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Sostenibilità e reporting aziendale: al via il nuovo programma IVSI

Il percorso di formazione è stato presentato al digital workshop organizzato da IVSI in collaborazione con la Fondazione O.I.B.R.

Promuovere la sostenibilità nel settore dei salumi supportando le aziende nella transizione sostenibile: questa la nuova mission dell’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani” (IVSI) che, continuando concretamente a perseguire tale intento, il 17 novembre 2021 ha organizzato il digital workshop intitolato “Sostenibilità e reporting aziendale: l’impatto della nuova Direttiva Europea CSRD sulla gestione d’impresa”, evento propedeutico al corso formativo IVSI che inizierà il 25 gennaio 2022.

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L’Istituto mira ad informare le aziende riguardo al Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD. La Direttiva, che sarà adottata a partire dal 2023, richiederà infatti alle imprese europee di divulgare una serie di informazioni su rischi e impatti relativi ai temi di sostenibilità delle proprie attività aziendali con particolare riguardo ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). Il nuovo provvedimento modificherà sensibilmente le dinamiche connesse alla finanza sostenibile nonché i parametri per l’accesso al credito da parte delle aziende. Partendo da questa consapevolezza, l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani ha deciso di realizzare il digital workshop in collaborazione con la Fondazione OIBR, l’Organismo Italiano di Business Reporting, ente dedicato alle tematiche connesse alla rendicontazione e disclosure delle informazioni e delle misure legate a sostenibilità/ESG/climate change, dichiarazione nonfinanziarie, intangibili e capitale intellettuale, integrated reporting e governance. logica, anche il settore privato è chiamato a fare la propria parte. Il relatore ha introdotto alcuni dei cambiamenti legati alla nuova direttiva europea, portando come esempio la governance delle imprese: se nel 2018 il codice di autodisciplina a cui si sottopongono volontariamente le società quotate in borsa indicava come obiettivo per l’azienda la creazione di valore per gli azionisti in un orizzonte di medio/lungo periodo, dal 2021 la governance aziendale deve perseguire il successo sostenibile ossia la creazione di valore, a lungo termine, tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholders rilevanti per l’azienda e non solo degli azionisti, quindi, si parla di un capitalismo più inclusivo. Dal punto di vista delle imprese gli scenari non si sono affatto semplificati e occorrono modelli di business capaci di innovarsi ponendo la sostenibilità come coobiettivo della strategia aziendale, ha concluso il Segretario Generale della Fondazione O.I.B.R.

Laura Girella, è intervenuta su “Il nuovo report di sostenibilità europeo: evoluzione normativa e standard di redazione”. Oltre a illustrare gli ambiti di applicazione della nuova direttiva, le informazioni e gli standard richiesti, nell’intervento è stata evidenziata la novità dell’informativa prospettica: l’informazione di sostenibilità avrà natura quantitativa e qualitativa (narrativa) e dovrà essere di carattere retrospettivo ma anche Francesco Pizzagalli e Monica Malavasi

Come detto, durante il digital workshop è stato presentato anche il nuovo Programma di formazione IVSI dal titolo “Sostenibilità e Reporting aziendale: la nuova direttiva europea e le implicazioni gestionali”, incentrato su sostenibilità aziendale e SDGs, impatto sui finanziamenti d’impresa, capitale intangibile, strumenti di rappresentazione e misura della sostenibilità, nuovi approcci culturali e strategici del top management. Il corso si articola in 5 incontri settimanali, svolti online, ed è indirizzato al Top management delle aziende iscritte a IVSI e ASSICA che potranno partecipare gratuitamente.

Laura Girella Stefano Zambon

Ai lavori - introdotti dal Presidente IVSI, Francesco Pizzagalli e moderati dal Direttore IVSI, Monica Malavasi - sono intervenuti Stefano Zambon, Segretario Generale della Fondazione O.I.B.R. e Professore Ordinario di Economia Aziendale all’Università di Ferrara, Laura Girella, membro del Segretariato Tecnico dell’EFRAG nonché Senior Technical and Research Manager della Value Reporting Foundation (VRF) e ricercatrice di Economia aziendale presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e Giuseppe Zammarchi, Head of ESG metrics, policies and disclosure di Unicredit.

Il Prof. Zambon, nel suo intervento dal titolo “Sostenibilità aziendale, ESG e SDGs: da “moda” culturale a nuovo approccio strategico e gestionale”, ha fatto un quadro dei cambiamenti in atto in tema di sostenibilità, dal Green Deal europeo agli SGDs dell’Agenda 2030 agli ESG, determinanti per il mondo finanziario. Zambon ha evidenziato la forte attenzione sugli aspetti ambientali e sociali e il fatto che, nella transizione ecoprospettico (forward-looking). La forwarding-looking information sarà rappresentata anche da target di medio-lungo periodo che dovranno essere coerenti con l’Accordo di Parigi sul clima e gli standard di rendicontazione saranno improntati a una prospettiva multistakeholder e non solo dell’investitore, ha concluso la rappresentante del Segretariato Tecnico EFRAG. Nell’intervento su “Sostenibilità e accesso al credito: le innovazioni dal punto di vista bancario” Giuseppe Zammarchi, dopo aver raccontato il percorso di sostenibilità seguito da Unicredit, ha approfondito le implicazioni della nuova direttiva per l’accesso al credito. Gli Istituti creditizi, infatti, devono seguire delle indicazioni di regolamentazione bancaria che, di fatto, disegnano nuovi modelli di business. Per l’accesso al credito, la gestione dei rischi terrà conto sempre più dei fattori legati al cambiamento climatico e ai temi sociali, valutando anche gli approcci ESG dell’azienda. In Unicredit, ha aggiunto Zammarchi, al momento vengono considerati

soprattutto gli aspetti ambientali, come le emissioni di gas serra, ma in futuro si guarderà a tutta la catena del valore (fornitori dell’azienda) e all’impatto sociale. A conclusione dei lavori il Presidente IVSI, Francesco Pizzagalli, ha ricordato che sia il workshop sia il corso in partenza a gennaio, rappresentano le nuove tappe della risposta del settore alla chiamata dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che ha visto nei percorsi “Measure what Matters” e “SDG Action Manager” le sue prime tanGiuseppe Zammarchi gibili azioni. Attraverso questi strumenti è stato infatti possibile non solo guidare i partecipanti nella misurazione dell’impatto ambientale e sociale della propria azienda su aree specifiche attraverso il B Impact Assessment ma anche aiutarli a determinare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

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