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Presidente del Global Compact Network Italia

A lezione di sostenibilità con il Prof. Marco Frey, Presidente del Global Compact Network Italia

La strategia per lo sviluppo sostenibile dell’intera filiera al centro dell’incontro organizzato da IVSI

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Il pittore Robert Gonsalves è stato un brillante esponente del surrealismo moderno e ha fondato la sua arte, su di una idea, fra le altre, in particolare: “è tutto una questione di prospettiva”. Questo concetto non ha a che fare solo con il mondo dell’arte ma, al contrario, è intriso di pragmatismo e, oggi più che mai, di un profondo legame con l’attualità e le dinamiche che questa riverbera sul mondo delle imprese. In altre parole, l’odierno scenario ambientale e socioeconomico richiede di cambiare la prospettiva e l’approccio attraverso cui produrre valore. Difatti, l’attuale modello di produzione e consumo non è più considerabile sostenibile in quanto esso genera una erosione del capitale ambientale, economico e sociale ben maggiore rispetto al valore che è in grado di produrre. Questo concetto – che è in realtà un fatto, bisognoso di contromisure urgenti e sostanziose – richiede di raggiungere una maggiore efficienza nel consumo delle risorse e nell’autoproduzione: crescere di più impiegando meno risorse.

Ma facciamo un passo indietro. La considerazione sui nuovi modelli produttivi sopracitata fa infatti parte del significativo intervento del Prof. Frey – Presidente del Global Compact Network Italia, organismo dell’ONU, Professore di economia e Direttore del Master sull’economia circolare alla Scuola universitaria Sant’Anna di Pisa – durante l’incontro organizzato lo scorso 26 ottobre dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani e intitolato “SOSTENIBILITÀ DEL SETTORE CARNI SUINE E SALUMI: Attività realizzate, scenari futuri e riflessioni per un piano strategico condiviso”. Come il titolo suggerisce con chiarezza, l’incontro è stato animato dalla stringente volontà di promuovere e dare impulso concreto ad un piano di sviluppo sostenibile in grado di coinvolgere efficacemente l’intera filiera dei salumi. Proprio per questo, l’evento ha visto la partecipazione – oltre che di IVSI – di ASSICA e ISIT. E sempre per questo è stato coinvolto il Prof. Frey, economista di lunga esperienza e competenza nella materia.

“Fare sistema come parola d’ordine per il futuro”. Questo il concetto su cui ritorna a più riprese il Presidente IVSI Francesco Pizzagalli durante l’introduzione dei lavori – svoltisi a Milano – per porre l’accento sin dal principio sullo spirito necessario ad affrontare una sfida decisiva per tutti i player del settore della salumeria: quella della sostenibilità. Del resto, sempre Pizzagalli ha tenuto a ribadire il ruolo dell’Istituto in questo articolato percorso, sottolineando come a partire dal 2018 con la creazione del “Manifesto IVSI”, abbia avviato diversi percorsi di formazione mirati a fare cultura sulla sostenibilità e a dare alle imprese strumenti concreti per affrontare adeguatamente quanto richiesto dai vari stakeholder, incluse le Istituzioni europee, e garantirsi così un futuro. Proprio le sfide dell’immediato e prossimo futuro hanno dato corpo all’intervento del Prof. Frey il quale ha con vigore evidenziato la necessità del cambiamento a vantaggio di una nuova visione “filierocentrica”. Ma da dove si origina questo bisogno? A questo interrogativo sottointeso il Presidente del Global Compact Italia risponde dicendo che “un maggiore efficientamento delle risorse impiegate nella produzione genera un conseguente miglioramento dell’impronta ambientale e sociale. Ciò porta maggiore qualità dell’offerta e una maggiore attrattività dei prodotti per il consumatore nonché un accesso al credito più agile”. L’esperto aggiunge poi che, in virtù di tali elementi: “la sostenibilità deve essere considerata come modello di sviluppo, da seguire e alimentare in un’ottica di lungo periodo”. Da dove arriva invece l’urgenza degli interventi in questo ambito? Anche a questo quesito Frey risponde con argomenti concreti spiegando che le imprese che investono in green esportano e innovano di più e meglio e creano migliore occupazione. Ciò si spiega in virtù del fatto che la politica europea ha deciso di esprimere la propria leadership nel campo della sostenibilità (Next Generation EU). Tale volontà è del resto comprovata da numerosi interventi normativi di carattere comunitario quale ad esempio, la nuova Direttiva Europea – CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che prevede l’obbligo di Bilancio integrato di sostenibilità per le aziende e i gruppi UE al di sopra dei 250 dipendenti, a partire dal 2023. Del resto, l’indirizzo europeo è già apprezzabile in forma evidente anche nell’apparato normativo nazionale. Ne sono un esempio cristallino il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il piano approvato nel 2021 dall’Italia per rilanciarne l’economia dopo la pandemia di COVID-19, al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale del Paese) e le storiche modifiche degli articoli 9 e 41 della Costituzione, in virtù delle quali le tutele dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi sono entrati formalmente nella Costituzione.

Per le aziende questo si traduce nella necessità di partecipare alla transizione sostenibile, generando prospettive durature in grado di attrarre risorse e capitali. In buona sostanza: risulta sempre più vincente costruire piani industriali di lungo periodo impostati sulle logiche della sostenibilità.

Come riassumere tutti questi complessi spunti?

Prendendo sempre a riferimento le parole del

Prof. Frey è possibile sintetizzare la mission, la sfida appunto, che oggi si para innanzi ai fautori delle strategie aziendali con questo assunto, ergibile a mantra: “sviluppare una necessaria azione collettiva – in una logica di filiera – per raggiungere l’obiettivo della catena di fornitura sostenibile: costruire filiere di qualità oggi significa costruire filiere sostenibili”.

IVSI con le aziende, verso la sostenibilità

L’Istituto, ha spiegato Monica Malavasi, Direttore IVSI, dal 2018 ha allargato la propria mission – e con essa anche lo spettro delle azioni messe in campo per le aziende – includendo la sostenibilità fra i pillar da promuovere. Tale volontà, condivisa e concretizzata assieme ad ASSICA, si è tradotta in un vero e proprio percorso di formazione costruito con partner super partes, accreditati a livello internazionale e con grande expertise in materia quali NATIVA, esponenti di Fondazione O.I.B.R. (Organismo Italiano di Business Reporting) e EFRAG (dell’European Financial Reporting Advisory Group). Attraverso questi momenti strutturati di valutazione, misurazione e – in generale – di sviluppo di consapevolezza, è stato possibile passare all’assunzione di impegni tangibili ma anche alla valorizzazione delle best practice aziendali promosse dalle imprese del comparto. Tali elementi sono stati organizzati all’interno di una pubblicazione, il “Programma Sostenibilità ASSICA” (selezionato a novembre 2022 dalla Commissione Europea e incluso nella lista degli European Code of Conduct on responsible food business and marketing practices), oggi valido strumento per affermare innanzi agli stakeholder istituzionali e privati che il settore è attivo nella promozione della sostenibilità. Il lavoro di affiancamento alle aziende proseguirà anche nel 2023 con sempre maggiore puntualità e il prossimo Corso IVSI incentrato sulla nuova Direttiva relativa al Bilancio Integrato di Sostenibilità e lo sviluppo di tool dedicati a migliorare il profilo di sostenibilità delle aziende.

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