7 minute read
INTERVISTA Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli D'Italia L'intervista a Paola Fioroni Vice Presidente Assemblea Legislativa
INTERVISTA
“La ratio mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili”.
Advertisement
Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli d’Italia L’intervista a Paola Fioroni Vice Presidente Assemblea Legislativa (Lega)
Avviato l’Iter a Palazzo Cesaroni
di Noemi Campanella
Sono due le proposte di legge sull’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) presentate in Umbria, per entrambe è stato avviato il percorso di analisi e confronto nelle Commissioni Consiliari competenti, che poi condurrà alla discussione in Assemblea Legislativa. Un testo è del gruppo consiliare della Lega ed ha come primi firmatari il capogruppo Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni, l’altro arriva da Fratelli d’Italia ed ha come firmatari la consigliera regionale Eleonora Pace ed il Presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta. Nel nostro notiziario vi proponiamo un’analisi di entrambi i documenti, in considerazione della possibilità che in sede di discussione assembleare possano convogliare un un unico atto, condiviso dalle forze di maggioranza. Della proposta della Lega abbiamo parlato con la Vicepresidente dell’Assemblea Paola Fioroni.
Nel corso della presentazione del testo avete parlato di: ‘Una riforma complessiva ed organica della materia che consentirà interventi più efficaci e maggiore attenzione ai territori e alle comunità locali’. Un obiettivo che consentirà di guardare alle comunità locali. Quale è il filo conduttore e lo spirito che ha animato la redazione della proposta di legge sull’edilizia popolare, che porta la sua firma e quella del consigliere Pastorelli?
Sin dalla campagna elettorale ci siamo impegnati a cercare risposte per quelle che sono le situazioni di maggiore fragilità e criticità nel nostro territorio regionale. Crediamo che l’emergenza abitativa sia una di queste. Le modifiche riguardano aspetti fondamentali quali quello della programmazione degli interventi, del complesso dei requisiti di accesso alle misure previste dalla legge e, per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, della regolamentazione del rapporto con gli assegnatari. Si tratta di materia complessa, che pur avendo subito modifiche nel tempo, ancora mostra notevoli carenze e profonde lacune da colmare. La ratio, dunque, mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili.
Alla luce dei contenuti proposti, quale sarà il futuro del comparto e della sua gestione?
Riorganizzare con più efficienza la programmazione delle risposte ai fabbisogni abitativi, dare maggiore autonomia ai Comuni in base alle loro necessità, fissare termini di decadenza definiti per la perdita dei requisiti ed
un maggior controllo da parte dell’Ater, permetterà di eliminare quelle distorsioni che impediscono al sistema di ERS ed ERP di funzionare a dovere.
La legge rivede i criteri per l’assegnazione degli alloggi e lei ha affermato che: ‘questo ci consentirà di rispondere alle esigenze dei cittadini umbri’. In che modo?
Nell’ambito dei requisiti, le novità introdotte vengono considerate necessarie per il mantenimento di principi e criteri di equità sociale e dunque della tutela di eguali diritti e doveri, con particolare attenzione allo status civitatis e al mantenimento chiaro di un principio di legalità e sicurezza sociale. È inoltre di rilevanza poter rendere strutturali le misure che permettano di allargare l’offerta abitativa, rendendo disponibili ed assegnabili gli alloggi che necessitano di manutenzione, nonché fissare quote da riservare a categorie fragili e aprire la previsione di contributi ERS a chi necessita di adeguare l’abitazione alle esigenze di conviventi disabili.
Quali sono i punti fondamentali?
La programmazione, nonché la rilevazione delle esigenze e delle disponibilità del patrimonio edilizio viene fatta su base territoriale e cioè per ambiti territoriali, in modo da selezionare gli interventi in maniera puntuale, di ripartire correttamente le risorse economiche e finanziarie e tenere in considerazione un contesto tendenzialmente omogeneo sia sotto il profilo sociale che economico e demografico. Per efficentare il sistema, si da la possibilità di mettere a disposizione anche gli alloggi che necessitano manutenzione, con successivo regolamento la giunta stabilirà quale tetto considerare e la bozza di accordo fra Ater e beneficiario, affinché siano stabiliti tempi e canoni da cui scontare cifra per manutenzione. Maggiore considerazione per le categorie piu’ fragili: possono essere beneficiarie delle provvidenze per la realizzazione di adeguamento degli alloggi, anche le famiglie con disabili, al fine di sostenere l’abbattimento di ogni barriera architettonica, l’installazione di impianti tecnologici, o le modifiche per permettere l’ospitalità di chi fornisce assistenza. Viene poi stabilito che una percentuale di alloggi venga destinata ai nuclei monoparentali, con figli a carico, alle giovani coppie (fino a 35 anni di età) e alle forze dell’ordine. I coniugi in regime di separazione o divorzio, qualora proprietari dell’alloggio che non è nella loro disponibilità, possono accedere alle graduatorie.Nella composizione delle graduatorie viene stabilita una premialità riferibile ad un maggiore punteggio, a chi vanta un maggior numero di anni di residenza in Umbria (da 10 a 20 anni sono previsti attribuzioni di punteggio scaglionate). Per sostenere le emergenze abitative e le peculiarità del territorio, vengono attribuiti 6 punti invece che 4 al criterio discrezionale individuato dai singoli comuni dei bandi. Per poter accedere al bando per l’assegnazione delle case popolari, è necessario non solo essere residenti da almeno 5 anni in Umbria negli ultimi 10, anche non continuativi, ma avere residenza o lavoro principale ed esclusivo almeno da due anni nel comune in cui si apre il bando. I richiedenti non devono aver riportato condanne passate in giudicato per reati gravi che destano particolare allarme sociale (sfruttamento della prostituzione, reati associativi,, violenza sessuale ecc ecc). Ater effettua controlli annuali a
Paola Fioroni Vicepresidente Assemblea Legislativa Regione Umbria
campione per verificare la permanenza dei requisiti del beneficiario in ordine al beneficio. La morosità, chiaramente non incolpevole, che si protrae per 6 mesi è causa di decadenza dal beneficio, così come 3 gravi violazioni nella corretta gestione del rapporto con Ater (danni e non rispetto regolamenti).
Il testo propone l’assegnazione di quote di alloggi riservate alle Forze dell’Ordine e agli appartenenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in servizio in Umbria, oltre che a favore di giovani coppie e famiglie monoparentali. Come?
La proposta che riguarda tutte queste categorie, risponde a quei principi di sicurezza, legalità ed inclusione che devono regolare la vita e la convivenza di una società: le giovani coppie hanno bisogno di essere supportate nella costituzione di un nuovo nucleo familiare, i nuclei monoparentali sono spesso ad alto rischio solitudine, esclusione e povertà estrema, le forze dell’ordine sono elemento di garanzia e di sicurezza per tutto il tessuto sociale.
Tra i contenuti anche quello per il quale chi presenta la domanda dovrà dimostrare di non possedere immobili né in Italia né all’estero e, congiuntamente ai componenti del suo nucleo familiare, non dovrà aver riportato condanne penali per particolari tipologie di reati. Questo aspetto ha destato dibattito anche in ambito politico. Come risponde?
In tante altre Regioni esiste la previsione di legare l’accesso alla presentazione di documentazione idonea indistintamente per tutti. Per questo si propone che i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea, ad eccezione di coloro che sono titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, debbano produrre la documentazione prescritta dall’art. 2 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394. Ci si rifà ad una normativa nazionale vigente per mantenere per tutti eguali diritti e doveri. L’assegnazione a chi non ha riportato condanne penali passate in giudicato per particolari reati di estrema gravità e pericolosità sociale, è determinata da ragioni, non solo di diritto e buon senso, ma di sicurezza e tenuta sociale.
Approfondiamo l’aspetto evidenziato nel testo dove viene data attenzione alla conservazione del patrimonio ERP, volta alla custodia dell’alloggio da parte degli assegnatari e al puntuale rispetto delle norme di convivenza civile raccolte nei regolamenti condominiali. Ci spieghi come.
La proposta prevede che ci siano termini di decadenza disciplinati con più chiarezza. Appare evidente che il beneficio comporta il rispetto di norme e regolamenti: la morosità, chiaramente incolpevole e dunque non imputabile alla volontà del beneficiario, per 6 mesi e 3 gravi violazioni nella conservazione diligente dell’alloggio o del regolamento comporta decadenza. Ater potrà fare controlli a campione per verificare i requisiti e si disporrà il pagamento tramite cc bancario o pagamenti p.a. per averne tracciabilità immediata.
Va chiarito, in ogni caso, che la proposta seguirà l’iter ordinario e che in sede di Commissione, con le audizioni e la necessaria discussione, potranno essere aggiustate alcune previsioni. C’è poi tutto il tema dei regolamenti che dovranno essere ugualmente adeguati alle necessità e alla nuova disciplina e quindi potranno chiarire più specificatamente aspetti ancora generali e generici.
Quale ruolo ha Ater nella gestione di questa partita?
Ater è ovviamente protagonista nella gestione di tutto il sistema dell’edilizia residenziale e sociale, possiede anche un patrimonio di conoscenze che possono essere impiegate per migliorare il testo della riforma e che, in gran parte, sono anche alla base delle nuove norme. Sicuramente l’obiettivo è quello di migliorare la gestione del patrimonio immobiliare e, quindi, fornire ad ATER gli strumenti più efficaci per garantire il diritto alla casa.