In palio ta a a i l g i r g una casa tua
Se non è alla griglia, o. non lo mangiamo
i. n ia r a t e li ig r g i t t u t o Siam
rta, perché in estate in tutti no, flexitariano o pescetariano? Non importa Sei vegetariano una griglia. E tutto noi si risveglia il griglietariano. Mangiamo solo ciò che ha toccato quello che serve lo trovi alla Migros e su griglietariani.ch
Salsicce, formaggio, verdura: non si possa grigliare. c'è nulla che n non c i Dalle grigliate classiche alle creazioni più temerarie, i griglietarian non conoscono limiti quando si parla del loro passatempo preferito: la cucina alla griglia.
nel La qualità che si getta fuoco per te. Il nostro assor timento offre ai griglietariani la migliore qualità per il grill. E grazie alle deliziose novità GRiLL-M, grigliando potrai scoprire sempre qualcosa di nuovo e organizzare grigliate estive ancora più variegate.
a ta za iz n a rg o ta a li g ri g a n u i c Vin casa tua. rà a casa tua con il suo bus Lo chef del grill David Geisser ver ta con i fiocchi. Inoltre, ogni di catering e preparerà una griglia per griglietariani sempre settimana puoi vincere pacchetti per un valore complessivo diversi. Partecipa ora e vinci premi ch di circa fr. 110 000: griglietariani.
E la tua festa come sarà? Posta ora g ata con l'hashtag le foto della tua grigli
Cooperativa Migros Ticino
Società e Territorio Lo psicoterapeuta Fabian Bazzana ci spiega perché è difficile cambiare le abitudini
Ambiente e Benessere L’esperienza di quindici allievi della Supsi che dal 22 marzo all’8 aprile hanno partecipato al «Workshop Africa», uno degli obiettivi di Agenda 2030
G.A.A. 6592 Sant’Antonino
Settimanale di informazione e cultura Anno LXXXI 7 maggio 2018
Azione 19 Politica e Economia Quale osservatorio geopolitico per capire il mondo?
Cultura e Spettacoli Americani alla scoperta dell’arte europea: a Milano le opere del Philadelphia Museum of Art
pagina 13
-65 ping M shop ne 45-49 / 63 i alle pag pagina 23 pagina 35
pagina 5
Kim Jong-un maestro di cerimonie
Yor Milano, ottant’anni in uno spettacolo
di Peter Schiesser
di Alessandro Zanoli
Drago
Possiamo davvero crederci? La pace fra le due Coree, una vera pace che sostituisca il sempre fragile armistizio del 1953, è a portata di mano, dopo lo storico incontro a Panmunjon fra il dittatore del nord Kim Jong-un e il presidente del sud Moon Jaein (la cui famiglia fuggì dal nord al sud)? Oppure il figlio sta semplicemente imitando il padre, Kim Song-il, che 18 anni fa promise all’allora presidente sudcoreano Kim Dae Jung distensione, incontri tra famiglie divise, scambi culturali, la creazione di una zona industriale comune, poi nel 2003 al successivo presidente sudcoreano Roh Moo Hyun anche l’impegno per una denuclearizzazione della penisola e quindi nel 2007 di firmare una vera pace? In effetti, la Corea del nord interruppe il suo programma nucleare, per un periodo, ma poi gli ispettori dell’ONU vennero cacciati, le relazioni con il sud andarono peggiorando e oggi, con il giovane Kim, la Corea del nord pare aver raggiunto una maturità tecnologica non solo per costruirsi l’atomica, ciò che ha già fatto, ma anche i missili in grado di trasportare le testate fino agli Stati Uniti. Come fare a fidarsi di un dittatore che non ha remore di tirannizzare e perseguitare il proprio popolo, che fa assassinare il fratellaststro in esilio e il ben più potente zio (e fermiamoci qua) in patria? Recentemente, il professore di economia e finanza svizzero Alfred Mettler, commentando la guerra commerciale in nuce fra Stati Uniti e Cina, ha affermato al «Tages Anzeiger» che «Trump gioca a poker, Xi a scacchi». Di Kim verrebbe da dire che è un abile giocatore di poker e di scacchi: dopo aver dato l’impressione di essere pronto a scatenare una guerra nucleare, in questo ben assecondato dal presidente americano Trump con cui non sono mancati scambi di epiteti offensivi, ecco che dapprima accetta di partecipare congiuntamente al sud alle olimpiadi invernali di Pyeongchang, poi di incontrare il presidente Moon per favorire una distensione fra i due paesi e infine dichiara che non ci saranno più sperimentazioni nucleari (poiché il programma è completato), invitando Donald Trump ad un vertice in maggio o giugno – invito accettato. In realtà, pochi giorni prima geologi cinesi avevano rivelato che l’ultimo test nucleare ha fatto collassare il sito ed oranon è più agibile: Kim non è semplicemente più in grado di effettuare test atomici e i suoi tecnici sembra non abbiano davvero risolto il problema di come non far esplodere le testate quando i missili rientrano nell’atmosfera. La minaccia nucleare nordcoreana è seria, ma in mano, Kim, non ha quel poker d’assi che fa credere di avere. Eppure, è Kim Jong-un a dirigere il gioco, a dettare l’agenda, a trattare da pari a pari con la superpotenza americana. È riuscito ad ottenere un vertice con il presidente sudcoreano ricco di simboli e di speranze senza promettere nulla di concreto. Pure il presidente americano ha accettato di incontrarlo sulla base di vaghe promesse. Ed è riuscito a dividere gli analisti in due campi, gli scettici e gli ottimisti. Su un punto chiave, però, entrambi concordano: per quale motivo Kim dovrebbe rinunciare all’atomica, sua assicurazione sulla vita? A Washington c’è (anche) preoccupazione per il vertice fra Trump e Kim: il presidente americano è imprevedibile, il suo narcisismo e il desiderio di portare a casa un successo che lo proietterebbe nella storia potrebbero indurlo a concedere troppo ai nordcoreani, aggiungendo in tal caso il suo nome a quello dei precedenti presidenti statunitensi presi in giro per decenni dai Kim. Inoltre, come scrive il «New York Times» (30.4.2018), aprendo alla Corea del nord Trump manda messaggi contraddittori al mondo: da una parte minaccia di rompere l’accordo sul nucleare con l’Iran, nonostante Teheran lo stia rispettando (le «rivelazioni» del premier israeliano Netanyahu, di cui scrive Federico Rampini a pagina 25, si riferiscono a prima dell’accordo), dall’altra è pronto ad incontrare e a concludere trattati con un dittatore che si è costruito la bomba atomica affermando di volerla usare. In sostanza, afferma il giornale americano, «Trump rischia di mandare il messaggio che quelle americane sono promesse vuote, che gli Stati Uniti non mantengono gli impegni firmati, ciò che dà poche ragioni agli avversari di fare concessioni, gli Stati canaglia invece possono pensare di cavarsela meglio sfidando gli Stati Uniti». Un problema in più, per una potenza mondiale la cui leadership è sempre più minacciata dall’affermarsi di altre nazioni, Cina in testa. E se invece fosse tutto vero, che Kim Jong-un è davvero intenzionato a normalizzare (su sua misura) le relazioni con la Corea del sud e con gli Stati Uniti, per avere quello sviluppo economico che gli permetterebbe di mantenersi in sella, sul modello del capitalismo di Stato cinese? La sua mano tesa non può essere ignorata, ma per accordargli fiducia è ancora troppo presto.
pagina 8
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
4
Attualità Migros
M «L’importante è una buona diagnosi» aha! Le allergie agli alimenti e le intolleranze sono molto diffuse
in Svizzera. Una specialista spiega le differenze tra le due e ci informa sulle allergie più diffuse
Signora Vogt, quante persone in Svizzera soffrono di allergie alimentari?
Circa il 20 per cento della popolazione pensa di soffrire di reazioni a determinati alimenti. In realtà i casi accertati sono dal 2 a 6 per cento. Per quello che riguarda le intolleranze alimentari la percentuale si attesta attorno al 20 per cento.
Gli adulti reagiscono in modo allergico a nocciole e noci, al sedano, mela e kiwi. Le reazioni più estreme si hanno con arachidi, noci, sesamo e frutti di mare. Per questo motivo non si possono più servire delle arachidi sugli aeroplani, poiché nei casi gravi basta un poco di polvere di arachide nell’aria per provocare una reazione allergica. Quali sono le allergie più frequenti tra i bambini?
I bambini reagiscono spesso con allergie al latte vaccino, alle uova, alle noci e specialmente alle arachidi. Tuttavia l’allergia può manifestarsi e poi sparire durante l’età scolastica.
Claudia Vogt è nutrizionista nel centro per la salute Medbase di Winterthur. (Lucian Hunziker)
Comunque una cosa sensata da parte degli adulti è fare in modo che, di tanto in tanto, si effettuino dei test per evidenziare eventuali allergie. Qual è la procedura che porta a diagnosticare un’allergia alimentare?
Si tratta di un processo in varie fasi, in cui in un primo momento il medico cerca di scoprire il cibo che scatena la reazione allergica con esami del sangue e test cutanei. Alla fine del processo è necessario ricorrere a test in cui la risposta immunitaria viene provocata. In collaborazione col medico mettiamo in contatto in modo mirato il paziente con la sostanza alimentare a cui è allergico, per valutare la sua reazione. In un secondo momento definiamo la dieta migliore e più indicata per il suo caso. Una diagnosi accurata è importante, in modo che la varietà della sua
alimentazione non sia troppo ristretta e la persona non debba limitare inutilmente la sua qualità di vita. Quali sono le intolleranze che riscontra più spesso durante le sue attività di consulenza nel centro Medbase?
Le intolleranze riguardano soprattutto il lattosio, cioè lo zucchero del latte. Anche altri carboidrati, ad esempio il glucosio o i dolcificanti, forniscono materia di discussione per le nostre consulenze. Le persone che ne sono colpite soffrono di problemi di digestione e meteorismo. Informazioni
www.migros-impuls.ch * Redattore di Migros Magazin
185 prodotti certificati aha! per i clienti Migros Migros collabora da più di 10 anni con aha! Centro Allergie Svizzera. Da allora l’azienda ha sviluppato prodotti gustosi e di alta qualità per persone che soffrono di allergie o intolleranze alimentari. Al momento attuale, l’assortimento di prodotti contrassegnati dal marchio di qualità aha! comprende 185 articoli. Per Migros è importante che le persone con esigenze alimentari speciali possano trovare nelle sue filiali prodotti gustosi e a buon prezzo. Affinché questi articoli vengano subito riconosciuti, essi portano il sigillo aha! L’assortimento viene regolarmente arricchito da novità per offrire ai clienti tutta la varietà di cui necessitano. Al momento sono di grande attualità le diverse specialità di cioccolata e la nuova alternativa allo yogurt da poco lanciata sul mercato: gli yogurt di latte di cocco Coyog. Dei 185 prodotti certificati a disposizione, 135 non
Azione
Settimanale edito da Migros Ticino Fondato nel 1938 Redazione Peter Schiesser (redattore responsabile), Barbara Manzoni, Manuela Mazzi, Monica Puffi Poma, Simona Sala, Alessandro Zanoli, Ivan Leoni
chiuderà l’ultimo incontro nel ciclo di eventi della Scuola Club di Migros Ticino
Bruno, ci spiega il titolo scelto per la serata «Rime e storie vitamine»?
Qual è la differenza tra allergie e intolleranze?
Quali sono le allergie alimentari più frequenti?
Living The Room B runo Tognolini
Giovedi 17 maggio alle ore 18.30 Bruno Tognolini, amatissimo autore di libri e programmi per la TV per tutte le età (c’è il suo tocco nelle famosissime trasmissioni L’albero azzurro e La Melevisione) sarà presente alla Scuola Club di Migros Ticino di Lugano per l’ultimo appuntamento del ciclo Living the Room 2018.
Andreas Dürrenberger*
Nel caso delle prime, sono provocate da una reazione degli anticorpi del sistema immunitario contro determinate sostanze. Possono essere molto pericolose quando questa risposta immunitaria avviene in modo improvviso e conduce a uno choc anafilattico. Le allergie possono essere scoperte tramite test specifici. Nel caso delle intolleranze ciò è possibile solo in parte. In questa situazione il corpo non riesce più a digerire, in parte o del tutto, determinate sostanze. I sintomi vanno dal meteorismo alla diarrea, con momenti di stanchezza. Sono conseguenze spiacevoli ma non mettono a rischio la vita.
Storie come vitamine
contengono lattosio e 76 sono senza glutine. A ciò si aggiungono 68 prodotti senza frumento e 47 senza latte (molti prodotti sono privi di più di un allergene). Circa il 60 per cento dell’assortimento viene prodotto dalle industrie Migros. Jowa gestisce una fabbrica a Huttwil che produce esclusivamente paste e pani senza glutine. Migros vende inoltre molti articoli di marca privi di glutine o lattosio. Che i clienti Migros si interessino fortemente delle tematiche legate alle allergie e alle intolleranze lo dimostrano le statistiche del servizio clienti M-Infoline: negli ultimi 10 anni sono state esaudite più di 6200 richieste di questo tipo. Chi soffre di intolleranze o allergie apprezza infine i fogli informativi, le liste dei prodotti e le novità legate al marchio aha! che Migros pubblica regolarmente su iMpuls, la piattaforma dedicata alla salute.
La fondazione aha! Centro Allergie Svizzera stima che nel nostro paese vi siano circa 2 milioni di persone toccate da allergie o intolleranze. La maggior parte delle persone soffre di intolleranza al lattosio. Migros dal canto suo promuove la salute delle persone in Svizzera: l’iniziativa in favore della salute iMpuls fornisce un contributo importante per uno stile di vita sano con consigli stimolanti e offerte variegate. Fra questi vi sono ad esempio i Fitnesspark e le Scuole Club, il marchio aha! per persone allergiche, gli articoli sportivi di SportXX, la più vasta offerta di frutta e verdura della Svizzera, i centri sanitari Medbase nonché la piattaforma online che offre tool, programmi e contenuti utili per la promozione della salute personale. Maggiori informazioni su www.migros-impuls.ch.
Sede Via Pretorio 11 CH-6900 Lugano (TI) Tel 091 922 77 40 fax 091 923 18 89 info@azione.ch www.azione.ch
Editore e amministrazione Cooperativa Migros Ticino CP, 6592 S. Antonino Telefono 091 850 81 11
La corrispondenza va indirizzata impersonalmente a «Azione» CP 6315, CH-6901 Lugano oppure alle singole redazioni
Stampa Centro Stampa Ticino SA Via Industria 6933 Muzzano Telefono 091 960 31 31
La parola «vitamine» non è scelta a caso. Per motivi complicati, che racconterò in un’altra intervista, prima di prendere le vie della scrittura ho studiato medicina per ben quattro anni, e qualcosa ricordo. Il tanto da scoprire incantevoli analogie fra processi del corpo e dell’anima. Per esempio le «storie vitamine», che spiego così. Il cibo è il nutriente primario: assunto in grandi quantità, fornisce la materia necessaria per costruire e rinnovare il corpo e la vita. Il cibo è la realtà: le innumerevoli cose che ci accadono, e che ci fanno noi. Le vitamine sono nutrienti secondari: assunti in piccole quantità, innescano gli eventi metabolici con cui il corpo tratta e trasforma il cibo per costruire se stesso e la vita. Le storie sono vitamine: assunte in piccole quantità (è poco il tempo che dedichiamo alle storie rispetto a quello della realtà) orientano, ordinano, rendono comprensibili e utilizzabili le cose che ci accadono. Non ricordo più che maestro della mia formazione diceva: «Se non sai raccontare a te stesso ciò che ti accade, non ti accade niente».
In un mondo di immagini vale ancora la pena dedicare tempo all’ascolto di fiabe, racconti, rime e filastrocche? Ascoltare non è più «faticoso»? Cosa succede quando ascoltiamo?
L’umano adulto che dalle ere più remote si alza in piedi davanti ai suoi simili, «prende la parola» e narra. La madre che consegna il mondo al suo bambino appena arrivato (consegnare in latino è «tradere»: tradizione) con lo sguardo, poi con le mani, poi con la voce, e infine e soprattutto con le parole. I lunghi anni della scuola, con innumerabili mattine di «lezione frontale» – ora in parte contestata, ma a mio avviso insostituibile – in cui un insegnante parla a una classe di piccoli. L’adulto
che legge un libro al bambino prima del sonno, il prete che predica in chiesa, il politico che conciona nel comizio. Il lector dei laboratori officinali dei monasteri, delle fabbriche di sigari cubani, delle sere nelle stalle d’inverno: molti lavorano, chini su atti manuali, mentre uno legge o narra a voce alta. E infine, oggi, i romanzi letti via radio (ricordo la trasmissione Ad alta voce della italiana Radio Tre), su disco (gli audiolibri), online (lo standard Audible di Amazon), che complessivamente pare abbiano un mercato più cospicuo degli e-book. Non so se valga la pena dedicare tempo all’ascolto di narrazioni in voce, se non sia più faticoso, e cosa accada: so che gli umani continuano a farlo. Che ruolo hanno in tutto questo i genitori, i nonni, gli insegnanti, gli educatori? Cosa succede a un bambino quando incontra una storia?
Lo dicevo poco fa: un bambino quando incontra una storia assume una vitamina che è indispensabile per nutrirsi della realtà. Ma non solo: gioisce. Se la storia è bella, naturalmente, e se l’adulto gliela racconta bene. Gli alimenti ricchi di vitamine in genere sono buoni, la natura ha provveduto a renderceli ghiotti. E le pastiglie di vitamine artificiali sono addolcite con zuccheri e aromi. Le storie devono essere belle, fatte bene. Le storie fanno bene quando son fatte bene. Cioè scritte bene, prima di tutto; e se sono lette ad alta voce, lette bene. Che non significa lette con perizia teatrale: significa lette con gioia, con gusto, con amore. Con amore per il bambino a cui si legge, e – il potente motore a tre tempi della lettura ad alta voce: lettore, ascoltatore, storia – amore per la storia che si legge. Che deve essere bella anche per l’adulto, per farsi amare. Quell’amore, il piacere, il divertimento dell’adulto inzupperà di bellezza la storia che porge al suo bambino. Tanto c’è da dire su questo, sull’adulto che legge al bambino, che ne ho scritto un libro, con Rita Valentino Merletti, ora all’ennesima edizione con Salani, intitolato Leggimi forte. Poiché qui il nostro spazio è finito, chi vuole può estenderlo lì. Oppure sul divano rosso della Scuola Club di Migros Ticino. Vi aspettiamo.
Autore di successo e ideatore di programmi televisivi. (Mara Pace) Tiratura 101’766 copie Inserzioni: Migros Ticino Reparto pubblicità CH-6592 S. Antonino Tel 091 850 82 91 fax 091 850 84 00 pubblicita@migrosticino.ch
Abbonamenti e cambio indirizzi Telefono 091 850 82 31 dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 14.00 alle 16.00 dal lunedì al venerdì fax 091 850 83 75 registro.soci@migrosticino.ch Costi di abbonamento annuo Svizzera: Fr. 48.– Estero: a partire da Fr. 70.–
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
5
Società e Territorio Ricordi d’infanzia Non ero iperattivo, ero svizzero è una raccolta di ricordi d’infanzia scritti dai ragazzi delle scuole medie di Pregassona guidati dall’insegnante Manuel Rossello pagina 6
Gli ottant’anni di Yor Milano Da vero uomo di spettacolo Yor Milano festeggerà il suo compleanno sul palco, l’appuntamento è per il 29 maggio al LAC pagina 8
Abitudinari di natura
Psicologia Perché è difficile cambiare
le routines della nostra quotidianità? A colloquio con lo psicologo e psicoterapeuta Fabian Bazzana
Alessandra Ostini-Sutto Dal preparare il caffè la mattina fino a mettere il pigiama la sera, passando per l’ascolto delle notizie alla radio e la passeggiata con il cane. La nostra quotidianità è costellata da routines. Tanto che gli esperti affermano che svolgiamo automaticamente più dell’80 per cento delle nostre azioni. Oltre al modo in cui eseguiamo i compiti abituali, anche quello in cui reagiamo a molteplici situazioni è spesso determinato da automatismi che abbiamo appreso nel corso della nostra vita e di cui siamo in genere poco consapevoli. Se ripetuti di continuo, certi comportamenti vengono infatti registrati e compiuti poi meccanicamente nella quotidianità e in risposta a determinati stimoli. Si tratta di una sorta di «programma risparmio» messo in atto dal cervello perché pensare costa fatica, inoltre vengono ridotti i rischi. Il fatto di trasformare i nostri comportamenti in routines ha quindi un senso da un punto di vista neurobiologico ed è utile alla sopravvivenza. «L’essere umano è abitudinario di natura. In modo innato crea degli schemi e dei rituali che gli danno conforto e sicurezza», spiega Fabian Bazzana, psicologo e psicoterapeuta di Locarno, «questo impariamo a farlo fin da bambini. I piccoli hanno infatti bisogno che ci siano delle ritualità, delle abitudini ricorrenti che li tranquillizzano e li rassicurano». Di principio le abitudini non sono quindi una cosa negativa. Taluni di questi comportamenti ricorrenti sono premiati dal cervello con il rilascio di sostanze oppioidi, che ci procurano sensazioni piacevoli o, nel caso in cui una determinata azione abitudinaria non possa essere svolta, spiacevoli, rendendoci quindi dipendenti da essi. Il problema si pone di conseguenza quando le abitudini riguardano comportamenti negativi – per esempio il ricorso ad alcol o a determinate sostanze – o quando esse diventano talmente rigide da non permettere alla persona di affrontare i cambiamenti. In generale comunque siamo tutti
un po’ «autori e vittime» delle nostre abitudini. Basti pensare a quante volte diciamo che vorremmo, per esempio, mangiare di meno, muoverci di più, passare meno tempo online, eccetera. Nella realtà dei fatti però cambiare determinati atteggiamenti, e soprattutto farlo in modo duraturo, è difficile. In un certo senso, è come se il nostro cervello ci mettesse «il bastone tra le ruote». È vero che si tratta di un apparato che può imparare e disimparare, ma, se può scegliere, privilegia la stabilità, il mantenimento delle abitudini anche negative. Ciò vale anche per gli atteggiamenti che abbiamo nelle relazioni, i modi di reagire agli altri; spesso, quando qualcuno ci fa notare alcuni nostri comportamenti, rispondiamo semplicemente «sono fatto così». «Cambiare per l’essere umano è quasi sempre destabilizzante. Si fa fatica perché le abitudini diventano parte della nostra stessa identità, come se fossero dei fondamenti della nostra anima, ciò in cui ci riconosciamo a livello profondo. Inoltre il comportamento che desideriamo cambiare, perché, in un dato momento della nostra vita lo consideriamo, razionalmente, in parte dannoso, spesso ci dà o ci ha dato in passato gratificazioni e sicurezze», commenta lo psicologo, «di conseguenza cambiare richiede un grandissimo livello di energia, motivazione e costanza». Più facile sarebbe creare un comportamento ex-novo piuttosto che cambiarne uno che svolgiamo ormai in modo automatico. Un trucco per riuscire nell’intento è quello di «ridefinire» l’abitudine che si vuole cambiare. Mettiamo che l’obiettivo sia quello di mangiare meno e fare più sport. Se quando arriviamo a casa la sera, senza pensarci, apriamo il frigorifero, potremmo sostituire questo gesto con quello di aprire lo sportello della scarpiera ed andare a correre. In questo modo si collega il nuovo comportamento (fare più sport) ad uno stimolo già esistente e ad una situazione determinata (il rientro dal lavoro). Certo poi affinché la novità introdotta diventi a sua volta una routine ci vogliono
Una situazione di cambiamento o di crisi può essere il momento ideale per rivedere le proprie abitudini. (Marka )
volontà, autodisciplina e molte ripetizioni ma ci sono pure delle strategie che possono venire in aiuto. «Come regola generale è bene ricordarci da dove partiamo e perché vogliamo cambiare. Deve essere qualcosa che sentiamo a livello profondo come veramente significativo e rispondente ad un bisogno. Dopodiché esistono tutta una serie di strategie che ci aiutano nel percorso di cambiamento», spiega Fabian Bazzana, «qualcuno che ci accompagni può essere di aiuto. In certi casi può trattarsi di uno psicologo, in altri può essere più semplicemente una persona a noi vicina che ci aiuta a ricordare l’obiettivo e ci sostiene nei momenti di demotivazione e difficoltà. Un po’ come fanno i personal trainer per quel che riguarda l’attività sportiva». Il fatto stesso che un determinato comportamento venga associato ad una persona alla quale siamo legati può sicuramente avere un’influenza positiva. «Quando il tipo
di abitudine che vorremmo instaurare lo consente, può rivelarsi utile creare un piccolo gruppo accomunato dallo stesso obiettivo, nell’ambito del quale sostenersi a vicenda. Questo aiuta molto, dato che è praticamente impossibile che si sia tutti demotivati nello stesso momento, inoltre c’è sempre qualcuno che ricorda l’obiettivo e questo sostiene motivazione e volontà», continua lo psicoterapeuta. Per gli uomini pare che risulti più semplice cambiare abitudini una volta posto un obiettivo concreto, ad esempio perdere 5 kg. Per le donne, invece, il raccontare i buoni propositi ad amici e parenti sembra essere più valido come aiuto. «Poi immaginarsi già il risultato, visualizzarlo (come starei se perdessi 5 kg, se facessi sport regolarmente,...), scrivere questi obiettivi, fare un programma per raggiungerli, con delle scadenze che consentano di verificare
quanto ottenuto e darsi delle ricompense per i vari risultati intermedi. Un altro aspetto fondamentale su cui lavorare è la convinzione di potercela fare. Tra tutte le cose dette questa è probabilmente la più importante», spiega Fabian Bazzana, che continua: «Quando possibile, è interessante inserire il cambiamento in un momento significativo». Se non dovesse essere il caso, uno dei periodi migliori per cambiare abitudini coincide con le vacanze, quando vengono cioè a mancare gli stimoli abituali che fanno scattare i comportamenti routinizzati. Oppure quando già si vivono delle situazioni di cambiamento, come la nascita di un bambino o un divorzio. «Tante volte i cambiamenti nascono proprio da una situazione di crisi. La rottura del precedente equilibrio è infatti il momento giusto per fare un bilancio della propria situazione e ripartire verso un nuovo stile di vita», conclude Fabian Bazzana.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
6
Società e Territorio
Memorie di un adolescente
Il bullismo non si combatte da soli Il caffè delle mamme Riflessioni sul saggio
Scuola U na seconda media di Pregassona guidata dall’insegnante
di Luca Bernardo e Francesca Maisano
Manuel Rossello ha pubblicato una raccolta di ricordi della propria infanzia, tenerissima e a tratti esilarante
Pixabay
Simona Ravizza
Sara Rossi Guidicelli Topipittori è una casa editrice milanese di libri per bambini e ragazzi. La sua collana «Gli anni in tasca» ospita autobiografie e racconti d’infanzia; l’ultimo volume, appena uscito, si intitola Non ero iperattivo, ero svizzero ed è stato prodotto in una scuola di Pregassona. Si tratta di un libro con una caratteristica rara: sono gli adolescenti a raccontare le memorie della propria infanzia e in effetti, a pensarci bene, di solito sono gli anziani a rimuginare sul passato e a sentire il bisogno di fermarlo su un pezzo di carta, come fa anche notare Paolo di Stefano nella prefazione. Invece qui i ragazzi hanno dodici anni e raccontano con sincerità e spesso ironia quello che hanno già vissuto: le paure, le marachelle, i profumi, l’arrivo dei fratellini, i divorzi dei genitori, l’asilo, la scuola, i giochi, i pensieri. Persino a volte aleggia un po’ di nostalgia per quell’epoca spensierata. Si tratta di una raccolta di tante piccolissime storie raccontate in prima persona (e al passato remoto, come una vera autobiografia!): tante azioni e reazioni che un bambino non sa quasi mai spiegare e che gli adulti non sanno quasi mai capire del tutto. Qui, in piccole pillole divertenti e apparentemente leggere, c’è la possibilità di ascoltare di prima mano perché uno da piccolo picchiava le sorelle, o giocava a fare il cane, o come riusciva a vincere la noia di fare il chierichetto. Si tende spesso a credere che un adolescente provi vergogna per il bambino che è stato e che è solo più tardi che ci si riconcilia con l’infanzia: nel libro Non ero iperattivo, ero svizzero, si sente al contrario quasi un po’ di tenerezza per quelle creaturine appena arrivate sulla terra che cercavano di mettere ordine il meglio possibile nel caos di regole, emozioni e avventure in cui si erano ritrovati.
Alla regia di questa riuscita operazione c’è l’insegnante Manuel Rossello, lettore, docente appassionato e curatore del libro. «Leggo di tutto, ma prediligo da sempre le autobiografie», confessa. «E poi mi piacciono gli aforismi, gli aneddoti, le barzellette». Ecco perché ha unito questi due suoi gusti per creare insieme ai suoi allievi una raccolta di «miniature testuali» che ha usato come gioco della scrittura in classe (il libro è frutto di un lavoro di cinque anni con una dozzina di classi di seconda, terza e quarta media). «Non è stato subito facile trovare i ricordi», racconta il docente. «I ragazzi all’inizio dicevano che dell’infanzia non ricordavano niente o comunque niente di significativo. Allora ho stilato una lista dove pescare quei ricordi: genitori, fratelli, parenti, abitudini, parole, stranezze, animali, asilo, scuola, viaggi, vacanze, personaggi particolari, la casa, la cantina, il bosco e i sentimenti come la paura, la gioia, l’amore... Così ha funzionato, e i primi a stupirsi di quante cose ci fossero da raccontare sono stati loro». Ha dato loro piccoli fogli chiedendo di usare le parole come se fossero diamanti. «Stavo imparando ad andare in bicicletta in un grande prato vicino a casa nostra. Da un po’ la mamma mi correva dietro, tenendo la bici con le mani. A un certo punto mi voltai per dirle di provare a mollarmi... ma lei non c’era! Era lontanissima e mi faceva segno di continuare. Mi schiantai contro un palo», racconta un ragazzo. E torna in mente tutto un mondo di ricordi nostri, ognuno i suoi. «Il mio passatempo preferito al parco giochi era rubare i palloni agli altri bambini. Mi piaceva soprattutto vederli piangere e correre dai genitori, e loro che cercavano di consolarli, senza successo». A volte i bambini ci disarmano, perché sembrano posseduti da una crudeltà perfettamente gratuita,
mentre invece magari sono attratti da situazioni intorno a loro che li interessano esattamente come a noi può interessare un film tragico. Oppure vedono gli stessi oggetti che vediamo noi ma danno loro un significato completamente diverso: «Da piccolo andavo spesso nel lettone dei miei quando loro si erano già alzati. In quella stanza c’era una fotografia del matrimonio, si vedeva mio padre che baciava mia madre con davanti il bouquet. I fiori coprivano le loro labbra e i petali sembravano due perfette bocche di mostri che si mangiano a vicenda. Era qualcosa di terrorizzante». E così, attraverso gli occhi dei bambini, ma con la consapevolezza dei ragazzi che oggi sono, facciamo un tuffo nella conoscenza di questa nuova, ultima generazione. La letteratura pullula di romanzi scritti da adulti di trenta, cinquanta o settant’anni il cui narratore ne ha cinque o dieci. È un espediente che richiama l’ingenuità e il senso continuo di scoperta, mentre qui sono passati solo pochissimi anni dall’infanzia degli autori: i ricordi sono freschi, non c’è intenzione di analizzarli, solo di riportarli, per il piacere di ricordare buffi dettagli, scenette di vita, piccole cose che sembravano grandi o grandi cose che sembravano piccole. I genitori leggendoli hanno scoperto qualcosa di più sui loro figli e i figli si sono stupiti di quanto era ricca la loro infanzia. Per Manuel Rossello, leggere le vite degli altri è uno dei tanti modi (forse uno dei migliori) per curare le proprie ferite e andare avanti per la propria strada, con passo più allegro.
Impossibile ormai non conoscere il fenomeno, il difficile è capire come reagire. Prese in giro e umiliazioni ripetute contro il compagno di classe considerato più «sfigato»; sputi in faccia, spintoni, schiaffi, pugni e calci da presunti amici; video girati nei bagni della scuola e poi rilanciati su whatsapp per scatenare la derisione e l’isolamento; foto postate su Facebook con lo stesso fine. Così gli adolescenti (ma sempre più spesso anche i bambini) finiscono per sentirsi smarriti, sfiniti, distrutti nel corpo e nello spirito. Viviamo nell’Età dei bulli, diventata il titolo di un saggio appena uscito in libreria (ed. Sperling&Kupfer) e scritto dal pediatra Luca Bernardo e dalla psicoterapeuta dell’età evolutiva Francesca Maisano, entrambi della Casa Pediatrica dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano, punto di riferimento in tutta Italia nella prevenzione e nella lotta del fenomeno. A Il caffè delle mamme l’argomento è consueto, la domanda è sempre la stessa: come possiamo proteggere i nostri figli dal bullismo? Aiutarli ad avere sufficiente autostima affinché non si ritrovino presi di mira; essere consapevoli dell’identikit delle possibili vittime; individuare i segnali dei ragazzi per capire quando qualcosa non va; sapere come intervenire: la sfida è difficile. A oggi si contano nel mondo circa 130 milioni di giovani coinvolti in casi di bullismo, di cui 17 milioni in Europa. Nel film Wonder, adattamento cinematografico dell’omonimo bestseller di Raquel Jaramillo Palacio, a un certo punto il papà Nate invita il figlio, affetto dalla nascita da una grave anomalia cranio-facciale che gli è costata 27 interventi chirurgici, a togliere il casco da cosmonauta con cui nasconde il suo segreto: «Mi mancava guardare la tua faccia, Auggie. Lo so che a volte a te non piace, ma devi capire… io la amo». L’undicenne per la prima volta entrerà a scuola alle medie, non sarà risparmiato dagli atti di bullismo, ma alla fine la lezione di papà Nate servirà: la forza d’animo di Auggie conquisterà tutti. E, allora, far capire ai figli il messaggio del romanzo di James Lecesne dal titolo Trevor, non sei sbagliato: sei come sei è,
Dove e quando
Non ero iperattivo, ero svizzero sarà presentato martedì 8 maggio alle 18 al Biblio Café Tra l’altro in via Castausio 3 a Lugano-Molino Nuovo.
forse, il più grande aiuto che possiamo dare loro. Ne l’Età dei bulli Bernardo e Maisano individuano chi può essere preso di mira: la vittima spesso è cicciottella o, al contrario, troppo magra; molto alta o più bassa dei coetanei; portatrice di handicap; con gli occhiali o l’apparecchio per i denti; in arrivo da Paesi e culture lontani; troppo timida e silenziosa per sostenere lo sguardo degli altri. Non giocare a calcio, non vestirsi griffato, essere insicuri e troppo sensibili, sono tutte caratteristiche che possono scatenare la ferocia del bullo. Come possiamo accorgerci se nostro figlio è sotto attacco? «Ci sono segnali da non sottovalutare. Urla, pianti incontrollati, parolacce sono spie di un disagio che ogni genitore deve saper cogliere – scrivono Bernardo e Maisano –. Come l’incapacità del bambino di tenere a bada la propria rabbia, gli atteggiamenti aggressivi nei confronti di un genitore, l’eccessivo nervosismo, la mancanza di rispetto delle regole, il calo nel rendimento scolastico. A volte per i genitori è difficile ammettere che il figlio ha problemi, il rischio è di sottovalutare chiari e inequivocabili campanelli d’allarme: sintomi psicosomatici (come il mal di testa o il mal di pancia); il rifiuto della scuola, la mancanza di fame; uno stato d’animo insicuro e ansioso; disturbi del sonno». È fondamentale intervenire per tempo: «Il bullismo, e questo va detto a chiare lettere, non si combatte da soli, bisogna stare uniti. Bisogna guardarlo in faccia e imparare a riconoscerlo fin dalle prime avvisaglie». Il suggerimento è di parlare, parlare, parlare, anche se la situazione è difficile: «Serve un’alleanza tra scuola, famiglia e società: solo così il bullismo perderà di forza e vigore». Cosa devono fare i genitori quando si accorgono che il figlio è vittima di bullismo? «Il primo passo è rivolgersi a persone esperte che prendono in carico la situazione – è il consiglio di Bernardo e Maisano –. Gli psicoterapeuti specializzati nell’età evolutiva sono in grado di lavorare con bambini e adolescenti non solo nel “qui e ora”, ma anche di ristabilire l’equilibrio perso analizzando le situazioni passate. Poi occorre parlare subito con l’insegnante, mettendolo al corrente di ciò che è stato scoperto, così che possa osservare meglio le modalità di relazione tra i compagni. Lo scopo è partire dalle relazioni più stabili dell’adolescente – che siano la famiglia, gli amici, il centro sportivo o l’oratorio – per fare leva su ciò che di buono è rimasto e aiutarlo a ritrovare autostima. È importante riuscire a fargli recuperare la fiducia in se stesso, a riconoscersi come persona meritevole di amore e attenzioni, a prendere le distanze da eventuali aggressioni future e ad abbattere il senso di vergogna e di colpa che non di rado li accompagna». Un ruolo fondamentale spetta alla scuola: «Gli insegnanti dovrebbero essere in grado di cogliere se all’interno di una classe si respira un’aria pesante, un clima negativo e porre attenzione alla sofferenza, spesso taciuta, dei singoli». Annuncio pubblicitario
Un’offerta estiva da brividi: 3 mesi di fitness a soli 150 franchi. Questo abbonamento estivo è valido dal 1.6 al 31.8.2018 e lo puoi stipulare fino al 17.6.2018 in tutti i centri ACTIV FITNESS.
Forza · Resistenza · Corsi di gruppo · Wellness · Spazio bambini Via Pretorio 15 (5° Piano Centro Migros), Lugano · c/o Do it + Garden Migros, Losone · Viale Stazione 18, Bellinzona · Via Luigi Lavizzari 2, Mendrisio
PUNTI. RISPARMIO. EMOZIONI.
Su www.migros.ch/it/cumulus trovi tutto il mondo Cumulus e la newsletter. In caso di domande puoi contattare l’Infoline Cumulus: 0848 85 0848
20 HOTEL SVIZZERI SCELTI PROPRIO PER TE 2 NOTTI, 2 COLAZIONI, 1 CENA PER 2 PERSONE A SOLI FR. 349.– INVECE DI FR. 449.– TENEDO SWISS QUALITY HOTEL*** BAD ZURZACH AG
Converti il tuo buono Cumulus del valore di fr. 5.– e approfitta di uno sconto di fr. 100.–: www.migros.ch/cumulusextra/it
fr. 100.– di sconto
2 NOTTI, 2 COLAZIONI, 1 CENA PER 2 PERSONE A SOLI FR. 449.– INVECE DI FR. 599.– HOTEL ARC-EN-CIEL**** GSTAAD BE
Converti il tuo buono Cumulus del valore di fr. 10.– e approfitta di uno sconto di fr. 150.–: www.migros.ch/cumulusextra/it
fr. 150.– di sconto
ARCONA LIVING *** * SCHAFFHAUSEN SH
HOTEL RESTAURANT BÄNKLIALP*** ENGELBERG OW
HOTEL SPITZHORN *** S SAANEN-GSTAAD BE
WELLNESSHOTEL GOLF PANORAMA **** S LIPPERSWIL TG
BELVOIR SWISS QUALITY HOTEL**** S RÜSCHLIKON ZH
SEEHOTEL WILERBAD**** WILEN AM SARNERSEE OW
HOTEL BERNINA 1865 **** SAMEDAN GR
HOTEL LA CAMPAGNOLA *** VAIRANO TI
TRESA BAY HOTEL*** PONTE TRESA - LUGANO TI
HOTEL BEAU-RIVAGE **** WEGGIS LU
HOTEL LAAXERHOF**** LAAX GR
HOTEL SCHWEIZERHOF **** S LENZERHEIDE GR
JÄGERHOF HOTEL & APARTEMENTS *** ZERMATT VS
HOSTELLERIE DE L’ARDÈVE*** OVRONNAZ VS
PARKHOTEL QUELLENHOF*** LEUKERBAD VS
CASA BERNO SWISS QUALITY HOTEL**** ASCONA TI
BOUTIQUE-HOTEL REMORINO**** MINUSIO-LOCARNO TI
HOTEL METROPOL**** SAAS-FEE VS
Converti i tuoi buoni Cumulus blu allo 0848 85 0848 o su www.migros.ch/cumulusextra/it e prenota su www.swisshotels.com/cumulus o allo 0848 84 84 48. Condizioni di utilizzo dettagliate disponibili su www.migros.ch/cumulusextra/hotelleriesuisse/it. L’offerta è valida fino al 19 agosto 2018 o secondo i dettagli dell’hotel su www.swisshotels.com/cumulus. L’offerta è prenotabile anche dai viaggiatori single e dalle famiglie. In caso di pernottamento in un hotel con il logo Famigros, i membri Famigros ricevono una bella sorpresa per i bambini.
UNA CACCIA AL TESORO A LUGANO Vivi un’emozionante caccia al tesoro con parenti e amici. Sfrutta la speciale offerta Cumulus Extra entro la fine di maggio 2018 e scopri un percorso Foxtrail con uno sconto di fr. 20.–. Per esempio quello di Lugano. Questo divertente tour della città termina in centro, con la garanzia di un’esperienza indimenticabile.
OFFERTA SPECIALE
GODITI L’ESTATE IN TICINO Goditi l’estate in un bell’appartamento di vacanza con vista sul Lago Maggiore o sul Lago di Lugano. Oppure preferisci un tipico rustico ticinese come punto di partenza per le tue escursioni? Da Interhome trovi di sicuro l’appartamento giusto per rilassarti e ricaricarti di energia positiva.
OFFERTA SPECIALE
fr. 20.– di sconto
Entro il 31 maggio 2018 converti il tuo buono Cumulus blu di fr. 5.– in un buono Foxtrail di fr. 20.–. Utilizzabile entro il 31 luglio 2018 per tutti i percorsi in Svizzera. Così ad esempio il biglietto per famiglie per lo shorttrail a Lugano costa solo fr. 59.– invece di fr. 79.–. Ulteriori informazioni: www.migros.ch/cumulus-extra/foxtrail/it
2x PUNTI
OFFERTA
Durata dell’azione: offerta valida per nuove prenotazioni dal 7 maggio al 3 giugno 2018, con partenza tra il 2 giugno e il 25 agosto 2018 Approfittane: prenota telefonicamente chiamando lo 0840 84 88 88 oppure online su www.interhome.ch/it/cumulus indicando il tuo numero Cumulus. Durante l’azione ricevi punti Cumulus doppi su tutte le case e gli appartamenti di vacanza Interhome in Ticino. Osservazioni: i punti raccolti verranno accreditati sul tuo conto Cumulus dopo la partenza. Ulteriori informazioni: www.interhome.ch/it/cumulus
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
8
Società e Territorio
Un monello di ottant’anni
Personaggi Yor Milano si appresta a festeggiare un anniversario importante e, da vero uomo di spettacolo,
lo farà su un grande palco: il 29 maggio appuntamento al LAC
Alessandro Zanoli Difficile resistere alla sua simpatia. Incontrare Yor Milano è sempre un’occasione di divertimento. Come trovarsi in un minuscolo show preparato appositamente per l’interlocutore, misurato sui suoi interessi e le sue curiosità. «Sono stato creato per divertire» dice con una sorprendente sicurezza il comico ticinese. «Fin da piccolo mi piaceva radunare gli altri bambini intorno a me, metterli a sedere e proporre loro uno spettacolo inventato, in cui recitavo tutti i personaggi». «Poi» conclude con un tocco di ironia «passava qualche amico più furbo a incassare i biglietti. E teneva per sé la somma raccolta...». L’occasione di incontrarlo è data dal modo particolare con cui il popolare uomo di spettacolo intende celebrare il suo prossimo compleanno. Ottant’anni di Yor Milano meritano di essere festeggiati sul palco, su un grande palco. Ecco allora che gli è offerta la possibilità di usufruire del LAC di Lugano. «Lugano Lovely Lady» dice una sua canzone dedicata alla città sul Ceresio: ed è qui in fondo che, nel corso di oltre cinquant’anni, ha potuto esprimersi la sua carriera multiforme. Difficile infatti costringerlo in un unico mestiere. Attore, presentatore, regista, capocomico... ultimamente anche scrittore, direttore di una rivista e doppiatore in dialetto di film famosi: sono i ruoli che ha ricoperto con energia nel corso degli anni. «E non dimentichiamo anche la mia passione per la musica. Mi piace molto cantare, adoro lo stile di Frank Sinatra». E la vivace componente «swing» di Yor Milano non mancherà di essere messa in luce durante lo spettacolo al Lac. Yor sarà infatti accompagnato da un’ottima Big Band... ma non anticipiamo troppo.
Radio, televisione, teatro: lo spettacolo al LAC ripercorrerà le tappe della sua multiforme carriera Certo, gran parte del pubblico ticinese può dire che Yor Milano sia stato una figura rappresentativa del servizio pubblico radiotelevisivo, dagli anni 60 in poi. «Ci sono persone che quando mi incontrano mi dicono “tu sei la storia
Yor Milano: «Sono stato creato per divertire». (Stefano Spinelli)
della televisione”. Sicuramente esagerano, però sono riconoscimenti che fanno piacere». Le tappe della sua carriera sono avvincenti, come momenti di una lunga avventura, tanto che diventeranno la trama portante dello spettacolo previsto il prossimo 29 maggio al LAC. «Prima alla radio poi alla televisione ho potuto fare di tutto: dai programmi televisivi per i bambini, all’intrattenimento radiofonico mattutino; poi il quiz televisivo e la fortunata serie delle “candid camera” radiofoniche “Il microfono in tasca”». Qui gli aneddoti si sprecano e sono francamente divertenti. Il suo «Professor Mailand» era riuscito a «bucare l’etere»: da ragazzi ricordo che usavamo spesso per scherzare tra noi il suo accento svizzero tedesco posticcio e il suo intercalare: «Scusi, io ho un problema...». La carriera di Yor Milano, comunque, sembra aver trovato la sua consacrazione nel teatro dialettale. La presenza nel gruppo degli attori che facevano parte della compagnia di Sergio Maspoli, i quarant’anni di collaborazione con Vittorio Barino poi, nel 1999, la nascita del Tepsi (Teatro po-
polare della Svizzera italiana) hanno impresso in numerose generazioni di ticinesi un ricordo di serate divertenti davanti alla TV. Tanto che quando la Rsi decise, dopo molti anni, di interrompere una collaborazione che aveva dato a luogo a commedie e sit-com di successo, il distacco fu difficile. «Sembrava che il teatro dialettale non interessasse più. Le necessità economiche costringevano a tagli di bilancio di cui il teatro dialettale è stata una delle vittime. A me pareva impossibile che un’attività così importante potesse essere messa da parte». Sganciata dalla collaborazione con l’ente, la compagnia di Yor Milano ha continuato a farsi onore, e soprattutto a mettere in luce nuovi talenti. Una parziale soddisfazione, e questo lo aggiungiamo noi, è stato il riconoscimento avvenuto in occasione della discussione attorno all’iniziativa «No Billag». Proprio in quel contesto Yor Milano è stato chiamato a difendere il servizio pubblico e lui, molto sportivamente, si è prestato con i suoi vecchi compagni della Famiglia da gent viscura per sostenere la campagna in favore della SSR
con alcuni divertenti video pubblicati su Youtube e diffusi dai social. E del resto viviamo in un momento storico difficile per i media tradizionali. Il pubblico si rivolge a canali di intrattenimento come Internet o le tv a pagamento e in questo contesto il servizio pubblico si trova in difficoltà. «Tutto viaggia in modo molto veloce e le abitudini sono cambiate. L’altra sera ero ad assistere a uno spettacolo a teatro e mi sono reso conto che alla fine del primo atto, appena le luci si sono accese, tutti erano già con la faccia incollata allo smartphone. Sono rimasto basito». In questo contesto come inventare una strategia per recuperare il pubblico, da parte di un’ente televisivo nazionale? Lo chiediamo a un professionista che ha dalla sua una sicura esperienza dei meccanismi della comunicazione: «Non lo so, la domanda è molto difficile. Ogni tanto penso che l’unica possibilità sia puntare sulla creazione di “personaggi”. Il pubblico ha bisogno di affezionarsi a delle figure che poi diventano elementi di traino, dei punti di riferimento». La riflessione è molto precisa e interes-
barcollante la pagina»), e l’età adulta, davanti, a cui guardare con quel misto di ammirazione e sconcerto, e verso cui avviarsi con coraggio, come farà il timido Trille nella cruciale avventura per mare del salvataggio del nonno, vera prova iniziatica al maschile. L’io narrante è sempre lui, Trille, ragazzino sensibile e certo meno irruento dell’indomita Lena, a cui è legato da una grande amicizia. Un’amicizia che lega due caratteri complementari, anche nel ribaltamento di ruoli che spesso s’intravvede tra le vicende: Trille sembrerebbe il più insicuro dei due, ma vediamo invece affacciarsi in lui una grande e generosa forza; mentre la rude, egocentrica Lena rivela a tratti delicatezze e fragilità impensate. Intorno ai ragazzini si muove, vivace, tutta la comunità di questo villaggio sul fiordo: il molo, il baretto, le barche per il pesce, le fattorie, la scuola, il traghetto, i campi da calcio. E ha l’intensità di un personaggio anche il mare, che non a caso figura nel titolo: un mare che può essere scintillante e tranquillo
o cupo e impetuoso, come le emozioni degli esseri umani, con cui, sempre più, Lena e Trille dovranno misurarsi.
sante: volendo osservare la carriera di Yor Milano a ritroso è indubbio che lui sia riuscito nell’intento, per ciò che lo riguarda. La chiacchierata con Yor Milano (e la serata al LAC ne sarà una versione scenografica, ad uso del pubblico ticinese) ripercorre decine di aneddoti e rievoca collaborazioni importanti. Amicizie e contatti con protagonisti del mondo teatrale, televisivo, radiofonico italiano, in un momento storico in cui era gioco forza sfruttare la popolarità di quel mercato. Legami che sono rimasti ancora oggi. Mentre parliamo, il suo telefono squilla e Yor continua a tessere la tela dello spettacolo che lo riguarda. Al momento di congedarci coglie l’occasione per un regalo: il suo libro di barzellette Non c’è più niente da ridere. Ergo fate il pieno. Gliene rubiamo una, per chiudere l’intervista: «Questa è capitata a me. In un ospedale, in un reparto di pediatria, ho fatto uno spettacolo. Alla fine ho detto ai bambini: “Vi auguro di guarire tutti prestissimo”. Allora uno di loro si è avvicinato e mi ha detto: “Speriamo che anche tu guarisca presto!!!”». Auguri, Yor!
Viale dei ciliegi di Letizia Bolzani Maria Parr, Lena, Trille e il mare, Beisler. Da 10 anni Con questo terzo romanzo, l’autrice norvegese Maria Parr si conferma come una delle voci più interessanti della letteratura per ragazzi contemporanea. Grazie alla lungimiranza dell’editore Beisler, che l’ha fatta conoscere al pubblico di lingua italiana nel 2014 con Cuori di waffel (subito acclamato dal pubblico e dalla critica) e nel 2015 con Tonja Valdiluce, i giovani lettori (e anche quelli meno giovani) possono gustare tutto il piacere di storie coinvolgenti, umoristiche e commoventi, luminose, perlopiù en plein air, ma talvolta anche in vivaci interni domestici, condotte dalla prospettiva fresca e spiazzante di uno sguardo «bambino». Che non vuol dire infantile nel senso di immaturo o lezioso, ma significa, anzi, uno sguardo più acuto, portatore di una limpidezza capace di profondità, di meraviglia, di irriverenza rispetto al luogo comune. Se Tonja Valdiluce rimane un romanzo a sé, che racconta l’amicizia tra una
vitalissima bambina di montagna e un vecchio burbero – con rimandi voluti a Heidi – questo Lena, Trille e il mare si presenta come il seguito di Cuori di waffel: i protagonisti sono gli stessi, ma un po’ cresciuti. Là erano bambini, qui stanno in quella terra di mezzo tra l’infanzia, alle spalle, a cui guardare con «calore e malinconia» (come quando ritrovano la bottiglia gettata in mare anni prima, «a pochi metri dalla riva credendo che avrebbe fatto il giro del mondo», con un messaggio scritto in un «corsivo infantile di tempi remoti» che «riempiva
Elisa Mazzoli – Marianna Balducci, Il viaggio di piedino, Bacchilega Junior. Da 1 anno e mezzo Un libro incantevole per i primissimi lettori, che ha vinto quest’anno il premio italiano Nati per Leggere. Angoli stondati, pagine cartonate, storia semplice di minimi accadimenti quotidiani, testo sobrio, ritmo, rime. Come per altri bei libri, si onorano i canoni di qualità del progetto Nati per Leggere. Ciò che lo rende particolare, e innovativo, è l’uso efficace e sapiente di illustrazione e fotografia: la giovane artista Marianna Balducci, esperta di combinazioni tra disegno, fotografia e strumenti digitali, ha creato per questo libro delle pagine di grande effetto, nella loro essenzialità, in cui un piedino di bimbo, fotografato, percorre un piccolo cammino (il viaggio di piedino del titolo), incontrando ad ogni pagina un elemento, disegnato, con cui entra-
re in relazione tramite tutti i sensi: il sasso, su cui appoggiarsi; il fiore, che ha un odore; il gatto, dal pelo morbido; l’acqua del mare, in cui immergersi; e via di questo passo – è il caso di dirlo – fino ad un incontro con un piedone che fa cucù: «Papà, sei tu!». Il testo, che si integra perfettamente con i due linguaggi visivi, è di Elisa Mazzoli, già autrice di varie storie per bambini, molte delle quali edite, come questa, da Bacchilega Junior. Il piedino appartiene, volutamente, per rendere poetiche e meno realistiche le fotografie, a un bimbo che ancora non sa camminare: lo potete vedere sul sito dell’illustratrice: www.mariannabalducci.it
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
9
Società e Territorio Rubriche
L’altropologo di Cesare Poppi Un buon giorno per morire «Questo è un buon giorno per morire» sarebbe la peraltro controversa traduzione dell’espressione «Hòka-hèy» nell’idioma degli Indiani Oglala Sioux. Controversa è anche l’attribuzione del detto. Compare in due contesti diversi nel famoso resoconto (anche quello peraltro controverso) che Alce Nero, per la penna di John Neihardt (Alce Nero parla, 1932) e l’intermediazione linguistica del figlio Ben, consegnò alla storia di quella battaglia del Little Big Horn, tomba del Generale Custer, divenuta icona tanto dell’eroismo dei nativi americani quanto del loro destino storico. Sta di fatto che la prima attestazione del detto è del 1881 ed è attribuita a Cane Basso, uno dei capi degli Sioux che combatterono a Little Big Horn. Nella narrazione di Alce Nero essa è invece attribuita a Cavallo Pazzo – Thašùnke Witko in Oglala Sioux – di gran lunga il leader indiano più noto di quell’ultima grande epopea del crepuscolo degli indiani. Nelle parole di Piccolo Soldato, guerriero
Sioux che partecipò alla battaglia e sopravvisse: «Cavallo Pazzo fu a detta di tutti il guerriero più coraggioso: fu lui ad esortare i suoi compagni prima della battaglia col grido Hòka-hèy che divenne il loro grido di battaglia» per poi – aggiunge l’Altropologo – passare alla storia. Uomo d’Acqua, altro testimone oculare della battaglia, ebbe a dire: «Il più grande guerriero di quel giorno fu Cavallo Pazzo: spingeva il suo cavallo al galoppo sempre più vicino ai soldati americani gridando ai suoi che lo seguissero. Tutti i soldati cercavano di sparargli ma non fu mai colpito». Ma tanto era scritto nella biografia mistica – per così chiamarla – del grande capo. Cavallo Pazzo era nato fra il 1840 ed il 1845. Il suo primo nome Cha-OHa, «Nella Selva» per indicare la sua propensione per vivere nella natura. Ma quando il padre, di nome Cavallo Pazzo, vide il figlio crescere in forza e maturità, gli dette il suo nome ed assunse per sé il nome Verme. Così le fonti orali. Nel 1854 il Nostro viveva
in un villaggio del Nebraska coi suoi parenti materni. Un giorno l’accampamento ricevette la visita dei Soldati Blu. Il Tenente John Lawrence Grattan al comando di un distaccamento di 29 soldati aveva il compito di recuperare una vacca che – si diceva – era stata rubata dagli Sioux. Pare in realtà che il bovino in questione si fosse sbrancato fino a giungere girovago nel villaggio indiano. Si era aspettato qualche tempo per vedere se il legittimo proprietario si fosse fatto vivo, poi qualcuno pensò bene di macellare la bestia e dividerne la carne con tutto il villaggio. Festa grande. Ma nel corso delle indagini nacque una controversia. La controversia degenerò in rissa fra indiani e soldati fino a quando un Soldato Blu particolarmente nervoso fece secco con una pistolettata il Capo Orso-cheConquista. La reazione degli Sioux fu tremenda: in men che non si dica tutti i soldati ed il loro interprete furono trucidati in quello che passò alla storia come il Massacro di Grattan.
Probabilmente traumatizzato dalla violenza dell’evento, il giovanissimo Cavallo Pazzo cominciò ad avere incubi e visioni notturne. In un tentativo di riportare sotto controllo quello che era con tutta probabilità un trauma psicologico dovuto alla ferocia dell’evento, il giovane decise di andare alla ricerca della sua esclusiva Visione. Questo secondo una tradizione culturale che vuole la Visione declinare come in un rito di passaggio la prospettiva ed il progetto di vita dei giovani in età matura. La Visione di Cavallo Pazzo è una delle poche descrizioni del genere che ci è dato conoscere nel resoconto di Alce Nero – pur con tutti i limiti delle trasmissioni orali e tenuta in mente la complessità dell’evento. In sostanza: il Nostro cavalcava in una sorta di Mondo Liquido nel quale niente e nessuno – ostacoli, frecce, proiettili e fulmini – potevano fermare la furia guerriera sua e del suo cavallo. Questo nella misura in cui egli avesse evitato per sempre il vestire sgargiante, i comportamenti
orgogliosi e superbi e la presa di scalpi e trofei in battaglia. Le fonti lo descrivono dunque adulto e famoso come persona timida e solitaria, modesto e schivo nella frequentazione dei suoi pari ma particolarmente socievole coi bambini, solo coi quali amava ridere e scherzare. L’8 gennaio del 1877 Cavallo Pazzo ed i suoi guerrieri combatterono l’ultima grande battaglia contro i Soldati a Cavallo a Wolf Mountain, la Montagna del Lupo, nel territorio del Montana. Quello che la battaglia non decise – si trattò in sostanza di una patta – decise il Generale Inverno. Stremati da temperature senza precedenti, malati, affamati – donne e bambini decimati – Cavallo Pazzo ed i suoi capi si presentarono alle porte di Fort Robinson, Nebraska pronti a negoziare la resa. Era il 5 maggio 1877. Thašùnke Witko morirà di un colpo di baionetta per mano di un soldato sprovveduto, in circostanze anch’esse controverse, quattro mesi più tardi. Era meno – o poco più – che quarantenne.
Lasciare i bambini alla baby-sitter scatena sensi di colpa? La condivisione con altri genitori comporterebbe vantaggi enormi soprattutto di fronte al bisogno di conciliare famiglia, vita di coppia e lavoro. Un sabato sera voglio uscire a cena con mio marito senza bimbi? Li lascio a casa tua dove giocano o guardano un cartone animato con i tuoi. E la prossima volta, quando sarai tu a voler uscire, li tengo con me. Basta qualche ora, il tempo di una cena o di un film, e tutti si sentono meno gravati dagli impegni quotidiani. Lo stesso vale per l’uscita dal Nido, dalla Scuola, per un pomeriggio ai giardinetti. Quando gli adulti ricordano le vacanze estive della loro infanzia evocano rapporti di famiglia, di vicinanza, di amicizia con coetanei che incontravano ogni anno, con i quali crescevano insieme. Ora invece molti bambini seguono passivamente i genitori affrontando lunghi viaggi, soggiorni casuali in località sconosciute, noiosissime visite a siti archeologici, musei,
gallerie d’arte. Trascorrono serate dormicchiando durante interminabili spettacoli teatrali, concerti, esibizioni varie. Nulla che veramente li coinvolga, li diverta, gli aiuti a crescere. Nulla da ricordare. Organizzare l’estate partendo dai bisogni essenziali dei bambini (non quelli superflui) potrebbe essere utile a tutti. Purché il loro accudimento sia condiviso in modo che ogni coppia possa trovare un po’ di tempo per sé, per ritrovare l’intimità e la complicità dei primi tempi. Se questo non accade è perché ci troviamo in una società spaventata, priva di fiducia negli altri, incapace di intessere reti di prossimità, di capire che l’isolamento rende tutti più fragili e vulnerabili.
vanno incontro i soccorritori, si tratta di alpinisti, allenati a questo scopo. Insomma, compiono il loro lavoro. Non si tratta, con ciò, di banalizzare un’attività sportiva che esige preparazione, anzi dedizione». Sacrifici, per i non addetti ai lavori. Soddisfazioni, impareggiabili per Vinicio: «In un anno, ho compiuto una quarantina di gite con pelli di foca totalizzando 40’000 metri di dislivello». Momenti di paura? «Sì. Quando ho sentito il “bum”, che annunciava una valanga». Per Werner Kropik, che ha alle spalle una lunga esperienza di viaggiatore, indipendente e intraprendente, alla caccia di incontri, voci, immagini che diventano il materiale di documentari ben noti al nostro pubblico, il rischio è sempre accanto a noi: visibile e invisibile. «Non lo vado a cercare, non è una scelta, ma so che capita». E, quindi,
Werner ha sviluppato le sue armi di difesa. «Occorre partire con informazioni di prima mano, sapersi adeguare ai comportamenti locali e non illudersi che il passaporto svizzero sia un salvacondotto». Questa filosofia e questi comportamenti l’hanno aiutato a trarsi d’impiccio, lungo itinerari insoliti: già una ventina d’anni fa, quando, in bicicletta, attraversò la regione fra Afghanistan e Pakistan. Ma Kropik, sia chiaro, non insegue l’avventura fine a se stessa, bensì la convinzione che il mondo, in apparenza tutto noto e livellato, riserva sempre sorprese. A costo di sfidare il rischio, che è anche una percezione individuale. «Partirò, prossimamente, per la Mongolia, con la fotografa Alessandra Meniconzi che, laggiù, diffida della linea aerea locale. E preferisce spostarsi su autobus, lungo strade, secondo me, ben più pericolose».
La stanza del dialogo di Silvia Vegetti Finzi L’accudimento dei figli e il tempo per la coppia Cara Silvia, la frase «stasera mamma e papà escono da soli» l’ho pronunciata una volta soltanto e mia figlia Mietta, che ora ha tre anni, se la ricorda ancora. Avremmo i soldi per chiamare una baby-sitter, ma tra i nostri conoscenti nessuno lo fa. Incontro gli altri genitori all’uscita dell’asilo dove, è ovvio, i discorsi vertono sulla giornata dei bambini, ma subito ognuno scappa via, e chi s’è visto s’è visto. Da quando è diventato padre, mio marito è sempre stato d’accordo sul passare le sere in casa, il sabato pomeriggio al supermercato e dai suoceri per il pranzo della domenica. Eppure prima di sposarci avevamo molti amici e non mi pare di aver trascorso serate, domeniche e vacanze con i miei. Le confesso che da poco avverto in mio marito una certa insofferenza e mi sembra che il nostro matrimonio ne risenta. Forse a lui, anche se non lo dice, la casa va un po’ stretta. Ma come non sentirci in colpa spassandocela fuori mentre Mietta resta sola? In fondo, lavorando
entrambi, ci incontriamo solamente la sera e quel diavoletto, che non vorrebbe mai andare a letto, ci fa capire che è un po’ poco per le sue esigenze. Non sappiamo che fare e lei, che ha sempre una parola saggia, che cosa ci consiglia? Grazie davvero. / Tina Cara Tina, viviamo nell’epoca della «famiglia corta» dove ci si incontra solo per poche ore, a cena e prima di andare a letto, e poiché ai più piccoli non basta, cercano in mille modi di farcelo capire. Il rifiuto di addormentarsi è uno di questi. Ma non è rinunciando all’intimità di coppia che si risolve il problema. I figli crescono meglio se i genitori non sono soltanto genitori ma anche coniugi, amanti, amici. Tieni conto che, durante la prima infanzia, il desiderio di trascorrere tutto il tempo con mamma e papà è massimo ma già a nove anni subentrano desideri di autonomia e d’indipendenza che mutano gli equilibri della famiglia. E al distacco occorre
prepararsi per tempo e gradualmente. Altrimenti si rischia di colpevolizzare i ragazzi per quelli che sono invece i compiti dell’età. Ma consolatevi, il vostro problema non è solo vostro ma dell’epoca in cui viviamo. Da ogni inchiesta risulta che col matrimonio, ancor prima di diventare genitori, le coppie rinunciano a coltivare relazioni esterne e, chiudendosi nel privato, si illudono di rafforzare la loro unione. Non esito a dire che sbagliano. Il 60% delle duemila coppie con bambini intervistate in Emilia-Romagna, con un buon livello culturale e un reddito annuo lordo, compreso tra i 50’000 e gli 80’000 euro all’anno (che possono dunque retribuire una baby-sitter), dichiara di non uscire mai senza figli. Il 90% trascorre con altre famiglie con figli da una a tre ore la settimana e la stessa percentuale vale per quelle che vanno in ferie da sole. Alla mancanza di una rete di rapporti tra nuclei familiari corrisponde, nella stessa zona, un tasso di separazioni che supera il 50%. Un dato che fa riflettere.
Informazioni
Inviate le vostre domande o riflessioni a Silvia Vegetti Finzi, scrivendo a: La Stanza del dialogo, Azione, Via Pretorio 11, 6900 Lugano; oppure a lastanzadeldialogo@azione.ch
Mode e modi di Luciana Caglio Il rischio: questione di scelta o di caso? Quel «sono andati a cercarsela» è risuonato, inevitabilmente, anche alla notizia della tragica traversata Chamonix-Zermatt, di fine aprile: sette morti, vittime di intemperie imprevedibili, ma non soltanto. Infatti, la battuta, se esprime una reazione primaria, dettata dal cosiddetto buonsenso comune, sottintende anche un atto d’accusa, e colpevolizza. Vale a dire, chi affronta una situazione, che esula dalla normalità quotidiana, si mette automaticamente in pericolo. E, quindi, ne deve portare le conseguenze. Provoca interventi, a loro volta, pericolosi per i soccorritori, e, non da ultimo, costi pagati dall’intera collettività, tutti noi insomma. Il ragionamento, a prima vista non fa una grinza e conferma convinzioni radicate nella mentalità dei cittadini, e sono la maggioranza, che rispettando le norme, appunto del buonsenso, pensano di garantirsi la sicurezza.
Obiettivo irraggiungibile in forma assoluta, persino in Svizzera, il paese più assicurato del mondo. Dove, però, si registra anche la più alta percentuale di viaggiatori, diretti anche verso mete lontane e dove aumenta il numero delle persone che praticano attività sportive, comprese quelle impegnative, per non dire estreme. «Parlare, oggi, di una scarsa consapevolezza del fattore rischio è fuori luogo», osserva Giovanni Galli, presidente della Sezione Ticino del Club Alpino Svizzero. «Si deve, piuttosto, relativizzare il concetto di rischio, alla luce della crescente popolarità dell’alpinismo su sci. Diventa difficile, per la guida professionale, verificare le effettive capacità e motivazioni del gruppo. Magari, qualche partecipante ha sopravvalutato le proprie forze. Ma, nell’incidente del Pigne d’Arolla, si è registrata una fatale coincidenza di
elementi negativi: una violenta ondata di freddo, l’impossibilità di comunicare in una zona dove i telefonini non funzionano». Allora, nessun colpevole? «Bisogna rendersi conto che, se si vuol evadere dagli schemi abituali, può esserci anche un prezzo da pagare: che si chiama rischio». Sta di fatto che quando la passione della montagna diventa un’inseparabile compagna di vita, il rischio rappresenta semplicemente un aspetto della normalità. Ne è convinto Vinicio Bosshard, operatore sociale, padre di due ragazzi ai quali ha trasmesso la passione per le vette: «Ma anche la prudenza. La consapevolezza del pericolo comporta la capacità di controllarlo. Ma con il rischio si deve convivere, persino nella situazione più banale: in casa dove, secondo le statistiche avviene il maggior numero di infortuni. In quanto, poi, ai rischi, cui
Dolci idee per la Festa della mamma.
Hit
19.90
Phalaenopsis, 2 steli, decorata, in vaso di ceramica da 12 cm disponibile in diversi colori, per es. bianca
24.90
Composizione floreale per la Festa della mamma disponibile in diversi colori, per es. rosa
Hit
20%
14.90
Tutti i praliné in scatola e gli Adoro Frey, UTZ per es. praliné Prestige, 127 g, 7.75 invece di 9.70, offerta valida fino al 14.5.2018
9.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, il mazzo, per es. rosse e rosa
Rose in vaso di ceramica, Ø 10 cm disponibili in diversi colori, per es. rosa
Hit
20%
7.80 invece di 9.80 Praliné Prestige Frey in scatola a forma di cuore, UTZ 99 g, offerta valida fino al 14.5.2018
20%
9.40 invece di 11.80 Cuore Giandor Frey, UTZ 265 g , offerta valida fino al 14.5.2018
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
9.90
20% Tutti i praliné in scatola e gli Adoro Frey, UTZ per es. praliné Prestige, 250 g , 12.60 invece di 15.80, offerta valida fino al 14.5.2018
20x PUNTI
6.50
Raffaello in conf. speciale 300 g, offerta valida fino al 14.5.2018
Tutto il cioccolato Merci e Toffifee per es. Merci Petits, 250 g, 7.95
Composizione floreale con Cymbidium disponibile in diversi colori, la composizione, per es. bianca
Dolci idee per la Festa della mamma.
Hit
19.90
Phalaenopsis, 2 steli, decorata, in vaso di ceramica da 12 cm disponibile in diversi colori, per es. bianca
24.90
Composizione floreale per la Festa della mamma disponibile in diversi colori, per es. rosa
Hit
20%
14.90
Tutti i praliné in scatola e gli Adoro Frey, UTZ per es. praliné Prestige, 127 g, 7.75 invece di 9.70, offerta valida fino al 14.5.2018
9.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, il mazzo, per es. rosse e rosa
Rose in vaso di ceramica, Ø 10 cm disponibili in diversi colori, per es. rosa
Hit
20%
7.80 invece di 9.80 Praliné Prestige Frey in scatola a forma di cuore, UTZ 99 g, offerta valida fino al 14.5.2018
20%
9.40 invece di 11.80 Cuore Giandor Frey, UTZ 265 g , offerta valida fino al 14.5.2018
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
9.90
20% Tutti i praliné in scatola e gli Adoro Frey, UTZ per es. praliné Prestige, 250 g , 12.60 invece di 15.80, offerta valida fino al 14.5.2018
20x PUNTI
6.50
Raffaello in conf. speciale 300 g, offerta valida fino al 14.5.2018
Tutto il cioccolato Merci e Toffifee per es. Merci Petits, 250 g, 7.95
Composizione floreale con Cymbidium disponibile in diversi colori, la composizione, per es. bianca
Novità
Wrrooaar !
I dinosauri sono lì
3.80 3 Wrrooaar !
Lo otus Dinosaurus Cioccolato al latte 2 225 5g
I dinosauri sono lì
3.60 Lotus Dinosaurus Cereali 175g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTA VALIDE SOLO DAL 8.5. AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20x PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
13
Ambiente e Benessere Novità al Salone di Pechino La Bmw presenta la sua ultima novità eco-friendly, e la nuova M2 Competition
Migros e lo sport Come Official partner di Swiss Olympics Migros Fitness sostiene numerosi atleti professionisti in tutta la Svizzera pagina 16
Una spuma di classe Fu lo svizzero Antoine de Müller, nei primi anni dell’Ottocento, a ottimizzare la produzione dello Champagne
Il caracal a Milano Tigri, lemuri, cobra, iguana, tra gli animali esotici ridotti per moda a vita domestica
pagina 18
pagina 15
pagina 21
Alcuni momenti in cui sono ritratti gli allievi della Supsi al lavoro in Etiopia. (Supsi)
Costruzioni e qualità di vita Agenda 2030 L’esperienza in Etiopia di 15 studenti della Supsi Loris Fedele Il benessere in un ambiente diverso dal nostro può essere misurato in molti modi. L’Obiettivo numero 11 dell’Agenda 2030 promossa dall’ONU e alla quale aderisce fattivamente anche la Svizzera si intitola «Città e comunità sostenibili». La forte urbanizzazione da tempo costituisce un problema e sarà particolarmente significativa in questo secolo. Si stima che oltre i due terzi della popolazione mondiale andrà a vivere in città entro il 2050. Per questo l’Agenda 2030 si pone, tra gli altri, anche l’obiettivo di rendere le città vivibili per tutti, inclusive, sostenibili, sicure e resilienti. Le città sono il motore delle economie locali e nazionali e sono anche il centro focale di ogni cambiamento. Oggi, però, vivere in città non è sinonimo di vivere bene. Più di 800 milioni di persone (circa il 30 per cento della popolazione urbana) vivono ancora nelle baraccopoli. Si sa che il forte esodo dalle zone rurali ha fatto ingigantire gli spazi urbani, che non sono in grado di garantire un alloggio dignitoso ai poveri che arrivano dalle campagne. La gente si adatta a situazioni precarie, pur di restare attaccata a quella città che pensa possa darle un’opportunità in più per migliorare la propria qualità di vita.
A questa situazione contribuiscono la globalizzazione e i mezzi di comunicazione di massa: oggi quasi tutti, anche gli abitanti delle zone più discoste, possono vedere come è fatto il mondo. Nei Paesi in via di sviluppo molti possiedono un telefono cellulare, seguono le immagini televisive, confrontano la loro situazione con i miraggi di benessere che vedono nei Paesi più sviluppati e fortunati. Chi può e se la sente emigra, ma la maggior parte resta in patria e affolla le città. Per chi ha a cuore quello che una volta si chiamava il Terzo Mondo le sfide da vincere sono molteplici. Tra le numerose misure necessarie per raggiungere l’Obiettivo n° 11 dell’Agenda 2030 ce n’è una che invita a potenziare gli sforzi per proteggere e salvaguardare il patrimonio culturale e naturale del mondo, nella sua diversità, nelle sue peculiarità nazionali e regionali. Con questo aspetto, anche se non era il loro obiettivo principale, si sono confrontati recentemente 15 allievi della nostra Supsi. Dal 22 marzo all’8 aprile hanno partecipato al «Workshop Africa», un’esperienza didattica che fa parte della loro formazione nella scuola universitaria professionale. Dieci studenti di architettura e cinque di ingegneria del Dipartimento ambiente costruzioni e design sono
stati impegnati nella progettazione e costruzione di una sala polivalente ad Hawassa, in Etiopia, sul lago omonimo, a circa 270 km da Addis Abeba. Hanno dovuto operare utilizzando materiali e tecniche locali. Erano accompagnati dall’architetto Paola Canonica, docente e responsabile del progetto, assistita dall’architetto Valentina Luvini. Sul posto si sono valsi dell’aiuto di un altro architetto, Lorenzo Fontana, che da una decina d’anni vive e lavora in Etiopia. È stata un’esperienza che li ha lasciati entusiasti e arricchiti dal confronto con una realtà molto diversa dalla nostra. Tanto più che al progetto hanno pure partecipato dodici studenti della facoltà di architettura dell’Università di Hawassa. Lo scambio e il confronto si è quindi giocato su due piani: quello professionale e quello sociale, col contatto interpersonale. Si è trattato di costruire un edificio, che sostituiva ex-novo uno preesistente distrutto in pochi anni per un errore costruttivo iniziale, mantenendone solo la platea circolare del diametro di 12 metri. Il progetto è stato preparato con cura nei mesi precedenti, con regolari scambi tra le università di informazioni, di disegni, schizzi e modellini. Ne è scaturito un progetto finale condiviso e rispettoso delle necessità
del committente, una Ong che opera in Etiopia. Si è deciso di mantenere la forma di capanna con tetto a tronco di cono della tradizione costruttiva locale. Nelle positive esperienze dei workshop degli anni scorsi gli studenti si erano impegnati con costruzioni di terra cruda e strutture in bambù. Quest’anno oltre al bambù l’ha fatta da padrone il legno d’eucalipto. Legno molto rigido e denso. Quanto fosse duro da segare a mano, lo hanno sperimentato direttamente gli studenti. Con l’eucalipto si sono fatti tutti i pilastri portanti dell’edificio circolare, anzi del doppio edificio, perché era composto da due cerchi concentrici: un edificio principale centrale chiuso, contornato da un porticato più basso, aperto verso l’esterno. La vecchia costruzione si reggeva su un grosso palo centrale, divorato dalle termiti e dagli insetti, ed era deperita velocemente per le intemperie e l’acqua che non veniva eliminata convenientemente. La nuova scelta ha eliminato questo palo, lasciando completamente vuoto l’interno, e quindi lavorando sul perimetro con 12 pilastri portanti di eucalipto. Anche i correnti del tetto che partono dai pilastri sono stati fatti di eucalipto, montati con la tecnica del giunto reciproco, dove ogni elemento poggia su un altro e alla fine si sorreggono a vicenda. La struttura sale
a cono e alla fine si presenta con un foro circolare centrale. Per la struttura secondaria, con gli elementi di listonatura orizzontale, si è utilizzato il bambù. Anche alcuni pilastri di eucalipto sono stati rinforzati col bambù. Il giunto reciproco non lo conoscevano sul posto ed è stata una proposta della Supsi che è piaciuta molto. Efficace e facile da montare. Anche il bambù è stata una proposta Supsi: sul posto abbonda, ma inspiegabilmente viene poco usato. Il bambù è più leggero degli altri legni e staticamente funziona benissimo: in altre culture si fanno edifici in bambù da millenni. Far riscoprire alle popolazioni locali dei materiali e delle tecniche che ben si legano alle risorse di cui dispongono è un vero aiuto alla sostenibilità. Anche l’uso del mattone crudo andrebbe incentivato nelle zone rurali. Va benissimo per quei luoghi e ha costi energetici decisamente inferiori al mattone cotto o al mattone di cemento BKS. In città il discorso può essere diverso. Quanto alla coltivazione dell’eucalipto, che ha il vantaggio di crescere in fretta, va sottolineata la controindicazione di spogliare il terreno, sottraendolo a una più utile ed ecologica funzione agricola. La strada di uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente non è mai facile.
Novità
20x PUNTI
LIMITED EDITIONS - SOLO PER POCO TEMPO.
Solo per poco tempo
3.95 Champion Chips Landjäger 160 g Il Landjäger è un lungo salame quadrato, affumicato e seccato all’aria prodotto in tutta la Svizzera.
Solo per poco tempo
3.95 Champion Chips Chimi-Churri 160 g Chimi-Churri è il nome di una salsa argentina che di solito viene servita con la carne di manzo alla griglia.
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Solo per poco tempo
1.95 Champion Chips Piri-Piri 70 g Piri-Piri, termine portoghese per indicare il peperoncino, è anche un soprannome per i piatti piccanti.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
15
Ambiente e Benessere
Bmw alla conquista del salone di Pechino
Gustali ora: pomodori in ogni variazione.
Motori Nel Paese che punta
all’elettrificazione di massa, il costruttore tedesco ha presentato la sua ultima novità eco-friendly, il prototipo iX3 Concept e la nuova M2 Competition
Molte varietà di pomodori alla Migros sono disponibili in qualità bio e a partire dal mese di maggio provengono per la maggior parte dalla Svizzera o perfino da regioni svizzere vicine ai punti vendita.
La nuova M2 Competition. (Bmw)
I pomodori San Marzano vantano un intenso aroma fruttato e sono particolarmente adatti alla preparazione del sugo tradizionale, quello della nonna.
La Cina è sempre più vicina, per il mondo delle quattro ruote. Ad oggi si tratta del primo mercato globale con oltre 24 milioni di vetture immatricolate nel 2017. Numeri che, analizzando l’andamento dei primi mesi del 2018, sono destinati a crescere ancora. Ecco perché il Salone dell’auto di Pechino (www.autochinashow.org) – che si è tenuto a cavallo tra aprile e maggio – è a giusta ragione considerato tra i più importanti di quelli presenti nel calendario dell’OICA (Organisation Internationale des Constructeurs d’Automobiles). Nel Paese che punta all’elettrificazione di massa, Bmw ha presentato la sua ultima novità eco-friendly, il prototipo iX3 Concept. Basato sulla terza generazione della X3 svelata la scorsa estate, prefigura il modello di serie della versione elettrica. L’estetica futuristica è caratterizzata dalla chiusura di gran parte delle prese d’aria. Una scelta dettata da ragioni tecniche: su iX3 non c’è nessun motore termico da raffreddare. Si capisce subito che è una Bmw, non manca la tradizionale griglia a doppio rene al centro del cofano che in questo caso quasi si unisce andando a formare un unico elemento. Quello che ha lasciato a bocca aperta però non è stata l’estetica, ma il propulsore elettrico decisamente equilibrato. È in grado di erogare una potenza pari a 270 cavalli. Dotato di una batteria da 70 kWh, il prototipo dovrebbe poter percorrere fino a 400 chilometri con una sola carica. Per un «pieno» di energia bastano 30 minuti utilizzando il connettore da 150kW. Come tutti i produttori europei, anche
La Concept iX3 e la i Vision Dynamics. (Bmw)
sono piccoli e dolci. Piacciono molto ai bambini. Sono inoltre ideali come snack, per l’aperitivo o per guarnire i piatti.
I Marsanino Sélection creano una vera esplosione di gusto in bocca. Il retrogusto dolce e al contempo piacevolmente acidulo è un vero piacere. Una vera delizia come snack o nell’insalata.
I pomodori carnosi sono poco acidi e perfetti per la cottura, la griglia e la preparazione di piatti freddi.
Annuncio pubblicitario
Mario Alberto Cucchi
I datterini bio
Bmw fabbrica le vetture destinate al mercato cinese direttamente sul suolo del Paese asiatico. Il Costruttore tedesco ha già confermato che realizzerà una versione della iX3 Concept attraverso la joint venture cinese con Brilliance Automotive. Va bene l’ecologia, ma in Bmw sanno bene che conta anche la passione. Ecco allora che al Salone di Pechino è stata inoltre presentata la nuova M2 Competition. Si tratta della edizione più sportiva della coupé compatta bavarese. Sotto il cofano una versione potenziata del sei cilindri in linea TwinPower Turbo arriva ora a sviluppare ben 410 cavalli di potenza massima. La trazione è esclusivamente posteriore, mentre per il cambio si può optare per la versione manuale a sei rapporti o per l’automatico M Dct doppia frizione a sette rapporti. Sullo scatto da ferma a cento orari il cronometro si ferma dopo soli 4,2 secondi, 4,4 con il cambio manuale. La velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h o a 280 km/h nel caso si scelga di acquistare anche il pacchetto M Driver’s. Impossibile non farsi notare con i 4 terminali di scarico posteriori con doppia valvola per la gestione elettronica del rumore. La versione Competition si riconosce per i cerchi in lega forgiati da 19 pollici e le finiture in nero lucido del doppio rene anteriore. Nell’abitacolo il pulsante d’avviamento si è tinto di rosso e a richiesta sono disponibili dei nuovi sedili rivestiti di pelle traforata con trama blu o arancione e logo M2 retroilluminato integrato nello schienale. Forse ai potenziali acquirenti di questa Bmw M2 passare inosservati non interessa proprio, anzi.
Ulteriori informazioni su: migros.ch/frutta-verdura
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
16
Ambiente e Benessere
Fitness con i VIP
Migros Fitness In veste di nuovo Official Partner di Swiss Olympic, Migros Fitness sostiene lo sport professionistico
svizzero. Ne beneficiano anche i giocatori di beach volley Yves Haussener e Florian Breer
Ralph Stöckli «È davvero un’offerta fantastica» Perché Migros Fitness è il partner ideale per Swiss Olympic?
Il sostegno finanziario di Migros va a favore di tutto lo sport svizzero. Oltre a ciò i nostri atleti professionisti hanno l’opportunità di utilizzare in tutta la Svizzera le strutture fitness e wellness di Migros. Questa è davvero un’offerta fantastica. Cosa offre Swiss Olympic a Migros Fitness?
(Sorride) Ci sono possibilità concrete che un cliente di un centro fitness Migros svolga il proprio allenamento o sia seduto nella vasca idromassaggio accanto a un campione olimpico o a un campione del mondo. Gli atleti approfittano dell’intera offerta di Migros Fitness?
Per ogni atleta è diverso. Sono particolarmente interessanti le proposte in ambito wellness e recupero. Poiché la rigenerazione, abbinata al duro allenamento, è alla base delle prestazioni di punta. Oggi una sala pesi si trova facilmente. È però più difficile trovare la struttura ottimale per il recupero. Con la loro collaborazione Migros Fitness e Swiss Olympic stanno colmando una lacuna a favore degli sportivi professionisti svizzeri. Allenarsi con i campioni del mondo: i giocatori di beach volley Florian Breer e Yves Haussener sono clienti abituali del Fitnesspark Migros Heuwaage. (Paolo Dutto)
Andrea Freiermuth* Sono un duo, come non dovrebbe essere nella realtà: Yves Haussener (19) è alto solo 1 metro e 80 e Florian Breer (19) appena due centimetri in più. Per il loro sport sono proprio troppo piccoli. Malgrado ciò giocano entrambi a beach volley a livello di campionati
del mondo: hanno vinto l’oro ai mondiali U17, il bronzo agli i U18 e l’argento agli U19. Dallo scorso autunno i due giovani dal ciuffo biondo si incontrano regolarmente al Fitnesspark Migros Heuwaage di Basilea. Ora i campioni del mondo, promossi da Swiss Olympic, sono ancora più vicini a Migros. Nell’ambito
di un contratto sponsoring con Swiss Olympic, Migros sostiene il lavoro dell’associazione e in tal modo lo sport professionistico svizzero. «È una bellissima cosa», afferma Yves Haussener, cliente abituale. Il Fitnesspark Migros Heuwaage è situato in posizione centrale, ha tutte le attrezzature per la forza necessarie a entrambi
Interviste
Joël Genazzi (30), giocatore di hockey
«La struttura è grande e moderna» «Almeno una volta alla settimana sono al Fitnesspark Malley di Losanna per una seduta di allenamento supplementare. Per un giocatore di hockey l’offerta è ideale, ci sono molti apparecchi per le gambe e per il busto. La struttura è grande e moderna. Anche la zona wellness è fantastica, la uso spesso e volentieri».
Mischa Gasser (26), freestyler
«Abbinamento ideale di allenamento e recupero» «Mi alleno al FlowerPower di Soletta. Lì è possibile un abbinamento ideale di allenamento e recupero, poiché in questo centro non c’è unicamente la sala pesi, bensì anche lo spazio wellness».
David Hablützel (22), snowboarder
«Alleno la mia corazza» «Siccome viaggio molto, per me è perfetto potermi adesso allenare in oltre 120 centri fitness in tutta la Svizzera. L’allenamento della forza è estremamente importante per gli snowboarder poiché tutela dalle lesioni. La muscolatura della schiena fornisce a tutti una corazza per il corpo, ma i muscoli devono essere abbastanza forti».
gli atleti e una grande e alettante zona per il wellness. «A Basilea non c’è un altro centro fitness che offre così tanto», afferma con entusiasmo Florian Breer. Lo scorso inverno l’allenamento con i pesi è per lui stato importante, poiché era infortunato a un ginocchio, più precisamente al tendine del quadricipite, che per i giocatori di pallavolo risulta particolarmente sollecitato: già l’anno precedente Haussener aveva subito esattamente lo stesso infortunio. «L’impatto dopo i salti comporta un carico estremo per le ginocchia, per questo dobbiamo allenare in modo specifico i muscoli di questa zona – specialmente alla Leg press e con flessioni con il bilanciere». Oltre alle ginocchia, per i giocatori di pallavolo anche schiena e spalle sono a rischio di lesioni. In passato gli sportivi professionisti si allenavano principalmente nella loro disciplina. Oggi si sa che per prevenire infortuni e sovraccarico funzionale, l’allenamento della forza e il recupero sono estremamente importanti. Per questo gli atleti professionisti si allenano sempre più con gli apparecchi per la forza e si concedono di tanto in tanto un bagno nella vasca idromassaggio o una sessione di sauna. I giocatori di beach volley Haussener e Breer si allenano 20 ore alla settimana, con tre unità di un’ora e mezza nella sala pesi. Di regola utilizzano la zona wellness una volta alla settimana, solitamente la domenica: «Non si può sempre e solo mirare al rendimento», dice Haussener e Breer aggiunge: «Rilassarsi nell’idromassaggio è particolarmente importante dopo un allenamento duro o un torneo, e ovviamente è anche molto piacevole».
Ralph Stöckli (41) è responsabile delle missioni olimpiche presso Swiss Olympic.
Con abilità e rapidità
Il duo, che si conosce già dall’età della scuola elementare, nella stagione in corso resterà sicuramente ancora insieme. Nel lungo termine, tuttavia, è probabile che si separerà. «Fino ad ora siamo stati in grado di sopperire al nostro handicap, l’altezza, grazie ad abilità e rapidità», dice Haussener. Ma se vogliono giocare anche da adulti a livello di campionato mondiale devono entrambi trovarsi un partner più alto. Vogliono comunque continuare ad allenarsi assieme nella sala pesi. * Redattrice di Migros Magazin
Migros Fitness M per corpo e mente
Oltre 120 i centri fitness che Migros gestisce nel paese. Dà in tal modo un importante contributo a favore della salute della popolazione. I clienti possono accedere a tutte le strutture presenti in Svizzera con la Migros Fitness Card, al prezzo imbattibile di 1420 franchi, poiché molti centri oltre al fitness offrono anche il wellness. www.migros-fitness.ch
+++
Val id
o so
lo f
IL MIO REGALO. *
ino
al 2
6m
aggLENTI DI QUALITÀ ioSVIZZERA 2 01 8+
++
mcoptic.ch
Negozi McOptic nelle tue vicinanze: Bellinzona, Chiasso, Grancia, Muralto
UNA LENTE PER OCCHIALI IN
REGALO.
*
… e tante altre grandi marche.
* All’acquisto di un paio di occhiali (montatura, lenti e montaggio) della sua gradazione lei pagherà soltanto la montatura e una lente, l’altra lente gliela regaliamo noi. Valido fino al 26.5.2018. Non cumulabile con altri sconti, fatta eccezione per l’Helsana-Joker. Esclusi offerte sugli occhiali completi, occhiali da lavoro e servizi.
1 LENTE
* LO. IN REGA
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
18
Ambiente e Benessere
La «scoperta» dello Champagne Vino nella storia Lo tennero a battesimo casualità, esperimenti chimici e scie spumeggianti Davide Comoli Il 1700 fu il secolo in cui nacque un vino che sarebbe entrato fra le pagine della storia enologica: lo Champagne. La leggenda sulle sue origini, creata nel 1800 e certamente non condivisa da tutti gli storici del vino, lega la sua prima elaborazione alla figura di Dom Pierre Pérignon. Questi per ben 47 anni fu il procuratore dell’abbazia di Hautvillers, di cui curò la gestione dei vasti vigneti e quella della cantina. Dom Pérignon era un grande appassionato di vinificazione. A partire dal Pinot Nero pigiato in modo molto soffice, grazie al quale ricavava un vino molto chiaro, quasi bianco, il vin gris. Possiamo inoltre affermare con certezza che prima di Dom Pérignon, nello Champagne, l’uva nera non era mai stata utilizzata per produrre vino rosso. Sarebbe tuttavia molto azzardato tentare di precisare le sfumature nelle variazioni di colore dei vini dello Champagne alla fine del 1600. Alcune fonti ci dicono che tali sfumature potevano essere il giallo paglierino, «il fauvelet» paragonato al manto del leone, il «clairet», colore che ricorda le ciliegie, e il colore del miele o il vermiglio, ma mai, assolutamente mai, un vero rosso. Fu il genio del cellario di Hautvillers a salvare la situazione: Dom Pérignon ideò il metodo di torchiatura usato ancora oggi nello Champagne per ottenere vino bianco da grappoli rossi. Se fu però davvero Dom Pérignon il genio al quale andrebbe riconosciuto il merito della grande metamorfosi della
trasformazione del vino di Champagne in spumante resta ancora molto in dubbio. Infatti, soltanto a 15 anni dalla sua morte (1715) si iniziò la commercializzazione del vino di Champagne spumante. Prima, il vin gris era un vino molto richiesto dal mercato inglese, molte botti di legno nuovo venivano spedite oltre Manica. Questo contatto con il legno ne rovinava un po’ il sapore. Così in Inghilterra s’incominciò a imbottigliare il vino nelle bottiglie di vetro spesso, prodotte dalle famose vetrerie inglesi. Qualcuno s’accorse che una volta travasato, capitava che il vino diventasse frizzante e prendesse della schiuma, soprattutto quando questa operazione veniva fatta alla luna di marzo. I produttori francesi all’inizio non attribuirono nessun valore a questa spuma; gli inglesi, viceversa, l’apprezzarono moltissimo. La dilagante moda del 1720 imponeva che il vino di Champagne dovesse avere la caratteristica dello spumeggiare. Non essendo ancora chiari i principi di spumantizzazione, s’imbottigliava presto e si lasciava il vino per 18 mesi, con la speranza che spumantizzasse. Ma il nuovo vino non avrebbe dovuto attendere a lungo prima che la sua infanzia un po’ negletta si trasformasse in una splendida adolescenza. Sotto la reggenza di Filippo I di Borbone, Duca d’Orleans, zio di Luigi XV ancora bimbo di cinque anni, la Francia si avviò per una delle decadi più frivole, stravaganti e libertine della sua storia. Lo Champagne non avrebbe potuto trovare, per le sue fortune mon-
dane, un trampolino migliore delle orge del Palais Royal, dove il reggente viveva circondato da gaie compagnie. Nel 1730, cesti contenenti dalle 50 alle 100 bottiglie venivano spediti un po’ dappertutto, ma non tutte le bottiglie prendevano la spuma, e altre volte la troppa pressione le faceva esplodere. Pare che fosse ordinaria la rottura di un terzo delle bottiglie, ma in certi anni se ne rompevano anche due terzi. Fra il 1810 e il 1816, Antoine de Müller, uno svizzero impiegato presso la vedova Nicole-Barbe Clicquot-Ponsardin, mise a punto il processo del remuage e del dégorgement, ideando le famose pupitres. Il prodotto perso dopo la sboccatura veniva rimpiazzato da una liqueur, la cui pratica si affermò verso la fine del 1800. Si trattava di una miscela particolare, realizzata secondo diverse e segrete ricette, con vino, zucchero, acquavite o cognac. Nel 1815, l’esercito russo, dopo la battaglia di Waterloo, vuotò le cantine dello Champagne (questi luoghi ne hanno viste di guerre!) e portò in Russia il gusto di questo vino. Fu proprio in quegli anni che si aprì per lo Champagne il mercato mondiale. Inizialmente i consumatori preferivano la versione dolce: 250 g/l di zucchero per la Russia, 180 per i tedeschi, 200 per la Scandinavia, 150 per gli USA, così come per la Francia, mentre gli inglesi lo preferivano più secco. A metà del 1800 incominciò la richiesta di Champagne più secco e alcune case produttrici riservarono le annate migliori a tipologie con 15-20 g/l di zucchero.
Le singolari bollicine dello Champagne. (Pxhere.com)
Nel 1836 il chimico farmacista François di Châlons-sur-Marne, inventò il «gleuco-enometro» per misurare il tenore di zucchero da mettere in una bottiglia di Champagne al fine di consentire la produzione di una «belle mousse», limitando in contemporanea la possibilità di rottura del contenitore. Già nel 1776, Antoine-Laurent de Lavoisier, uno dei padri della chimica moderna (che sarà vittima di Madame Ghigliottina) aveva intuito la vera reazione chimica a cui si doveva la fermentazione, battezzando il gas prodotto con il nome di «acido carbonico». Nel 1837, Cagniard de Latour, arrivò molto vicino alla spiegazione del segreto, dimostrando che il liquido in fermentazione conteneva certe cellule specifiche che si riproducevano spontaneamente.
Si dovette attendere il 1859 perché fosse scoperta la vera causa, e il merito di questo spetta a Louis Pasteur, il quale – estendendo al vino gli studi già compiuti su latte e birra – poté informare i produttori dello Champagne che la miracolosa trasformazione del succo d’uva in vino era opera di certi agenti, che egli battezzò «saccaromiceti». Essi, spiegò, attaccavano lo zucchero contenuto nel succo e lo scomponevano in vino e acido carbonico. Se il vino subiva una sola fermentazione l’acido carbonico svaniva nell’aria; ma se il vino era riposto in un recipiente ermeticamente chiuso per una seconda rifermentazione, l’acido carbonico rimaneva sospeso nel vino sino a quando aprendo il recipiente poteva sfuggire, lasciandosi dietro una scia di effervescenza. Annuncio pubblicitario
In aggiunta alle oltre 400 etichette
Mandorla Primitivo di Puglia IGT 2017, Puglia, Italia, 6 x 75 cl
Rating della clientela:
Carni accompagnate da salse aromatiche, pasta Primitivo 3 anni
50%
34.20 invece di 68.40 5.70 a bottiglia invece di 11.40
Ora ti propone anche le migliori offerte di vini
Los Pasos Cabernet Sauvignon Rosé 2017, Central Valley, Cile, 6 x 75 cl
Monte Zovo Ripasso della Valpolicella DOC Superiore
Casato Manin Pinot Grigio delle Venezie DOC
Rating della clientela:
Rating della clientela:
2014, Veneto, Italia, 75 cl
Votate ora! Carne, molluschi, formaggio, piatti unici a base di verdura
2017, Veneto, Italia, 75 cl
Cabernet Sauvignon
Carne rossa, risotto, formaggio saporito e stagionato
Aperitivo, carne bianca, pesce d’acqua salata
2 anni
Corvina, Rondinella, Molinara
Pinot Grigio
5–8 anni
1–3 anni
SPECIAL 17.95
43%
7.95 invece di 13.95*
50%
3.75 invece di 7.50*
3.– a bottiglia
*Confronto con la concorrenza
Enoteca Vinarte, Centro Migros S. Antonino Orari d’apertura: lun.–mer. + ven. 9.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 / sab. 8.00–18.30 Tel.: +41 91 821 79 50
Offerte valide dall’8 al 14 maggio 2018 / fino a esaurimento / i prezzi promozionali delle singole bottiglie sono validi solo nella rispettiva settimana promozionale / decliniamo ogni responsabilità per modifiche di annata, errori di stampa e di composizione / iscrivetevi ora: denner-wineshop.ch/newsletter
Enoteca Vinarte, Centro Migros Agno
Orari d’apertura: lun.–mer. + ven. 8.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 / sab. 8.00–17.00 Tel.: +41 91 821 79 70
Enoteca Vinarte, Migros Locarno
Orari d’apertura: lun.–ven. 8.00–18.30 / gio. 8.00–21.00 / sab. 8.00–17.00 Tel.: +41 91 821 79 60
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
19
Ambiente e Benessere
Gli usi dolci e salati della noce Gastronomia Gustosa e non particolarmente dolce, piuttosto calorica, la noce viene consumata
Parliamo della noce. Si raccoglie dall’omonima pianta, diffusa in origine dai boschi balcanici fino al centro dell’Asia. È un frutto costituito da una parte esterna carnosa e verde (il mallo, che secca e si stacca quando la noce è matura), da un guscio legnoso e ruvido e da un seme oleoso commestibile detto gheriglio. Le varietà più pregiate sono quelle di Sorrento e quelle francesi, in particolare la Franquette. A livello mondiale il maggior produttore è la California.
Le noci sono molto usate non solo da noi ma anche nella cucina dei paesi mediorientali, abbinate alla carne o tritate in saporite salse d’accompagnamento Le noci vengono raccolte in autunno, ma sono presenti sul mercato tutto l’anno, sia perché nel guscio si conservano a lungo, sia perché vi arrivano anche quelle prodotte nell’altro emisfero. Gustosa e non particolarmente dolce, piuttosto calorica, la noce viene consumata soprattutto da secca, pur essendo commestibile anche da fresca; è tenera e ben fornita di acidi grassi essenziali, che le conferiscono sapore ma la rendono anche piuttosto deperibile: per questo motivo è bene acquistarla sempre con il guscio; nel caso la si voglia già sgusciata, meglio comprarla almeno integra della sua pellicina, conservarla in frigo e consumarla comunque entro breve tempo. Lo so, molti dicono che non ha senso comprarle già sgusciate, ma io credo, filosoficamente, che ognuno possa fare quello che vuole e se per qualcuno la comodità di averle pronte all’uso sovrasta quella di romperle una a una, compri tranquillamente quelle sgusciate.
Le noci sono un frutto versatile, che si presta a essere gustato in preparazioni sia dolci sia salate. Sul fronte del dolce sono presenti in molte preparazioni tradizionali come lo strudel, la nociata toscana o semplici pagnotte (pane alle noci), magari addolcite con un po’ di uvetta. Se ne ricavano anche nougat, croccanti e gelati; dimezzate o a quarti guarniscono crostate e altre torte, tritate entrano nel ripieno di barchette e tartellette. Possono essere anche saltate brevemente in padella con un po’ di zucchero (o sale, per una versione da aperitivo) oppure caramellate o ancora farcite di pasta di mandorle. Il frutto acerbo e completo di mallo viene usato per realizzare un liquore (il nocino) e una particolare confettura, purtroppo rara da trovare. Sul fronte del salato trovano impiego soprattutto in farce (per esempio per il pollo e gli altri volatili) o condimenti, come la salsa di noci ligure che accompagna i pansotti; legano anche bene con il radicchio rosso in insalata. Sono molto usate nella cucina dei paesi mediorientali, abbinate alla carne o tritate in saporite salse d’accompagnamento. Prima dell’uso, i gherigli possono essere sbollentati rapidamente e privati della pellicina, che è lievemente amarognola: quanto sia indispensabile è difficile dirlo, dipende dalle noci, assaggiatele. Dalle noci si ricava anche un olio molto delicato e gustoso (e anche piuttosto caro), adatto per condire le insalate. E che una volta veniva usato per mantecare il risotto: e va quasi meglio del burro. Curiosità. Anche un taglio di carne si chiama noce: ma non ho mai scoperto se ci sia un nesso con la pianta. È situato nella parte anteriore della coscia del bovino. Magra e priva di scarti, la noce è una parte molto apprezzata, o forse meglio dire molto commercializzata, benché la sua magrezza non la renda adatta a cotture prolungate: infatti, viene quasi sempre tagliata a fettine e cotta rapidamente, aromatizzando a piacere.
CSF (come si fa)
Karen Bryan
Allan Bay
Pxhere
soprattutto come frutta secca
In tanti anni, vi ho dato solo due ricette di rombo. Rimedio oggi: vediamo come si fanno. Filetto di rombo con salsa allo yogurt. Ingredienti per 4 persone. Sbucciate una cipolla rossa, tagliatela ad anelli. Mondate un peperoncino verde lungo, eliminate la calotta e i semi e tagliatelo a pezzetti. Mettete in un mortaio 200 g di yogurt greco, la cipolla, il peperoncino, il succo di 1 limone e una
manciatina di foglie di coriandolo o di prezzemolo. Pestate fino a ottenere una salsa omogenea. Regolate di sale e di pepe. Preparate un contenitore pieno di acqua con ghiaccio. Scaldate abbondante acqua in una pentola larga e, quando giunge a forte ebollizione, immergete 4 filetti di rombo con la pelle per 10”, non di più, poi estraeteli con una schiumarola, facendo attenzione a non spezzarli, e passateli nell’acqua gelata per qualche minuto in modo che la cottura si arresti del tutto. Estraeteli, fateli scolare e asciugateli bene con carta assorbente da cucina. Inclinando la lama di un coltello affilato, tagliateli a fette spesse 1 centimetro. Adagiate le fette di rombo su un piatto da portata, conditele con la salsa allo yogurt, guarnite con fette di lime e servite.
Fricassea di rombo. Per 4. Sgusciate 16 code di gambero e mondatele del budellino nero. Saltate 16 funghi champignon divisi a metà con poco olio finché avranno espulso la loro acqua. Glassate 16 cipolline. Rosolate 600 g di polpa di rombo tagliato a dadi in poco olio e uno spicchio d’aglio per 1’, unite i gamberi, cuocete ancora per 1’, scolate e tenete in caldo. Deglassate la casseruola con un bicchiere di vino bianco dolce e unite le cipolline, i funghi e 4 cucchiaiate di soffritto di cipolle e cuocete per 2’. Aggiungete 1 dl di panna e cuocete ancora per 4’, quindi completate con il rombo e le code di gambero. Cuocete per 1’, spolverizzate con prezzemolo tritato e regolate di sale e di paprika. Fuori dal fuoco, legate con un tuorlo e un cucchiaio di succo filtrato di limone.
Ballando coi gusti Oggi due sughi di mare pressoché universali: adatti a pasta, riso, polenta, gnocchi e tutto il resto.
Sugo di gamberi e asparagi
Sugo di sgombri e olive
Ingredienti per 4 persone: 200 g di gamberi sgusciati · 300 g di asparagi · vino bianco secco · 100 g di salsa di pomodoro · 1 dl di panna · aglio · maggiorana · olio di oliva · sale e pepe.
Ingredienti per 4 persone: 200 g di sgombri sott’olio · 100 g di olive nere · 1 spicchio di aglio · 1 mazzetto di prezzemolo · vino bianco secco · olio di oliva · sale e pepe.
Eliminate la base degli asparagi, separate le punte, pelate i gambi. Cuocete i gambi al vapore per 10’ circa, levateli e spezzettateli finemente. Scaldate dell’olio con 1 spicchio di aglio mondato e leggermente schiacciato in un tegame, aggiungete gambi spezzettati, fateli insaporire e sfumate con 1 bicchierino di vino. Unite la salsa di pomodoro e la panna. Fate scaldare, aggiungete le punte, cuocete per 3’, poi unite i gamberi e cuocete ancora per 1’. Completate con la maggiorana e regolate di sale e di pepe.
In un tegame fate scaldare un po’ di olio con lo spicchio di aglio sbucciato e leggermente schiacciato. Aggiungete gli sgombri sgocciolati e spezzettati, mescolate; lasciateli insaporire per qualche minuto senza farli soffriggere. Sfumate con 1 bicchierino di vino, poi aggiungete le olive denocciolate e tritate grossolanamente. Cuocete per qualche minuto a fuoco vivace, mescolando; aggiustate di sale e pepe e completate poco prima di spegnere con una spolverata di prezzemolo tritato.
L’estate comincia con le grigliate.
35%
2.90 invece di 4.50 Pomodori a grappolo Ticino, al kg
33%
7.80 invece di 11.70 Tutti i tipi di Coca-Cola in conf. da 6 x 1,5 l per es. Classic
40%
a par tire da 2 pe z zi
20%
Tutti i prodotti Thomy in tubetto, flacone squeezer o vasetto a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione
Migros Ticino Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
2.20 invece di 3.80 Zucchine Italia, al kg
I amano le zucchine alla mediterranea. Tagliare le zucchine a pezzetti. Infilzarle su un rametto di rosmarino e spennella rle con dell’olio. Insaporire con sale e pepe e grigliare a calore medio su tutti i lati. Chi vuole, può aggiungere anch e melanzane, pomodorini, peperoni o scalogno. Gustare con una salsa tahini o allo yogurt.
27 Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
28
I G I
E N E
U O M 21O
Ambiente e Benessere
(N. 14 - Bahamas, settecento Very Important Pet 1
2
3
4
5
6
7
8
Mondoanimale Animali esotici poco consueti sono ambiti dai VIP come animali B O da A compagnia S C H 9
Maria Grazia Buletti «Denunciata per detenzione di animali pericolosi per l’incolumità pubblica». È questa la misura che i carabinieri della forestale hanno preso nei confronti di una signora divenuta famosa a Milano dopo che quest’inverno era stata avvistata a passeggiare nel parco dei Giardini Pubblici con al guinzaglio non un cane, ma un caracal. «A spasso con un felino selvatico da diecimila euro della famiglia delle linci», titolavano i media quando la notizia aveva fatto il giro del web con tanto di fotografia che ritraeva la bizzarra coppia. Grum, questo il nome dato all’animale dalla sua proprietaria, è stato condotto dai carabinieri in una clinica veterinaria dove era già seguito per un deficit della crescita: «Una struttura dove dovrebbe rimanere fino a essere destinato a un centro autorizzato alla custodia di animali esotici». Malgrado le ragioni della signora in questione che lo voleva tenere con sé, il caracal appartiene a una specie di cui è vietata la detenzione in Italia. Paese che, come da noi in Svizzera, dispone di una precisa legislazione in materia di protezione degli animali, nello specifico, a tutela delle specie selvatiche soprattutto se minacciate di estinzione così come la lince in questione. Non un semplice gatto domestico, dunque, ma un animale che necessita di ben altro ambiente e ben altra vita che non quella di passeggiare elegantemente al guinzaglio e posare per qualche fotografia nel centro di Milano. Stranezze, quelle della signora in questione, non nuove soprattutto ai personaggi famosi, i cosiddetti VIP, che in quanto a originalità (eufemisticamente
Giochi
10
12 nella scelta 13 dei loro compaparlando) gni animali fanno buona compagnia alla signora milanese. 15 Chi non si ricorda il maialino Max di George Clooney, suo compagno di vita per ben 18 anni? Mike17Tyson aveva scelto come «animali domestici» (si fa sempre per dire) due tigri del Bengala che teneva 19 nella sua lussuosa villa e solo per dare loro da mangiare spendeva circa 200mila 21 dollari l’anno. Al confronto, la tartaruga gigante di Leonardo Di Caprio pare una semplice tartarughina d’acqua 23 di tre centimetri. Ma così non è, purtroppo. E ancora: la modella e attrice Claudia Romani vive con un lemure, mentre Bubba Sue è il nome del maialino (pare i maiali vadano per la maggiore) di Miley Cyrus. E per arrivare a personaggi conosciuto ai giovani: l’ex One Direction Zayn Malik ha per inseparabile compagna di viaggio l’iguana Arnie. Au1 2 3 4 drey Hepburn aveva addirittura un cerbiatto! Due cobra e un polipo sono 7 8 in gli «amici» di Nicolas Cage. Rientra una sorta di normalità, a questo punto, la passione dell’allenatore di rugby a 15 9 10 e conduttore televisivo italiano Andrea Lo Cicero che vanta una vera e propria passione per12 gli asini. «Tigri, maialini, lemuri, e tutti quelli degli esempi, eletti ad animali 13 14 domestici, sono poveri animali costretti a una vita non loro, a causa di 20 21 capriccio del 22 momento 23 un semplice di qualche personaggio emerso dalla folla25 e che, per cercare di farsi notare 26 costantemente nell’Olimpo dei VIP, è pronto a tutto», da noi interpellato il 29 30anipresidente della Società protezione mali di Bellinzona (Spab) Emanuele Besomi esprime il proprio rammarico 34
14 16 18 20 22 24 25
8
ORIZZONTALI 1. Vicine al cuore 4. Risalente al passato 10. Corrisponde a 100 metri quadrati 11. Muore in poesia 12. È «aperto» a Londra 13. Un podista senza pista 14. Un pelosetto in casa 15. Quello nero è liquido 16. Sul volto di Cristo morto 18. Famoso personaggio dello spettacolo 19. Richiesta concitata 20. Sono accanto alle cascine 22. Beneficio, utilità 23. Bucati... all’aria 25. Il re Davide ordinò di ucciderlo 27. Il famoso Al Bano 29. Dieci inglesi... 30. Composto di elementi diversi 31. Le iniziali di Torricelli 32. Prescelto da Dio 34. Un mezzo di questo... 35. Misure di tempo 36. Sdegnato 37. L’eccesso nei prefissi VERTICALI 1. Il più antico di tutti gli dei 2. Faticosa, difficile Regolamento per i concorsi a premi pubblicati su «Azione» e sul sito web www.azione.ch
4
(N. 15 - Balia Nera - Dai cinque ai novemila) 5
7 3
6
Missione riuscita: Aspirina è stata tro5 3 1 6 vata dopo qualche ora. L’oramai famosa blogger Chiara Ferragni ha una ca6 Matilda: un’adorabile 9 gnolina, carlino. Fin qui niente di particolarmente strano, non fosse che Matilda 4 ha6 un vero 8 e proprio profilo Instagram capace di collezionare 5 25mila 8 like con un primo 2 piano. Questo non fa che confermare quanto ha affermato Emanuele Besomi a cui abbiamo chiesto di valutare la situazione ticinese: «Se penso al Ticino e ai nostri VIP con animai “strani” non mi viene in mente nulla di speciale, 5 per fortuna». Insieme al buonsenso dei personaggi ticinesi, egli ritiene complici i termini 7 6della legislazione svizzera sulla detenzione degli animali da compagnia: «Dobbiamo sottolineare 2 1 6 che la legge federale sulla protezione degli animali è particolarmente severa 9 2 di e obbliga il detentore alla richiesta autorizzazioni speciali e, di conseguenza, 6 alla creazione di habitat adeguati a ospitarli».
B A L 1S A M I R A N E N. 14 MEDIO 11 S E R A D A V O R I 4 15 16 17 18 19 R E R A Caracal (felino della famiglia delle Linci) al guinzaglio. (Belgianchocolate) 24 per queste scelte bizzarre, che vanno stici non O fanno più Etendenza, e9allora T si I soprattutto a discapito degli animali va su quelli esotici. Il ragionamento è 27 28 che domestici non sono e non saranno semplice: più io sono strano, e più like S Q U A 3M E mai. «La necessità di scegliere uno di riceverò su qualche social in cui posto 32 33 questi31animali potrebbe originare dal la foto del mio animale esotico», prosebisogno di apparire a tutti i costi, tipico gue il nostro P interlocutore, U Sil quale, 2 seb-O V di quel mondo in cui gli animali domebene lontano da quell’ambiente, ritiene 35 5 7A Giochi per “Azione” I - Aprile O 2018 L E
O L E O S C E A N T A I E C L L O8
Sargentini Vinci una delle 3 carteStefania regalo da 507franchi8con il 1 cruciverba2 (N.e13una - “Secondo me non viene più”) delle 2 carte regalo da 50 franchi con il sudoku (N. 16 - Cercare di compiacere tutti) 8 S E C C H I 1O 1
Cruciverba Sai qual è la formula sicura per il fallimento? Trovala risolvendo il cruciverba e leggendo le lettere evidenziate. (Frase: 7, 2, 10, 5)
E N A A L C A I SUDOKU O V PER E LAZI ragionevolmente che: «Molto raramenC A M E R A T E Sanimali T te il VIP in possesso di questi N. 13 FACILE ne conosce veramente la natura e le caI I T A ratteristiche S diEvita; non N saràSperciò Iin Schema grado di apprezzarne il suo vero valore, inteso non come venale ma in quanto O T T O P8 vivente». E 9S 5T 2O essere Un po’ meno originali a tutti i codeiO personaggi della C stivicina E sonoPenisola, R E 6parecchi 4Tcome Belen Rodriguez che si accompagna a Stich, un certosino L3 peloE L 2 I8 dal 7grigio.OAspirina è ilD Jack1 Russel della sorella Cecilia Rodriguez che quandoN ha perso 2 di vista 8O cane N O T l’amato M per le strade di Milano, ha mobilitato 7 A1 sui social 5N di suoi Acentinaia S diImigliaia O fan chiedendo di aiutarla a ritrovarlo.
11
I
2
3
4
5
7
1
2
3
4
10
5
9
13
14
14
15
15 23
25
26
27
28
19
25
20 22
24 (N.2314 - Bahamas, settecento
26
27
1
2
3
9
29 33
34
5
6
10
12
30
4
7
14
31
16
17
18
35
19
36
20
37
21
22
23
3. Le iniziali del noto Arbore 4. Membro di un circolo 5. Piccolo gruppo 6. Mettono fine al lavoro 7. Supposizione 8. Si attacca alla bugia... 9. Rispettabilità, dignità 11. Arbusto dalle bacche profumate 14. Nome femminile 17. Opere di pittura 18. Residuo della coagulazione 20. Cavità superiore del cuore 21. Reciproca 23. È un anagramma di «astro» 24. Fiume francese 26. Appuntamento a Londra
8
28
11
13 15
32
20
18
24 25
I C 7 P E A R A M O 1R 3 O 4 R O D M I C I O O S U D A R I O 5 S T A A SUDOKU I U PERT AZIONE O - APRILE A 2018 I 5E N. M 13 FACILE P R O 8S 1T E 3 S I Schema Soluzione B O A S C H I E N A R8 A II 9O A C A 7 9R6 42R8 1I 9 S5 5 2V E L A LU C 1 3 5 2 6 4 8 C A M E R 6A 4 T E S T T E N V A R I O E 9 4 2 I 8 T 3A 7 9 2 8 3 7 5 16 I S E N 1S I 4 2 3 O TUT O N TP 2 E6OS 85T8 O S T 35 O79 16 19 O R 7 1 8 6 2 C E R T O E 8 A 1O A 6D 5 3 7 E 1 D5 I 3 LI E R O 8 24 2 I 5 8P LT 3 R O Scoprire i 3 N O R M A T numeri corretti E inserire D E nelle N V E da 2 caselle colorate. G I A P A L L L I A N E I G I E N E Soluzione:
22 24
9
10
17 19
17
21
8 12
16
18 21
16
7
12
13
O L I O V R Sudoku N. 15 DIFFICILE C A P RI NE D A SM T O R
8
6
11
11
6
4
7
6N O N 9
M O R E
I R E T 1T U O
N E O C T A O 9P M O
4
T O M
8
7
6
2
3
9
S I R O N M I R O 4 3
O N O R 7 E 2
8I 3
7
9
1
5
T 4 1 8 7 E 5 4 9 R6
3 della 6 I 8N O 2 5 3 7 9 1 4 6 8 A settimana A 4S precedente Soluzione 1 E D’INTORNI 5 8 – Nome dell’uccello: 2 1 9– I 4chilometri 5 8 che 7 fa 3 per 2 FAUNA BALIA6 NERA
27. Nei titoli di coda del film 28. «Viaggio» burocratico iniziali del pittore Rosai ai novemila)andarsi a riprodurre dopo lo svernamento sono: DAI CINQUE AI NOVEMILA. (N.33. 15Le - Balia Nera - Dai cinque N. 14 MEDIO 35. Due di coppe 5 1 2 3 4 5 6 3 7 9 1 5 4 2 6 8 B A L S A M O 7 8 1 4 67 8 9 2 3 5 7 I R4 A N E L1 5 5 9 10 11 5 8 2 3 7 6 4 1 9 S E R A 7 D6 E 12 8 9 5 4 28 7 1 1 3 6 6 A9 V O R2 I O1 13 14 15 16 17 18 19 Vincitori del concorso Cruciverba 6 1 3 5 8 9 7 4 2 R E3 R A9 S C E2 S I 20 21su «Azione 22 2317», del 24 23.04.2018 8 9 4 1 4 2 7 6 3 1 8 9 5 O E2 T6 I A N T R O M. Friedrich, G. Colucci-Lanzo, N. Cretti 25 26 27 28 S Q5 U A7 M E A8 I N 3 2 65 4 7 6 3 9 8 91 Vincitori del concorso Sudoku 29 32 33 su «Azione3017», del31 23.04.2018 7 3 8 9 1 5 6 2 4 P7 U S8 O1 V E 2 C4 M I B. Ahmetovic, 35 R. Hübscher 34 9 46 1 2 4 8 5 7 3 I O L1 E A8 L L 2 O3 R O
N. 16 GENI
I vincitori
N. 15 DIFFICILE 16 - Cercare di compiacere tutti) la luzione, corredata da nome, 8 cognome,4 I premi, cinque carte regalo Migros (N. Partecipazione online: inserire 1 3 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 del valore di 50 franchi, saranno sor- soluzione del cruciverba o del sudoku Cindirizzo, emailSdelTpartecipante deve A R E O 4R I C O 2 teggiati tra i partecipanti che avranno10 nell’apposito formulario pubblicato essere spedita a «Redazione Azione, 11 12 7 AConcorsi, R A M O R 6901 O Lugano». P E N fatto pervenire la soluzione corretta13 sulla pagina del sito. 1 9 C.P. 6315, 5 14 15 D si intratterrà M I C corrispondenza I O O R sui O entro il venerdì seguente la pubblica- Partecipazione postale: la lettera o ONon 35 escluse. 7 16 17 18 zione del gioco. la cartolina postale che riporti la so- Sconcorsi. Le vie U D A R legali I O sonoS T ANon R 19
20
8
1
3
2 un pagamento 7 in contanti è possibile 4 6 8 1 3 7 9 5 2 dei premi. I vincitori saranno avvertiti 2 5 Il75 6 1 8 4 38 1 per iscritto. nome dei 9vincitori sarà pubblicato su «Azione». Partecipazione 3 1 9 2 5 4 7 8 6 riservata esclusivamente a lettori che 8 9 1 4 6 3 95 2 7 risiedono in Svizzera. 7
4
2
8
1
5
3
6
9
Da questa offerta sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Risparmia sul prezzo, non sul gusto.
conf. da 2
40%
9.60 invece di 16.–
Cosce inferiori di pollo Optigal in conf. da 2 Svizzera, 2 x 500 g
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
23
Politica e Economia Reportage dall’Iran: 1. parte La questione del nucleare alla luce delle accuse di Netanyhau
Israele a due ruote Le tre tappe del Giro d’Italia che si sono appena concluse a Gerusalemme, Tel Aviv e Eilat permettono di rivisitare la storia del Medio Oriente non sempre e soltanto da un punto di vista politico ma anche del suo rapporto con la bicicletta
Azioni «trasparenti»? Suscita dubbi e critiche il progetto del Consiglio federale di sopprimere le azioni al portatore, un problema che coinvolge il 30 per cento delle società per azioni svizzere pagina 29
pagina 27
AFP
pagina 25
Da dove guardare il mondo?
Carta geopolitica della Terra I cinque punti del pianeta ai quali guardare per capire come vanno le crisi decisive:
Taiwan, Kaliningrad, Gibuti, Yokosuka e Canale di Sicilia Lucio Caracciolo Da dove guardare il mondo per coglierne le macrodinamiche geopolitiche? Nell’ultimo volume di «Limes», appunto dedicato allo «stato del mondo», si propongono cinque luoghi topici, che illuminano alcune delle principali crisi in corso. Perché nulla è meno statico del mondo, e nulla cambia di più a seconda del punto di vista dell’osservatore. E naturalmente della scelta di proiezione e scala geografica, da sempre piegate all’impresa impossibile di schiacciare le tre dimensioni fisiche del pianeta sul piano. Sicché, ad esempio, ciascun paese tende a collocarsi al centro del planisfero. E mentre un europeo opterà per qualche variazione sulla classica proiezione di Mercatore, un africano preferirà la meno classica carta di Peters, che accentua il profilo dell’Africa quasi fosse, appunto, il centro di tutto. Con queste premesse, ecco i cinque topoi scelti, a puro titolo di provocazione intellettuale, speriamo non totalmente infondata: da est a ovest, Yokosuka (Giappone), Taiwan, Gibuti, Kaliningrad (Russia) e Canale di Sicilia. Vediamo perché.
Yokosuka è il quartiere generale della Settima Flotta della Marina statunitense, la più robusta e moderna armata aeronavale del pianeta, avamposto dell’impero americano nell’immenso spazio dell’Indo-Pacifico (o Asia-Pacifico, come si preferiva dire qualche anno fa). È insomma la massima sede operativa dello strumento militare a stelle e strisce, fondamento dell’impero americano. Impero informale, peculiarissimo, che non si dà limiti (il presidente Kennedy stabilì che gli interessi degli Usa non conoscono confini, ed è tuttora vero), e che oggi si sente sfidato dalla Cina. Ora, il teatro principale di tale sfida è proprio lo spazio Indo-Pacifico. Dove si trovano i Mari cinesi, sulla cui titolarità e/o internazionalità litigano tutte le potenze e persino i paesi minori della macroregione compresa fra India e Giappone. Con gli Usa a vegliare sulla disputa e a cercare di contenere le ambizioni dell’Impero del Centro, che parrebbe deciso ad espandersi in quei decisivi spazi oceanici. Eccoci allora a Taiwan. Questa isola, già nota come Formosa, è la posta in gioco e la misura del confronto Usa/ Cina, cui partecipa in modo sempre
più attivo e indipendente il Giappone, dotato della seconda flotta al mondo e proiettato a recuperare i vecchi istinti imperiali che lo portarono alla catastrofe del 1945. Per Pechino Taiwan è provincia ribelle, che deve rientrare prima o poi sotto la potestà della Repubblica Popolare. Sotto Xi Jinping si esplicita persino l’ipotesi di riconquista militare. Il che renderebbe quasi inevitabile lo scontro con gli Usa e con il Giappone. Washington si attiene agli equilibrismi diplomatici della «One China», ma con Trump riaffiora la tentazione di sostenere le velleità di Taiwan di dichiararsi indipendente (una seconda Cina). Oggi lo è di fatto, domani potrebbe volerlo diventare di diritto. Ma in caso di proclamazione di indipendenza da parte del governo di Taipei, Pechino passerebbe subito alle armi. La sfida sino-americana prosegue lungo le vie della seta, il mastodontico quanto indefinito progetto cinese di globalizzazione con gli occhi a mandorla. Apparentemente commerciale, di fatto geopolitico. Si tratta di espandere i traffici asiatico (sino)-europei varando nuove rotte marittime con relativi perni portuali, costruendo in-
frastrutture terrestri (ferrovie, autostrade), ma anche basi militari. Sicché la prima base delle Forze armate cinesi all’estero è stata di recente inaugurata a Gibuti. Siamo all’ingresso dello Stretto di Bab al-Mandeb, che porta al Mar Rosso e di qui al Mediterraneo, dunque postazione strategica delle vie della seta. Gibuti, staterello grande come la Lombardia, già pezzo di impero francese (Territorio degli Afar e degli Issa), vanta oggi, anche per reazione alla presenza cinese, la massima concentrazione di basi militari straniere, l’una vicina all’altra: americana, francese, giapponese, italiana, saudita (in costruzione). Altre verranno. Saltiamo di mare e approdiamo sul Baltico, dove giace Kaliningrad, l’ex prussiana Königsberg, annessa dai sovietici nel 1945. Dopo il crollo dell’Urss, Kaliningrad è assurta a exclave della Federazione Russa, circondata dai nemici della Nato. In seguito alla guerra in Ucraina (in atto dal 2014), lo scontro fra Nato e Russia ha ripreso dimensioni pericolose, difficilmente controllabili. In questo contesto la concentrazione di armamenti russi nel fortilizio di Kaliningrad è un chiaro se-
gnale a Washington: guai a chi la tocca. Infine rigettiamoci nelle acque calde del Mediterraneo. Osserviamo come il Canale di Sicilia, che divide l’Europa dall’Africa, e più specificamente l’Italia dalla Tunisia e da ciò che resta della Libia, sia da anni il passaggio tragicamente preferito dai migranti che vogliono saltare da un continente povero, in esplosione demografica e in decomposizione istituzionale, oltre che afflitto da decine di conflitti, alla nostra Europa. In quest’area di mare pattugliata dalla Marina italiana e da altre Marine, alcune piuttosto informali (ad esempio la libica, per tacere delle flottiglie criminali o delle Ong), passa ogni genere di traffici. Talvolta in connessione con le reti criminali italiane ed europee, cui capita che alcuni «imprenditori» in cerca di semischiavi si rivolgano per incrementare i profitti. Altri punti potremmo aggiungere a completare lo sguardo alla carta geopolitica della Terra – e soprattutto dei mari. Ma partire da questi cinque permette di cogliere la temperatura di un pianeta dove la storia ha ripreso a correre, forse perché per qualche tempo l’avevamo battezzata morta.
Il più delicato dei gelati al cocco da gustare sotto il sole: vegano, senza glutine e senza lattosio.
20x
nza e s o t Gela e cialda s io in e . lat to nza glut se
8.50 Cornetti Coco Ice-Land Caramelized Almonds o Piña Colada prodotti surgelati, 6 pezzi, per es. Caramelized Almonds, offerta valida fino al 14.5.2018 I DUE NUOVI GELATI AL COCCO DELLA LINEA COCO ICE-LAND SONO VEGANI E NON CONTENGONO LATTOSIO NÉ GLUTINE. Gelato cremoso a base di cocco impreziosito da scagliette di cocco e croccante di mandorle, avvolto in una cialda fragrante senza glutine. Il nuovo Coco Ice-Land Cornet Caramelized Almonds e il nuovo gusto Piña Colada regalano al palato un’esperienza sopraffina. Gustali entrambi senza rimpianti!
Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
25
Politica e Economia
Nucleare, accordo in forse
Reportage dall’Iran – 1. Secondo Israele l’Iran ha mentito e continua a costruire la bomba atomica.
L’accusa di Netanyahu arriva proprio nel momento in cui Trump deve decidere entro il 12 maggio se abbandonare il patto con Teheran firmato nel 2015 da Obama Federico Rampini Viaggiare può aiutarci a capire il mondo: me lo conferma la mia visita in Iran. Ho appena concluso più di due settimane d’immersione in un paese che attraversa una fase rovente. Un viaggio in Iran può essere un’esperienza estrema, avvincente e quasi sconvolgente, perché pochi paesi soffrono di una sindrome così acuta da «incomprensione reciproca» con l’Occidente. Noi abbiamo un carico di pregiudizi su di loro. Loro – a dire il vero, soprattutto i loro dirigenti – contraccambiano con ostilità e scomuniche. Il loro regime non fa molto per correggere l’opinione che noi ci siamo formati da lontano. In quanto ai cittadini iraniani, hanno un handicap asimmetrico rispetto a noi: per loro è molto difficile viaggiare, negli ultimi anni la concessione dei visti è diventata sempre più complicata, l’accesso agli Stati Uniti ed anche a diversi paesi europei è ormai un sogno irraggiungibile per molti. La distanza tra popolo iraniano e regime degli ayatollah è la prima cosa che sorprende – positivamente – il visitatore occidentale. Gentilezza estrema, amichevolezza, ospitalità, curiosità. Lo avevo sentito dire da chi c’era stato prima di me, eppure sono rimasto affascinato, conquistato dalle loro maniere, ben oltre le mie aspettative. L’altra cosa che colpisce subito è la loro ansia da isolamento, il ripetere ossessivo di quella domanda: «Come ci giudicate? Cosa pensate di noi? Che immagine abbiamo noi iraniani in Occidente?»
I dirigenti di Teheran non sembrano molto preoccupati dalla prospettiva di una ripresa delle sanzioni Ho viaggiato col mio passaporto italiano ma senza nascondere né il mio mestiere di giornalista né il fatto che possiedo un secondo passaporto (americano) e risiedo a New York. Ero con un piccolo gruppo di amici, una specie di micro-riassunto delle Nazioni Unite perché tra noi c’erano cittadini italiani e francesi, croati e brasiliani, statunitensi e argentini. C’erano le nostre mogli, che hanno vissuto un’esperienza ancora più intensa di noi, vista la condizione della donna in Iran. Contrariamente ai timori prima della partenza, all’arrivo a Teheran non hanno bloccato il giornalista del gruppo (io), mentre hanno trattenuto per cinque ore all’aeroporto due amici con mestieri più innocui (un giudice italiano che lavora all’Onu e un imprenditore francese). Poi tutto si è risolto, ma la burocrazia iraniana può essere imprevedibile. L’Iran ha un regime teocratico e
autoritario, però il livello di censura l’ho trovato molto inferiore rispetto a quello che conosco meglio: la Cina. A differenza che a Pechino, in Iran ho avuto quasi sempre accesso ai maggiori siti di informazione occidentale, leggevo quotidianamente il «New York Times» e il notiziario online della Cnn. Proprio nei giorni del mio viaggio, improvvisamente è stato oscurato il social media più usato dagli iraniani: Telegram. Ma su questo blackout si è assistito ad uno scontro al vertice: a deciderlo sono stati i potenti apparati di sicurezza (che rispondono per lo più ai pasdaran, braccio militare del potere religioso) mentre il ministro della Comunicazione era contrario. L’interpretazione più diffusa: il regime avrebbe avuto dei segnali di una possibile ripresa delle proteste popolari, come ce n’erano state a dicembre. Comunque i miei amici di Teheran mi hanno detto che durante il blackout di Telegram potevano continuare a usare Whatsapp e Instagram. E la sera in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto un duro attacco in tv contro l’Iran, io mi trovavo a casa di una famiglia di pastori nomadi nel deserto dei Kaluts: con tanto di antenna satellitare, il discorso di Netanyahu lo abbiamo visto sul canale della Bbc in farsi (la lingua iraniana). Vengo dunque al discorso del premier israeliano, e alle conseguenze che può avere, visto dall’Iran. «L’Iran ha mentito, continua a costruire la bomba atomica, punta ad averne almeno cinque della potenza di quella sganciata a Hiroshima». Questa accusa di Netanyahu è arrivata in un momento cruciale. Entro il 12 maggio Donald Trump può ritirare unilateralmente gli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano che Barack Obama firmò nel 2015 e che fu il preludio alla parziale levata delle sanzioni su Teheran. La tempistica della mossa israeliana è essenziale. Punta a esercitare la massima pressione su Trump, a pochi giorni da un passo gravido di conseguenze per gli equilibri geostrategici del Medio Oriente. Dove già Israele e l’Iran sono pericolosamente vicini a un conflitto diretto, più volte sfiorato in Siria. Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha minacciato di riprendere il programma nucleare se le sanzioni saranno ripristinate. Ma secondo il premier israeliano quel programma non è mai stato completamente interrotto. Netanyahu ha affermato di avere oltre 55mila documenti carpiti dagli «archivi segreti» di Teheran, che conterrebbero «la prova conclusiva della menzogna iraniana». Il regime degli ayatollah, secondo lui, avrebbe violato l’accordo del 2015 continuando a prepararsi per un futuro da potenza nucleare. A questo si aggiunge l’arsenale missilistico iraniano «ormai in grado di raggiungere Tel Aviv, Riad, perfino Mosca». Netanyahu ha definito questo furto di segreti come
Il premier israeliano Netanyhau spiega alla Nazione i segreti sul nucleare di Teheran. (AFP)
«uno dei maggiori successi di intelligence» nella storia dei servizi israeliani. Trump ha voluto attribuirgli la massima credibilità: «Ecco la prova – ha detto il presidente americano – che avevo ragione al 100% nel criticare quell’accordo». Lo «scoop» israeliano naturalmente viene da una fonte di parte. Netanyahu è sempre stato contrario all’accordo nucleare firmato da sei potenze (Usa, Russia, Cina, Francia, Inghilterra, Germania) con il governo Rouhani. Il premier israeliano attaccò Obama in occasione della firma di quell’intesa nel 2015. L’agenzia internazionale per l’energia nucleare (Aiea) che ha compiti di vigilanza sul rispetto dell’accordo, non ha dato particolare peso al discorso di Netanyahu. Il colpo realizzato dai servizi israeliani, quand’anche autentico, in realtà non sembra contenere prove su un avanzamento clandestino nell’armamento nucleare iraniano in questi tre anni. A ben guardare l’accusa è che Teheran ha prima mentito sulle sue reali intenzioni atomiche dal 2003 al 2015, poi nel 2017 ha messo al sicuro tutti i progressi fatti. L’obiettivo sarebbe quello di poter riprendere la costruzione dell’atomica non appena scade l’accordo, nel 2025. Il che, certamente, non deporrebbe in favore delle intenzioni pacifiche degli ayatollah. E riporta in primo piano un punto debole di quell’accordo noto in partenza: la sua breve durata. Comunque sia, l’annuncio-shock di Netanyahu sembra sfondare una porta aperta: Trump già quando era candidato accusò Obama di aver firmato un’intesa «pessima, disastrosa».
Il partito repubblicano, ancor prima dell’elezione di questo presidente, era della stessa opinione. Vi si aggiunge la posizione dell’Arabia saudita, allineata con Israele. Casa Bianca, Congresso, governo israeliano, principe ereditario saudita Muhammad Bin Salman: questi quattro attori sembrano d’accordo nel considerare l’Iran come il pericolo numero uno in Medio Oriente, peggio di Assad o dell’Isis perché in grado di conquistare un’egemonia regionale. Nel corso della settimana precedente l’Europa aveva tentato di farsi sentire: a Washington si sono succeduti in rapida sequenza Emmanuel Macron e Angela Merkel. Il presidente francese ha presentato una sorta di piano B, tentando di venire incontro alle preoccupazioni di Trump, di Israele e dei sauditi e al tempo stesso di salvare l’accordo del 2015. La proposta di Macron punta a rinegoziare quell’intesa rafforzandola su tre punti: un allungamento di validità, dei limiti alla potenza missilistica iraniana, e un contenimento della «influenza regionale» di Teheran (leggi: appoggio a Hezbollah, ingerenze in Sira e Libano, aiuti alla guerriglia sciita nello Yemen). L’acrobazia francese è spericolata, perché non ci sono finora segnali che l’Iran sarebbe disposto a riaprire i negoziati né tantomeno a fare concessioni così sostanziose. Il presidente Rouhani, e ancor più la guida religiosa suprema Ali Khamenei, si comportano come gli eredi dell’impero persiano e considerano legittime le aspirazioni ad un ruolo da superpotenza in Medio Oriente. Un residuo margine d’incertezza sulla decisione del 12 maggio, per
quanto esile, viene paradossalmente dalla Corea. In quel teatro pur lontanissimo, Trump ha dimostrato flessibilità. Il ritiro unilaterale dal patto con l’Iran potrebbe renderlo meno credibile anche nel summit con Kim Jong Un, se la conclusione è che l’America non rispetta i patti già firmati. Ma il conto alla rovescia procede implacabile, e lo stesso Macron si è detto convinto che Trump deciderà per l’uscita dall’accordo. Visto dall’Iran, lo scenario è molto diverso. I dirigenti di Teheran, religiosi e politici, non sembrano particolarmente spaventati dalla prospettiva di una ripresa delle sanzioni. In primo luogo perché la levata delle sanzioni è stata molto meno sostanziosa di quanto si credeva. Per esempio, rimane un isolamento del sistema bancario e finanziario, tant’è che noi turisti dobbiamo portarci dietro i contanti, le carte di credito non sono accettate. Inoltre nelle sanzioni e nel mercato nero chi fa affari sono le oligarchie di regime, come la galassia di aziende legate ai pasdaran. Per certi versi la denuncia americana dell’accordo è considerata un evento scontato, una sceneggiata di politica interna degli Stati Uniti. In quanto alla popolazione iraniana, ho avuto testimonianze frequenti del malcontento verso il regime. L’importanza del programma nucleare non viene condivisa da molti cittadini che hanno altri problemi: disoccupazione e inflazione. Ho sentito ripetere spesso questa lamentela: che il governo «si occupa dei problemi degli arabi», andando a finanziare guerre in Siria o nello Yemen, e sperperando risorse che servirebbero in casa propria. Annuncio pubblicitario
Leukerbad, pacchetto benessere 2018 Hotel Alpenblick direttamente vicino al Leukerbad Terme, www.alpenblick-leukerbad.ch, info@alpenblick-leukerbad.ch, Tel. 027 472 70 70, Fax 027 472 70 75, 3954 Leukerbad
Fr. 396.–
3 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card 5 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card 7 notti con mezza pensione, l‘ingresso giornaliero ai bagni termali del Leukerbad Terme, Sauna e bagno turco, libero accesso per la teleferica della Gemmi, per persona Leukerbad Plus Card Supplemento per camera singola Fr. 10.– al giorno su qualsiasi arrangiamento. La più grande piscina termale alpina d‘Europa è a vostra disposizione il giorno dell’arrivo dalle 12h 00
Fr. 660.– Fr. 896.–
Azione
20x PU NT I
Combatta la causa delle infiammazioni gengivali
6.20
collutorio meridol®
20x PU NT I
3.90
20x PUNTI
SU TUTTI I PRODOTTI MERIDOL®
dentifricio meridol®
VALIDO DAL 8.5.2018 ALL' 21.5.2018, NO A ESAURIMENTO STOCK
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK meridol Migros Angebotswerbung_209x141_d_F_I_RZ.indd 3
23.04.18 16:49
. e n o i z u d i r i d % 0 3 30%
2.50 invece di 3.60
30%
Tomme à la Crème Jean-Louis 200g (100g = Fr. 1.25)
2.45 invece di 3.50 Filet Tomme à la Crème Jean-Louis 5x30g Fr 11.63) (100g = Fr.
30%
1.25 invece di 1.80 Tomme à la Crème Jean-Louis 100g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK Offerta valida anche sulla Tomme natura 100g e Tomme cumino 100g.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
27
Politica e Economia
Shalom Bartali
Giro d’Italia in Israele Le tre tappe di Gerusalemme, Tel Aviv e Eilat sono l’occasione per ripercorrere
la storia recente del Medio Oriente per una volta non dal punto di vista politico ma del suo rapporto con la bicicletta
Giorgio Bernardelli In principio fu Theodor Hertzl, il padre del sionismo in persona: una celebre immagine dell’anno 1900 lo ritrae ad Altaussee, sulle montagne dell’Austria, con una Victoria Blitz, la bicicletta prodotta da Adam Opel prima del debutto nell’industria automobilistica. Amava la bicicletta, Hertzl; considerava quel nuovo mezzo di locomozione, allora modernissimo, un simbolo potente dell’emancipazione che aveva portato gli ebrei fuori dagli shtetl, i villaggi e quartieri ebraici dell’Europa Orientale. Non a caso la sua Victoria Blitz è tuttora uno dei pezzi forti dell’esposizione nel Museo ebraico di Vienna. Eppure neanche il padre del sionismo – l’uomo che per Gerusalemme aveva preconizzato con più di un secolo d’anticipo persino il tram – probabilmente osò mai immaginare che un giorno una grande gara ciclistica sarebbe partita dal cuore della Città Santa. Invece è quanto accaduto in questi giorni con il Giro d’Italia, la prima corsa a tappe del ciclismo internazionale a toccare nel suo percorso Israele. Molto è stato scritto su questo evento che – in un contesto incandescente come quello del Medio Oriente – inevitabilmente avrà anche ripercussioni politiche: sono state tre le tappe del Giro in Israele, le prime dell’edizione 2018, che dopo il prologo di venerdì 4 maggio a Gerusalemme (su un circuito cittadino disegnato con cura per evitare sconfinamenti oltre la Linea Verde che fino al 1967 segnava il confine di fatto con la Giordania) nei due giorni successivi ha toccato anche Haifa, Tel Aviv e il deserto del Negev fino a Eilat. Tre giorni nel segno della memoria di Gino Bartali, già riconosciuto ufficialmente nel 2013 dallo Yad Vashem – il memoriale della Shoah a Gerusalemme – come Giusto tra le nazioni, cioè uno di quegli eroi che hanno rischiato la propria vita per salvare quella di alcuni ebrei durante la persecuzione nazista (e che proprio in questi giorni riceverà postuma anche la cittadinanza onoraria israeliana). Ma il Giro d’Italia che fa tappa in Israele è anche molto altro. E allora se per una volta proviamo a lasciare un momento da parte la politica forse riusciremo ad accorgerci che il Giro è una splendida occasione per ripercorrere la storia recente del Medio Oriente da un punto di vista molto particolare: quello, appunto, del rapporto con la bicicletta. Relazione in Terra Santa non sempre facile, e non solo a causa delle pendenze non indifferenti di una città come Gerusalemme o per il caldo torrido del deserto. Intanto va detto che i primi a portare le biciclette a queste latitudini furono gli inglesi al tempo del mandato britannico in Palestina. Ma già nel 1930 l’Hapoel, il sodalizio sportivo dei pionieri sionisti, aveva fondato una sua unione ciclistica. E nel 1932 le prime Maccabiadi – i giochi sportivi del mondo ebraico – prevedevano nel loro programma una gara ciclistica per le strade di Tel Aviv. A complicare un po’ le cose ci si mise molto presto il protezionismo del nuovo Stato di Israele che, dopo la sua nascita nel 1948, in nome dell’economia di Stato impose barriere molto alte all’importazione di biciclette straniere, con l’intento di promuovere la produzione locale. Certo, va anche aggiunto che i kibbutz – i villaggi comunitari, icona del socialismo sionista teorizzato da David Ben Gurion – in quegli stessi anni furono un veicolo importante nella diffusione delle biciclette: le due ruote erano infatti il regalo ufficiale del movimento a ogni ragazzo in occasione del bar mitzva la cerimonia religiosa di ingresso a tredici anni nell’età adulta
Ebrei ultra-ortodossi a Gerusalemme. (AFP)
(e pure per il bat mitzva delle ragazze, in nome dell’egalitarismo – rivoluzionario per il Medio Oriente – predicato e praticato nei kibbutz). Eppure fino al 1984 le rigidissime regole israeliane continuarono comunque a imporre la presenza di un numero di matricola su ogni bicicletta; e i racconti dell’epoca dicono che – in assenza della fatidica targhetta – la polizia municipale era titolata persino a sgonfiare le gomme al malcapitato ciclista. Paradossi di un Israele socialista che non esiste più ormai da decenni. Molto più duraturo, invece, si sarebbe rivelato un altro ostacolo: i pregiudizi contro le due ruote da parte degli haredim, gli ebrei ultra-ortodossi immortalati in tutte le immagini di Gerusalemme coi loro abiti e cappelli neri. Tuttora nelle loro comunità considerano la bicicletta fondamentalmente un «gioco da bambini» che distoglie i giovani dallo studio della Torah (quando non addirittura una perversione che offende la «modestia» dei religiosi). Va detto, per altro, che non esistono veri e propri pronunciamenti rabbinici contro la bicicletta (se non il divieto di utilizzarla durante lo shabbat o le feste); eppure è un dato di fatto che nei loro quartieri gli adulti in bicicletta, fino a qualche tempo fa, erano una rarità (e le donne in bicicletta qualcosa di semplicemente impensabile). In Israele ma non solo: persino a New York l’allora sindaco Michael Bloomberg qualche anno fa dovette scendere a patti e cambiare il percorso di una pista ciclabile perché avrebbe attraversato una zona abitata da ebrei ultra-ortodossi. E ancora oggi – nonostante il successo registrato a Tel Aviv – in una città come Gerusalemme, che conta oggi oltre 850 mila abitanti, l’introduzione del servizio del bikesharing rimane bloccata proprio dall’ostilità dei partiti religiosi ebraici. Nonostante tutto questo, la cultura della bicicletta comunque cresce oggi in Israele e l’ospitalità offerta al Giro d’Italia in qualche modo ne rappresenta un simbolo. Dall’inizio del decennio sono aumentate a vista d’occhio le due ruote, soprattutto nelle aree metropolitane. A Tel Aviv le statistiche cittadine dicono che il 15 per cento degli abitanti sceglie questo mezzo per recarsi a scuola o al lavoro. Ma anche a Gerusalemme negli ultimi tempi è scoppiato il boom delle biciclette a pedalata assistita, che permettono anche a chi non ha un fisico da grimpeur di affrontare con disinvoltura le salite intorno alla Città Vecchia (anche se qualche preoccupazione in più in città oggi la destano i ciclisti che toccano ben poco i freni nella di-
scesa di Jaffa Street, l’arteria commerciale, sempre piena di pedoni...). Anche fuori dalle città, poi, la bicicletta in Israele sta conquistando nuovi spazi; un sogno ambizioso – ad esempio – è quello dell’Israel Bike Trail, una pista ciclabile di oltre 800 chilometri da percorrere in mountain bike che si propone di far attraversare tutto il Pa-
ese dal monte Hermon al nord fino ad Eilat, la città israeliana sulle rive del mar Rosso, nell’estremo sud. Fu l’allora presidente Shimon Peres a inaugurare il primo tratto nel 2013, anche se per ora ad essere davvero percorribile è solamente la parte sud, quella che attraversa il deserto del Negev da Mitzpe Ramon fino ad Eilat.
Ed è proprio su queste strade polverose che può accadere persino quanto apparentemente oggi sembrerebbe impossibile: mettere insieme arabi ed ebrei grazie alle due ruote. Dal 2003 ogni autunno si tiene infatti l’Israel Ride un evento internazionale per cicloamatori promosso dall’Arava Institute for Environmental Studies, un istituto scientifico che ha l’obiettivo di far dialogare tra loro arabi ed ebrei almeno sulle questioni dell’ambiente. Perché proprio nello stesso Medio Oriente dove tutti si combattono in nome della terra, questa stessa terra soffre le conseguenze del cambiamento climatico e dell’inquinamento. E non c’è muro sufficiente a trattenerne gli effetti da una parte sola della barricata. Ecco allora che un mezzo ecologico come la bicicletta è diventato il testimonial perfetto per lanciare questo messaggio; e un cicloraduno in cinque tappe da Gerusalemme a Eilat un modo per raccogliere fondi che vanno a finanziare la formazione di giovani leader ambientalisti israeliani, giordani e palestinesi presso l’Arava Institute, dove svolgono insieme attività di ricerca per imparare ad affrontare queste sfide. Non sfrecceranno veloci come i campioni del Giro d’Italia, ma il traguardo davanti a loro lo hanno comunque ben chiaro. E a questo Medio Oriente sempre così pieno di nubi oscure suggeriscono che alzarsi sui pedali potrebbe essere un esercizio utile per provare a ritrovare la strada. Annuncio pubblicitario
33% di riduzione.
Rende frizzante l‘acqua svizzera!
33%
99.- invence di 149.99. SodaStream CRYSTAL
con 2 bottiglia in vetro e 1 cilindro con anidride carbonica di 60 litri (nero & bianco)
In vendita nelle maggiori filiali Migros. ARTICOLI M-BUDGET E ARTICOLI GIÀ RIDOTTI ESCLUSI, SENZA CILINDRO CON ANIDRIDE CARBONICA E RICARICA, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5. AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% di riduzione.
da 2 unità
20% Tutti i tubi, squeezes o bicchieri THOMY a partire da 2 prodotti. Ad es. THOMY Mayonnaise à la Française, 2 x 265 g, 4.00 invece di 5.00 CHF
*In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% di riduzione.
conf. da 2
conf. da 2
20%
*In vendita nelle maggiori filiali Migros.
NIVEA.ch
SU TUTTI I PRODOTTI NIVEA HAIR STYLING IN IMBALLAGGI MULTIPLI, OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
NIVEA Spray Styling in confezioni multiple per es. Color Care & Protect in conf. doppia, 2 x 250 ml, 6.30 invece di 7.90
20%
NIVEA Styling Mousse in confezioni multiple per es. *Diamond Volume Care in conf. doppia, 2 x 150 ml, 7.00 invece di 8.80
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
29
Politica e Economia
Forti critiche al progetto di sopprimere le azioni al portatore Finanza Il progetto del Consiglio federale di abolirle, nell’ambito di nuove normative sulla trasparenza
in materia di società e azioni incontra forti opposizioni
Ignazio Bonoli È appena scaduto il termine della consultazione sul progetto di legge del Consiglio federale che propone la soppressione della possibilità di emettere azioni al portatore per le società non quotate in borsa. A quanto pare però le discussioni sul tema, talvolta animate, non sono finite. Basti, infatti, ricordare che la proposta di legge è dovuta alle richieste dell’OCSE, fatte proprio dal G-20 e dall’UE, di migliorare la trasparenza fiscale attraverso standard internazionali, tra i quali anche il divieto di emettere azioni al portatore. All’estero, esse vengono, infatti, considerate un veicolo per traffici finanziari illegali. Di fronte a queste richieste, il Consiglio federale ha reagito mettendo in consultazione un progetto di legge che prevede l’abolizione delle azioni al portatore per società non quotate in borsa e confermando la volontà di garantire in certi casi l’assistenza giudiziaria, quando le richieste concernono dati fiscali rubati, ma che non sono stati forniti direttamente dall’autore del furto allo Stato interessato. In Svizzera, le azioni al portatore hanno una lunga tradizione, e non soltanto per piccole e medie imprese. Anche società quotate in borsa si avvalevano volentieri di questo tipo di azione, emettendo spesso contempo-
raneamente azioni nominative e azioni al portatore. Le prime, di cui le società conoscevano i detentori, venivano emesse ad esempio per salvaguardare il «carattere» svizzero dell’impresa, ovvero, facendo in modo che tali azioni fossero emesse o trasferite soltanto a soggetti svizzeri. Le seconde, per contro, di cui non si conoscevano i detentori, spesso finivano in mano a soci stranieri. Le azioni al portatore presentano il vantaggio di una trasferibilità semplice e poco costosa. Il fatto che il socio rimanga anonimo (e l’interesse di rimanere anonimo può essere legittimo) può aiutare la società a trovare capitale. Vi sono anche molteplici svantaggi: ad esempio, il fatto che la società non conosca i soci la obbliga a pubblicare gli inviti all’assemblea generale e altre comunicazioni ai soci sul Foglio ufficiale svizzero di commercio, salvo che essa conosca con assoluta certezza tutti i soci; oppure, la società non è in grado di evitare l’acquisto della maggioranza delle azioni da parte di una società concorrente (eccezione fatta per le società quotate in borsa). Secondo valutazioni della Confederazione, il problema interessa circa 60’000 aziende medie e piccole, cioè circa il 30% di tutte le società per azioni. Bastano questi numeri per evidenziare l’importanza del problema. Le posizioni contrarie alla proposta di legge si
basano essenzialmente su tre argomenti. Il Forum Globale (150 paesi collegati con l’OCSE) non chiede la soppressione delle azioni al portatore, la Svizzera ha introdotto nel 2015 solo l’obbligo per gli azionisti «anonimi» di annunciarsi. Infine, lo stesso Parlamento federale, nella votazione del 2014 sulla Legge federale concernente l’attuazione delle raccomandazioni del gruppo d’azione finanziaria GAFI, non ha deciso la soppressione delle azioni al portatore. Aspre critiche ha quindi sollevato anche la proposta di conferire un termine di 18 mesi, dopo l’entrata in vigore della legge, entro il quale gli azionisti devono annunciarsi presso le società emettitrici. Se il termine non viene rispettato, gli azionisti perdono definitivamente i loro diritti sulle azioni. Alcuni giuristi giudicano la proposta al pari di una «espropriazione», l’USAM e l’UDC parlano di stridente contrasto con le stesse basi della Costituzione. Alcuni avvocati aggiungono che si tratta di una mossa indegna di uno Stato di diritto. Scendendo sul piano pratico, si sa che molti azionisti al portatore non hanno rispettato il termine di annunciarsi previsto già nella legge del 2015. Ma la situazione particolare fa dire ad alcuni giuristi che qui non è proprio il caso di applicare il principio secondo cui l’ignoranza della legge non giustifica il reato. La misura avrebbe, infatti,
Gli interni della Borsa svizzera a Zurigo: il problema delle azioni al portatore concerne il 30 per cento delle società per azioni. (Keystone)
effetti perversi non solo per azionisti ignari, ma per esempio anche per quei creditori che hanno accettato le loro azioni in pegno. Anche il previsto obbligo per le società di persone con una cifra d’affari di almeno 100’000 franchi,nonché per le persone giuridiche (comprese le associazioni) di avere un conto in una banca svizzera (con lo scopo di combattere il riciclaggio di denaro sporco) solleva parecchie critiche. Tra queste anche quella di praticare un intervento sproporzio-
nato sulla libertà di commercio, che potrebbe anche trasformarsi in un «obbligo di contrarre» per le banche. Sul piano politico, i socialisti vorrebbero perfino inasprire certe disposizioni, mentre fra gli altri partiti regna parecchio scetticismo. L’abolizione delle azioni al portatore è chiaramente respinta da UDC, PLR e PPD, mentre l’Unione arti e mestieri e non vuole nemmeno entrare in materia. Vita difficile quindi per un progetto sul quale le pressioni dall’esterno non si allenteranno. Annuncio pubblicitario
! a m m a M e i Graz IL 13 MAGGIO È LA FESTA DELLA MAMMA
& S M S VINCI 1 DEI N I W 50 MINI COOLER
COKE IN PALIO* Invia il codice-vincita «Coke» al 424 e partecipa all’estrazione!
6
95
12×150ml
*Il concorso si terrà nel periodo tra l’8.5 e il 21.5.2018. L’ultimo termine di partecipazione è il 21.5.2018. Nessun obbligo d’acquisto. Partecipazione possibile solo tramite SMS. I premi non vengono corrisposti in contanti, né possono essere trasferiti a terzi. Nessuna corrispondenza. Sono escluse le vie legali. La vincita include un Mini Cooler Coca-Cola, senza contenuto. Illustrazione non vincolante. Al momento dell’estrazione, i partecipanti devono avere compiuto i 18 anni. Tutte le condizioni di partecipazione sono disponibili al link www.coke.ch/de/muttertag ©2018 The Coca-Cola Company.
Coca-Cola è in vendita alla tua Migros
Hit
Scoprite i nuovi
condimenti THOMY per insalate
Hit
3 20 3.20
Hit
3 20 3.20 THOMY French 450 ml
THOMY Herbs 450 ml
Hit
3 20 3.20 THOMY Italian 450 ml
OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK In vendita nelle maggiori filiali Migros.
Hit
3 20 3.20 THOMY Herbs Light 450 ml
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
31
Politica e Economia Rubriche
Il Mercato e la Piazza di Angelo Rossi Un Ticino diviso in due Da quando la popolazione residente in Ticino, seguendo l’attrattiva dei posti di lavoro nel settore dei servizi, ha cominciato ad abbandonare le località più periferiche per venire ad abitare negli agglomerati urbani, è cominciata ad affiorare l’immagine del Cantone diviso in due. Questa immagine risulta particolarmente adeguata, quando l’elettorato ticinese viene chiamato ad esprimersi su riforme fiscali. Prendete, per fare un esempio, il risultato della votazione del 24 settembre dello scorso anno sul decreto federale con il quale si voleva aumentare l’IVA per finanziare l’AVS: sì, 49,95%, no, 50,05%. Questo testa a testa si è ripetuto nella recente votazione sul referendum contro la riforma fiscale e sociale: si, 49,9%, no, 50,1%. Siccome questa volta si trattava di un referendum, la maggioranza di no significa però che la riforma è stata accettata. Metà dell’elettorato ticinese sembra dunque essere favorevole a
sgravi fiscali e contrario ad aumenti di imposta. L’altra metà, invece, si pronuncia esattamente al contrario. Osserviamo ancora che le quote dei sì e dei no, su temi di natura fiscale, sembrano non essere influenzate dal livello della partecipazione al voto. È deprecabile che nella recente votazione sul referendum fiscale così pochi elettori abbiano espresso la loro opinione (32,4%). Ma, come testimonia l’esempio della votazione federale dello scorso settembre, anche una quota di partecipazione del 46,8% non avrebbe mutato gli equilibri. Di conseguenza possiamo arrischiarci ad affermare che, in Ticino, attualmente, esiste una parità quasi perfetta tra chi è favorevole a sgravi fiscali e chi invece li combatte. I favorevoli e i contrari non abitano però nei medesimi comuni. Se ci diamo la pena di analizzare, anche in modo grossolano, la geografia di questo voto ci accorgiamo infatti che il risultato di pareggio,
a livello cantonale, nasconde di fatto una situazione di forti disparità a livello dei singoli comuni. Per dare ai lettori il modo di capire a che cosa ci riferiamo quando parliamo di forti disparità vogliamo citare due esempi che riguardano la votazione più recente. Il primo riguarda il peso del voto della città di Lugano. Nella recente consultazione la differenza tra i no e i sì a livello cantonale è stata di sole 193 schede a favore del no. A Lugano, invece, i voti degli oppositori al referendum hanno superato quelli dei favorevoli di 1295 schede. Questo significa quindi che, se togliessimo i risultati della città di Lugano dal risultato totale, questo cambierebbe: invece di un’eccedenza di no di 193 schede avremmo un’eccedenza di sì di 1102 schede. Senza il risultato di Lugano il referendum sarebbe stato approvato a livello del Cantone. In termini percentuali i si sarebbero infatti saliti al 50.9% mentre i no
sarebbero scesi al 49.1%. La riforma fiscale-sociale sembra quindi essere stata fatta su misura per l’economia e il... sociale della città di Lugano perché i voti dei suoi sostenitori si sono concentrati proprio lì. Ma quali sono stati i comuni che la riforma l’hanno invece respinta? Per dare una risposta a questo interrogativo abbiamo suddiviso l’effettivo dei comuni ticinesi dapprima in due categorie: i comuni del Sopraceneri e quelli del Sottoceneri. In seguito ogni categoria è stata di nuovo suddivisa in due: i comuni di agglomerato urbano e quelli di periferia. Abbiamo così ottenuto quattro categorie che ci servono per indagare se la posizione geografica (Sopra – o Sottoceneri) e il tipo di comune (urbano o periferico) possano aver avuto un’influenza sull’esito del voto. Dei quattro gruppi di comuni indagati solo quello dei comuni di agglomerato urbano del Sottoceneri (si tratta degli agglomerati di Lugano
e Mendrisio) ha approvato largamente la riforma (73%), respingendo il referendum. All’altro estremo abbiamo il gruppo dei comuni di periferia del Sopraceneri che hanno respinto la riforma, approvando, nella misura del 78,5%, il referendum. Nel Sopraceneri anche i comuni di agglomerato urbano (comprese Bellinzona e Locarno) hanno approvato il referendum nel rapporto di due terzi a un terzo. Infine il gruppo dei comuni periferici del Sottoceneri ha accolto il referendum, ma solo con la lievissima maggioranza di un comune. In sé la geografia dei comuni che hanno approvato il referendum somiglia molto a quella dei comuni nei quali risiede la tifoseria dell’Ambrì Piotta; quella dei comuni che l’hanno respinto alla geografia dei comuni nei quali risiede la tifoseria del Lugano. Con una eccezione di peso, però: i comuni dell’Alta Leventina, compreso Quinto, il referendum l’hanno respinto.
in Piemonte e in Liguria, dove il Pd ha salvato tre collegi a Torino e i grillini altrettanti a Genova. Persino l’Emilia un tempo rossa ha visto prevalere l’alleanza a trazione leghista da Parma a Ferrara, con il Pd che ha salvato il collegio senatoriale di Modena per 37 voti. Di fronte a simili risultati nelle aree più avanzate del Paese, ulteriormente rafforzati dal test tra Udine e Trieste, l’idea di costruire un governo dei secondi e terzi classificati appare una forzatura ai limiti dell’azzardo. Ovviamente ci sono anche altre ragioni. Un’alleanza Pd-Cinque Stelle avrebbe numeri estremamente risicati al Senato. E aprirebbe una contraddizione difficile da risolvere nella cultura politica dei due partiti. Nell’ansia di spiegare frettolosamente il crollo elettorale, il centrosinistra si è convinto che i suoi voti siano transitati al movimento di Grillo e Di Maio. Il che può anche essere vero, in particolare al Sud. Ma sono voti che difficilmente si prestano a essere
incasellati nella lettura della tradizione novecentesca. I Cinque Stelle non sono la nuova sinistra. Sono e restano un movimento antisistema; non a caso la base preferisce a schiacciante maggioranza un accordo con l’altra forza sovranista, anti-establishment e anti-europea, la Lega. Per far digerire l’apertura al nemico naturale, il Pd, Di Maio si è inventato che non di alleanza con un partito si tratterebbe, ma di un contratto nell’interesse dei cittadini: un’esercitazione lessicale degna delle pagine più misteriose della Prima Repubblica. Allearsi con i Cinque Stelle servirebbe solo a tamponare la crisi del centrosinistra e ad alienargli del tutto l’elettorato del Nord, garantendo una formidabile arma di propaganda a Salvini e allo stesso Berlusconi. La resa dei conti elettorali sarebbe solo rinviata; e il prezzo da pagare non farebbe che crescere. L’alternativa non è ritirarsi sull’Aventino; è affrontare le divisioni interne, individuando una linea condivisa e un
leader nuovo. Che difficilmente potrà essere un nemico di Renzi; ma non potrà neanche essere un suo prestanome. L’unico che ha interesse ad andare subito a votare è Matteo Salvini. Mentre Di Maio si è molto esposto in questi cinquanta giorni, e difficilmente potrebbe ripetere l’exploit del 4 marzo, il capo della Lega – divenuto di fatto il capo del centrodestra – sarebbe sicuro di crescere ancora, a scapito di Berlusconi. Il presidente Mattarella (foto) però farà di tutto per salvare la legislatura. Già si parla di un incarico pieno alla presidente del Senato Casellati, che potrebbe far nascere un governo di centrodestra a forte tasso istituzionale con l’astensione del Pd. A meno che Salvini non decida di far saltare il banco e tornare alle urne. Ma senza una modifica alla legge elettorale, che preveda un premio di maggioranza, è difficile che le cose si chiariscano. E intanto la ripresa economica, mai particolarmente brillante, rallenta.
fra Lugano e Lucerna, tenendo conto dei dati delle rispettive classifiche. Sono questi: 41 strutture alberghiere a Lugano e 52 a Lucerna; 1680 camere e 3170 letti sul Ceresio contro 3044 camere e 5824 letti sulle rive della Reuss. Lucerna, pur avendo quasi il doppio di ricettività rispetto a Lugano, mette a segno differenze ancor più marcate negli arrivi (277 mila ospiti a Lugano e 745 mila a Lucerna), come pure nei pernottamenti (520 mila sul Ceresio e 1 milione e 270 mila in riva alla Reuss). Non è forse una fotografia della crisi in cui si dibatteva il turismo ticinese prima del salvifico 2017? Restando in campo turistico, in Ticino le cifre di Locarno parlano di 27 alberghi, 746 camere e 1500 letti che hanno accolto 129 mila ospiti per 267 mila notti. Un confronto con Lugano non è però possibile, dato che il Locarnese può contare anche su altri importanti poli ricettivi (Ascona, Losone, Tenero ecc.) assenti invece nel Luganese. Tristissimo primato nei dati relati-
vi alla composizione demografica: Chiasso è la città meno giovane della Confederazione (lo ha evidenziato anche il «Tages Anzeiger») con solo il 37% di popolazione nel segmento fra 0 e 39 anni, quindi con un 63% dai 40 in su! Dai dettagli emerge che su 8331 abitanti, 2096 (25%) sono anziani oltre i 65 anni, mentre quelli da 0 a 19 anni sono solo il 15,7 % (1311 in totale). Sorprendenti invece i dati sul numero di auto ogni 1000 abitanti: con Bellinzona (607) e Lugano (619) nella media nazionale, la città ticinese più ecologica è Locarno (478); sul fronte opposto Chiasso «sfora» con 641 auto e Mendrisio addirittura svetta con 666 auto ogni 1000 abitanti! Consolazione: la palma della città più motorizzata spetta ad Appenzello con ben 1029 veicoli ogni 1000 abitanti. Ma nei computi statistici Trilussa è sempre in agguato: togliendo le vetture a noleggio con le targhe AI presenti in tutta la Svizzera quasi di sicuro il primato passerebbe a qualche altra città.
In&outlet di Aldo Cazzullo Impasse politica La politica italiana si è infilata in un vicolo cieco. Il problema è che nessuno ha interesse ad allearsi con nessuno. Il Pd ha una sola ma formidabile motivazione per fare l’accordo con i 5 Stelle: l’esigenza di evitare il voto anticipato (oltre che di salvare il seggio e per qualcuno il Ministero). Ma c’è una ragione
almeno altrettanto valida che dovrebbe sconsigliarlo: relegare il Nord all’opposizione. Le regionali in Friuli Venezia Giulia hanno confermato il dato emerso il 4 marzo. In tutto il Lombardo-Veneto, il centrodestra vince dappertutto, tranne a Milano centro. Non cambia molto
Zig-Zag di Ovidio Biffi Non sono sempre solo statistiche Trovo su un quotidiano questo titolo: «Il Ticino ha l’economia più dinamica». Di colpo tiro un sospiro: finalmente potrò dire addio all’intonazione pessimistica che mi deriva da un quadro socio-economico contraddistinto da poli che si indeboliscono, da centri che si svuotano e in balia di degrado e imprenditorialità scadente. Purtroppo, leggendo l’articolo, scopro che considerare «attuale» la ricerca effettuata dall’Ufficio di statistica cantonale (Ustat) è perlomeno illogico: riguarda sì l’economia cantonale, ma prende in considerazione dati vecchi di almeno tre anni (vanno dal 2011 al 2015) e quindi non possono più essere considerati speculari del momento. Di colpo ritrovo le mie fisime negative. Quasi in contemporanea viene presentato anche l’annuario «Statistiche delle città svizzere 2018», ricerca effettuata dall’Ufficio federale di statistica per conto dell’Unione delle Città svizzere. Si tratta di un poderoso lavoro di raccolta dati (anche qui la tara si sente:
sono del 2016...) legati a censimento della popolazione e demografia ma con estensioni che vanno a riguardare tutta una serie di attività e implicazioni sociali: struttura della popolazione, spazi abitativi occupati, lavoro e redditi, energia, tipo di abitazioni, turismo, mobilità e traffico, sicurezza, formazione, politica, finanze pubbliche e aggiornamenti sulle agglomerazioni. Il risultato è simile a una vera e propria TAC, una tomografia computerizzata, della convivenza e delle diversità registrate negli agglomerati della Confederazione, con ben 178 i comuni presi in esame, di cui 5 del nostro cantone (Chiasso, Mendrisio, Lugano, Bellinzona e Locarno). I tanti centri e i moltissimi dati aggiornati sono un invito al giornalista ad allestire una serie di interrogativi legati alla domanda «lo sapevate che...». Ne deriverebbe però una lettura ferma ai confronti numerici, non in grado di esporre al lettore anche prove più consistenti, ad esempio sull’esisten-
za di un «malaise» sociale, oppure conferme o smentite del perdurare di una crisi. Sulle prime penso di cercare qualche confronto o legame con la citata ricerca ticinese, ma capisco subito di non essere all’altezza: non possiedo la professionalità indispensabile per districarsi in una simile giungla di dati statistici. Di riflesso difetta anche la capacità di arrivare a un resoconto che possa anche solo avvicinare la magistrale lezione che Angelo Rossi ha saputo regalarci su «Azione» (no. 17) radiografando la vena giugulare di Lugano, quella via Nassa teatro (e ormai anche un po’ simbolo per tutto il cantone) di uno svuotamento che preoccupa più per l’assenza di vocazioni commerciali e avvicendamenti sostitutivi che per vuoti che già annovera. Così mi limito a un breve tuffo nelle quasi duecento pagine dell’annuario «Statistiche delle città svizzere 2018» cercando qualcosa che vada oltre a numeri e classifiche. La scelta cade sul turismo per un mini-confronto
La «Grill Edition» Cucina & Tavo la per veri griglietariani.
29.80
Griglia Cucina & Tavola 45 x 27 cm, offerta valida fino al 21.5.2018
19.80
Grill a secchiello Cucina & Tavola 27 x 21 x 22 cm, offerta valida fino al 21.5.2018
12.80
Posate per grill Cucina & Tavola in set da 3 disponibili in rosso, blu o verde, per es. verde, offerta valida fino al 21.5.2018
4.90
Spazzola per grill Cucina & Tavola disponibile in rosso, blu o verde, per es. rossa, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
La «Grill Edition» Cucina & Tavo la per veri griglietariani.
29.80
Griglia Cucina & Tavola 45 x 27 cm, offerta valida fino al 21.5.2018
19.80
Grill a secchiello Cucina & Tavola 27 x 21 x 22 cm, offerta valida fino al 21.5.2018
12.80
Posate per grill Cucina & Tavola in set da 3 disponibili in rosso, blu o verde, per es. verde, offerta valida fino al 21.5.2018
4.90
Spazzola per grill Cucina & Tavola disponibile in rosso, blu o verde, per es. rossa, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% su tutti i succhi e i nettari Sarasay.
20%
Tutto l’assortimento Sarasay per es. Fairtrade Orange, 1 l, 2.45 invece di 3.10
Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
35
Cultura e Spettacoli L’arte di François Bonjour Per essere capite le opere di Bonjour, in mostra alla Must Gallery di Lugano, necessitano di una fruizione lenta
Pochi giorni al tappeto rosso Siamo ormai al countdown: dall’8 al 19 maggio il cinema del mondo si ritrova in Costa Azzurra a Cannes
Scegliere di non avere figli Nel documentario Lunàdigas la voce viene data alle donne che non vogliono essere madri
La scena ticinese Nuove prospettive per la scena teatrale del nostro Cantone, fra coraggio e innovazione
pagina 39
pagina 37
pagina 41
pagina 43
Tutti in America
Mostre Dipinti dal Philadelphia Museum
of Art a Palazzo Reale di Milano
Gianluigi Bellei Andiamo tutti in America! Forse di questi tempi non è il caso, ma alla fine dell’Ottocento era una manna; anche per l’arte. Nel 1860 gli Stati Uniti erano il quarto paese più industrializzato del mondo e a fine secolo il primo. L’industria moderna correva parallelamente all’intensificarsi della ferrovia. Anche se, a dire il vero, la ricchezza era concentrata nelle mani di poche persone. Solo 25’000 individui possedevano la metà di quella nazionale. Dall’altra parte della Terra, a Parigi, nel 1875 abitavano 8000 artisti, «un esercito di studenti d’arte e migliaia di persone impegnate nel commercio di opere d’arte». Gli artisti, soprattutto gli impressionisti, godevano del favore del boom economico del momento. Fino al crollo dell’Union Générale nel 1882 che innesca il crack della borsa francese. Ma c’era l’America con i suoi nuovi ricchi che avevano bisogno del mito dell’arte per sentirsi colti, à la page. Già nel 1866 Cadart, il mercante parigino famoso perché la sua bottega è il centro della Société des aquafortistes, va a New York con tantissimi dipinti di Corot, Courbet, Ribot… Dopo la crisi anche Paul Durand-Ruel si decide e, in un primo momento, invia 200 opere dei suoi impressionisti a New York dove poi nel 1887 apre una galleria. Negli anni Settanta sorgono i maggiori musei americani come il Museum of Fine Art di Boston, il Metropolitan di New York e il Philadelphia Museum of Art. I collezionisti americani erano prevalentemente divisi in due categorie. I nuovi ricchi che compravano opere di artisti morti o famosi come investimento conservatore e riconoscimento del loro stato sociale, e i vecchi magnati delle ferrovie o dell’industria che possedevano una ricchezza capitalizzata e potevano rischiare comprando opere di artisti viventi. Una bella contraddizione, soprattutto per gli impressionisti considerati da tutti degli antiborghesi. Che però sguazzavano bene nell’ambiente e come dei bravi affaristi giocavano sulla rivalità fra i loro due mercanti Durand-Ruel e Petit. Il Philadelphia Museum of Art ha una collezione di duecentoquaranta-
mila opere rappresentative di duemila anni di storia. Nel 1925 è nominato direttore lo storico Fiske Kimball che invia i suoi collaboratori in Giappone, in Cina, in Francia, in Inghilterra, ad acquistare arredi e quant’altro. Oggi possiede opere che vanno dalle antiche statue buddiste alle scritte al neon di Bruce Nauman. Ha bisogno di una ristrutturazione e di un ampliamento. L’incarico è stato dato all’architetto Frank Gehry e i lavori dovrebbero terminare nel 2020. Nel frattempo alcune opere sono in pellegrinaggio all’estero. Si tratta di cinquanta lavori di pittori impressionisti e postimpressionisti che ora sono esposti a Palazzo Reale di Milano fino al 2 settembre grazie alla collaborazione fra Palazzo Reale, appunto, e MondoMostre Skira. A Filadelfia tutto inizia grazie alla pittrice Mary Cassatt che soggiorna a Parigi. Il fratello Alexander, il quale gestisce la Pennsylvania Railroad, una delle società più grandi del mondo, la raggiunge nel 1882 assieme alla moglie e inizia a comprare opere di Manet, Monet, Degas. Alla presidenza della Pennsylvania Railroad dopo Cassat viene nominato Frank Graham Thomson che lo imita nei suoi viaggi parigini. Ed è qui che conosce Paul Durand-Ruel il quale, intuite le possibilità di vendita, si trasferisce in America. Il museo si è ingrandito grazie alle donazioni dei collezionisti locali che in genere offrivano interi nuclei di opere. Fra questi troviamo Albert C. Barnes, chimico e uomo d’affari; Samuel Stockton White membro di una famiglia che possedeva la più grande fabbrica di forniture dentistiche degli Stati Uniti; Henry P. McIlhenny con la sorella Berenice McIlhenny Wintersteen; Albert Eugene Gallatin, avvocato di origine facoltosa che si dedicava solo al collezionismo d’arte; Louise e Walter Arensberg, rispettivamente poeta e pianista e infine Louis E. Stern, avvocato patrocinatore che nel 1964 ha donato al museo più di trecento opere. A Palazzo Reale la mostra si snoda attorno alle figure di questi collezionisti ed espone le loro donazioni. Sale sobrie, con dipinti ben distanziati e ottimamente illuminati; all’inizio di ogni sala
Mary Cassatt, Donna con collana di perle in un palchetto, 1879, olio su tela. (Philadelphia Museum of Art, Lascito di Charlotte Dorrance Wright, 1978)
la foto del mecenate con la sua biografia; schede per ogni quadro, sintetiche ed esaustive come nel catalogo. Insomma una bella mostra non certo di carattere scientifico, ma piacevole e alla portata di tutti. Mette voglia di andare a Filadelfia a vedere il museo, magari dopo la ristrutturazione di Frank Gehry che sarà stupenda. Come tutti i suoi interventi. Fra le opere esposte segnaliamo Donna con collana di perle in un palchetto di Mary Cassatt del 1879; la Cassatt è stata l’unica pittrice americana ad esporre con gli impressionisti. Il dipinto di bella fattura mostra una giovane mentre osserva le persone dei palchi opposti riflessi nello specchio alle sue spalle. Stesso gioco con La classe di danza di Edgar Degas del 1880 nel
quale uno specchio dietro le giovani ballerine riflette la vista sul panorama industriale che si intravvede dalla finestra opposta. Poi Il ponte giapponese di Claude Monet del 1895, fatto costruire dall’artista nella sua tenuta di Giverny per poter ammirare le ninfee che sperava di coltivare: la prima delle trecento opere che Monet ha dedicato al giardino acquatico. Curiosa, infine, la storia de L’atleta di Auguste Rodin del 1901-1904. Nel 1901 il futuro collezionista Samuel Stockton White, allora studente all’università di Cambridge e culturista, viene presentato ad Auguste Rodin come modello. L’artista rimane impressionato dalla possenza e dalla «schiena larga e robusta» del giovane che gli permette di «sfruttare gli avval-
lamenti e i rigonfiamenti dei muscoli per attirare la luce», come scrive Jennifer A. Thompson in catalogo, e realizza una scultura che richiama il Pensatore del 1880-1881. In questo caso l’uomo sembra riposare più che meditare, ma il piccolo bronzo è un capolavoro di perfezione scultorea con la sua posizione a chïasma e il modellato plastico e vigoroso. Dove e quando
Impressionismo e avanguardie. Capolavori dal Philadelphia Museum of Art. A cura di Jennifer Thompson e Matthew Affron. Milano, Palazzo Reale. Fino al 2 settembre. Catalogo Skira.
NovitÃ
20x PUNTI
VEGGIE SNACK
RICCO DI VERDURE
Con ingredienti naturali
3.90 KNORR Veggie Snack Mediterranean Couscous, Thai Green Curry Rice & Quinoa
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 21.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
37
Cultura e Spettacoli
L’intimo racconto dell’arte Mostre Le opere più recenti di François Bonjour alla Must Gallery di Lugano
Film Netflix propone
il nuovo lavoro di Alex Garland
Alessia Brughera Ci sono opere d’arte che per essere comprese appieno presuppongono una lenta fruizione, un approccio quasi archeologico che permetta di far emergere, poco alla volta, ogni particolare necessario alla visione d’insieme. È proprio ciò che accade con i lavori di François Bonjour, quadri-oggetto dove ogni traccia va cercata, scoperta, ritrovata. Le creazioni dell’artista, nato a Cham nel 1948 e ticinese d’adozione, ci inducono a osservarle con estrema attenzione, ci esortano a esplorarne ogni dettaglio, a soffermarci su ogni porzione varcando con lo sguardo i confini tra i vari elementi. Bonjour predispone accuratamente queste composizioni attraverso l’accostamento di materia, segno e immagine, rappresentando storie che mescolano echi della realtà alle suggestioni del suo universo visionario. Ciò che più caratterizza questi lavori è difatti la dimensione narrativa, capace di trasformarli in piccoli brani raccontati con i frammenti dell’esistenza. Non è un caso che proprio la carta e la scrittura abbiano spesso un ruolo di primo piano all’interno delle opere dell’artista. Quanto anche negli esiti più recenti Bonjour abbia saputo mantenere viva la sua vena affabulatoria lo testimonia la rassegna allestita nelle sale della Must Gallery di Lugano, mostra che raccoglie una selezione di lavori realizzati dall’artista negli ultimi due anni. Sono opere, queste, che se da una parte rivelano la continuità d’intenti che guida Bonjour sin dai suoi esordi, dall’altra manifestano la sua attitudine all’assidua sperimentazione e la sua capacità di rinnovarsi a ogni obiettivo conquistato. Per l’artista la meta è condizionata dal percorso attraverso cui vi si è arrivati e soprattutto dagli strumenti con cui vi si è giunti. Questi strumenti sono rimasti per lui sempre gli stessi perché fin da subito individuati come espressione più veritiera del suo intimo sentire. È infatti dagli anni
Annientati da una natura misteriosa
Alessandro Panelli Annihilation (Annientamento),
Netflix USA/GB, di Alex Garland; con Natalie Portman, Jennifer Jason Leigh, Oscar Isaac, Tessa Thompson; dall’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer.
François Bonjour Messaggi, 2017 (tecnica mista).
Settanta che l’idea di aggregazione di diversi materiali governa gli allestimenti di Bonjour ponendosi come concentrazione di significati da sviscerare: nascono così opere che diventano veri e propri luoghi dove si dispiegano ricordi, esperienze e riflessioni. I materiali utilizzati da Bonjour non sono scarti rubati alla contingenza con l’intenzione di dar loro una nuova vita, sono piuttosto entità individuate per il loro potenziale evocativo. L’artista li sceglie con riguardo e li combina tra loro con estremo rigore creando misurati spazi tridimensionali che contengono memorie del passato e meditazioni sul presente. Fogli di carta, fili di spago, pagine di libro, brandelli di stoffa e pezzi di cera rossa, accostati al colore e all’irruenza del gesto che li altera, sono per l’artista elementi del mondo reale da trasfigurare in elementi del mondo interiore. Sebbene il lavoro di Bonjour mostri una certa vicinanza ad alcune delle correnti che hanno segnato la storia (come il Dadaismo o l’Arte Povera, ad esempio) e che sono state sicuramente fondamentali per la crescita del linguaggio
dell’artista, esso si sviluppa negli anni orientandosi verso una marcata individualità, sorretta dalla peculiarità dei mezzi e dalla spontaneità espressiva. Nelle opere presenti nella rassegna luganese, Bonjour sembra tendere a una maggiore essenzialità, a una dimensione minimalista in cui materia, segno e pigmento, ancora indissolubilmente fusi tra loro, danno vita a teatri della rievocazione armoniosamente meditati. L’artista struttura fitte associazioni, crea connessioni da interpretare muovendosi tra calcolo e casualità, tra gioco e regola. Più disciplinate nell’accostamento delle tracce deposte sulla superficie e ancor più nitide nei rapporti formali tra le parti, queste opere sono piccoli compendi dello stile di Bonjour, specchio della sua piena maturazione e dell’esigenza di comunicare il suo pensiero in maniera più esplicita. Vi troviamo ancora le tanto amate carte (spesso rari esemplari rinvenuti nei vecchi bauli del padre o recuperati durante i viaggi alla ricerca di nuovi materiali), lavorate delicatamente o aggredite con impeto dalla mano dell’arti-
sta, come avviene con la carta carbone, protagonista di diverse opere esposte in mostra, sfregiata con gesto irruente, fatta a brandelli e ricombinata poi in composizioni dall’impeccabile equilibrio. Vi troviamo la cera rossa, altro materiale molto caro a Bonjour, lasciata come grande blocco manipolato e scalfito o ridotta in piccole porzioni premute con forza sul supporto a suggellare inedite connessioni tra gli elementi. Vi troviamo ancora pagine stampate a fare da lirici sfondi, superfici trasparenti su cui si posa pacata la parola scritta e corde che percorrono l’opera tratteggiando itinerari da esplorare: impronte tangibili del pensiero dell’artista capaci di racchiudere con ironia e profondità il senso nascosto del reale e sollecitare un intimo colloquio con le memorie che ognuno di noi custodisce. Dove e quando
François Bonjour. All’essenza della materia. Must Gallery, Lugano. Fino al 17 maggio 2018. La galleria è visitabile su appuntamento. www.mustgallery.ch
Alex Garland torna dietro la cinepresa a dirigere il suo secondo film dopo Ex Machina (2015). Il risultato è un’opera di fantascienza curiosa e originale, che riesce a ritagliarsi all’interno del genere una propria fetta di appartenenza, portando lo spettatore a riflettere su un finale intricato che non dimenticherà facilmente. La narrazione si divide in tre linee temporali: il passato, il presente, il futuro. Nel presente viviamo la storia della protagonista Lena (Natalie Portman), ex soldato e ora biologa che, per scoprire cosa è successo al marito moribondo, decide di affrontare una missione senza ritorno. Assieme a un gruppo di scienziate specializzate entra in uno spazio chiamato «Bagliore», creatosi dallo schianto di un meteorite, o almeno così sembra, che piano piano conquista sempre più territorio. All’interno di questo bagliore la natura assume sembianze diverse a causa dell’incrocio di alcune cellule in grado di provocare temibili pericoli. Del passato scopriamo il rapporto tra Lena e il marito, comprese le conseguenze future che la missione provocherà sui due personaggi. Garland mantiene uno stile pulito ed equilibrato, riuscendo a dar vita a quadri dinamici mozzafiato; le inquadrature sul soggetto sono di ottimo impatto e i campi lunghi, gestiti da un grandangolo caratteristico che rafforza la sua impronta artistica, unitamente a un montaggio ordinato, riescono a immergere lo spettatore in un mondo incantevole seppur letale.
Rimbaud a Milano (e a Lugano) Editoria Un periodo milanese noto ma poco documentato del giovane Arthur Rimbaud
nell’ultimo libro del biografo narratore Edgardo Franzosini Stefano Vassere «Forse in Vittorio Sereni operava la suggestione delle parole di Cocteau quando, dopo essersi domandato se Arthur avesse mai parlato a Lugano “con un ferroviere, o col cameriere di un ristorante”, se ci fosse mai stato qualcuno che potesse dire di avere scambiato qualche parola con lui, concludeva rassegnato che era “come voler dare un nome a un’impronta rimasta sulle pareti di una catacomba”». Ecco – evviva! – Rimbaud e la vedova, ennesimo e benvenuto saggioromanzo con la riconosciuta vicenda biografica di ispirazione letteraria di Edgardo Franzosini; spesso fatti non secondari ma nemmeno troppo di primo piano che riguardano scrittori o romanzi e attorno, a connettere il tutto, una serie quasi enciclopedica di spunti, piste di approfondimento, curiosità. Qui la storia è semplice; e riguarda uno dei due viaggi in Italia di Arthur Rimbaud, nella primavera del 1875, quando fu brevemente ospite di una signora, una vedova sembra, in un appartamento che dava direttamente su Piazza Duomo. Non si sa molto di quella visita, né della misteriosa ospite; tanto che, sbrigata qualche documentata ma vana ricerca su materiale d’epoca, Franzosini
rinuncia un po’ a definire i fatti nello specifico e promuove, accanto a molto gustose ipotesi, parecchi elementi di contorno di luminoso interesse. A partire dalla concretezza di quel viaggio, simile a quello che seguirà poi tre anni dopo, e che transita, superato il Passo del Gottardo, anche dal Canton Ticino, continuando poi «dal piacevole Lago di Lugano al piacevole Lago di Como». Dice: «ho dormito nel cuore del Canton Ticino, in un fienile solitario dove ruminava una vacca ossuta
che ha acconsentito a cedermi un po’ di paglia». Se è vero, poi, come dice Isabelle Rimbaud, che il viaggio in Italia sarebbe dovuto servire più che altro a imparare una lingua (conosceva Rimbaud l’inglese, il tedesco, l’italiano, lo spagnolo, ma anche lo svedese, l’olandese e il russo, e sapeva esprimersi, pare, anche in arabo e nelle due maggiori lingue dell’Etiopia), è fonte di divertito profitto sapere come egli imparasse le lingue, trascrivendo cioè liste infinite di parole, anche da sottocodici tecnici e scientifici. Secondo Paul Verlaine, gli bastò un mese per imparare a Milano la nostra lingua. Sembra che da quel soggiorno Rimbaud non avesse spedito alcuna lettera alla madre; abitudine tanto marcata da brillare per la sua assenza e concentrare su quella «vedova molto civile» l’attenzione sospettosa e il gossip dell’entourage. Nulla sapremo, poi, di eventuali contatti con la società culturale e letteraria milanese del tempo. E potremo solo immaginare il giovane nostro muoversi nel tessuto ampio e generoso dei teatri, delle biblioteche e dei salotti, che pure abbondavano in quella città e che questo libro ci elenca con sistematicità. L’apparato è generoso: ci dice molto sul Rimbaud reale, al di là dell’immagine un po’ pastorizza-
ta che la letteratura e le canzonette ci hanno consegnato di lui; e ci dice però anche delle canzonette, di Patti Smith e Allen Ginsberg. È ormai un genere, insomma, quello avviato da Edgardo Franzosini con i suoi libri. C’è, a pagina 55 di questo memorabile Rimbaud e la vedova, un breve accenno ai destini delle esistenze e alla realtà e alle eventuali leggende che le biografie degli uomini (illustri o no) ci consegnano. Gli uomini lasciano ampie e mai uguali tracce nella memoria di altri uomini, tanto che è la memoria e non la loro vita ciò che essenzialmente conta. «C’è – lo dice Victor Hugo – uno spettacolo più grande del mare ed è il cielo. Ma c’è uno spettacolo più grande del cielo ed è il segreto della coscienza di un uomo». «Bisognava aver conosciuto Rimbaud per comprendere il fascino che esercitava. Il suo era un fascino sia morale che fisico. Arthur possedeva tutte le seduzioni a un grado inaudito. La sua lingua di diamante era forte e vivificante come l’aria pure. Il suo cuore era senza tare né volgarità». Bibliografia
Edgardo Franzosini, Rimbaud e la vedova, Milano, Skira, 2018.
Un particolare della locandina.
Il tutto viene farcito da colori coerenti, che nei momenti più misteriosi e apparentemente inspiegabili, si mantengono su un verde-blu freddo e pallido, per poi esplodere all’interno della natura del bagliore ove la scala cromatica si amplia decisamente. Un ruolo di spicco l’ha la colonna sonora, dove i sintetizzatori emettono frequenze singole che creano angoscia e fungono da commento musicale, alternandosi a sonorità che diventano protagoniste assolute. Lo spettatore respira così i dubbi e le domande che per tutta la durata del film avvolgono in modo naturale i protagonisti. Garland delinea sempre di più il suo stile riuscendo a dirigere un film dalle molteplici tematiche e che in modo inusuale pone l’attenzione sul perdono. Quest’ultimo rappresenta infatti l’unica opportunità per allontanare sensi di colpa e pentimenti, seppur con la conseguenza che il rapporto tra i protagonisti non sarà più quello di prima, poiché logorato, annientato e poi ricostruito. Fondamentale anche la tematica dell’autodistruzione, provocata da un «tumore», come può esserlo la stessa natura o la volontà di distruggere una relazione.
Il piacere puramente naturale dello snack.
20x
rali N a t u u r i. ep
2.80 Tutti i Blévita Pure per es. formaggio e erbe aromatiche, 126 g, offerta valida fino al 21.5.2018, in vendita solo nelle maggiori filiali PROVA I NUOVI BLÉVITA PURE CON INGREDIENTI NATURALI AL 100%. Le due nuove varietà al formaggio ed erbe aromatiche e alle patate e porri, così come le tre già disponibili alle erbe delle Alpi, al chili delle Alpi e al naturale, sono uno snack puro e gustoso. Questo biscotto di spelta, dall’impasto a struttura grezza, è ricco di fibre ed è perfetto per uno stile di vita equilibrato. La pratica confezione da 7 porzioni rende inoltre Blévita Pure il compagno ideale per tutta la giornata. Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
PUNTI
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
39
Cultura e Spettacoli
Un Festival e molte incertezze, tra grandi assenti e nuove sfide
Festival di Cannes Mancano pochi giorni all’inaugurazione della più importante kermesse cinematografica
del pianeta: confermata la presenza di grandi nomi, ma messi in luce anche dubbi e incertezze
Fabio Fumagalli Qualche sassolino da togliersi dalle scarpe Cannes deve averlo. L’edizione 2017 del maggiore fra gli incontri cinematografici al mondo se l’era cavata con una ottima Palma d’Oro (lo svedese The Square) e qualche limpida conferma (il russo Loveless). Faticando però sempre più a nascondere un’evidenza: anche i più celebrati tra i cineasti presenti andavano presentando opere più o meno involute. Mentre la formula storica con la presenza di tanti maestri affermati, abbinata all’ironia dilagante sugli abbonati inamovibili, non rappresentava più la panacea ad ogni male. Punta dell’iceberg dell’immagine in movimento, ma specchio inevitabile delle incertezze del nostro momento, il Festival di Cannes non può esimersi dall’esprimerle. Affrontare di conseguenza l’esigenza di certe parità fra le iscrizioni femminili, così come il perdurare degli irrisolti strascichi morali dell’affare Weinstein. Ancora, l’avvento inarrestabile di Netflix: che, rifiutando le lungaggini sempre più inaccettabili dello sfruttamento dei film nelle sale, arrischia ormai di rendere impossibile la convivenza con le regole dei festival. Come se non bastasse, ecco il divieto di scattare «selfies» sul miti-
co tappeto rosso; o la privazione alla stampa delle proiezioni professionali che precedevano quelle ufficiali. A prima vista, insomma, il programma dell’invidiato gigante mediatico, commerciale e artistico che s’inaugura domani (71esima edizione, 8-19 maggio 2018) sembra riflettere la volontà di rimediare. Ecco allora la sorprendente presenza in Concorso di ben otto cineasti (su un totale di ventuno) che affrontano per la prima volta questa prova; per ogni cineasta del mondo si tratta della più ambita e al contempo più temuta. E ciò sebbene l’afflusso di questi esordienti indichi una sorta di accomodamento interno, provenendo infatti tutti dalle sezioni parallele. Così l’americano David Robert Mitchell, nel 2014 alla Semaine con l’ottimo It Follows¸ che accede con un noir dalle connotazioni fantastiche, Under the Silver Lake. Oppure il russo Kirill Serebrennikov, che dal 2016 dell’incalzante Disciple al Certain Regard giunge ora in lizza per la Palma con L’estate; chissà se sarà presente di persona, essendo attualmente confinato a domicilio in patria. Destino non molto dissimile per l’iraniano Jafar Panahi, autore nel 2014 dello splendido Taxi Teheran: raggiunge finalmente il Concorso con 3 visages, ma gira da anni in
clandestinità, per un divieto assoluto che giunge dall’alto. Sorprende la quasi assenza del cinema americano, sempre monopolizzatore il resto dell’anno nelle sale; appare dunque sempre più ovvia la preferenza di Hollywood per riunioni autunnali come la Mostra di Venezia o Toronto, complici le date, strategicamente assai più ravvicinate agli Oscar. Scomparso il film preannunciato del genietto canadese Xavier Dolan, non rimane allora che il redivivo Spike Lee, dopo anni di assenza dai vertici cinematografici più significativi: il suo BlacKkKlansam, squarcio sull’estrema destra nell’America degli anni Settanta, è tutto da scoprire. Dopo la serata inaugurale (Todos lo saben spagnoleggia per la presenza tutta almodovariana di Penelope Cruz e Javier Bardem, ma è condotta dal genio dell’iraniano Farhadi) la qualità sembra emergere progressivamente. Sontuosa, infatti, la selezione orientale: il coreano Lee Chang-dong (Burning) è rimasto nelle memorie dal 2010 di Poetry, pluripremiato proprio a Cannes; mentre il cinese Jia Zhangke (Les éternels) filmava con il meraviglioso A Touch Of Skin del 2013 un capolavoro di romanzata lucidità sul proprio Paese. Perfetta, infine, l’accoppiata Hirokazu Kore’eda (Une affaire de famille)
La locandina della 71esima edizione del Festival di Cannes. (Pierrot le fou © Georges Pierre)
e Ryusuke Hamaguchi, che assicura egualmente al Giappone un ruolo di primo piano. Dopo l’assenza del 2017 l’Italia ritorna giustamente baldanzosa con Dogman di Matteo Garrone e Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher (senza dimenticare Valeria Golino regista con Euforia al Certain Regard). La Francia ripropone in En guerre la formidabile accoppiata Stéphane Brizé e Vincent Lindon di La legge del mercato. Ma non è tutto. Il film che incuriosisce maggiormente chi scrive è Zimna wojna
del polacco Pawel Pawlikowski, autore dell’insolito, delizioso e giustamente oscarizzato Ida. E come terminare senza citare il ritorno … in competizione e a 88 anni di un certo Jean-Luc Godard (Le livre d’image). Oppure, fuori concorso, di un danese che era stato radiato per sempre dalla Croisette per aver sostenuto che Hitler «aveva soltanto fatto alcune cose sbagliate»; comunque sia, di film banali Lars von Trier ne ha fatti, e fra questi rischia di risultare anche The House That Jack Built. Annuncio pubblicitario
Deliziosi snack ricchi di carne con
manzo, pollo e maiale
20x ® Reg. Trademark of Société des Produits Nestlé S.A.
Novità
PUNTI
Deliziosi snack
2.30 In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTA VALIDA SOLO DAL 1.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Purina® MATZINGER® 20x punti su Purina® MATZINGER® Filetti 70g, dal 1.5 al 14.5.2018, fino a esaurimento dello stock.
30% di riduzione.
30% una pasta fuori dal comune
30%
3.75 invece di 5.40 Garofalo Rigatoni Duo Pack 2 x 500g
3.75 invece di 5.40 OFFERTA VALIDA SOLO DALL' 8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Garofalo Spaghetti Duo Pack 2 x 500g
Azione r e p o t t e f r e P . o v i t i l’aper
da 2 unità
–.5ion0e
di reduz
22.45 45 invece di 2.95
Gran Pavesi Cracker a partire da 2 confezioni, –.50 di reduzione, per es. Gran Pavesi salati, 250 g
In vendita nelle maggiori filiali Migros. OFFERTE VALIDE SOLO DAL 8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK Pavesi_MM_209x141_KW19_2018_DFI.indd 7
17.04.18 17:18
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
41
Cultura e Spettacoli
Senza figli, e allora?
Documentari I n Lunàdigas Nicoletta Nesler e Marilisa Piga sondano con grazia e ironia i sentimenti
e la disposizione di quelle donne che per motivi diversi scelgono di non diventare madri
successo o che si sono rese conto di volerlo quando era troppo tardi. Insomma, il panorama è davvero ampio e notevole è la complessità del tema, non solo perché si inscrive nelle vite personali e nelle sue stanze più private, ma anche perché il ruolo sociale di madre e quello di lunàdigas si trovano al cuore della costruzione sociale, dell’identità di genere, dei valori più profondi e condivisi su cui si fonda la nostra società. Il pregio più raro di questo documentario sta poi forse nel suo sapere raccontare tutto ciò con una grazia e un’ironia che non è affatto scontato riscontrare in un lavoro così politico e quando in gioco ci sono discriminazioni, dolore e molto coraggio.
Laura Marzi Lunàdigas è un documentario uscito nelle sale per la prima volta a gennaio del 2015, è il lavoro di due amiche che collaborano da quasi trent’anni a progetti che vogliono raccontare in modo nuovo storie e condizioni sociali che non trovano spazio e nemmeno parole. Lunàdigas, infatti, è prima di tutto un nome, quello che i pastori sardi danno alle pecore nel periodo in cui non possono essere fecondate, non restano incinte. Nicoletta Nesler e Marilisa Piga lo hanno scelto perché nella lingua italiana, e non solo, manca una parola che descriva le donne che non sono madri. Come è evidente bisogna usare una perifrasi che contiene almeno una negazione: «non», «senza»... Allora meglio essere pecore nere, lunàdigas, che restare senza nome. Il documentario tuttora in tour nelle sale italiane è il risultato di centinaia di interviste che Nicoletta e Marilisa hanno fatto girando per l’Italia, percorrendola da Nord a Sud, incontrando e interrogando donne di età diverse a cui hanno chiesto di raccontare perché non avessero avuto figli, quale fosse stata la loro storia, perché non avessero voluto o potuto diventare madri. Fare questa domanda significava anche rompere un tabù: le autrici, entrambe lunàdigas, si erano infatti rese conto che molto spesso chi non le conosceva mostrava qualche timore a chiedere loro perché fossero senza figli, come se le persone temessero che alla
Le due autrici del documentario, da sin. Marilisa Piga e Nicoletta Nesler. (lunadigas. com)
base di questa condizione ci sia un dolore, un trauma da dimenticare. Non è sempre così e sono varie le donne intervistate che ammettono di non aver mai pensato prima a una risposta, fra queste c’è un’amica che vive oltreoceano e che compare nel documentario in una videochiamata skype, strappandoci un sorriso: «ci ho pensato per la prima volta grazie a questo progetto e le ragioni mi sono venute in mente molto chiaramente: non mi piacciono i bambini e io non piaccio a loro». Il documentario, però, lungi dall’avere toni rivendicativi nei confronti di una scelta di libertà che le donne hanno il diritto di poter compiere, quella
Informazioni
di essere appunto delle lunàdigas, ha il pregio indiscusso di proporre molteplici risposte, quante sono le storie di vita e di offrire quindi un panorama molto ampio di ragioni per le quali capita o si decide di non avere figli. Ci sono testimonianze di traumi, di infanzie dolorose che si sono radicate nell’anima e hanno trasformato l’idea della maternità in un’esperienza di sofferenza: se era stato così per le loro madri, profondamente infelici di essere legate a una famiglia, allora come credere che sarebbe stato diverso per loro, le figlie? Poi ci sono donne che dichiarano che non diventare genitore è stata una scelta consapevole, che non ha creato con-
flitti interiori, dettata soprattutto dalla necessità vitale di non cedere libertà a nessuno, tanto meno al sangue del proprio sangue. Vengono anche svelate con ironia, nelle parti del documentario che cuciono le diverse testimonianze, in cui sono protagoniste Nicoletta Nesler e Marilisa Piga, molti stereotipi, alcuni dei quali ancora diffusi, sulle donne lunàdigas: che siano egoiste, incapaci d’amare. Trovano spazio, poi, proprio grazie alla qualità dell’indagine da cui nasce il documentario, che non scaturisce dal desiderio di mostrare una verità preconfezionata, anche le voci delle donne che hanno desiderato tantissimo diventare madri, ma non è
www.lunadigas.com
Biglietti in palio 900Presente: Picasso e Strawinsky al Lac di Lugano «Azione» offre ai suoi lettori entrate gratuite per lo spettacolo Le Désir attrapé par la queue proposto dall’Ensemble900 del Conservatorio della Svizzera italiana con gli studenti Master dell’Accademia Teatro Dimitri. Per partecipare al concorso visitare www.azione.ch/concorsi. Annuncio pubblicitario
20% sull’intero assortimento Sun Look.
20% Tutto l’assortimento Sun Look (confezioni multiple escluse), per es. Sun Milk protect, IP 30, 200 ml, 8.15 invece di 10.20, offerta valida fino al 14.5.2018 Da questa offerta sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Una pausa rinfrescante dal calore del grill.
conf. da 24
20%
11.50 invece di 14.40 Gelati da passeggio alla panna in conf. da 24 vaniglia, fragola o cioccolato, con borsa frigo in omaggio, per es. vaniglia, 24 x 57 ml
Da questa offerta sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
43
Cultura e Spettacoli
Straniamenti e crisi di identità
Teatro B uone proposte al Teatro Cambusa e nuove prospettive
al Teatro Dimitri
Giorgio Thoeni La Compagnia Cambusa Teatro da diverso tempo si orienta su scelte che attingono a professionalità ed esperienze consolidate. Dalle regie di Laura Pasetti alle collaborazioni con il Teatro della Tosse di Genova. È il caso di Brutto, il recente allestimento della compagnia che, dopo essersi scaldata i muscoli con alcune repliche «d’essai» nella nuova sede allo Spazio Elle di Locarno, ha proposto lo spettacolo con successo al Teatro Foce di Lugano. Va anche detto che questa produzione ha già confermate date in Ticino a partire dal prossimo autunno (Locarno, Lugano, Balerna) e in Italia (Genova, Milano, Torino). Cambusa non è nuova a coproduzioni con la Tosse di Genova ora alle prese con Marius Von Mayenburg (Monaco, 1972), Premio Kleist per giovani drammaturghi e Preis der Frankfurter Autorenstiftung (1997), uno degli autori tedeschi più rappresentati in Germania e in Europa. Brutto (Der Hässliche) è stato scritto nel 2007 per la Schaubühne di Berlino dove Von Mayenburg collabora come «Dramaturg» per il regista Thomas Ostermeier. Il suo testo offre una duplice lettura: da un lato ritroviamo la commedia surreale dalle venature comiche, dall’altro si fa strada un’insolita prospettiva dal taglio filosofico, laddove l’uso della chirurgia plastica diventa un ponte subliminale verso un’ipotesi di manipolazione genetica. La trama è comunque molto semplice: le brutte fattezze del viso del
protagonista vengono eliminate con forbici e bisturi. Il risultato è talmente perfetto che riqualifica il suo successo professionale (e non) e il protagonista diventa oggetto di invidia. Spinti dal desiderio di emulazione, tutti i suoi colleghi e amici finiranno col farsi operare sul suo identico modello di volto, diventando così imprinting estetici, facce clonate per avatar di se stessi… con tutte le conseguenze paradossali del caso. Cambusa Teatro e il Teatro della Tosse riprendono la bella traduzione di Umberto Gandini (il primo allestimento in assoluto l’ha realizzato il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli nel 2010) con il risultato di un lavoro molto scorrevole e divertente, voluto semplice nel suo allestimento con pochi oggetti scenografici e luci essenziali. L’ottima regia di Marco Taddei propone un’interpretazione lineare, ritmata, brillante e gradevole degli attori confrontati con un copione per quattro interpreti e sdoppiamento di ruoli: una struttura che ammicca al teatro di boulevard con un taglio moderno e accattivante, dove le apparenze di una grottesca satira sociale sul concetto di identità lasciano che una dimensione surreale si accomodi senza concedere manierismi o esagerazioni espressive. Divertimento e applausi per Max Zampetti, Laura Zeolla, Alessio Calciolari e Lorenzo Piccolo. A Verscio si respira aria nuova
A partire dall’estate di due anni fa il Teatro Dimitri di Verscio ci ha raccontato la crisi di un’istituzione storica alle prese con il rischio della perdita della
La locandina dello spettacolo proposto da Cambusa Teatro.
sua identità artistica. Un’accelerazione iniziata con la scelta infelice di una direzione durata pochissimo a cui si sono aggiunte inquietanti derive economiche accanto alla messa in discussione di un’offerta ancorata a un certo tipo di rappresentazioni, a una programmazione che, senza i dovuti accorgimenti, poteva diventare obsoleta. Il consolidato rituale incentrato sull’arte di famiglia aveva inoltre subìto un duro colpo con la perdita di Dimitri, il grande clown, l’artefice di quella originale visione teatrale. Una serie di scossoni che tuttavia hanno avviato il motore del cambiamento. Con piglio deciso è entrato in campo David Dimitri il quale, coadiuvato da Emmanuel Pouilly, ha preso in mano le redini della stagione teatrale. Artista di fama internazionale, David ha un’esperienza artistica che lo ha portato in tutto il mondo e oggi si sta facendo garante della continuità, alimentandola con produzioni «di casa», un punto fermo per questo centro culturale periferico, frammisto a una vena innovativa che guarda al «nouveau cirque» (con un tendone da 200 posti allestito nel giardino adiacente, ndr), ma anche a proposte teatrali per la sala, coraggiose e di qualità, allo scopo di dare una nuova veste al cartellone. Ecco così il recente appuntamento con Peter Brook a cui è seguito quello con l’incredibile compagnia australiana di giovani acrobati «Gravity and Other Myths». Non ci siamo fatti mancare nemmeno il ritorno della danza contemporanea di prestigio con la compagnia svizzera Linga con ONA (lei, in polacco). Uno spettacolo mozzafiato: sei danzatrici straordinarie e la magia coreografica di Katarzyna Gdaniec e Marco Cantalupo in un’esplorazione fisicamente esigente e perfetta per una trama di corpi che indagano sull’armonia del maschile e del femminile, sulla forza e la dolcezza in un gioco di unioni e abbandoni con Ai Koyama e Myriam Garcia Mariblanca, Raquel Miro, Marie Urvoy, Nathalie van den Homberg, Clara Villalba e Cindy Villemin. Un’estasi danzata con assoluta bravura. Eccoci dunque al rilancio di un importante centro culturale periferico che vuole guardare al futuro senza rinnegare il passato. L’inizio di un nuovo capitolo.
La danza del bene e del male Balletto Il Faust di Edward Clug
in prima mondiale all’Opernhaus di Zurigo
Una scena del Faust. (Gregory Batardon)
Marinella Polli Proposti con grande successo già le scorse stagioni balletti su opere perfettamente composite nella loro struttura come Anna Karenina di Tolstoj, Leonce und Lena e Woyzeck di Büchner o Der Sandmann di E.T.A Hoffmann, il Teatro dell’Opera di Zurigo, per decisione del direttore del corpo di ballo Christian Spuck, ci riprova ora con un altro balletto ispirato a un’opera letteraria, nella fattispecie al Faust (Tragedia. Prima parte) di Goethe. Archetipo universale, il mito di Faust continua a intrigare specialisti e lettori, mentre la trama, quando ridotta all’osso, è garanzia di grande impatto anche sul pubblico più vario. Nel Faust, Goethe indaga sul problema del bene e del male, focalizzando il grande dilemma fra l’intensità dei desideri degli uomini e la pochezza delle loro possibilità. E indaga attraverso una complessa personalità come quella di Faust che vende l’anima al diavolo in cambio della conoscenza assoluta e di una seconda giovinezza che gli consenta di vivere numerose esperienze positive e negative, ma sempre superlative. Mefistofele accetta di accompagnarlo attraverso tempo e spazio, onde sperimentare tutto ciò che l’umanità ha vissuto e creato nel corso dei tempi, pretendendo però la sua anima in cambio. Gretchen, sedotta da Faust, uccide il figlio che aspetta da lui, ma viene purificata dal sacrificio compiuto accettando la condanna degli uomini, e salvata dagli angeli. E che gli angeli, ora chiari ora neri e simili a corvi, nel concetto fondamentale della drammaturgia del balletto abbiano parte altrettanto importante dell’eterno femminino che perdona, purifica e salva, lo si vede sin dall’aprirsi del sipario. Non è certo nuova l’idea di un balletto sul capolavoro goethiano, ma questo creato dal ballerino e coreografo rumeno Edward
Clug (una prima mondiale) su musica dello sloveno Milko Lazar, è una sintesi molto originale e suggestiva, molto di più di quanto prometta la sinossi del programma di sala. Reinterpretando per vivide immagini la psicologia delle interrelazioni tra Faust, Mefistofele e Gretchen, a Clug riesce un raffinato amalgama di passione, dramma, ironia, umorismo e astrazione, lungo seducenti immagini coreografiche danzate da tutti con tecnica ferrea ed espressività, capacità di resistenza, coordinamento e immedesimazione eccezionali, come eccezionali sono le ambizioni e i percorsi di Faust. I tre protagonisti, Jan Casier, sofisticato e acceso nel ruolo di Faust, William Moore, un Mephisto perfido e irresistibile, e Michelle Willems, una Gretchen donna-bambina, sono adeguatamente affiancati da artisti come Viktorina Kapitonova, Elena Vostrotina, Giulia Tonelly, Alexander Jones, Christopher Parker e da tutto l’ensemble del Ballett Zürich e dello Junior Ballett negli altri numerosi ruoli. Anche la musica di Milko Lazar crea un vigoroso tessuto per la storia emblematica di Faust ed è sempre in grado di potenziarne l’azione drammatica di certi momenti, e di sottolinearne peraltro la poesia di altri. Resta ancora da dire della molto eloquente scenografia di Marko Japelj, dei bei costumi di Leo Kulas, del puntuale light design di Martin Gebhardt e del video design di Tieni Burkhalter. Inoltre dell’ottima esecuzione della Philharmonia Zürich diretta con slancio e precisione da Mikhail Agrest. Alla fine dello spettacolo, il folto pubblico della première ha salutato tutti i partecipanti con una lunghissima standing ovation. Dove e quando
Faust, Zurigo, Opernhaus. Fino al 1. giugno 2018. Info: opernhaus.ch
In Ticino, musica come a New York Jazz D ue straordinarie serate musicali portano a Chiasso il grande Chick Corea e a Jazz in Bess di Lugano
il sassofonista Donny McCaslin, che ha collaborato con David Bowie per il suo ultimo disco Black Star Giunge al termine l’edizione 2017/18 di «Tra jazz e nuove musiche», la rassegna concertistica proposta da Rete Due RSI, con il sostegno del Percento culturale di Migros Ticino, e lo fa con un bis di concerti di livello davvero straordinario. Si comincia sabato 12 maggio al teatro di Chiasso (20.30) con l’esibizione di uno dei massimi pianisti jazz in circolazione, il grande e sempre ottimo Chick Corea. La sua sarà un’esibizione in versione «piano solo», dimensione in cui è piuttosto raro vederlo dal vivo. Il musicista americano in effetti torna a intervalli regolari a proporsi nella dimensione solistica e numerosi album della sua discografia testimoniano la vitalità della sua ispirazione in questo format (l’ultimo CD solo è Por-
traits del 2014). Il concerto di Chiasso sarà un’ottima occasione di ascoltare Corea in uno spazio dall’acustica, vicinanza e visibilità eccellenti (e magari anche di tentare un confronto con il recentissimo concerto chiassese di Brad Mehldau). Lunedì 14 maggio (ore 21.00), invece, il club Jazz in Bess di Lugano proporrà un’esibizione fuori programma, quella del quartetto del sassofonista Donny McCaslin. Si tratta di uno dei gruppi più quotati e più interessanti attivi oggi sulla scena newyorkese. L’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori si è appuntata su questa dinamica e brillantissima band grazie alla sua partecipazione all’incisione dell’ultimo disco di David Bowie. Il cantante bri-
È nato a Santa Clara, in California, nel 1966. (donnymccaslin.com)
tannico, alla ricerca di nuove sonorità che conferissero agli arrangiamenti dei suoi (davvero) ultimi brani un carattere di originalità e di modernità, aveva proprio affidato a McCaslin e soci l’esecuzione dell’album (avevamo intervistato al proposito Mc Caslin su «Azione 07» del febbraio 2016). Ne erano nati brani dalle raffinate e taglienti atmosfere che hanno guadagnato a Bowie un Grammy postumo. Il cantante era deceduto infatti nelle settimane seguenti l’uscita del CD. La serata a Jazz in Bess si preannuncia come particolarmente interessante e porterà a Lugano una ventata di jazz della Grande Mela. Da notare infine che entrambi i concerti saranno trasmessi per radio da Rete Due.
Biglietti in palio Per il concerto di Chick Corea e del Donny McCaslin 4tet Migros Ticino mette in palio tra i lettori di «Azione» alcuni biglietti per le manifestazioni organizzate con il sostegno del Percento Culturale. Per prendere parte all’estrazione occorre seguire le istruzioni contenute nella pagina web www. azione.ch/concorsi. La partecipazione è riservata a chi non si è aggiudicato biglietti in analoghi concorsi delle scorse settimane. Buona fortuna!
La natura sa cosa fa bene.
20x PUNTI
6.20
Bratwurst bio Svizzera, 2 pezzi, 280 g
20x PUNTI
1.35
Yogurt al naturale bio 500 g
20x PUNTI
3.10
Corona del sole bio 360 g
20x PUNTI
Tutto l'assortimento bio per es. fiocchi d’avena integrali fini, 500 g, 1.20
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20x PUNTI
20x PUNTI
2.20
Penne di semola integrale bio 500 g
20x PUNTI
–.85
Yogurt alla vaniglia Fairtrade, bio 180 g
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
45
Idee e acquisti per la settimana
e ch chino. anstic ta ro su si ig ici Vi w.m egu s e
w
w
shopping
Un successo che dura da 7anni Attualità Introdotti nei negozi Migros Ticino nel 2011, gli «iogurt nostrani» hanno
conquistato i consumatori ticinesi con il loro sapore genuino e intenso. Ari Lombardi, titolare della Agroval di Airolo e ideatore della specialità, ci parla di questo prodotto di successo Signor Lombardi, cos’hanno di così particolare gli iogurt nostrani?
Sono prodotti genuini e sani preparati con puro latte di montagna della regione del Gottardo proveniente da mucche alimentate con foraggi naturali, che non stanziano in silos, e con l’impiego di frutta priva di additivi. Grazie all’accurata lavorazione, questi iogurt risultano morbidi, cremosi e poco acidi. Inoltre sono disponibili in una quindicina di gusti. Li consuma anche lei regolarmente?
Certo, ogni giorno ne mangio almeno due o tre. Il mio gusto preferito è «Mugnaca», che nel dialetto di Airolo corrisponde all’albicocca. Gli iogurt nostrani sono insostituibili perché…
Perché, oltre a essere buoni, grazie al loro prezioso contenuto di proteine e calcio, mangiarli con regolarità fa bene alla salute. Cosa apprezza del suo lavoro?
Apprezzo di essere a stretto contatto con la natura, gli animali e i contadini della regione, e apprezzo l’obiettivo di produrre dei prodotti sani e genuini che possano essere apprezzati dai consumatori. Tutto questo mi regala ogni giorno stimoli indescrivibili. Quali sono gli altri prodotti della sua azienda?
Formaggi a pasta semidura a base di latte crudo di montagna privo di foraggi insilati, nella fattispecie San Gottardo, Leventina, Canaria, Bedretto e Formaggella.
Azione –.10 cts. di riduzione su tutti gli Iogurt Nostrani e 20% sui Biscotti Nostrani dall’8 al 14 maggio
Ari Lombari va fiero dei suoi iogurt. (Flavia Leuenberger Ceppi)
Iogurt e biscotti nostrani da provare Venerdì e sabato di questa settimana le filiali Migros di Agno, Locarno, Lugano, S. Antonino, Grancia e Serfontana ospitano una degustazione di iogurt e biscotti della nostra regione. Ari Lombardi della Agroval sarà ospite dei supermercati di S. Antonino venerdì 11 maggio, dalle ore 10.00 alle 12.00, e di Lugano dalle 13.00 alle 15.00.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
46
Idee e acquisti per la settimana
Carne per intenditori
Attualità L’Angolo del Buongustaio di Migros Ticino vi consiglia di assaggiare il rinomato filetto di manzo
Swiss Black Angus
Azione 20% sul Filetto Swiss Black Angus Svizzera, al banco di servizio, 100 g Fr. 8.20 invece di 10.30 dall’8 al 14 maggio
I buongustai considerano il filetto un taglio bovino prelibato, perché si ottiene dalla zona lombare dell’animale, dove la carne presenta fibre più sottili, con una leggera marmorizzazione ben visibile. Questa carne, infatti, oltre ad essere povera di grassi, si distingue per essere molto succosa e tenera. Sapevate che da Migros Ticino è disponibile il filetto di una delle razze da carne tra le più pregiate al mondo? Il succulento Black Angus svizzero, che deve il suo sapore pronunciato e caratteristico all’allevamento all’aperto rispettoso della specie e all’alimentazione naturale priva di soia. Il filetto di manzo Swiss Black Angus è perfetto per rosolature brevi o per preparare una fantastica specialità cruda, la tartare, molto apprezzata durante la bella stagione. Per preservare al meglio la struttura della carne, si consiglia di tagliarla a dadini sottili con l’ausilio di un coltello molto affilato anziché usare il tritacarne. Se non avete molta pratica con questo procedimento potete semplicemente rivolgervi ai nostri esperti macellai che effettueranno il taglio per voi. Infine, lasciatevi stuzzicare dalla ricetta che vi proponiamo in questa pagina.
Tartare di Swiss Black Angus Ingredienti per 4 persone 800 g di filetto di manzo tagliato non troppo fine 1 cipolla di media grandezza 50 g ca. cetriolini sott’aceto 30 g ca. capperi sott’aceto sale, pepe, olio d’oliva senape prezzemolo 2 uova fresche intere Tabasco salsa Worcester Cognac (o Whisky) pasta d’acciughe (a piacimento) Preparazione Sbucciare la cipolla e tagliarla finemente insieme con i cetriolini, i capperi e il prezzemolo. Mescolare bene il trito con le uova, la senape, l’olio, la salsa Worcester, un goccio di Cognac e il Tabasco. Incorporare il tutto alla carne e salare e pepare a piacimento. Servire la carne guarnita con qualche cappero e anelli di cipolla accompagnata da pane tostato.
A tutta fragola nostrana! Attualità Il dolcissimo frutto di produzione locale è ora disponibile alla vostra Migros Ticino.
E con un po’ di fortuna 10 lettori possono vincere il proprio raccolto di fragole
Manuela Krauss coltiva le sue fragole a S. Antonino. (Giovanni Barberis)
Le fragole sono delle vere e proprie leccornie da gustare in qualsiasi occasione, ancora meglio se sono a «km zero», fornite ai negozi poche ore dopo la raccolta a mano. Sono così quelle dell’Azienda agricola Krauss di S. Antonino, disponibili nella vaschetta da 250 grammi in tutte le filiali Migros, per il secondo anno consecutivo. I rossi frutti, coltivati in campo aperto su una superficie di 20’000 metri quadri secondo le severe normative IP-Suisse, si caratterizzano per le grosse dimensioni e l’aroma molto intenso.
Volete scoprire come si coltivano le fragole nostrane?
Allora partecipate al nostro concorso, dove 10 lettori potranno visitare l’azienda agricola Krauss e portarsi a casa il proprio raccolto di fragole. La giornata si terrà sabato 26 maggio 2018, dalle ore 14.00 alle 16.00. Per partecipare inviate una e-mail, corredata dai vostri dati e dal numero di telefono, a: concorso@migrosticino.ch menzionando l’oggetto: «Fragole». I vincitori saranno informati per e-mail. Termine di partecipazione: domenica 13 maggio 2018.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
47
Idee e acquisti per la settimana
Alla cara mamma
13 maggio Alcune idee per coccolare la mamma in occasione della sua festa Una giornata dedicata al benessere
Grazie ai prodotti naturali Arad a base di sali minerali del Mar Morto, la mamma si concede un momento di totale relax per corpo e mente. Arad Maschera di fango 18 g Fr. 2.40 Arad Salt Butter 330 g Fr. 14.90 Arad Sali da bagno 510 g Fr. 3.90 Candela profumata Fr. 8.95 In vendita nelle maggiori filiali Migros
Un regalo originale
Non c’è niente di più bello di un regalo fatto a mano, ma con il cuore. Sabato 12 maggio, all’atelier creativo per bambini del Centro S. Antonino, i piccoli potranno creare un originale gioiello per la loro mamma.
Un fiore di mamma
Cosa sarebbe la Festa della Mamma senza un bel fiore? I reparti fiori Migros propongono molte idee alla portata di tutti, come pure sontuose composizioni. Curcuma in vaso diversi colori Fr. 24.90 Campanula in vaso diversi colori Fr. 9.90
I Love My Mom
Perché non sorprendere la mamma con un ricco aperitivo di sfiziose tartine fatte in casa, magari, facendosi aiutare dal papà? Il pane da toast in edizione limitata contiene anche un palloncino a forma di cuore.
Flavia Leuenberger Ceppi
Toast per la Festa della Mamma 730 g Fr. 2.90
Un sapore puro Attualità Treccia Leventina, una morbidezza
e un profumo senza pari grazie al burro
È davvero irresistibile la Treccia Leventina preparata con tanto burro (ben il 17 per cento), farina di frumento, lievito e un po’ di latte per un tocco di morbidezza in più. Prima di essere infornata, per ottenere la caratteristica doratura, la superficie di questa deliziosa creazione viene spennellata con tuorlo d’uovo. Un impasto a base di ingredienti semplici e selezionati con cura dagli specialisti della Jowa, permettono di ottenere un prodotto di elevata qualità che accompagna con gusto le nostre colazioni e non solo. Sì, perché la Treccia Leventina, come ben sanno i golosi, è davvero versatile: in occasione del primo pasto della giornata è deliziosa con confetture di frutta o miele, ma si trasforma in un appetitoso panino se farcita con salmone affumicato o verdurine grigliate. Questa soffice treccia si abbina benissimo anche a formaggi freschi spalmabili e salumi stagionati. Inoltre, affettata e tostata leggermente, diventa la base per canapè da servire all’aperitivo.
Treccia Leventina 17% burro 500 g Fr. 3.50 invece di 4.60 Azione 20% di sconto dall’11 al 12 maggio
48
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
49
Idee e acquisti per la settimana
Migipedia
Decidere cosa approda sugli scaffali
Funziona così: sulla piattaforma Migipedia decidono i clienti – che in fin dei conti sono tutti proprietari della Migros. Dal 2010 possono valutare diversi prodotti Migros, candidarsi per testare delle novità e decidere così cosa approda sugli scaffali. Tramite Migipedia giungono anche idee innovative a Migros, che può realizzare molti prodotti direttamente nelle proprie imprese. 63’137 prodotti sono attualmente su Migipedia: dal dentifricio, passando dai cavi degli altoparlanti e fino al panino di Sils senza glutine.
Star del mese
Un gelato squisito Noi firmiamo. Noi garantiamo.
Dare la propria opinione alla Migros
Quasi nessuno commenta tanto spesso su Migipedia quanto Kathrin Michel. Quale proprietaria della Migros la donna, vegana, apprezza il diritto di avere voce in capitolo sulla piattaforma Testo Thomas Tobler, Melanie Michael; Foto Mischa Christen
«Super Autor» è scritto sul profilo Migipedia di Kathrin . Quando nel corso dell’estate di otto anni fa la piattaforma dei clienti è andata online, è stata uno tra i primi utenti. «A suo tempo Migros cercava persone che testassero il sito. Mi sono messa a disposizione e da allora sono sulla piattaforma», racconta Kathrin Michel. La Kathrin su Migipedia si chiama Kathrin anche nella vita reale. Finora ha scritto 739 messaggi sulla piattaforma e ha ricevuto 372 like.
È tra gli utenti più attivi della piattaforma, proprio un super autore. «Trovo importante e gratificante che in qualità di cliente Migros si possa avere voce in capitolo e far conoscere pubblicamente la propria opinione sui prodotti e sulle nuove proposte». Per questo motivo da dieci anni è anche socia della Migros. «Sono da sempre una fan della Migros e voglio potermi mettere al suo servizio, se ne ho l’opportunità». Spesso in Migipedia i post
di Kathrin Michel ruotano attorno al tema dell’alimentazione vegana. «Rinuncio ai prodotti di origine animale con motivazioni animaliste e sostengo le mie opinioni. Ma non ho alcuna intenzione di esortare gli altri a fare come me». Forse anche perché di tanto in tanto si concede lei stessa uno strappo. Per esempio per quel che riguarda i gelati, settore nel quale, però, con Coco IceLand Migros propone fortunatamente un’alternativa vegana.
In gran segreto, il prodotto prediletto disponibile nei congelatori Migros è il gelato da passeggio al latte di cocco, vegano e senza lattosio. Midor, che lo produce, per questo e per altri prodotti della linea di gelati vegani ha perfino vinto lo «Swiss Vegan Award 2017». La cremosità del gelato, particolarmente apprezzata, equivale a quella di un gelato alla panna. Un ambito nel quale i felici sperimentatori professionisti della Midor hanno fatto un ottimo lavoro. Il gelato è ricoperto di cioccolato fondente e cosparso di cocco grattugiato – ed è su tutta la linea vegano e privo di lattosio. Concorso
Indovinello: di quale premio è stato insignito Coco Ice-Land? Rispondi alla domanda e vinci una carta regalo Migros. In palio carte per un valore totale di 500 franchi. Partecipazione: www. noifirmiamo-noigarantiamo.ch
127’000 gli utenti che contava a fine marzo 2018 la community Migipedia. 69 prodotti sono già stati sviluppati assieme agli utenti. Quello di maggior successo è Blévita Gruyère DOP, che attualmente su Migipedia è addirittura il terzo prodotto per popolarità. 1214 idee per un nuovo sandwich Blévita sono state raccolte a Nyon al Paléo Festival 2017. 95’000 valutazioni in totale sono state lasciate dagli utenti di Migipedia. Il 1° posto, in base alle valutazioni, lo occupa il mitico Ice Tea al limone nel tetrapack da 1 litro.
Coco Ice-Land Coco & Chocolate 6 pezzi Fr. 5.80
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche i gelati Coco Ice-Land.
48
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
49
Idee e acquisti per la settimana
Migipedia
Decidere cosa approda sugli scaffali
Funziona così: sulla piattaforma Migipedia decidono i clienti – che in fin dei conti sono tutti proprietari della Migros. Dal 2010 possono valutare diversi prodotti Migros, candidarsi per testare delle novità e decidere così cosa approda sugli scaffali. Tramite Migipedia giungono anche idee innovative a Migros, che può realizzare molti prodotti direttamente nelle proprie imprese. 63’137 prodotti sono attualmente su Migipedia: dal dentifricio, passando dai cavi degli altoparlanti e fino al panino di Sils senza glutine.
Star del mese
Un gelato squisito Noi firmiamo. Noi garantiamo.
Dare la propria opinione alla Migros
Quasi nessuno commenta tanto spesso su Migipedia quanto Kathrin Michel. Quale proprietaria della Migros la donna, vegana, apprezza il diritto di avere voce in capitolo sulla piattaforma Testo Thomas Tobler, Melanie Michael; Foto Mischa Christen
«Super Autor» è scritto sul profilo Migipedia di Kathrin . Quando nel corso dell’estate di otto anni fa la piattaforma dei clienti è andata online, è stata uno tra i primi utenti. «A suo tempo Migros cercava persone che testassero il sito. Mi sono messa a disposizione e da allora sono sulla piattaforma», racconta Kathrin Michel. La Kathrin su Migipedia si chiama Kathrin anche nella vita reale. Finora ha scritto 739 messaggi sulla piattaforma e ha ricevuto 372 like.
È tra gli utenti più attivi della piattaforma, proprio un super autore. «Trovo importante e gratificante che in qualità di cliente Migros si possa avere voce in capitolo e far conoscere pubblicamente la propria opinione sui prodotti e sulle nuove proposte». Per questo motivo da dieci anni è anche socia della Migros. «Sono da sempre una fan della Migros e voglio potermi mettere al suo servizio, se ne ho l’opportunità». Spesso in Migipedia i post
di Kathrin Michel ruotano attorno al tema dell’alimentazione vegana. «Rinuncio ai prodotti di origine animale con motivazioni animaliste e sostengo le mie opinioni. Ma non ho alcuna intenzione di esortare gli altri a fare come me». Forse anche perché di tanto in tanto si concede lei stessa uno strappo. Per esempio per quel che riguarda i gelati, settore nel quale, però, con Coco IceLand Migros propone fortunatamente un’alternativa vegana.
In gran segreto, il prodotto prediletto disponibile nei congelatori Migros è il gelato da passeggio al latte di cocco, vegano e senza lattosio. Midor, che lo produce, per questo e per altri prodotti della linea di gelati vegani ha perfino vinto lo «Swiss Vegan Award 2017». La cremosità del gelato, particolarmente apprezzata, equivale a quella di un gelato alla panna. Un ambito nel quale i felici sperimentatori professionisti della Midor hanno fatto un ottimo lavoro. Il gelato è ricoperto di cioccolato fondente e cosparso di cocco grattugiato – ed è su tutta la linea vegano e privo di lattosio. Concorso
Indovinello: di quale premio è stato insignito Coco Ice-Land? Rispondi alla domanda e vinci una carta regalo Migros. In palio carte per un valore totale di 500 franchi. Partecipazione: www. noifirmiamo-noigarantiamo.ch
127’000 gli utenti che contava a fine marzo 2018 la community Migipedia. 69 prodotti sono già stati sviluppati assieme agli utenti. Quello di maggior successo è Blévita Gruyère DOP, che attualmente su Migipedia è addirittura il terzo prodotto per popolarità. 1214 idee per un nuovo sandwich Blévita sono state raccolte a Nyon al Paléo Festival 2017. 95’000 valutazioni in totale sono state lasciate dagli utenti di Migipedia. Il 1° posto, in base alle valutazioni, lo occupa il mitico Ice Tea al limone nel tetrapack da 1 litro.
Coco Ice-Land Coco & Chocolate 6 pezzi Fr. 5.80
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche i gelati Coco Ice-Land.
per i membri del club: ispirazioni gratis per posta
Con buoni sconto Cumulus personalizzati Registrati adesso su migusto.ch e ricevi gratuitamente la rivista per posta. Più di 40 nuove ricette ogni numero | Storie di cucina | 10 numeri all’anno La rivista è inoltre in vendita a fr. 3.– in tutte le filiali.
Azione 30%
20x PUNTI
5.35 invece di 7.70 Entrecôte di manzo TerraSuisse Svizzera, imballato, per 100 g
Tutto l'assortimento bio per es. fiocchi d’avena integrali fini, 500 g, 1.20
30%
1.10 invece di 1.60 Appenzeller dolce ca. 350 g, per 100 g
25%
4.95 invece di 6.60 Pesche noci Spagna, in conf. da 750 g
40%
5.80 invece di 9.80 Mirtilli / lamponi Spagna, vaschette, 2 x 250 g
a par tire da 2 pe z zi
1.20
di riduzione
a par tire da 2 pe z zi
20%
Tutte le porzioni Blévita a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione
a par tire da 2 pe z zi
20%
Tutti i prodotti Thomy in tubetto, flacone squeezer o vasetto a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione
Migros Ticino Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Tutto l’assortimento Handymatic (sale rigeneratore escluso), a partire da 2 pezzi, 1.20 di riduzione l’uno, per es. brillantante Classic, 500 ml, 2.30 invece di 3.50, offerta valida fino al 21.5.2018
Pura freschez za. 50%
6.90 invece di 13.85 Bratwurst Grill mi in conf. speciale Svizzera, 5 x 148 g
conf. da 2
40%
9.60 invece di 16.– Cosce inferiori di pollo Optigal in conf. da 2 Svizzera, 2 x 500 g
30%
3.– invece di 4.30 Filetto dorsale di merluzzo MSC pesca, Atlantico nordorientale, per 100 g
30%
2.55 invece di 3.65 Mini filetti di pollo Optigal Svizzera, imballati, per 100 g
CONSIGLIO ACCOPPIATA FRAGRANTE
La pizza croccante si accompagna volentieri a un’insalata fresca, meglio ancora se arricchita con rafano e scorze di limone.
conf. da 2
20%
Trovate la ricetta dell’insalata con salsa al limone su migusto.ch/consigli
Pizza Anna’s Best in conf. da 2 per es. Margherita, 2 x 400 g, 9.40 invece di 11.80
15%
2.95 invece di 3.50 Aletta di manzo TerraSuisse Svizzera, imballata, per 100 g
30%
20%
9.70 invece di 13.90
8.20 invece di 10.30
Fettine di pollo impanate prodotte in Svizzera con carne dal Brasile, in conf. da 5 x 130 g / 650 g
Filetto di manzo Black Angus Svizzera, al banco a servizio, per 100 g
HIT DELLA SETTIMANA PER IL GRILL.
30% Prosciutto cotto Puccini Rapelli, aha!, affettato normalmente e finemente in conf. speciale Svizzera, per es. affettato normalmente, per 100 g, 2.60 invece di 3.75
40%
6.95 invece di 11.60 Prosciutto crudo dei Grigioni surchoix in conf. speciale Svizzera, 158 g
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
33%
4.95 invece di 7.50 Bresaola Alta Salumeria Italia, affettata in conf. da 80 g
40%
2.40 invece di 4.– Bistecca di lonza di maiale TerraSuisse marinata in conf. speciale per 100 g
Pura freschez za. 50%
6.90 invece di 13.85 Bratwurst Grill mi in conf. speciale Svizzera, 5 x 148 g
conf. da 2
40%
9.60 invece di 16.– Cosce inferiori di pollo Optigal in conf. da 2 Svizzera, 2 x 500 g
30%
3.– invece di 4.30 Filetto dorsale di merluzzo MSC pesca, Atlantico nordorientale, per 100 g
30%
2.55 invece di 3.65 Mini filetti di pollo Optigal Svizzera, imballati, per 100 g
CONSIGLIO ACCOPPIATA FRAGRANTE
La pizza croccante si accompagna volentieri a un’insalata fresca, meglio ancora se arricchita con rafano e scorze di limone.
conf. da 2
20%
Trovate la ricetta dell’insalata con salsa al limone su migusto.ch/consigli
Pizza Anna’s Best in conf. da 2 per es. Margherita, 2 x 400 g, 9.40 invece di 11.80
15%
2.95 invece di 3.50 Aletta di manzo TerraSuisse Svizzera, imballata, per 100 g
30%
20%
9.70 invece di 13.90
8.20 invece di 10.30
Fettine di pollo impanate prodotte in Svizzera con carne dal Brasile, in conf. da 5 x 130 g / 650 g
Filetto di manzo Black Angus Svizzera, al banco a servizio, per 100 g
HIT DELLA SETTIMANA PER IL GRILL.
30% Prosciutto cotto Puccini Rapelli, aha!, affettato normalmente e finemente in conf. speciale Svizzera, per es. affettato normalmente, per 100 g, 2.60 invece di 3.75
40%
6.95 invece di 11.60 Prosciutto crudo dei Grigioni surchoix in conf. speciale Svizzera, 158 g
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
33%
4.95 invece di 7.50 Bresaola Alta Salumeria Italia, affettata in conf. da 80 g
40%
2.40 invece di 4.– Bistecca di lonza di maiale TerraSuisse marinata in conf. speciale per 100 g
40%
33%
4.95 invece di 7.60
11.40 invece di 19.–
Fragole Spagna, cassetta da 1 kg
Hit
14.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, il mazzo, per es. rosse e rosa
35%
2.90 invece di 4.50 Pomodori a grappolo Ticino, al kg
40%
2.20 invece di 3.80 Zucchine Italia, al kg
Hit
1.95
Foglia di quercia verde o rossa Ticino, al pezzo
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Salmone per asparagi, ASC d’allevamento, Norvegia, 280 g
25%
4.95 invece di 6.90 Asparagi verdi bio Italia, mazzo da 500 g
20% Tutti i succhi freschi Andros per es. succo d’arancia, 1 l, 3.90 invece di 4.90
25%
7.30 invece di 9.75 Luganighetta Svizzera, in conf. da 2 x 250 g / 500 g
30% Tutto l’assortimento di verdure grigliate «Cottin tavola» per es. carciofi grigliati, 230 g, 3.95 invece di 5.70
40%
4.65 invece di 7.80 Hamburger di vitello Svizzera, imballati in conf. da 2 x 100 g / 200 g
30%
2.85 invece di 4.15 Vitello tonnato prodotto in Ticino, imballato, per 100 g
30% Tomme à la crème Jean Louis per es. tomme à la crème mini, 150 g, 2.45 invece di 3.50
20%
4.90 invece di 6.15 Caprice des Dieux in conf. speciale 330 g
25%
1.80 invece di 2.45 Leventina Caseificio prodotto in Ticino, in self-service, per 100 g
40%
33%
4.95 invece di 7.60
11.40 invece di 19.–
Fragole Spagna, cassetta da 1 kg
Hit
14.90
Rose Fairtrade, mazzo da 10 disponibili in diversi colori, lunghezza dello stelo 50 cm, il mazzo, per es. rosse e rosa
35%
2.90 invece di 4.50 Pomodori a grappolo Ticino, al kg
40%
2.20 invece di 3.80 Zucchine Italia, al kg
Hit
1.95
Foglia di quercia verde o rossa Ticino, al pezzo
Migros Ticino OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Salmone per asparagi, ASC d’allevamento, Norvegia, 280 g
25%
4.95 invece di 6.90 Asparagi verdi bio Italia, mazzo da 500 g
20% Tutti i succhi freschi Andros per es. succo d’arancia, 1 l, 3.90 invece di 4.90
25%
7.30 invece di 9.75 Luganighetta Svizzera, in conf. da 2 x 250 g / 500 g
30% Tutto l’assortimento di verdure grigliate «Cottin tavola» per es. carciofi grigliati, 230 g, 3.95 invece di 5.70
40%
4.65 invece di 7.80 Hamburger di vitello Svizzera, imballati in conf. da 2 x 100 g / 200 g
30%
2.85 invece di 4.15 Vitello tonnato prodotto in Ticino, imballato, per 100 g
30% Tomme à la crème Jean Louis per es. tomme à la crème mini, 150 g, 2.45 invece di 3.50
20%
4.90 invece di 6.15 Caprice des Dieux in conf. speciale 330 g
25%
1.80 invece di 2.45 Leventina Caseificio prodotto in Ticino, in self-service, per 100 g
. te r e p io m r a p is r te r e Le nostre off conf. da 6
– .5 0
di riduzione Tutti i tipi di pane Pain Création per es. pane rustico, 400 g, 3.30 invece di 3.80
25%
5.40 invece di 7.20 Biberli d’Appenzello in conf. da 6 6 x 75 g
a par tire da 2 pe z zi
20%
Tutto l’assortimento Thai Kitchen e Malee a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione
CONSIGLIO UN TOCCO SPEZIATO
I tradizionali biscotti svizzeri sono un ottimo topping per dessert. Provate, per esempio, a sbriciolarli e spargerli su una soffice mousse di panna acida. Trovate la ricetta della mousse di panna acida su migusto.ch/consigli
Hit
10.60
Leckerli finissimi 1,3 kg
a par tire da 2 pe z zi
1.–
di riduzione Tutte le torte, 2 pezzi per es. fragole, 2 x 141 g, 4.80 invece di 5.80
30%
Tutto l’assortimento di patate Delicious prodotti surgelati, a partire da 2 pezzi, 30% di riduzione
conf. da 6
20% Mezza panna per salse, mezza panna acidula e latte acidulo M-Dessert Valflora per es. mezza panna acidula, 180 ml, 1.– invece di 1.30
20%
2.60 invece di 3.30 Yogurt M-Classic in conf. da 6 6 x 180 g, per es. alla mela e al mango, alle fragole, ai mirtilli
OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% Farina per treccia e farina bianca TerraSuisse (prodotti «Dalla regione.» esclusi), 1 kg, per es. farina bianca, 1.45 invece di 1.85, offerta valida fino al 14.5.2018
40%
14.55 invece di 24.30 Gamberetti tail-on Pelican cotti, in conf. speciale, ASC surgelati, 750 g
conf. da 2 conf. da 3
20% Fiori Anna’s Best in confezioni multiple per es. limone in conf. da 3, 3 x 250 g, 11.70 invece di 14.70
33%
3.65 invece di 5.50 San Pellegrino in conf. da 6 x 1,25 l
30%
11.45 invece di 16.40 Sminuzzato di pollo Optigal in conf. da 2 surgelato, 2 x 300 g
. te r e p io m r a p is r te r e Le nostre off conf. da 6
– .5 0
di riduzione Tutti i tipi di pane Pain Création per es. pane rustico, 400 g, 3.30 invece di 3.80
25%
5.40 invece di 7.20 Biberli d’Appenzello in conf. da 6 6 x 75 g
a par tire da 2 pe z zi
20%
Tutto l’assortimento Thai Kitchen e Malee a partire da 2 pezzi, 20% di riduzione
CONSIGLIO UN TOCCO SPEZIATO
I tradizionali biscotti svizzeri sono un ottimo topping per dessert. Provate, per esempio, a sbriciolarli e spargerli su una soffice mousse di panna acida. Trovate la ricetta della mousse di panna acida su migusto.ch/consigli
Hit
10.60
Leckerli finissimi 1,3 kg
a par tire da 2 pe z zi
1.–
di riduzione Tutte le torte, 2 pezzi per es. fragole, 2 x 141 g, 4.80 invece di 5.80
30%
Tutto l’assortimento di patate Delicious prodotti surgelati, a partire da 2 pezzi, 30% di riduzione
conf. da 6
20% Mezza panna per salse, mezza panna acidula e latte acidulo M-Dessert Valflora per es. mezza panna acidula, 180 ml, 1.– invece di 1.30
20%
2.60 invece di 3.30 Yogurt M-Classic in conf. da 6 6 x 180 g, per es. alla mela e al mango, alle fragole, ai mirtilli
OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
20% Farina per treccia e farina bianca TerraSuisse (prodotti «Dalla regione.» esclusi), 1 kg, per es. farina bianca, 1.45 invece di 1.85, offerta valida fino al 14.5.2018
40%
14.55 invece di 24.30 Gamberetti tail-on Pelican cotti, in conf. speciale, ASC surgelati, 750 g
conf. da 2 conf. da 3
20% Fiori Anna’s Best in confezioni multiple per es. limone in conf. da 3, 3 x 250 g, 11.70 invece di 14.70
33%
3.65 invece di 5.50 San Pellegrino in conf. da 6 x 1,25 l
30%
11.45 invece di 16.40 Sminuzzato di pollo Optigal in conf. da 2 surgelato, 2 x 300 g
conf. da 3
33%
5.90 invece di 8.85 Sugo di pomodoro al basilico Agnesi in conf. da 3 3 x 400 g
20% Tutto l’assortimento Sarasay per es. Fairtrade Orange, 1 l, 2.45 invece di 3.10
conf. da 12
Hit
6.95
Coca-Cola Classic e Zero in conf. da 12 x 15 cl per es. Classic
a par tire da 2 pe z zi
– .5 0
di riduzione Tutto l'assortimento Gran Pavesi e Roberto a partire da 2 pezzi, –.50 di riduzione l’uno, per es. grissini Torinesi Roberto, 250 g, 2.10 invece di 2.60
33%
7.80 invece di 11.70 Tutti i tipi di Coca-Cola in conf. da 6 x 1,5 l per es. Classic
OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
conf. da 24
conf. da 2
30%
3.75 invece di 5.40 Pasta Garofalo in conf. da 2 spaghetti o rigatoni, 2 x 500 g, per es. rigatoni
20% M&M’s o Maltesers in conf. speciale per es. Maltesers, 400 g, 6.45 invece di 8.10
20%
11.50 invece di 14.40 Gelati da passeggio alla panna in conf. da 24 vaniglia, fragola o cioccolato, con borsa frigo in omaggio, per es. vaniglia, 24 x 57 ml
conf. da 3
33%
conf. da 4
20% Conserve di verdure e purea di mele M-Classic in conf. da 4 per es. piselli e carote fini, 4 x 260 g, 4.90 invece di 6.40
20x
6.40 invece di 9.60
PUNTI
Cialde finissime ChocMidor in conf. da 3 Classico, Noir o Diplomat, 3 x 165 g, per es. Classico
Tutto il cioccolato Merci e Toffifee per es. Merci Petits, 250 g, 7.95
conf. da 2
20%
5.10 invece di 6.40
conf. da 4
40%
Caffè Exquisito in chicchi e macinato Baby Kisss al latte o fondente, in conf. da 2, UTZ in conf. da 4, UTZ 4 x 500 g, per es. in chicchi, 18.– invece di 30.– 2 x 120 g
30% Tutto l’assortimento di alimenti per gatti Selina per es. Adult Ragout con salmone, MSC, 100 g, –.45 invece di –.65
conf. da 3
33%
5.90 invece di 8.85 Sugo di pomodoro al basilico Agnesi in conf. da 3 3 x 400 g
20% Tutto l’assortimento Sarasay per es. Fairtrade Orange, 1 l, 2.45 invece di 3.10
conf. da 12
Hit
6.95
Coca-Cola Classic e Zero in conf. da 12 x 15 cl per es. Classic
a par tire da 2 pe z zi
– .5 0
di riduzione Tutto l'assortimento Gran Pavesi e Roberto a partire da 2 pezzi, –.50 di riduzione l’uno, per es. grissini Torinesi Roberto, 250 g, 2.10 invece di 2.60
33%
7.80 invece di 11.70 Tutti i tipi di Coca-Cola in conf. da 6 x 1,5 l per es. Classic
OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
conf. da 24
conf. da 2
30%
3.75 invece di 5.40 Pasta Garofalo in conf. da 2 spaghetti o rigatoni, 2 x 500 g, per es. rigatoni
20% M&M’s o Maltesers in conf. speciale per es. Maltesers, 400 g, 6.45 invece di 8.10
20%
11.50 invece di 14.40 Gelati da passeggio alla panna in conf. da 24 vaniglia, fragola o cioccolato, con borsa frigo in omaggio, per es. vaniglia, 24 x 57 ml
conf. da 3
33%
conf. da 4
20% Conserve di verdure e purea di mele M-Classic in conf. da 4 per es. piselli e carote fini, 4 x 260 g, 4.90 invece di 6.40
20x
6.40 invece di 9.60
PUNTI
Cialde finissime ChocMidor in conf. da 3 Classico, Noir o Diplomat, 3 x 165 g, per es. Classico
Tutto il cioccolato Merci e Toffifee per es. Merci Petits, 250 g, 7.95
conf. da 2
20%
5.10 invece di 6.40
conf. da 4
40%
Caffè Exquisito in chicchi e macinato Baby Kisss al latte o fondente, in conf. da 2, UTZ in conf. da 4, UTZ 4 x 500 g, per es. in chicchi, 18.– invece di 30.– 2 x 120 g
30% Tutto l’assortimento di alimenti per gatti Selina per es. Adult Ragout con salmone, MSC, 100 g, –.45 invece di –.65
conf. da 3 conf. da 2
50%
20%
Tutto l’assortimento di posate Cucina & Tavola per es. cucchiaino da caffè Primo, il pezzo, –.45 invece di –.95, offerta valida fino al 21.5.2018
33%
99.– invece di 149.– Gasatore Crystal SodaStream con 2 caraffe di vetro nero e bianco, per es. bianco, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
30% Occhiali da sole e da lettura per es. occhiali da sole da donna Sombra, viola scuro, il pezzo, 27.90 invece di 39.90, offerta valida fino al 21.5.2018
conf. da 2
50%
Bicchieri Tricolore Cucina & Tavola in conf. da 2 Acqua o Longdrink, per es. Acqua, 28 cl, 2 x 3 pezzi, 6.90 invece di 13.80, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
19.80
Organizer contenitori hobby colorato, 16 box da 0,14 litri, offerta valida fino al 21.5.2018
OFFERTE VALIDE SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Prodotti Nivea Hair Styling in conf. da 2 per es. spray per capelli Volume Care, 2 x 250 ml, 6.30 invece di 7.90, offerta valida fino al 21.5.2018
conf. da 4
30% Tutti i prodotti per la purificazione dell’acqua Brita, Cucina & Tavola e M-Classic (prodotti Hit esclusi), per es. cartuccia per filtro Brita Maxtra+, 3 pezzi, 14.65 invece di 20.95, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
9.80
Ghirlanda di luci outdoor Lampions 120 cm, alimentazione a pile, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
12.90
Slip maxi Ellen Amber, bianchi, in conf. da 4 taglie S-XL, per es. tg. M, offerta valida fino al 21.5.2018
30%
10.85 invece di 15.50 Carta igienica Soft Recycling in conf. speciale 30 rotoli, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
4.55
Salviettine cosmetiche Linsoft in scatola quadrata in conf. da 3 offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
24.90
Pigiama da donna Ellen Amber, 3 pezzi disponibile in grigio o blu marino, taglie S–XL, per es. blu marino, tg. M, offerta valida fino al 28.5.2018
conf. da 3
Hit
14.90
Slip o boxer da uomo John Adams in conf. da 3 disponibili in diversi colori e misure, per es. boxer aderenti, grigi, tg. M, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
14.80
Coperta da picnic Lea turchese, rosso o verde, 130 x 170 cm, per es. turchese, offerta valida fino al 20.5.2018
conf. da 3 conf. da 2
50%
20%
Tutto l’assortimento di posate Cucina & Tavola per es. cucchiaino da caffè Primo, il pezzo, –.45 invece di –.95, offerta valida fino al 21.5.2018
33%
99.– invece di 149.– Gasatore Crystal SodaStream con 2 caraffe di vetro nero e bianco, per es. bianco, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
30% Occhiali da sole e da lettura per es. occhiali da sole da donna Sombra, viola scuro, il pezzo, 27.90 invece di 39.90, offerta valida fino al 21.5.2018
conf. da 2
50%
Bicchieri Tricolore Cucina & Tavola in conf. da 2 Acqua o Longdrink, per es. Acqua, 28 cl, 2 x 3 pezzi, 6.90 invece di 13.80, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
19.80
Organizer contenitori hobby colorato, 16 box da 0,14 litri, offerta valida fino al 21.5.2018
OFFERTE VALIDE SOLO FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Prodotti Nivea Hair Styling in conf. da 2 per es. spray per capelli Volume Care, 2 x 250 ml, 6.30 invece di 7.90, offerta valida fino al 21.5.2018
conf. da 4
30% Tutti i prodotti per la purificazione dell’acqua Brita, Cucina & Tavola e M-Classic (prodotti Hit esclusi), per es. cartuccia per filtro Brita Maxtra+, 3 pezzi, 14.65 invece di 20.95, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
9.80
Ghirlanda di luci outdoor Lampions 120 cm, alimentazione a pile, il pezzo, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
12.90
Slip maxi Ellen Amber, bianchi, in conf. da 4 taglie S-XL, per es. tg. M, offerta valida fino al 21.5.2018
30%
10.85 invece di 15.50 Carta igienica Soft Recycling in conf. speciale 30 rotoli, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
4.55
Salviettine cosmetiche Linsoft in scatola quadrata in conf. da 3 offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
24.90
Pigiama da donna Ellen Amber, 3 pezzi disponibile in grigio o blu marino, taglie S–XL, per es. blu marino, tg. M, offerta valida fino al 28.5.2018
conf. da 3
Hit
14.90
Slip o boxer da uomo John Adams in conf. da 3 disponibili in diversi colori e misure, per es. boxer aderenti, grigi, tg. M, offerta valida fino al 21.5.2018
Hit
14.80
Coperta da picnic Lea turchese, rosso o verde, 130 x 170 cm, per es. turchese, offerta valida fino al 20.5.2018
NovitĂ alla tua Migros. 20x PUNTI
vegetale Alternativa ella. alla mozzar
4.95 Cashewella aha! 200 g, offerta valida fino al 21.5.2018
teine, Fonte di pro eloci semplici e v e. da p r epa r a r
3.20 Talleri di quinoa You, bio 350 g, offerta valida fino al 21.5.2018
ripieno Biscotti con fragola. fruttato alla
2.90 Biscotti con ripieno cremoso alla fragola 125 g, offerta valida fino al 21.5.2018, in vendita solo nelle maggiori filiali
Con adesivo
.
2.15 Honey Toast Kids TerraSuisse Limited Edition, 365 g, offerta valida fino al 21.5.2018
ideale Spezzafame on s ĂŠ da por tare c r e. e condivide
3.90 Mini Petit Beurre con cioccolato al latte 170 g, offerta valida fino al 21.5.2018
ali Gustosi cere . spezzafame
2.20 Spelta M-Classic in conf. da 2, bio 2 x 240 g, offerta valida fino al 21.5.2018
fficace Granulato e ad azione con formula rapida. tenuto Elevato con entari di fibre alim . e magnesio
1.65 Super Mix Sun Queen con mandorle, alchechengi, semi di zucca e mirtilli, 50 g, offerta valida fino al 21.5.2018, in vendita solo nelle maggiori filiali
FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
e facile, Preparazion sicura veloce e di riuscita.
4.20 Miscela 5 minuti per torta al cioccolato 210 g, offerta valida fino al 21.5.2018
3.40 Disotturante granulare per scarichi Potz Xpert Power 2 x 60 g, offerta valida fino al 21.5.2018
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
63
Idee e acquisti per la settimana
Mister Rice
Buon viaggio! Non è necessario andare in Italia per gustare le specialità mediterranee. Un risotto perfetto si può preparare anche a casa, sempre che si metta in pentola la giusta varietà di riso: Carnaroli. Grazie alla consistenza e al gusto di questo riso, il risotto risulta particolarmente cremoso. Il riso Carnaroli è coltivato in Piemonte, in agricoltura biologica controllata. Mister Rice, marchio proprio Migros, in aggiunta ad altre cinque varietà propone ora anche il riso Carnaroli e il Quick Rice in qualità bio.
Bio Mister Rice Riso per risotto Carnaroli 1 kg Fr. 4.90
Bio Mister Rice Quick Rice 5 x 64 g Fr. 3.50 Nelle maggiori filiali
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche le varietà di riso Mister Rice.
Azione 20X Punti Cumulus su tutti i prodotti Migros Bio dall’8 al 14 maggio
Gli agricoltori bio lavorano in armonia con la natura. Si prendono cura di animali, piante, terreno e acqua.
Con il riso Carnaroli puoi preparare un cremoso risotto al limone. Servire con asparagi verdi. Ricetta: www.migusto.ch/risotto-al-limone
Migusto è la piattaforma di cucina della Migros: www.migusto.ch
A ogni regione la propria salsiccia.
6.60 3.10
Appenzellerli Svizzera, 6 pezzi, 250 g, in vendita solo nelle maggiori filiali
Salchicha Pata Negra Gusto del Sol Spagna, per 100 g, in vendita solo nelle maggiori filiali
2.45
Cervelas TerraSuisse 2 pezzi, 200 g, in vendita solo nelle maggiori filiali
50%
6.90 invece di 13.85 Bratwurst Grill mi in conf. speciale Svizzera, 5 x 148 g
Da tutte le offerte sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTE VALIDE SOLO DALL’8.5 AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
I grigliando fanno il giro della Svizzera. Certo, con la grande varie tà di salsicce Migros è facile: dai cervelas agli Appenzellerli, fino ad arrivare alle tante specialità regionali, è facile fare il giro della Svizzera grigliando. Non solo: con classici qual ile Salchicha Pata Negra, il viaggio prosegue verso sud.
Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 7 maggio 2018 • N. 19
65
Idee e acquisti per la settimana
Excellence
Che buono! Con o senza cacao in polvere, con graziose decorazioni Latte Art o assolutamente semplice: il cappuccino è per molti un piacere quotidiano. Ciò che si può sorseggiare dalla tazza è oggi disponibile anche da gustare al cucchiaio: Migros ha lanciato uno yogurt Excellence Special Edition al gusto di cappuccino. Lo strato di caffè cremoso si cela sotto lo yogurt alla panna di latte svizzero leggermente acidulo. Che buono! Il nuovo yogurt dà il via a una serie di ulteriori Special Edition con aromi non comuni.
Azione 20X Punti Cumulus per gli yogurt al cappuccino Excellence dall’8 al 15 maggio
Excellence yogurt Cappuccino 150 g Fr. 1.– Nelle maggiori filiali
La prima edizione limitata di Excellence ha il sapore di un cremoso cappuccino.
M-Industria crea numerosi prodotti Migros, tra cui anche gli yogurt Excellence.
Un caffè da barista. Ma senza barista.
Ogni giorno un un’ottima ott brace. io: Consigl inare
ile cuc È possib la frutta: a a nc he alla grigli ni s u ispirazio trovi altre h ariani.c grigliet
Grigliare «al sangue» anche la verdura. Oltre ai tipi di preparazione esistono anche gradi di cottura diversi. Ogni griglietariano ha le sue preferenze che conferiscono ai suoi piatti un tocco personale. Questo vale anche per la verdura alla griglia.
prim di mangiare. Un massaggio prima I griglietariani trattano i prodotti da grigliare con un’attenzione particolare. Questo ancor prima di metterli sul grill: infatti riservano loro un accurato massaggio di marinate saporite, piccanti o esotiche. La ricompensa sarà un gusto superlativo.
Da noi anche gli uomini si vestono di rosa. E ora si ricomincia a vederli ovunque: i griglietariani che vanno matti per il rosa. Ne fa parte anche il mastro macellaio della Migros: perché il rosa è il colore che più si addice alla carne succosa perfettamente cucinata.
io: Consigl re la carne
iventa me far d rigliare la Ecco co etitoso: g p p a a s iretta e di un ro amma d r carne a fi i i lati pe ia da tutt d e m e ra ll tu ri tempera erla dal g uti. Togli in m ola. n 5 g 1 – ta 12 carta s a ll e n a avvolgerl er circa posare p Lasciar ri . 10 minuti
Da questa offerta sono esclusi gli articoli M-Budget e quelli già ridotti. OFFERTA VALIDA SOLO DALL’8.5. AL 14.5.2018, FINO A ESAURIMENTO DELLO STOCK
Risparmia sul prezzo, non sul gusto.
da conf.
2
40%
9.60 9 60 invece di 16.–
Cosce inferiori di pollo Optigal in conf. da 2 Svizzera, 2 x 500 g