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INTERVISTA Politiche della Casa e Welfare Abitativo secondo l’Assessore Melasecche
INTERVISTA
“Politiche per la casa e politiche di welfare saranno parte entrambe di quel complesso di progetti e di azioni con le quali intendiamo mantenere alto, e possibilmente incrementare, il livello di qualità della vita in Umbria”.
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Politiche della Casa e Welfare Abitativo secondo l’Assessore Melasecche
Quali obiettivi per l’Edilizia residenziale pubblica? Ne abbiamo parlato con l'Assessore regionale Enrico Melasecche per il quale occorre assegnare a tutto il comparto un ruolo importante in linea con il progetto generale dell'Umbria del nuovo Governo regionale.
Quali saranno le politiche abitative del Governo umbro da qui al futuro? Il comparto rientra tra le deleghe del’Assessore Melasecche, neo eletto in quota alla Lega, che oltre all’edilizia popolare amministra anche: infrastrutture trasporti e mobilità urbana; rapporti con le società di trasporto pubblico e con l’Agenzia Regionale per la Mobilità e per il Trasporto Pubblico Locale; lavori pubblici e interventi diretti, opere pubbliche; mitigazione rischio sismico e geologico; sicurezza nei cantieri e sicurezza stradale; politica della sicurezza urbana e Polizia locale; Protezione Civile e politiche del paesaggio e programmazione urbanistica. In questa intervista illustra il suo programma per organizzare il comparto, settore importante e delicato alla luce anche della forte crisi economica e sociale che ha investito il nostro Paese e la nostra regione, a causa della pandemia da Covid-19.
Assessore, secondo il nuovo Governo regionale, quale impronta e quale direzione occorre dare alle politiche della casa?
La nostra intenzione è quella di assegnare a tutto il settore un ruolo importante in linea con il progetto generale dell’Umbria che abbiamo delineato in campagna elettorale. Con la riforma del numero e delle funzioni delle dirigenze, già in itinere e di prossima conclusione, si intende aumentare anche l’efficienza amministrativa della struttura regionale intercettando tutte le risorse nazionali e comunitarie riservate al welfare abitativo e garantendo un maggior controllo dell’effettivo utilizzo delle stesse.
Che correlazione lei vede tra le politiche della casa e le politiche di welfare?
Nello schema della Giunta dell’Umbria sono due deleghe distinte: il welfare, assegnato al collega Coletto con cui stiamo lavorando in profonda sinergia, mentre le politiche abitative fanno capo all’assessorato del sottoscritto. È ormai acclarato che le politiche di welfare comprendano anche quello che è definito il “pilastro traballante” ossia le politiche abitative. Queste assumono un ruolo centrale nel quadro degli interventi di protezione e di promozione del benessere di famiglie e individui. Politiche per la casa e politiche di welfare saranno parte entrambe di quel complesso di progetti e di azioni con le quali intendiamo mantenere alto, e possibilmente incrementare, il livello di qualità della vita in Umbria. Sottolineo come i cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni e quello più recente dell’emergenza COVID-19, hanno fatto assurgere la questione «casa» al rango di un vero e proprio «nuovo rischio sociale», che va affrontato innovando profondamente le risposte rispetto alle misure tradizionali:
Gestione del patrimonio immobiliare Erp e rigenerazione urbana, come crede che questa sinergia possa contribuire allo sviluppo dei territori nella nostra regione? Che contributo pensa possa dare Ater Umbria?
La correlazione è strettissima. Direi che costituisce uno dei principali obiettivi di questa legislatura. Nello scorso mese di marzo
si è proceduto alla nomina dei nuovi vertici ATER, adempimento sia dovuto a termini di legge sia opportuno per assicurare maggiore incisività alla nuova azione sulla politica regionale sulla casa. Dobbiamo quanto prima confrontarci per valutare approfonditamene se le localizzazioni e le scelte fatte in precedenza siano ancora attuali ed attuabili, nel caso modulandole in base alle attuali esigenze delle comunità cittadine. Ci sono interventi ad esempio come quello nel centro storico di Terni a ridosso immediato della Scuola Mazzini e dell’antico chiostro di S. Pietro, che va definito ed affrontato con coraggio dopo molti, troppi anni di esitazioni e ripensamenti da quando fu ipotizzato. Questo con il duplice obiettivo sia di dare nuovo slancio agli interventi rimasti “dormenti” ma che non hanno perso la loro originaria risposta ai fabbisogni di ERS sia di recuperare risorse da quelle iniziative che, dopo molti anni, risputano superate sia in termini edilizi che soprattutto sociali.
La ricostruzione post sisma può essere intesa come opportunità di ripensamento dei luoghi oltre che della messa in sicurezza degli edifici e di ripristino della rete dei borghi? Può essere intesa essa stessa una sfida?
Abbiamo il dovere di velocizzare alcune decisioni, se del caso rivedere alcune scelte in piena sintonia con i sindaci e le popolazioni dei comuni interessati. L’ATER dovrà costituire, nell’ambito delle proprie competenze, un volano della ripresa che noi vogliamo imprimere alle zone terremotate. Non ho la delega diretta alla Ricostruzione ma quella alle Politiche per la casa che nelle aree terremotate ne costituisce un importante ambito ma è evidente lo strettissimo legame che esiste e credo che questa Giunta abbia il dovere di dare su questo fronte un segnale chiaro di concretezza. Con la delibera CIPE 127/2017 che sta per ricevere il via libera della conferenza Stato-Regioni, la recente ordinanza del Commissario alla ricostruzione n. 86/2019, unitamente alla n. 56/2017, tutto il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica gravemente danneggiato è stato ammesso a finanziamento. Il reperimento della provvista economica è già stato comunicato all’ATER che, oltre ad aver proceduto all’affidamento e consegna dei primi cantieri, sta procedendo con la progettazione della seconda fase. Il nuovo Commissario per la Ricostruzione sembra intenzionato a collaborare al meglio snellendo normative e procedure, il momento storico che vive il Paese e la nostra regione in particolare ha assoluta necessità che venga dato un forte impulso alla ripresa per cui l’ATER ha il mandato di imprimere, per suo conto, una forte accelerazione a tutti i cantieri di propria competenza. Costituisce certamente una sfida che raccolgo con piacere per recuperare per quanto possibile questi tre anni e mezzo dal sisma che obiettivamente lasciano l’amaro in bocca per quanto ho potuto constatare visitando i comuni dentro e fuori dal cratere.
Visto che la Regione è impegnata nella nuova Programmazione Comunitaria, che ruolo possono avere i fondi strutturali per le politiche della casa e verso cosa occorre indirizzarli? Stiamo esaminando come Giunta proprio in questi giorni le possibili scelte riguardo alla nuova fase della programmazione europea e ritengo necessario che una parte di quelle risorse debba essere destinata all’obiettivo di migliorare il livello qualitativo del patrimonio esistente, sotto ogni punto di vista. L’ERS ha beneficiato di una significativa quota dei fondi POR FESR 2007-2013, è inserita nella programmazione 2014-2020 che dovrà comunque subire delle rimodulazioni in relazione all’emergenza COVID-19 e rappresenta, anche attraverso l’ATER, uno degli stakeholder con cui la Regione sta colloquiando per il prossimo settennio 2021-2028.
Enrico Melasecche Germini Assessore Regione Umbria alle infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa.