Anapi News - anno 3 numero 3/2015 - Inserto di Luglio EDIZIONE SPECIALE

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Rivista Nazionale di Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili

....10 anni in Formazione

la gestione dell’ascensore condominiale A CURA di: CENTRO

Bimestrale di informazione e aggiornamento professionale ANNO 3 | N. 3/2015 - Inserto di Luglio EDIZIONE SPECIALE

STUDI ANAPI


La gestione dell'ascensore condominiale I numeri del settore - 900 mila impianti in esercizio - 100 milioni di corse giornaliere - oltre 2000 imprese - 2.4 miliardi di euro di fatturato aggregato, di cui il 34% su mercati esteri. L'Italia è il primo esportatore mondiale del comparto, con il 12% del commercio mondiale La funzione sociale Al di là dei numeri, il settore svolge una funzione sociale insostituibile, consentendo l'accessibilità degli edifici a milioni di persone ogni giorno, compresi disabili, anziani e malati di cui favorisce una vita di relazione altrimenti difficilmente raggiungibile.

L'obbligo della manutenzione

Da oltre 65 anni è obbligatoria in Italia la manutenzione degli ascensori. Oggi l'obbligo è sancito dall'articolo 15 al comma 1 del D.P.R. 162/99 che così recita:

" Ai fini della conservazione dell'impianto e del suo normale funzionamento, il proprietario o il suo legale rappresentante sono tenuti ad affidare la manutenzione di tutto il sistema dell'ascensore o del mantacarichi a persona munita di certificato di abilitazione o a ditta specializzata ovvero a un operatore comunitario dotato di specializzazione equivalente che debbano provvedere a mezzo di personale abilitato. Il certificato di abilitazione è rilasciato dal Prefetto, in seguito all'esito favorevole di una prova teorico-pratica..." Nello stabilire l'obbligo della manutenzione dell'ascensore, la legge impone a carico del manutentore, due diverse tipologie di

intervento: 1) visite di manutenzione preventiva; 2) verifiche semestrali dei dispositivi di sicurezza. Siccome viene fissata una frequenza minina solo per la seconda tipologia di intervento, a volte si tende a considerare come un obbligo solo la verifica semestrale. In Francia e in Spagna è fissata una frequenza minima anche per le visite di manutenzione preventiva.

Importanza della manutenzione preventiva Attenzione, quindi, alle offerte commerciali che propongono, tra le prestazioni incluse nel canone, due sole visite l'anno! Non solo chi le propone e le pratice viola una precisa disposizione di legge, ma determina nel medio-lungo periodo un degrado dell'impianto che porta ad una sua gestione economica assai più onerosa, come vedremo (aumento degli interventi di manutenzione straordinaria e accordiamento della vita utile dell'impianto).

La manutenzione preventiva Art. 15 comma 3 del D.P.R. 162/99: " La manutenzione provvede periodicamente, secondo le esigenze dell'impianto a: 1) verificare il regolare funzionamento dei dispositivi meccanici, idraulici ed elettrici e, in particolare, delle porte dei piani e delle serrature; 2) verificare lo stato di conservazione delle funi; 3) alle operazioni normali di pulizia e lubrificazione delle parti". Regole per le istruzioni di manutenzione: LA NORMA UNI EN 13015:2002 ......deve essere eseguita una regolare manutenzione che garantisca, in particolare, la sicurezza dell'impianto.....per assicurare la sua affidabilità.... Devono essere tenuti presenti, tra l'altro: - l'uso previsto dell'impianto (tipo di utenti, numero di corse giornaliere,..) - le condizioni ambientali (clima, vandalisti,...) - l'età e lo stato di conservazione dell'impianto.

I tempi di una visita di manutenzione (5-6 fermate)

Tempi necessari ai controlli

MINIMO

MASSIMO

Nel locale macchine

5'

10'

Nella fossa

3'

4'

Nella Cabina

4'

6'

Sul tetto della cabina

3'

10'

Ai piani

25'

40'

Totale tempi

40'

70'

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Le visite semestrali Art. 15 comma 4 del D.P.R. 162/99: Il manutentore provvede, almeno una volta ogni sei mesi per gli ascensori e almeno una volta all'anno per i montacarichi: a) a verificare l'integrità e l'efficienza del paracadute, del limitatore di velocità e degli altri dispositivi di sicurezza; b) a verificare minutamente le funi, le catene e i loro attacchi; c) a verificare l'isolamento dell'impianto elettrico e l'efficienza dei collegamenti con la terra; d) ad annotare i risultati d iqueste verifiche sul libretto di cui all'art. 16. La manutenzione correttiva • Lo scopo della manutenzione preventiva è di mantenere in efficienza l'impianto e prevenire i guasti, riguardino essi la sicurezza, o semplicemente la funzionalità dell'ascensore. • Il DPR 162/99 dice all'art. 15 comma 5: " Il manutentore promuove tempestivamente la riparazione e la sostituzione delle parti rotte o logorate, o a verificarne l'avvenuta corretta esecuzione". Responsabilità del proprietario Subito dopo, l'art. 15 comma 6 del D.P.R. 162/99 stabilisce che: "Il proprietario o il suo legale rappresentante provvedono prontamente alle riparazioni e alle sostituzioni." In caso di pericolo Art. 15 comma 7 del D.P.R. 162/99: "Nel caso in cui il manutentore dilevi un pericolo in atto, deve fermare l'impianto, fino a quando esso non sia stato riparato informandone, tempestivamente, il proprietario o il suo legale rappresentante e il soggetto incaricato delle verifiche periodiche, nonchè il comune per l'adozione degli eventuali provvedimenti di competenza" Rappoto tra prevenzione e guasti • Uno studio di settore ha rilevato che un ascensore medio (50 mila corse/anno) sottoposto as una

manutenzione preventiva di media qualità (9 visite per 12 ore) si guasta in media 3 volte all'anno. • Secondo lo stesso studio, il rapporto inverso tra frequenza di manutenzione e numero di guasti è più che proporzionale: un aumento o diminuzione delle frequenza di visita dell'8% (una visita in più o in meno all'anno) determina una diminuzione o aumento del 18% del numero medio di guasti. Ottimizzare prestazioni e sicurezza • Maggiori sono le risorse investite per la manutenzione preventiva, minori saranno quelle destinate alla risoluzione dei guasti. • Il costo e quindi il prezzo medio di un intervento su guasto è superiore a quello di una visita di manutenzione preventiva, se non altro perchè dura in media il doppio, ed è effettuato da personale più specializzato e più costoso. Investire nella manutenzione preventiva • Si può stimare che in un impianto medio visitato 9 volte all'anno e con 3 guasti, circa il 60% del costo finale sia rappresentato dalla manutenzione preventiva ed il 40% da quella correttiva. • In un impianto che avesse 5 guasti all'anno, i costi straordinari di manutenzone correttiva supererebbero quelli della preventiva. • In un impianto che 12 visite all'anno si guasta in media 1.5 volte, i costi straordinari di manutenzione correttiva non supererebbero il 20% deu costi totali, ed il risparmio rispetto al caso precedente sarebbe di oltre il 40% solo in manodopera.

Il prezzo orario del tecnico manutentore La Camera di Commercio di Varese ha recentemente rilevato i prezzi medi indicativi riscontrati in provincia per i tecnici impiantisti del settore ascensori. Onorario specializzato prevetto: ora 55,00 Euro Onorario specializzato

: ora 50,00 Euro

Operaio qualificato

: ora 45,00 Euro

Costi della manutenzione e canoni A fronte di un tempo medio per effettuare una visita di manutenzione pari a circa 1 ora (inclusi i tempi di spostamento), ed a un costo orario medio di 50 Euro, come si spiegano i canoni a 15 Euro al mese? Le possibili spiegazioni possono essere: 1) la mancanza delle visite di manutenzione preventiva dichiarate nel programma di manutenzione, limitandosi, al più, ad effettuare le sole verifiche semestrali; 2) utilizzare il basso canone come specchietto per le allodole per poi lucrare sulle riparazioni, più o meno necessarie; 3) utilizzare personale non qualificato o addirittura in nero. Il contratto di manutenzione L'affidamento dell'incarico della manutenzione dell'ascensore viene solitamente formalizzato attraverso un appostio contratto, tecnicamente un contratto di appalto di servizi. La prima responsabilità dell'amministratore di condominio è quella di scegliere un appaltatore ideone il proprietario a valutare, almeno indirettamente, l'operato del manutentore idoneo.

I costi del personale qualificato Un tecnico di manutenzione, considerando il suo costo del lavoro, più gli oneri accessori, più i costi che la ditta sostiene per la sua formazione, la sua sicurezza, l'automobile aziendale, i consumi,etc.., non costa meno di 50 Euro all'ora.

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La scelta dell’appaltatore Che rivesta o meno la qualifica di datore di lavoro, è opportuno che l’amministratore di condominio segua gli adempimenti previsti dall’art. 26 del TU sulla sicurezza del lavoro (d.lgs. 81/08). Il primo adempimento è relativo alla verifica dll’idoneita tecnicoprofessionale dell’appaltatore. Per verificare tale idoneità, l’amministratore di condominio deve: - acquisire il certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato (verificando l’abilitazione per la lettura “f” di cui all’at. 1 comma 2 del DM 37/08); - acquisire un’autocertificazione dell’impresa appaltatrice del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale (dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà) ; in particolare, l’impresa dovrà attestare di avere in organico personale in possesso dell’abilitazione prefettizia per operare la manutenzione degli ascensori. Obblighi di sicurezza dell’amministratore di condominio Nell’affidare l’appalto della manutenzione dell’ascensore l’amministratore, sempre ai sensi del citato art. 26 TU, deve fornire all’impresa appaltatrice “dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività”. E’ bene che di tale comunicazione venga fornita prova scritta. Tesserino di riconoscimento Tra gli obblighi di sicurezza che è opportuno inserire nel contratto vi è quello previsto al c. 8 dell’art. 26: “Nell’ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall’impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro”. Il contratto di manutenzione: contenuti essenziali Il contratto di manutenzione dell’ascensore deve prevedere le seguenti prestazioni essenziali:

- visite periodiche di manutenzione eseguite da personale munito di patentino di abilitazione secondo la normativa vigente; - esecuzione delle verifiche semestrali e loro registrazioni nella documentazione dell’impianto; - impegno alla predisposizione di elaborati per la promozione delle even-

tuali sostituzioni/riparazioni che si rendessero necessarie. - adeguata copertura assicurativa specifica, per l’esercizio degli ascensori; - assistenza tecnica prestata in occasione delle verifiche biennali da parte dell’Organismo notificato; - nel caso di presenza di collegamento telefonico in cabina, gestione del servizio telefonico secondo la Norma Tecnica En 81-28 compreso il servizio di reperibilità nell’arco delle 24 ore per gli interventi di emergenza per liberare le persone eventualmente intrappolate in cabina (e, eventualmente gestione della SIM dell’apparecchio GSM). Condominio Consumatore Anche se il contratto di manutenzione è firmato da un amministratore “professionista”, quest’ultimo agisce da mero mandatario del condominio che è a tutti gli effetti il titolare del rapporto contrattuale. Il condominio assimilato dalla giurisprudenza al consumatore persona fisica che agisce per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta. Quindi, il contraente condominio gode della protezione offerta al consumatore delle norme del Codice del Consumo, in particolare in materia di clausole ves-

satorie. Il contratto di manutenzione dell’ascensore condominiale deve essere privo di clausole vessatorie, a pena della loro nullità. Clausole vessatorie I contratti di manutenzione più vecchi, stipulati prima dell’entrata in vigore delle normative di origine comunitaria a protezione dei consumatori contenevano spessp delle clausole vessatorie. L’art. 33 del Codice del Consumo elenca le clausole contrattuali che si presumono vessatorie fino a prova contraria. Tra le molte clausole vessatorie elencate dall’art. 33 vi sono quelle che hanno per oggetto, o per effetto, di imporre al consumatore, in caso di inadempimento o di ritardo nell’adempimento, il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento, clausola penale o altro titolo equivalente d’importo manifestamente eccessivo; stabilire un termine eccessivamente anticipato rispetto alla scadenza del contratto per comunicare la disdetta al fine di evitare la tacita proroga o rinnovazione; stabilire come sede del foto competemte sulle controversie località diversa da quella di residenza o domicilio elettivo del consumatore. Al contrario, non è affatto considerata vessatoria la clausola che prevede una durata pluriennale del contratto. La durata del contratto di manutenzione viene concordata tra le parti, liberamente, in funzione delle esigenza di ciascuno. Un impegno contrattuale di almeno tra anni può costituire garanzia di una migliore e più efficiente manutenzione preventiva, a tutto vantaggio della funzionalità, della sicurezza e quindi delle esigenza dell’utente. Nell’arco del triennio sarà piu ricompresa almeno una verifica periodica da parte di un ente terzo, che aiuterà.

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Rinnovo Come molti contratti che prevedono prestazioni continuate nel tempo, i contratti di manutenzione degli ascensori hanno di solito una clausola sul rinnovo tacito. Per la validità di tale clausola, è necessario che sia previsto un termine non eccessivamente anticipato per comunicare l'eventuale disdetta. Tale termine dovrà essere commisurato alla durata contrattuale. Risoluzione Il committente può risolvere anticipatamente il contratto "purchè tenga indenne l'appaltatore delle spese sostenute, dei lavori eseguiti e del mancato guadagno" - art. 1671 cc- . Per tale motivo nei contratti viene inserita una clausola che predetermina l'indennizzo che occorre riconoscere in caso di recesso anticipato senza giusta causa. Se l'indennizzo comporta il pagamento di una somma di importo manifestamente eccessivo, la clausola che lo prevede è vessatoria e quindi nulla. Prezzo Nei contratti di manutenzione viene ovviamente indicato il prezzo del servizio, normalmente attraverso l'indicazione di un canone annuo, nonchè le modalità di fatturazione (in genere ogni semestreo trimestre) e di pagamento e le penali per i ridardati pagamenti. E' inoltre sempre prevista, come è normale nei contratti di durata, anche una clausola di revisione del prezzo, per adeguare il canone all'andamento dei prezzi delle retribuzioni, dei beni e dei servizi connessi con la prestazione della manutenzione. A tal fine, anche le associazioni di categoria hanno elaborato da alcuni anni un apposito indice ponderato, basato su indici ISTAT, che riflette l'andamento delle principali voci di costo connesse con la manutenzione degli ascensori.

Durata del contratto e poteri dell'amministratore di condominio All'amministratore di condominio il codice civile attribuisce il compito di curare la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell'edificio. Rientra negli atti di ordinaria amministrazione delle parti comuni la

stipula del contratto di manutenzione dell'ascensore. Ad avviso delle associazioni di categoria degli ascensoristi, l'amministratore di condominio può stipulare un contratto di manutenzione ordinaria che superi il termine del proprio mandato (fatti salvi i contratti di durata molto lunghi). Verifica periodica dell'ascensore Tra gli obblighi che incombono sull'amministratore, per conto della proprietà, nella gestione dell'ascensore, vi è quello di sottoporre l'impianto a verifica periodica ogni due anni - art. 13 D.P.R. 162/99) . La legge dispone che "Il proprietario o il suo legale rappresentante forniscono i mezzi e gli aiuti indispensabili perchè siano eseguite le verifiche periodiche dell'impianto e che le spese per l'effettuazione delle verifiche sino a carico del proprietario". Chi può effettuare la verifica periodica? • L'azienda USL competente per il territorio ovvero, l'ARPA, quando le disposizioni regionali di attuazione delle legge 61/94, attribuiscono ad essa tale competenza; • gli organismi di certificazione notificati ai sensi del DPR 162/99 per le valutazioni di conformità di cui all'allegato testo IV o X; • gli organismi di ispezione di "tipo A" accreditati, per le verifiche periodiche sugli ascensori, ai sensi della norma UNI CEI EN ISO/IEC 17020:2012. A cosa servono? Le operazioni di verifica periodica sono dirette ad accertare se le parti dalla quali dipende la sicurezza di esercizio dell'impianto sono in condizioni di efficienza, se i dispositivi di sicurezza funzionano regolarmente e se è stato ottemperato alle prescrizioni eventualmente impartire in precedenti verifiche. Gli appositi verbali delle verifiche sia periodiche sia straordinarie devono essere annotati o allegati in apposito libretto. Tali operazioni sono dirette ad accertare:se è stato ottemperato alle prescrizioni eventualmente impartire in precedenti verifiche.

Le prove Il soggetto incaricato delle verifica fa eseguire dal manutentore dell'impianto le già elencate operazioni. Ciò significa che il verificatore non può presentarsi sull'impianto ed eseguire la verifica periodica senza l'incarico del proprietario e senza la presenza del manutentore. Documenti Per poter svolgere in modo compiuto una verifica periodica occorre acquisire la seguente documentazione dell'impianto stesso: • Libretto dell'ascensore; • Verbale della precedente verifica periodica; • Verbale relativi alle verifiche di sicurezza (almeno semestrali) eseguite sull'impianto dal manutentore incaricato. L'assenza di uno solo dei tre documenti appena citati non permette l'esecuzione della verifica periodica con esito positivo. Il Libretto dell'impianto La verifica periodica non serve solo ad accertare l'efficienza dei componenti e del regolare funzionamento dell'impianto; occorre innanzi tutto avere certezza circa la sua corretta commercializzazione e messa in servizio per poi accertare necessarriamente che in tempi successivi non sia state apportate modifiche importanti all'impianto senza che esse siano state opportunamente valutate anche dal verificatore. Pertanto è necessario avere a disposizione il libretto dell'ascensore all'atto della verifica. A tal proposito anche il Ministero ha preso posizione al riguardo, emanando una lettera nella quale si evince che è possibile eseguire la verifica nè tanto meno emettere il verbale di verifica periodica con esito positivo se non è stata accertata l'esistenza del libretto.

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A PROPOSITO DEL LIBRETTO DELL'IMPIANTO Fino all'entrata in vigore della direttiva ascensori, il libretto veniva redatto dall0ingegnere verificatore dell'ISPESL (dopo) o dell'ENPI (prima) al termine delle prove e controllo eseguiti sull'impianto (COLLAUDO POSITIVO con rilascio licenza di esercizio da portare al Sindaco) e successivamente alla verifica periodica della documentazione di progetto (ESAME PROGETTO - Licenza di impianto rilasciata dal Sindaco). Dopo l'entrata in vigore della Direttiva ascensori, il libretto deve essere redatto dalla ditta installatrice a prescindere dalla procedura di valutazione della conformità scelta per messa in esercizio dell'ascensore. Il libretto è infatti parte integrante del fascicolo tecnio della costruzione. Dove deve essere custodito il libretto dell'impianto? Il proprietario o il suo legale rappresentante assicurano la disponibilità del libretto all'atto delle verifice periodiche o straordinarie e nel caso del controllo del mercato (art. 16 DPR 162). Cio vuol dire che il libretto potrebbe non essere custodito sull'impianto ma certamente non custodito dalla ditta di manutenzione.

Verbale ultima verifica periodica Possibili sopravvenienze al verificatore: 1. Verbale non disponibile; 2. Verbale con prescrizioni non ottemperate o ottemperate solo in parte. Per quanto concerne la valutazione

del verificatore è fondamentale al fine di stabilire se le prescrizioni non ottemperate sono tali da determinare il fermo dell'ascensore. E' difatti utilizzata la formula del "SI RIPETE" che arriva a determinare il "SI RIPETE PER L'ULTIMA VOLTA" quando le prescrizioni non vengono ottemperate per un certo numero di verifiche, la qual cosa appare non corretta. Non è possibile conoscere le eventuali prescrizioni dell'ultima verifica periodica. Se l'impianto è in servizio evidentemente il risultato dell'ultima verifica è stato positivo, ma occorre conoscere se e quali prescrizioni sono state prescritte per poter accertare se tali prescrizioni sono state ottemperate. Il risultato positivo della verifica con prescrizioni o raccomandazioni, permette di stabilire, normalmente, che le indicazioni riportate nel verbale , non siano tali da ritenere pericoloso il funzionamento dell'ascensore, altrimenti l'esito sarebbe stato ovviamente negativo come ben evince dalla già citata lettera del Ministero. Emissione del verbale di verifica periodica Possibili esiti delle verifica: 1) POSITIVO 2) NEGATIVO 3) POSITIVO CON PRESCRIZIONE Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il verbale POSITIVO al proprietario o alla ditta incaricata alla manutenzione. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il verbale NEGATIVO sempre al proprietario o alla ditta incaricata alla manutenzione e, in più ne comunica l'esito al competente Ufficio Comunale per i provvedimenti di competenza (alcuni Comuni dispongono i sigilli sull'impianto fino alla data della verifica straordinaria con esito favorevole). Per quanto invece concerne l'esito positivo con prescrizione, la questione di complica ma abbiamo già ricordato che il Ministero ha sottolineato che, in caso di esito positivo della verifica non possono essere apposte condizioni che prevedano la sostituzione di componenti essenziali ai fini della sicurezza.

Verifica straordinaria di notevole importanza In casi di incidenti di notevole importanza, anche se non sono seguiti da infortunio, il proprietario o il suo legale rappresentante, danno immediata notizia la competente Ufficio Comunale che dispone, immediatamente, il fermo dell'impianto. Per la rimessa in servizio dell'ascensore, è necessaria una verifica straordinariam con esito positivo. Anche dopo modifiche rilevanti all'impianto, definite "modifiche costruttive non rientranti nella ordinaria o straordinaria manutenzione, è doveroso effettuare la verifica straordinaria. Verifica straordinaria, quali sono i componenti principali Quali siano esattamente i componenti principali, la cui sostituzione, secondo il DPR 162/1999, comporta la necessità di una verifica straordinaria, non è stato mai ufficializzato dall'autorità competente. I vari soggetti verificatori si comportano perciò in modo non omogeneo. La sostituzione di un componente con un altro identico, non configura la necessità di una verifica straordinaria dell'ascensore nella sua completezza, ma richiede eventualmente la verifica dle solo componente sostituito per accertarne la funzionalità e la sicurezza. Chi deve far eseguire la verifica straordinaria? Il proprietario dello stabile, o il suo legale rappresentante, quali incaricati a sostenere la spesa per l'effettuazione della verifica stessa. Chi può eseguire le verifiche straordinarie? L'azienda USL competente per il territorio ovvero l'ARPA, quando le disposizioni regionali di attuazione della legge 61/94, attribuiscono ad essa tale competenza; gli organismi di certificazione notificati ai sensi del DPR 162/99 per le valutazioni di conformità di cui all'allegato VI O X; agli organismi di ispezione "tipo A" accreditati, per le verifiche periodiche sugli ascensori, ai sensi della norma UNI CEI EN ISO IEC 17020/2012.

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A seguito di qualisiasi modifica di impianto, le nuove caratteristiche dell'impianto stesso, devono risultare da apposita documentazione (calcoli, certificati ed eventualmente analisi dei rischi) che deve essere messa a disposizione del proprietario per la verifica straordinaria. Và emessa la dichiarazione di conformità secondo quanto previsto dal DM37 del 2008 ed il soggetto che esegue l'intervento di modifica sull'impianto predispone tale documentazione. La regola d'arte Gli interventi di modifica degli ascensori esistenti, devono essere realizzati secondo la regola d'arte, in base a quanto previsto dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37 del 2008 (ex. 46/90); difatti si raccomanda di eseguire le indicazioni fornite nelle norme UNI 10411-1 e 2. Queste due norme contengono i criteri di buona tecnica per la modifica o la sostituzione di parti di ascensori elettrici e idraulici rispondenti a norme preesistenti alle UNI EN 81-1 e 2 in conformità con la legislazione vigente. La UNI EN 81-80 è una norma tenica da adottare tutte le volte che si interviene su un impianto preesistente la direttiva ascensori per migliorarne la sicurezza, portando lo stesso impianto a livelli paragonabili a quelli degli ascensori installati dopo il 1999. Nel parco impianto nazionale torviamo ascensori con due diversi livelli di sicurezza: - gli ascensori installati dopo Giugno 1999, conformi alla direttiva europea e con dispositivi adeguati alla corrente regola dell'arte; - gli ascensori installati prima di giugno 1999 conformi alla normativa nazionale vigente al momento della loro installazione. Decreto 23 Luglio 2009 Come noto, il decreto imponeva un graduale adeguamento della sicurezza degli impianti pre-99, in analogia con quanto stabilito in diversi Paesi Europei che avevano da tempo recepito le indicazioni della Raccomandazione 95/216/CE. Il TAR del Lazio ha annullato il decreto. La norma tecnica UNI EN 8180 è tutt'ora vigente è rappresentata

la regola dell'arte in tema di miglioramento della sicurezza degli ascensori esistenti. I periti dei tribunali ne tengono conto. Richi su ascensori preesistenti La norma UNI EN 81-80 analizza 74 diverse situazioni di rischio che andrebbero prese in considerazione se ci si pone l'obiettivo di adeguare la sicurezza dei vecchi impianti. Tra le associazioni di categoria ANACAM ha verificato che, di questi 74 situazione di rischio, ve ne sono almeno 7 che ricorrono con maggiore frequenza e che andrebbero eliminati in via prioritaria.

d) ritorno automatico della cabina al piano più basso quando si usa un sistema elettrico contro la deriva. Non è tuttavia richiesto abbligatoriamente l'adeguamento dei dispositivi a seguito di movimenti incontrollati in cabina; e) presenza degli interruttori di extracorsa; f) sistema per le manovre di emergenza e relative istruzioni; installare una saracinesca nel circuito che connette il ciclindro; g) il tetto della cabina deve essere fornito di un dispositivo di comando di ispezione e di un dispositivo di arresto.

Rischi e interventi di adeguamento Esempi:

5) mancanza della illuminazione permanente di emergenza in cabina

1) intrappolamento in cabina con dispositivo di allarme non adeguato - Installare in cabina un dispositivo di comunicazione bidirezonale che consenta di ottenere un collegamento permanente con un servizio di pronto intervento come previsto al punto 4.5 dell'allegato I al DPR 162/99.

- Adeguamento della illuminazione normale della caina e installazione di una luce di emergenza in cabina secondo quanto previsto nelle UNI EN 81-1 UNI EN 81-2 (quest'azione potrebbe introdurre sistemi di illuminazione a basso consumo che ridurrebbero sensibilmente l'intero consumo energetico dell'ascensore);

2) precisione livellamento

6) inadeguata illuminazione locale macchinario

di

fermata

e

di

- installare opportune apparecchiature che assicurino una precisione di arrivo al pianto con tolleranza di circa 10 mm e mantenuta con previsione di livellamente di circa 20mm. 3) urto con porte automatiche scorrevoli orizzontalmente - installazione di dispositivi (barriere optoelettroniche) a protezione delle persone durante la chiusura di porta automatiche installate prima dell'entrata in vigore delle norme della seria EN 81. 4) mancato adeguamento delgi ascensori idraulici installati prima del DPR 268/94

del

- Adeguamento della illuminazione del locale macchine secondo quanto previsto nella UNI EN 81-1 e UNI EN 81-2. 7) mancanza del dispositivo per la chiusura automatica delle porte di piano scorrevoli orizzontalmente - le porte di piano scorrevoli orizzontalmente, che sono guidate dalle porte di cabina, devono acere un dispositivo che assicuri la chiusura automatica della porta di piano se, per una qualsiasi ragione, la porta si trova aperta quando la cabina è fuori dalla zona di sbloccaggio.

- limitatamente agli ascensori idraulici, installare i dispositivi nececssari I al DM 587/1987: a) il dispositivo di arresto nella fossa; b) adeguata illuminazione del vano di corsa; c) presenza del grembiule di cabina;

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