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Memoria, comunità, futuro: Barolo, città del vino 2021
Un “racconto infinito” si dipanerà nei prossimi mesi nell’àmbito degli eventi che vedranno protagonista il paese che dà il nome alla più famosa Docg italiana
Francesca Pinaffo
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Ci sono saperi e tradizioni che si tramandano da sempre tra le colline del Barolo: sono gesti e conoscenze, modi di vivere la vigna e il territorio. Oggi che l’inestimabile valore di questo patrimonio culturale è chiaro a tutti, valorizzarlo è una missione primaria, ma non solo: è fondamentale trasmetterlo alle nuove generazioni. Perché la storia che unisce le Langhe al vino non si potrebbe esaurire in un numero limitato di pagine: servirebbe un “racconto infinito”. Ed è questo lo slogan scelto per sintetizzare il senso del riconoscimento “Città del vino 2021”, assegnato a Barolo a inizio anno dall’Associazione nazionale delle città del vino, nell’àmbito di una iniziativa patrocinata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). Il progetto, alla prima edizione, è stato ideato con l’intento di rendere omaggio al mondo enologico nelle sue molteplici declinazioni: culturali, ambientali, socioecono-
Barolo, Città del vino 2021, celebra l’enologia di qualità MEMORIA COMUNITÀ FUTURO
miche, formative e di sensibilizzazione, con riferimento a un pubblico trasversale che va ben al di là dei soli addetti ai settori. Dopo la pubblicazione del bando, lo scorso autunno, il Comune di Barolo ha scelto di candidarsi. A gennaio, l’Associazione ha deciso di assegnargli il riconoscimento. Così, mentre ad Alba si celebrerà la cultura d’impresa, a Barolo andrà in scena la cultura enologica, con incontri, eventi e appuntamenti che riguarderanno tutta la seconda parte del 2021. Da subito il sindaco, Renata Bianco, ha creduto a questo progetto: «A causa dell’emergenza sanitaria, la scorsa primavera siamo stati catapultati in un una realtà che mai avremmo voluto conoscere: Barolo, che da anni viveva una crescita esponenziale in termini turistici e di interesse, si è ritrovato deserto per lunghi mesi. Dopo un’estate in cui tutto sembrava ripartire, soprattutto grazie al turismo di prossimità, con l’autunno abbiamo rivissuto le stesse sensazioni. Ci siamo sentiti davvero fragili e ci siamo resi conto di come tutto possa cambiare da un giorno all’altro, con conseguenze non da poco sulla realtà che ciascuno di noi
Fra le importanti ricorrenze locali che saranno portate in evidenza nei prossimi mesi ci sono anche i cinquant’anni dall’acquisizione del castello Falletti di Barolo da parte dell’Amministrazione comunale
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L’inaugurazione della serie di appuntamenti è in programma per il fine settimana del 15 e del 16 maggio. A salire alla ribalta sarà, in particolare, il WiMu, con una nuova esposizione temporanea
Renata Bianco
Sindaco di Barolo
Renata Bianco (classe 1966) dal maggio 2019 è sindaco del paese che dà il nome alla prima, con il Barbaresco, Docg ammessa in ordine di tempo in Italia. Il riconoscimento attribuito al suo Comune dall’associazione delle Città del vino è di buon auspicio per la ripartenza dopo l’emergenza sanitaria vive. Per questo, quando l’Associazione nazionale delle città del vino, di cui siamo tra i soci fondatori, ha lanciato il bando per identificare la prima “Capitale della cultura enologica” d’Italia, non abbiamo avuto dubbi nel candidarci: poteva sembrare un azzardo ideare un calendario di eventi in un momento storico di così forte incertezza, ma fin da subito abbiamo visto questa occasione come una possibilità di ripartenza». Per mettere a punto il dossier di candidatura, l’Amministrazione civica ha riunito enti e istituzioni: dall’Unione dei Comuni delle colline di Langa e del Barolo all’Ente turismo Langhe, Monferrato, Roero, dal Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani alla Strada del Barolo e dei grandi vini di Langa, dall’Enoteca regionale del Barolo a Slow Food, ma anche realtà del mondo culturale piemontese, come Film commission Torino Piemonte, Opera Barolo, l’associazione culturale Castello di Perno, Artissima e la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba, con il sostegno della Regione Piemonte. A tenere le fila del programma, come cabina di regia nella realizzazione dei tanti eventi, è stata la Barolo & Castles Foundation, in particolare il WiMu, il Museo del vino di Barolo, l’ineludibile fulcro della manifestazione.
Come aggiunge il Sindaco, «per noi, ricevere il riconoscimento è stata una grandissima soddisfazione, anche perché abbiamo avuto la meglio su altre città italiane di primo piano sul fronte della culturale enologica, come ad esempio Montepulciano in provincia di Siena o Taurasi in provincia di Avellino».
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Tiziano Gaia
Direttore della Barolo & Castles Foundation
Tiziano Gaia (classe 1975) dal 2015 lavora su un nuovo immaginario narrativo delle colline piemontesi. Sono tessere di questo mosaico i docufilm su Renato Ratti e sui paesaggi vitivinicoli patrimonio dell’Umanità. Nel 2018 si dedica anche alla montagna piemontese, raccontando la storia dell’alpinista-scrittore Gian Piero Motti e inizia a collaborare con la rivista “Decanter”. Lo stesso anno entra nello staff del WiMu e della Barolo & Castles Foundation
Il progetto espositivo del WiMu, inaugurato nel 2010 (causa Covid, il decennale sarà celebrato nei prossimi mesi) è firmato da François Confino, uno fra i più apprezzati specialisti in allestimenti museali
Dopo il rinvio di alcuni mesi a causa dell’emergenza sanitaria, a Barolo si stanno scaldando i motori per partire. Tiziano Gaia è il direttore della Barolo & Castles Foundation: «Il cartellone di iniziative ruoterà intorno a tre parole chiave: “memoria”, con l’inesauribile patrimonio di saperi, testimonianze e gesti antichi trasmessi dagli anziani contadini alle nuove generazioni; “comunità”, perché il riconoscimento sarà condiviso con tutti i Comuni barolesi, così da dare un segnale di ripartenza a tutta la nostra area, senza guardare a confini geografici; “futuro”, perché al centro del programma ci saranno momenti incentrati su sfide primarie che riguardano la gestione del territorio, a partire dalla questione ambientale, con il bisogno di ristabilire un giusto equilibrio tra uomo e natura. Si tratta di tematiche che potremo approfondire grazie all’intervento di rappresentati del mondo scientifico e accademico, con la partecipazione delle stesse aziende». L’inaugurazione della serie di eventi di Barolo città italiana del vino 2021 è in programma per il fine settimana del 15 e del 16 maggio. Grande protagonista sarà il WiMu, con una nuova esposizione temporanea. Per il museo, sono almeno due le ricorrenze da festeggiare, entrambe relative al 2020, ma rimandate di un anno: i cinquant’anni dall’acquisizione del castello Falletti di Barolo da parte del Comune e il decimo anniversario dall’inaugurazione del museo nello stesso maniero, con un percorso espositivo e un allestimento ideati da François Confino, uno dei grandi nomi internazionali nel settore museale.
Scopri online il programma degli eventi
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Dopo l’inaugurazione, a giugno andrà in scena “Message on the bottle”, esposizioni temporanee di etichette storiche del vino nei castelli gestiti dalla Barolo & Castles Foundation, selezionate dal Fondo Cesare e Maria Baroni Urbani tra i tesori dell’archivio del WiMu, uno dei più ricchi al mondo. A luglio i vigneti di Barolo diventeranno un palcoscenico per artisti, musicisti scrittori e performer, con camminate enoletterarie, degustazioni in vigna, laboratori di danza, monologhi teatrali, narrazioni enologiche e di geologia del territorio. Il mese di settembre sarà dedicato ai festeggiamenti del decennale del Museo del vino. Per l’occasione verrà ampliata e potenziata l’originale “hall of fame” del vino italiano, una “galleria delle glorie” dedicata alle grandi personalità che hanno contribuito a fare dell’Italia un punto di riferimento dell’eccellenza enologica del mondo, grazie al loro carisma e alla loro visione. Infine, a ottobre, Barolo accoglierà la convention nazionale delle Città del vino che vedrà riunirsi i sindaci dei Comuni associati, provenienti da tutta Italia, con una serie di iniziative di valorizzazione del territorio. Gaia conclude: «Tutti gli appuntamenti saranno organizzati nel pieno rispetto della normativa sanitaria, con occasioni di scoperta e approfondimento rivolti a tutti. È vero che il 2021 non ci permetterà di dare vita a grandi eventi di piazza, come forse sarebbe stato in un altro momento storico, ma abbiamo deciso di cogliere quest’occasione per andare oltre: riflettere sul nostro presente e scrivere le basi per affrontare il futuro del nostro territorio». Per conoscere i dettagli del programma, in continuo aggiornamento, si può consultare il sito barolo-piemonte2021.it.
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Il WiMu propone racconta il profondo rapporto uomo-vino, più antico delle grandi civiltà. Che accompagni i defunti nell’oltretomba egizio, esalti i devoti di Dioniso, animi i banchetti dei greci o conquisti l’Europa con i romani, il vino è da sempre compagno dell’uomo
Claudio Bogetti
Presidente della Barolo & Castles Foundation
Ex primo cittadino di Cherasco e oggi vicesindaco con delega agli eventi e alle mostre, classe 1965, da dicembre presiede la Fondazione costituita nell’autunno 2011, per volontà dell’Assessorato al turismo della Regione Piemonte, al fine di gestire in modo diretto e integrato il “sistema castelli” che si sviluppa attorno al WiMu
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