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Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli D'Italia - L'intervista a Eleonora Pace, Consigliera regionale (FDI
INTERVISTA
“È immediatamente necessario rivedere la legge, rivedendo appunto i criteri di assegnazione in base alle esigenze del nostro tempo. Ater ha sicuramente un ruolo centrale nella gestione e nel controllo e va messa in condizione di poter lavorare al meglio per raggiungere la propria mission che è appunto quella di essere un ente al servizio delle categorie dei meno abbienti”.
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I due testi potrebbero confluire in un unico documento da portare al voto in Consiglio regionale
di Noemi Campanella
Delle due proposte di legge che condurranno alla rimodulazione completa del comparto Erp, una porta la firma di Marco Squarta, Presidente dell’Assemblea Legislativa ed Eleonora Pace, Consigliera Regionale, entrambi i Fratelli d’Italia. I due documenti confluiranno sicuramente in unico testo congiunto, che conterrà le proposte di entrambe i partiti, per il riordino del sistema Erp. I contenuti della proposta di Fratelli d’Italia li abbiamo chiesti ad Eleonora Pace:
La vostra proposta di legge porta la sua firma (Lei è anche capogruppo e presidente della Terza commissione a Palazzo Cesaroni) e quella del suo collega Marco Squarta (il Presidente dell’Assemblea legislativa) quale è lo spirito che ha animato la redazione del testo?
Dalla data di emanazione della legge nel lontano 2003 e nonostante le modifiche approvate nel 2018 gli scenari economici e sociali sono profondamente mutati. Nasce da ciò l’esigenza di rimettere mano ai criteri di assegnazione per rispondere in maniera circostanziata, corretta e senza disparità alle domande sempre più numerose che continuano ad arrivare ai comuni dell’Umbria.
Quali obiettivi punta a raggiungere?
Il presente progetto di legge - il quale non comporta impegni di spesa a carico del bilancio regionale - si propone lo scopo di precisare e rafforzare alcuni aspetti della normativa vigente. In particolare, le modifiche riguardano gli articoli relativi ai requisiti soggettivi di accesso e di permanenza.
Il documento introduce sette modifiche in materia di assegnazione e di mantenimento delle case Erp. Quali?
1) No alle case per coloro che commettono REATI per spaccio, contro l’ordine pubblico sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo o hanno patteggiato pene inferiori ai DUE ANNI:
La legge regionale pone a carico del richiedente, quale limite per l’assegnazione della casa popolare, quello di non aver riportato, con sentenza passata in giudicato ovvero di patteggiamento, una condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede una pena non inferiore a cinque anni. Tuttavia spesso accade che la maggior parte dei reati, anche quelli più gravi, con l’applicazione delle attenuanti determina condanne al di sotto dei cinque anni, il che comporta che molti delinquenti titolo di accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica a discapito dei cittadini onesti. Il progetto di legge intende pertanto abbassare tale soglia a 2 ANNI.
2) L’impossidenza di una abitazione: con la proposta di modifica tale requisito deve valere sia sul territorio nazionale che all’ESTERO. Rispetto alla vigente disciplina che include tra i requisiti soggettivi per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica la non titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali di godimento su uno o più alloggi ubicati “nel territorio nazionale” il progetto di legge - sulla scorta di quanto avvenuto in altre Regioni (Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria ecc.) - stabilisce ora, in maniera più chiara, che il suddetto requisito si riferisce ad alloggi ubicati non solo all’interno del territorio nazionale ma anche all’estero.
3) Si alle medesime condizioni e verifiche per tutti, italiani e stranieri Il progetto di legge intende soprattutto rendere più precisa la disciplina delle dichiarazioni in merito all’attestazione della proprietà, garantendo maggiore equità e certezze nei controlli dei requisiti. In particolare, per quanto riguarda i cittadini stranieri, non sarà più consentita un’autocertificazione su eventuali proprietà all’estero, bensì occorrerà presentare una certificazione, rilasciata secondo i criteri previsti ai sensi dall’art, 2 del D.P.R. n. 394/1999. Oggi infatti le amministrazioni che, in sede di istruttoria, sono deputate a verificare la veridicità delle dichiarazioni si trovano nell’impossibilità di effettuare regolari controlli al di fuori del territorio italiano. Pertanto, il progetto di legge, ben lungi dall’essere riconducibile ad un intento discriminatorio, mira a stabilire il principio per cui una dichiarazione sostitutiva relativa a situazioni esistenti fuori dall’Italia possa essere verificata con la medesima perizia e certezza delle autocertificazioni dei cittadini italiani.
4) No alle case per quelli che non pagano COLPEVOLMENTE l’affitto Sono esclusi dall’assegnazione dell’alloggio coloro i quali in precedenza siano stati dichiarati decaduti dall’assegnazione morosità colpevole, in relazione al pagamento del canone di locazione ovvero al rimborso delle spese salvo i casi di morosità dovuti a stato di “disoccupazione o grave malattia dell’assegnatario”.
5) RISPETTO degli appartamenti affidati e delle regole di convivenza: introduciamo la CARTA a punti DELL’INQUILINO: Tra le cause di decadenza dal beneficio dell’assegnazione di un alloggio popolare viene introdotta una ulteriore condizione di decadenza per far fronte alla ipotesi di allacci abusivi di utenze elettriche, idriche, energetiche e telefoniche. Al fine di far fronte alle numerose situazioni di mancato rispetto delle regole della convivenza e di rispetto del patrimonio pubblico, viene introdotta la Carta dell’ Inquilino che riassume i diritti e i doveri degli utenti per una corretta e costante custodia dell’alloggio da parte degli assegnatari nonché per il puntuale rispetto delle norme di convivenza civile raccolte nei regolamenti condominiali. Il ripetuto e mancato rispetto colposo e reiterato di comportamenti non consoni potrebbero comportare la decadenza dall’assegnazione (Carta a punti).
6) Le case prima agli UMBRI: Rivista la situazione connessa all’anzianità di residenza in comuni della Regione Umbria assegnando 1 punto per ogni anno di anzianità di residenza a partire dal decimo anno di residenza e fino ad un massimo di 3 punti.
7) NO alla violenza sulle donne e minori SI all’obbligo per l’istruzione dei minori: Il progetto di legge affronta un tema di drammatica attualità quello delle violenze domestiche. La Regione non può restare indifferente di fronte a fenomeni che purtroppo, sono spesso oggetto di cronaca e che evidenziano situazioni familiari difficili e violente introducendo una ulteriore ipotesi di decadenza dal beneficio.
Si intende in questo modo recepire quanto previsto dall’art. 3-bis del D.L 93/ 2013, il quale stabilisce la decadenza all’assegnazione dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione in
capo ai convivente i quali subentrano nella ti- tolarità del contratto. Inoltre, al fine di evitare il grave fenomeno della dispersione scolasti- ca, il progetto di legge stabilisce la decaden- za dal beneficio per l’assegnatario che abbia riportato denunce per l’osservanza dell’obbli- go dell’istruzione dei figli minori.
Quali devono essere i criteri di residenza in Umbria per l’ottenimento degli alloggi e i pa- rametri meritocratici per il loro mantenimen- to? Si parla di una ‘Carta a punti’. Ci spieghi il funzionamento:
Il principio, tanto per semplificare è lo stes- so della patente auto a punti. Si dispone di un pacchetto di punti che vengono scalati in base ad alcune inadempienze per le quali l’immediato ritiro dell’alloggio popolare può sembrare eccessivo. Abbiamo anche imma- ginato di prevedere la possibilità di recupe- rare nel tempo i punti in base ad un compor- tamento corretto e rispettoso delle regole. Diciamo che l’introduzione della carta a pun- ti potrebbe avere anche una valenza sociale con doppia funzione deterrente da una parte e riabilitativa dall’altra proprio come accade per la patente della macchina.
Marco Squarta nel corso della presentazione ha spiegato che: "I sette punti su cui si ar- ticola la proposta mirano a riportare equità e giustizia sociale nell’assegnazione delle case popolari, prendendo spunto da quanto è stato fatto dai Comuni di Perugia e Foligno in materia di regolamentazione degli acces- si all’Edilizia Residenziale Pubblica, per evi- tare discriminazioni al contrario». Ci spieghi
Le liste degli aventi diritto agli alloggi po- polari vengono stilate sommando una serie di punteggi che il richiedente acquisisce in base ad alcune prerogative. Negli anni ci sia- mo accorti che spesso, non tenendo in consi- derazione il criterio di anzianità di residenza spesso ci trovavamo di fronte ad una sorta di discriminazione al contrario che impediva ai cittadini italiani di classificarsi nei posti utili per l’accesso alle case popolari. Proprio per invertire questa rotta, il comune di Perugia ad esempio ha utilizzato la quota parte di punteggio di sua spettanza (pari a 4) con- cessa dalla regione nella legge preesisten- te a preesistente utilizzando appunto il cri- terio dell’anzianità di residenza e riservan- do un massimo di 2 punti per i residenti da almeno 10 anni e 4 punti per i residenti da almeno 15. L’utilizzo di questo criterio ha di- mostrato poi nei report successivi un’inver- sione rispetto alle quote degli aventi diritto fra italiani e stranieri. Ecco riteniamo che l’utilizzo dello stesso cri- terio da parte della regione che con la propo- sta da noi presentata andrebbe ad assegna- re 1 punto per ogni anno di anzianità di resi- denza a partire dal decimo anno fino ad un
massimo di 3 possa essere un ulteriore strumento a sostegno di chi da tanti anni vive stabilmente nella nostra regione contribuendo anche in termini economici allo sviluppo e al sostentamento della nostra regione.
Come per la proposta della Lega anche la vostra prevede limitazioni per coloro che hanno commesso reati, a vantaggio delle famiglie in difficoltà, senza alcun tipo di discriminazione.
La proposta richiede che l’intestatario della domanda di assegnazione e/o uno dei componenti del suo nucleo familiare non debba avere riportato condanne penali passate in giudicato per una serie di reati (lettera g-bis dell’articolo 2, introdotto dalla L.R, n. 18/2018), ampliando la categoria dei reati, ricomprendendo tra le condanne definitive anche i reati di vilipendio delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, vilipendio alla nazione italiana, vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato, tutti i reati contro la PA (dal peculato alla corruzione, passando per concussione e violenza o minaccia a pubblico ufficiale), contro l’amministrazione della giustizia (es. reati di favoreggiamento e falsa testimonianza), contro l’ordine pubblico, contro il patrimonio, fino ad arrivare ai delitti contro la persona (maltrattamenti in famiglia, lesioni, omicidio,. ecc.). Inoltre, il progetto di legge intende escludere dall’assegnazione dell’alloggio coloro i quali siano stati condannati ai sensi dell’articolo 633 c.p. (invasione di terreni o edifici) nei precedenti cinque anni.
In materia ci sono due proposte attualmente, quella vostra e quella della Lega. Si andrà verso una sintesi e verranno convogliate in un unico testo?
Abbiamo già deciso, con i colleghi della Lega, di avviare un iter congiunto in commissione dal quale scaturirà una proposta unitaria e condivisa nel rispetto delle sensibilità e del contributo di tutti.
Lei ha parlato di “una Legislatura rivoluzionaria, nella quale va realizzato il cambiamento che avevamo promesso”. Quale è il futuro Erp nella nostra regione e che ruolo ha Ater Umbria in questa partita?
L’aver presentato come prima proposta di legge la modifica della legge preesistente in materia di edilizia residenziale pubblica lascia immediatamente trasparire quanto questa materia, storicamente, sia cara a Fratelli d’Italia, e a maggior ragione in un tempo come questo, dove la crisi economica sta facendo diffondere ancora di più la necessità di richiedere un alloggio popolare. È immediatamente necessario rivedere la legge, rivedendo appunto i criteri di assegnazione in base alle esigenze del nostro tempo. Ater ha sicuramente un ruolo centrale nella gestione e nel controllo e va messa in condizione di poter lavorare al meglio per raggiungere la propria mission che è appunto quella di essere un ente al servizio delle categorie dei meno abbienti. Proprio poco tempo fa è stato scelto il nuovo Presidente e nominato il consiglio d’amministrazione. L’occasione mi è gradita per porgere a nome mio e del partito che rappresento i miglior auguri di buon lavoro e proficua collaborazione.
Eleonora Pace Consigliera Regionale Fratelli d’Italia