Galleria Farini Concept Dal 9 al 18 gennaio 2016
Dal 9 al 18 gennaio 2016
Galleria Farini Concept Bologna
La Galleria Farini Concept inaugura il nuovo anno con una mostra personale della pi rice Alessandra Bertacco. L'ar sta di Maros ca, che già aveva dato prova del suo lavoro e della sua ricerca pi orica, in occasione della colle va Arte a Palazzo – L'ebbrezza del contemporaneo, nel mese di marzo dello scorso anno, ha incontrato l'intento della Galleria, ovvero quello di promuovere le figure dei propri ar s secondo una focus più acuto, che è, per l'appunto, una mostra monografica. La pi ura della Bertacco si muove tra le fila di un linguaggio tradizionale ma che rappresenta, ciononostante, una delle tante anime che cara erizza le scelte operate dalla direzione ar s ca della Galleria Farini Concept. L'arte contemporanea, infa , riesce bene a sostare nelle maglie della tradizione figura va accademica e a collegarsi con le poe che più innova ve. Il compito di una galleria è, pertanto, anche quello di promuovere le differen varietà di ispirazione degli ar s che ben sanno incontrare il favore del pubblico, ma non solo, anche promuovere gli ar s emergen e quelli che, per complessità conce uale non sono facilmente interpretabili. L'arte di Alessandra Bertacco, nell'ambito di scelte profondamente classiche, è poesia per gli occhi e, agli osservatori, spe a l'onore di emozionarsi grazie ad essa. La Galleria Farini Concept vi da il benvenuto alla mostra La natura delle impressioni. Grazia Galdenzi, tolare Roberto Dudine, dire ore ar s co 3
di Azzurra Immediato Le sensazioni sono il quid che accompagnano, da sempre, l'arte di Alessandra Bertacco e che, sin dalla sua infanzia hanno rappresentato la vera forza motrice capace di trainare una passione, trasformandola in vero e proprio mes ere, professione e ragione di vita. Nata a Maros ca, sull'altopiano di Asiago, ha sempre osservato il meraviglioso paesaggio vicen no con uno sguardo curioso e giocoso, che la portava a disegnare graffi a carbone sulle pare di casa. I regali più gradi erano blocchi da disegno e pastelli, ogge a raverso i quali, il mondo circostante, filtrato dalla fantasia della piccola Alessandra, prendeva sostanza nei suoi disegni. “Annusavo il profumo delle matite e dei pastelli e disegnavo tutto quello che mi circondava.” E' questo uno dei ricordi più profondi e sinceri che l'ar sta mi ha confidato e che, anni dopo, è ancora il punto nodale di tu o il suo intero percorso pi orico. “La natura delle impressioni” è il tolo che ho scelto per questa mostra monografica ed è una locuzione che mi pare sinte zzi in maniera metaforica l'apporto duale intercorso tra Alessandra Bertacco e la pi ura. Le impressioni, sono tu a quella gamma amplissima di sensazioni ed intuizioni psicologiche che l'ar sta ritrova nell'osservazione del mondo reale e traduce, successivamente, in pi ura. 4
“Il mondo della Natura entra pienamente nelle tele della pittrice veneta che ne restituisce forme e colori in maniera differente, eclettica, come, in fondo, la Natura stessa è”, avevo scri o qualche mese fa a proposito delle scelte s lis che della Bertacco e, mediante questo catalogo e mediante la mostra, sarà possibile scoprire quanto ciò sia sempre stato vero. Paesaggi, flora, fauna e un'incursione breve ma profonda nel mondo del ritra o, sono le strade intraprese dalla pi rice, che, in maniera dapprima autodida ca e poi so o l'egida di maestri diversi, hanno saputo declinarsi a seconda delle più ecle che scelte figura ve. Lo spirito di osservazione che ha portato Alessandra Bertacco al suo connubio con la pi ura ha sempre tra o linfa dal mondo reale, si è concentrato sulle forme, sul dato ogge vo, su una figurazione ispirata dire amente a ciò che lo sguardo filtrava a raverso l'impressione re nica. La via dell'arte intrapresa dall'ar sta di Maros ca è del tu o personale, non si lascia soggiogare dalle mode, dalle istanze commerciali e da quanto il mercato odierno de a. La Bertacco, invero, sceglie un mondo d'antan appartenente alla storia dell'arte e lo ria ualizza, interiorizza e parafrasa secondo la propria sensibilità. Il riferimento a cui si allaccia la Bertacco, è, infa , la poe ca impressionista, cara erizzata, innanzitu o, dalla assenza di disegno preparatorio, dal dipingere en plein air e dall'importanza capitale del colore, elemen che sostanziano l'opera, al fine di “cogliere la poesia della luce, la quint'essenza che trasforma in “impressioni” ciò che ci circonda”, come già asserivo.
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Lo s le di Alessandra Bertacco, poi, si anima davvero di tali scelte, la lezione impressionista è stata imparata, ma, sopra u o, interiorizzata e lo si noterà bene dalla pennellata, dalle sfumature che animano la tela, dalle nuances tanto vigorose quanto delicate, in grado di offrire una poesia visiva all'osservatore. La grande energia, che sosta in ogni sogge o riportato in pi ura dall'ar sta, fuoriesce dal supporto in maniera vivida e senza mezzi termini. E' l'energia dell'impressione immediata, quella che giunge nell'a mo stesso in cui l'osservazione di un luogo, di un ogge o ha trasmesso all'ar sta. L'impressione, come la iden ficò Zola a proposito di Manet e suoi compagni, consta in una sorta di “suggerimento” circa l'aspe o delle cose, giocato tramite effe o ci, giustapposizioni di tocchi di colore opposto, senza passaggi intermedi. L'impressione pi orica, pertanto, trasforma il dato ogge vo del mondo reale, in dato puramente sogge vo, filiazione di una riproposizione squisitamente personale. Tale accadimento fa sì che la perfe a resa mime ca non sia più il punto apicale del rapporto di traduzione pi orica, in quanto, l'ar sta viene a conoscenza di un vas ssimo campo esplora vo nell'ambito naturale che non si limita più alla mera descriptio ma che vive e sussiste di con nue e repen ne variazioni, in un perpetuo cangiare. Non c'è più posto, dunque, per rigidi accademismi. Tu avia, la parabola di Alessandra Bertacco si è svolta in maniera affa o lineare. La sua pi ura, che può essere racchiusa, essenzialmente, in tre macro categorie tema che – paesaggi, flora e fauna ed elemento umano – vira oggi in special modo, verso la pi ura di paesaggio e la pi ura di flora e fauna. Questo catalogo ne offre ampia prova e mostra, inoltre, quanto, negli anni, il linguaggio formale, composi vo e pi orico ma anche conce uale, sia migliorato, abbia acquisito sicurezza, vigore e capacità di espressione, recalcitrante verso s lemi fissi di inquadrature ed istanze accademiche. 6
Ed in tal modo è nata, nella mia mente, l'idea di in tolare questa mostra La natura delle impressioni, come a voler so olineare, in un doppio rimando ontologico, l'essenza più radicale della poe ca della Bertacco. La Natura, sogge o indiscusso del suo operare, derivazione di un amore infan le e che perdura sino ad oggi è a raversata da Impressioni, personali, in me, emozioni che hanno la forza di tradursi in pi ura, di trovare la strada per una simbologia che non ha elemen recondi e inspiegabili, ma, più schie amente, ha una apertura a tu o tondo sul mondo, come quella di uno sguardo che non si stanca mai di osservare, con la stessa curiosità di bambina che l'ar sta conserva tu ora. Una mia seconda scelta è stata quella di realizzare un catalogo non convenzionale, una monografia che non segue di pari passo lo svolgimento dell'esposizione in mostra, e ciò per due mo vi: il primo è che la Bertacco dipinge a ritmi serra ed espone nel suo showroom-atelier di Maros ca, dove, naturalmente, molte opere, non realizzate su commissione come altre, sono state acquistate. Da ciò ne consegue che mol di tali dipin non sono più visibili al pubblico ma valevano la pena di essere mostra , e, la valenza di un catalogo con una galleria fotografica, perme e di o enere un simile obie vo. Il secondo mo vo, anche questo di ordine logis co; mentre sono qui a scrivere, in una assolata domenica natalizia campana, so che Alessandra Bertacco sta dipingendo altre tele ad olio che, per mo vi di tempi e stampa, non potrebbero far parte di queste pagine. Per queste ragioni, tale catalogo segue, in un certo senso, una strada parallela alla mostra, ma, in un percorso di stre a complementarietà. L'arte di Alessandra Bertacco, per quanto possa essere individuata secondo le cara eris che precipue di uno o più generi pi orici, serba in sé cara eris che che derivano, in maniera totalizzante, dalla sensibilità della pi rice. 7
L'anima è la prima vera osservatrice del mondo, a raverso di essa la Bertacco riesce a esprimere ciò che più profondamente sente, una vibrazione emozionale che tu o illumina e che tu o tocca. E' questo, infa , il modo di procedere per la pi rice. Osservazione – sensazione – traduzione pittorica. Tale modus operandi diviene, in un secondo tempo, il medesimo di fruizione, in cui, alla traduzione pi orica, andrà sos tuita l'analisi interpreta va. La ricchezza espressiva, la forza metaforica delle opere dell'ar sta sono, più spesso di quanto si possa immaginare, il vero fil rouge di tu a la sua ricerca, nell'immediatezza di una emozione, di una volontà sineste ca. Impressioni, nel senso più vero del termine, nel senso più profondo e psicologico del suo significato appare l'impera vo che traina la parabola pi orica di Alessandra Bertacco. Sin dalla sua formazione che era seguita ad un percorso in cui la passione, viscerale, era stata preda di un viaggio nell'arte da autodida a che prescindeva, dunque, una ferma posizione accademica, la pi rice ha sen to di dover seguire l'is nto, quello che l'ha portata a dover elaborare un proprio linguaggio in favore della tela, del colore e dei pennelli. Il mondo, il suo universo, necessitavano di essere ripresi, trasfigura e riporta in eterno sul supporto. La cristallizzazione di a mi, sguardi, ricordi e sensazioni sono la forza più profonda del suo lavoro. Il ricorso a diversi generi dimostra esa amente l'ecle smo del suo modo di osservare e anche quello di “giocare” intelle ualmente con l'arte; ciò, in par colare, avviene a raverso le opere appartenen al filone della Fauna, in cui escamotages di po ontologico, facen riferimento a parallelismi di matrice metaforica, acca vano l'a enzione e la mente dell'osservatore, che dovrà intravvedere significa altri, che ben oltre vanno rispe o a quel che è mostrato, seppur fedele alla realtà. 8
Mesi fa, nel mio primo indire o incontro con la Bertacco, che ancora non conoscevo ma di cui avevo analizzato una sola opera, affermai qualcosa in cui ancora oggi, ed ancor più fermamente, credo. Un breve scambio di parole, di idee mi ha permesso, oggi, di scendere più a fondo nel lavoro dell'ar sta e vedere nel suo lavoro, quanto segue: “E' un incontro culturale, storico, oltre che artistico, iconologico ed iconografico quello che porta avanti Alessandra Bertacco. E' la commistione, simbolica, delle caratteristiche primigenie e di quelle più consce, che emerge dalla sua produzione.”
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LE OPERE
PAESAGGI E FIORI Ho immaginato, concordemente con l'ar sta, che la sua parabola pi orica potesse essere suddivisa in tre macro filoni, come a cara erizzare quelle istanze formali e tema che che hanno determinato la poe ca e l'affezione all'arte di Alessandra Bertacco. Questa suddivisione non segue un ordine cronologico ma, piu osto, quella che è la mia personalissima “natura delle impressioni” provata nell'osservare queste opere, che, dalla fine degli anni '90 giungono sino a noi. L'occhio indagatore ma, sopra u o, l'occhio meravigliato ed estasiato dal creato, dalla Natura, è quello che ha permesso alla pi rice veneta di cristallizzare sulla tela paesaggi estremamente lirici. Osservando le opere che raffigurano luoghi da noi lontani, come i paesaggi scandinavi o i paesaggi alpini e della campagna vicen na, ciò che si evince, è, in primis, la sensibilità con cui la Bertacco giunge a quella che potrebbe definirsi una visione partecipata della natura, tesa a ca urare ogni vibrazione. A raverso i giochi di luce e di cromia, l'ar sta giunge a risulta che mirano – e riportano – all'essenza stessa di quanto impresso tramite la vista e poi trado o mediante le sensazioni. Il paesaggio pare trasformarsi in trasognato luogo immaginifico, in cui il dato reale serve quasi solamente a dar sostanza ad una sorta di visione. Ad ogni pennellata, ad ogni albero, scorcio, specchio d'acqua o fiocco di neve, sembra corrispondere, metaforicamente, un'emozione personale ed in ma della Bertacco, la cui principale maestria risiede nel porre tra il mondo frui vo e il mondo dipinto un ponte tale da universalizzare la visione e la sensazione scaturita.
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In questa sezione, inoltre, sono raccolte anche alcune opere raffiguran giardini e fiori che si rifanno non tanto alla lezione impressionista quanto, invece, ad un figura vo mime co di grande intensità. Chi osserverà ques dipin nella galleria fotografica che segue, o alcuni di essi, in mostra, non potrà che meravigliarsi, di fronte all'immensità della natura, alla bellezza del creato, che risiede sia nelle grandi vedute, immense come il mare o gli al piani, sia nei più minu par colari di fiori che la Bertacco ha reso immortali.
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Altopiano norvegese con papaverini bianchi, olio su tela
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Il Passo Gavia, olio su tela
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Scogliera scozzese, olio su tela
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Tramonto sul Carega, olio su tela
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Neve sulla casa in collina, olio su tela
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L'alba, olio su tela
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I cipressi sulla scogliera, olio su tela
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Giardino d'autunno, olio su tela
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Pozza di Asiago, olio su tela
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Armonie d'azzurro, olio su tela
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Roselline sďŹ orite con insetto, olio su tela
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Le genzianelle di Asiago, olio su tela
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Rosa rossa, olio su tela
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FAUNA Come accadeva già nell'an chità classica, il simbolismo che è racchiuso nel mondo animale è estremamente ricco e variegato, diverso nelle varie culture ma con un punto in comune tra di esse: spesso, alla fauna vengono a ribui vizi e virtù piche dell'animo umano. Tale antropizzazione deriva, in maniera precipua, dalla le eratura, per quanto riguarda la cultura classica di derivazione greco-la na, dalle ar visive, intese quali pi ura e scultura, per la cultura africana e asia ca. Questa pologia di cara erizzazione non si è arrestata e l'arte si è arricchita, nei millenni, di raffigurazioni in cui il mondo animale, in foggia di emblema, ha avuto uno spazio di rilevante importanza. Spesso, tu avia, la paradigma cità di simili parallelismi non è così chiara, ma è altre anto affascinante. Ciò significa che l'osservatore e, in un primo momento l'ar sta medesimo, hanno a disposizione un conce o da traslare in maniera simbolica, in un'altra forma. Un missaggio di valenze figura ve e conce uali si fondono, mentre la composizione, nel caso di Alessandra Bertacco,si man ene su un livello di grande realismo mime co. Protagonis delle opere di questa sezione, sono animali eso ci, come gri, leoni, ghepardi, fenico eri, aquile, ma anche cigni, lupi e cani e ga , a noi più vicini; ed è tramite questa figurazione sì ampia che la Bertacco me e in scena un mondo che spesso noi non osserviamo e che, al contrario, avrebbe molto da insegnarci. Negli ul mi anni, infa , la produzione dell'ar sta è incentrata in par colar modo su questa scelta di sogge , e, a noi osservatori, dunque, il compito di intendere, interpretare il significato più recondito di queste opere, come quello del dipinto che ritrae Il cigno minacciato, un quadro nato all'indomani degli ul mi a di terrorismo, metafora di un mondo non più incontaminato ma so o la costante minaccia del male imprevedibile, fru o dell'insanabile fra ura tra culture diverse. 26
Il ghepardo, olio su tela
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Il leone, olio su tela
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Riti quotidiani, olio su tela
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La danza dei fenicotteri, olio su tela
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Il cigno minacciato, olio su tela
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Ululato alla vita, olio su tela
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Il pescatore dei ďŹ umi, olio su tela
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Il gatto, olio su tela
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L'ELEMENTO UMANO Noterà l'osservatore che poche sono le opere appartenen a questa categoria e il mo vo non è, in questo caso, di ordine pra co o tecnico. Questa sezione non è in tolata “ritra ” ad esempio, perché in essa ho raccolto anche dei dipin che presentano sogge che rimandano all'uomo, come un veliero, un peschereccio o, a poche se mane dal Natale, una natura morta pica. Tu avia, in questa galleria fotografica, è incluso un dipinto, in tolato Bimba e margherite che è un vero ritra o e che racchiude non tanto una storia personale, quanto una storia appartenente alla formazione e alla carriera della Bertacco. Avviata alla ritra s ca, in par colare, dal maestro Giò de Marostega, Alessandra Bertacco si specializzò nella ritra s ca, anche su commissione. Sin dai primi dipin , emerse la grande empa a che si innescava tra l'ar sta ed i sogge , tanto da creare, invero, una sorta di perturbante sensazione sineste ca che finì per destabilizzare i commi en quando non gli stessi ritra a . Un dialogo si apriva, ma sin troppo intenso, tale da non avere la capacità di essere re o dallo sguardo e dall'animo di chi ne fruiva. Ciò bastò a far sì che la pi rice di Maros ca abbandonasse questo genere e optasse per spostare la propria ispirazione verso altri e nuovi sogge . Ciò dimostra, tu avia, quanto la sensibilità di Alessandra Bertacco sia estrema, profonda e capace di travolgere tu o ciò che ella decide di tramutare in pi ura.
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Bimba e margherite, olio su tela
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Luce del Natale, olio su tela
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Forza impetuosa, olio su tela
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Alessandra Bertacco
Alessandra Bertacco esplora la vita reale, gli spazi agresti, la schietta quotidianità. Accanto a sereni paesaggi si inseriscono visioni selvagge con lupi, ghepardi, leoni, tigri e rapaci che scrutano la preda o lottano per la sopravvivenza. Forme dal forte impatto cromatico dove il colore diventa simile ad un'energia in crescita mossa da un richiamo primitivo. Autodidatta inizia fin da bambina ad inseguire e cercare d'imparare da maestri di pittura presenti nell'Istituto accademico del suo paese in località Marostica. Li studia dipingere all'aperto, come Giò de marostega o Luigi Carron. frequenta corsi del maestro Mario Pozza di Marostica e frequenta lo studio dell'Artista Roby Bordignon. Frequenta corsi di disegno da un Artista Fiorentino autore di varie copertine per la Mondadori, il quale le consiglia di fermarsi e iniziare a ricercare una propria tecnica personale. Il suo percorso espositivo inizia nel maggio del 1998 quando viene selezionata per un concorso della rivista Arte della Mondadori partecipando così ad una prima mostra collettiva al sito Brera di Milano, vicino l'Accademia di belle Arti. Riceve molti inviti da Galleristi, espone in diversi locali della sua città: caffè centrale, il capriccio, bar Gallery. Tutt'ora è presente con le sue opere in vari ambienti, agriturismi, sale di ristoranti, bar della sua città. Mostre collettive a Treviso, Torino presso la Galleria d'Arte BY Malinpensa, Pianezze San Lorenzo, Bologna. Partecipa ad ArtFiera di Innsbruck, Biennale d'Arte di Montecarlo, Biennale d'Arte di Palermo. Personali alla Sala Mostre del Castello Inferiore, al " museo terra e vita " della sua città. Partecipa a concorsi ad Asolo e Livorno. Viene pubblicata nelle riviste: Effetto Arte, ArteIN, Arte, Arte&arte; Cultura Marostica, Il giornale di Vicenza. Riceve un invito dalla TV SkyArt. Parteciperà al premio "Le Marias" a Parigi, premio per la Pace a Monreale, in Sicilia, alla Biennale della creatività a Verona e giunge di nuovo a Bologna, per la sua personale “La natura delle impressioni” alla Galleria Farini Concept. 40