Notiziario Ater 17-2020

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NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

#17

ANNO VIII - N.17 - GIUGNO 2020

nuovo cda al lavoro: tutela degli inquilini, emergenza covid e manutenzioni


ORARI D’APERTURA AL PUBBLICO

Orari estivi / dal secondo lunedì del mese di luglio lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 12.30

Orari invernali / dal penultimo lunedì di agosto Mattina lunedì e giovedì dalle ore 10.30 alle ore 13.00 Pomeriggio martedì dalle ore 15.30 alle ore 17.00

NUOVI ORARI


NOTIZIARIO DELL’AZIENDA TERRITORIALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

Sommario 4

La pandemia ha evidenziato la centralità della questione abitativa di Emiliano Napoletti

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INTERVISTA Politiche della Casa e Welfare Abitativo secondo l’Assessore Melasecche di Enrico Melasecche

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INTERVISTA Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli D'Italia L'intervista a Paola Fioroni Vice Presidente Assemblea Legislativa di Noemi Campanella

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Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli D'Italia - L'intervista a Eleonora Pace, Consigliera regionale (FDI) di Noemi Campanella

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ARTICOLO Un patrimonio di quasi 9mila alloggi per 25mila Inquilini di Noemi Campanella

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ARTICOLO Ricostruzione post sisma due programmi per oltre cento alloggi di Noemi Campanella

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ARTICOLO Efficientamento energetico interventi a Terni e a Perugia di Noemi Campanella

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ARTICOLO Covid-19. Agevolazioni alle autogestioni Ater per la sanificazione degli spazi di Noemi Campanella

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ARTICOLO Palazzo Vermiglioli a Castiglion Fosco, esempio di ristrutturazione eccellente di Noemi Campanella

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ARTICOLO Ex Milizia a Terni, a disposizione per la comunità di Noemi Campanella

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ARTICOLO

La pandemia ha evidenziato la centralità della questione abitativa Per il Presidente di Ater Umbria Emiliano Napoletti: “La casa pubblica costituisce parte fondamentale della vita quotidiana perché consente di rispondere al rischio di deprivazione materiale, fornisce protezione e promuove giustizia sociale” . Il suo editoriale

Avv. Emiliano Napoletti Presidente Ater Umbria

Il Consiglio di Amministrazione che mi onoro di presiedere si è insediato nel pieno dell’emergenza da Covid - 19. Solo il tempo potrà chiarire quali saranno stati gli impatti dell’epidemia sul tessuto sociale ed economico del Paese. Restando tutti – di necessità – molto più tempo in casa, abbiamo potuto apprezzare con un’attenzione tutta nuova l’importanza primaria dell’abitazione nella vita di famiglie e singoli. Ciò può consentirci di percepire meglio, a livello diffuso e non solo con gli occhi degli addetti ai lavori, la centralità della questione abitativa. Con questa prospettiva intima e soggettiva è forse più facile apprezzare i molteplici e rilevanti aspetti sui cui le politiche abitative e la loro realizzazione incidono. La casa pubblica, innanzitutto, costituisce parte fondamentale della vita quotidiana perché consente di rispondere al rischio di deprivazione materiale, fornisce protezione e promuove giustizia sociale. Nello stesso tempo, le realizzazioni, le manutenzioni e le gestioni di Edilizia Residenziale Pubblica valorizzano e riqualificano i tessuti urbani. E mentre lo fanno creano lavoro ed economia. Con sguardo ampio, tali attività sono vere e proprie operazioni di manutenzione del territorio urbanizzato capaci di significative esternalità positive: vivibilità e attrattività commerciale e turistica.

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Alle incertezze nelle difficoltà quasi endemiche del sistema abitativo pubblico (una fra tutte la marginalità del dibattito nazionale sul tema), oggi si aggiungono quelle dovute alle conseguenze dell’emergenza sanitaria. In questa situazione, nella consapevolezza delle criticità e compatibilmente con gli scenari sociali economici e normativi che si presenteranno, ATER conferma il ruolo nel proprio specifico ambito, da svolgere con assiduità e incisività. ATER nella sua missione di ente attuatore delle politiche regionali per la casa è stato e vuole continuare ad essere motore di un’azione che, nel rigoroso contesto delle norme e dei provvedimenti, risponda alle evoluzioni della domanda sociale di casa contribuendo alla generazione e rigenerazione del tessuto urbano. In tale ottica, preziosi sono l’organizzazione e il know - how interni di intercettazione e funzionalizzazione della finanza strutturale e non dedicata al settore. Nel perseguire con rinnovata determinazione la missione, ci sono tra gli altri, tre fuochi specifici, tutti di significativo rilievo: il dialogo e la collaborazione con le istituzioni regionali e locali di riferimento, i recuperi e le riqualificazioni per migliorare la sicurezza e la sostenibilità dei fabbricati, l’analisi delle migliori opportunità di finanziamento e intervento assieme alla verifica di nuovi schemi e collaborazioni nell’offerta sociale di casa,


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quando sappiano concretamente guardare avanti in termini di soluzioni abitative e di urbanizzazione. In questo quadro, riveste particolare importanza che gli utenti partecipino consapevolmente ai benefici e alle responsabilità connessi ai servizi che il sistema di Edilizia Residenziale Pubblica mette loro a disposizione. Saluto con piacere tutti gli inquilini e colgo l’occasione per ribadire la dedizione di ATER ai propri specifici compiti. Voglio infine ringraziare il CdA uscente e il Presidente Almadori per il lavoro fatto e per l’impegno di lunghi anni. Altrettanto, un ringraziamento lo voglio rivolgere a tutte le lavoratrici e i lavoratori che consentono ad ATER di operare efficacemente e che hanno risposto con disciplina, adattabilità e pazienza alle sfide dell’organizzazione del lavoro sotto emergenza sanitaria.

Emiliano Napoletti Presidente Ater Umbria

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INTERVISTA

Politiche della Casa e Welfare Abitativo secondo l’Assessore Melasecche Quali obiettivi per l’Edilizia residenziale pubblica? Ne abbiamo parlato con l'Assessore regionale Enrico Melasecche per il quale occorre assegnare a tutto il comparto un ruolo importante in linea con il progetto generale dell'Umbria del nuovo Governo regionale.

“Politiche per la casa e politiche di welfare saranno parte entrambe di quel complesso di progetti e di azioni con le quali intendiamo mantenere alto, e possibilmente incrementare, il livello di qualità della vita in Umbria”.

Quali saranno le politiche abitative del Governo umbro da qui al futuro? Il comparto rientra tra le deleghe del’Assessore Melasecche, neo eletto in quota alla Lega, che oltre all’edilizia popolare amministra anche: infrastrutture trasporti e mobilità urbana; rapporti con le società di trasporto pubblico e con l’Agenzia Regionale per la Mobilità e per il Trasporto Pubblico Locale; lavori pubblici e interventi diretti, opere pubbliche; mitigazione rischio sismico e geologico; sicurezza nei cantieri e sicurezza stradale; politica della sicurezza urbana e Polizia locale; Protezione Civile e politiche del paesaggio e programmazione urbanistica. In questa intervista illustra il suo programma per organizzare il comparto, settore importante e delicato alla luce anche della forte crisi economica e sociale che ha investito il nostro Paese e la nostra regione, a causa della pandemia da Covid-19. Assessore, secondo il nuovo Governo regionale, quale impronta e quale direzione occorre dare alle politiche della casa? La nostra intenzione è quella di assegnare a tutto il settore un ruolo importante in linea con il progetto generale dell’Umbria che abbiamo delineato in campagna elettorale. Con la riforma del numero e delle funzioni delle dirigenze, già in itinere e di prossima conclusione, si intende aumentare anche l’efficienza amministrativa della struttura regionale intercettando tutte le risorse nazionali e comunitarie riservate al welfare abitativo e garantendo un maggior controllo dell’effettivo utilizzo delle stesse.

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Che correlazione lei vede tra le politiche della casa e le politiche di welfare? Nello schema della Giunta dell’Umbria sono due deleghe distinte: il welfare, assegnato al collega Coletto con cui stiamo lavorando in profonda sinergia, mentre le politiche abitative fanno capo all’assessorato del sottoscritto. È ormai acclarato che le politiche di welfare comprendano anche quello che è definito il “pilastro traballante” ossia le politiche abitative. Queste assumono un ruolo centrale nel quadro degli interventi di protezione e di promozione del benessere di famiglie e individui. Politiche per la casa e politiche di welfare saranno parte entrambe di quel complesso di progetti e di azioni con le quali intendiamo mantenere alto, e possibilmente incrementare, il livello di qualità della vita in Umbria. Sottolineo come i cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni e quello più recente dell’emergenza COVID-19, hanno fatto assurgere la questione «casa» al rango di un vero e proprio «nuovo rischio sociale», che va affrontato innovando profondamente le risposte rispetto alle misure tradizionali: Gestione del patrimonio immobiliare Erp e rigenerazione urbana, come crede che questa sinergia possa contribuire allo sviluppo dei territori nella nostra regione? Che contributo pensa possa dare Ater Umbria? La correlazione è strettissima. Direi che costituisce uno dei principali obiettivi di questa legislatura. Nello scorso mese di marzo


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si è proceduto alla nomina dei nuovi vertici ATER, adempimento sia dovuto a termini di legge sia opportuno per assicurare maggiore incisività alla nuova azione sulla politica regionale sulla casa. Dobbiamo quanto prima confrontarci per valutare approfonditamene se le localizzazioni e le scelte fatte in precedenza siano ancora attuali ed attuabili, nel caso modulandole in base alle attuali esigenze delle comunità cittadine. Ci sono interventi ad esempio come quello nel centro storico di Terni a ridosso immediato della Scuola Mazzini e dell’antico chiostro di S. Pietro, che va definito ed affrontato con coraggio dopo molti, troppi anni di esitazioni e ripensamenti da quando fu ipotizzato. Questo con il duplice obiettivo sia di dare nuovo slancio agli interventi rimasti “dormenti” ma che non hanno perso la loro originaria risposta ai fabbisogni di ERS sia di recuperare risorse da quelle iniziative che, dopo molti anni, risputano superate sia in termini edilizi che soprattutto sociali. La ricostruzione post sisma può essere intesa come opportunità di ripensamento dei luoghi oltre che della messa in sicurezza degli edifici e di ripristino della rete dei borghi? Può essere intesa essa stessa una sfida? Abbiamo il dovere di velocizzare alcune decisioni, se del caso rivedere alcune scelte in piena sintonia con i sindaci e le popolazioni dei comuni interessati. L’ATER dovrà costituire, nell’ambito delle

proprie competenze, un volano della ripresa che noi vogliamo imprimere alle zone terremotate. Non ho la delega diretta alla Ricostruzione ma quella alle Politiche per la casa che nelle aree terremotate ne costituisce un importante ambito ma è evidente lo strettissimo legame che esiste e credo che questa Giunta abbia il dovere di dare su questo fronte un segnale chiaro di concretezza. Con la delibera CIPE 127/2017 che sta per ricevere il via libera della conferenza Stato-Regioni, la recente ordinanza del Commissario alla ricostruzione n. 86/2019, unitamente alla n. 56/2017, tutto il patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica gravemente danneggiato è stato ammesso a finanziamento. Il reperimento della provvista economica è già stato comunicato all’ATER che, oltre ad aver proceduto all’affidamento e consegna dei primi cantieri, sta procedendo con la progettazione della seconda fase. Il nuovo Commissario per la Ricostruzione sembra intenzionato a collaborare al meglio snellendo normative e procedure, il momento storico che vive il Paese e la nostra regione in particolare ha assoluta necessità che venga dato un forte impulso alla ripresa per cui l’ATER ha il mandato di imprimere, per suo conto, una forte accelerazione a tutti i cantieri di propria competenza. Costituisce certamente una sfida che raccolgo con piacere per recuperare per quanto possibile questi tre anni e mezzo dal sisma che obiettivamente lasciano l’amaro in bocca per quanto ho potuto constatare visitando i comuni dentro e fuori dal cratere.

Visto che la Regione è impegnata nella nuova Programmazione Comunitaria, che ruolo possono avere i fondi strutturali per le politiche della casa e verso cosa occorre indirizzarli? Stiamo esaminando come Giunta proprio in questi giorni le possibili scelte riguardo alla nuova fase della programmazione europea e ritengo necessario che una parte di quelle risorse debba essere destinata all’obiettivo di migliorare il livello qualitativo del patrimonio esistente, sotto ogni punto di vista. L’ERS ha beneficiato di una significativa quota dei fondi POR FESR 2007-2013, è inserita nella programmazione 2014-2020 che dovrà comunque subire delle rimodulazioni in relazione all’emergenza COVID-19 e rappresenta, anche attraverso l’ATER, uno degli stakeholder con cui la Regione sta colloquiando per il prossimo settennio 2021-2028.

Enrico Melasecche Germini Assessore Regione Umbria alle infrastrutture, trasporti, opere pubbliche e politiche della casa.

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INTERVISTA

Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli d’Italia L’intervista a Paola Fioroni Vice Presidente Assemblea Legislativa (Lega) Avviato l’Iter a Palazzo Cesaroni

di Noemi Campanella

“La ratio mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili”.

Sono due le proposte di legge sull’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) presentate in Umbria, per entrambe è stato avviato il percorso di analisi e confronto nelle Commissioni Consiliari competenti, che poi condurrà alla discussione in Assemblea Legislativa. Un testo è del gruppo consiliare della Lega ed ha come primi firmatari il capogruppo Stefano Pastorelli e la vicepresidente dell’Assemblea legislativa Paola Fioroni, l’altro arriva da Fratelli d’Italia ed ha come firmatari la consigliera regionale Eleonora Pace ed il Presidente dell’Assemblea Legislativa Marco Squarta. Nel nostro notiziario vi proponiamo un’analisi di entrambi i documenti, in considerazione della possibilità che in sede di discussione assembleare possano convogliare un un unico atto, condiviso dalle forze di maggioranza. Della proposta della Lega abbiamo parlato con la Vicepresidente dell’Assemblea Paola Fioroni. Nel corso della presentazione del testo avete parlato di: ‘Una riforma complessiva ed organica della materia che consentirà interventi più efficaci e maggiore attenzione ai territori e alle comunità locali’. Un obiettivo che consentirà di guardare alle comunità locali. Quale è il filo conduttore e lo spirito che ha animato la redazione della proposta di legge sull’edilizia popolare, che porta la sua firma e quella del consigliere Pastorelli?

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Sin dalla campagna elettorale ci siamo impegnati a cercare risposte per quelle che sono le situazioni di maggiore fragilità e criticità nel nostro territorio regionale. Crediamo che l’emergenza abitativa sia una di queste. Le modifiche riguardano aspetti fondamentali quali quello della programmazione degli interventi, del complesso dei requisiti di accesso alle misure previste dalla legge e, per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, della regolamentazione del rapporto con gli assegnatari. Si tratta di materia complessa, che pur avendo subito modifiche nel tempo, ancora mostra notevoli carenze e profonde lacune da colmare. La ratio, dunque, mira ad un efficientamento del sistema, al necessario riconoscimento di eguali diritti e doveri per tutti, al principio del radicamento sul territorio (tenendo in considerazione il contributo fiscale e la partecipazione allo sviluppo economico della Regione) per agire anche su quei meccanismi che possano agevolare l’accesso alle misure delle categorie più a rischio e fragili. Alla luce dei contenuti proposti, quale sarà il futuro del comparto e della sua gestione? Riorganizzare con più efficienza la programmazione delle risposte ai fabbisogni abitativi, dare maggiore autonomia ai Comuni in base alle loro necessità, fissare termini di decadenza definiti per la perdita dei requisiti ed


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un maggior controllo da parte dell’Ater, permetterà di eliminare quelle distorsioni che impediscono al sistema di ERS ed ERP di funzionare a dovere. La legge rivede i criteri per l’assegnazione degli alloggi e lei ha affermato che: ‘questo ci consentirà di rispondere alle esigenze dei cittadini umbri’. In che modo? Nell’ambito dei requisiti, le novità introdotte vengono considerate necessarie per il mantenimento di principi e criteri di equità sociale e dunque della tutela di eguali diritti e doveri, con particolare attenzione allo status civitatis e al mantenimento chiaro di un principio di legalità e sicurezza sociale. È inoltre di rilevanza poter rendere strutturali le misure che permettano di allargare l’offerta abitativa, rendendo disponibili ed assegnabili gli alloggi che necessitano di manutenzione, nonché fissare quote da riservare a categorie fragili e aprire la previsione di contributi ERS a chi necessita di adeguare l’abitazione alle esigenze di conviventi disabili. Quali sono i punti fondamentali? La programmazione, nonché la rilevazione delle esigenze e delle disponibilità del patrimonio edilizio viene fatta su base territoriale e cioè per ambiti territoriali, in modo da selezionare gli interventi in maniera puntuale,

di ripartire correttamente le risorse economiche e finanziarie e tenere in considerazione un contesto tendenzialmente omogeneo sia sotto il profilo sociale che economico e demografico. Per efficentare il sistema, si da la possibilità di mettere a disposizione anche gli alloggi che necessitano manutenzione, con successivo regolamento la giunta stabilirà quale tetto considerare e la bozza di accordo fra Ater e beneficiario, affinché siano stabiliti tempi e canoni da cui scontare cifra per manutenzione. Maggiore considerazione per le categorie piu’ fragili: possono essere beneficiarie delle provvidenze per la realizzazione di adeguamento degli alloggi, anche le famiglie con disabili, al fine di sostenere l’abbattimento di ogni barriera architettonica, l’installazione di impianti tecnologici, o le modifiche per permettere l’ospitalità di chi fornisce assistenza. Viene poi stabilito che una percentuale di alloggi venga destinata ai nuclei monoparentali, con figli a carico, alle giovani coppie (fino a 35 anni di età) e alle forze dell’ordine. I coniugi in regime di separazione o divorzio, qualora proprietari dell’alloggio che non è nella loro disponibilità, possono accedere alle graduatorie.Nella composizione delle graduatorie viene stabilita una premialità riferibile ad un maggiore punteggio, a chi vanta un maggior numero di anni di residenza in Umbria (da 10 a 20 anni sono previsti

attribuzioni di punteggio scaglionate). Per sostenere le emergenze abitative e le peculiarità del territorio, vengono attribuiti 6 punti invece che 4 al criterio discrezionale individuato dai singoli comuni dei bandi. Per poter accedere al bando per l’assegnazione delle case popolari, è necessario non solo essere residenti da almeno 5 anni in Umbria negli ultimi 10, anche non continuativi, ma avere residenza o lavoro principale ed esclusivo almeno da due anni nel comune in cui si apre il bando. I richiedenti non devono aver riportato condanne passate in giudicato per reati gravi che destano particolare allarme sociale (sfruttamento della prostituzione, reati associativi,, violenza sessuale ecc ecc). Ater effettua controlli annuali a

Paola Fioroni Vicepresidente Assemblea Legislativa Regione Umbria

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campione per verificare la permanenza dei requisiti del beneficiario in ordine al beneficio. La morosità, chiaramente non incolpevole, che si protrae per 6 mesi è causa di decadenza dal beneficio, così come 3 gravi violazioni nella corretta gestione del rapporto con Ater (danni e non rispetto regolamenti). Il testo propone l’assegnazione di quote di alloggi riservate alle Forze dell’Ordine e agli appartenenti al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in servizio in Umbria, oltre che a favore di giovani coppie e famiglie monoparentali. Come? La proposta che riguarda tutte queste categorie, risponde a quei principi di sicurezza, legalità ed inclusione che devono regolare la vita e la convivenza di una società: le giovani coppie hanno bisogno di essere supportate nella costituzione di un nuovo nucleo familiare, i nuclei monoparentali sono spesso ad alto rischio solitudine, esclusione e povertà estrema, le forze dell’ordine sono elemento di garanzia e di sicurezza per tutto il tessuto sociale. Tra i contenuti anche quello per il quale chi presenta la domanda dovrà dimostrare di non possedere immobili né in Italia né all’estero e, congiuntamente ai componenti del suo nucleo familiare, non dovrà aver riportato condanne penali per particolari tipologie

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di reati. Questo aspetto ha destato dibattito anche in ambito politico. Come risponde? In tante altre Regioni esiste la previsione di legare l’accesso alla presentazione di documentazione idonea indistintamente per tutti. Per questo si propone che i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione Europea, ad eccezione di coloro che sono titolari dello status di rifugiato e dello status di protezione sussidiaria ai sensi del decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, debbano produrre la documentazione prescritta dall’art. 2 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394. Ci si rifà ad una normativa nazionale vigente per mantenere per tutti eguali diritti e doveri. L’assegnazione a chi non ha riportato condanne penali passate in giudicato per particolari reati di estrema gravità e pericolosità sociale, è determinata da ragioni, non solo di diritto e buon senso, ma di sicurezza e tenuta sociale. Approfondiamo l’aspetto evidenziato nel testo dove viene data attenzione alla conservazione del patrimonio ERP, volta alla custodia dell’alloggio da parte degli assegnatari e al puntuale rispetto delle norme di convivenza civile raccolte nei regolamenti condominiali. Ci spieghi come. La proposta prevede che ci siano termini di decadenza disciplinati con più chiarezza. Appare evidente che il beneficio comporta il

rispetto di norme e regolamenti: la morosità, chiaramente incolpevole e dunque non imputabile alla volontà del beneficiario, per 6 mesi e 3 gravi violazioni nella conservazione diligente dell’alloggio o del regolamento comporta decadenza. Ater potrà fare controlli a campione per verificare i requisiti e si disporrà il pagamento tramite cc bancario o pagamenti p.a. per averne tracciabilità immediata. Va chiarito, in ogni caso, che la proposta seguirà l’iter ordinario e che in sede di Commissione, con le audizioni e la necessaria discussione, potranno essere aggiustate alcune previsioni. C’è poi tutto il tema dei regolamenti che dovranno essere ugualmente adeguati alle necessità e alla nuova disciplina e quindi potranno chiarire più specificatamente aspetti ancora generali e generici. Quale ruolo ha Ater nella gestione di questa partita? Ater è ovviamente protagonista nella gestione di tutto il sistema dell’edilizia residenziale e sociale, possiede anche un patrimonio di conoscenze che possono essere impiegate per migliorare il testo della riforma e che, in gran parte, sono anche alla base delle nuove norme. Sicuramente l’obiettivo è quello di migliorare la gestione del patrimonio immobiliare e, quindi, fornire ad ATER gli strumenti più efficaci per garantire il diritto alla casa.


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INTERVISTA

Due proposte di legge per l'Edilizia Popolare, di Lega e Fratelli d’Italia L’intervista a Eleonora Pace, Consigliera Regionale (FDI) I due testi potrebbero confluire in un unico documento da portare al voto in Consiglio regionale

di Noemi Campanella

“È immediatamente necessario rivedere la legge, rivedendo appunto i criteri di assegnazione in base alle esigenze del nostro tempo. Ater ha sicuramente un ruolo centrale nella gestione e nel controllo e va messa in condizione di poter lavorare al meglio per raggiungere la propria mission che è appunto quella di essere un ente al servizio delle categorie dei meno abbienti”.

Delle due proposte di legge che condurranno alla rimodulazione completa del comparto Erp, una porta la firma di Marco Squarta, Presidente dell’Assemblea Legislativa ed Eleonora Pace, Consigliera Regionale, entrambi i Fratelli d’Italia. I due documenti confluiranno sicuramente in unico testo congiunto, che conterrà le proposte di entrambe i partiti, per il riordino del sistema Erp. I contenuti della proposta di Fratelli d’Italia li abbiamo chiesti ad Eleonora Pace:

La vostra proposta di legge porta la sua firma (Lei è anche capogruppo e presidente della Terza commissione a Palazzo Cesaroni) e quella del suo collega Marco Squarta (il Presidente dell’Assemblea legislativa) quale è lo spirito che ha animato la redazione del testo? Dalla data di emanazione della legge nel lontano 2003 e nonostante le modifiche approvate nel 2018 gli scenari economici e sociali sono profondamente mutati. Nasce da ciò l’esigenza di rimettere mano ai criteri di assegnazione per rispondere in maniera circostanziata, corretta e senza disparità alle domande sempre più numerose che continuano ad arrivare ai comuni dell’Umbria. Quali obiettivi punta a raggiungere?

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Il presente progetto di legge - il quale non comporta impegni di spesa a carico del bilancio regionale - si propone lo scopo di precisare e rafforzare alcuni aspetti della normativa vigente. In particolare, le modifiche riguardano gli articoli relativi ai requisiti soggettivi di accesso e di permanenza. Il documento introduce sette modifiche in materia di assegnazione e di mantenimento delle case Erp. Quali? 1) No alle case per coloro che commettono REATI per spaccio, contro l’ordine pubblico sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo o hanno patteggiato pene inferiori ai DUE ANNI: La legge regionale pone a carico del richiedente, quale limite per l’assegnazione della casa popolare, quello di non aver riportato, con sentenza passata in giudicato ovvero di patteggiamento, una condanna per delitti non colposi per i quali la legge prevede una pena non inferiore a cinque anni. Tuttavia spesso accade che la maggior parte dei reati, anche quelli più gravi, con l’applicazione delle attenuanti determina condanne al di sotto dei cinque anni, il che comporta che molti delinquenti titolo di accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica a discapito dei cittadini onesti. Il progetto di legge intende pertanto abbassare tale soglia a 2 ANNI.


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2) L’impossidenza di una abitazione: con la proposta di modifica tale requisito deve valere sia sul territorio nazionale che all’ESTERO. Rispetto alla vigente disciplina che include tra i requisiti soggettivi per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica la non titolarità di diritti di proprietà o altri diritti reali di godimento su uno o più alloggi ubicati “nel territorio nazionale” il progetto di legge - sulla scorta di quanto avvenuto in altre Regioni (Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria ecc.) - stabilisce ora, in maniera più chiara, che il suddetto requisito si riferisce ad alloggi ubicati non solo all’interno del territorio nazionale ma anche all’estero. 3) Si alle medesime condizioni e verifiche per tutti, italiani e stranieri Il progetto di legge intende soprattutto rendere più precisa la disciplina delle dichiarazioni in merito all’attestazione della proprietà, garantendo maggiore equità e certezze nei controlli dei requisiti. In particolare, per quanto riguarda i cittadini stranieri, non sarà più consentita un’autocertificazione su eventuali proprietà all’estero, bensì occorrerà presentare una certificazione, rilasciata secondo i criteri previsti ai sensi dall’art, 2 del D.P.R. n. 394/1999. Oggi infatti le amministrazioni che, in sede di istruttoria, sono deputate a verificare la veridicità delle dichiarazioni si trovano nell’impossibilità di effettuare regolari controlli al di

fuori del territorio italiano. Pertanto, il progetto di legge, ben lungi dall’essere riconducibile ad un intento discriminatorio, mira a stabilire il principio per cui una dichiarazione sostitutiva relativa a situazioni esistenti fuori dall’Italia possa essere verificata con la medesima perizia e certezza delle autocertificazioni dei cittadini italiani.

degli utenti per una corretta e costante custodia dell’alloggio da parte degli assegnatari nonché per il puntuale rispetto delle norme di convivenza civile raccolte nei regolamenti condominiali. Il ripetuto e mancato rispetto colposo e reiterato di comportamenti non consoni potrebbero comportare la decadenza dall’assegnazione (Carta a punti).

4) No alle case per quelli che non pagano COLPEVOLMENTE l’affitto Sono esclusi dall’assegnazione dell’alloggio coloro i quali in precedenza siano stati dichiarati decaduti dall’assegnazione morosità colpevole, in relazione al pagamento del canone di locazione ovvero al rimborso delle spese salvo i casi di morosità dovuti a stato di “disoccupazione o grave malattia dell’assegnatario”.

6) Le case prima agli UMBRI: Rivista la situazione connessa all’anzianità di residenza in comuni della Regione Umbria assegnando 1 punto per ogni anno di anzianità di residenza a partire dal decimo anno di residenza e fino ad un massimo di 3 punti.

5) RISPETTO degli appartamenti affidati e delle regole di convivenza: introduciamo la CARTA a punti DELL’INQUILINO: Tra le cause di decadenza dal beneficio dell’assegnazione di un alloggio popolare viene introdotta una ulteriore condizione di decadenza per far fronte alla ipotesi di allacci abusivi di utenze elettriche, idriche, energetiche e telefoniche. Al fine di far fronte alle numerose situazioni di mancato rispetto delle regole della convivenza e di rispetto del patrimonio pubblico, viene introdotta la Carta dell’ Inquilino che riassume i diritti e i doveri

7) NO alla violenza sulle donne e minori SI all’obbligo per l’istruzione dei minori: Il progetto di legge affronta un tema di drammatica attualità quello delle violenze domestiche. La Regione non può restare indifferente di fronte a fenomeni che purtroppo, sono spesso oggetto di cronaca e che evidenziano situazioni familiari difficili e violente introducendo una ulteriore ipotesi di decadenza dal beneficio. Si intende in questo modo recepire quanto previsto dall’art. 3-bis del D.L 93/ 2013, il quale stabilisce la decadenza all’assegnazione dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione in

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capo ai convivente i quali subentrano nella titolarità del contratto. Inoltre, al fine di evitare il grave fenomeno della dispersione scolastica, il progetto di legge stabilisce la decadenza dal beneficio per l’assegnatario che abbia riportato denunce per l’osservanza dell’obbligo dell’istruzione dei figli minori. Quali devono essere i criteri di residenza in Umbria per l’ottenimento degli alloggi e i parametri meritocratici per il loro mantenimento? Si parla di una ‘Carta a punti’. Ci spieghi il funzionamento: Il principio, tanto per semplificare è lo stesso della patente auto a punti. Si dispone di un pacchetto di punti che vengono scalati in base ad alcune inadempienze per le quali l’immediato ritiro dell’alloggio popolare può sembrare eccessivo. Abbiamo anche immaginato di prevedere la possibilità di recuperare nel tempo i punti in base ad un comportamento corretto e rispettoso delle regole. Diciamo che l’introduzione della carta a punti potrebbe avere anche una valenza sociale con doppia funzione deterrente da una parte e riabilitativa dall’altra proprio come accade per la patente della macchina. Marco Squarta nel corso della presentazione ha spiegato che: "I sette punti su cui si articola la proposta mirano a riportare equità e giustizia sociale nell’assegnazione delle

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case popolari, prendendo spunto da quanto è stato fatto dai Comuni di Perugia e Foligno in materia di regolamentazione degli accessi all’Edilizia Residenziale Pubblica, per evitare discriminazioni al contrario». Ci spieghi Le liste degli aventi diritto agli alloggi popolari vengono stilate sommando una serie di punteggi che il richiedente acquisisce in base ad alcune prerogative. Negli anni ci siamo accorti che spesso, non tenendo in considerazione il criterio di anzianità di residenza spesso ci trovavamo di fronte ad una sorta di discriminazione al contrario che impediva ai cittadini italiani di classificarsi nei posti utili per l’accesso alle case popolari. Proprio per invertire questa rotta, il comune di Perugia ad esempio ha utilizzato la quota parte di punteggio di sua spettanza (pari a 4) concessa dalla regione nella legge preesistente a preesistente utilizzando appunto il criterio dell’anzianità di residenza e riservando un massimo di 2 punti per i residenti da almeno 10 anni e 4 punti per i residenti da almeno 15. L’utilizzo di questo criterio ha dimostrato poi nei report successivi un’inversione rispetto alle quote degli aventi diritto fra italiani e stranieri. Ecco riteniamo che l’utilizzo dello stesso criterio da parte della regione che con la proposta da noi presentata andrebbe ad assegnare 1 punto per ogni anno di anzianità di residenza a partire dal decimo anno fino ad un


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massimo di 3 possa essere un ulteriore strumento a sostegno di chi da tanti anni vive stabilmente nella nostra regione contribuendo anche in termini economici allo sviluppo e al sostentamento della nostra regione.

Inoltre, il progetto di legge intende escludere dall’assegnazione dell’alloggio coloro i quali siano stati condannati ai sensi dell’articolo 633 c.p. (invasione di terreni o edifici) nei precedenti cinque anni.

Come per la proposta della Lega anche la vostra prevede limitazioni per coloro che hanno commesso reati, a vantaggio delle famiglie in difficoltà, senza alcun tipo di discriminazione.

In materia ci sono due proposte attualmente, quella vostra e quella della Lega. Si andrà verso una sintesi e verranno convogliate in un unico testo?

La proposta richiede che l’intestatario della domanda di assegnazione e/o uno dei componenti del suo nucleo familiare non debba avere riportato condanne penali passate in giudicato per una serie di reati (lettera g-bis dell’articolo 2, introdotto dalla L.R, n. 18/2018), ampliando la categoria dei reati, ricomprendendo tra le condanne definitive anche i reati di vilipendio delle istituzioni costituzionali e delle forze armate, vilipendio alla nazione italiana, vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato, tutti i reati contro la PA (dal peculato alla corruzione, passando per concussione e violenza o minaccia a pubblico ufficiale), contro l’amministrazione della giustizia (es. reati di favoreggiamento e falsa testimonianza), contro l’ordine pubblico, contro il patrimonio, fino ad arrivare ai delitti contro la persona (maltrattamenti in famiglia, lesioni, omicidio,. ecc.).

Abbiamo già deciso, con i colleghi della Lega, di avviare un iter congiunto in commissione dal quale scaturirà una proposta unitaria e condivisa nel rispetto delle sensibilità e del contributo di tutti.

rivedendo appunto i criteri di assegnazione in base alle esigenze del nostro tempo. Ater ha sicuramente un ruolo centrale nella gestione e nel controllo e va messa in condizione di poter lavorare al meglio per raggiungere la propria mission che è appunto quella di essere un ente al servizio delle categorie dei meno abbienti. Proprio poco tempo fa è stato scelto il nuovo Presidente e nominato il consiglio d’amministrazione. L’occasione mi è gradita per porgere a nome mio e del partito che rappresento i miglior auguri di buon lavoro e proficua collaborazione.

Lei ha parlato di “una Legislatura rivoluzionaria, nella quale va realizzato il cambiamento che avevamo promesso”. Quale è il futuro Erp nella nostra regione e che ruolo ha Ater Umbria in questa partita? L’aver presentato come prima proposta di legge la modifica della legge preesistente in materia di edilizia residenziale pubblica lascia immediatamente trasparire quanto questa materia, storicamente, sia cara a Fratelli d’Italia, e a maggior ragione in un tempo come questo, dove la crisi economica sta facendo diffondere ancora di più la necessità di richiedere un alloggio popolare. È immediatamente necessario rivedere la legge,

Eleonora Pace Consigliera Regionale Fratelli d’Italia

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Un patrimonio di quasi 9mila alloggi per 25mila Inquilini

Le case sono occupate a canone sociale e concordato, il 60 per cento è ubicato a perugia il 40 per cento a Terni

di Noemi Campanella

“Dal primo gennaio l’affitto (come stabilito da un’atto della precedente giunta regionale), viene calcolato tenendo conto dell’Isee e non più solo del reddito”.

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I numeri di Ater rendono l’idea dell’intensa attività dell’Azienda per assicurare il diritto alla casa, contestualmente a politiche mirate di riqualificazione urbana, di ripopolamento dei centri svuotati (per lo più borghi e piccole frazioni) di recupero dell’esistente, per evitare cementificazioni. La gestione di Ater riguarda poco meno di 10 mila alloggi in Umbria, il 60% sono ubicati a Perugia e il 40% a Terni. Ad occuparli sono 25 mila persone a canone sociale o a canone concordato. La manutenzione degli alloggi è un trend costante, case che vanno a rotazione, a disposizione dei richiedenti e degli aventi diritto. In cinque anni sono stati circa 1.500 gli alloggi qualificati per oltre 20 milioni di euro. Ancora ci sono case da riqualificare, circa 200 di cui una trentina nel Ternano. A Perugia gli alloggi locati di proprietà dell’Azienda sono 3502, di proprietà del Comune o altro proprietario sono 1476, in totale nella città capoluogo Ater gestisce 4978 alloggi.

Numeri poco inferiori a Terni dove l’Azienda gestisce 3292 alloggi: 2930 di sua proprietà, 362 del Comune o di altro proprietario. In totale in Umbria il patrimonio ammonta a 8270 case. Per quanto riguarda l’affitto, dal primo gennaio (come stabilito da un atto della precedente giunta regionale), viene calcolato tenendo conto dell’Isee e non più solo del reddito. Tale sistema sarà applicato in via sperimentale nell’arco di tre anni (15% il primo, 50% il secondo e solo dal terzo al cento per cento) e prevede tre fasce: protetta, amministrata e una di decadenza, composta da coloro che sono titolari di una casa popolare senza avere una situazione reddituale che giustifichi tale diritto. Sono 7.329 i contratti attivi e il 50% ricade in fascia protetta. Con il nuovo metodo l’affitto calerà in media del 31% (il 7% il primo anno) mentre per tre famiglie su quattro rimarrà invariato o diminuirà.


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Ricostruzione post sisma Due Programmi per oltre cento alloggi

Due Ordinanze regolano altrettanti programmi di riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa. Venti i cantieri interessati in tutto il cratere

di Noemi Campanella

“Gli interventi previsti comprendono in alcuni casi la demolizione e ricostruzione, in altri invece si procederà con miglioramento/ adeguamento sismico delle strutture portanti”

Nella foto il cantiere di Sellano prima dell’avvio dei lavori.

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Sono venti gli interventi che interessano il patrimonio Ater danneggiato dal terremoto 2016 e vanno a caratterizzare una grande opera di ricostruzione che assume un significato di più ampio respiro per le popolazioni che abitano le zone del cratere: resilienza e rinascita. Gli immobili interessati sono sia di proprietà dell’Azienda dei vari comuni, nonché fabbricati di proprietà mista pubblico-privata e la loro ricostruzione è partita grazie a due ordinanze, del 2017 e del 2020. La prima ha dato il via al programma di ricostruzione attuato con decreto del dirigente Servizio Opere pubbliche e beni culturali dell’Ufficio Speciale della Ricostruzione USR

dell’Umbria n. 446 del 17/12/2018 ed interessa 53 alloggi: a Postignano di Sellano; a Preci in via De Gasperi 2; a Norcia in via Case Sparse 41/A, 41/B e 41/C-D; a Preci in via Cairoli 23 (località Saccovescio); a Cerreto di Spoleto in via Santa Caterina e a Cascia in via Graziani. L’emergenza Covid ha causato al sospensione dei cantieri di Postignano di Sellano e di Preci che sono stati avviati nell’ottobre dello scorso anno e a febbraio 2020. Per l’intervento di via Case Sparse di Norcia (civico 41/A) è stata conclusa la procedura di evidenza pubblica con aggiudicazione alla ditta appaltatrice, per gli altri cantieri


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del sisma le procedure di evidenza pubblica sono di prossima conclusione. Sono dodici gli interventi ricompresi nel “Secondo programma per le opere pubbliche in materia di riparazione del patrimonio edilizio pubblico suscettibile di destinazione abitativa”, che è disciplinato dall’Ordinanza 86/2020, per complessivi 66 alloggi in varie località del cratere: a Cascia, nella frazione di Avendita e in via Cavour 25; a Norcia in via dell’Annunziata (4 e 6), via Morelli 2 e via dell’Ospedale 48-86 (qui ci sono 20 alloggi); a Preci in via Catani 5 e 9, via Norcia, 25-35, in località Faito, Roccanolfi e via Santa Caterina.

Si tratta di edifici, in parte di proprietà interamente pubblica (Ater e Comuni), in parte di proprietà mista pubblica-privata, per i quali Ater sarà soggetto attuatore. Per alcuni di questi interventi è già in fase di avvio la progettazione e non appena sarà possibile procedere con l’esecuzione delle indagini preliminari (saggi strutturali e indagini geognostiche) si procederà più speditamente. Gli interventi previsti comprendono in alcuni casi la demolizione e ricostruzione, in altri invece si procederà con miglioramento/adeguamento sismico delle strutture portanti.

Nelle foto il cantiere di Sellano a lavori avviati.

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Efficientamento energetico interventi a Terni e a Perugia

Le manutenzioni sono effettuate grazie ai fondi POR FESR, a quelli derivati dall’Accordo Stato-Regione del 2018 e al programma governativo per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie

di Noemi Campanella

Tra le attività fondamentali di Ater Umbria c’è quella della manutenzione degli immobili e degli alloggi allo scopo di preservare gli stessi per una buona qualità della vita degli inquilini.

Nella foto un particolare del cantiere in via del Cantone a Perugia.

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FONDI REGIONALI PROGRAMMA POR FESR

FONDI ACCORDO STATO REGIONE (ASR)2018

Grazie ai fondi regionali del programma POR FESR sono stati avviati lavori straordinari per risolvere alcuni problemi di manutenzione segnalati dagli assegnatari, che hanno portato al miglioramento dell’efficienza energetica dei fabbricati nella loro interezza. Tali lavori riguardano alcuni stabili che furono realizzati in epoche in cui il quadro normativo energetico di riferimento risultava del tutto diverso rispetto all’attualità. Tra i problemi che l’utenza aveva segnalato c’era la presenza di umidità all’interno degli alloggi, provocata in larga misura dalla presenza di ponti termici sulle facciate. Un intervento consistente punta a risolvere la situazione ed è effettuato nel comune di Terni in 80 alloggi in via del Mandorlo. Qui il progetto prevede la riqualificazione energetica dei fabbricati, mediante la realizzazione di isolamento esterno delle facciate con sistema “a cappotto” (con l’ausilio di pannellature ad elevate prestazioni termoisolanti) oltre alla realizzazione di nuovi sistemi di espulsione dei fumi per futuri allacci di generatori di calore. Il costo totale è di €976.000 e le opere risultano in fase avanzata. A seguito dell’emergenza epidemiologica Covid, i lavori sono stati temporaneamente sospesi, ma si stima che le opere possano essere concluse entro mesi due dal loro riavvio.

Grazie ai fondi derivanti dall’Accordo Stato Regione (ASR) del 2018 sono stati effettuati interventi di miglioramento dell’efficienza energetica in altri edifici ERP nel ternano, che hanno riguardato la sostituzione di infissi esistenti con altri nuovi a taglio termico che hanno elevate prestazioni termiche, oltre la realizzazione di nuovi impianti termo autonomi ad elevata efficienza energetica: in via Botondi (in 12 alloggi per un importo totale di €192.000 circa); in via Liutprando n°8b (in 12 alloggi per un importo totale dell’intervento di €166.000 circa); in via Liutprando n°5 (in 12 alloggi €191.000 circa è l’importo totale dell’intervento); 12 alloggi in via Milazzo (€169.000 circa) dove sono stati realizzati impianti termo autonomi alimentati da generatore di calore ad elevate prestazioni energetiche. Altri interventi simili (realizzati con lo stesso programma) sono quasi conclusi in Provincia di Perugia e precisamente: a Nocera Umbra in località Mugnano (in 36 alloggi sono state sostituite le vecchie caldaie con altre nuove ad elevate prestazioni energetiche, per un importo totale dell’intervento di €36.000 circa); a Bevagna, in Piazza del Cirone-Sant’Agostino (è stato fatto il rifacimento del manto di copertura con opere di coibentazione e l’installazione di linea vita


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in 25+8 alloggi, per un importo totale dell’intervento di €217.000 circa); a Perugia in via Messina (in 66 alloggi, per un importo totale di €252.000 circa, si è proceduto con la coibentazione delle facciate esterne con sistema a cappotto, con il rifacimento della pavimentazione dei terrazzi e il ripristino delle parti in vista delle facciate); a San Venanzo, in Piazza Roma (in 12 alloggi sono stati sostituiti gli infissi esterni per un importo di €43.000 circa); stesso intervento a Bastia Umbra in via Gran Sasso n°6, in 18 alloggi, per un importo totale di €105.000 circa;

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PROGRAMMA GOVERNATIVO RIQUALIFICAZIONE E SICUREZZA PERIFERIE Nell’ambito del programma governativo per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, dei comuni capoluogo di provincia (come da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 25 Maggio 2016,) Ater ha avviato due significativi interventi edilizi nel cuore della zona centrale di accesso a Perugia: in via del Cantone (civici 4 e 6) e in via Diaz (civico 166).


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Negli edifici interessati ci sono 48 alloggi che furono realizzati da Ater nei primi anni ’80 su lotti assegnati in aree residenziali poste in prossimità della Stazione Ferroviaria di Perugia, sulla quale il Comune sta portando avanti un programma articolato di interventi di riqualificazione dell’intera zona. Nell’ambito del settore residenziale sociale

del programma di riqualificazione comunale, sono stati selezionati i due edifici per realizzarvi sia opere di riqualificazione delle facciate esterne, che opere di efficientamento energetico (le coperture, i sistemi di produzione di acqua calda sanitaria e gli infissi esterni). Il programma prevede un costo complessivo di €490.000 circa.

Nelle foto tre particolari del cantiere in via del Mandorlo a Terni.

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Covid-19. Agevolazioni alle autogestioni Ater per la sanificazione degli spazi

L’Azienda umbra ha deciso di partecipare alle spese che gli inquilini devono sostenere per igienizzare gli spazi comuni.

di Noemi Campanella

Per il presidente Emiliano Napoletti “Tale decisione è stata presa in accordo con i membri del Cda, perché è importante sostenere le spese di sanificazione che sono di fatto destinate alla tutela della salute pubblica. Abbiamo voluto perciò sostenere l’inquilinato che in questo contesto storico sta subendo i contraccolpi della crisi”.

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“È importante sostenere le spese di sanificazione che sono di fatto destinate alla tutela della salute pubblica”. Così il Presidente di Ater Umbria, Emiliano Napoletti, ha motivato la decisione di partecipare ai costi che gli inquilini hanno sostenuto a seguito dell’emergenza Covid-19, per gli immobili in autogestione. L’obiettivo è stato quello di limitare la ricaduta economica sull’inquilinato a causa dell’acuirsi delle difficoltà connesse al Coronavirus. Nei Decreti del Presidente del Consiglio (emessi dall’1 al 22 marzo 2020) si è obbligato infatti all’igienizzazione degli spazi comuni dei Condomìni e a tale misura sono state tenute anche le autogestioni Ater (il cui funzionamento è soggetto alle medesime disposizioni del Codice Civile in materia e la cui gestione dei beni e dei servizi condominiali nonché la piccola manutenzione da parte degli assegnatari è normata dal vigente regolamento aziendale approvato con DCA n. 49 del 19/11/2014). L’obbligatorietà della sanificazione è stata recepita anche dai Comuni umbri che hanno emanato Ordinanze specifiche, disponendo, per i Condomìni e per gli Amministratori, azioni ed interventi capillari e periodici, con particolare riguardo agli spazi comuni condominiali, sia interni che esterni ai fabbricati, a tutela della salute degli inquilini.

La sanificazione ha riguardato: i corridoi d’ingresso, le scale, gli ascensori, le pulsantiere, le maniglie, i corrimano e tutti gli spazi fruibili dai residenti e visitatori. Si è trattato di un onere per l’utenza al quale l’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica umbra ha voluto partecipare. Per questo ha pubblicato un avviso: “Per la concessione di contributi al fine di agevolare le autogestioni Ater per la sanificazione degli spazi comuni degli immobili in relazione all’emergenza epidemiologica Covid-19”, condiviso nel link http://www.ater.umbria.it/index. php/home/ater/bandi-e-aste/bandi-pubblici.html e nel sito di Ater, www.ater.umbria. it. “Tale decisione – ha affermato Napoletti - è stata presa in accordo con i membri del Cda, perché è importante sostenere le spese di sanificazione che sono di fatto destinate alla tutela della salute pubblica. Abbiamo voluto perciò sostenere l’inquilinato che in questo contesto storico sta subendo i contraccolpi della crisi”. Da sottolineare che le misure di sostegno da parte dell’Azienda, previste nell’Avviso, sono state stabilite a carattere temporaneo e riconosciute in base al possesso di specifici requisiti da parte delle Autogestioni Ater del territorio regionale richiedenti il contributo come specificato nel bando.


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Palazzo Vermiglioli a Castiglion Fosco, esempio di ristrutturazione eccellente

Nel 2016 furono consegnate le chiavi di sei alloggi. Nel 2018 la restante parte, ovvero tre alloggi e lo spazio polivalente.

di Noemi Campanella

È frutto di una una grande opera di riqualificazione. Stiamo parlando del progetto di Palazzo Vermiglioli a Castiglion Fosco, nel Comune di Piegaro, dove sono stati realizzati nove alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica e spazi per la cittadinanza, come un centro socio culturale ed una piazzetta inserita nel complesso. Insomma, un piccolo centro civico in uno dei borghi più suggestivi della nostra regione. Nel 2016 furono consegnati agli inquilini assegnatari sei alloggi. Nel 2018 la restante parte, ovvero tre alloggi e lo spazio polivalente. La ristrutturazione per il piccolo borgo umbro, ha avuto una forte valenza socio-culturale frutto della collaborazione tra Regione Umbria, Amministrazione Comunale e Ater. L’intervento è stato finanziato grazie ai fondi del Programma Operativo 2010 (ed in attuazione di quanto stabilito nel Piano Triennale di Edilizia Residenziale Pubblica). Ammontano a 2 milioni i fondi che Ater mise in campo, per

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l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile. Inizialmente era prevista anche la partecipazione di un soggetto privato che, a causa della crisi economica, non fu più in grado di sostenere l’opera. Palazzo Vermiglioli (risalente alla fine del ’800) fu di proprietà della famiglia Vermiglioli. Il progetto di riqualificazione ha riguardato un’unica unità strutturale che interessa due distinte proprietà ovvero quelle relative ai due corpi di proprietà di Ater e quella relativa al Comune di Piegaro. Gli alloggi Erp sono dislocati in tre piani e sono stati realizzati con tutti gli accorgimenti per il risparmio energetico, attuando scelte architettoniche e dei materiali nel rispetto del già costruito e tali da non creare contrasto con l’ambiente circostante. Il progetto e la Direzione dei lavori dell’intervento è stata espletata dall’Ufficio Tecnico dell’Azienda. L’Impresa esecutrice dell’intervento è la ditta Edilfenice srls di Calvi dell’Umbria (Tr).


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LE REALIZZAZIONI ECCELLENTI

Ex Milizia a Terni, a disposizione, per la comunità

L’edificio è stato protagonista di una vicenda controversa, avrebbe dovuto ospitare il Centro di ricerca sulle cellule staminali risalente al 2004. Ora è in attesa di essere utilizzato.

di Noemi Campanella

Nonostante la sua storia controversa, per Ater Umbria lo stabile della ex Milizia in via Campomicciolo a Terni, è sicuramente una realizzazione eccellente. L’edificio era destinato alla ricerca biomedica, infatti nel 2004 venne presentato un progetto di ricerca sulle cellule staminali con l’idea di ospitare i laboratori nella palazzina che un tempo fu sede dell’ex Milizia. Il progetto, col passare del tempo è svanito. Attualmente la palazzina è disabitata ma è completamente funzionante, dotata di tutti i servizi e spazi per qualsiasi

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tipo di destinazione. I suoi tremila metri quadri di dislocano su tre piani, tutto è perfettamente rinnovato e ben tenuto. Con finiture di pregio ed uno studio architettonico all’avanguardia. Si trova a poca distanza dal nosocomio ternano, il Santa Maria. Per la sua realizzazione Ater Umbria impiegò circa 7 milioni di euro. Una volta svanito il progetto relativo al Centro per la ricerca sulle staminali, per l’edificio, dopo alcuni anni, si fece avanti un’altra ipotesi di destinazione d’uso, ovvero quella di ospitare alcuni servizi che si


trovavano all’interno del Santa Maria, come il laboratorio analisi, liberando spazi che sarebbero tornati utili per altre attività. La vicenda ha dunque radici lontane. L’idea del centro di ricerca sulle cellule staminali avrebbe dovuto avere una partecipazione pubblicoprivata. I partner erano l’ospedale di Terni, l’Università di Perugia, il Comune di Temi, la Regione Umbria e a Fondazione Agarini. Ater investì circa 7milioni di euro per la riqualificazione dell’edificio in modo da per metterlo a disposizione dell’Azienda Ospedaliera.

A causa dei ritardi della ricerca e della sperimentazione e del taglio delle risorse, la sperimentazione venne spostata nella sede del Nosocomio di Terni e lo stabile dell'Ex Milizia rimase inutilizzato per anni. Una realizzazione di pregio, bella e funzionale, per la quale vale la pena pensare un utilizzo, magari come spazio polivalente e di utilità e a favore della comunità.

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Nome del periodico: ATER UMBRIA Progetto grafico e impaginazione: BCPT Associati Perugia Stampa: Litostampa Perugia Foto: Archivio ATER Umbria Direttore Responsabile: Noemi Campanella Direzione e Redazione: ATER Umbria U.O. di Perugia Coordinatrice: Avv. Daniela Rondolini, Consigliere di Amministratore di Ater Umbria Autorizzazione del Tribunale di Perugia n° 36 del 09/12/2011 Spedizione in abbonamento postale 70% L662/96 - DCI/Umbria - Filiale di Perugia

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Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale della Regione Umbria

sede legale e amministrativa unitĂ operativa di Terni via G. Ferraris, 13 - 05100 TERNI tel. 0744 4821 fax. 0744 428127 e-mail info@ater.umbria.it pec ater.umbria@legalmail.it odv@ater.umbria.it

unitĂ operativa di Perugia via P. Tuzi, 7 - 06128 PERUGIA tel. 0744 4821 fax. 075 5000507 Le informative privacy possono essere consultate alla pagina privacy del sito www.ater.umbria.it


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