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Emergenti. Carbonteam: l’innovazione ha un cuore che batte della provincia Granda
Didascalia
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Putetto Carlo
Carlo Putetto, come a suo tempo Pietro, fa parte del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, «occasione importante di dialogo e confronto con persone amiche che condividono la passione e i rischi che questo ruolo comporta»
Carbonteam: l’innovazione ha un cuore che batte nella Granda
Anna Cavallera
Come, per quattromila anni, fior di studiosi, da Aristotele a Pitagora, da Paracelso a Flamel, si sono dedicati alla ricerca della pietra filosofale, così Carlo e Pietro Putetto sembrano continuare nella ricerca del nuovo oro e della quadratura alchemica, il simbolo geometrico del triplo potere della famosa pietra della saga di Harry Potter. A Saluzzo, angolo di straordinaria bellezza della Granda, passando per la sindrome di Icaro e per le macchine di Leonardo da Vinci, i poliedrici e talentuosi fratelli si sono imbattuti nella fibra di carbonio, materiale che ha permesso loro di fare impresa, proiettandosi nel futuro.
Pietro e Carlo ereditano la capacità imprenditoriale dal
Putetto
Il veicolo sperimentale elettrico Blizz Primatist, “made in Saluzzo”, ad aprile in Puglia punterà al record mondiale di velocità
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padre Giuseppe, titolare dal 1968, insieme al capostipite Romolo, della Putetto srl, società di impianti idraulici ed elettrici destinati a uso sia civile che industriale. Oltre alla professionalità e all’amore per il lavoro, l’imprenditore instilla nei figli un’altra passione, quella per l’aeromodellismo e per gli aerei, che li porterà a spiccare il volo nel mondo dell’impresa, con l’azienda Carbonteam srl. Dalla costruzione di modelli radiocomandati Pietro e Carlo sono passati alla realizzazione di velivoli veri e propri (un aliante e un ultraleggero) e l’approccio concreto all’aeronautica li ha condotti all’arte del saper fare con nuovi materiali avveniristici, come la fibra di carbonio. Essa possiede le stesse caratteristiche e resistenza dell’acciaio, ma ha un peso assai inferiore, così da consentire un aumento delle prestazioni e soluzioni innovative. Dopo la laurea in ingegneria aerospaziale (Pietro) e meccanica (Carlo), i Putetto decidono di proseguire la tradizione di famiglia diversificandone l’attività e il core business legato all’impiantistica. Nel 2007 fondano la Carbonteam, realtà attiva nell’àmbito dei materiali compositi, specializzata nella progettazione e nella produzione di parti e componenti personalizzati nei settori industriale, racing, automotive, medicale, robotico e design. Costruiscono due forni per la lavorazione del materiale e iniziano subito a esportare per un importante costruttore svizzero i pezzi destinati al campionato automobilistico Gt3. Nel 2009 abbandonano la prima sede per spostarsi in via Sabatini 15, luogo dove troverà posto, nel 2011, la prima autoclave, il massimo della tecnologia costruttiva dei manufatti in fibra di carbonio. Nel 2014 acquistano il nuovo plotter di taglio, nel 2017 arriva la seconda autoclave e nel 2018 si dotano della fresa a 5 assi per la creazione di modelli e stampi in resina e la rifilatura del materiale composito. La fibra di carbonio, conservata in freezer a meno 20° C, è lavorata nella clean room, stanza asettica ideale per la laminazione dei pre-pregs, dove sono garantiti il raggiungimento e il mantenimento di condizioni ottimali di temperatura, umidità e concentrazione di polvere in aria. Dopo che la grande fresa ha creato il modello, si procede allo stampo in fibra di carbonio, il quale sarà messo in un sacco a vuoto, quindi inserito nelle autoclavi (1,4x4 metri e 1,10x3 metri). Da queste uscirà il pezzo che, una volta assemblato, dovrà superare il controllo qualità. La forte esperienza di Carbonteam nella realizzazione di prodotti di livello garantisce la fornitura di componenti assemblati e verniciati personalizzati, dalla produzione di tavole da sala operatoria alla realizzazione di componenti di automobili sportive extralusso (le top-player italiane delle supercar e le automobili per le mitiche sfide sul circuito di Le Mans), dall’oggettistica d’arredamento ai nuovi progetti innovativi nel settore ciclo. Con il tempo Pietro sceglie di dedicarsi in prevalenza alla Putetto srl, mentre Carlo prende in mano le redini della Carbonteam e l’azienda, che nell’ultimo anno ha raddoppiato i dipendenti (quattro donne e altrettanti uomini), diventa un punto di riferimento nella lavorazione della fibra di carbonio. L’esperienza pluriennale sviluppata nel campo dei materiali compositi ha permesso a Carbonteam di collaborare alla creazione del Blizz Primatist, veicolo sperimentale elettrico ultraleggero per il quale i Putetto hanno realizzato componenti della carrozzeria e delle parti strutturali. Al suo volante Gianmaria Aghem, ad aprile, a Nardò (Lecce), punterà a battere il primato mondiale di velocità nella categoria A VIII 1 (fino a 500 chilogrammi). L’azienda collabora con enti e importanti istituti del settore tecnologico e industriale, dal Politecnico di Torino all’Unione Industriale torinese, a Confindustria Cuneo. Nell’associazione datoriale provinciale Pietro ha svolto il ruolo di consigliere per tre anni e altrettanti come vicepre-
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Mentre Pietro Putetto ha deciso di dedicarsi in prevalenza all’azienda fondata nel 1968 dal nonno e dal padre, Carlo guida la Carbonteam
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Carbonteam, fondata nel 2007, progetta e produce parti e componenti nei settori industriale, racing, automotive, medicale, robotico e design
Pietro è nel Direttivo del Comitato Piccola Industria, mentre Carlo fa parte del Gruppo Giovani Imprenditori di Cuneo
sidente nel Gruppo Giovani Imprenditori. Al momento è consigliere del Comitato Piccola Industria. Carlo fa parte del Ggi di Cuneo e tal proposito commenta: «Il Gruppo Giovani Imprenditori è un’occasione importante di dialogo e confronto con persone che, come me, condividono non solo il modo di affrontare l’impresa, ma anche la passione e i rischi che questo ruolo comporta. Nel tempo, oltre a crearsi una buona rete d’impresa che mi permette di confrontarmi sui problemi concreti e sulle tematiche inerenti all’azienda, sono nate amicizie che proseguono al di fuori del lavoro». «La fibra grezza è fatta di grafite, compressa e poi intrecciata come un tessuto, fino a creare un filamento all’interno del quale possono esserci sino a 12000 fili di carbonio», spiega Carlo, tornando a parlare dell’azienda. «La manodopera è costosa perché non è automatizzata e il valore aggiunto è rappresentato proprio dalle persone: senza la loro capacità i macchinari sarebbero inutili. Il gruppo riesce a serrare i ranghi sui progetti. La mia più grande soddisfazione è avere capaci collaboratori di fiducia che fanno affidamento su di me, oltre ai clienti che rispondono bene ai nostri prodotti. La costante crescita dell’azienda mi inorgoglisce e mi tira giù dal letto presto la mattina, carico di energia. È un lavoro difficile, da svolgere con precisione: per reggere la concorrenza bisogna puntare sulla qualità del lavoro e dell’ambiente lavorativo». Carlo Putetto racconta come essere imprenditori sia un ruolo che comporta burocrazia e solitudine: «È difficile fare impresa tutti i giorni, ma, se ce l’hai nel sangue e credi sino in fondo nella tua idea innovativa, pian piano riesci ad acquistare la fiducia dei clienti e prendi il volo». È passato dal fare fisicamente i pezzi a spiegare come si fanno, a coordinare le persone, ma l’inizio è stato traumatico, con le crisi del 2008 e del 2012, entrambe superate. «Bisogna sempre resistere e per arginare questo isolamento l’anno scorso ho istituito un Consiglio di gestione», un gruppo formato da esterni e interni, per discutere, confrontarsi ed elaborare strategie capaci di far affrontare all’azienda una crescita sostenibile e a lungo termine. «Vorrei creare un team variegato per lavorare insieme, divertendosi. Come dichiara Anthony Hesketh, professore associato della Lancaster University, “Salire su un board richiede di fare un passo indietro. Il ruolo è quello di esaminare, incoraggiare, consigliare e non operare”». Per consegnare in tempo le commesse spesso gli capita di rifilare i pezzi il sabato e la domenica: il lavoro manuale diverte e soddisfa il giovane imprenditore. «Non avrei mai potuto fare il dipendente: senza che me ne accorgessi, i miei genitori mi hanno insegnato a essere responsabile, perfezionista, severo ed esigente con me stesso». La formazione ricevuta cerca di trasferirla ai più giovani, tant’è che, oltre a insegnare dal 2011 presso il Cemi (Centro europeo di modellismo industriale) di Savigliano, da quattro anni ospita presso la sede di via Sabatini la Squadra corse del Politecnico di Torino che, grazie alla collaborazione con Carbonteam, nel 2019 si è aggiudicata la medaglia d’oro nella gara Formula Sae, ottenendo anche il prestigioso premio “Abarth”. Da bambino Carlo sognava di fare l’attore o il dentista, mentre studiava il violino e giocava al piccolo mago. Oggi colleziona carte legate all’automotive, gli piacciono «tutte le vecchie cose che puzzano di officina» e fa il papà di Ludovica, Costanza ed Umberto. «Tengo a trascorrere il mio tempo con loro, a vederli crescere. Mia moglie Federica mi aiuta a gestire i rapporti umani con i collaboratori, aspetto che a Ingegneria meccanica nessuno ti insegna ed è invece importantissimo, perché tutti i giorni gestisci persone. Non per niente Sergio Marchionne aveva una laurea in psicologia: oltre al master in business administration, ne farei uno in psicologia anch’io».
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«È un impegno difficile, da svolgere con precisione: per reggere la concorrenza bisogna puntare sulla qualità del lavoro e dell’ambiente lavorativo»
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