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La pandemia ha evidenziato la centralità della questione abitativa

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Per il Presidente di Ater Umbria Emiliano Napoletti: “La casa pubblica costituisce parte fondamentale della vita quotidiana perché consente di rispondere al rischio di deprivazione materiale, fornisce protezione e promuove giustizia sociale” . Il suo editoriale

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Avv. Emiliano Napoletti Presidente Ater Umbria

Il Consiglio di Amministrazione che mi onoro di presiedere si è insediato nel pieno dell’emergenza da Covid -19. Solo il tempo potrà chiarire quali saranno stati gli impatti dell’epidemia sul tessuto sociale ed economico del Paese. Restando tutti – di necessità – molto più tempo in casa, abbiamo potuto apprezzare con un’attenzione tutta nuova l’importanza primaria dell’abitazione nella vita di famiglie e singoli. Ciò può consentirci di percepire meglio, a livello diffuso e non solo con gli occhi degli addetti ai lavori, la centralità della questione abitativa. Con questa prospettiva intima e soggettiva è forse più facile apprezzare i molteplici e rilevanti aspetti sui cui le politiche abitative e la loro realizzazione incidono. La casa pubblica, innanzitutto, costituisce parte fondamentale della vita quotidiana perché consente di rispondere al rischio di deprivazione materiale, fornisce protezione e promuove giustizia sociale. Nello stesso tempo, le realizzazioni, le manutenzioni e le gestioni di Edilizia Residenziale Pubblica valorizzano e riqualificano i tessuti urbani. E mentre lo fanno creano lavoro ed economia. Con sguardo ampio, tali attività sono vere e proprie operazioni di manutenzione del territorio urbanizzato capaci di significative esternalità positive: vivibilità e attrattività commerciale e turistica. Alle incertezze nelle difficoltà quasi endemiche del sistema abitativo pubblico (una fra tutte la marginalità del dibattito nazionale sul tema), oggi si aggiungono quelle dovute alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. In questa situazione, nella consapevolezza delle criticità e compatibilmente con gli scenari sociali economici e normativi che si presenteranno, ATER conferma il ruolo nel proprio specifico ambito, da svolgere con assiduità e incisività. ATER nella sua missione di ente attuatore delle politiche regionali per la casa è stato e vuole continuare ad essere motore di un’azione che, nel rigoroso contesto delle norme e dei provvedimenti, risponda alle evoluzioni della domanda sociale di casa contribuendo alla generazione e rigenerazione del tessuto urbano. In tale ottica, preziosi sono l’organizzazione e il know- how interni di intercettazione e funzionalizzazione della finanza strutturale e non dedicata al settore. Nel perseguire con rinnovata determinazione la missione, ci sono tra gli altri, tre fuochi specifici, tutti di significativo rilievo: il dialogo e la collaborazione con le istituzioni regionali e locali di riferimento, i recuperi e le riqualificazioni per migliorare la sicurezza e la sostenibilità dei fabbricati, l’analisi delle migliori opportunità di finanziamento e intervento assieme alla verifica di nuovi schemi e collaborazioni nell’offerta sociale di casa,

quando sappiano concretamente guardare avanti in termini di soluzioni abitative e di urbanizzazione. In questo quadro, riveste particolare importanza che gli utenti partecipino consapevolmente ai benefici e alle responsabilità connessi ai servizi che il sistema di Edilizia Residenziale Pubblica mette loro a disposizione. Saluto con piacere tutti gli inquilini e colgo l’occasione per ribadire la dedizione di ATER ai propri specifici compiti. Voglio infine ringraziare il CdA uscente e il Presidente Almadori per il lavoro fatto e per l’impegno di lunghi anni. Altrettanto, un ringraziamento lo voglio rivolgere a tutte le lavoratrici e i lavoratori che consentono ad ATER di operare efficacemente e che hanno risposto con disciplina, adattabilità e pazienza alle sfide dell’organizzazione del lavoro sotto emergenza sanitaria.

Emiliano Napoletti Presidente Ater Umbria

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