ATER UMBRIA - ANNO VIII - N.17 - GIUGNO 2020
INTERVISTA
Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli d’Italia L’intervista a Paola Fioroni Vice Presidente Assemblea Legislativa (Lega) Avviato l’Iter a Palazzo Cesaroni
di Noemi Campanella
“La ratio mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili”.
Sono due le proposte di legge sull’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) presentate in Umbria, per entrambe è stato avviato il percorso di analisi e confronto nelle Commissioni Consiliari competenti, che poi condurrà alla discussione in Assemblea Legislativa. Un testo è del gruppo consiliare della Lega ed ha come primi firmatari il capogruppo Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni, l’altro arriva da Fratelli d’Italia ed ha come firmatari la consigliera regionale Eleonora Pace ed il Presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta. Nel nostro notiziario vi proponiamo un’analisi di entrambi i documenti, in considerazione della possibilità che in sede di discussione assembleare possano convogliare un un unico atto, condiviso dalle forze di maggioranza. Della proposta della Lega abbiamo parlato con la Vicepresidente dell’Assemblea Paola Fioroni. Nel corso della presentazione del testo avete parlato di: ‘Una riforma complessiva ed organica della materia che consentirà interventi più efficaci e maggiore attenzione ai territori e alle comunità locali’. Un obiettivo che consentirà di guardare alle comunità locali. Quale è il filo conduttore e lo spirito che ha animato la redazione della proposta di legge sull’edilizia popolare, che porta la sua firma e quella del consigliere Pastorelli?
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Sin dalla campagna elettorale ci siamo impegnati a cercare risposte per quelle che sono le situazioni di maggiore fragilità e criticità nel nostro territorio regionale. Crediamo che l’emergenza abitativa sia una di queste. Le modifiche riguardano aspetti fondamentali quali quello della programmazione degli interventi, del complesso dei requisiti di accesso alle misure previste dalla legge e, per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, della regolamentazione del rapporto con gli assegnatari. Si tratta di materia complessa, che pur avendo subito modifiche nel tempo, ancora mostra notevoli carenze e profonde lacune da colmare. La ratio, dunque, mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili. Alla luce dei contenuti proposti, quale sarà il futuro del comparto e della sua gestione? Riorganizzare con più efficienza la programmazione delle risposte ai fabbisogni abitativi, dare maggiore autonomia ai Comuni in base alle loro necessità, fissare termini di decadenza definiti per la perdita dei requisiti ed