente, le zampe sut giallastro e Ia coda sono lunghe. Nidifica sul terreno nelle depressioni det suolo; depone circa 4-5 uova ATIMENTAZI0NE: si nutre di insetti ed invertebrati DISTRIBUZI0NE: zone aride aperte o cespugliate di tutta la Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

107


PnssrnA

MATTUcTA

(Passer montanus montanus. Linnaeus, 1.758)

HABITAT: zone coltivate, giardini, centri abitati PRESENZA: molto comune, nidifica in Sardegna

DIMENSIONI: circa L2-13 cm DESCRIZI0NE: più piccola del passero sardo

e con carattere più vivace. Entrambi i

sessi

hanno la stessa colorazione del piumaggio: la testa è bruno cioccolato, le guance e il collare sono bianchi con macchia auricolare nera. Depone 4-6 uova in nidi costruiti nelle cavità degii alberi e sui muri ATIMENTAZIONE: si nutre di tutto ciò che è

commestibite

di

origine sia animale

Passera mattugia Specie simite a[ congenere passero sardo, anche se di dimensioni inferiori e meno comune.

che

vegetale

DISTRIBUZIONE: diffuso in

ti

tutti gli ambien-

delt'isola, centri urbani

compresi.

Comunissimo PROTEZI0NE: specie non cacciabile (L.R. n' 23 - 29/7 /1998). Convenzione di tr4/ashington: non inclusa

108


Prssrno (Passer hispaniolensis arrigoni, Tschusi, 1903)

DESCRIZIONE: varietà sardo-corsa della specie

Passer hispaniolensis hispaniolensis. In Sardegna è il passero più comune. II maschio ha il piumaggio scuro con testa marone e guance bianche; la femmina ha il piumaggio di un colore beige scuro uniforme. Depone 5-6 uova sugli aiberi o nelle fessure dei muri

tutto ciò che è origine animale che

AIIMENTAZIONE: si ciba di

commestibile, sia

di

vegetale HABITAT:

tutti gli ambienti naturati compresi

i centri abitati PRESENZA: stanziale e nidificante in Sardegna. Molto comune in tutti gli ambienti naturali e nei centri abitati DIMENSI0NI: circa 15 cm

DISTRIBUZI0NE: diffuso in

tutti gli

dell'isola, centri urbani

ambienti

compresi.

Comunissimo

PROTEZI0NE: specie non cacciabile (L.R. n" 23 - 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non inclusa

Passero tanto Specie moLto abbondante, comunissima anche nei centri urbani; nel periodo riproduttivo La sua presenza è spesso eccessiva da creare danni ai campi coltìvati ed agli ortì.


Cmturnr

DESCRIZI0NE: sottospecie sarda detla capine-

(Sylvia atricapitla pauluccii, Arrigoni, 1902)

ra

europea (Sylvia Atricapilla Atricapilla,

Linnaeus), anche questa pare sia presente in Sardegna. I1 maschio ha la testa nera, il colore del piumaggio grigio scuro e ìiaddome bianco. La femmina ha la testa marone chiaro e grigia tranne il dorso brunastro chiaro e le parti superiori marrone scuro ATIMENTAZIONE: si nutre di insetti, vermi, piccoli ragni DISTRIBUZIONE: zone a macchia mediterranea, boscaglie, giardini e parchi di tutta la

HABITAT: boschi, zone di macchia, parchi, giardini in tutta la Sardegna

Sardegna PROTEZIONE: specie

Sardegna

protetta (L.R. n" 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

DIMENSIONI: circa 1.4 cm

inclusa

PRESENZA: migratore parziale,

nidifica in

Capinera femmina È un passeriforme tipico detta macchia medìterranea; molto comune in Sardegna, frequenta anche parchi e giardini.

110


Prrrmosso (Erithacus rubecula sardus. Kleinschmidt, 1903)

DIMENSIONI: circa 1.4 cm DESCRIZTONE: parti superiori marroni, ventre bianco, petto e gola rossicci; sessi simiii ATIMENTAZI0NE: il pettirosso ha una dieta prevalentemente insettivora anche se non disdegna, in particolare nei mesi freddi, bac-

che e semi

DISTRIBUZI0NE: boschi, zone a macchia mediterranea, frutteti e giardini di tutta la HABIIAT: boschi e zone a macchia mediterranea, giardini PRESENZA: stanziale, comunissimo; durante ltnverno alle popolazioni locali appartenenti alla sottospecie endemica si sowappongono quelle europee che svernano nella nostra isola

Sardegna 23 PROTEZIONE: specie protetta (L.R. 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non

n'

inclusa

Pettirosso Comunissimo nei boschi, neÏ parchi urbani e nei giardini; particotarmente confidente e curioso, è possibile avvicinarlo a breve distanza;


Pnssrno sorrrARro (Monticala solitarius solitarius, Linnaeus, 1758)

HABITAT: dirupi, rocce e gole. Nidifica anche dismesse o fabbricati

in vecchie costruzioni inutilizzati

PRESENZA: stanziale, localizzato DIMENSIONI: circa 20 cm DESCRIZIONE: spiccato dimorfismo sessuale

con il maschio dal piumaggio blu brillante e femmina dal piumaggio marroncino screziato di bruno ATIMENTAZIONE: si nutre di insetti di medie dimensioni

Giovane passero sotitario Talvolta i piccoti abbandonano precocemente iI nido, anche se i[ loro svituppo non è completo e non sono ancora in grado di votare.

DISTRIBUZIONE: limitata ai rocciai ed alle faiesie costiere e montane detla Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Maschio di passero solitario con [a prole cotore btu brillante del maschio ne permette l'idenlificazione anche a grande distanza. passero solitario in Sardegna è osservabite netle zone rocciose delte coste e de[['interno. in territori con cana[oni e dirupi.

I[ II


CursmNco (0enanthe oenanthe)

DESCRIZIONE: maschio e femmina hanno il groppone e i lati della coda bianchi. I1 maschio

perché, in liwea nuziale, ha il dorso blu-grigio e una banda nera sotto gti occhi. Nidifica in cavità ed in buche nel terreno anche nelle tane abbandonate dei conigli; depone generalmente 5-6 uova. Le ali del

si distingue

maschio sono nere, brune quelle della femmina AIIMENTAZI0NE: costituita prevalentemente

HABITAT: pascoli, zone pietrose, brughiere,

da invertebrati

zone cespugliose

DISTRIBUZIONE: nel periodo dei passi è diffuso soprattutto nelle zone costiere

PRESENZA:

di passo nel periodo fine inverno

inizi primavera; è probabile che alcune coppie nidifichino in Sardegna DIMENSIONI: circa 15 cm

PROTEZIONE: specie

protetta (L.R.

n'

23

-

29/7/1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Culbianco Turdide che arriva in Sardegna tra La fine dell'inverno e gli inizi detla primavera; frequenta ambienti aperti e spogli ed è solito posarsi suLte chiome di cespug[i bassi o suLta cima di grossi massi.


Smrtuptro (Saxicola Torquata rubicola, Linnaeus, 1758)

DESCRIZI0NE: dimorfismo sessuale molto marcato. II maschio ha la testa nera, le parti superiori bruno scuro, collare bianco e petto rossiccio, la femmina ha un piumaggio dai colori piĂš dimessi tra il grigio ed il beige. Depone 4-6 uova in nidi ben nascosti sul terreno, sotto i cespugli

HABITAT: terreni incolti, prati, giardini, zone cespugliose con vegetazione rada; è facile awistarlo di vedetta sopra cespugti, sulle rocce o sui pali della tuce, pronto a lanciarsi

i

sugti insetti PRESENZA: stanziale; nidifica in Sardegna DIMENSI0NI: circa L3 cm

Saltimpato Passeriforme motto comune in

gti; [a cotorazione vivace

ATIMENTAZIONE: si nutre di insetti, ragni, vermi e lumache. Le prede vengono catturate sia a terra che in volo, dopo pazienti apposta-

menti DISTRIBUZIONE: uniforme nei vari ambienti

della Sardegna 23 PROTEZIONE: specie protetta (L.R. non Washington: di 29/7 /1998). Convenzione

n'

inctusa

tutta [isota, it sal.timpalo utilizza come posatoi quatsiasi sporgenza del terreno, atberi, pali e cespu-

del. piumaggio, specie negti esemptari maschi,

[o rende visibite anche a distanza.


Mrnro (Turdus merula meruLa. Linnaeus. 1758)

IIABITAT: boschi e zone a macchia mediterra-

l\erlo ai prini voli

frutteti PRESENZA: specie stanziale comune; nel

ci di volare; non cli rado è facile vederli stazjonare suj rami in

I

nea ma anche giardini e

gìovani merli lasciano iL nido taLvolta quando ancora incapa-

prossìmità del nido.

periodo freddo aLle popoì"azioni autoctone si sowappongon0 le popolazioni svernanti dell'Europa centraLe DIMENSI0NI: circa 25 cm DESCR.IZI0NE: accentuato dimorfismo sessua-

le, maschio completamente nero con becco aranciato e femmina dai colori più dismessi tendenti al marrone AIIMENTAZIONE: si nutre di invertebrati, insetti, piccoli rettili e anfibi; bacche e frutta DISTRIBUZI0NE: boschi, zone a macchia mediterranea, frutteti e giardini di tutta la Sardegna

PROTEZI0NE: specie cacciabile (L.R. n" 23 29/7 /1"998). Convenzione di Washington: non inclusa

Merlo maschio un passerìforme, comune in tutta lisola compresi giardinì e frutpaesì. IL maschio è caratterizzato dal becco giallo arancio e da un piumaggio più scuro rispetto aLLa femmina. È

teti di città e

115


Tonoo BorrAccro (Turdus philomelos philometos, Brehm, 1831)

ATIMENTAZI0NE: si nutre di insetti, vermi, lumache, bacche di mirto e di lentisco che raccoglie sul terreno o nella bassa vegetazione DISTRIBUZIONE: comune nei boschi e nelle zone a macchia di tutta la Sardegna nel periodo autunno-inverno PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: non inclusa HABITAT: frequente nei boschi e nelle zone a macchia della Sardegna PRESENZA: in Sardegna è presente nel periodo invernale DIMENSI0NI: circa 22 cm DESCRIZIONE: parti superiori bruno olivastro uniforme, mentre sul ventre presenta marcate macchioline nere sul fondo bianco Tordo Bottaccio

i tordi arrivano a mig[iaia, richiamati miti de['inverno sardo e da['abbondanza di cibo che [a macchia mediterranea offre in questo periodo.

Agti inĂŹzi deLL'autunno daL[e temperature


ConuonANo MARANGoNE DAL cIUFFo (Phatacrocorax aristotelis desmarestii, Payraudeau, 1826)

Cormorano dat ciuffo

Nidifica negti isolotti e nelte coste rocciose; atta ricerca dei iI cormorano si spinge fino a circa 15-20 metri di profon-

pesci

ditĂ . (Foto

P. Macis)

HABITAT: coste e lagune PRESENZA: stanziale; comune nei tratti di costa con scogliera e nelle isole ed isolotti che costeggiano Ia Sardegna DIMENSIONI: circa 76 cm DESCRIZI0NE: Uadulto di entrambi i sessi ha il piumaggio del corpo interamente nero con

riflessi metallici verdastri e ciuffo frontale erettile; il giovane ha te parti superiori marroncine e quelle inferiori biancastre ATIMENTAZI0NE: it cormorano dal ciuffo ha una dieta spiccatamente piscivora; i pesci vengono catturati dopo acrobatici inseguimenti sul fondo del mare. Queste Lunghe immersioni sono rese possibili dal fatto che i cormorani non impermeabitizzano con secreti oleosi le penne; perciò dopo aver pescato sono soliti spiegare te ali per farle asciugare DISTRIBUZI0NE: limitata a coste rocciose, isote ed isolotti di tutta la Sardegna 23 PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

n'


Prcctrro Rosso

MAGcToRE

(Dendrocopos major harterti. Arrigoni, 1902)

Picchio rosso maggiore

I[ picchio si nutre

d'i Larve ed insetti xìtofagi. Scava con iL becco

profondi buchj neL [egno degLi alberi, a[[interno dei quaLi ricava anche iI proprio nido, iI cui foro di entrata ha generaLmente un forma perfettamente circo[are.

HABITAT: boschi maturi della Sardegna PRESENZA: stanziale, poco numerosa in quanto legata alia presenza di boschi maturi DIMENSIONI: circa 23 cm DESCRIZIONE: sottospecie sardo-corsa delta specie europea; le parti inferiori sono biancastre, il sottocoda è rosso e le parti superiori

sono nere; nel maschio è presente una macchia rossa sulla nuca. Gli esemplari giovani hanno la testa rosso-carminio ATIMENTAZIONE: si nutre di insetti xilofagi che trova all'interno di vecchi tronchi DISTRIBUZI0NE: timitata ai boschi maturi 23 PROTEZIONE: specie protetta (L.R. Washington: non di 29/7 /1,998). Convenzione

n'

inclusa

Giovane Picchio rosso vicino a[ nido I Picchi si muovono agilmente suLta superficie dei tronchi, con [a testa allinsù, la punta detla coda schiacciata contro [a corteccia come supporto e [e dita divaricate.

118


Toncrcorro (Jynx torquilla, Linnaeus, 1758)

Torcico[[o adulto Appartiene atla famigLia dei Pjcidi. IL suo nome si riferisce ai movimenti che fa per spaventare i nemici stirando iI cotlo e agitando [a testa. Si nutre principalmente dj formiche, infiLando La Lingua appiccicosa nei buchi per estrarte.

HABITAT: boschi, foreste, parchi e zone con alberi sparsi. Nidifica sopmttutto nelle cavità dei tronchi. Nidifica nei ruderi di campagna e

nei fori degli alberi

in

Sardegna. Migratore DIMENSIONI: circa ].6 cm DESCRIZIONE: la colorazione grigio-bruna lo questo nome rende molto mimetico.

PRESENZA: nidifica

II

di

uccetlo si riferisce ai movimenti che fa per spa-

ventare i nemici: distende il colio e agita Ia testa con movimenti rotatori ATIMENTAZIONE: si nutre di formiche e delle loro larve, infilando Ia lunga lingua appiccicosa nei buchi per estrarle DISTRIBUZIONE: non è molto numeroso ma è presente in tutti gli ambienti boschivi della Sardegna

n" 23 non Washington: di 29/7 /1,998). Convenzione

PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. Torcicollo adulto IL torcicotto vive e si riproduce soprattutto aUinterno dei boschi dove trova cavità e buchi in cui deporre [e uova. La particolare disposizione delte dita -due anteriori e due posteriori- e La coda robusta, gLi permettono agi[i movimenti sulla coÉecc'ia dei tronchi. La cotorazione del pìumaggio è estrema-

inclusa

mente mimetica. 119


Turrrrro (Tachybaptus ruficotlis ruficotlis, Pallas, 1764)

HABITAT: zone umide PRESENZA: stanziale; comune; sverna negli estuari ma anche negli specchi d'acqua interni DIMENSIONI: circa 25 cm DESCRIZIONE: piccolo svasso quasi privo della coda e dalle ali arrotondate; tonalitĂ del piu-

maggio

in inverno grigio, in

primavera piĂš

scuro con collo e guance ruggine. Sessi simili ATIMENTAZIONE: pescioiini, insetti acquatici e larve di questi, anfibi. I1 tuffetto cattura le sue prede durante brevi immersioni

PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R.

n'

23

-

29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non

inclusa Tuffetto Appartiene atla famiglia degli svassi; vive ne[[e zone umide e nej corsi d'acqua delfinterno. Viene chjamato tuffetto per [e frequenti immersioni netle quati cattura pesciotini, [arve di anfib'i, insetti e picco[i crostacei. (Foto P. Macis)

re0


GnruuErrA o'acoul (GallinuLa chloropus chloropus, Linnaeus, 1758)

HABITAT: canneti di stagni, Iagune e paludi PRESENZA: stanziate, molto comune DIMENSI0NI: 33 cm circa DESCRIZI0NE: becco rosso con punta gialia, parti superiori tendenti al marrone, inferiori aI grigio scuro, zampe verdastre

ATIMENTAZIONE: semi, germogli

e

piante

acquatiche ma anche insetti e anellini

DISTRIBUZI0NE: distribuzione legata alla presenza di stagni, tagune, acquitrini, fiumi e canali PR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

Ga[[inet[a d'acqua Comunjssima nelle zone umide ma presente tatvolta anche nei canati in prossimitĂ dei centri abitati.

1e1


Porro surrANo

HABITAT: stagni e paludi ricchi di canneti PRESENZA: stanziale, raro. In Europa è pre-

(Porphirio porphirio porphirio, Linnaeus, 1758)

sente solo nella penisola iberica ed in Sardegna essendosi estinto nella gran parte dell'areale originario DIMENSIONI: circa 48 cm DESCRIZI0NE: inconfondibile per le lunghe piumaggio blu-azzurro del zampe e per corpo, sottocoda bianco, becco robusto e placca frontale rosso corallo. Nel maschio la placca frontale è leggermente più sviluppata. La femmina ha un piumaggio tendente al bruno ATIMENTAZIONE: si nutre in prevalenza del midollo di piante acquatiche che letteralmente sbuccia aiutandosi con il becco e le lunghe

il

zampe; occasionalmente anche Polto sultano RaLtide dal comportamento schivo e diffidente, raramente esce atlo scoperto. DaL fitto dej canneti echeggiano i suoi richiami, simiti ad una risata gutturate

invertebrati

10D

di

piccoli


il pollo sultano è necessario sottolineare come estintosi nel resto d'Italia ed in gran parte dei continente euro-

DISTRIBUZI0NE: per

peo soprawiva solo

in alcune aree della peni-

sola iberica ed in Sardegna dove vanta una distribuzione abbastanza uniforme in quelle zone umide prowiste di ampi canneti PROTEZIONE: specie protetta (L'R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Po[[o suttano IL poLto suLtano trascorre buona parte della giornata aLL'interno dei canneti più fittì dove rìesce a destreggiarsì grazie a[Le gran-

di zampe.


Cryrrm (Athene noctua sarda, Kleinschmidt, 1901)

HABITT{T: comune in PRESENZA: stanziale

Civetta adutta Le civette controttano

DIMENSI0NI: maschio 20 cm; femmina 23 cm DESCRIZI0NEz - Piumaggio del maschio: color castano-grigio con parti ventrali biancastre e petto a macchie bruno-scure; - della femmina: alltncirca simile a quello del maschio, dal quale si differenzia per le dimensioni leggermente maggiori; - dei giovani: molto simili agli adulti

i[

loro territorio posate aspettando

paz'ientemente che qualche preda entri nel loro raggio d'azione, Tra i rapaci notturni è quetla che piÚ frequentemente si muove

e caccia anche durante

tutti gli ambienti

iI giorno.


Femmina

di Civetta con [a Prole

nei quali dimora a lungo, perlomeno fino a quando [e piccote civetQuesto rapace notturno nididca motto spesso in vecchi casolari,

te non sono comptetamente autosufficienti.


Civetta adutta La cjvetta ha una struttura compatta, quasĂŹ rotondeggjante; nonostante laspetto "tozzo" dimostra una sorprendente agit'itĂ , sia ne[[a cattura de[[e prede che neL voLo onduLato.

- Accoppi amento: febbruio-marzo

-

Deposizione delle uovai (tre-sette) marzoaprite - Periodo di incubazione: 28-29 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:26-28 giorni - Involo; maggio-giugno - Peso: maschio 130 g; femmina 160 g circa - Apertura alare:55-60 cm

ATIMENTAZIONE: caccia piccoli roditori, pic-

coli passeriformi, insetti, Iombrichi, anfibi piccoli rettili

e

DISTRIBUZIONE: omogenea in tutti gli ambienti compresi i centri urbani PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington. Aliegato A det Reg. (CE) 338/97

a destra Giovane civetta alte prime esperienze di volo

126



Assroro (Otus scops scops. Linnaeus. 1758)

tutti i tipi di bosco, anche in prossimità di zone abitate, purché a quota non superiore ai 1200 m HABITAT:

PRESENZA: migratore parziale DIMENSIONI: maschio 20 cm; femmina 22 cm DESCRIZI0NÉ,I - Piumaggio del maschio: colore grigio-bruno con tonalità castane neila parte superiore, grigio-castano chiaro con

striature nelllnferiore; dischi facciali grigio

Nidiaceo di assiolo di circa 23 giorni Questo piccoto presenta ancora tracce di soffice piumino, in via

dì sostituzione con

La

livrea mimetica deg[i adutti. 128


Femmina adulta di Assiolo con i[ piccoto all'imboccatura del nido llassioto vive soprattutto nei boschi e netle zone atberate, meno frequentemente in case diroccate in aperta campagna. Nidifica aL[interno di cavitĂ di aLberi ne[[e quati scava vigorosamente per ricavare [a nicchja dove deporre Le uova. 'I

to


chiaro con bordi scuri; presenza di ciuffi auricolari in entrambi i sessi; - della femmina: si differenzia dal maschio soltanto per Ie dimensioni lievemente maggiori; dei giovani: piumaggio simiie a quello degli adulti; Iiride è però di color giallo paliido, mentre nell'adulto è giallo limone - Accoppiamento: aprile-maggio

Deposizione delle uovai (quattro-cinque) maggio-giugno - Periodo di incubazione: 24-25 giorni - PeTmanenza dei piccoli nel nido: 22-25 giorni - Involo: giugno-luglio

- Peso: maschio 70-80 g; femmina 90-100 g - Apertura alare: 45-50 cm ATIMENTAZIONE: caccia insetti, piccoli rodi-

tori, piccoli uccelli. anfibi, piccoli rettiti

e

invertebrati DISTRIBUZI0NE: limitata a foreste, boschi boschetti

e

PROTEZI0NE: specie protetta (L.R.

-

29/7

/1.998). Convenzione

di

Allegato A del Reg. (CE) 338/97

n"

23

Assiolo adutto È it più piccoLo rapace notturno presente ìn Sardegna; a differenza deL Barbagiannì e deL[a Civetta evidenzia i ciuffi auricoLari caratteristici deLla famigtia degLi Striqidì

Washington. Assiolo ai primi voti Quest'i piccot'i rapacì notturni sono accuditi dai genitori

circa 60 giorni.

fino

a


BnnsrerANNI (Tyto alba ernesti, Kteinschmidt, 1901)

HABITAT: centri abitati e campagne aperte, compresi querceti e valli con presenza di rocce PRESENZA: stanziale; varietĂ Sardo-corsa DIMENSIONI: maschio 33 cm; femmina 39 cm DESCRIZI0NEz - Piumaggio del maschfo: fulvo dorato sul dorso, bianco candido sotto le ali e

nelle parti ventrati; - della femmina: simile a quello del maschio, del quale è leggermente maggiore per dimensioni; - dei giovani: simile agli adulti, ma con sfumature fulve sul petto e Nidiacei di Barbagianni di circa 25 giorni di vita Questo rapace notturno nidifica sia in campagna che nei centri abitati, preferendo vecchi caso[ari, case diroccate o fessure negLi anfratt'i rocciosi.

I'addome


Barbagianni adulto ne[[e vicinanze del nido Nonostante [e abitudini notturne. tatora iI BarbagiannĂŹ cattura [e prede'in pieno giorno, soprattutto neL periodo in cui atte-

va

La prote.

182


Barbagianni

- Accoppiamento: marzo-aprile - Deposizione delle uova: (tre-sette) aprile

- Periodo di incubazione: 32-34 giorni - Permanenza dei piccoli nel nido:60-65 giorni - Involo: giugno{uglio - Peso: maschio 250 g; femmina 300 g - Apertura alare:90-95 cm

ATIMENTAZI0NE: cattura piccoli roditori, passeriformi, insetti, anfibi e rettili. Le abitudini sono notturne, talvolta caccia anche di giorno DISTRIBUZIONE: Sardegna

it Barbagianni è diffuso in in tutti gli ambienti compresi i cen-

tri urbani

protetta (L.R. n" 23 di Washington. Convenzione /7 /1.998). Ailegato A del Reg. (CE) 338/e7 PROTEZIONE: specie 29

-

Esemplare albino


Giara (Sardegna centro-meridiona[e). Nelta Giara lacqua ristagna in partico[ari depressioni del terreno dette "pau[is", dove

134

i cavallini

possono abbeverarsi.


MAMMITERI mammiferi occupano il più alto gradino re ultrasuoni che vengono riflessi dall'ogdella scata evolutiva; sono animali omeo- getto e quindi captati datl'apparato uditivo termi, capaci cioè di autoregolare ta propria speciaiizzato. temperatura corporea e di mantenerla In Sardegna vivono diciannove specie di costante indipendentemente da quella pipistretli tutti accomunati dal fatto di esterna. Sono prowisti di peli e le femmine essere insettivori e di localizzare e catturasono dotate di mammelle, ghiandole in grado di produrre it tatte con il quale alimentano i propri piccoti nelle prime fasi del Ioro sviluppo. La capacità di termoregolarsi è uno dei fattori che, insieme alle modificazioni degli arti e del corpo awenute netle varie fasi evolutive, ha permesso ai mammiferi di colonizzare tutti gti ambienti del globo, acqua ed aria compresi. Basti pensare ai cetacei ed ai pinnipedi che, con adattamenti quati lo sviluppo di arti pinniformi, hanno colonizzato tutti i mari,

I

non ultimi quelti antistanti ta

Sardegna

dove, sempre più spesso, vengono avvistati; o anche ai chirotteri (pipistretti) che hanno sviluppato delle membrane come ii patagio e l'uropatagio che hanno permesso toro di occupare un'importantissima nicchia ecologica come quella rappresentata dalto spazio aereo e soprattutto dall'enorme biomassa costituita dagli insetti che, per sfuggire verosimilmente all'azione degti uccelii insettivori diurni, si adattò alla vita notturna. I pipistrelli nel loro processo evotutivo persero gradatamente t'organo della vista probabilmente inutile netle condizioni di vita notturna e con la stessa gradualità svilupparono un sistema simile al sonar per muoversi e tocalizzare le prede in volo. I pipistreiti attuali sono in grado di emette-

Cinghiale (Sus scrofa meidionalis). Il" cinghiate è iL vero re delta macchia e dei boschi de[[a nostra

isota; più piccolo e rustico de[La forma continentale, iI cinghia[e sardo si è perfettamente adattato a vivere neg[i spazi angusti detta vegetazione.

re le toro prede in voto. Sono mammiferi notturni che si muovono atl'imbrunire e che durante il giorno si ritirano alt'interno di


anfratti, cavità, case abbandonate e grotte. Tra le specie presenti in Sardegna quattro appartengono alla famiglia dei Rinolofidi, nei quali gli ultrasuoni prodotti dalla laringe vengono emessi con il naso, quattordici alia famiglia dei Vespertilionidi, che emettono gli ultrasuoni dalla bocca, ed una alla famiglia dei Molossidi. Tutte e tre le famiglie sono raggruppate nell'ordine dei chirotteri. Uordine degli Insettivori raggruppa in Sardegna due famiglie: erinaceidi con una sola sola specie, il riccio, ed i soricidi con tre specie. II riccio è iI più conosciuto insettivoro in Sardegna, è attivo soprattutto neile ore notturne. Si nutre prevalentemente di insetti, anellidi ma non disdegna la frutta. Ai soricidi appartengono nella nostra isola il mustiolo, la crocidura o toporagno minore e la crocidura rossiccia. Sono piccoli mammiferi (micromammiferi) dalle abitudini notturne, poco conosciuti e che si distinguono dai roditori a prima vista oltre che per Ie ridotte dimensioni anche per it profilo allungato del muso. I roditori comprendono sei specie in Sardegna tutte accomunate dall'avere incisivi scalpelliformi a crescita continua ed assenza dei canini. Il ratto delle chiaviche o surmolotto ed il ratto nero o comune sono specie originarie rispettivamente della Mongolia e dell'India meridionale, la prima specie è più frequente nelle città e Ia seconda nelle campagne. Sono specie particolarmente aggressive ed invadenti e che anche grazie alle particolari doti di adattamento hanno invaso tutti i 156

continenti. I ratti appartengono alla famiglia dei muridi che in Sardegna annovera anche il topolino domestico ed il topolino campagnolo.

Cervi sardi in recinto - Is Cannoneris, Domus De MaÉa (Cervu s ela p h u s co rsi co n u s).

Il

ghiro sardo (Glis glis melonii) ed il quercino appartengono invece alla famiglia dei muscardinidi, frequentano boschi maturi di querce e di castagni. Il ghiro è riconoscibile dat colore grigio della pelliccia e per la coda particolarmen-


te folta; è specie arboricola il cui numero è andato progressivamente riducendosi negti ultimi decenni a causa delt'atterazione progressiva del suo habitat. Un tempo veniva attivamente cacciato da pastori e taglialegna per le sue carni. Più piccoto e slanciato è invece il quercino (Eliomys quercinus sardus) presente con una forma endemica tipica della Sardegna e delia Corsica; frequenta gli stessi ambienti del ghiro dal quaie si differenzia oltre che per le dimensioni ridotte anche per il colore marroncino del peto e per una mascherina frontale di colore nero. La lepre (Lepus capensis mediterraneus) comune ed iI coniglio selvatico (}ryctolagus cuniculus huxleyi) sono gti unici rappresentanti dell'ordine dei lagomorfi presenti in Sardegna. Sono entrambe specie cacciabili anche se la popolazione sarda di lepri appare in continuo declino a differenza di quella del conigtio selvatico. Lepre e coniglio si rassomigliano anche se ad un esame più attento si nota che la prima ha dimensioni maggiori e orecchie ed arti posteriori più svituppati oltre ad una sagoma più stanciata. I Carnivori sardi sono riconducibili a quattro famiglie: in dettaglio martora e donnola appartengono atta famiglia dei mustelidi, la volpe a quella dei canidi, il gatto selvatico ai Felidi e la foca monaca ai Focidi. La foca monaca (Monachus monachus) non si riproduce più in Sardegna, anche se i recenti awistamenti di individui erratici provenienti dalle attre colonie dei Mediterraneo inducono a pensare che i mari sardi rappresentino, per la purezza detle

acque e per la disponibilità di cibo, ancora un habitat ideale per questo pinnipede. Un tempo presente nella maggior parte

delle coste isolane, ta foca monaca ha avuto

nei Golfo di Orosei il suo ultimo baluardo: piccole cale e spiagge difficilmente raggiungibili a piedi, grotte comunicanti con it mare attraverso passaggi sommersi hanno ospitato per ultimi in Sardegna questo prezioso mammifero marino, unica specie di foca presente nel Mediterraneo. La foca monaca rappresenta un mirabite esempio di adattamento atla vita acquatica: goffa e sgraziata quando è in terra, si tra-

in mare dove appare agile ed aggraziata ed in grado di competere in velocità

sforma

con i pesci di cui si nutre. Se per i sardi era nota come il "bue marino" ("Su Boi marinu"), dai pescatori ponzesi

il

"Mariuolo", in quanto non disdegnava di nutrirsi di pesci rimasti impigtiati nelte reti da pesca; Cala

era stata ribattezzata

Mariolu deve proprio iI suo nome all'appettativo dato in passato alla foca monaca. Tra Ie cause che hanno portato all'estinzione della foca monaca ottre alla caccia, all'alterazione dell'habitat ed al disturbo causato datl'uomo, una parte importante I'ha avuto l'awento - agti inizi degli anni sessanta - delle reti da pesca di nylon in sostituzione di quelle in cotone. Le reti in nylon, più resistenti, non potevano essere Iacerate dalle foche che morivano restandovi impigliate, in quanto impossibilitate a tornare a galla per respirare. La martora (Martes martes latinorum) e la donnola (Martes nivalis boccamela) sono mammiferi particolarmente diffidenti ed LZ7


elusivi, frequentano generalmente gti stessi ambienti come zone boschive o comunque ricoperte da abbondante macchia mediterranea, anche se Ia prima sembra essere più legata ai boschi maturi. Sono predatori particolarmente agili in grado di catturare diversi tipi di prede come uccelli, rettili e mammiferi; sono aggressivi e voraci e, all'occasione, non esitano ad attaccare ed uccidere prede di dimensioni maggiori delle ioro come lepri e conigli. Il gatto selvatico (Eelis lybica sarda), rn Sardegna, vive di norma in luoghi accidentati come forre e canaloni ben protette da copertura boschiva; dotato di agilità non comune cattura le prede sia sul terreno che sugli alberi, prevalentemente all'imbrunire e nelle ore che precedono l'alba. La volpe (Vulpes vulpes ichnusae) è presente in tutti gli ambienti sardi grazie alle doti di adattabilità; è cosi possibile osservarla dagli ambienti costieri a quelli di alta montagna soprattutto nelle ore notturne, periodo in cui è più attiva. All'ordine degli Artiodattili appartengono il cervo (Fam. Cervidi), iI cinghiale (Fam. Suidi) ed il muflone (Fam. Bovidi). La famiglia dei Cervidi comprende oitre al cervo, anche il daino; quest'ultimo si è estinto negli anni sessanta e di lui oltre ai palchi ed a qualche pelle imbalsamata non restano che poche e sbiadite immagini impresse sulla pellicola di un cineamatore.

Is Cannoneris (Sardegna Sud-occidentate).

Soggetto da sempre ad un bracconaggio sistematico, negli ultimi anni si è ripreso numericamente e questo, unito all'opera instancabile di tutela dell'Ente Foreste della Sardegna, ha consentito al cervo di rioccupare zone in cui era assente da anni. Ma l'opera dell'Ente non si è limitata solo alla tutela del cervo in natura; infatti, con la Il cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus) èla costruzione di appositi recinti, è stato possisottospecie del cervo nobile europeo dat bile ripopolare zone in cui il cervo mancava quale si differenzia per le ridotte dimensioni da decenni. del corpo, per il colore più scuro del manto e Inoltre, con una operazione iniziata negli per io sviluppo delle corna più lineare. ultimi mesi del 1985, è stato possibile rein158


La f o rta e

ri s o s ti os

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trodurre iI cervo nelta vicina Corsica dove risultava estinto fin dai primi anni settanta. Attuatmente, tratasciando detti ripopolamenti, il cervo sardo è presente allo stato spontaneo in tre areali distinti e non comunicanti tra toro: i monti del Sulcis, che ospitano Ia popotazione più numerosa; i monti dei Sette Fratelli ed iI comprensorio Montevecchio-Piscinas dove, non di rado, è possibile -unico caso in Europa insieme aI parco spagnolo del Coto Doflana- ammirare lo sptendido ungulato sule dune in prossimità del mare.

Animale erbivoro, il cervo preferisce aree boschive dove siano presenti ampie radure in cui pascolare; di norma è attivo nelte ore notturne ma nelle zone in cui non viene disturbato è possibile vederlo pascolare anche durante il giorno. Il muflone, forse più di attri, può essere considerato a ragione l'animate simbolo detla fauna sarda: vive alto stato spontaneo in Gennargentu, in SuPramonte e sul Monte Aibo. Ed è proprio in questi rilievi che in primavera è possibile sentire il tenero betato degti agnelli appena nati e, in autunno. i[ risuonare cupo delle cornate dei maschi che si contendono le femmine. NeI muflone iI dimorfismo sessuate è particotarmente accentuato; i maschi, dal portamento fiero e massiccio, posseggono corna non caduche ed il manto solitamente più scuro presenta delle caratteristiche macchie bianche sui fianchi: la sella. Ma è sempre una vecchia femmina a vigilare sulta sicurezza del branco, in grado di "leggere" gii odori portati dal vento e, soprattutto, grazie ad una vista infattibile, di scorgere possibiii Pericoli. It cinghiate sardo è forse l'animate più rustico ed "adattabile" che esista netla nostra isola; ha una dieta onnivora che gli consente di vivere in tutti gli ambienti, dal livello del mare alla montagna. Si nutre prevalentemente di tuberi, radici e ghiande ma non disdegna piccoti animali che caccia spesso in branco. Vive prevalentemente nei boschi e nella macchia, nella quale ricava dei veri e propri tunnel tra la vegetazione più fitta. rs9


Muruour (Ovis musimon, Paltas, 1811)

HABITAT: montagne con presenza di boschi e macchia mediterranea PRESENZA: stanziale, raro e localizzato per quanto sia in leggera ripresa numerica DIMENSI0NI: fino a 1,20 cm di hnghezza; aLtezza al garrese fino a 65 cm nelle femmine e fino a 75 cm nei maschi

Mufloni in branco di perico[o i muftoni scappano, diLeguandosi in un attjmo tra

AL minimo segno

Le baLze rocciose


Muftone maschio

DESCRIZI0NE: spiccato dimorfismo sessuate; maschi piĂš grossi e dotati di corna poderose non caduche, il mantello presenta delle caratteristiche macchie bianche sui fianchi della

"sella". Le femmine hanno dimensioni ridotte

rispetto ai maschi e solo raramente possiedono degli abbozzi di corna. Nei mufloni maschi è possibile stabilire con una certa approssimazione Uetà in funzione detlo sviluppo delte corna at contrario di quanto awiene per i cewi I41


Maschio e femmina di Muflone i mufloni esiste un forte dimorfismo sessua[e: i maschi. pi첫 robusti delte femmine, sono dotatj di corna non caduche e di una colorazione del mantello djfferente; presentano, infatti. atl'attezza dei fianchi due macchie bianche denominate "se[ta".

Tra

I4e


ATIMENTAZI0NE: germogli e foglie tenere di alberi ed arbusti, piante erbacee, semi e frutta DISTRIBUZIONE: limitata, allo stato naturale

e non reintrodotto, ai massicci montuosi del nuorese: Gennargentu, Supramonte

e

Monte

Aibo 23 PROTEZI0NE: specie protetta (L.R. 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

n'

Femmina

di muftone di vedetta

Sulta sicurezza del branco aL pascoto vigi[a spesso una femmina adulta, pronta con un fischio acuto ad awertire i propri simiLi

dellimminenza di un pericoLo. Muftone femmina Un vasto territorio montuoso ospita neL Gerrei, a Monte GenĂŹs, una popotazione da[L'Ente Foreste.

r43

di muftoni

sorvegLiata e gestita con attenzione


Crnvo

sARDo

(Cervus elaphus corsicanus, Erxteben. 1777)

Maschio di Cervo sardo nella fase finale di caduta del "veltuto" processo dj formazione si è conctuso, iL "velluto" si Quando secca e cade a brandel[i; iL cervo, sfregando Le corna suLta cortec-

il

cia dei tronchi e sui grossi rami. accelera questo processo di distacco.

HABIIAT: boschi di latifogtie e zone a macchia mediteranea PRESENZA: stanziale, mro e tocalizzato DIMENSIONIz altezza al garrese 80-130 cm; lunghezza totale fino a 250 cm, coda compresa, nei maschi adulti DESCRIZIONE: accentuato dimorfismo sessuaie: il maschio presenta corna ossee caduche,

dimensioni maggiori e criniera nella parte inferiore del collo che aumenta con il passare degli anni. In entrambi i sessi il colore del manto è grigio nel periodo invernale e brunorossiccio in quello estivo. Varietà sardo-corsa del cervo europeo

Maschio adulto

At['interno

di circa 8 anni

di un

recinto

di

ripopoLamento gestito da[L'Ente

Foreste del[a Sardegna si possono osservare diversi esemplari di Cervo sardo. Grazie ad una attenta sorvegLianza del territorio svolta daI Corpo forestaLe ed atla creazione, da parte deLlEnte Foreste, di appositi recinti per [a riproduzione, è stato possibi[e saLvare iI Cervo daLla possibite estinzione atla qua[e sembrava condannato negLi anni settanta. La stessa opera di tute[a e satvaguardia deL Cervo viene svoLta da annj anche daL WWF neLL'oasi naturaUstica di Monte Arcosu.

144


I[

maschio domjnante emette bramiti, segnaLando cosĂŹ

iI suo predominio sul

I45

branco.


ATIMENTAZIONE: piante erbacee, semi e frutti, foglie tenere e germogii di alberi ed arbusti DISTRIBUZI0NE: allo stato spontaneo il cervo

sardo è presente in tre compendi forestali non comunicanti tra loro - della provincia di Cagliari: monti dei Sette Fratelli, monti del Sulcis e Costa Verde (Arbus - Montevecchio Piscinas) PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non

inciusa

Maschio

di Cervo sardo

nel periodo de[[a formazione de[[e corna Durante iI processo di formazione dette corna, (fine inverno-inizio primavera) queste sono rivestite da un tessuto, "iI ve[Luto", che ha Lo scopo di portare mazione,

Cervi

in accoppiamento

il nutrimento necessario alla [oro for-


Una Cerva avanza tjmidamente su uno dei sentieri che abitualmente percorre suL suo territorio.


Maschio adutto

di Cervo sardo nel suo territorio


Clttcurnrr (Sus scrofa meridionalis, Forsyth Major, 1882) Cinghiale maschio adutto è strettamente legato alle zone di macchia e a quet[e boschive con abbondante sottobosco ed è in grado di ricava-

It cinghiate

re anche ne[[a vegetazione più muoversi aqevo[mente.

HABITAT: boschi e boscaglie PRESENZA: stanziale; comune praticamente

in tutti gli ambienti delUisola DIMENSIONI: fino a 100 cm di lunghezza; altezza al garrese fino ad 80-90 cm nei maschi DESCRIZIONE: la sottospecie sardo-corsa è più

piccola rispetto al cinghiale europeo; iI maschio si distingue daila femmina per le dimensioni maggiori det corpo e dei canini che in questo sesso assumono llaspetto di vere e proprie zanne

fitta, ampi corridoi nei

quali



Femmina di cinghiate con i Piccoli Per sfuggire alta catura estiva e per sottrarsi alfazione dei parassiti. i cinghial"i sono sotiti fare i[ bagno nelte pozze fangose.

ATIMENTAZIONE: pmticamente onnivoro,

il

cinghiale si nutre di vegetati come tuberi, butbi, rizomi e di animali come rettili, anfibi, larve dinsetti, vermi e roditori DISTRIBUZI0NE: boschi, boscaglie, zone a macchia mediteranea e campagne aperte di tutta f isota. Comune PROTEZIONE: specie cacciabile (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

Cinghiale femmina atla ricerca di cibo IL cinghiate ha una dieta onnivora, oltre a tuberi, rizomi, frutta ed aLtri alimenti di origine vegetale, si nutre infatti di carogne e di picco[i animali che tatora caccia in branco.

15I


Vorpr (Vulpes vulpes ichnusae, Miller, 1907)

Volpe a caccia

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Volpe sarda

in prossimità delta tana

La votpe è ampiamente djstribuita neLta nostra iso[a,

tanto da essere, impropriamente, ritenuta nociva per ta selvaggina e per g[i

anima[i da allevamento. Nonostante sia un'abi[e cacciatrice, non disdegna ed aLtri atimenti vegetati.

HABITAT: zone

a

macchia mediterranea

e

boschi PRESENZA: stanziale; comune pmticamente

tutti gti ambienti

in

del[isola

DIMENSIONI: fino a 60 cm di lunghezza testacorpo; altezza al garese 30-35 cm DESCRIZIONE: varietà sarda della volpe europea, più piccola e dalle orecchie più corte. Testa triangolare e muso appuntito, cotorazione della pelliccia futva

in alcuni periodi, come quello invernale.

bacche,

fruttj

ATIMENTAZI0NE: predatore di lagomorfi (conigli e lepri) e roditori, la volpe non disdegna bacche e

frutti

come more e corbezzoli

DISTRIBUZI0NE: diffusa più o meno in tutti gli ambienti naturali della Sardegna PROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7 /1,998). Convenzione di Washington: non inclusa

155


Garro

sErvATrco

(Felis Lybica sarda, Lataste, 1885)

HABITAT: zone boscose e cespugliose con aree aperte della nostra isola PRXSENZA: in diminuzione in Sardegna per disturbo e alterazione del suo habitat naturale DIMENSIONIz 45-60 cm circa testa-corpo, coda circa 25-35 cm; altezza al garrese 35-40 cm DESCRIZIONE: varietà sardo-corsa del gatto selvatico Qelis lybica lybica) del Nord-Africa. Simile al gatto domestico (soriano), più grosso e forle. Da adulto piccoli ciuffi auricotari lo

caratterizzano e lo distinguono dal gatto domestico, iI pelo è moito folto, la coda è lunga e grossa con apice arrotondato ed anelli neri. I1 colore del manto è grigio-giallastro ALIMENTAZIONE: abiie cacciatore, cattura uccelli di piccole e medie dimensioni, topi, piccoli conigìi e rettili DISTRIBUZI0NE: timitata a boschi e zone a macchia in aree particolarmente accidentate e poco antropizzate PR0TEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7/7998). Convenzione di Washington. Allegato B del Reg. (CE) 338/97

Gatto selvatico Felino particotarmente diffidente, i[ gatto selvatico raramente esce aLto scoperto preferendo iI riparo offeÉo dalta vegetazione; anche in caccja è solito nascondersi e aspettare, atlaggua-

to, [e possibi[i prede come uccelti, roditori e piccoti rettiti. I54



Douuora (Musteta nivalis boccamela. Bechstein, 1800)

Donnota Le tane de[La donnoLa si trovano spesso ne[Le fessure tra Le pietre, a[La base degli alberi ma anche in prossimità di muretti a secco. Per quanto di ridotte dimensioni, questo piccolo mustelide non esita ad attaccare anjmaU ben più grandi di Lei.

HABITAT: campagne, boschi e montagne

PRE§ENZA: stanziale; comune ambienti dell'isoia

in tutti gli

DIMENSIONIz 17-27 cm lunghezza testa-corpo DESCRIZI0NE: corpo snello e slanciato, dorso e coda maron scuro, ventre bianco

AIIMENTAZI0NE: predatore particolarmente aggressivo che cattura prede ben più grosse di lei come i conigli e le lepri, anche se le prede preferite sono i roditori, i rettili ed i piccoli uccelli DISTRIBUZI0NE: campagne aperte, boschi e zone a macchia mediterranea di tutta l'isola PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non inclusa

156


PrprsrnELto HABITAT: piccoie e grandi grotte, cavità naturali, ruderi di edifici, zone alberate in tutta la Sardegna FR.ESENZA: per l"a mancanza

di studi

appro-

fonditi è molto difficite stabiiire la consistenza numerica riei pipistrelli presenti neLlisola SIMHI'$SX0Ì{tr: circa 5-15 cm di lunghezza BH§frKIUIONE: corpo piccolo e tozzo" Sono :nanrnù-eri volatori cort rneribrana aiare (patagio) iesa tra le etita degii arti anteriori

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ATIMENTAZI0NE: le specie presenti in Sardegna si nutrono tutte di insetti che locaItzzano al buio, grazie aii'emissione di uitrasuoni

DISTRIBUZI0NE: comuni nei vari ambienti dell'isola purché siano presenti cavità naturali, ruderi, casolari abbandonati in cui trascorrere le ore diurne PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7/1.998). Convenzione di Washington: non inclusa

- -.#*k +wl

Pipistretti a[['interno de[[a grotta di "Su Marmuri" MigLìaia di esempLarì di pipistrellì, appartenenti a specie diverse, trascorrono ì[ periodo invernaLe aLlinterno di questa grotta.


Pipistre[[o

Net periodo 'invernaLe 'in atcune grotte de[[a Sardegna è possibite osservare il pÏpistrel.l0, piccolo mammifero volante, prowisto di membrana alare chiamata "patagio".

I pipistretli sono mammiferi di piccoLe o medie dimensioni; presentano caratteristiche piĂš o meno varie a seconda detla specie d'appartenenza.

r59


Rrccro o PoncosPrNo (Erinaceus europaeus italicus, Barret-Hamilton, 1900)

HABITAT: comune in quasi tutti gli ambienti della Sardegna; spesso si awicina ai centri abi-

tati PRESENZA: stanziale. Comune

DIMENSIONIz 25-31. cm; altezza al garrese circa 15 cm DESCRIZIONE: mammifero dal corpo tozzo e corto che nella parte superiore è ricoperto di aculei spinosi di colore giallo chiaro con banda bruno scura

Riccio IL riccio ha abitudini crepuscotari e notturne; solitamente trascorre

[e ore del giorno at['interno detla tana o a[ riparo di

folti

cespugLi.


Riccio in atteggiamento di difesa presenza di un pericolo. questo mammifero reagisce assumendo un tipico atteggĂŹamento di difesa: si appatlottota, offrendo atlaggressore gli aculei del dorso.

ATIMENTAZIONE: insetti, vermi, Iombrichi ma anche frutta caduta dagli atberi

In

DISTRIBUZI0NE: comune in quasi tutti gli ambienti naturali della Sardegna PR0TEZI0NE: specie protetta (L.R. n" 23 29/7 /1,998). Convenzione di \Iashington: non inclusa

l.61


Lrpnr (Lepus Capensis Mediterraneus, Wagner, 1841)

HABITAI: terreni pianeggianti o collinari con macchia mediterranea, coltivazioni, vigneti e pascoli PRESENZA: presente in tutta la Sardegna, ma in diminuzione per Ialterazione dell'habitat DIMENSIONIz 47 -67 cm circa compresa la coda DESCRIZIONE: ta lepre è un roditore più grande del coniglio, con testa non tanto grande,

orecchie molto lunghe, tronco lungo e slanciato con coda corta, arti anteriori moito sottili e

moito più corti di quelli posteriori che sono comunque motto robusti. II colore è generalmente fulvo-grigiastro. Si accoppia per tutto Uanno ma in particolare tra febbraio e ottobre; Ia gravidanza dura 42-44 giorni e vengono partoriti generalmente uno o due piccoli. La lepre non scava tane nel terreno, ma si acquatta a ridosso di cespugli o avaltamenti del terreno ATIMENTAZIONE: si ciba di erba, radici e granaglie DISTRIBUZIONE: vive in tutti i territori delia Sardegna, laddove ci siano le condizioni ideali alla sua soprawivenza. Lagomorfo in diminuzione PR0TEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7 /1998). Convenzione di Washington: non inclusa

La [epre frequenta ottre atla macchia vigneti e zone coltivate


Spesso

in caso di perico[o si acquatta in picco[i awatlamenti

deL terreno

o a ridosso dei cespug[i. r65


Coureuo sEwATrco (0ryctotagus cuniculus huxteyi, Haeckel, t8z4)

HABITAT: zone pianeggianti, colline, vigneti, boschi, luoghi asciutti e sabbiosi con bassi cespugli

PRESENZA: comune in naturali della Sardegna

tutti gli

ambienti

DIMENSIONI: circa 36-50 cm; altezza al garrese 15-18 cm

Coniglio nelte vicinanze de[[a tana


DESCRIZIONE: roditore

dal mantello bruno e con gola e

rossastro nella parte superiore

ventre grigio chiari. Vive sottoterra. Le tane che spesso ospitano diversi esemplari, sono costituite da un vano centrale da cui si dipartono vari cunicoti sboccanti allesterno. Esce dalla tana preferibilmente la sem per andare alla ricerca di cibo. I1 coniglio selvatico si accoppia per tutto llanno; la gestazione dura

circa 5 settimane, vengono partoriti da 3 a 1,2 piccoli AIIMENTAZIONE: si ciba di erba, fieno, frutti, radici, cortecce, granaglie etc. DISTRIBUZTONE: comune della Sardegna

in tutti gli ambien-

ti naturali

PROIEZIONE: specie cacciabile (L.R. n' 23 29/7 /1998). Convenzione di Washington: non inclusa

IL conig[io è come [a lepre un [agomorfo. ma rispetto a questa ha dimensioni ridotte e caratteristiche comportamentati che differiscono leggermente: mentre per esempio [e tane dei conig[i assumono L'aspetto d'i veri e propri [abirinti sotterranei, queL[e de[La lepre spesso si limitano a dette piccoLe depressioni sotto i cespugLi.


Asrurrro

BrANco orrr'AsTNARA

(Equus asinus var. albina. Linnaeus, 1758)

HABITAT: zone steppose pianeggianti e collinari PRESENZA: com'è facilmente intuibile dal nome italiano dato alla specie, si tratta di una varietà

albina presente nell'isola dell'fuinara dove vive allo stato brado DIMENSIONI: fino ad 1 m al ganese DESCRIZTONE: asinello di piccole dimensioni dal caratteristico color bianco det suo manto ATIMENTAZIONE: graminacee e piante erbacee DISTRIBUZIONE: limitata, allo stato brado, all'isola dell'fuinara PR0TEZIONE: non esiste di fatto una protezione

Asinelto bianco del['Asinara Vive atlo stato brado neLl'iso[a de[L'Asinara; diversi esemplari sono ospitati in alcune aree demaniaLi delta Sardegna.

specifica per [asinello bianco anche perché la specie, oltre che all'fuinara, è presente solo in alcuni demani forestali nei quali è interdetta la caccia. Convenzione di Washington: non inclusa


Questo cavallino popola, aLto stato brado, L'altopiano basattico detla Giara. Soprattutto nei mesi pìù catdi i cavatlini pasco[a-

CnvrrrtNo DEttt Gmnn

no

(Equus caballus. Linnaeus. 1758)

in prossimità delle grandi raccolte d'acqua ("is poulis") dove trovano abbondanza di vegetazione.

tà a se stante, di certo si può affermare che questo quadrupede ha delle caratteristiche uniche come la taglia, il colore dei mantello e la criniera molto lunga AIIMENTAZI0NE: piante erbacee, fogtie e germogli di alberi ed arbusti DISTRIBUZI0NE: limitata alllaltopiano della Giara posto ai confini delle province di

HABITAT: altopiano basaltico delia Giara PRESENZA: stanziale; comune nella Giara, anche se dagli anni cinquanta si è registrato un certo inquinamento genetico causato dalIintroduzione di cavalli estranei con iI discutibile scopo di irrobustirelarazza DIMENSIONI: circa 1.20-130 cm al garrese; peso compreso tra 170 e 230 kg DESCRIZI0NE: alcuni autori ritengono che il cavallino della Giara appartenga ad una varie-

Cagliari, Nuoro e Oristano

la

protezione accordata ai cavaltini è relativa in quanto buona parte di questi è in mano ai privati che a dire iI vero sono stati gli unici a tutelarne la presenza. Convenzione di Washington: non inclusa PR0TEZIONE:

I67


Ftumendosa (Sardegna Sud-orientate). iI FLumendosa, scorrendo quasi

AL[aLtezza di S. Vito,

in piano, si

a[Larga a formare deLte pozze.

168


ANTIBI Gli anfibi presenti in Sardegna appartengono agli ordini degli anuri e degli urodeti: i primi raggruppano gli anfibi sprowisti di coda mentre i secondi annoverano le specie dotate di coda. Tre sono le specie di anuri presenti nella nostra isoia: il rospo smeratdino (Bufo viridzs) a più ampia distribuzione, la raganella sarda (Hyla arborea sarda) ed il discoglosso sardo (Dfscoglossus sardus), forme endemiche, mentre sono assenti del tutto le rane. Gli anuri si spostano con piccoli salti permessi dagti arti posteriori più tunghi e robusti di quelli anteriori; spesso Ie dita sono unite da una palmatura che consente loro di nuotare

Gli anfibi sono piccoli vertebrati che, al pari

dei rettili, non hanno una temperatura corporea costante e quindi la loro vita è strettamente legata a quella esterna.

Una delte caratteristiche più evidenti negli anfibi è quella di avere ta pelle nuda, spesso prowista di ghiandole la cui funzione principale consiste nel mantenere la pelle umida per evitare la disidratazione e per permettere la respirazione cutanea in quelle specie in cui potmoni sono atrohzzati (Atropici). Gli anfibi, infatti, sono animali particolarmente legati agli ambienti umidi ed arrivano, in alcune specie, a trascorrere tutta la vita nelliacqua.

Lago d| Baratz (Sardegna Nord-occidenta[e).

cordone dunale

It

Lago

di Baratz è [unico [ago naturaLe

che ha sbarrato iI corso del fiume verso iI

mare.

169

deLta Sardegna;

si è formato in seguito ad un


nell'acqua. Ed è proprio nell'acqua che awiene Ia riproduzione di questi anfibi; infatti le forme larvali (girini) vivono nell'acqua stessa ed utilizzano le branchie per respirare ed è solo a sviluppo completato (metamorfosi) che questi, ormai simili agli adulti, tranne che per le dimensioni, lasciano l'ambiente acquatico dove sono nati.

La riproduzione degli anuri è esterna: il maschio generalmente più piccolo della femmina, sviluppa nel periodo riproduttivo una sorta di piccoli appendici nelle zampe anteriori; queste strutture, chiamate calli nuziali, permettono al maschio di aggrapparsi alla femmina durante Ia copula e quindi di irrorare con getti di sperma le uova, man mano

che vengono emesse dalla femmina. Questo tipo di riproduzione è anche detta ascellare. Durante il periodo riproduttivo i maschi di alcune specie di anfibi anuri sviluppano i sacchi vocali, vere e proprie casse di risonanza piene d'aria, con i quali emettono soprattutto nelle ore notturne - richiami d'amore per le femmine. Questi richiami, che differiscono tra le varie specie, permettono di identificare gli anuri presenti nei territorio. Gli adulti degli anuri sono carnivori, le piccote prede vengono afferrate direttamente con ta bocca, spesso aiutandosi con la lingua vischiosa. Gti anfibi urodeli sono presenti in Sardegna

con cinque specie: l'euprotto

sardo (Euproctus platycephalus) e quattro specie di geotritone considerate, solo fino a poco tempo fa, razze diverse di una sola specie:

l'Hydromantes genei, che solo recentemente sono assorte al rango di specie.

I

geotritoni trascorrono la maggior parte della loro esistenza in grotte od anfratti con

un alto tasso di umidità: solo occasionalmenescono all'esterno, in concomitanza con giornate particolarmente umide o piovose. Uumidità, aiUinterno delte grotte, è fondamentale per la soprawivenza di questi preziosi endemismi della fauna sarda; infatti, avendo i polmoni atrofici, gli scambi gassosi respiratori awengono attraverso la peile. I geotritoni si riproducono all'interno delle grotte e le uova vengono deposte solitamente netla sabbia umida; da queste si originano i piccoli già simiti agli adulti in quanto sono anfibi a sviluppo diretto cioè non metamorfosano (non hanno stati di metamorfosi). IJeuprotto o tritone sardo vive invece nelle acque più fredde e limpide dei torrenti di montagna dove si riproduce; le uova vengono deposte nell'acqua attaccate a tronchi o sassi per evitare che vengano trascinate dalla corrente. Gli euprotti sardi dei torrenti di alta montagna abbandonano talora le acque nel periodo freddo, per svernare a terra sotto le pietre o in altri rifugi con un certo grado di umidità; analogamente rifugi simili vengono utilizzati dagli euprotti dei torrenti dalle acque più calde per estivare.

te


GrotLa "Su I4annau"

-

FluminĂŹmaggiore

- (foto S. Fercia)


Rospo sMERA[DrNo (Bufo viridis. Laurenti, 1768)

HABITAT: zone umide, corsi d'acqua, colline e pianure PRESENZA: stanziale; comune DIMENSI0NI: 10 cm DESCRIZIONE: unica specie di rospo presente in Sardegna; parti inferiori biancastre, superiori verdastre con macchie verde scuro.

Femmina

quale

Rospi smeratdini in accoppiamento rospi smeraldini sono tra gti anfibi anuri, sprowisti di coda, quelti considerati più tenicoli. lJaccoppiamento e La deposizione delle uova awengono comunque sempre in acqua.

I

(Foto

P. Macìs)

più grande rispetto al

è dotato di

maschio

il

escrescenze cornee sulle prime tre dita delle mani che utibzza per bloccare la femmina durante llaccoppiamento ATIMENTAZI0NE: insetti e larve di questi DISTRIBUZI0NE: tra gli anfibi anuri presenti in Sardegna, il rospo smeraldino è sicuramente la specie più terricola. Nonostante questo La presenza dell'acqua, anche in piccole pozze, è un fattore essenziale per la riproduzione di questa specie PROTEZIONE: non esiste di fatto alcuna pro-

tezione. Convenzione di Washington: non inclusa


RrcrurttA

sARDA

(Hyla sarda. De Betta, 1853)

HABITAT: vive nei pressi di corsi d'acqua e sorgenti, come la maggior parte degli anuri PRESENZA: la si può trovare nei corsi d'acqua,

orti, giardini e zone umide di tutta

la

Sardegna

DIMENSIONI: 5 o 6 cm circa DESCRIZIONE:

tipico anuro della Sardegna di

colore verdastro nelle parti superiori e bianco Iucido in quelle inferiori; è capace di cambiare colore facilmente per mimetizzarsi e sfuggire cosi alla vista di eventuali predatori. Depone le

uova in primavera; le larve (girini) subiscono la metamorfosi dopo circa tre mesi ATIMENTAZIONE: cattura piccoli insetti. DISTRIBUZI0NE: Presente pressoché in tutto il territorio della Sardegna, purché ci siano in prossimità zone acquitrinose PROTEZI0NE: non è prevista alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inclusa

Raganella È un piccoto anuro tipico deLLa Sardegna; vive nei pressi di sorgenti e corsi d'acqua in vicinanza di cespugti e arbusti. Come [a maggior parte deg[i anuri va atlacqua per [accoppiamento e [a deposizione delle uova. 173


HABITAI: grotte e cavità delle rocce

GrornrroNE

PRESENZA: stanziale; estremamente locatizzato

(Speleomantes genei genei. Stefani, 1969)

DIMENSI0NI: circa L3,5 cm DESCRIZI0NE: anfibio urodelo, cioè prowisto

di coda, che vive all'interno delle grotte; il corpo è allungato, la testa è larga. Parti inferiori biancastre, superiori grigio-scure. Sessi

simili ATIMENTAZIONE: piccoli animati come insetti e crostacei che vengono catturati con la lingua DISTRIBUZI0NE: limitata a grotte e cavità naturati della Sardegna purché vi sia un elevato tasso dumidità PR0TEZI0NE: non esiste di fatto nessuna protezione. Convenzione di Washington. In fase di richiesta di inclusione nel Reg. (CE) 338/97 -

Allegato

Geotritone sardo Sardegna sono presenti quattro specie di geotritone, tutte legate a grotte molto umide. È un anfibio urode[0, cioè prowisto di coda, adattatosi a[La vita ipogea.

In

174

C


Eupnorro

sARDo

(Euproctus platycephalus, Gravenhorst. 1829)

HABITAT: ruscelli montani

e

pozze dacqua

permanenti, vive sotfacqua e risale in superficie solo per respirare PRESENZA: specie in diminuzione e meno frequente che nel Passato DIMENSI0NI: tL-12 cm

DESCRIZIONE:

anfibio endemico

delia

Sardegna; occhi grandi e sporgenti, muso arrotondato, bocca molto larga, tronco allungato, coda lunga e molto larga alla base ALIMENTAZI0NE: insetti acquatici e loro lawe, piccoli invertebrati DISTRIBUZIONE: limitata a ruscelli e pozze d'acqua montane con acque fredde e ben ossiEuprotto sardo Vive soLo nei ruscetti montani daL[e acque fresche e timpide; di norma staziona su[ fondo e sale in superfic'ie so[o per respirare. Sia netlo stadio larvale che da adutto, feuprotto ha una dieta carnivora. Si nutre infatti di larve, insetti, piccoti crostacei e girini; sono noti anche fenomeni d'i cannjbatismo tra esemplari di diversa dimensione.

genate

non esiste alcuna

protezione Iegale. Convenzione di Washington. In fase di richiesta di inclusione nel Reg. (CE) 338/97 Allegato C PR0TEZIONE:


0gLiastra (Sardegna Centro-orientaLe). Tacchi caLcarei sopra Ulassai

I76


RETTITI I rettili, a differenza

degli anfibi, hanno

il

per alimentarsi, ma che utilizzi Ia sabbia di qualche cala appartata per depowi Ie uova. Sono invece rari gti awistamenti della tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) che occasionalmente frequenta i mari detla Sardegna. Caratteristica comune delle tartarughe mari-

corpo ricoperto da squame cornee; sono animali la cui temperatura corporea dipende da quella esterna e che perciò tendono a ridurre la loro attività in condizioni climatiche sfavorevoli. In Sardegna sono presenti rettili appartenenti agli ordini dei testudinati e degli squama-

ne è quella di avere gli arti trasformati in pinne natatorie. Quattro sono invece Ie testuggini presenti in

ti. Al primo appartengono le tartarughe marine

Sardegna. Tre appartengono al genere Testudo e sono: la testuggine marginata (Testudo marginata), la testuggine greca (Testudo graeca) e la testuggine comune o di Hermann (Testudo hermanni), tutte caratte-

terrestri; nei mari che circondano la Sardegna è possibile Uosservazione della tartaruga marina comune o caretta (Caretta caretta) quando emerge in superficie per respirare. I frequenti awistamenti di questa specie nei nostri mari autorizzano a credere che la caretta non Ii frequenti solo

e le testuggini

rizzate da una dieta prevalentemente vegeta-

riana, anche se non disdegnano proteine di origine animale; frequentano ambienti parti-

La Lucertola del Toro vive esclusjvamente su[['Iso[a del Toro, al' largo

t77

di Capo Sperone (Sardegna sud-occidentale).


colarmente assolati di collina e di pianura. La

quarta detta testuggine d'acqua (o èmide) (Emys orbicularis) è presente nei corsi d'acqua principali, nei torrenti e neile zone umide detl'isola; è una specie camivora che cattura insetti, molluschi, piccoli pesci e stadi lawati di anfibi. Spesso la si può sorprendere intenta a riposarsi o a prendere il sole sui tronchi o sui sassi emergenti, pronta a tuffarsi in acqua e sparire at minimo segno di pericolo. Uordine degli squamati è diviso in due sottordini: quelti degli ofidi, a cui appartengono i serpenti, e quelli dei sauri che comprende lucertole, gechi e scincidi (luscengola e gongilo). Le cinque specie di serpenti presenti in Sardegna appartengono atla famiglia dei Colubridi; due specie sono le cosiddette "bisce d'acqua", appartengono at genere natrix e sono la natrice viperina (Natrix maura) e la natrice del Cetti o dal collare (Natrix natrix cetti). Vivono negii stagni, lungo i corsi d'acqua, nei prati allagati e nelle zone palustri in genere. Le altre tre specie di ofidi in Sardegna sono legate ad ambienti particolarmente aridi e

iI colubro comune o biacco (Coluber viridiflavus), il colubro ferro di cavallo (Coluber hippocrepis) cosi chiamato per il caratteristico disegno sulla testa, ed iI colubro di Esculapio (Elaphe longissima) estremamente raro e tocalizzato in alcuni siti

soleggiati e sono:

delUalto oristanese. Atteggiamento di minaccia di un retti[e. I rettiti sono animati a sangue freddo; incapaci di sopportare basse temperature, trascorrono i mesi freddi in Letargo aL['interno di [unghe tane. So[o in primavera, con i primi caldi, i serpenti abbandonano [e tane alta ricerca di cibo.

178

Il sottordine dei sauri è quello numericamente più rappresentato in Sardegna; come già detto raggruppa la famiglia degli Scincidi con il gongilo sardo (Chalcides ocellatus tiligugu)


Colubro (Colu ber vi i diflav u s). serpente piĂš comune de[[isota; sebbene presente nei diversi ambienti, [e piane aride sono [habitat ideate di questa specie.

Ăˆ iL

la faminotturna, glia dei Geconidi tutti ad attivitĂ

e Ia luscengola (Chalcides chalcides),

con

il

geco comune (Tarentola mauritenica),

l'emidattilo (Hemidactylus turcicus) ed il tarantotino o fillodattilo (Phyllodactylus europaeus) ed infine la famiglia dei Lacertidi. A questa famiglia appartengono le lucertole propdamente dette (Podarcis tiliguerta tiliguerta e Podercis sicula cetti), l'al-

giroide tirrenico (Algyroides fitzingeri), endemismo sardo-corso, la lucertola di Bedriaga (Archaeolacerta bedriagae) presente con tre varietĂ tocalizzate nel quadrante nord-orientale delt'isola, e la lucertola del

toro (Podarcis tiliguerta toro) stanziale

e

rara, localizzata nell'isola del toro (Sardegna sud-occidentale).


Corusno o Bmcco (Coluber viridiflavus, Lacépède. 1789)

HABITAT: campagne aride ed assolate PRESENZA: stanziale; comunissimo DIMENST0NI: fino a L80-200 cm di lunghezza DESCRIZI0NE: parti superiori scure punteg-

giate da macchie giallo-verdastre, parti inferiori chiare ATIMENTAZIONE: vorace predatore di roditori, uova, piccoli uccelli e nidiacei DISTRIBUZIONE: diffuso in tutti gli ambienti naturali della Sardegna. Comune PROTEZIONE: non esiste di fatto alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inclusa

Colubro comune o biacco È iL serpente più tungo presente ìn Sardegna in quanto può raggiungere i 200 cm dì lunghezza; det tutto innocuo per lluomo, non avendo ghìandoLe ve[enifere, è però un feroce predatore dì ucceLtini, piccoLi mammiferi e uova. Preferisce territori aperti e soleggiati.


Narmcr

È una del[e due specìe dì bisce d'acqua presenti in Sardegna; frequenta torrenti, ruscelli, fiumi e zone umide' IL nome non deve trarre jn errore in quanto La natrice viperina è, come gli

vIPERINA

(Natrix maura, Linnaeus, 1758)

HABITAT: zone palustri, prati umidi,

aLtri serpentì presentì in Sardegna, det

fiumi

e

taghi PRESENZA: comune in tutta Ia Sardegna DIMENSIONI: circa 80-130 cm DESCRIZI0NE: biscia d'acqua simile alla vipera per la testa triangolare e larga, gli occhi sono grandi con pupilla rotonda; superiormente di colore bruno grigiastro mentre inferiormente è di colore giallastro con macchie qua-

tutto innocua'

drangolari brune. Depone da 4 a 20 uova nella tarda primavera tra maggio e giugno ATIMENTAZIONE: cattura piccoli rettiii, anfibi, piccoli uccelli, ratti e piccoti pesci DISTRIBUZIONE: limitata alle zone patustri, ai ruscelli, ai fiumi ed ai laghi di tutta l'isola PROTEZI0NE: non esiste alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inclusa


I

:

TnnrurolA MURAIoIA

:

t.::::

o GECO COMUNE

(Tarentula mauritanica. Linnaeus, 1758)

HABITAT: muri a secco, vecchi edifici, abita-

zioni e rocce PRESENZA: diffusa

in tutta La Sardegna.

Comune DIMENSTONI: circa 10-17 cm DESCRIZIONE: è il geco più grosso presente

in

Sardegna, molto comune, è carattenzzato da occhi grandi, testa grossa triangolare legger-

mente appuntita; tronco tozzo non troppo lungo, coda di forma conica. La testa ed il dorso sono ricoperti di tubercoli. Si accoppia in primavera-estate e depone 2-3 uova ATIMENTAZIONE: caccia insetti quali mosche, zanzate, farfalle notturne etc. DISTRIBUZI0NE: diffuso in tutti gli ambienti delia Sardegna PROTEZIONE: non esiste alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inclusa

E iL geco

più diffuso ìn Sardegna. Ha occhi grandi, collo corto

e tronco tozzo. Come gLi aLtri gechì ha abitudini notturne; durante iL giorno si nasconde negLi anfratti, sotto e tra gLi interstizi

deLLe

pietre.

:

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LucrnrotA ot

BTUnIAGA

(ArchaeoLacerta bedriagae)

HABITAT: zone montuose con rocce o fessure dove trova facilmente rifugio

PRESENZA: presente nelle zone montuose della Corsica centrale ad altitudini varianti tra i 500 ed i 2000 m s.l.m. In Sardegna la specie è presente con tre razze distinte che occupano

comunicanti. In parLicotare Paessleri (Mertens, 1927) razza abbiamo La localizzata sul monte Limbara, larazza Sardoa (Peracca, 1903) sut Gennargentu e la razza

tre areali non

Ferrerae (Stemmter, 1'962) a Capo Testa

DIMENSIONI: le dimensioni del maschio sono superiori rispetto alla femmina DESCRIZIONE: grossa tucertota distinguibile

per la sua testa triangolare e appiattita; parle superiore del corpo di cotore scuro tendente al grigio fumo. In primavera depone da 3 a 6 uova ATIMENIAZIONE: insetti e piccoli invertebrati DISTRIBUZTONE: limitata ad alcune aree montuose della Sardegna centraie e nord-orientale PR0TEZIONE: non è prevista alcuna protezione. Specie particolarmente rara. Convenzione

di Washington: non inclusa È una lucertota caratterizzata datla testa piuttosto grossa e targa; [a sua presenza è rara e localizzata, soprattutto nelle zone rocciose.

185


LucrnrorA

cAMPESTRE DEr

(Podarcis- lacerta- sicula cetti, Cara,

1,87

Crur

2)

HABITAT: campi, prati, muri a secco e pietraie

in tutta la Sardegna PRESENZA: molto comune DIMENSTONI: circa 25 cm

DESCRIZI0NE: varietĂ sardo-corsa. Testa triangolare un po' piatta, muso leggermente appuntito; colore del dorso verde chiaro con piccole macchie scure, ventre chiaro. In primavera depone da 4 a 9 uova in cavitĂ del terreno o sotto grossi cespugli. Le uova si schiudono in estate ATIMENTAZI0NE: insetti, piccoli invertebrati DISTRIBUZT0NE: distribuita in tutti gti

ambienti naturali della

Piccolo sauro molto comune in Sardegna; come guerta preferisce zone aperte e soleggiate.

La Lucertola

tiLi-

Comunissima PROTEZIONE:

Sardegna.

non esiste alcuna protezione. Convenzione di lAlashington: non inclusa


LucrnrorA oru Tono (Podarcis tiLiguerta toro)

HABITAT: zone rocciose dell'isola del Toro PRESENZA: stanziale; rara ed estremamente

locdizzata DIMENSIONI: circa 15 cm di lunghezza DESCRIZI0NE: varietà dell'isola del Toro della lucertola tirrenica più scura e piccola ATIMENTAZI0NE: insetti e piccoli crostacei

DISTRIBUZIONE: limitata alllisola del Toro nella Sardegna sud-occidentale PROTEZI0NE: non esiste di fatto alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inclusa

Lucertola del Toro ALcuni esemplari hanno tonaLità moLto scure; a djfferenza di altre Lucertole sembra pìù facilmente avvicinab'ile e si muove

più Lentamente.

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LucrnrorA

TTRRENTcA

(Podarcis-Lacerta-tiliguerta

o Trrrcurnm

tiliguerta, Gmelin, 1788)

HABIIAI: centri abitati, giardini, muri

con

siepi, rocce in aperta campagna PR.ESENZA:

in tutta la

Sardegna, insieme alta

lucertola campestre, è ta più comune DIMENSIONL circa 24 cm DESCRIZIONE: testa triangolare, muso

un po'

appuntito, [a forma del corpo è un po'allungata con coda molto lunga. Due striature longitudinali giallastre caratterizzano la specie. Dorsalmente di colore verde con macchie scure. Centralmente presenta una tonalità bianco giallastra lucida AIIMENTAZIONE: insetti e piccoti invertebrati DISTRIBUZIONE: presente in tutti gli ambienti della Sardegna. Comunissima PROTEZIONE: non esiste alcuna protezione. Convenzione di Washington: non inciusa

È [a Lucertol.a più comune in Sardegna; frequenta zone aperte e pianeggianti.


Goluotro sARDo o TlueuGU (ChaLcides ocellatus tiLigugu, GmeLin, 1789)

HABITAT: zone aride e molto soleggiate;

trova facilmente sotto i

lo

si

sassi

PRESENZA: stanziale, comune

DIMENSI0NI: circa 20-30 cm DESCRIZIONE: varietà sarda della forma tipica (Chatcides ocellatus oceliatus). Sauro con testa

triangolare, corto e ieggermente appiattito con bocca iarga e muso arrotondato. Il corpo grosso è tozzo, ha un aspetto iucido ed ii suo colore è bruno olivastro superiormente. Specie vivipara: la femmina partorisce 9-10 piccoli alla

fine dell'estate tra agosto e settembre ALIMENTAZI0NE: insetti e piccoli invertebrati DISTRIBUZI0NE: zone pianeggianti e coliinari della Sardegna PROTEZI0NE: non è prevista alcuna protezio-

ne. Convenzione di Washington: non inclusa Sauro daL corpo allungato e serpentiforme con zampe poco sviluppate che servono ad equilìbrare iL corpo durante gLì sposta-

menti. (Foto

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P. Macis)

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TrsruocrNE PArusrRE (Emys orbicularis, Linnaeus, 1758)

HABITAT: corsi d'acqua PRESENZA: stanziale; comune

DIMENSIONI: lunghezza massima carapace 30-35 cm DESCRIZI0NE: scudo appiattito

La testuggine paLustre vive soprattutto nei rusceL[ì e nei corsi d'acqua deLLe zone interne delta Sardegna.

di colore grigio scuro, piastrone giallino; il corpo è scuro con punteggiature gialle ATIMENTAZIONE: insetti e loro larve, piccoli crostacei e girini DISTRIBUZI0NE: limitata ai ruscelli montani e fiumi della Sardegna PROTEZIONE: specie protetta (1.R. n' 23 29/7/1998). Convenzione di Washington: non

Le testuggini paLustrì trascorrono Le ore più calde del giorno sui tronchi o sui sassi ìn prossimità dei torrenti montani, pronte, aL minìmo segnaLe di pericoLo, a tuffarsi in acqua e scomparire con

inclusa

vigorose bracciate.


TrsruoclNE MARcINATA (Testudo marginata, Schaepff, 1792)

Ăˆ una testuggine terrestre djffusa in LocatitĂ aperte e soleggiate della nostra iso[a ed in partico[are con maggior concentra-

zione nelta Nurra ed in Gatlura.

HABITAT: pianure e coltine PRESENZA: stanziate; poco frequente DIMENSIONI: lunghezza massima carapace cm 35

DESCRIZI0NE: tartaruga terrestre dallo scudo svasato a campana anteriormente e posteriormente ATIMENTAZI0NE: erbivora DISTRIBUZIONE: zone pianeggianti e collinari cespugliate PROTEZIONE: specie protetta (L.R. n' 23 29/7 /1.998). Convenzione di Washington: Allegato A det Reg. (CE) 338/97 189


Ln Gorwuuzrouri or IUesruucrol[

La Convenzione di Washington - in sigla CITES - è una convenzione internazionale, attiva dal 1.975, che mira a garantire llequilibrato sfruttamento delle risorse naturali, nel rispetto della conservazione ambientale. La nascita di questa convenzione fu dettata dalla necessità di controllare il commercio degli animali e delle piante selvatiche perché, insieme alla distruzione degt ambienti naturali, era Ia principale causa dell'estinzione in natura di numerose specie. Queste furono divise in tre Appendici atla Convenzione: I, II e III, in base al decrescente livello di protezione. La CITES, attualmente applicata in oltre 150 Stati, è entrata in vigore in lta[a nel 1980; la sua gestione veniva affidata al Corpo Forestale dello Stato nelle Regioni a Statuto ordinario, e delegata ai Corpi

Forestali Regionali

e Provinciali nelle Regioni a Statuto speciale. Nel 1982 entrava in vigore il

Regolamento Europeo (CEE) 3626182 che dettava nella Comunità Economica Europea le norme CITES. Ma solo nel 1992 il nostro paese si dotava di una norma applicativa delia Convenzione di Washington e del3626/82: la Legge n" 750/92. Essa, modificata con D.L. no 2/92 e infine con L.59/93, dettava le regole per la corretta importazione ed esportazione, per il commercio e per la semplice detenzione delle specie protette. Importante è Ia parte sanzionatoria che equipara iTtalia aI resto delta C.E. Questa situazione normativa è durata fino al 1.997: dal1 giugno di quellanno è infatti in vigore il Regotamento (CE) n" 338/97 della Commissione, che, abrogando il Reg. (CEE) 3626/82, modifica le norme di appticazione della Convenzione di Washington in tutta la UE. Un separato Regolamento (CE) (it 939/97 fino al 2001, ed il 1803/01 dalllagosto del 2001 in poi), stabilisce invece come si applicano le norme del 338: quali siano i certificati da usare per ii commercio delle specie, come devo-

no essere fatti e compilati, quali siano Ie modalità di marcatura degli esemplari, e quanfaltro sia necessario per la corretta applicazione del 338/97. Con un ulteriore Regolamento (CE), che rimane in vigore normalmente per 15 mesi, viene indicato l'elenco delle specie anima[ e vegetali protette, nella Comunità, dat 338/97. Le tre Appendici deUa CITES delle specie protette sono sostituite da 4 Allegati (A,B,C e D) in base al IiveIIo di protezione, dal più alto (A) in poi. Questo Regolamento viene periodicamente sostituito da uno più aggiornato a causa dello spostamento da un Allegato allaltro di alcune specie, delllngresso negli ailegati di nuove specie per cui si rende necessaria la protezione, o, al contrario, delia loro uscita (specie non più in pericolo). Attualmente in vigore è il Reg. (CE) 272412000. La descrizione di come questi Allegati vengano compilati si trova allart. 3 det Reg. (CE) 338/97. Essi derivano direttamente dalle tre Appenùci (I, II e III) neile quali la Convenzione di Washington divideva le specie animali e vegetali. Ogni Stato della Comunità si deve dotare di una Legge di applicazione del Reg. (CE) 338/97 , che indichi anche le norme sanzionatorie. Ultalia ha mantenuto in vigore laL. 150/92 e s.m., ma apportandovi alcune modifiche: il D.L. 18 maggio 2001 no 275, recante il riordino del sistema sanzionatorio in materia di commercio di specie animali e vegetali proteffe modifica infatti alcune parti sostanziali ma al contempo carenti della 150; principalmente si tratta delle sanzioni penali indicate agli artt. 1 e 2, l'inserimento, nel testo, del Reg. (CE) 338/97, e I'indicazione del Servizio CITES quale organo che riceve il rapporto (L.689/81).

191


Trvolr ANAToMIcHE, MoRroLocIcHE E ScHEIETRIGHE DEGTI ANFIBI, RETTILI, UCCEILI E Itl.AJr{MIt'ERI In questa sezione conclusiva dell'opera sono state inserite alcune tavote rappresentative dei vertebrati nelle classi principali degti Anfibi, Rettili, Uccelli e Mammiferi. In base atle esigenze ambientali e fisiologiche vari animali ed individui rappresentanti le sopraindicate classi, adattandosi all'habitat, hanno subito un'evoluzione che li ha portati ad un cambiamento anatomico. Tra questi sono stati scelti alcuni esempi a titolo informativo e di curiosità. Partendo dal gradino più basso della linea evolutiva troviamo gli anfibi. Questi, avendo sia abitudini acquatiche che terrestri, possono essere vegetariani e insettivori e si possono incontrare più comunemente netle zone palustri e fluviali. Sono costituiti da uno schetetro esile e teggero, necessitano di una muscolatura robusta adatta a[ nuoto e allo spostamento sulla terra ferma. I Rettiii si distinguono per la struttura esterna della cute e dello scheletro. Alcuni di essi, come [a testuggine, la lucertola e it colubro, hanno sviluppato diverse forme di adattamento alt'ambiente: placche cutanee squamose o scudi nella tucertola e net colubro, it resistentissimo carapace nelle tartarughe. Anche i rettili si dividono in categorie alimentari differenti: atcuni, come le tartarughe, sono in prevalenza vegetariani, altri, come Ia lucertola, sono insettivori, a[tri ancora, come il colubro, sono predatori di piccoli animali. Nelle tavole riguardanti gli Ucce[i sono stati inseriti alcuni esempi anatomici sulla struttura schetetrica e muscolare di alcuni rapaci, nonché l'esemplificazione detle più comuni tecniche di volo. È importante ricordare che Ia struttura scheletrica cava, l'elasticità dei legamenti, [a robustezza e la potenza dei muscoli permettono di raggiungere ottime prestazioni durante il volo e la ricerca del cibo. A tal proposito bisogna aggiungere che anche nei volatili esistono diverse categorie che differiscono per Ie abitudini alimentari e la dieta che può incidere sulla conformazione anatomica det becco, delle zampe, delle ali, del colto e del piumaggio. Per ciò che concerne i Mammiferi, si è evidenziata la differenziazione morfotogica esistente tra i pipistretli e gti ungulati. Nei primi, infatti, le uitime falangi degli arti anteriori si sono svituppate in modo da contenere il patagio, ossia la membrana che consente il volo silenzioso. Negli ungulati, invece, l'uttima falange del dito medio per adattamento si è trasformata in zoccolo. Infine sono state inserite le tavole degli insettivori, dei roditori e degli erbivori per mettere in evidenza la differente conformazione scheletrica e dentaria modificatasi in base atle diverse abitudini alimentari. Dott. Mauro Cavallo Medico veterinario

I95


Lr mr

DEGTI

AccpItRIDI

Al,i Lunghe e arrotondate:

permettono di votteggiare ad alte quote risparmiando energia, e poter, cosĂŹ, scrutare ampi spazi per poi lanciarsi in picchiata. Possiedono una muscolatura strutturata per rimanere contratta per lunghi periodi di voto, i muscoli sono lunghi e spessi, ma non sono in grado di sviluppare potenza. Degni di nota sono [e Poiane e le Acquite

Lr art oI

Asroru

r

SpanvIERI

Ati retativamente corte e arrotondate: consentono un rapido scatto, ma rendono faticoso it voto veloce, tenuto per motto tempo. Infatti possiedono dei muscoti che confrontati con quefli dei Fal,conidi risuttano piĂš tunghi ma meno spessi. Queste caratteristiche si riscontrano soprattutto nei rapaci che vivono negli ambienti boschivi.

Falco

Pellegrino

I falconidi hanno ati tunghe

e

appuntite, adatte a sostenere un voto battuto ad atta velocitĂ . Possiedono dei muscoti corti e retativamente spessi, caPaci di contrarsi vetocemente ed esprimere potenza.


t'Aoum Rum,r neurocr'*mo

Procerco

mardibolare del becco

coracolde

-**-.-첫

Yert*bre toreciche

v*ntro-dorcale

Particolarc

dclh falangi.

I95


Lr rasr

DI VOIO Le penne remiganti primarie sopportano 1o sforzo maggiore

Le penne remiganti primarie esterne

devono essere molto

flessibili

Robuste penne copritrici proteggono le ossa detlala

Il carico maggiore è sostenuto datle penne remiganti secondarie

La possente murcohhrra delle,zampe è fondamentale per complerc it balzo

e dalle copritrici maggiori

L'atuh è sottarata Erando lfuccello ra[enta per fernrarsi

r'

Le penne remiganti

primarie tenute ben aperte impediscono atluccello di cadere in stallo mentre si riduce rapidamente [a vetocitĂ di volo

Artiglt in avanti prond per ta cathrn

r96


Ali grosse, lunghe e arrotondate: avendo bisogno di motto spazio e

GRANI}I

Rapncr

aria, causano ne['animate un decolto pesante. Gti uccelti con queste caratteristiche usano lanciarsi dagti strapiombi, utilizzando [e correnti ascensionali, questa forma è idonea al voto veteggiato e ptanato, che, però, non consente un voto battuto veloce. 11 rapporto lunghezza e spessore detta muscolatura è a favore detla prima, in quanto non occorre un grosso quantitativo di energia per tenere le ati in estensione. Questa categoria è rappresentata dagli awoltoi come i[ Grifone, t'Awottoio Monaco e i[ Gipeto.

r97

o


tA MUSGOTATURA E rr Voro

Gheppio

UHonnrrc (srrrum sArrro) Estensori lunghi per iI volo in

planata e

il volo veleggiato

-=Esempio schema

Awoltoio grifone

"-*,LSà r,§"] Grandi muscoU pettorali per permettere i[ volo con una grande apertura alare

Gorti e potenti muscoli nei rapaci veloci

Esempio schema Aquila reale


tO

SPARVIERO mm. Bicipite

brachiale.

Tendini flessori dell'rla

Disegno rappresentante

lo scheletro con inseriti alcuni muscoli e tendini dello spawiero


[;;;J m

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CERVO

Senuo Osso

Processo

parietale

orbitate

<-

La ruminazione necessrta ol

denti motari

VEDI'IA I.If,ERAI,E DEL GRANIO III

dal processo frontate superiormente si accrescono i palchi

spinosi vertebre toraciche e punta della spalla processi

GERVO

processi spinosi vertebre lombari I

bacino e

cinto pelvico

\ vertebre caudaH

caratteristico [o schetetro degli Ungutat, .-----------_- >

che presenta le ultime falagi prossimali

trasformate in zoccoli

VEIIT'IA I.OTERAI.E IIELLO SCEEIJTNO DI

200

GERVO


particolare del profilo del maschio

It

GINGHIATE

Smuo

crescita del canino inferiore del verro

&

&e 201


ra Lrpnr S*noa

scheletro di tepre

cranio di lepre

<-

veduta ventrale e

veduta laterale

802


tr PrPIsrREtto

Ycduta dello scleletxo

del pipistrello

falangi allungate per sostenere la membrana Per

il

voto

veduta frontale

<_

veduta laterale e veduta ventrale del cranio del pipistrello

------->

I I

V

'Âťrr- '),) -

\,

-

/';r/l

canini ben sviluppati per la cattura degli insetti

203

immagine ingrandita del Serotonino


Rrruu r

ANrrsl

esempio di [ucertola ai raggi X

esempio di ingrandimento delf impalcatura ossea di un anfibio, nel caso la Rana comune

tratto spinale della colonna vertebrale del colubro

bacino e cinto petvico

di

testuggine femmina scudi del carapace

Teshrgine ai raggi X: si nota [a posizione detle uova pronte per [a deposizione


fivorcr Ar.r'esurrco

Ucce[[i Airone Bianco Maggiore, 57 Airone Cinerino, 54 Airone Guardabuoi, 56 Airone Rosso, 55 Albanella Minore, 32 Alzavola, 40 Aqui[a Reate, 27 Assiolo, 128 Astore,22

Gallinetta d' acqua, 127 Garzetta, 58

Averta Capirossa, 105 Averla Picco[a, 106

Awoltoio Grifone, 36

Mignattaio, 65 Moriglione, 45 0cchione, 47 Passera Mattugia, 108

Barbagianni, L31

Passero, 109

Beccaccino, 53 Catandro, 107 Capinera, 11.0 Carde[[ino, 101

Pavoncella, 50 Pernice, 90 Pernice Di Mare, 52

Avocetta, 49

Cavaliere

d'Italia, 48

Cicogna Bianca, 59

Civetta,

1.24

Codone, 41

Cormorano Marangone Da[ Ciuffo, 1L7 Cornacchia Grigia, 95 Corvo Imperiale, 96 Culbianco, ].13 Fatco De[[a Regina, 74 Falco Di Palude, 34 Fatco Gritlaio, 78 Falco Pellegrino, 81 Falco Pescatore, 39 Fenicottero, 61 Fratice[[0, 94 Fringuello Tirrenico, ].03

Germano Reale, 42 Gheppio, 86 Ghiandaia, 98

Ghiandaia Marina, 69 Gruccione, 71

Martin Pescatore, 68 Merlo, 115 Mestolone, 44

Passero

Sotitario, 1L2

Pettirosso, Lll. Picchio Rosso Maggiore, 118 Piccione Setvatico o Colombo Torraiolo, 66 Poiana, 30 Potlo Suttano, !22 Sattimpa[o, 114 Sparviere, 24 Spatota, 64 Stritlozzo, 99 Taccola, 97 Torcicollo, 119 Tordo Bottaccio, 116

Tortora, 67

Tuffetto, 120 Upupa,72 Verdone, 102

Verzeltino, 104

Gabbiano Corso, 91 Gabbiano Reale, 92 Gabbiano Roseo, 93

Volpoca, 46 Zigo[o Nero, 100

206


Irvorcu

Arregrrrco

Mammiferi Asinetto bianco dellAsinara, Cavattino de[[a Giara, Cervo sardo,

144 149

L67

Cinghiale, Conigtio selvatico, 164 Donnola,

156

Gatto selvatico, Lepre,

1.54

L62 140 157

Muflone, Pipistrelto,

Riccio o Porcospino, Volpe,

152

L60

166

Anfibi Euprotto sardo, 175 Geotritone, 174 Raganelta sarda,773 Rospo smeraLdino, 172

Rettiti Colubro o Biacco, ].80 Gongilo sardo o Titigugu, 187 Lucertota campestre del Cetti, 184 Lucertola del Toro, 185 Lucertola di Bedriaga, 183 Lucertola tirrenica o Tiliguerta, 186 Natrice viperina, 18L Tarantota muraiola o geco comune, 182 Testuggine marginata, 189 Testuggine palustre, 188


Brrr.roenarre

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207


[a risposta giusta - marzo 2004) del Notiziario Forestate Vi abbiamo proposto, per esercitarvi in attesa det concorso , 256 quiz con risposta multipla. Pubblichiamo di seguito la risposta giusta alle domande.

Nel precedente numero (22

La risposta giusta è

A)

nei quiz no:

3-5-6-7-8-9-10

-72-74-1.6-17 -18t9 -20-24-26-27 -28

-29-30-37-33-34-

47-44-46-47 -49-52

-53-54-57 -58-59-

60-61 -64-71.-73-75 -77 -87 -732- 133 - 138

-

139

-

1.46

-

1.48

-

150

-

- 1,63 - 766 - 767 - 770 - 777 - 775 - 181 - 184 - 190 t92 - 195 - 198 - 200 202 - 203 - 204 - 209 272 - 275 - 227 - 223 226 - 229 - 247 - 244 245 - 246 - 247 - 249 752 769 180

250-251.-253-256.

: ' , Éri&a.,:w,fisei Nè[ n$$lirs]r22 dmatzo ?oM)'det lfstiziaxis §orestale, §,fiarerfinaté a'pqg;,3S,sieonÉttrdt,cosi ",""per la,produdorre di compensato".

La stagione delfuoco Un nuovo approccio

di Silvio Cocco CUEC,2OO4

cm12x16,5, pp. 104 € 8,00

al problema degli incendi

in

Sardegna

ISBN 88-8467-188-4

Siloia Coao (Cagliari, 1962), laureato in Scienze Forestali presso I'Uniaersità di Firenze, borsista del CNR ?resI'Istinto per il Monitoraggio degli eco agro sistemi, tecnico addetto alla direzione dei la<tori presso lAzienda Foreste Demaniali della Regione Sardegna, attualnente Ufficiah del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale fulla Regione Sardegna lreso I'Isfettorato di lglesias. Ha lubblicato disersi laaori di carattere tecnico scientifco, so

Llopera Gli incendi stanno devastando il nosffo pianeta e riempiono l'atmosfera di biossido di carbonio e polveri: Australia, Stati Uniti, Brasile, Borneo, Costa Rica, Portogallo, Spagna, Francia e area del Mediterraneo sono state di recente le zone maggiormente colpite. Il fuoco è stato probabilmente tl. mezzo che principalmente ha favorito l'evoluzione umana nel tempo ma, visto I'uso sconsiderato che se ne fa e i suoi effetti devastanti, dobbiamo iniziare a pensare a strumenti di lavoro alternativi e soprattutto, come sardi dobbiamo rifiutare f idea che f incendio sia un fattore imprescindibile dalla nosua esistenza. Lo scopo di questo lavoro è quello di fomire alcuni elementi per poter leggere il fenomeno in modo critico e contribuire a una maggiore consapevolezza della comunità nei confronti di un fenomeno che, oltre ad avere ripercussioni economiche considerevoli, rappresenta uno dei principali fattori di degrado e di distmzione del patrimonio forestale ed ambientale.


Gianni §irigu è nato

a 0rroli nel 1959, dal 1966 vive a Cagliari. Nel 1985 ha conseguito la qualifica professionale di fotografo, specializzandosi in seguito nell'ambito naturalistico. Grande appassionato della natura e della fauna, in parlicotar modo degli uccelli rapaci ai quali ha dedicato il suo primo libro 'Rapaci di Sardegna" (1992). Successivamente ha approfondito la sua conoscenza degli ambienti naturali della Sardegna, giungendo cosi alla sua seconda pubblicazione "Ambienti naturali delia Sardegna" (2000).

Ha poi collaborato a diverse pubblicazioni a carattere regionale e

nazionale, ha realizzato tre calendari naturalistici con ii patrocinio dell'Ente Foreste della Sardegna e dell'Assessorato all'ambiente de1la Provincia di 0ristano. Inoltre è ìjaulore della mostra fotografica "Sulle ati det venlo" svoltasi a Cagliari su iniziativa deil'Assessorato alla Cultura del Comune e con il patrocinio de1 Ministero delte Politiche Agricole e Forestali, della Provincia di CagLiari, dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura.

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28,00 ISBN A88'i?Bl,3l,-?

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